L'Ammonitore n. 9 dicembre

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FIERE ED EVENTI

ISSN 0003-1925

FIERE ED EVENTI

Euroguss 2024

Solutrans un’edizione storica

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#9 Anno 79 - Novembre/Dicembre 2023

www.ammonitore.com

MENSILE D’INFORMAZIONE PER LA PRODUZIONE E L’AUTOMAZIONE INDUSTRIALE EDITORIALE

INTELLIGENZA ARTIFICIALE

IA, sostenibilità e manifattura industriale: sinergie promettenti Fabio Chiavieri

L’efficienza del cervello umano è evidente nella sua capacità di elaborare informazioni, apprendere e adattarsi. La sua complessità è dovuta dalla presenza di miliardi di neuroni – in media 86 miliardi – interconnessi tra loro a formare le cosiddette reti neurali che trasmettono segnali elettrici e chimici. Oggi la scienza si sta impegnando a costruire macchine simili al cervello cercando di scoprire come esso possa operare in maniera tanto efficiente ed economica e, soprattutto, impiegare i suoi stessi principi. Si stima che il costo energetico del cervello sia intorno ai 20 W. Se si volesse costruire con un hardware convenzionale un sistema che simula il suo funzionamento avremmo bisogno di 10 Megawatt, grossomodo la potenza necessaria per alimentare una cittadina di circa 3.300 abitazioni calcolando una potenza massima installata di 3 kW per abitazione. Si capisce come, oltre alle difficoltà insite nel replicare i meccanismi di funzionamento del nostro cervello, si sommi un costo energetico non sostenibile. In occasione di Innovazionepiù, convegno dedicato all’innovazione digitale organizzato da Edra, è stato presentato lo stato dell’arte della ricerca scientifica che punta non solo a replicare al meglio il cervello umano, ma anche alla sostenibilità di questa replica. Il Reservoir Computing, sviluppato all’Università di Pisa, per esempio, rappresenta una tecnologia con un grande potenziale sotto questo punto di vista, innanzitutto, perché dà ottimi risultati quando deve elaborare dati dinamici, per esempio, in ambito finanziario, nel monitoraggio di Smart Appliances o per applicazioni Human State Monitoring. Un’ulteriore frontiera è rappresentata dal calcolo neuromorfico, che si avvicina al modo di funzionamento dei neuroni biologici che uniscono memoria e calcolo a differenza di ciò che accade nei nostri PC che hanno CPU e memoria separate. Queste abilità rientrano nel concetto più ampio di Intelligenza Artificiale le cui prime applicazioni stanno già rivoluzionando il nostro modo di vivere ma anche il panorama della manifattura industriale. Questa convergenza tra IA e mondo manifatturiero rappresenta il futuro in cui all’efficienza operativa si combina la responsabilità ambientale. Al momento i principali vantaggi derivano dalla possibilità di prevedere le dinamiche del mercato, dalla gestione automatizzata della produzione e delle catene di approvvigionamento, dal monitoraggio dei consumi energetici. Un aspetto per alcuni versi meno facile da superare - d’altronde, come non comprenderlo - è conquistare la “fiducia” verso questa tecnologia necessaria alla sua adozione diffusa. Non è solo questione di sicurezza dei dati e trasparenza dei logaritmi, si tratta di “etica”, quella che, a volte, si perde tra le sinapsi del nostro cervello.

Verso un’Intelligenza Artificiale efficiente e sostenibile

L’aspetto della sostenibilità è diventato sempre più rilevante nello sviluppo di algoritmi di deep learning e intelligenza artificiale (IA) in generale. Durante il convegno digitale InnovazionePiù 2023, il professor Claudio Gallicchio ha illustrato come il Reservoir Computing insieme a strategie di implementazione come sistemi neuromorfici ed edge computing può contribuire a rendere l’IA più sostenibile, riducendo il consumo di risorse e l’impatto ambientale associato allo sviluppo e all’implementazione di algoritmi di addestramento A PAGINA 14

fabio.chiavieri@ammonitore.it

AUTOMAZIONE

EVENTO

La gestione digitale delle scorte e degli stock

INTERVISTA

Strategie di crescita a 360°

Nasce la nuova gamma di elettroutensili

L’integrazione di piattaforme avanzate CAD e PLM di PTC ha permesso a Modula, protagonista nel mondo dei magazzini automatici verticali e orizzontali, di rivoluzionare i suoi prodotti.

Presentati ufficialmente alla stampa durante l’evento all’ Aruba Data Center i nuovi elettroutensili a filo e a batteria sono entrati sul mercato dell’MRO (Maintenance, Repair and Operations), ampliando l’offerta FERVI

Grazie alla capacità di diversificare i suoi prodotti non solo nel settore automobilistico, ma anche nelle macchine movimento terra, nell’aerospaziale, e nella meccanica generale, Heller è pronta ad affrontare con ottimismo il prossimo futuro.

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IN PRIMO PIANO PARTNERSHIP

Mikron Tool dà il benvenuto alla delegazione di DMG MORI

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n. 9 novembre/dicembre 2023 www.ammonitore.com

Fondato nel 1945 da Mino Tenaglia

Redazione

Marco Tenaglia • • Direttore Responsabile Marco Tenaglia • Coordinamento Editoriale Area Industry marco.tenaglia@quine.it - cel. 329 8490024 Fabio Chiavieri • Direttore tecnico fabio.chiavieri@ammonitore.it Cristina Gualdoni • Segreteria di Redazione cristina.gualdoni@quine.it - cel. 347 7623887

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Testata Associata

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Il 12 ottobre 2023, Dr.-Ing. Mori, Presidente di DMG MORI CO., LTD. e membri del suo management hanno visitato la sede dello specialista svizzero di utensili da taglio Mikron Tool ad Agno. Mikron Tool e DMG MORI intrattengono da anni una stretta relazione, suggellata nel 2019 dalla partnership DMQP. Il motivo dell’incontro è stato quello di intensificare la collaborazione per sfruttare ancora meglio l’effetto sinergico derivante dall’esperienza del produttore leader di macchine utensili e dal know-how dello specialista di applicazioni e utensili. L’obiettivo principale è chiaramente il valore aggiunto per il cliente. Grazie alla cooperazione dedicata tra i Excellence Center di DMG MORI con diverse sedi in tutto il mondo e gli specialisti del Tecnology Center di Mikron Tool, i clienti hanno accesso a soluzioni di produzione complete e testate. Questo dà loro l’opportunità di implementare senza problemi le strategie di produzione nella propria produzione e di effettuare investimenti senza rischi inutili. Il risultato dell’unione tra DMG MORI e Mikron Tool si manifesta nell’espansione globale della cooperazione nel settore della

Dr.-Ing. Mori (5° da destra) e membri del management di DMG MORI si sono incontrati con il COO Elio Lupica (4° da ds), il responsabile R&S Alberto Gotti (im) e il responsabile di vendita Marco Cirfeta (2dd) di Mikron Tool

tecnologia medicale e nella maggiore promozione di altri settori come la costruzione di stampi e l’aerospaziale. Verrà inoltre rafforzata la presenza congiunta alle fiere internazionali e ad altri eventi tecnologici, al fine

di presentare al meglio ai clienti il servizio completo per progetti di produzione chiavi in mano. Si è trattato di un incontro prezioso e lungimirante che rafforza la partnership e la fiducia tra le due aziende.

MATERIE PRIME

Incertezza e vulnerabilità per l’industria Italiana L’industria meccanica si avvicina alla chiusura dell’anno in un quadro dominato dall’inflazione stabilmente elevata e dall’incertezza dovuta alla crescente conflittualità in ambito geopolitico, che a sua volta genera l’alterazione delle logiche di business e l’ulteriore frammentazione delle catene di fornitura globali. È quanto emerge dall’ottava edizione del Focus Materie Prime, l’osservatorio congiunturale periodico condotto da Achille Fornasini con cui Anima Confindustria intende delineare le prospettive dell’economia e prospettare le tendenze dei mercati delle commodity di particolare interesse per l’industria meccanica. Secondo Achille Fornasini, responsabile del Laboratorio per l’analisi delle Dinamiche dei Sistemi e dei Mercati finanziari dell’Università degli studi di Brescia e coordinatore dell’osservatorio congiunturale di Anima, «Se lo sviluppo economico planetario si è dimostrato più resiliente del previsto nella prima metà del 2023, gli scenari delineati da istituzioni come il Fondo Monetario Internazionale e l’Ocse per il prossimo futuro sono oggettivamente preoccupanti: pesano sia l’impatto dell’inaspettato forte rallentamento della crescita cinese, sia la materializzazione degli effetti sulle imprese e sui debiti pubblici di molti paesi delle politiche monetarie intraprese dalle banche centrali per controllare l’inflazione, che appare tuttora difficilmente domabile». Il vicepresidente di Anima Confindustria, Pietro Almici, commenta «Incertezza e vulnerabilità sono ostacoli che molti comparti industriali, compresa la manifattura rappresentata da Anima, stanno fronteggiando nel corso del 2023. L’effetto inevitabile di queste condizioni si manifesta in una manifattura che fatica a crescere, con un drastico calo degli ordinativi e un numero crescente di ritardi nei pagamenti che stanno segnando le nostre imprese. Secondo l’ultimo sondaggio diffuso da Anima, infatti, più della metà delle imprese prevede ordinativi in calo nel corso del 2023, rispetto ai valori registrati nel 2022. Una contrazione della domanda che per il 30% del campione arriva a superare il 10%. A ciò si aggiunge – prosegue il vicepresidente Almici – la difficoltà che le aziende riscontrano nel reperire manodopera specializzata in diversi ambiti, un fattore che ostacola enormemente la crescita della manifattura italiana. Inoltre,

sul piano internazionale desta preoccupazione l’attuale fase di recessione della Germania, che costituisce uno dei principali mercati di sbocco della nostra manifattura. Oggi l’industria italiana – ed europea in generale – ha bisogno di

piani strutturali che possano sostenerla nella crescita; in questo periodo storico caratterizzato da inflazione, instabilità geopolitica e altri fattori esogeni, è necessario supportare la meccanica italiana per mantenerla competitiva».


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Düsseldorf, Germany

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RINNOVABILI

Legge di bilancio e Decreto energia aumentano i costi Costo in rapida crescita per l’energia da fonti rinnovabili. È la previsione di ANIE Federazione basata sul combinato disposto delle misure previste, a oggi, dalle bozze del Decreto energia e della Legge di Bilancio 2024, e della dinamica inflattiva che ha già colpito il settore delle FER in Italia. «Fondo di compensazione alimentato dai proprietari di impianti superiori ai 20 kW e tassazione dei contratti di diritto di superficie di durata ventennale per gli impianti FER sono misure inaspettate che vanno nella direzione opposta agli obiettivi fissati per il 2030» è il giudizio di Alberto Pinori, Presidente di ANIE Rinnovabili. La bozza del Decreto energia prevede l’istituzione presso il MASE, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, di un fondo di compensazione e di riequilibrio ambientale e territoriale allo scopo di incentivare le regioni e le province autonome ad ospitare impianti a fonti rinnovabili. I produttori di energia a fonte rinnovabile proprietari di impianti di potenza superiore a 20 kW verseranno nel fondo un contributo di 10 €/kW per tre anni a partire dal 1° gennaio 2024. «Il termine compensazione – prosegue Pinori – ha senso nel settore dell’oil&gas, per attenuare l’impatto ambientale che questi impianti hanno sull’ambiente. Si tratta di un erroneo retaggio del passato che mal si coniuga con le fonti rinnovabili, necessarie per contrastare i cambiamenti climatici e quindi, esse stesse, opere di compensazione per il riequilibrio ambientale e territoriale. Mentre invece avrà un impatto negativo sulla sostenibilità finanziaria degli impianti FER e non si comprende il motivo per cui questo contributo di 10 euro per kW non debba essere versato, a maggior ragione, dagli impianti non FER». Secondo ANIE, questo aspetto impatterà sugli impianti che beneficiano delle de-

trazioni fiscali, sugli impianti dei DM Comunità energetiche, FER X e FER 2, sugli impianti in autoconsumo per la manifattura italiana, sugli impianti utility scale merchant e sui contratti PPA. La Legge di Bilancio dispone (art. 23, comma 5, lettera b), a decorrere dal 1° gennaio 2024, la tassazione dei contratti di diritto di superficie di durata ventennale utilizzati nel settore delle fonti rinnovabili e necessari per affittare le aree destinate agli impianti FER. Oggi l’affitto di tali aree è classificato come compravendita di un patrimonio e quindi è esente da tasse. La Legge di Bilancio stabilisce invece che il canone del diritto di superficie percepito dal proprietario dell’area sia considerato non più come patrimonio, ma come reddito soggetto a una tassazione che potrebbe arrivare anche al 43%. L’aggravio di tassazione espone i proprietari delle aree a costi non preventivati e ciò determinerà un aumento dei costi delle aree stesse, compromettendo anche i progetti i cui procedimenti autorizzativi sono tuttora in corso e quelli già autorizzati per i quali il contratto definitivo del diritto di superficie non si perfezionerà entro il 31 dicembre 2023, inficiando completamente il lavoro svolto sino ad oggi sia dalla pubblica amministrazione sia dagli operatori. «Il settore delle fonti rinnovabili ha bisogno di segnali chiari e inequivocabili verso la transizione energetica e non di misure ondivaghe che tendono la mano destra al settore ritraendo quella sinistra. L’auspicio di ANIE è che le istituzioni ripensino alle due misure per ridurne l’impatto negativo e destinino risorse per il potenziamento degli organici della pubblica amministrazione in affanno negli iter autorizzativi. Soprattutto chiederemo maggior dialogo con le istituzioni per delineare un quadro normativo coerente con le sfide che attendono il Paese», conclude Alberto Pinori.

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IN PRIMO PIANO

A cura della redazione

Calano gli ordini di macchine utensili (-19,9%) Nel terzo trimestre gli ordini interni scendono del 45,1%, mentre l’export scende solo dell’1,7%

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el terzo trimestre 2023, l’indice degli ordini di macchine utensili elaborato dal Centro Studi & Cultura di Impresa di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE segna un calo del 19,9% rispetto al periodo luglio-settembre 2022. In valore assoluto l’indice si è attestato a 63,7 (base 100 nel 2015). Il risultato è frutto della riduzione della raccolta ordinativi che i costruttori hanno registrato sia sul mercato estero che sul mercato interno. In particolare, gli ordinativi raccolti all’estero risultano in calo dell’1,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il valore assoluto dell’indice si attesta a 96,2. Sul fronte interno, gli ordini hanno segnato un arretramento del 45,1%, per un valore assoluto di 24. Barbara Colombo, presidente UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, ha affermato: “I dati elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa confermano il trend negativo che rileviamo da inizio anno e che è determinato da una serie di fattori di differente natura”. “Con riferimento particolare al mercato interno, la riduzione della raccolta di nuove commesse è anzitutto fisiologica e corrisponde ad un generale ridimensionamento della domanda dopo il boom degli ultimi anni. Detto ciò, il processo di transizione digitale che sta attraversando il manifatturiero del paese ha ancora necessità di espletarsi, anche in ragione delle nuove direttive europee in materia di sostenibilità e green manufacturing”. “La trasformazione della nostra industria è sotto gli occhi di tutti ma non è distribuita in modo omogeneo tra grandi, medie e piccole industrie, e non è certamente completata. Poiché questo passaggio rappresenta uno dei principali fattori di competitività del sistema economico del paese, che ha nel manifatturiero il suo pilastro, occorre sostenerlo attraverso misure adeguate”.

