• PRIMO AMBIENTE DI SVILUPPO INDIPENDENTE PER PLC AL MONDO
• CONFORME IEC 61131-3
• INDIPENDENTE DALL’HARDWARE
E.CHARGER DOUBLE INNOVAZIONE MADE IN ITALY PER LA TUA RICARICA
La soluzione su misura per te!
E.Charger Double è la nostra soluzione di ricarica elettrica avanzata, progettata per soddisfare le esigenze dei clienti, unendo innovazione, qualità e il prestigio del Made in Italy. Ideale per installazioni in aree pubbliche e private. Una scelta che unisce affidabilità e design per offrirti un’esperienza di ricarica senza compromessi.
• Segnalatori LED a 360°
• Gestione multiutenze con tessere RFID
• Bilanciamento dinamico dei carichi
• Monitoraggio, gestione e personalizzazione mediante Portale Energy
Produzione Antonio Iovene | Procurement Specialist a.iovene@lswr.it - cell. 349.1811231
Stampa: New Press Edizioni Srl - Lomazzo (CO)
Editore Quine Srl
Sede legale
Via Spadolini, 7 - 20141 Milano www.quine.it - info@quine.it tel. 02 864105
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Testata associata
Più luce al quadro
L’illuminazione è fondamentale per agevolare manutenzione e ispezione.
Le lampade LED di Fandis garantiscono affidabilità, semplicità d’installazione e la pratica orientabilità del fascio luminoso, per illuminare esattamente l’area di lavoro.
Con 600 lumen e un consumo inferiore ai 5W, rappresentano una soluzione in linea con gli standard di efficienza energetica e versatilità. Disponibile con range di alimentazione da 20V a 240V, in CA o CC.
lampade per quadri elettrici
lampade per quadri elettrici
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Obiettivi di sostenibilità
ABB ha recentemente pubblicato l’Annual Reporting Suite 2024, che comprende la Relazione Finanziaria, la Relazione di Corporate Governance, la Relazione sulla Remunerazione, la Dichiarazione di Sostenibilità e il Rapporto Integrato.
In tema di sostenibilità, l’obiettivo di ABB è di ridurre le emissioni di gas serra (GHG) di scopo 1 e 2 dell’80% entro il 2030 e del 100% entro il 2050, rispetto a uno scenario di riferimento del 2019. Nel 2024, ABB ha raggiunto una riduzione del 78% delle emissioni di gas serra di scopo 1 e 2 rispetto al 2019. ABB mira inoltre a ridurre le emissioni di gas serra di scopo 3, che riguardano il resto della sua catena del valore, del 25% entro il 2030 e del 90% entro il 2050, rispetto a uno scenario di riferimento del 2022.
La maggior parte delle emissioni indirette di gas serra di ABB riguarda l’uso di prodotti venduti ai clienti. Nel 2024, le emissioni scopo 3 di ABB sono diminuite dell’8% rispetto al 2022. La decarbonizzazione della rete elettrica è un elemento chiave per ridurre
le emissioni di ABB lungo tutta la catena del valore. Sviluppando e introducendo motori e azionamenti elettrici ultra-efficienti, ABB non solo migliora l’efficienza energetica dei suoi clienti, ma riduce anche in modo significativo le emissioni associate al ciclo di vita dei suoi prodotti. Nel 2024, ABB ha aiutato i suoi clienti a evitare 66 megatonnellate di emissioni durante il ciclo di vita dei prodotti venduti nel 2024 e 204 megatonnellate cumulativamente dal 2022 con tecnologie efficienti dal punto di vista energetico e delle risorse rispetto a soluzioni alternative. Inoltre, ABB si è posta l’obiettivo di non inviare rifiuti in discarica e di ridurre la produzione di rifiuti entro il 2030. Nel 2024, ABB ha ridotto la quantità di rifiuti inviati in discarica al 5,8%. Entro la fine del 2024, ABB ha inoltre valutato il 41% del proprio portafoglio prodotti come prerequisito per l’obiettivo di coprire almeno l’80% del proprio portafoglio di prodotti e soluzioni con l’approccio alla circolarità entro il 2030. www.abb.com
DKC Dare energia ad un’industria sostenibile
Per DKC, leader nella fornitura di sistemi portacavi e nella realizzazione di soluzioni per la protezione, il trasporto e la distribuzione di energia per infrastrutture civili e industriali, la presenza all’Hannover Messe ha costituito l’occasione per far conoscere ai visitatori del suo spazio espositivo le novità inserite nel proprio portfolio prodotti, un ventaglio di proposte continuamente rinnovato e valorizzato.
E.Charger per ristoranti
L’intero Annual Reporting Suite di ABB, che include il Rapporto Integrato e la Dichiarazione di Sostenibilità, è disponibile sul sito ABB
Tanti i prodotti protagonisti, fra cui la Linea RamBlock, con i suoi armadi elettrici componibili con grado di protezione IP 66 e IP55, progettati per installazioni indoor nel campo della bassa tensione e dell’automazione industriale. A questi si aggiungono le cassette per quadri elettrici disponibili in lamiera d’acciaio o acciaio inox, che garantiscono massima resistenza agli urti e alle intemperie. Le soluzioni RamBlock costituiscono quanto di meglio il mercato possa offrire in tema di salvaguardia dei quadri elettrici.
In una logica di “dialogo stretto” tra le varie famiglie di prodotti DKC, esse si integrano alla perfezione con quanto il Gruppo propone attraverso la sua Linea RamKlima, sistemi di raffreddamento pensati per tutte le applicazioni in cui le temperature elevate rischiano di danneggiare i componenti che si trovano all’interno del quadro elettrico. DKC ha inoltre ampliato la gamma RamKlima con l’offerta di un condizionatore con tecnologia ad inverter, con filtro aria di serie e con grado di protezione IP54. Il consistente risparmio dal punto di vista dei consumi energetici garantito da questo nuovo sistema di climatizzazione dei quadri elettrici è conseguenza diretta dell’attenzione che DKC manifesta, e non certo da oggi, nei confronti della sostenibilità ambientale. Con DKC Energy, la Business Unit del Gruppo DKC dedicata alla realizzazione di soluzioni per l’elettromobilità e l’efficientamento energetico, grande risalto anche a E.Charger e di E.Charger Double, le risposte che DKC fornisce ad un mercato in forte crescita. https://www.dkceurope.com/it
ARIOSADOT
Efficienza energetica oltre 90%
Si installa semplicemente e in poche ore
Ideale per ambienti fino a 70 mq
La VMC che si installa ovunque!
Ariosa DOT è la VMC a doppio flusso per singoli ambienti fino a 70 mq. Risolve i problemi di muffe ed allergie ricambiando l’aria e filtrandola continuamente da smog, polveri e batteri. E lo fa senza farsi sentire!
L’installazione è un gioco da ragazzi: basta praticare due fori D125 su qualsiasi parete perimetrale e utilizzare la dima e le staffe in dotazione per concludere il lavoro in poche ore
Disponibile con scambiatore di calore sensibile oppure entalpico e anche in versione HP, che garantisce il perfetto tasso di umidità dell’aria durante i mesi caldi e umidi.
Ariosa DOT è dotata di pannello LCD e modulo Wi-Fi di serie, per poterla controllare anche via smartphone tramite app dedicata.
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Aria immessa
Aria espulsa
VIMAR Ospitalità smart in un’oasi di benessere
Situato su una collina che domina la città di Mykonos, “Deos” è un nuovo Hotel di lusso, recentemente inaugurato dalla prestigiosa catena greca Myconian Collection. Un ambiente unico e curato nei minimi dettagli, che nasce dalla passione per l’autenticità del posto e gode della vista panoramica sui famosi mulini a vento del vecchio porto e sulle isole adiacenti Delos, Syros e Tinos. Un’architettura che fa dialogare gli spazi interni ed esterni in modo fluido ed elegante, in perfetto
equilibrio con la natura. Il progetto pensato dall’Architetto Galal Mahmoud, dello studio libanese GM Architects, ha una visione chiara di come sarà la vacanza presso questa struttura, destinata a diventare il nuovo punto di riferimento per le destinazioni di lusso nel mar Egeo. L’esperienza sensoriale è ovunque in questo ambiente straordinario, dove la perfetta convergenza di bellezze naturali, storia antica, cultura e stile di vita locali, è accompagnata dalla tecnologia Vimar: un’ospita-
Formazione come asset strategico
Nel 2024, l’azienda ha incontrato oltre 10.000 professionisti attraverso 180 corsi, e ha portato avanti la collaborazione con prestigiose Università e più di 10 ITS, confermandosi un punto di riferimento per lo sviluppo e l’aggiornamento della filiera. BTicino ha recentemente partecipati in qualità di Partner al workshop tematico “Quali competenze per la trasformazione green e smart del parco immobiliare” della Community Smart Building di The European HouseAmbrosetti (TEHA), 1° Think Tank privato e indipendente in Italia, che ha coinvolto gli operatori della filiera per indagare la creazione di occupazione qualificata nell’edilizia grazie al paradigma degli Smart Building. L’incontro ha rappresentato un’occasione per soffermarsi sul punto centrale della formazione all’interno della filiera. Secondo l’ultimo studio della Community, l’upskilling e la formazione sono centrali per colmare il gap di competenze in questo comparto, considerando che solo il 13% degli occupati nel settore (su un totale di 515mila addetti) è laureato. D’altra parte, la difficoltà nel reperire i profili idonei da parte delle imprese riguarda soprattutto competenze green e smart (per 8 su 10 delle posizioni aperte), ma nel 57,6% dei casi non si trovano candidati adeguati. Consapevole dello scenario che si è delineato e da partner attivo e protagonista della Community, BTicino continua ad investire risorse per lo sviluppo di competenze e know-how tecnico legato agli edifici intelligenti, attraverso progetti
lità smart in un’oasi di benessere. Nello specifico sono stati installati il sistema domotico By me Plus, dedicato al controllo completo delle funzionalità nelle camere, e il sistema Well contact Plus, su standard KNX, per la gestione delle aree comuni. Il tutto, coordinato esteticamente con la serie Eikon, in particolare con le esclusive placche Eikon Exé con comandi Flat, che danno ampio sfoggio di sé negli ambienti, incorniciando i vari dispositivi. La forma squadrata e planare dei comandi, scelti nella finitura Grigio Antracite, restituisce un piacevole effetto filo superficie, abbinandosi alla rispettiva placca in metallo, per un elegante Total Look, che asseconda i canoni stilistici lineari e minimalisti del progetto. Per i lettori di card, da esterno camera, è stato scelto invece Eikon Tactil, con la sua superficie in puro cristallo, dal fascino delicato. Una presenza impercettibile, che sporge dal muro pochi millimetri e presenta una simbologia a LED retroilluminata, con lo scopo di avvisare il personale nel caso il cliente non voglia essere disturbato o, al contrario, nel caso in cui richieda l’intervento per rassettare la camera. www.vimar.com
volti a mettere i professionisti di oggi e di domani nella posizione di cogliere le nuove opportunità di mercato. Nel 2024, con la sua BTicino Academy, progetto volto ad erogare corsi di formazione professionale, l’azienda infatti ha raggiunto oltre 10.000 professionisti in 180 corsi. I corsi vengono erogati sia in modalità in presenza sia online, consentendo ai partecipanti di ottenere le conoscenze necessarie per la formazione continua a cui i professionisti del settore elettrico sono chiamati a rispettare. www.bticino.it
BTICINO
COMOLI FERRARI
Nella top ten dell’innovazione
“Siamo orgogliosi di essere stati annoverati al settimo posto tra le 130 aziende italiane identificate come leader dell’Innovazione 2025, aziende italiane che innovano il Made in Italy. Forti di una solida storia imprenditoriale, oggi siamo chiamati a sfide diverse rispetto a chi ci ha preceduto. Per questo siamo sistematicamente impegnati nella ricerca di fattori innovativi che possano renderci, nel nostro settore dell’impiantistica, un partner sempre più insostituibile. Questo riconoscimento ci fa credere che siamo sulla strada giusta”. È con queste parole che Paolo Ferrari, Amministratore Delegato di Comoli
Ferrari, accoglie la notizia del settimo posto ottenuto dalla sua azienda, tra le 130 di “Chi innova il made in Italy”. Nella prima edizione della ricerca condotta da Statista (società tedesca che dal 2002 è attiva a livello globale nel campo dei dati e delle statistiche ) per Corriere della Sera, i punteggi utili a valutare le aziende sono stati stabiliti rispetto a tre parametri fondamentali: innovazione del prodotto, innovazione del processo e cultura dell’innovazione.
Tra gli elementi di innovazione non si può ignorare il recente cambio di posizionamento a cui l’azienda novarese sta lavorando negli ultimi anni, un percorso che sta trasformando Comoli Ferrari da solo distributore di materiali per l’impiantistica, in Trusted Solution Partner, integrando, in questo modo, la propria identità come fornitore di servizi. Comoli Ferrari, da oltre 95 anni distributore di Soluzioni per l’Impiantistica Elettrica e
CLIVET Innovazione e digitalizzazione
Clivet, leader nel settore del riscaldamento, condizionamento e qualità dell’aria, ha presentato ai visitatori di ISH 2025 soluzioni tecnologiche all’avanguardia, refrigeranti naturali ed ecologici, simulatori interattivi per tutti gli utenti e un configuratore per i professionisti.Tutte le soluzioni sono pensate per offrire comfort e benessere in armonia con l’ambiente. Una grande C rovesciata ha connotato lo stand rappresentando un portale simbolico che conduce a scoprire le ultime novità tecnologiche per un clima naturale e sostenibile: riscaldamento, condizionamento, qualità dell’aria, gestione integrata di comfort ed energia. Le novità di Clivet sono il frutto di un costante impegno verso l’innovazione e la qualità, con l’introduzione di soluzioni all’avanguardia, progettate per rispondere alle esigenze di un mercato in continua evoluzione. Molte le anticipazioni di soluzioni che sono state proposte da Clivet a ISH 2025:
- Spinchiller Pro, la pompa di calore multiscroll reversibile aria-acqua ad R-290 da 210 a 630 kW ideale per i climi molto rigidi (fino a -20°C);
- Edge F, Edge Pro e BIG Edge Pro le pompe di calore monoblocco inverter aria-ac-
qua ad R-290 per il residenziale e il commerciale versatili, compatte e silenziose;
- Fullness, la nuova pompa di calore All-inOne senza unità esterna che combina riscaldamento, condizionamento, rinnovo dell’aria e produzione di acqua calda sanitaria in un’unica soluzione;
- Aqua Pro: la pompa di calore ad R-290 per ACS in classe A+;
- le unità esterne CVT8-Y da 8 a 16 HP, e Mini VRF MSAN8-Y, entrambe con refrigerante R-32 a basso impatto ambientale, che assicurano alta efficienza, ampio campo di applicazione, elevata affidabilità, miglior comfort e rispetto dell’ambiente.
L’impegno costante per ridurre l’impatto ambientale prosegue nella progettazione di soluzioni di climatizzazione con una visione a ciclo di vita completo. In quest’ottica, accanto alle anticipazioni, Clivet espone le nuove serie di pompe di calore con refrigerante naturale R-290 già immesse sul mercato:
- Thunder: pompa di calore reversibile ariaacqua 40 a 85 kW, con compressori scroll inverter per applicazioni multifamiliari e commerciali, di tipo modulare con il campo applicativo più ampio di sempre;
Idrotermosanitaria, è un’azienda interamente italiana, nata a Novara nel 1929. Terza generazione alla guida della società, Paolo Ferrari – classe ’80 - insieme alle cugine Margherita e Anastasia Ferrari, è Amministratore Delegato unico dal 2016 e, attualmente, vicepresidente di FME- Federazione Nazionale Grossisti Distributori Materiale Elettrico. Oggi Comoli Ferrari è presente su gran parte del territorio nazionale con 113 punti vendita, distribuiti in otto regioni: Piemonte, Lombardia, Liguria, Valle d’Aosta, Emilia-Romagna, Marche, Toscana, Sardegna, Piemonte. E, da settembre 2024, è presente anche in Veneto, entrata a far parte della compagine societaria dell’Azienda VIME srl. L’Azienda novarese conta in tutto oltre 1200 collaboratori e ha registrato, nel 2023, un fatturato di 660 milioni di euro, rappresentando più del 10% del mercato italiano.
www.comoliferrari.it
- Cervino: il nuovo sistema MonoSplit ariaaria con unità interne a parete per applicazioni residenziali.
Clivet ha sviluppato una gamma completa di sistemi per la qualità dell’aria, elemento fondamentale per la salute e il benessere delle persone, in prima fila a ISH 2025: - la recente Fresh Large Evo, l’unità per il rinnovo e la purificazione aria con tecnologia full inverter, recupero termodinamico e filtrazione elettronica per applicazioni light commercial (come scuole, uffici, piccolo retail, ristoranti, banche, concessionari) che semplifica l’impianto di climatizzazione, aumentandone l’efficienza energetica; - Elfofresh Evo per il residenziale. www.clivet.com
Clivet Innovation Centre
Attrezzature per avvolgimento e svolgimento bobine di cavo
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RASTRELLIERE CON SICUREZZA INTEGRALE
Supporti con sicura sempre attiva in automatico, l’operatore non può disattivare le sicure.
Sempre attive in: carico, scarico e prelievo cavo.
I nuovi supporti sono provvisti boccole in NYLON autolubrificanti ed anti cigolio
Tutte le nostre macchine sono in grado di comunicare, tramite WIFI, in automatico, liste di lavoro e scarico lavorato con il vostro software gestionale. Compatibile con INDUSTRIA 4.0
NOVITA’: BOB-MAT-U12
Finalmente è possibile avvolgere bobine con un diametro fino a 1250mm del peso di 1300 kg con una macchina compatta.
