Industry 5.0 Design n.2

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di Carlo Marchisio / Industrial Automation Consultan

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IL COMITATO SCIENTIFICO DI SPS ITALIA,15 ANNI DI ESPERIENZA NELL’AUTOMAZIONE

IIl 14 maggio durante SPS Italia a Parma abbiamo vissuto una serata splendida e interessante. È Stata l’occasione per celebrare i 15 anni del Comitato Scientifico della fiera. Il gruppo operativo, fondato nel 2010 con la prima edizione della manifestazione, era inizialmente composto da 21 membri:12 aziende tra OEM e End User e 9 Università. Oggi conta oltre 180 presenze tra Aziende, Università ed Esperti di settore come indicato nell’elenco disponibile sul sito https://www.spsitalia.it/it/comitatoscientifico.Il Comitato Scientifico con incontri periodici presso le aziende (con visita allo stabilimento) mette a punto i temi dei Convegni Scientifici le cui migliori memorie vengono ogni anno premiate in fiera con il riconoscimento SPS Award Roberto Maietti. L’operatività del Comitato è molto intensa durante tutto l’anno: vengono effettuate varie riunioni presso gli stabilimenti con visita all’area produttiva. Un momento importante e unico per la cultura personale sul digitale e l’automazione del settore manifatturiero: Aptar Italia, Artsana, Baker Hughes, Barilla, Biesse, Carpigiani, Coca-Cola HBC, Fameccanica, Fedegari, IMA, Iveco Group, Marcegaglia, Michelin, Oleificio Zucchi, Peroni, Salvagnini, SCM, Tetra Pak e VHIT hanno accolto i membri del Comitato (40 presenze in media) che hanno potuto confrontarsi e arricchire la propria esperienza professionale. Presenti molti settori indu-

striali: food, beverage, farmaceutico, automotive (auto, impianti verniciatura, furgoni, bus, componenti, pneumatici), cosmetico, carta, cavi e fibra ottica, elettrodomestici, tessile, fibre sintetiche, siderurgico, meccanico, attrezzature per l’infanzia, turbine, macchine/impianti (piastrelle-legno-vetro-plasticamarmo-cartone-lamiera-packaging), magazzini automatici, sistemi di trasporto, aereomobile, navale, biciclette, abbigliamento, ferroviario, trasporti, arredamento, chimica, valvole Oil &Gas, meccanica di precisione, gas tecnici, converting. L’automazione è una tecnologia trasversale che viene applicata in tutti comparti produttivi abbinandola ai macchinari e agli impianti più diversificati. Con queste visite il gruppo acquisisce molti spunti per analizzare possibili applicazioni nel proprio sito produttivo. I suoi membri si sentono periodicamente per un confronto su possibili progetti di automazione. Vi sono inoltre numerosi incontri tra

le aziende per uno scambio operativo di informazioni. Un noto produttore di pneumatici, ad esempio, è andato a “imparare/a scuola” da un importante produttore di pasta, attivo su progetti di logistica nello stabilimento. Il Comitato è protagonista agli eventi in fiera ed alle tavole rotonde itineranti sul territorio con interventi mirati o attraverso la moderazione degli incontri. Nel 2023 ha infine promosso un progetto, supportato da SPS Italia, per identificare i bisogni delle realtà imprenditoriali italiane in termini di tecnologia. Position Paper è il documento redatto con lo scopo di favorire concretamente un cambio di paradigma tecnologico. In questi anni le esperienze del Comitato Scientifico in ambito Industria 4.0 e 5.0 nelle varie aree industriali in cui opera hanno spinto a una essenziale riflessione su come collegare i bisogni aziendali, influenzati da nuovi elementi in continua evoluzione. Nel 2024 e anche quest’anno il progetto è andato avanti, mettendo a disposizione contenuti ancora più immediati e fruibili con Tech ‘n go, le pillole del Comitato Scientifico. Festeggiamo questi primi 15 anni del Comitato Scientifico di SPS Italia diffondendo la positiva e ricca esperienza dei suoi membri a tutto il mondo industriale Italiano.

LUGLIO 2025/NUMERO #2

EDITORIALE

3 Il comitato scientifico di SPS Italia, 15 anni di esperienza nell’automazione

NEWS

6 I preparativi per SPS 2025 proseguono a pieno ritmo

8 Formnext 2025 sviluppo dinamico nonostante il contesto

10 Le tecnologie rappresentate da ANIE Confindustria abilitano oltre il 56% del PIL italiano

12 Alla scoperta del futuro

TECNOLOGIE

14 Dalla complessità al controllo intelligente: il Digital Twin nelle PMI

manifatturiere secondo l’approccio di Komete

ROBOTICA

COLLABORATIVA

16 La robotica collaborativa: stato dell’arte e prospettive di crescita

17 Sistemi di dosaggio e robot

18 I fantastici 6

20 Cobot per il controllo qualità dei motori

22 Le soluzioni Mayr per la robotica industriale 6 11 14 16

Design

4.0 n. 2 Luglio 2025 Supplemento a Meccanica&Automazione di Giugno/Luglio 2025 www.innovareweb.it

Redazione Direttore Responsabile Giorgio Albonetti

Coordinamento Editoriale Area Industry

Marco Tenaglia marco.tenaglia@quine.it – cel. 3298490024

Direttore tecnico Carlo Marchisio

Segreteria di Redazione

Cristina Gualdoni cristina.gualdoni@quine.it – cel. 3477623887

Hanno collaborato a questo numero Mario Gargantini, Patrizia Ricci

Pubblicità Ufficio Traffico Elena Genitoni e.genitoni@lswr.it – tel. 0289293962

Servizio abbonamenti abbonamenti.quine@lswr.it

Abbonamento annuale € 25 Costo copia singola € 7,07 (presso l’editore)

Produzione Antonio Iovene | Procurement Specialist a.iovene@lswr.it | Cell. 349.1811231

Grafica e Fotolito Fabio Castiglioni

Stampa Tipografia Galli & C - Varese

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Testata associata

I PREPARATIVI PER SPS 2025 PROSEGUONO A PIENO RITMO

A poco meno di sei mesi dall’apertura della fiera SPS - Smart Production Solutions, che si terrà a Norimberga dal 25 al 27 novembre 2025, si è svolta a Milano la conferenza stampa di presentazione che ha confermato l’importanza di questo evento per il settore. Attualmente si sono già iscritti oltre 900 espositori ed è stato prenotato il 95% dello spazio espositivo dell’anno precedente

“Malgrado le attuali sfide globali ed economiche, e in particolare per far fronte a tali sfide, SPS è e rimane la fiera più importante per l’industria dell’automazione. Non si tratta solo di una piattaforma per la presentazione delle ultime tecnologie e innovazioni, bensì di un punto d’incontro di cruciale importanza per gli esperti e i decision-maker, fondamentale per istituire partnership strategiche e confrontarsi sulle soluzioni alle sfide attuali. La fiera promuove lo scambio internazionale di conoscenze ed esperienze, il che è essenziale per l’ulteriore sviluppo e l’adattamento del settore alle mutevoli condizioni del mercato”, spiega Sylke Schulz-Metzner, Vicepresidente SPS, aggiungendo: “Per poter reagire alle sfide economiche la community deve restare unita e sviluppare nuove idee e approcci. SPS offre una piattaforma ideale a tale scopo, con un programma di eventi collaterali informativo e stimolante.”

Oltre ai tanti protagonisti internazionali e alle aziende che parteciperanno per la prima volta in fiera, saranno

nuovamente presenti anche numerosi espositori italiani come Bonfiglioli, Pizzato Elettrica, Exor International, BONANI, Comepi e ReeR. Nei quattro forum fieristici si potranno inoltre approfondire gli argomenti più attuali quali intelligenza artificiale (AI) nell’automazione, trasformazione digitale, data rooms e innovazioni nel campo dei sensori, e si potrà partecipare a interessanti dibattiti nell’ambito di tavole rotonde con ospiti di spicco.

