Play Machine Europe Luglio Agosto 2025

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SMARTPHONE E SOCIAL MEDIA: SOLO BRAIN ROT?

Ammettiamolo… chi più chi meno, tutti ormai viviamo iperconnessi, con lo smartphone che è quasi un’appendice della nostra mano. Molto del tempo lo passiamo online, e non solo per questioni di lavoro. I social media, in particolare, ci coinvolgono e molti si ritrovano a “frequentarli” più volte al giorno, motivati inconsciamente da quella paura di perdersi qualcosa di importante sui propri contatti e sul mondo circostante che gli esperti chiamano FOMO, Fear of Missing Out, e che può però anche trasformarsi in una vera dipendenza. In ogni momento di pausa (seduti sul divano la sera, ma anche in fila alla cassa del supermercato, o nei pochi secondi in ascensore) scrollano compulsivamente su TikTok, Instagram, Facebook o YouTube contenuti brevi e ripetitivi, spesso banali e poco impegnativi: video, foto, parole che bombardano il loro cervello tutti i giorni, anche per ore.

Il risultato è il cosiddetto “brain rot”, alla lettera “marciume cerebrale”: un termine che descrive una condizione che, pur non essendo un fenomeno neurologico reale (il cervello, per fortuna nostra, non si decompone finché siamo vivi), può comunque avere un impatto sul benessere mentale. L’abuso dei social e più in generale il sovraccarico digitale riduce la capacità di concentrazione, frammenta la memoria a breve termine e amplifica la sensazione di nebbia mentale. Come ci spiegano i neuroscienziati, il cervello umano è progettato per adattarsi, ma ciò che facciamo ripetutamente ne modella le abitudini e le connessioni.

L’impatto negativo è particolarmente preoccupante nel caso dei nativi digitali come i giovani e giovanissimi della Generazione Z e Generazione Alpha. Ma pur con tutto questo la tecnologia non va demonizzata. La sfida vera è educarsi ed educare all’equilibrio e a un uso consapevole di smartphone e social, perché in fondo questi sono solo degli strumenti e sta a noi decidere se usarli per nutrire o consumare la mente.

Che smartphone e altri dispositivi connessi possano non solo non essere nocivi per il cervello, ma addirittura salvarlo dal declino cognitivo, lo dimostra uno studio pubblicato nei mesi scorsi su ‘Nature Human Behavior’ rivelando che chi ha incontrato smartphone e altri device già in età adulta sarebbe sorprendentemente più protetto dal brain rot.

I risultati di questa ricerca – una meta-analisi di circa 60 studi precedenti sull’uso della tecnologia digitale in oltre 411.000 adulti di tutto il mondo (ma soprattutto Usa e Europa) che hanno iniziato a usare smartphone e computer negli anni 2000 – suggerirebbero infatti che gli over 50 che fanno un uso frequente di smartphone e altri dispositivi digitali sono meno esposti al declino cognitivo di chi non usa questi device, o comunque hanno un declino più lento. “L’effetto sembra comparabile ad altri fattori protettivi già consolidati come l’istruzione o la pressione sanguigna, che già sappiamo essere favorevoli per la salute del cervello” osserva il prof. Jared Benge, dell’Università del Texas, uno degli autori dello studio. Smartphone e simili darebbero benefici cognitivi in 3 modi. Intanto le interazioni con questi device sono più complesse e partecipative rispetto a quelle che si hanno, per esempio, con la TV. Poi, possono essere mezzi di connessione sociale che combattono l’isolamento tanto dannoso per la salute cognitiva. Infine, possono aiutare a restare autonomi più a lungo (e per avere un esempio, si pensi al navigatore che permette di trovare la strada anche quando la memoria ha delle defaillance).

Ancora una volta il rapporto tra uomo e tecnologia risulta complesso e influenzato da tanti fattori. Semplificarlo con qualche etichetta può aiutare la comprensione, ma anche nascondere parte della verità.