BOB-MAT-U12 oltre che alle bobine da 600mm a 1250mm di diametro è in grado, con i vari accessori, di avvolgere matasse e piccole bobine.
Possibilità di gestire l’avvolgimento completamente in automatico
Da 44 anni Meccanica Nicoletti produce esclusivamente attrezzature per la gestione delle bobine di cavo, in cantiere ed in ogni magazzino dove ci sia la necessità di gestire cavi.
Negli anni Meccanica Nicoletti ha sempre fatto innovazione, andando incontro alle necessità dei propri clienti, aggiornando costantemente i propri prodotti, riuscendo ad offrire soluzioni performanti a problemi comuni a chiunque abbia la necessità di lavorare con qualsiasi tipo di cavo, su qualsiasi supporto. Per gestire le bobine in cantiere Meccanica Nicoletti propone una gamma di articoli in grado di svolgere qualsiasi bobina dalla più piccola fino alla più grande, fino ad un massimo di tre metri di diametro e 100 Q.li di peso.
Nuovo Vice President HVAC Business
Samsung annuncia la nomina di Ettore Alfredo Jovane a Vice President di Samsung Air Conditioner Europe – filiale italiana dell’organizzazione europea dedicata al business HVAC. Già Responsabile della divisione, Ettore Alfredo Jovane assume oggi il ruolo di Vice President, continuando a guidare il business HVAC di Samsung Italia, con la responsabilità di sviluppare e sostenere la crescita dell’azienda sia in termini di market share sia di innovazione dell’intero comparto. La mission di Samsung nel settore HVAC, infatti, non è solo quella di introdurre tecnologie all’avanguardia nello scenario italiano, ma di essere anticipatore di nuove tendenze che trasformino il mercato e l’esperienza dei consumatori e dei professionisti, creando nuovi segmenti e opportunità di crescita, ponendosi come leader in tutti i settori di riferimento.
Con questo ruolo, Jovane continua nel suo percorso professionale. In Samsung dal 2010, ha ricoperto negli anni posizioni di crescente responsabilità, sempre fortemente orientato al business, al valore umano abile e motivato e allo sviluppo di strategie creative ed ambiziose per accrescere il prestigio di Samsung nel settore HVAC. L’obiettivo come Vice President sarà quello di consolidare il trend estremamente positivo degli ultimi anni, puntando a rafforzare il posizionamento sul mercato in ambito Comfort e Connettività avanzata, grazie a due pilastri: l’unicità della tecnologia WindFree™ e l’integrazione dell’Intelligenza Artificiale con l’obiettivo di migliorare la vita dei consumatori e semplificare quella
dei professionisti, sia in fase di progettazione che di installazione. Gli sfidanti obiettivi del Green Deal rafforzano l’obiettivo di consolidare e rafforzare la posizione di leadership nei comparti residenziale e terziario, in qualità di game changer nel mercato della climatizzazione e del riscaldamento attraverso soluzioni che rispondano sia alle esigenze di alte prestazioni che di efficientamento dei consumi e gestione da remoto. “Sono orgoglioso di essere alla guida del business HVAC in un settore dinamico e in continua evoluzione che ci permette, grazie alla nostra offerta innovativa, d’essere i veri pionieri e leader tecnologici di un mercato di cui stiamo riscrivendo la storia. Fiero di guidare un team di persone coese e motivate, asset imprescindibile della nostra organizzazione. Continueremo ad investire nella formazione dei professionisti del settore, offrendo non solo eccellenti prodotti ma un ecosistema connesso, servizi alla progettazione e assistenza post-vendita di alto livello, premiato per il sesto anno consecutivo come migliore in Italia dall’Istituto Tedesco di Qualità ITQF.” ha dichiarato Ettore Alfredo Jovane, Vice President HVAC Business di Samsung Electronics Italia. “I nostri prodotti ci permettono di arrivare a livelli di evoluzione del mercato mai raggiunti prima. Grazie soprattutto all’utilizzo e all’integrazione dell’Intelligenza Artificiale, gli utilizzatori dei nostri prodotti non sono più spettatori passivi ma veri e propri protagonisti del proprio comfort indoor”.
www.samsung.it/climatesolutions
Hager Group consolida la sua posizione nello scenario internazionale del settore elettrico con l’inaugurazione di Taranis, uno dei laboratori di test ad alta potenza più avanzati d’Europa. Situato nel polo di Obernai, in Alsazia (Francia), è il frutto di un investimento
di 16 milioni di euro e di tre anni di lavori. Taranis, parte fondamentale della strategia di crescita industriale del Gruppo, consente di analizzare, sviluppare e validare in tempi ridotti soluzioni tecniche come gli interruttori aperti hw+ e i quadri di distribuzione elettrica, grazie a sette tipologie di test, tra cui cortocircuito, durata e sovratemperatura. Il cuore della nuova struttura è un imponente generatore progettato su misura, lungo sette metri, con un diametro di tre metri e un peso di 110 tonnellate. È in grado di raggiungere oltre 3.000 giri al minuto e produrre correnti fino a 150 kA, risultando oltre 9.000 volte più potente di una presa Schuko standard. Il laboratorio prove ad alta potenza rafforza significativamente le competenze tecniche di Hager Group, velocizzando i processi di ricerca e sviluppo (R&S), nell’ottica di una maggiore flessibilità e competitività. Grazie a
un team di oltre 220 tecnici e ingegneri, il Gruppo è in grado di rispondere in modo più efficace e tempestivo alle esigenze di un mercato in continua evoluzione attraverso prodotti sempre più performanti e sicuri. Taranis è anche un esempio di innovazione sostenibile, sia nella sua costruzione che nella gestione. Durante le fasi di test, infatti, una parte dell’energia prodotta è recuperata e utilizzata per alimentare altri edifici del sito di Obernai, contribuendo a ridurre l’impatto ambientale e migliorare l’efficienza energetica. Questa struttura all’avanguardia rappresenta un valore aggiunto per Hager Group che continua a investire nel futuro, puntando su innovazione, sicurezza e sostenibilità, e contribuendo allo sviluppo di tecnologie sempre più avanzate ed efficienti per la gestione dell’energia.
https://hagergroup.com/en
Inaugurato il laboratorio Taranis
HAGER GROUP
Ettore Alfredo Jovane
Dimensioni e partecipazione da record
La transizione energetica corre veloce e lo confermano i grandi numeri di KEY - The Energy Transition Expo, l’evento di IEG (Italian Exhibition Group) di riferimento in Europa, Africa e bacino del Mediterraneo che si chiude oggi alla Fiera di Rimini infrangendo i suoi stessi record. Con un +20% di presenze totali (di cui +40% dall’estero) rispetto al 2024, oltre 1.000 espositori, di cui più del 30% dall’estero, 90.000mq di superficie su 20 padiglioni e nuovi focus, uno sui porti e l’altro sull’idrogeno, in collaborazione con Hannover Fairs International GmbH (HFI), filiale italiana di Deutsche Messe AG, e ben 400 giornalisti accreditati dall’Italia e dal mondo, quella appena conclusa è stata l’edizione di KEY più grande di sempre. E anche la più internazionale con 350 hosted buyer e delegazioni provenienti da 50 Paesi in fiera grazie al supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) e dell’Agenzia ICE e alla collaborazione con le più importanti Associazioni del settore. KEY ha trasformato per tre giornate il quartiere fieristico e Rimini nel cuore pulsante della transizione e dell’efficienza energetica: il luogo in cui, fra soluzioni innovative e tecnologie all’avanguardia, la community globale del settore ha iniziato a realizzare il futuro dell’energia.
Oltre 160 eventi, convegni e workshop con la partecipazione di esperti, studiosi, ricercatori e rappresentanti del mondo associativo e delle imprese, hanno offerto un’opportunità di confronto e approfondimento su ogni aspetto, novità e sviluppo del mercato energetico. Inaugurata mercoledì 5 marzo dal ministro Gilberto Pichetto Fratin,
Partnership con Tecogen
Vertiv, fornitore globale di soluzioni per le infrastrutture digitali critiche e le soluzioni di continuità, e Tecogen Inc., azienda specializzata in energia pulita che fornisce impianti di alimentazione, riscaldamento e raffreddamento on-site ultra-efficienti, annunciano una collaborazione che consente a Vertiv di offrire ai data center di tutto il mondo l’avanzata tecnologia di chiller di Tecogen alimentati a gas naturale, risolvendo i problemi di alimentazione e agevolando l’adozione dell’AI su larga scala. La soluzione Tecogen amplierà il portfolio di soluzioni di raffreddamento di Vertiv, leader del settore. Con l’aumento di potenza richiesta dall’Intelligenza Artificiale e dalle infrastrutture digitali critiche che la supportano, la pressione sulla rete elettrica è evidente, con un aumento della domanda che supera l’offerta in molte aree. Le soluzioni di Tecogen, collaudate da oltre 40 anni in applicazioni impegnative 24 ore su 24, 7 giorni su 7, come quelle del settore sanitario e del raffreddamento degli impianti, contribuiscono a ridurre le tensioni
KEY25 ha costituito un’occasione unica per le aziende e i professionisti del settore, per conoscere le soluzioni presenti e future per garantire la sicurezza energetica, controllare i costi dell’energia e preservare la competitività del tessuto industriale. Inoltre, ha favorito l’incontro e l’interlocuzione con le Istituzioni per promuovere l’efficienza come via privilegiata da percorrere per vincere la sfida mondiale della decarbonizzazione. Presente anche Michele De Pascale, presidente della Regione Emilia Romagna. www.key-expo.com
sulla rete elettrica grazie alla tecnologia dei chiller alimentati a gas naturale. Vertiv vanta oltre 60 anni di competenza nella fornitura di sistemi per il raffreddamento, l’alimentazione e la gestione IT per data center di ogni dimensione. Questa partnership globale sottolinea l’impegno di Vertiv e Tecogen nel fornire soluzioni per le infrastrutture econo-
Tecogen natural gas chiller
micamente vantaggiose e resilienti che sfruttano le risorse energetiche alternative. “Siamo entusiasti di collaborare con Tecogen per offrire soluzioni di raffreddamento innovative ai nostri clienti”, ha dichiarato George Hannah, senior director of chilled water systems di Vertiv. “L’integrazione della tecnologia di Tecogen nel nostro portfolio consente agli operatori dei data center di superare i vincoli di alimentazione, ottimizzare l’uso dell’energia ed espandere con sicurezza le relative potenzialità di intelligenza artificiale”.
“Combinando l’esperienza di Vertiv nei sistemi end-to-end per la gestione termica dei data center con la comprovata tecnologia dei chiller alimentati a gas naturale di Tecogen, la collaborazione offre una proposta di valore interessante per i data center che mirano a migliorare le prestazioni gestendo efficacemente il consumo energetico” ha dichiarato Abinand Rangesh, Chief Executive Officer di Tecogen. www.vertiv.com www.tecogen.com
SIEMENS
Con Computer Gross per la sicurezza nelle reti industriali
Nel panorama odierno, caratterizzato dalla crescente convergenza tra tecnologie dell’informazione (IT) e operative (OT), Siemens ha instaurato un nuovo accordo di distribuzione con Computer Gross, leader italiano nella distribuzione a valore, da sempre attento alle nuove tendenze e alle crescenti esigenze dell’ecosistema dei Partner. Con l’obiettivo di promuovere le soluzioni di Industrial Security Networking di Siemens, questo accordo mira a proteggere efficacemente le interfacce tra reti IT e OT, gestendo l’accesso remoto e garantendo sicurezza nei sistemi industriali attraverso l’uso di switch, router e firewall certificati secondo gli standard richiesti in ambito operativo. Basando la tecnologia su casi d’uso sviluppati specificamente per vari settori industriali, i prodotti di networking, firewall e appliance VPN Scalance di Siemens sono progettati per proteggere reti industriali e sistemi di automazione mediante segmentazione e l’instaurazione di canali di comunicazione sicuri. Il portfolio Ruggedcom offre inoltre un approccio integrato alla sicurezza informatica per le infrastrutture critiche, consentendo l’implementazione di soluzioni endto-end. Le soluzioni software del portfolio completano l’offerta con strumenti dedicati al monitoraggio continuativo delle reti e la gestione
della Cybersecurity in ambito OT. “La digitalizzazione rappresenta un elemento ormai imprescindibile di competitività per le imprese industriali ma, al tempo stesso, aumenta drasticamente il rischio di minacce informatiche. È fondamentale definire un approccio completo e olistico alla Cybersecurity che includa soluzioni specifiche per soddisfare i requisiti stringenti degli impianti di produzione e che si possano integrare con efficacia e flessibilità alle policy sviluppate per le infrastrutture IT. L’accordo con Computer Gross ha l’obiettivo di proporci insieme sul mercato per aiutare i clienti nella convergenza IT/OT. L’esperienza pluriennale di Computer Gross in ambito IT e la competenza di Siemens nel mondo dell’automazione possono aiutare i clienti a rispondere alle nuove normative come la NIS2. Il nostro obiettivo quindi è quello di migliorare il livello di consapevolezza e protezione delle reti industriali dei nostri clienti e colmare il divario tra IT e OT, facendo leva su interlocutori specializzati del settore ICT” ha dichiarato Stefania Svanoletti, Head of Process Automation Business Unit - Digital Industries, Siemens Italia. www.siemens.it www.computergross.it
INFORMAZIONE DALLE AZIENDE
Sicurezza nei cantieri: prevenzione e protezione Italweber
Il cantiere è uno dei luoghi di lavoro nel quale è più facile incorrere in eventi accidentali o infortuni. Di conseguenza garantire la sicurezza nei cantieri è una priorità assoluta per tutte le aziende, tutti i committenti e anche per tutti gli addetti. In particolare, si considera “lavoro in quota” un’attività che espone il lavoratore al rischio di caduta da una quota posta ad un’altezza superiore a 2 metri rispetto ad un piano stabile. Pertanto, quando l’altezza eccede i 2 metri, la legge obbliga il datore di lavoro a fornire ad ogni lavoratore che operi in quota, appositi dispositivi di protezione individuale anticaduta di categoria III (scelti in base al
tipo di attività in altezza svolta), in modo da consentire al lavoratore di operare in totale sicurezza. Esistono diverse tipologie di dispositivi di protezione anticaduta. La scelta deve essere basata sulla specifica situazione lavorativa e il primo requisito da verificare è l’esistenza nelle vicinanze di un adeguato punto di ancoraggio. Italweber, azienda che opera nel settore della sicurezza e della protezione elettrica dal 1960, propone una vasta gamma di imbracature di sicurezza, disponibili in diversi modelli con caratteristiche adatte a qualunque tipo di lavoro in quota. Tutte le nostre imbracature sono facili da usare, assicurano libertà di movimento e garantiscono la sicurezza completa del lavoratore.
Gli accessori anticaduta: moschettoni, cordini di posizionamento, assorbitori di energia, dispositivi anticaduta retrattili ed altro, consentono di collegare le varie parti del sistema anticaduta e di completare la sicurezza di ogni utilizzatore. Disponiamo inoltre di comodi kit, già preassemblati e specifici per i diversi lavori in quota. Completano la gamma dei dispositivi di protezione Italweber, occhiali protettivi, elmetti di sicurezza, cassette di primo soccorso e molto altro. www.italweber.it
Stefania Svanoletti, Siemens Italia
RIMANI Illuminata la “Corona” della Torre Libeskind
Rimani, azienda specializzata nella progettazione e realizzazione di soluzioni illuminotecniche innovative con sede a Torino, nel suo portfolio di progetti si è occupato dell’illuminazione della Torre Libeskind, iconico grattacielo dello skyline di Milano, a City Life. Nato su richiesta dello studio di progettazione Bianchi-Rossi, il progetto è stato realizzato con lo scopo di mettere in risalto l’elemento distintivo dell’edificio “la Corona” attraverso la luce, per renderlo visibile e riconoscibile anche nelle ore notturne.
Realizzata grazie ad un connubio di estrema precisione tra il calcestruzzo e le strutture metalliche delle facciate, la “corona” è il marchio di riconoscimento del grattacielo. Un ampio volume vetrato di 40 metri di altezza e 600 tonnellate di acciaio e vetro che completa l’andamento sferico dell’edificio.
Alla base, un concept di progettazione del prodotto che nasce con l’obiettivo di illuminare la sommità del grattacielo soprannominato il “Curvo”, sottolineando la forma
curvilinea e asimmetrica della copertura ricalcandone il perimetro e disegnando una sorta di “corona”, attraverso l’installazione dei prodotti Rimani di piccole dimensioni, facile da installare e che potesse essere leggermente curvato così da seguire il profilo richiesto. Per il progetto della Torre Libeskind, Rimani ha proposto e studiato l’utilizzo di un prodotto che fosse in grado di resistere alle intemperie e alle condizioni climatiche di caldo o freddo molto rigide, un prodotto con un grado di protezione elevato.
Per questo motivo, Rimani ha installato Longitudinal, un sistema a batteria lineare a LED ad alta resa cromatica, che è stata pensata per le applicazioni dove la luce diffusa deve rispondere ad esigenze di qualità. Il prodotto si caratterizza per un diametro di soli 2cm e una lunghezza custom, che per la Torre Libeskind raggiunge una lunghezza di 3m che permette un’elevata flessibilità di applicazione. L’utilizzo di connettori stagni ad innesto rapido tra un prodotto e l’altro ha agevolato
la fase di installazione sulla copertura della Torre, in modo da creare una linea di luce continua. Il prodotto Longitudinal fornito ha un assorbimento di circa 20W/m e una tonalità della luce neutra (4000K), di tipo diffuso e un angolo di emissione di circa 120°.
www.rimanisrl.it
Energie rinnovabili dati 2024 e previsioni 2030
Le energie rinnovabili crescono rapidamente: solare e eolico fanno da traino, nonostante la burocrazia e la mancanza di infrastrutture
a cura di Alessandro Brizzi
Negli ultimi anni, il mondo ha assistito a un’accelerazione senza precedenti nell’espansione delle energie rinnovabili. Secondo il rapporto Renewables 2024 dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), il 2023 ha segnato un nuovo record con 510 GW di nuova capacità installata a livello globale. E questa crescita non sembra destinata ad arrestarsi: le previsioni indicano un aumento di 2,7 volte entro il 2030, superando del 25% le attuali ambizioni dei governi. Se il trend sarà confermato, entro la fine del decennio
si aggiungeranno altri 5.500 GW di impianti rinnovabili in esercizio, portando le nuove installazioni annue a sfiorare i 940 GW nel 2030. Un balzo del 70% rispetto al record stabilito lo scorso anno.