“Siamo consapevoli - ha continuato Barbara Colombo - che vi siano disponibilità economiche limitate e una condizione di contesto decisamente complessa ma, ora più di prima, occorrono politiche per lo sviluppo. Per tale ragione accogliamo con favore la decisione di inserire nella bozza della Manovra 2024, il rifinanziamento della Legge Sabatini e gli incentivi per le aziende che tornano a produrre in Italia, così come il taglio delle tasse per cittadini e imprese”. “Riteniamo però fondamentale il potenziamento delle misure per la competitività che dovrebbero essere comprese nel Piano 5.0 che, al momento, resta purtroppo ancora in stand by. A questo proposito confidiamo in una azione puntuale dei nostri rappresentanti di governo in sede europea affinché la Commissione UE conceda lo sblocco di parte delle risorse del Piano RepowerEU da destinare al nostro paese per la messa a terra dei provvedimenti previsti da questo Piano”. “Oltre al potenziamento delle aliquote attualmente in vigore per il credito di imposta sugli investimenti in nuove tecnologie di produzione 4.0, il

Piano, così come già sollecitato dal mondo dell’industria, dovrebbe prevedere, in via strutturale, un sistema modulare di incentivi fiscali che possano essere tra loro combinati e cumulati e che premino maggiormente chi investe in nuove macchine ove la digitalizzazione è anche abilitatore di sostenibilità. In sostanza, la proposta presentata alle autorità di governo pochi giorni fa da Confindustria e 10 associazioni di categoria, tra cui UCIMU, prevede, in aggiunta al credito di imposta per investimenti in tecnologie 4.0, un credito di imposta con aliquota più alta per i progetti di innovazione finalizzati alla twin transition ovvero alla sostenibilità digitale”. “Riteniamo infatti che il Piano aggiornato con questo nuovo impianto sia lo strumento più adatto ad assicurare a tutte le aziende uno sviluppo adeguato al proprio percorso: spingendo chi è già più avanti nel processo di digitalizzazione a lavorare anche sulla sostenibilità, senza lasciare indietro quelle realtà che, invece, hanno appena approcciato il tema dell’interconnessione dei sistemi e delle macchine”. “Sul fronte estero - ha affermato

Barbara Colombo - la raccolta ordinativi è risultata sostanzialmente stazionaria confermando il trend di lungo periodo che evidenzia un andamento più regolare delle commesse ottenute dai costruttori oltreconfine rispetto a quelle conseguite sul mercato domestico ove gli incentivi disponibili nel corso degli anni hanno dato luogo a marcate oscillazioni della domanda”. “In particolare, i costruttori italiani hanno da sempre negli Stati Uniti un partner di eccezione e, in questo momento, la prima area di destinazione dell’export. La vivacità della domanda nordamericana, che ci attendiamo resti tale anche nei prossimi mesi, ha sostanzialmente bilanciato la debolezza di quella asiatica ed europea”. “Ora, l’auspicio è che l’Europa e soprattutto la Germania tornino a lavorare come in passato o anche di più, considerato che il fenomeno del reshoring può avvantaggiare i costruttori italiani già presenti nelle catene del valore tedesche”. “Purtroppo, però, la forte instabilità che deriva dal conflitto in Medio Oriente e che potrebbe innescare nuove tensioni anche nel resto del mondo dove, tra l’altro, il pericolo del terrorismo islamico si è repentinamente riaffacciato, rischia di incrementare ulteriormente l’incertezza del mercato. Grande attenzione va dunque riservata anche alle aree più distanti, a partire dall’Asia dove il presidio dei mercati è decisamente più complesso per le aziende italiane del settore, per lo più PMI”. “Per tale ragione - ha concluso la presidente Barbara Colombo - UCIMU è impegnata nella realizzazione di nuove iniziative a sostegno dell’attività di internazionalizzazione delle imprese. Tra queste sono le due reti di imprese: ITC in India che ha già alle spalle undici anni di attività; e la neonata IMT, in Vietnam che, operativa da settembre, nasce con l’obiettivo di sostenere la penetrazione delle imprese retiste nel paese che rappresenta la porta di accesso a tutto il Sud-Est Asiatico”.


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IN PRIMO PIANO

Lettera aperta della comunità scientifica per la regolamentazione dei modelli generativi nell’AI Act Segnaliamo la lettera aperta della comunità scientifica per la regolamentazione dei modelli generativi nell’AI Act. Bisogna stabilire delle regole per i grandi modelli di AI nell’ambito dell’AI Act. È questo l’appello oltre 200 scienziati rivolgono al Governo italiano, tra cui spiccano i nomi di pionieri dell’AI moderna, come Yoshua Bengio, Stuart Russell e Raja Chatila. La lettara hà già ricevuto inoltre l’adesionidi 6 Istituzioni, fra cui la Fondazione FAIR (il partenariato nazionale PNRR sulla Future AI Research), la Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale, il lab AIISCINI e il Dottorato Nazionale in AI, dimostrando di riflettere quindi il pensiero condiviso dell’intera comunità scientifica italiana dell’IA in senso ampio, multi-disciplinare

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ome scienziati della comunità dell’Intelligenza Artificiale vogliamo far sentire la nostra voce a sostegno della necessità di regole sui grandi modelli generativi, i “foundation model”, nell’ambito della Regolamentazione Europea sull’Intelligenza Artificiale, l’AI Act, in corso di negoziazione finale. I modelli linguistici generativi come GPT-2, GPT-3(.5) e GPT-4, modelli di complessità gigantesca ottenuti per addestramento su enormi risorse di dati da varie fonti (come web, libri, social media e altro), hanno dimostrato prestazioni sorprendenti in una varietà di compiti linguistici. ChatGPT ha introdotto l’uso di tali modelli al grande pubblico globale. Sistemi come Stable Diffusion e MidJourney hanno rivoluzionato la creazione di immagini a partire da descrizioni testuali. Tali modelli generativi (pre-addestrati) possono essere specializzati in una miriade di applicazioni in domini diversi, con effetti dirompenti sulla società e sull’economia: educazione, salute, scienza, tecnologia, industria, pubblica amministrazione, etc., alimentando un ecosistema e una catena del valore innovativi. D’altra parte, questi modelli generativi sono frutto di una tecnologia recente e ancora parzialmente immatura e mostrano evidenti lacune di affidabilità e sicurezza. Fra queste, la mancanza di trasparenza sui dati di addestramento e la loro provenienza, la presenza di bias e di errori imprevedibili (allucinazioni), la facilità di uso per scopi manipolativi (produzione di disinformazione), la difficoltà di interpretare o spiegare le risposte che producono e gli errori che compiono. Nel contesto attuale, è difficile valutare l’impatto sulla società e l’economia a medio/lungo termine, inclusi i rischi esistenziali per la democrazia, la scienza e il lavoro, preoccupazioni espresse anche dagli stessi pionieri che hanno contribuito allo sviluppo della tecnologia dell’AI generativa. Crediamo che l’assenza di regole certe per i modelli generativi, per lo più prodotti da grandi aziende extraeuropee, comporti un forte rischio economico sulle aziende europee e italiane che stanno creando prodotti e servizi basati su tali modelli. L’assenza di regole a monte avrebbe la conseguenza di scaricare sulle piccole e medie imprese europee l’intera responsabilità di essere conformi alle disposizioni dell’AI Act, senza però disporre di alcun controllo sui modelli generati-

vi usati all’interno dei loro prodotti e quindi poter garantire robustezza, trasparenza e affidabilità. Lungi dall’essere un freno per l’industria europea, la regolamentazione applicata ai modelli generativi sposta la responsabilità anche su chi li produce e li mette sul mercato per ulteriori utilizzi, e offre una protezione essenziale che andrà a vantaggio dell’industria europea e italiana e dell’ecosistema emergente dell’AI. Regole a monte garantiscono che i pochi grandi sviluppatori forniscano i meccanismi di trasparenza e fiducia per i numerosi ulteriori attori a valle. Altrimenti, gli utenti finali saranno esposti a rischi che gli sviluppatori dei servizi a valle, e le PMI in particolare, non possono gestire tecnicamente. Le “carte modello” e i codici di condotta volontari - e quindi non sanzionabili - non sono sufficienti, come ampiamente dimostrato dall’esperienza. La regolamentazione, snella ma certa, dei modelli generativi è uno scudo cruciale per la sicurezza dell’industria europea e dei cittadini europei. Facciamo quindi appello al governo italiano perché continui ad adoperarsi per un testo definitivo dell’AI Act che includa regole chiare per i modelli generativi, rinforzando il ruolo dell’Europa di avanguardia globale della regolamentazione dell’Intelligenza Artificiale, consentendo di coglierne le opportunità con le migliori salvaguardie per la sicurezza.

26 Novembre 2023 Per aggiungere la tua firma inquadra il qr code

Firmatari Associazioni e istituzioni: AIxIA - Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale CVPL - Associazione Computer Vision, Pattern Recognition and Machine Learning AILC - Associazione Italiana di Linguistica Computazionale Fondazione FAIR - Future Artificial Intelligence Research Laboratorio Nazionale di Artificial Intelligence and Intelligent Systems del CINI Comitato di coordinamento del Dottorato Nazionale in Intelligenza Artificiale


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AUTOMAZIONE Magazzini automatici

La gestione digitale delle scorte e degli stock L’integrazione di piattaforme avanzate CAD e PLM di PTC ha permesso a Modula, protagonista nel mondo dei magazzini automatici verticali e orizzontali, di rivoluzionare i suoi prodotti, aumentando al contempo l’efficienza dei processi produttivi di Fabio Chiavieri

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a rivoluzione digitale sta trasformando in maniera radicale processi e prodotti aziendali, delineando nuovi paradigmi per affrontare sfide e opportunità che oggi il mercato propone. L’integrazione avanzata delle tecnologie CAD e PLM si sta rivelando una sorta di catalizzatore imprescindibile per realizzare questo cambiamento tecnologico, riducendo i time-to-market, ottimizzando i costi e garantendo la qualità costante del prodotto. In altre parole, la sinergia tra CAD e PLM è uno degli elementi fondamentali per affrontare in maniera moderna le dinamiche del cambiamento in corso.

Codice manuale PLM Windchill di PTC

Stoccaggio ad alta efficienza Modula, nata nel 1987 da un’intuizione dell’ingegner Franco Stefani, è un’eccellenza italiana nella progettazione e produzione di soluzioni automatiche per la gestione delle scorte e degli stock. Il suo marchio è sinonimo di magazzini automatici verticali e orizzontali ideati per ottimizzare lo spazio, risparmiare tempo e migliorare l’efficienza dei processi in svariati settori applicativi quali il Chimico, il Farmaceutico, il Meccanico, il Packaging, l’Automotive solo per citarne alcuni tra i più importanti. «L’innovazione continua fa parte del nostro DNA nella tradizione del suo fondatore ancora oggi sempre presente in azienda e fonte di grandi stimoli per tutti noi – dice Enrico Lazzaris, Group Information Systems Manager di Modula. Una dimostrazione tangibile di questa nostra mission è la nuo-

va facility di Fiorano dove si sta trasferendo circa la metà della nostra forza lavoro a livello di uffici amministrativi, R&D, oltre a nuovi spazi che andremo a utilizzare in futuro. La forza della nostra azienda, oltre all’innovazione, è la capacità di collocare il nostro prodotto all’interno di quasi tutte le realtà produttive, da piccole imprese a gruppi internazionali, con l’obiettivo di migliorarne l’intralogistica. Tra le tante sfide che Modula ha affrontato nel corso degli anni rientrano la riduzione al minimo indispensabile delle attività in outsourcing, l’internazionalizzazione e, più di recente, il processo di automatizzazione e digitalizzazione dei processi produttivi.» Agilità ed efficienza nella progettazione Dietro alla realizzazione di nuovi prodotti ci sono progetti di nuove macchine, nuove applicazioni, nuovi optional da montare su modelli che verranno poi sviluppati in gamma. E dietro tutto ciò c’è un grande lavoro di Ricerca e Sviluppo che consente a Modula di trasferire ai propri magazzini automatici il vantaggio competitivo tecnologico ottenuto con fatica e impegno rispetto ai concorrenti. «Per raggiungere questi obiettivi investiamo molto in risorse e competenze – spiega Claudio Formaggio, R&D Manager di Modula – cercando di assumere ingegneri, sia neolaureati sia con esperienza, che formiamo e aggiorniamo costantemente. Per poter progettare in modo agile ed efficiente, invece, dobbiamo investire in tecnologia ed è su questo aspetto che PTC ci supporta da molti anni in maniera fondamentale, in particolare per ciò che riguarda il CAD parametrico e il PLM. I prodotti Modula nascono da una serie di esigenze tecniche a partire dalla necessità di effettuare una modellazione 3D avanzata e di gestire

grandi assiemi – parliamo di migliaia di componenti – per poi passare a processi di analisi, ottimizzazione, simulazione di meccanismi. Abbiamo an-

che la necessità di poter eseguire una ricerca e un recupero facile dei dati, con la possibilità di disporre della cronologia delle modifiche, di effettuare

Creo consentirà ai tecnici di Modula di operare in tempo reale a livello globale

Stabilimento Modula di Salvaterra (RE)


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il controllo degli accessi e molto altro ancora. Molti di questi bisogni sono condivisi in più strumenti PTC a oggi presenti in Modula che ci aiutano ogni giorno. Internamente sviluppiamo due tipologie di software per il nostro magazzino automatico verticale, uno è un WMS, software di gestione di tutti gli articoli e locazioni che sono contenuti all’interno del Modula; l’altro è dedicato al movimento degli assi e all’interfaccia utente.» Creo, software CAD (Computer Aided Design) di ultima generazione, e Windchill, piattaforma PLM (Product Lifecycle Management) per la gestione del ciclo di vita del prodotto, sono le soluzioni di PTC (NASDAQ: PTC) che Modula ha scelto di utilizzare quale parte fondamentale della sua strategia di trasformazione digitale.

Paolo Delnevo, Vice President Southern Europe & General Manager di PTC Italia

Le motivazioni delle scelte Per quanto riguarda la parte CAD, senz’altro l’ampio spettro di strumenti e funzionalità che, come la Model-based definition (MBD) o il Generative Design, consentono di efficientare il processo di progettazione del prodotto, che nasce digitalmente già completo di tutti gli elementi in termini di disegno, dati e requisiti funzionali. La modalità collaborativa delle ultime versioni di Creo consentirà ai tecnici di Modula di operare in tempo reale a livello globale ovvero accedendo allo stesso progetto CAD anche da siti diversi – mantenendo i dati sempre allineati all’interno di un unico database, che costituirà una fonte di informazione universale per tutta l’azienda e per i partner esterni, sia a monte che a valle. Inoltre, la possibilità di effettuare simulazioni in tempo reale in modo integrato nell’ambiente di progettazione, peraltro supportate dall’integrazione della multifisica avanzata di Ansys, è un plus che consentirà di recepire in modo automatico qualsiasi modifica apportata al modello, a beneficio di efficienza e time to market. Qualsiasi feedback simultaneo risultante dalla simulazione diviene infatti parte integrante del processo di progettazione e non viene percepito come qualcosa di separato: semplicemente si lavora al prodotto, con uno strumento che restituisce un feedback istantaneo su quanto sviluppato fino a quel momento. Accanto a Creo, Modula ha scelto di utilizzare Windchill quale PLM di ultima generazione per gestire il ciclo di vita dei suoi prodotti in un’ottica di completa integrazione della catena del valore. Con Windchill, Modula ha inteso gettare le fondamenta di una architettura integrata con l’obiettivo di trasformare il PLM in un vero e proprio backbone digitale su cui appoggiare tutti, o per lo meno, la gran parte dei suoi processi, sia interni che esterni: dall’ingegneria alla subfornitura, dalla progettazione alla

distribuzione delle informazioni, non solo a livello dipartimentale, ma anche sul piano fabbrica. Un unico repository consentirà al personale interno, così come ai fornitori, di accedere a dati di prodotto sempre aggiornati e alle ultime versioni dei disegni tecnici, il tutto in ottica di miglioramento della qualità, riduzione dei costi e dei tempi, oltre che di maggiore resilienza della supply chain a fattori esterni. «Collaborare con una realtà italiana come Modula, nota nel mondo per la qualità, efficienza e flessibilità delle sue soluzioni di stoccaggio, ed essere riconosciuti quali fornitori che, con le proprie soluzioni digitali, sono in grado di offrire valore a livello enterprise è per noi un grande riconosci-

mento - afferma Paolo Delnevo, Vice President Southern Europe & General Manager di PTC Italia. Con i nostri prodotti, Modula sarà in grado di accelerare la sua strategia di trasformazione digitale, sfruttando in particolare tutto il potenziale di una piattaforma, quale è Windchill, che in ambito PLM è senz’altro la più evoluta attualmente in commercio. Va sottolineato che il software diventa un elemento sempre più differenziante per i nostri clienti, il che significa avere la possibilità di ripensare i paradigmi di progettazione meccanica e meccatronica in un’ottica “Agile Product Development ”. Ecco perché PTC ha investito nel corso degli ultimi 18 mesi ben 3 miliardi di dollari in sviluppo di prodotti “core” e in acquisizioni.»

