Puntoventiquattro edizione ottobre

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anno 2 - numero 7 - ottobre 2014

Familyenergy, il primo sistema per rinnovare casa che si paga da solo Come è possibile? Familyre di Ciserano ha perfezionato uno strumento per riqualificare la casa, “a misuraâ€? di chi la abita, che si paga grazie Lorenzo Fraschini titolare, con Gianluca Novati, di Familyre di Ciserano agli incentivi statali



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anno 2 - numero 7 ottobre 2014

Direttore Responsabile Stefano ZUCCHINALI s.zucchinali@puntoventiquattro.com Progetto Grafico e impaginazione Ivana CAPPELLO i.cappello@puntoventiquattro.com Progetto Web e social Roberto PANIGHI r.panighi@puntoventiquattro.com Amministrazione Vera ZUCCHINALI amministrazione@puntoventiquattro.com Il nostro Team Alberto Taiocchi, Luca Rota Nodari, Alessio Brembilla, Francesca Bellavita, Stefano Agliati, Angelo Caruso, Teo Roncalli, Catia Tramacere, Federica Sala, Michela Usubelli Per segnalazioni, informazioni o per invio di CV redazione@puntoventiquattro.com Stampa: PRESS UP - Ladispoli Edito da: APS investments srl unipersonale piazza Libertà 4 24040 Canonica d’Adda (BG) tel. +39 02 / 909471 fax +39 02 / 90947222 www.puntoventiquattro.com info@puntoventiquattro.com p.iva 03893310163 c.f. e N.Reg Imprese di Milano 03893310163 - REA MI 2008600 Registrazione: Tribunale di Bergamo reg. nr 16/13 del 21/06/2013

Crisi: versare l’Iva o pagare stipendi ai dipendenti? di Stefano Zucchinali

Crisi vera e nera. Molti titolari di attività in difficoltà si trovano davanti ad un bivio: pagare gli stipendi o versare l’Iva? E si perde sempre. E si perde comunque. A prescindere da qualsiasi decisione venga presa. Chi non versa l’Iva dovuta al Fisco, nei termini di legge previsti, rischia un illecito penale: da sei mesi a due anni di reclusione. Chi non paga gli stipendi ai dipendenti rischia, dopo le dimissioni (per giusta causa) del personale, in una vertenza. Tertium non datur, o forse si. Sempre che si riesca a dimostrare, di fronte al Giudice, l’impossibilità concreta di farlo e non la mancanza di volontà di adempiere ai doveri nei confronti del fisco. Il legale rappresentante di un’impresa siciliana, in difficoltà a causa del fallimento dell’unico suo cliente e stretto, da una parte, dall’obbligo di versare l’Iva allo Stato e, dall’altro, dal pagamento degli stipendi (di Natale) ai suoi collaboratori, ha scelto quest’ultima ipotesi. Condannato (come è normale che sia) dalla Corte d’appello di Catania, la Cassazione annulla la sentenza di secondo grado e invita i giudici a rivalutare il caso. La motivazione? «Serve una prova rigorosa» del fatto che la «violazione del precetto penale sia dipesa da un evento decisivo del tutto estraneo alla sfera di controllo del soggetto». Significa che il dolo c’è, ma per causa di forza maggiore. Adesso il pallino ritorna ai giudici siciliani. La crisi (vera e nera) non ha evitato la condanna a due mesi e 20 giorni di reclusione (convertiti in 3.040 euro di pena pecuniaria) ad un imprenditore di Bergamo, per aver omesso di versare l’Iva riferita all’anno d’imposta 2007, per un ammontare di oltre 150 mila euro. Morale: le tasse vanno pagate. Punto a capo. Ma anche gli stipendi vanno pagati. Punto a capo. Ma non si può rischiare di finire in carcere per aver scelto di pagare gli stipendi ai lavoratori. Punto.



EDITORIALI

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Toys for Girls

Moschino like a Barbie Girl di Francesca Bellavita

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Ciak si gira

Liberiamoci del capo EVENTI

di Catia Tramacere

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Pop & rock

“Le cose vanno usate le persone vanno amate” il disco di Andrea Arnoldi e il peso del corpo 36 Diario di Bordo

Madagascar tra lemuri , foreste, tramonti e mare incontaminato

Familyenergy, il primo sistema per rinnovare casa che si paga da solo

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INNOVAZIONE

E’ nata una nuova squadra granfondo che unisce i marchi italiani, protagonisti della storia del ciclismo. Oltre a De Rosa e Santini Maglificio Sportivo, supportano il team anche Selle San Marco, Limar, FSA e Vision

CONTENUTI SITO WEB Puoi leggere gli approfondimenti

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Io lo cucino così

Semplicità di stagione di Vera Zucchinali

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CURIOSITÁ

Passa da Curno lo sbarco dell’uomo su Marte

A dicembre, a Madonna di Campiglio quattro volontari selezionati simuleranno una missione sul pianeta rosso

22 SODDISFATTI O RIMBORSATI

Calcio: Il Derthona perde Sonzogni rimborsa i tifosi

La squadra rimedia una sconfitta e il presidente bergamasco della società bianconera restituisce i soldi del biglietto

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CECHI E ENRICHETTA

Enrichetta: “La mia passione? Collezionare foto con i vip”

La titolare della Terrazza Manzotti ha una autentica passione per i personaggi famosi. Oltre 200 gli scatti inquadrettati nel suo locale

Team De Rosa Santini: eccellenza tutta italiana

puntoventiquattro.com

GREEN ECONOMY INCHIESTE & EDITORIALI

Come è possibile? Familyre di Ciserano ha perfezionato un strumento per riqualificare la casa, “a misura” di chi la abita, che si paga grazie agli incentivi statali (reinvestendo le detrazioni fiscali) e ai risparmi in bolletta (ottenuti limitando gli sprechi energetici)

IMPRESA

di Angelo Caruso

30 EVENTI

Bagno di folla a Le Due Torri per Dear Jack, Fedez e Club Dogo

Un estate da ricordare ed un autunno emozionante per i fans che hanno incontrato i loro artisti

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Foto di Antonio Cadei - antocadei #festivalborghi - La visita guidata! (#HDR)


Foto dall’alto: Ely Arcobaleno - Antonio Cadei Orto di Balù - Costanza Zanardini

Passione per la fotografia? Utilizzi spesso Instagram? In questa pagina alcune tra le migliori foto dell’attacco digitale “obiettivo Festivalborghi”. Per il contest Instagram #festivalborghi, i borghi più belli d’Italia che si è svolto dal 29 marzo al 31 luglio, 6000 foto georeferenziate scattate per il concorso, 99 segnalate e in mostra, 3 i premiati.


LIKE OR NOT? Vuoi un pacchetto di sigarette? “Tira fò il pachet, e se il ghè anche ‘l rest”. Un distributore automatico di sigarette che dà istruzioni solo ed esclusivamente in dialetto. Succede a Pontoglio, nella tabaccheria di Daniela Bertoli, proprio in piazza. Memorabile il saluto, non appena acquistato il pacchetto e recuperato il resto: “Grasie, e fa il brao”. Si tratta di una versione ‘multilingue’ dei distributori da 24 ore, realizzata appositamente in dialetto da una ditta di Alzano Lombardo. In tutta Italia solo altri due ‘tabacchini’ si sarebbero forniti di questo ultimo ritrovato della scienza e della tecnica: uno in Toscana, un altro in provincia di Bergamo.