Attesi numerosi espositori e visitatori italiani

Da molti anni l’Italia è uno dei principali Paesi esteri che espongono a SPS. Nel novembre 2024 hanno partecipato in tutto 69 aziende italiane. Inoltre ben 1.502 visitatori italiani si sono recati a Norimberga per conoscere le ultime tendenze e innovazioni nel campo dell’automazione e per trovare soluzioni concrete alle sfide commerciali. Rispetto all’anno precedente il numero di visitatori provenienti dall’Italia è aumentato del 12%, a dimostrazione del grande interesse del mercato italiano per la fiera.

Un benvenuto anche ad alunni, studenti e giovani professionisti

La fiera sta ulteriormente ampliando il programma per questo gruppo target con diverse iniziative rivolte ai giovani talenti. Già lo scorso anno nei tre giorni di manifestazione è stato proposto un Makeathon, in cui i giovani per 2,5 ore hanno potuto impegnarsi in piccoli team a risolvere compiti tecnici assegnati loro dalle aziende. Grazie al grande riscontro e al feedback positivo, questo progetto continuerà anche nel 2025. E anche le visite guidate che hanno avuto luogo nell’ultimo giorno

della fiera sono state molto apprezzate. Particolarmente gradita l’opportunità di fare una prima esperienza con le tecnologie dell’automazione e di conoscere meglio fornitori o persino futuri partner e datori di lavoro. Le visite guidate saranno quindi riproposte nel 2025.

Partecipazione e ulteriori informazioni

Ulteriori informazioni su SPS sono disponibili al sito sps-exhibition.com. Nelle prossime settimane saranno pubblicati ulteriori dettagli sull’edizione 2025. Gli interessati possono trovare da subito sul sito web dell’evento l’elenco aggiornato degli espositori con informazioni sui prodotti e sulle soluzioni. La biglietteria sarà online a luglio con prezzi early bird fino a metà ottobre.

Per restare informati tutto l’anno

Oltre alla manifestazione fieristica, SPS offre un ampio programma che consente di collegarsi in rete con la community durante tutto l’anno e di seguire le tendenze attuali. SPS Automation Hub riunisce gli appassionati di tecnologia per guardare insieme al futuro utilizzando soluzioni intelligenti e digitali. Tra le iniziative, eventi digitali come i Technology Talks mensili, che si tengono ogni ultimo giovedì del mese, o SPS Insights con notizie, tendenze e sviluppi del settore. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito . 

FORMNEXT 2025 SVILUPPO DINAMICO NONOSTANTE IL CONTESTO

Al suo 10° anniversario Formnext sta mostrando uno sviluppo solido e promettente, nonostante un contesto politico ed economico incerto. A metà giugno 2025 sono già 623 le imprese provenienti da 36 Paesi iscritte alla principale fiera al mondo dedicata alla manifattura additiva e alla prossima generazione di tecnologie per la produzione industriale intelligente – tra cui più di 30 dall’Italia

“Formnext dimostra così di essere un appuntamento irrinunciabile per il settore della produzione additiva anche in tempi molto difficili”, afferma Sascha F. Wenzler, Vicepresidente di Formnext, manifestazione organizzata da Mesago Messe Frankfurt GmbH. “La varietà dei nostri espositori, sia di quelli già esistenti sia dei nuovi, è la prova che la produzione additiva offre eccellenti opportunità di business per le aziende lungo l’intera catena dei processi”, aggiunge Christoph Stüker, a sua volta Vicepresidente Formnext, Mesago Messe Frankfurt GmbH. Per questo motivo tra gli espositori che si sono già iscritti non c’è solo l’élite mondiale della produzione additiva, ma anche numerose aziende che si sono affermate in altri settori industriali e che vedono nell’industria AM, che ogni anno una crescita a due cifre, un mercato di vendita molto interessante.

Il 65% degli espositori finora iscritti proviene dall’estero. Oltre alla Germania e alla Cina, tra i principali Paesi

espositori figurano l’Italia, la Spagna, Paese partner di quest’anno, la Francia e il Regno Unito. Il solido sviluppo di Formnext si basa anche su una risposta estremamente positiva da parte di espositori e visitatori: l’88% degli espositori si è dichiarato soddisfatto o estremamente soddisfatto della propria partecipazione a Formnext 2024, come emerge dal sondaggio condotto tra gli espositori. Tra gli oltre 30.000 visitatori questa percentuale ha raggiunto addirittura il 96%.

L’industria italiana dell’AM: innovativa e forte nelle applicazioni industriali

La manifattura additiva è sempre più utilizzata in molti settori industriali diversi in Italia, tra cui l’industria automobilistica. Utenti importanti sono ad esempio i grandi produttori FCA, Ferrari, Lamborghini, Maserati e Ducati oltre ad aziende più piccole come XEV, che dal 2021

produce l’auto elettrica Yoyo nella quale oltre il 50% delle parti proviene dalla stampa 3D. Ma anche nella tecnologia medica, con aziende leader a livello mondiale come Lima Corporate, nonché nei settori della gioielleria, dell’architettura, dell’arredamento, della costruzione di yacht e altri, le imprese italiane sono tra le più innovative a livello mondiale.

Anche tra i produttori di sistemi AM le aziende italiane fanno parte dell’élite internazionale. A Formnext 2025 si sono già iscritti i seguenti fornitori di sistemi: Prima Additive (sistemi LPBF e DED), Sisma (stampanti laser per metalli) Caracol, WASP, Breton (tutti specializzati in sistemi di stampa 3D di grande formato) e Sharebot (stampanti 3D desktop e industriali). MOI Composites ha sviluppato una nuova tecnologia di stampa per fibre continue, che viene utilizzata ad esempio nella costruzione di imbarcazioni o nell’industria dentale.

A Formnext saranno presenti anche fornitori di software di fama internazionale come CIMsystem e produttori di materiali come Mimete, Pometon, Progold e Legor Group, questi ultimi due attivi anche come fornitori di servizi per il settore della gioielleria. Inoltre gli espositori italiani coprono molto bene anche l’importante settore della post-elaborazione: Depureco Industrial Vacuums, Delfin e Tiger-Vac Europa offrono soluzioni di pulitura industriale, Topcast, oltre ad atomizzatori per polveri metalliche, ha in gamma anche forni a induzione, mentre S.P.M. Mould Polishing System è specializzata in sistemi di lucidatura industriale che possono essere utilizzati anche per la stampa 3D. Anche i fornitori di servizi specializzati e le società di ingegneria 3DnA e Stylplex, così come l’Associazione Italiana Tecnologie Additive (AITA), vantano una vasta esperienza nella produzione additiva.

Allo stesso tempo sempre più aziende industriali italiane tradizionali stanno riconoscendo le opportunità offerte dalla produzione additiva, sia in termini di applicazioni sia come mercato di vendita. I produttori di macchine CMS e Multiax o lo specialista dell’estrusione Gimac, che hanno sviluppato soluzioni specializzate per l’industria AM, ne sono un esempio eccellente.

Nuovi temi nel programma degli eventi collaterali

Il programma degli eventi collaterali a Formnext 2025 continua a evolversi presentando temi completamente nuovi, oltre a quelli già affermati. L’anno scorso Formnext ha introdotto un nuovo modello di assegnazione dei premi con sei diverse categorie. Anche quest’anno Formnext premia, tra l’altro, giovani aziende innovative, idee commerciali sostenibili e tecnologie pionieristiche. Le domande possono essere presentate da subito. Anche il programma di conferenze, molto apprezzato a livello internazionale e liberamente accessibile su tre palchi, sarà ulteriormente ampliato dal punto di vista

tematico. Sui palchi Application, Industry e Tecnology verranno discussi anche quest’anno le applicazioni attuali e future, le tecnologie e le tendenze generali del settore AM e dell’industria manifatturiera. Importanti argomenti chiave sono quelli centrali trattati a Formnext: settore aerospaziale, gioielleria e orologeria, nonché ingegneria meccanica e impiantistica.