NEIL BARUA NUOVO CEO PTC PTC ha annunciato che in occasione della prossima assemblea annuale degli azionisti che si terrà a febbraio 2024 Neil Barua, presidente della divisione Service Lifecycle Management di PTC, succederà a James Heppelmann quale nuovo amministratore delegato dell’azienda. A conclusione di una carriera che lo ha visto per ben 26 anni al servizio di PTC, dei quali 13 nel ruolo di CEO, Heppelmann cederà la barra del timone, ma non andrà in pensione definitivamente. Con effetto immediato, infatti, Heppelmann acquisisce la carica di Presidente del Consiglio di amministrazione, all’interno del quale Barua siederà in qualità di “CEO-elect”. «È stato deciso di accelerare questo processo – spiega Paolo Delnevo – per dare ai nostri clienti e azionisti un presidente che possa traghettare PTC verso un orizzonte ancora più ampio di quello che è stato finora sull’onda della trasformazione digitale in atto. All’interno di questa trasformazione PTC riconosce alcuni trend principali che sono l’evoluzione della forza lavoro, una supply chain in continuo mutamento, il climate change e lo sviluppo del software. Gli sforzi di PTC sono rivolti a implementare. migliorare e acquisire aziende con l’obiettivo di dare una Neil Barua sarà nuovo CEO di PTC risposta a questi ambiti.»

Grande Sicurezza certificata

Enrico Lazzaris, Group Information Systems Manager di Modula

Claudio Formaggio, R&D Manager di Modula

SITEMA leader mondiale per freni e bloccaggi lineari anticaduta

L’IA PROSSIMA FRONTIERA Il futuro dell’Intelligenza Artificiale nei magazzini automatici si preannuncia molto interessante grazie all’evoluzione tecnologica, l’impiego di algoritmi avanzati e sistemi di apprendimento automatico. Abbiamo chiesto a Claudio Formaggio qual è la posizione di Modula rispetto a questo tema. «Ultimamente stiamo affrontando delle sfide che si avvicinano molto al tema dell’Intelligenza Artificiale, per esempio, per aumentare le prestazioni delle macchine dobbiamo sviluppare degli algoritmi predittivi che a fronte di righe di ordini siano in grado di capire dove si trovano i componenti e ottimizzare i movimenti delle macchine per andare a prenderli, garantendo prestazioni molto elevate. Stiamo migliorando anche l’aspetto

Per l´uomo e Macchina La tecnologia di serraggio autostringente per le teste di bloccaggio e freni anticaduta SITEMA da oggi ha un nome: della “visione” per dare alcuni strumenti all’operatore che gli consentano di effettuare il picking nel modo corretto riducendo al minimo il rischio di errore. Oltre agli strumenti già in uso, stiamo sviluppando dei software “intelligenti” che attraverso l’uso di telecamere aiutino a capire, per esempio, se l’operatore sta prendendo l’articolo giusto.»

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GIUNTI ROTANTI Intervista

Rivolti al futuro ma con salde fondamenta nella storia In 20 anni di attività, Johnson-Fluiten, azienda leader nel segmento dei giunti rotanti per l’industria, ha dimostrato ampiamente l’eccellenza delle sue soluzioni: l’ampia gamma di prodotti, in grado di soddisfare la maggior parte delle esigenze in svariati settori applicativi, è completata dalla capacità di realizzare rapidamente giunti rotanti ad hoc in base alle specifiche richieste dei clienti. L’azienda è il risultato di una joint venture fra due realtà storiche del settore, Fluiten Italia Spa e Kadant Johnson. In questa intervista Fulvio Colombo, Direttore Generale di Fluiten Italia Spa, e Mark Strik, Vice Presidente per l’Europa del settore Flow Control di Kadant Johnson, descrivono genesi, crescita e prospettive dell’azienda

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na collaborazione sinergica tra due diverse aziende che diventa un caso studio di successo per il business del settore industriale. La storia, le opportunità, il marketing e l’innovazione, il passato e il futuro di Johnson-Fluiten Srl rivelano cosa ha portato questa joint venture a diventare un’azienda con un forte brand e un’offerta unica nel panorama dei giunti rotanti. Il progetto Johnson-Fluiten discende dalle identità e caratteristiche delle due aziende che l’hanno plasmata. Fluiten è un’azienda storica italiana

Mark Strik di Kadant Johnson a sx e Fulvio Colombo di Fluiten a dx

che rappresenta un’eccellenza nel settore della meccanica di precisione. Dal 1961 produce Tenute Meccaniche per alberi rotanti destinate a pompe e agitatori utilizzati nel settore Chimico, Petrolchimico, Farmaceutico, Alimentare, Energia ed Oil & Gas. Johnson-Fluiten sede

Kadant Johnson o meglio, l’azienda storica di nome The Johnson Corporation è stata fondata negli stati uniti nel 1933 ed è stata l’azienda pioniera nell’invenzione del giunto rotante a pressione. Nel corso degli anni, l’azienda è cresciuta fino a diventare leader mondiale nella produzione di giunti rotanti per vapore. Nel 2005, l’azienda è stata acquisita dalla multinazionale Kadant Inc. e ribattezzata Kadant Johnson. I 20 anni dalla fondazione di Johnson-Fluiten sono l’occasione ideale per parlare con i due principali rappresentanti delle aziende che hanno dato vita a questo progetto: Fulvio Colombo, Direttore Generale di Fluiten Italia Spa e figlio di Alberto Delfo Colombo (fondatore nel 1962 dell’azienda milanese), e Mark Strik, Vice Presidente per l’Europa del settore Flow Control di Kadant Johnson e da 19 anni anche Amministratore Delegato di Johnson-Fluiten Srl. Johnson-Fluiten è presente da 20 anni nel mercato dei giunti rotanti, ormai è una realtà nota e apprezzata, ma non tutti ne conoscono le origini. Com’è iniziata la storia della collaborazione fra Kadant e Fluiten? FC: Ho sentito raccontare molte volte questa storia… Circa 22 anni fa, alla fine di lungo viaggio di lavoro, aspettando il volo per tornare a casa, in un bar di Napoli di fronte ad un caffè, mio padre, Delfo Colombo si trovò

a discutere insieme al suo direttore commerciale, Rino Campaniello, a proposito della gamma di prodotti che veniva proposta al mercato. Le tenute meccaniche rappresentavano il core business della Fluiten Spa, e la produzione dei giunti rotanti era una parte interessante e in crescita all’interno dell’azienda, e questo richiedeva delle riflessioni. La gestione commerciale di questa gamma di prodotti rappresentava una sfida per l’azienda che non aveva una struttura di vendita e marketing dedicata a questo mercato, visto che la clientela di riferimento non era la medesima delle tenute meccaniche. Riflettendo sulla situazione dei diversi player ci si è accorti che un nome spesso associato ai giunti rotanti era “Johnson”, ma lo stesso nome non era presente tra quelli dei competitor diretti presenti dai clienti. MS: La Johnson Corporation era già conosciuta come leader mondiale nella produzione di giunti rotanti per vapore, che venivano impiegati soprattutto nelle cartiere, nelle quali il nome “Johnson” era sinonimo di “giunto rotante”. Grazie alla presenza capillare della sua rete commerciale, tutte le nazioni maggiormente industrializzate avevano facile accesso ai prodotti e all’assistenza per la gestione del vapore. Quello che mancava era però un know-how specifico e delle linee di prodotti per affrontare il mercato industriale che, per le


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sue peculiari applicazioni, faceva uso di fluidi diversi quali olio – acqua e aria. Per questo motivo le due aziende non si erano mai trovate faccia a faccia; entrambe realizzavano giunti rotanti ma con caratteristiche diverse per clientele differenti. E lo sviluppo del settore industriale, soprattutto quello europeo, era troppo interessante per non essere uno degli obiettivi di espansione commerciale dell’azienda. Nei primi anni ’90 abbiamo quindi nello stesso mercato due realtà aziendali con prodotti, culture, dimensioni e necessità diverse. Quanto è stato difficile giungere all’idea di un progetto comune? FC: Proprio queste differenze hanno permesso i primi contatti; non essendo “concorrenti diretti” non c’era un rapporto di competizione e, dopo poco tempo, l’idea che sarebbe stato possibile “completarsi a vicenda” ha cominciato a prendere corpo. Fluiten cercava di trovare le giuste risorse da mettere in campo per poter promuovere i propri giunti rotanti ed assistere i clienti in un mercato sempre più internazionale, potendo contare sull’eccellenza tecnica del prodotto, la flessibilità produttiva e una lunga storia nel mondo della meccanica industriale. MS: Johnson, dal canto suo, aveva come obiettivo quello di sviluppare nuovi prodotti adatti ad un mercato industriale diverso da quello nel quale era leader. Il processo di creazione di un team tecnico che realizzasse una gamma di giunti rotanti di successo appariva particolarmente lungo e difficoltoso, dato che l’azienda non possedeva un knowhow specifico sulle diverse applicazioni industriali target. Capire le rispettive qualità e lavorare insieme per raggiungere gli obiettivi comuni è stato più facile del previsto. FC: Esatto. Gli obiettivi di business erano complementari, ma l’aspetto che ha permesso a questa sinergia di crescere e prendere forma è stata sicuramente la comune mentalità. Le aziende hanno capito che la compatibilità era profonda: essendo entrambe realtà “famigliari” condividevano valori, ideali, etica e approccio al lavoro. MS: Diciamo che c’è stato subito “feeling” a livello personale… Nel senso che viste le similitudini, appena è emersa l’idea di un possibile progetto comune, l’idea è piaciuta a tutti. Il percorso che ha portato poi alla nascita di Johnson-Fluiten è stato particolarmente veloce e semplice da affrontare. I primi anni sono stati a dir poco entusiasmanti per tutto il team! Quali sono stati i momenti più significativi che ricordate di questo lungo percorso insieme che dura da vent’anni? MS: Uno dei momenti più emozionanti è stato quando la società ha superato i 10 milioni di fatturato. Stiamo parlando di una crescita di circa 4 volte rispetto al volume iniziale… arrivare a questa cifra sembrava impensabile. È stata la dimostrazione che mettere passione e serietà in un progetto possono renderlo vincente e portare a risultati incredibili.

FC: Credo che anche l’acquisizione di Johnson da parte di KADANT, avvenuto nel 2005, sia stato un evento fondamentale. Una grande multinazionale quotata in borsa che assorbe l’azienda con cui avevamo da poco condiviso un percorso comune… La preoccupazione iniziale poi si è dissolta molto in fretta poiché il rapporto di fiducia reciproca non è mai venuto a mancare. Parlando di business e di mercato, cosa ha distinto le soluzioni Johnson-Fluiten dalla concorrenza? E questi aspetti sono ancora validi oggi? MS: Ci sono diversi aspetti che sono stati, e che sono ancora, vincenti nell’offerta di Johnson-Fluiten; la vastità della gamma di prodotti per cominciare… con i nostri giunti possiamo coprire le esigenze di gestione di tutti i tipi di fluido: acqua, olio (diatermico ma anche idraulico), refrigerante, aria e vapore. E questo ci permette di servire con successo mercati eterogenei; dal siderurgico al farmaceutico, dalle macchine utensili all’alimentare e dalla carta alla gomma e plastica. Entrando più nello specifico, i prodotti Johnson-Fluiten possono vantarsi di un benefit esclusivo; grazie al nostro know-how abbiamo sviluppato una soluzione unica; il “Quick Replacement Design”(QRD). I giunti della serie R-RH sono stati progettati per consentire una rapida sostituzione della tenuta meccanica senza dover rimuovere il componente dalla macchina. Il vantaggio per chi utilizza questi giunti rotanti è considerevole; la macchina che equipaggia giunti con QRD potrà beneficiare di tempi di manutenzione estremamente ridotti rispetto alla stessa macchina con componenti standard. FC: Un altro fattore di successo risiede nel DNA di Johnson-Fluiten, essendo molto simile a quello di Fluiten, una percentuale molto importante dell’attuale produzione è rappresentata da prodotti CUSTOM e personalizzati. La differenziazione rispetto alla concorrenza è un valore aggiunto che viene tuttora riconosciuto da mercato. Inoltre, la serie G di giunti rotanti da noi proposta può vantarsi dell’esclusiva tecnologia LASER LIFT con la quale è realizzata la tenuta meccanica. Questa innovazione rappresenta una particolarità che non ha eguali a livello mondiale e che rende questi prodotti particolarmente adatti per specifiche applicazioni industriali, come le macchine utensili, che possono beneficiare di questa caratteristica che migliora le performance della tenuta meccanica. Qual è oggi il messaggio fondamentale di questo brand? In cosa si differenzia Johnson-Fluiten nella mente dei clienti? FC: Il mercato oggi considera molte cose come scontate; tutti gli utilizzatori si aspettano, anzi “pretendono” che il prodotto funzioni e performi al massimo. E questo deve essere capito, la base di partenza per i nostri giunti è la qualità produttiva, la cura con cui i componenti vengono realizzati, poi assemblati ed infine testati ormai è la base di partenza con la quale si compete nel mondo dell’industria manifatturiera. Il vero ago della bilancia ormai è il servizio.

Quick Replacement Design”(QRD): i guinti rotanti Johnson-Fluiten sono stati progettati per consentire una rapida sostituzione della tenuta meccanica senza dover rimuovere il componente dalla macchina

L’importanza di tutto quello che “sta dietro” il prodotto finale è di particolare interesse per noi. Aspetti quali la velocità di risposta e di assistenza per riparazioni, la ricerca di soluzioni personalizzate e l’attenzione costante verso il cliente sono per noi i veri obiettivi. MS: Quando si pensa al prodotto Johnson-Fluiten vogliamo che l’associazione sia alla qualità a 360°; sia del servizio pre- e post vendita che viene fornito dai nostri commerciali, sia dal personale tecnico quando si tratta di trovare soluzioni per risolvere problemi su applicazioni speciali. Noi vogliamo diventare un vero “partner” per il cliente; vogliamo fornire soluzioni, vogliamo farlo nel modo più efficace possibile e nel modo più veloce possibile parlando di consegne. Anche il tema della sostenibilità e dell’efficienza per noi è di vitale importanza. È ciò che devono garantire i nostri prodotti, un valore reale per il cliente che si deve tradurre in un vantaggio. Per esempio con l’introduzione dei nostri ultimi giunti adattabili a più fluidi e applicazioni si può ridurre l’inventario del cliente che può utilizzare una soluzione per più macchine.