Il motore di questa rivoluzione green sarà il fotovoltaico solare, che insieme all’eolico rappresenterà il 95% della nuova capacità rinnovabile nei prossimi anni. Di fronte a questa spinta, la comunità internazionale è
chiamata ad aggiornare le proprie strategie in materia. Ad oggi, solo 14 paesi hanno fissato obiettivi espliciti sulle rinnovabili nei loro NDC prima della COP28. Tuttavia, lo scenario attuale mostra segnali di superamento delle previsioni: quasi 70 paesi, che insieme rappresentano l’80% della capacità globale, sono sulla buona strada per raggiungere o addirittura superare i propri target al 2030.
Grafici fonte: Renewables 2024, IEA International Energy Agency
Il paradosso cinese e le incertezze USA
In prima fila c’è la Cina, leader indiscussa della transizione, seguita da altre grandi economie emergenti come Brasile e India, oltre agli Stati Uniti. Tuttavia, la posizione di Pechino solleva un evidente paradosso: se da un lato è il paese che sta investendo di più nelle rinnovabili, dall’altro continua ad aumentare la propria capacità di produzione a carbone, registrando livelli record di emissioni. Secondo i recenti dati di Global Energy Motor e CREA (2024), nel 2023 ha avviato infatti la costruzione di centrali a carbone per una capacità totale di 114 gigawatt, con 70 gigawatt già avviati, segnando un’accelerazione rispetto agli anni precedenti.
Alessandro Brizzi, General Manager di Renovis
Renewable energy demand and growth, main case, 2023-2030
Global electricity generation by technology, 2000-2030
Dal 2022, il paese ha autorizzato complessivamente 218 gigawatt di nuovi impianti, mettendo in discussione il proprio impegno a raggiungere la riduzione delle emissioni prima del 2030. Anche negli Stati Uniti, la traiettoria della transizione energetica è tutt’altro che lineare. Se da un lato il paese è tra i principali attori nella crescita delle rinnovabili, dall’altro le recenti posizioni dell’amministrazione Trump - con la sospensione per 90 giorni ai finanziamenti e ai prestiti federali dell’USDA (il Dipartimento Americano per l’Agricoltura) previsti fin dal 2022 dall’Inflation Reduction Act e destinati ai progetti per la produzione di energia pulita - hanno creato incertezza nel settore.
E l’Unione Europea?
L’UE ha fissato obiettivi ambiziosi per la transizione energetica, con il Green Deal e il pacchetto Fit for 55, che mirano a ridurre le emissioni del 55% entro il 2030 e a rendere il continente carbon neutral entro il 2050. Tuttavia, la crescita delle rinnovabili non sta procedendo con la rapidità necessaria per raggiungere questi obiettivi. Secondo Ember, a un anno dalla COP28, solo 8 governi - tutti europei - su 96 nel mondo hanno aggiornato i loro obiettivi nazionali per il triplicamento delle rinnovabili entro il 2030.
L’analisi evidenzia una criticità più ampia: la somma complessiva degli obiettivi nazionali al 2030 ammonta attualmente a 7.242 GW, con un incremento minimo di soli 4 GW nell’ultimo anno*.
Sebbene ciò rappresenti un raddoppio rispetto alla capacità installata nel 2022 (3.379 GW), rimane un divario significativo di 3.758 GW per raggiungere l’obiettivo globale di triplicare le rinnovabili. Inoltre, a livello regionale, nessuna area del mondo sta colmando il gap necessario, in particolare considerando che alcune regioni dovrebbero contribuire in misura maggiore secondo gli scenari IPCC allineati con l’obiettivo di contenere il riscaldamento globale entro 1,5°C.
* L’incremento di 4 GW si riferisce agli obiettivi nazionali aggiornati dai governi e non alla capacità effettivamente installata. Nel 2023, la crescita reale della capacità rinnovabile globale è stata di 510 GW (IEA). Questo significa che, mentre le installazioni stanno avanzando rapidamente, gli impegni formali dei governi non stanno tenendo lo stesso passo.
Rinnovabili
Una responsabilità “strutturale”
I paesi più ricchi e industrializzati portano sulle spalle una doppia responsabilità che va oltre le apparenze. Da un lato tali nazioni hanno beneficiato di uno sviluppo economico e tecnologico alimentato per decenni da fonti energetiche fossili, accumulando così un’enorme quantità di emissioni di gas serra nell’atmosfera. Tale impatto storico non è solo una questione quantitativa, ma rappresenta una forma di “debito climatico” nei confronti dei paesi meno sviluppati, che oggi subiscono le conseguenze del cambiamento climatico pur avendo contribuito in misura marginale al problema.
Dall’altro lato, il loro vantaggio in termini di risorse finanziarie, tecnologie avanzate e capacità di innovazione offre loro strumenti unici per guidare il cambiamento. Non si tratta solo di investire di più in energia rinnovabile, ma anche di creare le condizioni per accelerare la ricerca su soluzioni emergenti, come stoccaggio di energia, idrogeno verde e tecnologie di cattura del carbonio. Inoltre, questa capacità non può essere confinata ai confini nazionali: questi paesi devono assumere un ruolo di leadership anche sul piano internazionale, condividendo risorse e competenze per aiutare altre nazioni nella transizione energetica. In sintesi, questa doppia responsabilità non è solo morale o politica, ma strutturale: il ruolo storico e la capacità attuale dei paesi più industrializzati li pongono al centro della lotta al cambiamento climatico, con un mandato preciso per guidare il processo verso un futuro più sostenibile.
Opportunità e criticità
In questo scenario, sicuramente uno degli ostacoli principali resta la capacità di stoccaggio: solo un terzo dei paesi analizzati sta perseguendo strategie per l’accumulo dell’energia, con una capacità installata di appena 284 GW, ben al di sotto dei 1.500 GW necessari. La carenza di investimenti nei sistemi di accumulo potrebbe rallentare ulteriormente l’integrazione delle rinnovabili nelle reti elettriche, compromettendo la sicurezza energetica europea e l’efficacia della transizione. Un altro elemento critico è la forte dipendenza tecnologica dalla Cina. Attualmente, Pechino produce quasi il 60% della nuova capacità rinnovabile installata a livello mondiale.
Global electricity generation by renewable energy technology and country/region, main case, 2023 and 2030
Global heat pump capacity additions, 2019-2023 (left), and 2023 year-on-year change in annual sales and heat pump market shares for selected European countries, 2022-2023 (right)
Changes in global heat demand, electricity consumption and modern use of renewables for heat (left), and changes in renewable heat consumption by source (right), outlook vs the Net Zero by 2050 Scenario, 2017-2030
Da un lato, questa leadership ha permesso di ridurre drasticamente i costi delle tecnologie green - grazie a un effetto combinato di economia di scala, incentivi governativi e investimenti nell’intera catena di approvvigionamento -, dall’altro solleva preoccupazioni geopolitiche sull’approvvigionamento di materie prime e componenti essenziali, come pannelli solari e turbine eoliche.
Dati record in Italia, in un quadro complesso
In Italia, il 2024 si è aperto con dati record per le rinnovabili. Secondo Terna, la produzione elettrica da fonti rinnovabili ha superato per la prima volta quella da fonti fossili nei primi sei mesi dell’anno. Nel complesso, la domanda elettrica nazionale è stata di 312.285 GWh, in aumento del 2,2% rispetto al 2023, con le rinnovabili che hanno coperto il 41,2% del fabbisogno totale, il valore più alto mai registrato nel nostro Paese. Il fotovoltaico ha registrato un incremento del 19,3% nel 2024, raggiungendo un record storico di 36,1 TWh, mentre la produzione idroelettrica è aumentata del 30,4%, attestandosi a 52 TWh. Tuttavia, la capacità installata resta ancora insufficiente per centrare gli obiettivi del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), che punta a coprire il 72% della generazione elettrica con fonti rinnovabili entro il 2030. Tra i principali ostacoli alla crescita, la burocrazia complessa che rallenta le autorizzazioni per i nuovi impianti e la mancanza di infrastrutture per l’accumulo di energia, fondamentali per bilanciare la produzione intermittente di fonti come solare ed eolico.
A complicare ulteriormente il quadro è il contesto geopolitico ed economico: la crisi energetica globale degli ultimi anni ha messo in evidenza la fragilità dei sistemi energetici nazionali, spingendo diversi governi a rivalutare il ruolo delle fonti fossili come soluzione tampone. Secondo il rapporto World Energy Outlook 2024 dell’IEA, il calo previsto dei prezzi dell’energia e l’intensificarsi della competizione tra fornitori potrebbero generare fasi di instabilità, con ripercussioni sugli investimenti nelle rinnovabili. Se da un lato prezzi più bassi potrebbero liberare risorse per accelerare la transizione verso tecnologie pulite, dall’altro c’è il rischio che la minore redditività degli impianti porti alcuni operatori a rallentare o rivedere al ribasso i propri piani di sviluppo. Nonostante
Renewable electricity capacity additions by technology, 2020-2024
Renewable electricity capacity growth by country/region, main case, 2017-2030
Fonte: Renewables 2024, IEA International Energy Agency
Europe renewable electricity forecast summary and procurement, 2024-2030
ciò, è evidente che la transizione energetica non può essere lasciata solo alle forze del mercato. Servono politiche chiare e incisive, con una forte volontà politica di superare gli ostacoli burocratici e infrastrutturali. L’Italia, in particolare, ha tutte le potenzialità per essere un leader in questo processo, grazie a condizioni climatiche favorevoli e un elevato potenziale di sviluppo tecnologico. Ma senza
una strategia più efficace, rischiamo di restare indietro rispetto agli altri grandi player globali. La COP30 di Belém, che si terrà a novembre nel cuore dell’Amazzonia, sarà un appuntamento cruciale per verificare i progressi verso gli obiettivi di decarbonizzazione e rafforzare la cooperazione tra Stati, aziende e società civile. Il 2030 è dietro l’angolo, il tempo per agire è ora.
Data center campus per accelerare l’innovazione
Idata center rappresentano la spina dorsale della trasformazione digitale in Italia: il loro sviluppo strategico è essenziale per garantire un futuro all’avanguardia
di Giancarlo Giacomello
Negli ultimi anni, il settore dei Data Center in Italia ha registrato un’espansione significativa. Secondo l’Osservatorio Data Center del Politecnico di Milano, attualmente nel Paese sono operative 186 infrastrutture, mentre altre 98 sono in fase di programmazione o costruzione. Questa crescita è il risultato dell’evoluzione tecnologica e dell’aumento degli investimenti da parte degli operatori di Data Center, segno che l’Italia è diventata nel tempo una delle aree di sviluppo più interessanti in Europa per la crescita del mercato.
Un segnale importante arriva dal mercato della colocation che ha evidenziato un incremento costante. Nel 2022 il settore valeva 596 milioni di euro, con una previsione di crescita fino a 765 milioni di euro nel 2024. Questa espansione è spinta dalla crescente domanda di servizi IT e dalla necessità per le aziende di mantenere la piena proprietà delle proprie infrastrutture IT avvalendosi, però, di Data Center di proprietà e gestiti da fornitori specializzati, oltre che caratterizzati da una maggiore affidabilità, sicurezza ed efficienza.
Giancarlo Giacomello, Head of Data Center & Colocation Services di Aruba
Il futuro digitale
passa dai data center
Le aziende utilizzano i data center per gestire piattaforme di e-commerce, servizi di cloud computing, software di gestione aziendale e sistemi di archiviazione dati sicuri. Le istituzioni pubbliche fanno affidamento sui data center per garantire il funzionamento di portali per la cittadinanza digitale, sistemi di identità elettronica (SPID), anagrafi online e archivi fiscali. Gli utenti, invece, accedono ogni giorno a servizi come home banking, piattaforme di streaming (Netflix, Spotify, YouTube), social network, videogiochi online e assistenti vocali basati su intelligenza artificiale, i quali si affidano a complessi data center per elaborare, archiviare e distribuire i dati in tempo reale. Questi centri, dotati di server ad alte prestazioni e reti a bassa latenza, gestiscono l’elaborazione dei modelli di IA, garantendo risposte rapide e personalizzate.
A loro volta, i grandi OTT (Over-The-Top), gli Hyperscaler e i Content Provider si basano sulle infrastrutture avanzate dei data center per garantire la scalabilità, la ridondanza e la distribuzione efficiente dei contenuti digitali su scala globale.
Grazie ai data center, quindi, questi servizi possono operare in modo continuo e senza interruzioni, garantendo un’esperienza fluida e sicura per milioni di persone. Questo è possibile perché queste infrastrutture forniscono la potenza di calcolo necessaria per elaborare grandi quantità di dati in tempo reale, assicurano una connettività stabile grazie a infrastrutture di rete avanzate e proteggono le informazioni con sistemi di sicurezza sia fisica che digitale. Inoltre, grazie a sofisticati sistemi di backup e ridondanza, possono garantire l’operatività anche in caso di guasti o eventi imprevisti, riducendo al minimo il rischio di downtime.
L’importanza dei Data Center è riconosciuta anche a livello istituzionale, tanto che sono attualmente in discussione diverse proposte di legge, dedicate a queste infrastrutture. Si tratta di un passaggio fondamentale per regolamentare il settore, ma perché sia realmente efficace, la normativa dovrebbe permettere al comparto di svilupparsi con più facilità ed efficienza, in modo da garantire adeguata copertura normativa, certezza nelle tempistiche approvative e coordinamento tra gli enti che si devono pronunciare in merito. Questi aspetti sono particolarmen-
I campus Data Center
Data center: carta d’identità
Un data center è un’infrastruttura essenziale per l’ecosistema digitale, progettata per ospitare e gestire le risorse IT necessarie al funzionamento di applicazioni e servizi digitali. Forniscono spazio fisico e virtuale, connettività di rete, energia e sicurezza, garantendo la continuità operativa di sistemi IT fondamentali per aziende, istituzioni e utenti finali. È possibile individuare tre componenti principali di un data center:
- Infrastruttura abilitante: comprende tutte le strutture fisiche necessarie al funzionamento del data center, come sistemi di climatizzazione, impianti elettrici e sistemi di sicurezza fisica. Queste componenti sono essenziali per garantire un ambiente stabile e sicuro per l’hosting delle apparecchiature IT.
- Infrastruttura IT: include le tecnologie informatiche fisiche e virtualizzate, come server, sistemi di archiviazione e reti di comunicazione, che consentono l’elaborazione, la gestione e la distribuzione dei dati.
- Servizi erogati: rappresentano l’insieme delle soluzioni digitali erogate attraverso l’infrastruttura del data ce nter, come servizi cloud, sicurezza informatica, backup e disaster recovery, fondamentali per le aziende che operano nel mondo digitale.
Il cuore della ricerca: il censimento delle infrastrutture sul territorio
Infrastrutture
te rilevanti per i grandi Data Center, i quali, proprio per la loro dimensione, oltre a dover rispettare stringenti criteri di efficienza energetica e sicurezza, sono soggetti a iter di validazione ambientale complessi e articolati. Al contrario, le strutture di piccole dimensioni, che spesso non sono soggette a tali valutazioni, rischiano di proliferare senza un adeguato controllo. Se l’obiettivo è rendere l’Italia un hub digitale competitivo a livello europeo, è essenziale incentivare infrastrutture su larga scala, capaci di attrarre investimenti e accelerare la trasformazione digitale ed energetica del Paese.
Efficienza e sostenibilità
L’attenzione all’efficienza, propria dei Data Center Campus, è diventata una priorità per l’intero settore ICT. Già dal 2021, alcuni operatori europei hanno dato vita al Climate Neutral Data Centre Pact, un’iniziativa di autoregolamentazione che mira a rendere queste infrastrutture climaticamente neutrali entro il 2030. Ad oggi, oltre cento operatori e associazioni (l’85% del mercato) hanno aderito al Patto, impegnandosi in aree chiave come l’uso di energia rinnovabile, l’efficienza energetica, la riduzione del consumo idrico e l’adozione di pratiche di economia ed energia circolare.
A livello europeo, i principali mercati FLAPD - ovvero Francoforte, Londra, Amsterdam, Parigi e Dublino - stanno affrontando difficoltà legate alla saturazione energetica, portando quelli che precedentemente erano definiti Paesi “Tier 2”, tra cui i Paesi nordici, l’Italia e la Spagna a emergere come nuovi hub, grazie a condizioni climatiche favorevoli e a un’elevata connettività. In questo scenario, quindi, l’Italia si posiziona come un attore chiave tra i Paesi emergenti dell’area mediterranea e balcanica, offrendo interessanti opportunità per chi intende investire nel settore.
