PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO II N.46

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Sped. Abb. postale comma 20/B - Filiale di Roma Legge 23/12/’96 - Viale Filippo Tommaso Marinetti, 221 00143 Roma

Anno 2 - n° 46

16 DICEMBRE 2010 1 EURo

771593 630059 9

ISSN 1593-6309

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IL SETTIMAnALE DI A, B, LEGA PRo, D, CALCIo FEMMInILE E CALCIo A 5

L ’ a t t es a è f in it a : P r o fe s s i on e C al c i o T v o g n i g io r n o d a ll e 1 9 . 3 0 a l l e 21 . 3 0 e l a d o m e n i c a dal le 14 al le 18 s u B LU SK Y 92 6


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Editoriale

La Federcalcio, nadarevic e le chiacchiere dell’AIC di Massimiliano Giacomini

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OMA - Non ne

va bene una. A q u e s t a Federcalcio non gira nulla per il verso giusto. Oltre agli atavici problemi ci si è messo anche un bosniaco a creare scompiglio. Enis Nadarevic, ex bomber della Sanvitese, 30 reti lo scorso anno, acquistato in estate dal Varese era stato escluso dalla rosa dei biancorossi perché extracomunitario e dal 2010 gli scienziati della Federcalcio Italiana avevano messo il blocco ai nuovi stranieri extra Unione Europea. Tutto ok, tranne per il fatto che Nadarevic ha un regolare permesso di soggiorno e il suo non è un vero e proprio ingresso da un Paese estero visto che il suo è un normale cambio di “azienda”, o di lavoro che dir si voglia, perché il bosniaco lo scorso anno militava in Serie D. L’esclusione dalla rosa e dal tesseramento per il Varese comporterebbe, anzi ha comportato, una discriminazione basata sulla sua nazione di nascita e quindi messa alla stregua, secondo i giudici di Varese, di una discriminazione religiosa o etnica e in base all’Articolo 44 del testo unico sull’immig razione. Chiunque riscontrasse questi trattamenti discriminatori può presentare ricorso in tribunale. Ora bisognerà capire se

Nadarevic chiederà anche un risarcimento danni per i mesi in cui è dovuto restare fuori rosa e non ha potuto né giocare, né percepire stipendio. Ora si apre un nuovo spiraglio per le società professionistiche, ed è quello di “parcheggiare” un extracomunitario in una società dilettantistica per una stagione e poi acquistarlo eludendo le regole della, sempre più allo sbando, Federcalcio. Intanto in Lega Pro decine di calciatori non percepiscono gli stipendi e da anni ormai l’accordo collettivo con la Lega Pro è scaduto ma nessuno se ne cura visto che l’Assocalciatori continua a dire che quell’accordo è in prorogatio mentre il presidente della Lega di Firenze ha dichiarato che: “Per noi quell’accordo ha cessato di essere valido anni fa e nulla è in prorogatio”. La verità è che all’AIC interessa la visibilità e la forza mediatica che ti possono dare i calciatori di Serie A e non si interessa dei diritti degli altri. Giovanni Spezzaferri che fa parte del Direttivo della Lega Pro (potete leggere l’intervista completa sul nostro sito) ci ha ricordato il caso Igea Virtus dello scorso anno con calciatori che erano costretti a dormire nelle proprie auto o quelli di Catanzaro e Pro Patria di queste settimane affermando che: «Questi casi ci danno la misura di

quanto i sindacati curino gli interessi di pochi, anche perché a livello mediatico porta molta più importanza. Inoltre sono certo che l’AIC non inizierà con noi nessuna trattativa riguardo l’accordo collettivo».

Cosa dice l’ Articolo 44 Azione civile contro la discriminazione. (Legge 6 marzo 1988, n. 40, art. 42) 1. Quando il comportamento di un privato o della pubblica amministrazione produce una discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi, il giudice però, su istanza di parte, ordinare la cessazione del comportamento pregiudizievole e adottare ogni altro provvedimento idoneo, secondo le circostanze, a rimuovere gli effetti della discriminazione. 3. Il pretore, sentite le parti, omessa ogni formalità non essenziale al contraddittorio, procede nel modo che ritiene più opportuno agli atti di istruzione indispensabili in relazione ai presupposti e ai fini del provvedimento richiesto. 4. Il pretore provvede con ordinanza all’accoglimento o al rigetto della domanda. Se accoglie la domanda emette i provvedimenti richiesti che sono immediatamente esecutivi. 5. Nei casi di urgenza il pretore provvede con decreto motivato, assunte, ove occorre, sommarie informazioni. In tal caso fissa, con lo stesso decreto, l’udienza di comparizione delle parti davanti a sé entro un termine non superiore a quindici giorni, asse-

gnando all’istante un termine non superiore a otto giorni per la notificazione del ricorso e del decreto. A tale udienza, il pretore, con ordinanza, conferma, modifica o revoca i provvedimenti emanati nel decreto. 6. Contro i provvedimenti del pretore è ammesso reclamo al tribunale nei termini di cui all’articolo 739, secondo comma, del codice di procedura civile. Si applicano, in quanto compatibili, gli articoli 737, 738 e 739 del codice di procedura civile. 7. Con la decisione che definisce il giudizio il giudice può altresì condannare il convenuto al risarcimento del danno, anche non patrimoniale. 8. Chiunque elude l’esecuzione di provvedimenti del pretore di cui ai commi 4 e 5 e dei provvedimenti del tribunale di cui al comma 6 è punito ai sensi dell’articolo 388, primo comma, del codice penale. 9. Il ricorrente, al fine di dimostrare la sussistenza a proprio danno del comportamento discriminatorio in ragione della razza, del gruppo etnico o linguistico, della provenienza geografica, della confessione religiosa o della cittadinanza può dedurre elementi di fatto anche a carattere statistico relativi alle assunzioni, ai regimi contributivi, all’assegnazione delle mansioni e qualifiche, ai trasferimenti, alla progressione in carriera e ai licenziamenti dell’azienda interessata. Il giudice valuta i fatti dedotti nei limiti di cui all’articolo 2729, primo comma, del codice civile. 10. Qualora il datore di lavoro ponga in essere un atto o un comportamento discriminatorio di carattere collettivo, anche in casi in cui non siano individuabili in modo immediato e diretto i lavoratori lesi dalle

discriminazioni, il ricorso può essere presentato dalle rappresentanze locali delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello nazionale. Il giudice, nella sentenza che accerta le discriminazioni sulla base del ricorso presentato ai sensi del presente articolo, ordina al datore di lavoro di definire, sentiti i predetti soggetti e organismi, un piano di rimozione delle discriminazioni accertate. 11. Ogni accertamento di atti o comportamenti discriminatori ai sensi dell’articolo 43 posti in essere da imprese alle quali siano stati accordati benefìci ai sensi delle leggi vigenti dello Stato o delle regioni, ovvero che abbiano stipulato contratti di appalto attinenti all’esecuzione di opere pubbliche, di servizi o di forniture, è immediatamente comunicato dal Pretore, secondo le modalità previste dal regolamento di attuazione, alle amministrazioni pubbliche o enti pubblici che abbiano disposto la concessione del beneficio, incluse le agevolazioni finanziarie o creditizie, o dell’appalto. Tali amministrazioni, o enti revocano il beneficio e, nei casi più gravi, dispongono l’esclusione del responsabile per due anni da qualsiasi ulteriore concessione di agevolazioni finanziarie o creditizie, ovvero da qualsiasi appalto. 12. Le regioni, in collaborazione con le province e con i comuni, con le associazioni di immigrati e del volontariato sociale, ai fini dell’applicazione delle norme del presente articolo e dello studio del fenomeno, predispongono centri di osservazione, di informazione e di assistenza legale per gli stranieri, vittime delle discriminazioni per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi.



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Voci dal Palazzo

La FIGC e il Consiglio Federale dei “belli addormentati” “In un Consiglio Federale serio non sarebbero esistiti gli Abete, i Valentini e tutta la corte dei miracoli. Il settore giovanile non sarebbe diventato una scuola di partito. Fra i Consiglieri Federali c’è chi è Direttore della Scuola allenatori, chi co-designatore della massima divisione nazionale... fino all’impossibile per far fronte ai contratti posti in essere. Di questa OMA - Il fragile accordo rag- situazione economica è in giunto fra l’Assocalciatori e la qualche modo esempio Lega Professionisti di Milano per tutte il Bologna Calcio, istratore è il risultato dell’indignazione e dove da mesi i giocatori ... chi ammin dercalcio e F della furia popolare, contro il non percepiscono lo stipena ll e d o t delega minacciato sciopero e che avrebbe dio. Dall’altra parte una a il modo v o r t o n u messo, specialmente nel Sud, a Federcalcio abituata a galn g srl, o io serio rischio l’incolumità di tutti leggiare, al piccolo cabotagstipendiucc o u s il e r e v quei giocatori che avessero aderito gio dove siede un presidente di a ifendere, d a d a s all’insensata protesta. senza carisma, che eccelle o lc ha q ua Ma la debole tregua non risolve i solamente nel sottogoverno e conto... a n r o t io r p mali endemici del calcio italiano. democristiano: promozioni il pro Da una parte la corsa dei grandi ed assunzioni agli amici degli clubs ad accaparrarsi il fenomeno amici, o nell’affidare incarichi straniero proponendo mega con- molto onerosi a consulenti e madama la marchesa. Fuori si crititratti a costi stellari e non sosteni- tuttologi, di cui si potrebbe fare a ca, dentro si annuisce. bili, ad una mancata attenzione ai meno, se la Federcalcio avesse una Che dire, in un Consiglio Federale vivai nazionali ed alla ricerca di decente struttura amminstrativa. serio non sarebbero esistiti gli giovani leve che possano in futuro Cosa dire di un Direttore Generale Abete, i Valentini e tutta la corte essere in grado, dopo un attento che non conosce cosa vuol dire tale di miracoli. Il settore giovanile non ed accurato tirocinio, a giocare funzione ma ha sempre fatto il sarebbe diventato una scuola di nella massima divisione nazionale. giornalista ed è sopravvissuto al partito. Fra i Consiglieri federali Questo ha portato a far sballare succedersi di vari presidenti, grazie chi è Direttore della Scuola allenatutti i bilanci delle società profes- alle parentele più o meno autoretori, chi co-designatore della massionistiche, che si sono indebitate voli? sima divisione nazionale, chi Ma come come ha detto bene il amministratore delegato della Presidente Macalli, la colpa sta nel Federcalcio srl, ognuno trova il manico, non nella scopa. Il modo di avere il suo stipendiuccio Consiglio Federale, che e ha qualcosa da difendere, il prosecondo l’articolo 24 dello prio tornaconto. Statuto della FIGC, dovrebio “O tempera…o mores”, avrebbe be essere il massimo orgaa Federcalc n u in a M . .. scritto Cicerone. Ma in una no di indirizzo e di controlAbete, e t n e id s e Federcalcio del presidente (si far lo della politica federale è r p del i d o g li per dire) Abete, come abbiamo composto da persone che b b ell’o i violatori d letto sui giornali nazionali, i violapensano solamente ai proi x inibit e li g , a tori dell’obbligo di lealtà sportiva, pri interessi di bottega. iv t r lealtà spo gli ex inibiti e gli squalificati supeC’è chi durante le riuniouperano s i t a ic f li a u q s rano gli uomini di buona volontà: ni, dorme, chi sbadiglia, li g e ntà! lo o v a n o cosa c’è da aspettarsi, dunque? chi telefona, chi se non u b i gli uomini d Niente e poco di buono!... viene toccato nel proOccorre solo l’intervento della prio orticello dice semDivina Provvidenza! pre: tutto va bene, di Robin Hood

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Rubrica

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Così come cambiano i tempi, cambiano i contrat i di Mauro Gasperini