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Diamo uno sguardo al futuro, quali sono le prospettive e i prossimi obiettivi? MS: Noi vogliamo continuare a crescere. La spinta a continuare a incrementare il portafoglio dei prodotti e il livello qualitativo medio è il concetto che ha dimostrato di funzionare. FC: Espansione interna. Assolutamente, ma anche a livello geografico, ci sono ancora diverse zone che hanno molto margine di sviluppo. Penso alle economie emergenti, al Sud America all’Asia per esempio. E ad alcuni settori che si stanno dimostrando sempre più interessanti, per esempio quello delle macchine per il RENDERING, cioè per la lavorazione degli scarti animali per la produzione di farina d’ossa. MS: Ci sono molti obiettivi ai quali stiamo puntando, ma visti i risultati al di spora delle nostre aspettative ottenuti fino ad oggi, possiamo solo indirizzare le nostre risorse e la nostra passione nella stessa direzione intrapresa vent’anni fa. E come diciamo noi, “sky is the limit…”

DELFO COLOMBO, LE RADICI DEL FUTURO Nel 1962 Alberto Delfo Colombo, conosciuto da tutti come Delfo, fonda Fluiten, l’azienda produttrice di tenute meccaniche per l’industria che poco più di quarant’anni dopo darà vita, insieme a The Johnson Corporation (ora Kadant Johnson) a Johnson-Fluiten. Fluiten rappresenta un’eccellenza nella progettazione e realizzazione di tenute meccaniche. Come ha dichiarato il fondatore, recentemente scomparso, “Gli ottimi risultati di Fluiten oggi sono il frutto di oltre 60 anni di dedizione, passione e traguardi raggiunti. Per centrare questi traguardi sono stati necessari tre elementi: le tecnologie, gli investimenti ma soprattutto le persone che sono le risorse capaci di fare la vera differenza nelle realtà aziendali. Per il raggiungimento di questi obbiettivi è indispensabile infatti un’organizzazione di persone altamente qualificate e motivate”. La qualità, ad ogni costo Per Delfo Colombo, realizzare prodotti di qualità è sempre stato un punto d’onore. Come ha avuto modo di ribadire, “Il mio chiodo fisso erano le tenute meccaniche, che dovevano funzionare bene: dovevano durare, non perdere ed essere economiche. Ancora oggi questi sono sfide che Fluiten deve continuare ad affrontare perché man mano che passa il tempo e la tecnologia si evolve la richiesta del mercato alza sempre di più l’asticella: le tenute che prima andavano bene per certe applicazioni e per certi limiti ora devono essere ripensate perché i limiti vengono spostati. Condizioni operative sempre più elevate, certificazioni, sicurezza e controllo delle emissioni sono i fattori a cui dedicare molta attenzione. La qualità e la ricerca dell’eccellenza sono diventate il nostro marchio di fabbrica”. La centralità della formazione Oggi è di moda dire che si lavora in team. Da sempre noi pensiamo che per crescere, un aspetto determinante sia lavorare uniti con un obiettivo comune, non trascurando il benessere ed il bisogno di chi è coinvolto nel raggiungimento degli obiettivi. Questo perché per ottenere risultati ambiziosi sono necessari gli stessi elementi di sempre: le tecnologie, gli investimenti ma soprattutto le persone che, come tali, riescono a fare la vera differenza nelle realtà aziendali. Fluiten lo sa, privilegia la crescita di giovani che hanno voglia di imparare lavorando, e con pazienza apprendono la conoscenza delle varie professionalità necessarie nei vari reparti presenti in azienda. Una vita da imprenditore Si possono compiere grandi opere imprenditoriali anche producendo cose che nessuno vede. Avete mai visto una tenuta meccanica nella vita di tutti i giorni? Eppure, c’è chi ci ha dedicato la vita, come Alberto Delfo Colombo, fondatore e presidente dell’azienda. I risultati che più lo gratificano sono nei suoi prodotti, nella cura minuziosa con cui vengono realizza-

ti, nelle applicazioni realizzate su misura. E nel poter affermare che il prodotto italiano è tra le eccellenze del mercato. Il valore delle persone Delfo Colombo ha sempre creduto fermamente che la capacità di affermarsi dipenda dalla coesione e dalla professionalità delle persone che compongono un’azienda. In Fluiten l’elemento umano è determinante e Fluiten è ancora un’azienda a misura d’uomo. Come ricordava spesso, “Un indice di cui vado fiero è il bassissimo turnover del nostro personale. Alcuni collaboratori lavorano con noi da molto più di trent’anni e, come in una grande famiglia, sono coinvolti quotidianamente nelle decisioni che riguardano le nostre strategie di mercato.” La storia continua In Italia più dell’80% delle aziende sono a conduzione famigliare: molto spesso i fondatori non lasciano successori interessati a proseguirne l’attività, e solo il 30% di queste imprese sopravvive alla transizione generazionale. Fortunatamente non è questo il caso; con la recente scomparsa di Delfo, il testimone è passato al figlio del fondatore, Fulvio Colombo, determinato a far proseguire l’attività dell’azienda e a far sì che la storia dei successi di Fluiten e Johnson-Fluiten possa rinnovarsi e continuare ad essere raccontata ancora per molto tempo.


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ELETTROUTENSILI Evento

Nasce la nuova gamma di elettroutensili Presentati ufficialmente alla stampa durante l’evento all’ Aruba Data Center i nuovi elettroutensili a filo e a batteria sono entrati sul mercato dell’MRO (Maintenance, Repair and Operations), ampliando l’offerta FERVI di Cristina Gualdoni

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professionisti della manutenzione e della riparazione, ma anche gli appassionati del fai-da-te e del bricolage, possono oggi contare sulla nuova gamma di elettroutensili FERVI, in grado di offrire un supporto di qualità con il miglior rapporto qualità/prezzo. I nuovi elettroutensili prevedono una linea a batteria (Piattaforma F20VRange), leggera, compatta e dotata solo di motori

Un po’ di storia Quotata in borsa sul mercato Euronext Growth Milan, FERVI S.p.A. è un’azienda ben radicata nel suo territorio che fornisce utensili e attrezzature per i settori MRO (Maintenance, Repair and Operations) e fai-da-te. Nasce nel 1978 con il nome di Veprug Srl affermandosi come grossista per l’utensileria meccanica. Nel 1991 crea il marchio FERVI e, cambiando proprietà, nel 2011 consolida il proprio percorso di crescita. Nel 2012 pubblica il primo catalogo a marchio totalmente FERVI, frutto di una rivisitazione completa dell’offerta e dello stile di presentazione. La vera espansione del Gruppo modenese inizia però nel 2015 con l’acquisizione di Ri- flex Abrasives e continua tre anni dopo con l’acquisizione del 40% della spagnola Sitges Maquinas y Accesorios e di Vogel Germany GmbH & Co. Kg nel 2019. Ultima arrivata nel Gruppo FERVI nel 2021 è la bolognese Rivit che completa quello che nel 2022 diventa ufficialmente il primo gruppo italiano del settore MRO. L’obiettivo di questo progetto è di accrescere il know-how tecnico e il proprio posizionamento su mercati diversificati, portando avanti la trasformazione digitale dei servizi per offrire ai clienti un supporto costante, efficiente e di ultima generazione, divenendo protagonista di un vero e proprio progetto imprenditoriale a livello nazionale e internazionale. Oggi FERVI offre a catalogo più di 8600 referenze di cui 4115 dedicate al mondo dell’officina auto-moto. Con una presenza capillare che si sviluppa in oltre 4500 punti vendita, in Italia e con una costante espansione all’estero, raggiunge più di 4000 clienti con oltre 3000 ordini al mese. L’azienda inoltre possiede le certificazioni DNV per il sistema di gestione della qualità (ISO 9001), per la salute e sicurezza sul lavoro (ISO 45001) e per la gestione ambientale (ISO 14001). Inoltre, l’azienda di Vignola è stata premiata con la Certificazione ESG (Environmental, Social and Governance) livello AA- per il suo percorso verso la sostenibilità aziendale declinata a livello ambientale, sociale e di governance.

FERVI e lo sport Grazie a expertise e know-how acquisiti negli anni, FERVI da tempo è considerata un partner affidabile e un punto di riferimento per il settore sportivo. Le diverse sponsorship con il mondo sportivo confermano l’alto livello di professionalità e di resa dei prodotti. Nel mondo degli sport motoristici FERVI sostiene i team Aruba.it Racing - Ducati di Superbike e Supersport, per i quali ha arredato i box con carrelli e attrezzi personalizzati con i colori dei team. Nello specifico ha siglato anche una partnership con il pilota riminese di Superbike Michael Ruben Rinaldi e ha allestito gli spazi dedicati all’officina moto presenti nella MWC Square all’interno del Misano World Circuit (aperti al pubblico anche al di fuori delle gare). La collaborazione dell’aziedna con il mondo del motorsport ha contribuito ai successi del team Aruba.it Racing - Ducati che nel 2022 ha vinto il Campionato del Mondo di Superbike con il pilota spagnolo Alvaro Bautista e sta continuando a raccogliere risultati importanti anche nell’attuale stagione, in entrambi i campionati motociclistici citati. FERVI inoltre supporta il talento di altre realtà sportive in linea con i valori dell’azienda, ad esempio la Vanoli Basket di Cremona e la squadra di hockey Sportivi Ghiaccio Cortina, scelta strategicamente importante in vista della XXV edizione dei Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2026.

brushless, e una linea di elettroutensili a filo alimentati a 230V. La linea a batteria su piattaforma F20VRange ruota attorno alle potenti batterie intercambiabili da 2Ah e 4Ah dotate di una tecnologia avanzata che assicura maggiori prestazioni, durata e cicli di vita più lunghi a protezione dell’investimento. La piattaforma F20VRange permette l’intercambiabilità del pacco batteria permettendone l’utilizzo sull’utensile scelto in base alle proprie esigenze. La gamma è composta dal trapano avvitatore, anche nella versione a percussione, il tassellatore, gli avvitatori a impulsi, la smerigliatrice angolare e la torcia a LED. A questa gamma si aggiunge un maneggevole trapano avvitatore a 12V ideale per i montatori e per chi cerca compattezza e leggerezza d’uso. Trapani, avvitatori e smerigliatrice vengono venduti con una pratica e robusta valigetta per semplificarne il trasporto e per riporre in modo sicuro l’attrezzo dopo l’uso, conservandolo a lungo in perfetta efficienza. Alla linea a batteria, si affianca la linea a filo 230 V, che si compone di un panorama completo di soluzioni per avvitatura, foratura, levigatura e taglio, oltre a tassellatura e demolizione. Questa linea comprende, nello specifico, il trapano a percussione 600 W e 810 W, il tassellatore 800 W e 1050 W, le smerigliatrici angolari in quattro versioni (720 W, 860 W, 1200 W e 2200 W), seghetto alternativo, satinatrice, sega circolare da 190 mm, levigatrice rotorbitale e levigatrice orbitale. Tutti gli elettroutensili della nuova gamma FERVI sono dotati di certificazioni e conformità tecniche, sono coperti dalla garanziadilegge,estendi-

bilediunanno tramite registrazione sul sito entro 30 giorni dall’acquisto. La nuova gamma di elettroutensili è disponibile presso i rivenditori autorizzati che potranno anche fornire un

prezioso servizio di consulenza per orientare il cliente verso gli attrezzi più in linea con le specifiche esigenze. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito www.fervi.com

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TRASFORMAZIONE DIGITALE Intelligenza artificiale

Verso un’Intelligenza Artificiale efficiente e sostenibile L’aspetto della sostenibilità è diventato sempre più rilevante nello sviluppo di algoritmi di deep learning e intelligenza artificiale (IA) in generale. Durante il convegno digitale InnovazionePiù 2023, il professor Claudio Gallicchio ha illustrato come il Reservoir Computing insieme a strategie di implementazione come sistemi neuromorfici ed edge computing può contribuire a rendere l’IA più sostenibile, riducendo il consumo di risorse e l’impatto ambientale associato allo sviluppo e all’implementazione di algoritmi di addestramento

di Mattia Barattolo

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no degli aspetti che va ormai tenuto in alta considerazione quando si sviluppano algoritmi di Intelligenza Artificiale (IA) è la sostenibilità ambientale degli stessi. L’IA negli ultimi anni si è attestata come una tecnologia dirompente, in particolare, nell’ultimo decennio, si è assistito a un’enorme crescita dell’impatto che questi algoritmi di deep

learning hanno avuto non solo in ambito accademico, ma anche nella vita di tutti i giorni dalla salute, alla finanza, all’intrattenimento, fino ad arrivare all’accelerazione delle tecniche scientifiche aiutando la Ricerca, per esempio, nello sviluppo di nuovi farmaci, nella robotica, nel automotive, nella modellazione dei cambiamenti climatici ecc. Tuttavia, se da un lato possiamo beneficiare di questi progressi pionieristici nella nostra vita, dall’altro ci sono aspetti che vanno tenuti in

considerazione, quantomeno, quello dell’Inherent Biases con i quali alcuni prodotti commerciali di IA potrebbero avere pregiudizi di tipo razziale o di genere. Altrettanto importanti sono gli aspetti legati alle risorse computazionali e l’impronta ambientale che gli strumenti di IA possono avere. In occasione del convegno digitale Innovazionepiù dello scorso mese di ottobre, il professore Claudio Gallicchio, Ricercatore del Dipartimento di Informatica dell’Università di Pisa, ha affrontato questa

problematica e le possibili soluzioni con la relazione dal titolo “Intelligenza artificiale sostenibile: verso una rivoluzione tecnologica responsabile”. Deep learning quanto mi costi? Quando si utilizza uno strumento di IA o di deep learning la prima fase necessaria è quella cosiddetta di “addestramento”. Tali strumenti possono essere immaginati come reti neurali artificiali in cui le connessioni tra questi neuroni artificiali devono subire una fase di modifica preliminare prima di poter essere utilizzati. Gli algoritmi che servono per questa fase di addestramento richiedono grandi quantità di energia per essere eseguiti. «Si stima che l’addestramento di un singolo modello di IA arriva a emettere una quantità di CO2 comparabile a quella di 5 automobili all’interno della loro intera vita – spiega Claudio Gallicchio. D’altra parte, se c’è un grande consumo energetico ci sono di conseguenza un impatto ambientale importante e un altrettanto notevole impatto economico poiché non tutti possono permettersi una struttura di calcolo massiva dai costi energetici così elevati. La maggior parte dei modelli attualmente esistenti non possono essere costruiti dalla maggior parte delle organizzazioni a causa del costo degli algoritmi di training. Secondo i dati pubblicati nell’articolo “Compute Trends Across Three Eras of Machine Learning” (arXiv e-prints (2022): arXiv-2202, Sevilla, Jaime et al.) nell’ultima decade, definita “Deep Learning Era”, il tempo di raddoppio del costo computazionale di questi algoritmi di addestramento si è attestato a soli tre


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mesi, in buona sostanza, c’è una discrepanza esponenzialmente crescente tra quello che è necessario per eseguire gli algoritmi di addestramento di queste reti neurali artificiali e quello che tecnicamente siamo in grado di costruire.» Quindi non è solo importante costruire sistemi di IA che abbiano delle buone prestazioni ma che siano anche sostenibili da un punto di vista ambientale ed etico. Un’iniziativa molto interessante è la Green AI che enfatizza la costruzione di sistemi di IA che non siano solamente performanti, ma che vadano a minimizzare anche altre metriche come quella dell’impatto ambientale. «L’Università di Pisa si sta occupando di una tecnica chiamata Reservoir Computing, che fondamentalmente si ispira al modo in cui funziona la corteccia cerebrale umana, per cui, la maggior parte delle connessioni tra neuroni può essere fissata a priori senza necessità di essere addestrata. Questa metodologia si ispira ad alcuni processi neurobiologici alla base del funzionamento della corteccia cerebrale, ma dal punto di vista matematico è radicata nella teoria dei sistemi dinamici. In sostanza, solo un sottoinsieme di queste connessioni tra neuroni richiede la fase di addestramento che quindi diventa estremamente semplificata.» Il Reservoir Computing rappresenta una tecnologia con un grande potenziale dal punto di vista della sostenibilità, innanzitutto, perché dà ottimi risultati quando deve elaborare dati dinamici, per esempio, in ambito finanziario, nel monitoraggio di Smart Appliances o per applicazioni Human State Monitoring. Oltre a ciò, la riduzione del carico di addestramento richiesto da queste reti neurali comporta altri due grandi vantaggi, ovvero, l’efficienza energetica e la velocità di addestramento, entrambe legate al fatto che solo un piccolo sottoinsieme di connessioni neurali richiede di essere modificata. «Un altro vantaggio è la scalabilità come abbiamo dimostrato diverse volte all’interno di progetti di Ricerca europei, per esempio, RUBICON e TEACHING, in cui le reti neurali di

tipo Reservoir Computing erano così piccole ed efficienti da essere distribuite anche su sensori ambientali di prossimità in cui in 8 kb di memoria c’era tutto il software relativo alla parte sensoristica inclusa la rete neurale. Altri esempi applicativi arrivano nell’ambito dell’assistenza a una diagnosi automatizzata in cui siamo stati in grado di trasformare dispostivi come una Nintendo Balance Board in un sistema intelligente attraverso l’utilizzo di queste reti Reservoir Computing.» Calcolo neuromorfico: il futuro dell’IA ad alta efficienza energetica? Il nostro cervello è un organo estremamente complesso e misterioso ma di una cosa siamo

sicuri: esso è estremamente efficiente. Dice il professor Gallicchio: «Si stima che il costo energetico del cervello sia intorno ai 20 W. Se si volesse costruire con un hardware convenzionale un sistema che simula il funzionamento del cervello avremmo bisogno di 10 milioni di Watt, quindi, si capisce che oltre ad avere bisogno di un avanzamento di tipo metodologico negli algoritmi abbiamo bisogno di un avanzamento tecnologico nella fisica che viene utilizzata per costruire questi sistemi hardware, ed è ciò che fa il neuromorphic computing. In sostanza si tratta di strati fisici, per esempio fotonici, che sono molto più vicini al modo di funzionamento dei neuroni biologici che uniscono memoria e calcolo a differenza di ciò che accade nei nostri

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PC che hanno una CPU e una memoria separate. Questo funzionamento viene spinto anche in tecniche chiamate neuromorfiche e questo consentirà di sviluppare sistemi di IA con risparmio computazionale estremo.» Visione di un futuro sostenibile Immaginare un futuro in cui l’IA è attenta alle risorse energetiche è fondamentale per sviluppare tecnologie avanzate a basso impatto ambientale. L’integrazione di approcci sostenibili come il Reservoir Computing costituisce una prospettiva promettente per rendere l’IA parte integrante di un ecosistema sostenibile aprendo le porte, al contempo, a nuovi orizzonti applicativi.


