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PET Day 2022 Fornire la mappa al mondo del poliestere da ventʼanni

Un evento che nel corso degli anni ha accresciuto la sua autorevolezza. Questo è PET Day, che, negli ultimi tre anni, per ragioni a tutti immaginabili, si è svolto in forma di webinar senza perdere la propria importanza nel tracciare la rotta per un settore strategico nell’industria della plastica, soprattutto in tempi agitati come quelli attuali

Avent’anni dalla prima edizione, PET Day, l’evento organizzato da GSI (Global Service International), è diventato l’appuntamento in cui le attività dei maggiori operatori ed esperti del mondo del poliestere si confrontano e prendono forma per definire le basi di tutte le decisioni strategiche dei successivi dodici mesi. Tutto ciò che viene discusso durante questa giornata viene dibattuto e approfondito per offrire al pubblico delle aziende che operano nel settore del poliestere e delle materie prime in generale un corpus unico di competenze ed esperienze. Le grandi problematiche che da due anni a questa parte stanno creando inattese sfide a tutte le economie e attività industriali nel mondo portano a chiedersi quale rotta debba essere seguita per uscire da una sorta di “tempesta perfetta” che sembra travolgere tutto. Il PET Day, in questo quadro, ambisce proprio a questo: con le indicazioni dei maggiori esperti nei campi delle bevande, dell’imballaggio, della GDO e della produzione di PET e poliestere tessile è possibile immaginare una mappa per definire che direzioni dare alla propria attività e trovare nuovo slancio per un futuro di nuove opportunità. Anche l’edizione 2022 di PET Day si è svolta in forma di webinar, lo scorso 29 settembre, per bypassare le ancora tante difficoltà del momento e risultare comunque efficace e pratica per tutti I partecipanti. I lavori sono stati avviati da Francesco Zanchi, CEO e fondatore di GSI, che ha ricordato le difficoltà che tutti stanno oggi affrontando, ma anche come queste possano portare a nuove opportunità e che non si deve abbandonarsi al pessimismo.

Sessione mattutina

La sessione mattutina è stat aperta da Paul Hodges, di New Normal Consulting, la cui analisi della situazione economica ha esaminato principalmente l’inflazione o quella che ha definito “Putinflation”. I vecchi modelli macroeconomici non sono più utili, quando vi sono accadimenti imprevedibili e unici, per di più in rapida successione e le banche centrali non possono controllare l’economia di miliardi di persone solo manovrando I tassi d’interesse. La Putinflation ci riporta un po’ agli anni Settanta, ma le sfide e le opportunità che si possono intravedere sono differenti. Già alcuni mesi fa, le tendenze dell’industria chimica anticipavano il futuro. Una confluenza di calamità, come definita dall’IMF. Le strozzature del flusso delle materie prime hanno creato enormi disagi alle aziende manifatturiere. Si è anche passati in poco tempo dai magazzini “just in time” (ante Covid) a quelli “just in case”. La politica zero-Covid della Cina, inoltre, non aiuta, anzi peggiora, la situazione generale. Guerra, pandemia, carestia e inflazione sono problemi attuali. Infine, prevedibilmente ci vorranno ancora un paio di anni per vedere i mercati azionari toccare il fondo, dopo un lungo periodo di sopravvalutazione causato dalla disponibilità illimitata di denaro “gratis”. Ma ci sono nuove opportunità da cogliere. Citando Elizabeth

Speakers of Round Table MORNING SPEAKERS “Plastic Packaging: How to get out of the Perfect Storm?” Session 1 Speakers of Round Table Speakers of Round Table - Session 2 - Speakers of Round Table Session 2 Speakers of Round Table - Session 3

Round Table - Session 3

Speakers of Round Table - Session 2

Speech Petcore Europe Round Table - Session 3 Speech Van Bael & Bellis

Gli esperti che hanno animato il PET Day 2022. Da sinistra in alto: Francesco Zanchi, Paul Hodges, Hemant Sharma, Hikoji Kosaka, Christian Mayr, Dirk De Cuyper. Da sinistra in basso: Hans Van Bochove, Coert Michielsen, Philippe Gruyters, Werner Bosmans, Antonello Ciotti, Philippe De Baer