Lo sviluppo in Italia
Per non perdere questa opportunità e non ripetere gli errori di altri Paesi, è fondamentale diversificare le aree di costruzione dei Data Center. Una concentrazione eccessiva in determinate zone, come già accaduto a Milano, potrebbe portare a problemi di saturazione, già osservati in altre città europee. Promuovere una distribuzione più equilibrata su tutto il territorio nazionale consentireb-
be di garantire un accesso diffuso alle tecnologie digitali e un uso ottimale delle risorse disponibili, evitando squilibri e criticità infrastrutturali. In questa direzione, l’Osservatorio Data Center del Politecnico di Milano ha evidenziato il crescente interesse per i Data Center Campus, con investimenti previsti per 5,7 miliardi di euro tra il 2025 e il 2026. Aruba ha anticipato questa tendenza già otto anni fa, inaugurando il suo primo Data Center Campus a Ponte San Pietro, e oggi il mercato conferma che questa è la strada da seguire. A conferma di questo sviluppo, nell’ottobre 2024 l’azienda ha inaugurato l’Hyper Cloud Data Center a Roma, un nuovo Data Center Campus, progettato per garantire i massimi standard di efficienza energetica, sicurezza e resilienza. Per rendere l’Italia un vero hub digitale europeo serve un quadro normativo chiaro che favorisca l’innovazione e garantisca condizioni competitive per gli operatori del settore. È essenziale che il confronto tra aziende e istituzioni sia costante e costruttivo e veda un dialogo aperto, affinché la regolamentazione sia realmente efficace: gli operatori devono poter contribuire attivamente alla definizione delle normative, mettendo a disposizione la propria esperienza per individuare soluzioni concrete ed efficienti. Aruba riconosce che questo processo è già in atto, come di-
Il mercato colocation: evoluzione negli anni
mostrato dal recente coinvolgimento diretto degli operatori da parte della commissione governativa che sta lavorando alle proposte di legge. Anche a livello regionale si osservano segnali positivi, ad esempio la Regione Lombardia ha intrapreso iniziative concrete per favorire un ecosistema normativo più inclusivo e orientato all’innovazione digitale. Il mercato dei Data Center in Italia rappresenta un’opportunità strategica per l’intero sistema Paese e per massimizzarne il potenziale è necessario adottare una visione di lungo termine. Facilitare tutti gli iter approvativi e il coordinamento tra gli enti chiamati a fornire le autorizzazioni, sviluppare un piano di efficientamento energetico e puntare su infrastrutture di grande scala sono le chiavi per consolidare il ruolo dell’Italia nella digital economy. Solo attraverso un approccio strutturato e lungimirante sarà possibile creare valore per le imprese e per l’economia nazionale.
Milano nel panorama Europeo
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Raccolta RAEE dati in crescita nel 2024
Numeri in crescita per la raccolta differenziata dei rifiuti tecnologici: nel 2024 sono 3.156 le tonnellate di RAEE gestite dal consorzio Ecolamp, +21% rispetto al 2023
di Franco Vitali
Sono state 3.156 le tonnellate di Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) gestite dal Consorzio Ecolamp, segnando un incremento del 21% rispetto all’anno precedente. A trainare questa crescita è stato principalmente il raggruppamento R4, che comprende piccoli elettrodomestici ed elettronica di consumo, come ferri da stiro, ventilatori, telefoni cellulari e altri dispositivi elettronici e digitali.
A questi si aggiungono le apparecchiature di illuminazione e i pannelli fotovoltaici a fine vita. Più stabile, invece, la raccolta delle sorgenti luminose e delle lampadine presso le isole ecologiche (raggruppamento R5), che ha registrato una lieve flessione di sole 13 tonnellate rispetto al 2023 (-1,5%).
Questo dato conferma un consolidamento del canale di raccolta, ribadendo l’importanza di un sistema efficiente per il corret-
to smaltimento di queste tipologie di rifiuti. «Nel 2024 la raccolta del Consorzio ha registrato un incremento importante rispetto all’anno precedente, con oltre tremila tonnellate contro le duemila e seicento circa del 2023 - commenta Fabrizio D’Amico, Direttore Generale di Ecolamp - I servizi forniti da Ecolamp per i conferimenti da parte dell’utenza professionale, confermano inoltre il contributo positivo delle iniziative
del Consorzio nel perseguire livelli sempre crescenti di RAEE correttamente gestiti. In questa direzione vanno anche le iniziative di comunicazione che Ecolamp promuove a favore di una più diffusa sensibilità verso la corretta gestione di tutte le apparecchiature elettriche ed elettroniche a fine vita e più in generale delle buone pratiche a sostegno dell’economia circolare».
R4 - Raccolta piccoli elettrodomestici ed elettronica di consumo
Nel 2024 sono state gestite dal Consorzio 1.768 tonnellate di piccoli elettrodomestici, elettronica di consumo, apparecchi di illuminazione e pannelli fotovoltaici giunti a fine vita (il cosiddetto raggruppamento R4). Un aumento del 41% rispetto ai numeri del 2023 che si attestavano a 1.250 tonnellate. Come per gli anni precedenti, Ecolamp ha assistito inoltre ad una crescita dei conferimenti per questo raggruppamento da parte degli utenti professionali (da 228 tonnellate del 2023 alle 357 del 2024 pari a +57%) ai quali il consorzio ha messo a disposizione nuovi servizi, destinati ad incrementare i risultati complessivi della raccolta. All’interno di questo eterogeneo raggruppamento i soli pannelli fotovoltaici hanno contribuito con 300 tonnellate, triplicando i conferimenti rispetto allo scorso anno.
Proprio per gli R4, Ecolamp ha recentemente lanciato il servizio ExtraVoltaico, un sistema dedicato al trasporto e al trattamento in impianti certificati, assicurando così una gestione conforme e sostenibile.
R5 - Raccolta sorgenti luminose
Per quanto riguarda le sorgenti luminose (R5), Ecolamp ha registrato un lievissimo calo nella raccolta di questa categoria presso le isole ecologiche: dalle 911 tonnellate del 2023 alle 898 del 2024.
In compenso, i dati relativi alle lampade provenienti dal canale professionale, a cui dal 2009 il Consorzio mette a disposizione servizi dedicati, mostrano un andamento in crescita passando dalle 438 tonnellate del 2023 alle 490 del 2024 (+12%).
Il contributo dei canali di raccolta volontari hanno permesso ad Ecolamp di raggiungere tassi di raccolta, nel raggruppamento R5, superiori agli obiettivi del 65% indicati dalla normativa RAEE, con una percentuale, sulla media di immesso dei tre anni precedenti, pari al 66%.
Il Consorzio Ecolamp
Ecolamp è il consorzio senza scopo di lucro dedito alla raccolta e al trattamento delle Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche giunte a fine vita (RAEE). Nato nel 2004 per volontà delle principali aziende nazionali e internazionali del settore illuminotecnico del mercato italiano, oggi riunisce oltre 400 produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Dal 2015 Ecolamp è tra i soci fondatori di Eucolight, l’associazione europea nata per dare voce ai Sistemi Collettivi RAEE specializzati nei rifiuti di illuminazione. Ecolamp porta avanti con impegno numerose attività per sensibilizzare cittadini e operatori del settore, coinvolgendo l’unione pubblica sul tema del corretto riciclo dei RAEE. Oggi Ecolamp, in un’ottica di economia circolare, garantisce il recupero di oltre il 95% dei materiali di cui questi rifiuti sono composti e il corretto smaltimento delle sostanze inquinanti, evitando che vengano disperse nell’ambiente.
Primi in classifica
Lombardia (+4,5%), Veneto (+10%) ed Emilia-Romagna (+1,5%) si confermano nell’ordine le più virtuose per i conferimenti di sorgenti luminose esauste. Tra i comuni il podio è formato da Milano (+12,5%), Bergamo (+5%), Roma (+4%). A trainare la raccolta il raggruppamento R4 e in particolare il riciclo dei pannelli fotovoltaici a cui Ecolamp ha dedicato il servizio ExtraVoltaico.
R5 e andamento sul territorio
Sono quattro le regioni italiane a trainare la raccolta di sorgenti luminose del Consorzio. Al primo posto si conferma anche per il 2024 la Lombardia con 318 tonnellate (+4,5%), seguita da Veneto (171, +10%), Emilia-Romagna (142, +1,5%) e Toscana (123, + 11%).
Per quanto riguarda le province, Milano (91 tonnellate, +12,5%), Bergamo (64, +5%) e Roma (60, +4%) sono quelle che hanno avviato a riciclo il maggior numero di sorgenti luminose esauste, totalizzando insieme oltre il 15% della raccolta complessiva di lampadine del Consorzio.
Dati positivi anche per Bologna, che conferma la quarta posizione con 50 tonnellate e Caserta che con le sue 48 tonnellate si attesta come la prima tra le province del sud Italia piazzandosi al quinto posto.
Rifiuti elettronici
In un contesto globale in cui la domanda di materiali critici come l’Ittrio è in costante aumento, il riciclo dei rifiuti elettronici si conferma come una strategia chiave per garantire un futuro più sostenibile
a cura di Antonio Russo
Una soluzione innovativa per il recupero e il riutilizzo dai rifiuti elettronici dell’ittrio, elemento chimico raro e critico, arriva da una ricerca di Area Science Park e Università di Udine, presentata alla conferenza “IRTC25” a Lubiana. Lo studio, condotto da Marinella Favot, Roberta Curiazi e Antonio Massarutto, dimostra come l’Ittrio triflato (Y(OTf)3), un catalizzatore ampiamente utilizzato nell’industria farmaceutica, possa
essere prodotto in modo economico ed ecologico a partire da materiali di scarto della filiera elettrica e elettronica. Il riutilizzo di questo elemento dai dispositivi elettronici può giocare un ruolo fondamentale nella produzione farmaceutica, contribuendo a ridurre la dipendenza da fonti primarie e limitando l’estrazione mineraria. Investire in tecnologie di recupero e riciclo può quindi favorire l’innovazione, abbassare i costi di
produzione e rendere le terapie più accessibili ai pazienti, promuovendo al contempo una maggiore responsabilità ambientale.
Impiego in ambito farmaceutico
L’ittrio e i suoi composti svolgono un ruolo cruciale in numerosi processi chimici e tecnologici nel settore farmaceutico. Questo elemento è utilizzato come catalizzatore in
reazioni chiave per la sintesi di intermedi farmaceutici, come l’idrolisi, la condensazione e le reazioni di ossidazione e riduzione. Grazie alla sua elevata efficienza, l’ittrio triflato in particolare permette di ridurre i tempi di reazione e di migliorare la resa dei processi chimici, rendendolo indispensabile per la produzione di molecole complesse alla base di molti farmaci.
Oltre al suo impiego come catalizzatore, l’ittrio trova applicazione in tecnologie avanzate come i laser a stato solido, utilizzati in dispositivi medici per chirurgia e diagnostica (laser YAG – Yttrium Aluminium Garnet), in tecniche di imaging medico (tra cui la tomografia a emissione di positroni - PET) e in materiali biocompatibili utilizzati in dispositivi medici. Inoltre, l’ittrio è impiegato nella produzione
di ceramiche, schermi video LCD (Liquid Crystal Display) e al plasma, tubi a raggi catodici (CRT), catalizzatori per autoveicoli, lampade fluorescenti, magneti permanenti, leghe metalliche per batterie nonché nelle fuel cells ed elettrolizzatori (tecnologie chiave dell’idrogeno verde) principalmente come ossido di ittrio stabilizzato con zirconia (YSZ).
Riciclo dell’ittrio dai rifiuti elettronici:
una soluzione sostenibile
La ricerca presentata alla conferenza “IRTC25” si concentra sul recupero dell’ossido di ittrio presente in piccole quantità nei rifiuti elettronici, trasformandolo in ittrio triflato attraverso un processo in tre fasi: sintesi del catalizzatore, filtrazione e rimozione dell’acqua. Il prodotto finale, sebbene non purificato al 100%, si è dimostrato efficace ed economicamente sostenibile rispetto all’acquisto di ittrio triflato puro sul mercato.
“Il processo di riciclo non solo riduce la dipendenza dalle materie prime vergini, ma rappresenta anche una soluzione vantaggiosa dal punto di vista economico - spiega Marinella Favot di Area Science Park - Infatti, il recupero dell’ittrio dai rifiuti elettronici è più conveniente rispetto ai tradizionali metodi di smaltimento, soprattutto quando il prezzo del materiale recuperato supera i costi di raccolta e trattamento”. Questa ricerca è stata selezionata per un pitch al “Talent meets Industry” di Apple e Mckinsey e rappresenta un passo importante verso un’economia circolare più sostenibile, riducendo l’impatto ambientale e sociale legato all’estrazione di terre rare e migliorando la resilienza delle catene di approvvigionamento. Tuttavia, rimangono alcune sfide da affrontare, come la volatilità dei prezzi dei materiali puri e la necessità di sviluppare infrastrutture per il trattamento dei rifiuti elettronici in Europa. In un contesto globale in cui la domanda di materiali critici come l’ittrio è in costante aumento, il riciclo dei rifiuti elettronici si conferma come una strategia chiave per garantire un futuro più sostenibile e ridurre l’impatto ambientale, anche nella produzione farmaceutica.
La ricerca di Area Science Park e Università di Udine presentata a “IRTC25” di Lubiana è stata selezionata per un pitch al “Talent meets Industry” di Apple e Mckinsey
Rapporto Clusit 2025
Gli
incidenti cyber gravi registrano un aumento globale (+27%) nel 2024. L’Italia rimane un bersaglio con il 10% degli attacchi mondiali subiti
di Massimo Poletti
I dati contenuti nel Rapporto Clusit 2025, recentemente presentato al Security Summit e che delinea in maniera indipendente l’andamento del cybercrime a livello globale e italiano, rilevano 3.541 incidenti cyber a livello mondiale nel 2024. La crescita percentuale rispetto all’anno precedente è stata del 27,4%. In media, nel 2024 si sono verificati mensilmente 295 incidenti, contro i 232 del 2023 e i 139 del 2019. Oltre ad osservare
una crescita costante della frequenza degli incidenti, i ricercatori di Clusit - Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica hanno registrato un’evoluzione peggiorativa anche dal punto di vista delle conseguenze: nel 2024 si è confermata a livello mondiale una percentuale di incidenti con impatti gravi o gravissimi pari al 79% del totale (era l’80% nel 2023 e il 50% nel 2020), delineando un’ulteriore moltiplicazione dei danni. Sono
aumentati anche gli incidenti di gravità media (+42%), mentre quelli con impatto basso sono ormai scomparsi dal campione.
Il caso Italia
L’Italia è stata anche nel 2024 nel mirino dei cyber criminali, con un tasso di crescita degli incidenti cyber pari al 15,2% rispetto all’anno precedente. Il dato italiano rappresenta il 10,1% del campione complessivo degli inci-
Incidenti Cyber per anno 2020-2024
denti individuati in tutto il mondo, percentuale in leggera decrescita rispetto all’incidenza degli incidenti subìti nel 2023 da organizzazioni italiane (11,2%) rispetto al totale. Tra il 2020 e il 2024, i ricercatori di Clusit hanno rilevato nel nostro Paese 973 incidenti noti di particolare gravità; ben 357 – quasi il 39% del totale – è avvenuto solo nell’ultimo anno in esame. Sebbene registri una lieve ulteriore crescita rispetto all’anno precedente, il dato del 2024 sembra riportarsi nella linea di tendenza degli ultimi anni. Ovvero, gli incidenti sono effettivamente aumentati nel 2024 rispetto al 2023, ma con meno rilevanza di quanto fossero aumentati nei due anni precedenti, hanno commentato gli autori del Rapporto Clusit. La percentuale di incidenti classificati con alto impatto in Italia è stata superiore nel 2024 alla media globale (53% contro 50%), mentre gli incidenti di gravità “critica” sono stati il 9%, rispetto al 29% del globale. Molto più frequenti, invece, gli incidenti di gravità “media” (38% contro 22% a livello globale); trascurabili quelli a basso impatto (meno dell’1%).
Le tendenze
Come sempre, nell’illustrare i dati i ricercatori di Clusit hanno evidenziato che si tratta di una fotografia che rappresenta le linee tendenziali del fenomeno e che tuttavia rappresenta soltanto la punta dell’iceberg, poiché molte vittime tendono ancora a mantenere riservate le informazioni sugli incidenti cyber subìti e che relativamente ad alcune zone del mondo la possibilità di accesso alle informazioni è molto limitata. “Il quadro globale tracciato dal Rapporto Clusit 2025 è decisamente preoccupante: da un lato, i livelli di
Incidenti Cyber in Italia 2020-2024
Geografia delle vittime 2024
protezione delle organizzazioni sembrano insufficienti; dall’altro gli attacchi diventano sempre più sofisticati, grazie anche all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, oltreché più facili da portare a compimento, grazie alla disponibilità di modelli di minacce ‘As-A-Service’ sempre più diffusi” spiega Anna Vaccarelli, presidente di Clusit. “Nel nostro Paese gli incidenti critici sono meno frequenti rispetto alla media globale, ma quelli di gravità media risultano più numerosi. Questo potrebbe indicare che le nostre organizzazioni subiscono attacchi probabilmente meno sofisticati, ma più frequenti. Appare sempre più urgente la necessità di migliorare le strategie difensive” prosegue Anna Vaccarelli commentando la situazione italiana.
Gli attaccanti nel mondo e in Italia
Il Cybercrime - che causa incidenti per estorcere denaro - è stato nel 2024 responsabile di quasi 9 attacchi su 10 (86% del totale, +3% rispetto al 2023). La tendenza dimostra quanto anche la criminalità organizzata stia puntando sempre più sul cyberspazio: “La resa dei reati informatici ha ormai superato quella di molte attività criminali tradizionali, grazie anche ai modelli as-a-Service che rendono il cybercrimine accessibile persino a chi non possiede competenze tecniche”, afferma Sofia Scozzari, del Comitato Direttivo Clusit. “Assistiamo ad una commistione, quando non addirittura ad una integrazione, tra criminalità off-line e criminalità on-line
Sicurezza
che porta a reinvestire in questo business i proventi delle attività precedenti per aumentare le risorse a disposizione di chi attacca, a fronte di ricavi sempre maggiori“.