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MACCHINE UTENSILI Intervista

Strategie di crescita a 360° Grazie alla capacità di diversificare i suoi prodotti non solo nel settore automobilistico, ma anche nelle macchine movimento terra, nell’aerospaziale, e nella meccanica generale, Heller è pronta ad affrontare con ottimismo il prossimo futuro. Questa strategia, condita da investimenti in tecnologie, infrastrutture e service contribuisce sia a mantenere la fedeltà dei clienti esistenti che ad acquisirne di nuovi. Ne abbiamo parlato con Alessio Pedoni, AD di Heller Italia

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ngegner Pedoni, come si chiuderà il 2023 per Heller Italia? Siamo molto soddisfatti dell’andamento dell’anno in corso, nonostante i ben noti conflitti che tengono con il fiato sospeso il mondo. È un trend di crescita molto soddisfacente che procede da alcuni anni. Uno dei motivi alla base di questo positivo andamento è senza dubbio il fatto che Heller non focalizza più i suoi prodotti solo per il comparto Automotive, bensì abbiamo ampliato il nostro campo d’azione anche nell’Aerospace, nelle Macchine Movimento Terra, nella Meccanica Generale. Questa strategia ci ha permesso sia di fidelizzare i clienti già acquisiti, sia di conquistarne di nuovi. Ma non solo. L’Automotive vive di picchi, nel bene e nel male, per cui non essere strettamente legati a esso ci consente di avere una maggiore stabilità. Il mio impegno nei tre anni trascorsi come amministratore delegato è stato soprattutto di guidare questa transizione e cercare di crescere anche in quei settori dove storicamente non eravamo presenti.

Come si combina questa strategia con la vostra proposta tecnologica? Heller produce centri di lavoro a 4 e 5 assi, centri di fresatura e tornitura combinate, macchine speciali e di processo, moduli di rivestimento, macchine per la lavorazione di alberi a gomito e a camme e un’offerta di servizi modulare completa. Con HELLER4Industry e HELLER4Use offriamo ai nostri clienti soluzioni avanzate per aumentare la produttività e la flessibilità nella produzione. Tutte queste caratteristiche sono fondamentali in quei settori prima citati che necessitano di soluzioni flessibili, versatili e che garantiscano la massima precisione. La versatilità dei nostri centri di lavoro sta soprattutto nel poter gestire differenti materiali e particolari diversi. Per esempio, proponiamo due tipologie di centri di lavoro a 5 assi, la serie HF ha il quinto asse sulla tavola basculante, la serie F ha il quinto asse sull’utensile come la serie C con tornitura. In base alle singole esigenze di lavorazione, se servono alta preci-

Alessio Pedoni, AD di Heller Italia


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sione e rapidità dei cicli di lavoro, piuttosto che massima produttività e qualità ottimale, anche in funzionamento continuo, possiamo dunque offrire la macchina migliore. Quindi queste nuove possibilità applicative sono da attribuire alla proposta delle macchine a 5 assi? Fino a vent’anni fa, Heller produceva solo macchine a 4 assi. Oggi, come detto, proponiamo due serie di centri di lavoro a 5 assi. In particolare. La serie HF, uscita circa otto anni fa, è davvero molto performante tanto che risulta la macchina più venduta in Europa, principalmente in Italia dopo il mercato tedesco. Su questa linea, infatti, abbiamo studiato soluzioni davvero interessanti, come il quinto asse sulla tavola basculante, come già accennato, la combinazione di fresatura e tornitura e una serie di altri accorgimenti tecnici che la rendono adatta a lavorazioni a 5 assi con le massime prestazioni in simultanea e con assi

rotativi impostati. Detto questo, pur non potendo avendo la sfera di cristallo, guardiamo al futuro prossimo con molta fiducia. Il nuovo management ha un approccio molto propositivo che non solo vuole conquistare nuove fette di mercato, ma confermare l’azienda come punto di riferimento internazionale per i centri di lavoro orizzontali. Anche il mercato italiano, storicamente molto importante per Heller, siamo certi ci darà ulteriori soddisfazioni, ricoprendo una fetta importante nella forte crescita del Gruppo. In Italia sono previsti investimenti anche a livello di infrastrutture? Heller considera l’Italia come una seconda “casa” essendo di fatto il mercato italiano il più importante dopo la Germania. Per favorire il processo di espansione, entro metà 2024 ci trasferiremo in un nuovo complesso, sempre a Sommacampagna, che servirà come punto di riferimento commerciale e

come service. Lo stabilimento è di circa 1500 metri quadrati e sarà dotato di un Centro Tecnologico con alcuni impianti funzionanti a disposizione dei clienti, per eseguire test, per provare nuove applicazioni. Si tratta di un investimento importante che ci permetterà di crescere ancora di più. La crescita non sarà solo in termini di fatturato, ma anche in termini di personale che contiamo di aumentare entro il 2025 fino a una Dal punto di vista tecnologico ci sono novità dietro l’angolo? Usciremo entro il 2025 con una nuovissima serie di cui al momento non possiamo dire nulla. L’obiettivo sarà comunque quello di allargare ulteriormente le possibilità applicative dei nostri clienti mantenendo la garanzia di qualità Heller. Perché avete la necessità di potenziare anche il service?

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A mio avviso è peggio avere una macchina ferma senza un supporto tecnico, che una macchina danneggiata. Noi non produciamo in Italia ma solo in Germania, Inghilterra, Brasile, USA e Cina. In realtà, il cuore della macchina che poi è costituito da basamento, mandrino e magazzino viene fatto tutto in Germania, per cui in altri stabilimenti vengono costruiti solo alcuni componenti e viene realizzato l’assemblaggio della macchina. Il controllo della produzione di pezzi strategici è garanzia di qualità. Heller si distingue, ripeto, per affidabilità precisione e ovviamente il service. Il nuovo approccio, soprattutto in Italia, consiste anche nel sostenere questa storicità con azioni di marketing e comunicazione attraverso la carta stampata e i social, Open House, partecipazione alle fiere, organizzazione di eventi – come i Technology Days - e sponsorizzazioni che sottolineano la vicinanza dell’azienda al territorio.

Il nuovo centro di lavoro a 5 assi HELLER F 6000 Con la presentazione del centro di lavoro a 5 assi F 6000 alla EMO, HELLER ha lanciato la nuova generazione della serie F. La nuova macchina può essere utilizzata per tutte le aree di lavorazione a 5 assi, comprese le operazioni combinate di fresatura/tornitura, e per lavorazione di metalli leggeri e pesanti. La macchina è efficiente sia per la produzione di singoli pezzi sia per la produzione in serie. Di conseguenza, la F 6000 offre una soluzione interessante per le aziende di un’ampia gamma di settori, dall’ingegneria meccanica generale, ai motori e all’ingegneria energetica, fino al settore aerospaziale. Con il suo design modulare, la F 6000 combina e amplia le capacità della precedente serie F e dei centri di lavoro di fresatura/ tornitura della serie C. I componenti strutturali, ottimizzati dal punto di vista topologico, e il design ottimizzato garantiscono un’elevata stabilità di base. Grazie a un’ampia gamma di opzioni disponibili, la macchina può essere adattata in modo ottimale alle esigenze di ogni singolo cliente, garantendo la massima produttività nell’uso pratico. Il team HELLER, guidato dal responsabile Manuel Gerst, ha apportato numerosi miglioramenti. I punti salienti della nuova generazione sono le teste girevoli completamente ridisegnate con motori mandrino integrati, sviluppati appositamente da HELLER. La Speed Cutting Unit (SCU), in combinazione con l’attacco utensile HSK-A 100, raggiunge velocità di 15.000 giri/ min. In alternativa, HELLER offre la Dynamic Cutting Unit (DCU), progettata per uso universale, con 380 Nm e 12.000 giri/min. Per le lavorazioni più gravose, è disponibile inoltre la Power Cutting Unit (PCU) con mandrino a ingranaggi e 1.150 Nm. Altrettanto elementare è il concetto di movimento rivisto sugli assi lineari, con due viti a ricircolo di sfere nell’asse Z e il notevole rinforzo dell’asse X. “La macchina offre una dinamica molto più elevata sugli assi lineari. Allo stesso tempo, le tolleranze di posizionamento sono state abbondantemente ridotte per il pacchetto PRO. Il nuovo standard è di 5 µm, con 4 µm disponibili come opzione. Anche le tolleranze sugli assi rotativi B e C sono state ridotte e sono ora di 7 arcosecondi come standard. In generale, questo si riflette sul pezzo, raggiungendo nuovi livelli di precisione e di tempi ciclo”, spiega Gerst. Tavola rotante ad alta velocità per una lavorazione completa L’opzione Mill-Turn della F 6000 garantisce una maggiore precisione e tempi di produzione più brevi per i pezzi che richiedono anche la tornitura, oltre a complesse operazioni di fresatura. Ciò è garantito dalla tavola a tornire DDT (Direct Drive Turning) ad alta velocità disponibile per il nuovo centro di lavoro. Offre una coppia elevata e può raggiungere velocità fino a 700 giri/min. Ciò significa che, oltre alle

operazioni convenzionali di fresatura e foratura, è possibile lavorare contorni esterni e interni in un unico set-up utilizzando la funzionalità di tornitura. L’ampia gamma di cicli di lavorazione copre praticamente tutte le capacità di un tornio convenzionale. Nuovo hardware e nuovo software per una massima semplicità di utilizzo Un altro grande punto di forza della F 6000, secondo Manuel Gerst, è la semplicità di utilizzo che la macchina offre sotto ogni aspetto. La comoda console operatore, dotata di pannello touch screen da 24 pollici e di altre funzioni, assicura una rapida presa di confidenza tra l’operatore e la macchina. Inoltre, lo sportello dell’area di lavoro decisamente più ampio facilita l’accesso al pezzo. L’illuminazione dell’area di lavoro, una luce LED aggiuntiva nella testa girevole e una telecamera opzionale per l’area di lavoro garantiscono inoltre la migliore visibilità durante il set up di nuovi pezzi. Il SETUP Assist, selezionabile in op-

zione, consente di impostare nuovi processi in modo rapido e sicuro sulla macchina. Il nuovo controllo Sinumerik One di Siemens è disponibile come standard. I programmi NC esistenti delle macchine della serie F e C dotate di Sinumerik 840D sl possono essere trasferiti direttamente e facilmente dall’utente. Gerst: “Assicurare ai clienti la compatibilità con le nostre macchine precedenti è molto importante per noi. Ciò significa che gli utensili, i pallet e le attrezzature delle nostre serie a 4 e 5 assi possono continuare a essere utilizzati sul nuovo modello, in un’ottica di partnership più che di fornitura.” Automazione per ogni esigenza, anche come soluzione di retrofit Il cambio pallet, come primo livello di automazione, fornisce una base affidabile per la produzione in serie automatizzata di piccoli, medi o grandi lotti. La F 6000 è dotata di serie di un dispositivo di cambio pallet e può essere facilmente ampliata con

un magazzino pallet lineare o circolare. La nuova opzione “Automation-ready” consente di installare in un secondo momento il magazzino pallet circolare (RSP) e le soluzioni di magazzino lineari standardizzate di HELLER in modo semplice, economico e rapido, senza dover modificare la macchina. La caduta libera dei trucioli sotto il mandrino aumenta l’affidabilità del processo: i progettisti hanno incorporato un ampio convogliatore di trucioli, coperture ripide nell’area di lavoro e un rivestimento in acciaio inossidabile delle pareti a scivolo per garantirne un’efficace evacuazione. Il nuovo design della macchina, e in particolare lo smaltimento diretto dei trucioli sul retro della macchina, ha permesso di ridurre notevolmente l’ingombro della F 6000. La larghezza ridotta della macchina, pari a 3,70 metri, è un grande vantaggio, soprattutto quando si automatizzano più centri di lavoro, e consente di sfruttare molto meglio lo spazio disponibile.