Nell’area start-up e durante l’evento Pitchnext si presenteranno giovani aziende innovative dell’industria manifatturiera oltre a potenziali investitori e partner di cooperazione. Inoltre aziende emergenti esporranno allo stand collettivo dei Giovani Innovatori. Al Career Day chi è in cerca di lavoro potrà informarsi sulle opportunità di carriera nel settore AM. Per le aziende che desiderano accedere al settore AM, i seminari ormai affermati Discover3Dprinting, che si svolgono giornalmente in collaborazione con ACAM, offriranno interessanti spunti e consigli. Gli approfondimenti dei seminari “Deepdives” forniranno ulteriori informazioni di base sulle tecnologie e applicazioni AM.

L’associazione VDMA presenterà una mostra speciale con interessanti applicazioni AM nel mondo dell’ingegneria meccanica. La mostra speciale BE-AM illustrerà, sulla base di applicazioni concrete, i progressi raggiunti nello sviluppo dell’argomento “stampa 3D nell’industria edilizia”, che sta acquisendo un’importanza sempre maggiore. Contemporaneamente il simposio BE-AM presenterà numerosi retroscena e sviluppi futuri in questo campo. Il giorno prima di Formnext si terrà anche l’AM Innovation and Standards Summit at Formnext.

Paese partner Spagna

La Spagna è il Paese partner di quest’anno e si presenterà a Formnext 2025 con numerosi espositori innovativi, dando anche importanti impulsi al programma collaterale. Questo Paese della penisola iberica non solo ha un’industria AM molto dinamica e in rapida crescita, ma grazie alla sua posizione geografica funge anche da ponte tra Europa e America Latina. Con la Spagna come Paese partner, quest’anno Formnext si concentra ancora una volta sul potenziale della cooperazione europea, succedendo all’Italia che, con la sua forte industria AM, ha già partecipato a Formnext come Paese partner nel 2021 per sfruttare le opportunità offerte sul mercato internazionale.

Per le aziende italiane operanti lungo l’intera filiera della produzione additiva, la presenza alla principale fiera internazionale dell’AM è di fondamentale importanza per aumentare la propria visibilità a livello globale. Per gli utenti e le aziende manifatturiere una visita alla Formnext offre una grande opportunità per rendere la loro produzione più efficiente e orientata al futuro. Ulteriori informazioni su Formnext 2025 sono disponibili all’indirizzo https://formnext.mesago.com/ frankfurt/en/expo-convention.html 

LE TECNOLOGIE RAPPRESENTATE DA ANIE CONFINDUSTRIA

ABILITANO OLTRE IL 56% DEL PIL ITALIANO

Nel 2025 ANIE Confindustria celebra 80 anni di attività a supporto della crescita tecnologica e industriale italiana. Un anniversario importante, valorizzato dallo studio “Verso una nuova competitività industriale europea: Il ruolo strategico dell’Elettrotecnica e dell’Elettronica”, realizzato insieme a The European House – Ambrosetti con il contributo di Intesa Sanpaolo

Lo studio si inserisce nel nuovo contesto strategico delineato dal Competitiveness Compass della Commissione Europea e dal Rapporto Draghi, che richiedono politiche industriali proattive, orientate a sostenibilità, innovazione e autonomia strategica.

ANIE rappresenta un settore trasversale e fondamentale per il sistema economico nazionale. Le tecnologie elettrotecniche ed elettroniche abilitano quattro filiere chiave: Energia, Building, Industria e Infrastrutture, che generano complessivamente oltre 1.100 miliardi di euro di valore aggiunto, pari a più del 56% del PIL italiano

Nel 2023, il fatturato del Sistema ANIE ha superato i 100 miliardi di euro. Nel 2024, la componente tecnologica ha registrato un aumento del +2,2% nella produzione industriale, in controtendenza rispetto al calo medio della

manifattura italiana (-3,7%). Secondo Intesa Sanpaolo, tra il 2019 e il 2023 il fatturato delle imprese ANIE è cresciuto di circa il 40%, contro il 25% della media economica italiana. Le imprese del settore mostrano inoltre una solidità strutturale: un EBITDA margin al 10% e una produttività del lavoro pari a 91.400 euro per addetto, ben al di sopra della media nazionale. Questi risultati sono frutto della centralità di tre asset fondamentali:

1. Innovazione – il 33,8% delle imprese ANIE ha depositato brevetti e investe in R&S una quota pari al 4% del fatturato, rispetto alla media italiana dell’1,3%.

2. Sostenibilità – il 40% delle imprese è certificato secondo standard ambientali.

3. Export – il settore registra performance solide anche sui mercati internazionali, posizionando l’Italia al 6°

posto nel mondo per quota di mercato nel comparto elettrotecnico.

Le sfide principali e i fattori abilitanti

Lo studio individua tre leve fondamentali per garantire la sovranità industriale e tecnologica del Paese:

1. Capitale umano – Oltre il 50% delle imprese ANIE segnala carenze di competenze, con solo il 49% della popolazione italiana in possesso di competenze digitali di base. La scarsità di laureati STEM e il calo demografico rendono urgente il potenziamento degli ITS e di programmi di formazione continua, con percorsi di upskilling e reskilling.

2. Innovazione e R&S – Il rafforzamento dell’ecosistema dell’innovazione richiede partnership stabili tra imprese e centri di ricerca, incentivi automatici alla spesa in R&S e programmi strutturati di trasferimento tecnologico.

3. Resilienza della supply chain – Le recenti crisi hanno messo in luce la fragilità delle catene globali del valore. Oltre il 55% delle imprese ANIE ha avuto difficoltà di approvvigionamento di materie prime e il 58% di componenti critici. Serve una filiera più robusta, locale e diversificata.

Le politiche per la competitività

Tre sono i pilastri strategici identificati per rafforzare

la competitività dell’industria elettrotecnica ed elettronica:

• Formazione e competenze digitali – Coinvolgere imprese, istituzioni e enti formativi in una strategia integrata, con focus su ITS, formazione continua e valorizzazione del capitale umano.

• Ricerca e innovazione – Facilitare l’accesso ai finanziamenti, stimolare la collaborazione tra mondo industriale e accademico, e favorire percorsi di carriera intersettoriali.

• Supply chain resiliente – Sostenere il reshoring e nearshoring di produzioni strategiche, il riciclo delle materie prime e le partnership internazionali.

Sono fondamentali anche semplificazione normativa, accesso agevolato al credito, soprattutto per le PMI, e politiche per stimolare la domanda interna

Il settore, inoltre, si dimostra centrale anche nella realizzazione della strategia climatica europea: l’86% della riduzione delle emissioni prevista entro il 2030 dipende dall’adozione di tecnologie avanzate, molte delle quali fanno capo alla filiera di ANIE. Ciò a conferma che sostenibilità e competitività non sono alternative, ma elementi sinergici di una strategia industriale moderna.

Prospettive future e indirizzi strategici

I risultati dello studio evidenziano con chiarezza la direzione da seguire: promuovere un ecosistema favorevole all’innovazione, valorizzare il capitale umano, rafforzare la capacità produttiva nazionale e costruire una filiera tecnologica autonoma, resiliente e sostenibile. In questo contesto ANIE Confindustria si conferma pronta a contribuire con un approccio sistemico alla definizione di una governance industriale nazionale integrata con le priorità europee.