(le nostre notizie in breve)

ohi il tit Cirocc se la r o D a a P ano A Norm pione Itali mazzone m ’a a L lo di C PAF 2014. BeI ea del sage M in sella a D Equitago i da lombar i proprietà d lo per la d to ti , o il c s n de tato lla è u conquis a cava llevaL i. Srl, ha n n a a 4 , o r ia categor ano baio scu ell’aziend ali Sella It iero Cirocchi Terno Alv sco di e d e B ta da l e rezzo D ’A ll la e o d ic utture da agr tr s volta s e ll è si Ne d’Isola. n Center, dove Norma e ia di Equestr allieve rogna, le o state fra le p o e s s ra la n n a o li s i a h it occ ato Italo Cir del campion lia di arg te a tagonis la med landre con style, e un bril a squa e e r F er il . gento p per il tecnico zo n o r b te

«Space Glass», la Magnetica di Treviglio lavora per aumentare la realtà della Meta. E sarà possibile grazie al software ARkitek sviluppato dalla Magnetica, azienda informatica della Bassa Bergamasca, in collaborazione con l’americana Meta View. Magnetica Development è una società che si occupa di fornire servizi informatici a 360 gradi: dal classico software desktop, passando per applicazioni web e mobile, per arrivare al 3D. Come funziona la realtà aumentata, tecnologia che sta alla base di ARkitek di Magnetica Development? Una videocamera, posta su un visore indossabile e collegato a un computer, è in grado di riconoscere una semplice immagine o un simbolo qualsiasi, associati a un oggetto tridimensionale che viene proiettato sul visore stesso. Chi lo indossa è a quel punto in grado di manipolare l’oggetto proiettato come se fosse materialmente presente nella realtà di fronte a sé. L’interfaccia olografica del software proprietà di Magnetica Development è disegnata per la selezione delle varie opzioni, dai materiali alle finiture dei singoli elementi, che vengono attinti da librerie molto ben fornite, e permette di selezionare la modalità di visualizzazione, notturna o a raggi X. ARkitek, abbinato al dispositivo di Meta View ed in futuro a tutti i dispositivi con le stesse caratteristiche, permetterà ai suoi utenti di apportare modifiche in tempo reale e ottimizzare tutte le fasi decisionali, abbattendo di conseguenza tempi e costi. Il tutto in modalità cooperativa, anche da postazioni remote. Gli occhiali saranno in commercio dal 2015.

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Al pianista Gerardo Pozzi il premio De Andrè nella Marca con la canzone “Badabum”. Il pianista e cantautore Gerardo Pozzi, origini bergamasche ma da anni vive a Vittorio Veneto, ha vinto il premio nazionale “Fabrizio De Andrè” a Roma nella piazza intitolata al grande cantautore genovese. Si intitola “Badabum” la canzone con cui Pozzi ha vinto. Un testo che affronta il tema della follia, presentato all’auditorium Stefanini di Treviso lo scorso maggio nell’ambito di un concerto dell’Auser-Università popolare.

Beach Bar, il secondo miglior hamburger(ificio) d’Italia. Se passate per Bergamo, tappa obbligatoria è in via Palma il Vecchio, al Beach Bar: locale in stile biker con bassi e chitarre appese al soffitto e pezzi di moto appese ai muri. Gomiti sui tavoli, necessari per impugnare un hamburger che trasuda formaggio, bacon e cipolle ma anche soundtrack “robuste” per accompagnare la cena. Secondo Tripadvisor, che ha stilato la top ten dei migliori hamburger(ifici) d’Italia, il locale di via Palma il Vecchio è secondo solo allo Spritz&Burger di Desenzano del Garda.


Adagiato sulle sponde del fiume Adda il posto ideale per cerimonie e banchetti Cucina tipica bergamasca pizzeria aperitivi - serate info@terrazzamanzotti.it - www.terrazzamanzotti.it Piazza Libertà 4 - Canonica d’Adda (BG)

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Fumetto del mese



Copertina

Familyenergy, il primo sistema per rinnovare casa, anche in condominio, che si paga da solo Come è possibile? Familyre di Ciserano ha perfezionato un strumento per riqualificare la casa, “a misuraâ€? di chi la abita, che si paga grazie agli incentivi statali (reinvestendo le detrazioni fiscali) e ai risparmi in bolletta (ottenuti limitando gli sprechi energetici)

SISTEMA RINNOVA Imbiancatura

Rifacimento pavimento Terrazzo/balcone con rimozione esistente

Tapparelle

Porta blindata interna

SISTEMA EFFICIENTAMENTO

Basculante box tradizionale singola

Antifurto radio Serramenti PVC - posa e rimozione esistente

sistema ibrido Rotex con riscaldamento e raffreddamento (caldaia a condensazione e pompa di calore)

Porte battenti interne

kit valvole termostatiche Split idronici Bagno completo da 5/6mq raffrescamento (predisposizione per punto)

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Impianto elettrico compreso di placche, frutti, quadro elettrico e rimozione e posa di nuovi conduttori in filo di rame isolato


Lorenzo Fraschini titolare, con Gianluca Novati, di Familyre di Ciserano

B

isogna cambiare, ora. Anche se non volessimo, la «Terza rivoluzione industriale» è già cominciata, e la crisi economica in corso dovrebbe solo convincerci ad affrettare il passo verso un nuovo paradigma per la nostra società. Un modello che richiede di abbandonare la dipendenza energetica dal petrolio, ma anche di mutare radicalmente i rapporti economici, la politica, l’ambiente, l’istruzione. Così scrive Jeremy Rifkin nel libro intitolato «The Third Industrial Revolution: How Lateral Power Is Transforming Energy, the Economy, and the World». E se non è sufficiente il pensiero dell’economista e saggio americano a farci affrettare il passo basta guardare i costi -insostenibili- delle ultime bollette. La spesa energetica delle famiglie, negli ultimi anni, continua a crescere e tra riscaldamento degli ambienti e dell’acqua calda sanitaria, elettricità e gas supera, mediamente, i 3mila euro l’anno di spesa. E mentre i mutui per l’acquisto della casa faticano ancora a ripartire, la strada da percorrere per l’edilizia esistente è la riqualificazione e il miglioramento del rendimento energetico. Da un decina di anni è possibile usufruire di sgravi fiscali e di incentivi alle spese che vengono sostenute sull’involucro edilizio, sugli impianti e sui materiali. Familyre di Ciserano ha messo a punto “Familyenergy”, un sistema per rinnovare casa che si paga tutto da solo, «grazie agli incentivi statali –spiegano Lorenzo Fraschini e Gianluca Novati, titolari di Familyre, l’alternativa all’agenzia immobiliare- e alla possibilità di limitare gli sprechi energetici, con il conseguente risparmio in bolletta». Come è possibile? «Sulla base dei dati forniti dal cliente e il tipo di abitazione, con un minuzioso piano di consulenza “su misura”, siamo in grado stabilire la capacità di spesa reinvestendo le detrazioni fiscali e il risparmio ottenuto in bolletta, ad esempio, sostituendo la caldaia tradizionale con un impianto ibrido con caldaia a condensazione e pompa di calore». Partendo dalle spese energetiche sostenute e dal cassetto fiscale i consulenti familyenergy sono in grado di verificare la fattibilità dell’intervento. Un ipotetico signor Rossi, che abita a Ciserano,

«Sulla base dei dati forniti dal cliente e il tipo di abitazione, con un minuzioso piano di consulenza “su misura”, siamo in grado stabilire la capacità di spesa, reinvestendo le detrazioni fiscali e il risparmio ottenuto in bolletta, ad esempio, sostituendo la caldaia tradizionale con un impianto ibrido con caldaia a condensazione e pompa di calore»

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La termografia ad infrarossi viene utilizzata per verificare la presenza di dispersione di calore e di ponti termici dagli edifici, allo scopo di individuare gli interventi necessari per diminuire le spese di riscaldamento ed aumentare il confort abitativo.