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CASE HISTORY

A cura della redazione

La finlandese Metecno Oy investe nel sistema di allineamento Renishaw

Per poter ottenere maggiore accuratezza e offrrire i migliori risultati nei progetti dei clienti di dimensioni più grandi, il produttore di macchine speciali Metecno Oy ha deciso di collaborato con Renishaw utilizzando il sistema di allineamento laser XK10

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l sistema di allineamento laser XK10 di Renishaw ha consentito a Metecno Oy di gestire internamente più processi di controllo qualità, soddisfacendo le specifiche per i nuovi clienti ed estendendo al contempo le proprie capacità di fornire macchine di alta qualità. Fondata nel 2008, Metecno Oy è un produttore finlandese di macchine speciali a conduzione familiare specializzato in macchine CNC, progetti per l’automazione e per l’integrazione robotica. Il suo team costituito da 12 persone offre macchine personalizzate e soluzioni per l’automazione chiavi in mano, progettando e fabbricando macchinari di produzione che migliorano la produttività, tra cui macchine utensili, centri di lavoro e fresatrici. Metecno Oy propone soluzioni a qualsiasi produttore che abbia bisogno di un macchinario di produzione dedicato. L’azienda opera in diversi settori, tra i quali il nucleare, il siderurgico, il minerario e l’alimentare. È inoltre uno dei pochi produttori finlandesi a progettare e costruire macchine CNC personalizzate. Di conseguenza il giro d’affari è cresciuto rapidamente rispetto all’inizio, con un fatturato record di 1,2 milioni di € nel 2021 e un futuro più che promettente. La sfida L’azienda era stata contattata da un cliente che aveva bisogno di una macchina CNC personalizzata molto più grande di quelle solitamente costruite da Metecno. Il cliente aveva inoltre requisiti molto specifici sia in termini di tolleranze che di qualità superficiale. L’accuratezza è fondamentale quando si tratta di sviluppare una macchina: un assemblaggio scorretto può pregiudicarne il funzionamento. Ad esempio, le fresatrici sono caratterizzate da guide lineari, per manovrare la tavola della macchina su ciascun asse. Eventuali errori durante l’assemblaggio del telaio sugli altri componenti della macchina possono portare le guide fuori dalle tolleranze. Le piccole inaccuratezze possono non avere conseguenze sulla qualità del prodotto, ma il rischio è quello di ridurre la vita della macchina. Inoltre, una volta fabbricata, il team Metecno Oy posiziona la macchina presso il cliente e questo può avere un impatto sull’accuratezza della stessa. Oltre ad assicurare che gli assi siano accurati, i produttori di macchine CNC come Metecno Oy devono tener conto della perpendicolarità del mandrino. Se non è in squadra, sul pezzo di lavoro resteranno dei segni dell’utensile da taglio che pregiudicheranno la finitura superficiale dei pezzi lavorati. “Tutte le macchine speciali da noi prodotte devono superare rigidissimi processi di gestione della qualità prima di essere consegnate al cliente”, spiega Mikko Similä, System Design Engineer in Metecno Oy. “Per essere certi che le macchine da noi consegnate siano accurate e affida-

Il sistema XK10 è stato sviluppato per misurare gli errori geometrici e di rotazione delle macchine utensili

Il sistema XK10 è in grado di misurare l’angolo al quale sta puntando il mandrino e assicura un allineamento accurato su una rotazione completa di 360°

bili, solitamente affidiamo i controlli di qualità a un nostro subappaltatore. Questa soluzione funziona per le nostre macchine più piccole, ma quando ci viene richiesto un progetto più grande con tolleranze più rigide, vogliamo effettuare le verifiche internamente, per poter conse-

gnare una macchina di alta qualità prevedendone correttamente il ciclo di vita.” Soluzione Dopo aver visionato diverse soluzioni, Metecno Oy ha ritenuto che il sistema di allineamento laser XK10 di

Renishaw fosse la soluzione migliore, anche dal punto di vista economico. Il sistema XK10 è stato sviluppato per misurare gli errori geometrici e di rotazione delle macchine utensili. Utilizzare il sistema unitamente al kit di fissaggio della macchina utensile consente misure più facili e veloci rispetto ai metodi tradizionali come i comparatori. La possibilità di misurare gli errori geometrici e di rotazione in fase di assemblaggio, manutenzione e riparazione della macchina, consente di far raggiungere alla macchina stessa prestazioni ottimali grazie ad assi accuratamente allineati e regolati. Inoltre, si riducono i tempi di assemblaggio e di assistenza, incluse le operazioni di manutenzione e di riparazione. Il sistema XK10 è inoltre in grado di misurare l’angolo al quale sta puntando il mandrino e assicura un allineamento accurato su una rotazione completa di 360°. “Il sistema XK10 ci ha permesso di migliorare i nostri processi di misura per le macchine più grandi” spiega Similä. “Nel corso di questo progetto abbiamo utilizzato il sistema XK10 per misurare la macchina sia durante l’assemblaggio, per verificare che gli assi fossero dritti sull’intero asse di corsa, sia a seguito dell’installazione. Acquisire maggiore familiarità con il processo ci permetterà di monitorare i fattori esterni che possono influenzare la misura, come l’effetto delle variazioni ambientali. Inserire i parametri del test nell’unità di visualizzazione XK10 è facile, così come utilizzare il kit di fissaggio per controllare con semplicità un’ampia gamma di misure. Abbiamo inoltre identificato dove potremo utilizzare il sistema XK10 sui futuri macchinari.” “Avvalersi di un subappaltatore consente a Metecno Oy di avere la certezza che tutti i suoi macchinari rispettino i requisiti di qualità, ma parlando con il team ci siamo resi conto di come gestire internamente alcuni processi potesse risultare vantaggioso anche per il produttore e i propri clienti,” spiega Isto Tuomisto, Area Sales Manager di Renishaw Finlandia. “Il sistema XK10 è stato sviluppato per facilitare l’assemblaggio delle macchine. Il team ha familiarizzato molto rapidamente con il sistema una volta installato, il che ha permesso a Metecno di consegnare la sua macchina con rapidità ed efficienza. Su questo progetto, verificare l’allineamento durante l’assemblaggio consente di identificare e risolvere eventuali errori prima che la macchina sia ultimata, quando è molto più difficile farlo” continua Tuomisto. “Investire nel sistema XK10 ci permette di convalidare l’accuratezza della macchina in più punti” afferma Similä. “Questo è stato particolarmente utile nel corso di questo progetto, poiché una volta completato, dovremo disassemblare la macchina per trasportarla presso il cliente. Una volta ricostruita la macchina nel reparto di produzione, potremo utilizzare il sistema XK10 per ricontrollare la macchina, garantendo al cliente l’accuratezza che si aspetta.”


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Norimberga, Germania

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Un’offerta imperdibile: Voli aerei diretti per Norimberga, solo per EUROGUSS Comodi orari di partenza da/per Bergamo, servizio shuttle per la Fiera incluso

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FIERE ED EVENTI

Euroguss 2024 La fiera della pressofusione ti aspetta a Norimberga dal 16 al 18 gennaio. L’evento si concentrerà anche su temi attuali come sostenibilità e gigacasting

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e pensi alla fiera più importante del settore della pressofusione a livello mondiale, pensi a EUROGUSS. Norimberga ti aspetta dal 16 al 18 gennaio 2024 e la prossima edizione, che ha fatto il tutto esaurito proprio come nel 2020, presenterà un ampio programma di convegni su temi attualissimi come il gigacasting e la sostenibilità, oltre all’intera filiera rappresentata da ca. 650 espositori. L’industria della pressofusione necessita di momenti di scambio, come mai prima d’ora. Dai produttori di macchine ai fonditori e ai loro fornitori, tutti gli attori importanti si riuniscono a Norimberga: tante le opportunità e le relative sfide che richiedono risposte sempre più urgenti, soprattutto a livello trasversale e lungo tutta la catena di valore della fusione dei metalli leggeri e, soprattutto, tra i clienti. Secondo Christopher Boss, direttore esecutivo di EUROGUSS, l’atmosfera sarà super positiva, rispecchiando un settore sempre dinamico e innovativo. Il grande tema del megacasting, per esempio, sta rivoluzionando la costruzione delle carrozzerie nell’in-

dustria automobilistica e sta portando la pressofusione a un’attenzione al di fuori della portata tradizionale. Secondo C. Boss le fonderie di pressofusione continuano a costituire la base degli espositori presenti a EUROGUSS e qui sono rappresentati tutti i produttori leader a livello mondiale. Oltre il 60% dei circa 650 espositori sono internazionali e provengono da 33 paesi, principalmente dall’Europa e soprattutto da Italia, Turchia, Spagna, Austria e Svizzera.

Molti di essi presenteranno le loro tecnologie sui loro stand e anche nei loro interventi di alto livello allo Speakers Corner. Gli argomenti chiave: sostenibilità ed economia circolare.

Sul posto saranno rappresentati anche i politici, perché è chiaro che l’industria europea ha bisogno anche di un sostegno politico per continuare a mantenere il suo ruolo di leader come innovatore globale.

A EUROGUSS 2024 saranno rappresentati anche i giovani talenti e le università. Con lo Student Day del 18 gennaio e l’EUROGUSS Talent Award, che premia le tesi di laurea e

master di giovani talenti e offre loro un palcoscenico molto speciale, ecco una piattaforma ideale per conoscere il settore, le cui diversità e forza innovativa sono solitamente sottovalutate. Reclutare giovani talenti sta diventando sempre più difficile e noi vogliamo dare il nostro contributo attraverso una giornata dedicata agli studenti, da quelli di tecnologia di fonderia, a quelli di ingegneria meccanica e dell’industria automobilistica. Parallelamente alla fiera si svolgerà il 23° Die Casting Day con interessanti conferenze dell’industria e della scienza, nonché degli OEM sulle nuove tecnologie, sugli sviluppi di processi e materiali. Per i visitatori della fiera ci saranno una nuova lounge visitatori, che dimostra che visitare una fiera e lavorare in modo efficiente da remoto non si escludono a vicenda, e anche una sorpresa in loco: un omaggio EUROGUSS, che verrà prodotto dal vivo in fiera. Come si è visto recentemente anche

nel 1° Executive Circle, evento informale condiviso a ottobre da molti protagonisti del settore, è necessario creare opportunità di networking. Anche per questo l’organizzatore E alcuni espositori stessi, hanno programmato diversi eventi serali informali durante i 3 giorni di fiera. In ogni offerta di EUROGUSS 2024 si percepiscono passione e impegno da parte dell’intero team, che crede che ogni tour, ogni area speciale e ogni lezione, rappresentino un’opportunità unica per fare networking, imparare, crescere. Ecco il codice per ottenere il Tuo ingresso gratuito alla fiera: EG24IT. (Inserisci subito il codice sul sito di EUROGUSS www.euroguss.de/en/ nella sezione “VISIT” > “Redeem voucher now”) A Norimberga ti porta il volo charter diretto con A/R in giornata che parte il 17/1. Per maggiori informazioni: Marianna Lucca, marianna.lucca@ nm-italia.it, 02/36753268.


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FIERE ED EVENTI

Solutrans un’edizione storica per la fiera leader in Europa per il trasporto stradale e urbano L’evento, crocevia mondiale del veicolo industriale e commerciale, che si è svolto dal 21 al 25 novembre 2023 presso il Parco delle Esposizioni di Eurexpo Lione, ha registrato un’affluenza record

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on 1.100 espositori e marchi rappresentati (di cui il 41% di nuovi espositori), ossia una crescita del 10% rispetto all’edizione 2021, SOLUTRANS 2023 registra un successo storico. Frutto di un approfondito lavoro intrapreso ormai da diversi anni dalla FFC (Federazione Francese Carrozzeria) e dal Presidente del salone Patrick Cholton, l’evento ha registrato un’affluenza record con 64.300 visite, in crescita del 28% rispetto al 2021, affermando l’evento come il riferimento per tutti gli attori del settore dei veicoli industriali e commerciali. Ben 14.000 visitatori in più hanno percorso i padiglioni di EUREXPO. Hanno così potuto scoprire una concentrazione di offerte dei costruttori di veicoli industriali e commerciali, dei produttori di ricambi e componenti, degli allestitori e delle società di servizi del settore. 3 VOLTE PIÙ NUMEROSI I VISITATORI INTERNAZIONALI Con il 28% degli espositori internazionali provenienti da 20 paesi e il 24% dei visitatori provenienti da 128 paesi, ovvero 3 volte più visitatori internazionali rispetto al 2021, SOLUTRANS conferma la sua attrattività internazionale con in primo piano Italia, Spagna, Belgio, Germania, Turchia, Svizzera, Paesi Bassi, ecc. Va anche sottolineato che, per quanto riguarda gli espositori, tutti i costruttori di VI e gli allestitori d’Europa erano presenti a Lione. Inoltre, il SOLUTRANS Digital Show, un vero e proprio gemello digitale che offre un’esperienza virtuale unica, ha offerto ai visitatori l’opportunità di immergersi in SOLUTRANS attraverso uno spazio interattivo per accedere a conferenze dal vivo, fissare appuntamenti con gli espositori, indipendentemente dalla loro provenienza geografica o dal loro orario di connession UN SALONE DI TENDENZA La decarbonizzazione dei flussi di trasporto, strettamente legata alla transizione energetica, è la grande sfida per il settore e quindi per SOLUTRANS. Filo conduttore dell’edizione 2023, la transizione energetica è stata declinata attraverso diversi momenti salienti come la presenta-

zione dell’aggiornamento del suo studio VIsion’AIR, l’unica indagine che offre una prospettiva indipendente sul futuro del mix energetico per i trasporti all’orizzonte del 2035. La transizione energetica è stata sostenuta anche da un programma impegnato e ambizioso di 46 conferenze. Di particolare rilievo certamente la plenaria di apertura, ma anche il convegno sui costi dei trasporti, presentato dal CNR e sempre molto atteso. Per non parlare della conferenza sulle ZTE o dell’impatto delle Olimpiadi sulla logistica nell’Ile-de-France. Tutte le conferenze saranno presto disponibili in replay sul canale Youtube di SOLUTRANS. Come non menzionare l’interesse, per non dire l’entusiasmo, dei visitatori per il retrofit. La conversione dei veicoli a combustione interna in veicoli elettrici fa sicuramente parte della transizione energetica e le proposte di Renault, Stellantis, Hyvia, GCK, Hyliko e Neotrucks hanno catalizzato l’attenzione. Fedele alla sua missione di presentare l’offerta più ampia possibile, SOLUTRANS ha accolto anche una pletora di aziende energetiche, da Bolloré Energy a TotalEnergies, passando per Altens e Neste. Alternative al petrolio, elettrificazione, B100, HVO, le riflessioni sono ben avviate.

RILEVATORE D’INNOVAZIONI E D’ECCELLENZA Ogni anno, SOLUTRANS viene elogiata per l’atmosfera laboriosa e conviviale che vi si respira. Il 2023 non ha fatto eccezione, con un’eccezionale componente festiva. La capacità innovativa dei costruttori di veicoli industriali e commerciali, degli allestitori e dei fornitori di ricambi e componenti è stata premiata due volte a SOLUTRANS, durante la cena di gala e alla serata degli I-nnovation AWARDS. I premi Internazionali International Truck of the Year 2024, Truck Innovation Award 2024, International Van of the Year 2024 e Pickup Award 2024 sono stati assegnati rispettivamente al Volvo Trucks FH Electric, al MAN ANITA Project, al FORD Transit Custom, al FORD Ranger e al WOLKSWAGEN Amarok. Questi trofei sono stati consegnati nel corso di un’indimenticabile serata di gala, che ha riunito ben 1.460 ospiti, scandita da interventi che hanno lasciato il segno e conclusa con un concerto d’eccezione. • Gli I-nnovation AWARDS, dal canto

loro, hanno premiato: - Categoria Ricambi e Componenti - Medaglia d’oro: KKS – JOST; Medaglia d’Argento: ID FUEL – ELECTRO; Medaglia di bronzo: HIB – TELMA SAS; Premio Speciale Joseph Libner: Vector HE 19 MT a bassa emissione di CO2 – CARRIER TRANSICOLD. - Categoria Allestitori – Medaglia d’oro: Recircle Solution – LECAPITAINE; Medaglia d’Argento: Slidoor – BENALU-LEGRAS GROUP; Medaglia di bronzo: semirimorchio PLSC.CS X-TOUGH – SCHMITZ CARGOBULL AG; Premio Speciale Joseph Libner: Recircle Solution – LECAPITAINE. - Categoria Digital Award – Soluzione di connettività: collegamento OpenR con convertor companion – RENAULT; Pubblicazione di software – MICHELIN Smart Predictive Tire – GRUPPO MICHELIN; Premio Speciale della Giuria: Vision Assist – BÄR CARGOLIFT France SAS.

