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Ministero dello Sviluppo Economico

IPCEI CLOUD, STANZIATI 250 MILIONI DI EURO DAL MIMIT

Dal 15 marzo, imprese e organismi di ricerca selezionati potranno presentare domanda per le agevolazioni. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con avviso pubblico, ha definito il riparto delle risorse, i termini e le modalità di invio delle domande di agevolazione dell’intervento “IPCEI Cloud” (Importanti Progetti di Comune Interesse Europeo) a sostegno della realizzazione di tecnologie avanzate Cloud ed edge computing, con l'obiettivo di favorire la transizione digitale e verde.

Il provvedimento fa seguito alla Decisione della Commissione europea del 5 dicembre 2023, che ha autorizzato gli aiuti di Stato di sette paesi europei – Italia, Francia, Germania, Paesi Bassi, Polonia, Spagna e Ungheria – all’esecuzione, fino al 2031, di progetti relativi ad attività di ricerca, sviluppo e innovazione, per un ammontare complessivo di 1,2 miliardi di euro.

Agli aiuti di Stato italiani potranno accedere le imprese e gli organismi di ricerca nazionali selezionati dal Ministero, a seguito della manifestazione d’interesse.

Le risorse stanziate sono 250 milioni di euro, a valere sul PNRR “Missione 4 Componente 2 – Importanti progetti di comune interesse europeo”. Le istanze per l’accesso alle agevolazioni potranno essere presentate dal 15 marzo al 15 maggio 2024, attraverso la piattaforma informatica che sarà predisposta sul portale istituzionale del Ministero.

Le agevolazioni saranno fornite sotto forma di contributo alla spesa, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili, seguendo le condizioni stabilite dalla Commissione europea e dal PNRR.

Nel caso in cui le risorse non consentiranno il finanziamento integrale delle iniziative agevolabili, il Ministero procederà al riparto delle disponibilità adottando un criterio di proporzionalità nella determinazione degli importi di agevolazione spettanti a ciascuna istanza risultata eleggibile.

MAXI INVESTIMENTO DA 3,2 MILIARDI DI SILICON BOX IN ITALIA

Silicon Box investirà in Italia 3,2 miliardi di euro per un nuovo impianto produttivo primo nel suo genere in Unione Europea. Ad annunciarlo Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, e Byung Joon (BJ) Han, co-fondatore e CEO di Silicon Box al termine di un incontro a Palazzo Piacentini.

La società con sede a Singapore, è specializzata in tecnologie chiplet integration, advanced packaging e testing. L’attività contribuirà a soddisfare la domanda di assemblaggio di semiconduttori – principalmente nel mercato europeo – per abilitare nuove tecnologie come applicazioni di nuova generazione nel campo dell’intelligenza artificiale, calcolo ad alte prestazioni e componenti per veicoli elettrici.

L’investimento di Silicon Box si inserisce a pieno titolo nella strategia europea segnata dal Chips Act e nella strategia italiana per la microelettronica.

In Europa, Silicon Box rappresenta il tassello finora mancante per rafforzare la catena del valore, in quanto primo investimento nell’advanced backend per la produzione di chiplet. In Italia, Silicon Box rafforza ulteriormente il settore in linea con la strategia chips che vede il Paese puntare sul chips design, i nuovi materiali e l’assemblaggio avanzato.

A pieno regime l’investimento potrà generare 1.600 nuovi posti di lavoro diretti, oltre ai posti di lavoro indiretti generati sia per la costruzione della fabbrica sia a regime nel più vasto ecosistema di fornitura e logistica inerente.

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La fabbrica sarà localizzata in Nord Italia. La progettazione e la pianificazione sono già in corso, mentre per l’effettivo inizio lavori si dovrà attendere l'approvazione della Commissione Europea. Lo stabilimento sarà costruito e gestito secondo i principi net zero dell’Europa, riducendo al minimo l’impronta di carbonio e l’impatto sull’ambiente.

“I recenti sconvolgimenti globali sottolineano la necessità di costruire una catena di approvvigionamento più resiliente per i semiconduttori in Europa. Il governo mette i chip e la microelettronica al centro delle priorità strategiche” – ha dichiarato il ministro Urso. “Questa iniziativa testimonia ancora una volta che siamo in grado di attrarre gli interessi dei player tecnologici globali e che l’Italia è in corsa per ricoprire una posizione di leadership nel settore. Siamo convinti che questa nuova struttura fungerà da catalizzatore per ulteriori investimenti e innovazioni in Italia”.

“L’Italia è stata la prima scelta per la nostra espansione globale” - ha affermato il Dr. Byung Joon (BJ) Han, co-fondatore e CEO di Silicon Box. "Crediamo che l'innovazione dei nostri Paesi sia guidata da valori culturali simili, che abbracciano curiosità, passione e un instancabile impegno verso l'eccellenza".

Questa operazione di Silicon Box in Italia si inserisce nell’ambito dell’obiettivo dell’Unione Europea di recupero del 20% della capacità produttiva globale di semiconduttori entro il 2030 volto a sostenere una visione di una catena di fornitura globale di chip che sia resiliente e geograficamente equilibrata.

PNRR - PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA, COS'É E COSA OFFRE ALLE PMI

Le risorse stanziate per il PNRR sono pari a 191,5 miliardi di euro, ripartite in sei missioni:

• Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura - 40,32 miliardi

• Rivoluzione verde e transizione ecologica - 59,47 miliardi

• Infrastrutture per una mobilità sostenibile - 25,40 miliardi

• Istruzione e ricerca - 30,88 miliardi

• Inclusione e coesione - 19,81 miliardi

• Salute - 15,63 miliardi

Per finanziare ulteriori interventi il Governo italiano ha approvato un Piano Nazionale Complementare (PNC) con risorse pari a 30,6 miliardi di euro. Complessivamente, dunque, gli investimenti previsti dal PNRR e dal Fondo complementare sono pari a 222,1 miliardi di euro.

In aggiunta, il Piano promuove un’ambiziosa agenda di riforme, e in particolare, le quattro principali riguardano:

• pubblica amministrazione

• giustizia

• semplificazione

• competitività

I progetti del ministero

All’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy è titolare di 11 progetti di investimento e di un progetto di riforma, afferenti a quattro delle sei Missioni del Piano. Ogni progetto, secondo una precisa visione di politica industriale, è stato disegnato per contribuire sia alla realizzazione delle “Raccomandazioni specifiche” della Commissione europea, sia per rafforzare il potenziale di crescita del Paese.

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L’obiettivo è porre le basi per uno sviluppo duraturo e sostenibile dell’economia, garantendo la rapidità di esecuzione dei progetti attraverso una semplificazione degli strumenti in modo da favorire un aumento della produttività. Le risorse assegnate al MIMIT per l’attuazione degli investimenti ammontano a 19,648 miliardi, a cui si aggiungono 7,68 miliardi previsti dal Fondo complementare, per un totale di 27,328 miliardi.

Missione 1: Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo

I progetti nella missione “Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo” hanno l’obiettivo di favorire l’innovazione in chiave digitale, sostenendo l’infrastrutturazione del Paese e la trasformazione dei processi produttivi delle imprese.

Il Ministero punta, attraverso gli interventi afferenti a questa linea di azione, a sostenere: gli investimenti strategici nell’ambito della Transizione 4.0; i progetti innovativi per le filiere strategiche del Made in Italy; lo sviluppo del settore spaziale; il sistema della proprietà industriale.

Per le linee di intervento promosse dal MIMIT nell’ambito della Missione 1 sono stanziati complessivamente 21,528 miliardi di risorse previste dal PNRR e dal Piano Nazionale Complementare (PNC), così ripartite:

• Transizione 4.0: 13,381 miliardi PNRR + 5,08 miliardi PNC

• Competitività e resilienza delle filiere produttive: 750 milioni PNRR

• Tecnologia satellitare e economia spaziale: 1,487 miliardi PNRR + 800 milioni PNC

• Investimento nel sistema della proprietà industriale: 30 milioni PNRR

I progetti di investimento sono, inoltre, accompagnati dalla riforma sulla proprietà industriale, che mira a definire una strategia pluriennale per promuovere la cultura dell’innovazione e gli strumenti di protezione e valorizzazione della proprietà industriale.

Missione 2: Rivoluzione verde e transizione ecologica

I progetti previsti nella missione “Rivoluzione verde e transizione ecologica” hanno l’obiettivo di favorire la transizione verde del Paese puntando su energia prodotta da fonti rinnovabili, aumentando la resilienza ai cambiamenti climatici, sostenendo gli investimenti in ricerca e innovazione e incentivando il trasporto pubblico sostenibile.

Per queste linee di intervento sono stanziati complessivamente 1,25 miliardi, con l’obiettivo di rafforzare gli investimenti nelle principali filiere della transizione ecologica, anche favorendo i processi di riconversione industriale e la nuova imprenditorialità.

La misura “Rinnovabili e batterie”, per la quale è stanziato 1 miliardo di euro a valere sulle risorse PNRR, mira a sviluppare le filiere industriali nei settori fotovoltaico, eolico e delle batterie. I progetti saranno realizzati attraverso lo strumento dei contratti di sviluppo.

La crescita di startup innovative nell’ambito della transizione ecologica è supportata con un investimento di 250 milioni (fondi PNRR) per la creazione di un Green Transition Fund (GTF), gestito da CDP Venture Capital, che effettuerà investimenti nel capitale di rischio di start-up attive nei settori delle rinnovabili, dell’economia circolare, della mobilità, dell’efficienza energetica, dello smaltimento dei rifiuti, dello stoccaggio di energia e affini. Inoltre, il MIMIT è soggetto attuatore di una misura, Bus elettrici, di cui è titolare il MIT, per la quale sono stanziati 300 milioni di euro a valere sulle risorse PNRR.

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Missione 4: Istruzione e ricerca

Gli interventi del Ministero nella missione “Istruzione e ricerca” mirano a potenziare le competenze presenti nel nostro Paese e a cogliere le sfide tecnologiche e ambientali.

L’obiettivo è incrementare gli investimenti in ricerca e sviluppo, anche attraverso una migliore interazione tra il mondo delle imprese e gli enti pubblici.

Le misure previste nel Piano sono finalizzate a favorire un’efficace interazione tra mondo della ricerca e mondo produttivo, a migliorare la propensione all’innovazione delle piccole e medie imprese e la loro partecipazione a filiere strategiche per la competitività nazionale ed europea, dagli IPCEI (batterie, microelettronica, idrogeno) ai Centri di trasferimento tecnologico.

Per questi interventi sono stanziati complessivamente 2,35 miliardi di risorse previste dal PNRR, così ripartite:

• IPCEI - 1,5 miliardi PNRR

• Partenariati Horizon Europe - 200 milioni PNRR

• Finanziamento di start-up - 300 milioni PNRR

• Rifinanziamento ed estensione tematica dei Centri di trasferimento tecnologico - 350 milioni PNRR

Missione 5: Inclusione e coesione

Nell’ambito della Missione 5, Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy è titolare di un’unica misura, “Creazione di imprese femminili”, per la quale sono stanziati 400 milioni di euro a valere sulle risorse PNRR, che ha l’obiettivo di stimolare e promuovere l’imprenditorialità femminile attraverso strumenti agevolativi e campagne di comunicazione.

Il Piano Nazionale Complementare

Il Governo italiano integra e potenzia i contenuti del PNRR attraverso il Piano Nazionale Complementare (PNC) stanziando ulteriori 30,6 miliardi di risorse nazionali, disponibili in aggiunta alle sovvenzioni e ai fondi previsti nell’ambito del Recovery and Resilience Facility (RRF). Il piano è istituito attraverso il decreto-legge n. 59 del 6 maggio 2021, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 101 del 1 luglio 2021, dove sono individuate le risorse e i programmi in cui è articolato.