“L’industria elettrotecnica ed elettronica italiana è un pilastro della competitività industriale nazionale ed europea. In una Europa che deve accelerare sulla doppia transizione, le tecnologie di ANIE rappresentano un fattore abilitante essenziale  - ha dichiarato  Filippo Girardi, Presidente di ANIE Confindustria  Chiediamo con forza che il nostro settore venga riconosciuto come strategico in modo pieno, strutturale e stabile, all’interno delle politiche industriali, fiscali e di innovazione. Servono strumenti concreti per sostenere la crescita: la riduzione strutturale del cuneo fiscale; un Piano Nazionale Industria 6.0, che accompagni le imprese nella transizione digitale, verde e produttiva; bandi semplici, chiari e rapidi per favorire l’accesso agli incentivi; una cabina di regia pubblico-privata per una governance efficace; un Piano Casa per la manifattura, per rendere i territori produttivi attrattivi anche dal punto di vista sociale. Chiediamo un contesto che valorizzi chi innova, investe e crea lavoro nel Paese” - ha concluso il Presidente Girardi

“Le tecnologie dell’Elettrotecnica e dell’Elettronica  - ha dichiarato  Valerio De Molli, Managing Partner & CEO di The European House Ambrosetti - sono la spina dorsale del futuro produttivo europeo. Lo studio realizzato con ANIE Confindustria dimostra come queste soluzioni, pervasive e trasversali, rappresentino un potente moltiplicatore di produttività, sostenibilità e resilienza nei settori strategici del sistema economico nazionale. Il settore ha tutte le carte in regola per guidare una nuova stagione di crescita intelligente e sostenibile. Oltre a rappresentare un pilastro essenziale per la decarbonizzazione e il raggiungimento degli obiettivi climatici europei al 2030, le tecnologie dell’elettrotecnica e dell’elettronica abilitano quattro settori chiave per il futuro del Paese – Energia, Industria, Building e Infrastrutture – che nel 2023 hanno generato complessivamente 40,3 miliardi di investimenti, pari al 30% del totale degli investimenti privati in Italia. Un impatto economico che conferma il ruolo strutturale dell’Elettrotecnica e dell’Elettronica nella trasformazione del sistema produttivo italiano.” 

ALLA SCOPERTA DEL FUTURO

lavorazione sostenibile attraverso la data intelligence

Seco punta a una produzione sostenibile. I dati di macchine e ambienti saranno cruciali, secondo la futura legislazione, per superare le sfide della transizione verde.

In Seco, abbiamo l'obiettivo di "rendere la produzione rapida, semplice e sostenibile, insieme". Man mano che le aziende manifatturiere si muovono verso una produzione più sostenibile, si presentano numerose sfide in ambito di raccolta, analisi e gestione dei dati pertinenti. Come evidenziato dalla legislazione futura, i dati collegati alla macchina e all'ambiente di lavorazione diventeranno fondamentali per promuovere la sostenibilità nel modo più efficace.

Il progetto

Per affrontare questa sfida, Seco ha collaborato con l'Advanced Manufacturing Research Center North West (AMRC) di Samlesbury, Regno Unito, che svolge un ruolo chiave nel promuovere la ripresa, la crescita, la produttività e l'innovazione. Questa collaborazione mira

a promuovere l'utilizzo dell'hardware Internet of Things (IoT), di diverse comunicazioni industriali e di protocolli IoT per generare un'unica fonte attendibile di dati relativi alla macchina e all'utilizzo dell'impianto, rilevanti per la valutazione e il miglioramento dell'impatto ambientale. Questo progetto suddivide l'ecosistema manifatturiero in tre domini interconnessi: il processo di lavorazione stesso, l'ambiente di lavorazione circostante e il contesto più ampio dell'impianto produttivo. Monitorando ciascuna area individualmente e analizzando in che modo le diverse aree si influenzano reciprocamente, le parti interessate ottengono una diagnosi dettagliata e una prospettiva olistica sulle sfide legate alla sostenibilità.

Per la macchina: l'approccio consente il monitoraggio e l'analisi hotspot del processo di lavorazione. Ciò include informazioni sul consumo di energia della macchina, suddivise per sottoprocesso, fluidi da taglio e altro consumo di materiale. Tutto questo può quindi essere convertito direttamente in costi in tempo reale e

impatto in termini di CO2 attraverso fattori di intensità di carbonio della rete attiva e costo per kilowattora. Per l'ambiente di lavorazione: il monitor tiene traccia dell'umidità e della temperatura, che possono influire sull'energia necessaria per garantire la stabilità dell'ambiente della macchina.

Per l'impianto: il monitor controlla l'intero stabilimento produttivo e individua schemi ad alto livello che possono avere un impatto negativo sul consumo e sui costi energetici.

Il rapporto tra i due: l'umidità intorno alla macchina ha aumentato l'energia necessaria per il raffreddamento? Le finestre aperte richiedono più energia? Oppure, le finestre chiuse non forniscono una ventilazione naturale sufficiente e quindi aumentano i costi per mantenere i livelli di temperatura necessari? Le macchine sono ottimizzate?

Questo approccio aiuterà a identificare modelli e fattori che possono aiutare le aziende a ridurre le emissioni di CO2 e i costi più rilevanti per il contesto specifico del cliente. All'interno di questo ambiente monitorato, Seco UK è in grado di analizzare un programma e processi di lavorazione in modo dettagliato e di perfezionare ulteriormente i programmi associando il consumo energetico e le emissioni di CO 2 della macchina.

Il futuro

Sfruttando il monitoraggio indipendente del con-

sumo energetico e dell'utilizzo dell'impianto, possiamo individuare i costi nascosti legati alle inefficienze e tradurre ogni kilowattora in metriche di spesa e CO2e in tempo reale.

Questo livello di informazioni ci consente di confrontare la richiesta energetica e l'impronta di carbonio di due prodotti, programmi o macchine, consentendo ai nostri team di prendere decisioni basate sui dati e integrare la sostenibilità, collocandola al centro della progettazione produttiva.

L'ambiente di test, completo di monitoraggio integrato per i prodotti Seco e le macchine dei fornitori guest, collega la valutazione del ciclo di vita di Seco con i dati delle macchine in tempo reale. In questo modo, otteniamo punteggi ambientali precisi a livello di componenti e apriamo la porta all'innovazione mirata e alla convalida di strategie di lavorazione più ecologiche.

Guardando al futuro, stiamo sviluppando un sistema di feedback automatizzato basato sull'IA che ottimizza continuamente i processi in tempo reale.

Questa soluzione è in grado di bilanciare produttività e obblighi di costo con best practice rispettose dell'ambiente, garantendo che ogni adeguamento ci avvicini agli obiettivi di emissioni nette zero. Insieme all'AMRC e ai nostri clienti, stiamo trasformando la data intelligence complessiva in sostenibilità attuabile, perseguendo il nostro scopo di rendere la produzione rapida, semplice e sostenibile. 

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Una parte importante dell’industria manifatturiera italiana è costituita da Piccole e Medie Imprese che lavorano su commessa. Si tratta di realtà attive in settori come la meccanica di precisione, la carpenteria, la componentistica per la nautica e l’aerospazio, oppure nel mondo del fashion e del lusso. In questi contesti, la produzione è spesso organizzata per piccoli lotti, con cicli variabili e frequenti adattamenti a specifiche richieste del cliente. La conseguenza naturale è una gestione operativa molto dinamica, in cui materiali, ordini e risorse si muovono tra reparti in modo non standardizzato e dove le attività manuali restano centrali

DALLA COMPLESSITÀ AL CONTROLLO INTELLIGENTE: IL DIGITAL TWIN NELLE

PMI MANIFATTURIERE SECONDO

L’APPROCCIO

DI KOMETE

In scenari di questo tipo, rispondere con rapidità e affidabilità alle esigenze dei clienti è spesso più rilevante della capacità di produrre in grandi volumi. La flessibilità, tuttavia, ha un costo: l’aumento della complessità rende più difficile mantenere un controllo continuo e oggettivo sui processi. Gli strumenti gestionali tradizionali, come gli ERP (Enterprise Resource Planning), tracciano anagrafiche e distinte ma non restituiscono informazioni operative sul campo. I MES (Manufacturing Execution Systems), spesso orientati al dato macchina, risultano poco adatti in ambienti misti dove molte attività sono ancora svolte manualmente o in modo non strutturato. Di conseguenza, le decisioni quotidiane si basano su dati incompleti o aggiornati in ritardo.