con spese annue per energia elettrica e riscaldamento che superano i tremila euro e con un capienza Irpef annuale di ottomila euro l’anno (dati che permettono di verificare la fattibilità dell’intervento), secondo una logica di lungo periodo può sostenere lavori per il rinnovo della sua casa, già potenzialmente pagati, intorno ai 65mila euro. «Si tratta di una opportunità, che ha bisogno di essere conosciuta e approfondita per riqualificare senza nessuna opera muraria, senza cioè creare nessun disturbo alla famiglia che abita la casa». Molteplici sono le opere di riqualificazione energetica che si possono realizzare, interventi subordinati ad una valutazione sia dell’investimento da realizzare che dei risultati che si vogliono ottenere. «E’ fondamentale -continua Fraschini- conoscere lo stato di salute delle nostre case. Il piano di consulenza Familyenergy, partendo da uno scrupoloso audit energetico, nell’analisi dei consumi e dei fabbisogni energetici del cliente verifica i potenziali interventi di risparmio e di efficienza diversi. Dal punto di vista dell’efficientamento si può ridurre la spesa in bolletta con la sostituzione dei serramenti esistenti e l’impianto di riscaldamento tradizionale. Per rinnovare casa è possibile sostituire la porta blindata, le porte interne, l’impianto elettrico, il bagno fino alle opere di imbiancatura. Tutti interventi che si pagano da soli, grazie agli incentivi statali e alla riduzione degli sprechi energetici». Il potenziale di spesa a disposizione di ogni famiglia, da intendersi “chiavi in mano”, comprende: la prevalutazione tecnica gratuita dell’abitazione, l’assistenza informativa, i contrat16

«In un mercato immobiliare sempre più esigente e sensibile, il rinnovo e la riqualificazione energetica dell’abitazione è una soluzione che permette di posizionarsi in classi energetiche più elevate Aumenta il valore dell’immobile che, altrimenti, rischia di essere svalorizzato in classi energetiche basse»


In questo esempio gli oggetti a temperature diverse vengono rappresentati con distinti colori: il colore rosso rappresenta l’oggetto più caldo, il colore blu quello più freddo. Gli altri colori rappresentano le temperature intermedie. ti a prezzi concordati, il contatto semplificato con le banche e prestiti a tassi particolarmente convenienti e le prestazioni professionali necessarie per effettuare i lavori (compreso di pratiche comunali e sopralluoghi). «Dal concetto di risparmio energetico –specifica Novati- si sta passando a quello di rendimento ed efficienza energetica, che non possono essere disgiunti. I motivi che stanno spingendo molte famiglie a risanare la loro casa anziché acquistarne una nuova sono proprio le agevolazioni fiscali previste dal Governo per incentivare il recupero dei fabbricati esistenti». Per i lavori effettuati è possibile detrarre il 50% della spesa in dichiarazione dei redditi (nel 2015 salvo novità sarà il 40%) e, in caso di lavori realizzati per migliorare l’efficienza energetica dell’abitazione, le detrazioni salgono al 65%. «Ristrutturare casa rappresenta, inoltre, un investimento sicuro e importante. In un mercato immobiliare sempre più esigente e sensibile, il rinnovo e la riqualificazione energetica è una soluzione che permette di posizionarsi in classi energetiche più elevate. Aumenta il valore dell’immobile che, al-

trimenti, rischia di essere svalorizzato in classi energetiche basse». L’intento, oltre alla riduzione dell’inquinamento e al risparmio per le famiglie, è quello di dare un contributo a smuovere l’economia locale. «Con Familyenergy la riqualificazione energetica non è più una spesa ma un investimento, un’opportunità sia per gli abitanti di case e palazzi da sistemare che per le imprese che lavorano nel settore». Oggi, in Italia, sono 24 milioni le persone che abitano in un vecchio edificio condominiale in Italia che, magari, sfruttando le detrazioni fiscali, possono iniziare a risparmiare grazie alle nuove tecnologie energetiche ed ai nuovi prodotti in ambito edilizio. La convenienza diventa ancora più significativa per i condomini che entro il 2015/2016 saranno obbligati a installare caldaie di nuova generazione (che forniscono un risparmio del 20% sui combustibili) termostati e contatori familiari del consumo di calore. Nella bergamasca ci sono migliaia di case da rendere efficienti con la riqualificazione energetica. Significa centinaia di potenziali posti di lavoro e una possibilità di ripresa per un settore economico in difficoltà.

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“Porre la fiducia”

Famiglia di Ranica cerca maggiordomo e governante Sul portale Subito.it una famiglia bergamasca cerca due figure professionali d’altri tempi. Requisiti: professionalità, capacità e carattere. Ma anche cortesia, dolcezza, allegria e un po’ di pazienza

C

ercasi maggiordomo tuttofare. Leggendo tra le offerte di lavoro del portale Subito.it l’inserzione pubblicata qualche settimana fa, da una famiglia di Ranica, il pensiero corre a Mr. Stevens -alias Anthony Hopkins- primo maggiordomo di Darlington Hall nel film “Quel che resta del giorno” (1993) di James Ivory. Figura impermeabile a passioni ed affetti, impeccabile e per certi versi invisibile, che non serve il padrone di casa ma la casa, intesa come famiglia e stirpe. Nel dettaglio, le capacità richieste dalla famiglia di Ranica per svolgere il ruolo ricalcano le classiche mansioni che scandiscono i diversi momenti della vita domestica: dallo svolgimento dei normali lavori di cura dell’abitazione all’organizzazione della spesa e della dispensa; dal servizio in tavola alla pulizia di ragnatele e lampadari; dalla manutenzione del giardino tra cui l’erba da tagliare e le foglie da raccogliere al compito di autista, dalla gestione della lavanderia nonché del guardaroba tra cui il controllo dei bottoni mancanti fino alla pulizia e alla lucidatura delle scarpe. Competenze che devono essere consolidate da una pregressa esperienza nello stesso ruolo, dimostrabili con ottime referenze dei precedenti datori di lavoro. E’ richiesta la disponibilità per ogni week end e tre giorni in settimana. Alla persona idonea a ricoprire questo ruolo un contratto, vitto e alloggio in convivenza. Leggendo tra le righe essere maggiordomi, quindi, significa avere nozioni di bon-ton, di cucina, giardinaggio, guardaroba, accoglienza, organizzazione. E tanto altro perché, per togliere bene una macchia, bisogna conoscere a fondo i tessuti. Per offrire un buon te’ si devono conoscere i segreti delle fragranze. Che la descrizione evochi accenti inglesi e uomini d’altri tempi, caratterizzati da cortesia, educazione e molta pazienza lo si evince leggendo l’altra inserzione pubblicata lo stesso giorno, sullo stesso portale, e visto il luogo, si presume dalla stessa famiglia alla ricerca di una badante/colf. A differenza 18


Sul sito di Puntoventiquattro puoi guardare una scena di “Quel che resta del giorno”, film diretto da James Ivory che racconta in forma di diario la storia di un maggiordomo inglese, Mr Stevens, e del suo lavoro

del maggiordomo (anche se riteniamo sia sottinteso) alla candidata è richiesta, prima di tutto, la “presentazione del profilo caratteriale”. Dalla descrizione del figura e dalla dovizia di particolari emergono anche le qualità richieste dalla famiglia che “cerca una vera professionista che si occupi: di una persona anziana in ottima salute fisica (igiene quotidiana e compagnia), lavoro minuzioso di pulizia della casa e cucinare per 3 persone. La signora anziana è calma, simpatica, ma ha un inizio di disturbo di memoria. La candidata deve avere un carattere dolce, essere paziente, allegra e socievole, di massima fiducia, molto dinamica e organizzata, educata e discreta, PULITISSIMA e ORDINATA, molto delicata nel trattare oggetti di valore, ESPERTA DI BUCATO E STIRO IMPECCABILE, capace di apprendere velocemente le nostre abitudini e le regole quotidiane, con vera capacità di governare una casa, che dovrà sempre essere ogni giorno perfettamente pulita e ordinata secondo il regolamento interno della casa”. Più che la colf, la descrizione richiama la figura tipica della governante di casa: cura e attenzione nei confronti degli spazi e di tutti i componenti della famiglia, buona educazione e gentilezza per creare un ambiente accogliente e -sottinteso- ordine e senso estetico per rendere gradevole la casa a quanti la frequentano. E poi gli aggettivi a descrivere il suo carattere: dolce, paziente, allegra, socievole. Sempre riferito ad entrambi i profili, in una terza e ultima inserzione, la famiglia di Ranica “richiede persona di massima fiducia e di massima disponibilità, di ottimo carattere per poter instaurare un lungo e solido rapporto di lavoro”. Sia per il maggiordomo che per la governante cliccando sul portale Subito.it si legge ”L’annuncio che cercavi non è più disponibile”. Probabilmente la famiglia di Ranica sta valutando le persone che hanno risposto ai profili richiesti. Tornando a “Quel che resta del giorno (1993)”, il film narra la storia di un maggiordomo inglese, assolutamente impeccabile, al servizio di una delle corti più influenti del regno unito. Proprio la sua professionalità non gli consente di lasciarsi andare a quello che potrebbe essere un amore con miss Kenton, una governante appena assunta. 19