La complementarietà del PNC rispetto al PNRR si manifesta a livello:

• progettuale, con una integrazione delle risorse per gli interventi già previsti nel PNRR (i c.d. programmi e interventi cofinanziati);

• di missione o di componente della missione, con la previsione di ulteriori investimenti (i c.d. programmi e interventi del Piano) che contribuiscono al raggiungimento delle finalità del PNRR.

Il decreto legge individua 30 interventi, suddivisi in 24 programmi del Piano, finanziati esclusivamente dal PNC, e dunque a carico del bilancio dello Stato e 6 programmi cofinanziati con il PNRR, ossia già previsti nel PNRR e per i quali il PNC prevede risorse aggiuntive.

Il MIMIT è titolare dei due seguenti interventi nell’ambito del Piano complementare:

• Polis: 800 milioni di euro;

• Accordi per l’innovazione: 1 miliardo di euro.

Inoltre, il PNC co-finanzia con risorse nazionali due interventi a titolarità MIMIT già finanziati dal PNRR: Transizione 4.0 e Tecnologia satellitare e economia spaziale.

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KNOWLEDGE SHARE 2.0

Knowledge Share è un progetto congiunto del Ministero delle Imprese e del Made In Italy – Ufficio Brevetti e Marchi (MIMIT – UIBM), Associazione Netval e Politecnico di Torino, che vuole rappresentare per le imprese italiane il punto d’incontro con la conoscenza sviluppata dalla ricerca universitaria e dei Centri di Ricerca, che può essere oggetto di applicazione concreta. Ad oggi è la più grande piattaforma a livello nazionale dedicata alla valorizzazione della ricerca pubblica. Il portale è nato con l’obiettivo di rendere disponibili in modo chiaro e comprensibile informazioni relative a progetti che rappresentano l’eccellenza del know-how scientifico delle Università italiane e dei Centri di Ricerca, al fine di risolvere le principali criticità legate al processo di trasferimento tecnologico e di fornire uno strumento consolidato per canalizzare e semplificare le interazioni tra mondo della ricerca, quello delle imprese e degli investitori.

L’accesso è gratuito e aperto a tutte le grandi imprese, le PMI, i fondi di investimento, gli acceleratori e gli incubatori italiani ed esteri ed avviene previa registrazione. Attraverso la registrazione alla piattaforma gli utenti avranno la possibilità di interagire con il team di progetto, accedere ai contenuti relativi ai progetti pubblicati, inviare richieste di contatto per tecnologie e realtà di loro interesse da cui potranno nascere eventuali collaborazioni e sinergie. La piattaforma KS 2.0 rinnova l'obiettivo di ottimizzare il contatto tra Ricerca e tessuto imprenditoriale ma con esperienza utente e contenuti nuovi e in costante aggiornamento.

Tra le grandi novità infatti, la sezione brevetti è stata affiancata da quelle delle Start-Up e Spin-Off: implementazione di grande risalto soprattutto per il mondo dell’innovazione attuale. Non solo, per agevolare l'utente nella ricerca dei progetti, KS 2.0 usufruisce dell'IA per migliorare il "match" tra ciò che si sta cercando e i progetti presenti in piattaforma. Oltre ad ulteriori implementazioni della piattaforma, l'obiettivo del progetto KS è quello di poter replicare il modello della piattaforma KS 2.0 a livello internazionale attraverso dei progetti scalabili e replicabili. Un punto di arrivo a cui si sta lavorando per generare impatto attraverso un vero e proprio ecosistema, oltre a quello già esistente grazie alla community di KS in Italia.

Knowledge Share è stata riconosciuta come best practises dall’Unione Europea: https://ec.europa.eu/researchand-innovation/en/research-area/industrial-research-and-innovation/eu-valorisation-policy/knowledgevalorisation-platform/repository/promoting-ip-valorisation-through-ip-platform-knowledge-share-run-nationalnetwork-netval La piattaforma è un progetto finanziato all’interno del PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA, MISSIONE 1 “DIGITALIZZAZIONE, INNOVAZIONE COMPETITIVITÀ, CULTURA E TURISMO” - COMPONENTE 2 “DIGITALIZZAZIONE, INNOVAZIONE E COMPETITIVITÀ NEL SISTEMA PRODUTTIVO” – INVESTIMENTO 6 “SISTEMA DELLA PROPRIETÀ INDUSTRIALE” FINANZIATO DALL’UNIONE EUROPEA – NEXTGENERATIONEU, grazie al supporto ed alla collaborazione del MIMIT.

L'iniziativa è stata un'occasione unica per presentare le nuove funzionalità e i nuovi contenuti della piattaforma, con un focus particolare sulla sezione dedicata agli Spin-Off di Università, Centri di Ricerca e IRCCS – Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, elemento di grande risonanza nell'attuale panorama dell'innovazione.

L'evento, aperto al pubblico, ha ospitato una varietà di partecipanti provenienti da ambiti diversi, con la presenza di rappresentanti delle imprese, del mondo degli investimenti, delle istituzioni e della ricerca pubblica. Tra gli ospiti illustri, il Vice Ministro Valentino Valentini, che ha contribuito ad enfatizzare l'importanza di Knowledge Share 2.0 nel contesto dell'innovazione e del trasferimento tecnologico in Italia come parte integrante della forza del Made in Italy.

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«L'innovazione è fondamentale per lo sviluppo competitivo delle imprese ed è al centro dell’agenda politica del governo». - commenta Valentino Valentini, Vice Ministro del Ministero delle Imprese e del Made in Italy – che continua: «Le strutture di ricerca del Paese assicurano la disponibilità di una materia prima (l’innovazione) che, ancorché immateriale, è fondamentale per i percorsi di crescita e sviluppo imprenditoriale ma occorre fare in modo che i risultati della ricerca siano inseriti in processi di valorizzazione che possano consentire di portare sul mercato tutto il patrimonio innovativo disponibile. In quest'ottica la piattaforma Knowledge Share 2.0strumento informativo unico al mondo, citato anche come “best practice” dalla Commissione Europea – è uno strumento utile e potente che, sono certo, imprese e investitori sapranno sfruttare al meglio».

Knowledge Share (KS), è una piattaforma digitale che permette a imprese, investitori e innovatori di ogni provenienza di settore, di conoscere ed entrare in contatto con le migliori tecnologie, Start-Up e Spin-Off provenienti dal mondo della ricerca, per sviluppare insieme prodotti e servizi innovativi, che possano contribuire al benessere sociale attraverso l’evoluzione scientifica tecnologica.

Un progetto, KS, dell’Associazione Netval in collaborazione con il Ministero delle Imprese e del Made In Italy – Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (MIMIT – UIBM) e nato da un’idea del Politecnico di Torino, finanziato nell'ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Questo investimento, parte del progetto dell’Unione europea – NEXTGENERATIONEU, promette di contribuire significativamente al progresso tecnologico e digitale e all'innovazione in Italia.

«Fin dalla sua nascita Netval si è fatta promotrice dello sviluppo e della crescita economica del sistema Paese, attraverso attività di formazione, networking e sostegno alle istituzioninazionali, in materia di valorizzazione della ricerca» – afferma l’Ing. Giuseppe Conti, Presidente Netval e Direttore Generale IUSS Pavia. «Knowledge Share, nello specifico, è un caso di successo italiano: best practice fortemente riconosciuta anche all’estero e che può aiutare concretamente le nostre imprese e istituzioni accademiche e di ricerca a collaborare più efficientemente. Siamo molto orgogliosi e grati di poter servire i nostri associati e tutta la nazione contribuendo a questo importante progetto».

L'Associazione Netval, rappresentante il network italiano degli uffici di Trasferimento Tecnologico e Terza Missione della ricerca pubblica, insieme alla Fondazione Giuseppina MAI di Confindustria, hanno svolto un ruolo fondamentale nell'organizzazione dell'evento, coinvolgendo attivamente i rispettivi ecosistemi anche attraverso un ciclo di sessioni online e in presenza. Il Comitato Scientifico, composto da rappresentanti di associazioni e realtà di riferimento nel sostegno all'innovazione, ha contribuito a definire l'agenda e il format dell'evento, garantendo una discussione approfondita e stimolante.

L'evento ha incluso momenti di grande interesse, tra cui la presentazione della piattaforma "KS 2.0" e sessioni verticali dedicate a casi virtuosi di successo della piattaforma e del progetto Knowledge Share insieme con interventi dedicati a strumenti di finanziamento dedicati a realtà - come Spin-off e Start-up – che muovono i loro primi passi nel mercato dell’innovazione.

Ne è un esempio il progetto relativo ai “Materiali da costruzione da fanghi da segagione”. Portato sul palco dell’evento di lancio di KS 2.0, che rappresenta un caso riuscito di contatto tra la Ricerca pubblica – Politecnico di Torino nello specifico – e una realtà imprenditoriale – Marazzato, punto di riferimento nell’industria della gestione e smaltimento di rifiuti e di materie prime seconde (MPS). Dalla partnership tra l’Ateneo torinese e il

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player vercellese nasce infatti un percorso di ricerca e sviluppo per implementare progetti e tecnologie sulla trasformazione di scarti e fanghi da segagione in materiali da costruzione, ma anche complementi per l’arredo e il design in un’ottica di circolarità e sostenibilità, che sta progressivamente coinvolgendo anche altre imprese più piccole della filiera estrattiva.

La giornata si è conclusa tra momenti e opportunità di networking, con incontri B2B. Knowledge Share 2.0 si conferma come uno strumento chiave nel connettere la ricerca con le esigenze concrete delle imprese, sostenendo la crescita e l'innovazione del panorama italiano.

IMPRESE: 50 MILIONI DI EURO PER IL RILANCIO DEL TERRITORIO DEI COMUNI DELLE REGIONI EMILIA-ROMAGNA, TOSCANA E MARCHE INTERESSATI DAGLI EVENTI ALLUVIONALI

DI MAGGIO 2023

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, in attuazione dell’Accordo di programma sottoscritto con le Regioni Emilia-Romagna, Toscana e Marche, ha pubblicato l’Avviso pubblico contenente le modalità e i termini di presentazione delle domande di agevolazione per la realizzazione di iniziative imprenditoriali finalizzate agli interventi di riconversione e riqualificazione produttiva dei Comuni interessati dagli eventi alluvionali del maggio 2023.

La misura prevede lo stanziamento di 50 milioni di euro per il rafforzamento del tessuto produttivo locale, per la salvaguardia dei lavoratori e l’attrazione di nuovi investimenti.

Le domande per richiedere gli incentivi, previsti nel quadro della riforma della legge 181/89, possono essere presentate da imprese già costituite in forma di società di capitali, cooperative, società consortili e reti di imprese dal 26 marzo al 28 maggio.

