PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO II N.48

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Sped. Abb. postale comma 20/B - Filiale di Roma Legge 23/12/’96 - Viale Filippo Tommaso Marinetti, 221 00143 Roma

IL SETTIMAnALE DI A, B, LEGA PRo, D, CALCIo FEMMInILE E CALCIo A 5

Anno 2 - n° 48 30 DICEMBRE 2010 1 EURo 9 ISSN 1593-6309

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Numero 48 30 dicembre 2010

Editoriale

Lo sport italiano è un cane che si morde la coda di Massimiliano Giacomini

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OMA - Vi ricordate il match tra Ravenna e Lecce della scorsa stagione? Il presidente dei ravennati Fabbri si sta ancora domandando se poi quel match è stato veramente “aggiustato” oppure quel 3-1 finale a favore dei salentini, maturato grazie ad un calcio di rigore inesistente fischiato a favore dei giallorossi di casa, sia stato solo frutto del caso. Fabbri ci ha dichiarato che: “Per il match in questione ci fu una quantità enorme di puntate sul risultato esatto e si vinsero anche tantissimi soldi. Io in diretta non mi accorsi di nulla, sembrava solo una prestazione sottotono della mia squadra. Rivedendo le immagini invece capii molte cose, come il motivo per il quale l’arbitro ci diede un rigore inesistente a favore a dieci minuti dal termine della gara. La partita doveva finire 3-1 e così fu. Quell’anno noi retrocedemmo e ci ritrovammo nello stesso girone del Potenza del presidente Postiglione, che proprio durante quella stagione venne arrestato. Sulla gara in questione non venne aperta nessuna indagine, io voglio capire perché Palazzi non ha mai aperto un’indagine ufficiale…”. Ecco proprio qui ti volevo. Perché

Palazzi non ha fatto nulla? Le risposte potrebbero essere molteplici, resta il fatto che l’incontro del “Benelli” fruttò a Giuseppe Postiglione ex presidente del Potenza la bellezza di 86mila Euro. Nessuna indagine, ma la sostanza non cambia, perché è probabile che il presidente Fabbri si trovi in casa qualcuno che lo scorso anno ha “addomesticato” un match per puro interesse personale e la Procura Federale dorme e in tutto questo che ruolo ha avuto l’arbitro Banti di Livorno che ha fischiato, almeno secondo Fabbri, un rigore inesistente? Intanto è indubbio il merito di Giancarlo Abete, che per una volta in tanti anni ha dimostrato forza e costanza, riguardo lo scongiurato sciopero dei calciatori, ma qui sarebbe da capire quanto hanno influito le rimostranze del “popolo” riguardo alla farsa dell’astensione al lavoro di miliardari, sia chiaro astensione e non sciopero altrimenti avrebbero perso dei soldi, che si sono innalzati a protettori dei più deboli parlando di diritti umani e mentendo sapendo di mentire riguardo al contratto collettivo che non ha nulla a che fare con l’accordo riguardante i calciatori di Lega Pro. Secondo i presidenti dell’ex Serie C in giro per i campi ci sono numerosi emuli di

Luciano Moggi. Per l’ex dirigente juventino non si è ancora presa una decisione sulla sua possibile radiazione. Alcuni dicono che il Consiglio Federale e presidente il Giancarlo Abete stiano prendendo tempo perché c’è il rischio di denunce, ma è una scusa che non regge perché ci dovrebbero spiegare cosa cambierebbe se la radiazione venga messa in atto da oggi o tra quattro mesi? Il vero problema è che non si ha il coraggio di prendere una decisione forte riguardo a Calciopoli, visto che ci sono ancora troppi interrogativi da chiarire. Interrogativi che coinvolgono sempre di più la Federcalcio riguardo lo scandalo di Premiopoli, affaire che vede coinvolte alcune, innocenti, società professionistiche oramai bloccato da diversi mesi. Altra domanda: perché Palazzi ha allontanato i due sostituti procuratori che indagavano sulla truffa perpetrata ai danni di società professionistiche? Stai a vedere che stavano scavando troppo a fondo? Ma no, noi sicuramente ci sbagliamo… Dallo scorso anno che abbiamo parlato e cercato risposte, impossibili da trovare, su come fosse possibile lavorare per CONI o Federcalcio, visto che scorgendo i nomi di chi lavora per il

calcio italiano e anche in altri ambiti sportivi si riscontrano numerosi cognomi identici e parentele facilmente riconducibili. Inoltre ci sono personaggi in pensione che proseguono imperterriti il proprio lavoro e nessuno sa, se con contratti di diritto privato o gratuitamente, quello che auspichiamo noi da anni è che il CONI venga abolito e la suo posto venga creato un “vero” Ministero per lo Sport e non una “farsa” come quello che abbiamo visto alcuni anni fa. Un’altra questione da chiarire nasce dalle parole di Mario Macalli presidente della Lega Pro, quando afferma che “l’Assocalciatori è a conoscenza di questioni che non dovrebbe conoscere e che non dovrebbero esistere. E poi perché questi calciatori scioperano solo dopo quattro o cinque mesi che non prendono soldi?”, questo parlando delle proteste dei giocatori di Catanzaro e Sangiovannese avvenute prima della sosta invernale. Da queste affermazioni ci sorge il dubbio che, alcuni di questi calciatori, potrebbero aver preso dei soldi in nero e che tutto questo non sia un mistero per Campana e soci, ma sicuramente ci sbagliamo, di nuovo, noi…

E come mai ci sono presidenti di società dilettantistiche che affermano di spendere centiania di migliaia di Euro per le proprie squadre? Da dove vengono quei soldi ma più che altro come escono? C’è una situazione al limite del paradosso con “baroni” che pensano unicamente a sistemare figli, amici e nipoti, che hanno come unico scopo di restare saldamente incollati alle proprie poltrone al di là delle affermazioni pubbliche. Poi ci sono elezioni sul modello bulgaro con presidenti federali, che vengono eletti a loro volta che eleggono un unico presidente del Coni deciso nel palazzo, in pratica è un cane che si morde la coda.

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Redazionale

Numero 48 30 dicembre 2010

A Milano il passaggio di consegne con l’Anno Europeo della lotto alla povertà e all’esclusione

Inizia l’Anno Europeo delle attività di volontariato Nel 2010 stanziati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali fondi per un milione e 600mila Euro. Per questo Anno i lavori sono iniziati nel 2007 dalla Redazione

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OMA - Quello che si sta concludendo è stato l’Anno Europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale, promosso dall’Unione Europea e patrocinato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. A Milano, lo scorso 13 dicembre, si è svolto l’ideale passaggio di consegne tra i due Anni Europei che l’Unione Europea ha dedicato alle politiche sociali. Il 2011 che sta per prendere le mosse sarà, quindi, l’Anno Europeo delle attività di volontariato che promuovono la cittadinanza attiva. Il 2010 è stato l’Anno che la Commissione Europea ha individuato per promuovere nei Paesi membri dell’Unione Europea la cultura della responsabilitàe della partecipazione della collettività nelle azioni di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale, e che il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha interpretato, in qualità di organismo nazionale di attuazione del programma europeo, ponendo al centro la valorizzazione di quello che costituisce un punto di forza del modello sociale italiano: il Terzo Settore. In una ideale linea di continuità, si pongono gli obiettivi generali individuati dalla Commissione Europea per il 2011: sostenere condizioni favorevoli al volontariato e aumentarne la visibilità, promuovere il coinvolgimento di ampie fasce della popolazione e dei giovani in particolare, sensibilizzare l’opinione pubblica al valore e all’importanza del volontariato. L’evento di viale Ortles, a Milano, è stato per il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali l’occasione per presentare un bilancio nazionale e comunitario dell’Anno Europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale e per dare continuità alle attività realizzate, delineando le prospettive future alla luce della nuova Strategia Europea 2020 e del 2011 – Anno Europeo del volontariato. Per ricordare in sintesi alcune delle iniziative realizzate per l’Anno Europeo 2010, il programma mini-