Kuebler Ross e il suo “paradigma della perdita”, Hodges ha dimostrato come sia nella natura umana passare attraverso varie fasi: da negazione a rabbia, a depressione e infine accettazione. Quest’ultima prepara a nuove aperture sul futuro, rimpiazzando il pessimismo iniziale. Per cogliere tali opportunità è necessario trasformare i fattori di successo. Quindi più flessibilità, politiche orientate alle soluzioni, innovazione, vicinanza ai clienti. E meno globalismo, minore dimensione. La tecnologia è sempre importante, ma deve essere più green e la sostenibilità, nel senso più ampio, è la più grande opportunità. Quindi, per recuperare il terreno perso, bisogna gestire I nuovi rischi (inclusi l’energia e l’evoluzione demografica). Il risk management deve essere ora tra le priorità: l’aumento inevitabile delle posizioni debitorie e le pressioni ambientali devono essere necessariamente gestite in modo appropriato anche dall’industria delle materie plastiche. Zanchi ha illustrato poi il marcato globale del Poliestere. Oggi il PTA ha un grosso problema di sovracapacità e l’anno prossimo la situazione potrebbe peggiore. Lo stesso si può dire per il MEG. Il PET in Cina ha un surplus di sette milioni di tonnellate. Tutto ciò significa che i margini di tutta la filiera saranno compressi, portando a una forte spinta a esportare dall’Asia maggiori quantitativi di materiali verso il mercato europeo. In Europa, la domanda è ferma e pure le produzioni. Gli impianti europei, nel 2023, potrebbe incontrare difficoltà a produrre ai ritmi visti nei mesi passati, a causa degli aumenti incontrollabili dei costi di gas ed energia e della scarsa disponibilità prevista per tutte le fonti energetiche stesse. L’importazione di materie prime dalla Cina (e anche da Vietnam e Indonesia), incluso il PET, sarà ancora più competitiva in quanto anche la merce di origine indiana dovrà sopportare, da gennaio 2023, un ritorno a dazi di importazione verso l’UE più gravosi. La situazione dell’rPET è totalmente diversa in quanto vi è invece mancanza di materiale. Questa scarsità persisterà anche alla scadenza fatidica del 2025 (traguardo del 25% di riciclato nelle bottiglie). Secondo le stime in Europa mancheranno 400.000 t all’anno. Zanchi ha perciò raccomandato che fin da ora le autorità e le istituzioni si attivino per migliorare la raccolta e facilitare l’importazione di scaglie ed rPET da Paesi fuori dall’UE, rilassando regole e relative certificazioni che soffocano un impiego maggiore di materiali da riciclo, principalmente nel settore delle bevande. Le problematiche logistiche persistono, ma in misura ridotta. I noli, finalmente, sono in decisa riduzione, settimana dopo settimana. A conclusione della sessione mattutina il CEO di GSI ha esposto alcune importanti questioni da considerare per le proprie politiche aziendali di acquisto future: effetti delle sanzioni sulla Russia, cambio euro/dollaro, aumento di tutti i costi di produzione in Europa che la rendono meno competitiva, azioni da intraprendere per accelerare il raggiungimento di una vera economia circolare.

Sessione pomeridiana

Il pomeriggio del PET Day 2022 si è aperto con la prima delle tre tavole rotonde su argomenti già introdotti in mattinata. Lo scenario generale dell’industria del PET è introdotto da Hemant Sharma (Reliance) mostrando gli sforzi condotti negli anni passati in India per sviluppare una politica estesa di raccolta delle bottiglie in plastica per avviarle al riciclo. Ora l’India è diventata un modello da imitare non solo per gli altri Paesi asiatici, ma per il mondo. Hikoji Kosaka (Toyotsu PET Recycle S - TRS) ha poi illustrato l’attività della sua società nel riciclo del PET in Giappone:

Al PET Day è emerso che il consumatore si aspetta già adesso di vedere bottiglie col 100% di materiale riciclato, ma resta il fatto della carenza di rPET sul mercato e quello disponibile non ha sempre una qualità impiegabile nel settore delle bevande

L’attività umanitaria di GSI mira non solo a portare miglior cibo e salute, ma anche a fare sentire la popolazione di Makeni e della Sierra Leone parte di un importante progetto, che oggi possa essere modello per il proprio Paese e in futuro per l’Africa