L’EDITORIALE

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INTERVISTE

Oltre l'adrenalina: Makai

Beach con Marcello Padroni, Acqua Village Water Parks

TURISMO

Aperto il bando FUNT 2025

HOSPITALITY

Il futuro del fitness arriva in hotel

FLASH NEWS

SURF PARK

Surf straordinario FIERE

26. IAAPA EXPO EUROPE

2025: Una fie ra da non perdere

28. Barcellona chiama

30. EAG 2026: promettenti novità

ATTREZZATURE

34. Una soluzione che rispetta materiali e ambiente

36. Le vending machine attrici di una rivoluzione green

NOTIZIE

40. We love you 42. Escape room 4.0

QUESTO NUMERO LUGLIO/AGOSTO 2025

Questo magazine è uno strumento professionale che permette di tenersi informati e in contatto con il mondo dell’intrattenimento, del gioco lecito, del bowling e del turismo. Si rivolge a operatori di sale giochi, centri bowling e di intrattenimento per famiglie, noleggiatori di apparecchi automatici da intrattenimento, operatori di parchi acquatici, operatori dell’hospitality (proprietari e gestori di hotel, campeggi, villaggi, resort, ecc.), spettacolisti viaggianti e operatori del retail (centri commerciali e singoli negozi). La rivista è disponibile in versione cartacea su abbonamento, oppure in versione digitale gratuitamente.

Play Machine Europe racconta l’amusement in molte delle sue sfaccettature, e le sue sinergie con il settore turistico, con particolare riguardo per quello dell’hospitality;

Play Machine Europe informa sulle novità prodotto e sui trend del momento;

Play Machine Europe segue gli eventi e le fiere nazionali e internazionali, intervistando i protagonisti del settore.

La

Con l‘arrivo di Makai Beach-l’Isola del Benessere, Acqua Village Water Parks Cecina rafforza le sue strutture dedicate al relax degli ospiti e prende sempre più le sembianze di un meraviglioso paradiso hawaiano

OLTRE L’ADRENALINA: MAKAI BEACH

Marcello

In Toscana, per la precisione nelle province di Grosseto e Livorno, ci sono due paradisi hawaiani dove tra palme, totem tiki, ambientazioni suggestive, onde e cascate si evade dalla routine quotidiana vivendo per qualche ora una vacanza esotica fatta di divertimento in acqua, relax e scoperta: sono l’Acqua Village Water Parks Follonica e l’Acqua VIllage Water Parks Cecina. Due acquapark che con la passione, lungimiranza e determinazione del loro proprietario Marcello Padroni, dei suoi figli Valentina e Gianluca e di tutto il loro team hanno avuto negli anni una crescita esponenziale, diventando tra i primi e migliori esempi in Italia di water theme parks.

Nei giorni scorsi abbiamo visitato la struttura di Cecina per vedere da vicino Makai Beach-l’Isola del Benessere, la nuova attrazione aperta quest’estate, e ci siamo intrattenuti con Padroni in una piacevole chiacchierata.

Marcello, cos’è questa novità? E perché il nome

nuovissima area tematica dell’Acqua Village Water Parks Cecina: Makai Beach-l’Isola del Benessere. Totem tiki, palme e acque cristalline creano un coinvolgente paradiso esotico.
Padroni, fondatore e proprietario del gruppo Acqua Village Water Parks, che comprende l’Acqua Village Water Parks Cecina (Livorno) e l'Acqua Village Water Parks Follonica (Grosseto).

“Makai”?

“Makai Beach-l’Isola del Benessere è una nuova area tematica nata per offrire un’esperienza esotica e rigenerante, ispirata alla cultura hawaiana e tiki. Il nome “Makai” in lingua hawaiana significa “verso il mare”, e incarna perfettamente lo spirito di questa nuova oasi: un luogo di evasione, relax e contatto con l’acqua e la natura, anche senza dover prendere un volo per l’Oceano Pacifico”.

Che estensione ha e qual è l’investimento economico?

“L’area si estende per circa 3.800 metri quadrati di cui 1.200 di wellness e acque cristalline. Lo spazio rimanente è composto dalla spiaggia con sabbia bianca, e tantissime palme e vegetazione tipica di quelle isole. Il tutto è frutto di un investimento complessivo di 1,7 milioni di euro, il più importante nella storia di Acqua Village Water Parks per quanto concerne una singola attrazione. Il progetto ha partecipato al bando 1.3.2. BEI della Regione Toscana che sostiene lo sviluppo turistico e infrastrutturale del territorio, ed è risultato il primo progetto realizzato in Toscana”.

