Meccanica & automazione n.8 dicembre

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ISSN: 1126-4284

MACCHINE UTENSILI

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PROGE T TA ZIONE

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AUTOMAZIONE

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AT T UA L I TÀ

#8 dicembre2023 mensile www.meccanica-automazione.com

SPECIALE

IIOT E LOGISTICA INTERNA LA DIGITALIZZAZIONE DEI PROCESSI DI LOGISTICA

INTERVISTA

LA TECNOLOGIA AD AZIONAMENTO

DOSSIER

SECURITY INDUSTRIALE UNA STRADA OBBLIGATA PER L’INDUSTRIA 4.0



M &A | DICEMBRE 2023

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EDITORIALE di Chiara Tagliaferri

RAGIONE E SENTIMENTO

R

Recentemente ho potuto assistere ad un interessante dibattito riguardante i giovani e il mondo del lavoro. La giornata, che voleva affrontare il tema dell’orientamento degli studenti verso i migliori percorsi per una sicura occupazione, in pochissime battute, si è trasformato in una riflessione molto ampia sul mismatch tra domanda e offerta di lavoro. Ho potuto apprezzare diversi interventi. Tutti mostravano come il problema oggi sia affrontato in maniera seria e puntuale da diversi comparti e con tutti gli attori chiave. Purtroppo però è già troppo tardi! Pretendere un ritorno effettivo nel breve termine è quasi un’utopia, almeno quanto immaginare la possibilità che ci si allinei su una soluzione di sistema (l’unica che potrebbe funzionare veramente), sia dal punto di vista comunicativo che relativamente ai risultati voluti. Sicuramente, in Italia, e questo si è ben capito, il problema deve essere analizzato in relazione al tessuto industriale e sociale del paese ma più efficacemente guardando alle esigenze produttive della singola regione se non addirittura provincia. Se è vero che la fondatezza del dato comune sta nella mancanza di figure specializzate capaci di cavalcare e interpretare la quarta rivoluzione industriale, è anche vero che l’Italia soffre la quasi impossibilità di approcciare ad una strategia comune e unitaria vista la diversa velocità di trasformazione dei contesti aziendali, le diverse culture e attitudini produttive territoriali, la disomogenea e ancora incredibilmente bassa scolarizzazione. E non parlo di quella terziaria. I dati dicono che è la stessa cultura di base ad essere ancora diffusamente carente e quindi difficile da aggiornare. Di contro pare, purtroppo, che l’unica cosa che ci accomuni, sia una uniforme comunicazione, datata ormai 30 anni, su tutto ciò che c’è di negativo nel “lavoro di fabbrica”. Altro errore a mio avviso, è stato puntare il

dito verso la mancata specializzazione di corsi universitari o la mancanza che questi percorsi hanno di “ore macchina” su cui formarsi. Se quasi il 50 per centro degli occupati si colloca in settori nei quali il titolo di studio universitario è meno rilevante, non si tratta di carenza di laureati ma della mancanza di formazione di individui con capacità specifiche per determinati tipi di impiego. E sicuramente non è solo un problema di giovani neo-diplomati, che saranno sempre di meno, o di scarsa frequenza di indirizzi scientifici, curvatura quest’ultima che sembra iniziare ad invertirsi. È trovare il modo di consentire anche agli over 30 di potersi formare ed acquisire nuove competenze che permetterebbe, in questi prossimi anni, di allargare il bacino di profili, senza ipotizzare un futuro fatto di inserimenti di giovani risorse estere, dato il certo calo demografico nazionale. Personale meno giovane per sopperire alle figure più tecniche, quelle in cui l’energia e spregiudicatezza dei vent’anni è meno fondamentale rispetto l’analisi critica e la capacità di gestione dei problemi complessi sperimentati. Quella fascia d’età in cui sai maturamente distinguere “ragione e sentimento”. E…tanto per non essere fraintesa sul concetto di meno giovane, mi riferisco alla fascia 28-40 anni. Per gli over la formazione continua e l’up skilling rappresenterebbe la migliore strategia, se fosse sistematicamente sostenuta. Per i più giovani infine, cambiare strada in continuazione sarà la costante in futuro, quindi non so quanto sacrificare una buona conoscenza teorica di base porterebbe ad effetti positivi. Pensiamo piuttosto come continuare ad investire su un orientamento scolastico e conoscenza della vita di impresa in maniera più sincera e chiara relativamente alle prospettive professionali, mansioni e compensi per aiutare a fare scelte consapevoli sia i ragazzi che le loro famiglie. chiara.tagliaferri@cnr.it M &A | DICEMBRE 2023

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SOMMARIO DICEMBRE #8 ISSN: 1126-4284

MACCHINE UTENSILI

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PROGE T TA ZIONE

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AUTOMAZIONE

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AT T UA L I TÀ

#8 dicembre2023 mensile www.meccanica-automazione.com

SPECIALE

IIOT E LOGISTICA INTERNA LA DIGITALIZZAZIONE DEI PROCESSI DI LOGISTICA

INTERVISTA

LA TECNOLOGIA AD AZIONAMENTO

DOSSIER

8

SECURITY INDUSTRIALE UNA STRADA OBBLIGATA PER L’INDUSTRIA 4.0

EDITORIALE 5 Ragione e sentimento CALEIDOSCOPIO 8 News e novità

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PANORAMA 14 Cavi e conduttori elettrici 16 30 anni di innovazione 18 Viaggio all’interno della divisione sviluppo prodotti Mewa 20 Italian Machine Vision 22 Costruire il monitoraggio della rete in modo serio 24 Losma ha presentato green factory life 26 Euroguss 2024

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28 25 anni sono la base per nuovi risultati 30 Roadmap del Cluster Fabbrica Intelligente 34 Intelligenza artificiale e Machine Learning 36 RobotHeart la robotica ridefinisce il modo di produrre INTERVISTA 40 La tecnologia ad azionamento DOSSIER BIG DATA E SECURITY INDUSTRIALE 46 Security industriale una strada obbligata per l’industria 4.0 48 La cybersecurity negli ambienti produttivi


84 50 Big Data & security industriale due aspetti strettamente connessi 52 From securITy, to securOTy 56 Rafforzare la cybersecurity con la nuova suite di test di sicurezza all-in-one 58 Come le aziende possono affrontare, sconfiggere gli attacchi cyber SPECIALE IIOT E LOGISTIC A INTERNA 62 IIoT e Logistica: la digitalizzazione dei processi di logistica RICERCA E INNOVAZIONE 84 Trasformazione digitale

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nell’industria 88 Uno sguardo al futuro del settore Automotive 92 I cobot verso il futuro dell’automazione

PRISMA 94 Prodotti


CALEIDOSCOPIO NEWS E NOVITÀ NOMINE

KARSTEN JUST È IL NUOVO CHIEF SALES OFFICER DI GEFRAN Gefran annuncia l’ingresso nel gruppo di Karsten Just, in qualità di Chief Sales Officer, con ampia delega nella definizione della strategia aziendale, in termini di efficientamento dei processi di vendita e internazionalizzazione. Karsten Just, laureato in Ingegneria elettrica, inizia il suo percorso professionale nel 1990 presso ABB, gruppo leader nella robotica, nell’energia e nell’automazione, dove nel 2000 viene nominato Managing Director di un’azienda del Gruppo. Nel 2003, entra a far parte del Consiglio di Amministrazione, in carica di Executive Vice President Portfolio Management presso Weidmüller Interface GmbH & Co. KG, azienda di componentistica per l’automazione con un fatturato all’epoca di circa 350 milioni di euro. Nel 2005 viene chiamato a ricoprire l’incarico di Managing Director Marketing & Sales in Leuze electronic GmbH & Co. KG, produttrice di sensori per automazione di applicazioni industriali, e, a seguito dei risultati raggiunti, assume per quattro anni il medesimo ruolo in BARTEC Top Holding GmbH, per cui gestisce le attività di marketing e di vendita del gruppo a livello mondiale, a favore di una crescita sostenibile dei ricavi dell’azienda. Ritorna, infine, all’ambito della sensoristica industriale in Baumer Management Services AG nel 2016, come CMO, CSO e membro dell’Executive Board, supervisionando 17 filiali commerciali e gestendo progetti di digitalizzazione dei processi di marketing.In qualità di Chief Sales Officer di Gefran, Karsten Just guiderà il piano strategico di sviluppo commerciale del Gruppo, coniugando competenze di business e know-how tecnologico. Karsten Just, Chief Sales Officer di Gefran, dichiara: “È con entusiasmo che accetto questo nuovo incarico in Gefran, un’azienda che da sempre è in grado di anticipare le tendenze del mercato e affrontarne con successo le molteplici sfide” e conclude “Gli obiettivi, soprattutto se ambiziosi, si raggiungono facendo squadra e puntando sulla competenza, flessibilità e qualità tecnica. Sono certo che faremo un grande lavoro insieme”. “Diamo un caloroso benvenuto a Karsten Just” dichiara Marcello Perini, Amministratore Delegato di Gefran, che continua “siamo certi che la sua professionalità e motivazione permetteranno di accrescere il potenziale di mercato ed estendere l’offerta Gefran, raggiungendo importanti traguardi in termini di crescita aziendale” e conclude “forte della sua consolidata esperienza manageriale in società multinazionali del nostro settore, Karsten Just è la risorsa giusta per proiettare Gefran verso una dimensione sempre più internazionale”. PARTNERSHIP

DMG MORI IN VISITA ALLA SEDE MIKRON TOOL Il 12 ottobre 2023, Dr.-Ing. Mori, Presidente di DMG MORI CO., LTD. e membri del suo management hanno visitato la sede dello specialista svizzero di utensili da taglio Mikron Tool ad Agno. Mikron Tool e DMG MORI intrattengono da anni una stretta relazione, suggellata nel 2019 dalla partnership DMQP. Il motivo dell’incontro è stato quello di intensificare la collaborazione per sfruttare ancora meglio l’effetto sinergico derivante dall’esperienza del produttore leader di macchine utensili e dal know-how dello specialista di applicazioni e utensili. L’obiettivo principale è chiaramente il valore aggiunto per il cliente. Grazie alla cooperazione dedicata tra i Excellence Center di DMG MORI con diverse sedi in tutto il mondo e gli specialisti del Tecnology Center di Mikron Tool, i clienti hanno accesso a soluzioni di produzione complete e testate. Questo dà loro l’opportunità di implementare senza problemi le strategie di produzione nella propria produzione e di effettuare investimenti senza rischi inutili. Il risultato dell’unione tra DMG MORI e Mikron Tool si manifesta nell’espansione globale della cooperazione nel settore della tecnologia medicale e nella maggiore promozione di altri settori come la costruzione di stampi e l’aerospaziale. Verrà inoltre rafforzata la presenza congiunta alle fiere internazionali e ad altri eventi tecnologici, al fine di presentare al meglio ai clienti il servizio completo per progetti di produzione chiavi in mano. Si è trattato di un incontro prezioso e lungimirante che rafforza la partnership e la fiducia tra le due aziende. Dr.-Ing. Mori (5° da destra) e membri del management di DMG MORI si sono incontrati con il COO Elio Lupica (4° da ds), il responsabile R&S Alberto Gotti (im) e il responsabile di vendita Marco Cirfeta P E R L E G G E R E G L I A R T I C O L I C O M P L E T I V I S I TAT E I L S I TO W W W. M E C C A N I C A - A U TO M A Z I O N E . C O M

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SOFTWARE

ABB ESTENDE WIZARD EASY PROGRAMMING AI ROBOT INDUSTRIALI ABB Robotics ha esteso il campo di applicazione del software gratuito Wizard Easy Programming ai robot industriali a sei assi alimentati da un controllore OmniCoreTM, oltre che ai robot collaborativi. ABB è così il primo produttore di robot a offrire uno strumento di programmazione facile da usare e senza codice per i cobot e i robot industriali a sei assi, abbassando le barriere all’automazione per i nuovi utenti e offrendo ai partner dell’ecosistema e agli integratori uno strumento efficiente per supportare i loro clienti. “Affrontare le sfide e le opportunità del settore è essenziale per sostenere e accelerare l’adozione mondiale dell’automazione robotica”, afferma Marc Segura, Presidente di ABB Robotics. “Estendendo Wizard Easy Programming ai nostri robot industriali a sei assi, ABB Robotics risponde alla scarsità di manodopera qualificata e alla crescente domanda da parte dei produttori di un software di programmazione semplice e facile da usare per i loro parchi robot.” Wizard Easy Programming utilizza un approccio alla programmazione grafico, senza codice, drag-and-drop, progettato per semplificare lo sviluppo di applicazioni robotiche. Il software aiuta gli utenti di robot, sia esperti che alle prime armi, a sviluppare applicazioni in pochi minuti, un’attività che in genere richiede una settimana di formazione e un’altra di sviluppo. Da quando è stato rilasciato per la prima volta nel 2020, Wizard Easy Programming è stato ampiamente adottato in una serie di applicazioni che utilizzano il portafoglio di robot collaborativi di ABB, che comprende le famiglie di cobot Yumi, SWIFTITM e GoFa™. Il software aiuta gli operatori senza alcuna formazione

preliminare a sviluppare applicazioni robotiche come la saldatura ad arco o la manutenzione di macchine. Inoltre, aumenta la flessibilità operativa, consentendo agli utenti di modificare i programmi esistenti e i blocchi pre-programmati che controllano vari comportamenti, dai movimenti del robot alle istruzioni di segnale e al controllo della forza, attraverso la sua intuitiva interfaccia grafica. Per utenti esperti e principianti, Wizard Easy Programming è dotato di Skill Creator, uno strumento che aiuta gli integratori di sistema e altri utenti esperti a creare in modo efficiente blocchi Wizard personalizzati e specifici per le applicazioni da utilizzare con i propri clienti. Skill Creator può semplificare la creazione di attività altamente specifiche come la manutenzione di macchine e la saldatura e di applicazioni complesse come le ispezioni mediche. Nel frattempo, i partner dell’ecosistema che sviluppano accessori come pinze, alimentatori e telecamere avranno accesso a uno strumento digitale per condividere le funzionalità specifiche dei prodotti, indipendentemente dal tipo di robot su cui saranno installati. Wizard Easy Programming è preinstallato su tutti i cobot e sui nuovi robot industriali a sei assi alimentati da OmniCore™, la migliore famiglia di controllori per robot di ABB, che garantisce un risparmio energetico medio del 20% e rende le implementazioni a prova di futuro grazie alla connettività digitale integrata e alle oltre 1000 funzioni scalabili. Per saperne di più su Wizard Easy Programming visitate sito web https://new.abb.com/products/robotics/software-and-digital/application-software/wizard.


CALEIDOSCOPIO

PREMI

AL VIA LA NONA EDIZIONE DI VECTOR AWARD: IL CONCORSO IGUS RIVOLTO A INGEGNERI E PROGETTISTI DI TUTTO IL MONDO Anche quest’anno, con l’edizione 2024 del vector award, igus premierà ingegneri e progettisti che candideranno applicazioni innovative utilizzando in modo creativo sistemi per catene portacavi in plastica ad alte prestazioni.“Dal nostro osservatorio rileviamo costantemente come gli ingegneri di tutto il mondo riescono a realizzare le loro idee innovative e creative utilizzando le nostre catene e i nostri cavi, che soddisfano i requisiti più stringenti, anche in ambito di sostenibilità,” afferma Michael Blass, CEO della divisione Catene Portacavi in igus GmbH. Con il vector award, che nel 2024 giunge alla nona edizione, igus intende rendere omaggio alle nuove soluzioni che hanno un impatto reale sull’efficienza di prodotti e sistemi, anche in termini di costi. Ne sono un esempio applicazioni realizzate per grandi escavatori a benna, dove tubi idraulici che pesano tonnellate si devono muovere in modo sicuro su corse di oltre 1 km. E ancora, i cavi impiegati per accompagnare i movimenti 3D di robot a braccio articolato. Altri esempi sono l’utilizzo di catene portacavi che soddisfano i più severi requisiti per l’uso in camera bianca nella produzione di componenti elettronici e i cavi di comando inseriti in spazi di installazione estremamente ridotti. Pronti? Ingegneri di tutto il mondo, iscrivetevi Ingegneri e progettisti possono partecipare al concorso vector registrandosi all’indirizzo www.igus.eu/vector-award entro il 9 febbraio 2024. Una giuria di esperti provenienti dal mondo della ricerca, della stampa, delle fiere di settore e delle associazioni di categoria esaminerà i progetti e premierà le soluzioni più innovative e creative. Il vincitore riceverà il trofeo vector d’oro e un premio in denaro di 5.000 euro. Il secondo classificato si aggiudicherà il vector d’argento e 2.500 euro e il terzo il vector di bronzo e 1.000 euro. Inoltre, il vector green, che prevede un premio di 1.000 euro, verrà assegnato a chi realizzerà un’applicazione che sappia distinguersi in termini di sostenibilità. La cerimonia di premiazione dei vector award 2024 si terrà alla Fiera di Hannover. Espandere la rete, acquisire clienti, esplorare nuovi percorsi Il concorso vector award organizzato da igus si svolge ogni due anni dal 2008 e gode di una crescente popolarità in tutto il mondo. Nel 2022, sono stati candidati 233 progetti da ben 36 Paesi. Il vector award è anche un’ottima opportunità di visibilità per ingegneri, progettisti e aziende nell’ottica di espandere la propria rete e acquisire nuovi clienti,” aggiunge Blass. “Con queste premesse, ci auguriamo di ricevere - anche quest’anno - molti progetti interessanti”. 10

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INNOVAZIONI

DKC INVESTE NELL’INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ Il 2023 per DKC è stato un anno particolarmente significativo. Il lancio della nuova Business Unit DKC Energy e del dispositivo per ricarica auto E.Charger hanno segnato l’ingresso dell’azienda nel mercato dell’e-mobility, mentre importanti innovazioni hanno interessato le Linee core business del Gruppo. Questi risultati vanno ad aggiungersi agli oltre 4.000 dipendenti, 40 stabilimenti, 115.000 mq di magazzini, 200.000 mq di stabilimenti produttivi nel mondo e 26 sedi in 7 nazioni che definiscono il Gruppo. L’azienda non si ferma qui. DKC è entusiasta di annunciare altre importanti novità che consentiranno di rispondere con prontezza alle richieste del mercato. Entro la fine del 2023 e l’inizio del 2024, nei plant produttivi di Villanova sull’Arda e di Novi Ligure saranno operativi nuovi impianti basati su tecnologie all’avanguardia. Questi permetteranno all’azienda di migliorare in maniera considerevole l’efficienza produttiva, anche in termini di sostenibilità, di ottimizzare i processi e di ridurre i tempi di realizzazione, incrementando allo stesso tempo la sicurezza dei lavoratori e la qualità dell’offerta. Il plant produttivo della Linea Cosmec di Villanova sull’Arda è oggi protagonista di una forte automatizzazione, resa

possibile da un nuovo impianto che si avvale di sette robot antropomorfi guidati da sistemi ottici per la manipolazione e l’assemblaggio di componenti complessi. L’impianto è affiancato da un nuovo macchinario di tornitura, per una produzione più veloce, efficiente e attenta a garantire gli alti standard qualitativi che da sempre l’azienda assicura ai propri clienti. Sempre a Villanova, questa volta nel plant produttivo della Linea Conchiglia, sarà invece attivo un impianto di ultima generazione dedicato alla captazione dei vapori e collegato a elevati sistemi di controllo, per un ambiente di lavoro ancora più sicuro. In termini di sostenibilità, l’impianto fotovoltaico recentemente installato sul tetto della sede ne consentirà l’indipendenza energetica, per un minore impatto ambientale. Nel plant produttivo della Linea Combitech a Novi Ligure, infine, un nuovissimo impianto di profilatura aumenterà la capacità produttiva del Gruppo, senza tralasciare la qualità. Il 2023 si conferma dunque l’anno di svolta per DKC. L’azienda ribadisce il proprio impegno costante verso standard produttivi eccellenti, processi sostenibili ed efficienza, proiettandosi nel nuovo anno con una visione chiara: combinare l’eccellenza produttiva con la sostenibilità.

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CALEIDOSCOPIO

EVENTI

A FORUM INDUSTRIA DIGITALE IL CONNUBIO TRA MECCATRONICA E SOFTWARE Forum Industria Digitale, l’evento promosso da ANIE Automazione e organizzato da Messe Frankfurt Italia, ha fatto il suo debutto a Cremona l’8 novembre con venti aziende espositrici e 250 partecipanti. Un appuntamento che rappresenta l’evoluzione di due storici forum, quello della meccatronica e del software industriale, nel segno di una profonda integrazione tra i due ambiti con opportunità imperdibili per le imprese: sostenibilità, maggiore flessibilità, sicurezza, riduzione del time- to-market, ottimizzazione dei cicli produttivi attraverso l’utilizzo dei dati. Andrea Bianchi, Presidente ANIE Automazione: “il Forum Industria digitale nasce dalla consapevolezza di quanto la componente hardware e quella software siano sempre più intrinsecamente legate nel contesto manifatturiero. Oggi, dopo anni di crescita significativa del nostro mercato dobbiamo affrontare un periodo più incerto, ma la trasformazione in atto verso l’Industria 5.0 e le prospettive di agevolazioni fiscali contenute nel futuro piano Transizione 5.0 ci confortano. Il Forum è l’evidenza del grande interesse che rivestono questi temi.” Sabina Cristini, Presidente Gruppo Meccatronica di ANIE Automazione: “giornata ricca di sessioni incentrate sui vantaggi importanti garantiti da un approccio meccatronico e multidisciplinare supportati dalla potenza del software. Le tecnologie quali il digital twin e l’AI permettono di virtualizzare e simulare il comportamento di componenti e macchine, supportando progettisti e utilizzatori nel raggiungere una sempre maggiore affidabilità, velocità nel time-tomarket ed efficienza. Le innovazioni tecnologiche presentate e disponibili possono condurre i clienti nel percorso di digitalizzazione, assicurando flessibilità e quindi maggior competitività in un contesto di mercato in continuo cambiamento.” Fabio Massimo Marchetti, Presidente Area Digitalizzazione dei Processi e dei Prodotti: “digitalizzazione e sostenibilità sono le leve mandatorie per l’evoluzione delle nostre imprese industriali. Il digitale è la leva abilitante di questi percorsi ed è emerso chiaramente dai lavori 12

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ENERGIA

LEGGE DI BILANCIO E DECRETO ENERGIA AUMENTANO I COSTI Costo in rapida crescita per l’energia da fonti rinnovabili. È la previsione di ANIE Federazione basata sul combinato disposto delle misure previste, a oggi, dalle bozze del Decreto energia e della Legge di Bilancio 2024, e della dinamica inflattiva che ha già colpito il settore delle FER in Italia. «Fondo di compensazione alimentato dai proprietari di impianti superiori ai 20 kW e tassazione dei contratti di diritto di superficie di durata ventennale per gli impianti FER sono misure inaspettate che vanno nella direzione opposta agli obiettivi fissati per il 2030» è il giudizio di Alberto Pinori, Presidente di ANIE Rinnovabili. La bozza del Decreto energia prevede l’istituzione presso il MASE, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, di un fondo di compensazione e di riequilibrio ambientale e territoriale allo scopo di incentivare le regioni e le province autonome ad ospitare impianti a fonti rinnovabili. I produttori di energia a fonte rinnovabile proprietari di impianti di potenza superiore a 20 kW verseranno nel fondo un contributo di 10 €/kW per tre anni a partire dal 1° gennaio 2024. «Il termine compensazione – prosegue Pinori – ha senso nel settore dell’oil&gas, per attenuare l’impatto ambientale che questi impianti hanno sull’ambiente. Si tratta di un erroneo retaggio del passato che mal si coniuga con le fonti rinnovabili, necessarie per contrastare i cambiamenti climatici e quindi, esse stesse, opere di compensazione per il riequilibrio ambientale e territoriale. Mentre invece avrà un impatto negativo sulla sostenibilità finanziaria degli impianti FER e non si comprende il motivo per cui questo contributo di 10 euro per kW non debba essere versato, a maggior ragione, dagli impianti non FER». Secondo ANIE, questo aspetto impatterà sugli impianti che beneficiano delle detrazioni fiscali, sugli impianti dei DM Comunità energetiche, FER X e FER 2, sugli impianti in autoconsumo per la manifattura italiana, sugli impianti utility scale merchant e sui contratti PPA. La Legge di Bilancio dispone (art. 23, comma 5, lettera b), a decorrere dal 1° gennaio 2024, la tassazione dei contratti di diritto di superficie di durata ventennale utilizzati nel settore delle fonti rinnovabili e necessari per affittare le aree destinate agli impianti FER. Oggi l’affitto di tali aree è classificato come compravendita di un patrimonio e quindi è esente da tasse. La Legge di Bilancio stabilisce invece che il canone del diritto di superficie percepito dal proprietario dell’area sia considerato non più come patrimonio, ma come reddito soggetto a una tassazione che potrebbe arrivare anche al 43%. L’aggravio di tassazione espone i proprietari delle aree a costi non preventivati e ciò determinerà un aumento dei costi delle aree stesse, compromettendo anche i progetti i cui procedimenti autorizzativi sono tuttora in corso e quelli già autorizzati per i quali il contratto definitivo del diritto di superficie non si perfezionerà entro il 31 dicembre 2023, inficiando completamente il lavoro svolto sino ad oggi sia dalla pubblica amministrazione sia dagli operatori. «Il settore delle fonti rinnovabili ha bisogno di segnali chiari e inequivocabili verso la transizione energetica e non di misure ondivaghe che tendono la mano destra al settore ritraendo quella sinistra. L’auspicio di ANIE è che le istituzioni ripensino alle due misure per ridurne l’impatto negativo e destinino risorse per il potenziamento degli organici della pubblica amministrazione in affanno negli iter autorizzativi. Soprattutto chiederemo maggior dialogo con le istituzioni per delineare un quadro normativo coerente con le sfide che attendono il Paese», conclude Alberto Pinori.

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PANORAMA I N FOR MAZ ION E DAL MON DO TECNOLOG ICO

CAVI E CONDUTTORI ELETTRICI L’ITALIA È IL PRIMO POLO MANIFATTURIERO IN EUROPA NEL 2022 PER L’INDUSTRIA ITALIANA DEI CAVI E CONDUTTORI ELETTRICI È PROSEGUITA LA FASE DI RECUPERO DEL FATTURATO AVVIATA NEL 2021. LE AZIENDE HANNO ARCHIVIATO L’ANNO CON UN FATTURATO AGGREGATO DI 6,6 MILIARDI DI EURO E UN EXPORT DI 3,8 MILIARDI a cura della redazione

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opo gli andamenti in crescita sostenuta nel biennio precedente, nell’anno in corso l’industria dei cavi ha registrato un rallentamento. Si tratta però di un trend di carattere congiunturale, perché nel medio periodo il comparto dei cavi, che abilita le tecnologie 14

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driver delle transizioni ecologica e digitale, guiderà lo sviluppo del manifatturiero, insieme ai macro settori dell’elettrotecnica e dell’elettronica. Nel 2023 i volumi di attività industriale del comparto Cavi e Conduttori elettrici hanno registrato una inversione di tendenza, accompagnata anche da una frenata del fatturato in

valore. Queste dinamiche si inquadrano in un generale rallentamento che ha interessato l’industria manifatturiera a partire dai mesi estivi dello scorso anno. È quanto emerge dal report Dati di settore dell’Industria dei Cavi e Conduttori Elettrici nato dalla collaborazione tra il Servizio Studi e l’Associazione AICE di


ANIE Federazione. Lo studio presenta altresì un’analisi dei bilanci delle aziende per un arco temporale di sei anni (20162022) periodo che consente di intravedere anche tendenze strutturali di un settore che, nonostante la pandemia e le difficoltà del contesto competitivo, ha visto un importante rafforzamento del tessuto produttivo in Italia. Il volume è stato presentato dall’Associazione AICE il 13 novembre scorso in occasione dell’annuale convention con i soci svoltasi a Milano. L’evento dal titolo “Sfide dello scenario economico e prospettive per l’industria italiana dei cavi” ha visto la partecipazione in qualità di keynote speaker del professor Carlo Cottarelli, Direttore del Programma per l’educazione nelle Scienze Economiche e Sociali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che ha fornito un interessante quadro macroeconomico sia in una prospettiva storica sia con riguardo agli scenari previsionali. «I dati del primo semestre 2023 si inquadrano in un generale rallentamento dell’industria manifatturiera a partire dai mesi estivi dello scorso anno. Pesano il costo delle materie prime, in particolare dei metalli come rame e alluminio, un rallentamento degli investimenti nelle costruzioni e, in generale, una politica monetaria restrittiva dovuta principalmente alle tensioni geopolitiche. Sentito dal comparto anche il fenomeno del dumping dalla Cina. La UE ha imposto dazi sull’importazione di cavi a fibra ottica dalla Cina, in seguito ad un’iniziativa coordinata da Europacable, associazione europea di riferimento, a cui hanno partecipato produttori europei e associazioni nazionali, tra cui ANIE AICE», è la sintesi di Marcello Del Brenna, Presidente di AICE - Associazione Italiana Industrie Cavi e Conduttori Elettrici, federata ANIE.

Tendenze della produzione industriale e del fatturato nel 2023 Nel 2023 i volumi di produzione industriale del comparto cavi e conduttori elettrici hanno registrato una inversione di tendenza (-5,6% la flessione tendenziale nel

periodo gennaio-agosto). Il calo è più marcato sia rispetto alla media manifatturiera (-2,1%) sia nel confronto con l’andamento registrato dal macrosettore dell’elettrotecnica (-0,6%). Sulle tendenze del comparto impattano il rallentamento degli investimenti nelle costruzioni e le mutate decisioni di investimento da parte delle utility, unitamente ai rallentamenti mostrati dai principali settori industriali clienti. Anche il fatturato in valore ha segnato un andamento in progressivo indebolimento. Dopo un inizio anno ancora in tenuta, nel secondo trimestre il profilo espansivo del fatturato ha subito una inversione di tendenza, registrando una flessione del 7,1% in valore nel confronto con il corrispondente periodo del 2022. I dati pur incompleti sul terzo trimestre del 2023 mostrano una sostanziale stabilità, portando la variazione cumulata del fatturato per il periodo gennaio-agosto 2023 a segnare una flessione tendenziale dell’1,4% (+7,3% la crescita media dell’elettrotecnica, +0,4% la manifattura).

La domanda estera nel 2023 Dopo il forte rimbalzo sperimentato nel 2021, il 2022 ha evidenziato il mantenimento di una intonazione positiva per le dinamiche di commercio estero di Cavi e Conduttori elettrici, che ha visto le esportazioni in crescita del 13,5%. La bilancia commerciale a fine anno si è attestata a quota 2,7 miliardi di euro (2,4 miliardi di euro nel 2021). I primi sei mesi del corrente anno hanno evidenziato una significativa decelerazione, che ha portato ad una inversione di tendenza per le vendite estere (-0,7%). Tali andamenti hanno indubbiamente riflettuto un rallentamento

della domanda internazionale, in area UE ed extra UE.