steriale ha finanziato, per un importo complessivo di circa un milione e seicentomila Euro, progetti di associazioni ed Enti finalizzati ad azioni di inclusione sociali e di sensibilizzazione sul territorio, impegnando risorse aggiuntive rispetto al piano di cofinanziamento europeo. Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con due direttive, del 22 dicembre 2009 e del 5 maggio 2010, ha finanziato diciotto progetti nazionali e territoriali, per un importo complessivo di 973.820 Euro. In particolare, i tredici progetti finanziati con la direttiva del dicembre 2009 (per un importo complessivo di 500mila Euro) avevano l’obiettivo di approfondire e diffondere la conoscenza dei fenomeni della povertà e dell’esclusione sociale, promuovere azioni educative e di sensibilizzazione, identificare buone pratiche e favorire lo scambio di prassi e metodologie. La seconda direttiva ha finanziato, per un importo di 473.820 Euro, cinque progetti per la realizzazione di interventi di rilevanza nazionale, in particolare, nelle aree della povertà alimentare, della esclusione sociale dei migranti e delle persone senza fissa dimora. Il 2011, in sostanaziale continuità con il suo predecessore, sarà quindi l’Anno Europeo delle attività di volontariato che promuovono la cittadinanza attiva, scelta promossa dalle organizzazioni di volontariato, di Terzo settore e della

società civile e fatta propria dal Consiglio d’Europa con la Decisione del 27 novembre 2009 (GU UE L17 del 22 gennaio 2010). Come riportato nella stessa Decisione, infatti, “Il volontariato è una delle dimensioni fondamentali della cittadinanza attiva e della democrazia, nella quale assumono forma concreta valori europei quali la solidarietà e la non discriminazione e in tal senso contribuirà allo sviluppo armonioso delle società europee”. L’Anno Europeo nasce dalla volontà di incoraggiare e sostenere - in particolare attraverso lo scambio di esperienze e di buone pratiche - gli sforzi della Comunità, degli Stati membri, delle autorità locali e regionali per creare nella società civile condizioni favorevoli al volontariato nell’Unione europea. Inoltre, fra i principali obiettivi vi è quello di aumentare la visibilità e quindi la conoscenza delle attività di volontariato nell’UE e delle iniziative realizzate dai soggetti del Terzo Settore, ponendo al centro la comunità - creatrice di legami sociali - e il territorio, quali ambiti in cui si accrescono relazioni solidali e partecipative, concretizzando in questo modo il modello sociale proposto dal “Libro Bianco. La vita buona nella società attiva”. In Italia, la preparazione del 2011 è iniziata nel 2007. Il gruppo di lavoro “Volontariato Europeo e Internazionale a confronto” dell'Osservatorio Nazionale per Il palazzo dell’Unione Europea il Volontariato - costituitosi nel (Foto Archivio) 1997 - ha contribuito alla condivisione e alla costruzione del Piano Nazionale Italia 2011 dell’Organismo Nazionale di C o o rd i n a m e n t o. L'Osservatorio Nazionale del Volontariato, nella seduta del 21 dicembre 2009, ha deliberato l'avvio dei lavori partecipando direttamente alla preparazione dell’Anno Europeo del Volontariato 2011, assumendo come documento di base il Manifesto del volontariato per l'Europa già adottato dall'Assemblea Nazionale del Volontariato tenutasi a Roma il 4 e 5 dicembre 2009.


Voci dal Palazzo

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Torquemada alle strette. . Fusse fusse la vorta bona Alla Corte del difensore della legalità ne succedono di tutte: ad un ingegnere del Politecnico di Milano che svolge le funzioni di sostituto procuratore federale, tifoso interista, gli vengono affidate le indagini sulla Juventus. L’attuale segretaria del Settore giovanile Scolastico, Barbara Benedetti, è giunta al suo pensionamento, ma seguita imperterrita a stare incollata alla sedia... degli atti da parte del Consigliere Federale, non se ne parla OMA - Alla corte del difen- (sarà forse perché Abete sore della legalità e del rigo- è tifoso della Juventus?). Il i contratto re (si fa per dire), Giancarlo nostro Torquemada degli ... Si parla d Abete, ne succedono di tutte, anni 2000 dimostra di to a 4 mila a iv r p o t it ir tanto da imitare il vasto impero e avere più scheletri nell’ardi d ti La Benedet . e ben oltre. Un ingegnere del madio del suo predecessos e m l a o E ur o Politecnico di Milano che svolge le re. Considerato che nel n il sostegn funzioni di sostituto procuratore 2012 per lui in Federcalcio e Rivera, co nno federale (che c’azzecca direbbe non c’è più trippa per gatti, alentini, ha V i d qualcuno), appassionato tifoso e con la nascosta ambizione il SgS dell’Inter che vola con la sua squa- di ricandidarsi alla Camera trasformato ... dra ad Abu Dhabi e casualmente a dei Deputati in una lista di la di partito o u c s a n u in lui vengono affidate le indagini centro sinistra, ha cominciato sulla Juventus. L’inchiesta di pre- le grandi manovre ed a svenmiopoli è bloccata da tre mesi e i dere la Federcalcio al miglior Consiglio facendo proseliti a sinidue sostituti procuratori che inda- offerente. L’attuale segretaria del stra. Presidente Berlusconi se ci gavano sulla maxi truffa ai danni Settore giovanile Scolastico, sei batti un colpo!!! Torquemada delle società professionistiche si Barbara Benedetti, è giunta a mette nel portafoglio queste camsono dimessi per divergenze con il metà del mese di dicembre al suo biali, pronto a presentarle all’inProcuratore Palazzi, e, poiché non pensionamento, ma seguita casso al momento opportuno. gli era consentito di scavare fino in imperterrita a stare con il sederiOrmai il Nostro Eroe sa che ha il fondo alla ricerca della verità e no incollato alla seggiola. Si parla fiato sul collo e secondo i bene delle responsabilità. Siamo ormai di un contratto di diritto privato in informati il Ministro della al 2011 e della radiazione di Moggi, suo favore di ben 4 mila euro menGiustizia ha già avviato le indagini è necessario solamente la presa sili, nonostante le promesse di per chiarire alcuni aspetti non Abete a Tavecchio che l’interessamolto chiari accaduti in passato ta avrebbe lasciato il suo incarico nella Commissione federale antinella circostanza del suo doping e di cui abbiamo letto sui pensionamento. Che volete giornali nazionali. “Fusse fusse la la Benedetti, Rivera, con il formati, in n e b i vorta bona” che finalmente arriva massiccio sostegno di o d ... Secon ia iz t s a qualcuno un pesante avviso di Rasputin, alias il Direttore iu ella G garanzia!!! generale Antonello il Ministro d agini d in le o Poiché siamo in clima natalizio, Valentini, hanno trasfort ia ha già avv i t t vogliamo chiudere con alcuni vermato il settore giovanile e p lcuni as a e ir r ia setti del Magnificat “fecit potenscolastico della h c per ti u d a c c a i tiam in brachio suo, deposuit Federcalcio, in una scuola r ia h non molto c potentes de sede et exaltavit di partito. Convegni a e n sio ella Commis humiles!!!” fece la potenza nel suo destra e a manca dove in passato n . g in braccio, depose i potenti e gli non si parla dei problep o id federale ant arroganti dai loro troni e dai loro mi del settore, ma solaincarichi e finalmente esaltò gli mente di apportare il umili ed i timorati di Dio. Governo ed il suo Presidente del di Robin Hood