Qualche dettaglio sull’allestimento scenografico?

“La scenografia è uno degli elementi distintivi di Makai Beach-l’Isola del Benessere. Totem monumentali, maschere tiki, decorazioni polinesiane, e sabbia bianca accuratamente selezionata danno vita a un’oasi esotica. Ogni dettaglio è stato curato per trasmettere l’atmosfera di un’isola polinesiana, con l’obiettivo di far vivere ai visitatori un’esperien-

za davvero immersiva”.

Come mai una zona relax?

“Sentivamo l’esigenza di completare la nostra offerta dedicata al benessere, implementando le strutture già esistenti in risposta a un trend sempre più forte: quello di coniugare divertimento e relax. Siamo tra i primi a livello nazionale a volere trasformare l’offerta ‘tipica’ del parco acquatico: inserendo questa nuova attrazione cerchiamo di coniugare l’adrenalico con il benessere”.

Per quale target è pensata?

“Makai Beach-l’Isola del Benessere è trasversale, pensata per tutti. Le famiglie trovano un ambiente sicuro e suggestivo dove rilassarsi, mentre le coppie e gli adulti possono godersi un angolo di tranquillità in stile esotico. L’esperienza è costruita per soddisfare esigenze diverse, mantenendo sempre alto il livello qualitativo e il senso di evasione”.

Quali aziende sono state coinvolte nella realizzazione di Makai Beach?

“La realizzazione della piscina è stata affidata a Tecnopiscine International, un leader nel settore dei parchi acquatici. Per la parte infrastrutturale abbiamo collaborato con aziende locali come Vanni Pierino Srl per gli scavi e BPA Costruzioni per le opere in cemento armato. La progettazione, invece è frutto della collaborazione tra il nostro Acqua Village Studio e l’azienda Creative App, mentre la realizzazione delle strutture scenografiche è stata affidata in parte a Panel System, azienda specializzata nella costruzione di elementi in vetroresina, che ha cura-

La nuova area tematica si estende per circa 3.800mq e rappresenta un investimento di 1,7 milioni di euro, il più importante di sempre fatto per una singola attrazione dal gruppo Acqua Village Water Parks. È il luogo perfetto per una pausa relax ed è stata progettata per soddisfare le esigenze di adulti, ma anche famiglie con bambini.

to l’imponente totem d’ingresso e i tronchi decorativi perimetrali. La finitura e colorazione di queste scenografie è invece opera dell’artista Dario Vella, che da anni collabora con noi. Vella ha dato vita alle superfici con dettagli e cromie suggestive, capaci di evocare la magia delle isole del Pacifico”. Concept e ideazione creativa portano la firma del vostro studio interno?

“Assolutamente sì. Come per ogni nostra attrazione sia qui che all’Acqua Village Water Parks Follonica, sono stati curati da Acqua Village Studio, il nostro team interno diretto da Riccardo Fara, direttore creativo e imagineer. È la stessa firma che ha dato vita alle precedenti aree tematiche del parco e che caratterizza il nostro approccio: non solo progettare spazi, ma creare storie e mondi da vivere”. Ci sono stati momenti particolarmente sfidanti durante la realizzazione di Makai Beach?

“Come ogni grande progetto, anche questo ha avuto le sue sfide, soprattutto per il livello di dettaglio ri-

chiesto nella scenografia e l’integrazione delle tecnologie idriche con gli elementi decorativi. Inoltre, la volontà di utilizzare materiali resistenti ma scenografici ha richiesto un grande lavoro di progettazione e coordinamento tra team creativi e tecnici”. Come è stata l’accoglienza da parte degli ospiti?

“Straordinariamente positiva. Fin dall’apertura, Makai Beach-l’Isola Benessere, è diventata una delle aree più fotografate e condivise del parco. Gli ospiti apprezzano tantissimo la qualità dell’ambiente, la cura dei dettagli e la possibilità di vivere un momento di pace in un contesto familiare. Per molti è una vera sorpresa trovare un angolo di ‘isola del Pacifico’ a Cecina”.

Che previsioni si sente di fare per la stagione 2025 al parco di Cecina?