Scenario a medio termine: effetti trainanti dell’innovazione Gli scenari per l’industria manifatturiera diffusi nel mese di novembre dall’Ufficio Studi di Intesa Sanpaolo e Prometeia indicano che saranno i settori dell’elettrotecnica e dell’elettronica, tra cui i cavi, a guidare la crescita dell’industria manifatturiera italiana nel biennio 2024-2025. La domanda resta favorevole nel medio periodo, spinta dagli investimenti nella transizione energetica e in quella digitale, driver della crescita mondiale nei prossimi anni. «I cavi sono la spina dorsale delle reti elettriche e di comunicazione, perchè “trasportano” le transizioni energetica e digitale abilitandone le tecnologie più strategiche. Le prospettive di crescita del nostro settore sono positive. Il polo manifatturiero italiano è un’eccellenza internazionale con una consolidata leadership nell’innovazione tecnologica. La generazione da fonti rinnovabili sempre più dominante nel mix energetico, lo sviluppo delle reti, l’elettrificazione dei consumi energetici e la digitalizzazione chiedono sistemi in cavo ad alte prestazioni, innovativi, sostenibili e sicuri. Mentre sul versante ricerca e sviluppo, le nostre imprese presidiano i business a più elevato valore aggiunto, con una progressiva integrazione degli obiettivi ESG sull’intera filiera. La sostenibilità è il fattore chiave per la creazione di valore», sottolinea Del Brenna.  M &A | DICEMBRE 2023

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PANORAMA

30 ANNI DI INNOVAZIONE ERA IL 1993 QUANDO IGUS DECISE DI APRIRE LA SEDE ITALIANA. DA ALLORA NON SI È PIÙ FERMATA E OGGI CONTA 4.600 DIPENDENTI di Cristina Gualdoni

È

un’evoluzione continua la storia della filiale italiana di igus, azienda tedesca nata a Colonia negli anni Sessanta, specializzata nella produzione di motion plastics, ovvero componenti tecnici in polimeri ad alte prestazioni per ogni tipo di applicazione in movimento. Era il 1993 quando igus aprì in Italia una sede commerciale, che negli anni è cresciuta esponenzialmente. «Quella italiana è stata tra le prime filiali di igus nel mondo, che oggi annovera complessivamente 4.600 dipendenti”, racconta Marcello Mandelli, country manager alla guida della realtà italiana insieme a Giulio Ferrante responsabile della divisione cuscinetti drytech - e a Luca Bonfanti - responsabile amministrazione, risorse umane e finanza. «Siamo partiti con una decina di dipendenti da un piccolo magazzino sito a Lomagna, in provincia di Lecco, per arrivare alla realtà attuale di Robbiate, sempre in Brianza, che oggi conta 105 collaboratori e un fatturato di 65 milioni di euro». Se la produzione è saldamente tedesca, in igus Italia si lavora alla personalizzazione del prodotto. «La nostra forza è l’occhio di riguardo nei confronti del cliente, oltre alla forte spinta innovativa della Casa Madre, che investe importanti risorse in ricerca & sviluppo per mettere a punto sempre nuovi materiali e nuove soluzioni», spiega Mandelli. Un’attività che si traduce in un vastissimo catalogo che ogni anno viene arricchito con 150 / 200 novità che ampliano gli ambiti applicativi e i mercati di riferimento. Si tratta di inediti prodotti, ma anche di servizi digitali per l’industria 4.0 come, ad esempio, le piattaforme online per la configurazione e la customizzazione dei componenti o l’iguverse, il metaverso igus dove ingegneri e progettisti si possono incontrare nella realtà virtuale per sviluppare nuove soluzioni. Oggi igus Italia guarda al futuro con l’ambizione di continuare a portare sul mer16

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Marcello Mandelli - country manager igus Italia, Giulio Ferrante - responsabile divisione cuscinetti dry-tech e Luca Bonfanti - responsabile amministrazione, risorse umane e finanza.

cato tante innovazioni. I settori in cui i componenti igus trovano impiego, infatti, sono numerosissimi: dalle catene portacavi per la costruzione di macchine e impianti ai cuscinetti utilizzati nell’industria del mobile, in quella alimentare e del confezionamento. Ma anche componenti per macchine agricole, per il settore edile e l’automotive. «Diamo risposte mirate alle esigenze dei nostri clienti - ha spiegato Giulio Ferrante – perché abbiamo la possibilità di fare tante personalizzazioni sui prodotti. E il nostro magazzino automatizzato ci permette di gestire l’immensa mole di componenti direttamente nella sede italiana». E i risultati conseguiti confermano la bontà della strada intrapresa, che guarda al futuro puntando su automazione e digitalizzazione. «Dopo due anni con una crescita superiore al 20%, nel 2023 abbiamo registrato un rallentamento fisiologico ma contiamo di mantenere il segno positivo sull’esercizio - spiega Luca Bonfanti - L’ambizione per il 2024 è di

continuare a crescere, nonostante l’incertezza della situazione geopolitica internazionale. In quest’ottica, la nostra Casa Madre è stata decisamente lungimirante nel campo degli investimenti, tanto che nel pieno del periodo pandemico decise di acquistare 200 nuovi macchinari, oltre a fare scorte di materie prime nei magazzini che si sono rivelate strategiche in questi ultimi due anni». Una crescita che andrà di pari passo con l’inserimento di nuove figure nell’organico aziendale. «In questo momento cerchiamo soprattutto agenti con competenze sia di vendita, sia tecniche – aggiungono i country manager - L’aspetto umano è uno dei nostri punti di forza. Siamo molto attenti al personale, a cui cerchiamo di offrire un ambiente di lavoro stimolante e gratificante». Una filosofia confermata anche dalla scelta di igus Italia di festeggiare il trentesimo anniversario organizzando una grande festa per tutti i dipendenti e collaboratori. 


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PANORAMA

Mewa Peak: la collezione sostenibile realizzata con bottiglie in plastica riciclata. (Foto: Mewa)

COME È NATA LA COLLEZIONE DI ABBIGLIAMENTO DA LAVORO MEWA PEAK?

VIAGGIO ALL’INTERNO DELLA DIVISIONE SVILUPPO PRODOTTI MEWA PRATICHE, DUREVOLI, COMODE E TRENDY: È IL COMUN DENOMINATORE DI TUTTE LE COLLEZIONI MEWA. CON MEWA PEAK, LA LINEA INTRODOTTA DI RECENTE PER COMPLETARE LA GIÀ AMPISSIMA OFFERTA DI ABBIGLIAMENTO DA LAVORO MEWA, SI È AGGIUNTO PERÒ UN ALTRO DETTAGLIO: È REALIZZATA CON MATERIALI SOSTENIBILI. COSA SI INTENDE ESATTAMENTE E COME SI È ARRIVATI A QUESTO RISULTATO? di Eleonora Segafredo

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ietro l’accurato design dei modelli, la linearità dei tagli, la varietà dei colori e l’attenzione ai particolari necessari per migliorare la vestibilità e il comfort dell’abbigliamento da lavoro, si cela in realtà un’incessante attività di ricerca da parte di un team Mewa interno dedicato, costituito da ingegneri tessili e tecnici, che seguono lo sviluppo di ogni nuova collezione. Proprio dalla Divisione Sviluppo Prodotti Mewa sono nati l’idea e il concetto innovativo della collezione Peak: Mewa si è quindi rivolta al suo fornitore con la richiesta di cercare dei componenti in materiale riciclato per questa nuova linea. Collaborando con diversi fornitori e produttori di abbigliamento, la Divisione Sviluppo Prodotti Mewa è riuscita a mettere a punto e a introdurre sul mercato la nuova collezione.

Sostenibilità, ma non solo: i plus della collezione Mewa Peak La sostenibilità oggi costituisce indubbiamente un megatrend. Tuttavia, per l’abbigliamento da lavoro si è in genere più attenti ai requisiti di comfort, funzionalità e durata. Con Mewa Peak il fornitore di servizi tessili ha invece voluto distinguersi proponendo sul mercato una linea veramente innovativa. Mewa è sempre stata attenta alla sostenibilità, che è parte integrante del suo servizio a 360°, basato sul principio del riutilizzo. “I nostri prodotti sono tutti sostenibili - spiega Mark Weber, responsabile della Divisione Sviluppo Prodotti di Mewa - perché realizziamo linee di abbigliamento destinate a durare a lungo. Nel caso di Mewa Peak si aggiunge una particolarità: questa linea contiene fino al 75% di fibre ottenute da poliestere riciclato, mentre il resto è costituito da cotone. Un’altra leva importante è stata l’idea di creare un abbigliamento da lavoro che fosse divertente da indossare e comodo al punto da non volerselo più togliere. Per questo motivo, abbiamo optato per capi monocromatici che possono essere facilmente combinati”. Negli ambienti di lavoro, Mewa Peak è ideale per gli artigiani, l’industria, i montatori, i costruttori, il settore del Facility Management e la logistica.

Dettagli che fanno la differenza La percentuale di poliestere riciclato non è l’unica peculiarità di Mewa Peak: è infatti

Al centro della schiena una zona in tessuto “forellato” per una miglior regolazione della temperatura

anche una collezione ibrida che presenta inserti elastici per renderla più confortevole, specifiche aree per facilitare la traspirazione, zone imbottite per garantire il calore e rinforzi in alcuni punti particolarmente soggetti a sollecitazioni. Mewa Peak si distingue anche per le sue proprietà di termoregolazione: le fibre del tessuto contengono particelle di carbone attivo in grado di assorbire o rilasciare l’umidità e il calore. Durante lo sforzo fisico le particelle attive favoriscono l’evaporazione dell’umidità prodotta dalla sudorazione e quindi l’eliminazione del calore. Se invece la persona che indossa l’indumento ha freddo, le particelle attive contribuiscono a mantenere il calore corporeo. In questo modo, la superficie della pelle mantiene una temperatura Tasche sulle ginocchia con rinforzi in Cordura e un’ulteriore imbottitura 3D in silicone

costante ottimale. Le zone ibride offrono un’ulteriore protezione grazie alla presenza di parti resistenti all’abrasione e di zone particolari, come le spalle, che favoriscono la traspirazione, mentre in corrispondenza delle ginocchia e dei gomiti, per aumentare il comfort, sono stati previsti inserti in Cordura provvisti di rivestimento in silicone 3D.

Nero notte, blu baltico e rosso lava “Quando disegniamo una nuova linea – continua Weber – abbiamo un margine di azione relativamente ridotto – perché, trattandosi di abbigliamento da lavoro, le nostre priorità sono naturalmente la funzionalità e i requisiti specifici dei singoli settori. Non rinunciamo però ai trend della moda e traiamo in genere ispirazione dall’abbigliamento sportivo e outdoor. I colori generalmente utilizzati nell’abbigliamento da lavoro per gli artigiani e l’industria sono il blu e il grigio, anche se ultimamente abbiamo notato che il nero è un colore particolarmente gradito. “Così per la collezione Mewa Peak – continua Weber – abbiamo scelto il nero notte, il blu baltico e, volendo dare alla nostra collezione un tocco di unicità, abbiamo aggiunto anche una nuova tonalità di rosso lava. Dal momento che volevamo mantenere i capi il più possibile monocromatici e la collezione Peak utilizza un’ampia varietà di materiali, per noi è stata una bella sfida farli realizzare dello stesso colore”.

Pioniera della sostenibilità nel settore dei servizi tessili

Gli inserti elastici per un effetto “High reach”

“In Mewa lo sviluppo di nuove linee e di nuovi materiali spesso procede in parallelo – conclude Weber – Per la realizzazione di Mewa Peak, i partner che collaborano da anni con noi si sono impegnati a convertire materiali già noti in una versione che contenesse componenti riciclati. Per altri tessuti è stato necessario sottoporli ai consueti test di laboratorio, per poter offrire ai nostri clienti un prodotto molto resistente. Nel complesso, abbiamo impiegato circa 3 anni per sviluppare Mewa Peak”. Il successo non si è fatto attendere: oggi la collezione Mewa Peak, che viene offerta con un servizio a 360°, è molto apprezzata dai clienti e di recente ha anche ottenuto in Germania un prezioso riconoscimento, il Premio per la sostenibilità 2023, nella categoria Design, per il suo contributo alla tutela delle risorse.  M &A | DICEMBRE 2023

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PANORAMA

ITALIAN MACHINE VISION LA SECONDA EDIZIONE CONFERMA IL SUCCESSO di Cristina Gualdoni

Le tecnologie della visione dalla parte dell’industria: sicurezza, sostenibilità e ottimizzazione dei processi produttivi Sono oltre 300 i visitatori di Italian Machine Vision Forum, l’appuntamento produttivi di riferimento sulla visione artificiale, accolto con interesse e affluenza di pubblico al Palacongressi di Rimini il 3 ottobre. La mostra convegno ha scelto l’Emilia Romagna, tra le regioni più dinamiche del nostro Paese, per parlare di sistemi di visione: un bacino pronto a recepire i principali vantaggi connessi a queste tecnologie, abilitanti nel percorso verso lo smart manufacturing. Aldo Peretti, Presidente Comitato Scientifico IMVF: “la scelta di Rimini per l’organizzazione di questa seconda edizione di Italian Machine Vision Forum si è rivelata vincente. L’area, oltre a contare la presenza di importanti aziende del manifatturiero italiano, rappresenta un polo fieristico di importanza crescente con una ricettività

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eccezionale. E i numeri dell’evento ne sono la dimostrazione. Da rilevare anche l’apprezzamento per la presentazione di importanti innovazioni tecnologiche nell’ambito della visione e, più in generale, dell’intelligenza artificiale.” Nicola Lo Russo, Presidente Gruppo Sistemi di Visione di ANIE Automazione: “siamo molto soddisfatti per l’alto numero di visitatori che riconferma l’interesse verso un evento che ha come obiettivo quello di offrire una panoramica fedele ed esaustiva di un settore con ampio potenziale di sviluppo nell’ambito dell’industria digitale e sostenibile. Per quanto concerne le sessioni convegnistiche, il livello degli speech presentati è stato molto alto, frutto anche del lavoro dell’Associazione nel privilegiare la diffusione di contenuti innovativi”. Tra le tematiche emerse: la flessibilità e l’efficienza dei cicli produttivi, il miglioramento dei controlli qualitativi, la riduzione degli sprechi, obiettivi conseguibili grazie alla visione artificiale. In gioco un sistema industriale più sostenibile, dal punto di vista ambientale e sociale, con opportunità professionali a valore aggiunto.

Donald Wich, Amministratore Delegato di Messe Frankfurt Italia: “siamo soddisfatti di questa seconda edizione, tanti i presenti che hanno premiato il lavoro congiunto fatto con ANIE Automazione. Un appuntamento di networking che ci arricchisce di nuovi importanti contenuti per continuare a progettare eventi a favore della competitività del nostro manifatturiero.”

Italian Machine Vision Award Sono tre i premi conferiti in occasione di Italian Machine Vision Forum dal Comitato Scientifico. Il riconoscimento per la migliore presentazione è stato assegnato a Opto Engineering per il contributo dal titolo “Lenti liquide per la machine vision: una tecnologia veloce e affidabile per sistemi di vision più versatili” Nella categoria sostenibilità il premio è andato a ifm electronic, mentre a iMAGE S il riconoscimento per l’innovazione. Per la prima volta hanno partecipato alla votazione i visitatori della manifestazione. Disponibili sul sito gli atti del convegno. Ulteriori informazioni: machinevisionforum.it 


L’evoluzione del CNC

M8V: il CNC per lo Smart Manufacturing M8V è il nuovo CNC interconnesso per lo Smart Manufacturing. Il livello evoluto, la praticità di utilizzo multitouch, le numerose nuove funzioni avanzate e la connettività wi-fi incorporata per la prima volta in un CNC, sono stati pensati per essere parte integrante del processo produttivo e per supportare ogni tipo di lavorazione con requisiti di precisione e velocità estreme. Il controllo numerico si evolve a supporto dello Smart Manufacturing e degli ambienti IIoT in fabbrica. M8V renderà possibile il futuro delle lavorazioni.

mitsubishielectric-cnc.it


PANORAMA

COSTRUIRE IL MONITORAGGIO DELLA RETE IN MODO SERIO IN PASSATO LE RETI INFORMATICHE ESISTEVANO SOLO PER COLLEGARE I COMPUTER E PERMETTERE AI PROGRAMMI IN ESECUZIONE DI COMUNICARE. PER FORTUNA, QUEI TEMPI SONO ORMAI LONTANI di Giovanni Prinetti, Solution Marketing Manager di Allied Telesis

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ggi le reti collegano una grande varietà di dispositivi, sensori, strumenti di sorveglianza, stampanti e molto altro. Il mondo si è popolato di dispositivi IoT in grado di rilevare e interagire con il mondo in molti modi diversi. Grazie alla miniaturizzazione delle risorse informatiche, oggi possiamo aggiungere automazione ai dispositivi con una frazione della potenza e dello spazio che erano necessari fino a poco tempo fa,

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aprendo le porte a un’ampia gamma di utilizzi di computer e sensori intelligenti che promettono di rendere il 21° secolo il più interessante di sempre. Ad esempio, le videocamere digitali possono proteggere locali privati e aziendali, rendendo possibile un ampio ventaglio di utili analisi video. I controlli della temperatura negli edifici possono essere abbastanza intelligenti da comprendere quando i dipendenti sono in ufficio, identificare i cambiamenti della temperatura

esterna e qualsiasi altra informazione che possa contribuire a rendere più efficiente e proficuo l’uso dell’energia. Esistono inoltre sistemi di gestione degli edifici che possono rendere gli spazi aziendali ancor più sicuri e funzionali. Con il diffondersi del cloud hosting, molte funzioni che richiedevano data center privati possono ora essere acquistate sotto forma di servizio dai cloud provider. Questo approccio contribuisce a ridurre i costi IT, il consumo energetico e i requisiti di


personale, limitando la varietà di formazione e competenze necessarie. Tutti questi elementi però mettono le reti e il loro funzionamento sotto una pressione via via maggiore, dato che ormai non operano più solo a supporto dei computer, ma aiutano a gestire tutta l’azienda. Una rete ben funzionante è necessaria per avere un’organizzazione efficiente. In caso di guasti, le ripercussioni sulla capacità di condurre l’attività e ottenere ricavi potrebbero essere gravi. In breve, le aziende non possono più prescindere da una connettività affidabile e performante. Per questo motivo, proteggere le prestazioni di rete è fondamentale per la redditività di molte imprese. Sapere cosa è accaduto in rete quando si è verificato un problema e reagire in modo rapido e preciso è altrettanto essenziale. Ed è necessario essere in grado di individuare velocemente il problema e risolverlo altrettanto rapidamente. Sarebbe ancora più utile poterlo prevedere prima che si verifichi ed evitare che accada: questa è la promessa dei sistemi di monitoraggio e delle operazioni di raccolta dati. Per questo è essenziale dotarsi di un servizio di monitoraggio dell’infrastruttura IT che risolva il problema della disponibilità di persone e competenze di gestione di rete, passando a una postura proattiva. Se un tempo il personale IT si concentrava solo sull’amministrazione di computer e rete, oggi sono necessarie risorse con

specializzazioni più vaste. Molte soluzioni software coprono una parte del monitoraggio dell’infrastruttura, ma configurarle e gestirle in modo efficiente non è un compito facile. Il problema può essere ancor più critico per le organizzazioni di dimensioni contenute che dipendono dalla tecnologia di rete – proprio come le grandi -, ma non dispongono di un team IT esteso e flessibile. Sebbene in passato si potesse fare a meno di un singolo amministratore di rete o di sistema, oggi per avere un controllo esperto dell’intero ambiente IT e dell’automazione aziendale, una formazione specializzata e maggiore personale diventano una necessità. Inoltre, anche l’impostazione di questi sistemi di monitoraggio è una competenza, e più la si applica, più si migliora. Su Internet è possibile reperire molte tecnologie e componenti software che consentono di affrontare il monitoraggio, ma questo ha molte sfaccettature e porta con sé una serie di potenziali problemi da gestire, tra cui: • Per monitorare i dispositivi di rete, è necessario utilizzare protocolli speciali come SNMP. • Linux e Windows richiedono strumenti diversi per monitorare la salute dei server. • È possibile monitorare le applicazioni, ma il loro funzionamento determina le modalità di misurazione. • Database e software storage hanno spesso una strumentazione integrata. • I software che forniscono API Restful

offrono un altro modo per misurare lo stato di salute. • I diversi prodotti hardware possono offrire informazioni specifiche per la piattaforma, come temperature interne, velocità della ventola, guasti di scrittura del disco, ecc. Costruire un sistema di monitoraggio completo e configurarlo per un ambiente specifico può diventare un progetto su larga scala. Se ci si limita a scaricare e installare un software di monitoraggio, è possibile generare facilmente una marea di allarmi: questo è il risultato di quasi tutte le soluzioni di monitoraggio create in casa. Sfortunatamente, il volume di questi allarmi può essere così elevato da rischiare di trascorrere una grande quantità di tempo a risolvere problemi quando il sistema è funzionante, senza apprendere alcuna nuova competenza. Anzi, la loro complessità comporta anche una fase di apprendimento significativa prima di iniziare a comprendere i segnali che indicano che la rete sta funzionando in modo efficiente. Quindi si spende di più, ma si impara di meno. Per questo, oggi più che mai, è necessario affidarsi ad aziende specializzate in soluzioni di connettività e strumenti di networking intelligenti, le quali, insieme al proprio ecosistema di partner, affrontano da decenni il mondo delle reti e del monitoraggio e sono consapevoli di cosa sia necessario per mantenere un sistema che funzioni in modo efficace. 

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PANORAMA

IN OCCASIONE DI ECOMONDO LOSMA HA PRESENTATO IL PROGETTO GREEN FACTORY LIFE: IL SISTEMA INTEGRATO DI SANIFICAZIONE AMBIENTALE, CHE, ATTRAVERSO UNA SERIE DI RILEVATORI DI QUALITÀ DELL’ARIA DISTRIBUITI LUNGO TUTTO L’IMPIANTO, È IN GRADO DI MONITORARE COSTANTEMENTE I PARAMETRI DI INQUINAMENTO DELL’INTERO SITO PRODUTTIVO di Eleonora Segafredo

LOSMA HA PRESENTATO GREEN FACTORY LIFE

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comondo è l’evento internazionale di riferimento in Europa e nel bacino del Mediterraneo per le tecnologie, i servizi e le soluzioni industriali nei settori della green and circular economy. Hub di ricerca e innovazione, ospita le principali aziende di servizi, soluzioni e tecnologie del settore ambientale: dalla gestione delle acque allo smaltimento dei rifiuti, dal tessile alle bioenergie, dalla gestione e tutela dei suoli fino ai trasporti, l’agricoltura e le città sostenibili. In questa edizione 2023, Losma ha avuto l’occasione di presentare presso lo stand, la conclusione dei lavori di 3 anni di progetto di ricerca: Green Factory Life, che ha ricevuto un finanziamento da parte della Commissione Europea, attraverso CINEA – Agenzia esecutiva europea per il clima, le infrastrutture e l’ambiente. In partnership con altre due aziende bergamasche, Fae Tecnology di Gazzaniga e Ma-El di Presezzo, il progetto Green Factory Life di cui Losma è coordinatore, è stato infatti premiato nel 2019, tra gli oltre 1.700 progetti che hanno bussato alle porte di CINEA. L’obiettivo del progetto è quello di fornire un sistema integrato di sanificazione ambientale, 24

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Argos Pro, l’unità di filtrazione dell’impianto

Il Sistema PCO (Ossidazione Fotocatalitica) e la re-immissione dell’aria in ambiente


che, attraverso una serie di rilevatori di qualità dell’aria distribuiti lungo tutto l’impianto, è in grado di monitorare costantemente i parametri di inquinamento dell’intero sito produttivo. L’attività di ricerca punta ad abbattere i livelli di Co2, eliminare spore, muffe, odori, sostanze cancerogene, oltre che cariche virali e batteri presenti nell’aria durante i diversi cicli di lavorazione. In questo innovativo sistema centralizzato di depurazione dell’aria in fabbrica, la filtrazione meccanica tradizionale, supportata dagli aspiratori della Serie Argos di Losma, è integrata con la nuovissima tecnologia dell’Ossidazione Fotocatalitica PCO. Il complesso impianto pilota installato nel 2022, presso la Ma-El, azienda specializzata nella realizzazione di stampi e attrezzature per la deformazione a freddo dei metalli è in grado di trattare e purificare complessivamente 20.000 m³ di aria. «Con il sistema Green Factory LIFE,

Losma – Dal 1974 abbiamo a cuore la salute dei lavoratori Losma, azienda leader nella progettazione e costruzione di sistemi di filtrazione per l’industria meccanica e le macchine utensili, dal 1974 progetta e costruisce sistemi di depurazione dell’aria e dei liquidi lubrorefrigeranti. L’azienda è nata con la missione di rendere più sano l’ambiente lavorativo, focalizzandosi nella filtrazione e garantendo un ambiente sicuro di fabbrica. La filosofia aziendale “Lavorare pulito, respirare sano” è evidente nella continua ricerca di soluzioni di filtrazione sempre più efficienti e modulabili. Motori ad alta resa energetica, filtri rigenerabili, inverter per regolare il consumo sono solo alcuni degli accorgimenti utilizzati nelle famiglie di aspiratori e depuratori Losma, per assicurare la Giancarlo massima compatibilità degli impianti con le normative Losma, storico fondatore della europee in materia di gestione ambientale. Losma offre Losma SpA un’ampia gamma di tecnologie di filtrazione standard o personalizzate divisibili in due grandi famiglie: depurazione di aria e filtrazione dei liquidi lubrorefrigeranti. In ultimo, grazie ad un know-how storico di quasi 50 anni di attività, Losma è in grado di offrire soluzioni di filtrazione personalizzate, studiate su misura per ogni singola esigenza del cliente. Dalla progettazione di impianti complessi chiavi in mano alla customizzazione dei prodotti della gamma esistente, siamo in grado di risolvere a 360° tutte le problematiche di inquinamento all’interno dei luoghi di lavoro industriali.

• 2.000 m² di Superficie di Stabilimento • 20.000 m³ di Aria Purificata • 600 m di Condotte Aerauliche • 35 punti di aspirazione tra fissi e mobili • 13 punti di re-immissione dell’aria trattata in ambiente di lavoro • 40% di Save Energy* *dato misurato nella stagione autunno/inverno 2022 Interfaccia di gestione dell’impianto completamente programmabile anche da remoto. Archiviazione ed elaborazione dati rilevati Performance e caratteristiche dell’Impianto Pilota Green Factory LIFE di Presezzo (BG): con focus su: • Performance di Filtrazione • Confort ambientale Darwin, lo storico • PMs, VOCS, CO2 aspiratore della Dopo 8 ore di trattamento, l’eefficienza di linea aria Losma riduzione misurata è: • 92% Polveri Totali e Nebbie Oleose • 99% Sostanze VOCs (Sostanze volatili organiche) • 99,9% Batteri e Virus (testato anche su SARS-Cov-2) Il progetto LIFE Green Factory LIFE19 ENV/IT/000185 ha ricevuto il co-finanziamento dal programma LIFE dell’Unione Europea per la protezione dell’Ambiente e la riduzione degli effetti del cambiamento climatico che include tra i tanti obiettivi il miglioramento della qualità dell’aria dentro e fuori dagli ambienti industriali. Per maggiori informazioni sul progetto: www.greenfactory.life; https://cinea. ec.europa.eu/  strizziamo l’occhio al futuro», dichiara soddisfatta Letizia Invernizzi Losma, amministratrice di Losma SpA. «Controllo da remoto, monitoraggio costante della salubrità dell’aria e risparmio energetico: in questi tre pilastri risiede il futuro della filtrazione e purificazione dell’aria negli ambienti industriali. Un vero e proprio sistema innovativo che mira a migliorare la salute del lavoratore e tutelare sempre di più l’ambiente circostante in cui noi tutti viviamo».

Un sensore Air Quality Monitor IoT dell’impianto pilota

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PANORAMA

EUROGUSS 2024 PER LA 15A VOLTA L’INDUSTRIA INTERNAZIONALE DELLA PRESSOFUSIONE SI RIUNISCE A EUROGUSS. IN MOSTRA CI SARÀ L’INTERA GAMMA DI PRODOTTI E TUTTE LE SOLUZIONI PIÙ INNOVATIVE PER I PROCESSI LAVORATIVI COME LA PRESSOFUSIONE DI ALLUMINIO, PRESSOFUSIONE DI MAGNESIO O PRESSOFUSIONE DI ZINCO. TRA I TEMI FOCUS CI SARANNO LA PROTOTIPAZIONE RAPIDA, I MACCHINARI PER LA PRESSOFUSIONE E LE PROVE SUI MATERIALI a cura della redazione

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e pensi alla fiera più importante del settore della pressofusione a livello mondiale, pensi a EUROGUSS. Norimberga ti aspetta dal 16 al 18 gennaio 2024 e la prossima edizione, che ha fatto il tutto esaurito proprio come nel 2020, presenterà un ampio programma di convegni su temi attualissimi come il gigacasting e la sostenibilità, oltre all’intera filiera rappresentata da ca. 650 espositori. L’industria della pressofusione necessita di momenti di scambio, come mai prima d’ora. Dai produttori di macchine ai fonditori e ai loro fornitori, tutti gli attori importanti si riuniscono a Norimberga: tante le opportunità e le relative sfide che richiedono risposte sempre più urgenti, soprattutto a livello trasversale e lungo tutta la catena di valore della fusione dei metalli leggeri e, soprattutto, tra i clienti. Secondo Christopher Boss, direttore esecutivo di EUROGUSS, l’atmosfera sarà super positiva, rispecchiando un settore sempre dinamico e innovativo. Il grande tema del megacasting, per esempio, sta rivoluzionando la costruzione delle carrozzerie nell’industria automobilistica e sta portando la pressofusione a un’attenzione al di fuori della portata tradizionale. Secondo C. Boss le fonderie di pressofusione continuano a costituire la base degli espositori presenti a EUROGUSS e qui sono rappresentati tutti i produttori leader a livello mondiale. Oltre il 60% 26

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dei circa 650 espositori sono internazionali e provengono da 33 paesi, principalmente dall’Europa e soprattutto da Italia, Turchia, Spagna, Austria e Svizzera. Molti di essi presenteranno le loro tecnologie sui loro stand e anche nei loro interventi di alto livello allo Speakers Corner. Gli argomenti chiave: sostenibilità ed economia circolare. Sul posto saranno rappresentati anche i politici, perché è chiaro che l’industria europea ha bisogno anche di un sostegno politico per continuare a mantenere il suo ruolo di leader come innovatore globale. A EUROGUSS 2024 saranno rappresentati anche i giovani talenti e le università. Con lo Student Day del 18 gennaio e l’EUROGUSS Talent Award, che premia le tesi di laurea e master di giovani talenti e offre loro un palcoscenico molto speciale, ecco una piattaforma ideale per conoscere il settore, le cui diversità e forza innovativa sono solitamente sottovalutate. Reclutare giovani talenti sta diventando sempre più difficile e noi vogliamo dare il nostro contributo attraverso una giornata dedicata agli studenti, da quelli di tecnologia di fonderia, a quelli di ingegneria meccanica e dell’industria auto-

mobilistica. Parallelamente alla fiera si svolgerà il 23° Die Casting Day con interessanti conferenze dell’industria e della scienza, nonché degli OEM sulle nuove tecnologie, sugli sviluppi di processi e materiali. Per i visitatori della fiera ci saranno una nuova lounge visitatori, che dimostra che visitare una fiera e lavorare in modo efficiente da remoto non si escludono a vicenda, e anche una sorpresa in loco: un omaggio EUROGUSS, che verrà prodotto dal vivo in fiera. Come si è visto recentemente anche nel 1° Executive Circle, evento informale condiviso a ottobre da molti protagonisti del settore, è necessario creare opportunità di networking. Anche per questo l’organizzatore E alcuni espositori stessi, hanno programmato diversi eventi serali informali durante i 3 giorni di fiera. In ogni offerta di EUROGUSS 2024 si percepiscono passione e impegno da parte dell’intero team, che crede che ogni tour, ogni area speciale e ogni lezione, rappresentino un’opportunità unica per fare networking, imparare, crescere.  Ecco il codice per ottenere il Tuo ingresso gratuito alla fiera: EG24IT. (Inserisci subito il codice sul sito di EUROGUSS www.euroguss.de/en/ nella sezione “VISIT” > “Redeem voucher now”) A Norimberga ti porta il volo charter diretto con A/R in giornata che parte il 17/1. Per maggiori informazioni: Marianna Lucca, marianna.lucca@nm-italia.it, 02/36753268.


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PANORAMA

UN’ ANNIVERSARIO SPECIALE QUELLO FESTEGGIATO QUESTO NOVEMBRE DA TOPSOLID ITALIA: 25 ANNI DI ATTIVITÀ.LA FESTA SI È SVOLTA NELLA FILIALE DI VIGEVANO CHE DIVENTERÀ UN CENTRO ESPOSITIVO PERMANENTE. ALL’INTERNO SARÀ POSSIBILE VEDERE IN FUNZIONE I CENTRI DI LAVORAZIONE VERTICALI TAKUMI E I SISTEMI COMPLETAMENTE AUTOMATIZZATI DI AB MACH. L’EVENTO DURATO TRE GIORNI, HA VISTO LA PARTECIPAZIONE DI OLTRE 400 PERSONE di Cristina Gualdoni

25 ANNI SONO LA BASE PER NUOVI RISULTATI

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ivien Zanella, general manager di TopSolid Italia, ci parla di questa realtà e delle sue dinamiche sempre all’insegna dell’innovazione.

Cosa prova al pensiero che la sua azienda compia 25 anni quest’anno? E’ un traguardo importante raggiunto che dimostra la nostra forte competenza ed esperienza nel mercato industriale italiano. Siamo orgogliosi di essere un riferimento nel mondo della meccanica e della filiera del legno, e siamo riconoscenti nei confronti del nostro team e dei nostri clienti. La società continua la sua crescita ed il marchio TopSolid è ormai riconosciuto per il suo giusto valore nel nostro settore. 28

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Come è cambiata nel corso di questi 25 anni Top Solid? E’ difficile da dire, ma la digitalizzazione industriale ha rivoluzionato le organizzazioni aziendali e di conseguenza anche le aspettative sui nostri prodotti. Il nostro R&D ha saputo rispondere alle esigenze di mercato, alle nuove richieste e di conseguenza anche il nostro approccio nella formazione, nell’assistenza è cambiato, dando sicuramente un valore aggiunto maggiore rispetto al passato.

25 anni, ovvero, aver reso TopSolid una delle soluzioni più utilizzate sul mercato italiano.

Quale considera il suo più grande successo, relativamente a questi 25 anni? A livello personale, essere riuscito a dare continuità alla crescita dell’azienda, fondata da mio padre, mentre tutto il nostro team è alla base del successo raggiunto in questi primi

Quali valori pensa che dovrebbe avere un imprenditore per soddisfare il proprio ruolo? E’ una domanda molto soggettiva ma per quanto mi riguarda è fondamentale essere sempre esemplare nell’operatività di tutti i

Se parliamo di sfide, invece? La sfida più importante per noi è stata la crisi degli anni 2008/2009; paradossalmente questo periodo ci ha bonificato, resi migliori e soprattutto dalla ripresa, la nostra crescita è stata esponenziale. Solo per fare un esempio, TopSolid ha raddoppiato il suo fatturato e il suo effettivo negli ultimi 5 anni.