“Curiosity”

Passa da Curno lo sbarco dell’uomo su Marte Il prossimo dicembre, a Madonna di Campiglio quattro volontari selezionati dall’Italian Mars Society di Curno vestiranno il ruolo di astronauti per simulare una missione sulle sabbie del pianeta rosso

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asseggiare su Marte ma con i piedi in provincia di Trento. Dal 7 al 14 dicembre prossimo quatto astronauti (volontari) potranno camminare virtualmente sulle sabbie del pianeta rosso. In una struttura a Madonna di Campiglio, presso l’Osservatorio Astronomico, sperimenteranno le condizioni di vita e di lavoro in un ambiente confinato, riconducibili a quelle che si potrebbero trovare in una stazione abitata presente su Marte.

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Motivity. E’ il progetto avviato dall’Italian Space Society con sede a Curno in via Dalmi-

ne 10/A, diretta dall’ingegner Antonio Del Mastro, sezione dell’associazione internazionale Mars Society statunitense, la principale società al mondo che studia e approfondisce tutti gli aspetti dell’esplorazione di Marte. Nell’ambito del progetto europeo Eras (European Mars Analog Station), l’iniziativa è stata avviata coinvolgendo diversi studenti di tutto il mondo all’interno del programma Google Summer of Code 2014

Candidati. Dopo una selezione tra le domande presentate, entro la fine di ottobre verranno nominati quattro candidati. Individui scelti primariamente in base alla loro esperienza e capacità come scienziati o tecnici in varie aree che includono psicologia, fisiologia, medicina, operazioni durante la missioni, fattori umani e abitabilità.

Oculus. E’ il casco che proietterà i membri dell’equi-

paggio nell’ambiente da esplorare con la possibilità di lasciar cadere oggetti ad un terzo di gravità, esattamente come su Marte. Durante tutta la settimana, ha spiegato Franco Carbognani coordinatore scientifico del progetto, gli astronauti saranno equipaggiati ricalcando realmente le condizioni presenti sul pianeta rosso. V-Eras. Grazie alla piattaforma software V-Eras (Virtual Eras) è stato possibile riprodurre le situazioni operative che i membri dell’equipaggio incontreranno sul pianeta: la progettazione dell’habitat, il monitoraggio dello stato di salute degli astronauti, la programmazione scientifica della missione esplorativa, l’addestramento dell’equipaggio spaziale e la divulgazione scientifica rivolta al pubblico.

Eras. L’obiettivo del piano Europeo Eras (European MaRs Analogue Station) è la realizzazione, in futuro, di una stazione analogica marziana, probabilmente in Lombardia, simile a quella attivata nello Utah dalla Mars Society americana che opererebbe come centro di formazione e informazione dedicato alla simulazione delle operazioni finalizzate alle prime missioni su Marte. Sponsor. I candidati selezionati dovranno sostenere sole spese di trasporto fino a Trento e ritorno. Le spese di alloggio saranno coperte dalla IMS e dall’osservatorio astronomico delle Dolomiti, sito presso l’Hotel Carlo Magno, che è sponsor dell’iniziativa. Per aumentare la conoscenza e l’interesse per le ricerche in ambiente marziano, V-Eras sarà accessibile al pubblico.

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Soddisfatti o rimborsati

Calcio: Il Derthona perde Sonzogni rimborsa i tifosi La tua squadra gioca male e rimedia una sconfitta? Il presidente bergamasco della società bianconera prende una decisione unica: restituisce i soldi del biglietto ai tifosi che hanno assistito alla sconfitta contro la Pro Settimo Eureka

L

’opzione del “soddisfatti o rimborsati” è ampiamente collaudata. Una formula non nuova, ma sempre di grande efficacia nel mondo del commercio che vale per abbigliamento, hi-tech e elettrodomestici, salute e bellezza, infanzia, prodotti per la casa e per animali. E’ una garanzia chiara che tutti comprendono: i clienti possono sostituire o restituire gli articoli acquistati se non soddisfano in tutto e per tutto le loro esigenze. Adesso la clausola vale anche per il calcio: una squadra gioca male e -magari- rimedia una sconfitta e -magari- non la prima, ma la terza o quarta di fila in poche gare, la società rimborsa ai tifosi il prezzo del biglietto. E’ quanto accaduto a Tortona. Riccardo Sonzogni, presidente bergamasco del Derthona, storica squadra della città che attualmente naviga nelle parti basse della classifica, nel campionato di serie 22

D, dopo la sconfitta casalinga con la Pro Settimo per 0 - 1, ha preso per certi versi una decisione rivoluzionaria: soldi dei biglietti (e della quota abbonamento) restituiti a tutti i tifosi. E sul sito ufficiale della squadra la motivazione: «La Società Derthona FBC 1908, a seguito della negativa prestazione della squadra di domenica 28 contro la Pro Settimo & Eureka conclusasi con la sconfitta interna per 1-0, verificato l’attaccamento e il sostegno ricevuto dalla squadra da parte dei tifosi presenti, durante tutti i 90 minuti e che civilmente e solamente alla fine dell’incontro hanno espresso il loro disappunto in modo chiaro e costruttivo». D’altro canto il Derthona è consapevole del fatto che «con delle prestazioni non consone alle aspettative abbiamo profondamente deluso e amareggiato i nostri


sostenitori che, con non pochi sacrifici, ci hanno sempre sostenuti sia negli incontri casalinghi che in trasferta». Ecco il motivo di «rimborsare il costo del biglietto acquistato per la partita in oggetto e il valore pro-quota dell’abbonamento a tutti i sostenitori del Derthona che si presenteranno alla segreteria dello stadio Coppi, in orari d’ufficio, facendone regolare richiesta». Una decisione più unica che rara, che ha suscitato attenzione e raccolto numerosi commenti negli ambienti del calcio di serie D. E proprio il patron bergamasco dei leoncelli, Riccardo Sonzogni, ad avere avuto l’idea «ma non sono arrabbiato -ha raccontato a Radio Gold News-. Mi sembrava un gesto doveroso nei confronti della tifoseria che compie tanti sacrifici per seguirci. La speranza è che non si ripetano più figure di questo tipo innanzitutto in segno di rispetto della nostra tifoseria». Dall’altra parte del mondo, a seguire l’esempio di Sonzogni, il club messicano dell’Irapuato che milita in seconda divisione. Per stimolare i tifosi ad assistere alle loro partite la società, a fine settembre, ha fatto una promessa: se fossero venuti in 8.000 allo stadio i tifosi avrebbero potuto chiedere il rimborso in caso di sconfitta. Solo in 2.467, in realtà, sono andati allo stadio e il loro sostegno non è stato sufficiente: l’Irapuato ha perso per 1-0 contro il Correcaminos. Sostenitori “cornuti e mazziati” che a quel punto non si aspettavano di vedersi rimborsato il biglietto. Il club ha deciso di mantenere egualmente la promessa e, con un tweet, ha informato che tutti coloro che presenteranno il biglietto ai botteghini otterranno il rimborso pieno del costo del ticket. Ad andare controcorrente, prima di Sonzogni e della presidenza del club messicano il vulcanico presidente del Cagliari Cellino che quattro anni fa, in occasione di Cagliari-Lazio, aveva promesso in caso di sconfitta il rimborso del biglietto. Una proposta senza precedenti: «Se dovessimo perdere contro la Lazio, spingerò i giocatori a rimborsare i biglietti ai tifosi». Al termine dei 90 minuti il Cagliari rimediò una sconfitta. La “minaccia” fatta dal presidente dei sardi Cellino, che aveva parlato di tifosi “soddisfatti o rimborsati”, divenne realtà. Rimane il mistero su quanti supporters chiesero il rimborso dei biglietti e non è chiaro se solo dalla proprietà o anche dai componenti della rosa e dallo stesso Allegri, che ai tempi sedeva sulla panchina dei rossoblù. Certo è che se un allenatore dovesse rimborsare i tifosi dopo una brutta sconfitta, quello di coach sarebbe il mestiere meno redditizio del mondo.