“Siamo molto fiduciosi. Il trend delle vacanze di prossimità, unito alla qualità crescente della nostra offerta, ci porta a pensare a una stagione 2025 ancora più forte. Vogliamo continuare a rafforzare il

posizionamento di Acqua Village come destinazione esperienziale, e non solo come parco acquatico”. Progetti futuri?

“Abbiamo già in fase di studio nuove idee per arricchire l’esperienza degli ospiti, con l’obiettivo di potenziare ulteriormente le aree tematiche, introdurre nuovi servizi e rafforzare la componente legata al benessere. Non possiamo ancora svelare troppo, ma continueremo a viaggiare con la fantasia”. Dal suo osservatorio, nell’ultimo decennio sono cambiate le aspettative e/o esigenze di chi visita un parco acquatico?

“Sì, il modo di vivere una giornata in un parco acquatico è cambiato profondamente. A nostro parere, oggi non bastano più solo le attrazioni fortemente adrenaliniche – che restano comunque importanti, ma sono rivolte a una fascia ristretta di pubblico. La maggior parte degli ospiti cerca un’esperienza più ampia, fatta di evasione, relax e intrattenimento immersivo. Una giornata in un parco viene vissuta come un vero distacco dalla quotidianità, un momento di benessere totale. Ed è su questa dimensione esperienziale che stiamo costruendo sempre di più la nostra offerta”.

Il visitatore è cambiato anche sul piano demografico?

“Il cambiamento demografico è stato più contenuto, ma osservando l’andamento nazionale – e considerando l’innalzamento progressivo dell’età media della popolazione – riteniamo che nei prossimi anni sarà fondamentale proporre un’offerta adatta anche a un pubblico più adulto. L’obiettivo è rendere il par-

co accessibile e piacevole a tutte le fasce d’età, non solo a famiglie con bambini”.

Acqua Village Water Parks è membro di Parchi Permanenti Italiani. L’associazione da qualche settimana è diventata Assoparchi, aderendo ad Agis e Federturismo-Confindustria. Che prospettive si aprono per l’industria italiana dei parchi?

“Assoparchi rappresenta, a nostro parere, lo strumento giusto per far evolvere, anche politicamente, la rappresentanza del settore dei parchi a livello nazionale. Parliamo di un’industria che nella nostra nazione coinvolge ogni anno circa 22 milioni di visitatori, tra italiani e stranieri, con 60.000 dipendenti e un indotto economico annuo stimato in circa 2 miliardi di euro. È un comparto maturo e ben strutturato, che merita di avere un peso specifico nelle politiche turistiche e culturali del nostro Paese”. I parchi come realtà imprenditoriali dinamiche, capaci di creare valore economico, sociale e culturale: amministrazioni locali, governo e politica in Italia ne sono consapevoli?

“Questa, purtroppo, è una nota dolente. È mia opinione personale che le amministrazioni – locali, regionali e nazionali – non abbiano ancora pienamente compreso il valore strategico del nostro settore. I parchi rappresentano un motore importante per l’economia locale, regionale e nazionale, con un forte impatto anche sul turismo internazionale. Eppure, il riconoscimento istituzionale di questa realtà è ancora parziale. C’è ancora molta strada da fare per far emergere tutto il potenziale economico, sociale e culturale che i parchi sono in grado di generare”.

Makai Beach-l’Isola del Benessere comprende anche un fiume lento che scorre in mezzo a una vegetazione lussureggiante.

Dal 18 luglio fino al 15 settembre si raccolgono le domande per accedere ai contributi del Fondo Unico Nazionale per il Turismo 2025

APERTO IL BANDO FUNT 2025

Il 18 luglio il Ministero del turismo ha pubblicato un avviso relativo al Fondo Unico Nazionale per il Turismo (FUNT) per il 2025, uno strumento che punta a sostenere iniziative che favoriscano l’innovazione, la sostenibilità e la valorizzazione dell’offerta turistica sul territorio nazionale.