La guerra delle informazioni
I ricercatori di Clusit hanno inoltre rilevato che anche il fenomeno dell’Hacktivism è in netta crescita (16 punti percentuali in più rispetto all’anno precedente), così come quello dell’Information Warfare - la “guerra delle informazioni” - che raddoppia quasi rispetto al 2023. Solo gli incidenti con finalità di Espionage/Sabotage sono in diminuzione, di quasi 20 punti percentuali. È particolarmente evidente che gli incidenti avvenuti a causa di Spionaggio ed Information Warfare nel 2024 hanno avuto gli impatti di gravità massima nel 70% dei casi: i diversi conflitti che hanno caratterizzato il 2024 hanno portato, secondo i ricercatori di Clusit al costante ricorso a queste tipologie di attacco.
Gli autori del Rapporto Clusit hanno inoltre evidenziato che alle migliaia di attacchi compiuti da cybercriminali e gruppi state-sponsored, nel 2024 si è affiancata anche una crescente quantità di sigle antagoniste, che hanno colpito un gran numero di organizzazioni e governi, alimentando un sempre maggiore senso di incertezza. In alcuni casi, è ragionevole supporre che queste cellule di sedicenti hacktivist siano in realtà manovrate da agenzie governative ed inquadrate in più ampie attività di guerra psicologica, disinformazione e sabotaggio.
In Italia sono state principalmente attive due tipologie di attaccanti nel 2024: i cybercriminali - che hanno causato il 78% del totale degli incidenti, in crescita percentuale del 40,6% rispetto al 2023 - e gli hacktivist. Gli eventi riferiti all’attivismo in questo periodo - prevalentemente di matrice geopolitica e correlati ai conflitti in essere durante l’anno - continuano a essere considerevoli: dei 279 incidenti rilevati complessivamente, 80 (circa il 29%) sono avvenuti nel nostro Paese. Non sono stati rilevati in Italia incidenti significativi nelle categorie Spionaggio o Information Warfare.
In rapporto al passato
Gli analisti hanno evidenziato che, per la prima volta dopo il quinquennio 2019-2023, nel 2024 gli attacchi al settore Finanziario e Assicurativo sono stati rilevati in calo (-16%). I ricercatori di Clusit spiegano il dato sia come
Distribuzione delle tecniche di attacco 2024
in Italia 2024
Tecniche di attacco in Italia 2020-2024
Vittime
primo effetto di una rinnovata regolamentazione sulla resilienza operativa digitale nel settore – almeno in Europa, a seguito del Regolamento DORA – sia imputando maggiore interesse del crimine informatico verso economie di scala, mediante campagne di attacchi trasversali ai settori o verso un numero maggiore di vittime che esprimono una minore capacità di difesa.
In calo nel 2024 anche gli incidenti nel settore Informatico e Telecomunicazioni (-10 punti percentuale), dopo una fase di stabilità nei due anni precedenti: questo caso sembra rappresentare l’effetto concreto di un percorso progressivo di irrobustimento delle capacità di difesa del settore, con effetti graduali facilmente osservabili.
Il settore pubblico è stato interessato da un importante aumento del numero degli incidenti fra il 2022 e il 2024: questo è spiegabile con l’incremento delle attività dimostrative, di disturbo e di fiancheggiamento legate ai conflitti in corso, le quali hanno come obiettivi di elezione soggetti legati alle sfere governative e della difesa di quei Paesi considerati avversari, e dei loro alleati. Nell’arco dei cinque anni si è registrato un incremento complessivo di oltre il 100%.
In Italia, la categoria merceologica che ha subìto più incidenti nel 2024 è stata News e Multimedia, con il 18% del totale degli incidenti. Segue il comparto Manifatturiero, con il 16% degli attacchi, al pari degli Obiettivi Multipli, seguiti dal settore Governativo (10% del totale). I Trasporti e Logistica hanno subìto il 7% degli attacchi globali, in diminuzione di 4 punti percentuale rispetto al 2023. Tuttavia, i ricercatori di Clusit evidenziano che – al pari del comparto manifatturiero –in questo settore risultano particolarmente elevati i numeri delle vittime rispetto al resto del mondo: in entrambi i casi, oltre un quarto del totale degli incidenti avvenuti complessivamente riguarda realtà italiane.
Sono state in lieve calo le vittime del settore della Sanità in Italia (-0,8% rispetto al 2023). “Il settore News e Multimedia ha raggiunto un primato negativo nel 2024, con un singolo attacco che ha compromesso i dati di 5 milioni di persone. Questo evento è stato emblematico di come una tecnologia informatica, quando utilizzata in modo prevalente in un settore, possa diventare un bersaglio estremamente appetibile per gli attaccanti che, concentrando l’investimento, hanno la
Analisi delle infezioni rilevate (dati Fastweb relativi all’anno 2024)
certezza di generare con una sola campagna di attacchi un numero ingente di danni verso la società”, ha commentato Luca Bechelli, del Comitato Direttivo Clusit. “Si pensi ad esempio se ad essere bersagliata fosse una tecnologia utilizzata nell’ambito della distribuzione alimentare, o della logistica di beni e servizi ai cittadini. Non è un caso che tali scenari sono e devono essere esattamente quelli da considerare nell’ambito dell’applicazione della Direttiva NIS2, particolarmente in quei settori che sono stati introdotti in perimetro nel passaggio dalla versione precedente a quella attualmente in vigore”.
Sono diminuiti anche in Italia come nel resto del mondo gli incidenti nel settore Finanziario e Assicurativo, con un’incidenza di solo il 2% sul totale e una diminuzione di 7 punti percentuali. Anche in questo caso, gli autori del Rapporto Clusit spiegano la decrescita con la forte regolamentazione del comparto, che ha imposto alle istituzioni finanziarie di conformarsi a requisiti stringenti, stimolando gli investimenti in sicurezza e l’introduzione di contromisure all’avanguardia.
La geografia delle vittime: i continenti più colpiti
L’Europa ha registrato nel 2024 un picco di incidenti significativo, pari al +67%; oltre i due terzi degli incidenti livello globale (65%) nel
2024 hanno colpito i territori americano ed europeo. In entrambi i continenti, notano i ricercatori di Clusit, le normative sulla divulgazione degli incidenti informatici sono in vigore da più tempo rispetto ad altre regioni del mondo e ciò prospetta una maggiore trasparenza nella segnalazione. In Europa, in particolare, oltre al GDPR, che ha contribuito sensibilmente a favorire la disclosure dei cosiddetti “Data Breach”, nell’ultimo periodo si sono intensificate ed estese normative generali e settoriali che impongono adempimenti sulla notifica degli incidenti, come il Regolamento DORA e le Direttive NIS 1 e 2, oltre all’infrastruttura strategica del Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica in Italia e a norme equivalenti negli altri paesi UE. Per la prima volta, si è registrata nel 2024 un’impennata di attacchi verso l’Oceania (+228%), spiegabile sia con un’attenzione crescente da parte degli threat actors verso questa regione sia, come per l’Europa, per recenti aggiornamenti delle normative nei Paesi della regione in materia di cybersecurity. Le tecniche d’attacco, nel mondo e in Italia Nel 2024, un incidente su tre nel mondo ha avuto come causa un Malware. Questo conferma secondo i ricercatori di Clusit, che i cybercriminali continuano a puntare su tecniche consolidate e “industrializzabili”. I Codici Malevoli, soprattutto i Ransomware, pur regi-
Sicurezza
strando un leggero calo percentuale rispetto al 2023, hanno mostrato una crescita dell’11% in termini assoluti (con +114 incidenti nel 2024 rispetto al 2023), confermando la loro affidabilità nelle strategie cybercriminali. Lo scorso anno si è inoltre registrato un aumento significativo di incidenti causati da attacchi DDoS (+36%). Phishing / Social Engineering sono stati causa dell’8% del totale degli incidenti, in crescita del 33% rispetto al 2023; Furto delle identità e Violazione di Account hanno invece registrato una variazio-
ne percentuale del +135%. Lo sfruttamento delle Vulnerabilità, sia note che sconosciute (zero-day), hanno inciso per il 15% sul totale. È quindi evidente, secondo gli autori del Rapporto Clusit, la progressiva diversificazione delle strategie di attacco e la relativa efficacia nel trasformarsi con successo in incidenti – con una combinazione tra tecniche tradizionali e metodi più sofisticati. Per un quarto degli incidenti, rilevano ancora gli esperti di Clusit, non è stato possibile conoscere la tecnica utilizzata, in quanto non resa nota; questi
Le vittime degli attacchi
A livello mondiale, quasi la metà degli incidenti (44%) ha colpito le tre categorie:
- Obiettivi Multipli (18% del totale, in crescita del 17% rispetto al 2023), che subiscono campagne di attacco non mirate, ma dagli effetti consistenti
- Settore Governativo, Militare, Forze Armate (13% del totale, in crescita del 45% rispetto al 2023)
- Settore Sanità (13% del totale, in crescita del 19% rispetto all’anno precedente) Gli attacchi indiscriminati agli Obiettivi Multipli si confermano tra i privilegiati del cybercrime, con un elevato successo a causa dell’intensità di questa tipologia di campagne. Gli altri due settori rappresentano obiettivi particolarmente appetibili, per il ruolo strategico che ricoprono e per la rilevanza dei dati trattati. Sono cresciuti, inoltre, nel 2024 rispetto al 2023 gli incidenti registrati nei comparti mondiali:
- News/ Multimedia, con un picco del +175%
- Commercio all’ingrosso e al dettaglio: + 92%
- Scolastico: +43%
- Manifatturiero: +38%
- Professionale / Scientifico / Tecnico: +40%
casi nell’ultimo anno sono in crescita del 56%. In Italia, nel 2024 è tornata ad occupare la prima posizione la categoria del Malware, con il 38% degli incidenti. I cyber incidenti causati da DDoS si attestano quest’anno al 21%, cedendo il primo posto occupato nel 2023 con il 36% del totale. Al terzo posto, con il 19% del totale, si trovano gli incidenti basati su Vulnerabilità, una quota storica per il nostro Paese. Seguono Phishing e Social Engineering, all’11%, confermando che il fattore umano continua a rappresentare un punto debole facilmente aggirabile dagli attaccanti. Le tecniche non classificate (“Undisclosed”) si attestano al 7%, con un rilevante calo rispetto agli anni precedenti: le informazioni che vengono rese note sugli incidenti sono sempre più complete e accurate, probabilmente sia per una volontà di maggiore trasparenza da parte delle vittime sia per una tendenza da parte dei cybercriminali alla rivendicazione degli attacchi, con dovizia di particolari, confermano gli autori del Rapporto Clusit. Gli attacchi per mezzo di DDoS sono stati invece in calo del 36% nel nostro Paese; il dato, in controtendenza con il dato globale che vede invece un aumento di incidenti che sfruttano questa tecnica, è coerente con il calo di Hacktivism già evidenziato per l’Italia. Come notano gli esperti di Clusit, i DDoS sono infatti prevalentemente attacchi dimostrativi, perpetrati dagli attivisti, che nel 2024 hanno avuto un impatto decisamente minore sulle organizzazioni italiane.
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Tecnologie green il Made in Italy è pronto
Con 32 miliardi di fatturato e 86mila addetti nella filiera delle tecnologie e dei componenti, l’Italia vanta un articolato tessuto industriale e di servizi per la transizione energetica
a cura di Gabriele Contini
Esiste una solida manifattura italiana delle rinnovabili e della transizione energetica presente in alcune catene del valore, che coinvolge quasi 1.000 imprese con alto grado di specializzazione, con un saldo commerciale con l’estero positivo in alcuni settori, come quello dei cavi attivo per 1,9 miliardi, e che coinvolge produttori nazionali e stranieri con sede nel nostro Paese. Lo evidenzia uno studio di Althesys, presentato all’ultima edizio-
ne di KEY-The Energy Transition Expo 2025, che ha analizzato le relazioni tra le politiche di decarbonizzazione e la competitività del sistema industriale europeo e italiano, individuando rischi e opportunità per le filiere industriali italiane green, quali energie rinnovabili, efficienza, idrogeno, infrastrutture per reti e accumuli. Il made in Italy green mappato in questa ricerca smentisce dunque la principale critica rivolta al settore delle
rinnovabili secondo la quale l’industria green non avvantaggerebbe il nostro Paese ma solo le tecnologie di importazione, con la Cina in testa. “Lo studio - spiega l’economista Alessandro Marangoni - evidenzia le condizioni necessarie per sviluppare una filiera nazionale dell’industria manifatturiera nella transizione energetica robusta e competitiva, in grado di creare un ambiente favorevole all’innovazione e alla crescita. Per rafforzare
il percorso verso la decarbonizzazione l’Italia può dunque fare leva su una solida base di competenze tecnologiche e industriali, ma per mantenere e rafforzare la competitività globale è necessario un impegno deciso in ricerca e sviluppo, così come un supporto strategico alle filiere industriali emergenti”.
La fotografia del settore
Negli anni, l’Italia ha costruito un ecosistema industriale articolato nelle tecnologie e nei componenti per il settore energetico, oggi al centro di una profonda trasformazione spinta dalla transizione ecologica e digitale: il meta-comparto complessivamente conta 980 aziende, di cui 655 con un alto livello di specializzazione, per 32 miliardi di fatturato e 86.000 addetti. Le sole imprese specializzate valgono l’1,5% del Pil. In un quinquennio (2018-2023) il fatturato è cresciuto del 70%, gli investimenti del 50% e gli addetti del 16%. Il comparto rinnovabili, tra specializzati e multi-business, è costituito da un totale di 526 aziende, di queste il 36% svolge attività manifatturiera tra produzione di componenti e infrastrutture di rete, ambiti in cui ha una solida capacità produttiva che permette di servire il mercato domestico e realizzare esportazioni significative.
Le aziende che producono componenti solo per le fonti rinnovabili sono 55 e fatturano 2,1 miliardi mentre nel comparto efficienza energetica vi sono complessivamente 327 aziende, di cui 154 che producono componenti. Il comparto infrastrutture e accumuli è costituito da un totale di 468 aziende. Di queste, 340 hanno un alto livello di specializzazione. Il comparto reti comprende 190 aziende altamente specializzate nella fabbricazione di componenti.
Si tratta di aziende di dimensioni significative, con un valore medio della produzione di circa 85 milioni di euro e una forza lavoro media di 219 dipendenti. Quello degli accumuli comprende un numero più limitato di aziende (34), specializzate nella realizzazione di componenti. Hanno un valore medio della produzione di circa 100 milioni di euro, leggermente più alto degli altri segmenti, e una forza lavoro media di 181 dipendenti. Quanto, infine, ai componenti per la mobilità elettrica, questo comparto conta circa 55 aziende specializzate e attive nella manifattura e non solo nei servizi, con un valore della produzione medio di circa 115 milioni
e 395 dipendenti in media per azienda. Tali dati derivano soprattutto da grandi aziende di componentistica per le colonnine, wallbox o comunque utili ai sistemi di ricarica (inverter, connettori, soluzioni smart, ecc.) che però sono attivi in molti segmenti della filiera, oltre che assemblatori di sistemi di ricarica.
L’eccellenza italiana
Sebbene l’Italia non sia leader nella manifattura delle tecnologie di base per la transizione, nelle quali sconta un saldo commerciale negativo, la sua presenza nelle catene del valore è significativa, grazie alla competitività nella componentistica e in specifici segmenti di mercato. Abbiamo, infatti, un know-how riconosciuto e un tessuto industriale competitivo e con casi di eccellenza in diversi comparti industriali e dei servizi per il sistema energetico. Nel settore eolico, il segmento delle torri mostra un saldo positivo con l’estero per 60 milioni di euro.
Nell’idroelettrico, nonostante alcune difficoltà, crescono le esportazioni di turbine ad alta potenza. Il saldo commerciale complessivo del settore nel 2023 è stato positivo per 37 milioni di euro. Ma il Paese si distingue anche in settori come le pompe di calore, il solare termico, la componentistica elettrica, i cavi, i servizi O&M ed EPC. Rimane tuttavia il gap nel fotovoltaico e nelle batterie dove il quadro è più complesso. La produzione naziona-
le di moduli solari è ancora limitata rispetto alla domanda interna, e nel settore degli accumuli elettrochimici l’Italia è oggi principalmente un importatore. Senza un cambio di passo, il peso delle importazioni potrebbe aumentare con la crescita di questi mercati.
Una strategia nazionale possibile
Lo studio evidenzia la necessità di disegnare una strategia nazionale che superi burocrazia e vincoli e che unisca investimenti, incentivi e strategie di tutela del sistema produttivo: spazio dunque, tra l’altro, a politiche di sostegno alla manifattura nazionale, con incentivi fiscali per le imprese che investono nella transizione digitale e verde; al rafforzamento dell’Industria 5.0 semplificata nelle procedure di accesso; maggiore controllo delle materie prime critiche, con un rafforzamento della sicurezza negli approvvigionamenti; sostegno all’innovazione, attraverso maggiori investimenti in ricerca e sviluppo per rendere le tecnologie italiane competitive. La transizione energetica può essere dunque un’opportunità senza precedenti per il rilancio dell’industria italiana, ma solo se accompagnata da una strategia industriale chiara e coordinata con il contesto europeo e globale. L’Italia ha le capacità per essere protagonista di questa trasformazione: il successo dipenderà dalla capacità di coniugare innovazione, investimenti e tutela del proprio tessuto industriale.