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OMA - È successo poche volte, credo, che una squadra vinca una partita segnando la prima rete al 47° di gioco nel primo tempo e al minuto 94 e 50 secondi nella ripresa. È successo in Juve-Lazio, coi gol di Chiellini e Krasic, intermezzati da quello di Zarate per il momentaneo 1-1. Mai campionato è più interessante: una squadra sola al comando, ma che sente il fiato non di una, ma di tre affamate avversarie , tutte (o quasi) attrezzate per mettere in difficoltà la corazzata rossonera. Del resto la Juventus, pur priva del suo formidabile serbo, aveva già sbancato “S.Siro” con una prestazione perfetta riuscendo a mettere il bavaglio a Ibra e soci. Non ingannino i sei punti di vantaggio: oltre che gli scontri diretti conterà anche la condizione fisica in primavera quando, è prevedibile, qualche anzianotto giocatore della compagine cara al Cavaliere potrebbe risentire del caldo. Comunque piace notare come la necessità (o

il coraggio) di certi allenatori, li costringano a gettare nella mischia giovanissimi attori che, anche se con qualche lieve sbavatura, costituiscono il futuro delle loro Società. Pensiamo al giovanissimo Sorensen pagato solo 150mila Euro e riscattabile a giugno con 450mila. Questa è la politica giusta per salvare dal fallimento le Società. Guardare il bilancio, puntare sui giovani, ottenere stadi di proprietà: sono queste le assolute priorità per far tornare il calcio italiano ai fasti di un tempo. Mi chiedo perché i Comuni facciano tanta resistenza verso quei presidenti vogliosi di farsi uno stadio adatto alle loro esigenze. La Juventus ha dato l'esempio, e l'enorme impegno finanziario sarà quasi del tutto ammortizzato con sponsor e ritorni commerciali. E sopratutto si metteranno i calciatori in grado di esibirsi su un terreno all'inglese, curato non da dipendenti comunali, ma da personale a busta paga della Società. Fra quanti anni potremo vedere un programma tipo Juve? Perché i Sindaci anziché aiutare, scoraggiano chi vuol investire negli

stadi? È un altro mistero di questa nostra strana Italia. Tornando al campionato, proseguono le belle prestazioni di Napoli, Palermo e Udinese. Non convince la Roma, che fa notizia più per le beghe interne che per i risultati sul campo, nonostante la vittoria sul povero e bistrattato Bari (rete di Juan in netto fuorigioco). C’è qualcosa nei meccanismi della squadra che Ranieri ancora non è riuscito a decifrare: il tourbillon di attaccanti certo non giova, cosi come non giova l'ostracismo a Pizarro, il vero regista della squadra. Ma si sa, l'uomo di Testaccio aborrisce i costruttori di gioco. L'Inter, mentre andiamo in stampa, avrà affrontato il suo primo impegno mondiale: essendo ad Abu Dhabi, regno del petrolio, patron Moratti si sentirà a casa sua. Speriamo, per il pacioso Benitez, che tutto finisca per il meglio e la squadra ritrovi almeno l'orgoglio, se non la condizione, per uscirne a testa alta. Come ci auguriamo tutti, da tifosi italiani. Infine due parole per lo sciopero revocato: che fosse una farsa lo abbiamo sospettato in molti, che il protervo Campana ci sia uscito con le ossa rotte, è altrettanto evidente. Così come cambiano i tempi, cambiano anche i contratti. Ed invece di proteggere i multimilionari giocatori di A, il predetto sindacato AIC tuteli piuttosto i giocatori di Lega Pro ed anche di B da mesi senza stipendio. Alla prossima.


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Mercato

Abbiamo chiesto ai nostri colleghi una previsione sul prossimo calciomercato

Il mercato di Lega Pro si annuncia dif icile

Forni (Valdarno Channel): “Carpi, Carrarese e Gavorrano saranno le più attive” Salzano (TV7): “Non ci sarà molta liquidità. Mercato deve essere fatto con coscienza” Ferro (Lira TV): “Ci saranno parecchi movimenti interessanti. Scambi bocciati” specifico della Sangiovannese, la squadra che seguiamo più da vicino - l’incipit di OMA – Dicembre, tempo di somme Forni - la situazione è molto complicata, e di riflessioni. Oltre che di tavole in quanto è partita la messa in mora imbandite, strenne, torroni e panettodella società da parte dei giocatori per il ni. Queste ultime leccornie natalizie saranno mancato pagamento degli stipendi da indigeste, o poco gustate, dai direttori sporluglio. Se non dovesse essere sbloccata tivi e generali delle società di Lega Pro, che questa situazione, allora i guai saranno dovranno imbastire e tessere le delicate tele parecchi, perché molti dei giocatori della del calciomercato. Per molti si tratterà solo “Sangio” si libereranno e disponibili per il di mercato in uscita, viste le gravissime situamercato degli svincolati. Penso soprattutzioni finanziare che attanagliano i bilanci delle to a Pippi e Merini, poi Vaccarecci, il poriscritte alla Terza e Quarta Serie Nazionale; tiere classe ’90 è un elemento molto per le altre saranno trenta giorni o giù di lì di appetibile, sia perché under, sia perché fuoco per cercare i rinforzi adatti per ragha dimostrato buone qualità tecniche». giungere i rispettivi obiettivi. Per tracciare le Però qualcosa sembra muoversi nel fila e fare delle previsioni su quello che ci disastro che sta verificandosi a San proporrà il mese più “caldo” dell’inverno calGiovanni Valdarno, anche se i nomi cistico, abbiamo chiesto l’autorevole parere a che circolano dovrebbero quantometre colleghi delle televisioni che quotidianano far tenere sul chi va là un po’ tutti: mente seguono le vicende delle formazioni di «Sembra che Piero Mancini, ex patron Lega Pro: Alessandro Forni (Valdarno dell’Arezzo, si stia interessando alla Channel), Marlon Salzano (TV7) e Alessandro Sangiovannese, vedremo nelle prossime Ferro (Lira TV). «Per quanto riguarda il caso settimane se e come si potrà concretizzare questa situazione. Per quanto riguarda le altre, tre o Federico Dionisi, attaccante del Livorno, lo scorso anno alla quattro realtà hanno grande Salernitana (Foto Archivio) disponibilità economica per rodati e collaudati può portare novità positipoter fare un mercato all’altezza. La ve o tensioni in uno spogliatoio che non Carrarese ha grandi ambizioni per accetta volti nuovi? «Mah, non credo che sostituire Riccardo Zampagna che si apportare modifiche alla rosa possa creare proè ritirato; il Carpi cerca principalmenblemi. Per quanto riguarda i giovani, se ne cercate dei giovani - prosegue Alessandro no dalle categorie superiori per fargli fare le Forni di Valdarno Channel - perché ossa, e il campionato di Lega Pro è il più adatto al momento ne è sprovvisto. Anche il in questo senso. Una volta, a gennaio, si vedevaGavorrano ha una situazione econono veri e propri stravolgimenti nell’assetto delle mica molto solida che può lasciar presquadre. Oggi - prosegue Forni - non è più così. supporre a dei movimenti di mercato La caratteristica del mercato di questi ultimi anni in gennaio». Poi c’è da considerare è basato e incentrato sugli scambi, perché i soldi che delle società potrebbero subigirano molto poco. Poi, se ogni anno “saltano” re penalizzazioni: «Sì, e si tratta di dieci o più società, si vanno a cercare i calciatori Sangiovannese, Fano, Giulianova e svincolati». Da San Giovanni Valdarno a Villacidrese a quanto si è capito. Benevento: da TV7 Marlon Salzano, che segue Queste rischiano davvero tanto, e da vicino le vicende delle “Streghe”, che semdovranno operare sul mercato con bra in queste ore stiano per cambiare allenaoculatezza, ma per cercare elementi tore: «Sì, sembra proprio che Cuttone abbia che possano poi risollevare le sorti in Daniele Franceschini, centrocampista dell’Atletico Roma fatto il suo tempo a Benevento, e Galderisi stia classifica di queste squadre». Inserire (Foto Archivio) per prendere il suo posto. Se dovesse arrivare, giocatori nuovi in contesti già di Flavio Grisoli

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Mercato

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potrebbero fare cose importanti però più coscienziosamente rispetto ad una volta». La Salernitana cosa farà in questo mercato di gennaio? «Sarà molto difficile per i granata, perché in teoria non dovrebbero fare granché. Anche in considerazione del fatto che un calo di questo tipo, a mio modesto parere, lo avevo vaticinato da tempo. Questa rosa, per tutta una serie di motivi, non è adeguata ad un campionato di Lega Pro, dopo la terribile Joelson, attaccante del Benevento arrivato questa estate retrocessione dello scorpotrebbe già cambiare maglia (Foto Archivio) so anno. Giocatori come come sembra, Galderisi allora si parlerà di mer- Pestrin e Montervino credo andranno via. cato molto approfonditamente, anche in relazio- Dovrebbe arrivare una punta e forse anche un ne agli uomini che Cuttone aveva messo fuori mediamo». Il tutto però, è legato alla permarosa, come Carcione, Joelson e Viola. Sicuramente nenza o meno di mister Breda, sempre più in con il nuovo tecnico si farà mercato. Purtroppo la bilico: «Sì, effettivamente è così. Non è tutto a società è in silenzio stampa, e ritengo, non per causa sua, nonostante sia praticamente un esorprendere le difese della categoria, che sia un diente, ma l’ambiente non è dei migliori per lavoatteggiamento sbagliato. Se non altro perché il tutto è nato da un battibecco che poteva finire lì in sala stampa, ma gli animi si sono inaciditi e il presidente Vigorito ha deciso per il silenzio stampa a tempo indeterminato». Parlando di mercato, però, tutti dovranno fare i conti con la calcolatrice e non con il cuore: «Non c’è liquidità, credo che si tenderà a fare mercato con gli scambi. Di sicuro il Benevento è una delle società più solide economicamente e non penso che avrà problemi a fare acquisti a titolo definitivo. Se pensiamo però a certe scelte fatte, tipo vendere Castaldo, Gori e De Liguori alla Nocerina che è prima in classifica...». Alessandro Ferro, di Lira TV, segue le vicende della Salernitana, altra squadra che dopo un inizio di campionato molto positivo, si ritrova a far fronte ad una classifica che dire deficitaria è poco: «Sicuramente credo che ci sarà qualcosa di interessante, si muoveranno parecchie cose. Anzi, lo Spezia già ha fatto una grandissima operazione prendendo Saudati e Vannucchi dal mercato svinco- Renan Pippi, punta della Sangiovannese: potrebbe andare via viste le difficoltà economiche della società (Foto Archivio) lati. Credo che le società di Lega Pro

rare serenamente e perché la squadra che allena non è composta dagli uomini che avrebbe voluto che rimanessero. Chiaro che poi - prosegue Ferro - l’affiatamento si perde. Si è parlato molto dei torti arbitrali, ma questi infuiscono sia positivamente che negativamente». Dal punto di vista della formula di acquisto, come si muoveranno le società? «Chi avrà la possibilità di farlo, acquisterà a titolo definitivo. Non ha senso muoversi con gli scambi, perché difficilmente le società ci guadagnano in termini di progetto tattico. Credo che la Nocerina sarà molto attiva sul mercato, nonostante sia già prima. Ma l’obiettivo è quello di stravincere». I giovani e il mercato di riparazione: un’occasione per scovare buoni elementi da far giocare o utili solo per prendere le contribuzioni dalla Lega? «Eh, entrambe le cose - ammette Alessandro Ferro di Lira TV - perché gli amministratori guardano ad entrambe le facce della medaglia. A Salerno, per esempio, l’anno scorso c’era Dionisi che ha fatto bene. Ora è tornato a Livorno e si sta confermando un ottimo elemento». Dionisi che, nella gara che il suo Livorno ha vinto a Piacenza, ha messo in mostra un dribbling da circense vero, ricordando Zidane, e offrendo a Surraco l’assist per il gol vittoria. «In definitiva, la medicina migliore sono i risultati. I nuovi acquisti forse talvolta sono malvisti dal gruppo. Però se info@professionecalcio.net si continua a Reg. del Tribunale di Roma n° 1/2009 vincere, sono tutti felici e contenti. Diciamo che il discorso AMMINISTRAZIONE: Via F.T. Marinetti 221 inverso può Tel/Fax 06 5000975 essere successo 00143 Roma all’Atletico DIRETTORE RESpONSABILE Massimiliano Giacomini Roma, dove in direttore@professionecalcio.net un gruppo vinCApOREDATTORE cente sono stati Luigi Cardarelli l.cardarelli@professionecalcio.net inseriti elementi REDATTORE dal nome altisoFlavio Grisoli f.grisoli@professionecalcio.net nante come SEGRETARIA DI REDAZIONE B a r o n i o , Gerarda Lomonaco Esposito e gerarda.lomonaco@professionecalcio.net editore@professionecalcio.net Fra n c e s c h i n i . redazione@professionecalcio.net Però forse non è marketing@professionecalcio.net solo quello che IMpAGINAZIONE E GRAFICA ha portato alla crisi di risultati dei romani, ma STAMpA Global Stampa anche degli altri Via Angelo della Pergola, 5 00176 Roma motivi».