Derthona: dopo Tonetto arriva Sonzogni Il Derthona ha un nuovo presidente. Nel giugno scorso è stato formalizzato ad Alessandria, nello studio del notaio Luciano Mariano, il passaggio di proprietà della società bianconera tra Flavio Tonetto e Riccardo Sonzogni, immobiliarista di Bergamo ((abita a Mentone ma fiscalmente è cittadino italiano, ndr). Oggi il 90% delle quote del Derthona appartiene alla società Comunication and Marketing, all’80% di Riccardo Sonzogni, fiduciario di un pool di altri imprenditori immobiliari lombardi, e per il 20% delle quote del direttore sportivo Emanuele Balsamo. Alla famiglia Tonetto resta il 10% del Derthona Calcio.

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ABBIGLIAMENTO F - H&M H - MAX MODA 115 - MIXERÌ 117 - US FASHION STORE 119 - MOTIVI 120 - OLTRE 121 - FIORELLA RUBINO 122 - RICHFIELD 123 - JACK & JONES 124 - IMPERIAL 131 - PIAZZA ITALIA 137 - COTTON & SILK 146 - SCORPION BAY 149 - RINASCIMENTO 150 - TANK FASHION 153 - ESERCITO 155 - INVIDIA UOMO 158 - SOTTOTONO 159 - TALLY WEIJL 161 - SARABANDA PROS. APERTURA 162 - GERRY WEBER 164 - DIAMBRE 213 - AMERICAN GRAFFITI PROS. APERTURA ABBIGLIAMENTO INTIMO 104 - GOLDEN POINT 105 - INTIMISSIMI 106 - TEZENIS 135 - CALZEDONIA BAMBINO 118 - Z 145 - ORIGINAL MARINES 154 - IDEXÈ

SERVIZI, CULTURA E DIVERTIMENTO E - FOR FUN G - CORPORE SANO SMART CLINIC 102 - LAVA & CUCE 107 - GIORNALI & RICEVITORIA 127 - LIBRERIA MONDADORI 129 - DUCA’S 143 - AYALA VIAGGI 201 - CAMELIA estetica solarium 202 - JEAN LOUIS DAVID 203 - CARE DENT

BENI PER LA PERSONA 110 - IT STYLE 111 - COLOURS & BEAUTY 112 - GIOIELLI DI VALENZA 114 - OTTICA AVANZI 126 - NAU! OTTICA 128 - DOTTOR GIACOMO 142 - L’ERBOLARIO 144 - CARPISA 147 - POP SHOP 148 - LIMONI PROFUMERIE 152 - PELLETTERIA LUISA 157 - MARIONNAUD 163 - STROILI ORO 165 - ORE E ORI ELETTRONICA A - MEDIAWORLD 101 - ENERGY LAND 109 - VODAFONE 132 - GAMELIFE 133 - 3 138 - WIND 139 - 4G

TEMPO LIBERO E SPORT B - SPORTLAND L - FIT EXPRESS 103 - MUMBLE...MUMBLE 156 - IMAGINARIUM 160 - ADIDAS BENI PER LA CASA 136 - CASA MIA 140 - KASANOVA 214 - POLTRONESOFÀ 215 - SCAVOLINI CALZATURE C - SCARPE & SCARPE 113 - IL LACCIO 116 - TATA ITALIA 151 - GEOX RISTORAZIONE D - FLUNCH T1 - CHAPEAU CAFÈ T3 - LA PIADINERIA 125 - CENTOPERCENTO GUSTO 130 - C-HOUSE - COFFEE SHOP 204 - DA GIOVANNI 205 - CHICCHIRICCHI 206 - MISHI MISHI 207 - BBQ & GRILL 208 - SBAFO 209 - MC DONALD’S - MC CAFÈ 210 - BEER CORNER HEINEKEN 211 - ORIGINAL BIER FEST 212 - BEFED

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@derosasantini

Team De Rosa Santini: eccellenza tutta italiana E’ nata una nuova squadra granfondo che unisce i marchi italiani, protagonisti della storia del ciclismo Oltre a De Rosa e Santini Maglificio Sportivo, supportano il team anche Selle San Marco, Limar, FSA e Vision

De Rosa e Santini insieme per un nuovo team granfondo (ph Andrea Damaso)

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Expobici, la più importante fiera nazionale per il mondo del ciclismo si è tenuto il battesimo di una nuova squadra, il Team De Rosa Santini. Una squadra attiva nell’ambiente cicloamatoriale, con particolare attenzione al mondo delle granfondo. La sede è a Milano, gestito dall’Associazione Sportiva Dilettantistica Cuore Grinta Passione, fondata con l’obiettivo di promuovere e sostenere il ciclismo come emozione, sfida ed elemento di aggregazione. La squadra nasce con l’accostamento di due marchi di eccellenza del ciclismo made in Italy: De Rosa, produttore di telai dal 1953 con sede 26


a Cusano Milanino (Mi), e Santini Maglificio Sportivo, produttore bergamasco di abbigliamento tecnico dal 1965. Le due affermate aziende lombarde hanno attraversato le stagioni del ciclismo per mezzo secolo e oltre, affiancando i più grandi campioni che hanno fatto la storia di questo sport e diventando due veri e propri simboli della tradizione manifatturiera italiana. «De Rosa crede nel ciclismo su strada da sempre e oggi in ogni sua declinazione –ha spiegato Cristiano De Rosa– e il mondo dei granfondisti per la nostra azienda è importantissimo: da loro riceviamo idee che sviluppiamo attentamente e inoltre raccogliamo feedback importanti e selettivi e tutto questo ci permette un dialogo con chi pedala in modo agonistico ma amatoriale. De Rosa ha investito in un circuito di eventi sponsorizzando la Granfondo di Firenze De Rosa, la Granfondo di New York, la Prosecco Cycling e la Granfondo di Roma, quattro eventi di indiscutibile rilevanza e per questo motivo De Rosa ha deciso di dare il proprio contributo ad una squadra strutturata, seria e trasversale, con atleti maschili e femminili». E’ concorde anche la linea di pensiero di Paola Santini: «La nostra azienda è legata da sempre al mondo del ciclismo professionistico, dal quale traiamo profonda ispirazione per disegnare e sviluppare i nostri prodotti, ma sono i cicloamatori coloro ai quali questi prodotti sono dedicati ed in particolare a quelli che, come i granfondisti, mettono testa, gambe, ma soprattutto cuore, in ogni pedalata. La scelta di avere una nostra granfondo, la Granfondo Stelvio Santini, al suo quarto anno nel 2015, e di sponsorizzare questa squadra sposa in pieno questa filosofia. Il ciclismo è fatica, sudore,

tecnica ma per un amatore è soprattutto passione. La stessa cosa vale per noi. Investiamo ogni anno in nuove tecnologie sempre più performanti ed il motivo per cui lo facciamo è lo stesso: la passione profonda per questo sport». «Siamo felici di rinsaldare la nostra collaborazione con Santini Maglificio Sportivo –continua poi Cristiano De Rosa– perché non esiste nessuna azienda che rappresenti meglio il vero made in Italy: la qualità dei suoi prodotti, le idee e la continua ricerca vanno di pari passo con quelle della nostra azienda e reputiamo il maglificio Santini una vera e propria eccellenza non solo Italiana ma mondiale». Conviene anche su questo aspetto Paola Santini: «La partnership con De Rosa nasce da un profondo rispetto reciproco e da una condivisione totale di valori e mission. La ricerca costante per sviluppare nuovi prodotti, l’attenzione ad ogni minimo dettaglio e la ricercatezza del design tutto italiano contraddistinguono infatti entrambi». Un significativo contributo all’ossatura fortemente “tricolore” della squadra è dato anche dalla presenza di Selle San Marco, l’azienda veneta produttrice di selle fin dal 1935, e da Limar, realtà bergamasca con un esperienza quasi trentennale nella produzione di caschi e occhiali. Le biciclette in uso al reparto corse del Team De Rosa Santini sono la Protos e la King XS, i due modelli al vertice della gamma De Rosa. I mezzi saranno completati con i componenti FSA e Vision e con le selle di Selle San Marco. Le biciclette hanno una colorazione dedicata alla squadra, adeguata alle divise da gara disegnate e realizzate da Santini Maglificio Sportivo. I completi estivi per la formazione milanese sono confezionati nella gamma Sleek 2.0, il top della produzione Santini.