APPUNTAMENTO CON LA LUCE
Comfort visivo e innovazione
l’illuminazione protagonista in tre progetti d’eccellenza
a cura della Redazione
L’illuminotecnica gioca un ruolo fondamentale nella progettazione degli spazi, influenzando non solo l’estetica degli ambienti, ma anche il comfort, la produttività e il benessere delle persone. Una corretta illuminazione migliora la qualità della vita, riducendo l’affaticamento visivo e contribuendo a creare atmosfere più accoglienti e funzionali. Inoltre, l’integrazione di tecnologie innovative permette di ottimizzare l’efficienza energetica, riducendo i consumi e l’impatto ambientale. Per questo, la ricerca e lo sviluppo in questo settore sono essenziali per garantire
soluzioni sempre più performanti e sostenibili. Sono oltre 2000 i progetti realizzati dal team di esperti Studio Luce di Sacchi Elettroforniture per diversi ambienti, tra cui living, hospitality, art, public, office, industry e retail, in oltre 25 anni di esperienza nel settore elettrico. Tre importanti progetti di illuminazione, realizzati per tre aziende diverse di tre differenti settori, hanno un importante filo conduttore: la combinazione tra innovazione e comfort visivo, con soluzioni che rispondono alle esigenze di efficienza, ergonomia e benessere ambientale.
Sauter Italia
Illuminazione flessibile per un ambiente dinamico
Per gli uffici di Sauter Italia, azienda che opera nei settori dell’automazione di edifici e ambienti, nella gestione energetica e nel facility management, il team di Sacchi ha sviluppato un sistema di illuminazione adattabile, con sospensioni lineari dimmerabili, applique a parete e proiettori per le aree break.
L’integrazione di sensori di luminosità e presenza ha permesso di ottimizzare il comfort visivo e il risparmio energetico, garantendo il massimo rispetto delle normative in ambito office lighting.
Elmec
Luce protagonista di una sede moderna e accogliente
Nella riqualificazione della sede di Elmec, managed service provider di servizi IT per aziende specializzate, Sacchi Elettroforniture ha collaborato con architetti e ingegneri per creare ambienti lavorativi caldi e confortevoli. L’uso di soluzioni illuminotecniche dinamiche e performanti, tra cui sistemi di autodimmerazione, ha permesso di evitare ombre fastidiose e migliorare l’ergonomia degli spazi, dalle aree operative fino a sale meeting, break e corsi.
CAB Polidiagnostico
Illuminazione su misura per il benessere dei pazienti
Per le sedi di CAB Polidiagnostico, il team di Studio Luce ha progettato un sistema illuminotecnico ad hoc per migliorare l’esperienza di pazienti e operatori sanitari.
L’integrazione di corpi illuminanti a LED con diverse configurazioni - incassi per ambulatori, faretti per corridoi e stripled per le sale d’attesa - ha consentito di creare un’atmosfera appagante e funzionale, gestibile in base alle necessità di ogni ambiente.
Sensori per la qualità di vita
Con l’ausilio di SensorX l’illuminazione stradale viene dosata in base alle necessità
Le smart city ottimizzano risorse e qualità della vita con sensori in tempo reale, richiedendo soluzioni adeguate per installazione e alimentazione
a cura della Redazione
Con i sistemi di smart city, le città e i comuni seguono una gestione efficiente delle risorse e migliorano la qualità di vita dei cittadini. Traffico, consumo di energia e smaltimento dei rifiuti si possono ottimizzare se sono disponibili i dati raccolti in tempo reale dai sensori, il tutto nell’interesse di un uso sostenibile. Inoltre gli edifici intelligenti con un approvvigionamento energetico il più possibile autonomo e sostenibile sono quelli che
caratterizzano l’immagine delle aree urbane moderne. Per equipaggiare una città con opportuni sensori occorrono diversi requisiti. I sensori che elaborano informazioni ottiche hanno bisogno di luce per fornire i giusti risultati. Va garantita anche l’alimentazione di corrente ai sensori. A ciò si aggiunge il fatto che le differenti destinazioni richiedono tipi di sensori diversi. Esistono soluzioni che rispondono a queste necessità e sono quindi
adatte all’uso nelle città. Tridonic ha sviluppato SensorX, capace di offrire diversi vantaggi per l’uso negli spazi pubblici ma anche di garantire la privacy.
Sensori all’avanguardia da utilizzare in città
I sensori di movimento tradizionali rilevano che qualcosa si muove nel raggio del sensore e per questo sono molto affidabili all’inter-
no degli edifici. All’esterno invece, i sensori di movimento sono soggetti ad errori. Infatti, a seconda del contesto e di come sono tarati, possono essere innescati anche da animali, alberi o persino da forti piogge o nevicate. Questa imprecisione attiva erroneamente l’illuminazione e quindi comporta un consumo energetico che si potrebbe evitare. Il nuovo SensorX si serve invece dell’elaborazione di immagini (Machine Vision) e fornisce risultati precisi.
Basato sull’intelligenza artificiale, il sensore non si limita a una misurazione quantitativa ma permette anche di rilevare e distinguere i tipi di utenti e veicoli, aprendo la strada a una pianificazione e controllo intelligenti di spazi pubblici, viabilità e parcheggi.
Per eseguire l’analisi, SensorX registra fino a cinque immagini al secondo. Queste immagini vengono elaborate direttamente nel sensore. Ogni immagine serve esclusivamente all’analisi, non viene memorizzata e non può nemmeno essere esportata. SensorX non possiede una memoria interna e per questo risulta conforme ai requisiti inerenti alla privacy. Di conseguenza lo si può usare senza problemi nei contesti urbani. L’accesso al sensore per programmarlo e configurarlo è protetto, non è possibile l’accesso di terzi. Solo a tale scopo un’immagine viene trasferita su uno smartphone o un tablet per definire le zone. La trasmissione è codificata. Vengono analizzate soltanto le zone da definire individualmente in fase di configurazione. Il sensore registra solo i movimenti in quelle zone e riconosce che lì si muove qualcosa. In futuro sarà possibile anche distinguere fra pedoni e ciclisti e persino fra diverse tipologie di veicoli.
Installazione ed integrazioni successive senza fatica SensorX si collega direttamente all’interfaccia Zhaga-D4i (attacco Zhaga Book 18 Ed. 3) degli apparecchi d’illuminazione stradale. Subito dopo il montaggio è pronto a funzionare. Se le amministrazioni comunali hanno già in funzionamento apparecchi predisposti con interfaccia Zhaga-D4i, basta semplicemente aggiungere SensorX. In questo modo il lampione stradale diventa subito un elemento smart. L’installazione sul lampione stradale presenta innanzitutto il vantaggio che il sensore dispone sempre di luce a sufficienza. Infatti è dotato di una fotocellula che regola le condizioni di luce in modo che i movimenti possano essere rilevati in modo affidabile. In secondo luogo il sensore sfrutta l’alimentazione di corrente già presente nel lampione. Questo tipo
di installazione è possibile solo grazie al consumo molto contenuto, inferiore a un Watt, e rende SensorX conforme alla specifica DALI tipo B. I dati e le informazioni ottenuti dall’elaborazione delle immagini vengono trasmessi tramite DALI ai sistemi di controllo della luce di strade e parchi, ai sistemi di gestione o ai software per il controllo dei sistemi semaforici. Qui i dati vengono analizzati oppure sfruttati per il comando diretto.
Illuminazione mirata
Un’illuminazione basata su sensori si ripaga per molti versi. Innanzitutto procura maggior sicurezza su strade e percorsi. SensorX rileva la presenza di pedoni o veicoli nelle vicinanze. Ne conseguono scenari luminosi che si adattano, ad esempio abbassando la luce quando c’è poco traffico e tornando ad
Anche in applicazioni outdoor il SensorX registra la zona circostante in modo affidabile sfruttando la Machine Vision
Il sensorX di Tridonic, basato sull’intelligenza artificiale, registra i movimenti su strade e percorsi pedonali in modo da illuminarli con affidabilità pur consumando il minimo
Soluzioni
Nell’ambito di un progetto pilota, la città sudcoreana di Gimpo City ha scelto di utilizzare lampioni intelligenti. A tutto vantaggio dell’ambiente e con risparmio economico: Il consumo mensile di elettricità si è quasi dimezzato
aumentarla quando i passaggi si intensificano. Questo permette alle persone di muoversi di notte con un’illuminazione sicura di strade e percorsi, senza che l’intera città debba rimanere illuminata in modo permanente. Il sistema però presenta un altro effetto positivo. Con l’illuminazione mirata dei percorsi si riducono le emissioni luminose. Se per strada non c’è nessuno, serve anche meno luce. In pratica il comando basato su sensori contribuisce non soltanto alla sicurezza ma anche al senso di benessere degli abitanti. Inoltre, l’illuminazione puntiforme e il dimming abbassato nei momenti di calma fa risparmiare sulla corrente elettrica riducendo i costi energetici dell’amministrazione comunale. In un progetto pilota con un sensore che comandava fino a cinque apparecchi, è risultato un potenziale di risparmio del 50% circa.
Gestione di parcheggi in tempo reale
In parcheggi e garage interrati la segnalazione della disponibilità basata su un sensore non è cosa nuova. Finora gli urbanisti si servivano spesso di sensori magnetici incassati nei fondi stradali. All’esterno però questi sensori vanno soggetti ad errori, per esempio in caso di forti nevicate. Inoltre, se si modificano le disposizioni dei parcheggi bisogna estrarli con fatica e incassarli di nuovo. A lungo andare questo si rivela non solo complicato ma anche costoso, e non lascia spazio alla flessibilità. Con SensorX la zona di parcheggio si definisce esattamente in fase di configurazione. Il sensore analizza la presenza media di veicoli negli ultimi dieci minuti e segnala in quali zone si trovano. Se le modifiche ai parcheggi richiedono una nuova definizione
delle zone di sosta, questa si esegue sul posto in pochi minuti utilizzando uno smartphone o un tablet via Bluetooth, senza dover rimuovere o modificare il sensore.
Il futuro dei sensori
Misurare la densità del traffico e ottimizzarne il flusso riserva altre possibilità oltre al dosaggio della luce. Il sensore conta quanti veicoli attraversano una certa zona in intervalli programmabili da 20 secondi a dieci minuti. Con i dati che si ricavano, gli urbanisti potranno giungere ad importanti conclusioni. Per esempio vedono dove si verificano spesso ingorghi e code e quali strade sono utilizzate più o meno frequentemente del previsto. Sulla base di questi dati, sono in grado di ottimizzare il tracciato stradale, regolare i circuiti dei semafori o aprire corsie supplementari per il traffico. Quindi in futuro gli ingorghi in città potranno essere monitorati ancora più da vicino ed evitati grazie alla misurazione dei dati, riducendo così le emissioni di CO2. La tecnologia trova applicazione anche nei parchi e negli spazi verdi per rinaturalizzare i sentieri poco usati o crearne di nuovi in base ai modelli di movimento.
In pratica i sensori si possono installare in quasi tutti gli spazi pubblici di una città, allo scopo di dare più sicurezza e rendere più fluido il traffico. Servono agli urbanisti per ottimizzare la viabilità e per aumentare la sicurezza di tutti i passanti. Il risparmio economico derivante dalla riduzione dei consumi energetici fa sì che il costo dell’installazione dei sensori venga solitamente ammortizzato già nel primo anno. La tecnica dà anche un contributo alla tutela climatica e fa diventare intelligenti le nostre città.
Il SensorX di Tridonic misura il numero di veicoli, biciclette e pedoni, nonché la presenza di persone per la misurazione dell’illuminazione stradale e del traffico
Con SensorX diventa comodo e facile adattare le zone di parcheggio
I PROFESSIONISTI
DEL SETTORE
BUILDING
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Palazzoli celebra i 20 anni di successi
U
na serata di musica per celebrare l’evoluzione e i successi internazionali e la premiazione del progetto artistico
a cura della Redazione
Una notte magica ha avvolto Palazzoli durante la Celebrazione dei suoi 120 anni. In una cornice incantevole, la serata ha segnato il traguardo di 120 anni di storia, fatti di successi, valori, innovazioni straordinarie ed elettrizzanti, che hanno reso Palazzoli una realtà unica nel suo settore. Il presidente, Cav. Lav. Luigi Moretti, ha accolto con orgoglio collaboratori, famiglie e ospiti illustri, tra cui il Prefetto di Brescia, Andrea Polichetti, la sindaca di Brescia, Laura Castelletti, e altre personalità istituzionali. Con un discorso carico di passione, ha sottolineato l’importanza di una squadra che, giorno dopo giorno, riesce a unire tradizione e innovazione, incarnando pienamente la determinazione e la concretezza bresciana. Dinanzi a una platea di 400 invitati, il presidente Moretti ha evidenziato il successo internazionale dell’azienda, ricordando il pionieristico lancio della prima presa volante al mondo con interruttore di sicurezza. Ha inoltre sottolineato le significative realizzazioni, tra cui l’illuminazione e l’elettrificazione della “Linea 4” Metropolitana di Milano, l’illuminazione dei moli della Royal National Lifeboat Institution in Inghilterra, l’elettrificazione del circuito di “Formula E” in
Laura Castelletti, Sindaca di Brescia
Emma Castellani, vincitrice del progetto artistico
La celebrazione dei 120 anni è stata anche l’occasione per annunciare il vincitore del progetto Palazzoli in Arte, il 1° Concorso che ha sviluppato un tema legato allo scorrere del tempo con gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Brescia.
Questa iniziativa, che ha coinvolto gli studenti iscritti per l’anno accademico 2023-2024, rappresenta un ponte tra l’arte e l’industria, teso a valorizzare la creatività delle nuove generazioni e il legame con il territorio.
Il tema scelto dalla Commissione riflette sul concetto di tempo come forza inarrestabile che modella la storia. Dal 1904 al 2024, l’azienda ha attraversato oltre un secolo di cambiamenti, e ha rappresentato un simbolo di resilienza e adattabilità in un mondo in continua evoluzione. Gli studenti partecipanti sono stati invitati a progettare un’opera che incarnasse questa idea di trasformazione costante e la capacità di affrontare le sfide del tempo.
Kuwait City. La Ricerca e Sviluppo si è distinta per l’attività tecnico-scientifica, culminata nel deposito di oltre 20 brevetti internazionali, e per gli sforzi nella tecnologia Industria 4.0, con l’installazione di sistemi produttivi automatici e integrati con le altre funzioni di fabbrica. Il presidente ha concluso sottolineando l’importanza di guardare al futuro con determinazione: “Incontro al futuro” è stato lo slogan di questo 120° compleanno per la Palazzoli, e rimane lo stile con il quale tutta la squadra affronta ogni giornata di lavoro”. La serata si è conclusa con un caloroso brindisi sotto l’albero di Natale, simbolo di unità e prosperità aziendale.
La giuria ha valutato ogni progetto con attenzione, considerando qualità, originalità formale, coerenza con il tema proposto e fattibilità tecnica. Dopo un’attenta discussione, la giuria ha unanimemente selezionato il progetto “Il tempo non è” di Emma Castellani come vincitore del concorso, apprezzando la sensibilità con cui è stato affrontato il tema, la chiarezza delle intenzioni progettuali e l’eleganza formale dell’opera, che si distingue per un’estetica minimale ed evocativa. Il progetto di Emma Castellani parte dalla riflessione che non è il tempo a “passare”, ma l’essere umano a transitare attraverso di esso. L’opera consiste in sei totem in acciaio inox specchiante, che raffigurano l’idea dell’istante. Chi passa davanti all’opera vede riflessa la propria immagine, catturata in un continuo divenire, che sottolinea il cambiamento incessante e la natura effimera del momento. Ogni totem presenta piccole iscrizioni tratte dalla poesia “Il tempo è” di Henry Van Dyke: Il tempo è troppo lento per coloro che aspettano, troppo rapido per coloro che temono, troppo lungo per coloro che soffrono, troppo breve per coloro che gioiscono; ma per coloro che amano, il tempo non è.
Nel 2025, avrà inizio la seconda edizione del concorso Palazzoli in Arte, nuovamente in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brescia Santa Giulia. Questo nuovo capitolo continuerà a valorizzare la creatività e il talento artistico degli studenti, consolidando il legame tra impresa e arte.
Il progetto vincitore di Palazzoli in Arte
E-commerce rinnovato
S emplificato il processo di ordine e la consultazione del catalogo in mobilità con oltre 750mila articoli: la nuova app è stata già scelta da oltre 20mila utenti
A cura di Gustavo Dolci
Sonepar Italia continua ad accelerare il processo di trasformazione digitale del suo business e lancia una nuova app di e-commerce completamente rivista.
L’applicazione, che propone un’interfaccia e un’esperienza utente aggiornate e l’opzione per l’accesso biometrico, mira ad accrescere l’utilizzo dello smartphone per visualizzare gli oltre 750mila articoli gestiti, intercettando le richieste degli utenti dello store che vedono
nell’app non solo una modalità per effettuare ordini veloci ma anche e soprattutto uno strumento per verificare la disponibilità dei prodotti, scansionare codici con lo smartphone nei punti vendita o in cantiere e, in generale, per avviare il processo di acquisto in situazioni in cui non è possibile accedere a un pc. Disponibile ora nell’app anche l’opzione “modalità Business”, che nasconde i prezzi e permette ai professionisti di effettuare
trattative riservate, utilizzando la app Sonepar Italia come un vero e proprio catalogo. L’obiettivo di Sonepar Italia è far transitare fino al 10% degli ordini attraverso l’app, raggiungendo un volume di 150 milioni di euro entro la fine del 2026.