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Serie bwin

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Porto, finale da thriller di Flavio Grisoli

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OMA - La diciannovesima giornata del torneo cadetto ci dice che questo Novara è davvero pronto per fare il grande salto. La partita di Frosinone è stata sofferta, e riagguantata nel finale grazie ad un gol di Rubino, subentrato nella ripresa. Tesser sa di poter contare su un attaccante d’esperienza abile nei momenti decisivi e soprattutto, letale in area di rigore. Recupera due punti il Siena, che si sbarazza senza troppe difficoltà di un Ascoli tornato nel baratro dopo l’ulteriore punto di penalizzazione (e adesso sono 5). Brienza è un lusso che nessuno, a parte la società del presidente Mezzaroma, può permettersi in questa categoria, e Antonio Conte lo sta gestendo alla perfezione. Il fantasista (che si adatta anche a giocare sulla fascia sinistra) ex Reggina lo ripaga con una doppietta, con la prima rete gentile regalo di Coser (che sostituiva Guarna). Dietro l’Atalanta fa suo il derby vontro l’Albinoleffe, che però spaventa Colantuono andando in vantaggio. Poi Ceravolo su rigore (abbastanza discutibile, ma in generale questo è stato un sabato non positivo per i fischietti della bwin) e nella ripresa una doppietta di Ruopolo consegnano l’intera posta alla formazione sorteggiata in casa. Chi sorprende davvero è il Varese di Sannino, che va a vincere a Modena (il “Braglia” era ancora imbattuto finora, e i “canarini” avevano conquistato 15 dei 20 punti totali in casa) e si porta a 32 punti in piena corsa play-off. La squadra biancorossa ha dominato in lungo e in largo e i gol di Ebagua e Neto Pereira (uno per tempo, entrambi raggiungono quota 4 reti in campionato) ne sono Classifica Novara Siena Atalanta Varese Livorno Reggina Torino Padova Pescara Vicenza Empoli Cittadella Crotone Albinoleffe Grosseto Modena Frosinone Triestina Ascoli -5 Sassuolo Piacenza Portogruaro

P 41 37 36 32 31 31 29 27 27 26 25 23 23 22 21 20 19 17 17 17 17 17

G 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 18 19 19 19 19

V 12 10 11 8 8 9 8 7 7 8 5 6 5 6 5 4 4 3 5 4 3 4

N 5 7 3 8 7 4 5 6 6 2 10 5 8 4 6 8 7 8 7 5 8 5

una logica conseguenza. Livorno e Reggina seguono ad una lunghezza dai lombardi neopromossi dalla Lega Pro, dopo le vittorie contro Piacenza e Grosseto, entrambe per 1-0. Pillon si agrappa alla verve di Surraco e Dionisi (l’attaccante amaranto fa un numero da circo per liberarsi di quattro uomini del Piacenza per poi servire Surraco che segna con un gran tiro dalla distanza) per avere una settimana tranquilla; la squadra di Atzori domina contro un Grosseto spento che si sveglia troppo tardi (l’unico brivido che percorre la schiena di Puggioni è il tiro di Alfageme allo scadere del primo tempo che colpisce il palo. Per il resto, da segnalare la prima rete in Italia di Dominique Adiyah, attaccante ghanese di proprietà del Milan che sfrutta una percussione sulla sinistra di Campagnacci, di gran lunga il migliore dei calabresi. Tra Crotone e Cittadella finisce con un pareggio quasi annunciato, anche se il neotecnico dei rossoblu Corini reclama a gran voce per il rigore che ha dato il pareggio ai veneti, al quinto risultato utile consecutivo. All’“Adriatico” di Pescara sfida fra due formazioni che vogliono continuare nel loro cammino tranquillo e senza scossoni: Pescara e Vicenza danno vita ad un incontro però a senso unico, con la squadra di Di Francesco che domina per tutti i 90’, e la formazione di Maran non pervenuta. Decide però un difensore, Mengoni, al secondo centro consecutivo. Sugli scudi ancora Bonanni, in forma strepitosa. L’anticipo del venerdì ci ha regalato il ritorno alla vittoria del Padova di mister Calori dopo tre stop consecutivi: indovinate chi decide la sfida contro il Sassuolo? Davide Succi, al 15esimo centro stagionale. Sassuolo poco incisivo e schiacciato fin

S GF GS 2 38 14 2 33 18 5 26 17 3 22 13 4 28 20 6 25 21 6 23 22 6 30 23 6 23 22 9 22 26 4 21 17 8 24 26 6 18 22 9 23 31 8 20 24 7 19 28 8 18 26 7 14 24 7 19 24 10 18 24 8 21 28 10 28 32

19^ GIoRnATA

10-11-13.12.10

Atalanta-Albinoleffe Crotone-Cittadella Empoli-Portogruaro Frosinone-Novara Modena-Varese Padova-Sassuolo Pescara-Vicenza Piacenza-Livorno Reggina-Grosseto Siena-Ascoli Triestina-Torino

3-1 1-1 2-3 1-1 0-2 1-0 1-0 0-1 1-0 3-0 0-1

20^ GIoRnATA

LA TOP 11 Allenatore: Gianluca Atzori (Reggina) Ujkani (Novara) Dos Santos (Varese)

11 Gol: Bertani, Gonzalez (Novara) 10 Gol: Bonazzoli (Reggina) Coralli (Empoli, 3r) Davide Succi (Foto Archivio)

Migliore (Crotone) Cunico (Portogruaro)

Bonanni (Pescara)

Surraco (Livorno)

Brienza (Siena)

Ruopolo (Atalanta)

Albinoleffe-Piacenza (lun.20 ore 20:45) Ascoli-Reggina Cittadella-Atalanta Grosseto-Crotone Livorno-Padova Novara-Pescara (ven.17 ore 20:45) Portogruaro-Modena Sassuolo-Frosinone Torino-Empoli Varese-Siena Vicenza-Triestina

15 Gol: Succi (Padova, 5r)

Mengoni (Pescara)

Acerbi ( Reggina)

117-18-20.12.10

MARCAToRI

Cacia (Piacenza, 2r)

dall’inizio dall’undici veneto; Noselli ha due occasioni e se le divora entrambe.Troppo poco. La gara dallo svolgimento più incredibile degli ultimi anni (anche se Sassuolo-Siena di quest’anno è stata molto simile) si è vista ad Empoli, dove arrivava il Portogruaro di Agostinelli, ancora a secco di successi esterni. Finisce 3-2 per i veneti, ma era 2-1 per i ragazzi di Aglietti al 90’. Poi Altinier e Schiavon in contropiede hanno firmato il sorpasso ai limiti del ritiro della patente. Nel complesso, per quello che si è visto, il neo tecnico dei granata avrà molto da lavorare, però i ragazzi hanno gran cuore; Aglietti si ritrova con una squadra spenta a livello fisico e forse troppo debole sotto i punto di vista psicologico, mentre nel posticipo Sgrigna regala tre punti al suo Torino a Trieste.

Neto Pereira (Varese)


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Serie bwin La rivelazione

Il tecnico del Varese non guarda ai risultati e predica la cultura del lavoro

Sannino: “occorre mangiare ancora tanta m.. .” Undici risultati utili consecutivi per i biancorossi, ora in corsa play-off: “Ma tante squadre, dopo un grande girone d’andata, sono retrocesse o si sono salvate per un pelo...” di Flavio Grisoli

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OMA – Un’altro sabato di festa per i tifosi del Varese, stavolta vittoriosi in un “Braglia” di Modena che ancora non aveva bevuto dall’amaro calice della sconfitta. Un’altra gara senza subire reti, la nona, e la sesta nelle ultime undici partite, e la terza affermazione consecutiva: questi i numeri impressionanti dei biancorossi guidati da mister Giuseppe Sannino da Ottaviano. Come nel suo stile, però, il tecnico che guida con grande successo e stima di critica e pubblico la compagine lombarda dal 2008, portandola dalla Seconda Divisione alla Serie bwin. In generale il tecnico, che in carriera ha ottenuto cinque promozioni (Sudtirol, 1999-2000; Lecco, 2006-2007; Pergocrema, 2007-2008; Varese, 2008-2009 e 2009-2010), però delle statistiche non se ne cura più di tanto: «Quando lavoriamo, va tutto bene. Questo è un calcio che dà e che toglie. La filosofia nostra, qui a Varese, è questa. Al di là delle fantasticherie, dobbiamo far bene il sabato e poi dimenticare subito, e pensare all’allenamento del giorno dopo. Per quanto mi riguarda, sabato prossimo contro il Siena sarà come quella finale di Coppa di Francia dove la squadra di Serie B ha vinto contro quella di Serie A». Il mister si riferisce alla finale, appunto, fra Guingamp e Rennes del 2009 nella quale i primi, militanti nella Seconda Divisione francese, riuscirono a far loro la Coppa. «Loro - il Siena Mister Sannino (Foto Archivio)

- sono più forti, però nei 90’ minuti può succedere di tutto». Quando gli facciamo notare che il “Franco Ossola” è l’unico stadio ancora imbattuto (insieme al “Silvio Piola” di Novara e all’“Artemio FranchiMontepaschi Arena” di Siena) della Serie bwin, Sannino fa spallucce: «Non mi interessa nulla delle statistiche, sono sincero. Mi auguro solamente che, essendo l’ultima gara dell’anno solare, e venendo il Siena, ci sia una cornice di pubblico adeguata allo stadio». Avevamo sentito Sannino prima della gara di Coppa Italia Tim contro il Catania (il 27 ottobre scorso, terminò 4-3 per i rossoblu siciliani ai supplementari, ma i varesini erano sotto 2-0 e poi 31), e ci aveva detto che ancora sia la società che la squadra dovevano rendersi conto della categoria in cui si trovavano. Ora, questa consapevolezza è arrivata: «Sì, ora abbiamo capito una cosa di questa Serie bwin. Quando pensi di aver fatto qualcosa è il momento che perdi. Una sola statistica mi sono messo a guardare riguardo questo campionato: in molte occasioni, le squadre che hanno fatto un grande girone d’andata, poi sono retrocesse o giocato i play-out. Il Frosinone l’anno scorso, ma poi anche l’Ancona, il Rimini...Di esempi ce ne sono tanti, perciò non voglio che si pensi oltre l’allenamento giornaliero. Quando si comincia a fare i calcoli, è il momento che si perde tutto. L’unica cosa importante per noi al momento, è guardare alle nostre spalle e vedere tante squadre e tanti punti di distacco». Sabato, come già accennato dal mister campano, si chiuderà il 2010. Un anno pieno di successi per la compagine guidata dal presidente Rosati. Ma Sannino, ora che si avvicina il mercato di riparazione, chiederà dei rinforzi alla società? «Io non sono mai stato un allenatore che ha avanzato richieste alla società. Ci sono persone capaci e competenti nei ruoli adatti, perciò

va bene così. Per quello che mi riguarda, a me piace lavorare con poche persone, e a quelli che ho voglio un bene dell’anima e me li tengo stretti. Sbaglierò, ma preferisco sbagliare con il cuore: voglio andare avanti con questi ragazzi». Ragazzi che rappresentano in gran parte il gruppo che ha conquistato la promozione in Serie bwin lo scorso anno, e che tante soddisfazioni stanno regalando al pubblico varesino. C’è un “caso”, però, che sta tenendo banco in questi giorni: è la vicenda legata ad Enis Nadarevic, attaccante bosniaco di 23 anni, prelevato in estate dalla Sanvitese dove aveva segnato 30 gol nell’Interregionale. Ebbene, la FIGC aveva negato il tesseramento al Varese in quanto il ragazzo extracomunitario. Il tribunale di Varese, nei giorni scorsi, ha dato ragione alla società e al giocatore, perché – si legge nel dispositivo – si tratta di un semplice cambio di lavoro, in quanto il ragazzo è in Italia dal 2006, regolare residenza e regolare permesso di soggiorno. Un’altra gatta da pelare per Abete. Ma Sannino che ne pensa? «Io di Nadarevic non parlo fin quando non sarà tesserato. Sbaglierei a parlarne prima. Io lo conosco benissimo, si allena con noi da inizio anno, e può avere una chance importante. Forse però se ne sta parlando fin troppo, e per lui non è un bene». Da come ne parla, però, e conoscendo un po’ la dialettica del mister, capiamo come questo ragazzo possa essere un asso nella manica. Comunque, tornando alla gara contro il Siena, Sannino sembra avere le scelte obbligate: «Pugliese è squalificato e Cellini è infortunato. Per il resto giocheranno quelli che hanno vinto a Modena». Con Ebagua e Neto Pereira in attacco: «Sì, esatto. I nostri sconosciuti contro i famosi», si schernisce Sannino. Però ora anche i suoi ragazzi cominciano ad avere i riflettori puntati addosso... «Per essere conosciuti come quelli del Siena -ride - dobbiamo mangiare ancora tanta m...».