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Serie bwin Il presidente

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Abodi: “Il 2011 dovrà essere l’anno del riscatto” Lunga intervista al presidente della Lega di B, col quale parliamo di tutto: dal campionato di Serie bwin, ai rapporti fra le componenti federali, fino alla radiazione di Luciano Moggi di Flavio Grisoli

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OMA – Il nostro “tour” di interviste ai massimi esponenti del calcio italiano si conclude, dopo aver intervistato il presidente della Lega Pro Mario Macalli e il numero uno della LND Carlo Tavecchio, con il presidente della Lega di Serie B Andrea Abodi. Per ragioni di spazio, proponiamo in questa pagina i tratti salienti della lunga conversazione telefonica, e sul nostro sito www.professionecalcio.eu sarà riportata l’intervista integrale; inoltre, a pagina 17, nell’apposito spazio dedicato alla Tessera del Tifoso, troverete le dichiarazioni del numero uno della cadetteria al riguardo. Come primo argomento, chiediamo al nostro sempre cortese interlocutore come giudica questo inizio di campionato di Serie bwin: «L’indicatore dei gol, 526 totali per una mediagara di oltre 2,5 è uno dei dati più importanti che ci offre una visione positiva al riguardo. Anche il dato aggregato “presenze allo stadioabbonamenti televisivi” è buono, anche se noi puntiamo soprattutto al miglioramento del numero dell’affluenza negli impianti, che non riteniamo ancora sufficiente. In questo senso, ci stiamo muovendo in sinergia con tutte e 22 le società. Puntiamo alle 10mila presenze medie, a fronte delle 6mila attuali. E le televisioni devono essere uno strumento, non un obiettivo». Un avvenimento significativo, che introduce nella conversazione tutta una serie di tematiche, è stato il pranzo con lo “Stato Maggiore” del calcio italiano riunito a Milano il 13 dicembre scorso: «Ritengo che tutti i rapporti tra le istituzioni passano necessariamente dal rapporto tra le persone. C’è stato un periodo nel quale certi rapporti personali si sono interrotti e mantenuti solo quelli istituzionali. E in un caso neanche quelli. Qualcosa, sotto questo punto di vista, ancora manca». Abodi si riferisce alla prolungata assenza dai CF della Lega di Serie A: «È un particolare molto grave, perché la Serie A è la locomotiva del sistema. Il vedersi anche fuori dal contesto prettamente formale è molto utile nel riallacciare certi discorsi, certi rapporti». Quel

che è certo, è che nel CF siedono persone e interessi molto diversi fra loro: «Le componenti sono disarticolate fra loro, i tasselli del mosaico si sono mossi, e devono essere riposizionati. Abete ha grande esperienza, e in questo senso ha percorso tutte le strade possibili. Però non è solo compito suo, ma anche nostro, perché lui è l’espressione della volontà di tutti noi. Abete fa la sintesi, poi sta comunque a noi presidenti proporre soluzioni, io poi questa responsabilità me la sento addosso. Da parte nostra dobbiamo essere senz’altro più attivi, e stiamo iniziando a farlo». Sulla riforma dello Statuto federale: «Ci sono tre aspetti da considerare: primo, l’attività della federazione e i rapporti tra le leghe; poi la rappresentanza all’interno

dell’Assemblea e del CF, che finora ha vissuto sul filo di sottili equilibri che credo sia arrivato il momento di ridiscutere; per ultimo la governance, la revisione delle regole di governo. Sono argomenti importanti e che riscontrano sempre molte diverse opinioni e filoni di pensiero: sono però certo che alla fine si arriverà ad una soluzione condivisa». Sulla distribuzione della mutualità derivante dalla vendita dei diritti televisivi della Serie A: «Capisco la posizione del presidente Macalli, perché non sta portando avanti una battaglia a suo esclusivo uso e consumo, ma propedeutica per una revisione dell’intero sistema. Dovremo però, in questo senso, portare avanti una riforma dei campionati che possa dirci quale sia la reale sostenibilità del sistema, con lo studio della generabilità autonoma delle risorse da parte di ogni componente investita dal problema in modo da avere una redistribuzione delle devoluzioni più consona. Posso dire anche in questo caso, però, di essere ottimista perché ci sono margini di discussione e tavoli di confronto aperti». La questione-Moggi: «Paleso la mia inesperienza in questo caso, preferendo proporre un discorso di principio. Il calcio è un sistema che ha bisogno di valori, di elementi educativi e di esempio per la società. La gente non può andare allo stadio considerando i giochi già fatti.Tutto ciò che inficia e che minaccia questi valori deve essere represso e punito, perché altrimenti minerebbe la credibilità dell’intero sistema. Credo che una punizione esemplare, sportivamente parlando, sia corretta. A tempo debito, credo che ne parlerò con Abete». Infine, l’augurio per il nuovo anno che arriva: «Mi auguro che questo 2011 sia l’inizio di un processo di riscatto per il calcio italiano, che in questi ultimi anni ha subìto diverse gravi battute d’arresto. Finanziariamente, credo che la curva abbia già toccato il suo punto più basso; sotto l’aspetto della politica sportiva, mi auguro che con il nuovo anno inizi un percorso di riposizionamento a livello Andrea Abodi internazionale della nostra rappre(Foto Archivio) sentanza. Mi intristisce pensare che fino al 2026 non avremo la possibilità di organizzare un Mondiale, perché credo che questo Paese abbia ancora tanto da dare».



Radiopoker

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Impazza il Poker anche in radio dalla Redazione

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OMA - Cari lettori, permettetemi di presentarvi la nostra azienda ed il nostro lavoro. Radio-Poker è un network multimediale sul poker sportivo, comprendente portale Web, Radio FM e Tv satellitare. Il portale web www.radiopoker.it è un contenitore di notizie e curiosità sul poker sportivo, dove ci sono inoltre rubriche di strategia ed informazione. Sull’onda del crescente successo di questa passione, abbiamo creato un programma radiofonico, “RadioPoker On Air”, in onda su Retesport (105.6 MHz FM) tutti i lunedì e giovedì dalle 20.00 alle 22.00 condotto da Claudio Mariani con la partecipazione di Luca Fallica. Il programma, inoltre, è disponibile su SKY (canale 9600), in diretta rispetto alla trasmissione radiofonica e vi è la possibilità di ascoltare la trasmissione in diretta streaming dal sito radiopoker.it o dal sito

www.retesport.it. Ben presto il format di RadioPoker è diventato un vero e proprio punto di riferimento di molti appassionati di poker, grazie alle interviste ai personaggi più famosi del mondo del poker nonché i giocatori più vincenti della storia italiana ed internazionale: siamo anche stati gli uni-ci ad intervistare in esclusiva Gus Hansen, intervista disponibile sul sito radiopo-ker.it.Viste le tante richieste da parte degli ascoltatori, abbiamo ideato un campiona-to di Poker Texas Hold’em con la diretta radiofonica, dove i protagonisti sono gli a-mici all’ascolto. Grazie a questa iniziativa e a tante altre come la rubrica “Poker Quiz” dove i radioascoltatori intervengono e rispondono a domande sul TH, hanno la possibilità di vincere molti premi in gadget ed in bonus conto gioco. Ci piacerebbe conoscere la vostra opinione sul nostro lavoro, con la speranza di poter contare su di voi per far crescere la nostra community di amici

