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MONITORARE I SUICIDI
Dati fermi al 2017. Così nasce l’Osservatorio Suicidi della Fondazione BRF
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di Nicola Pela
Un’estremità della cintura dell’accappatoio avvolta attorno al collo e l’altra legata al termosifone del bagno. Così ha perso la vita la piccola di soli 10 anni di Palermo il 20 gennaio scorso. Vani sono stati i tentativi di rianimarla in attesa dell’arrivo del 118. Un altro episodio molto simile, ma con finale - grazie al cielo - differente è avvenuto in una scuola elementare nell’alto leccese, dove una bimba di appena 9 anni ha tentato di impiccarsi nei bagni. Le maestre sono riuscite a salvarla in tempo, allertate da alcune compagne di classe. Il fil rouge che unisce queste drammatiche vicende è una quanto mai macabra sfida sull’app Tik Tok, la cosiddetta “blackout challenge”, che prevede il soffocamento autoindotto per il maggior tempo possibile.
Diversa situazione quella verificatasi a Roma, quartiere Trieste, nei primi giorni di febbraio, dove una giovane assistente di volo di venticinque anni si è gettata dal balcone. Una storia tragica, resa ancora più dolorosa dal sospetto concreto che al profondo stato di depressione in cui versava la ragazza possa aver contribuito in qualche modo anche il licenziamento avvenuto negli ultimi giorni di lockdown, da parte della compagnia aerea per la quale lavorava.
Queste sono solo alcuni delle tante, troppe storie di persone che sono arrivate al limite. Coinvolgono tutte le fasce della società, alle prese con forme di isolamento sociale e una crisi economica senza precedenti.
Come raccontato anche dai fatti di cronaca sopracitati, tra le fasce più colpite da un elevato livello di ansia e forte disagio psichico ci sono gli adolescenti in età scolastica: con la sospensione ad interim delle lezioni in aula, in favore di una DaD (Didattica a Distanza) che ha sostituito il contatto con i compagni e l’instaurarsi di nuove amicizie fra i banchi, l’isolamento sociale persistente di cui ancora non si vede una fine precisa ha prodotto stati di panico e forte inquietudine. Un’altra categoria particolarmente colpita è quella dei lavoratori che, per caratteristiche proprie della loro mansione, non sono potuti andare in smart working e, in alcuni casi non così rari, hanno perso il lavoro a causa delle restrizioni per contenere la pandemia. La lontananza dalle famiglie di origine può aver acuito in maniera drammatica le difficoltà di soggetti in questi particolari momenti di fragilità, come il recente caso di una giovane insegnante che ha tentato il suicidio perché da tre mesi non riusciva a tornare in Sicilia dalla sua famiglia.
Studi scientifici hanno dimostrato come in periodi di epidemie, crisi economiche e situazioni fortemente emergenziali, si manifesti un sensibile aumento delle patologie direttamente correlate al disturbo della psiche che, non di rado, possono condurre ad autolesionismo o tentativi di suicidio. La Fondazione BRF ha, dunque, deciso di indagare la delicata questione dei suicidi e dei tentativi di suicidio, andando ad aggiornare una statistica ferma ormai a tre anni fa.
Secondo l’annuario ISTAT del 2020, nel 2017 in Italia si sono osservati 3.940 suicidi. Impossibile, invece, conoscere i tentativi messi in atto per porre fine alla propria vita. I dati raccolti fino ad oggi dall’Osservatorio mostrano un trend in preoccupante crescita: dall’inizio del 2021 al 6 febbraio si sono verificati 53 suicidi, mentre i tentativi di porre fine alla propria vita sono stati 40. Considerando che
Secondo l’annuario ISTAT del 2020, nel 2017 in Italia si sono osservati 3.940 suicidi. Impossibile, invece, conoscere i tentativi messi in atto per porre fine alla propria vita. I dati raccolti fino ad oggi dall’Osservatorio mostrano un trend in preoccupante crescita: dall’inizio del 2021 al 6 febbraio si sono verificati 53 suicidi, mentre i tentativi di porre fine alla propria vita sono stati 40.
L’Osservatorio Suicidi della Fondazione BRF Onlus, il cui progetto pilota è già stato lanciato durante la prima ondata della pandemia, ha già avuto una significativa risonanza tra i numerosi media locali (La Nazione e Il Tirreno), nazionali (Repubblica, Corriere della Sera, L’Espresso) e internazionali (BBC, The Guardian). nel caso di minorenni spesso la notizia non viene data sui giornali per volere della famiglia, si può capire quale sia la vastità del fenomeno.
L’Osservatorio Suicidi della Fondazione BRF Onlus, il cui progetto pilota è già stato lanciato durante la prima ondata della pandemia ed ha già avuto una significativa risonanza tra i numerosi media locali (La Nazione e Il Tirreno), nazionali (Repubblica, Corriere della Sera, L’Espresso) e internazionali (BBC, The Guardian), ha lo scopo di monitorare quotidianamente il numero di suicidi e tentativi di suicidio con un’accurata analisi quotidiana delle notizie di cronaca (locale e nazionale), colmando l’evidente gap in materia. Siamo infatti convinti che solo un monitoraggio costante su questo grave fenomeno possa dare alle istituzioni gli strumenti per predisporre azioni programmatiche per mettere in atto misure preventive.
I dati raccolti, ovviamente, devono essere visti in un’ottica il più possibile giornalistica e non scientifica; tuttavia, sono ugualmente preoccupanti e, per questo, da tenere quotidianamente sotto controllo.
Potete consultare liberamente i dati raccolti ogni giorno dall’Osservatorio Suicidi andando sul sito www. fondazionebrf.org.