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Classifiche

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Le Classifiche

1^ DIVISIONE GIRONE A Classifica 34 Gubbio Sorrento 31 Spal -1 28 Alessandria 28 Reggiana 26 23 Spezia Salernitana -2 23 Sudtirol 23 Ravenna 21 Cremonese 21 Lumezzane -1 21 Bassano 20 Como 19 Pavia 19 Verona 18 Pergocrema 18 Monza 14 Paganese 11

Classifica Nocerina 38 31 Benevento Atletico Roma 31 Taranto 25 Cosenza 25 Lanciano 24 Juve Stabia 24 Siracusa 24 -1 Foggia 23 Gela 22 Ternana 22 Viareggio 19 Lucchese 18 Pisa 18 Cavese -5 17 Andria 17 -1 Foligno 15 Barletta 15

MARCAToRI 11 Gol: Paulinho (Sorrento, 3r), Cipriani (Spal), Gomez (Gubbio, 3r) 7 Gol: Ferrario (Monza) 6 Gol: Togni (Sorrento), Temelin (Reggiana)

17^ GIoRnATA 12.12.10 Alessandria-Bassano 1-0 Como-Spal 2-3 0-0 Cremonese-Sorrento Gubbio-Salernitana 3-1 Ravenna-Monza 1-0 Reggiana-Pavia 2-1 Spezia-Lumezzane 0-0 Sudtirol-Paganese 2-1 0-0 Verona-Pergocrema 18^ GIoRnATA 19.12.10 Alessandria-Spezia Gubbio-Cremonese Pavia-Lumezzane Pergocrema-Monza Ravenna-Como Reggiana-Sudtirol Salernitana-Sorrento Spal-Bassano Verona-Paganese (lun.20 ore 20:45)

2^ DIVISIONE GIRONE A Classifica Pro Patria 34 Pro Vercelli 32 Tritium 30 Lecco 26 Feralpisalò 25 Savona 22 Sambonifacese 21 Rodengo S. -1 21 Canavese -2 20 Virtus Entella 17 Montichiari 17 Valenzana 16 Renate 13 Sacilese 12 Mezzocorona 11 Casale 10 Sanremese 9

1^ DIVISIONE GIRONE B

MARCAToRI 14 Gol: Ripa (Pro Patria, 3r) 10 Gol: Fabbro (Lecco, 2r) 8 Gol: Bonomi (Pro Vercelli, 4r)

16^ GIoRnATA 12.12.10 Casale-Mezzocorona 2-0 Pro Patria-Montichiari 1-0 Pro Vercelli-Sacilese 2-0 Renate-V.Entella (rinviata per inf. arb) Rodengo S.-Sanremese 1-0 Sambo-Feralpisalò 0-0 Savona-Canavese 1-2 Valenzana-Lecco 0-1 Ha riposato: Tritium 17^ GIoRnATA 19.12.10 Canavese-Feralpisalò Lecco-Sanremese Pro Patria-Casale Pro Vercelli-V.Entella Rodengo S.-Renate Sambonifacese-Sacilese Tritium-Montichiari Valenzana-Mezzocorona Riposa: Savona

2^ DIVISIONE GIRONE B Classifica Carpi 33 Carrarese 27 Chieti 23 Giacomense 21 Poggibonsi 21 San Marino 20 Prato 20 L’Aquila 20 Gavorrano 17 Bellaria 16 Crociati N. 15 -4 Sangio 13 Celano 13 Giulianova 10 -5 Villacidrese 10 Fano 10

MARCAToRI

14^ GIoRnATA

15^ GIoRnATA

17^ GIoRnATA 12.12.10 Andria-Ternana 0-1 Atl.Roma-Barletta 3-0 Foggia-Cosenza 1-2 Foligno-Cavese 0-1 Gela-Pisa 2-1 Juve Stabia-Benevento 2-1 Lanciano-Nocerina 1-2 Siracusa-Lucchese 1-0 Viareggio-Taranto 2-0 18^ GIoRnATA 19.12.10 Atl.Roma-Siracusa Barletta-Lucchese Foggia-Cavese Gela-Benevento Juve Stabia-Cosenza Lanciano-Foligno Nocerina-Pisa Ternana-Taranto Viareggio-Andria

2^ DIVISIONE GIRONE C

8 Gol: Pietranera (Crociati N., 3r) 7 Gol: Altieri (Poggibonsi, 2r) 6 Gol: Rosa (Chieti, 2r), Gaeta (Carrarese, 1r), Cesca, Gasparello (2r) (S.Marino)

Bellaria-Celano Crociati N.-Carrese Fano-Giacomense Giulianova-Carpi L’Aquila-Gavorrano Prato-Villacidrese San Marino-Chieti Sangio-Poggibonsi

MARCAToRI 10 Gol: Ciofani (Atl.Roma, 2r), Sau (Foggia), Ciano (Cavese 2r) 7 Gol: Corona (J.Stabia, 3r), Catania (Nocerina), Mancino (Siracusa), Carparelli (Pisa, 1r) Innocenti (Taranto, 1r)

12.12.10 0-1 1-1 0-0 0-1 1-0 1-0 0-1 2-0 19.12.10

Carpi-Prato Carrarese-San Marino Celano-Crociati N. Chieti-L’Aquila Gavorrano-Fano Giacomense-Sangio Poggibonsi-Bellaria Villacidrese-Giulianova

Classifica Latina 32 Trapani 26 Pomezia 26 Neapolis 23 Aversa N. 23 Avellino 22 Melfi 22 Milazzo 21 Matera 20 Lamezia 18 Brindisi 18 Fondi 14 Campobasso 13 Vibonese 11 Isola Liri 11 Catanzaro -1 2

MARCAToRI 10 Gol: Guazzo (Melfi, 3r) 7 Gol: Mangiapane (Lamezia, 4r) Perrone (Trapani, 1r) Tortolano (Latina, 1r)

14^ GIoRnATA

12.12.10

Avellino-Aversa N. Catanzaro-Pomezia Fondi-Isola Liri Latina-Lamezia Matera-Trapani Melfi-Brindisi Milazzo-Campobasso Vibonese-Neapolis 15^ GIoRnATA

1-2 0-2 1-2 2-1 2-1 1-1 2-0 1-1 19.12.10

Aversa N.-Latina Brindisi-Vibonese Campobasso-Avellino Isola Liri-Matera Lamezia-Fondi Neapolis-Milazzo Pomezia-Fondi Trapani-Catanzaro


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Bassano Il Personaggio

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Mister Jaconi: “A Bassano per rimettermi in gioco” Il tecnico ci parla di obiettivi, di calciatori e di futuro: “Il nostro obiettivo è la salvezza, ho una rosa molto competitiva e se l’anno prossimo partiamo per tempo...” di Alessandro Zoppo

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Jaconi. Un passato da buon calciatore, centrocampista offensivo veloce di piede e di cervello. Poi dai primi anni ‘80 tante panchine (tra le quali meritano citazione il primo amore Civitanovese, Fano, Rimini, Castel di Sangro – memorabile la scalata della squadra umbra dalla C2 alla B – e la calda Livorno) e ancora più soddisfazioni professionali. Il 3 giugno 2010 firma il contratto annuale che lo lega al Bassano: «Mi sono rimesso in gioco e ho accettato soprattutto per le persone che sono nella dirigenza, in particolare Stefano Braghin. Persone a modo, che sanno interpretare il calcio e conoscono il rispetto dei ruoli». L’avvio altalenante ha ceduto il passo alle ultime ottime prestazioni che fanno sperare i tifosi veneti. Tuttavia, come sempre in situazioni simili, Jaconi tiene i piedi per terra e fa sfoggio di umiltà e concretezza: «Abbiamo saputo del ripescaggio e del fatto che avremmo giocato la Prima Divisione solo il 7 agosto. Gli investimenti erano stati fatti per la Seconda

OMA - Osvaldo Jaconi, un nome una garanzia. A Livorno lo chiamavano il “Vodz”, lo specialista, perché è il tecnico che in Italia (con Gigi Simoni) vanta il maggior numero di promozioni. Per sempre nei cuori dei tifosi labronici, che ne invocano ancora il nome a gran voce. Ma l’allenatore nato a Mandello del Lario, piccolo comune in provincia di Lecco il 19 gennaio del 1947, di sfide ne ha accettate tante nel corso della sua lunga carriera. Ultima in ordine di tempo quella della Bassano Virtus, società fondata nel 1920, alla cui gestione Stefano e Renzo Rosso (il re del casual griffato Diesel) si stanno dedicando con grandi aspirazioni. Un settore giovanile di livello eccellente, la prima stagione nell’allora C/2 del 2005/2006, l’arrivo del direttore generale Stefano Braghin ed il ripescaggio in Prima Divisione nell’agosto del 2010. Tappe fondamentali di un percorso che sta regalando soddisfazioni a pubblico e Osvaldo Jaconi dirigenza, come ci conferma il dg (Foto Archivio) Braghin: «All’inizio abbiamo pagato lo scotto del cambio di categoria. Adesso abbiamo ritrovato un nostro equilibrio rimettendoci subito in carreggiata». Dopo una partenza negativa (alternanza di pareggi e sconfitte), le vittorie di prestigio contro Sorrento, Pergocrema, Salernitana e Reggiana. Una posizione di metà classifica che tiene in vita i sogni di play-off quanto l’incubo dei play-out: «Restiamo con i piedi per terra, i nostri play-off sono senza dubbio la salvezza. Puntiamo a lasciarci cinque squadre alle spalle, questo è il nostro obiettivo. “Incidentalmente” poi ci ritroviamo in questa zona di mezzo, tuttavia il nostro campionato punta ad una salvezza tranquilla». Alla guida della squadra giallorossa, come detto, Osvaldo

Divisione. Il presidente Rosso ci ha fatto questo regalo adeguando la rosa al nuovo ambito e infatti la squadra è cresciuta partita dopo partita. Ultimamente non possiamo lamentarci: ogni domenica è una nuova scalata e la cosa non ci preoccupa. Dobbiamo soltanto proseguire sulla falsariga dell’ultimo mese». Ad attendere la Virtus nel prossimo turno la delicata sfida contro la Spal: «Una partita difficile perché la Spal è stata costruita nell’arco di qualche anno per arrivare ai play-off e vincere il campionato, come le squadre di testa del girone, penso al Sorrento, al Gubbio, all’Alessandria, alla Reggiana». Per l’inizio del nuovo anno, magari si spera in qualche nuovo arrivo dal mercato di gennaio, in una rosa comunque competitiva che vede tra le proprie file, in un mix di qualità, esperienza e giovinezza, il bomber Crocetti, l’argentino La Grotteria, Raffaele Baido, l’ex Rimini e Crotone Porchia e Shadi Ghosheh: «Abbiamo sposato la linea dei giovani. Schieriamo sempre due under, anzi abbiamo anche un surplus di giocatori classe ‘89, ‘90 e ‘91 come Madiotto, Iocolano, Criaco. Magari a gennaio qualche giocatore che è stato meno impegnato sarà in uscita mentre in entrata vedremo cosa si potrà fare, soprattutto in mezzo al campo. Ovviamente sempre in compatibilità con le decisioni della società». Insomma, dove può arrivare questo Bassano? «Abbiamo un ottimo settore giovanile con ragazzi che hanno giocato in varie primavere di squadre di Serie A; in semifinale di Coppa abbiamo schierato i ragazzi della Berretti che non hanno affatto sfigurato; la proprietà è importante e fa un discorso di prospettiva. Insomma, l’obiettivo è mantenere la categoria, è la nostra mira più importante. Se poi il prossimo anno non partiremo in ritardo e ci muoveremo passo dopo passo... Come si dice, puntini puntini».


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Andria Il Personaggio

Simone Cavalli scuote l’Andria Dopo la sconfitta contro la Ternana, per l’attaccante servono i tre punti contro il Viareggio

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di Fabiola Rieti

OMA - L’Andria interrompe dopo 40 giorni il silenzio stampa indetto dalla società, dopo le dimissioni dei presidenti e le contestazioni dei tifosi. Una scelta obbligata per permettere alla squadra di lavorare con tranquillità, anche se nonostante tutto i risultati faticano ad arrivare. Domenica seconda sconfitta consecutiva per la squadra pugliese che non è riuscita a far valere il fattore campo contro una battagliera Ternana, che è andata subito in vantaggio grazie ad un calcio di rigore firmato da Tozzi Borsoi e ha poi neutralizzato i tentativi di pareggio degli andriesi, portando a casa tre punti d’oro.