IKomete, start-up tecnologica italiana associata ad AFIL – Associazione Fabbrica Intelligente Lombardia, ha sviluppato un sistema che affronta questa sfida puntando sulla visibilità in tempo reale dei flussi degli ordini. Il

fulcro è un Digital Twin (gemello digitale) del processo produttivo, che consente di rappresentare in tempo reale lo stato e il posizionamento degli ordini di produzione, utilizzando una rete di sensori proprietari Plug&Play. Il sistema è composto da tag BLE (Bluetooth Low Energy) associati a ogni ordine, gateway wireless distribuiti in fabbrica, e sensori indipendenti installabili sia su postazioni manuali sia su macchine CNC (Controllo Numerico Computerizzato). L’infrastruttura è pensata per essere installata senza modifiche strutturali o integrazioni complesse con altri sistemi aziendali. I dati vengono raccolti automaticamente e visualizzati su una mappa digitale della fabbrica e su dashboard accessibili anche da remoto. Questo consente di sapere in ogni momento dove si sia un ordine, in quale fase si trovi, se sia in attesa o in lavorazione, e per quanto tempo abbia sostato in una determinata area.

Una delle caratteristiche del sistema è la capacità di distinguere i tempi effettivi di lavorazione da quelli di inattività, senza richiedere input manuali. Questo consente di generare uno storico dettagliato per ogni

ordine, utile sia per analisi interne che per esigenze di tracciabilità verso clienti e auditor. La rappresentazione grafica dei flussi e la disponibilità continua di indicatori di performance possono supportare i responsabili di produzione nel prendere decisioni più tempestive, aiutando a individuare colli di bottiglia o ritardi difficili da rilevare con altri strumenti.

Il sistema non è pensato per sostituire gli strumenti gestionali esistenti, ma per affiancarli, fornendo un livello di visibilità complementare. L’adozione non comporta la modifica dei processi in essere, né richiede cambiamenti nel modo di lavorare da parte degli operatori. La configurazione iniziale può essere fatta in tempi rapidi e consente di partire anche da singole aree pilota per poi estendere la copertura ad altri reparti. Nei contesti in cui è stato adottato, questo approccio ha portato benefici in termini di maggiore reattività e capacità di coordinamento. Alcune aziende hanno riscontrato un miglioramento dell’efficienza nella gestione degli ordini, una riduzione dei tempi di ricerca delle unità di carico e un supporto concreto nei momenti di pianificazione o controllo qualità. Il sistema si è dimostrato utile anche per il consolidamento di dati storici finalizzati ad analisi più strutturate o alla certificazione dei processi. La possibilità di costruire un gemello digitale operativo, senza la necessità di sistemi centralizzati complessi o lunghi progetti di integrazione, rappresenta una solu-

zione concreta per quelle PMI che devono affrontare una crescente pressione sui tempi di consegna e sulla trasparenza verso il cliente. In un contesto in cui le decisioni rapide fanno la differenza, affiancare all’esperienza di chi opera in produzione strumenti che restituiscono dati oggettivi può costituire un fattore abilitante per migliorare la capacità di risposta e la qualità del servizio. Il Digital Twin, in questa prospettiva, non è un concetto astratto o riservato alle grandi imprese: è uno strumento che, se pensato in modo modulare e accessibile, può accompagnare anche le realtà più agili nella transizione verso una gestione dei processi più consapevole e basata sull’evidenza. 

AFIL (Associazione Fabbrica Intelligente Lombardia)

è il Cluster Tecnologico per il Manifatturiero Avanzato ufficialmente riconosciuto da Regione Lombardia. Attraverso le Strategic Communities, ovvero gruppi di lavoro formati da grandi imprese, PMI, start-up, associazioni, università e centri di ricerca che lavorano su tematiche strategiche per il manifatturiero lombardo, AFIL accompagna i propri associati in un percorso collaborativo di crescita attraverso incontri tematici, workshop, webinar, matchmaking e missioni internazionali, facilitando così lo sviluppo di progettualità comuni e promuovendo la R&I anche a livello interregionale. Ad oggi, le Strategic Communities di AFIL sono 7: Machinery, De- and Remanufacturing for Circular Economy, Advanced Polymers, Additive Manufacturing, Secure and Sustainable Food Manufacturing, Smart Components, Digital Transformation. Per maggiori informazioni in merito alle attività di AFIL e per le modalità di adesione al Cluster, si invita a visitare il sito www.afil.it oppure a scrivere all’indirizzo comunicazione@afil.it.

Ordini di produzione in stoccaggio con tag Komete
Valvola di treno in lavorazione tracciata con tag Komete

Robotica collaborativa

Il mercato dei cobot è in continua evoluzione e sempre in crescita. I principali settori d’uso includono automotive, logistica e manifattura, soprattutto nelle PMI. L’Italia rappresenta uno dei paesi leader del settore in Europa

Il Nord America ad oggi è il terzo mercato per estensione.

Settori di applicazione

I principali settori applicativi sono l’automotive, la logistica e il food&beverage. L’automotive è sicuramente il settore più performante per i cobot: detiene oltre il 26–30 % della quota di mercato mondiale. Qui i cobot supportano assemblaggio, saldatura leggera, ispezione, impacchettamento, grazie a precisione, interoperabilità e mobilità rapida. Nell’ elettronica e componentistica vengono utilizzati in montaggio smd, test, assemblaggio di componenti sensibili: consentono aumento di throughput e riduzione errori (<0,02 %) . Nel Food & Beverage l’impiego riguarda soprattutto packaging, pesatura e controllo qualità (capacità +50 %, sprechi –20 %), mentre nella logistica, dove l’automazione è sempre più presente, sono impiegati nel pick-and-place, palletizzazione in magazzino.

roboticarobotica

collaborativa: stato dell’arte e prospettive di crescita

II robot collaborativi o “cobot” sono robot progettati per lavorare vicino agli esseri umani, condividendo spazi senza barriere di sicurezza grazie a sensori integrati e software che garantiscono arresti d’emergenza immediati. Diversamente dai robot industriali tradizionali, che richiedono ambienti segregati, i cobot sono compatti, spesso schermati da abrasioni e dotati di interfacce touch o modalità “lead-through”, che consentono anche a personale non tecnico di programmarli semplicemente guidandoli nei movimenti desiderati. Nati negli anni ’90 come progetti di ricerca e resi commerciali nei primi 2000, hanno registrato una rapida crescita grazie alla flessibilità e al basso costo d’ingresso.

Ecco alcuni dati:

Mercato 2023: 3,17 mld USD

Mercato 2024: stimato a 4,21 mld USD CAGR previsto (2024–2034): tra 32,7 % e 38,6 % con stime che vanno fino al 50 mld USD nel 2030/31

A livello geografico l’Europa rappresenta il leader nel settore con un giro nel 2023 di circa 950 mln USD e una crescita annuale prevista al 33 % fino al 2034. Ovviamente l’Asia–sta crescendo molto rapidamente soprattutto grazie alle politiche di automazione e crescita industriale.

Il contesto italiano

L’Italia è tra i leader europei nella robotica collaborativa: nel 2023 ha raggiunto un valore di mercato superiore a 1 mld USD, mantenendosi seconda in Europa per investimenti in cobot e sesta al mondo. Il settore è in forte espansione: nel 2024 è atteso un ulteriore incremento del +22 % ansa.it. La ripresa post-pandemica, insieme a spinte normative come il PNRR e la strategia “Transizione 5.0”, sono ritenuti fattori chiave dietro questa crescita . Circa il 90 % delle PMI manifatturiere (50–249 dipendenti) utilizza già robot, di cui il 32 % ha implementato almeno un cobot e un altro 28 % ha progetti imminenti. Il 46 % delle aziende valuta la robotica collaborativa come leva per aumentare la competitività aziendale. Complessivamente, possiamo consederare che le PMI hanno fiducia nei cobot, un dato che testimonia la maturità tecnologica del campo in Italia . Le aree d’impiego principali in Italia includono:

• Produzione/assemblaggio (38–55 %)

• Preparazione materiali (circa 48 %)

• Logistica e packaging (46 %)

• Controllo qualità (40 %)

Un target chiaro emerge: i cobot vengono utilizzati soprattutto per sollevare gli operatori da compiti ripetitivi e fisicamente usuranti (57 %). Le previsioni per il 2025 sono di quasi 700 000 nuovi robot industriali installati nel mondo e l’Italia non rappresenta semplicemente un consumatore di cobot, ma un protagonista attivo nello sviluppo e nell’integrazione a livello europeo. Pur con alcune sfide sul fronte competenze, costi e integrazione, la robotica collaborativa è percepita come una chiave strategica: migliora la sicurezza, riduce sforzi e tempi morti, potenzia qualità e flessibilità. 