Vivien Zanella

Essere razionale anche in periodi di forte giorni, conoscere bene il mercato e le aspettative, crescita, di non temere i cambiamenti orgaanticipare le future esigenze e adeguare il proprio operato per essere i primi a soddisfarle. Per nizzativi che possano aprire nuovi mercati/ opportunità, ed infine essere conscio che non la crescita della società, è fondamentale creare tutto sarà sempre perfetto e pertanto essere un team di fiducia al quale delegare, e quindi coinvolgergli realmente, su nuovi progetti. Per- pronto anche a momenti difficili da superare. tanto se il personale è appassionato, coinvolto e Come pensa che cambierà il settore nei solidale, indipendentemente dal prodotto, tutta prossimi 5 – 10 anni? l’azienda sarà in grado di offrire qualità. L’Industria 4.0 ha permesso di incrementare la tecnologia nel processo produttivo delle Quali consigli darebbe agli imprenditori nostre aziende, pertanto si produrrà sempre che aprono un’azienda in Italia oggi? meglio e prima; di contro c’è una forte carenza del personale e pertanto dovremo far cultura TopSolid’ShopFloor per appassionare le nuove generazioni. La L’open House è stata anche l’occasione per presentare il nuovo sistema modulare TopSolid’ShopFloor. Il sistema gestisce l’intero processo di produzione, dalla prima filiera italiana è e sarà sempre un’eccellenza importazione 3d al pezzo finito. del settore ma sarà vitale automatizzare digiQuesto software integrato è in grado di assistere durante tutto il processo di talmente ancora maggiormente i processi per fabbricazione dei pezzi. Dall’importazione automatica, passando per la creazione e la rimanere competitivi. Questa catena digigestione degli utensili, la gestione dei programmi e il loro caricamento sul CNC, senza dimenticare la gestione del magazzino utensili e lo stoccaggio degli utensili completi e tale deve essere adeguata anche alle piccole dei loro componenti. imprese che caratterizzano il nostro paese e Inoltre, TopSolid’ShopFloor assicura il collegamento con tutti i sistemi dell’ambiente di pertanto “l’artigiano del futuro” dovrà posproduzione (Macchina utensile, presetting utensili, magazzino utensili, ecc.) sedere la stessa tecnologia delle imprese che Per gestire questo flusso di lavoro, TopSolid’ShopFloor offre i seguenti vantaggi chiave: creano gli indotti: avremo un ruolo impor• Centralizzazione dei dati tante come editore di software! Salvate e mettete al sicuro tutti i dati della vostra azienda su un UNICO database. Niente più dati memorizzati su macchine o periferiche locali. • Rendere le informazioni disponibili Condividete i vostri dati con tutte le parti interessate! Con le informazioni giuste nel posto giusto al momento giusto, tutti sanno esattamente cosa fare e come farlo. La vostra produttività può aumentare dal 20% al 50% attraverso una buona gestione delle informazioni. • Automazione del flusso di lavoro TopSolid’ShopFloor automatizza il maggior numero possibile di compiti. L’automazione semplifica il flusso di lavoro e riduce al minimo il rischio di errori! • Connessione ai sistemi del vostro ambiente Che si tratti di una macchina a controllo numerico, di una macchina di preregolazione, dei vostri utensili o di un magazzino automatizzato. Possiamo collegare tutti i software e i sistemi periferici, anche ERP! TopSolid’ShopFloor è inolte un sistema modulare ed espandibile che si adatta alla situazione attuale dell’ azienda e si evolve con essa. Ogni modulo fornisce i propri servizi e automatismi per gestire l’officina. Man mano che ogni modulo viene implementato, mogiora la l’organizzazione e la produttività.

Se dovesse esprimere un desiderio soffiando le 25 candeline del compleanno, quale sarebbe? Il mio desiderio è semplice, nonché di portare avanti questa società verso nuovi traguardi e risultati che possano soddisfare i nostri clienti, fornitori, e non per ultimo il nostro personale. Abbiamo raggiunto finora i nostri obiettivi, ed oggi, stiamo creando le basi per il nostro futuro con nuovi investimenti in termini logistici, nuovo personale e con standard di qualità sempre maggiori. TopSolid Italia è in corso di certificazione ISO 9001.  M &A | DICEMBRE 2023

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PANORAMA

ROADMAP DEL CLUSTER FABBRICA INTELLIGENTE L’ELETTRIFICAZIONE? I CAMBIAMENTI CLIMATICI? L’ECONOMIA CIRCOLARE? I NUOVI MODELLI DI CONSUMO? COME POSSONO LE AZIENDE MANIFATTURIERE DECIDERE, ALLA LUCE DI QUESTI SCENARI, QUALE STRATEGIA INTRAPRENDERE E QUALI TECNOLOGIE IMPLEMENTARE PER AFFRONTARE UNA REALTÀ COSÌ COMPLICATA? CFI HA RILASCIATO UN DOCUMENTO, LA ROADMAP, CHE RAPPRESENTA UNA “BUSSOLA” PER IMBOCCARE LA STRADA GIUSTA di C.G. 30

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Presidente CFI Gianluigi Viscardi

L’

andamento della produzione industriale disorienta, e comunque gli ultimi dati 2023 segnano un -2% rispetto all’anno precedente. Il supporto del Pnrr non si sa in quali tempi si manifesterà, visto che Bruxelles rileva l’Italia ancora indietro su molte delle riforme richieste. Il pil cresce poco. E la congiuntura internazionale è a dir poco incerta. In questo quadro così difficile è ancora più attuale la seconda e recentissima edizione della Roadmap del Cluster Fabbrica Intelligente (Cfi), vero e proprio “navigatore” per le imprese manifatturiere e per il decisore politico. Consente alle prime e al secondo di definire strategie per orientarsi in una realtà complessa, condizionata da molteplici sfide, e di investire in tecnologie coerenti con l’obiettivo di dar vita ad una manifattura più reattiva, più resiliente e più avanzata. Il testo completo della roadmap si può scaricare dal sito fabbricaintelligente.it Qui invece si può trovare un video che in soli 4 minuti ne riassume efficacemente i contenuti:

Il Cluster Fabbrica Intelligente Il Cluster Fabbrica Intelligente è nato nel 2012 da un bando del Ministero dell’Università e della Ricerca per la costituzione di cluster tecnologici in Italia, ed è diventato operativo nel 2014. Nel 2017 il Ministero dello sviluppo economico affida al Cluster il compito di supportare la selezione dei primi Lighthouse Plant, fabbriche eccellenti già operative e “pronte” a sviluppare un progetto articolato e innovativo per diventare smart factory, attraverso l’utilizzo delle tecnologie indirizzate dal Piano Industria 4.0 tra le quali big data, IoT e intelligenza artificiale, anche per abilitare nuovi modelli di business, l’integrazione della filiera e il coinvolgimento del mondo dell’Open Innovation. Ansaldo Energia, TenovaOri Martin, Abbe Hitachi Rail sono i primi quattro Lighthouse operativi. A loro se ne sono aggiunti, nel 2021, due: Hsd Mechatronics, del gruppo Biesse, prima media impresa italiana (circa 80 milioni di euro di giro d’affari) a entrare a far parte del Lighthouse Plant Club, e Opificio digitale, con sede a Trieste.

CFI è l’associazione che, attualmente presieduta dall’imprenditore fondatore di Cosberg Gianluigi Viscardi, riunisce dal 2012 tutti i portatori di interesse del manifatturiero avanzato in Italia: aziende, regioni, associazioni, università ed enti di ricerca. La precedente versione della Roadmap aveva concluso più di un anno fa il suo percorso quinquennale di validità operativa; la nuova “incorpora” tutti i fenomeni, i trend e gli eventi industriali, geopolitici e scientifici che attualmente incidono sulla manifattura. La Roadmap è il frutto di mesi di lavoro dei Sette Gtts (Gruppi tematici tecnicoscientifici) che fanno capo al Comitato tecnico-scientifico di Cfi, presieduto dal professor Tullio Tolio del Politecnico di Milano. Ne fanno parte i migliori esperti accademici italiani nelle varie aree (designati dai rettori delle università appartenenti al Cluster), rappresentanti delle imprese, delle associazioni industriali, degli enti di ricerca, delle

Regioni. Secondo Tullio Tolio tra le maggiori innovazioni della nuova Roadmap, «l’introduzione di orizzonti temporali per consentire al decision maker di definire il modello di intervento finanziario più opportuno e l’attenzione alle transizioni digitali e green». Per Gianluigi Viscardi «La Roadmap è un documento fondamentale per la manifattura italiana, e pertanto dovrebbe avere la più larga diffusione. Tiene conto di un insieme di documenti e di atti europei, come Horizon Europe, come il Chips Act o come Made in Europe. Data la sua valenza strategica, abbiamo pensato di promuoverne la sua divulgazione non solo alle istituzioni e al mondo delle imprese, ma anche alle università e agli istituti tecnici, perché possa crescere una comune cooperazione nella costruzione del manifatturiero del futuro». La Roadmap ha individuato sei scenari diversi di riferimento per il futuro. Si tratta di sei sfide che nei prossimi anni M &A | DICEMBRE 2023

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PANORAMA assumeranno un ruolo di rilievo ancora più importante: mobilità elettrica, nuovi modelli di consumo, economia circolare, gestione della conoscenza, piattaforme digitali e cambiamenti climatici Si tratta di sei “sfide” che già stanno attraversando la manifattura: si ritiene che nei prossimi anni assumeranno un rilievo ancora più imponente. Mobilità elettrica. In Italia nel 2022 le auto green hanno raggiunto il 4,2% del parco auto. Secondo la Roadmap, nel Belpaese abbiamo un ricco ecosistema sia di produttori di componenti elettrici che di elettronica di potenza; inoltre possiamo contare sull’esperienza di alcuni poli per la progettazione e l’ingegnerizzazione dei prodotti. Molto importante è anche il ruolo delle imprese di fabbricazione di macchinari per le produzioni industriali proprio dei componenti. Nuovi modelli di consumo. Si pensi, ad esempio, alle vendite dei prodotti di lusso. Prima del Covid, il 30-40% di queste era generata dai consumatori in transito e all’estero. Ora si sono imposti i “pop up store” utilizzati dai brand per vendere direttamente sul social; si sottolinea che i cinesi hanno aumentato gli acquisti da oltre confine favoriti da una tassazione molto bassa rispetto ai portali cinesi. Di fatto, grazie alla digitalizzazione, Il comportamento di acquisto online dei consumatori è cambiato in modo permanente, avendo superato gli ostacoli degli scorsi anni. Economia circolare. Qui lo scopo è quello di mantenere il valore di beni, materiali e risorse il più a lungo possibile reintegrandoli nella produzione quando hanno raggiunto la fine del loro ciclo di vita.

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Si vuole ridurre al minimo la generazione di rifiuti. Il problema è che c’è un costante aumento della domanda delle risorse naturali, dovute anche all’incremento del tasso di urbanizzazione; il consumo di materiali in tutto il mondo crescerà di otto volte entro il 2050. Gestione della conoscenza e di Internet of Actions. Quest’ultimo è una soluzione che permette di condividere non solo informazioni ma anche sensazioni e azioni grazie alla presenza di sensori e attuatori intelligenti di nuova generazione. La conoscenza si trasmette da remoto anche grazie a queste tecnologie. È richiesto, ovviamente, lo sviluppo di nuove architetture e di dispositivi sempre più efficienti e accurati. Piattaforme digitali. Sono le platform che consentono di far incontrare virtualmente consumatori e imprese per interagire e condividere informazioni, soddisfare i bisogni dei clienti e migliorare la capacità di gestire i processi delle aziende. Lo scenario contempla la creazione di nuovi prodotti e servizi da parte degli attori delle platform. Cambiamenti climatici. Si punta l’indice contro i combustibili fossili, e si definiscono scenari di sviluppo basati sulle rinnovabili (eolico, fotovoltaico, geotermico, idroelettrico, biomasse). Occorre sviluppare nuove tecnologie per la decarbonizzazione dei processi e per il settore energetico.

Come utilizzare il “navigatore” in tre mosse I sei “scenari di riferimento per il futuro” generano una grande complessità: le aziende e il decisore politico sono chiamati ad elaborare strategie per contenere le aree di rischio.

Quanto alla strategia, la Roadmap offre un insieme di “linee di intervento” derivanti da necessità di mercato. Si tratta di modalità di risposta alle sfide, ai citati scenari; esattamente, sono la produzione personalizzata, la sostenibilità industriale, la valorizzazione delle persone, e l’alta efficienza e zero-defect. Aziende e decisore politico sono chiamati a “riconoscersi” in una o più di queste azioni da intraprendere; ma nel caso in cui si intenda imboccare una di queste strade, occorre poi definire le tecnologie da sviluppare nei prossimi anni per conseguire il fine. Come fare, nella pratica? Anche qui, interviene la Roadmap. Questa, infatti, prevede altre linee di intervento, indirizzate dalla tecnologia, che si incrociano con quelle guidate dalla necessità di mercato. Si tratta dei processi produttivi innovativi, della produzione evolutiva e resiliente, delle piattaforme digitali, modellazione, AI, cyber security. La Roadmap, cioè, ha una struttura particolare, con una matrice a doppia entrata: dall’intersecazione tra i due diversi tipi di linee di intervento emergono le priorità della ricerca e dell’innovazione, e quindi gli abilitatori tecnologici da adottare.

Alcuni elementi distintivi della nuova Roadmap Secondo Tolio, un elemento distintivo della nuova Roadmap «è la presenza di orizzonti temporali. Per ogni linea di intervento sono previste più priorità di ricerca e innovazione; e per queste si definiscono obiettivi a breve, medio e lungo termine. Queste indicazioni sono molto importanti per il decision maker, perché cambiano la tipologia e l’ammontare del finanziamento. Può capitare, peraltro, che il Miur si occupi di finanziamenti a lungo termine, mentre il Mimit di quelli a breve». Altro elemento distintivo, per Tolio, è la «l’enfasi sull’interazione tra le due grandi transizioni economiche e sociali che stiamo attraversando, quella digitale e quella green. Si intrecciano e comportano una mole considerevole di problemi da risolvere; ma tutto ciò gioca a favore della manifattura italiana. Le aziende del Belpaese, infatti, danno il meglio di sé proprio quando si tratta di trovare rapidamente soluzioni innovative a mutazioni epocali. È accaduto così nel post-Covid, quando l’Italia è riemersa prima e meglio degli altri Paesi». 


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PANORAMA

INTELLIGENZA ARTIFICIALE E MACHINE LEARNING LE AZIENDE NELL’AREA EMEA SONO LE PIÙ PROPENSE AD ABBRACCIARE IA E IL MACHINE LEARNING, NONOSTANTE LE SFIDE SIGNIFICATIVE CHE OSTACOLANO LA LORO ADOZIONE a cura di Workday

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n’ indagine di Workday ha rivelato che gli imprenditori dell’area EMEA accolgono con favore AI e ML, malgrado i considerevoli ostacoli rappresentati dai diversi tassi di adozione, dagli archivi di dati e dalla burocrazia. Lo studio “Preparing to Power Up: EMEA Leads the Way to an AI-Driven Future” rivela che gli imprenditori hanno chiara consapevolezza dei vantaggi che AI e ML porterebbero alle proprie aziende, nonostante vi sia una divergenza di opinioni in merito a queste tecnologie all’interno dei consigli di amministrazione. Lo studio evidenzia inoltre come gli archivi di dati e la

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burocrazia rappresentino i maggiori ostacoli all’adozione. Le conclusioni principali relative all’area EMEA: • -L’ottimismo e l’elevata propensione all’investimento sono attribuiti a una migliore regolamentazione Il 48% dei dirigenti d’azienda in Italia accoglie con favore le opportunità offerte dall’Intelligenza Artificiale e il Machine Learning per le proprie aziende, rispetto al 50% nelle Americhe e al 46% nell’area APJ. L’Austria (62%) e il Regno Unito (60%) sono i paesi in cui si fa uso con maggiore entusiasmo di AI e ML, mentre Norvegia (40%), Danimarca (44%) e Germania (45%) sono i

meno entusiasti. Inoltre, il 44% delle aziende dell’area EMEA ha apportato modifiche per garantire che le loro attività siano sufficientemente agili da consentire la riallocazione delle risorse in modo rapido e su scala. L’indagine suggerisce inoltre che i dirigenti d’azienda dell’area EMEA sono generalmente più fiduciosi nei confronti di AI e ML. Dopo l’introduzione del Regolamento generale sulla protezione dei dati, l’UE sta proponendo un nuovo quadro giuridico per l’Intelligenza Artificiale: l’EU AI Act. L’obiettivo è rafforzare la governance sulla qualità dei dati, la trasparenza e l’attività di supervisione svolta dall’uomo, incoraggiando una maggiore fiducia nella tecnologia.


L’entusiasmo per AI e ML tra i dirigenti d’azienda dell’area EMEA, sostenuto dai progressi normativi, sta contribuendo ad aumentare la propensione agli investimenti. Le aziende del Nord Europa sono in testa agli investimenti in queste tecnologie, mentre quelle dell’Europa meridionale hanno un approccio più conservativo. • -Le opinioni sull’adozione di AI e ML da parte dei consigli di amministrazione sono diverse Malgrado l’entusiasmo sia elevato, i diversi uffici hanno opinioni differenti su AI e ML, nonché sull’implementazione di queste tecnologie. I CEO sostengono l’Intelligenza Artificiale e il Machine Learning: un significativo 53% dei CEO dell’area EMEA è entusiasta di utilizzare queste tecnologie nelle proprie aziende. Tuttavia sono preoccupati per i potenziali errori in cui AI e ML potrebbero incorrere. Il Finance è in testa nell’implementazione: i team finanziari sono a uno stadio più avanzato nell’implementazione di queste tecnologie nel loro lavoro quotidiano: il 19% dei CFO ha dichiarato che i propri team stanno implementando l’Intelligenza Artificiale e sono in fase avanzata, a un livello quasi triplo rispetto ai team finanziari delle Americhe (7%). I responsabili finanziari dell’area EMEA utilizzano AI/ML per migliorare le previsioni, le decisioni di bilancio e la pianificazione degli scenari, oltre che per supportare la pianificazione strategica tra i diversi rami di attività. L’HR è in ritardo nell’adozione: le risorse umane mostrano i tassi di adozione di AI più bassi, con il 44% dei leader HR dell’area EMEA entusiasti del potenziale, ma con il

49% che non ha ancora iniziato ad adottare queste tecnologie all’interno dei propri team. I leader IT sono i più propensi (51%) ad affermare che AI e ML renderanno più facile per l’IT supportare altri team aziendali o consentire loro di fornire un maggiore valore strategico. Ciò indica che nei team IT dell’area EMEA si sta verificando un cambiamento culturale positivo nei riguardi di queste tecnologie. • Gli archivi di dati e la burocrazia frenano le aziende Oltre ai diversi tassi di adozione, lo sviluppo di Intelligenza Artificiale e Machine Learning è influenzato anche da altre problematiche. Lo studio evidenzia come la gestione dei dati e l’eccessiva burocrazia rappresentino degli ostacoli per i dirigenti aziendali nell’abbracciare e adottare appieno AI e ML. Il 60% delle aziende di area EMEA afferma che i propri dati sono isolati, il che rende arduo l’accesso a informazioni che possano essere utilizzate in tempo reale. Inoltre, solo il 22% delle aziende ha compiuto progressi consistenti nell’eliminazione di alcuni passaggi burocratici che rallentano il processo decisionale. Per molte organizzazioni un maggiore utilizzo dell’Intelligenza Artificiale e del Machine Learning richiede un cambiamento culturale significativo, ma perché ciò avvenga è necessario che il management di alto livello sia d’accordo. Ciononostante, secondo la ricerca il 42% dei dirigenti in Italia ritiene che i dirigenti delle loro aziende non siano ancora consapevoli del ruolo fondamentale che svolgeranno queste tecnologie. “L’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico non possono essere strumenti a se stanti”, ha dichiarato Maryjo Charbonnier, Chief Human Resources Officer di Kyndryl.

“Devono essere integrati nella strategia aziendale, nella strategia culturale e nella strategia HR”. • È il momento di agire ora I dirigenti dell’area EMEA sono entusiasti del potenziale di AI e ML per migliorare le loro attività, soprattutto se questo viene utilizzato per migliorare i processi HR o finanziari. Adottando soluzioni all’avanguardia basate sull’Intelligenza Artificiale, le aziende possono migliorare significativamente i risultati aziendali e raggiungere il successo. “Per massimizzare il valore aziendale di AI e ML, è necessario iniziare ad allineare le aspettative con la realtà e dare priorità alle iniziative atte a risolvere i problemi aziendali”, ha suggerito Jens Löhmar, CTO continentale e DACH di Workday. “Assicuratevi che la vostra azienda sia pronta per poter implementare queste tecnologie in modo efficace, identificando e colmando le lacune in materia di competenze. Scegliete le opportunità di AI e ML che siano in linea con la strategia e le esigenze aziendali e create una roadmap chiara con obiettivi e parametri definiti. Valutate costantemente la loro efficacia e adattatevi all’evoluzione delle esigenze della vostra azienda e al panorama aziendale in continua evoluzione”. Per saperne di più sull’indagine, visitate il blog di Workday. Informazioni sull’indagine “Preparing to Power Up: EMEA Leads the Way to an AIDriven Future”  I risultati di questa sezione provengono dall’indagine condotta nel Regno Unito, in Francia e in Germania (vedi “Informazioni sulla nostra ricerca”).

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2 Questa domanda è stata posta agli intervistati nel Regno Unito, in Francia e in Germania - vedi “Informazioni sul sondaggio”.

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PANORAMA

ROBOTHEART LA ROBOTICA RIDEFINISCE IL MODO DI PRODURRE LA ROBOTICA E L’ADDITIVE STANNO RIDEFINENDO IL MODO DI PRODURRE, APRENDO NUOVI ORIZZONTI PER LA MANIFATTURA. PER QUESTO MOTIVO ROBOTHEART, LA NUOVA AREA ESPOSITIVA PATROCINATA DA SIRI E DEDICATA A ROBOTICA, AUTOMAZIONE, TECNOLOGIE AD ESSA CONNESSE, SISTEMI E INTELLIGENZA ARTIFICIALE PER TUTTI I SETTORI MANIFATTURIERI, AVRÀ UN RUOLO SEMPRE PIÙ IMPORTANTE ALL’INTERNO DI BI-MU di Cristina Gualdoni 36

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omenico Appendino presidente SIRI, l’associazione italiana della robotica e automazione, dedicata a robotica industriale, automazione, tecnologie ad essa connesse, componenti, sistemi e intelligenza artificiale, ci spiega e ragioni di questo successo.

tante crescita. E poi oggi l’AI sta entrando fortemente nel nostro mondo accelerando lo sviluppo di altre due direttrici della robotica: è certo che il deep learning consentirà al robot di “imparare lavorando” e che sta già permettendo l’utilizzo di interfacce e linguaggi di programmazione sempre più intuitivi.

Quali sono le ragioni della crescita esponenziale dei robot nelle fabbriche manifatturiere? La robotica ha mostrato fin dai suoi albori una crescita molto importante segnando un periodo di stanchezza solo all’inizio di questo secolo. Si pensi che nel 2020 nel mondo si contavano circa tre milioni di robot industriali in lavoro, e due anni dopo, nel 2022, la popolazione di robot censita da IFR nell’ultimo World Robotics ha raggiunto il valore di quattro milioni, con una vendita nell’anno di mezzo milione di unità, record assoluto da sempre. Le ragioni di questa crescita si possono dividere sostanzialmente in due gruppi: uno è costituito da dalle caratteristiche intrinseche del robot e l’altro da elementi specifici dell’attuale contesto tecnico ed industriale. Fin dall’inizio la robotica è nata per alleviare l’uomo dai lavori più pesanti, ripetitivi e pericolosi, migliorando la qualità della sua vita anche nei settori in cui l’automazione allora esistente non poteva essere utilizzata a causa della sua rigidità. Il robot si è quindi fortemente sviluppato per questa esigenza e

Che impatto avranno l’instabilità e l’incertezza di questi anni, anche relative alle guerre che stiamo vivendo, sul segmento della robotica? È sempre difficile fare previsioni ma lo è in particolare ora, in un periodo caratterizzato da grandi incertezze a livello mondiale. I numeri di IFR e di SIRI ci dicono che le vendite di robot del 2020, quando la pandemia aveva il suo massimo sviluppo, sono rimaste nel complesso sostanzialmente stabili. Questo significa che l’effetto negativo del Covid sull’industria in generale è stato compensato dall’incremento dell’uso dei robot che hanno fortemente contribuito al superamento della pandemia. Poi, nel 2021, appena il covid ha allentato la presa, il settore è subito ripartito con una crescita del 30% nel mondo e del 50% in Italia rispetto al 2020 tornando ai livelli del 2018-2019 con valori che sono il già citato record assoluto di crescita da sempre del settore. Anche nel 2022, in piena guerra RussiaUcraina, c’è stata una piccola crescita ma i dati del 2023 non sono ancora disponibili per cui non è possibile un’analisi obiettiva sugli effetti della guerra nel settore. Purtroppo però la guerra non è terminata, anzi ne è iniziata un’altra in Medio Oriente. Comunque, nell’ambito delle precauzioni necessarie, le previsioni IFR e di SIRI per il 2023 indicano una sostanziale stabilità delle vendite tendente ad una leggera crescita, quindi uno scenario ben diverso da quanto successo dopo il Covid. Le relazioni ed i conseguenti effetti dei parallelismi tra sviluppo industriale e eventi geo-politici sono sempre abbastanza complessi ma, sebbene alcuni settori possano anche essere trainati dalla produzione bellica, ritengo che le guerre creino sempre blocchi e insinuino paure a tutti i livelli. Tutto questo certamente non fa bene agli investimenti e al progresso in generale e si aggiunge al terribile disastro umanitario che purtroppo la guerra sempre genera.

Domenico Appendino, presidente SIRI

anche perché ha potuto garantire la flessibilità necessaria che le aziende richiedono per rispondere ai miglioramenti produttivi in termini di qualità e flessibilità richieste da un mercato sempre più esigente. Più recentemente sono comparsi altri motivi che hanno contribuito a determinare la crescita della robotica. Ricordo la diffusione dell’industria 4.0 che ha visto il robot come uno dei suoi principali protagonisti e che ha avuto importanti incentivi fiscali in molti paesi del mondo; la comparsa dei cobot che potendo lavorare accanto all’uomo in sicurezza ha consentito ai robot di “uscire dalle gabbie” in nuove applicazioni che non stravolgono il flusso produttivo e quindi consentono di entrare anche nella piccola e media azienda; lo sviluppo di sensori sempre più prestanti. Tutto questo ha aperto alla robotica nuovi e più ampi settori applicativi determinandone un’impor-

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PANORAMA

Come vede la robotica industriale dei prossimi anni? Quali gli scenari futuri che più la caratterizzeranno? Al di là della complessa situazione del momento la tendenza che si vede in modo chiaro è l’ampliamento dei campi di applicazione della robotica in tutte le sue sfaccettature. Sensori sempre più efficienti, costi minori e sistemi di gestione più facili aprono le porte della robotica a settori che prima non potevano “permettersela” per motivi tecnici o economici. Grazie ai moderni sistemi di controllo oggi anche un operatore che non ha competenze specifiche riesce a programmare e lavorare con i robot e attraverso l’AI si aprono mondi applicativi prima impensabili. Da alcuni decenni l’uomo si è fortunatamente abituato a delegare all’automazione i lavori pericolosi, pesanti o anche solo ripetitivi, e non a caso la sua aspettativa di vita è cresciuta a valori che cinquant’anni fa erano impensabili. Inoltre oggi il poter disporre di maggior flessibilità e qualità produttiva, peculiarità specifica della robotica, è un must per tutte le aziende che vogliono 38

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sopravvivere nell’arena sempre più competitiva di domani. Credo quindi che nel prossimo futuro la robotica possa solo crescere, opinione per altro confortata dalle previsioni a breve di IFR che sono di un aumento medio annuo delle vendite del 7%. SIRI è patrocinatore di RobotHeart, l’area espositiva di BI-MU che torna dopo il successo della passata edizione. Cosa vi aspettate nel 2024 e cosa proponete? SIRI non solo ha patrocinato ma ha spinto e partecipato attivamente, di concerto con UCIMU e con tutto il network di cui SIRI è partner, alla nascita di RobotHeart. Un lavoro di partnership che va avanti da tanto tempo e che vede da una parte l’attività di sviluppo culturale e scientifico di SIRI e dall’altra l’impegno di rappresentanza e promozione che UCIMU svolge presso gli enti istituzionali, le autorità di governo e gli operatori del settore. La nascita di RobotHeart è figlia di questa lunga collaborazione e dell’esigenza espressa dai costruttori di robot di avere una fiera

dedicata in Italia e che fosse anche realizzata “all’italiana”, presentando l’identità della robotica nel nostro Paese che ha caratteristiche peculiari. Mi spiego: l’Italia è saldamente al sesto posto nel mondo per numero di robot in lavoro e per il numero di robot venduti ogni anno ma i costruttori di robot importanti per dimensioni di fatturato sono solo due, Comau nella robotica multifunzione e Prima Industrie nella robotica laser. Esiste però un altro grande mercato in Italia: è quello degli applicatori che comprano robot per poi rivenderli nel mercato mondiale “rivestiti” in impianti che hanno un valore mediamente triplo di quello dei robot utilizzati nell’impianto stesso. Ci siamo specializzati nel “vestire a festa il robot”? Si, se “a festa” intendiamo vestire il robot con abiti e strumenti altamente specializzati per eseguire in modo impeccabile il lavoro a loro richiesto, conferendo alle aziende in cui sono inseriti la qualità, la produttività e la flessibilità necessarie.


34 BI-MU “Tutte le facce dell’innovazione” Dal 9 al 12 ottobre 2024, a fieramilano Rho, va in scena la 34esima edizione di BI-MU, la principale manifestazione italiana dedicata all’industria costruttrice di macchine utensili a asportazione e deformazione, robot, automazione, digital e additive manufacturing, tecnologie ausiliarie e abilitanti. Accanto alle macchine utensili e ai sistemi di produzione sono 8 i temi di esposizione: RobotHeart dedicato a robotica, automazione, tecnologie ad essa connesse, sistemi e intelligenza artificiale per tutti i settori manifatturieri; piùAdditive focalizzato su macchine, materiali e software per la produzione con tecnologie additive; BI-MU Digital incentrato su software, tecnologie per la connettività e per la gestione dei dati, cybersecurity e sensoristica; Metrology and Testing che propone strumenti di misura, macchine di prova, visione artificiale, controllo qualità; Power4machines con soluzioni, sistemi e componenti meccatronici per la trasmissione di potenza, Heat and Surface Treatments che mostra macchine, impianti e trattamenti di superficie e trattamenti termici; The composites, grande novità di questa edizione, i cui protagonisti sono produttori di compositi e macchine per la lavorazione degli stessi, e Consulting and Certification. A completare l’offerta espositiva è l’approfondimento culturale tematico affidato, come da tradizione, al ricco programma di incontri, a cura di organizzatori ed espositori, ospitati nell’arena BI-MUpiù. A ciò si aggiunge uno speciale progetto dedicato all’education con l’obiettivo di avvicinare, anche durante la manifestazione, il mondo della scuola alle imprese che hanno la forte esigenza di poter contare su giovani motivati e preparati a operare nelle fabbriche del futuro. Promossa da UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, e organizzata da EFIM-ENTE FIERE ITALIANE MACCHINE, 34.BI-MU è un evento sostenibile, gestito e organizzato secondo i principi della sostenibilità, ambientale, economica e sociale, certificato ICIM ISO 20121.

Oggi tutti i più grandi player mondiali sono presenti in Italia non solo con agenti, ma anche con aziende che svolgono la funzione di integratori. Sono imprese capaci di concepire, progettare e realizzare soluzioni per integrare i robot negli impianti produttivi, soluzioni che dall’Italia sono esportate in tutto il mondo. Grazie a questi numerosissimi system integrator presenti nel nostro paese e alle intrinseche qualità italiane, oggi il nostro paese è un fiore all’occhiello della robotica mondiale. Questa produzione che per i robot potremmo definire “di passaggio” conferisce all’Italia fama internazionale e le consente di occupare il sesto posto nella classifica mondiale. Mancava però una fiera, e RobotHeart, inserita nel ricco contesto di tecnologie di produzione esposte in Fiera Milano nei quattro giorni di BI-MU, è stata la risposta più naturale. Dopo gli ottimi risultati della prima edizione nel 2022, penso che il 2024 possa essere l’anno della conferma della validità del progetto.