ed appassionati di poker. A questo proposito, vorrei invitarvi a visitare il portale web (www.radiopoker.it), in particolare sulla sezione "Chi siamo", dove troverete la nostra presentazione video. Vi invito, altresì, a seguire la trasmissione “RadioPoker On Air”, ricordandovi che va in onda tutti i lunedì e giovedì dalle 20.00 alle 22.00 su Retesport (105.6 MHz FM - SKY canale 9600). Per poter partecipare ai nostri tornei che si svolgono tutti i lunedì e giovedì dalle 21.30 con buy-in di €5 e la domenica alle 22.00 con buy-in da €10 su partypoker.it basta aprire un conto di gioco su partypoker.it direttamente da www.radiopoker.it ed inserire il codice bonus “radio poker”, andare sulla lobby dei tornei e cercare i tornei chiamati appunto radiopoker e per iscriversi inserire la password che è “radio”. I vincitori della classifica mensile vinceranno una maglia ed un cappello ufficiali della As Roma autografati da Francesco Totti. Non mi resta che augurarvi un “Nice Hand” a tutti e al grido del motto di RadioPo-ker: “Siete tutti under the gun”, vi lancio una sfida sportiva sui tavoli di partypoker.it durante RadioPoker On Air”. Non mancate, vi aspetto. Claudio Mariani info@radiopoker.it


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Interviste

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Abbiamo chiesto ai presidenti della Prima Divisione un parere sull’anno ormai concluso. Tra riforme che stentano a nascere e ritorni improbabili...

Un 2010 che sembra un 2012.. l’annus horribilis della FIGC Sudtirol, Baumgartner: “Bisogna parlare di un sistema in retrocessione” Revanna, Fabbri: “Si parla molto di Moggi... Ma come lui ce ne sono tanti altri” di Luigi Cardarelli e Flavio Grisoli

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OMA – Per fortuna che è inverno. Per fortuna che è dicembre. E fortunatamente, in questo calendario gregoriano in vigore dal 1582, dicembre è l’ultimo mese dell’anno. Nella tradizione scaramantica, la notte di San Silvestro si è soliti “lanciare” dalla finestra oggetti con i quali non si vuole più avere a che fare. Naturalmente, è largamente sconsigliabile farlo con elettrodomestici di grosse dimensioni ormai vetusti. E anche con la moglie o il marito ormai diventati insopportabili o una suocera troppo impic-

ciona. Però lo si può fare con progetti andati ad ammuffire o con promesse rinnovate e mai mantenute. Passato l’anno, spesso si dimentica (o si fa finta di dimenticare) e si ammucchia la polvere sotto il tappeto. Purtroppo, questo 2010 verrà ricordato come una delle peggiori annate del nostro calcio, sia dal punto di vista sportivo (disastro sudafricano e fallimento Under 21) che da quello amministrativo (mancate iscrizioni ai campionati su tutto). Il 2011 si aprirà con tre questioni ancora insolute sulla scrivania del presidente federale Giancarlo Abete: la riforma dei campionati, la riforma dello Statuto della FIGC e la mancata radiazione di Luciano Moggi fatto che, se dovesse permanere nei mesi a venire, potrebbe permettere all’ex dg della Juventus il ritorno nel mondo del calcio dalla porta principale. Cosa ne pensano quindi i presidenti della Prima Divisione? Hanno risposto, e li ringraziamo per essersi resi raggiungibili anche in questi giorni di festa. S U D T I R O L , W a l t e r Baumgartner – Parliamo di 2010, un anno che sotto il profilo calcistico è stato uno dei più negativi a memoria d’uomo: «Sì, certamente negativo per quanto riguarda l’intero panorama calcistico italiano. Negativo non solo per perché a livello internazionale l’Italia non è più la realtà di qualche tempo fa, ma anche per quello che riguarda le coppe europee, dove le

squadre italiane non hanno certo brillato. Le squadre che scendono in campo oggi non reggono il confronto dei fasti passati. Anche la solidità finanziaria delle società ormai vacilla, ne abbiamo dimostrazione giorno dopo giorno, e non parlo solo del settore professionistico (Serie A, Serie bwin e Lega Pro, ndr) ma anche quello dilettantistico. La situazione è particolare per tutti, vogliamo parlare di sicurezza negli Stadi? Non è stato fatto nulla finora, nonostante tanti proclami, per la sicurezza e il rinnovo degli impianti sportivi. Qui bisogna parlare in altri termini, non si può dire che siamo in una fase di stallo, bisogna parlare di un sistema in retrocessione». È chiaro il numero uno del Sudtirol, non usa mezze parole e ci illustra il suo punto di vista sui due temi caldi della seconda parte del 2010, riforma dei campionati e dello Statuto Federale: «La riforma è una cosa logica quando un sistema non funziona. Parlando di Lega Pro, credo che ci siano troppe squadre, qualcosa va fatto di sicuro, perché tutta questa incertezza si va poi a ripercuotere anche sulla Serie bwin e sulla A». Ma Walter Baumgartner intravede anche un altro problema: «Le varie Leghe peccano di mancanza di collaborazione, non è possibile che A, bwin e Lega Pro abbiano tre vite separate, devono imparare a collaborare tra loro, tutte le categorie di professionisti dovrebbero interagire, essere coesi e crescere insieme a tutto il sistema calcio. Il calciatore deve poter iniziare la sua carriera nelle serie minori, per poi tentare la scalata verso la serie cadetta e poi verso la A. Ognuno deve fare la sua parte, così come i calciatori anche le società, in A per esempio, militano tanti, troppi stranieri e non si trovano più giovani, e i risultati poi si vedono: Nazionale U21 che fallisce miseramente, Nazionale Maggiore che fa una brutta figura in Sudafrica. Io personalmente rifletterei…». Come se il nostro sistema calcio non avesse già tante gatte da pelare, c’è l’annosa questione della mancata radiazione di Luciano Moggi. Nonostante il presidente del Sudtirol non sia molto pronto e ferrato sull’argomento, non avendo seguito direttamente e a pieno la vicenda, ci offre comunque un suo parere in merito: «Conosco poco la situazione quindi mi è difficile esprimermi. Posso solo dire che la serietà nel calcio è una cosa importante, le regole ci sono e vanno rispettate ma devono necessariamente


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Interviste

Numero 48 30 dicembre 2010 essere chiare. L’operato è la conseguenza delle regole e alcune di queste regole vanno certamente riviste. È certo che se una persona sbaglia deve pagare». Baumgartner non ha previsioni rosee per l’anno che sta per iniziare: «Vorrei dire che sono pessimista ma dico che sono non ottimista – sorride il numero dei biancorossi. Le cose (il sistema calcio, ndr) non miglioreranno di molto, mi aspetto che le riforme vengano attuate e che quello che oggi non va venga almeno aggiustato, o almeno che ci provino. Il 2011 sarà di transizione verso anni migliori, sarà un anno di lavori, di grandi lavori, almeno lo spero…». RAVENNA, Gianni Fabbri – Il numero uno dei giallorossi non usa mezzi termini per descrivere il 2010: «Anno negativo, molto negativo! È in virtù dell’economia del paese che sta avanzando questa pesante crisi economica per le società. Anche se il presidente della Lega Pro Mario Macalli fa mille sforzi per far attuare una legge (legge Melandri entrata in vigore il primo luglio 2010 e che non è mai stata attuata, ndr), alla Lega Pro non vogliono riconoscere quella percentuale sull’introito globale della A. La mancanza di questo sostentamento, anche se pur sempre limitato, sta creando molti problemi ai noi presidenti di Lega Pro, diventa sempre più difficile fare calcio in Prima e Seconda Divisione». Quindi ha ragione Macalli quando dice che siete dei benefattori? «Sì ha ragione, siamo dei coglioni benefattori, nei confronti di chi si porta a casa più di un milione di Euro solo in diritti televisivi. È una cosa squallida». Fabbri ci parla anche di giovani e di settori giovanili: «Noi abbiamo dei settori giovanili molto curati, gestiti e seguiti da personale di altissimo spessore, i settori giovanili delle società di A e B invece stanno dimostrando quello che valgono (Under 21 e Nazionale Maggiore, ndr), continuassero a guardare solo all’estero… Se posso dar loro un consiglio è quello di guardarci più attentamente, forse, potrebbero trovare dei giovani veramente interessanti, migliori di tanti di loro conoscenza». Riforma dei campionati e dello Statuto Federale, questo il “Fabbri-pensiero”: «È una situazione di grande imbarazzo, come l’imbarazzo che abbiamo noi a gestire le società senza nessun ritorno economico. Non si può parlare di riforma se prima non si capisce chi sarà in