Simone Cavalli (Foto Archivio)

Simone Cavalli, attaccante dell’Andria, ha commentato così l’esito della partita con la Ternana: «Una sconfitta che non ci voleva, abbiamo cercato in tutti i modi di pareggiare, ma non ci siamo riusciti». Il giocatore classe ’79 è arrivato ad agosto con un contratto annuale ed è stato un grande colpo di mercato per la squadra pugliese. Cavalli è un attaccante esperto che ha giocato in serie A e B con Mantova, Bari, Frosinone, Vicenza, Reggina e Cesena. L’avvio di campionato con l’Andria, però, non è stato dei migliori come conferma anche il giocatore: «Abbiamo avuto un inizio negativo. Ci si aspettava di più, ma non si riesce a far risultato e ad imporre il nostro gioco. Ad Andria mi trovo bene, purtroppo i risultati

non arrivano». L’attaccante ha spiegato anche le differenze tra massima serie e i campionati inferiori: «In Lega Pro è un campionato più fisico in cui conta sicuramente di più la fisicità e l’agonismo». L’obiettivo dell’Andria rimane comunque la salvezza e quello di Cavalli invece è «Star bene fisicamente e trovare al più presto la condizione, visto che ho avuto diversi problemi muscolari, anche lo scorso anno». I pugliesi sono terz’ultimi in classifica con soli 17 punti e ogni partita diventa fondamentale per centrare la permanenza in Prima Divisione, soprattutto quando la classifica è così corta. Il riscatto passa da Viareggio, squadra che incontrerà nella prossima partita prima della sosta natalizia: «Veniamo da due sconfitte consecutive - spiega Cavalli - e ci servono punti. Incontriamo una squadra in forma che viene da una vittoria, ma dobbiamo cercare assolutamente di fare risultato». All’andata il punteggio era rimasto fermo sullo 0-0, ma ora entrambe le squadre hanno necessità di vincere per allontanarsi dalle zone basse e sperare in un girone di ritorno più fortunato per squadra di Aldo Papagni. Uno dei problemi dell’Andria sembra essere la sterilità in attacco, confermata anche dalle ultime partite, solo 13 goal in 17 partite, numeri che le valgono il posto come secondo attacco meno prolifico del girone. Simone Cavalli spiega che tra le sorprese del campionato c’è sicuramente la prima in classifica, già campione d’inverno: «La Nocerina sta facendo bene, ma è un campionato sempre aperto in cui ogni partita può diventare decisiva». Sul fronte societario, per il momento, non ci sono novità rilevanti per la squadra pugliese e anche Simone Cavalli preferisce non commentare la situazione della società precisando che i giocatori pensano a giocare e non sono influenzati da ciò che accade ai piani alti.



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Sacilese Il Personaggio

Intervista all’allenatore della formazione friulana, che ci parla anche della sua carriera

Mister Costantini vuole rilanciare la Sacilese L’ex tecnico della Juve Stabia: “Non ho uno schema di gioco preciso, mi adatto alle situazioni che ho di fronte. Questa è una società giovane che deve ancora crescere”

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di Luana Rocca

OMA - Queste giornate hanno portato la Sacilese ad avere numeri, finora, non proprio da capogiro con una posizione tra le ultime in classifica. La salvezza a metà campionato sembra abbastanza difficile, ma a voler risollevare e tirare fuori le qualità di questa squadra è il mister Maurizio Costantini. Nato a San Donà di Piave il 15 aprile 1962, prima di intraprendere la carriera di allenatore ha militato nel mondo del calcio come difensore. Esperienza che ha iniziato da molto giovane, all’età di 16 anni con il Conegliano in C2 per poi passare nel 1981 alla Triestina e concludere con la Pro Gorizia dove è rimasto fino al 1995. Proprio per ricordare il suo esordio nel Conegliano: «È stato un periodo bello ed emozionante perché ero molto giovane per cui avevo la speranza di diventare un calciatore che, diciamolo, è il sogno di tutti i ragazzi. Inoltre avevo un ottimo rapporto con tutti nella società». Ma tra le tre Mister Costantini squadre quella (Foto Archivio) che gli ha dato

di più: «È stata la Triestina, per tanti motivi. C’è un affetto particolare che mi lega a quella squadra e città perché lì ho costruito la mia famiglia. Quindi mi ha dato non solo legami sportivi, ma anche affettivi». Un curriculum vitae da calciatore non molto longevo che però si riempie con il ruolo di allenatore: «Sono partito dal basso iniziando ad allenare al San Sergio, una squadra di Eccellenza per poi, piano piano, salire verso squadre più importanti. Ora è da 12 anni che faccio il professionista e ho una discreta carriera». Nel 2000 va al Mestre nel quale, però, ha fallito la promozione nella finale dei playoff proprio con la sua exsquadra, la Triestina: «Sicuramente è stata una grande amarezza, perché pensavo di vincere il campionato. Certo ha vinto la squadra della mia città e di questo sono contento, ma non rinnego il fatto che ero deluso e amareggiato perché il Mestre non era attrezzato per quel campionato». Ed è proprio in questa compagine che il tecnico, ora biancorosso, ha avuto il primo di una lunga serie di esoneri in varie squadre: «Ho avuto anche quest’esperienza nell’arco degli anni. Quell’esonero e poi il richiamo sta a dimostrare che le cose non andavano nella società e vi era una situazione abbastanza problematica. Io ho la capacità di capire anche quando le cose non vanno anche se, però, molti dirigenti non stanno ad ascoltare e quindi invece di risolverli, aggirano la situ-

azione». Difficoltà non dimenticate e superate con diplomazia, ma anche le emozioni non sono mancate. Nella stagione 2002-2003, infatti, entra nell’Acireale dove finalmente centra la promozione: «È stata una cavalcata straordinaria. Sono arrivato in corsa appena fuori dai play-off che poi abbiamo centrato nell’ultima giornata. La squadra aveva qualità importanti costruite da una società che aveva calciatori che poi sono andati in Serie B e che ancora oggi sta lavorando nel calcio». Occasione importante questa che poi lo ha portato ad allenare in Serie B il Catania, ma anche qui è stato esonerato dopo undici giornate. Costantini non si ferma neanche questa volta e dopo il salto in altre squadre, il 1° luglio 2010 diventa il nuovo tecnico della Sacilese: «È una società nuova che si è affacciata ora nel mondo del calcio e ancora deve entrare nella mentalità di questo sport. Ci sono difficoltà nei risultati però la voglia di emergere c’è e poi si sta bene». E per la sua squadra biancorossa e in generale: «Non ho una tattica precisa, in questi anni ho cambiato molto. Mi adatto un po’ alla situazione che ho davanti. Però in fondo sono partito con la difesa a 3 e poi sono andato avanti con la difesa a 4, ma - ripete - dipende sempre dalla situazione». E a fine intervista, dopo averci raccontato il suo passato e le sue difficoltà, mister Costantini ci fa capire che, anche alla quasi soglia della cinquantina, si possono sempre avere dei sogni da seguire: «Negli ultimi anni ho avuto qualche difficoltà però quando si fanno delle scelte si può anche sbagliare e mi prendo ogni responsabilità. Ammetto però che dentro di me c’è ancora quell’ambizione di entrare nel calcio di alto livello. Intanto cerco di fare il meglio in questa squadra, di tirare fuori tutte le qualità di questi ragazzi».


Celano Il Personaggio

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Numero 46 16 dicembre 2010

Ermanno Piccone e il giovane e ambizioso Celano Il presidente del club della Marsica ci offre il suo autorevole parere su questo inizio di campionato, confermando la fiducia a mister Modica pensando a grandi progetti futuri

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di Luigi Cardarelli

OMA – Un inizio di stagione stentato, ma in fondo, il Celano se lo aspettava. In una Lega Pro dove le società sembrano aver perso la funzione di “talentscout” e devono stare più attente ai conti che al campionato, il Celano sembra ancora di più un’isola felice. Immerso nel verde della Marsica, lo Stadio di Celano è la chioccia di tutti quei ragazzi che sono all’ordine di mister Modica, uomo di punta del presidente Ermanno Piccone, vero e proprio papà del Celano Calcio: «Mi auguro che l’undici e non solo sia in ripresa - esordisce il numero uno degli abruzzesi. La squadra c’è, sono giovani, ma sono al tempo stesso sono ragazzi seri e determinati. Forse devono crescere ancora un po’ caratterialmente, ma vedo un futuro roseo. Ieri (domenica 12) è entrato in corsa Simone Sabatini, proviene dalla Berretti, e ha consegnato a Falomi la palla gol che ha sancito la nostra vittoria. Questo significa che i giovani possono essere decisivi e che stiamo facendo un ottimo lavoro. Il nostro obiettivo di inizio stagione era la salvezza, ma ancor prima essere in regola finanziariamente e giocare con i giovani ci agevola notevolmente». Parliamo proprio della

Il presidente del Celano Ermanno Piccone (Foto Archivio)

gara giocata in casa del Bellaria: siete rimasti in 10 uomini dopo soli 23 minuti e nonostante tutto avete portato a casa i tre punti: «C’è stato un richiamo generale durante l’intervallo per rassicurarli. Non dovevano perdere il coraggio in loro stessi e la consapevolezza di poter far bene. Infatti nella ripresa è arrivato il gol. Non mi stancherò mai di dire che abbiamo in rosa tutti bravi ragazzi prima e bravi calciatori poi. Dobbiamo necessariamente migliorare, ma c’è tempo per farlo». Domenica prossima sarà l’ultima gara del girone d’andata. In programma c’è lo scontro diretto con il Crociati Noceto, staccato di due lunghezze dal Celano. Una gara che potrebbe permettere alla squadra di modica quel saltello in avanti importantissimo ai fini della classifica: «Abbiamo due punti di differenza, credo che le squadre si equivalgano e prevedo una bella gara. Penso che potremmo fare il colpaccio, mettendo nel nostro carniere altri tre punti fondamentali per la salvezza. Il Crociati Noceto, come noi, è una bella squadra con grandi valori, ce la giocheremo a viso aperto». Ermanno Piccone, durante gli anni, ha sempre espresso estrema fiducia per il tecnico Giacomo Modica, lo reputa quasi uno di famiglia. Se i risultati però non dovessero arrivare, il mister dovrà preoccuparsi o si interverrà sul mercato per ristabilire gli equilibri? «In genere le squadre o si costruiscono per vincere o per salvarsi. Noi abbiamo sposato la seconda causa, costruendo una compagine che ci permetta di salvarci in maniera tranquilla e di non avere problemi fiscali. A Celano non faremo mai il passo più lungo della gamba, questo è un dato di fatto». Squadra giovane non è sinonimo di scarsi risultati, soprattutto quando il tecnico predilige il gioco con gli under. Questa, sarà una prerogativa del Celano anche nei prossimi campionati nonostante le squadre sembrano sempre migliori e sempre meglio attrezzate? «Sempre! I giovani servono per il bilancio e per il futuro, noi siamo un grande bacino d’utenza per tutta la Marsica e avremmo sempre moltissimi giovani a disposizione. I cam-

pionati sono sempre più livellati, le squadre sono buone e alcune fanno un campionato a sé.Tutte queste - ci spiega Piccone - hanno nel loro organico il 50% di giocatori esperti e il 50% di giovani per tentare di salire di categoria o almeno di arrivare ai play-off. Noi qui a Celano, abbiamo il 90% di under. Rischio di ripetermi ma la nostra soddisfazione è salvare la categoria e stare in regola con i conti, ogni volta che viene a trovarci la Co.vi.Soc. riceviamo complimenti per la gestione finanziaria, magari c’è un po’ di rammarico quando si incontrano le cosiddette “big” e non riusciamo a tenergli testa…». I lavori a Celano non finiscono mai, infatti il presidente Piccone ci parla di un progetto partorito dalla mente di suo figlio Filippo, Senatore della Repubblica e Sindaco di Celano: «Vogliamo fare la squadra della Marsica e speriamo di farcela. Qui c’è un bacino d’utenza di 150mila persone circa divise in 37 Comuni. I Sindaci si devono organizzare e mettere d’accordo sulla linea da rispettare visto che, ormai, hanno capito che per realizzare un progetto del genere c’è bisogno di soldi e di uno Stadio nuovo. Io vorrei fare il gregario - sorride Piccone - un secondo diciamo, non devo essere necessariamente il presidente di questa nuova società, che erediterebbe il titolo sportivo del Celano Calcio». Una rivalutazione della zona della Marsica ma anche un guadagno per il territorio e per il calcio: «Sì, unendo forze e soldi si potrebbe creare qualcosa di mai visto e mai pensato, e magari, finalmente, fare dei buoni campionati con ambizioni ben differenti da quelle attuali».