Quali sono le iniziative firmate da SIRI in programma alla prossima BI-MU? Saremo tra i protagonisti principali della rassegna convegnistica BI-MUpiù aprendo la giornata dedicata ai lavori sulla robotica con la presentazione dei dati di settore più aggiornati. Tornerà anche l’IFR come nella scorsa edizione in BI-MUpiù intervenendo con SIRI per la presentazione e i commenti dello stato dell’arte della robotica nel mondo. Inoltre in questa edizione IFR terrà per la prima volta in Italia anche il suo consiglio e la sua Assemblea nell’ambito BI-MUpiù e RobotHeart. La presidente di IFR Marina Bill ha motivato la scelta dell’Italia “per il suo ruolo sempre più decisivo nella robotica industriale, il suo impegno continuo in tematiche come la formazione e la ricerca, la sua offerta in termini di alto livello di soluzioni innovative e la presenza di numerose startup nel territorio focalizzate in service-robot”, motivazione di cui non possiamo che essere molto orgogliosi. Per quanto riguarda la componente accademica di SIRI, stiamo interagendo giorno per giorno con tutta la nostra rete. Al momento possiamo confermare che tornerà I-RIM, istituto nato recentemente per rappresentare l’intelligenza accademica applicata alla robotica. I-RIM terrà di nuovo il suo Convegno Nazionale in fiera ed organizzerà anche altri eventi accademici e tecnologici. Prevediamo di ripetere

un evento organizzato con noi dall’AIIA, l’Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale. Stiamo lavorando per creare un evento specifico sulla logistica, settore che si sta sempre più avvicinando alla robotica. Naturalmente il tempo che intercorre da ora ad ottobre 2024 ci consentirà sicuramente di organizzazione altre attività di tipo industriale e accademico, sempre con l’obiettivo di un crescente avvicinamento tra istruzione e impresa a beneficio del mondo della ricerca e dell’industria che molto offrono uno all’altro. Quali gli aspetti che ritiene necessari affinché questa iniziativa si consolidi dopo il grande successo nel 2022? Con queste premesse RobotHeart mira a confermarsi non solo come fiera della robotica ma anche come punto di riferimento convegnistico e culturale trasversale che vede vari tipi di sapere confrontarsi all’interno di un contenitore che può già vantare l’adesione di molti costruttori di robot e di molti centri di ricerca. La robotica è per sua natura trasversale, la sua crescita è scandita da incroci con altri settori che quando la scoprono iniziano a utilizzarla. In questo senso l’obiettivo di RobotHeart in BI-MU per il futuro sarà proprio quello di agganciare sempre nuovi settori, espandere i suoi confini tecnologici, diventare la “casa della robotica” per qualsiasi tipo di applicazione. Si pensi ad esempio ai robot di servizio il cui spazio operativo sta sovrapponendosi sempre di più a quello dei robot industriali in applicazioni che oggi richiedono livelli di automazione elevatissimi.  M &A | DICEMBRE 2023

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INTERVISTA

SERVOTECNICA – INTERVISTA MASSIMO REDAELLI

LA TECNOLOGIA AD AZIONAMENTO

UN MODO PERFETTO PER MIGLIORARE PRODUTTIVITÀ, PRECISIONE E PRESTAZIONI DINAMICHE FORZA E ACCURATEZZA PER LE MACCHINE UTENSILI GRAZIE SISTEMI DI AZIONAMENTO COMPLETI CON MOTORI LINEARI O TORQUE ED ENCODER ASSOLUTI

C

Con oltre 40 anni di esperienza nell’automazione industriale, Servotecnica è uno dei principali fornitori al mondo di soluzioni meccatroniche e componenti elettromeccanici su misura per svariati settori industriali. In particolare, per i costruttori di macchine utensili l’offerta tecnologica di Servotecnica si avvale della combinazione tra i motori direct drive dell’olandese Tecnotion e gli encoder assoluti dell’austriaca Flux. Il punto di forza dell’azienda è la combinazione di tecnologie innovative con l’esperienza e la competenza dei 40

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di Sofia Rossi propri tecnici. Ne parliamo con Massimo Redaelli, technical director Servotecnica.

Motori direct drive: cosa sono e come funzionano I motori direct-drive di Tecnotion, proposti in Italia da Servotecnica, come indica la parola stessa, sono motori che permettono l’accoppiamento diretto al carico, senza bisogno di alcun elemento intermedio tra l’organo che deve trasmettere il moto, il motore, e ciò che deve essere movimentato, ovvero il carico. “Nella meccanica tradizionale, solitamente per generare un movimento lineare, viene utilizzato un motore rotativo che, per mezzo di una catena cinematica, costituita da una cinghia, un pignone a cremagliera oppure una vite senza fine, trasforma il movimento da rotativo a lineare. In genere, viene inserito anche un riduttore per ottimizzare i rapporti di inerzia tra il carico e il motore e per far lavorare il motore il più possibile vicino al suo punto di funzionamento nominale. Nei motori direct-drive, invece, per generare un moto lineare si utilizzano delle

bobine che, opportunamente alimentate dai classici inverter, azionamenti elettrici o convertitori di potenza, e quindi attraversate da una corrente alternata trifase, generano un campo elettromagnetico “traslante” (oppure “rotante” nel caso dei motori rotativi), cioè una sorta di onda elettromagnetica su cui il motore “surfa” generando il moto rettilineo”, spiega Massimo Redaelli, technical director Servotecnica. “Perciò, i motori lineari possono essere pensati come motori con un funzionamento analogo a quelli rotativi, ma srotolati e disposti su un piano”, precisa. In effetti, il rotore con i magneti permanenti diventa la parte fissa del motore lineare, mentre lo statore (con gli avvolgimenti delle bobine) costituisce la parte mobile. Nel dettaglio, questa configurazione può essere visualizzata come una sorta di “cremagliera” elettromagnetica, dove il pignone rappresenta il campo magnetico rotante, mentre l’ingranaggio dentato rappresenta i magneti permanenti statici: le forze di attrazione e repulsione che si producono


Encoder Flux

tra le bobine e la traccia di magneti permanenti permettono di convertire l’energia elettrica in energia meccanica lineare con un elevato grado di efficienza, creando il moto necessario. La velocità del cambiamento di corrente determina la velocità del moto, mentre l’amperaggio della corrente determina la forza generata. Questo principio di azionamento diretto, quindi, si basa sull’utilizzo di una forza magnetica che muove un gruppo di bobine lungo una traccia di magneti permanenti.

I vantaggi dei motori diretti Uno dei vantaggi principali dei motori diretti, sia lineari che rotativi (motori torque) è l’eliminazione dei cosiddetti componenti “elastici” della trasmissione, come i riduttori e gli accoppiamenti, che possono creare problemi di gioco e di risonanza. “Di conseguenza, la larghezza di banda, che in gergo tecnico viene definita “banda passante”, e la rigidità del sistema di movimentazione possono essere molto più elevate rispetto ad un motore

tradizionale, a garanzia di una maggiore precisione, una dinamica superiore e una migliore ripetibilità e accuratezza nel posizionamento”, afferma Redaelli. In assenza di parti meccaniche aggiuntive soggette ad usura meccanica, il controllo del movimento può essere reso molto più stabile nel tempo. Quindi, senza usura meccanica, gli utenti delle macchine godono di un’affidabilità e di una durata esemplari. Anche il TCO (costo totale di proprietà) si riduce rispetto alle soluzioni tradizionali. In aggiunta, la mancanza di elementi meccanici che comportano inevitabilmente degli attriti responsabili di perdite, si traduce anche in una maggiore efficienza energetica. “Un altro vantaggio significativo è che non avendo più cinematismi di conversione intermedi, come viti a ricircolo di sfere, cinghie e pulegge, riduttori o sistemi a cremagliera, che sono necessari nei motori tradizionali per convertire il moto rotatorio in moto lineare, i motori direct-drive offrono un’efficienza e un’accuratezza posizionale molto superiori, anche a velocità elevate,

consentendo al contempo un movimento estremamente fluido in tutto il campo operativo del motore. Un altro importante aspetto da considerare è lo spazio. Il fatto che la parte mobile di un motore lineare sia accoppiata direttamente al carico riduce l’ingombro e semplifica la configurazione della macchina, il che rappresenta un notevole vantaggio sia per i progettisti che per gli utilizzatori del sistema. Tutti questi vantaggi rendono i motori lineari Tecnotion molto interessanti per il settore delle macchine utensili”, precisa Redaelli.

Le peculiarità dei motori iron-core e iron-less Uno degli svantaggi dei motori iron-core a magneti permanenti, maggiormente utilizzati in ambito industriale perché permettono di esprimere la maggiore potenza (forza di spinta) per unità di volume, è il cogging, una forza parassita prodotta dalla generazione (da parte dei magneti permanenti) di una forza di attrazione fluttuante che attira i materiali magnetici, M &A | DICEMBRE 2023

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INTERVISTA come il ferro. “Questa forza, che deriva proprio dalla forma costruttiva di questi motori, a causa della presenza dei “denti” di materiale ferromagnetico nella struttura contenente gli avvolgimenti (primario), compromette la fluidità di movimento di ogni motore ironcore”, spiega Redaelli. “Ciascun dente, infatti, muovendosi affacciato alla piastra magnetica (secondario), ha delle posizioni preferenziali che si trovano in corrispondenza di ogni magnete. In queste posizioni il dente - che, ricordiamolo, è di ferro - è attratto dal magnete e si trova in condizione di equilibrio stabile, in corrispondenza dell’asse polare. Durante il movimento lungo la piastra magnetica si passerà da una posizione di equilibrio stabile alla successiva, attraversando la posizione instabile, corrispondente all’asse interpolare. Questo causa dei “sobbalzi” indesiderati durante il movimento”, continua Redaelli. Per limitare il ripple di velocità introdotto dal cogging è fondamentale utilizzare un motore che sia stato progettato per avere un cogging ridotto. Tra i possibili accorgimenti per la riduzione del cogging, la peculiarità distintiva dei motori direct-drive di Tecnotion, proposti in Italia da Servotecnica, risiede nell’unicità del progetto elettromagnetico del motore. “La soluzione di Tecnotion – precisa Redaelli - è quella di inclinare leggermente i magneti rispetto alla direzione di moto, in modo da aumentare, in modo più graduale rispetto alla conformazione a denti dritti, l’area di affaccio tra dente e magnete, quando ciascun dente passa sopra a ciascun magnete. È quello che succede ad esempio quando si prende un dosso con una macchina: se lo si prende ortogonalmente l’impatto col dosso è notevole, se si inclina leggermente la direzione di ingresso l’impatto è minore. L’effetto dell’inclinazione dei magneti agisce in favore di una riduzione del cogging”. Un secondo accorgimento consiste in un attento dimensionamento dei gioghi, in particolare quelli di richiusura all’inizio e alla fine, che sono regolabili e 42

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Massimo Redaelli

influenzano il cogging, in funzione di una minimizzazione del fenomeno. La speciale tecnologia degli avvolgimenti bobina consente di ottenere una bobina che, a parità di corrente, sviluppa un flusso molto maggiore rispetto alle altre bobine sul mercato, estremamente ripetibile e ben collimato, ovvero con linee di flusso perfettamente parallele. “Il fatto di avere una bobina ‘forte’ nel primario del motore ha permesso a Tecnotion di utilizzare magneti più piccoli nella parte secondaria - spiega Redaelli. Questa scelta porta con sé il vantaggio di avere passi magnetici ridotti rispetto a quelli della concorrenza, che rendono i motori Tecnotion molto interessanti per il settore delle macchine utensili”. Avere magneti più piccoli permette infatti di ridurre non solo la forza di attrazione, anche della metà, il che diminuisce l’attrito sulle guide e il cogging, ma anche la sezione del ferro della guida magnetica del motore (Back Iron), che essendo più sottile risulta anche più leggera, in media del 30%. Questo comporta un notevole risparmio nei costi, oltre a una riduzione della taglia dei motori che è possibile impiegare in macchine a portale per taglio laser. La gamma dei motori direct-drive Tecnotion include anche versioni ironless, per applicazioni con dinamiche

molto spinte. Questo tipo di motori sono generalmente da preferirsi nelle applicazioni con un carico utile leggero che necessitano di movimentazioni estremamente accurate o di un’accelerazione molto elevata. Nei motori ironless, in cui non c’è forza di attrazione né cogging tra il gruppo delle bobine e la traccia dei magneti per l’assenza di ferro, intervengono altri aspetti costruttivi legati agli aspetti termici: la più alta resistenza termica rispetto ai “fratelli” ironcore comporta un più difficile smaltimento del calore e una spinta continuativa più bassa.

Accuratezza nel controllo degli assi e del funzionamento del motore Affinchè un motore diretto, lineare o torque, possa offrire un funzionamento altamente prestazionale, affidabile e durevole, è necessario utilizzare encoder, lineari o rotativi, e azionamenti che garantiscano le stesse caratteristiche. Per quanto riguarda gli encoder, la proposta di Servotecnica guarda all’azienda austriaca Flux che, forte di oltre 40 anni di esperienza nel campo dei sistemi encoder, nel 2017, ha introdotto sul mercato un prodotto innovativo nel campo dei trasduttori basato sulla tecnologia Giant Magneto Impedance (GMI). Si tratta di trasduttori GMI, che si collocano a metà strada tra quelli


magnetici e quelli induttivi, unendo i pregi dell’una e dell’altra tipologia; superano, infatti, i limiti delle tecnologie puramente magnetiche, essendo esenti dagli effetti di isteresi, e consentono di ottenere accuratezze molto simili a quelle degli encoder ottici. Rispetto a quest’ultimi, tuttavia, sono più robusti e semplici da installare, essendo per loro natura immuni dalle contaminazioni presenti negli ambienti produttivi delle macchine utensili e non richiedendo di essere protetti e incapsulati, con una serie di accorgimenti in termini di pulizia, pressurizzazione e filtrazione dell’aria che ne complicano l’utilizzo, come avviene per quelli ottici. Per le macchine utensili, la gamma di trasduttori Flux è studiata per garantire massima fluidità di moto nel controllo del movimento degli assi sulle macchine. Anche l’azionamento ha un ruolo fondamentale. Nell’ambiente industriale, per garantire prestazioni elevate e un’alta efficienza energetica è necessario utilizzare azionamenti ad alte prestazioni, caratterizzati da determinati requisiti in termini di frequenza di campionamento degli anelli di corrente e di velocità di elaborazione dei dati. Tutt’e tre gli elementi - motore diretto, azionamenti ed

encoder - contribuiscono ad una qualità di moto superiore rispetto ad altri sistemi di movimentazione e cinematismi.

Progetti su misura, supporto tecnico e assistenza post-vendita Con oltre 40 anni di esperienza nel mercato dell’automazione industriale, il team di Servotecnica è in grado di offrire un supporto altamente qualificato in termini di consulenza nella scelta del prodotto e della tecnologia migliore per la specifica applicazione, in funzione delle esigenze delle macchine e del cliente, e nella gestione dei progetti di integrazione del motore all’interno della macchina, lavorando in partnership con i costruttori e fornendo indicazioni in merito alle lavorazioni meccaniche, al dimensionamento e fissaggio del motore, alle tipologie di montaggio e alle tolleranze meccaniche, al fine di garantire le massime prestazioni in termini di potenza, precisione, ripetibilità e accuratezza di posizionamento. “Il know-how dei nostri ingegneri applicativi è a disposizione durante l’intero processo di selezione, progettazione e sviluppo dei prodotti giusti per l’applicazione del cliente.

L’azienda offre anche un servizio di co-progettazione. È capitato che il cliente ci abbia commissionato delle parti di macchina, che prevedevano la fornitura del motore torque già integrato in una parte meccanica, provvista di freno, riduttore, encoder, tutto in un unico blocco da montare come un classico motore composto da flangia e albero. Alla vendita di un motore, inoltre, è spesso associata anche quella relativa alla parte di controllo: in questo caso, il nostro contributo riguarda la messa in servizio, l’assistenza tecnica post-vendita e il customer care, piuttosto che il supporto alla programmazione della macchina”, afferma Redaelli. Al supporto e alla fornitura di componenti elettromeccanici di altissima qualità, si affiancano, inoltre, un servizio di riparazioni e test di qualità, comprensivo di certificazioni per mercati specifici per adeguarsi agli standard industriali, rilasciate a seguito di rigorosi test di qualità, e servizi logistici avanzati end-to-end, con oltre 3.000 prodotti a magazzino, per supportare le esigenze speciali dei clienti, consegnando ogni singolo componente nel modo migliore, con rapidità e imballaggi specializzati.  Motori lineari Tecnotion

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DOSSIER BIG DATA E SECURITY INDUSTRIALE

A CURA DI PATRIZIA RICCI


DOSSIER B I G D ATA E S E C U R I T Y I N D U S T R I A L E

SECURITY INDUSTRIALE

UNA STRADA OBBLIGATA PER L’INDUSTRIA 4.0

PROTEGGERE I DATI, RISORSA SEMPRE PIÙ IMPORTANTE PER OGNI SETTORE, E I PROCESSI “IPERCONNESSI” DELLE SMART FACTORY DIVENTA OGNI GIORNO SEMPRE PIÙ STRATEGICO PER LE AZIENDE. LA CYBER SECURITY INDUSTRIALE PUÒ FORNIRE LE RISPOSTE PIÙ ADEGUATE E GARANTIRE LA SICUREZZA NECESSARIA 46

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La spinta verso l’Industry 4.0 ha portato ad una sempre più forte integrazione tra gli impianti di produzione e i processi amministrativi, la quale, grazie anche a una maggiore automazione, consente non solo l’aumento della produttività ma anche la raccolta di una quantità di dati sempre maggiore. La mole di dati prodotta (Big Data) costituisce una delle risorse più importanti e preziose per le aziende e, in quanto tale, va adeguatamente protetta al pari delle applicazioni e degli impianti. In tal senso, la security industriale è ormai diventata un obbligo per l’Industria 4.0, in quanto la necessità di una sempre maggiore connessione imposta ai sistemi industriali 4.0 dalla trasformazione digitale e dalla convergenza tra mondo IT (Information Technology) e OT (Operational Technology), così vantaggiosa in termini di sostenibilità, facilità di gestione, flessibilità, competitività nel settore industriale, ha reso estremamente vulnerabili le infrastrutture OT, inizialmente progettate esclusivamente per connessioni interne, esponendole a nuovi rischi per la sicurezza. Oggi, infatti, i sistemi OT, grazie alla digitalizzazione e al proliferare di dispositivi Industrial IoT (macchine, sensori, attuatori o controller connessi ad internet per la raccolta e trasmissione dati), non sono più isolati come in origine e sono in continua e costante comunicazione con il mondo esterno attraverso internet. La convergenza IT/ OT, alla base del paradigma dell’Industria 4.0, espone tutto l’ecosistema di fabbrica a problemi connessi con la cyber security, sia in termini di violazione di dati sensibili che di perdite economiche causate dai fermi impianto dolosi. Una conferma arriva anche dai dati del mercato della Big Data Security che, secondo un recente rapporto di Research&Markets, è cresciuto da 28,41 miliardi di dollari nel 2022 ai 32,62 del 2023, a un tasso di crescita annuo composto (CAGR) del 14,8%. Una espansione strettamente connessa all’aumento dei cyber attacchi perpetrati all’ambito della produzione e alle cosiddette infrastrutture critiche (sistemi OT) che rende il tema della Security industriale sempre più rilevante, soprattutto in Italia. Dai dati del Rapporto Clusit 2023, lo studio che mappa le tendenze globali e nazionali in materia di Risk Management e protezione dei dati realizzato dall’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica (Clusit), emerge che mentre a livello mondiale dal 2019 al I semestre 2023 gli incidenti sono aumentati del 61,5%, in Italia la crescita complessiva raggiunge il 300%. Questa incidenza preoccupante dell’Italia è confermata anche da report nazionali e internazionali: dalla Ricerca 2022 dell’Osservatorio Cybersecurity e Data Protection del Politecnico di Milano emerge che il 67% delle grandi imprese ha subito un aumento dei tentativi di attacco rispetto all’anno precedente e che il 14% delle grandi imprese dichiara di aver subito attacchi con conseguenze concrete. Il settore manufatturiero è tra quelli più colpiti (17%). Gli incidenti rivolti al “Manufacturing” rilevati in Italia, in particolare, rappresentano il 34% del totale degli attacchi censiti a livello globale nei confronti di questo settore. In relazione alla distribuzione delle tecniche di attacco, nel report si legge che, rispetto a quanto rilevato nel 2022, pur continuando il malware (e in questa

categoria il c.d. ransomware) a rappresentare la principale tecnica di attacco utilizzata dai criminali (31%), sono in notevole crescita i DDoS, essendo passati dal 4% del 2022 allo spaventoso 30% del primo semestre 2023, una quota 5 volte superiore. L’incidenza di attacchi di questa tipologia in Italia è estremamente più elevata rispetto a quella registrata nel campione complessivo, che si ferma al 7,9%: le vittime italiane hanno subito un numero maggiore di attacchi DDoS, tanto da registrare circa il 37% del totale di tali eventi censito nel campione. Aumenta anche il dato degli attacchi di tipo phishing e ingegneria sociale, che – diversamente da quanto rilevato nel 2022 – in Italia risultano incidere in maniera maggiore rispetto al resto del mondo (14% vs 8,6% globale), indice di una forte necessità di sensibilizzazione e aumento della consapevolezza rispetto alle minacce cyber da parte degli utenti che hanno quotidianamente a che fare con i sistemi informatici. Dal punto di vista della criticità degli attacchi, il dato italiano segue un andamento peculiare: a differenza di ciò che avviene a livello globale, infatti, gli incidenti di tipo “Critical” si fermano al 20% (vs 40% globale), mentre la quota maggiore di attacchi fa riferimento a una severity “High” (48% in Italia vs 38% globale) e “Medium” (30% in Italia vs 21% globale). Completa il quadro un 2% di incidenti con criticità bassa. In conclusione, quindi, in Italia sono aumentati gli attacchi “di disturbo”, con severity limitata, che riescono però sempre più spesso ad andare a buon fine. Se questa può rappresentare una “buona notizia” rispetto al dato globale, d’altro canto, tuttavia, è sempre bene tenere a mente che gli eventi a maggiore gravità costituiscono ancora una percentuale estremamente rilevante (68% complessivo tra le Severity Critical e High), dato che ci ricorda che la strada da percorrere è ancora molto lunga e tortuosa. In tal senso, la Cyber Security industriale, che raccoglie metodi, tecniche e strumenti per proteggere il patrimonio informativo, applicativo e tecnologico sia relativi agli impianti di produzione che ai processi amministrativi, rappresenta per le aziende, come già detto, una strada obbligata. La protezione dagli attacchi richiede un’azione integrata che passa da una opportuna progettazione e segmentazione della rete, all’adozione di tecniche crittografiche al fine di garantire per il proprio sistema le proprietà di confidenzialità, integrità e disponibilità. I sistemi OT più comuni, tra cui controllo di supervisione e acquisizione dati (SCADA), sistemi di controllo distribuito (DCS), controllori logici programmabili (PLC), sistemi di automazione degli edifici (BAS), sistemi di controllo degli accessi fisici (PACS) e Internet industriale delle cose (IIoT), necessitano di controlli di cyber security. L’integrazione tra cyber security OT e IT dev’essere finalizzata al miglioramento della sicurezza, l’affidabilità e la disponibilità del sistema, all’aumento dell’efficienza del sistema e al soddisfacimento dei requisiti normativi. Per questo è necessario dotarsi di un programma di cyber security che, attraverso l’adozione di un opportuno framework di sicurezza, possa mettere in campo risorse e attività progettuali per valutare correttamente i livelli di rischio dell’organizzazione.  M &A | DICEMBRE 2023

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DOSSIER B I G D ATA E S E C U R I T Y I N D U S T R I A L E EFA AUTOMAZIONE

LA CYBERSECURITY NEGLI AMBIENTI PRODUTTIVI LE SOLUZIONI END-TO-END SMART INDUSTRY DI EFA AUTOMAZIONE-RELATECH FACILITANO IL FLUSSO DI INFORMAZIONI ASSICURANDO I PIÙ ALTI LIVELLI DI CYBERSECURITY PER IT E OT Lo stesso dicasi per quanto riguarda la mentalità di chi opera in fabbrica, che ancora oggi vede e considera tutto quanto sta sotto l’ombrello del “capannone” un asset produttivo e non un nodo connesso.

Un’intesa nel segno della cybersecurity

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La cybersecurity sta diventando un tema all’ordine del giorno nell’ambito produttivo, in particolare relativamente alla sicurezza delle macchine, ma ancora non esiste una reale percezione di quali possano essere i rischi e le conseguenze. La convergenza tra IT e OT ha reso più vulnerabile quello che una volta si riteneva essere un dominio chiuso e sicuro: l’ambito della produzione. Con i paradigmi Industria 4.0 si sono creati nuovi scenari in cui gli incidenti di sicurezza che occorrono nel mondo informatico possono avere ripercussioni su tutto l’ecosistema di fabbrica. Ma quali sono i problemi che riguardano la cybersecurity? Ne identifichiamo essenzialmente due: la violazione di dati sensibili e le perdite economiche causate dai fermi impianto dolosi.

La security degli ambienti OT Secondo l’ultimo rapporto Kaspersky, nei primi sei mesi del 2023 in Italia sono stati rilevati e bloccati codici malevoli sul 23,7% dei computer dedicati ad applicazioni di controllo industriale. Il settore manifatturiero, dunque, sembra essere particolarmente colpito. E non c’è da stupirsi: dove ci sono risorse economiche è lì che il cybercrime può fare più affari. A causa della connettività, sempre più ramificata a livello di fabbrica, le componenti OT rappresentano un anello molto debole nella catena della cyber security. La gran parte delle apparecchiature a uso industriale non è stata progettata per operare in ambienti potenzialmente ostili come purtroppo oggi può essere Internet. Il loro design è infatti mirato a garantire affidabilità ed efficienza e, molto spesso, non nasce con meccanismi di security integrati. 48

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EFA Automazione, azienda del gruppo Relatech che vanta trent’anni di esperienza in ambito di prodotti, soluzioni e know-how dedicati al mondo della connettività per l’integrazione di sistemi, mette a disposizione delle imprese manifatturiere un’ampia offerta end-to-end per rispondere a tutte le necessità tecnologiche della digitalizzazione. Dalla cybersecurity all’hardware. Nell’ambito delle operation (OT), per rispondere nel modo più esaustivo ai problemi di sicurezza che possono minare l’operatività delle macchine, quest’anno EFA Automazione SpA ha siglato un accordo di collaborazione con Stormshield, produttore europeo di soluzioni per la cybersecurity che offre un’alternativa europea affidabile per la protezione delle infrastrutture critiche, dei dati sensibili e degli ambienti operativi e azienda del gruppo francese Airbus. La partnership prevede la commercializzazione delle relative soluzioni in grado di proteggere tutti i dispositivi installati a bordo macchina e negli impianti di produzione, al fine di evitare gli enormi danni economici e funzionali causati dagli attacchi malevoli in ambito OT. Si tratta di soluzioni di nuova generazione, certificate ai più alti livelli in Europa, in grado di assicurare la massima protezione di ogni asset informativo strategico. Oltre a ciò, l’offerta di EFA si estende anche a livello enterprise, al fine di offrire alle aziende una gestione strutturata di tutte le problematiche di sicurezza a vari livelli aziendali. L’ampio portafoglio di servizi e offerte specializzate che il gruppo Relatech, di cui EFA fa parte, comprende i servizi a valore aggiunto di ReSOC, il Security Operation Center (SOC) dalla cui control room un team di professionisti certificati è in grado di gestire i processi in ottica MDR, Managed Detection and Response facendo uso dei più aggiornati tool di EDR, Endpoint Detection and Response. In particolare, le attività MDR assicurano una protezione perimetrale continua, che consente di gestire la sicurezza aziendale a 360 gradi, con monitoraggio attivo H24-7/7 che si avvale anche di procedure di monitoring basate su sonde multiprotocollo. 


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DOSSIER B I G D ATA E S E C U R I T Y I N D U S T R I A L E FORTINET

BIG DATA & SECURITY INDUSTRIALE, DUE ASPETTI STRETTAMENTE

CONNESSI L’OT CONTINUA AD ESSERE PRESO DI MIRA DAI CRIMINALI INFORMATICI AD UN RITMO ELEVATO. SECONDO FORTINET, LEADER MONDIALE NELLE SOLUZIONI DI CYBER SECURITY, UN APPROCCIO INTEGRATO È LA STRATEGIA VINCENTE. NE PARLIAMO CON CARLO FORNERIS, MANAGER SYSTEMS ENGINEER, E&U AND MID-ENTERPRISE, ITALY DI FORTINET

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La convergenza tra IoT e Big Data è una conseguenza naturale generata dall’implementazione su larga scala della Industry 4.0: gli oggetti connessi installati all’interno di tutte le tipologie di ambienti produttivi inviano in tempo reale dati relativi al loro funzionamento e all’ambiente che li circonda, consentendo di implementare una serie di misurazioni, che vanno dal monitoraggio dei lavoratori al controllo stesso delle macchine. “Queste informazioni raccolte e correlate sono un potente strumento che può essere messo a disposizione delle aziende per svariati scopi. Ad esempio, nelle smart city, i dati raccolti dai sensori distribuiti sul territorio costituiscono informazioni preziose dalle quali si possono estrarre informazioni di ogni genere, dal traffico all’utilizzo dei parcheggi”, afferma Forneris. Ma tutte queste informazioni devono essere protette, sia durante la fase di “trasporto” dal device verso i sistemi di raccolta dati, che all’interno dei database che li analizzano e storicizzano per poi generare reportistiche funzionali al business. Purtroppo, il processo di digitalizzazione dell’ambiente produttivo ha cambiato il precedente scenario, in cui i sistemi di controllo della produzione erano in bolle isolate, con collegamenti diretti tra i vari dispositivi e non interconnessi

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con il resto dell’azienda. “Questa trasformazione – spiega Forneris - ha aumentato in modo esponenziale la superficie di attacco, consentendo ai cybercriminali di poter forzare qualsiasi sistema sfruttando le vulnerabilità dei dispositivi OT/IoT e delle applicazioni da questi utilizzate, per arrivare ad aggredire persino l’intera infrastruttura di rete del cliente; diventa perciò fondamentale alzare la soglia di attenzione sul tema e ridurre la superficie di attacco disponibile”. Ma quali possono essere le strategie di difesa?

Le strategie di difesa “Il primo passaggio, per cominciare, consiste in quello che Fortinet chiama il “security journey” ovvero, un vero e proprio viaggio della sicurezza, che ha le sue basi in tre elementi fondamentali: le persone, i processi e le tecnologie. Per quanto riguarda le persone, è necessario aumentare la consapevolezza di chi lavora nel mondo OT in merito ai rischi e alle abitudini errate che possono causare problematiche di security all’interno dell’impresa”, dichiara Forneris. Come possiamo leggere nel “2023 State of Operational Technology and Cybersecurity Report” di Fortinet, la quantità di minacce e di attacchi ad infrastrutture critiche e produttive


è destinata a crescere: aumentando la superficie di attacco, diventa più facile per il cyber crime trovare un punto su cui agire e attraverso cui entrare nel perimetro aziendale. “Sicuramente – continua Forneris - per procedere compiutamente con il necessario cambio culturale, le persone sono determinanti. Sul mercato si avverte indubbiamente la carenza di risorse adeguatamente formate e qualificate in ambito cybersecurity, una specializzazione verticale in effetti non così semplice da raggiungere”. Una risorsa competente in materia di sicurezza, infatti, deve conoscere molteplici tecnologie, protocolli, sistemi, così come le diverse declinazioni di utilizzo delle varie applicazioni. “Proprio per questo, il nostro Security Awareness and Training Service (un’offerta basata su SaaS che fornisce formazione sulle minacce alla sicurezza più attuali e rilevanti) offre ai dipendenti Carlo Forneris la possibilità di costruire una cultura della conoscenza focalizzata sulla formazione. Il nostro Network Security Expert (NSE) Training Institute offre una formazione maggiormente basata sui ruoli e allineata alle carriere più richieste; non da ultimo l’Engage Partner Program offre ai nostri partner servizi di formazione sulle nostre tecnologie e su argomenti di cybersecurity specifici del mondo OT”, afferma Forneris. Sempre parlando dell’importanza delle persone, le aziende devono dotarsi di un SOC (Security Operations Center) “unificato”, o Cyber Fusion Center, basato su automazione, orchestrazione e integrazione delle informazioni interne, che riunisca persone di diverse discipline, tra cui analisti della sicurezza, ingegneri e funzionari delle forze dell’ordine. “L’obiettivo è condividere le informazioni sulle minacce. Questa collaborazione è essenziale per rilevare e rispondere agli attacchi informatici in modo rapido ed efficace. Ecco perché, come detto, è importante aumentare il livello di consapevolezza, cercando di quantificare, con

un’analisi del rischio, il costo di un eventuale attacco. Diventa così più facile valutare il costo reale dell’implementazione di una soluzione per la messa in sicurezza della rete, a fronte di un eventuale danno che si potrebbe subire”, aggiunge Forneris.