grado di fare calcio nella prossima stagione: possiamo anche dire che faremo due gironi, tre gironi, 60 squadre, quello che volete, ma se poi le società non riescono ad iscriversi ai campionati, chi comporrà i gironi? Prima di fare le riforme devono mettere in condizione le società di poter fare calcio e far fronte ad un’intera stagione, poi si parlerà di numeri e di gironi». Il tema della mancata radiazione di Moggi o del “calcio all’acqua di rose” fatto di scommesse e di gare vendute, ha visto Fabbri essere un involontario, e suo malgrado, diretto protagonista: «È nella normalità dell’Italia che si possa assistere a vicende come quelle legate al signor Luciano Moggi, l’Italia è “bella” perché è così. Io, ahimé, ho subìto un gravissimo torto proprio nel periodo precedente all’arresto di Giuseppe Postiglione, ormai ex presidente del Potenza Calcio, quando il mio

Qui il presidente Fabbri esultante Nella pagina a fianco un serio Baumgartner (Foto Archivio)

Ravenna militava nella serie cadetta. La gara in esame è Ravenna-Lecce, finita 3-1 per i pugliesi. Ci fu una quantità enorme di puntate sul risultato esatto e si vinsero anche tantissimi soldi. Io in diretta non mi accorsi di nulla, sembrava solo una prestazione sottotono della mia squadra. Rivedendo le immagini invece capii molte cose, come il motivo per il quale l’arbitro ci diede un rigore inesistente a favore a dieci minuti dal termine della gara. La partita doveva finire 3-1 e così fu. Quell’anno noi retrocedemmo e ci ritrovammo nello stesso girone del Potenza del presidente Postiglione, che proprio durante quella stagione venne arrestato. Sulla gara in questione non venne aperta nessuna indagine, io voglio capire perché Palazzi non ha mai aperto un’indagine ufficiale… Si parla di Moggi, e degli altri? Qui si pensa che di Moggi ce ne sia soltanto uno… Io nel mio piccolo sono stato penalizzato e ad oggi ancora non so chi si è venduto la partita…». Ancora sulla vicenda Moggi, il presidente Gianni Fabbri ci spiega un altro suo punto di vista: «Tra poco Luciano Moggi farà nuovamente il dirigente generale di una grande squadra, farà di nuovo l’uomo di calcio e nessuno dirà niente, dopo un mese pensate a cosa succederà? Nulla, sarà tutto come prima, tutto normale. Questa è l’Italia, tornando a noi (alla Lega Pro, ndr), le cose rischiano di rimanere le stesse per molto, troppo tempo, con i “grandi” (Serie A e Serie bwin, ndr) che non ci lasciano nemmeno la fetta di torta che ci spetta per legge! Vedrete che tutti accetteranno con rassegnazione e questo non è un bel segnale a mio avviso». Gianni Fabbri chiude l’intervista con un focus sul 2011 e su cosa sarà del nostro amato calcio: «Sarà un anno difficilissimo, sicuramente più arduo del 2010. La situazione si incancrenirà, vedrete. Da parte loro, la Lega e la Co.vi.Soc. vogliono rispetto dei doveri, anche più rigidi della stagione precedente. Il 2011 sarà molto negativo, non ci saranno riscontri economici, neanche minimi, mancheranno alcune delle sponsorizzazioni, perché la crisi economica sta colpendo anche le aziende di ogni settore, ci sarà un calo di presenze allo Stadio, date anche dalle trasmissioni delle gare in televisione ormai quasi tutti i giorni e tutte le ore. Per chiudere, il disagio sarà sempre più grande!».



Interviste

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Numero 48 30 dicembre 2010

I presidenti della Seconda Divisione su un 2010 da incubo Chiudiamo questo anno con un “résumé” dei disastri dell’italico calcio e con l’opinione al riguardo dei massimi dirigenti della Quarta Serie Nazionale di Luigi Cardarelli e Flavio Grisoli

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OMA – Anno che vai, magagne che trovi. Il 2010 passa ormai agli archivi, e negli occhi dei protagonisti e degli addetti ai lavori rimarranno delle immagini ben presenti nella mente, che meglio non potrebbero descrivere lo stato sia sportivo che amministrativo del nostro calcio. La prima: Mario Macalli che in un’afosa giornata estiva, esce dalla sala del Consiglio Federale del palazzo della FIGC di via Allegri e si presenta ai microfoni scuro in volto e flebile, stranamente, nella voce. Che dichiara:“È un bagno di sangue”, riferendosi alle 20 società di Lega Pro, più una di Serie B, che non sono riuscite a far fronte agli oneri previsti per l’iscrizione ai campionati, gettando nel panico e nello sconforto un’intera categoria. La seconda: Fabio Quagliarella in lacrime all’“Ellis Park” di Johannesburg il 24 giugno scorso dopo l’inopinata sconfitta della selezione azzurra, guidata da un Marcello Lippi in pieno delirio di onnipotenza, contro la modesta Slovacchia. La terza: i ragazzi italiani dell’Under 21 delusi e attoniti dopo l’incredibile sconfitta contro la Bielorussia, che ci è costata la qualificazione al Campionato Europeo di categoria, oltre che la partecipazione alle Olimpiadi. Tre foto, tre scatti tristi che non avremmo mai voluto vedere né tantomeno ricordare. Ma che purtroppo ci tornano alla

Angelo Buzzi, presidente del Crociati Noceto (Foto Archivio)

mente come uno dei peggiori incubi. Ce n’è un altro che si potrebbe aggiungere, che per ora è nella camera oscura, in fase di perfezionamento: il ritorno di Luciano Moggi nel mondo del calcio. Perché non si è avuto il coraggio di dare seguito alla proposta di radiazione. Questo, e altro, nelle parole dei presidenti Angelo Buzzi (Crociati Noceto) e Tommaso Perniola (Matera). CROCIATI NOCETO, Angelo Buzzi – Ama sempre utilizzare sottili metafore il numero uno dei parmensi. Uno stile dialettico che però non risparmia frecciate a nessuno: «È stato un anno molto difficile, per tutti. Però va detto che se non ci fossero i problemi, non si potrebbero trovare nemmeno le soluzioni. Di certo il 2011 sarà ancora più complicato. Secondo me - prosegue Buzzi, introducendo il tema della riforma dei campionati - si dovrebbe al più presto tornare a 3 gironi in Lega Pro ed uscire dal professionismo, perché il gioco non vale la candela. Costi troppo alti, contributi e incassi ai minimi. Anche il mecenatismo alla fine deve alzare bandiera bianca». Ma perché queste soluzioni tardano a prendere vita? «Perché ci sono troppe persone che vivono alle spalle di chi lavora davvero. Con le riforme si toccano lobbies e interessi troppo potenti. Io mi chiedo: ma perché dobbiamo continuare a mantenere delle strutture enormi che non hanno senso?». Sul tema della radiazione/non radiazione di Luciano Moggi, Buzzi risponde così: «Se decidono di radiare Moggi, dovrebbero radiare anche tutti quelli che stavano con lui, altrimenti non avrebbe senso. Se si deve fare pulizia, ma pulizia vera, lo si deve fare per bene». Ma se una sua avversaria decidesse di assumere Moggi una volta finita la squalifica? «Non mi creerebbe nessun problema. Ognuno ha le sue ragioni e si muove come crede meglio. Io - prosegue Buzzi - sono 5 anni che sono nel mondo del calcio, e non vedo l’ora di uscirne. Da parte mia ci ho messo la passione e l’impegno, ma se ti guardi intorno non si riceve l’aiuto da parte di nessuno». Che anno sarà quindi, questo 2011? «Sarà probabilmente peggio di questo appena finito. Ci saranno una cinquantina di società che non si