Il Senatore e Sindaco di Celano Ermanno Piccone (Foto Archivio)



Matera Il personaggio

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Spilabotte: “Vogliamo raggiungere i play-off” Il giovane attaccante a disposizione di mister Cadregari ci racconta il suo ambientamento in Basilicata, i suoi sogni e le certezze acquisite di Antonio Marotta

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un feeling particolare. Sto parlando di Di Fusco che ha fatto le giovanili a Napoli con me e di Giannone, con cui divido la stanza e quindi l’affetto è particolare». In campo, però, è un altro il giocatore con cui l’attaccante napoletano ha un affiatamento speciale. «Per le sue caratteristiche è Del Sorbo. È bravissimo ad aprire gli spazi e si adatta bene alle mie caratteristiche». Fortunato si sente privilegiato anche perché arrivare in Seconda Divisione alla sua età non è da tutti, ecco perché Spilabotte, che per caratteristiche fisiche si rifà ad Adriano, si sente al settimo cielo ed esprime tutta la sua ambizione a migliorarsi. «Questo per me è un punto di partenza perché io voglio giocare in categorie più importanti e spero di riuscirci il prima possibile». Finora, però, ha collezionato solo 5 presenze senza segnare, ma la sua

ATERA - Il suo Matera è reduce dalla vittoria casalinga contro il Trapani che cancella, o almeno attenua, il 5-0 della settimana prima contro l’Aversa Normanna. «Ho visto la cattiveria negli occhi dei miei compagni e la voglia di vincere e di rifarsi dopo il pesante ko del “Bisceglia”». Lui non ha preso parte alla gara, ma con lo spirito era in campo con i suoi compagni. Stiamo parlando di un promettente ragazzo, proveniente dal Pisa, ma soprattutto dal settore giovanile del Napoli. È Fortunato Spilabotte, professione attaccante, che si definisce fortunato di nome e di fatto. «Devo dire che la mia carriera finora mi ha riservato solo esperienze belle e positive. Dopo aver giocato con la Primavera del Napoli mi sono trasferito a Trieste e poi a Pisa, dove ho giocato la mia miglior stagione, ma a causa di un infortunio non ho reso quanto potevo. La società toscana - spiega puntava molto su di me, ma restando fuori per tutta la prima parte di stagione non potei esprimermi al meglio. Così ad agosto mi sono trasferito a Matera, dove mi trovo benissimo». Spilabotte è entusiasta dell’ambiente che ha trovato nel capoluogo della Basilicata perché non c’è la pressione che ha trovato a Pisa, ma la stessa tranquillità: «Nonostante le piccole dimensioni della città, a Pisa il calcio ha una tradizione diversa rispetto a Matera, perciò i tifosi si aspettavano sempre di più. Qui, invece, la gente è calorosa ma ti lascia lavorare in tranquillità. Poi con i miei compagni ho un rapporto bellissimo sia in campo che fuori e lo stesso vale per mister e società che ogni giorno mi fanno sentire il loro attaccamento». All’interno della squadra biancoazzurra, infatti, ha trovato una piccola Napoli vista la presenza di altri due partenopei con cui Fortunato ha un rapporto più stretto. con la maglia del Pisa «Con tutti i miei compagni mi trovo benissi- Fortunato Spilabotte (Foto Archivio) mo, ma è normale che con i napoletani c’è

voglia di raggiungere la salvezza, prima, e magari i play-off, poi, è tanta. «La società vuole la salvezza, ma noi calciatori e il mister siamo più ambiziosi, e viste le potenzialità della squadra vogliamo i play-off. Ma il campionato è lungo, perciò è presto per dire chi si gioca la salvezza e chi no. Noi però dobbiamo pensare partita dopo partita e soprattutto basarci solo sul nostro calendario, senza guardare in casa altrui». Il sogno del ventenne è, come ogni “scugnizzo”, indossare un giorno la maglia azzurra del Napoli. Ma a differenza di altri giovani, questo, per Fortunato non è l’obiettivo principale. «È naturale che un giorno mi piacerebbe giocare al “San Paolo” per la squadra che amo, ma non è un traguardo obbligatorio. Penso soprattutto all’oggi e a fare più presenze possibili con la maglia del Matera per mettermi in mostra per qualche squadra più blasonata. Ma sia ben chiaro che se l’anno prossimo c’è la possibilità di rimanere a Matera, io accetto volentieri». La squadra di Cadregari, finora ha ottenuto venti punti e staziona a metà classifica grazie soprattutto alle ottime prestazioni contro le big del girone C, mentre fatica con le squadre mediopiccole. Un andamento che il ventenne biancoazzurro spiega così: «Secondo me è una questione di approccio. Con le piccole squadre entriamo in campo quasi demotivati, mentre con Trapani, Pomezia, Neapolis mettiamo in campo tutto quello che abbiamo per dimostrare che non sono più forti di noi. Questo è un aspetto caratteriale che dobbiamo migliorare». Già da domenica, quando i materani affronteranno l’Isola Liri, penultima in classifica. «È una gara da prendere con le molle proprio per quello che dicevo poco fa. Loro vorranno vincere per risalire in classifica e noi dovremo restare concentrati come domenica scorsa contro il Trapani e soprattutto tirare fuori la stessa grinta e determinazione».


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Impazza il Poker anche in radio dalla Redazione

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OMA - Cari lettori, permettetemi di presentarvi la nostra azienda ed il nostro lavoro. Radio-Poker è un network multimediale sul poker sportivo, comprendente portale Web, Radio FM e Tv satellitare. Il portale web www.radiopoker.it è un contenitore di notizie e curiosità sul poker sportivo, dove ci sono inoltre rubriche di strategia ed informazione. Sull’onda del crescente successo di questa passione, abbiamo creato un programma radiofonico, “RadioPoker On Air”, in onda su Retesport (105.6 MHz FM) tutti i lunedì e giovedì dalle 20.00 alle 22.00 condotto da Claudio Mariani con la partecipazione di Luca Fallica. Il programma, inoltre, è disponibile su SKY (canale 9600), in diretta rispetto alla trasmissione radiofonica e vi è la possibilità di ascoltare la trasmissione in diretta streaming dal sito radiopoker.it o dal sito

www.retesport.it. Ben presto il format di RadioPoker è diventato un vero e proprio punto di riferimento di molti appassionati di poker, grazie alle interviste ai personaggi più famosi del mondo del poker nonché i giocatori più vincenti della storia italiana ed internazionale: siamo anche stati gli uni-ci ad intervistare in esclusiva Gus Hansen, intervista disponibile sul sito radiopo-ker.it.Viste le tante richieste da parte degli ascoltatori, abbiamo ideato un campiona-to di Poker Texas Hold’em con la diretta radiofonica, dove i protagonisti sono gli a-mici all’ascolto. Grazie a questa iniziativa e a tante altre come la rubrica “Poker Quiz” dove i radioascoltatori intervengono e rispondono a domande sul TH, hanno la possibilità di vincere molti premi in gadget ed in bonus conto gioco. Ci piacerebbe conoscere la vostra opinione sul nostro lavoro, con la speranza di poter contare su di voi per far crescere la nostra community di amici

Radiopoker

ed appassionati di poker. A questo proposito, vorrei invitarvi a visitare il portale web (www.radiopoker.it), in particolare sulla sezione "Chi siamo", dove troverete la nostra presentazione video. Vi invito, altresì, a seguire la trasmissione “RadioPoker On Air”, ricordandovi che va in onda tutti i lunedì e giovedì dalle 20.00 alle 22.00 su Retesport (105.6 MHz FM - SKY canale 9600). Per poter partecipare ai nostri tornei che si svolgono tutti i lunedì e giovedì dalle 21.30 con buy-in di €5 e la domenica alle 22.00 con buy-in da €10 su partypoker.it basta aprire un conto di gioco su partypoker.it direttamente da www.radiopoker.it ed inserire il codice bonus “radio poker”, andare sulla lobby dei tornei e cercare i tornei chiamati appunto radiopoker e per iscriversi inserire la password che è “radio”. I vincitori della classifica mensile vinceranno una maglia ed un cappello ufficiali della As Roma autografati da Francesco Totti. Non mi resta che augurarvi un “Nice Hand” a tutti e al grido del motto di RadioPo-ker: “Siete tutti under the gun”, vi lancio una sfida sportiva sui tavoli di partypoker.it durante RadioPoker On Air”. Non mancate, vi aspetto. Claudio Mariani info@radiopoker.it


Intervista

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Gela, Tuccio: “Usciremo da questo momento-no” Il presidente del sodalizio siciliano parla del presente e del futuro della sua squadra, preannunciando un rinnovamento dell’impianto gelese di Alessandro Zoppo

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OMA - Tra l’elegante e sobrio stile liberty del vecchio centro e le magie antiche dell’acropoli, spiccano a Gela la caparbietà e lo spirito d’intraprendenza di un dirigente. L’Ingegnere Angelo Tuccio, con la collaborazione del vicepresidente Francesco, guida la società siciliana con grande passione. Impresa sempre più ardua in una città che tra i vari mali - ha subito quarantadue anni di scorribande edilizie (vero motore dell’asfittica economia regionale) ed è stata soffocata dal cemento. Il calcio dona respiro in una zona come questa e la gestione Tuccio cerca di risollevare le sorti di una intera comunità. Il Girone B della Prima Divisione di Lega Pro in questa stagione è davvero equilibrato: solo la Nocerina pare prendere il largo, Benevento e Atletico Roma tengono il passo a fatica, dietro sono tutte lì, compreso il Gela allenato da Nicola Provenza. Una squadra piuttosto giovane, nella quale talenti come l’attaccante Simone D’Anna o il difensore Pasquale Porcaro sono affiancati a calciatori d’esperienza quali Roberto Cardinale (tanti anni tra Salernitana e Perugia) e Alessio Stamilla (Sangiovannese, Piacenza e Perugia le tappe più importanti della sua carriera). Il presidente Tuccio va orgoglioso dei suoi ragazzi: «I bilanci li faremo a fine anno. L’obiettivo che ci siamo preposti è la salvezza. Certo, attraversiamo un momento no, viviamo una fase di preoccupazione e di difficoltà, tuttavia devo dare adito ai giocatori perché non c’è mai stata una involuzione di gioco. Come con la Nocerina, abbiamo preso gol all’ultimo secondo dell’ultimo minuto di recupero, peraltro in una situazione di gioco viziata da un errore arbitrale». Anche perché mai come quest’anno il girone si presenta ostico e ricco di insidie. L’avvio di stagione era stato incoraggian-

te: dopo le vittorie interne contro Andria, Cavese e Lucchese e le sconfitte esterne in casa di Benevento,Taranto e Lanciano, arrivano dieci punti in quattro partite, con squadre importanti del calibro di Foggia e Juve Stabia. Poi il blackout: sei sconfitte consecutive in sei partite. Fase critica annullata dal 2-1 rifilato in casa al Pisa

Angelo Tuccio, numero uno del Gela (Foto Sito Ufficiale)

grazie alla rimonta scaturita con la doppietta proprio di Cardinale. Tuccio cerca di spiegare i motivi del recente momento no: «Quando si perdono sei partite consecutive si ha l’impressione di avere davanti una squadra impaurita, sfilacciata. Non è il nostro caso perché abbiamo una forte autostima. Speriamo di uscire presto da questo momento negativo. È difficile spiegare un momento

di appannamento del genere. Si tratta di una situazione scaturita da varie vicissitudini, ogni episodio negativo è legato ad una partita e ha una storia a sé. Se proprio devo trovare una prestazione figlia del non gioco, è stata quella contro il Siracusa. Un vero peccato perché era un derby molto sentito dai nostri tifosi». Tutto ciò anche per ribadire la fiducia a mister Provenza: «È tutto l’ambiente ad essere messo in discussione. Il mister lavora bene, quello di far pagare le colpe è uno schema che hanno tutti gli ambienti e tutti i tifosi. A noi non interessa». In questo contesto si inserisce anche la situazione legata allo stadio “Vincenzo Presti” (mezzofondista gelese che negli anni ‘30 si distinse in diverse specialità): «Ogni domenica stacchiamo 600 biglietti, lavoriamo in prospettiva anche su questo fronte. Di recente l’organismo tecnico della Lega e il Comune si sono incontrati per approntare delle modifiche, piccoli dettagli per migliorare un impianto di 4000 posti per certi versi fatiscente». Un segnale di trasparenza e onestà intellettuale, che fa il paio con il premio che il Gela Calcio ha ricevuto durante la serata Solidarietà-Sport e Spettacolo di Lentini, dove il tecnico della formazione biancoazzurra ha ricevuto l’Oscar degli Allenatori per l’anno 2010 e la società è stata insignita di un premio per l’efficacia nella diffusione di sani valori sportivi. Ne parla lusingato il presidente: «È un premio di grande prestigio, che ci riempie di orgoglio. Sono contento che ve ne siate “accorti” anche voi, perché oltre Lentini la notizia non ha circolato molto. Un vero peccato, perché a volte l’ambiente sportivo locale guarda soltanto ai risultati». Un incentivo a proseguire in questa direzione, perché Gela è una piazza difficile, che ha attraversato il periodo oscuro della Juveterranova, la lotta per la legalità dell’ex sindaco Rosario Crocetta e una squadra che nel 2005 è scesa in campo contro il racket e l’usura.