Sicurezza OT e soluzioni proattive Per quanto concerne i processi, diventa assolutamente fondamentale implementare delle procedure che traccino tutti i vari passaggi delle attività OT, allo scopo di evitare che una qualsiasi azione possa dipendere da un’iniziativa del singolo operatore, modus operandi dal quale potrebbe scaturire un potenziale rischio per il resto dell’infrastruttura. “L’ultima tappa di questo percorso – precisa il Manager Systems Engineer - consiste nell’impiegare la tecnologia corretta, partendo dalla visibility per proseguire con la segmentation per giungere infine alla deep-inspection e alla realtime protection del traffico OT, dove persone, processi e procedure sono componenti essenziali per una corretta implementazione del ciclo produttivo”. La best practice consigliata è quella di creare una piattaforma di cybersecurity OT. Il consolidamento semplifica i processi e accelera i risultati. Per consentire alle aziende di incorporare e amministrare in modo affidabile le policy in un ambiente IT/OT sempre più convergente, il primo passo consiste nel creare gradualmente una piattaforma collaborando con fornitori che progettano i propri prodotti in un’ottica di integrazione e automazione. “Le organizzazioni devono adottare misure proattive per rendere più solidi gli ambienti OT, integrando strumenti e pratiche progettati per proteggere, rilevare e rispondere alle minacce in tempo reale. Sebbene gli attacchi siano inevitabili, non è detto che abbiano successo”, conclude Forneris. 

Fortinet headquarter

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DOSSIER B I G D ATA E S E C U R I T Y I N D U S T R I A L E

PILZ

FROM SECURITy TO SECUROTy: DIFFERENTI COMPETENZE CON UN

UNICO OBIETTIVO

LA SECURITY GIOCA UN IMPORTANTE RUOLO ALL’INTERNO DEI DIVERSI CONTESTI PRODUTTIVI: LA PROTEZIONE DA INFORTUNI, LA RESPONSABILITÀ, LA PRODUTTIVITÀ E IL KNOW-HOW SONO ASSET DA DIFENDERE. CON L’APPROCCIO DI PILZ LA PROTEZIONE È DUPLICE: PER I DIPENDENTI DA INFORTUNI CAUSATI DALLA MACCHINA MA ANCHE PER LE MACCHINE DA AZIONAMENTI ERRATI E MANIPOLAZIONI VOLONTARIE O INVOLONTARIE 52

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entrambi. Per offrire la soluzione ideale alle singole esigenze, la proposta di Pilz include svariati componenti hardware e software per safety e security, tutto da un unico fornitore.

I consigli per una Industrial Security più elevata

L’

L’Industrial Security protegge gli impianti produttivi e industriali da attacchi volontari e da errori casuali. In passato, la sicurezza informatica (security) era affidata all’Information Technology (IT). Oggi, gli impianti produttivi e industriali sono strettamente collegati con l’Information Technology e questo fa sì che gli hacker possono violare e manipolare con maggior facilità i sistemi di controllo e automazione e perfino compromettere la sicurezza delle macchine. Di conseguenza, anche il personale non esperto di IT deve confrontarsi con potenziali minacce. L’industrial Security si occupa della sicurezza delle reti di controllo per gli impianti produttivi e industriali nei settori dell’automazione industriale e del controllo di processo con l’obiettivo di garantire la disponibilità di macchine e impianti, così come l’integrità e la riservatezza di dati e processi meccanici. In tal senso, Pilz offre funzioni di Safety e Security in un unico sistema, in grado di proteggere le reti di automazione industriale da accessi non autorizzati e possibili manipolazioni. Con i dispositivi di protezione Pilz è possibile selezionare la modalità operativa sicura dal punto di vista funzionale e regolamentare l›autorizzazione all›accesso di macchine e impianti. In tal modo si evitano errori dell’operatore, rischi di spionaggio e manipolazioni e si garantisce la sicurezza del personale e la disponibilità delle macchine, proteggendo

Gli hacker sfruttano, spesso, vulnerabilità esistenti per violare le reti di controllo o danneggiare il flusso dei processi. Affinché agli hacker sia negata ogni possibilità di accesso alla rete di controllo, è indispensabile riconoscere ed eliminare tempestivamente le eventuali vulnerabilità, dal momento che se un hacker riesce a sfruttarne una, le conseguenze, per un’azienda, possono essere disastrose: dal fermo della produzione fino a pericoli per le persone, qualora le misure di sicurezza vengano manipolate in modo mirato. Poiché la Security non è un valore fisico, bensì un “Moving Target”, i provvedimenti contro le minacce cibernetiche devono essere costantemente aggiornati. La responsabilità in questo senso spetta prima di tutto ai gestori degli impianti per i quali la sicurezza dei dati rappresenta anche una protezione dei propri investimenti. Di regola, tutti i dispositivi che dispongono di un collegamento Ethernet, sono in pericolo. Le seguenti strategie aiutano le aziende a implementare la sicurezza informativa aziendale: 1. Defense in depth: questo approccio si basa sul principio che prevede di creare o frapporre barriere e ostacoli sempre nuovi e diversi per impedire agli hacker di raggiungere il proprio obiettivo. L’astuzia consiste nel creare molti ostacoli su diversi livelli. 2. Misure organizzative: È importante che tutti i dipendenti di un’azienda siano consapevoli dell’importante del fattore Security. In questo senso, è necessario redigere direttive interne, la cui osservanza dai dipendenti e dai partner (costruttori di dispositivi e fornitori di servizi) deve essere controllata dal responsabile della Security. 3. Formazione: non tutti sono esperti in IT ed è quindi importante offrire periodicamente ai propri dipendenti corsi di formazione dedicati alla Security. 4. Segmentazione “zones and conduits” (zone e condotti): zone con dispositivi che hanno requisiti simili in termini di sicurezza informatica devono essere isolate con firewall o router sicuri. In questo modo è possibile garantire che soltanto i dispositivi autorizzati provvedano alla trasmissione e ricezione via cavo (conduit) tra le varie zone. 5. Firewall: sebbene router e switch supportino i meccanismi di sicurezza, si raccomanda di utilizzare anche firewall per la propria rete di controllo (Rete di comunicazione industriale). Il firewall SecurityBridge protegge il sistema di controllo di sicurezza di macchine e impianti, ad esempio, dalla manipolazione e manomissione dei dati di processo. 6. Gestione patch: Un processo di patch contribuisce a definire le responsabilità specifiche basate sui ruoli Tale processo deve considerare le patch e gli aggiornamenti rilasciati dal costruttore, così come software di terzi (es. applicazioni per ufficio, PDF reader).

Come proteggere macchine e dati Anche il migliore sistema di sicurezza per ripari o il controllo M &A | DICEMBRE 2023

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DOSSIER B I G D ATA E S E C U R I T Y I N D U S T R I A L E

dell’accesso più affidabile non sono di nessuna utilità se persone non autorizzate intervengono sulla macchina attraverso la rete. In questo caso è necessario un approccio di sicurezza completo che tenga conto della sicurezza della macchina (Safety) e anche dell’Industrial Security. Per questo, Pilz propone un concept di accesso alla macchina coerente che tiene conto non solo della sicurezza delle macchine ma anche dell’Industrial Security correlata alla macchina stessa. Il firewall industriale SecurityBridge ha lo scopo di impedire qualsiasi violazione, verificando il traffico dati tra PC e sistema di controllo e notificando modifiche non ammesse al progetto del sistema di controllo. In questo modo protegge le reti di automazione da attacchi basati su rete e da accessi non autorizzato. In combinazione con il server VPN integrato e con una gestione utenti basata sui ruoli, solo gli utenti con appropriata autorizzazione possono accedere ai nodi protetti da SecurityBridge. In questo modo, la trasmissione dei dati tra il PC client e SecurityBridge (che avviene pressoché senza ritardo) non può essere intercettata ed è al sicuro da qualsiasi manomissione. Per proteggere gli impianti da accessi non autorizzati è inoltre possibile affidarsi al sistema di autorizzazione accessi PITreader, il quale consente di soddisfare ogni attività richiesta in ambito autorizzazioni di accesso per macchine e impianti. Le possibilità spaziano dal semplice rilascio tramite autenticazione utente, alla selezione sicura della modalità operativa, fino a una matrice di autorizzazione complessa e a codifiche specifiche per l’azienda. PITreader 54

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è quindi implementabile in modo flessibile come dispositivo stand-alone oppure in combinazione con un sistema di controllo Pilz. Le chiavi a transponder con tecnologia RFID sono disponibili in versioni a libera descrizione e anche con autorizzazioni memorizzate in modo fisso. Per la programmazione, rapida e semplice, disponibili tool software idonei.

Funzioni di Safety e Security in un unico sistema Con l’“Identification and Access Management (IAM)”, Pilz offre, grazie al sistema di selezione della modalità operativa e di autorizzazione all’accesso, funzioni di safety e security in un unico sistema. Con i dispositivi proposti è possibile selezionare la modalità operativa sicura dal punto di vista funzionale e regolamentare l›autorizzazione all›accesso di macchine e impianti. In tal modo si evitano errori dell’operatore e manipolazioni e si proteggono uomini e macchine. Per offrire la soluzione ideale alle singole esigenze, la proposta include svariati componenti hardware e software per safety e security, tutto da un unico fornitore. Con il sistema di selezione della modalità operativa e di autorizzazione all’accesso PITmode fusion, il sistema modulare per ripari mobili, i moduli compatti PNOZmulti 2 e il firewall SecurityBridge, Pilz offre una soluzione che tiene conto dei requisiti in materia di sicurezza delle macchine e definisce sia le autorizzazioni per i tecnici addetti al service sia eventuali ruoli e persone aggiuntivi. In questo modo la protezione è duplice: per i dipendenti da infortuni causati dalla macchina ma anche per le macchine da azionamenti errati e manipolazioni. 


NUOVE SOLUZIONI PER RISULTATI PERFORMANTI Gli UPS TRIO XTG della Linea RamBatt, progettati e costruiti interamente in Italia con le robuste carpenterie RamBlock nelle versioni 30, 40, 50 e 100 kW, garantiscono continuità, protezione e massima efficacia anche nelle condizioni più critiche. La tecnologia evoluta assicura tempi di intervento più rapidi, per una proposta al passo con i tempi in quei contesti in cui guasti o disservizi alla rete elettrica causano danni a dispositivi elettronici e macchinari.

www.dkceurope.com


DOSSIER B I G D ATA E S E C U R I T Y I N D U S T R I A L E SIEMENS

RAFFORZARE LA CYBERSECURITY CON LA NUOVA SUITE DI TEST DI SICUREZZA ALL-IN-ONE PER LE RETI INDUSTRIALI SINEC SECURITY INSPECTOR OFFRE UN’UNICA INTERFACCIA UTENTE PER UN FRAMEWORK SOFTWARE CHE COMBINA DIVERSI STRUMENTI DI CYBERSECURITY

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Con l’evoluzione della convergenza delle reti IT e OT nella produzione industriale, sono aumentate anche le preoccupazioni per la sicurezza informatica. I numerosi vantaggi di un mondo sempre più connesso hanno un prezzo: gli attacchi informatici sono diventati una seria minaccia. Proprio per questo motivo, è sempre più necessaria una cybersecurity efficace. Inoltre, le normative legali obbligano le aziende industriali a migliorare la cybersecurity nei loro processi. Una cybersecurity integrata è la spina dorsale dei sistemi IoT complessi e distribuiti. È essenziale per garantire il funzionamento e le prestazioni continue di infrastrutture a rischio, impianti di produzione, comuni e comunità. Poiché le minacce digitali sono in continua evoluzione e nuove sfide potrebbero presentarsi domani, una solida sicurezza informatica deve essere un must dei processi nel loro intero ciclo di vita. Per garantire una protezione all’avanguardia contro il furto di dati e gli attacchi, Siemens assicura un’offerta di soluzioni che applichino standard di alta qualità per garantire ai propri clienti una protezione efficace in modo che possano godere appieno dei vantaggi della digitalizzazione.

SINEC Security Inspector Per rispondere in modo ancora più efficace alla crescente esigenza di soluzioni di cybersecurity industriale, Siemens ha ampliato il proprio portafoglio di soluzioni di cybersecurity e ha lanciato una suite di test di sicurezza all-in-one per le reti di comunicazione industriali. SINEC Security Inspector è un framework software per la scansione attiva una tantum per singoli dispositivi di rete, segmenti di rete o dell’intera infrastruttura di rete durante le finestre temporali di manutenzione. Riunisce una selezione dei migliori strumenti di sicurezza della categoria, incluse soluzioni testate dal mercato per il rilevamento e l’identificazione degli asset, i controlli di conformità, le scansioni di malware e i controlli di vulnerabilità, integrati in un’unica 56

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interfaccia utente.

Risparmio di tempo critico per l’ispezione della rete “Siemens SINEC Security Inspector porta in officina una soluzione di test avanzata unica nel suo genere e consente ai clienti di controllare l’intero ambiente IT/OT, compresi tutti i singoli componenti”, afferma Michael Metzler, Vice President Horizontal Management Cybersecurity di Siemens Digital Industries. “I clienti possono scoprire tempestivamente i rischi e i potenziali pericoli, e ciò li mette in condizione di mitigare rapidamente le vulnerabilità informatiche. Questo si traduce in uno sforzo enormemente ridotto quando si ispezionano le reti industriali”. Poiché le fabbriche hanno sempre più fornitori di macchine diversi che utilizzano una vasta gamma di fornitori, i produttori devono affrontare diverse sfide in termini di sicurezza di rete nei loro impianti: identificazione e rilevamento degli asset, controlli di conformità, scansioni di malware e controlli di vulnerabilità. Con SINEC Security Inspector tutte queste sfide possono essere affrontate.

Il framework aperto integra strumenti di sicurezza di terze parti SINEC Security Inspector è stato progettato come un framework aperto. Oltre a offrire strumenti di sicurezza sviluppati da Siemens, contiene anche strumenti per la gestione delle vulnerabilità forniti dalla società di cybersicurezza Tenable. Inoltre, in futuro verranno aggiunti altri strumenti di test interni e di terze parti per coprire un maggior numero di casi di test. Originariamente sviluppato e utilizzato solo da Siemens, ora è disponibile per qualsiasi ambiente industriale. “Con la trasformazione delle aziende industriali in imprese digitali, l’importanza della sicurezza informatica è cresciuta enormemente negli ultimi anni”, afferma Metzler. “Come reazione, SINEC Security Inspector è stato inizialmente sviluppato per analizzare le nostre fabbriche alla ricerca di vulnerabilità nelle reti. Dopo anni di test e miglioramenti, questo strumento è ora adatto a proteggere qualsiasi ambiente industriale e produttivo”. Ulteriori dettagli sul nuovo SINEC Security Inspector sono disponibili al link: https://siemens.com/sinec-securityinspector 



DOSSIER B I G D ATA E S E C U R I T Y I N D U S T R I A L E

VEEAM

COME LE AZIENDE POSSONO AFFRONTARE, CONTENERE E SCONFIGGERE GLI

ATTACCHI CYBER GRAZIE AL NUOVO AGGIORNAMENTO DELLA VEEAM DATA PLATFORM, I CLIENTI DI VEEAM POSSONO ORA BENEFICIARE DI OPZIONI DI SICUREZZA ESTESE E DI RIPRISTINI MIGLIORATI

P

Più di 450.000 aziende in tutto il mondo si affidano a Veeam, il primo fornitore al mondo nel mercato della Data Protection e il Ransomware Recovery, per garantire la resilienza informatica e il rapido ripristino da ransomware e attacchi informatici. Con sede centrale a Columbus, Ohio, e uffici in più di 30 paesi, Veeam offre alle organizzazioni resilienza attraverso la sicurezza, il recupero e la libertà dei dati per il cloud ibrido. In tal senso, la Veeam Data Platform offre un’unica soluzione per ambienti cloud, virtuali, fisici, SaaS e Kubernetes e garantisce alle aziende la tranquillità di sapere che le loro applicazioni e i loro dati sono protetti e sempre disponibili, in modo da poter continuare a far funzionare le loro attività.

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“La missione di Veeam è quella di aiutare tutte le aziende del mondo non solo a riprendersi da un’interruzione di servizio o da una perdita di dati, ma anche di essere pronti alle sfide del futuro,” ha dichiarato Anand Eswaran, CEO at Veeam. “Chiamiamo questa idea resilienza radicale, ovvero affianchiamo i nostri clienti anche dopo il recupero dei dati, fornendo il periodo più breve possibile tra un incidente informatico e il ripristino di dati e servizi, con l’obiettivo di aiutare i nostri clienti a mantenere la loro attività sempre in funzione, farla crescere e farla progredire.” Secondo quanto riportato nel Veeam Ransomware Trends Report 2023, con gli attacchi cyber in costante aumento, la domanda non è più se o quando, ma


quanto spesso un’organizzazione sarà colpita, rendendo più che mai critico per le aziende avere le giuste capacità di protezione e ripristino.

I nuovi aggiornamenti della Veeam Data Platform Lo scorso ottobre, nel corso del “VeeamON Resiliency Summit”, l’azienda ha presentato il nuovo aggiornamento H2 23 di Veeam Data Platform, che include la nuova release Veeam Backup & Replication™ v12.1, annunciato durante l’evento online VeeamON Resiliency Summit. Basato sui principi di Data Security, Data Recovery e Data Freedom, l’aggiornamento H2 23 di Veeam Data Platform include una sicurezza dei dati più avanzata, il rilevamento di malware, il ripristino automatico e le funzionalità di cloud ibrido per mantenere le aziende in funzione anche di fronte all’aumento di ransomware e cyberattacchi. “I criminali informatici stanno diventando sempre più bravi e prendono di mira in modo specifico i backup,” ha dichiarato Danny Allan, CTO di Veeam. “Il Veeam 2023 Ransomware Trends report 2023 mostra che il 93% degli attacchi ransomware ha come obiettivo i backup, con il 75% di questi attacchi che hanno avuto un successo almeno parziale. Gli attori delle minacce prendono di mira i backup perché le aziende sono più propense a pagare il riscatto se gli hacker riescono a cancellare o

criptare i dati di backup. Gli esperti IT e di Cybersecurity sanno bene che un componente fondamentale di una strategia cyberresiliency deve essere un backup affidabile e pulito a cui si possa accedere in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo. Il nuovo aggiornamento H2 23 di Veeam Data Platform consente una resilienza radicale, non solo per riprendersi da un’interruzione o da una perdita di dati, ma anche per andare avanti. Fornendo il più breve intervallo tra l’incidente e il ripristino, i nostri clienti possono continuare a mantenere operativa e a far crescere e progredire la loro azienda.”

Nuove funzionalità di sicurezza e il rilevamento malware I nuovi aggiornamenti H2 23 della Veeam Data Platform per il secondo semestre del 2023, che includono nuove funzionalità di sicurezza e protezione da attacchi ransomware per Veeam Backup & Replication™, Veeam ONE e Veeam Recovery Orchestrator. Questa nuova release di Veeam Data Platform offre una sicurezza dei dati più avanzata, il rilevamento delle minacce informatiche, il ripristino automatizzato e funzionalità di cloud ibrido per l’intero ambiente IT: multi-cloud, virtuale, ibrido, fisico, SaaS (M365, Salesforce) e Kubernetes. Veeam Backup & Replication v12.1, la base della Veeam Data Platform, riduce ulteriormente i tempi di risposta agli

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DOSSIER B I G D ATA E S E C U R I T Y I N D U S T R I A L E Anand Eswaran, CEO di Veeam Software

incidenti grazie alla ricerca proattiva delle minacce per i backup, all’integrazione con le piattaforme SIEM, alle regole YARA per il rilevamento dei modelli ransomware e alle guide per aiutare i clienti a implementare le best practice di cybersecurity NIST. Le organizzazioni di tutte le dimensioni possono ora raggiungere la resilienza radicale che può derivare solo da una fiducia totale nei confronti della protezione dei dati e dei tempi di risposta ripristino. Molte delle nuove funzionalità e dei miglioramenti in materia di sicurezza informatica contenuti nell’aggiornamento H2 23 di Veeam Data Platform sono stati progettati per aiutare tutte le realtà a prepararsi agli incidenti di sicurezza, unendo i team IT e di sicurezza con la tecnologia necessaria per affrontare, contenere e sconfiggere il ransomware. Queste nuove funzionalità e miglioramenti includono: Rilevare e identificare le minacce informatiche: il Malware Detection integrato e potenziato dall’intelligenza artificiale esegue un’analisi in linea dell’entropia e dell’estensione dei file a basso impatto durante il backup per un rilevamento immediato. Lo strumento SIEM segnala le infezioni direttamente a Veeam Incident API, che contrassegna i punti di ripristino esistenti come infetti o attiva backup out-of-band come risposta. Reagire e recuperare più velocemente dal ransomware: è possibile eseguire il ripristino point-in-time al momento precedente l’infezione con I/O Anomaly Visualizer, che garantisce la minor perdita di dati possibile grazie alla protezione continua dei dati (CDP) di Veeam. È possibile evitare la reinfezione con l’analisi dei contenuti di YARA e automatizzare un ripristino pulito utilizzando punti di ripristino privi di malware. 60

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Protezione sicura e conforme dei dati: Evidenziare le minacce, identificare i rischi e misurare il punteggio di sicurezza dell’ambiente grazie al nuovo Veeam Threat Center; garantire il successo del ripristino con scansioni automatiche grazie al Security & Compliance Analyzer; prevenire l’eliminazione accidentale o dolosa o la crittografia dei backup utilizzando un supporto di immutabilità esteso. Grazie a questo approccio di piattaforma, ogni ambiente, per quanto complesso, può essere protetto e ripristinato rapidamente quando conta di più, sconfiggendo gli attacchi ransomware ed assicurando massima efficienza e affidabilità. Veeam Data Platform Premium™ combina le funzionalità di backup e ripristino di Veeam Backup & Replication con potenti funzionalità di monitoraggio, analisi e conformità di Veeam ONE e i vantaggi dei test di conformità e orchestratore di Veeam Recovery Orchestrator al fine di offrire agli utenti la migliore postura di sicurezza per una resilienza radicale.

Il nuovo Veeam Cyber Secure Program Durante l’evento, inoltre, Veeam ha introdotto il nuovo “Veeam Cyber Secure Program”, un nuovo programma di sicurezza che include una certificazione che garantirà agli utenti la massima sicurezza in caso di incidente e la possibilità di ripristinare i servizi partendo da backup non compromessi e affidabili. Il nuovo Veeam Cyber Secure Program combina la tecnologia appositamente costruita da Veeam con un team di esperti per aiutare i clienti a proteggersi e a riprendersi da attacchi ransomware. Disponibile all’inizio del 2024, il programma offre ai clienti la tranquillità di sapere che le soluzioni Veeam sono implementate secondo i più alti standard di sicurezza garantendo così di essere pronti ad affrontare un incidente informatico. Il Cyber Secure Program include servizi di ripristino in caso di incidente, come l’onboarding avanzato, l’assistenza alla progettazione e all’implementazione e i controlli trimestrali sullo stato di salute. Durante un incidente informatico, i clienti hanno accesso a un Account Manager per un supporto dedicato e al Ransomware Response Team con accordi di livello di servizio (SLA) di 30 minuti. Il Veeam Cyber Secure Program include anche la Veeam Ransomware Recovery Warranty, che copre fino a 5 milioni di dollari USA per il rimborso delle spese di ripristino dei dati. Il Veeam Cyber Secure Program permette di essere preparati nei confronti di qualsiasi attacco informatico, oltre che essere certi che i backup siano puliti, affidabili e pronti per un rapido ripristino. 


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M &A | APRILE 2021

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SPECIALE S PECIALE I IOT E LOG I STICA I NTE R NA

IIOT E LOGISTICA: LA DIGITALIZZAZIONE DEI PROCESSI DI

logistica L’IMPLEMENTAZIONE DELL’IIOT NELLA LOGISTICA HA APERTO LE PORTE A NUOVI SCENARI NEI QUALI IL PASSAGGIO DA SISTEMI CON OGGETTI NON CONNESSI A SOLUZIONI CON OGGETTI SMART, CONSENTE LA VISIBILITÀ DELL’INTERO PROCESSO DI DISTRIBUZIONE di Patrizi Ricci

@Mitsubishi Electric Europe



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SPECIALE S PECIALE I IOT E LOG I STICA I NTE R NA

Con Industrial IoT (IIoT), ovvero l’evoluzione dell’Internet of Things (IoT) riferita alle applicazioni industriali, si intende una rete di sensori e dispositivi connessi tra loro e contemporaneamente a una rete, che consente il monitoraggio e il controllo dei processi industriali in tempo reale e la raccolta e l’analisi dei dati per migliorare l’efficienza e la produttività delle aziende. Grazie all’IIoT, che costituisce, quindi, una delle più importanti sorgenti di Big Data dell’ecosistema manifatturiero, sta cambiando il modo in cui viene gestita la produzione industriale perché le aziende possono prendere decisioni più informate e flessibili, sulla base dei dati raccolti, muovendo verso un approccio data-driven che consente loro di adattarsi rapidamente ai cambiamenti delle esigenze dei clienti e del mercato. Nel settore della logistica, l’introduzione dell’IIoT ha permesso alle aziende di disporre di soluzioni fortemente innovative grazie alle quali è in atto una progressiva e continua digitalizzazione dei processi a vantaggio di una efficienza e di una tracciabilità mai viste prima. Si parla sempre più di Logistica 4.0 che, a tutti gli effetti, rappresenta il futuro del settore e permette di compiere una vera e propria trasformazione digitale.L’applicazione dell’IIoT alla logistica consente di avvalersi di soluzioni digitali in grado di offrire integrazione e connessione non solo all’interno del magazzino ma lungo l’intera filiera, estendendone i vantaggi ai diversi nodi che compongono la supply chain.

Che cosa si intende per Logistica 4.0 Negli ultimi anni, il settore della logistica ha registrato un’accelerazione importante, grazie ad una progressiva contaminazione con le soluzioni innovative proprie dell’industria 4.0; il risultato è quello che oggi viene identificato con Logistica 4.0. Secondo la definizione dell’Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet” del Politecnico di Milano, “la Logistica 4.0 è l’applicazione al mondo della supply chain dei paradigmi dell’Industry 4.0 e si traduce in nuovi sistemi di stoccaggio, movimentazione e trasporto, che si sviluppano lungo tre assi: automazione fisica, connessione e processo decisionale”. I vantaggi che discendono dalla comunicazione integrata tra macchine, sistemi informativi ed oggetti sono enormi e toccano diversi ambiti, apportando, secondo le stime della Ricerca dell’Osservatorio, benefici significativi in termini di produttività (48%), visibilità (37%), tracciabilità (27%) e sicurezza (23%). Per questo, le nuove tecnologie che stanno disegnando la logistica smart, sono considerate “un elemento quasi imprescindibile per migliorare l’efficienza e l’efficacia dei processi, in particolare grazie ad un utilizzo sempre più intelligente e tempestivo delle informazioni. I dati, e tutto ciò che gli ruota attorno, sono diventati un vantaggio competitivo anche nel settore logistico”.

Le soluzioni innovative della Logistica 4.0 La rivoluzione dell’IIoT ha consentito il passaggio da una 64

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logistica tradizionale, fatta di oggetti non connessi, ad una in cui soluzioni digitali consentono di disporre di oggetti smart grazie ai quali è possibile superare una delle sfide storiche della logistica, la visibilità dell’intero processo di distribuzione. Le soluzioni tecnologiche connesse all’innovazione logistica permettono di ottenere maggiore tempestività e tracciabilità delle informazioni, migliorano efficienza e qualità del processo di distribuzione, senza tralasciare i benefici per l’immagine aziendale e la conformità normativa. Proprio grazie ai sensori, oggi sempre più spesso dotati di “intelligenza”, è possibile non solo raccogliere dati ma anche analizzare le informazioni al proprio interno, calcolare i dati utili al processo o adeguare le informazioni alle necessità produttive. Sono il cuore pulsante che abilita la visione a 360 gradi di tutto ciò che è hardware, dai sistemi di pallettizzazione e smistamento fino ai veicoli a guida automatica (AGV ) e ai robot mobili autonomi (AMR) che, sempre più frequentemente, popolano gli ambienti della logistica. Grazie a un flusso di dati digitali continuo e bidirezionale, i sensori forniscono informazioni in real-time e/o accettano cambiamenti di configurazione, garantendo la massima flessibilità produttiva. I sensori di ultima generazione, inoltre, grazie ad innovative funzioni di diagnostica, permettono una localizzazione precisa delle anomalie e consentono la manutenzione predittiva dell’impianto o del dispositivo stesso. Ciò permette di ridurre i tempi di fermo macchina e di ridurre i costi generali di manutenzione. Altra soluzione innovativa imprescindibile per la logistica 4.0 sono i sistemi RFId (Radio Frequency Identification) che, inseriti sulla singola unità di movimentazione, rendono più efficienti le attività di ricevimento o spedizione, oppure inseriti a terra e/o a scaffale, ottimizzano le attività dei carrelli in fase di stoccaggio o prelievo. Nel settore della logistica, quindi, questa tecnologia non permette la sola “comunicazione da oggetti” ma rende possibile anche una “comunicazione tra risorse”. In questo ultimo scenario sistemi di movimentazione, stoccaggio e trasporto possono quindi inviare e ricevere informazioni strutturate. Grazie a IIoT, sensoristica e sistemi tag RFId gli oggetti “diventano parlanti”; in un mondo di prodotti connessi diventa perciò possibile integrare diversi sistemi, non solo all’interno del magazzino, ma lungo l’intera filiera.Accanto a queste soluzioni tecnologiche, la logistica smart è supportata anche dall’introduzione delle piattaforme collaborative che consentono lo scambio di informazioni (fatture, ordini, DDT, prenotazione slot di consegna, ecc.) secondo relazioni ‘‘molti a molti’’ e delle Logistics APP, applicazioni per mobile device (ad esempio smartphone e tablet), che integrate con TMS (il sistema di gestione dei trasporti) e/o piattaforme collaborative, supportano la relazione con i vettori, ad esempio, mediante la conferma real-time della consegna della merce oppure la georeferenziazione dei mezzi. Quelle considerate sono soltanto alcune delle possibili soluzioni nel vasto panorama dei sistemi abilitanti la logistica 4.0. Vediamo nell’approfondimento che segue, le soluzioni proposte da alcune delle principali aziende del settore. M &A | OTTOBRE/NOVEMBRE 2023

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SPECIALE I IOT E LOG I STICA I NTE R NA

SOLUZIONI DALLE AZIENDE BALLUFF

TRACCIABILITÀ = TRASPARENZA PER LA FABBRICA INTELLIGENTE 4.0 E SMART IIOT La tracciabilità è la capacità di tracciare tutti i processi in un ambiente di produzione, dall’approvvigionamento delle materie prime, alla realizzazione del prodotto, all’immagazzinaggio e logistica, al consumo/vendita ed allo smaltimento/riciclo. L’obiettivo concreto è quello di realizzare una produzione efficiente e determinare con automatismi e sicurezza quando e dove è stato realizzato un determinato oggetto e come si è movimentato. Questo porta trasparenza alla sequenza di produzione, al suo contesto e all’uso consapevole e “sostenibile” delle materie prime, con vantaggi economici ed ambientali. In ambito industriale lo sviluppo del processo di Tracciabilità si ottiene principalmente con l’aiuto di identificatori univoci che utilizzano tecnologie di identificazione automatica

(Auto-ID) come l’RFID, in modo che, ad esempio, gli errori possano essere rilevati in modo affidabile e immediatamente corretti. Questa trasparenza consente processi di produzione snelli, garantisce un’elevata qualità dei prodotti e prepara la strada all’autocontrollo dei processi: con oltre 40 anni di esperienza nel settore RFID, BALLUFF offre un knowhow completo per l’implementazione di IDENTIFICAZIONE e TRACCIABILITA’. Può sembrare ambizioso ottenere uno scambio di dati coerente e bidirezionale dal sensore al sistema ERP, insieme alla capacità di fornire in tempo reale informazioni chiare per una conservazione dei dati semplice e con accesso rapido, ma nel processo di produzione e logistica l’interazione comunicativa tra le varie tecnologie Auto-ID RFID funzionano davvero!

