
5 minute read
“LUCCA IN MENTE” NELLE
from Brain. Estate 2023
by Brain
SCUOLE: I VINCITORI DEI CONCORSI DI SISEGNO RACCONTI E POESIE
Il festival, giunto alla sua terza edizione, mira a combattere lo stigma della salute mentale e ad analizzare il mondo del cervello
Advertisement
Ci sono persone che fanno fatica a riconoscere le proprie emozioni, altre che nonostante gli anni passino non riusciranno mai a catalogarle o tantomeno accettarle.
Poi capita che alcuni, con una facilità estrema, possano non solo comprendere ciò che provano, ma siano capaci di esprimerlo.
Così con il concorso “Lucca in mente” che la Fondazione BRF ONLUS ha indetto anche quest’anno, centinaia di studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado hanno deciso di mettersi in gioco per raccontare le emozioni primarie attraverso disegni, testi brevi e poesie.
La prima edizione aveva portato alla luce gli effetti che il Covid ave - va lasciato sui più piccoli e con la seconda edizione gli studenti avevano affrontato le loro aspettative per il futuro.
Oggi, con questa terza edizione, decine di classi provenienti da tutta la regione Toscana si sono confrontate con la condivisione senza filtri delle loro emozioni e fragilità.
Ne è emerso un quadro attento e maturo: i bambini dai 6 agli 11 anni con i disegni hanno toccato temi profondi e delicati.
Al terzo posto si è classificata la studentessa Francesca Sargentini che ha rappresentato le emozioni come un’aurea colorata che solo chi esercita una profonda empatia riuscirà a cogliere.
Azzurre Iole Fruzzetti si aggiudica il secondo posto con un vul - cano di emozioni che è sempre in movimento ed erutta gioia, paura, sorpresa, dolore e tutto quello che si nasconde nel sottosuolo dell’animo umano.
Al primo posto Pietro Manfredini ha realizzato una ragazza che con un soffio allontana i semi dell’ansia, della tristezza, della paura e della rabbia, tenendo ben stretti sullo stelo del fiore l’amore e la felicità.
Gli elaborati scritti non sono stati da meno: gli studenti delle scuole secondarie di primo grado con i loro testi brevi, poesie e pagine di diario hanno ritratto l’adolescenza di una generazione che sta imparando a conoscere le proprie fragilità e insicurezze.
Al terzo posto si classifica Eva
Bravi, già vincitrice della scorsa edizione, con una poesia che spiega la felicità.

Valentino Lanzafame, secondo classificato, si racconta in rapporto alla sua classe, analizzando il bisogno della nostra società di catalogare ogni essere umano.
Il primo premio va a Beatrice Benincasa e alla sua poesia sulle emozioni: incostanti e non sempre chiare si svelano in rima nelle sue parole.
Una premiazione certamente emozionante quella che è avvenuta a domenica 21 maggio a Villa Bottini, dove in più di centoventi persone tra studenti, insegnanti e famiglie si sono riunite per festeggiare l’iniziativa e la premiazione.