SandonaJesolo Il personaggio

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Incontro con il centrocampista senegalese dei biancazzurri veneti

Dieng: “Qui c’è il mio ambiente ideale” Diciotto anni, ha Momo Sissoko come idolo, ma non ha ancora trovato spazio nell’undici di mister Tedino. La voglia di imparare però non gli manca di Sara Sbaffi

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OMA - Ha iniziato a giocare in Senegal il giovane Modou Dieng Kane. Paese che gli ha dato i natali nel 1992 (è nato l’8 agosto a Thiolom). La passione per il calcio e una buona dose di bravura l’hanno portato in Italia; dopo aver trascorso un anno nel Settore Giovanile del Padova, nella stagione attuale fa parte della rosa del SandonàJesolo. Con tutta la sua famiglia si è trasferito nel nostro Paese e ora insegue un sogno, quello di fare il calciatore. Il suo ruolo è quello del centrocampista. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente, probabilmente per una delle sue prime interviste. Un ragazzo intimidito dalle domande ma deciso nelle risposte. Dice di trovarsi bene nella squadra veneta, l’ambiente è buono, e il feeling instaurato con i compagni e con il mister Bruno Tedino è molto buono. Ma cosa lo attrae di più del calcio italiano? «Qui in Italia si vede il bel gioco, c’è un calcio molto spettacolare». Il suo giocatore preferito nel nostro campionato è Mohamed Sissoko, il mediano originario del Mali della Juventus, ex Liverpool. È il personaggio a cui Dieng si ispira per migliorare e crescere nel ruolo che ricopre. Ammette di sentire la mancanza del suo paese d’origine e la nostalgia sarà sicuramente più acuta quando è stato, suo malgrado, protagonista di deprecabili gesti di razzismo, purtroppo cosa nota sui nostri campi di gioco. Il diciottenne mediano senegalese ammette anche di essere stato oggetto di gesti razzisti: «È successo diverso tempo fa, circa tre anni, poi però mi hanno chiesto subito scusa, evidente-

mente si sono immediatamente resi conto che ciò che avevano fatto era una cosa sbagliata». Da parte sua il SandonàJesolo Calcio conclude un 2010 burrascoso: al termine della scorsa stagione la società navigava in cattive acque ed era prossima al fallimento ma il presidente di Città di Jesolo, Enzo Pavanetto, ha portato alla fusione le due società di San Donà di Piave e Jesolo, restituendo così a San Donà il titolo sportivo sottrattogli nel 2001. I colori societari biancocelesti sono quelli del San Donà e lo stadio è lo “Zanutti”, in questo modo la squadra ha potuto iscriversi al Campionato di serie D, girone C. Attualmente la formazione veneta si attesta in sesta posizione a 26 punti, a cinque lunghezze

Modou Dieng Kane, mediano del SandonàJesolo (Foto Sito Ufficiale)

dal Treviso capoclassifica, ma sta conducendo un campionato fatto di alti e bassi. Il rendimento casalingo e quello esterno si equivalgono, con 13 punti, ma non c’è la continuità di risultati che serve per spiccare definitivamente il volo verso le vette della graduatoria. Infatti, solo tra la prima e la seconda giornata i biancazzurri di mister Tedino hanno raccolto due vittorie consecutive. Nella penultima partita del girone d’andata, domenica 12 dicembre, i biancocelesti hanno espugnato lo stadio “Francesco Gabrielli” di Rovigo con una rete di Amodeo su assist del giovane Mattia Baldrocco, classe 1991, anche lui arrivato quest’anno dal Padova insieme a Modou Dieng. Una vittoria importante per il morale e per la classifica, che ora risulta molto più corta in testa, il vertice sembra più vicino. La prossima gara vedrà il SandonàJesolo affrontare il Belluno in casa, penultimo in classifica, però reduce dalla boccata d’ossigeno rappresentata dalla vittoria casalinga contro il Torviscosa. Una gara dalle mille insidie, in questi casi non si devono guardare le statistiche (che dicono che il Belluno fuori casa ha vinto una volta e pareggiato due, segnando però molto, 10 gol fatti e 12 subìti), ma aggredire l’avversario e non lasciargli spazio e respiro. Modou Dieng non ha ancora trovato spazio in Prima Squadra, chissà che non possa avere un’occasione magari a risultato in ghiaccio, ma a soli diciotto anni avrà il tempo per dimostrare le sue qualità e crescere. Vanno comunque rimarcate, messe in luce e lodate quelle società come il SandonàJesolo che offrono possibilità ai giovani calciatori, anche proteggendoli.



Città di Castello Il personaggio

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Mirko Conte, il giramondo del pallone

L’esperto difensore centrale oggi presidia la zona difensiva del Città di Castello, ma non disdegna un ritorno ad Arezzo, dove vive tuttora di Riccardo Morgigno

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OMA - Mirko Conte oggi gioca nel girone E della serie D, quello dell’Italia centrale. Il Group Città di Castello è allenato dall’ex bomber di Orvieto Antonio Rizzolo (ha iniziato col 4-4-2 ora adotta il 5-3-2) affronta squadre prestigiose come Arezzo e Perugia oltre alle nuove realtà che stanno facendo molto bene come Todi, Sansepolcro ed il Castel Rigone di Passignano sul Trasimeno in provincia di Perugia, per ora primi in classifica. Città di Castello è la città natale dell’attrice e modella trapiantata a Parigi Monica Bellocci, ma anche di Silvano Ramaccioni storico dirigente accompagnatore del Perugia imbattuto nel ‘79 e poi del grande Milan di Berlusconi. Oltre 40mila abitanti (quasi come Ascoli e Siena) per una realtà al confine nord dell’Umbria a due passi dalle Marche e dalla Toscana con la Mirko Conte vicina Arezzo. Il “roscio” Conte con la maglia è nato a Tradate, a due passi da dell’Arezzo Varese il 12 agosto 1974. Ha gio- (Foto Archivio) cato con: Inter, Venezia, Piacenza, Napoli, Vicenza, Sampdoria, Messina, Arezzo e Colligiana, club biancorosso satellite del Siena: «Non pensavo di venire a giocare in Umbria, sono comunque restato a vivere ad Arezzo e chissà a gennaio potrei tornare a giocare in amaranto. La serie D ha parecchio seguito di pubblico, qui con il Group Città di Castello sono quasi tutti ragazzi del 1990 e qualcuno potrebbe essere mio figlio. Ho un contratto fino a dicembre, poi potrò scegliere se restare o cambiare squadra. Credo proprio di rimanere, ma nel calcio come nella vita non si può mai sapere e se dovessi andar via non avrei dubbi, fir-

merei ancora per l’Arezzo, oggi denominato Atletico Arezzo. Ho saputo dell’arrivo di Balbo e di nuovi soci, stanno facendo le cose per bene e vogliono riemergere dopo la caduta. Io come detto vivo ad Arezzo, una città molto accogliente, ricca e davvero deliziosa». Unione Sportiva Tiferno, questo è lo storico nome del club, in passato ha militato anche diverse stagioni nella vecchia serie C. Gli abitanti sono i castellani o anche i tifernati, dal vecchio nome della città nell’alta valle del Tevere. Mirko, stesso nome con la “kappa” come il montenegrino Vucinic della Roma, arcigno difensore centrale dai capelli rossi, è nato vicino a Milano, per quale squadra fai il tifo? «Sono dell’Inter come mio padre, ho anche fatto il raccattapalle a San Siro e mi emoziono ogni volta che penso ai miei trascorsi proprio in maglia nerazzurra». Il tuo idolo interista è stato Bergomi? «Grande capitano, ma il mio preferito era Riccardo Ferri, poi come me passato alla Samp, grande stopper con grinta da vendere». Poi l’esperienza in Laguna nel 1993/94 con gli arancioneroverdi, sesto posto in classifica alla fine del torneo di B: «Venezia è una città unica nel Mondo, mi sono fatto le ossa in cadetteria e come allenatore avevo il genovese Ventura (oggi a Bari), è stato lui a credere in me lanciandomi nel calcio. Giocavamo a tre in difesa e come compagni avevo Mazzantini (il portiere con i “ciclisti” di Inter e Perugia), Vanoli (ex meccanico di Varese poi anche Parma e Nazionale) ma anche il bomber Eupremio Carruezzo, l’ex romanista Servidei, ma anche Cerbone, Campilongo e Petrachi. In Coppa Italia facemmo benissimo eliminando la Juventus e la Fiorentina per poi perdere con l’Ancona in semifinale. I dorici di Guerini poi persero malamente la finale con la Samp di Eriksson. La Coppa è stata un’esperienza straordinaria, una cavalcata che ancora oggi mi emoziona al solo pen-

siero». Poi il ritorno all’Inter nel ‘94, a casa base, con mister Ottavio Bianchi, poi esonerato, e con Luisito Suarez in panchina. Moratti, con la Saras e i suoi denari è alle porte, ma non è ancora il presidente. Il 25 febbraio 1995 Moratti acquista ufficialmente l'Inter, che era già stata di proprietà del padre Angelo dal 1955 al 1968. Venti gettoni di presenza per Mirko Conte prima di iniziare a girovagare per lo stivale: «A Piacenza ho segnato il mio primo ed unico gol in serie A, di testa contro l’Atalanta al “Galleana”. Poi a Napoli vincemmo lo spareggio con il Cagliari di Mazzone e restammo in serie A. Poi ho seguito Mazzone a Napoli ma giocai poche gare in azzurro». È stato il primo e unico calciatore ad indossare tre maglie diverse in uno stesso campionato di Serie A: nella stagione 1997-1998 ha disputato infatti 1 partita col Piacenza, 9 col Napoli e 10 col Vicenza. Successivamente sono state modificate le regole del calciomercato per impedire che un calciatore possa effettuare più di un cambio di casacca per stagione. Fino al 2000 gioca quasi 40 partite con il Vicenza, poi Conte passa alla Sampdoria, in Serie B, con cui gioca per 4 stagioni, disputando l'ultima di queste nella massima categoria. Con i blucerchiati Conte realizza anche un gol nel derby,terminato 2-0 per la Samp. «A Genova sono stato bene, anche se mi cercò il club inglese del Portsmouth. Ho avuto Gigi Cagni come allenatore, poi arrivò Bellotto (il mister che a Venezia escluse il brasiliano Amantino Mancini). Infine ecco Novellino, grande temperamento, tosto come e più di Cagni. Le sue sfuriate negli spogliatoi facevano tremare i muri di “Marassi”». Quali sono stati i bomber che ti hanno fatto impazzire nel marcarli? «Oltre ai vari Pippo Inzaghi e Montella, dico “il cobra” Sandro Tovalieri. Quando giocavo contro di lui era sempre dura tenerlo a bada, sgusciante come pochi e lesto in zona gol. Partito dalla Roma, con Bari e Cagliari segnava reti a raffica».



Castiglione Sterilgarda Il personaggio

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Crotti: “Obiettivo salvezza” di Stefano Santini

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ASTIGLIONE DELLE STIVIERE Quattordici punti in sette partite da inizio novembre ad oggi, e una risalita decisa dal penultimo posto fino alla metà della classifica nel girone B del campionato di serie D. È la ricetta curativa di mister Roberto Crotti che ha riportato la speranza nella stagione dello Sterilgarda Castiglione, ora a quota 21 dopo 16 giornate di campionato. E pensare che senza la sconfitta rocambolesca sul proprio campo contro il Villafranca nel mercoledì dell’Immacolata, l’undici mantovano avrebbe potuto agganciarsi al treno delle migliori e abbandonare quasi definitivamente lo spauracchio retrocessione. «Siamo realisti e consapevoli dei nostri limiti e delle nostre difficoltà - dice il tecnico Roberto Crotti. Quando una squadra parte male non è mai facile recuperare, certo che con i 3 punti che abbiamo buttato via con-

tro il Villafranca ci si sarebbe allontanati in maniera decisa dalla zona rischiosa. Il nostro obiettivo però deve restare quello, la salvezza prosegue l’allenatore dello Sterilgarda - per-

Roberto Crotti (Foto Archivio)

ché per come eravamo messi non puoi andare oltre. Quando vai oltre gli obiettivi minimi vai oltre la realtà. Poi se saremo bravi a raggiunger-

lo prima tanto di guadagnato». Il successo esterno contro la Castellana nell’ultimo turno di campionato ha rilanciato lo Sterilgarda, che ora guarda con ottimismo al proseguo della stagione: «Domenica scorsa abbiamo fatto una grande prestazione di squadra, che ci dà fiducia - sottolinea Crotti - e anche dal punto di vista fisico stiamo bene. Lo sapevo che avremmo vinto domenica, per come la squadra si era allenata e per la voglia che ci aveva messo nel desiderio di riscattare quella incredibile sconfitta col Villafranca. Anche l’ambiente partecipa, la società ci premia se vede l’impegno e il pubblico con i risultati non può che avvicinarsi sempre di più». Nel prossimo turno arriva l’Insubria, mister Crotti scherza: «Di solito quando i miei figli facevano tanti gol in una partita (l’Insubria ha battuto nell’ultimo turno per 5-1 proprio il Villafranca), gli dicevo sempre di tenerne uno per la prossima e puntualmente alla gara successiva non si segnava. Speriamo accada lo stesso... A parte gli scherzi prosegue il tecnico dello Sterilgarda - non sarà un match facile, tutte le domeniche i risultati sono alterni, quelli scontati vengono stravolti, e bisogna sempre stare sul chi va là. Chi mi ha sorpreso di più tra i miei fino a oggi? Se devo fare un nome dico Mazzali, classe ’90: ha sempre giocato terzino, io l’ho spostato esterno alto e sta facendo molto molto bene».