Il bando si rivolge a una pluralità di soggetti, tra cui enti pubblici, associazioni, fondazioni, realtà del terzo settore e partenariati pubblico-privati. Presenta un meccanismo di sostegno finanziario ben articolato, destinato sia alle iniziative a carattere nazionale, cui è riservato il 20% delle risorse totali, sia ai progetti avviati dalle Regioni, che possono contare sull’80% del restante budget. Si tratta di una formula che permette di coniugare attività di promozione a livello nazionale con iniziative specifiche volte a valorizzare le peculiarità territoriali.

2 tipologie di progetti finanziabili

Il bando suddivide l’erogazione dei contributi in 2 distinte categorie, ideate per rispondere alle diverse dinamiche del settore turistico:

• una quota del 20% del FUNT 2025 è dedicata a proposte presentate da soggetti pubblici e privati, enti locali, associazioni di categoria e imprese turistiche. Queste proposte dovrebbero mirare alla realizzazione di interventi di breve e medio periodo.

• il restante 80% delle risorse del FUNT 2025 è inve-

ce riservato alle Regioni, che possono così realizzare progetti in sintonia con il Piano Strategico del Turismo 2023-2027.

I progetti devono rispondere ad alcuni criteri prioritari, tra i quali:

• la destagionalizzazione dell’offerta turistica;

• l’inclusività e accessibilità dei servizi;

• la valorizzazione economica e occupazionale a livello locale;

• l’impiego di strumenti di innovazione e digitalizzazione;

• l’attenzione alla parità di genere e alla sostenibilità.

Tempi e modalità di partecipazione

Per partecipare al bando, è necessario presentare domanda tramite PEC entro il 15 settembre 2025. La documentazione dovrà includere una relazione descrittiva, il piano finanziario, il cronoprogramma e altri elementi utili alla valutazione.

La valutazione seguirà l’ordine cronologico di arrivo, e l’ammissibilità al finanziamento richiede il raggiungimento di un punteggio di almeno 35 punti su 70. Per maggiori dettagli sulle procedure del bando, si rimanda al testo integrale dell’Avviso: https://www.ministeroturismo.gov.it/wp-content/uploads/2025/07/ Avviso_FUNT_B_signed-25-1.pdf

L’area fitness del Best Western Hotel Madison nel cuore di Milano, nata dalla partnership con BULB, startup attiva nel fitness ondemand. Lo spazio è aperto anche a chi non soggiorna in hotel.

Una partnership tra il Best Western Hotel Madison di Milano e la società BULB porta nell’hotel una palestra on-demand, aperta anche alla città

IL FUTURO DEL FITNESS ARRIVA IN HOTEL

Il mondo del fitness è in piena trasformazione. Secondo il report McKinsey “Time to Move – Sporting Goods 2024”, il 75% dei consumatori globali considera l’attività fisica una parte fondamentale del proprio stile di vita. Il settore wellness & fitness registra una crescita annuale tra il 5% e l’8% e si stima che possa raggiungere quasi mille miliardi di dollari entro il 2028, spinto da digitalizzazione, personalizzazione e attenzione alla salute mentale e fisica. Wellness & fitness sono diventati dei concetti sempre più di attualità anche nell’hotellerie. È un trend affermato quello che vede gli alberghi (e non solo quelli extralusso) offrire tra i propri servizi anche proposte wellness & fitness di vario genere: spa, saune, trattamenti corpo, palestre, lezioni di yoga e pilates, personal trainer e persino concierge esperti di running per fare footing in compagnia scoprendo l’area circostante. Sia che l’ospite viaggi per piacere o per lavoro, che sia un patito che anche quando si sposta vuole mantenere le sue routine di allenamento o invece uno che approfitta del viaggio per coccolarsi un po’ e sperimentare ciò che non fa a casa, l’offerta wellness & fitness è un plus

sempre molto apprezzato. Diventa anche una grande opportunità di sviluppo per l’industria alberghiera, soprattutto in questi anni in cui per gli hotel risulta di vitale importanza presentare costantemente qualcosa di nuovo per distinguersi dalle proposte che affollano il settore.

