I Borghi e le strade di Napoli

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REGAL DISPACCIO ASNA Sez. Giustizia, Sacro Regio Consiglio, Dispacci, f. 1593

I Borghi e le Arti di Napoli. I gioielli e i tessuti d’oro e d’argento dei Maestri dell’Arte

Sul progetto, che fu fatto da D. Pietro Antonio Cirillo, e Pietro Liberati per lo stabilimento di un Merco generale d’apporsi all’oro, ed all’argento che si travaglia in questo Regno, così per mezzo della Regal Segreteria di mio Carico, come per quella di Grazia e Giustizia, informato pienamente il Re de’ varj articoli contenuti in detto progetto, e della ponderata Consulta formata dalla Real Camera relativamente a’ disordini introdotti nell’Arte degli Orefici, dopo aver inteso l’avvocato del Real Patrimonio, l’intera arte rappresentata da venticinque Consoli ed Extra Consoli ed anche l’ex Console Montorio pontato anche per l’emenda degli inconvenienti considerando la Maestà Sua essersi da qualche tempo avanzati i prezzi de’ metalli , è venuta primieramente a risolvere che, con l’intervento di un Ministro della Real Camera, de’ Consoli attuali, e di ventuno Extra Consoli si faccia il saggio domandato dall’Arte per fissarsi il carato, ed il prezzo dell’Argento da lavorarsi. Ha risoluto in secondo luogo, secondo l’Arte ha proposto, che le tocche necessarie per conoscere il carato de’ lavori d’oro debbano farsi in Oro purificato coll’assistenza egualmente de’ quattro Consoli, e ventuno Extra Consoli e Governatori. Terza, vuole, che si esegua ciocchè l’Arte ha proposto, di doversi ai lavori di argento apponere tre merchi, cioè dell’Arte, del Console e del Fabbricante, per essere in ogni mancanza obbligata l’Arte a rifare al Compratore, dando alla medesima il regresso conto dei Consoli, e Fabbricanti. Quarto vuole, che i senacoli d’Oro si debbano continuare a mercare con doppia impressione di cera di Spagna: Che nelle Catene, e Laccetti si debbano saldare con un pallino di Oro schiacciato per farvisi i tre Merchi a martello; che si facciano i modelli, o siano tanti pezzi di lavoro, quanti se ne usano, per regolarsi a norma de’medesimi, le saldature necessarie, rapporto alla qualità, e quantità, e che in caso di controversia, i Consoli debbano eligere un Perito come provatore, prima di venirsi al saggio della Regia Zecca. Quinto che i Gioiellieri debbano valersi ne’ loro lavori d’Oro non meno del prezzo di ducati quindici, e resti loro proibito d’incastrare Diamanti con foglia, e Cristalli; ma che possano usare di Cristalli solamente ne’ lavori detti a giorno; che non possano ne’ lavori di Diamanti, mischiare Gergoni, e ne’ lavori di Pietre colorate, mischiare Balasci e Spinelli, ed adoperare tinta deni Rubini e foglia e tinta ne’ Smiraldi. Sesto, che i Bisciottieri possano lavorare Oro di qualunque carato, ma debbano attestare ai Consoli la qualità del carato dell’Oro, e quella segnarsi col bolino, ed indi mercarsi col Merco dell’Arte e del Fabbricante, per essere responsabile d’ogni mancanza. Settimo, vuole che a tenore della Prammatica del 1683, al § 13, de monetis, e del dispaccio del 1755 tutti gli Orefici della strada di S. Giacomo, sotto pena di ducati ducento, debbono rinnovare l’obbligo di non tener Botteghe fuori dell’attuale recinto, e che se le botteghe mancassero, debbano i Consoli assegnarle nelle strade contigue, da eseguirsi però a 4 maggio 1784. Ottavo, vuole Sua Maestà, che la elezione de’ Consoli si debba fare a otto Soggetti da nominarsi, cioè: quattro da Consoli attuali e quattro da passati, e farsene nota da presentare al Delegato, che dovrà approvarla, e trovando nominata persona inabile, dovrà far surrogare altro Soggetto da chi l’abbia nominato, il quale se per la seconda volta nomini persona pure inabile resti privo di nomina e questa si devolva al Delegato, che dovrà risolvere fra otto giorni, sicchè le Elezione per bussola generale si faccia prima della fine dell’anno; ben inteso, che non possono eligersi per Consoli i Ferianti, dovendo disimpegnare di persona le loro cariche. Nono, vuole Sua Maestà secondo l’Arte ha proposto, che in tutti gli individui dell’Arte, come sono Maestri, ed altri da impiegarsi in Offici anche del Conservatorio, debbano assolutamente farsi con ventuno Extra Consoli per voti segreti, e che lo stesso si debba praticare in tutte le occorrenze dell’Arte per evitarsi ogni inconveniente, sicchè debba eseguirsi quanto l’Arte ha proposto rispetto a tale articolo. Decimo, comanda la Sua Maestà, che la Elezione de’ Maestri si faccia da’ Consoli attuali e ventuno Extra Consoli e Governatori, precedente rigoroso esame, per voti segreti, e che anche i figli de’


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