I Comuni delle regioni coinvolte sono:

- Argenta (limitatamente alla frazione di Campotto e Lavezzola) in provincia di Ferrara;

- Bologna (limitatamente alla frazione di Paleotto), Borgo Tossignano, Budrio (limitatamente alla frazione di Prunaro, Vedrana e Vigorso), Casalfiumanese, Castel del Rio, Castel Guelfo di Bologna (limitatamente alla località di capoluogo ovest), Castel Maggiore (limitatamente alla frazione di Castello), Castel San Pietro Terme (limitatamente alle frazioni di Gaiana e Montecalderaro, Molino Nuovo e Gallo Bolognese, capoluogo parco Lungo Sillaro), Castenaso (limitatamente alla frazione di Fiesso, Laghetti Madonna di Castenaso, XXV Aprile), Dozza (limitatamente al capoluogo), Fontanelice, Imola (limitatamente alle frazioni di San Prospero, Giardino, Spazzate Sassatelli, Sasso Morelli, Montecatone, Ponticelli, Pieve di Sant’Andrea, Sesto Imolese, Ponte Massa, Tremonti, Autodromo Codrignanese), Loiano, Medicina (limitatamente alle frazioni di Villa Fontana, Sant’Antonio, Portonovo, Fiorentina, Buda, Fossatone, Crocetta, Fantuzza, Ganzanigo, San Martino, Via Nuova), Molinella (limitatamente alle frazioni di Selva Malvezzi e San Martino in Argine), Monghidoro, Monte San Pietro (limitatamente alle frazioni di Monte San Giovanni, Calderino, Loghetto, Amola), Monterenzio, Monzuno, Mordano, Ozzano dell’Emilia (limitatamente alle frazioni di Quaderna zona industriale, Ciagniano, Settefonti, Montearmato, Cà del Rio, Molino del Grillo, Noce Mercatale), Pianoro (limitatamente alle frazioni di Paleotto, Botteghino, Livergnano), San Benedetto Val di Sambro (limitatamente alle frazioni di Bacucco, Ca’ Nova Galeazzi e Molino della 6 Valle), San Lazzaro di Savena (limitatamente alle frazioni di Ponticella, Farneto, Pizzocalvo, Borgatella di Idice e Cicogna), Sasso Marconi (limitatamente alle frazioni di Mongardino e Tignano), Valsamoggia (limitatamente alle frazioni di Savigno, Monteveglio e Castello di Serravalle), in provincia di Bologna;

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- Bagno di Romagna, Bertinoro, Borghi, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Cesena, Cesenatico, Civitella di Romagna, Dovadola, Forlì, Forlimpopoli, Galeata, Gambettola, Gatteo, Longiano, Meldola, Mercato Saraceno, Modigliana, Montiano, Portico e San Benedetto, Predappio, Premilcuore, Rocca San Casciano, Roncofreddo, San Mauro Pascoli, Santa Sofia, Sarsina, Savignano sul Rubicone, Sogliano al Rubicone, Tredozio, Verghereto, in provincia di Forlì-Cesena;

- Alfonsine, Bagnacavallo, Bagnara di Romagna, Brisighella, Casola Valsenio, Castel Bolognese, Cervia, Conselice, Cotignola, Faenza, Fusignano, Lugo, Massa Lombarda, Ravenna, Riolo Terme, Russi, Sant’Agata sul Santerno, Solarolo, in provincia di Ravenna;

- Montescudo, Casteldelci, Sant’Agata Feltria, Novafeltria, San Leo, in provincia di Rimini;

- Fano, Gabicce Mare, Monte Grimano Terme, Montelabbate, Pesaro, Sassocorvaro Auditore, Urbino, in provincia di Pesaro e Urbino;

- Firenzuola, Marradi, Palazzuolo sul Senio, Londa, in provincia di Firenze.

Le iniziative imprenditoriali devono prevedere programmi di investimento con spese ammissibili di importo non inferiore a 1 milione di euro. Le agevolazioni saranno concesse nella forma del contributo in conto impianti, dell’eventuale contributo diretto alla spesa e del finanziamento agevolato, alle condizioni ed entro i limiti delle intensità massime di aiuto previste dal “Regolamento GBER”.

Gli sportelli per la presentazione delle domande sono gestiti da Invitalia per conto del Ministero. In data 30 novembre 2023 è stato sottoscritto tra Ministero delle imprese e del made in Italy, Regione EmiliaRomagna, Regione Toscana, Regione Marche e Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.a. – Invitalia, un Accordo di programma finalizzato al rilancio delle attività imprenditoriali, alla salvaguardia dei livelli occupazionali, al sostegno dei programmi di investimento nel territorio dei Comuni delle Regioni Emilia-Romagna, Toscana e Marche interessati dagli eventi alluvionali verificatisi a partire dal 1° maggio 2023. L’Accordo di Programma, registrato dalla Corte dei Conti in data 04/01/2024 n.6, ha validità temporale di 36 mesi sino al 30 novembre 2026.

Con la circolare direttoriale 13 febbraio 2024, n. 367, è stato pubblicato l’Avviso pubblico per la selezione di iniziative imprenditoriali nei territori delle Regioni Emilia-Romagna, Toscana e Marche interessati dagli eventi alluvionali verificatisi a partire dal 1° maggio 2023 tramite ricorso al regime di aiuto di cui alla legge n. 181/1989. La misura, in sintesi, promuove la realizzazione di una o più iniziative imprenditoriali nei territori delle Regioni Emilia-Romagna, Toscana e Marche interessati dagli eventi alluvionali verificatisi a partire dal 1° maggio 2023, finalizzate al rafforzamento del tessuto produttivo locale e all’attrazione di nuovi investimenti.

L’ammontare delle risorse finanziarie disponibili ai fini della concessione delle agevolazioni è pari ad euro 50.000.000,00, a valere sulle risorse della legge n. 181/1989. Le domande di accesso alle agevolazioni potranno essere presentate all’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa S.p.a. – Invitalia, secondo le modalità e i modelli indicati nell’apposita sezione dedicata alla legge n. 181/1989 del sito internet dell’Agenzia medesima (www.invitalia.it) a partire dalle ore 12.00 del 26/03/2024 fino alle ore 12.00 del 28/05/2024.

Le domande sono avviate alla fase di valutazione istruttoria secondo l’ordine conseguito in graduatoria. Le domande valutate positivamente saranno ammesse alle agevolazioni fino a concorrenza delle risorse disponibili.

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VOUCHER PER CONSULENZA IN INNOVAZIONE – SECONDO SPORTELLO

Cos’è

La misura Voucher per consulenza in innovazione è l’intervento che, in coerenza con il Piano nazionale “Impresa 4.0”, sostiene i processi di trasformazione tecnologica e digitale delle PMI e delle reti di impresa di tutto il territorio nazionale attraverso l’introduzione in azienda di figure manageriali in grado di implementare le tecnologie abilitanti previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0, nonché di ammodernare gli assetti gestionali e organizzativi dell’impresa, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali.

La dotazione finanziaria è pari a 75 milioni di euro.

A chi si rivolge

Possono beneficiare delle agevolazioni di cui al Voucher per consulenza in innovazione le imprese operanti su tutto il territorio nazionale che risultino possedere, alla data di presentazione della domanda nonché al momento della concessione del contributo, i requisiti di seguito indicati:

• qualificarsi come micro, piccola o media impresa ai sensi della normativa vigente;

• non rientrare tra le imprese attive nei settori esclusi dall’articolo 1 del Regolamento UE n. 1407/2013 della Commissione, del 18 dicembre 2013 “De Minimis”;

• avere sede legale e/o unità locale attiva sul territorio nazionale e risultare iscritte al Registro delle imprese della Camera di commercio territorialmente competente;

• non essere destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi dell’articolo 9, comma 2, del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231 e risultare in regola con il versamento dei contributi previdenziali;

• non essere sottoposte a procedura concorsuale e non trovarsi in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente ai sensi della normativa vigente;

• non aver ricevuto e successivamente non rimborsato o depositato in un conto bloccato aiuti sui quali pende un ordine di recupero, a seguito di una precedente decisione della Commissione Europea che dichiara l’aiuto illegale e incompatibile con il mercato comune.

Possono inoltre beneficiare del Voucher anche le reti d’impresa composte da un numero non inferiore a tre PMI in possesso dei requisiti descritti, purché il contratto di rete configuri una collaborazione effettiva e stabile e sia caratterizzato dagli elementi di cui all’articolo 2, comma 2, del decreto 7 maggio 2019.

Spese ammissibili

Si considerano ammissibili al contributo le spese sostenute a fronte di prestazioni di consulenza specialistica rese da un manager dell’innovazione qualificato, indipendente e inserito temporaneamente, con un contratto di consulenza di durata non inferiore a nove mesi, nella struttura organizzativa dell’impresa o della rete.

Per manager dell’innovazione qualificato e indipendente si intende un manager iscritto nell’apposito elenco costituito dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy oppure indicato, a parità di requisiti personali e professionali, da una società iscritta nello stesso elenco e che risulti indipendente rispetto all’impresa o alla rete che fruisce della consulenza specialistica.

La consulenza deve essere finalizzata a indirizzare e supportare i processi di innovazione, trasformazione tecnologica e digitale delle imprese e delle reti attraverso l’applicazione di una o più delle tecnologie abilitanti previste dal Piano nazionale impresa 4.0 individuate tra le seguenti: • big data e analisi dei dati;

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• cloud, fog e quantum computing;

• cyber security;

• integrazione delle tecnologie della Next Production Revolution (NPR) nei processi aziendali, anche e con particolare riguardo alle produzioni di natura tradizionale;

• simulazione e sistemi cyber-fisici;

• prototipazione rapida;

• sistemi di visualizzazione, realtà virtuale (RV) e realtà aumentata (RA);

• robotica avanzata e collaborativa;

• interfaccia uomo-macchina;

• manifattura additiva e stampa tridimensionale;

• programmi di open innovation.

Gli incarichi manageriali possono inoltre indirizzare e supportare i processi di ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali, attraverso:

• l’applicazione di nuovi metodi organizzativi nelle pratiche commerciali, nelle strategie di gestione aziendale, nell’organizzazione del luogo di lavoro, a condizione che comportino un significativo processo di innovazione organizzativa dell’impresa;

• l’avvio di percorsi finalizzati alla quotazione su mercati regolamentati o non regolamentati, alla partecipazione al Programma Elite, all’apertura del capitale di rischio a investitori indipendenti specializzati nel private equity o nel venture capital, all’utilizzo dei nuovi strumenti di finanza alternativa e digitale quali, a titolo esemplificativo, l’equity crowdfunding, l’invoice financing, l’emissione di minibond.

Le specifiche circa contenuto e finalità delle prestazioni consulenziali, nonché durata e compenso, devono risultare da un contratto di consulenza sottoscritto dalle parti successivamente alla data di presentazione della domanda di ammissione al contributo.

Agevolazioni

L’agevolazione è costituita da un contributo in forma di voucher concedibile in regime “de minimis” ai sensi del Regolamento (UE) n. 1407/2013. Il contributo massimo concedibile è differenziato in funzione della tipologia di beneficiario:

• Micro e piccole: contributo pari al 50% dei costi sostenuti fino ad un massimo di 40 mila euro

• Medie imprese: contributo pari al 30% dei costi sostenuti fino ad un massimo di 25 mila euro

• Reti di imprese: contributo pari al 50% dei costi sostenuti fino ad un massimo di 80 mila euro

Con decreto direttoriale 5 febbraio 2024 è stato definito, sulla base dell’ordine cronologico di presentazione delle istanze, dell’ammontare delle risorse finanziarie disponibili e dell’applicazione delle riserve previste nell’ambito dell’intervento, l’elenco delle domande di agevolazione che risultano finanziabili, di quelle in approfondimento istruttorio e di quelle che non trovano copertura.