Su questa pagina foto tratte da Facebook Team De Rosa Santini - Squadra sportiva

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Toys for girls

Moschino like a Barbie Girl

www.francescabellavita.com

Sulle passerelle milanesi Jeremy Scott torna a stupire vestendo barbie in carne e ossa con total look rosa: Life in plastic, it’s fantastic

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l mese scorso c’è stata la fashion week a Milano e non potevo non parlarvi di un brand che ha colpito l’attenzione di tutti riportando di moda un’icona di stile come la favolosa Barbie. Sto parlando della collezione estiva 2015 di Moschino disegnata da Jeremy Scott, stilista di grande successo e di grande estro, che già la scorsa collezione aveva fatto parlare di sè grazie all’ispirazione ai fast food e alle patatine fritte. Tutta la collezione è dedicata alla più vanitosa e leziosa delle bambole, che quest’anno compie 55 anni. Protagonista è quindi l’incarnazione della vita perfetta: c’è la Barbie pattinatrice, la Barbie pronta per andare al mare, la Barbie che va in palestra e quella in tailleur che va a un meeting di lavoro. Il colore dominante? Ovviamente il rosa in tutte le sue sfumature. Per chi volesse comprarsi un pezzo di sogno, sono già disponibili diversi pezzi online e in negozi selezionati: la cover a forma di specchio delle mie brame (che ovviamente ho già comprato), completini di pelle fuxia, felpe e t-shirt con le scritte Moschino nell’iconico font di Barbie. Quindi: Think Pink and Shop the Dream!

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Cechì e Enrichetta

Enrichetta: «La mia passione? Collezionare foto con i vip» La titolare, con il figlio Francesco, della Terrazza Manzotti ha una autentica passione per i personaggi famosi. Più di 200 gli scatti inquadrettati nel locale di Canonica d’Adda con: a t t e h Enric

Andy Garcia

Gianni Moran di

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Kirstie

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Zucchero

Aida Yespica

La foto con il personaggio famoso è un attimo unico. Indimenticabile. Girare il telefonino e immortalarsi, da soli, magari con qualche cantante, attore e calciatore è la tendenza del momento: i cosiddetti “selfie”. Enrichetta Manzotti, titolare con il figlio Francesco della Terrazza Manzotti di Canonica d’Adda, in più di quarant’anni ha raccolto oltre 200 foto con vip italiani e internazionali. Tutte foto scattate rigorosamente senza cellulare ma con la macchina fotografica. Una collezione di scatti invidiabile: da Andy Garcia a Kirstie Alley, da Roberto Begnini a Pippo Baudo, da Ugo Tognazzi a Patty Bravo. Lei, di professione ristoratrice, nutre un’autentica passione per i personaggi del mondo dello spettacolo. Quando riesce, ristorante permettendo, si ritaglia un po’ di tempo e con la macchina fotografica in borsa, parte alla ricerca di qualche volto noto con cui farsi immortalare. L’ultimo risale a settimana scorsa. Cristiano Malgioglio con il suo ciuffo bianco, di passaggio, si è fermato al ristorante di Canonica d’Adda. Il tempo di scattare la foto, svilupparla, per poi inquadrettarla nella sua personale galleria fotografica: quadri appesi nei locali del ristorante con foto a colori, ma anche in bianco e nero, di moltissimi personaggi famosi. Nonostante i tempi siano cambiati e nell’era del 2.0, con l’avvento

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Raul Bova

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Michelle Hunziker

Elisabetta Canalis


dei velocissimi smartphone, ciò che va di moda sia l’autoscatto, Enrichetta non ha mai rinunciato alla sua macchina fotografia e all’incombenza di chiedere ad un parente o ad un amico di afferrare la macchina fotografica al volo e farsi immortalare. «La prima foto –racconta Enrichetta–, a diciotto anni, accanto ad Gianni Morandi. Come molte altre ragazze ero una sua fan e in occasione di un concerto al Palazzetto dello Sport di Bergamo mi sono infilata nel suo camerino». Ma quella per Morandi è solo la prima delle tante «pazzie» che Enrichetta ha fatto per farsi fotografare con i vip. L’unico rammarico è quello di non essere mai riuscita a fare una foto con Adriano Celentano. A Clusone, nella zona dell’attuale Centro sportivo Ruggeri, c’è quello che un tempo si chiamava Park Hotel con spettacoli musicali due o tre sere la settimana e la presenza del Molleggiato. «A dire il vero qualche foto l’ho scattata. Ma dopo, quando Celentano se n’è andato, l’operatore imbarazzato mi ha detto che pellicola era finita». Curioso è stato l’incontro con l’attrice americana Kirstie Alley, conosciuta come la Mollie del film “Senti chi parla” con John Travolta. Di ritorno da Milano si è presentata al ristorante all’una e mezza di notte, «chiedendo se fosse ancora possibile mangiare ma il locale era chiuso ed i fornelli della cucina erano spenti. Li abbiamo riaccesi. Lei ha mangiato un piatto di spaghetti aglio, olio e peperoncino». Quando l’attore Andy Garcia è venuto in Italia, super ospite della seconda serata del Festival di Sanremo 2011, era circondato da una cortina impenetrabile di guardie del corpo. L’attore americano, conosciuto per i suoi ruoli in film come Ocean’s Eleven, Il padrino Parte III o Gli intoccabili, soggiornava al Royal Hotel Pippo Baudo