iscriveranno, e si vive di sole speranze. Belle, ma solo speranze». MATERA, Tommaso Perniola – Il primo tifoso dei detentori della Coppa Italia di Serie D, e ripescati questo anno in Lega Pro, è molto più diretto nei termini che descrivono la situazione del calcio italiano: «Difficile è dire poco. Direi piuttosto drammatico. Se sul campo non si è vinto niente e si sono fatte solo brutte figure, dal punto di vista amministrativo ci sarebbe tanto da dire. Se non si ricomincia a “macinare” economicamente, si va in difficoltà. E non so quante società rimarranno in piedi. La riforma dei campionati continua nelle sue considerazioni Perniola - la faranno le mancate iscrizioni e le squadre che non termineranno le stagioni. Per quanto riguarda il caso della mia società, abbiamo assolto a tutte le spettanze richieste, ma non si può guardare oltre il proprio naso». Su Moggi: «Non mi voglio esprimere, però se è stato ritenuto colpevole, chi di dovere si dovrebbe muovere di conseguenza». Tradotto: Abete dovrebbe provvedere alla radiazione di “Big Luciano”. Se però dovesse rientrare, magari in una concorrente del Matera? «Io sono convinto che di Moggi ce ne sono tantissimi. Uno in più o in meno non fa granché differenza». La chiusura è molto pessimista e sibillina: «Speriamo che questo 2011 sia migliore, anche se i segnali non vanno in questa direzione. Potrebbe essere una débacle totale. A meno che non ci sia un disegno volto proprio affinché accada questo».

Tommaso Perniola numero uno del Matera (Foto Archivio)



Cuneo Il protagonista

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Numero 48 30 dicembre 2010

Iacolino suona la carica per la Lega Pro di Alessandro Zoppo

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OMA - Il Milan di Carlo Ancelotti, il Galatasaray di Fatih Terim, la Juventus di Marcello Lippi. Tecnici che hanno conquistato vittorie e consensi usando spesso come modulo il 4-3-1-2. Nel girone A della Serie D, il Cuneo di Salvatore Iacolino pratica lo stesso gioco, con Marco Garavelli ad inventare alle spalle della coppia gol formata da Francesco Di Paola e dall’esperto bomber Enrico Fantini, capocannoniere dei biancorossi giunto a quota undici reti. Dopo una partenza negativa (nelle prime sette giornate, una vittoria, quattro pareggi e due sconfitte), il Cuneo si scuote ed inanella quattro vittorie consecutive, perdendo soltanto un match in casa del Santhià. Complice il cambio di gestione tecnica che porta sulla panchina della squadra piemontese Salvatore Iacolino, già allenatore di Viterbese, Ivrea, Casale, Alessandria e Savona, un esperto nella missione promozione. «Per me a Cuneo è stato un ritorno. Mi ero trovato bene anche con la vecchia dirigenza del presidente Franco Arese, tuttavia il

break, la prima del girone di ritorno, una sfida delicata in casa della Novese: «Una gara difficile, come tante nel nostro girone. Non è semplice poi proprio perché è la prima di ritorno, quando le formazioni si trovano in situazioni di classifica pericolose e come si dice di solito, giocano con il coltello tra i denti». Per inseguire il sogno dell’agognato cambio di proprietà ci ha portato in dote il nuovo ritorno in Seconda Divisione, sarà necessario presidente Franco Rosso e Furio e Marzio Morano, rinforzare la rosa con qualche innesto nel merpersone serie e ben organizzate. L’ambiente quindi cato di gennaio? Iacolino è chiaro: «Abbiamo un è buono, la piazza è ambiziosa ed esigente. Ci stiaattacco di categoria superiore, dovremmo intervenimo organizzando per riportare Cuneo nella dimenre a centrocampo. Ci serve un giocatore lì in mezzo. sione che merita». Prima della sosta è arrivato il La rosa da quel punto di vista è un po’ ristretta: con roboante 4-2 inflitto nel derby all’Albese: tante partite, non ci possiamo permettere eventua«Abbiamo disputato un’ottima gara, contro una li infortuni o lunbuona squadra ghe squalifiche. che non è più la Sono andati via in stessa di un mese quattro-cinque e fa, quando perdesono arrivati in va contro tutti. due, Davide Forse è stata una Sentinelli in difesa delle nostre miglioe un ragazzo ri prestazioni. dalla Primavera Tuttavia prendiadel Savona. mo ancora troppi Insomma, vedregol. Va bene farne mo come muotanti, ma come si verci compatibildice, basta farne mente con le anche solo uno in strategie della più degli avversaNella foto, un pensieroso Salvatore Iacolino (Foto Archivio) società». ri…». Dopo il



Tessera del Tifoso

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Numero 48 30 dicembre 2010

Il presidente della Lega di Serie B Andrea Abodi ci parla della Tessera del Tifoso con i suoi pregi e difetti Ma sempre con lo sguardo positivo di chi è abituato a proporre soluzioni che a sottolineare i problemi