Se poi abbinate a protocolli di comunicazione IIoT come MQTT (Message Queuing Telemetry Transport) e OPC-UA (Open Platform Communications Unified Architecture) consentono di aprire canali di comunicazione tra i Sensori (OT) e il mondo IT, soddisfacendo pienamente i paradigmi di “Industry 4.0” e della “Trasformazione Digitale” del futuro. I dati di processo e di qualità adatti alla Tracciabilità sono spesso generati nella fabbrica intelligente a livello di SENSORI/attuatori, parte particolarmente importante dell’equazione. A questo livello di campo, i dati vengono utilizzati per identificare in modo univoco materiali, prodotti e pezzi, in modo da poterli etichettare singolarmente per un processo specifico. La gamma di prodotti BALLUFF


offre questa varietà di Sensori ed è la base dell’ampio spettro di soluzioni dell’azienda. Affinché le varie tecnologie e i loro protocolli comunichino perfettamente tra loro, BALLUFF fornisce anche soluzioni di sistema personalizzate con hardware in grado di gestire l’IIoT in combinazione con software ad alte prestazioni, mentre per una interoperabilità dei dati dal campo ad Internet è possibile scegliere tra una soluzione “on-premises” sul vostro server locale o una soluzione “cloud”, ad esempio attraverso i Sistemi SIP (Strategic_Incubation_Projects) come lo “Smart Reordering System”. Tracciabilità e rintracciabilità con sistemi RFID HF e LF Con sistemi di Identificazione con tecnologia RFID a frequenze HF (alta frequenza) o LF (bassa frequenza), è possibile rilevare gli oggetti non solo a distanza ravvicinata senza contatto, ma anche aggiungervi informazioni di qualsiasi natura che espandono ulteriormente le capacità di Tracciabilità Ciò è possibile grazie a un supporto dati RFID identificabile in modo univoco, che viene fissato all’oggetto e lo accompagna per tutto il percorso di processo. Le informazioni sul supporto dati possono essere lette dall’antenna

di lettura/scrittura mentre l’oggetto attraversa l’impianto o il processo di produzione, mentre i dati desiderati possono essere scritti via radio sul supporto dati e trasferiti in modo bidirezionale al controllore o al sistema di livello superiore. È quindi possibile verificare quando un supporto dati ha superato ogni singola stazione di elaborazione: ogni fase del processo è ora tracciabile, si tratta di un “track-and-trace”. Per il rilevamento e l’identificazione di oggetti a distanza ravvicinata con RFID, BALLUFF offre un’ampia gamma di dispositivi LF e HF con una straordinaria varietà di supporti di dati, testine di lettura/scrittura e unità di elaborazione. I sistemi LF, ideali per le condizioni più difficili come ad esempio gli ambienti metallici, si sono affermati come lo standard per la gestione degli utensili (macchine utensili). Con i sistemi HF è possibile elaborare e memorizzare grandi quantità di dati ad alta velocità di trasmissione ed in conformità a standard di trasmissione radio. E con l’unità di elaborazione BIS V, compatibile per tutte le frequenze, è possibile utilizzare tutte le tecnologie RFID contemporaneamente su un’unica unità.

Vantaggi UHF-RFID: targhettatura ed identificazione multipla A differenza dei sistemi LF e HF utilizzati per il track-and-trace a distanza ravvicinata, la tecnologia UHF RFID offre un ampio raggio d’azione e consente il multi-tagging, perchè i sistemi UHF comunicano oltre 6 metri di distanza e possono leggere più supporti dati contemporaneamente: in altre parole l’UHF consente la lettura in blocco. Questo rende la tecnologia UHF particolarmente ideale per le soluzioni di Tracciabilità e rintracciabilità nella gestione della catena di fornitura e della logistica: è possibile registrare automaticamente merci in entrata e in uscita o monitorare in modo affidabile l’avanzamento del lavoro e il consumo di materiale. E poiché i sistemi BALLUFF UHF offrono interfacce fieldbus standard globali, sono semplici da integrare e possono essere utilizzati con sistemi di controllo industriali tradizionali. Altro vantaggio e che si ottengono informazioni sulla posizione di stoccaggio: ciò contribuisce a un inventario continuo e garantisce un utilizzo corretto dei vostri beni, con tempi di inattività più brevi e meno interruzioni, migliorando la produttività e il OEE aziendale! M &A | DICEMBRE 2023

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SPECIALE I I OPTU EL I LZOI AG II SNTDI U CS A TIRNI TAEL R EN A

BOSCH REXROTH

BTICINO SCEGLIE GLI ACTIVE SHUTTLE DI BOSCH REXROTH PER AUTOMATIZZARE L’INTRALOGISTICA NEL SUO STABILIMENTO DI BERGAMO Bticino, società del Gruppo Legrand del quale fa parte dal 1989, rappresenta uno dei leader mondiali nel settore delle infrastrutture digitali ed elettriche degli edifici. È di gran lunga il primo player in Italia nell’ambito dell’installazione civile, dei sistemi residenziali e delle canalizzazioni, il secondo nel cablaggio strutturato e data center e il terzo nei distributori di bassa tensione. L’azienda, che offre occupazione in Italia a quasi tremila persone, è al vertice di mercato per ciò che riguarda l’innovazione di prodotto e di processo, sia in ambito strettamente “elettrico”, sia per ciò che concerne la domotica. “Vantiamo il merito di avere per primi introdotto i concetti di qualità, di comfort e di design in un settore nel quale le prestazioni dovevano essere quasi esclusivamente funzionali”, dichiara Paolo Cortinovis, Industrial Manager area Protezione e Potenza, BTicino. Lo stabilimento Bticino di Azzano San Paolo, alle porte di Bergamo, dove Cortinovis attualmente opera, “è organizzato per celle di produzione e ogni team si occupa di una famiglia di prodotto ben definita, per un mercato ben preciso”. A fine 2021 Bticino decide di intraprendere per il suo sito di Bergamo un percorso di evoluzione tecnologica, partendo dall’automazione dell’intralogistica. A seguito di un’indagine di mercato condotta tra le più importanti realtà internazionali del settore, e sulla base delle esigenze specifiche della fabbrica, come partner ideale viene individuata Bosch Rexroth per una serie di ragioni considerate fondamentali: “Si è dimostrata da subito la soluzione a noi più adatta per la facilità di programmazione dei robot mobili e per la flessibilità assicurata in termini di innovazione. La proposta ci è parsa da subito semplice, sicura, collaborativa ed efficace”. Nella fabbrica vengono così introdotti due AMR della famiglia Active Shuttle e, per prima cosa, viene creata rapidamente una mappa del capannone, sono stabiliti quali debbano essere i corridoi a senso unico e quali no, il tutto senza dovere modificare l’infrastruttura. I robot ad ogni giro che compiono ottimizzano la mappa (gestita centralmente) in quanto, laddove incontrano un ostacolo che tende a diventare permanente, e dunque ad essere interpretato come un vincolo fisso, condividono l’informazione e si autoprogrammano. “Gli Active Shuttle - spiega Cortinovis - non movimentano unicamente il prodotto finito, ma anche la componentistica da fornire alle linee di produzione”. Nel primo caso il robot, previa chiamata, preleva il carrello con l’articolo completato 68

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e lo consegna all’area chiamata “di consolidamento”. Nel secondo caso, “nel momento stesso in cui un carrello vuoto viene posizionato dall’operatore in un punto stabilito, un sensore invia l’avviso di chiamata a ctrlX AUTOMATION (la piattaforma per l’automazione industriale di Bosch Rexroth che governa la movimentazione degli AMR), che a sua volta la trasmette all’Active Shuttle, il quale arriva, lo preleva e lo trasporta alla soglia del magazzino, dove, sempre in un punto stabilito e dopo aver consegnato quello vuoto, il robot prende in carico il carello riempito dai magazzinieri e lo consegna alla linea di destinazione. La sequenza dei carrelli carichi di componenti genera un programma preciso di produzione”. “I robot di Bosch Rexroth - sottolinea Cortinovis - si sono perfettamente e celermente integrati nei team di lavoro, operano con e per le persone, le coadiuvano in quelle che sono le mansioni quotidiane, Instaurando un meccanismo di collaborazione sicuro, efficace e virtuoso”. E aggiunge: “Non abbiamo mai avuto problemi di autonomia per gli Active Shuttle, poiché nelle fasi di riposo i robot si recano autonomamente nelle loro stazioni di ricarica”. Da rilevare anche che l’introduzione dei due AMR nelle dinamiche dello stabilimento ha comportato una riduzione tangibile dei cosiddetti, seppur sporadici, “tempi morti” di lavorazione in quanto i robot entrano in funzione “a chiamata” e solo quando il loro apporto è necessario, così da prevenire eventuali fermi del ciclo produttivo dovuti a carenza di componentistica. Mauro Gervasoni, Responsabile Ingegneria e Qualità presso lo stabilimento Bticino di Bergamo, afferma: “Abbiamo apprezzato del sistema Bosch Rexroth la semplicità di utilizzo, sia per ciò che concerne la definizione dei percorsi e dei punti di chiamata, sia per quanto riguarda ctrlX AUTOMATION per la sua capacità di gestione dei sensori che abbiamo installato e che pensiamo di installare. Non è un sistema fisso che una volta messo a punto si trasforma in una scatola chiusa, è di assoluta rilevanza la facilità con cui è possibile modificare le missioni degli Active Shuttle”. Samuel Daldoss, Sales Product Manager Assembly Technology di Bosch Rexroth, commenta: “I nostri AMR non richiedono bande magnetiche, riflettori od altro perché equipaggiati con telecamere ad alta definizione. Non serve quindi cambiare l’infrastruttura in cui operano i robot, e ciò rappresenta un enorme vantaggio in termini di tempo e di efficienza”.


FA

TA

SA

Performance Line Nata Affidabile. Nata Precisa.


SPECIALE I IOT E LOG I STICA I NTE R NA

COGNEX

ETICHETTATURA PERFETTA Le tecnologie di visione artificiale Cognex sono integrate nelle apparecchiature di etichettatura e codifica fornite dal produttore tedesco Weber Marking Systems GmbH, joint venture tra Bluhmsysteme GmbH e la statunitense Weber Packaging Solutions. L’azienda è leader nella realizzazione di macchinari di stampa e applicazione, come sistemi di etichettatura, stampanti a getto d’inchiostro e marcatori laser per un’ampia gamma di applicazioni, dalla logistica alla produzione, dai prodotti per la casa alla cosmesi, applicate a superfici come cartone, vetro, legno, metallo, plastica e imballaggi flessibili. Tra i clienti di Bluhm Weber nel mondo della logistica, dove precisione e throughput sono elementi fondamentali per la produttività e la conseguente redditività, è indispensabile che le apparecchiature fornite stampino, applichino e leggano etichette, codici a barre e codici RFID in modo da eliminare qualsiasi rallentamento o interruzione della produzione. Jörg Emrich, responsabile della progettazione e della gestione dei prodotti di Bluhm Weber, afferma che poter disporre delle competenze di Cognex, integrate nei sistemi di etichettatura automatizzati della loro produzione, significa poter garantire al cliente che l’etichetta giusta sia posizionata al posto giusto sul prodotto giusto. “I nostri più recenti prodotti, ci hanno permesso notevoli miglioramenti grazie al sistema di dimensionamento 3D-A1000 di Cognex”, afferma Emrich. “Lo usiamo per identificare il punto giusto sul prodotto per etichettarlo. Gli oggetti, i colli arrivano su un nastro in ordine sparso, quindi giacciono in modo caotico sul sistema di trasporto, e noi usiamo il 3D-A1000 di Cognex per rilevare dove si trova il prodotto, capirne l’inclinazione e poi copiarne la forma sull’etichettatrice. L’etichettatrice

lo seguirà e posizionerà l’etichetta nel punto giusto”.

Una partnership decennale costruita sull’innovazione Bluhm Weber è in attività da oltre 50 anni e il rapporto con Cognex inizia circa dieci anni fa quando Emrich partecipa a una grande fiera settoriale europea, ma il primo vero concreto progetto comune è avvenuto circa cinque anni fa, con lo sviluppo del sistema Legi-Flex. Grazie all’inclusione nei macchinari della tecnologia di dimensionamento 3D-A1000 di Cognex, il sistema di etichettatura 3D LegiFlex elimina la fase di allineamento dei prodotti, a tutto vantaggio di settori per i quali il fattore tempo è una criticità, ad esempio l’e-commerce e la logistica. Il dispositivo determina ad alta velocità la posizione e il volume di scatole o sacchetti di cartone e applica un’etichetta senza contatto. L’estrema affidabilità della gamma di sistemi di visione Cognex corrisponde alle elevate aspettative di Bluhm Weber. Emrich specifica: “Non vendiamo nella

fascia più bassa del mercato, ma in quella che privilegia l’affidabilità e le alte prestazioni. Per noi l’affidabilità è estremamente importante, anche perché non ci collochiamo in una fascia di prezzo particolarmente bassa. La nostra attenzione è tutta concentrata sul “total cost of ownership”. Quindi siamo noi che forniamo tutti i materiali di consumo dal nostro portafoglio, dalle etichette agli inchiostri e così via, tenendo ben presente che il TCO è sempre un indicatore molto rilevante per i nostri clienti”. Emrich sottolinea come la sua azienda cercasse un partner industriale in grado di fornire un sistema di visione che non si limitasse a identificare una nuvola di punti in cui si debba scoprire la parte superiore, inferiore e gli angoli. “Le tecnologie di Cognex invece sono in grado di fornire il file FT (CAD), le coordinate, l’inclinazione e la posizione sul nastro”, afferma entusiasticamente.

Allineare le tecnologie per una potente soluzione di stampa e applicazione La collaborazione con Legi-Flex è stata


l’inizio di un solido rapporto tra le due aziende, grazie al quale Cognex si è integrata in modo sempre crescente con i sistemi Bluhm Weber per funzioni che vanno oltre la semplice etichettatura. Ad esempio, il settore della codifica - che utilizza la decodifica a lettura umana e il posizionamento per verificare che l’etichetta appropriata sia applicata al prodotto giusto nel posto giusto - è in crescita, soprattutto nel settore farmaceutico. In qualità di Project Management Leader di Bluhm Weber per i sistemi di stampa e applicazione, Emrich è responsabile dello sviluppo di nuovi prodotti che anticipano e soddisfano le numerose e mutevoli richieste della clientela. Quando Emrich ha iniziato a conoscere più profondamente le potenzialità di Cognex, il rapporto tra Bluhm Weber e

Cognex è davvero fiorito. “Il 3D-A1000 di Cognex è stato fondamentale”, afferma Emrich. “Avevamo già altre telecamere della concorrenza, ma la 3D-A1000 di Cognex vantava una USP, un consulente commerciale e di supporto davvero preparato e una solida ed efficiente rete di assistenza in Germania. Il resto lo dice la storia”. Emrich aggiunge: “L’intelligenza integrata di Cognex e i dispositivi di autoapprendimento sono estremamente interessanti, soprattutto per la decodifica di oggetti leggibili dall’uomo. Inoltre, Cognex non è un singolo prodotto, ma una vasta e completa gamma”. Grazie all’integrazione delle tecnologie Cognex è molto più facile convincere i clienti Bluhm Weber dei vantaggi offerti, perché l’azienda può ora contare su un partner estremamente

professionale. Per l’OEM oggi non è più un problema implementare e regolare meccanicamente la telecamera, progettare correttamente e trovare il giusto design. L’azienda è presente in tanti diversi mercati ognuno con esigenze dei clienti diverse e ora, grazie a Cognex, conta su un deciso vantaggio. È in grado di andare da clienti per i quali in passato non aveva la soluzione di visione giusta e si può ora presentare rafforzata di un partner in grado di fornire le telecamere ideali e poterle poi installare, programmare e regolare. Grazie a prodotti e affidabilità comprovati, la gamma di sistemi Bluhm Weber, con al centro le collaudate funzionalità di visione Cognex, offre ora codifica ed etichettatura di precisione a clienti esigenti in diversi settori industriali e a velocità ineguagliabili.

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SPECIALE EATON

I IOT E LOG I STICA I NTE R NA

SISTEMA DI CABLAGGIO INTELLIGENTE CON SMARTWIRE-DT DI EATON L’innovativo sistema di cablaggio intelligente SmartWire-DT di Eaton permette di applicare i concetti di Industry 4.0 offrendo funzioni diagnostiche ampliate fino al bordo macchina, oltre a contribuire a una maggiore affidabilità e flessibilità del sistema e a sostituire il cablaggio tradizionale punto a punto, complesso e soggetto a errori. Grazie a SmartWire-DT, semplici componenti standard come pulsanti, sensori, salvamotori e altre utenze in campo vengono connessi direttamente tra di loro diventando dispositivi intelligenti abilitati alla comunicazione. È possibile collegare tutti i componenti della macchina con semplici connettori, abilitando lo scambio di dati e informazioni e il monitoraggio dettagliato del comportamento di tutte le parti della macchina o dell’impianto, con la segnalazione di eventuali anomalie. Ciò consente di aumentare l’efficienza degli interventi di manutenzione e riparazione, supportando l’operatore nella diagnostica e nella risoluzione dei guasti da remoto, senza la necessità di recarsi fisicamente sul posto per eseguire ulteriori misurazioni. Inoltre, garantisce maggiore affidabilità e flessibilità, oltre a una protezione contro eventuali manomissioni esterne. Le funzionalità diagnostiche consentono

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all’operatore di ricavare informazioni dettagliate sulla causa dell’arresto e istruzioni per la risoluzione del problema, semplificando l’individuazione di guasti e la risoluzione dei problemi. Diminuendo sostanzialmente il numero dei cavi e di moduli I/O necessari, SmartWireDT consente di abbattere i costi di cablaggio fino all’85% e di ridurre gli ingombri all’interno del quadro elettrico del 40%. SmartWire-DT sostituisce il cablaggio convenzionale, consentendo di collegare rapidamente e facilmente tutti i dispositivi tramite un unico cavo utilizzando semplici connettori a spina. SmartWireDT alimenta i dispositivi collegati e abilita un’unica comunicazione con tutti i componenti della macchina. Il sistema è inoltre facilmente espandibile sia all’interno che all’esterno del quadro elettrico e può essere utilizzato anche in applicazioni estese su una distanza fino a 600 metri. Oltre a semplificare le connessioni e le comunicazioni all’interno e all’esterno dei pannelli di controllo, SmartWire-DT può anche essere utilizzato per collegare direttamente sensori e attuatori sul campo tramite i T-Connector disponibili come moduli I/O digitali e analogici con un grado di protezione IP67. Infine, può essere anche facilmente implementato un cavo roundish, in caso di necessità di un sensore o un attuatore aggiuntivo, assicurando così un’elevata flessibilità

in termini di espansione dell’architettura della macchina. Inoltre, SmartWire-DT può essere combinato con il relè di controllo easyE4 di Eaton, favorendo un alto livello di trasparenza dei dati all’interno del sistema e una facile connettività Internet, aprendo così la strada a una vasta gamma di applicazioni IoT intelligenti. Con l’introduzione di un nuovo modulo di comunicazione SmartWire-DT alla gamma di relè di controllo easyE4, è possibile collegare fino a 99 dispositivi SmartWire-DT a easyE4, sia all’interno che all’esterno del quadro di comando, in modo semplice e rapido tramite un solo cavo. Grazie alla semplicità di gestione e alla programmazione intuitiva, il relè di controllo flessibile supporta l’implementazione efficiente di task di controllo sia semplici che più complessi. Inoltre, il collegamento a SmartWire-DT riduce ulteriormente i costi e il tempo necessari per la progettazione e la messa in servizio, offrendo, in combinazione con le opzioni di visualizzazione e programmazione di easyE4, ulteriori opportunità di ottimizzazione. Collegando SmartWire-DT con easyE4, il nuovo modulo di comunicazione trasforma il relè di controllo flessibile in un coordinatore SmartWire-DT. Tramite easyE4 le informazioni di stato e i parametri di tutti i dispositivi SmartWire-DT collegati al modulo possono essere regolati facilmente in qualsiasi momento. Allo stesso modo, è possibile visualizzare lo stato dei componenti intelligenti del sistema, tra cui il colore e il modello di lampeggio. Tutte le informazioni diagnostiche vengono visualizzate su easyE4, così che i tecnici dell’assistenza sappiano subito riconoscere il tipo di guasto e il componente interessato. I dati disponibili consentono così di individuare precocemente i guasti, semplificando il monitoraggio dell’intera applicazione.


MITSUBISHI ELECTRIC

EDGE COMPUTING E IIOT L’aumento costante del volume di dati provenienti dalla linea di produzione e la necessità di utilizzarli in modo più intelligente è il principale fattore che sta guidando l’Industrial IoT (IIoT) verso la fusione tra Cloud ed Edge. L’Edge Computing comporta innegabili vantaggi, come la capacità di risposta in real-time, che permette di avere un feedback immediato sulla produzione. Si tratta di un sistema residente legato al reparto produttivo e, nell’ottica dell’ottimizzazione in linea, è sicuramente un grande vantaggio non dover dipendere né dalla disponibilità delle reti né dai tempi della connessione, come invece accade con il Cloud. L’Edge è, quindi, un sistema garantito e subito disponibile. Un altro vantaggio offerto dall’Edge è che si tratta di una soluzione sicura, che permette di non trasferire i dati all’esterno dell’azienda, ma anche molto affidabile e robusta: i sistemi Edge sono infatti derivati da soluzioni di automazione industriale e, quindi, sono concepiti per essere sempre disponibili e offrire un servizio continuo e senza interruzioni. Grazie ai sistemi di tipo Edge, i dati possono essere preelaborati localmente e aggregati per generare informazioni preziose per i sistemi che ne hanno bisogno. È inoltre possibile collegare senza soluzione di continuità la linea di produzione ai sistemi IT di livello superiore come le piattaforme MES e ERP. Eseguendo sofisticate analisi dei dati in tempo reale e facendo sempre più uso di algoritmi basati sull’intelligenza artificiale e sul machine learning per elaborare i dati in maniera più intelligente, i sistemi Edge possono rendere il miglioramento dell’efficienza produttiva una realtà tangibile. Anche il costo dell’elaborazione dei dati può essere notevolmente ridotto, in quanto solo le informazioni necessarie e pertinenti vengono trasmesse da un livello all’altro dell’azienda. Tutti i processi che necessitano di correzioni in tempo reale, basati sui modelli matematici ottenuti dalle analisi offline dei Big Data, traggono vantaggio dai tempi di risposta assicurati nell’Edge. Oggi, quindi, Cloud ed Edge si fondono nelle moderne Smart Factory per sfruttare le specifiche caratteristiche che ogni tecnologia mette a disposizione del processo produttivo. Una proposta completa Le soluzioni IIoT ed Edge che Mitsubishi Electric porta sul mercato sono molteplici, a partire da proposte enty-level come gli e-F@ctory Starter Package, applicativi ready to use che sfruttano le potenzialità dei sistemi di automazione come PLC e HMI già presenti sulla linea per fornire informazioni su OEE, tempi di fermo impianto e indici di qualità. Un altro tipo di soluzione sono i sistemi di interfaccia MES che sono

sviluppati a livello PLC e che consentono di comunicare in modo bidirezionale con i database gestionali, scambiando informazioni con i sistemi di livello superiore. Per arrivare alle soluzioni avanzate come la Suite Genesis64 di Iconics che, partendo dalla piattaforma SCADA, aggiunge funzionalità Edge e Cloud adatte a tutte le esigenze. Genesis64 fornisce strumenti di analisi, informazioni sui consumi energetici e una connessione stabile ai sistemi informatici. Questo permette una perfetta integrazione nella struttura aziendale in quanto garantisce accessi sicuri da diversi dispositivi e interazioni con qualsiasi dispositivo mobile, dallo smartphone allo smartwatch fino a sistemi di AR / VR. IoT e intelligenza artificiale La piattaforma hardware MELIPC di Mitsubishi Electric rappresenta il nuovo traguardo tecnologico in cui il layer Edge crea interazione tra OT e IT e permette la totale integrazione e trasparenza nei nuovi approcci alla Smart Factory. Questa piattaforma è caratterizzata da un potente sistema di raccolta dati ad alta velocità, da Industrial Ethernet a 1 gigabit e dal software iQ EDGECROSS per data-processing real-time basato su intelligenza artificiale. Da sempre all’avanguardia nella tecnologia, Mitsubishi Electric ha introdotto anche il primo tool industriale di Data Science basato sull’Intelligenza Artificiale, il nuovo MELSOFT MaiLab (Mitsubishi Electric AI Laboratory), con lo scopo di supportare chi conosce i processi produttivi ma non ha conoscenze specifiche di algoritmi e analisi dei dati, utilizzando le informazioni a disposizione. Facile da implementare, MELSOFT MaiLab si basa sia su dati storici che rilevati in tempo reale, senza che gli utenti debbano sottoporsi ad una formazione dedicata. La piattaforma si affida infatti all’apprendimento automatico (o machine learning, ML), una branca dell’IA, per automatizzare la raccolta di dati da diversi sistemi, la creazione di modelli predittivi e l’estrazione di grandi volumi di dati.

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SPECIALE I IOT E LOG I STICA I NTE R NA

INTERROLL

LOGISTICA AUTOMATIZZATA NEL MONDO DELLA PRODUZIONE Intralogistica e motion sono termini ormai comuni nel mondo della produzione e lo sono in modo trasversale. L’approvvigionamento di materia prima, l’imballaggio, il trasporto e lo stoccaggio; l’asservimento agli impianti di produzione, la movimentazione di semilavorati da un impianto all’altro, la gestione degli ordini, piccoli o grandi che siano, in ambienti magari particolari, caldi o freddi, piccoli o grandi, tutto, ma proprio tutto nel mondo della produzione si muove. L’automazione è la soluzione per processi precisi, rapidi, tracciabili. In un mondo industriale che vive questa evoluzione, Interroll è protagonista con soluzioni, sistemi e prodotti tecnologicamente avanzati. Base fondamentale delle soluzioni di movimentazione di Interroll è un concetto industriale, quello della piattaforma.

La prima innovazione presentata al mercato con questo innovativo concetto è la MCP, Modular Conveyor Platform. Questa soluzione rappresenta la sintesi dell’eccellenza dei componenti unita alla visione della semplicità d’uso e flessibilità di applicazione. L’elemento principale della piattaforma è un robusto sistema modulare che incorpora i vari elementi chiave dei sistemi di trasporto che possono essere assemblati per formare una soluzione completa, pronta ad erogare i servizi attesi. La MCP è un sistema motorizzato con Roller Drive 24V di Interroll. Ha una struttura fondamentalmente decentralizzata, non essendo dotata di un gruppo motore centrale, ma i motori si trovano in ogni singola zona di trasporto. Grazie a questa struttura è possibile attivare o disattivare ogni

singola zona di trasporto. Il vantaggio che ne deriva sta nel fatto che il sistema di trasporto è in movimento soltanto se è presente il materiale da trasportare. Vengono azionati solo i Roller Drive necessari per un passaggio ottimale dei materiali da trasportare. Il Roller Drive 24V di Interroll è un motore brushless da 24 VCC integrato in un rullo trasportatore. Il successo della soluzione è la base tecnologica sulla quale si costruiscono numerose altre innovazioni nel mondo del motion. È del tutto evidente che i system integrator e anche i loro clienti, per Interroll la clientela finale, si avvantaggiano in modo rilevante con il concetto di piattaforma. Soluzioni anche complesse, in ambienti difficili, possono essere risolte con agilità e flessibilità. La manutenzione è facilitata, il controllo è agevolato e i consumi


sono grandemente sotto controllo. Una soluzione che porta direttamente all’incremento della produttività con la contemporanea crescita della qualità e il decremento dei consumi e degli errori produttivi. Sulla scorta del grande successo globale della Modular Conveyor Platform, Interroll ha ingegnerizzato una innovativa piattaforma modulare per il convogliamento di carichi pesanti, la MPP – Modular Pallet Platform. La movimentazione affidabile ed efficiente dei materiali non può non contemplare anche i carichi pesanti e l’importanza crescente di questo tipo di movimentazione impatta sempre più anche sulle architetture intralogistiche. “L’obiettivo è ottenere la massima efficienza attraverso l’automazione – e tutto questo con processi di pianificazione snelli, bassi costi di montaggio e flessibili opzioni di espansione” commenta Claudio Carnino, managing director di Interroll Italia. Automatizzare il trasporto dei pallet è il compito della soluzione firmata Interroll offerta agli integratori di sistemi e produttori di impianti. La MPP è un trasportatore di pallet particolarmente versatile, che si contraddistingue per la struttura altamente flessibile e modulare. Insieme al collaudato sistema di stoccaggio dinamico Pallet Flow di Interroll, la nuova piattaforma per il trasporto pallet rappresenta la base ideale per realizzare soluzioni di ogni tipo di trasporto e stoccaggio di pallet e di movimentazione in magazzino. Rispetto al sistema di stoccaggio dinamico, dove i bancali vengono bufferizzati in strutture di stoccaggio intermedie su binari inclinati mediante gravità, la MPP rappresenta un sistema per il trasporto motorizzato dei pallet. A seconda dello scenario applicativo, l’azionamento avviene tramite motoriduttori o Pallet Drive, per cui è possibile realizzare anche linee di trasporto prive di accumulo. “La MPP è ora una soluzione assestata e pronta. Siamo convinti che il futuro sarà sempre più suo, non soltanto in Italia ma un po’ in tutto il mondo, anche perché è stata integrata recentemente

da un innovativo trasloelevatore e da un carrello di trasferimento ad alta efficienza” commenta Carnino. Interroll prosegue con lo sviluppo del concetto di piattaforma con la sua DC Platform. I System Integrator e OEM possono ora progettare sistemi tecnologici a 24 e 48 Volt proprio grazie alla Interroll DC Platform. La piattaforma in corrente continua, con l’innovativo RollerDrive EC5000 (anche in diametro 60mm e “IP66” e “Deep Freeze” per ambienti fino a -30°C) aumenta la flessibilità anche nella potenza di uscita meccanica. I rulli motorizzati, da 20 W, 35 W e 50 W, soddisfano le più diverse esigenze di trasporto, leggere e pesanti. Interroll EC5000 è disponibile anche con interfaccia Bus basata sullo standard CANOpen. In connessione con la scheda Interroll

Multicontrol, che gestisce i protocolli di comunicazione PROFINET, EtherNet/ IP e EtherCat, si visualizzeranno sullo schermo infinite informazioni e funzionalità tramite PLC o piattaforma Web. L’interfaccia Bus del nuovo RollerDrive EC5000 consente la realizzazione di funzioni di comando specifiche per l’automazione. Accelerazione, velocità e frenatura sull’impianto saranno ancora più precisi, e gli oggetti saranno posizionati millimetricamente sulla linea di trasporto. Un prerequisito per l’interazione continua delle soluzioni di trasporto con robot o bracci di presa automatizzati. L’obiettivo di Interroll è dunque di andare incontro all’industria manifatturiera che richiede sempre più processi automatizzati. M &A | DICEMBRE 2023

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SPECIALE S PECIALE I IOT E LOG I STICA I NTE R NA

OMRON

CONTROLLER DI AUTOMAZIONE NX502 OMRON: ELEVATA QUALITÀ DELLA PRODUZIONE ED EFFICIENZA ENERGETICA pressione e portata, che possono riflettersi nelle condizioni di lavorazione. Questa funzione consente un rapido miglioramento dei processi e riduce la perdita di risorse in vari siti di produzione, ad esempio quella dei cristalli di alta qualità, dove il monitoraggio e la fluttuazione immediata dei dati relativi alla produzione in base alle diverse condizioni sono una necessità primaria e dove le limitazioni delle prestazioni di comunicazione rappresentano un ostacolo per una qualità di produzione stabile.

Le linee di produzione per prodotti high-tech in rapida evoluzione, come i veicoli elettrici con portata estesa e i dispositivi digitali, devono essere in grado di gestire cambiamenti improvvisi della domanda e disporre di attrezzature in grado di adattarsi facilmente a questi cambiamenti. La tracciabilità, in particolare, emerge sempre di più come una comprovata esigenza, che deve basarsi su un’affidabile raccolta dei dati in tutte le fasi della produzione, senza influire sull’efficienza della stessa e su sistemi che possano inviare i propri dati a database, sistemi MES ed ERP, tenendo il passo con i ritmi produttivi. In questo contesto i controller di automazione NX502 costituiscono l’ultima novità della serie NX di OMRON, vantando l’integrazione con le unità EtherNet/IPTM NX-EIP201, che utilizzano l’esclusiva tecnologia di elaborazione delle informazioni avanzata, insieme alle tecnologie di comunicazione e la memoria ad alta capacità di OMRON, per eseguire analisi in tempo reale congiuntamente alla modularizzazione dei processi. I controller NX502 abilitano la 76

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connessione diretta a un database come caratteristica standard, senza necessità di unità, software o middleware speciali, e supporta funzionalità di comunicazione sicura con topologia ad anello EtherCAT, per mantenere le comunicazioni e il controllo in caso di rottura del cavo o di guasto del dispositivo. L’ingresso del prodotto sul mercato vuole rispondere all’aumento degli sforzi dei siti di produzione che stanno dando priorità alla gestione ESG (ambientale, sociale e di governance) e al raggiungimento della carbon neutrality, puntando in particolare su alcune caratteristiche chiave.

Funzionalità di raccolta dati di massima precisione e trasferimento ad alta capacità, per ridurre la quantità di perdite e sprechi nei siti di produzione La capacità di raccolta dati ad alta precisione del modello NX502, con un jitter di 1 μs o inferiore, e la capacità di trasferimento dati di circa quattro volte superiore a quella dei controller di classe equivalente consentono l’analisi in tempo reale dei dati relativi alla produzione, quali temperatura,

Tecnologia di controllo integrata della serie NX*, per una sicurezza su larga scala e ad alta velocità, per ridurre i tempi di consegna in caso di variazione delle linee di produzione Per ridurre al minimo i tempi di consegna interrompendo solo le parti pertinenti, i sistemi di rete separati NX502 e NX-EIP201, inclusa la sicurezza, consentono risposte flessibili alle modifiche dettagliate nei siti di produzione, come l’aggiunta di processi di saldatura. Questa funzione contribuisce a migliorare l’efficienza della produzione. I modelli NX502 e NX-EIP201 sono infatti dotati di tecnologia di controllo integrata, che consente la supervisione delle linee di produzione su larga scala con la divisione dei moduli in un massimo di otto separazioni dei sistemi di rete e 254 connessioni di sicurezza. Questo approccio consente di adeguare e monitorare processi parziali con un impatto minimo sulle operazioni complessive, anche su linee di grandi dimensioni. Contribuisce inoltre a massimizzare la produttività energetica e riduce significativamente i tempi di consegna in caso di variazione delle linee.