Al di là di queste proiezioni, l’app, che già nella sua versione precedente era stata scelta da 20mila utenti, rappresenta un volano strategico per il potenziamento della piatta-
forma di e-commerce, su cui l’azienda punta a spostare circa il 30% degli ordini nel prossimo biennio. La nuova app è nelle intenzioni dell’azienda anche uno strumento utile per consolidare una posizione di avanguardia nel settore nello sviluppo delle nuove tecnologie, ambito in cui Sonepar Italia ha fatto da apripista con la prima applicazione nel mercato di riferimento già nel 2014 e con la partecipazione all’interno del Gruppo internazionale al team di sviluppo e implementazione della piattaforma di e-commerce Spark. <<Abbiamo intenzione di rafforzare ulteriormente il nostro presidio del canale digitale e per questo intendiamo proseguire sulla strada del miglioramento continuo degli strumenti messi a disposizione dei nostri clienti>> dichiara Sergio Novello, presidente e ad Sonepar Italia. <<L’app è un tassello fondamentale nella strategia omnicanale adottata da Sonepar perché costituisce una porta d’accesso veloce al nostro catalogo e alla piattaforma di e-commerce e consente agli utenti di avviare il processo di ordine per poi concluderlo magari da una postazione fissa o al banco di uno dei nostri store>>.
L’azienda continua a investire nello sviluppo dell’e-commerce, con particolare attenzione al mobile, per offrire un’esperienza di acquisto sempre più integrata. Questa strategia omnicanale combina il mondo digitale con la rete di punti vendita fisici, garantendo una presenza capillare sul territorio e un sistema logistico avanzato. Non a caso, l’ulteriore passo in avanti nel processo di trasformazione digitale giunge a pochi giorni dall’inaugurazione a Pomezia del secondo hub logistico hi-tech, con cui Sonepar Italia si propone di potenziare ed efficientare la distribuzione dei prodotti con consegne entro le 24 ore, e a valle di una serie di importanti acquisizioni aziendali volte a consolidare la presenza fisica in tutta la penisola.
Eventi
Giornate dell’installatore elettrico
In
Fiera Bergamo oltre 12.000 visitatori per i due eventi dedicati ai settori Edilizia e Impiantistica
a cura della Redazione
Con oltre 12mila presenze complessive si è concluso nel tardo pomeriggio di ieri in Fiera Bergamo il debutto dell’accoppiata di Promoberg formata da ‘Edil Fiera dell’Edilizia’ e da ‘Le Giornate dell’Installatore elettrico’ (IE). La seconda edizione di IE dedicata agli operatori del settore è stata prolungata di un giorno (fino a sabato) rispetto allo scorso anno, così come per Edil (aperta anche al grande pubblico) che ha anticipato di un giorno (giovedì) la tradizionale apertura del venerdì. Il risultato dell’incremento complessivo degli espositori e dei visitatori (in crescita dell’7% rispetto alla somma dei dati delle singole due fiere nel 2024) conferma la bontà del progetto, che, unendo due filiere collegate da molti punti in comune, ha consentito
agli operatori di confrontarsi e dialogare (sia nell’area espositiva che nei tanti eventi collaterali, tra convegni, tavole rotonde e workshop tecnici) sul futuro del mondo delle costruzioni e dell’impiantistica e al grande pubblico (all’interno di Edil) di potersi confrontare direttamente con le imprese e i servizi del settore.
Tra gli stand - allestiti su 18mila metri quadrati da circa 190 espositori (oltre 150 per Edil, i restanti per Le Giornate dell’Installatore elettrico) provenienti da nove regioni italiane e quattro paesi stranieri - spazio alle importanti realtà di settori storici e d’eccellenza del nostro territorio (riconosciuto come riferimento in particolare per il settore dell’Edilizia) in Italia e nel mondo, che hanno portato al
centro espositivo e congressuale di via Lunga il meglio della produzione e dei servizi attuali, con cantieri (che siano piccoli o riguardanti le grandi opere che stanno cambiando e cambieranno sempre di più anche il nostro territorio) in cui sono indispensabili temi quali l’innovazione, il digitale e la formazione. Forte interesse in particolare per l’hi-tech e le innovazioni con una marcia in più, che hanno richiamato in fiera, oltre ad operatori e buyer e tutti i media locali/regionali, anche quelli nazionali (citiamo per tutti Tgr Leonardo, telegiornale tematico nazionale della Rai).
Oltre all’ampia offerta espositiva, ha assunto una rilevanza sempre maggiore anche il programma convegnistico, che ha messo a confronto le diverse realtà (imprenditoriali, istituzionali, economiche, associative e formative) con l’obiettivo di aggiornare gli operatori (anche i più esperti) viste le nuove normative e di unire le forze per raggiungere obiettivi concreti condivisi.
“Promoberg rappresenta tutto il sistema associativo datoriale di Bergamo - sottolineano Luciano Patelli e Davide Lenarduzzi, rispettivamente Presidente e Ad della società che gestisce da sempre la Fiera di Bergamo - e da sempre è impegnata, in tutte le manifestazioni che organizza, a creare e sviluppare continue proficue sinergie per sostenere le imprese e lo sviluppo economico (ma non solo) del nostro territorio. Ciò è risultato ben evidente anche con Edil e Le Giornate dell’Installatore elettrico, con il coinvolgimento non solo delle imprese (ovviamente indispensabili, e alle quali va il nostro ringraziamento per aver sposato il nostro progetto), ma anche delle istituzioni, delle associazioni e delle realtà (pubbliche e private) che a vario titolo sono collegate alle due filiere. La scelta, fortemente voluta, di allestire le due manifestazioni in contemporanea, ha raccolto consensi positivi e ha prodotto un aumento dei dati riguardanti il numero degli espositori e quello dei visitatori. Risultati favoriti anche dalla nostra
decisione dell’ingresso gratuito ad entrambe le manifestazioni, per sostenere le imprese e agevolare le famiglie. Bergamo è un territorio stracolmo di eccellenze, e se riusciamo (come sta accadendo in diverse occasioni), a fare rete, nessun traguardo ci è precluso: la conferma in tal senso è emersa chiaramente durante i numerosi convegni promossi all’interno delle quattro giornate. Promoberg è ovviamente pronta e come sempre disponibile a fare la sua parte, per il bene del nostro territorio. Infine, ma non meno importante, sottolineiamo come Edil e Le Giornate dell’Installatore elettrico si sommano ad altre due nostre fiere specializzate di settore: CaseItaly e il Salone del Mobile: quattro eventi con cui la Fiera di Bergamo nel 2025 diventa il punto d’incontro, confronto e di riferimento nazionale per tutti gli aspetti del settore Casa, dalle fondamenta agli arredamenti interni ed esterni, passando per l’involucro edilizio e l’impiantistica”.
Elena Tiraboschi e Andrea Ferriani, che ricoprono all’interno de Le Giornate dell’installatore elettrico i ruoli di Project manager e presidente del comitato scientifico: L’accoppiata delle Giornate dell’Installatore elettrico e la Fiera dell’Edilizia si è dimostrata positiva, perché ha permesso un confronto molto utile e costruttivo tra due settori che si interconnettono moltissimo. Tra gli stand le imprese hanno portato le ultime novità, e non sono mancate le scuole, per la formazione di figure professionali molto richieste, soprattutto se hanno competenze elevate e specifiche. Anche nel nostro caso, sono stati particolarmente apprezzati i numerosi incontri formativi, curati dalle principali associazioni del settore (cito per tutti Federesco, Albiqual, Comitato elettrotecnico italiano Cei, Cna Bergamo, Consorzio Artigiani Elettrici Cae, gli Ordini della provincia di Bergamo degli Ingegneri e dei Periti Industriali (questi ultimi hanno anche tenuto in Fiera la loro assemblea annuale), l’associazione KNX legato alla domotica, le scuole bergamasche intervenute (ABF di Albino e Trescore, ENAIP di Dalmine, ENGIM di Brembate, AFP patronato san Vincenzo di Bergamo). Abbiamo inoltre ospitato l’assemblea annuale dell’Ordine dei Periti della Provincia di Bergamo, che nella giornata di sabato 22 ha portato in fiera oltre 200 periti. Inoltre, organizzate dai Salesiani Lombardia, si sono svolte delle gare di cablaggio per la Formazione ed il lavoro CNOS - FAP, Educational Partner di Fiera IE, culminate con le premiazioni agli studenti e alle scuole che si sono particolarmente distinte”.
Proposte
ANKER SOLIX
Nuova soluzione di accumulo
Anker SOLIX annuncia il lancio di Anker SOLIX Solarbank 2 AC, l’ultimo sistema di accumulo di energia nato della serie Solarbank 2. Solarbank è particolarmente adatto per tutti coloro che possiedono già un impianto fotovoltaico e desiderano immagazzinare in modo sicuro l’energia solare prodotta in modo sostenibile.
Anker SOLIX Solarbank 2 AC è dotato di batterie al Litio-Ferro-Fosfato (LFP) efficienti e particolarmente sicure, che si distinguono per una durata eccezionale. L’accoppiamento in alternata, che dà il nome al sistema (AC), lo rende più flessibile da integrare in impianti fo-
dei sistemi di accumulo di energia solare in configurazioni esistenti. Inoltre, grazie alla funzionalità „Plug and Play“ è possibile ridurre drasticamente i tempi di installazione. Solarbank 2 AC è compatibile con tutti i micro-inverter progettati/tarati per 800 watt. Questo rende il sistema particolarmente adatto per gli utenti che già utilizzano un sistema solare da balcone e sono alla ricerca di una soluzione intelligente di accumulo di energia. Secondo la delibera 315/2020/R/eel pubblicata dall’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA), il Solarbank 2 AC può immettere fino a 800 watt nella rete elettrica. Due MPP-Tracker (MPPT) aggiuntivi consentono fino a 600 watt per ogni ingresso, per un totale di 1200 watt disponibili tramite pannelli solari potenti. In questo modo, è possibile ottenere fino a 2000 watt, raggiungendo così il massimo rendimento e risparmio consentito dalla legge.
Gli utenti che desiderano immagazzinare ulteriore energia possono aggiungere fino a cinque batterie supplementari al Solarbank 2 AC, ciascuna con una capacità di 1,6 kilowattora. In questo modo, sono disponibili complessivamente fino a 9,6 kilowattora. Grazie alla connessione intuitiva tramite presa, le singole batterie possono essere facilmente e rapidamente impilate e collegate tra loro. www.ankersolix.com
HAIER AC ITALY Una nuova gestione dell’energia
Haier AC Italy, la divisione dedicata alla climatizzazione parte di Haier Group, ha presentato a Key il prodotto di punta della linea fotovoltaico, l’E-Tower, una nuova soluzione pre-cablata monofase che comprende inverter ibrido, BMS, batteria e quadri di distribuzione AC e DC, pensata per semplificare e ottimizzare la gestione dell’energia.
Grazie al suo design modulare, questa tecnologia intelligente, sicura e scalabile si adatta perfettamente alle esigenze di ogni utente, garantendo un approccio flessibile e affidabile. Con vantaggi derivanti dalla riduzione dei tempi e dei costi di installazione; dalla gestione dell’energia che avviene in modo affidabile e sicuro; dalla flessibilità della soluzione in base al fabbisogno energetico. Con l’obiettivo di promuovere sostenibilità, risparmio energetico e comfort, protagonista
è anche l’ecosistema integrato di Haier che grazie all’app hOn permette di controllare e monitorare tutti i dispositivi Haier direttamente dallo smartphone. Dalla climatizzazione al riscaldamento, dal fotovoltaico agli elettrodomestici, l’intera abitazione è gestibile da una sola piattaforma digitale. Inoltre, per gli installatori è attivo l’Haier Installer Program, un’iniziativa esclusiva lanciata da Haier Energy per supportare e valorizzare i professionisti dell’installazione attraverso formazione specializzata alla fine della quale viene rilasciata una certificazione, assistenza tecnica dedicata e opportunità di crescita professionale.
L’obiettivo è quello di rafforzare la rete di installatori qualificati per offrire soluzioni energetiche all’avanguardia e in linea con i più elevati standard del settore.
www.haiercondizionatori.it
FINDER
La gamma OPTA cresce
Finder arricchisce il suo catalogo con la versione Codesys® del Programmable Logic Relay OPTA. Questo modello, basato sul primo ambiente di sviluppo al mondo indipendente per PLC, è riconosciuto e utilizzato in milioni di applicazioni industriali e, questa sua diffusione, permette di espandere ulteriormente le possibilità applicative in ambito building e industrial automation. Progettato per la programmazione secondo lo standard industriale internazionale IEC 61131-3 (IL, ST, LD, FBD, SFC), il software Codesys® (Controlled Development System) offre anche strumenti per la simulazione, la configurazione hardware, la visualizzazione e la gestione dei progetti. Come per OPTA Arduino® Advanced, la versione Codesys® Tipo 8A.04.9.024.832C presenta 8 ingressi (analogici o digitali), 4 uscite a relè 10 A e dispone di diverse opzioni di connettività come l’innesto USB di tipo C (per la programmazione, il data logging e l’alimentazione durante la programmazione), la porta RJ45 per connessioni Ethernet o MODBUS TCP/IP, la porta RS485 per connessioni seriali e MODBUS RTU e il modulo Wi-Fi integrato. Inoltre, è utilizzabile in combinazione con gli alimentatori dedicati SELV modulari a basso profilo con uscita DC a 12 W (781212302482) o 25 W (782512302482) e dotati di protezione termica interna (con spegnimento dell’uscita), protezione al cortocircuito e protezione da sovratensione. Questa novità si aggiunge alla gamma di OPTA Arduino® per offrire sempre più scelta e autonomia nella gestione dei progetti. www.opta.findernet.com
GEWISS
Soluzione
per la ricarica rapida
I-FAST è la gamma di stazioni di ricarica a corrente continua (DC) da 30 kW a 180 kW che permettono di ridurre i tempi di ricarica e ottimizzare le soste. Grazie all’elevata affidabilità e robustezza e al design raffinato, le stazioni I-FAST sono perfette sia per contesti urbani che extraurbani e rappresentano la soluzione ideale per ricaricare qualsiasi tipo di veicolo elettrico in parcheggi ad alta rotazione (sia privati che pubblici), autostrade, superstrade e aree di servizio. Ricarica ultraveloce: fino a 180 kW, con la possibilità di aggiungere la funzionalità di Load Sharing alle unità I-FAST Station per modulare dinamicamente la potenza massima per ogni sessione, in base allo stato di ricarica del veicolo. Connettori di ricarica:
• 1 x CCS2 (vers. Wallbox);
• 2 x CCS2 - 150A (vers. Compact Station);
• 2 x CCS2 - 250A con picco massimo 350A o 300A con picco massimo 500A (vers. Station);
• CHAdeMO disponibile come opzione. L’interfaccia è costituita da un display TFT-LCD da 7” e strisce LED colorate per l’indicazione dello stato di funzionamento (Verde = disponibile, Blu = in utilizzo, Rosso = malfunzionamento). Gli accessori comprendono un sistema di gestione dei cavi e supporto per installazione su basamento in calcestruzzo (vers. Station e Compact Station), piedistallo (vers. Wallbox). Per quanto riguarda le funzionalità smart il sistema dispone di: configurazione tramite portale di bordo e avvio
ricarica tramite App o tessera RFID e aggiornamento OTA. Sono disponibili due versioni, Compact Station e Station, con misuratore di energia AC MID o DC PTB, sistema di pagamenti e, per i modelli da 150 a 180 kW, connettore di ricarica con corrente di picco in uscita 500A. Tutte le stazioni di ricarica I-FAST possono essere collegate in rete tramite WiFi o Ethernet e 4G. Le stazioni di ricarica DC della serie I-FAST sono disponibili anche in versione conforme alle normative di calibrazione. è inoltre prevista la predisposizione Plug&Charge. www.gewiss.com
Nella Serie 8A una nuova versione del relè a logica programmabile
SCHNEIDER ELECTRIC
Continuità per gli ambienti sanitari
In pochi ambiti come quello sanitario la continuità dell’alimentazione elettrica riveste un’importanza cruciale. Un’interruzione di corrente può avere conseguenze drammatiche, compromettendo il funzionamento di apparecchiature mediche di importanza - letteralmentevitale. Per rispondere a queste esigenze, Schneider Electric presenta il nuovo Easy UPS Trifase Modulare, un gruppo di continuità (UPS) modulare progettato per garantire alle strutture sanitarie la massima affidabilità e semplicità di gestione. Easy UPS Trifase Modulare si contraddistingue per la sua facilità di installazione, utilizzo e manutenzione. Il suo design compatto occupa lo spazio di un singolo armadio rack standard (42U, larghezza 19 pollici) che non richiede l’apertura di pannelli laterali per l’accesso ai componenti interni ai fini di manutenzione o aggiornamento. Per questo motivo, si integra perfettamente in qualsiasi ambiente operativo, dalle sale server ai locali tecnici. La modalità Smart Power Test (SPoT) consente inoltre di effettuare test di carico senza la necessità di correnti di ingresso elevate e senza dover utilizzare costosi banchi di prova, semplificando le operazioni di verifica post manutenzione e riducendo i rischi per le apparecchiature. La costruzione modulare di Easy UPS Trifase permette di espandere la potenza da 50 a 250 kW in base alle esigenze, senza interrompere l’erogazione di energia. La funzionalità LiveSwap consente infatti di aggiungere o sostituire i moduli di alimentazione da 50 kW in modo rapido e sicuro, garantendo
la massima continuità operativa anche durante le operazioni di manutenzione o aggiornamento. Questa flessibilità permette di gestire l’investimento in modo oculato, aggiungendo capacità solo quando necessario e adattando l’UPS alla crescita della struttura e delle apparecchiature collegate al carico. Per esempio, è possibile iniziare con un sistema da 50 kW e aggiungere moduli in base all’espansione della struttura o all’acquisizione di nuove apparecchiature da proteggere. www.se.com/it
Il sistema intelligente per la gestione energetica
Midea, leader mondiale nel settore della climatizzazione, del trattamento dell’aria e delle soluzioni home appliances, presenta con orgoglio MHELIOS, il nuovo sistema avanzato di accumulo e gestione dell’energia. MHELIOS nasce come risposta alle esigenze di un consumatore sempre più attento al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale. Questo sistema permette di immagazzinare in modo efficiente l’energia in eccesso prodotta dai pannelli solari, utilizzandola quando necessario. In questo modo, non solo si riducono i costi energetici, ma si trasforma l’energia solare in elettricità capace di alimentare ogni angolo della casa. L’unità di accumulo, infatti, conserva l’energia in eccesso e può garantire una fornitura continua per tutto il giorno offrendo così una soluzione pratica e sostenibile per le esigenze quotidiane. Il sistema di stoccaggio, con una capacità flessibile che può variare da 5 kWh a 40 kWh, si adatta perfettamente a ogni esigenza, permettendo il massimo autoconsumo dei propri impianti fotovoltaici. Un aspetto particolarmente interessante di MHELIOS è il tempo di commutazione di soli 20 millisecondi si evidenzia la capacità del sistema di gestire
il backup e il peak shaving in modalità off-grid, garantendo una fornitura stabile di energia. Immaginate di trovarvi in un blackout improvviso: grazie a questa soluzione, l’interruzione di energia potrebbe addirittura passare inosservata, garantendo una continuità operativa per la vostra casa.