“Saremo i primi ad abbattere le “gabbie” negli stadi” valori e della moralità è un nella foto la “gabbia” per il settore ospiti argomento per i quali Lo stadio “Massimino” di Catania: (Foto Archivio) OMA – La Tessera del Tifoso, in Serie Abodi è molto sensibile, e bwin, è ormai una realtà consolidata fra lo ribadisce anche in quetutte e 22 le partecipanti al campionasto caso: «È chiaro che non to cadetto. Con il numero uno del campionato vogliamo che gli stadi divendi Serie bwin Andrea Abodi parliamo di questo gano dei luoghi di finzione provvedimento che ha incontrato notevoli sociale, avulsi dal contesto. polemiche nel corso di questi mesi, ma che è Però devono assolvere alla sembrato necessario per cercare di ridurre il funzione per i quali sono stati fenomeno della violenza negli stadi: «Va detto concepiti e costruiti: un luogo l’incipit di Abodi - che lo strumento della Tessera di svago, di aggregazione, di del Tifoso è stato imposto alle società da parte del gioia. Deve essere un luogo Ministero dell’Interno. Però in Italia tante volte ci si umano, vicino alla gente, e perseguire l’ideale del rispetto delle regole, daltrova quasi costretti a fare così. Se da un lato le certamente più sano della vita di tutti i giorni, perl’altra deve anche dotare il consumatore finale società hanno “subìto” vincoli sotto il punto di vista ché rappresenta lo sport, che per sua stessa natudel prodotto (il tifoso) di impianti confortevoli organizzativo ai quali non erano certo preparate, ra incarna questi valori. Io non vedo assolutamente e degni del Paese in cui viviamo. È il tallone dall’altro si tratta di un provvedimento appena - prosegue Abodi - l’aspetto repressivo che alcud’Achille dell’Italia, purtroppo. Però il presidennato, al suo primo anno di vita, e che pertanto ha ne frange delle tifoserie hanno sottolineato in quete Abodi ci anticipa una notizia che sicuramenbisogno di sperimentazione e affinamento. È una sti mesi, perché fondamentalmente la differenza te farà piacere, oltre che ai tifosi, anche agli novità per la quale do un giudizio positivo, sopratfra il sottoscrivere una Tessera e il biglietto nominaesteti del calcio di una volta: «Abbiamo raggiuntutto se rivolgo lo sguardo al futuro prossimo». Uno tivo è davvero minima». E poi, va detto e ricordato un accordo con il Ministero dell’Interno per il degli appunti che in molti hanno propugnato to, perché spesso la memoria è flebile e caduquale cominceremo a breve a smantellare le “gabcontro l’introduzione della Tessera è stato l’esca, nelle società civili si è “schedati” dalla nascibie” dei settori ospiti. Dal Ministero hanno apprezsere registrati negli schedari della Questura del ta: «È verissimo, non c’è dubbio», conviene Abodi. zato molto il nostro lavoro portato avanti in questi comune di appartenenza: «Io sono convinto che Però, se da una parte l’organizzazione deve mesi». Ma perché la Serie A questa Tessera potrà diventare non fa altrettanto? «Perché un documento di utilità, non di Il presidente della Lega di Serie B Andrea Abodi (Foto Archivio) fondamentalmente - concluidentità. Si tratta di uno strude Abodi - la massima Serie mento che potrà aumentare la italiana deve far fronte a flussi partecipazione del tifoso alla di tifosi più importanti, numerivita comunitaria sportiva con camente parlando, dei nostri. tutti i benefici del caso. Per sviluppare l’attività delle società Però certamente questo passo sotto questo punto di vista, stiache intraprenderemo potrà mo lavorando sul marketing essere di buon auspicio per l’inassociativo». Il rispetto dei tero sistema».

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di Flavio Grisoli



Guidonia Il protagonista

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Cerreti: “Voglio migliorarmi e salire nei pro” di Sara Sbaffi

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OMA - Matteo Cerreti ha solo 19 anni e tanta voglia di farsi strada nel mondo del calcio. Da due stagioni è l’estremo difensore del Guidonia: «Con la squadra e i compagni sto bene e soprattutto l’allenatore dei portieri è una persona eccezionale». Chiediamo al portiere giallorosso di tracciare un bilancio di questo girone d’andata appena concluso: «Quest’anno non sta andando molto bene, al contrario dell’anno scorso che invece abbiamo disputato un buon campionato. Il bilancio quindi non può essere positivo, le cose dovranno migliorare per forza, ora inseguiamo l’obiettivo della salvezza, cosa a cui l’anno scorso neanche pensavamo». Matteo Cerreti ha iniziato la sua carriera nella Lodigiani Calcio (storico nome della terza squadra della Capitale; denominazione poi cambiata in Cisco Roma, e oggi Atletico Roma) all’età di sei anni, poi è stato al Torino nell’anno 2007/2008 fino a che non è stato prelevato dalla Sorianese, militante

lone solamente e lì devi essere pronto e reattivo». I portieri che rispecchiano queste caratteristiche oggi nel nostro campionato di serie A e ai quali Cerreti si ispira sono Julio Sergio per gli stranieri, Emiliano Viviano e Christian Abbiati, che secondo il portiere romano sta tornando forte in rapprenel Campionato d’Eccellenza. L’anno sentanza del nostro Paese. Nella stascorso è stato molto positivo per lui, il gione 2009/2010 il Guidonia si trovasuo contributo è stato determinante va a disputare le partite del raggrupper il piazzamento al secondo posto in pamento umbro-toscano, il girone E, classifica del Guidonia che gli è valso la mentre nell’attuale stagione si trova selezione nella Top 11 di categoria: «Sì, nel girone G sardo-laziale, le diffel’anno passato è stato pieno di soddisfaziorenze tra i due campionati si ni, a livello personale mi ha fatto molto fanno sentire: «Nel girone piacere. Ora il mio obiettivo per il dello scorso anno, quello futuro è cercare di salire di catetoscano umbro, c’era qualcogoria, sono ancora giovane e sa di più, mi è piaciuto magvoglio ambire a livelli più alti». giormente, questo dove gioHa le idee chiare Matteo chiamo ora invece è tecnicaCerreti ed è determinato mente meno livellato ed è più anche su quali siano le carattetosto fisicamente». Ma quali ristiche che un portiere deve sono i pregi e i difetti di un possedere per essere il migliore: portiere che ancora deve «Ci sono due elementi principali, crescere ed ha il tempo di innanzitutto deve essere freddo. È un dimostrare i suoi miglioraruolo molto difficile e la freddezza è Matteo Cerreti, estremo menti?: «Un mio pregio come fondamentale. E poi la concentraziodifensore del Guidonia portiere è la reattività, un mio ne è un'altra dote che bisogna avere, (Foto Sito Ufficiale) difetto è che devo cercare di magari può capitare di restare fermo migliorare sulle uscite alte». per novanta minuti e ti arriva un pal-



Cynthia Genzano Il protagonista

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Numero 48 30 dicembre 2010

A tu per tu con Luciano Silvestrini di Riccardo Morgigno

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OMA - ASD Cynthia 1920: il club di Genzano è impegnato nel girone G della serie D. In cima c’è il Monterotondo che a sorpresa ha scavalcato tutte le sarde e le laziali. Ai “Castelli” invece è lotta dura per salvarsi dalle sabbie mobili della zona rossa mentre sono pronte a risalire Zagarolo, Aprilia e Viterbese. Il direttore sportivo della società a due passi da Lanuvio e Ariccia ci fa entrare nel mondo del Cynthia, distante solo trenta chilometri da Roma. Luciano Silvestrini parla chiaro: «Come dirigente posso dire che siamo organizzati molto bene, c’è equilibrio. Abbiamo uno staff preciso e con tutti i ruoli ben definiti passando dal preparatore atletico ai custodi dello stadio e la sala dei trofei. In questo torneo è primo il Monterotondo, è forte e se lo merita il primato dopo aver fatto investimenti importanti. Hanno un blasone da difendere, come noi. È tornato Masciantonio dopo l’esperienza al Benevento (al “Fausto Cecconi”, nel 2005, giocava insieme a Dionisi, oggi a

Livorno). In panchina c’è Ferazzoli, fratello del mister dell’Isola Liri. Gioca un classico 4-4-2 ma spesso anche il 4-3-3. Noi puntiamo sui giovani e abbiamo un futuro roseo di fronte a noi (infatti Genzano è la città della famosa “Infiorata”), abbiamo il dovere di fare bene, c’è tutto il girone di ritorno a disposizione. Il dg è l’amico e collega Andrea Finocchi mentre il nostro allenatore è Giancarlo Sibilia (grandi baffi come Palanca) e modulo british 4-4-2, è stato a Latina ed ha fatto anche la serie C, oggi Lega Pro. Noi e l’Atletico Roma abbiamo una sinergia, una collaborazione (come quando venne a Genzano l’ex viola Banchelli) e negli ultimi anni abbiamo fatto bene nonostante la crisi anche nel calcio e le mille difficoltà». Ma le due romane più famose, la Lazio e la Roma, non vi seguono da vicino, come mai? «Sono poco attente a noi, seguono la Lega Pro e purtroppo per noi non scendono nei dilettanti e invece dovrebbero farlo con una vasta rete di osservatori, anche nei campi minori che poi minori non sono, ci giocano e crescono i ragazzi del futuro. Da qui è passato anche Loris Tortori, ala destra molto rapida e col vizio del gol,