PEPPERL+FUCHS

MISURAZIONE DEL TRASPORTO MERCI 2.0 Con l’obiettivo di digitalizzare le attività di misurazione nel settore della logistica, LASE, un importante cliente di Pepperl+Fuchs sta sviluppando sistemi laser per la misurazione automatizzata delle merci. In queste applicazioni, il sensore LiDAR R2000 di Pepperl+Fuchs consente di effettuare misurazioni tridimensionali di alta precisione in pochi secondi. Che si tratti di pallet standard, di merci fuori misura o di altre merci generiche e ingombranti, ogni azienda che spedisce prodotti trae vantaggio dalla possibilità di misurare le dimensioni del carico nel modo più accurato possibile. Misurazioni accurate non solo permettono di calcolare con precisione i costi di trasporto, ma consentono anche di ottimizzare il carico dei camion per garantire che lo spazio di carico sia utilizzato nel modo ideale. In molte aziende la misurazione delle merci viene effettuata ancora manualmente. “Misurare il pallet a mano, scrivere i numeri su un foglio di carta e digitarli sul PC: un processo tanto complesso quanto soggetto a errori”, commenta l’amministratore delegato di LASE. Per digitalizzare questo processo, la sua azienda ha sviluppato sistemi per la misurazione automatizzata delle merci, con il supporto dei sensori LiDAR di Pepperl+Fuchs.

Lasciarsi alle spalle carta e penna LASE è specializzata nella risoluzione di un’ampia gamma di applicazioni industriali con la tecnologia laser. L’azienda, con sede a Wesel, in Germania, è nota fin dagli anni ‘90 nei settori dei porti, delle acciaierie e delle miniere, e da circa 5 anni, anche in quello logistico. I vantaggi offerti dalla misurazione automatizzata delle merci sono evidenti per l’amministratore delegato di LASE: “La digitalizzazione dei processi significa che le merci possono essere misurate senza bisogno di registrazioni manuali o di inserimento di dati. Questo riduce al minimo il lavoro necessario e la probabilità di errori, oltre ad aumentare la tracciabilità”.

Risultati di misura in pochi secondi Per consentire la misurazione completamente automatizzata di pallet e altre merci, LASE ha sviluppato una serie di sistemi denominati LaseAFM. Il sensore LiDAR R2000 di Pepperl+Fuchs viene utilizzato per creare un’immagine a nuvola di punti 3D dell’oggetto da misurare. Da qui vengono poi determinate le dimensioni e il volume del carico con una precisione di +/- 20 mm. Il LaseAFM-2-MB, un sistema particolarmente innovativo della serie LaseAFM, viene utilizzato quando i pallet o altri articoli di trasporto vengono misurati su una superficie di misurazione a terra. “I due sensori LiDAR vengono montati in un’unità girevole su ciascuna delle due estremità e mediante l’utilizzo di un servomotore, gli scanner laser ruotano una volta da sinistra a destra definendo così tutti i lati del pallet. In

combinazione con i dati di movimento dell’unità girevole, un’unità di valutazione determina il volume richiesto in pochi secondi”, spiega l’amministratore delegato, riassumendo il principio di funzionamento.

Massima risoluzione, design compatto La scelta della tecnologia dei sensori appropriata ha avuto un ruolo decisivo. Per misurare i pallet in modo rapido e preciso in 3-D, occorrevano sensori che offrissero la giusta risoluzione. Un’altra sfida era rappresentata dalla pellicola di plastica nera poco riflettente spesso utilizzata per avvolgere i pallet. Alla ricerca della tecnologia di sensori appropriata, LASE si è rivolta a Pepperl+Fuchs. Per l’automazione nella misurazione delle merci, il Business Development Manager ha consigliato l’uso del sensore LiDAR 2-D R2000: “Questo sensore è caratterizzato da un piccolo punto luce in combinazione con la più alta risoluzione angolare della sua categoria. Offre una densità di pixel eccezionalmente elevata, con un design compatto e un peso di soli 800 g”. Per il sistema LaseAFM-2-MB, l’alta frequenza di scansione dell’R2000 consente una misurazione rapida, mentre il piccolo punto luce assicura una scansione precisa. Questo permette di rilevare con precisione le dimensioni del carico in pochi secondi. Anche il peso ridotto del sensore è un vantaggio, perché si riesce a mantenere piccolo il sistema di servomotori nell’unità di rotazione.

Ampia gamma di utilizzi LASE si affida al sensore LiDAR 2-D di Pepperl+Fuchs anche per altre soluzioni automatizzate di misurazione delle merci: il sistema LaseAFM-Tower, ad esempio, è destinato all’uso su macchine avvolgitrici semiautomatiche. Il pallet viene posizionato su una piattaforma girevole e avvolto in un film per assicurare il carico. La versione OMD60M dell’R2000 misura il pallet durante il processo di rotazione. Un singolo sensore è quindi in grado di rilevare tutti i lati del pallet. Questa forma di misurazione delle merci consente di risparmiare tempo perché la misurazione avviene contemporaneamente al processo di confezionamento. Per l’azienda, L’R2000 di Pepperl+Fuchs è stato in grado di dimostrare il suo valore in questo sistema, proprio come nel Lase-AFM-2-MB, non solo perché ha un’elevata capacità di rilevamento del film plastico nero, ma anche perché il suo design compatto lo rende facilmente integrabile nelle macchine avvolgitrici.

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SPECIALE S P E C I A LPEU ILIIO Z TI AE I N LO DG U ISSTTRI ICAAL EI N T E R N A

ROCKWELL AUTOMATION

VEICOLI AUTONOMI E SICURI, UN’INNOVATIVA SOLUZIONE DI INTRALOGISTICA CON MOVIMENTAZIONE IN ESTERNO Ridurre le emissioni di CO2, aumentare la sicurezza, incrementare l’efficienza produttiva e abbassare i costi, non è sogno ma realtà! Sono questi alcuni dei risultati ottenuti da Michelin grazie all’innovativo progetto realizzato da Giordano&C. con tecnologia di Rockwell Automation presso lo stabilimento di Cuneo. Che ci sia il sole, piova o tiri vento, che sia giorno o notte, indifferenti a condizioni atmosferiche o temporali, la flotta di navette all’interno dello stabilimento Michelin di Cuneo continua il suo andirivieni senza sosta. Sono sei veicoli a guida autonoma (AGV), con motore elettrico e dimensioni di un TIR che percorrono ininterrottamente, H24x7, i 1500 metri che separano il polo di fine produzione e il magazzino di stoccaggio, secondo disposizioni di carico e scarico che arrivano direttamente dal sistema di supervisione Livello 2 che dialoga l’automazione Rockwell Automation con cui le navette sono connesse. Si tratta di un progetto innovativo e che, al momento, non ha eguali nel mondo, realizzato per Michelin da Giordano&C. in collaborazione con Rockwell Automation. È un esempio di eccellenza nell’applicazione delle più avanzate tecnologie a supporto della digital transformation e del modello Industry 4.0, la cui realizzazione ha permesso a Michelin di ottenere importanti benefici in termini di sostenibilità, sicurezza, efficienza e last but not least di costi operativi. Un progetto altamente customizzabile e quindi adattabile a qualsiasi azienda che deve movixmentare in esterno grandi carichi, e che ha generato molto interesse poiché sono già in corso di valutazione eventuali repliche in altri siti produttivi Michelin

e implementazioni presso importanti realtà industriali italiane che operano nel settore food&beverage e farmaceutico. Come spesso accade in questi casi, il tutto è nato da un’esigenza specifica espressa dal cliente. Michelin, azienda da sempre caratterizzata da una forte vocazione all’innovazione e a un modello di fabbrica eccellente, desiderava ottimizzare all’interno del proprio stabilimento di Cuneo il sistema di trasporto e di carico e scarico di prodotti finiti. Ciò presupponeva l’introduzione di un nuovo sistema di movimentazione dei carichi che andasse a rimpiazzare i camion impiegati per traferire i pneumatici dal polo di fine produzione al polo logistico, così come i muletti con conducente che, per eseguire le operazioni di carico e scarico, entravano e uscivano fisicamente dal corpo del camion. Non potendo ricorrere a sistemi di handling tradizionali vista la configurazione dello stabilimento, Michelin ha chiesto a diversi fornitori di proporre possibili soluzioni di movimentazione. Il fatto di dover operare in esterno e di dover coprire una distanza di 1500 metri rappresentavano elementi di complessità che avrebbero potuto mettere in difficoltà anche i fornitori più esperti. Era necessario pensare fuori dagli schemi. Giordano & C., azienda storica nel territorio dal 1924 e oggi affermato system integrator a livello globale, ha affrontato la sfida, non lasciandosi intimorire dalle opere edili necessarie per creare un’infrastruttura di transito per le navette e coinvolgendo Esatroll per la fornitura di veicoli con caratteristiche adeguate. Giordano & C. si è rivolto poi a Rockwell Automation, azienda con la quale esiste una collaborazione

di lunga data consolidata anche dal fatto di essere un Rockwell Automation OEM Gold Partner. Era infatti indispensabile, per il governo delle navette, integrare il sistema AGV con quello di comunicazione con il livello 2 che Rockwell Automation ha come standard negli stabilimenti Michelin. A prima vista si potrebbe pensare a una semplice esternalizzazione di una logistica di magazzino gestita con AGV. In realtà, siamo in presenza di peculiarità che non è usuale riscontrare in altri progetti similari. In primo luogo, la grande distanza tra i poli di produzione e logistico e che ha richiesto un’importante opera edile. A differenza di un AGV progettato per interni, queste navette hanno caratteristiche meccaniche che le rendono assimilabili a un camion/TIR che gira su strada e quindi sono dotate di assali, ruote, telai, etc. Un altro elemento di differenziazione è rappresentato dal software: questi veicoli sono dotati di un sistema di navigazione che permette di far fronte a qualsiasi agente atmosferico. Inoltre, il sistema di controllo della navigazione è connesso alla comunicazione con livello 2 di Rockwell Automation, ciò fa sì che le navette operino in base a ordini che ricevono direttamente da questo sistema centrale. Tutti i quadri di comando delle baie di carico e scarico così come tutta l’interfaccia tra il livello 2 di stabilimento e la flotta, vengono gestiti tramite tecnologie fornite da Rockwell Automation e questo abilita la connessione tra la parte produttiva dell’azienda e la parte di trasporto. Una volta terminata la produzione, il Livello 2 comunica, secondo regole stabilite dal cliente e integrate da Giordano & C. nel sistema di


navigazione, che c’è del materiale da caricare presso la baia indicata all’interno del polo di fine produzione e da scaricare presso un’altra specifica baia del polo logistico. Una volta completata l’operazione informazione viene inviata al Livello 2 in modo che Michelin possa sempre conoscere il numero di bancali arrivati a stock. Grazie all’impiego di avanzate tecnologie digitali Michelin ha potuto ridurre di 50 tonnellate le emissioni

annue di CO2 e, nello specifico, la scelta di utilizzare navette con motore elettrico le cui batterie si ricaricano durante le fasi di carico e scarico ha permesso di raggiungere un obiettivo di zero emissioni. Un altro importante risultato conseguito è l’aumento del livello di sicurezza sul lavoro anche dal punto di vista della comunicazione. La tecnologia dei gateway wireless di ProSoft Technology, Silver Technology Partner di Rockwell Automation, tramite

il protocollo CIP safety, ha reso possibile veicolare informazioni di sicurezza in totale semplicità tra le navette e il sistema di supervisione di livello 2. Altrettanto interessante è la velocità di interscambio di informazioni sulla produzione e la logistica tramite elaborazione e comunicazione in tempo reale con il Livello 2 di Rockwell Automation che permette a Michelin di avere sempre una visione globale della produzione e dei materiali a stock.

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All’interno del nuovo stabilimento a Fiorano Modenese System Logistics ha realizzato un magazzino automatico con tecnologia Logimate, altamente innovativo per la gestione del prelievo da cassette.

SEW-EURODRIVE

EFFICIENTAMENTO ENERGETICO DEL MAGAZZINO Con sede a Fiorano Modenese (MO) System Logistics è un’azienda specializzata in soluzioni innovative di intralogistica e material handling per l’ottimizzazione della supply chain di magazzini, centri di distribuzione e stabilimenti produttivi in tutto il mondo. A partire dal 2016, l’azienda è diventata parte del gruppo KRONES, leader internazionale nella progettazione, sviluppo e produzione di macchine e linee complete per il riempimento e il confezionamento delle bevande. Nel 2020 l’azienda si è trasferita in un nuovo stabilimento sostenibile e a basso impatto ambientale: un’area complessiva di circa 95.000 mq, di cui più del 50% destinati ad aree permeabili, progettate e strutturate in linea con la filosofia di sostenibilità ambientale promossa da System Logistics. Qui System Logistics ha realizzato un magazzino automatico, con tecnologia Logimate, altamente innovativo per la gestione del prelievo da cassette. Il magazzino è composto da una scaffalatura contenente circa 4500 cassette (600x400x320h) ed è suddiviso in 20 livelli dove sono operativi

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gli shuttle. I 20 veicoli che movimentano le udc all’interno dei 30mt di lunghezza dello scaffale si interfacciano direttamente agli elevatori attraverso un interpiano di scambio dove sia le navette che gli elevatori si approcciano per rilasciare o prelevare le udc di movimentazione. Il sistema è stato studiato per raggiungere performance di 500 cassette I/O, anche se i singoli elementi possono raggiungere performance maggiori come, ad esempio, la postazione GTP (goods to person) che raggiunge 650 udc/h e con prestazioni quindi degli operatori che possono raggiungere una media di 1500 prelievi/h. In uscita dal sistema Logimate è stata realizzata una postazione di pallettizzazione automatica che ha sia la funzione di creare le unità di spedizione verso l’esterno o verso le aree di produzione, sia quella di pallettizzare i colli durante le demo organizzate per i clienti.

Gestione intelligente dell’energia System Logistics ha deciso di affidarsi

al supporto di SEW-EURODRIVE al fine di realizzare un magazzino che potesse essere sempre più integrato nei processi di fabbrica e meno energivoro. Power and Energy Solutions (PE-S), basata sulla piattaforma di automazione modulare e connessa MOVI-C®, è la soluzione di SEW-EURODRIVE per rispondere a una gestione dell’energia elettrica più intelligente per macchine e impianti. PE-S include soluzioni che abbinano le tecnologie di controllo e azionamento MOVI-C® con supercondensatori in sistemi dimensionati appositamente per rigenerare, accumulare e riutilizzare energia elettrica in caso di necessità, stabilizzando la rete e riducendo i consumi e le emissioni di CO2. Grazie alla capacità di immagazzinare energia attraverso l’uso dei supercondensatori, il PE-S infatti consente di sopperire ad eventuali anomalie e interruzioni della rete di alimentazione, contribuendo alla continuità operativa dell’applicazione da un lato, e a una riduzione dei picchi di potenza dall’altro. In caso di assenza improvvisa di alimentazione dalla rete elettrica principale, il sistema si arresta


in modo sicuro, le parti sensibili del macchinario non subiscono brusche fermate e non è più necessario un componente separato per il gruppo di continuità (UPS). “La soluzione di Energy Management di SEW-EURODRIVE – afferma Alessio Davolio, Product Manager ASRS di System Logistics – è in grado di rigenerare energia, riutilizzarla e ridurre i picchi di potenza per un risparmio energetico fino al 40%. L’energia elettrica rigenerata viene infatti immagazzinata in supercondensatori impiegati in sistemi dimensionati appositamente e resa disponibile, senza interruzioni, in caso di mancanza dall’ente fornitore o di instabilità della rete elettrica. In questo modo si eliminano i fermi impianto per cali di corrente e si riducono notevolmente anche i consumi e le emissioni di CO2”.

Più efficienza, meno costi Grazie alla soluzione Power and Energy Solutions, System Logistics ha ottenuto una serie di importanti vantaggi. Anzitutto, i picchi di potenza dalla rete di alimentazione durante l’accelerazione verso l’alto vengono ridotti di circa 10 volte: utilizzando i super condensatori nel DC Link, la maggior parte dei picchi di potenza richiesti è resa disponibile dai condensatori stessi. Ciò si traduce in un significativo risparmio di costi nell’intero cablaggio di collegamento e nel quadro di comando. Inoltre, i costi dell’energia rispetto al funzionamento con una resistenza di frenatura sono ridotti al 60%, grazie ai condensatori nel DC Link. In caso di interruzione di corrente, l’energia raccolta nei supercondensatori interrompe completamente il movimento verso il basso. Il movimento verso l’alto viene completato in modo controllato fino all’arresto. L’energia

nei supercondensatori funge, infatti, da gruppo di continuità (UPS) per alimentare l’impianto. Tale energia alimenta gli azionamenti, i freni motore e i dispositivi 24V, PLC e sensori. Infine, il modulo di alimentazione è in grado di visualizzare e archiviare tutti i parametri e le performance dell’applicazione: i valori dei contatori possono essere così integrati nei sistemi di gestione dell’energia ISO 50001. “Grazie a Power and Energy Solutions di SEW siamo riusciti a ridurre il consumo energetico degli elevatori del 40%: l’utilizzo di bundle di accumulo di energia correttamente dimensionati ha consentito la riduzione dei picchi di potenza del 75%”, affermano Michele Ragone e Alessandro Orzi, rispettivamente Application Engineering Consultant Leader e Regional Manager presso il Drive Center di Bologna di SEW-EURODRIVE Italia.

SEW-EURODRIVE ha proposto la soluzione Power and Energy Solutions (PE-S) per una gestione smart dell’energia dei tre elevatori del sistema Logimate.

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SCHNEIDER ELECTRIC

CON ECOSTRUXURE AUTOMATION EXPERT DI SCHNEIDER ELECTRIC L’AUTOMAZIONE APERTA È LA CHIAVE PER LA COMPETITIVITÀ NELLA LOGISTICA

Modernizzare l’operatività logistica in tutti i suoi aspetti, compresi il magazzino e i centri di distribuzione, è fondamentale per la competitività: le aziende sono chiamate a innovare per creare efficienze e ottenere scalabilità per le loro esigenze. Ciò che distingue le aziende di maggior successo nel settore è una velocità operativa superiore, accompagnata dall’agilità e dalla capacità di adattarsi per gestire cambiamenti molto veloci, al minimo preavviso; per riuscirci, queste aziende stanno adottando tecnologie di automazione digitalizzate e aperte, che amplificano la capacità di sfruttare i dati per avere una visibilità senza precedenti su tutti i flussi di lavoro, integrare i canali per attuare strategie omnicanale, riconfigurare rapidamente le attività senza incorrere in aumento di costi e interruzioni operative, che in questo ambito sono sostanzialmente intollerabili. In passato dotarsi di una piattaforma tecnologica adatta a questo scopo, che possa connettere senza ostacoli tutti i sistemi (nastri trasportatori, stoccaggio, preparazione degli ordini…) anche se forniti da diversi vendor era un investimento rilevante e di lungo termine, difficile da giustificare nella gran parte dei casi. Oggi invece l’automazione universale, agevolata dalla convergenza tra le

tecnologie digitali e lo standard IEC 61499 per la portabilità e l’interoperabilità dell’automazione, consente di farlo creando architetture agnostiche e incentrate sul software. EcoStruxure Automation Expert di Schneider Electric permette di disaccoppiare hardware e software e così facendo consente la portabilità delle applicazioni. Offre alle aziende logistiche l’agilità necessaria per soddisfare le mutevoli richieste del mercato senza i vincoli di dipendenza dall’hardware dei sistemi di automazione chiusi e proprietari. Questo concetto introduce nel mondo della logistica i componenti di automazione “plug-and-produce”. In passato, il concetto di sistemi “aperti” significava solo l’utilizzo dello stesso formato di dati per lo scambio di informazioni. Oggi, però, questo non è più sufficiente. Per realizzare appieno la promessa dell’Industria 4.0, le soluzioni di automazione industriale possono trarre vantaggio dall’integrazione in piattaforme indipendenti dall’hardware che consentono lo scambio di dati e la riutilizzazione degli oggetti di programmazione, come trasportatori, fusori, deviatori, smistatori, ecc. Questo aspetto è particolarmente rilevante per abilitare le imprese a sfruttare al meglio l’introduzione di applicazioni basate sull’Intelligenza Artificiale e il Machine Learning, disponendo di un sistema che nativamente facilita la condivisione di dati per “alimentarle”. EcoStruxure Automation Expert, il primo sistema software-centrico al mondo basato sull’automazione universale, aiuta le organizzazioni logistiche ad affrontare le sfide della velocità di consegna sul mercato attraverso l’implementazione di sistemi di trasporto, stoccaggio e preparazione degli ordini più veloci e

flessibili. Con EcoStruxure Automation Expert, le aziende di logistica sono in grado di ottenere molti vantaggi.  Raggiungere il 100% di efficienza ingegneristica, perché le attività di progettazione a basso o nullo valore aggiunto, così come quelle soggette a errori, vengono automatizzate, eliminando così la duplicazione degli sforzi nel passaggio da uno strumento di progettazione all’altro, accelerando il time to market e liberando gli ingegneri per l’innovazione.  Puntare a un’efficacia operativa al 100%, grazie all’abbattimento dei silos tra sistemi IT e OT;  Creare sistemi a prova di futuro, con un approccio che da un lato supporta i sistemi attualmente in uso, dall’altro consente la piena portabilità delle applicazioni per migrazioni ed espansioni future. È possibile avere gestione di un sistema eterogeneo in modo armonizzato grazie all’orchestrazione: possiamo creare un “macro-oggetto” da un’apparecchiatura di terze parti e poi istanziarlo tutte le volte che compare nel sistema, senza dovere intervenire ulteriormente. A conferma di tutto ciò vi sono varie esperienze come quella che ha fatto Schneider Electric stessa nel suo Smart Distribution Center a Shangai, in Cina, per ridurre i costi e migliorare l’efficienza. Poiché il software è disaccoppiato dall’hardware, la modifica della linea di trasporto per adattarsi ai cambiamenti dei requisiti di flusso è più facile ed economica. Con EcoStruxure Automation Expert, l’identificazione della causa principale del guasto e la risoluzione dei problemi sono quattro volte più veloci. E con il 45% di prodotti in meno sulla linea di errore, la produttività aumenta del 5,3%.



RICERCA e INNOVAZIONE

TRASFORMAZIONE DIGITALE NELL’INDUSTRIA: SICUREZZA E EFFICIENZA ATTRAVERSO L’INDUSTRIAL IOT CON LE PAROLE “INDUSTRIAL IOT” INTENDIAMO IN PRIMA BATTUTA L’APPLICAZIONE DELL’IOT (INTERNET OF THINGS) NEL MONDO DELL’INDUSTRIA. NELLO SPECIFICO, SI INTENDE L’UTILIZZO DI DISPOSITIVI “CONNESSI” E “DIFFUSI”, CAPACI CIOÈ DI REALIZZARE FUNZIONALITÀ QUALI LOCALIZZAZIONE IN TEMPO REALE (RTLS), IDENTIFICAZIONE DEI DISPOSITIVI STESSI, ACQUISIZIONE ED ELABORAZIONE DI DATI PROVENIENTI DALLA PIÙ AMPIA SENSORISTICA COLLEGATA - ABILITANDO PER ESEMPIO DIAGNOSTICA REMOTA SU MEZZI E DISPOSITIVI COMUNICAZIONE BIDIREZIONALE CON “PIATTAFORME INTELLIGENTI” AL FINE DI RENDERE I PROCESSI INDUSTRIALI DECISAMENTE PIÙ EFFICIENTI E SICURI

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di Stefano Sarasso - Ubiquicom; Martina Imarisio Neviani - AFIL

Questo è l’input che segna l’inizio del dialogo con Stefano Sarasso, CEO Ubiquicom, un’azienda con sede a Milano fondata nel 2004 e recentemente affiliata ad AFIL. Ubiquicom è specializzata nello sviluppo di prodotti e soluzioni all’avanguardia per la localizzazione e il tracciamento in tempo reale sia in ambienti interni che esterni, facendo uso di avanzati sistemi di localizzazione in tempo reale (RTLS) e di sensori integrati all’interno di un contesto di Internet delle cose (IoT). <<Le soluzioni IoT che progettiamo e

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sviluppiamo come Ubiquicom (ad oggi sono depositati 8 brevetti internazionali), costituiscono le colonne portanti dell’ecosistema aziendale e possono essere sintetizzate con il binomio “Safety & Efficiency”. Come Ubiquicom riscontriamo negli ultimi anni il crescente interesse verso soluzioni di localizzazione sempre più ampie e complesse finalizzate all’ottimizzazione di flussi e processi, alla riduzione dei costi e all’aumento della qualità. Allo stesso tempo emergono in maniera sempre più decisiva la sensibilità sul tema della sicu-

rezza dei lavoratori e la conseguente richiesta di soluzioni avanzate che siano in grado di ridurre i rischi e prevenire gli incidenti. Capita spesso però che gli investimenti richiesti per queste tipologie di soluzioni siano superiori ai budget disponibili per i singoli centri di costo e che i progetti vengano quindi rimandati o accantonati. Una soluzione unitaria che indirizzi in modo sinergico entrambe le esigenze - sicurezza ed efficienza - costituisce una novità e un progresso importante rispetto a quanto attual-


mente disponibile sul mercato. L’obiettivo che realizziamo e ci proponiamo – certamente sfidante, ma che riteniamo irrinunciabile - è quello di rendere disponibile un unico ecosistema Ubiquicom che scardini la visione per cui Sicurezza dei Lavoratori ed Efficienza Produttiva sono vissute come istanze distinte o, peggio ancora, in contrapposizione. Se entriamo un po’ più nel dettaglio delle tecnologie utilizzate, per quanto riguarda il primo pilastro relativo alla Sicurezza dei Lavoratori, le soluzioni IoT sono basate su tecnologie di comunicazione radio UWB (Ultra WideBand) che consentono di prevenire collisioni e incidenti tra mezzi in movimento e tra mezzi e persone, ben prima che questi siano visibili all’operatore e/o per mezzo di tecnologie ottiche: in questo modo si vanno a risolvere tutti gli scenari di possibile collisione e in particolar modo quelli più critici - molto più frequenti di quanto si pensi- in cui mezzi e persone non sono in visibilità ma, senza saperlo, sono già sulla traiettoria di una imminente collisione (ad esempio: mezzi che si incrociano all’interno di corsie di un magazzino o in ambito manifatturiero, persone che escono da un incrocio coperto in concomitanza del transito di un mezzo o che si muovono in un “angolo cieco”, e così via). Le soluzioni anticollisione UWB che abbiamo sviluppato consentono di monitorare in tempo reale la distanza reciproca dei mezzi e delle persone e di generare allerte, allarmi e attuazioni (e.g. rallentamenti automatici dei

mezzi in movimento nel pieno rispetto della Normativa Macchine, accensione di segnali di presenza in prossimità di incroci o di punti nevralgici, apertura automatica di porte, etc…). Grazie all’esperienza pluriennale e alla possibile integrazione con i mezzi in movimento, non soltanto possiamo utilizzare la distanza reciproca come parametro di allerta o allarme, ma anche identificare in tempo reale l’esatta posizione relativa di eventuali ostacoli, fissi o in movimento. Di conseguenza il vantaggio di impiegare sistemi avanzati di anticollisione UWB è quello di combinare l’alto grado di sicurezza con un alto tasso di efficienza: infatti con questa tecnologia (UWB & UWB AoA) i sistemi sono in grado di discriminare con precisione e reattività se il mezzo sia effettivamente in rotta di collisione con persone, mezzi o ostacoli fissi o se, al contrario, in realtà non vi siano condizioni di rischio. In questo modo i sistemi sono in grado di ridurre al minimo i “falsi positivi”, ovvero tutti quegli allarmi e, soprattutto, rallentamenti che non corrispondono ad effettive situazioni di rischio e che ne limitano l’efficienza. Se da un lato queste tecnologie funzionano in modalità “stand-alone” e senza infrastrutture aggiuntive (riteniamo che in termini di reattività e affidabilità non sarebbe accettabile dipendere da eventuali picchi di latenza della rete di comunicazione), le potenzialità di questi sistemi raggiungono il loro massimo nel momento in cui questi vengono interconnessi, potendo così comunicare in maniera bidire-

zionale la propria posizione e i dati raccolti da mezzi e sensoristica collegata. Avviene così che queste stesse soluzioni, quando inserite in un’architettura di posizionamento (RTLS) e in una piattaforma SW multi-tecnologia (Locator, by Ubiquicom), generano segnalazioni in tempo reale di eventuali incidenti, ma anche dei cosiddetti “near miss”, ovvero tutti quegli eventi in cui il sistema ha generato allerte e allarmi di prossimità per prevenire gli incidenti stessi. In questo modo, grazie alla piattaforma in Cloud che raccoglie e memorizza tutti i dati, è possibile anche effettuare differenti analisi di risk assessment e, di conseguenza, elaborare strategie di miglioramento dei vari ambienti di lavoro o delle procedure produttive. Grazie alla localizzazione di questi dispositivi IoT, è possibile definire regole personalizzate e procedure differenti a seconda delle aree di lavoro, degli orari, della tipologia di mezzo e dei livelli di autorizzazione del personale, gestire l’interferenza tra squadre differenti e potenzialmente incompatibili per tipologia di mansione e non solo. Sempre grazie alla localizzazione ad alta precisione di mezzi e persone, si realizzano anche funzionalità “salvavita” ad alto valore aggiunto quali, per esempio, la gestione dell’allarme “uomo a terra”, che mantiene monitorati la posizione, la corretta dotazione dei DPI, ed il movimento di lavoratori solitari o che accedono ad aree con un più alto livello di rischio. In caso di urto, caduta o di prolungato periodo di immobilità, i sistemi generano in automatico un allarme corredato di posizione esatta ed indirizzato al responsabile della Sicurezza o al Responsabile dell’impianto. Ancora, grazie ai dispositivi di raccolta dei dati della sensoristica presenti sul veicolo, è possibile realizzare una gestione completa e puntuale della flotta dei veicoli, definirne la posizione, il tempo e la corretta modalità di utilizzo, verificare le autorizzazioni di accesso ai mezzi stessi, la correttezza delle procedure di avvio, fino a pianificare in maniera efficace la manutenzione periodica. Da ultimo - sempre grazie ai dispositivi IoT presenti sui mezzi - diventa anche possibile realizzare funzionalità di diagnostica da remoto, dimezzando spostamenti e costi legati all’intervento dei tecnici specializzati: avendo la possibilità di effettuare tutti i test e le configurazioni da remoto, il personale tecnico specializzato può recarsi in loco solo in caso di M &A | DICEMBRE 2023

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RICERCA e INNOVAZIONE

effettiva necessità e, in ogni caso, in maniera più efficace e puntuale dal momento che la natura dell’intervento è già chiara e definita. Per rendere ancora più evidente come anche l’Efficienza Produttiva goda dei benefici dell’utilizzo di soluzioni IoT, è necessario introdurre il tema dell’utilizzo “intelligente” ed “efficace” di tutti i dati raccolti dai diversi dispositivi di cui abbiamo accennato fino a questo punto. Grazie al gruppo di Ingegneria e Ricerca e Sviluppo presenti in Ubiquicom abbiamo sviluppato SYNCHRO, la piattaforma di AI (Artificial Intelligence) che, elaborando tutti i dati di posizionamento RTLS e interfacciandosi con i

gestionali WMS già presenti in campo, consente un’ottimizzazione delle attività e delle “missioni” assegnate a ciascun operatore, con un conseguente miglioramento “in doppia cifra” dell’efficienza produttiva negli ambiti di logistica intensiva e di material handling. In conclusione, anche in base ai numerosi riscontri ricevuti dalle realtà di logistica e di material handling con cui da anni collaboriamo, riteniamo che la trasformazione digitale dei processi industriali sia un fattore determinante per aumentare la competitività delle aziende. Infine, ulteriore, e non trascurabile, effetto benefico dell’adozione di soluzioni per aumentare l’efficienza dei pro-

Il Cluster AFIL

cessi è il miglioramento della sostenibilità dell’intera supply chain in ambito logistico e manifatturiero. In particolare, alcuni degli aspetti tangibili dell’implementazione di queste soluzioni sono: la riduzione dei consumi energetici e conseguentemente delle emissioni, un miglior uso e ricambio delle batterie, la minore necessità di spostamenti di mezzi e persone per le attività di manutenzione, oltre al netto incremento della sicurezza dei lavoratori. Tutto questo ripaga gli sforzi e gli investimenti delle aziende che – con una visione lungimirante – hanno scelto di intraprendere questo percorso di rinnovamento tecnologico>>. 