- Premio speciale Cargo Bike

– Rimorchio Pallet Hatchback – K-RYOLE; VUF XXL Valeo Transporter – VUF BIKES; Pelican Train – PELIKAN CYCLES; TricyLift – FLEXIMODAL. Infine, il premio “L’Uomo della filiera – Veicoli Industriali e Commerciali 2023”, creato su iniziativa della FFC, è stato assegnato a Pierre COPPEY, Presidente di VINCI Autoroutes, durante la Cena di Gala del Salone. La Federazione ha voluto premiare le azioni introdotte da VINCI Autoroutes a favore dei professionisti della strada e la strategia introdotta per sostenere la decarbonizzazione del settore dei veicoli industriali e commerciali. Punti salienti e attività acclamati dai visitatori

Per soddisfare le aspettative di tutti i visitatori, SOLUTRANS 2023 ha proposto molti momenti forti e animazioni: • SOLUTRANS ha allestito un nuovissimo Test Village dedicato ai veicoli termici e ai veicoli “new energy”, all’esterno del padiglione 4. L’opportunità di conoscere i nuovi veicoli e di comprenderne


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publiredazionale

Poste italiane

Il partner ideale per una soluzione logistica completa La logistica oggi è un’attività fondamentale per il successo delle aziende. Per tale motivo il controllo e la gestione di questo insieme di processi è di vitale importanza per un’azienda che punti all’efficienza ed essere competitiva sul mercato. Poste Italiane, l’azienda leader nella fornitura di soluzioni di logistica integrate è il partner ideale. Una missione chiara La mission di Poste Italiane è chiara e diretta: supportare le aziende in ogni aspetto della loro catena del valore. Questo significa progettare, eseguire e monitorare la strategia di supply chain dei clienti, offrendo un servizio completo di gestione end to end. Dall’approvvigionamento delle merci presso i fornitori dei clienti, fino alla distribuzione al destinatario finale, Poste Italiane è al fianco delle aziende, sia esse consumer che business. Poste Italiane offre soluzioni modulari, complesse e personalizzate per la gestione dell’intera catena del valore. Ma non è tutto: l’obiettivo principale è rendere la catena di fornitura globale orientata al cliente e sostenibile, utilizzando l’automazione, le tecnologie intelligenti e le piattaforme IT per integrare flussi fisici e digitali. Una rete di logistica integrata all’avanguardia Poste Italiane può vantare un network logistico esteso e altamente efficiente, che comprende: • 186.000 mq di magazzini SDA integrati • 4 HUB di smistamento automatizzati • 7 Mini Hub per cross docking • 90 Filiali di distribuzione • Oltre 5.300 corrieri • Oltre 30.000 Portalettere • Circa 12.800 Uffici Postali • 15.500 Punti di Ritiro Questo network consente a Poste Italiane di offrire soluzioni dedicate, tra cui servizi di corriere espresso, consegna programmata, trasporto a carico parziale o completo. Grazie all’integrazione tra il warehousing e il network distributivo, l’azienda è in grado di ottimizzare l’efficacia ed efficienza dell’intera supply chain. Punti di Forza di Poste Italiane I punti di forza di Poste Italiane includono: • Plessi Logistici: magazzini posizionati strategicamente per offrire ai clienti cut-off competitivi. • Competence Center: un team specialistico dedicato allo sviluppo di soluzioni personalizzate basate sulle esigenze specifiche dei clienti, dalla progettazione all’implementazione. • Control Tower: controllo completo e gestione di tutte le attività logistiche, garantendo ai clienti visibilità end-to-end su tutto il processo logistico. Una Gamma Completa di Servizi Poste Italiane offre un’ampia gamma di servizi di logistica integrata, che includono: • Warehousing*: Servizi inbound (ricevimento, controllo, messa a stock), storage (stoccaggio merce), servizi outbound (picking,

packing, stampa LdV e DDT) e servizi a valore aggiunto come la reverse logistics, l’etichettatura dei prodotti, il campionamento e il controllo, l’inventario su richiesta e lo smaltimento dei prodotti. • Servizi e Accessori di Delivery (corriere espresso)*: postedeliverybusiness e postedeliverynow. • Servizi di Trasporto*: servizi FTL e LTL per il trasporto primario su gomma sia a carico completo che parziale *I servizi di Warehousing e Trasporto

sono contrattualizzati ed erogati da SDA Express Courier, i servizi di Delivery sono contrattualizzati ed erogati da Poste Italiane S.p.A Soluzioni Taylor Made Un aspetto unico di Poste Italiane è il suo Competence Center dedicato, che sviluppa soluzioni su misura per soddisfare le specifiche richieste dei clienti. Questo team specialistico analizza attentamente le esigenze di logistica del cliente e crea progetti personalizzati per ot-

timizzare i flussi lungo tutta la supply chain. Inoltre, PI offre soluzioni tecnologiche innovative di integrazione dei flussi fisici e digitali per dialogare con i sistemi del cliente. In conclusione, Poste Italiane rappresenta un punto di riferimento nell’ambito della logistica integrata, offrendo un’ampia gamma di servizi e soluzioni personalizzate per le aziende. Con il suo imponente network distributivo e il suo impegno per l’innovazione, PI è pronta a guidare il futuro della logistica aziendale.


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Mayr Italia punta sull’automazione Allo scorso salone A&T di Vicenza Mayr Italia ha deciso di mettere in mostra la propria gamma di soluzioni dedicate a Industria 4.0

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opo 17 edizioni di grande successo a Torino, A&T, l’evento fieristico dedicato all’automazione e testing, ha raddoppiato la propria presenza con l’appuntamento di Vicenza, sotto lo slogan “Dall’Ideale al Fattibile” riferito in particolare al mondo dell’industria e delle tecnologie 4.0. Con 250 espositori e 40 workshop e tavole rotonde, la fiera si è confermata una fucina di idee e soluzioni, unendo un format espositivo collaudato a un percorso formativo futuristico, pur mantenendo l’approccio pragmatico che la contraddistingue, calibrato sulle necessità delle imprese di ogni taglia. Proprio per questo, Mayr Italia non poteva mancare presentando i suoi prodotti di maggior rilievo e soluzioni all’avanguardia, quali ROBA-brake-checker (disponibile in diverse varianti), ROBA-SBCplus e ROBA-torqcontrol che si inseriscono perfettamente nell’ambito dell’Industria 4.0, garantendo tecnologie uniche per l’automazione e la gestione delle più svariate applicazioni nel campo della sicurezza industriale. ROBA - brake - checker è uno dei componenti elettronici più conosciuti e apprezzati prodotti da Mayr, in grado di monitorare stato, funzioni e usura dei freni di sicurezza, senza utilizzare sensori. Installabile a posteriori e collegato all’alimentazione del freno, analizza corrente e tensione per determinare lo stato di commutazione e condizioni del freno, ma non solo: esegue anche un monitoraggio preventivo delle funzioni per verificare l’usura, la riserva funzionale e i guasti. ROBA-brake-checker rileva gli errori prima che si verifichino e consente di programmare la manutenzione o gestirla da remoto, garantendo un’elevata sicurezza operativa dei sistemi di frenatura. Il modulo non richiede manutenzione, non si usura ed è sempre affidabile indipendentemente dalla frequenza e dal numero dei cicli. ROBA-brake-checker è disponibile con una scheda aggiuntiva dotata di interfaccia specifica per il cliente (ad esempio, ottica, W-Lan, IO Link, Profibus e altri). Tramite questa interfaccia, può fornire dati all’u-

ROBA-brake-checker

nità di supervisione del cliente, su tempo di commutazione, corrente, tensione, resistenza, potenza e relativa corrente di spunto. In questo modo è possibile analizzare i dati, riconoscere rapidamente le anomalie del processo e trarre conclusioni per eventuali

ROBA-torqcontrol

Servopresse, since 1970, is the leader company on the automation field to produce equipments to decoil and straighten steel from coils, and can build single machines, special lines composed by: Decoilers, Straighteners (normal or feeding straighteners), Electronic rolls feeders.

THE CENTRE OF YOUR COIL BUSINESS Servopresse, attiva dal 1970, società leader nel settore dell’automazione per linee di produzione da coils di lamiera, è in grado di offrire macchine singole, linee complete e linee speciali composte da: Svolgitori, Raddrizzatrici normali e alimentatrici, Alimentatori elettronici a rulli. Servopresse srl Via Enrico Fermi 48 - 20019 Settimo Milanese, Milano, Italy Tel +39 02 3285 775 Fax +39 02 3350 1158 - info@servopresse.it - www.servopresse.it

ROBA-SBCplus

interventi di manutenzione, riducendo così i costi, i guasti e i tempi di inattività. Sviluppato per la gamma di freni ROBA-stop Mayr, ROBA-brake-checker è facilmente integrabile in sistemi frenanti preesistenti. ROBA-SBCplus permette di controllare e

monitorare due freni di sicurezza ROBA-stop; è ideale per applicazioni che richiedono una particolare attenzione alla protezione delle persone, secondo le norme per la sicurezza funzionale come ISO13849 e IEC62061. Il modulo di controllo del freno deve interrompere in modo sicuro la corrente nella bobina magnetica al momento dello spegnimento del freno. ROBA-SBCplus è dotato di semiconduttori elettronici esenti da usura per garantire un’affidabilità illimitata nel tempo. Le funzioni di sicurezza di ROBA-SBCplus permettono una completa diagnosi dei guasti. Il modulo garantisce inoltre un controllo ottimale della tensione del freno e un accurato monitoraggio dei tempi di commutazione. I moduli di monitoraggio ROBA-torqcontrol sono utilizzati per alimentare, monitorare e controllare i freni di sicurezza ROBA-stop omologati, rendendo possibile un controllo senza sensore dei movimenti dell’ancora mobile. Con ROBA-torqcontrol è possibile regolare in modo mirato la coppia frenante, dosando la frenatura dei movimenti del macchinario secondo le esigenze del ciclo produttivo. Perfettamente integrabile in sistemi preesistenti, permette di rilevare gli errori prima che si verifichino. Mayr ha esposto anche molte altre famiglie di prodotti, dimostrando così il vasto assortimento della propria offerta.


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SEW-EURODRIVE al Forum Industria Digitale SEW-EURODRIVE ha partecipato al Forum Industria Digitale, la mostra-convegno su innovazione, efficienza, flessibilità e integrazione che rappresenta un’occasione di incontro con i più importanti fornitori di soluzioni per la trasformazione digitale e sostenibile dell’industria. Per SEW-EURODRIVE la partecipazione a Forum Industria Digitale è stata l’occasione per fare il punto su un nuovo approccio all’attività manutentiva, che risponde alla crescente dinamicità e complessità dei processi produttivi e dell’evoluzione tecnologica, verso un’industria rigenerativa, connessa e digitalizzata. Infatti, la manutenzione di domani dovrà essere sempre più: sostenibile, con meno sprechi e meno stress per gli operatori; efficiente, eliminando i fermi di produzione non pianificati; smart, cioè sempre attiva grazie alla sensorizzazione e integrata in un ecosistema di servizi e soluzioni digitalizzate. Con il monitoraggio delle condizioni e la manutenzione predittiva tramite APPredict è possibile migliorare affidabilità, sicurezza ed efficienza degli impianti, senza incrementare i costi, monitorando lo stato di salute del motoriduttore grazie ai dati vibrazionali e ricevendo supporto in tempo reale e da remoto. Progettata per impianti esistenti o retrofit, l’applicazione web-based APPredict di SEW-EURODRIVE visualizza su qualsiasi smart device i dati vibrazionali, la temperatura di lavoro e la durata effettiva dell’olio dei motoriduttori attraverso sensori wireless installati sui riduttori. Una soluzione ideale per evitare i fermi impianto non programmati e

rendere i processi di manutenzione più sostenibili ed efficienti, senza sprechi e facilitando il lavoro degli operatori. Un’altra soluzione proposta da SEW-EURODRIVE per la manutenzione predittiva è DriveRadar®, la piattaforma Software as-a-Service (SaaS) per nuove applicazioni di automazione native con componentistica MOVI-C®, che consente di monitorare lo stato di salute dei componenti installati su macchine e impianti da remoto, in una rete digitale. La connessione in tempo reale permette di abilitare l’asset identification, il condition monitoring e la predictive maintenance, per massimizzare la disponibilità d’impianto produttivo e scongiurare i fermi produzione improvvisi. Durante la sessione convegnistica di Forum Industria Digitale, l’azienda ha approfondito i benefici della sensorizzazione wireless per la manutenzione predittiva con uno speech di Emanuele Tosato che ha spiegato come con la sensorizzazione wireless sia possibile effettuare una manutenzione più sostenibile e meno stressante per gli operatori, migliorando non solo la produttività ma anche la qualità della vita delle persone. Infatti, l’utilizzo di sensori wireless per la manutenzione predittiva permette di intervenire tempestivamente sulle anomalie, eliminando sprechi e costi imprevisti e rendendo possibile un approccio meno stressante alle attività manutentive da parte degli operatori. Per maggiori informazioni sul tema della manutenzione predittiva e dei sensori wireless, è possibile consultare la pagina dedicata sul sito Internet di SEW-EURODRIVE.

Nuova vita ai carrelli usati La rigenerazione dei veicoli, il riutilizzo di componenti e di materie prime - unite ai sistemi di alimentazione che riducono l’impatto in termini di CO2 - sono in grado di dare concretezza ai concetti di sostenibilità e circolarità. Concetti che segneranno il futuro della logistica - un settore sempre più attento a questo tipo di tematiche - e che sono nel DNA di STILL. La vocazione alla sostenibilità del leader di soluzioni di intralogistica affonda le sue radici nella storia dell’azienda: verso la fine degli anni ‘80, STILL ha infatti iniziato l’attività di revisione dei carrelli usati sulla base di standard di qualità uniformi costruendo prima e ampliando poi una propria rete europea che dà sostanza e concretezza ai temi della circolarità e sostenibilità. Una rete che ha in Italia uno dei suoi centri d’eccellenza: il Centro di Revisione STILL di Lainate. Situato vicino a Milano, il Centro si estende su una superficie di 7.000 mq ed è in grado di revisionare diversi tipi di mezzi: dal piccolo transpallet elettrico - sempre più richiesto dal mercato - al grande carrello elevatore, tutti veicoli rigenerati sono sottoposti ad un minuzioso sistema di revisione diviso per categorie e adatto alle esigenze dei clienti. Per far fronte ad una domanda sempre crescente, il Centro di Revisione STILL è al centro di un piano di forte crescita ed espansione per incrementarne ulteriormente la capacità produttiva. “Negli ultimi anni”, racconta ancora Sogliaghi, “il mercato dell’usato dei carrelli elevatori ha registrato una crescita molto importante dovuta ad un incremento della domanda di mercato favorita dalla disponibilità di mezzi revisionati di qualità, oltretutto sostenibili e pensati per conservare al meglio le risorse. Reintrodur-

re sul mercato mezzi che hanno già avuto un utilizzo ma sono perfettamente revisionati, testati e sicuri dà concretezza al principio di circolarità sostenibile: non è quindi necessario acquistare sempre un veicolo nuovo, l’usato rappresenta oggi una valida alternativa in fase di acquisto”. Acquistando un carrello STILL ricondizionato si usufruisce non solo della garanzia di qualità del produttore, ma anche della sua assistenza clienti completa e qualificata; il tutto ad un prezzo competitivo. Inoltre, le flotte miste costituite da veicoli premium ricondizionati e veicoli nuovi rappresentano un modo

interessante di combinare in maniera intelligente efficienza e qualità senza compromessi. Proprio per garantire la massima qualità e trasparenza, nel 2003 STILL ha introdotto un sistema di classificazione - denominato GOLD, SILVER e BRONZE - che differenzia i mezzi in base alla tipologia dei test e degli interventi effettuati, garantendo agli operatori diversi livelli di rigenerazione per soddisfare anche le esigenze più complesse. Infine, per quanto riguarda l’assistenza, i clienti del mercato dell’usato possono contare sulla consueta qualità STILL. La gamma completa delle

prestazioni di servizio STILL si applica infatti anche ai carrelli usati, dalla disponibilità di pezzi di ricambio ai cicli di manutenzione preventiva. Da oltre 35 anni, la rigenerazione dei veicoli e il riutilizzo di componenti e di materie prime sono una priorità per STILL che, grazie a quattro Centri di revisione e ricondizionamento presenti in Europa, ogni anno dona nuova vita a circa 8.000 carrelli elevatori offrendo ai propri clienti una flotta di circa 25.000 carrelli ricondizionati. Mezzi di altissima qualità - disponibili rapidamente anche online - che contribuiscono a rendere la logistica un settore sempre più sostenibile.