FONDO IPCEI, DISPOSIZIONI INERENTI ALLA DISCIPLINA DEI PROGETTI, VARIAZIONI SOGGETTIVE

Con la presente sono disciplinati i casi di progetti destinatari delle agevolazioni del Fondo IPCEI per i quali, a seguito dell’autorizzazione europea degli aiuti di Stato, intervengano variazioni conseguenti a operazioni

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straordinarie dell’assetto aziendale (fusione/incorporazione, scissione, conferimento o cessione di ramo d’azienda, con esclusione dell’affitto di ramo d’azienda), che comportino la variazione di titolarità del progetto da agevolare o agevolato dal Ministero delle imprese e del made in Italy (il Ministero).

La presente enuncia le disposizioni applicabili, tenuto conto degli orientamenti vigenti in materia di aiuti di Stato, dei relativi indirizzi diramati dalla Commissione europea e raccogliendo le evidenze della prassi applicativa maturata dal Ministero nell’attuazione delle operazioni del Fondo IPCEI. Per quanto non espressamente disciplinato dalla presente, si rinvia alle norme di carattere generale, alle deliberazioni degli organi competenti e alle disposizioni di attuazione applicabili.

Obblighi di informativa

A norma dell'articolo 108, paragrafo 3, del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, gli Stati membri devono comunicare preventivamente alla Commissione europea i progetti diretti, tra l’altro, a modificare aiuti di Stato, compresi gli aiuti per gli importanti progetti di comune interesse europeo (IPCEI) di cui all’articolo 107, paragrafo 3, lettera b).

A tal fine, come previsto dai decreti ministeriali di attivazione degli interventi del Fondo IPCEI, al verificarsi di variazioni che interessino operazioni straordinarie dell’assetto aziendale (quali: fusione/incorporazione, scissione, conferimento o cessione di ramo d’azienda), il Soggetto beneficiario deve darne tempestiva comunicazione al Ministero, con una argomentata relazione corredata di idonea documentazione. Laddove la variazione intervenga antecedentemente all’autorizzazione degli aiuti di Stato, rimangono fermi l’obbligo di preventiva informativa alla Direzione generale per la politica industriale, la riconversione e la crisi industriale, l’innovazione, le PMI e il made in Italy (DGIND) del Ministero, competente per la notifica degli aiuti, e le relative prerogative in merito della Commissione europea.

Per le variazioni che intervengano in tutte le diverse fasi successive all’autorizzazione dell’aiuto, sia antecedentemente che successivamente alla domanda e/o alla concessione delle agevolazioni, i beneficiari interessati dalla variazione soggettiva sono tenuti a: 1. darne immediata comunicazione alla Direzione generale per gli incentivi alle imprese (DGIAI) del Ministero, in qualità di autorità competente per la fase di attuazione dell’iter agevolativo, attraverso gli strumenti resi disponibili ed indicati sulla pagina dedicata del sito ministeriale, producendo:

• a. richiesta di subentro nella titolarità delle agevolazioni firmata dal legale rappresentante o procuratore speciale, con attestazione di idoneità dei requisiti ed eleggibilità alle agevolazioni e recante l’assunzione dei relativi obblighi ed impegni nella conduzione del progetto agevolato per il conseguimento degli obiettivi previsti ai fini della concessione delle agevolazioni medesime in relazione al progetto autorizzato;

• b. relazione informativa recante la descrizione dei contenuti dell’operazione – in cui venga spiegata la variazione effettuata, le motivazioni della stessa e gli impatti sulle attività del progetto – e le evidenze inerenti al mantenimento delle agevolazioni e agli impatti sull’esecuzione del progetto, comprovante il rispetto dei contenuti esposti al successivo paragrafo 3.1 e successivi;

• c. idonea documentazione comprovante gli atti dell’operazione societaria e le registrazioni formali del caso (a titolo di esempio: copia dei verbali dell’organo di controllo, delibere, visure camerali, contratti di cessione, atti etc.), nei quali devono essere esplicitati gli estremi di identificazione del progetto agevolato (titolo e/o CUP e/o n. progetto e/o n. e data del decreto di concessione, ecc.);

• d. se del caso, un aggiornamento della documentazione di progetto, recante tutti gli elementi informativi e quanto altro ritenuto utile alla valutazione;

• e. documentazione a corredo attestante la capacità economico-finanziaria del nuovo Soggetto alla realizzazione del progetto.

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2. riferirne nei prospetti di reportistica e monitoraggio dell’iniziativa previsti a livello nazionale ed europeo; 3. dare opportuna informazione dell’eventuale cambio di titolarità in sede di coordinamento con gli organi di governo e di supervisione dell’IPCEI.

Il vincolo informativo trova applicazione per tutte le tipologie di beneficiari degli interventi del Fondo IPCEI e, pertanto, grava anche sugli organismi di ricerca beneficiari. Per tali soggetti, in quanto destinatari delle agevolazioni del Fondo IPCEI al di fuori del campo di applicazione della normativa europea sugli aiuti di Stato nel rispetto delle condizioni previste dalla vigente Disciplina per ricerca e sviluppo, non ricorrono i vincoli di informativa agli organi di governo e supervisione del progetto integrato e la successiva valutazione di competenza della Commissione europea in relazione agli aiuti di cui all’articolo 107, paragrafo 3, lettera b). Rimangono ferme le valutazioni di competenza del Ministero in relazione all’iniziativa agevolata e al rispetto delle condizioni per il finanziamento della stessa. Per tali soggetti, le condizioni esposte ai paragrafi 3.1 e successivi della presente sono da garantirsi in quanto applicabile a tale categoria di beneficiari.

Nei casi di variazioni intervenute antecedentemente o nelle more dell’apertura dei termini di presentazione delle istanze di agevolazione, la documentazione di cui al punto 1) del paragrafo 2.4 è allegata all’istanza sottoposta al Ministero per la concessione delle agevolazioni.

Condizioni applicative

La variazione di titolarità del progetto conseguente all’operazione straordinaria dell’assetto aziendale (fusione/ incorporazione, scissione, conferimento o cessione di ramo d’azienda, con esclusione dell’affitto di ramo d’azienda) deve assicurare la sussistenza delle condizioni di ammissibilità previste dalla normativa, e l’assunzione degli obblighi ed impegni previsti per la concessione e il mantenimento delle agevolazioni. Nei casi in cui cambi lo status di un’impresa destinataria degli aiuti di Stato a norma dell’articolo 107, paragrafo 3, lettera b), anche per effetto di variazioni conseguenti a operazioni straordinarie relative all’assetto aziendale, non c’è bisogno in principio di una nuova valutazione di compatibilità del progetto, a meno che la variazione non abbia effetto sulle condizioni di eleggibilità e compatibilità degli aiuti di Stato con il mercato interno.

Sono da garantirsi il rispetto dei requisiti soggettivi previsti dal decreto interministeriale e dai decreti di attivazione, con particolare riguardo ai contenuti soggettivi di eleggibilità agli aiuti di Stato verificati in sede autorizzativa, previsti dalla Comunicazione IPCEI1 e dalla normativa europea applicabile, ivi comprese le condizioni di esclusione delle imprese in difficoltà quali definite dagli orientamenti sul salvataggio e la ristrutturazione, e delle imprese destinatarie di un ordine di recupero pendente per effetto di una precedente decisione della Commissione che dichiara gli aiuti illegali e incompatibili con il mercato interno.

Il soggetto subentrante deve garantire il possesso di caratteristiche tecniche, economiche e finanziarie idonee per lo svolgimento delle attività progettuale e il conseguimento dei relativi risultati e ricadute. A tal fine, all’atto dell’informativa, è fornita evidenza sull’idoneità delle caratteristiche tecniche, economiche e finanziarie del soggetto allo svolgimento dell’iniziativa, sull’eleggibilità alle agevolazioni e sulla sussistenza delle condizioni di compatibilità degli aiuti di Stato con il mercato interno.

Nel caso di scissione, conferimento o cessione di ramo d’azienda, l’oggetto della scissione/conferimento/ cessione deve essere di per sé almeno un insieme di risorse umane, di beni strumentali e di eventuali rapporti di consulenza in essere, già organicamente finalizzato alla realizzazione del progetto agevolato, autonomamente idoneo a consentire la continuazione del progetto stesso. In assenza di tali requisiti, l’operazione non può

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essere considerata ammissibile.

Nel caso di scissione, conferimento o cessione di ramo d’azienda, oltre al relativo atto, che deve riportare quanto già indicato precedentemente, deve essere fornita una specifica dichiarazione di rinuncia alle agevolazioni da parte del soggetto beneficiario originario (società cedente ovvero oggetto della scissione).

Per quanto attiene ai contenuti dell’iniziativa, rimane fermo il rispetto delle condizioni previste per la realizzazione del progetto e per il conseguimento dei risultati dello stesso. Nella realizzazione del progetto deve essere garantita la conformità alle attività e agli obiettivi del project portfolio approvato in sede di notifica ed autorizzazione degli aiuti di Stato, assicurando il rispetto dei massimali di agevolazione approvati e la perdurante coerenza del progetto individuale con il “progetto integrato”, nonché il rispetto del cronoprogramma delle attività previste anche in ordine agli obblighi derivanti dalle fonti di finanziamento impiegate.

Non sono ammesse in principio modifiche e variazioni al progetto approvato. Le eventuali modifiche e rimodulazioni, che siano necessarie ed implicate dalla variazione di titolarità, non devono introdurre variazioni significative ai contenuti, agli obiettivi e alle modalità attuative oggetto dell’autorizzazione della Commissione europea. Il beneficiario è tenuto ad assicurare che ogni modifica intervenuta non altera in alcun modo l’architettura e la coerenza del progetto integrato europeo, e le eventuali modifiche devono essere adeguatamente rappresentate. A tal fine, all’atto di informativa al Ministero, il Soggetto beneficiario è tenuto a produrre idonea evidenza nella relazione accompagnata e, se del caso, idonea documentazione che comprovi per quanto di competenza, Comunicazione della Commissione europea 2014/C 188/02 del 20 giugno 2014, come modificata e prorogata dalla Comunicazione 2020/C 224/02 che trova applicazione dal 1° luglio 2014 al 31 dicembre 2021, e Comunicazione C(2021) 8481 final del 25 novembre 2022, che trova applicazione su tutte le misure di aiuto notificate sulle quali la Commissione europea è chiamata a decidere a partire dal 1° gennaio 2022 anche qualora i progetti siano stati notificati prima di tale data.

L’invarianza del progetto autorizzato agli aiuti di Stato, delle condizioni, risultati e ricadute dello stesso, nei termini di quanto giudicato compatibile con il mercato interno dalla Commissione europea.

È assicurato dal beneficiario il mantenimento dei presupposti di necessità e proporzionalità dell'aiuto, l’assenza/ prevenzione di indebite distorsioni della concorrenza e la conformità alle condizioni sottostanti positivamente valutate riferibili al progetto in esame, secondo le previsioni della Comunicazione IPCEI in coerenza a quanto verificato in sede autorizzativa. Con riguardo alle caratteristiche e all’impatto finanziario dell’operazione, sono fornite le idonee evidenze aggiornate relative al computo dell’agevolazione spettante, sulla base del deficit di finanziamento nel caso degli aiuti di Stato.

Procedura valutativa

Ricevuta l’informativa inerente alla variazione, il Ministero svolge un’attività istruttoria sull’operazione volta a verificare, in capo al soggetto subentrato nell’attività, alla data di efficacia giuridica dell’operazione societaria, la sussistenza delle condizioni di ammissibilità previste dalla normativa, nonché a fornire una preliminare valutazione sull’idoneità delle caratteristiche tecniche, economiche e finanziarie del soggetto e sulla sussistenza di eventuali impatti sulle condizioni di eleggibilità e compatibilità degli aiuti di Stato con il mercato interno. Il Ministero, per lo svolgimento delle attività istruttorie e valutative summenzionate, può avvalersi del contributo di un esperto esterno, nominato ai sensi dell’art. 6, comma 9, del Decreto interministeriale 21 aprile 2021.