AFIL – Associazione Fabbrica Intelligente Lombardia – è il Cluster Tecnologico per il Manifatturiero Avanzato ufficialmente riconosciuto da Regione Lombardia. Attraverso le Strategic Communities, ovvero gruppi di lavoro formati da grandi imprese, PMI, start-up, associazioni, università e centri di ricerca che lavorano su tematiche strategiche per il manifatturiero lombardo, AFIL accompagna i suoi associati in un percorso collaborativo di crescita attraverso incontri tematici, workshop, webinar, matchmaking, missioni internazionali, favorendo lo sviluppo di progettualità di filiera e promuovendo la R&I anche a livello interregionale. Le Strategic Communities di AFIL ad oggi sono 6: De- and Remanufacturing for Circular Economy, Digital Transformation, Advanced Polymers, Additive Manufacturing, Secure and Sustainable Food Manufacturing, Smart Components. Per maggiori informazioni sulle attività di AFIL e per le modalità di adesione al Cluster, si invita a visitare il sito www.afil.it oppure a scrivere all’indirizzo comunicazione@afil.it

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RICERCA e INNOVAZIONE

UNO SGUARDO AL FUTURO DEL SETTORE AUTOMOTIVE LE AUTO CONNESSE (CONNECTED CAR) POSSONO ESSERE DEFINITE COME DELLE VETTURE IN GRADO DI COMUNICARE CON ALTRI OGGETTI E DI PERMETTERE AL PROPRIETARIO DI CONTROLLARE E GESTIRE DA REMOTO ALCUNE FUNZIONI

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di Wayne Lyons, Marketing Director, Automotive, AMD

Oltre a consentire agli automobilisti di accedere, generalmente tramite il proprio smartphone, a informazioni relative allo stato dell’auto, alla sua localizzazione e ai dati tecnici, sono anche capaci di avvertire i servizi di emergenza in caso di incidente, contattare l’officina per un guasto o avvertire il gommista se si fora una gomma. L’ecosistema delle connected car può essere suddiviso in tre principali aree d’azione. La prima è la guida automatizzata, all’interno della quale esistono sei livelli che vanno dallo 0 (L0), che descrive 88

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un veicolo interamente controllato manualmente, fino a L5, che ne raffigura uno completamente automatizzato che non richiede alcun impegno da parte del conducente. Invece, L4-L5 esistono, ma sono utilizzati in maniera controllata e non sono disponibili all’acquisto da parte degli utenti della strada. Robotaxi e camion robot sono esempi di veicoli L4-L5, che richiedono sistemi informatici estremamente affidabili, a prestazioni edefficienza energetica elevate. Diverse innovazioni sono in corso in L2-L3, ossia veicoli

che richiedono che il conducente mantenga sempre il controllo, ma che al loro interno integrano funzioni automatizzate come il rilevamento dei punti ciechi (BSD), controllo adattivo della velocità di crociera (ACC) e il mantenimento della corsia (LKA). Quest’ultimo aspetto ci conduce alla seconda area d’azione delle auto connesse: i sistemi avanzati di assistenza alla guida (ADAS). Sempre più veicoli sono dotati di ADAS per aumentare la sicurezza dei conducenti e degli altri utenti della strada, uti-


lizzando le informazioni raccolte dai sensori presenti sul veicolo per avvisare i guidatori di potenziali pericoli, aiutare nel parcheggio e negli ingorghi e perfino sostituire il conducente per evitare collisioni. Tutto ciò è possibile grazie a tecnologie come quelle presenti nelle telecamere più evolute, sensori di immagine basati su radar e i sensori LiDAR (Light Detection and Ranging). Le auto connesse influenzano anche l’esperienza a bordo. L’aumento della connettività determina miglioramenti nell’infotainment, nei sistemi di monitoraggio del conducente (DMS), in quelli di monitoraggio in cabina (ICMS) per i passeggeri e nelle informazioni per il conducente. Chi guida può incorrere in molte distrazioni sulla strada, stancarsi o perdere la concentrazione, per cui alcune funzioni sono davvero in grado di salvare vite umane. Inoltre, la condivisione di informazioni come navigazione, manutenzione del veicolo e aggiornamenti sul traffico in tempo reale in modo intuitivo e continuo può migliorare l’esperienza del guidatore e aumentare la sicurezza. Inoltre, i sistemi di intrattenimento più sofisticati sono sempre più richiesti, sia che si tratti di film in streaming ed eventi dal vivo che di giochi online.

Le sfide per l’ADAS L’aspetto più importante e la sfida più grande del settore è l’implementazione di funzioni di guida automatizzata e ADAS, garantendo allo stesso tempo la sicurezza di conducente e passeggeri. Tutte le parti interessate, dai produttori ai fornitori, nonché gli utenti dei veicoli stradali e commerciali, si aspettano il massimo livello di sicurezza e affidabilità nelle vetture con sistemi autonomi. Le sfide tecniche da considerare sono molte, come la disponibilità di banda, efficienza energetica, prestazioni dei sensori e affidabilità. I test e le certificazioni di sicurezza devono essere rigorosi per garantire che i sistemi non si guastino, abbiano una connettività e un’alimentazione adeguate in ogni momento e siano sicuri contro gli eventuali attacchi informatici. L’elaborazione adattiva è una componente critica della progettazione automobilistica e della sicurezza delle funzioni di guida automatizzata e degli ADAS, con la rapida evoluzione degli standard. L’hardware adattivo, basato su Field Programmable Gate Array (FPGA), è così chiamato per la sua natura programmabile sul campo. Mentre le CPU e le GPU non possono essere riprogrammate

o modificate a livello hardware dopo l’installazione, gli FPGA possono farlo. Ciò significa che i dispositivi basati su di esso sono altamente flessibili in termini di funzioni e possono essere programmati e riprogrammati ripetutamente per evolvere con l’ambiente circostante. Come le GPU, anche le FPGA supportano l’elaborazione in parallelo, ovvero calcolano i compiti simultaneamente anziché in sequenza come fa una CPU. Il vantaggio dell’elaborazione in parallelo non è solo quello di essere più veloce, ma anche di consumare meno energia. I veicoli con capacità di automazione evolute richiedono un silicio adattivo a bassa latenza, basso consumo e alta affidabilità per elaborare, distribuire e aggregare i dati dei sensori. Chiamiamo questo concetto Data Aggregation through Processing and Distribution (DAPD). In altre parole, esso descrive il processo con cui i sensori raccolgono informazioni, come ad esempio un pericolo in arrivo, e le comunicano alla sede centrale informatica del veicolo, che decide quale azione intraprendere e informa la funzione di guida pertinente, ad esempio un sistema di frenata di emergenza. Ogni ingranaggio di questa macchina deve essere completaVolkswagen Sedric: l’auto del futuro si guida a voce

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mente reattivo e deve elaborare e distribuire le informazioni in millisecondi per garantire la massima sicurezza. Ciò significa che la tecnologia all’interno dei sistemi automobilistici deve essere conforme ai requisiti di sicurezza funzionale, come le specifiche di test AEC-Q100 e le certificazioni ISO262262 ASIL. Il primo è uno standard industriale che definisce i requisiti per i prodotti elettronici destinati alle applicazioni automobilistiche. Il secondo è uno standard internazionale di sicurezza funzionale per i veicoli stradali definito dall’Organizzazione Internazionale per la Standardizzazione (ISO). Esistono quattro livelli di certificazione ISO262262 ASIL, con ASIL A che rappresenta il grado più basso e ASIL D quello più alto di pericolosità per il settore automobilistico. AMD ha sviluppato una gamma di prodotti di livello automobilistico, la serie AMD XA che sono qualificati secondo le specifiche di test AEC-Q100 con certificazione completa ISO262262 ASIL di livello C, rendendoli conformi agli standard di sicurezza funzionale appropriati per supportare gli ADAS. Dati i diversi requisiti dei veicoli automatizzati e degli ADAS, gli OEM del settore automobilistico e i fornitori di T1 hanno bisogno di soluzioni di elaborazione che coprano l’intero spettro di silicio: CPU, GPU, 90

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FPGA, SoC adattivi e SmartNIC. AMD copre tutte le basi con le sue architetture di prodotto multi-generazione, in una posizione unica per offrire intelligenza e funzionalità adattive nelle applicazioni automobilistiche. Questa architettura offre sottosistemi di calcolo scalari, grafici, AI e logici programmabili dedicati, consentendo di progettare sistemi flessibili e adattabili che si aggiornano per tutta la durata del veicolo.

L’utilizzo dell’AI Con l’evoluzione del mercato automobilistico verso una guida altamente automatizzata e completamente autonoma, i veicoli faranno sempre più affidamento su sensori avanzati e controllori di dominio dotati di Machine Learning per introdurre l’AI. Le prestazioni di elaborazione e le architetture di calcolo eterogenee saranno fondamentali per il processo decisionale in tempo reale guidato dall’intelligenza artificiale e per una maggiore autonomia del veicolo. I dispositivi logici programmabili (PLC) come gli FPGA svolgeranno un ruolo centrale per l’elaborazione adattiva e l’intelligenza a bordo dei veicoli. La domanda complessiva di elaborazione, grafica e calcolo adattivo ad alte prestazioni per l’infotainment e gli ADAS di prossima generazione è destinata a salire alle stelle nei prossimi anni. Nell’imme-

diato futuro, le previsioni vedono un aumento delle prestazioni di 2 volte ogni due o tre anni per il solo infotainment, tra CPU, GPU e display grafici. Per soddisfare questi crescenti requisiti sarà necessario ampliare lo spazio di elaborazione disponibile per accogliere i carichi di lavoro aggiuntivi distribuiti al veicolo durante il suo ciclo di vita, utilizzando concetti di aggiornamento over-the-air (OTA). L’aggiornamento OTA è il processo di aggiornamento, patch o upgrade dei sistemi embedded tramite una rete wireless. I servizi OTA devono permettere di aggiornare il software e l’hardware sul campo, consentendo l’implementazione di funzionalità e algoritmi nuovi e innovativi in modo remoto e sicuro per progetti pronti al futuro. Al centro di queste sfide di progettazione embedded in continua evoluzione, dall’infotainment all’ADAS, le prestazioni elevate e l’adattabilità sono le chiavi per sbloccare l’innovazione automobilistica del futuro. Infine, l’uso sempre più frequente dell’intelligenza artificiale a livello “Edge”, ad esempio nel sensore in cui vengono raccolti i dati, può ridurre la quantità di dati distribuiti all’interno dell’auto e oltre. La serie AMD Versal™ AI Edge combina l’elaborazione adattiva con gli acceleratori AI per offrire una nuova generazione di sensori avanzati per le applicazioni ADAS. 



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I COBOT VERSO IL FUTURO DELL’AUTOMAZIONE: COSA CI ASPETTA I COBOT OFFRONO UN’AMPIA GAMMA DI POSSIBILI APPLICAZIONI. IN CHE MODO VENGONO GIÀ UTILIZZATI DALL’INDUSTRIA E QUALI EVOLUZIONI POSSIAMO ATTENDERCI ANCHE PER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE

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di Tobias Wölk, Product Management Automation Technology di reichelt elektronik

I cobot rappresentano gli strumenti di automazione per eccellenza, e possono rivoluzionare la vita quotidiana per organizzazioni di qualsiasi dimensione. Fino ad oggi i costi di acquisto e le complessità relative all’implementazione ne hanno resa complicata l’integrazione, ma attualmente queste problematiche stanno subendo un graduale ridimensionamento. Esso rappresenta un tema di discussione particolarmente sentito e la ricerca condotta recentemente da reichelt elektronik su robot e cobot ha dimostrato come molte delle aziende industriali intervistate in Europa stiano già lavorando con i cobot, mentre una buona parte stia pensando di acquistarne uno nel 2023.

Gli eroi di tutti i giorni guidano l’automazione I cobot risolvono azioni ripetitive e monotone che altrimenti comporterebbero un notevole dispendio di tempo, senza però 92

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perdere attenzione e precisione anche dopo ore di lavoro. Tuttavia, i cobot devono essere sempre riprogrammati per poter lavorare su nuovi progetti, per questo motivo non potranno mai sostituire completamente l’uomo. Il settore della robotica continua a registrare in Italia una crescita significativa. Alcuni studi dimostrano che entro il 2025 il numero di nuove installazioni potrà raggiungere quasi 700mila unità l’anno. Dall’analisi svolta recentemente in collaborazione con l’Istituto di Ricerca OnePoll da reichelt, inoltre, emerge come anche la robotica collaborativa stia cominciando a prendere piede in modo significativo anche Italia, con il 32% delle aziende manifatturiere intervistate che afferma di utilizzare i cobot. Di fronte alla preoccupazione generale sulla possibile perdita di posti di lavoro a fronte di maggiori investimenti sulla robotica, il segretario generale di Flai - Cgil Giovanni Mininni ha, inoltre, promosso l’impiego dei

cobot all’interno delle linee di produzione, sottolineando la possibilità di ridimensionamento e redistribuzione dell’orario lavorativo in maniera più efficiente e, allo stesso tempo, di incentivare la formazione dei dipendenti. Anche altri settori dell’economia stanno scoprendo nel mondo i vantaggi dei robot collaborativi: nel settore della medicina vengono usati all’interno dei laboratori, nei processi di sterilizzazione e per la riabilitazione. Allo stesso modo, questi vengono utilizzati nell’industria farmaceutica e chimica come assistenti di laboratorio altamente precisi. Inoltre, i cobot stanno guadagnando maggiore centralità all’interno dell’industria della plastica e nell’assemblaggio di piccole parti, specialmente nei settori dell’orologeria e dei giocattoli.

Prossimamente Iron Man impugnerà un pennello? I cobot aiutano a ridurre notevolmente lo sforzo fisico, come nel settore della logi-


stica di magazzino. É stata creata infatti una tipologia di cobot pensata esclusivamente per supportare in maniera diretta l’uomo: l’esoscheletro. Gli esoscheletri agiscono come sostegno e come forza lavoro. Gli esoscheletri passivi consentono di risparmiare energia e fornire stabilità durante i movimenti grazie ad una distribuzione del peso uniforme su tutto il corpo. Gli esoscheletri attivi, invece, agiscono in maniera diretta, secondo modalità più dinamiche e versatili. Grazie alla loro forza esterna, possono sostenere il trasporto di carichi anche molto pesanti. Gli esoscheletri migliorano la sicurezza sul lavoro, specialmente in contesti dove non sono disponibili dispositivi tecnici di supporto adeguati, come lo spostamento di componenti pesanti oppure quando si lavora in posizioni scomode. Risultano particolarmente utili nei mestieri specializzati, dal montaggio dei ponteggi, ad esempio, alla dipintura. Per il futuro, gli esoscheletri promettono di rivoluzionare i processi di riabilitazione in campo medico, consentendo alle persone affette da limitazioni fisiche di riacquisire maggiore libertà di movimento. In ambito aeronautica spaziale si prevede che essi possano prevenire l’atrofia muscolare degli astronauti. Se gli esoscheletri rimangono ancora strumenti dalla visione futuristica, i benefici che essi consentono di ottenere vengono già ampiamente riconosciuti. In Italia, ad esempio, tutti gli sforzi sono rivolti verso i processi di riabilitazione, al fine di impiegare l’esoscheletro per garantire una terapia più efficace, gradevole e stimolante per i pazienti. Attualmente sono in corso molti studi scientifici sull’esoscheletro che hanno messo in luce come con il suo utilizzo si assista ad un importante miglioramento delle condizioni psico-motorie delle persone affette da patologie debilitanti. ATLAS 2030, ad esempio, è il frutto della ricerca condotta dall’Irccs San Raffaele, ed è il

primo esoscheletro indossabile e utilizzabile in età pediatrica per la riabilitazione del cammino di bambini di età compresa tra 4 e 10 anni affetti da patologie neuromuscolari. In questo senso, la ricerca sulla neuroriabilitazione integrata alla robotica rappresenta un’opportunità terapeutica di fondamentale importanza.

Tendenze attuali e uno sguardo verso il futuro La democratizzazione dell’industria robotica - e della cobotica - sta progredendo e i produttori ora offrono i cobot come una soluzione unica e completa, che include sia l’hardware che il software. Queste soluzioni integrate agevolano la configurazione di robot autonomi. Molte grandi aziende riconoscono il potenziale valore economico dei pacchetti all-in-one mentre sono diversi gli esempi a livello europeo di piccole e medie

imprese che ricorrono al noleggio di cobot da impiegare all’interno di progetti di breve periodo, per testarne le potenzialità e poter valutare eventuali investimenti futuri. Anche in Italia si stanno compiendo grandi passi avanti: NeocodeX, azienda modenese specializzata in robotica integrata a sistemi di visione artificiale con AI e software di tracciabilità, mette a disposizione delle imprese dispositivi hardware e software per l’automatizzazione dei processi produttivi. Grazie all’acquisizione di dati e informazioni in real-time, i robot di NeocodeX sono utili al miglioramento dei metodi di produzione in settori che spaziano da sistemi di controllo qualità di prodotti alimentari, a prodotti farmaceutici. Recentemente, inoltre, l’azienda ha inaugurato il nuovo polo tecnologico di Modena arricchito con un laboratorio specializzato nella cobotica avanzata accessibile a studenti di scuole superiori e università, fornendo così un importante contributo alla ricerca sull’intelligenza collaborativa.

Conclusioni La ricerca di semplificazione nelle soluzioni tecnologiche sta guidando il mercato della robotica. Il costo dei cobot è ridotto, ora occupano meno spazio e offrono alle piccole e medie imprese molti vantaggi rispetto ai robot industriali. Con la riduzione dei costi di installazione, i cobot stanno acquisendo maggiore importanza all’interno di settori e industrie dove prima non venivano impiegati, come il settore alimentare - in particolar modo nei processi di raccolta. I cobot offrono inoltre una soluzione alle attuali difficoltà delle aziende, come la carenza di manodopera qualificata. Infine, permettono di sostituire l’uomo nello svolgimento di lavori meno appetibili, con la possibilità di ricollocare le risorse umane verso mansioni più creative e redditizie. E nel lungo termine? Di sicuro i cobot sono destinati a rivoluzionare la vita di tutti i giorni.  M &A | DICEMBRE 2023

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PRISMA KABELSCHLEPP

IL SISTEMA DI PORTACAVI PROTUM OFFICE CREA SPAZIO PER LA PRODUTTIVITÀ Nel concetto contemporaneo di ufficio, i dipendenti ed i team vengono supportati al meglio durante il processo lavorativo, senza mettersi in primo piano. Quando Tsubakimoto Europe ha deciso di riorganizzare lo spazio negli uffici olandesi, a Dordrecht, ha quindi optato per una soluzione moderna ed ergonomica, che andasse a coniugare in modo ottimale funzionalità e estetica. Obiettivo, creare un ambiente di lavoro chiaro ed ordinato, supportati dal sistema di gestione dei cavi PROTUM di Tsubaki Kabelschlepp. Il sistema modulare si adatta in modo flessibile a tutte le esigenze e resta altrimenti discreto sul fondo. Creatività e motivazione nascono in un ambiente nel quale i lavoratori si sentono a proprio agio. D’altro canto oggi le prestazioni e la performance sono collegate con i numerosi dispositivi tecnologici. Ciò significa che devono essere ordinate grandi quantità di cavi, i quali dovranno poi essere protetti e sistemati, in modo che l’ambiente venga influenzato il meno possibile. Durante il rinnovamento dei 1000 m2 di uffici a Dordrecht Tsubakimoto Europe è riuscita a coniugare perfettamente l’una con l’altra funzionalità ed ergonomia con l’ambiente. Un aspetto dell’organizzazione dell’ufficio è stata la realizzazione della Clean Desk Policy di Tsubakimoto, che comprende anche le apparecchiature elettroniche e il loro cablaggio. A questo punto entra in gioco il sistema di guida di Kabelschlepp. Con gli innovativi portacavi si possono sistemare cavi elettrici e dati di ogni tipo in modo sicuro e sistematico. Inoltre, il sistema flessibile segue la possibilità di movimento delle scrivanie regolabili e, grazie al suo design semplice ed elegante ed accattivante, si integra nel concetto generale di arredamento. A Dordrecht arrivano i portacavi della serie PROTUM office P00400GS01 per l’inserimento. Questo offre un vantaggio, che il collegamento ai componenti già esistenti avviene senza viti ma integrando un magnete. “ In questo modo si può ridurre il tempo di montaggio e quindi risparmiare sui costi”, dice Werner Eul, Senior Product Manager Cable Carrier System presso la Tsubaki Kabelschlepp,”Persino così tante linee dati ed elettriche possono essere integrate nei mobili dell’ ufficio in modo pulito e visivamente gradevole”. 94

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Il PROTUM office P0400GS è disponibile in versione con una o più camere. “Grazie al suo particolare design questo sistema risulta perfetto per l’inserimento sulle scrivanie regolabili in altezza dell’ufficio di Dordrecht”, spiega Werner Eul. “Il portacavi può contenere fino a 8 cavi di diametro comune ed è combinabile con gli altri componenti del sistema PROTUM Office”. Come standard i portacavi vengono offerti con kit preassemblati inclusivi di materiale di fissaggio. Come alternativa si può installare un set ai singoli componenti per combinare una soluzione su misura, i quali vengono anch’essi consegnati pronti per il montaggio.


SEW-EURODRIVE

I NUOVI MOTORI SINCRONI SERIE DR2C.. IE5 L’efficienza energetica, intesa come una riduzione dello sfruttamento delle risorse energetiche che non pregiudichi le performance produttive delle industrie manifatturiere, rappresenta un elemento cruciale per un’industria più attenta all’ambiente e alle persone e in linea con la visione di Industria 5.0. In un contesto come quello attuale in cui la sostenibilità ambientale e sociale è diventata una leva che abilita un ecosistema industriale più lungimirante e longevo, ridurre i consumi di energia e migliorare l’efficienza di macchine e impianti sono i prerequisiti strategici per realizzare un’industria più competitiva, resiliente e collaborativa. In quest’ottica SEWEURODRIVE, azienda particolarmente sensibile a promuovere un modello di business responsabile verso l’ambiente, le persone e le risorse energetiche, ha sviluppato i nuovi motori sincroni serie DR2C.. in classe di efficienza energetica IE5, secondo la norma IEC TS 60034-30-2. Questi motori rispondono alle esigenze di tutte le linee produttive con posizionamenti a velocità rapide o crescenti che richiedono soluzioni versatili e compatte per coniugare performance ottimali all’Energy Management. I nuovi motori sincroni serie DR2C.. IE5 sono, quindi, particolarmente adatti al settore della logistica per trasportatori a nastro e sorter, trasportatori a rulli, tavole rotanti, piattaforme elevatrici a forbice e pallettizzatori; in ambito Automotive per tutte le applicazioni di movimentazione di impianto e fino ai robot industriali; ma anche per una gestione energetica più efficiente nei sistemi di movimentazione nei settori Post and Parcel e negli aeroporti. OEM e utilizzatori finali puntano ad ottimizzare l’efficienza di macchine e impianti non solo allo scopo di diminuire i costi e allinearsi alle normative dove richiesto, ma anche per contribuire alla riduzione dello sfruttamento delle risorse energetiche e alla mitigazione del riscaldamento globale, senza rinunciare a prestazioni e produttività. Progettati per il funzionamento con inverter puro, questi motori offrono riserve dinamiche e termiche per un funzionamento sostenibile e un efficientamento dei costi lungo l’intero ciclo di vita. La dinamica degli azionamenti con inverter è maggiore rispetto a quella di un motore collegato alla rete, l’ingombro è minimizzato e l’efficienza è massimizzata per un’ampia gamma di applicazioni. I motori azionati con inverter permettono di ridurre il consumo energetico fino al 40% e, quindi, le emissioni di CO2. Le soluzioni di azionamento ottimizzate dal punto di vista energetico - grazie alla combinazione di motore, riduttore e inverter - sono la chiave per massimizzare il potenziale di risparmio energetico. Grazie alla loro modularità, i motori DR2C.. possono essere combinati con tutti gli inverter della piattaforma di automazione modulare MOVI-C® o offrono controllo della velocità o gestione time-based per una maggiore efficienza. Robustezza e durevolezza dei motori AC combinate con compattezza e basse perdite dei motori sincroni grazie alla tecnologia IPM (Interior Permanent Magnet) offrono, in un unico prodotto, il meglio dei mondi sincrono e asincrono. Le perdite di energia si riducono fino al 50% rispetto a un motore IE3 alimentato dalla rete. Inoltre, que-

sti motori sono particolarmente versatili grazie alle molteplici combinazioni disponibili: con o senza riduttore, con inverter da quadro o decentralizzato. È possibile così creare un sistema più efficiente dal punto di vista energetico, componente per componente, in combinazione con il controllo della velocità o la gestione temporizzata del sistema. I motori DR2C.. sono fino a due taglie più piccoli rispetto ai motori asincroni IE3 e rappresentano la soluzione ideale per spazi d’installazione ridotti. Possono essere utilizzati come soluzione di sistema con tecnologia da quadro con i convertitori di frequenza MOVITRAC® advanced e MOVIDRIVE® e sistema con tecnologia decentralizzata MOVIMOT® della piattaforma di automazione modulare MOVI-C® (senza encoder con metodo di controllo ELSM; con encoder con metodo di controllo CFC), con i convertitori di frequenza MOVITRAC® LTE-B+ e MOVITRAC® LTP-B (senza encoder con metodo di controllo PMVC). Questi motori assicurano un alto rendimento nell’intero campo di velocità ed elevate riserve termiche, oltre ad un’alta densità di potenza, con perdite di sistema minime a pieno carico e a carico parziale. La bassa inerzia della massa intrinseca si traduce in perdite minime durante i processi di accelerazione. I nuovi motori sincroni serie DR2C.. con classe di efficienza IE5 sono disponibili con due classi di velocità (2000 e 3000 min-1) e quattro taglie fino a 3,6 kW, oltre a offrire una gamma completa di accessori e opzioni del sistema modulare di motori, come freno, encoder e connettori. M &A | DICEMBRE 2023

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PRISMA

IGUS

E-SKIN FLAT ESD PER IL SETTORE ELETTRONICO E DEI SEMICONDUTTORI igus amplia la serie di catene portacavi e-skin flat con la nuova versione ESD, appositamente progettata per soddisfare i rigorosi requisiti delle camere bianche in termini di rilascio di particelle e idonea all’impiego nelle camere bianche dove vengono prodotti componenti elettronici altamente sensibili. Nell’industria elettronica e dei semiconduttori, infatti, devono essere utilizzati componenti che siano elettrostaticamente dissipativi, così da prevenire anche il minimo picco di corrente dovuto ad eventuali cariche elettrostatiche che rischierebbe di danneggiare il prodotto. Ciò vale anche per le catene portacavi che devono essere realizzate con materiali che impediscano alle stesse di caricarsi elettrostaticamente e che evitino la generazione di particelle, anche durante i movimenti più rapidi. “Per progettare la nuova variante ESD abbiamo utilizzato un materiale dissipativo che unisce l’omologazione ESD alla comprovata capacità dell’e-skin flat di produrre emissioni ridotte di particelle. La catena non produce particelle - se non a livelli trascurabili - e dissipa direttamente eventuali cariche che si vengono a creare”, spiega Luca Butturini, Product Manager per le catene portacavi presso igus Italia. La nuova catena ESD è contraddistinta da una struttura modulare con vani singoli che consente di riempire rapidamente il sistema di alimentazione. I profili “a vano singolo”, infatti, facilitano l’installazione dei cavi nella e-skin flat; ciò consente di ampliare comodamente il sistema di alimentazione, mentre la chiusura a zip semplifica la sostituzione. “È un grande vantaggio rispetto ai cavi a nastro in PTFE, molto diffusi, in cui i conduttori sono saldati in un nastro continuo e non possono essere separati. Con quell’opzione, se si rompe un cavo, gli utenti devono sostituire l’intero sistema. Questo richiede tempo e denaro”, afferma Butturini. “Per il nostro sistema e-skin flat, proponiamo cavi CFCLEAN per l›alimentazione, il controllo di motori, per i segnali bus e Ethernet. In questo modo, l›utente riceve un sistema di alimentazione pronto per essere collegato, da un›unica fonte». Se servono corse più lunghe (fino a cinque metri), è possibile integrare una catena di supporto in uno dei profili. Anche i distanziatori, gli elementi di connessione della serie eskin flat e il sensore per il monitoraggio delle condizioni a ultrasuoni i.Cee EC.S sono compatibili con la nuova catena portacavi ESD. 96

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LENZE

GUADAGNARE CON I DATI? Lenze ha presentato importanti novità nel campo della digitalizzazione dell›ingegneria meccanica in occasione della fiera «SPS - Smart Production Solutions» di Norimberga. In quattro fasi dalla raccolta e analisi dei dati allo sviluppo di prodotti scalabili e basati sui dati e di una piattaforma che facilita l’implementazione delle applicazioni sul campo - gli esperti di automazione di Hamelin hanno mostrato come la collaborazione con i clienti possa generare ulteriori ricavi per loro. Il primo passo si concentra sulla trasparenza. Gli operatori e i costruttori di macchine devono identificare l’errore della macchina, il motivo dell’arresto e se il problema deriva, ad esempio, dal cilindro o dal motore. Grazie alla piattaforma remota X4 basata su cloud, i costruttori di macchine e i loro clienti possono esaminare congiuntamente la macchina in tempo reale, identificare i guasti e ridurre i costi di garanzia. I dati vengono ricavati dal PLC e possono essere analizzati e visualizzati nel cloud. Qui entra in gioco l’OEE & Downtime Tracking: un prodotto digitale che aumenta la trasparenza del processo produttivo senza richiedere hardware o sensori aggiuntivi. L’OEE viene calcolato all’interno del sistema di controllo. I dati in tempo reale vengono visualizzati su un’interfaccia HMI, anche senza una connessione cloud, e possono essere personalizzati. La disponibilità di questi cruscotti può anche servire come ulteriore fonte di reddito per i produttori di macchine. Il secondo passo riguarda la piattaforma di asset performance, dove ancora una volta il costruttore di macchine collabora con l’operatore della macchina. Asset Performance Platform memorizza le informazioni di tutte le macchine. La struttura della macchina viene trasferita automaticamente al sistema di gestione degli asset, assicurando che tutte le schede tecniche, i manuali e i disegni tecnici pertinenti siano sempre disponibili nella loro versione più recente, anche se non si tratta di componenti Lenze. Le informazioni necessarie per la risoluzione dei problemi e le riparazioni non sono più una questione di ricerca, ma sono immediatamente accessibili in ogni momento. Questo gemello digitale aiuta anche a prevenire gli errori nella sostituzione dei componenti attraverso la gestione degli asset, riducendo così i tempi di inattività. La gestione dei ticket prende il posto del messaggio WhatsApp. Un ticket di errore può essere generato manualmente o automaticamente dalla macchina. Il servizio di assistenza può utilizzare la dashboard per monitorare lo stato di tutti i ticket e assegnare loro la giusta priorità. L›operatore della macchina utilizza i ticket archiviati per costruire un database di conoscenze. Il terzo passo è finalizzato a soluzioni più personalizzate. Il numero abituale di data point provenienti dal PLC è spesso insufficiente per le applicazioni predittive. Pertanto, Lenze utilizza gli inverter come sensori, che forniscono dati ad alta risoluzione con una frequenza fino a 16 kHz. A questo punto, gli ingegneri Lenze collaborano con il costruttore della macchina per creare un prodotto basato sui dati per il cliente finale. Questo potrebbe includere un sistema di rile-

vamento delle vibrazioni, un sistema di allarme di sbilanciamento o un prodotto in grado di prevedere le condizioni di una sega o di una lama. Insieme alla Asset Performance Platform, possono essere resi disponibili anche i pezzi di ricambio. In questo modo, Lenze diventa un partner completo per il costruttore di macchine e offre anche capacità di sviluppo. 20231206 Lenze_Press Release_Smart_Data Le novità per SPS Norimberga 2023_IT.docx • 01.12.2023 • Page 2 of 4 Il quarto passo consiste nel distribuire rapidamente i modelli sviluppati come prodotti digitali sul campo. Lenze ha introdotto la piattaforma di automazione aperta Nupano per tenere traccia della base installata, garantendo la conoscenza di dove e in quale versione gli algoritmi e i modelli addestrati sono in esecuzione nel livello edge. Questa piattaforma di automazione aperta consente ai costruttori di macchine di incorporare applicazioni nelle loro macchine durante l’intero ciclo di vita e di gestirle in modo semplice. Nupano sfrutta architetture IT aperte e consolidate. Anche i costruttori di macchine che non hanno competenze informatiche possono creare applicazioni software basate su Docker, distribuirle su macchine di produzione sul campo e gestirle. Poiché i clienti possono accedere sia alle applicazioni che a una rappresentazione digitale della macchina sulla piattaforma, possono integrare senza problemi l›informatica (IT) con la tecnologia operativa (OT) per generare un reale valore aggiunto.

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n.8 Dicembre 2023 www.meccanica-automazione.com Redazione

Direttore Responsabile Giorgio Albonetti Coordinamento Editoriale Area Industry Marco Tenaglia – marco.tenaglia@quine.it – cel. 3298490024 Direttore tecnico Chiara Tagliaferri Segreteria di Redazione Cristina Gualdoni cristina.gualdoni@quine.it – cel. 3477623887 Hanno collaborato a questo numero Patrizia Ricci, Eleonora Segafredo, Fabio Chiavieri, Guido Monzesi, Martina Imarisio Neviani

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Costantino Cialfi | Direttore Commerciale c.cialfi@lswr.it - tel. +39 3466705086 Elena Genitoni | Ufficio Traffico e.genitoni@lswr.it – tel. 0289293962

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