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PRODOTTI Mico67 – controllo del circuito a bordo macchina Puntuale e preciso: lo spegnimento intelligente è la caratteristica principale di Mico, il modulo di distribuzione di corrente di Murrelektronik. Mico67 migliora le soluzioni di installazione decentralizzate e porta il controllo dei carichi dall’armadio elettrico a bordo impianto. Murrelektronik ha ampliato la famiglia di prodotti Mico con due nuovi moduli per la protezione elettronica da sovracorrenti. La classe di protezione IP67 rende questi moduli ideali per le applicazioni in cui è necessario proteggere un gran numero di sensori e attuatori direttamente in campo. Un connettore M12 con codifica L alimenta i moduli con una corrente fino a 16 A, che in alcune varianti può anche essere trasmessa ad altri moduli. Ogni modulo è dotato di 4 porte M12 con codifica A NEC Class 2 con protezione da 2 A o 4 A, a seconda della variante. Questo apre la strada a concetti di installazione completamente nuovi nelle soluzioni di alimentazione. Non richiedendo alcun assemblaggio preliminare, i moduli sono caratterizzati da un design estremamente compatto e resistente alle temperature estreme. I LED visualizzano lo stato operativo di ciascuna porta e lampeggiano per indicare il raggiungimento del 90% di carico. In caso di sovraccarico o cortocircuito, il LED rosso lampeggia e Mico67 spegne immediatamente la porta interessata. Il ripristino è possibile tramite la semplice disconnessione della tensione di ingresso.

CoroDrill® 860 con geometria -SD una punta affidabile per componenti in HRSA a base di nichel Sandvik Coromant presenta una nuova punta in metallo duro integrale ottimizzata per la foratura in superleghe HRSA a base di nichel, in grado di offrire una profondità di foratura standard fino a 8×D. Questo utensile offre una durata del tagliente uniforme e prevedibile unitamente ad un’elevata integrità del foro, fattore di massima importanza in quei settori con requisiti estremamente rigidi e processi volti a garantire la qualità — per esempio nell’industria aerospaziale. Le attuali strategie per la foratura di parti di motori aeronautici in lega di nichel, ove la sicurezza di processo è essenziale, non sono in grado di soddisfare le elevate esigenze dell’industria e non permettono di ottenere la massima durata del tagliente. La nuova CoroDrill® 860 con geometria -SD, appositamente progettata per una lavorazione superiore delle leghe di nichel, consente tutto questo. Così Robert Smith, Offer Manager del comparto Foratura e Compositi presso Sandvik Coromant: “CoroDrill® 860 con geometria -SD è una punta affidabile che garantisce massime prestazioni e sicurezza di processo nelle superleghe resistenti al calore.” Svariate sono le diverse carat-

teristiche chiave che, combinate, contribuiscono all’elevato livello di prestazioni nelle superleghe HRSA. Iniziamo con l’esclusiva qualità S2BM, che combina un substrato in carburo cementato a grana fine, un rivestimento PVD multistrato e un post-trattamento in grado di garantire la massima durata del tagliente. Aggiungiamo una geometria con angoli di sgombro ottimizzati, una preparazione del tagliente, una forma dei denti, una cianfrinatura degli angoli e un doppio margine altamente controllati — il risultato è costituito da una punta in grado di garantire massime prestazioni e sicurezza di processo. Uno sviluppo progettuale completo e test di prodotto comprensivi condotti in più superleghe HRSA hanno dimostrato che CoroDrill® 860 con geometria -SD offre prestazioni costanti in applicazioni 3, 5 e 8 × D, offrendo una stabilità di lavorazione e una sicurezza di processo eccellenti. Ciò aumenta l’affidabilità della pianificazione dei processi e dei calcoli dei costi in fase di predeterminazione della durata del tagliente e di conduzione dell’analisi del costo per parte. “I clienti possono essere certi del fatto che CoroDrill® 860 con geometria -SD è una

punta affidabile, in grado di garantire massime prestazioni e sicurezza di processo offrendo la migliore durata tagliente possibile e, pertanto, riducendo il costo per

RIV938, best-seller a marchio Rivit per il fissaggio di inserti Ideale per lavorazioni industriali e produzioni in serie, la RIV938 è dotata di caratteristiche tecniche studiate per velocizzare i tempi di posa mantenendo intatti i più alti standard di precisione nel fissaggio. La rivettatrice RIV938 si conferma tra i tool a marchio Rivit più richiesti, grazie soprattutto all’elevato livello di performance che viene offerto ad un costo accessibile e dunque molto apprezzato dagli operatori professionali. Rivit da 50 anni opera nel settore dei sistemi di fissaggio per industria, edilizia, e rivendita, offrendo un ampio catalogo di rivettatrici, rivetti e inserti. In questo caso la lunga esperienza è stata messa a frutto per progettare una rivettatrice in grado di ridurre il margine di errore in fase di fissaggio: grazie alla regolazione diretta della forza di deformazione, infatti, si evita di danneggiare l’inserto durante la posa. Nel caso invece di un inserto difettoso, la funzione di svitamento automatico di cui è provvista la RIV938 evita di compromettere il lavoro di posa e di rovinare la lavorazione e il fissaggio. In questo modo si possono evitare spese superflue e perdite di efficienza che in ambito industriale possono compro-

mettere intere forniture. Progettata per l’applicazione e il fissaggio di inserti filettati femmine Rivsert da M3 a M10 e maschi Rivbolt da M4 a M10 (entrambi nel catalogo Rivit), la RIV938 consente quindi di effettuare fissaggi in modo rapido e sicuro ed è lo strumento ideale per le principali applicazioni di fissaggio del mondo automotive, per esempio nell’assemblaggio di parti dei nuovi veicoli elettrici, quali gli alloggiamenti dei pacchi batterie. La corsa massima raggiuge i 6.5 mm mentre la velocità del motore misurata in giri al minuto varia in fase di avvitamento (1600 rpm) e di svitamento (2000 rpm). La forza di fissaggio della RIV938 raggiunge invece i 20.000 Newton. Queste caratteristiche fanno della RIV938 un vero e proprio leader del settore, utilizzato dai principali costruttori automobilistici europei e d’oltreoceano. L’attrezzo viene proposto in una robusta valigetta in materiale plastico, ideale per il trasporto e per riporre la rivettatrice e il kit di accessori una volta terminato l’utilizzo. Per maggiori informazioni sulla rivettatrice per inserti RIV938 è possibile consultare il sito www.rivit.it

foro e per componente.” afferma Robert proseguendo: “CoroDrill® 860 con geometria -SD è la punta su cui fare affidamento per componenti di alta qualità.”


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PRODOTTI UR30 il nuovo robot collaborativoda 30kg di payload UR30 è il secondo della nuova serie di cobot innovativi di nuova generazione di Universal Robot ed è costruito sulla stessa architettura del pluripremiato UR20. Nonostante le sue dimensioni compatte, UR30 offre una capacità di sollevamento straordinaria e il suo controllo del movimento superiore garantisce il perfetto posizionamento anche di carichi ingenti, consentendogli di lavorare a velocità più elevate e sollevare carichi più pesanti. Ciò rende UR30 ideale per diverse applicazioni, tra cui asservimento macchine, movimentazione materiali e avvitatura a coppia elevata. Per l’asservimento macchine, l’elevato carico utile offre nuove possibilità poiché consente al cobot di utilizzare più pinze contemporaneamente. Ciò significa che può rimuovere parti finite e caricare più materiale in un unico passaggio, riducendo i tempi di cambio formato e massimizzando la produttività. UR30 supporterà efficacemente anche l’avvitatura a coppia elevata in quanto è in grado di gestire utensili dinamometrici più grandi e con potenza più elevata e, grazie alla modalità stabile, UR30 offre un avvitatura diretta e coerente. Ciò sarà vantaggioso, ad esempio, nel settore automobilistico. Oltre a ciò, la capacità di carico di 30 kg rende l’UR30 un ottima soluzione per la movimentazione dei materiali e la pallettizzazione di prodotti pesanti in tutti i settori. Inoltre, l’ingombro ridotto, gli consente di adattarsi a quasi tutti gli spazi di lavoro, liberando gli esseri umani dal sollevamento di carichi pesanti. Con un peso di soli 63,5 kg, può anche essere facilmente spostato tra le celle di lavoro. Il presidente dell’azienda, Kim Povlsen, afferma: «Il carico utile più elevato e la maggiore flessibilità sono alla base di una nuova era

nell’automazione. Le industrie di tutto il mondo stanno abbracciando una produzione più agile e una modularità nella produzione: parte del raggiungimento di tale modularità e agilità riguarda la mobilità e questo cobot garantisce tutto ciò nonostante un elevata capacità di carico. Mentre le industrie si evolvono, l’UR30 non solo soddisfa, ma anticipa le mutevoli richieste, consentendo alle aziende di adattarsi e rispondere in modo efficace alle mutevoli esigenze. Mentre continuia-

mo a innovare, l’UR30 rappresenta un altro passo nel viaggio di UR volto ad ampliare i confini di ciò che è possibile nel mondo dell’automazione». L’UR30 è ora disponibile per i preordini. Le spedizioni inizieranno nel primo trimestre del 2024. Alla presentazione alla fiera iREX di Tokyo, in Giappone, vengono dimostrate le capacità di movimentazione dei materiali di UR30. Nel suo stand all’iRex, UR30 ha dimostrato le pro-

prie capacità di carico sollevando insieme uno pneumatico e un cerchione. Poiché l’UR30 è in grado di gestire fino a 30 kg di carico alla sua massima estensione, indipendentemente dalla posizione del braccio, può non soltanto sollevare lo pneumatico ma anche cambiare il suo orientamento durante il sollevamento per dimostrare le sue prestazioni uniche in termini di capacità di sollevamento. Per ulteriori informazioni visitare il sito Web di Universal Robot.


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Nuova centrale antincendio xDetect: modulare, facile da utilizzare (grazie all’interfaccia intuitiva) e testata per la cybersecurity Eaton presenta la sua nuova centrale indirizzabile per il rilevamento e l’allarme antincendio, in grado di ridurre tempi e costi di installazione, garantendo al tempo stesso la massima facilità d’uso e la protezione contro gli attacchi informatici. All’interno degli edifici commerciali, xDetect semplifica la gestione ed il monitoraggio degli allarmi antincendio e delle altre periferiche connesse, consentendo una risposta più rapida in caso di incendio o di altra emergenza. “I proprietari e i gestori di edifici commerciali devono proteggere le persone e i beni al loro interno, non solo dagli incendi ma anche da altre minacce come il cyber terrorismo; quattro sistemi di gestione degli edifici su dieci ogni anno subiscono un tentativo di attacco”, commenta Alessio Peron, Field Product Manager Emergency Lighting & Fire di Eaton in Italia. “Se la sicurezza e l’incolumità sono priorità assolute, è altrettanto fondamentale mantenere i costi e i tempi di inattività al minimo. La nuova centrale xDetect di Eaton risponde a tutte queste richieste”. xDetect ha aumentato la potenza del loop rispetto al sistema precedente, il che significa che un singolo circuito può gestire un maggior numero di dispositivi alimentati dal loop, riducendo i costi di cablaggio e i tempi di installazione. Collegabile in rete, xDetect può essere connesso in una rete ad anello, in modo che il sistema continui a funzionare anche se un pannello va in cortocircuito.

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Questo rende superfluo l’utilizzo di una rete ridondante, riducendo ulteriormente il cablaggio e i costi che ne derivano. Non solo xDetect è facile da installare, ma è anche semplice da personalizzare e scalare. È infatti disponibile in versioni base in cui il pannello può essere personalizzato con estrema facilità (in linea con i cambiamenti degli standard, delle normative o della destinazione d’uso dell’edificio). Anche l’espansione è di semplice attuazione, grazie all’aggiunta e alla sostituzione, in base alle necessità, delle schede loop codificate a colori. Un’altra caratteristica fondamentale di xDetect è l’ampio touchscreen a colori da 7’’, che risulta familiare fin dal primo utilizzo, grazie a menu e icone intuitivi. L’HMI è adattivo e cambia automaticamente colore per riflettere lo stato del sistema antincendio. Questa funzione consente agli utenti di monitorare, con un solo sguardo, lo stato delle periferiche e delle zone antincendio di un edificio, in modo da poter risolvere rapidamente gli eventuali guasti e prevenire gli incendi. Il nuovo pannello antincendio è una soluzione Eaton secure-by-design che garantisce il massimo livello di cybersecurity, garantendo una comunicazione sicura e proteggendo dagli hacker sia i dati che le risorse. Il sistema è predisposto per l’accesso da remoto ed è integrabile in sicurezza nel sistema di gestione degli edifici (BMS). In futuro, potrà essere collegato direttamente alla centrale di ricezione degli allarmi dei vigili del fuoco, consentendo una risposta ancora più rapida in caso di incendio. Per maggiori informazioni, si invita a visitare il sito www.eaton.com

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PRODOTTI KEB Automation presenta NOA KEB Automation, a SPS Norimberga, ha presentato NOA (Next Open Automation), la nuova piattaforma IIoT (Edge/Cloud) per la raccolta, la visualizzazione e l’elaborazione dei dati, basata su microservizi (on Edge) che consente agli OEM di progettare in modo flessibile ed efficiente le proprie soluzioni di automazione basate su sistemi aperti. NOA offre ai costruttori di macchine e impianti, la possibilità di integrare funzionalità specifiche nel sistema. Applicazioni basate su container, come soluzioni per HMI, machine learning, monitoraggio e controllo, nonché app personalizzate, possono essere gestite a livello Edge tramite l’App Manager. Il portale NOA (on Cloud), fornisce servizi di livello superiore come la gestione dei dispositivi e in generale degli assets e può essere pensato anche in white label per i clienti finali. L’architettura di sistema, NOA Core, si basa su un’architettura Linux a container ed è utilizzabile su hardware integrato, IPC e pannelli di KEB o dispositivi di terze parti. In generale NOA funziona come uno smartphone dove è possibile personalizzare l’utilizzo attraverso le app già disponibili e quelle che verranno messe a disposizione in futuro. “NOA segue un approccio molto aperto e flessibile”, afferma Uwe Huber, Responsabile HMI e IIoT di KEB. “L’utente può aggiungere app di KEB oltre alle proprie o a quelle di terze parti, accedendo in questo modo a un’ampia gamma di applicazioni”

Work around the clock.

Tra le app di NOA troviamo HELIO, il nuovo sistema di gestione HMI che permette la creazione semplice e veloce di interfacce uomo macchina intuitive, web-based, senza programmazione. Il layout è responsive e può essere utilizzato su diversi dispositivi. Un’altra app disponibile riguarda la manutenzione predittiva che consente di prevenire fermi macchina indesiderati e costi elevati di manutenzione. Per quanto riguarda l’hardware il nuovo controllore incorporato KEB C6 COMPACT 3, pensato per applicazioni di media complessità, rappresenta un’integrazione al portafoglio prodotti che si adatta alla piattaforma NOA così come i pannelli HMI C6 X1 con classe di protezione IP67 e Power over Ethernet (PoE). “Le app disponibili coprono casi d’uso standard come la manutenzione predittiva, la visualizzazione, il monitoraggio e la raccolta di dati”, afferma Uwe Huber. “I dati possono essere acquisiti in loco tramite un sistema edge. Una opzione è che questi dati possono essere raccolti, visualizzati, analizzati ed ottimizzati sul cloud mediante una connessione corrispondente.” Gli indicatori di qualità possono essere calcolati dall’utente e si possono ottenere insight utili dai dati. I dati raccolti da NOA vengono utilizzati per il monitoraggio delle macchine e, se necessario, per impostare gli alert. “KEB Automation con NOA va incontro alle esigenze degli OEM che sono sempre più rivolte alla flessibilità e alla riduzione dei time to market e time to money delle macchine stesse, assicurandosi un’architettura a prova di futuro evitando lock in sia hardware che software” afferma Marino Crippa, MD di KEB Automation Italia. “Il portale di NOA permette la gestione e l’abilitazione di servizi aggiuntivi che aumentano il valore della macchina e quindi anche la fonte di revenue del costruttore”.

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Mechanical Zero Point System mechanical zero point system Unico sistema Zero Point meccanico con bloccaggio/sbloccaggio dei perni con una rotazione di soli 140 gradi Il meccanismo atto a bloccare i perni è costituito da una camma azionata da un perno eccentrico. il sistema garantisce elevate prestazioni in termini di precisione e forza di bloccaggio. Ciò è dovuto in particolare al fatto che la camma blocca contemporaneamente i 4 perni verso l‘esterno. y

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Il sistema di trasmissione vettoriale delle forze, agisce vincolando i perni in modo uniforme e in tutte le direzioni.

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