Grazie all’integrazione con l’app goMsolar è un sistema HEMS (Home Energy Management System), che permette un controllo completo dell’energia, ottimizzando i consumi e aumentando l’autonomia energetica ed il risparmio.
La tecnologia innovativa garantisce alte prestazioni, semplicità di utilizzo e monitoraggio in tempo reale. Ma MHELIOS non si ferma alla gestione dell’energia. Il sistema offre anche un controllo intelligente di pompe di calore e sistemi HVAC, grazie alla tecnologia IoT che monitora e regola il consumo energetico in modo ottimale, senza compromettere il comfort abitativo. L’energia in eccesso prodotta dai pannelli solari viene infatti convertita in acqua calda, raffreddamento e riscaldamento, contribuendo a ridurre significativamente i costi energetici.
www.midea.com
MIDEA
SIEMENS
Innovazione per la transizione energetica
Nello spazio espositivo di Siemens di Key, i visitatori sono stati guidati alla scoperta delle ultime innovazioni e del portfolio completo di soluzioni per la gestione intelligente dell’energia: dal rivoluzionario quadro elettrico di media tensione blue GIS SF6-free, alle soluzioni di ricarica ad alta potenza per la mobilità elettrica sostenibile, passando per il dispositivo di gestione dei circuiti terminali SENTRON ECPD. I quadri elettrici di media tensione blue GIS SF6-free rappresentano un’innovazione cruciale per la distribuzione elettrica sostenibile. Recentemente, Siemens e Unareti, società del Gruppo A2A che gestisce la distribuzione di energia elettrica a Milano e Brescia, hanno collaborato per implementare questa tecnologia, contribuendo a ridurre l’impatto ambientale e migliorare l’affidabilità della rete, installando il primo quadro in media tensione isolato in gas privo di SF6 (gas fluorurati a effetto serra) in Italia. Le soluzioni di ricarica ad alta potenza di Siemens, come SICHARGE D e FLEX, estremamente flessibili e scalabili, sono al centro di numerosi progetti sul territorio italiano, come ad esempio il progetto di elettrificazione dei depositi autobus di Firenze, Prato e Lucca di Autolinee Toscane e delle aree di servizio di IPlanet. Queste innovazioni accelerano l’adozione diffusa della mobilità elettrica sostenibile. In linea con gli obiettivi di transizione energetica e digitale, Siemens ha sviluppato un innovativo dispositivo di gestione dei circuiti terminali, SENTRON ECPD. Si tratta di un sistema smart e all’avanguardia che consente un approccio completamente nuovo alla
WATTS
progettazione elettrica, massimizzando sicurezza e flessibilità. Valentini - azienda leader nella produzione di connettori e quadri elettrici con i marchi SYNTAX® e Power-BOX® utilizzati per gestire l’alimentazione elettrica in settori quali l’industria, il broadcasting, i grandi eventi, ecc. -, ha scelto questa soluzione per migliorare la protezione delle apparecchiature e aumentarne l’efficienza operativa. A conferma dell’impegno verso la sostenibilità, protagonista dello stand Siemens è anche Siemens Ecotech, un’etichetta che garantisce elevati standard di trasparenza e riduzione dell’impatto ambientale. Grazie alle tecnologie già dotate di questa etichetta, Siemens si impegna a ridurre al minimo l’impatto ambientale e promuovere l’uso efficiente delle risorse.
Tecnologia smart per il massimo comfort
Negli ultimi decenni la domotica per impianti di riscaldamento e raffrescamento ha compiuto notevoli progressi, evolvendosi da sistemi base a controllo manuale a soluzioni più intelligenti e integrate capaci di garantire efficienza energetica, comfort personalizzato e gestione ottimale del clima domestico. Dal cronotermostato elettronico per caloriferi BT-TH02 RF FC che consente il controllo dei corpi scaldanti regolando la temperatura in maniera precisa e programmabile, ai termostati e moduli di collegamento senza fili con comunicazione in radiofrequenza per la gestione del riscaldamento e del raffrescamento a pavimento multizona, fino al sistema Watts Vision® 2.0 con l’unità centrale BT-CT03-RF wireless, Watts ha ampliato di volta in volta la gamma di dispositivi compatibili con i sistemi di smart home (come il nuovo rilevatore di perdite acqua BLK01-RF e la presa intelligente PR03-RF), consenten-
Il Cronotermostato intelligente con wifi integrato BTK-ST03 RF FC
do il controllo completo del comfort domestico attraverso assistenti vocali (Google Home e Alexa) o l’app dedicata Vision+. Con il miglioramento della connettività e delle tecnologie di automazione, la domotica per il riscaldamento e il raffrescamento è diventata sempre più sofisticata. Le ultime soluzioni multizona, che consentono di con-
trollare e regolare separatamente la temperatura di diverse aree della casa, e la conseguente gestione efficiente delle risorse energetiche sono ora combinate con algoritmi avanzati, che permettono una gestione automatica e predittiva del clima domestico. Il nuovo cronotermostato elettronico wireless BTK-ST03 RF FC di Watts è un termostato smart per la gestione monozona di impianti idronici per riscaldamento e raffrescamento. Grazie alla programmazione settimanale personalizzabile, alla connettività Wi-Fi e la possibilità del controllo da remoto tramite l’App dedicata, il cronotermostato monozona BTK-ST03 RF FC consente di ottimizzare i consumi energetici, automatizzare il controllo della temperatura e migliorare il comfort abitativo, proponendosi sul mercato come soluzione ideale per abitazioni di piccole dimensioni o seconde case. www.watts.eu/it
Consigli di lettura
Norme e formazione CEI
Siglato da UNI (Ente Italiano di Normazione) e CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano) un accordo per condividere iniziative formative dedicate alle Norme UNI e CEI a partire dal 2025. Entrambi gli Enti normatori hanno tra gli obiettivi statutari quello di diffondere la cultura normativa agli operatori del Paese e alle persone (studenti, cittadini, ecc.); questa missione è perseguita ormai da diversi anni grazie all’organizzazione di numerose attività.
UNI, per il tramite del proprio Centro Formazione UNITRAIN, promuove attività di docenza, corsi di formazione, aggiornamenti e conferenze, rivolti sia ai propri associati, sia a imprese e soggetti pubblici e privati anche non associati, che si concretizzano in plurime iniziative volte alla diffusione della cultura connessa alle Norme UNI, avvalendosi, limitatamente all’attività di docenza, anche di professionisti e professioniste esterni/e di comprovata competenza. L’attività di Formazione CEI, denominata MYCORSI, mira a
fornire competenze sempre più avanzate e aggiornate a professionisti/e, personale tecnico e aziende operanti nel settore elettrotecnico, elettronico e delle telecomunicazioni, basandosi su approcci interattivi – inclusi corsi e-learning, sessioni pratiche e casi di studio – che facilitano l’apprendimento continuo, con la garanzia dell’aggiornamento e del continuo miglioramento.
La formazione a firma UNI/CEI, che si concretizzerà attraverso l’organizzazione di Corsi congiunti, rappresenta un’opportunità unica per elevare le competenze nel campo normativo, contribuendo all’innovazione, alla sicurezza e alla sostenibilità.
I temi oggetto della formazione UNI/CEI toccheranno gli ambiti più attuali e richiesti dalle organizzazioni e dalle/dai professionisti. Le prime iniziative congiunte riguarderanno la Direttiva Macchine e sono già aperti altri tavoli di lavoro per l’arricchimento della proposta formativa. mycorsi.ceinorme.it
SACCHI Un’esperienza d’acquisto semplice, intuitiva e personalizzata
Annunciato da Sacchi Elettroforniture il lancio della “Sacchi App”, una nuova applicazione mobile, progettata con tecnologia nativa, pensata per semplificare e velocizzare l’acquisto di materiali elettrici, di automazione e per le rinnovabili. Risultato di un processo d’innovazione continuo, è progettata per soddisfare le esigenze di installatori, quadristi, costruttori di macchine, system integrator, general contractor e tutti i professionisti del mondo elettrico. Grazie a un’interfaccia intui-
tiva, rapida e sicura, l’App offre un’esperienza d’acquisto unica e personalizzata, disponibile sempre e ovunque. La Sacchi App è un vero e proprio strumento che semplifica le operazioni di acquisto dei professionisti per ottimizzare il loro lavoro quotidiano, grazie a un motore di ricerca avanzato e ultrarapido. Con oltre 1 milione di articoli sempre a portata di mano, il materiale elettrico può essere acquistato in modo efficiente e flessibile. La possibilità di accedere al catalogo e consulta-
re disponibilità e prezzi personalizzati in tempo reale e di monitorare lo stato degli ordini direttamente dall’App, consente di risparmiare tempo e aumentare la produttività. L’App offre anche una modalità business che consente di gestire trattative riservate, mantenendo la professionalità in ogni situazione. Ogni attività svolta sull’App si riflette automaticamente sul sito desktop, permettendo di gestire lo stesso carrello su due dispositivi. Questo consente di sfruttare al meglio i vantaggi di entrambe le piattaforme, come la scansione del barcode di un prodotto tramite l’App per accedere alle sue specifiche tecniche o il caricamento rapido di un carrello tramite file dalla piattaforma desktop. Ogni professionista può anche personalizzare la propria esperienza d’acquisto, creando liste di prodotti dedicate per rendere ancora più rapidi i propri acquisti futuri. Non ultimo, l’App è progettata per garantire la sicurezza dei dati, grazie all’ID biometrico che protegge le informazioni sensibili e le transazioni. www.sacchi.it
HAGER BOCCHIOTTI
Ottimizzare il lavoro degli installatori
Presentata da Hager Bocchiotti l’App “Hager Ready”, ideata per supportare gli installatori nella realizzazione di progetti in ambito residenziale e non solo. Assistente digitale personale che si distingue per la sua praticità, fornendo agli installatori una serie di funzionalità utili per progetti di tutti i giorni, “Hager Ready” offre un’esperienza di utilizzo intuitiva, che supporta l’installatore nelle varie fasi di un progetto, dal sopralluogo, alla creazione di schemi elettrici, alla con-
FAAC
Supporto tecnico online
Più veloce, intuitivo e ottimizzato per rispondere alle esigenze di installatori e manutentori, il Portale di Assistenza Tecnica FAAC è stato sottoposto a un restyling, per offrire un’esperienza di supporto tecnico completa. Il nuovo portale è molto più di una semplice
figurazione di centralini e quadri elettrici, fino alla loro installazione. Tra i principali vantaggi offerti dalla App, disponibile anche nella versione per PC, troviamo:
- configurazione rapida e precisa di centralini e quadri: lo strumento permette di risparmiare tempo prezioso e creare configurazioni che rispettano le disposizioni del Capitolo 37 della Norma CEI 64-8;
- strumenti di progettazione pratici: gli installatori possono creare e gestire progetti generando la documentazione tecnica velocemente;
- stampa facilitata: è possibile stampare tutta la documentazione e le etichette per l’identificazione dei servizi sul quadro direttamente dalla App;
- collaborazione in tempo reale: gli installatori, sia che si trovino in cantiere o in ufficio, potranno coordinarsi con i propri colleghi condividendo i progetti sullo spazio in Cloud myHager per una maggiore efficienza;
- accesso immediato a catalogo digitale, documentazione e supporto: l’App offre un catalogo digitale completo con tutte le informazioni sui prodotti, comprese le specifiche tecniche e la documentazione, migliorando la qualità del lavoro e riducendo i tempi di esecuzione;
- vetrina personalizzata dei lavori migliori: tramite la funzione showroom, è possibile mostrare immagini e dettagli dei progetti più rilevanti e ispirare i clienti.
www.hager.com/it
piattaforma informativa. È un punto di riferimento per coloro che vogliono immergersi completamente nel mondo tecnico dell’azienda, offrendo una vasta gamma di strumenti e risorse per facilitare il lavoro quotidiano, ricevere supporto chiaro, semplice e veloce e per rimanere aggiornati sui corsi di formazione organizzati da FAAC.
Tra le molteplici funzionalità, gli utenti possono trovare numerose risorse:
- supporto più semplice, chiaro e veloce: attraverso l’apertura di ticket di Assistenza Tecnica, il team FAAC, altamente qualificato, prenderà in carico la richiesta proponendo una soluzione personalizzata e tempestiva;
- FAQ: per trovare risposte rapide alle domande frequenti, riducendo i tempi di attesa e migliorando l’efficienza del supporto per gli utenti;
- manuali tecnici e istruzioni: per accedere facilmente alle informazioni per l’installazione e l’uso dei prodotti FAAC;
- software e firmware: per assicurare agli utenti l’accesso ai più recenti aggiornamenti e miglioramenti delle funzionalità, ottimizzando le prestazioni e la compatibilità dei prodotti;
- video tutorial: offrono istruzioni visive chiare e dettagliate, facilitando la comprensione e l’implementazione delle procedure di installazione e manutenzione;
- corsi di formazione: per migliorare le competenze degli installatori, garantendo installazioni precise e sicure, e promuovendo l’uso corretto dei prodotti;
- catalistini: per avere sempre con te la gamma completa di prodotti FAAC, comprese le specifiche tecniche e i prezzi di listino;
- catalogo ricambi: per facilitare la ricerca di componenti, accelerare le riparazioni e garantire l’efficienza e l’affidabilità dei prodotti;
- news: per restare sempre aggiornati sulle ultime novità del mondo FAAC, dalle nuove tecnologie ai miglioramenti dei prodotti. www.assistenzatecnicafaac.it
AQ - 67051 - AVEZZANO - COM-CAVI Abruzzo SRL - Via Camillo Cavour, 78 - 0863 497150 - 0863 509165
AQ - 67100 - L’AQUILA - ELETEK SISTEMI SRL - VIA RODOLFO VOLPE
AQ - 67051 - AVEZZANO - REMA TARLAZZI - VIA NUOVA 7/A - 0863-455041 - 0863-1850130
AQ
AQ - 67100 - BAZZANO - SONEPAR ITALIA SPA. - 5 Zona Industriale - 0862-441556 - 0862-441990
AQ - 67100 - L’AQUILA - ACMEI SUD SPA - VIA DELLA CROCE ROSSA 119, int. 11 - 0862/693011 - 0862/693020
AQ - 67100 - L’AQUILA - EDIF - SS 17 Km 32+500 - 0862 452100
AQ - 67100 - L’AQUILA - REMA TARLAZZI - VIA DELL’INDUSTRIA snc NUCLEO IND.LE DI BAZZANO - 0862-44641 - 0862-441470
AQ - 67100 - L’AQUILA - SONEPAR EX DIME SRL - Via Battistelli 3/5 - 0862/401372
VR - 37135 - VERONA - SIME VIGNUDA SPA - VIA TORRICELLI 9 - 045-8270827 - 045-8270870 - SEDE
SEDE
SEDE
PREZZARI per AGEVOLAZIONI FISCALI
NUOVA EDIZIONE 2° SEMESTRE 2024
Rilevazione prezzi
Il Prezzario Impianti Elettrici si compone di oltre 15.000 prezzi relativi a ogni tipologia di impianto elettrico ed elettronico, civile e industriale, di bassa e media tensione. Suddiviso in materiali, noli-costi orari e opere compiute è relativo a edifici residenziali e del terziario; riporta descrizioni e relativi prezzi per trasmissione e distribuzione in bassa tensione; apparecchiature elettriche per impianti in bassa tensione; illuminazione civile e industriale; illuminazione pubblica, per esterni e da giardino, compresi impianti di terra e di protezione dalle scariche atmosferiche; impianti antideflagranti; impianti fotovoltaici ed eolici; impianti di rivelazione incendi; impianti di illuminazione e alimentazione elettrica di emergenza; impianti antifurto e antintrusione.
DICEMBRE 2024
L’edizione del Prezzario Impianti Elettrici 2° semestre 2024 contiene l’aggiornamento di tutti i capitoli in base ai listini di dicembre 2024 e delle tabelle della manodopera di tutte le categorie, suddivise per ciascuna provincia italiana.
In particolare sono state revisionate ed ampliate le seguenti voci:
– apparecchi di illuminazione led nel capitolo “impianti di illuminazione civile e industriale”;
– monitor nel capitolo “impianti antifurto e antintrusione”;
– stazioni di ricarica autoveicoli nel capitolo “mobilità elettrica”;
– cavi in fibra ottica nel capitolo “Fibra ottica”.
CLIMATIZZAZIONE
Residenziale
RESIDENZIALE
ECOSISTEMA HAIER
Tecnologie che purificano l’aria e offrono un comfort a 360°.
Haier offre un ecosistema interconnesso che unisce innovazione, comfort e funzionalità per garantire prestazioni superiori e rispetto per l’ambiente. ESTETICA E FUNZIONALITÀ CHE DIALOGANO IN ARMONIA