La soluzione combinata HenkelYaskawa per l’incollaggio industriale

Sistemi di dosaggio e

robot robot Yaskawa

LLeader globale nel mercato degli adesivi, dei sigillanti e dei rivestimenti funzionali, Henkel presenta oggi una soluzione innovativa che apre nuove prospettive per l’incollaggio industriale grazie alla combinazione dei sistemi di dosaggio LOCTITE® e dei robot antropomorfi e collaborativi di Yaskawa, azienda giapponese specializzata nelle tecnologie di azionamento e nella robotica. La collaborazione tra le due aziende è stata annunciata a Bologna in occasione di MECSPE 2025. Coniugando le tecnologie di Henkel e Yaskawa, le imprese di ogni dimensione possono utilizzare un robot con un sistema di dosaggio per applicare adesivi, sigillanti e altri fluidi in cordoli e punti sui loro manufatti, eseguendo con la massima precisione disegni e schemi programmati. La combinazione del sistema di dosaggio volumetrico LOCTITE e del robot Yaskawa migliora le operazioni di incollaggio in qualsiasi tipo di processo produttivo, rendendole più rapide, efficienti e molto più precise, aumentando dunque la qualità del prodotto finito. La produzione diventa inoltre più sostenibile grazie alla possibilità di minimizzare gli sprechi di adesivo, nonché gli scarti di manufatti fuori standard. Un ulteriore

vantaggio è la riduzione del contatto degli operatori con adesivi e altri fluidi, a tutela della loro salute e sicurezza. “Gli adesivi e i sistemi di dosaggio LOCTITE sono già utilizzati da moltissime aziende in tanti settori. Grazie alla collaborazione con Yaskawa, siamo oggi in grado di suggerire soluzioni innovative per gestire i processi di incollaggio nello spirito dell’Industria 5.0, ovvero sfruttando la tecnologia per realizzare prodotti sempre più complessi in modo ancora più accurato ed efficiente”, afferma Nicola Catalfamo, Business Development Manager Equipment WE South, Henkel Adhesive Technologies. “Siamo entusiasti di collaborare con Henkel e mostrare come i nostri robot possano essere usati con successo non solo nei processi di saldatura, handling e packaging, ma anche nelle operazioni di incollaggio dove è richiesta rapidità, altissima precisione ed efficienza. Questo testimonia la grande versatilità delle soluzioni Yaskawa”, aggiunge Fausto Chiri, Sales Director Robotic Division Yaskawa Italia.

I sistemi di dosaggio LOCTITE possono essere integrati sia con robot antropomorfi, come il MOTOMAN GP12 a 6 assi di Yaskawa, sia con i modelli collaborativi, come l’HC20DT che sarà installato presso lo Showroom & Training Center della sede Henkel di Milano. 

Robotica

Comau presenta la nuova famiglia di sei robot collaborativi MyCo: una soluzione precisa, affidabile ed economica per le aziende di tutte le dimensioni, indipendentemente dal loro attuale grado di automazione

I fantastici 6

I fantastici 6

CComau ha annunciato il lancio mondiale di MyCo, la sua nuova famiglia di robot collaborativi, in occasione di Automatica 2025 (24-27 giugno) a Monaco, Germania. La linea MyCo comprende sei diversi modelli di cobot con capacità di carico da 3 kg a 15 kg, specificamente progettati per soddisfare la crescente domanda globale di automazione collaborativa versatile, sicura e facile da usare. Più leggera, più compatta, facile da programmare e da spostare, la famiglia MyCo sarà esposta ad Automatica nel padiglione B5, stand 331. Il design altamente intuitivo e snello dei cobot MyCo

consente una perfetta integrazione in ambienti dinamici, rendendoli ideali per lo stoccaggio l’intralogistica, l’imballaggio, la saldatura ad arco e l’assemblaggio leggero, settori chiave identificati come parte della strategia di diversificazione in corso di Comau. La struttura robusta e leggera consente un facile spostamento e reimpiego, mentre la protezione IP66 garantisce prestazioni affidabili anche in condizioni difficili. I nuovi cobot sono inoltre dotati di funzioni di sicurezza avanzate, sei gradi di libertà e la migliore precisione della categoria con capacità di programmazione intuitive. I sei diversi modelli hanno un carico utile compreso tra 3 kg e 15 kg e uno sbraccio compreso tra 590 mm e 1300 mm.

Oltre ad ampliare il suo vasto portafoglio di robot, la nuova famiglia MyCo incarna il costante impegno di Comau nel fornire un’automazione altamente accessibile e facile da usare Sfruttando la sua vasta esperienza nella robotica industriale e

la sua tecnologia all’avanguardia, Comau sta portando le sue potenti soluzioni di automazione a una più ampia gamma di settori e, così facendo, aiuta le aziende di tutte le dimensioni a ridurre la complessità dell’integrazione e a migliorare la produttività.

La visione di Comau per la robotica collaborativa offre una nuova prospettiva industriale alla collaborazione uomo-robot, sottolineando il ruolo fondamentale del know-how applicativo e di processo nei parametri di progettazione. Ma soprattutto, l’ampio portafoglio di robot Comau consente ai clienti di scegliere tra robot industriali, collaborativi o una combinazione dei due per le loro esigenze specifiche. Tutto questo è ulteriormente completato dai sistemi di visione all’avanguardia e dall’esperienza IoT di Comau, oltre che dalle partnership strategiche con i principali marchi di dispositivi finali. “Con il lancio della nuova famiglia di robot MyCo, Comau

compie un altro passo concreto nell’accelerazione della sua strategia di diversificazione”, ha dichiarato Stefania Ferrero, Chief Marketing Officer di Comau.

“Secondo le nostre stime, il mercato globale della robotica collaborativa dovrebbe registrare un CAGR del 15% (dal 2024 al 2028). Questo è alimentato da una crescente domanda in settori non tradizionali come il food & beverage, il farmaceutico, le energie rinnovabili e la logistica, oltre alla maggiore adozione da parte delle piccole e medie imprese. MyCo è una risposta economica e versatile a queste tendenze, in quanto ciascuno dei sei modelli ci permette di fornire una soluzione altamente flessibile, facile da usare e trasportare, che supporta operazioni sicure ed efficienti in ambienti dinamici.”

Tutti e sei i robot collaborativi della famiglia MyCo sono disponibili in commercio da giugno 2025. 

Robotica collaborativa / Mitsubishi

Mitsubishi Electric ha realizzato un’applicazione per il controllo qualità di motori tramite cobot che rappresenta un esempio di completa integrazione tra hardware e software

Cobot

cobot

per il controllo qualità di motori

IIl cammino verso la digitalizzazione prevede una forte sinergia tra soluzioni hardware e software per permettere di sfruttare al massimo il potenziale dei dati nell’ottica di una ottimizzazione di macchine, impianti e processi produttivi. Mitsubishi Electric ha sviluppato un’innovativa applicazione per il controllo qualità di motori tramite cobot, che rappresenta un esempio concreto di completa integrazione tra hardware e software.

Virtual commissioning e digital twin

Oggi l’utilizzo dei dati rappresenta un asset strategico per le aziende, con la tendenza a generare e analizzare i dati prima ancora che la macchina venga realizzata. Grazie al software di virtual commissioning Gemini, è possibile creare un gemello digitale della macchina per effettuare una pre-verifica dei componenti, la simulazione della movimentazione della macchina o dell’intero impianto in uno spazio virtuale 3D, la verifica di eventuali errori e l’ottimizzazione del funzionamento della macchina a partire dai singoli processi.