Gigi Buffon

Valeria Marini

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Sanremo, punto di incontro principale e luogo di alloggio dei vip. «Impossibile superare le guardie del corpo –ricorda la titolare della Terrazza Manzotti-. Quando ho chiesto, con gentilezza, direttamente ad Andy Garcia una foto, lui ha preso la macchina fotografica, l’ha consegnata ad una delle sue guardie del corpo che ci ha fotografato. Quel giorno resterà indimenticabile, è stato davvero gentile e disponibile». Disponibile anche Roberto Begnini, reduce dall’oscar per “La vita è bella”«che ho incontrato all’Harry’s Bar di Venezia. Ricordo ancora un cartello che invitava la clientela a non scattare foto all’interno del locale. Quando l’abbiamo riconosciuto, io e la mia amica siamo andati da lui complimentandoci per il suo film e regalandogli una medaglietta. Ci ha chiesto “Come posso contraccambiare la vostra gentilezza?” Facciamo una foto insieme». Ad Enrichetta è capitato anche di incontrare due volte lo stesso personaggio. Si tratta di Pippo Baudo, la prima volta a Canonica d’adda, ospite del suo ristorante mentre la seconda a Roma in occasione della consegna dei Telegatti. «Pippo Baudo è un vero signore anche fuori dal palco. In occasione dei Telegatti gli ho chiesto se ricordava di essere stato a Canonica d’Adda, nel mio ristorante. Lui mi ha preso il braccio, lo ha alzato e muovendolo ripetutamente a destra e a sinistra ha gridato alle persone che si erano avvicinate “Se avete l’occasione di passare per Canonica d’Adda fermatevi a mangiare al ristorante della signora Enrichetta”. Anche Ugo Tognazzi si è fermato alla Terrazza Manzotti. Nel 1970 era a Bergamo con Senta Berger per le riprese del film “Cuori solitari”. «Un attore simpatico ed allegro, dopo aver mangiato si è addirittura fermato a giocare a biliardo con gli altri clienti del ristorante». Divertente lo stratagemma per incontrare Patty Bravo. «Sono andata al Capriccio di Arcene, in occasione di un suo concerto. Durante l’esibizione le ho dato in mano una rosa rossa sperando di poterla incontrare dopo. Dietro le quinte, però, i ragazzi della security non mi hanno lasciato avvicinare al camerino. Pochi minuti dopo ho visto Platinette, amica di lunghissima data di Patty Pravo, che stava andando verso il camerino e mi sono nascosta dietro la sua sagoma. Ho incontrato così la cantante per la foto». Tra le oltre 200 fotografie realizzate con personaggi famosi rimane, come detto, il rammarico per Celentano. E non si può certo dire che Enrichetta non ci abbia riprovato. «Quando, nel 2012, Celentano è stato ospite al Festival di Sanremo, io soggiornavo nell’hotel a fianco ma sono riuscita solo a scattargli una foto in strada, mentre camminava verso l’Ariston». All’interno delle sale della Terazza Manzotti, con vista sull’Adda, ci sono appesi i volti noti di cantanti, attori, attrici e calciatori, che tutti possono vedere. Una galleria di immagini di questi e altri personaggi famosi accanto ad Enrichetta, fedele alla sua macchina fotografica. «Adesso, con gli smartphone è tutto più facile -conclude la ristoratrice- ma per le prime foto c’era solo la pellicola. Le difficoltà erano molteplici: cambiare la pellicola, caricare il rullino e chiudere lo sportello. Sulla pellicola non si potevano eliminare le foto e si traduce in molti scatti buttati via». E poi c’è la foto con Ornella Muti. Ma per questa potete chiedere direttamente ad Enrichetta, la trovate tutti i giorni (o quasi) alla Terrazza Manzotti.



Ciak si gira

Liberiamoci del capo Sean Anders porta sul grande schermo “Horrible Bosses 2”, sequel del film del 2011 “Horrible Bosses”, che ha ottenuto circa 209.6 milioni di dollari in tutto il mondo. E voi siete pronti ad ammazzare (di nuovo) il vostro capo? A cura di Catia Tramacere

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i questi tempi come non mai, il desiderio di ammazzare il proprio capo o un proprio superiore non è una grossa novità. E’ un sentimento comune a tutti coloro che in un modo o nell’altro, nel contesto lavorativo, sono subordinati. E come biasimarli? Immaginate di trovarvi desiderosi di una promozione che il vostro capo vi ha promesso e che poi non ha mantenuto. Oppure un capo xenofobo o quasi, che ha da dire su tutto e tutti e che quello che pensa e dice crea in voi una forte irritazione. O ancora quello che se ne approfitta della sua posizione e vi molesta, ma non potete fare nulla sennò licenziarvi. Che fare? Cambiare vita oppure eliminare il nemico, il vostro capo? I tre protagonisti di Horrible Bossies, Nick, Dale e Kurt, se l’erano già chiesto nel primo episodio della serie, nel 2011. La risposta che si diedero era la seconda, ovvero ammazzare i rispettivi capi 34

per vendicare le umiliazioni subite. Un film divertente e pieno di humor, nella cui visione era impossibile non immedesimarsi. Aveva un’idea surreale, questo è vero, però prendeva spunto dalle mille e più fantasie dei tanti lavoratori che subiscono, dal lunedì al venerdì (nei casi peggiori anche nel week end), le tante angherie dal proprio superiore. Horrible Bossies ritorna quest’anno a novembre nel suo secondo episodio con gli stessi protagonisti e la stessa sete di vendetta. Dopo aver cercato di ammazzare i rispettivi capi nel primo episodio, i tre amici decidono di abbandonare la vecchia strada della subordinazione per mettersi in proprio e aprire così la loro azienda. Un cinico investitore rovinerà, però, i loro piani, lasciando i tre senza futuro, soldi e tutela legale. Decidono così di vendicarsi, ma stavolta senza ammazzare nessuno. Rapiscono il figlio di questo investitore, decisi,

una volta avuti i soldi del riscatto, di risollevare le sorti della loro società. Anche in questo episodio non manca l’umorismo e non manca Jennifer Aniston, regina delle commedie di questo genere, nei panni della molesta e ninfomane dentista, ex capa di uno di loro. Sicuramente non sarà una delle visioni cinematografiche migliori di quest’anno, ma non importa. Il film è simpatico, gli interpreti sanno fare bene il loro mestiere di intrattenitori di commedia e la morale di rivincita dei subordinati verso chi fa abuso di potere è il leit motiv del film. Dunque se avete voglia di vendicarvi anche voi, contenete la rabbia, andate al cinema e godetevi Horrible Bossies 2. Sicuramente il vostro capo non verrà ammazzato come desiderano le vostre oscure menti e voi continuerete a lavorare per lui da subordinati come eravate, ma almeno sdrammatizzerete un po’ e vi eviterete anni di galera.



Pop & Rock

“Le cose vanno usate le persone vanno amate” il nuovo disco di Andrea Arnoldi e Il peso del corpo In uscita a dicembre raccoglie undici canzoni intime ed inedite. Testi poetici con tracce giocate su strumenti acustici. La dedica? “A mio figlio Lorenzo”

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“Le cose vanno usate le persone vanno amate” è il nuovo album di Andrea Arnoldi e il peso del corpo: da cosa nasce questo titolo? “Quando sei anni fa sono stato male, il mio dottore mi suggerì, durante il ricovero, di scrivere delle liste di cose che mi facevano stare bene, di amici che amavo vedere e di regole su cui si basava la mia vita. Quando l’anno scorso stavo decidendo che forma dare a questo disco, quali canzoni scegliere e che tema avrebbe potuto avere, scartabellando qui e là tra quaderni, agende e appunti mi ritrovai tra le mani una di quelle liste che avevo compilato anni prima. Questa lista diceva: 1. la vita va vissuta; 2. le cose vanno usate; 3. le persone vanno amate. Ho preferito eliminare la prima regola perché suonava un po’ retorica e, in fondo, non mi appartiene più. Le altre due, così, senza virgola e senza numeri, sono diventate il titolo del disco. È un album che cerca di far riflettere sulla morte e sulle tracce di sé che ognuno lascia sul corpo e sulla pelle degli altri prima di morire, e ho pensato che titolarlo con due regole fosse la scelta migliore. Una persona prima di morire cerca di racchiudere il mondo che ha vissuto in un ipse dixit, in una sorta di testamento da lasciare a chi rimane. Questa è anche l’idea-chiave del disco, e la struttura portante di almeno un paio di brani – ‘requiem’ e ‘decalogo’ su tutti”.

niano (si potrà dire, ‘pratoliniano’?).’In fondo la realtà supera di gran lunga qualunque immaginazione’, diceva Charlie Brown”.

Come è nata l’idea Andrea Arnoldi e Il Peso del Corpo? Chi è stato il promotore? “Non c’è nessuna idea, semplicemente è una delle possibili continuazioni del progetto ‘il peso del corpo’, nato sei o sette anni fa. Avendo cambiato più volte formazione e volendo sottolineare la natura intima e cantautorale dell’ensemble, abbiamo deciso di aggiungere ‘Andrea Arnoldi e’, che dà anche un po’ l’idea di orchestrina anni sessanta. Cosa che ci piace molto”. Quali sono i temi chiave del nuovo disco? “Il tema principale è la morte e il rapporto tra ogni cosa che viviamo e il segno del suo passaggio quando moriamo. Questo tema era già presente nell’album precedente -’un mondo perfetto’- ma era trattato con troppa delicatezza e troppe metafore. La mia scrittura è cambiata in questi ultimi tre anni, cerco di essere il più crudo possibile, in senso letterario, quasi pratoli-

Il disco è già stato presentato al Conca Verde di Longuelo lo scorso settembre. Com’è stata l’accoglienza? Quali sono state le reazioni? “Non so, quella sera ero completamente distaccato dal mondo. Mi han detto che c’era tanta gente.. l’ultimo pezzo è stato suonato in unplugged, in piedi, urlando tra la platea – è stato l’unico momento di contatto con gli spettatori e per quella canzone posso dire che le reazioni sono state entusiaste e divertite”.