In riferimento alle valutazioni delle caratteristiche tecniche, economiche e finanziarie, l’attività istruttoria è volta, tra l’altro, a confermare, in capo al soggetto subentrato nell’attività, la capacità tecnico-organizzativa necessaria

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per realizzare il progetto di ricerca e sviluppo con risorse interne, da valutare sulla base delle competenze e delle esperienze del soggetto stesso rispetto al settore/ambito in cui il progetto ricade, e la qualità delle collaborazioni attivate e/o da attivare. Al termine delle suddette operazioni, la DGIAI trasmette gli esiti della propria valutazione alla DGIND, per la relativa informativa alla Commissione europea, ai fini della successiva presa d’atto ovvero validazione della Commissione in relazione agli aiuti di Stato interessati.

Laddove l’operazione introduca una variazione dello status dell’impresa, rispetto ad esempio al perimetro dell’impresa destinataria degli aiuti di Stato ovvero alle condizioni di eleggibilità e compatibilità valutate.

PORTALE INCENTIVI.GOV.IT, OLTRE 1000 GLI INCENTIVI PUBBLICATI

Tra bandi e avvisi superati i 56 miliardi di euro di agevolazioni

A quattro mesi dal restyling grafico del portale incentivi.gov.it - il motore di ricerca che ha l’obiettivo di far conoscere bandi, avvisi e altri strumenti di agevolazione a imprese e cittadini - sono oltre 1.000 gli incentivi online e 374 le Pubbliche Amministrazioni che hanno pubblicato almeno un bando sulla piattaforma gestita dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, interoperabile con il Registro Nazionale Aiuti (RNA).

Particolare attenzione e partecipazione proviene dagli enti territoriali e locali, nello specifico, il 32% dei bandi caricati sulla piattaforma sono promossi da Regioni e Province, il 31% da Comuni e il 17% da Camere di Commercio.

Il valore delle iniziative supera i 56 miliardi di euro, di cui 19 miliardi per bandi, avvisi e agevolazioni del MIMIT e circa 37 miliardi riferiti a iniziative di altre amministrazioni, centrali e locali, mentre lo stanziamento complessivo dei bandi attivi o in arrivo ammonta a 13 miliardi di euro.

Gli obiettivi e le finalità degli incentivi riguardano prevalentemente il sostegno agli investimenti, a seguire il sostegno alla liquidità, innovazione e ricerca, internazionalizzazione e startup, sviluppo di impresa, digitalizzazione, transizione ecologica.

Tra le tipologie di soggetti beneficiari rientrano imprese, cooperative e associazioni non profit, consorzi, reti di impresa, PMI innovative, Università ed Enti di ricerca, mentre tra le forme di agevolazione, la tipologia prevalente è costituita dal contributo a fondo perduto.

Tra le funzionalità di incentivi.gov.it dedicate agli utenti si segnalano:

• il Calendario Incentivi, che permette di visualizzare in un’agenda le date di apertura e chiusura degli incentivi;

• la chatBot, l’assistente digitale che utilizza l’intelligenza artificiale per guidare l’utente nell’identificazione degli incentivi di interesse;

• la dashboard personalizzata, mediante accesso all’area riservata, che consente di inserire le agevolazioni di proprio interesse nella categoria “preferiti”, visualizzarle in agenda, confrontarle e ricevere dei suggerimenti sulla base delle ricerche effettuate;

• l’area riservata alle pubbliche amministrazioni, con una sezione per la produzione di report, funzionale al monitoraggio degli incentivi e delle agevolazioni gestite dall’ente erogatore, anche per la programmazione di interventi futuri;

• la sezione Opendata, per l’acquisizione dettagliata dei dati sugli incentivi.

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SEMICONDUTTORI, DEFINITI TERMINI E MODALITÀ PER LA PRESENTAZIONE DELLE ISTANZE PER I CONTRATTI DI SVILUPPO

Lo sportello per la presentazione dei programmi di sviluppo aprirà il prossimo 30 aprile Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con decreto direttoriale, ha definito i termini e le modalità per la presentazione delle istanze di accesso alle risorse del Fondo destinato a sostenere la crescita e lo sviluppo tecnologico della catena di approvvigionamento dei semiconduttori, mediante lo strumento agevolativo dei Contratti di sviluppo.

Tale misura supporta progetti in grado di introdurre in Europa le capacità di fabbricazione dei semiconduttori o la produzione di apparecchiature o componenti chiave per la filiera nazionale e continentale, cogliendo le opportunità offerte dal Chips Act.

A partire dal prossimo 30 aprile, i soggetti proponenti un programma di sviluppo (una o più imprese) potranno presentare allo sportello Invitalia, soggetto gestore della misura per conto del Ministero, apposita istanza per la richiesta degli incentivi. Le domande saranno istruite in ordine cronologico fino ad esaurimento delle disponibilità economiche.

Gli interventi saranno finanziati con le risorse del Fondo nazionale per lo sviluppo del settore dei microprocessori, che ammontano a 3.292.000.000,00 euro nel periodo 2022-2030.

I programmi di sviluppo industriale o per la tutela ambientale dovranno essere finalizzati, anche attraverso l’attrazione di nuovi investimenti ed eventualmente progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, al rafforzamento e allo sviluppo dell’industria nazionale di produzione di semiconduttori e/o alla crescita e allo sviluppo tecnologico delle imprese appartenenti alla catena di approvvigionamento.

Il 30 aprile apre un nuovo sportello per la presentazione di domande a valere sullo strumento agevolativo dei Contratti di sviluppo, dedicato allo sviluppo della filiera nazionale dei semiconduttori. Alla misura sono destinate le risorse del Fondo istituito dall’articolo 23, comma 1 del decreto-legge 1° marzo 2022, n. 17, che ha una dotazione di 3,292 miliardi di euro.

L’iniziativa si inserisce nel più ampio contesto di politica industriale che vede l’Unione europea impegnata a rafforzare la catena del valore continentale dei semiconduttori nel medio-lungo periodo, al fine di garantire la sicurezza dell’approvvigionamento e la resilienza del settore (“Regolamento sui chip” o Chips Act). Il regolamento sui chip rafforzerà la competitività e la resilienza dell'Europa nelle tecnologie e nelle applicazioni dei semiconduttori e contribuirà a realizzare sia la transizione digitale che quella verde. A tal fine rafforzerà la leadership tecnologica dell'Europa nel settore.

I chip sono risorse strategiche per le principali catene del valore industriali. Con la trasformazione digitale stanno emergendo nuovi mercati per l'industria dei chip, come le automobili altamente automatizzate, il cloud, l'Internet delle cose, la connettività, lo spazio, la difesa e i supercomputer.

Le istanze per l’accesso alle risorse potranno essere presentate a partire dalle ore 12.00 del giorno 30 aprile 2024.

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A chi si rivolge

Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese di qualsiasi dimensione che presentino programmi industriali comprendenti progetti di investimento produttivo, per la tutela ambientale e, eventualmente, progetti di ricerca e sviluppo.

Cosa finanzia

I progetti dovranno contribuire a uno degli obiettivi seguenti, o a entrambi:

• sviluppo dell’industria nazionale dei semiconduttori, nelle diverse fasi che ne compongono il processo di produzione;

• crescita e sviluppo tecnologico delle imprese appartenenti alla catena di approvvigionamento dei semiconduttori.

In linea con la disciplina dei Contratti di sviluppo, i programmi devono prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 20 milioni di euro. Le agevolazioni possono anche essere riconosciute, previa notifica individuale del programma di sviluppo alla Commissione europea, sulla base degli articoli 107 e 108 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, anche nel quadro del Chips act. La misura agevolativa intende, pertanto, supportare specifici progetti in grado di introdurre in Italia capacità distintive nella fabbricazione dei semiconduttori o nella produzione di apparecchiature o componenti chiave per la filiera continentale, cogliendo le opportunità offerte dall’iniziativa dell’Unione. Nel caso di programmi di sviluppo oggetto di notifica, potranno essere riconosciute tempistiche realizzative maggiori rispetto a quelle stabilite dalla disciplina ordinaria dei Contratti di sviluppo.

Con il regolamento, l'UE affronterà le carenze di chip e rafforzerà la leadership tecnologica dell'Europa. Mobiliterà oltre 43 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati e stabilirà misure per preparare, anticipare e rispondere rapidamente a eventuali future interruzioni della catena di approvvigionamento, insieme agli Stati membri e ai nostri partner internazionali.

La sottoscrizione di uno specifico accordo tra il Ministero, l’Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa s.p.a - Invitalia e l’impresa proponente è richiesta per i programmi di sviluppo che prevedono spese ammissibili di importo pari o superiore a 50 milioni di euro e quelli per i quali, indipendentemente dalla dimensione finanziaria dell’investimento, l’impresa richieda l’applicazione delle norme del Chips Act.

Agevolazioni concedibili

Le agevolazioni assumono la forma del contributo in conto impianti, del finanziamento agevolato, del contributo in conto interessi e del contributo diretto alla spesa (per i progetti di ricerca e sviluppo).

Risorse disponibili

Alla misura sono destinate le risorse di cui all’articolo 1, comma 2, del DPCM 27 ottobre 2023, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana 4 dicembre 2023, n. 283, per un ammontare pari a 3,292 miliardi di euro.

Modalità e termini per la presentazione delle domande di agevolazione

Le imprese devono presentare domanda in via telematica accedendo, a partire dalle ore 12.00 del 30 aprile 2024, alla piattaforma predisposta da Invitalia, che curerà l’istruttoria.

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I RISULTATI DELL’INPS NEL 2023

Un bilancio estremamente positivo quello dell’Istituto che nel 2023 raggiunge appieno l'obiettivo posto rispetto alla generazione di “Valore Pubblico”, ovvero l'accrescimento del benessere sociale ed economico che l’azione dell’INPS determina nel contesto nazionale.

Le iniziative introdotte, in linea con le politiche del Governo di incentivo al lavoro e di contrasto all'evasione contributiva, hanno prodotto eccellenti risultati, quali un aumento del 4% dei contributi complessivi rispetto all’anno precedente, per un totale di 214,6 miliardi e un miglioramento significativo dell’indicatore dell'efficacia economica finanziaria della produzione.

Particolarmente positivi l’esito delle attività di sistemazione dei conti assicurativi individuali e la gestione del contenzioso.

Il livello di produttività dei dipendenti ha superato l’obiettivo atteso ed è stato più alto di quello, già positivo, del 2022, facendo registrare un +11,5% rispetto allo standard.

Un risultato ottenuto soprattutto grazie alla professionalità e all’impegno di tutto il personale ma anche agli effetti virtuosi dell’introduzione dell’Intelligenza Artificiale e dell'avanzamento della digitalizzazione che hanno ridotto i tempi di lavorazione e incrementato l'efficienza.

A titolo esemplificativo: l’automazione della lavorazione delle NASpI ha consentito di liquidare entro 15 giorni l’82% delle istanze (il 4% in più rispetto al 2022).

Inoltre, la tecnologia ha reso più semplice l’accesso ai servizi, come testimonia il significativo aumento del numero di utenti, anche di fascia di età più elevata, che nel 2023 hanno utilizzato servizi online: 58 milioni sono gli accessi con proprio SPID, CIE o CNS di persone over 65 anni, 17 milioni in più rispetto al 2022.