Il virtual commissioning permette di realizzare sia la simulazione della linea che la simulazione della logica program-

mata. Per quanto riguarda la simulazione della linea, possono essere integrati modelli 3D di macchine, nastri trasportatori, AGV e si possono riprodurre i movimenti degli operatori. È quindi possibile identificare le parti del processo che necessitano di un miglioramento già nella fase di ideazione della linea, e verificarne l’impatto.

Con la simulazione della logica programmata, connettendo i dispositivi di controllo come i PLC o i tool di sviluppo, l’utente può verificare il corretto funzionamento nello spazio 3D virtuale. Si possono identificare le interferenze meccaniche e i movimenti dei robot, riducendo notevolmente il tempo della messa in servizio.

Nell’applicazione robotica sviluppata da Mitsubishi Electric, grazie al virtual commissioning è possibile simulare il controllo qualità su due tipi differenti di motori, per questo è stato previsto un cambio formato del motore e sono state implementate tre differenti tipologie di ispezione: la verifica della presenza di un’etichetta specifica sul motore, la posizione corretta dell’etichetta e il numero di pin del connettore. Il cambio formato può essere gestito in modo ottimale grazie alla facilità di utilizzo del cobot, tramite la guida manuale.

Il cobot può essere programmato con due software: il primo prevede una programmazione più collaborativa e quindi più visuale “drag and drop”, mentre per una programmazione più complessa può essere utilizzato il software dei robot industriali basato su testo RT ToolBox 3.

Monitoraggio e diagnostica del sistema

Dopo la prima fase di virtual commissioning, il passaggio successivo è quello del monitoraggio e della diagnostica del sistema. La tastiera R86TB sviluppata da Mitsubishi Electric permette di fare un monitoraggio 3D in tempo reale del ciclo: si può visualizzare la struttura del layout e vedere il movimento del robot all’interno del layout, oppure si possono monitorare determinati valori grazie alla funzione “Oscilloscopio”.

Mitsubishi Electric sta sviluppando sistemi di intelligenza artificiale sotto il marchio MAISART (Mitsubishi Electric’s AI creates the State-of-the-ART in technology), con l’obiettivo di consentire alle aziende di ottenere i massimi benefici dall’AI. Grazie all’intelligenza artificiale è possibile avere un approccio predittivo alla manutenzione senza sensori aggiuntivi, basandosi sull’assorbimento degli assi. È infatti possibile calcolare il grado di consumo dei componenti del robot in base allo stato operativo effettivo prendendo in considerazione caratteristiche come la velocità del motore e lo stato di carico, per rilevare eventuali anomalie o deterioramenti in una fase iniziale e stimare il momento di sostituzione delle parti o le tempistiche di manutenzione consigliate. Per il monitoraggio dell’attività dell’applicazione Mitsubishi Electric ha sviluppato una dashboard dedicata con il software SCADA Genesis di ICONICS. Grazie a questa dashboard estremamente chiara ed intuitiva è possibile leggere il tipo di motore e la potenza, il numero di pin, la presenza e la

posizione dell’etichetta. È inoltre presente un cruscotto per monitorare le ispezioni totali, quelle conformi e quelle non conformi agli standard di qualità.

Questa completa integrazione tra hardware e software rappresenta la premessa per nuovi scenari futuri, come quello del robot as-a-service, in cui il robot diventa un asset digitale e si trasforma da prodotto in servizio.

Ottimizzazione del processo

Oltre al gemello digitale e al monitoraggio del sistema, Mitsubishi Electric offre una possibilità ulteriore per sfruttare al massimo la potenzialità dei dati, grazie al tool di data science MELSOFT MaiLab, che permette di automatizzare la raccolta dati da diversi sistemi, addestrare in modo automatico modelli di AI e infine di ottimizzare il processo. Una volta definito l’obiettivo, ad esempio la riduzione dei costi o del consumo energetico, l’ottimizzazione in chiave predittiva, oppure il controllo qualità, si procede con la raccolta dei dati della macchina identificando i fattori che impattano sul processo, si addestra il modello di intelligenza artificiale e infine si chiude il loop con il sistema di automazione inviando i feedback del modello al PLC che, a sua volta, comunica con gli attuatori. Il principale valore aggiunto del software MaiLab è, quindi, la possibilità di avere un full closed loop con l’automazione, grazie al quale il PLC riceve i dati e adatta i parametri in tempo reale secondo il modello sviluppato. Senza trascurare la facilità di utilizzo, che permette alle aziende di utilizzare modelli complessi di machine learning senza competenze specifiche. Nel caso specifico dell’applicazione di controllo qualità dei motori tramite cobot, nel momento in cui si raccolgono i dati relativi al numero dei pin del connettore, alla posizione dell’etichetta e si acquisiscono tutti i fattori che concorrono al processo, ad esempio i parametri della macchina, le specifiche del motore e le condizioni operative, questi possono essere collezionati, mappati e relazionati fra loro addestrando un modello di ML allo scopo di ottimizzare il processo in termini prestazionali e manutentivi. L’applicazione descritta mostra come Mitsubishi Electric sia in grado di offrire un intero ecosistema digitale che si compone di una vasta proposta di prodotti hardware e software in grado di integrarsi tra loro per fornire soluzioni di automazione complete. 

Applicazione di cobot al controllo qualità dei motori
Monitor Genesis

Il notevole incremento nella diffusione di robot in tutti i segmenti dell’industria manifatturiera ha generato un’attenzione crescente ai sistemi meccatronici che ne regolano i movimenti

e affidabilità per gli assi servoattuati: le soluzioni Mayr per la robotica industriale Sicurezza

Csicurezza

Consentire la copresenza nello stesso ambiente di operatori e soluzioni automatizzate richiede che i sistemi di controllo siano perfettamente affidabili e sicure. Le aziende produttrici di robot dedicano la massima attenzione a questi aspetti; sono coadiuvate dai fornitori di componenti, che progettano soluzioni adatte alle applicazioni più innovative e investono in ricerca per mantenere il passo con la continua evoluzione di questo settore.

Un’invasione pacifica e inarrestabile

Il mercato della robotica continua a espandersi a livello globale. Secondo i dati più recenti di Global Market Insights, nel 2024 il valore complessivo ha raggiunto i 47,8 miliardi di dollari, con una proiezione di crescita che porterà il settore

a superare i 211 miliardi entro il 2034, con un CAGR del 16,6% (gminsights.com).

Le motivazioni di questa crescita sono molteplici: la necessità di liberare gli operatori da attività faticose e ripetitive, la possibilità di utilizzare i robot in contesti ambientali difficili, l’evoluzione delle applicazioni di machine learning che velocizzano i tempi di ritorno degli investimenti e l’innegabile flessibilità e modularità di queste soluzioni le rendono ideali per la fabbrica intelligente.

In questo scenario si inserisce il ruolo strategico degli assi servoattuati, fondamentali per la robotica moderna. Si tratta di sistemi meccatronici composti da servomotori, sensori, controllori e riduttori che governano con precisione i movimenti dei robot in ogni asse di libertà. A seconda della

configurazione del robot, possono essere responsabili di movimenti lineari o rotazionali; sono in grado di garantire posizionamenti estremamente accurati e perfettamente ripetibili, anche in presenza di cicli di lavoro dinamici e complessi.

Gli assi servoattuati trovano applicazione in numerosi campi: nelle soluzioni antropomorfe utilizzate per la saldatura, l’assemblaggio e il material handling, nei robot SCARA ideali per il pick&place ad alta velocità, nelle soluzioni per il packaging e naturalmente nei cobot (robot collaborativi), dove sicurezza, fluidità e precisione sono determinanti.

L’uso di assi servoattuati in questi ambiti consente ai costruttori di ottenere maggiore flessibilità, riduzione dei tempi ciclo, risparmio energetico e qualità costante del processo.