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Tessera del Tifoso

La letteratura riguardo le dichiarazioni di dirigenti opinionisti ed ex calciatori sul provvedimento adottato per arginare la violenza negli stadi è già ampissima: proponiamo due interventi contrapposti

Sulla Tessera ci si divide: interessi o ideologia? R

dalla Redazione

OMA - «Sono assolutamente contrario a questo provvedimento. In uno Stato civile si dovrebbe salvaguardare l’incolumità delle persone e lasciare liberi i tifosi di seguire la propria squadra del cuore. Quando non si ha questa forza, si deve arrivare per forza a schedare la gente». Quando Paolo Di Canio disse queste cose, riguardo alla Tessera del tifoso alla trasmissione di Canale 5 “Chiambretti Night” noi abbiamo preso la decisione di sposare, anche se non totalmente, la tesi di Galliani e del suo: «La tessera del tifoso è un utile strumento che già oggi e ancor di più quando sarà di uso generalizzato presso tutte le società, aiuta a rendere più difficile ai “cattivi” l'ingresso negli stadi e svolge una funzione di deterrente contro la commissione di fatti violenti. La tessera non può inibire comportamenti delittuosi, né può sostituirsi alle perquisizioni, ai sistemi d’identificazione dei violenti per mezzo delle telecamere, al rigore auspicabile della legge penale». Abbiamo preso questa decisione perché Paolo Di Canio è una persona dotata di grande intelligenza. Ed è una fortuna possederla, perché così non ti mancano mai le sciocchezze da dire, mentre noi siamo solo dei poveri scemi che credono che chi non ha nulla di che preoccuparsi andrà incontro ai numerosi vantaggi che porta la Tessera del tifoso.Ve li proponiamo: 1. Agevola l’acquisto

dei titoli di accesso: la tessera può servire per la lettura elettronica dei dati personali del titolare ed è utilizzabile dal rivenditore per verificare l’identità dell’acquirente. 2. Snellisce le procedure di accesso allo stadio: ogni impianto sportivo avrà corsie dedicate ai titolari della Tessera del Tifoso, la quale potrà essere utilizzata anche per verificare la corrispondenza della titolarità del biglietto con il portatore. 3. Esenta dalle specifiche restrizioni che potrebbero essere imposte per motivi di ordine pubblico per le partite sia in casa che in trasferta. Questo vale per tutte le partite giocate in Italia. 4. Dà accesso a tutte le facilitazioni, privilegi e/o benefici che ciascuna Società sportiva proporrà ai propri clienti, previa esplicita adesione ai programmi/servizi forniti da Società Partner. 5. Rende il tifoso protagonista della propria sicurezza: con la tessera si entra in una comunità privilegiata di sostenitori ufficiali che

Adriano Galliani (Foto Archivio)

aderisce ai valori dello sport e rivendica la passione per il calcio. In più la Tessera, come riportato sul sito del Ministero dell’Interno, consente di avere percorsi preferenziali all’interno degli stadi, di avere accessi con controlli limitati, sconti su altre manifestazioni organizzate dalle società, sconti in esercizi commerciali convenzionati o per il merchandising, acquisto privilegiato di biglietti per le competizioni internazionali e per i match dell’Italia, percorsi preferenziali anche in caso di gare all’estero. Inoltre è un investimento per i club ed è un’importante opportunità per promuovere il marchio della società tra i tifosi. La tessera deve essere vissuta come un’opportunità. Sarà obbligatoria per sottoscrivere un abbonamento o per seguire la propria squadra in trasferta, ma se si vuole comunque decidere di far parte di un «club» di privilegiati, la tessera sarà utile anche per acquistare senza dover fare le file ai botteghini i biglietti per qualsiasi stadio d’Italia, godere di agevolazioni in tutta Italia, avere varchi preferenziali attraverso i quali si entrerà allo stadio solo inserendo la tessera, sconti in tutti gli esercizi convenzionati, la possibilità di acquistare più biglietti anche se la vendita è limitata a un solo tagliando a spettatore. È pur vero che alcune cose vanno riviste, ma di questo parleremo nei prossimi numeri dedicati alla Tessera del Tifoso.

Paolo Di Canio (Foto Archivio)


Serie D Regolamenti

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Il nuovo regolamento play-off dalla Redazione

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OMA - Come ogni anno vi proponiamo il regolamento della fase di post-season della Serie D: nello specifico, matureranno il diritto a partecipare alla prima fase le squadre classificate dal 2° al 5° posto in ciascuno dei rispettivi gironi con il seguente schema di abbinamenti: 2^ contro 5^ e 3^ contro 4^ in gara unica in casa della miglior classificata, fatta salva l'ipotesi per la quale la vincente e la perdente della finale di Coppa Italia si fossero qualificate per i play-off accederebbe la 6^ classificata (in questi casi gli abbinamenti dovranno tenere conto della squadra classificata al 6° posto e non considerare quella esclusa perchè ammessa di diritto).Al termine dei tempi regolamentari, qualora persistesse la parità si procederà con i tempi supplementari e poi l'accesso al turno successivo sarà determinato dal miglior piazzamento in classifica al termine del campionato. Le partite della prima fase si

disputeranno sul campo della squadra meglio classificata in campionato. Nell'ipotesi di parità tra due o più sodalizi, la relativa classifica sarà stabilita come segue: maggior numero di punto negli scontri diretti; migliore differenza reti negli stessi incontri; migliore differenza reti nell'intero campionato; maggior numero di reti segnate; migliore posizione nella classifica della Coppa Disciplina di Serie D; età media più giovane dei calciatori impiegati; in ultima istanza il sorteggio. Qualora alla conclusione del campionato si verifichino situazioni di parità fra due società classificate all'ultimo posto utile per la qualificazione dei play-off la stessa sarà determinata mediante una gara di spareggio in campo neutro, con eventuali tempi supplementari e calci di rigore. Lo stesso avviene in caso terminassero in situazioni di parità più di due squadre con lo spareggio in gara unica di spareggio tra le due squadre meglio classificate determinate in base alla classifica avulsa. Le 9 vincenti della prima fase si divideranno, dopo

apposito sorteggio, in tre gironi che daranno vita alla seconda fase dei play-off. Le migliori squadre dei triangolari, insieme alla vincente della Coppa Italia, acquisiscono il diritto a disputare le semifinali. Il procedimento di questa fase prevede il sorteggio per la squadra che dovrà riposare nella prima giornata e il riposo per la formazione vittoriosa nel primo match. Per determinare il club vincente si terrà conto: dei punti ottenuti negli incontri disputati; della migliore posizione nella classifica della Coppa Disciplina; dell'età media più giovane (calcolata nelle sole gare della seconda fase di play-off); in ultima istanza del sorteggio. La terza fase, determinata da scontri di andata e ritorno stabiliti da sorteggio, si disputerà tra le vincitrici dei triangolari e la vincente della Coppa Italia. Se quest'ultima avesse già maturato il diritto a partecipare alla Seconda Divisione della Lega Pro accederà la perdente della finale di Coppa Italia. Se così fosse per entrambe le finaliste, accederebbe di diritto la migliore seconda dei triangolari della seconda fase, tenendo conto delle stesse discriminante elencate in precedenza. Le due vincenti le gare di semifinale si sfideranno nella finalissima (quarta fase) da disputarsi in campo neutro, con l'esecuzione diretta dei calci di rigore qualora la parità dovesse persistere al termine dei 90' regolamentari.



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Repubblica di San Marino

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Sul Monte Titano raffiche di reti: trentuno in sette partite! Se non è record, poco ci manca: la Juvenes ne fa 5 alla Folgore, tra Tre Fiori e Cailungo un pari con sei gol, Tre Penne e Virtus a forza quattro su Fiorentino e Faetano di Luigi Cardarelli

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EPUBBLICA DI SAN MARINO – Giornata di emozioni e gol a valanga! L’undicesima giornata del campionato sammarinese ha regalato a tutti i tifosi titani grandissimi momenti di calcio. Il Tre Fiori, paragonabile ad uno schiacciasassi guidato da Floriano Sperindio, ha impattato 3-3 contro un ottimo Cailungo relegato purtroppo all’ultima posizione in classifica nel gruppo A. È un botta e risposta senza esclusione di colpi che inizia al 34’ con Giunta, dopo soli 6’ ristabilisce la parità Pedini del Cailungo che poi allunga con Fabbri. Si va al riposo con un sorprendente 2-1 per la squadra di Giancarlo Bacciocchi. Ci pensa però Macina del Tre Fiori al 69’ a firmare il 2-2. C’è ancora tempo per 2 gol, quello di Sossio Aruta all’85’ e a 5 minuti oltre il tempo regolamentare arriva il pareggio di Callà per il Cailungo. Una “vittoria” per il Cailungo che ha tenuto testa alla squadra più in forma di San Marino e al tempo stesso una sfida non adatta ai deboli di

cuore, come quella tra Faetano e Virtus, dove si è compiuta una vera e propria consacrazione a bomber: parliamo di Hirsch Adolfo José della Virtus che senza pensarci su troppo ha rifilato 4 gol al Faetano, tre dei quali nel primo tempo e uno dopo soli 10 minuti di gioco nella ripresa. Solo Mirco Ricci ha provato a tenere testa a José, siglando una personale doppietta negli ultimi minuti di gara (78’ e 81’). Risultati imprevedibili, come quello di Folgore/FalcianoJuvenes/Dogana finita per 5-1 a favore dei ragazzi di Luciano Mularoni. Parte subito forte la Juvenes che al 7’ e al 9’ va in rete rispettivamente con Ceci e Zaboul. Dopo circa 12 minuti dalla ripresa accorcia le distanze Cristian Protti della Folgore a cui fa eco Ceci al 59’. Chiudono le marcature Fantini al 64’ e Vannucci al 71’. Quattro soli i gol che il Tre Penne ha rifilato al Fiorentino, due reti per tempo e secondo piazzamento in classifica insieme al Murata per la squadra di mister Stafano Ceci mentre per il Fiorentino il penultimo posto diventa sempre più un problema da risolvere. Proprio il

LA CLASSIFICA DEL CAMPIONATO GRUPPO A Pennarossa Cosmos La Fiorita Juvenes/Dogana Faetano Fiorentino Cailungo

CLASSIFICA MARCATORI

Tre Fiori Murata Tre Penne San Giovanni Libertas Virtus Folgore/Falciano Domagnano

11^ GIORNATA 11-12/12/2010

Fol./Falc.-Juv./Dog. Libertas-La Fiorita Cosmos-Murata Tre Fiori-Cailungo San Giovanni-Pennarossa Tre Penne-Fiorentino Faetano-Virtus

GRUPPO A

GRUPPO B 22 21 18 14 12 7 4

Murata perde il match-ball per la seconda posizione solitaria all’inseguimento del tre Fiori: La Cosmos e Mario Fucili in 2 minuti (48’ e 50’) archiviano la gara e si regalano la seconda posizione nel girone A ad 1 solo punto dal Pennarossa primo che ha espugnato il campo del San Giovanni. La squadra di Massimiliano Venturi sembra in un’annata positiva rispetto alle scorse stagioni, i meccanismi sono ben oleati e la squadra sembra girare nel verso giusto ma domenica non ha potuto nulla contro la compagine di mister Mario Ortensi che ha vinto di misura (3-0) siglando il primo e il secondo gol al pronti-via dei due tempi di gioco: già al 1’ grazie a un guizzo di Brighi, al 46’ con Bonifazi e all’81’ con Foscoli. L’ultima gara in cartello è Libertas-La Fiorita, anche questa gara all’insegna del numero 3. Sono infatti 3 i gol che La Fiorita ha siglato, rimanendo con questi 3 punti attaccata al trenino di testa del girone A.Tutto accade nel secondo tempo con Bollini, Mottola e Parma che si altrnano al gol. Chiude Vagnetti per la Libertas.

26 18 18 16 15 12 7 4

7 Gol: Fantini (Juvenes/Dogana) 6 Gol: Montagna (Cosmos)

1-5 1-3 2-0 3-3 0-3 4-0 2-4

12^ GIORNATA 05-06/02/2010 GRUPPO B 7 Gol: Dominici (Folgore/Falciano) 6 Gol: Gatti (Murata) Aruta (Tre Fiori)

La Fiorita-Tre Penne Faetano-San Giovanni Pennarossa-Tre Fiori Fiorentino-Murata Cailungo-Folgore/Falciano Domagnano-Cosmos Juvenes/Dogana-Libertas Riposa: Virtus

RISULTATI E CLASSIFICHE DELLA COPPA TITANO 2010-2011 GRUPPO A

4^ GIORNATA 01/12/2010

GRUPPO C

GRUPPO B

Libertas-Virtus

2-2

Virtus

8

La Fiorita

7

Tre Penne

8

Murata-San Giovanni

2-2

Pennarossa

4

Faetano

4

Juvenes/Dogana

7

Domagnano-Faetano

0-1

Libertas

4

Domagnano

4

Murata

5

Tre Fiori-La Fiorita

2-2

Folgore/Falciano

1

Tre Fiori

3

San Giovanni

1

Juvenes/Dogana-Tre Penne

2-2

Cailungo

1

Cosmos

2

Fiorentino

0



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