"Questi dati testimoniano una capacità realizzativa costante della tecnostruttura INPS che si affianca a quella progettuale e di sviluppo al servizio dei cittadini" - ha commentato il Direttore Generale dell'INPS, Vincenzo Caridi. "Si tratta di un'azione

nell'interesse delle fasce più deboli della popolazione e finalizzata a un salto di qualità del Welfare pubblico. Grazie al PNRR sono stati infatti introdotti più di 100 servizi e formate le competenze digitali di oltre 13.000 dipendenti, strutturando anche per il prossimo futuro una filiera stabile di innovazione”.

FONDI PNRR: SERVIZI E PROGETTI INPS

Per l’Istituto, l’esperienza del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) sta permettendo non solo di semplificare e velocizzare l’esperienza utente, ma ha portato a sperimentare e a definire una particolarissima metodologia di governo dell’innovazione, che l’INPS ha reso strutturale attraverso l’adozione dei “Piani di evoluzione dei servizi”.

Il progetto, volto alla digitalizzazione di nuovi servizi/processi e alla reingegnerizzazione e revisione di servizi/processi già esistenti dell’Istituto, prevede una revisione approfondita dei sistemi e delle procedure interne, nonché l'evoluzione dei punti di contatto digitali con residenti, imprese e altre amministrazioni pubbliche, al fine di fornire agli utenti un'esperienza digitale senza soluzione di continuità.

Il progetto, volto al miglioramento delle competenze digitali dei dipendenti, pone particolare attenzione alla valutazione e formazione dei dipendenti centrali, regionali e operatori di sede su competenze informatiche certificate al fine di evolvere e rafforzare culturalmente e operativamente i dipendenti dell’istituto incoraggiando la conoscenza dello European e-Competence Framework e l’uso di nuove tecnologie innovative per accrescere il valore trasmesso all’utente finale.

Obiettivi del progetto 1: Evoluzione dell’attuale modalità di funzionamento ed erogazione, di accesso ai servizi da parte dell’utente; Riprogettazione dei processi core e delle modalità di offerta del servizio; Aumento dell’interoperabilità e apertura dell’innovazione in chiave ecosistemica; Integrazione dei diversi canali e touchpoint per offrire agli utenti un’esperienza personalizzata; Creare nuove modalità di rappresentazione aggregata dei dati.

Obiettivi del progetto 2:

Realizzazione di percorsi di apprendimento e conoscenza delle nuove tecnologie per aumentare il coinvolgimento del dipendente nel processo di trasformazione digitale in atto nell’Istituto; Adozione delle metodologie innovative di lavoro da parte dei dipendenti nell’ambito di una necessaria azione di rinnovamento gestionale, organizzativo e strutturale delle competenze digitali richieste dal nuovo modello di servizio dell’Istituto.

INTELLIGENZA ARTIFICIALE IN INPS: INCROCIO TRA DOMANDA E OFFERTA DI LAVORO

L’intelligenza artificiale si pone al servizio del lavoro. La piattaforma SIISL (Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa), applica in via sperimentale, l’Intelligenza artificiale al fine di proporre ai beneficiari del Supporto Formazione e lavoro (SFL) e dell’Assegno di Inclusione (ADI) che accedono alla piattaforma nel percorso di attivazione lavorativa, le offerte di lavoro più consone rispetto al proprio profilo professionale. A comunicarlo è il messaggio 5 aprile 2024, n. 1358.

Con l’uso dell’intelligenza artificiale, il Sistema calcola, infatti, un indice di affinità delle offerte di lavoro presenti su SIISL rispetto a ciascun curriculum vitae.

Si tratta, di un indicatore orientativo che rappresenta il livello di compatibilità tra il curriculum vitae e l'offerta di lavoro selezionati e ha come obiettivo la semplificazione dell’interazione utente con la banca dati.

L’indice di affinità si basa su algoritmi di apprendimento automatico, in grado di elaborare il linguaggio naturale e valutare la vicinanza semantica tra i campi testuali presenti nell’offerta di lavoro e quelli esposti nel curriculum vitae.

“Con l’applicazione dell’AI il sistema voluto dal Ministro del lavoro Marina Calderone mette a disposizione dei cittadini e delle Agenzie per il lavoro un potente strumento che facilita la ricerca concreta del lavoro - afferma il Direttore Generale dell’INPS Vincenzo Caridi -. I prossimi passi che faremo, in collaborazione con il Ministero del lavoro, Sviluppo Lavoro Italia e INAPP, saranno

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orientati al miglioramento del matching e della qualità dei corsi di formazione attraverso l’utilizzo delle mappe aggiornate delle competenze, applicate a livello nazionale ed europeo (es. Atlante, ESCO) e attraverso il confronto tra le competenze richieste dal mercato e quelle oggetto dell’offerta formativa.”

AZIENDE SPECIALI: ASSETTO DELLE CONTRIBUZIONI MINORI

L’Istituto ha comunicato l’assetto delle contribuzioni minori dovute dalle aziende speciali per il personale dipendente.

Con la circolare INPS 3 aprile 2024, n. 53, l’Istituto ha effettuato un’analisi relativa all’assetto delle tutele sulle assicurazioni sociali minori dei lavoratori dipendenti delle aziende speciali e ha illustrato le contribuzioni di finanziamento delle assicurazioni minori dovute.

In particolare, le contribuzioni riguardano:

• l’assicurazione economica di malattia;

• l’assicurazione economica di maternità;

• gli assegni per il nucleo familiare (ex CUAF);

• il Fondo di Garanzia;

• il Fondo di Tesoreria;

• la NASpI;

• il Fondo di integrazione salariale,

• la Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS).

Inoltre, la circolare contiene indicazioni per gli adempimenti delle strutture territoriali dell’INPS.

LAVORATORI ITALIANI ALL’ESTERO: RETRIBUZIONI CONVENZIONALI 2024

Con la circolare INPS 25 marzo 2023, n. 49 l’Istituto comunica le retribuzioni convenzionali per il 2024, da prendere come riferimento per il calcolo dei contributi, per i lavoratori all’estero in Paesi extracomunitari non legati all’Italia da accordi di sicurezza sociale.

Le retribuzioni convenzionali si applicano non soltanto ai lavoratori italiani, ma anche ai cittadini degli altri stati Ue e agli extracomunitari, titolari di regolare titolo di soggiorno e di contratto di lavoro in Italia, inviati dal proprio datore di lavoro in un paese extracomunitario.

Le retribuzioni convenzionali, inoltre, si applicano anche nei confronti dei lavoratori operanti in paesi convenzionati, limitatamente alle assicurazioni non contemplate dagli accordi di sicurezza sociale.

Oltre alle tabelle con le retribuzioni convenzionali, la circolare fornisce le istruzioni per la compilazione della denuncia UNIEMENS da parte dei datori di lavoro e per la regolarizzazione dei contributi.

OSSERVATORIO SUL PRECARIATO: I DATI DI DICEMBRE 2023

Sono stati pubblicati i dati di dicembre 2023 dell’Osservatorio sul precariato.

Le assunzioni nel settore privato nel corso del 2023 sono state complessivamente 8.174.923, sostanzialmente stabili rispetto allo stesso periodo del 2022 (+0,3%).

LA DINAMICA DEI FLUSSI

In flessione, rispetto al 2022, risultano le assunzioni di contratti in somministrazione (-6%), in apprendistato (-5%) e a tempo indeterminato (-3%); tutte le altre tipologie registrano una leggera crescita: lavoro intermittente +5%, tempo determinato +3% e stagionali +1%.

Le trasformazioni da tempo determinato nel corso del 2023 sono risultate 788.397, in aumento rispetto allo stesso periodo del 2022 (+4%). Contemporaneamente le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo sono risultate 97.774, in flessione rispetto al corrispondente periodo del 2022 (-15%).

Le cessazioni sono state 7.651.979, in diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-1%). Concorrono a questo risultato i contratti in somministrazione (-7%), a tempo indeterminato (-5%) e i contratti in apprendistato (-4%). In controtendenza, invece, i contratti stagionali (+1%), i contratti a tempo determinato (+2%) e quelli di lavoro intermittente (+5%).

IL LAVORO OCCASIONALE

La consistenza dei lavoratori impiegati con Contratti di Prestazione Occasionale (CPO) a

dicembre 2023 si attesta a 18.230 unità, in aumento del 24% rispetto allo stesso mese del 2022; l’importo medio mensile lordo della remunerazione effettiva risulta pari a 300 euro.

A dicembre 2023 i lavoratori pagati con i titoli del Libretto Famiglia (LF) risultano 10.947, in aumento del 9% rispetto a dicembre 2022; l’importo medio mensile lordo della loro remunerazione effettiva risulta pari a 161 euro.

ISEE 2024: CHIARIMENTI SULL’ESCLUSIONE DAL CALCOLO DEI TITOLI DI STATO

La legge di bilancio 2024 ha previsto l’esclusione dal calcolo dell’ISEE, fino a un valore complessivo di 50mila euro, dei titoli di Stato e dei prodotti finanziari di raccolta del risparmio con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato.

L’INPS, con il messaggio 12 gennaio 2024, n. 165, chiarisce che l’entrata in vigore di questa disposizione non è immediata essendo subordinata all’approvazione delle modifiche al regolamento sulla disciplina dell’ISEE. Resta, pertanto, immutata la disciplina ISEE relativa al patrimonio mobiliare con l’obbligo di indicare nella Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) presentata da gennaio 2024.

DATORI DI LAVORO IN SOCIETÀ COOPERATIVA: CONTRIBUTI FIS E CIGS 2024

L’INPS torna sul tema della Riforma degli ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro e, in particolare, sugli obblighi informativi e contributivi dei datori di lavoro costituiti in forma di società cooperativa.

Come precedentemente indicato dall’Istituto, infatti, anche i datori di lavoro costituiti in forma di società cooperativa, che abbiano occupato in media più di 15 dipendenti nel semestre di riferimento, sono destinatari della disciplina in materia di CIGS e sono tenuti al versamento della relativa contribuzione di finanziamento per i lavoratori dipendenti, siano essi soci lavoratori subordinati o lavoratori subordinati non soci, esclusi i dirigenti. Con il messaggio 19 marzo 2024, n. 1167, l’Istituto comunica ora che da gennaio 2024 la procedura di calcolo è stata aggiornata al fine di recepire il carico contributivo.

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SGSL, NELLE AZIENDE ACCREDITATE RIDOTTI NUMERO E GRAVITÀ DEGLI INFORTUNI

Nelle aziende con una certificazione accreditata del proprio Sistema di gestione per la salute e la sicurezza sul lavoro (Sgsl) gli infortuni diminuiscono in media del 22,6% per indice di frequenza e del 29,2% per gravità, con riduzioni importanti anche in settori ad alto rischio come quello delle costruzioni edili. Analizzando le diverse tipologie di attività, per le imprese certificate l’indice di frequenza si riduce rispetto alle non certificate da un minimo del -13,6% nelle lavorazioni meccanico agricole, pesca, allevamenti a un massimo del -40,9% nella chimica, mentre la diminuzione dell’indice di gravità è compresa tra il -12,9% della metallurgia e il -38,8% delle industrie tessili e della confezione. Queste le conclusioni più significative a cui è giunto il quarto studio realizzato dall’Inail in collaborazione con Accredia, ente italiano di accreditamento, presentato giovedì mattina a Roma in un convegno ospitato presso il Parlamentino dell’Istituto di via Quattro Novembre.