La carica dei cobot

L’introduzione dei robot collaborativi, con la possibilità di interazione sempre più stretta con l’operatore umano, incrementa la flessibilità della produzione e permette di operare nel totale rispetto dell’ergonomia, salvaguardano la sicurezza dei lavoratori e liberandoli dalle incombenze più gravose.

I robot collaborativi rappresentano attualmente la frontiera più dinamica della robotica. Nel 2025, secondo EVS, i cobot raggiungeranno il 34% delle nuove installazioni, rispetto a meno del 10% di soli cinque anni fa (evsint.com).

Le aree di applicazione in cui l’utilizzo dei cobot è in rapida crescita sono molteplici: a partire dall’assemblaggio elettronico di componenti delicati, che grazie ai cobot può avvenire anche in spazi ristretti e con un’elevata ripetibilità. Ma non solo: i cobot sono integrabili con sistemi di machine vision per effettuare il controllo di qualità in linea, sono ideali per le operazioni di packaging secondario e pallettizzazione ad alta frequenza e possono dare il meglio anche in postazioni misteuomo macchina, anche nelle officine e nelle piccole imprese, grazie alla sempre maggiore disponibilità e accessibilità di queste soluzioni.

Lavoro per tutti

L’adozione crescente di robotica e automazione solleva interrogativi sull’impatto sull’occupazione. Tuttavia, numerosi studi indicano che queste tecnologie tendono a trasformare la natura del lavoro, spostando l’attenzione verso attività più qualificate e gratificanti; non è invece previsto che causino una generalizzata perdita di posti di lavoro. Secondo il “Future of Jobs Report 2023” del World Economic Forum, si prevede che entro il 2027 circa il 23% dei posti di lavoro subirà cambiamenti significativi a causa dell’automazione e delle transizioni verso l’energia verde e le catene di approvvigionamento localizzate.

La maggior parte degli scenari previsionali sono concordi sul fatto che con le nuove tecnologie si perderanno inevitabilmente posti di lavoro, ma si tratterà essenzialmente di posizioni che richiedono compiti ripetitivi e manuali, attualmente svolti da persone che si stanno avvicinando alla fine dell’attività lavorativa; allo stesso tempo si apriranno però un numero altrettanto significativo di posizioni, essenzialmente

nei settori dell’IA, della sostenibilità e dell’economia digitale. In particolare, l’automazione tende a liberare risorse umane per attività che richiedono creatività, problem-solving e interazione sociale. Ad esempio, nei settori manifatturieri, i robot possono assumere compiti di assemblaggio ripetitivi, mentre gli operatori si concentrano sul miglioramento dei processi. Nel settore sanitario, l’automazione di compiti di routine consente al personale medico di dedicare più tempo all’assistenza diretta ai pazienti.

Inoltre, l’espansione della robotica crea nuove opportunità professionali in ambiti come la progettazione, la programmazione, la manutenzione e l’analisi dei dati. La domanda di competenze tecniche e digitali è in aumento, spingendo verso una riqualificazione della forza lavoro e l’emergere di nuove figure professionali. Una transizione accompagnata da adeguati investimenti in politiche di formazione e aggiornamento professionale potrà garantire che i lavoratori possano adattarsi ai cambiamenti e cogliere le nuove opportunità offerte dalla trasformazione tecnologica.

Sfide e opportunità per i costruttori

I costruttori di robot si confrontano con richieste impegnative: oltre a garantire la sicurezza in ogni fase del ciclo di vita dell’impianto, è fondamentale che le macchine offrano una costante affidabilità del sistema anche in situazioni ambientali complesse, precisione e ripetibilità in presenza di ogni tipo di carichi e perfetta compatibilità con le normative di tutti i componenti utilizzati. È inoltre fondamentale che le esigenze di manutenzione siano ridotte e che questa possa avvenire in modo semplice e veloce, per assicurare la continuità dei processi produttivi.

Allo stesso tempo, le applicazioni in cui la robotica può dare il meglio di sé sono in costante amento: le nuove forme di mobilità elettrica aprono opportunità nell’assemblaggio di batterie e motori, il controllo qualità e il dosaggio in settori quali l’alimentare e il chimico-farmaceutico sono attività che le soluzioni automatizzate sono perfettamente in grado di gestire, così come la gestione della logistica e dei magazzini.

Le istanze di sicurezza negli assi servoatttuati L’integrazione di funzionalità di sicurezza nei servoassi è oggi

Freno ROBAservostop per cobot

Robotica collaborativa / Mayr

indispensabile, soprattutto nei contesti in cui i robot operano in ambienti aperti o collaborativi dove macchinari e umani sono copresenti e interagiscono: è evidente che in caso di collisioni l’operatore umano è svantaggiato, ed è quindi essenziale evitarle.

I principali sistemi di sicurezza nei servoassi comprendono:

• STO (Safe Torque Off): disattiva l’alimentazione al motore per impedire qualsiasi coppia residua;

• SS1 (Safe Stop 1): esegue un arresto controllato e sicuro, prima di attivare lo STO;

• SOS (Safe Operating Stop): mantiene la posizione dell’asse senza rimuovere potenza, consentendo interventi manuali temporanei in sicurezza.

Queste funzioni, codificate nelle normative IEC 61800-5-2, ISO 13849 e IEC 62061, permettono di implementare strategie di protezione efficaci, conformi e che tutelano gli operatori senza che la produttività risulti compromessa.

Componenti affidabili per garantire la sicurezza

In tutti i contesti in cui operano robot e cobot, la sicurezza passiva e attiva è un elemento imprescindibile, a partire proprio dalla qualità dei sistemi frenanti integrati.

I freni di sicurezza giocano un ruolo determinante nei sistemi servoattuati. Un componente non affidabile può compromettere l’intero impianto, esponendo operatori, macchinari e materiali lavorati a rischi elevati, come la caduta dei carichi o collisioni impreviste.

Mayr risponde a queste esigenze con il freno ROBA-servostop.

Il principio fail-safe permette a ROBA-servostop di fornire la coppia frenante richiesta anche in caso di arresto di emergenza, grazie al materiale di attrito sviluppato per questo scopo con una corrispondente superficie in acciaio. ROBA-servostop è in grado di bloccare gli assi in modo preciso e affidabile, anche in verticale, supporta cicli dinamici grazie ai materiali resistenti all’usura e permette di ridurre ingombro e peso rispetto a freni dalle prestazioni analoghe garantendo un’elevata densità di potenza.

I freni ROBA-servostop sono disponibili anche in versione ottimizzata per cobot: la linea ROBA-Servostop Cobot è progettata appositamente per i robot leggeri, come quelli collaborativi.

Affidabili e compatti, il loro design rende facile integrarli anche in spazi molto ristretti.

L’elevata densità di potenza permette di contenere il consumo di energia, caratteristica apprezzata anche per le conseguenze positive sull’ambiente oltre che sull’efficienza e produttività.

I freni ROBA-Servostop Cobot possono funzionare con una temporanea sovreccitazione ed una successiva riduzione di voltaggio; la coppia di frenatura nominale va da 0,23 a 9 Nm e la velocità massima può variare fra i 4500 e i 10500 giri al minuto.

L’utilizzo di componenti certificati come i freni Mayr contribuisce inoltre a rendere i robot che li incorporano idonei alla certificazione CE.

Un perfetto equilibrio di sicurezza e prestazioni

Nel panorama industriale attuale, dove l’automazione si fa sempre più intelligente, veloce e collaborativa, la sicurezza non è più un accessorio. È una componente strutturale, da progettare a monte e integrare in ogni sistema servoattuato. Mayr, con i freni ROBA-servostop e ROBA-servostop cobot, si posiziona come partner tecnologico per costruttori che non accettano compromessi tra prestazioni, affidabilità e conformità.

I freni ROBA-Servostop Cobot sono ad oggi una delle soluzioni più affidabili per garantire arresti sicuri e controllo statico in applicazioni robotiche: per questo sono stati scelti da Oversonic Robotics, una delle aziende più innovative nel segmento tecnologico del Made in Italy, per il suo robot antropomorfo Robee. 

Freni ROBA servostop

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