impianti all’avanguardia e una capacità di 40.000 t all’anno. Christian Mayr (Alpla) invece ha segnalato che non solo l’Europa perderà competitività, ma anche consumatori, a causa della recessione. L’importazione potrebbe essere un rimedio solo per il breve termine. La tavola rotonda è stata chiusa da Dirk De Cuyper (Resilux), il cui gruppo è già fortemente impegnato nell’attività di riciclo; proprio per questo ha chiesto che vengano offerte maggiori protezioni a favore dei produttori europei per mantenerli competitivi, anche nei confronti dei prodotti da vergine, e sempre più sostenibili. La seconda tavola rotonda si è focalizzata sui trend inerenti alla distribuzione e al consumo. Nel primo intervento, Hans Van Bochove di Coca-Cola ha ricordato che i limiti proposti per il 2030 per l’impiego di rPET nelle bottiglie, sono solo livelli minimi: il consumatore si aspetta già ora di vedere bottiglie col 100% di materiale riciclato, ma resta il fatto della carenza di rPET disponibile sul mercato e quello disponibile non ha sempre una qualità propriamente impiegabile per l’uso finale nel settore delle bevande. Van Bochove ha poi anticipato l’arrivo di nuove direttive della Commissione per la raccolta e il packaging. Coert Michielsen (Refresco) si è detto d’accordo che si possa e si debba fare di più in Europa. La raccolta deve essere migliorata e Giappone e India sono esempi da imitare. Le nuove direttive UE potrebbero garantire anche una migliore qualità del riciclato. Michielsen ha concluso affermando che la UE dovrebbe rendere obbligatorio il deposito cauzionale per la GDO, coinvolgendola maggiormente nel riciclo del PET. In chiusura della seconda tavola rotonda, Philippe Gruyters (European Market Distribution), ha portato la voce e l’opinione del settore della vendita al dettaglio, spiegando che già esistono nel suo campo, politiche avanzate per l’impiego di materiale riciclato e sostenibile (come l’uso di materiali biologici e biodegradabili). La GDO e i dettaglianti sono comunque sempre aperti al dialogo sui temi dell’economia circolare, per contribuire a migliorare tutto il sistema, ma è necessario che si trovino accordi con produttori e fornitori su politiche congiunte a medio-lungo termine ed evitare di lavorare solo per il breve termine. L’ultima tavola rotonda ha esaminato le relazioni tra economia circolare e regolamenti comunitari nel mercato europeo. Werner Bosmans (Policy Officer Environment della Commissione UE) ha sostenuto che il Green Deal continentale valuta sempre adeguatamente l’importanza della plastica e del PET in particolare. Bosmans ha riferito che la Commissione sta anche lavorando su una politica rivolta ai materiali a base bio e biodegradabili, così come su nuove regole per un riciclo corretto dei materiali “food contact”, e che non è contro la plastica in sé, ma mira a contrastarne l’uso scorretto o dannoso per l’ambiente. Antonello Ciotti (Petcore Europe), dall’altro lato, non ha risparmiato critiche alla Commissione per aver travolto il settore della plastica e del riciclo con uno “tsunami” di direttive e regolamenti. Nonostante ciò, Petcore Europe ci tiene a mostrare quanto sia attiva a sensibilizzare i consumatori sulla circolarità della plastica e del PET in particolare. Infine, Philippe De Baere (Van Bael & Bellis) è intervenuto ricapitolando le prossime direttive UE su SUP e scarti da imballo. Gli effetti di queste nuove regole potrebbero aiutare lo sviluppo ulteriore del consumo di rPET, esacerbando però lo sbilanciamento tra offerta e domanda del materiale. A chiudere la ventesima edizione del PET Day, Zanchi ha richiamato questo punto dolente, insistendo perché la Commissione europea renda più facile importare scaglie e rPET, per esempio eliminando la necessità della certificazione ReacH per tali materiali. Questa richiesta non ha però trovato Bosmans aperto a una discussione, ritendendo che sarà il mercato stesso a trovare la soluzione al problema, senza bisogno di interventi, anche se gli obiettivi già definiti per il 2025 e il 2030 saranno incrementati. Il dibattito su questo argomento si protrarrà sicuramente per lungo tempo e, con ogni probabilità, sarà ancora al centro delle discussioni tra le parti al PET Day 2023.

Francesco Zanchi nel corso di PET Day 2022 ha voluto portare un soffio di ottimismo presentando l’attività che GSI, attraverso la sua Saint Lawrence Foundation e l’SBD (Social Business Development), sta svolgendo in Sierra Leone per aiutare la popolazione di una delle aree più povere del pianeta. Grazie al supporto offerto nell’educazione delle giovani generazioni (attraverso l’Università della città di Makeni, Unimak), la creazione di attività di allevamento di pollame e produzione di uova e le coltivazioni di mais e grano, SBD cerca di creare un effetto domino, stimolando altri coltivatori locali in progetti analoghi.

Un soffio di ottimismo L’attività umanitaria di GSI