Come nascono i testi delle canzoni? “Molto banalmente sono i segni del passaggio delle cose sul mio corpo – poesie, canzoni, film, libri, storie.. sono il risultato al positivo di una cartina tornasole”. Cosa eredita dal precedente album del 2011 “Il peso del corpo – Un mondo perfetto”? “Gran poco, quella era una fase diversa della nostra musica. ‘un mondo perfetto’ è stato registrato tre anni fa nello studio di un amico musicoterapista che mi ha insegnato a mescolare le sonorità e gli strumenti fregandosene di tentare di creare un sound che mi distinguesse da tutti gli altri. Da Stefano Taglietti ho imparato una regola che da allora è alle fondamenta del mio lavoro: quando si incide un pezzo, dare primaria importanza al messaggio sonoro che vuoi dare. La canzone dovrebbe reggersi in piedi ed essere quello che si desidera anche senza testo, le parole vengono dopo. Molti dei musicisti che amo lavorano così, ma l’ho scoperto solo dopo aver finito ‘un mondo perfetto’ – ed è stato molto emozionante, quasi un’epifania”.

A chi dedica il nuovo disco? “A mio figlio Lorenzo”. Quali sono i progetti per il futuro? “Il ventidue ottobre, all’Edoné, cominceremo un piccolo tour in trio – chitarra, violoncello e batteria, che toccherà le principali città della Lombardia. L’idea è quella di evitare la logica dei locali e dei bar (quanta gente mi porti? quanta birra mi bevi? se non vengono almeno x persone guarda che non ti paghiamo), quindi, a parte la prima data all’Edoné (realtà a cui siamo molto affezionati perché è stato il posto in cui abbiamo presentato gli altri dischi), saranno tutte date all’interno di librerie, centri culturali, cinema, ristoranti, musei. Con questa scelta vorremmo mandare un messaggio molto chiaro a tutti gli esercenti: la musica si può fare benissimo anche senza di voi e della vostra logica alfanumerica! (è una bella parola, anche se non c’entra niente)”.

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Diario di Bordo

Madagascar tra lemuri, foreste, tramonti e mare incontaminato Mal d’Africa e di Nosy Be: viaggio in 4x4 da Nosy- be a Diego Suarez e crociera a vela alle isole Mitsio tra i sorrisi dei bambini, i colori e i profumi, un cocktail di vaniglia, ylangylang, spezie e nettare di frutti tropicali di Angelo Caruso

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iaggiare non è solo raggiungere una meta per trascorrere una vacanza. Viaggiare significa anche crescere emotivamente ed è qui che sta la parte più forte. Sicuramente il Madagascar come tutta l’Africa riesce sempre a stupirmi, non solo per le sue biodiversità climatiche ma soprattutto per la loro splendida popolazione. Durante la prima settimana, io e i miei compagni di viaggio, ci siamo dedicati alle escursioni e alla visita dei parchi del Nord Est. Il ritmo è stato molto intenso perché le cose da vedere in Madagascar sono davvero tante, tutte unite una con l’altra da strade piene di buche enormi dove immancabilmente si trovano mezzi di trasporto in panne stracolmi di passeggeri locali ammassati uno sull’altro. Durante le nostre escursioni a piedi, in pulmino o in macchina, per vedere i caratteristici baobab, i curiosi lemuri, le foreste incontaminate, le cascate, gli Tsingy o i camaleonti, osservavo la gente locale e la loro incredibile forza d’animo. Spesso mi perdevo negli occhi dei bambini e a volte mi sentivo a disagio. Ero lì, circondato dalla mia “comodità turistica”, sicuro che la notte l’avrei passata in relax in uno dei resort che avevamo prenotato, mentre loro avrebbero dormito in capanne di legno e lamiera in condizioni sanitarie improbabili. Solo nel guardarli, le “fatiche” di un viaggio così vissuto svanivano, mentre il mio pensiero sovente mi ricordava che nonostante tutto a questa gente non manca mai il sor-

riso. Perché a casa nostra non è così? Perché sempre più spesso vedo sento persone che si lamentano per il niente? Passata la prima settimana tra parchi e lemuri insieme ai miei compagni di viaggio era giunto il momento di imbarcarmi sui catamarani, per trascorrere la seconda settimana in crociera a vela, alla scoperta di splendide isole e isolette che attorniano questa terra meravigliosa. Nosy Be è un’isola che assieme alle sue sorelle forma un minuscolo arcipelago chiamato isole Mitsio, il miglior modo per visitare questo piccolo paradiso tropicale è noleggiare una barca, come abbiamo fatto noi. E’ piacevole essere cullati dalle onde dopo tanta strada. Queste isole non sono ancora state scoperte dal turismo di massa e sono rimaste intatte, come è quasi intatta la barriera corallina, intatte sono le spiagge e intatta è la vegetazione all’interno. Tutto vive in un perfetto eco sistema tenuto in ordine alle leggi di madre natura. Sono giorni unici, indimenticabili fatti di riposo, di sole e di mare, non mi capita spesso di trascorrere del tempo sopra un catamarano a vela senza avere i doveri del comandante, già, non ero io lo skipper. Volentieri questa volta ho lasciato il timone ad un comandante locale, per immergermi totalmente nella natura del posto senza distrazioni lavorative, un sogno. Un sogno che purtroppo sta per finire e come ogni volta che vengo in questo continente torno a casa con lo stesso male. Il mal d’Africa.

Madagascar - Nosy Be

Situata a 15 km dalla costa Nord-ovest del Madagascar. Nosy Be è circondata da un mare cristallino. Il significato di Nosy Be è “Grande Isola“ in quanto è la più vasta rispetto a tutte le isolette che la circondano. L‘appellativo più utilizzato è “Isola dei Profumi” in quanto è ricca di caffè e spezie come la vaniglia, il cacao, il pepe, la cannella e il frangipane. Nosy Be presenta una fauna ed una flora eccezionali grazie al clima tropicale. È il punto di partenza per scoprire le isole circostanti come Nosy Iranja, Nosy Komba e l‘arcipelago delle Mitsio.

www.larosadeglieventi.it


Io lo cucino così

Semplicità di stagione TORTA DI MELE di Vera Zucchinali

INGREDIENTI 100 gr BURRO 150 gr ZUCCHERO 200 gr FARINA 4 UOVA 1 BUSTINA DI LIEVITO POCO LATTE 1 KG DI MELE l LIMONE

Sbucciate e tagliate le mele in 8 fette. Dividete i tuorli dagli albumi. Sbattete lo zucchero con il burro ammorbidito. Incorporate un tuorlo alla volta mescolando. Montate gli albumi a neve e aggiungeteli mescolando delicatamente. Aggiungete la farina setacciata e alla fine la bustina di lievito sciolta in poco latte e la scorza di un limone grattuggiata. Imburrate ed infarinate la tortiera, versate l’impasto nella tortiera e schiacciate gli spicchi di mela nell’impasto cercando di posizionarli su tutta la superficie (anche bene nel centro altrimenti uscirà a forma di vulcano) Infornare per 45 min a 180°

www.iolocucinocosi.it

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Eventi

Bagno di folla a Le Due Torri per Dear Jack, Fedez e Club Dogo Un estate da ricordare ed un autunno tutto emozionante per i fans che hanno incontrato i loro artisti al centro commerciale di Stezzano

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