Tra il 2012 e il 2023 le imprese certificate in costante aumento. A sei anni dall’edizione precedente il nuovo studio Inail-Accredia, realizzato su un campione composto da circa 26mila aziende certificate e altrettante non certificate utilizzando la serie storica degli infortuni accaduti nel periodo 2017-2021, rileva anche la crescita progressiva delle aziende italiane che hanno certificato il proprio Sgsl, comprese moltissime piccole imprese, e degli enti di certificazione che si sono accreditati per operare sul mercato seguendo le regole adottate a livello internazionale. Con l’unica eccezione del 2018, anno in cui sono stati rilasciati i primi certificati per la UNI ISO 45001, che ha sostituito lo standard britannico OHSAS 18001 come norma di riferimento, negli ultimi 12 anni il numero delle aziende certificate è aumentato costantemente, dalle 9.168 del 2012 alle 32.002 del 2023. Il principale comparto per numero di siti con Sgsl certificato sotto accreditamento sono le costruzioni con 4.701 unità. Quote elevate di diffusione dei Sgsl rispetto al totale dei sistemi certificati sotto accreditamento (qualità, ambiente, sicurezza, ecc.), pari a circa il 50%, si rilevano nei settori del rifornimento di energia

elettrica e della fornitura di acqua, mentre nei trasporti, nella logistica e nelle comunicazioni il rapporto è di un sito aziendale su tre.

Dal 2018 uno stanziamento dedicato nel bando Isi. Per contribuire all’adozione sempre più diffusa dei Sgsl e dei modelli organizzativi e gestionali (Mog) da parte delle imprese che operano in Italia, a partire dall’edizione 2018 l’Inail ha introdotto uno stanziamento dedicato nel bando Isi, l’iniziativa che dal 2010 sostiene con incentivi a fondo perduto la realizzazione di progetti di miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Il bando 2023, in particolare, ha messo complessivamente a disposizione per questo tipo di interventi cinque milioni di euro. Il contributo copre il 65% delle spese ammissibili ed è compreso tra un minimo di cinquemila e un massimo di 130mila euro, stabilito in base alla complessità dell’azienda e al numero dei dipendenti. Altri strumenti per supportare il mondo produttivo comprendono il software Co&Si, applicativo per la stima dei costi economici per la salute e la sicurezza sostenuti dal datore di lavoro, e il rating di sinistrosità e prevenzione messo a punto dall’Istituto per una valutazione complessiva delle imprese, a partire da quelle della committenza pubblica, dal punto di vista della sicurezza.

La presentazione del nuovo studio ha offerto anche l’occasione per fare il punto sullo stato dell’arte delle normative tecniche di gestione della sicurezza, sulle attività di accreditamento e di certificazione, che vedono l’Italia al secondo posto nel mondo per numero di certificati, e sui collegamenti tra Sgsl e Mog. Intervenendo nella tavola rotonda che ha messo a confronto autorevoli rappresentanti di istituzioni e mondo accademico, il presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Istituto, Guglielmo Loy, ha spiegato che “attraverso un’ulteriore crescita di autonomia e un incremento non solo in termini economici ma anche di risorse umane in grado di supportare il sistema delle imprese, l’Inail deve essere messo nelle condizioni di sviluppare appieno la prevenzione, che rappresenta una delle sue funzioni primarie, rafforzando il proprio sostegno alle azioni virtuose tese a migliorare le performance aziendali in materia di sicurezza. Il

nostro sistema tariffario comprende ovviamente le prestazioni a favore dei lavoratori colpiti da infortunio e malattia professionale, ma dentro quella tariffa c’è anche una quota significativa destinata agli investimenti in prevenzione”.

SICUREZZA AZIENDALE NEL SETTORE AUTOMOTIVE, ONLINE IL RAPPORTO OPERATIVO

Delineare un modello di riferimento per lo sviluppo di conoscenze, competenze e abilità per le figure della prevenzione aziendale previste dal decreto legislativo 81/2008, focalizzandosi su datore di lavoro, dirigenti e preposti, rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, lavoratori, responsabili e addetti dei servizi di prevenzione e protezione, con l’obiettivo di incrementare la cultura della sicurezza in un contesto aziendale a forte innovazione come quello dell’automotive.

È il tema al centro del rapporto operativo redatto nel 2023, Anno europeo delle competenze, dall’Inail e dall’Anfia (Associazione nazionale filiera industria automobilistica), pubblicato nelle scorse settimane e liberamente consultabile sul sito dell’Istituto.

Il rapporto è stato elaborato da un team multidisciplinare di esperti e ricercatori. Alla stesura del rapporto, frutto del protocollo d’intesa siglato dai due enti nel 2020, hanno partecipato, per l’Inail, professionisti della Consulenza tecnica per la salute e la sicurezza centrale (Ctss) e i ricercatori del Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici (Dit) insieme ad esperti dell’Anfia e di Aptiv Service Italia, Brembo, Meccanotecnica Umbra, SKF Industrie e Stellantis. L’innovazione e l’impatto su salute e sicurezza sul lavoro. Come rilevano gli autori in premessa, i nuovi scenari lavorativi, con i cambiamenti dovuti sia all’introduzione di tecnologie avanzate sia a nuove modalità lavorative, prevedono da parte delle imprese flessibilità e adattabilità dei processi produttivi e, conseguentemente, degli aspetti di sicurezza e salute. Per affrontare questi cambiamenti, proseguono gli estensori del rapporto, l’azienda deve poter attingere alle risorse di cui dispone, tra le quali il capitale umano rappresentato sia dal patrimonio di conoscenze proprie del personale sia dalla

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capacità di applicarlo alle nuove esigenze industriali.

Il valore di un apprendimento continuo e permanente. Proprio sull’importanza e la necessità di sviluppare le competenze, il documento Inail-Anfia sottolinea che società e organizzazioni aziendali sono in stretta interazione e che il cambiamento dell’una influenza l’altra. Società e organizzazioni hanno un elemento in comune: l’individuo. Il suo sapere, la sua istruzione, le sue conoscenze, le sue capacità contribuiscono alla costruzione di quel ‘capitale umano’ rilevante per le aziende. Poiché l’ambiente lavorativo incide sul suo processo educativo anche in tema di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, annotano ancora gli autori, diventa importante avere un contesto in cui l’individuo possa apprendere comportamenti sicuri. In un mondo del lavoro in continua evoluzione, l’apprendimento permanente (lifelong learning) diventa una necessità e deve accompagnare il lavoratore per tutto l’arco della vita professionale.

Il sistema normativo delle competenze in Europa e in Italia. Dopo aver ripreso la definizione formale di apprendimento permanente, da intendere come “qualsiasi attività intrapresa dalle persone in modo formale, non formale e informale, nelle varie fasi della vita, al fine di migliorare le conoscenze, le capacità e le competenze, in una prospettiva personale, civica, sociale e occupazionale” e averne specificato i contenuti, il rapporto rammenta che la legge ha previsto l’istituzione di un sistema pubblico nazionale di certificazione delle competenze, basato su standard minimi di servizio omogenei su tutto il territorio e in coerenza con gli indirizzi forniti dall’Unione europea per garantire trasparenza e riconoscimento degli apprendimenti.

E’ il Quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente Eqf (European qualification framework), istituito nel 2008 e rivisto nel 2017, a fornire un linguaggio comune per descrivere le qualifiche dei diversi sistemi di istruzione e di formazione nell’Unione europea, aiutando Stati membri, datori di lavoro e individui a confrontarle sulla base di un sistema unitario di riferimento che identifica i risultati dell’apprendimento in termini di conoscenze, abilità e responsabilità e autonomia. Il quadro

europeo è costituito da otto livelli basati sui risultati di apprendimento, e altrettanti ne ha il Quadro nazionale delle qualificazioni (Qnq), istituito con decreto interministeriale dell’8 gennaio 2018.

Le tappe del progetto Inail-Anfia. Successivamente, il rapporto passa a descrivere analiticamente le fasi del progetto e i risultati ottenuti. Sono state messe a fattor comune le esperienze aziendali raccolte e la relativa documentazione. Attraverso la predisposizione di una scheda di rilevamento compilata dalle aziende partecipanti, sono state acquisite le informazioni disponibili. La scheda era composta da 6 sezioni, incentrate su attività, conoscenze, abilità e competenze attese, analisi del divario rispetto al profilo ottimale, programmi di formazione. La valutazione finale di ciascuna esperienza aziendale è stata ottenuta attraverso l’integrazione delle valutazioni riportate, suddivise in tre classi: da 77 a 105, “significativa”; da 48 a 76, “mediamente significativa”; da 21 a 47, “scarsamente significativa”. La raccolta di queste informazioni per alcune figure aziendali, come i lavoratori e i dirigenti, ha richiesto anche la somministrazione di un questionario appositamente predisposto che ha permesso di ottenere le informazioni sia su ciò che i dipendenti sperimentano e imparano durante l'intero periodo di lavoro sia su come la normativa viene implementata nell’azienda mediante il coinvolgimento del lavoratore.

Dai questionari e dai documenti aziendali l’individuazione di compiti e responsabilità. Inoltre, attraverso i questionari, le figure interessate hanno avuto l’opportunità di sviluppare la consapevolezza del contributo personale al funzionamento del sistema. per la tutela della propria salute e sicurezza sul lavoro e di quella degli altri lavoratori. Con le informazioni raccolte, sia con i questionari sia con la documentazione delle aziende, sono stati individuati compiti e attività per ogni figura oggetto di studio. L’analisi approfondita delle attività ha consentito l’identificazione di conoscenze, abilità e competenze utili allo svolgimento dei compiti e all’assegnazione di un livello atteso tale da contribuire a rendere più efficace ed efficiente l’implementazione. cultura della sicurezza in azienda.

BUONE PRATICHE PER LA SICUREZZA NEI CANTIERI: PROROGATA AL 5 APRILE 2024 LA SCADENZA DEL CONCORSO

È stato posticipato il termine per aderire al bando, che punta a costituire un archivio di buone pratiche di facile consultazione e semplice applicazione. C’è tempo fino al prossimo 5 aprile per partecipare alla seconda edizione del concorso “Archivio delle buone pratiche per la salute e sicurezza sul lavoro nei cantieri temporanei o mobili”, promossa dall’Inail congiuntamente al Coordinamento tecnico interregionale per la salute e la sicurezza sul lavoro e al Consiglio nazionale degli ingegneri.

A chi si rivolge il bando. Al concorso possono partecipare le imprese che operano nel settore delle costruzioni, i coordinatori per la progettazione ed esecuzione lavori e i professionisti, in forma singola o associata, iscritti agli albi professionali afferenti al settore delle costruzioni, gli enti pubblici e gli organismi paritetici del settore delle costruzioni.

Fino al 5 aprile 2024 l’invio online di buone pratiche in edilizia. La scadenza, fissata al 5 febbraio, è stata rimandata alle ore 18,00 del 5 aprile 2024. Il rinvio potrà consentire ad aziende e professionisti di avere più tempo a disposizione per elaborare e inserire online le buone pratiche per la sicurezza nei cantieri edili.

Schede e moduli online da compilare in un’unica sessione. Fino al 5 aprile 2024 sarà disponibile sul sito dell’Inail la procedura online di partecipazione, distinta in tre fasi da eseguire in un’unica sessione. Dopo aver compilato la scheda di iscrizione suddivisa per categorie, i candidati devono caricare i modelli di liberatorie e autorizzazioni e la dichiarazione di veridicità e conferma dei dati. Nella terza e ultima fase, infine, devono spedire la scheda tecnica con la descrizione e l’autovalutazione del progetto.