che oggi è con la Paganese. Noi paghiamo regolarmente, tutto è seguito scrupolosamente, da poco abbiamo ceduto al Parma un nostro ‘92, Bernasconi». La gente che viene al campo sportivo paga o entra gratis? «I tifosi pagano il ridotto a 5 euro e 10 euro il prezzo normale». Aggiunge Silvestrini: «Io sono qui dal 2009, è poco tempo, ma prima ho avuto modo di farmi conoscere e spero apprezzare a Latina, Torres (storico club sardo oggi in Eccellenza), l’Aquila, Fondi, Baracca Lugo, Alghero e Calangianus. Le trasferte in Sardegna sono stimolanti e il tasso tecnico delle squadre è migliorato. Il contributo della Lega è aumentato e ci permette di affrontare i voli verso la terra sarda nelle trasferte. Ho conosciuto Walter Mazzarri alla Torres, era ancora calciatore, oggi ottimo tecnico col Napoli ma anche a Livorno e con la Samp ma soprattutto il miracolo con la Reggina quando aiutò gli amaranto a salvarsi nonostante la forte penalizzazione. Matteoli è un amico, anche Ciccio Aglietti (oggi mister empolese) era con me con la Villacidrese, esperienze di vita molto gratificanti ed emozionanti da ricordare». Infine una curiosità sulle maglie del Cynthia: «Le magliette sono fatte da noi, non abbiamo uno sponsor tecnico e quindi produciamo da soli le divise senza aiuti commerciali, come il Sankt Pauli in Germania, il club di un quartiere di Amburgo che oggi milita nella Bundesliga».



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Repubblica di San Marino

Numero 48 30 dicembre 2010

Il CT Mazza: “Il 2011 sarà l’anno della linea verde” L’esperto tecnico titano traccia il bilancio del 2010 e strizza l’occhio al nuovo anno di Luigi Cardarelli

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ha destato un po’ le varie società che tentano di emergere per conquistare l’ambìto posto, è un grande stimolo a far bene, tutti hanno voglia di assaporare il gusto dell’Europa. Il campionato nazionale ha metabolizzato il fatto di essere “diventato grande”, oggi ha un maggior seguito e necessita di una migliore organizzazione delle società. È una crescita fisiologica - continua il CT Giampaolo Mazza - dovuta anche dalla Licenza UEFA che ogni squadra deve avere per poter partecipare alle competizioni europee. L’Europa è stato un grande stimolo per tutti e continuerà ad esserlo a lungo». Tutto bello, tutto perfetto, ma ancora manca qualcosa. C’è bisogno del salto di qualità, cosa manca alla vostra Nazionale? «Credo che nel 2011 lavoreremo di più sui giovani, Creeremo calciatori più forti che potranno andare a far parte di squadre professionistiche del campionato italiano. Io - ci spiega Mazza

EPUBBLICA DI SAN MARINO Anno nuovo vita nuova. Non è soltanto uno dei tanti detti popolari, è un augurio che il CT della Nazionale sammarinese Giampaolo Mazza vuole fare a tutti gli sportivi titani. Salutiamo quindi un 2010 che ha visto il calcio italiano vivere uno degli anni più bui della sua storia e il calcio sammarinese, al contrario, vivere un anno di rinnovamento e di conferme: «Direi che la nostra crescita è continuata costante come da alcuni anni a questa parte. Organizzazione, impiantistica, valorizzazione di calciatori, sono solo alcuni dei punti cardine che sono alla base del nostro sistema volto al futuro. Nel complesso un buon anno, con risultati che ai più potrebbero sembrare insoddisfacenti ma secondo una nostra lettura molto buoni». Mazza parla di Nazionale, della sua Nazionale: «Sicuramente le prime uscite della nostra rappresentativa sono state poco felici, con risultati un po’ troppo larghi. Abbiamo quindi fatto quadrato e ci siamo ripresi, e la gara contro l’Olanda è stata emblematica». La squadra di Mazza infatti in quella gara ha tenuto bene il campo, mettendo anche più volte in pericolo la porta degli oranje: «Il 5-0 è stato bugiardo, è stato frutto di un calo fisico e di concentrazione totale, ma certo non potevamo pensare di vincere. Il vero problema è un altro: fuori casa subiamo troppe reti e questo ci destabilizza». Quando parliamo del campionato sammarinese, spesso lo associamo alla parola crescita. Finalmente questa parola si è tramutata in fatti e si iniziano a vedere i risultati: «Innanzitutto il fatto che vanno in Il CT Giampaolo Mazza Europa tre squadre (2 in Europa Foto Archivio) League e 1 in Champion’s League)

LA CLASSIFICA DEL CAMPIONATO GRUPPO A Pennarossa Cosmos La Fiorita Juvenes/Dogana Faetano Fiorentino Cailungo

Tre Fiori Murata Tre Penne San Giovanni Libertas Virtus Folgore/Falciano Domagnano

CLASSIFICA MARCATORI GRUPPO A

GRUPPO B 22 21 18 14 12 7 4

- sarò il Responsabile dell’intero Settore Giovanile. Posso affermare senza ombra di dubbio che anche i ragazzi avranno i loro benefici. Posso citare Vitaioli: si sta ritagliando un posto importante nel San Marino Calcio, sta facendo benissimo ed ha ampi margini di miglioramento. Poi Simoncini, un portiere di spessore che per noi è un pilastro; Selva, il nostro capitano, da anni tra i professionisti. Sono solo tre giocatori che devono avere al loro fianco altri tre o quattro calciatori di livello». Il malessere del calcio italiano ha avuto ripercussioni a livello sportivo a San Marino? «Direi di no, anche se viviamo di riflesso alle situazioni italiane, soprattutto a livello economico. La nostra può ancora essere considerata un’isola felice, la Federazione ci ha ritagliato un futuro roseo a livello calcistico, mentre a livello di sponsorizzazioni anche noi abbiamo riscontrato problemi legati alla crisi, purtroppo le ditte che prima ci sostenevano, oggi non posso continuare a farlo con lo stesso vigore». Parliamo di 2011, anno che ormai è alle porte: «Sarà un anno di lavoro. Aspettiamo i sorteggi dell’Under 21 e conosceremo le squadre che saranno nostre avversarie mentre la Nazionale A deve concludere le quattro gare per le qualificazioni agli Europei. Per quanto riguarda l’Under 19 e l’Under17 dovranno giocare alcune gare internazionali nell’arco del prossimo anno». Anche a livello tecnico Mazza ha buonissimi propositi: «Ora siamo in vacanza ma dal 2 gennaio tutti a lavoro, non possiamo perdere troppo tempo, a giugno la Nazionale A dovrà affrontare due gare in casa contro Finlandia e Ungheria, poi in trasferta in Olanda, gara che ci preoccupa non poco e Moldavia».

26 18 18 16 15 12 7 4

7 Gol: Fantini (Juvenes/Dogana) 6 Gol: Montagna (Cosmos)

11^ GIORNATA 11-12/12/2010

Fol./Falc.-Juv./Dog. Libertas-La Fiorita Cosmos-Murata Tre Fiori-Cailungo San Giovanni-Pennarossa Tre Penne-Fiorentino Faetano-Virtus

1-5 1-3 2-0 3-3 0-3 4-0 2-4

12^ GIORNATA 05-06/02/2010 GRUPPO B 7 Gol: Dominici (Folgore/Falciano) 6 Gol: Gatti (Murata) Aruta (Tre Fiori)

La Fiorita-Tre Penne Faetano-San Giovanni Pennarossa-Tre Fiori Fiorentino-Murata Cailungo-Folgore/Falciano Domagnano-Cosmos Juvenes/Dogana-Libertas Riposa: Virtus



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