Beatrice Benincasa
L’IMPORTANZA DELLE NOSTRE EMOZIONI
Le emozioni sono strane, non sempre si fanno trovare, non sempre si capiscono perché sembra che spariscano.
Le emozioni sono tante, nessuna più speciale delle altre, alcune si notano e altre, invece, no.
Le emozioni sono diverse e alcune con il tempo sembrano scomparse non è poi così grave, perché sono dietro una porta chiusa a chiave.
Le emozioni sono speciali, ti mettono le ali, ti insegnano a sognare come un tramonto in riva al mare.
Valentino Lanzafame
25-01-23
Caro Oleg, oggi sarò un po’ più serio del solito perché voglio parlarti di ME.
Mi chiamo Valentino, ho tredici anni e ho cominciato a pensare al mio futuro: che scuola potrei scegliere dopo le medie; so che manca ancora tanto, ma non così tanto. Sono un ragazzo socievole e mi piace fare nuove amicizie. Nella mia vita ho praticato sport diversi, ora faccio arrampicata e devo dire che rispetto a prima mi sento appagato da quello che faccio e dai risultati che ottengo. Io vedo lo sport come un riparo in cui per un’oretta puoi riposare la mente e dopo ripartire più sereno.
Mi piacciono tantissimo gli animali in quanto, a differenza degli umani, agiscono inconsciamente e senza crudeltà, per questo da anni pensavo di smettere di mangiare carne ma genitori e parenti mi sco - raggiavano, per fortuna invece mia sorella mi ha spronato a fare quello in cui credo e ritengo sia riuscita farmi capire che non tutto quello che i miei dicono sia da seguire alla lettera ma che un pacifico confronto non faccia altro che bene a tutti noi, perché la cose non vanno solo fatte ma anche capite. Devo dire che da quando ho smesso di mangiare carne mi sento meglio con me stesso.
Spesso, quando entro più in intimità con le persone che frequento, mi rendo conto che non tutti la pensano come me, purtroppo noi due lo sappiamo: per poter stare in un gruppo bisogna accettare persone con educazione, ideali e sensibilità diversi. Una situazione del genere si sta verificando proprio nella mia classe.
A scuola, ad esempio, pur di non stare da solo sto con una persona che si definisce misogina.
Io, per non appesantire gli altri, la butto sul ridere anche se non vorrei. Mi domando se ci sia una via di mezzo fra un comportamento sempre coerente ed uno di comodo. So che è la vita e che ci si deve far andar bene quello che c’è ma non mi piace essere condizionato negativamente dalla comunità.
Io proprio non riesco a capire il bisogno umano di catalogare tutto e tutti: perché io devo essere maschio e non solo Valentino? Oppure come posso essere cristiano solo perché mi è stato detto, senza arrivarci con i miei ragionamenti? Grandi domande sì, ma senza grandi risposte.
A volte mi sembra di essere diverso perché altri miei coetanei non si pongono questi problemi.
La più grande virtù secondo me è proprio saper pensare con la propria testa ed io senza i miei pensieri sarei perso.
Ho un po’ paura del futuro perché sento di non avere totale controllo su di esso.
Grazie di avermi ascoltato senza giudicare. Ora devo andare a cena, la mamma mi sta chiamando, meglio non farla aspettare…
A presto Oleg, Valentino
Eva Bravi
ALLA MIA FELICITÀ…
Gallicano, 23/04/2023

Cara felicità, ti scrivo perché vorrei farti capire quanto sei fragile, ma allo stesso tempo molto importante per me.
Le cose da scriverti sono poche, ma, come si dice, “l’essenziale è invisibile agli occhi”!
Da tempo mi chiedevo cosa tu fossi, senza mai trovare una risposta.
Quindi, in questa breve lettera, vorrei solamente dirti che sei come l’alba che biancheggia dorata nel mare del cielo, per poi affievolirsi fino a scomparire nel giorno....
Sei fatta per risorgere dall’infinità del buio che cela la notte e per lucere di bei momenti.
Sei invisibile ai miei occhi, ma ti posso sentir svolazzare dentro di me.
Non sempre sai risplendere di luce propria: certe volte sono io che devo farti brillare nel mio io più profondo!
Per me sei il sole che brucia nel tramonto per poi rinascere all’alba.
Ma, per incontrare l’alba, prima devo correre nel buio, sagomato da un chiarore lunare imperscru- tabile!
Proprio così: devo attraversare quel buio fatto di insicurezze, paure e fragilità.
In questo buio, spesso, sentivo un perfido brivido di solitudine lacerarmi il cuore! Era tornata a vivere dentro di me! Odiavo quella malinconica solitudine, in cui i miei pensieri venivano risucchiati in un vuoto che mi ritrovavo dentro e che non sapevo riempire nelle giornate di mancata compagnia.
Il silenzio spezzava qualsiasi parola…
La tristezza si dileguava nell’aria, soffocandomi senza lasciarmi un sospiro di spensieratezza…
Un giorno, però, in lontananza, vidi un bagliore che rifletteva sul mio volto. Così andai avanti e, finalmente, uscii da quel buio eterno, per tornare a vivere in quel fascio di luce in cui tu convivi all’unisono con le mie fragilità, paure e insicurezze!
Ecco, finalmente sono riuscita a esprimermi con te!
Mi auguro che tu possa essere sempre la mia luce che illumina il mio cammino di felicità!
La tua cara Eva P.S.
Ricordati di rispondermi! Io sono qui che aspetto…