I premi. Per ogni categoria potranno essere premiate fino a tre buone pratiche, a cui andrà un premio in denaro pari a cinquemila euro per il primo classificato, duemila euro per il secondo e mille euro per il terzo, oltre alla pubblicazione su riviste di settore e alla trasmissione alla Commissione consultiva permanente per la procedura di validazione come “buona prassi”.

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CONTRATTI DI SVILUPPO – NUOVO SPORTELLO SEMICONDUTTORI

Il 30 aprile apre un nuovo sportello per la presentazione di domande a valere sullo strumento agevolativo dei Contratti di sviluppo, dedicato allo sviluppo della filiera nazionale dei semiconduttori. Alla misura sono destinate le risorse del Fondo istituito dall’articolo 23, comma 1 del decreto-legge 1° marzo 2022, n. 17, che ha una dotazione di 3,292 miliardi di euro.

L’iniziativa si inserisce nel più ampio contesto di politica industriale che vede l’Unione europea impegnata a rafforzare la catena del valore continentale dei semiconduttori nel medio-lungo periodo, al fine di garantire la sicurezza dell’approvvigionamento e la resilienza del settore (“Regolamento sui chip” o Chips Act).

Le istanze per l’accesso alle risorse potranno essere presentate a partire dalle ore 12.00 del giorno 30 aprile 2024.

A chi si rivolge

Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese di qualsiasi dimensione che presentino programmi industriali comprendenti progetti di investimento produttivo, per la tutela ambientale e, eventualmente, progetti di ricerca e sviluppo.

Cosa finanzia

I progetti dovranno contribuire a uno degli obiettivi seguenti, o a entrambi: sviluppo dell’industria nazionale dei semiconduttori, nelle diverse fasi che ne compongono il processo di produzione; crescita e sviluppo tecnologico delle imprese appartenenti alla catena di approvvigionamento dei semiconduttori.

In linea con la disciplina dei Contratti di sviluppo, i programmi devono prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 20 milioni di euro.

Le agevolazioni possono anche essere riconosciute, previa notifica individuale del programma di sviluppo alla Commissione europea, sulla base degli articoli 107 e 108 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, anche nel quadro del Chips act. La misura agevolativa intende, pertanto, supportare

specifici progetti in grado di introdurre in Italia capacità distintive nella fabbricazione dei semiconduttori o nella produzione di apparecchiature o componenti chiave per la filiera continentale, cogliendo le opportunità offerte dall’iniziativa dell’Unione. Nel caso di programmi di sviluppo oggetto di notifica, potranno essere riconosciute tempistiche realizzative maggiori rispetto a quelle stabilite dalla disciplina ordinaria dei Contratti di sviluppo.

La sottoscrizione di uno specifico accordo tra il Ministero, l’Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa s.p.aInvitalia e l’impresa proponente è richiesta per i programmi di sviluppo che prevedono spese ammissibili di importo pari o superiore a 50 milioni di euro e quelli per i quali, indipendentemente dalla dimensione finanziaria dell’investimento, l’impresa richieda l’applicazione delle norme del Chips Act.

Agevolazioni concedibili

Le agevolazioni assumono la forma del contributo in conto impianti, del finanziamento agevolato, del contributo in conto interessi e del contributo diretto alla spesa (per i progetti di ricerca e sviluppo).

Risorse disponibili

Alla misura sono destinate le risorse di cui all’articolo 1, comma 2, del DPCM 27 ottobre 2023, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana 4 dicembre 2023, n. 283, per un ammontare pari a 3,292 miliardi di euro.

Modalità e termini per la presentazione delle domande di agevolazione

Le imprese devono presentare domanda in via telematica accedendo, a partire dalle ore 12.00 del 30 aprile 2024, alla piattaforma predisposta da Invitalia, che curerà l’istruttoria.

STARTUP E PMI INNOVATIVE - INCENTIVI FISCALI DE MINIMIS

Cos'è

L'incentivo prevede una detrazione IRPEF del 50% destinata alle persone fisiche che investono nel capitale di rischio di startup innovative o PMI innovative. Le agevolazioni sono concesse ai

sensi del Regolamento “de minimis” (Regolamento (UE) n. 1407/2013 della Commissione del 18 dicembre 2013).

Le modalità di accesso al beneficio sono disciplinate dal Decreto interministeriale 28 dicembre 2020. La misura è prevista dal Decreto Rilancio (D.L. 34/2020, art. 38, commi 7 e 8).

Ai fini della fruizione dell’incentivo e prima dell’effettuazione dell’investimento, il legale rappresentante della startup innovativa o della PMI innovativa è tenuto a presentare istanza sulla piattaforma informatica “Incentivi fiscali in regime «de minimis» per investimenti in start-up e PMI innovative”.

Come funziona

L’investimento deve essere mantenuto per almeno tre anni e può essere effettuato direttamente, o per il tramite di organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR) che investano prevalentemente in startup innovative o PMI innovative.

Per investimenti effettuati in startup innovative, l’investimento agevolabile ammonta ad un massimo di 100mila euro per ciascun periodo di imposta. Per investimenti effettuati in PMI innovative, l’investimento agevolabile ammonta ad un massimo di 300mila euro per ciascun periodo di imposta (oltre tale limite, sulla parte eccedente l'investitore può detrarre il 30% in ciascun periodo d'imposta).

Ai sensi del Regolamento “de minimis”, la startup innovativa o la PMI innovativa destinataria dell’investimento non può ottenere aiuti in “de minimis” per più di 200mila euro nell’arco di tre esercizi finanziari.specificità del patrimonio di saperi e di cultura tipico dell’alto artigianato della regione.

BRAVO INNOVATION HUB, AL VIA LE DOMANDE PER 5 NUOVI PROGRAMMI DI ACCELERAZIONE

I programmi saranno dedicati a “Tecnologie per transizione 4.0” e “Turismo, cultura, wellness e sostenibilità”, “New energy, green e clean tech” e “Inclusione, impatto sociale. e salute” e, “Mobilità green e smart cities”. Possono partecipare ai programmi di accelerazione le PMI.

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Cos’è

Il Contratto di sviluppo, introdotto nell’ordinamento dall’articolo 43 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, ed operativo dal 2011, rappresenta il principale strumento agevolativo dedicato al sostegno di programmi di investimento produttivi strategici ed innovativi di grandi dimensioni.

La normativa che regola lo strumento ha subito, nel corso degli anni, sostanziali modifiche volte a garantire una maggiore celerità delle procedure di accesso ed una migliore risposta alle esigenze manifestate dal tessuto produttivo nazionale.

La normativa attualmente in vigore (decreto del Ministro dello sviluppo economico del 9 dicembre 2014 e s.m.i.), valevole per il periodo di programmazione 2014-2020, consente la finanziabilità di: programmi di sviluppo industriali, compresi i programmi riguardanti l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli; programmi di sviluppo per la tutela ambientale; programmi di sviluppo di attività turistiche che possono comprendere, per un importo non superiore al 20% degli investimenti complessivi da realizzare, programmi destinati allo sviluppo delle attività commerciali.

Nell’ambito dei suddetti programmi, lo strumento può finanziare, altresì, programmi di ricerca, sviluppo e innovazione nonché opere infrastrutturali nei limiti previsti dalla normativa di attuazione. L’importo complessivo delle spese e dei costi ammissibili alle agevolazioni non deve essere inferiore a 20 milioni di euro, ovvero a 7,5 milioni di euro qualora il programma riguardi esclusivamente l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.

La legge 30 dicembre 2020, n. 178 (articolo 1, commi da 85 a 87), ha introdotto specifiche disposizioni finalizzate a sostenere il settore turistico facilitando, per determinate categorie di investimenti, l’accesso allo strumento agevolativo e l’integrazione settoriale. In particolare, la soglia di accesso per i programmi di sviluppo di attività turistiche, ordinariamente pari a 20 milioni di euro, è stata ridotta a 7,5 milioni di euro per i programmi di investimento che prevedono interventi da realizzare nelle aree interne del Paese ovvero il recupero e la riqualificazione di strutture

edilizie dismesse. La medesima disposizione ha, inoltre, stabilito che i programmi di sviluppo riguardanti esclusivamente l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli possono essere accompagnati da investimenti finalizzati alla creazione, alla ristrutturazione e all’ampliamento di strutture idonee alla ricettività e all’accoglienza dell’utente, finalizzati all’erogazione di servizi di ospitalità, connessi alle attività di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli.

Con la Direttiva del Ministro dello sviluppo economico del 19 marzo 2021 sono state fornite le opportune direttive per perseguire la corretta attuazione delle previsioni recate dalla predetta disposizione normativa ed è stata prevista la pubblicazione dell’elenco dei comuni rientranti nelle aree interne del Paese.

Soggetto gestore

La gestione dei Contratti di sviluppo è affidata all’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa S.p.A. – Invitalia, che opera sotto le direttive ed il controllo del Ministero dello sviluppo economico.

A chi si rivolge

I programmi di sviluppo possono essere realizzati da una o più imprese, italiane o estere, di qualsiasi dimensione (compatibilmente con i regolamenti comunitari di volta in volta applicabili). Il programma di sviluppo può, altresì, essere realizzato in forma congiunta anche mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete di cui all’art. 3, comma 4-ter, del decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5. Fermo restando l’importo delle spese e dei costi ammissibili alle agevolazioni previsto per il complessivo programma di sviluppo, il programma del soggetto proponente deve presentare spese ammissibili non inferiori a 10 milioni di euro per quanto riguarda i programmi di sviluppo industriali e per la tutela ambientale; non inferiori a 3 milioni di euro per quelli che riguardano esclusivamente attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli; non inferiore a 5 milioni di euro per i programmi di sviluppo delle attività turistiche ovvero 3 milioni di euro per i programmi di sviluppo delle attività turistiche che riguardano le aree interne del Paese o il recupero e la riqualificazione di strutture edilizie dismesse.

Gli investimenti proposti dai soggetti aderenti (ivi

compresi i programmi di ricerca, sviluppo e innovazione) devono presentare spese non inferiori a 1,5 milioni di euro.

Le agevolazioni

Le agevolazioni sono concesse nelle seguenti forme, anche in combinazione tra loro: finanziamento agevolato, nei limiti del 75% delle spese ammissibili contributo in conto interessi contributo in conto impianti contributo diretto alla spesa

L’entità delle agevolazioni, nel rispetto dei limiti delle vigenti norme in materia di aiuti di Stato, è determinata sulla base della tipologia di progetto, dalla localizzazione dell’iniziativa e dalla dimensione di impresa, fermo restando che l’ammontare e la forma dei contributi concedibili vengono definiti nell’ambito della fase di negoziazione.

Particolari criteri per la determinazione delle agevolazioni concedibili sono previsti, sempre in attuazione dei vigenti regolamenti comunitari, per i programmi di sviluppo per la tutela ambientale e per i programmi riguardanti l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.

Come funziona

Le istanze di accesso devono essere presentate all’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa S.p.A. – Invitalia, soggetto gestore della misura agevolativa, con le modalità e secondo i modelli indicati nella sezione dedicata del sito web dell’Agenzia.

L’Agenzia procede allo svolgimento delle attività istruttorie di competenza nel rispetto dell’ordine cronologico di presentazione delle domande di agevolazioni, tenuto conto delle risorse finanziarie disponibili.

L’attivazione dell’Accordo di Sviluppo consente una riduzione dei tempi per la valutazione del programma ed un maggior coinvolgimento delle amministrazioni coinvolte.

Per i programmi di sviluppo concernenti la trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli deve essere, altresì, verificata la capacità del programma di determinare positivi effetti o sinergie con i sistemi di filiera diretta ed allargata.

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