È in questo contesto che è nata un’interessante partnership tra il Best Western Hotel Madison - uno storico hotel a pochi passi dalla Stazione Centrale di Milano, parte del gruppo Doni Hotels, dotato di oltre 100 camere, spazi ristorativi e meeting recentemente rinnovati - e BULB, una startup milanese nata 4 anni fa, attiva nel settore del fitness on-demand, ovvero nel mettere a disposizione spazi attrezzati per l’allenamento in modalità pay-per-use. L’obiettivo della partnership? Offrire agli ospiti un’esperienza wellness di nuova generazione, smart, autonoma e ad alto valore aggiunto.

Un nuovo approccio al benessere in hotel

La collaborazione tra BULB e il Best Western Hotel Madison rappresenta un modello innovativo per il settore alberghiero: trasformare spazi comuni in aree fit-

A Tramite app, gli utenti possono scegliere orario, tipo di allenamento e persino personal trainer in qualsiasi momento, anche prima di raggiungere l’hotel.

D Camilla Doni, contitolare del Best Western Hotel Madison e socia del gruppo Doni Hotels e Danilo Mazzacuva, CEO e co-fondatore di BULB.

ness tecnologicamente avanzate, interamente gestite via app e accessibili anche a clienti esterni, senza vincoli di abbonamento. “Con questa partnership vogliamo portare la nostra visione del benessere anche nel mondo dell’hotellerie, creando spazi intelligenti dove le persone possano allenarsi in totale libertà e sicurezza”, afferma Danilo Mazzacuva, CEO e co-founder di BULB.

Grazie alla tecnologia proprietaria e a un sistema di prenotazione digitale, gli utenti possono scegliere orario, tipo di allenamento e personal trainer direttamente dall’app, attivando lo spazio dal proprio smartphone con un click. L’esperienza è pensata per offrire la massima comodità e controllo: si può prenotare la propria sessione direttamente dalla stanza d’hotel o ancora prima di partire, assicurandosi l’accesso in un ambiente riservato, monitorando in tempo reale l’affluenza. Il servizio è totalmente autonomo e personalizzabile, e permette anche di scegliere un personal trainer con un semplice click, portando la propria routine di allenamento a un livello superiore –anche in viaggio.

“La nostra missione è integrare innovazione e accoglienza autentica. La partnership con BULB rappresenta una naturale evoluzione del nostro percorso: vogliamo rendere l’esperienza di soggiorno sempre più completa e il benessere ne è parte integrante”, commenta Camilla Doni, co-titolare del Best Western Hotel Madison e socia del gruppo Doni Hotels.

Un progetto che unisce tecnologia, design e sostenibilità

La nuova area fitness è stata progettata per essere sostenibile, funzionale e coinvolgente: domotica integrata, attrezzature modulari, ambienti immersivi e un murales originale dedicato al movimento urbano. Lo spazio è aperto anche ai cittadini milanesi, con una formula pay-per-use semplice e trasparente.

I primi dati raccolti da BULB dimostrano l’efficacia del modello: se le palestre interne agli hotel tradizionali vengono utilizzate da meno del 4% degli ospiti, gli spazi BULB superano il 70% di utilizzo tra utenti high-spending, generando allo stesso tempo un nuovo flusso di ricavi per le strutture ricettive.

Accor, colosso francese dell'hospitality, farà presto il debutto a Las Vegas. Ha infatti firmato un accordo di franchising che lo vedrà gestire il Treasure Island Las Vegas Hotel & Casino con il brand Handwritten Collection. Quando verso fine anno, questo hotel da 2.884 camere entrerà ufficialmente a far parte del portfolio Accor, diventerà il più grande del gruppo a livello mondiale.

Treasure Island sorge sulla Strip di Las Vegas ed è conosciuto per la vicinanza al circuito automobilistico cittadino e le vedute panoramiche. Recentemente ha avuto una ristrutturazione multimilionaria, e oggi comprende 10 ristoranti, 8 lounge e bar, un casinò di 8.400mq, varie cappelle per matrimoni, spazi per eventi e intrattenimento e una spa. Ospita anche il teatro Mystère, sede dell'omonimo spettacolo del Cirque du Soleil. Offre inoltre amenities come il servizio di parcheggio e riconsegna auto gratuito e una piscina tropicale.

L'ingresso a Las Vegas amplia la presenza di Accor in Nord America, dove la società gestisce oltre 550 hotel.

L’Handwritten Collection di Accor è stata lanciata nel 2023 e opera nel segmento alberghiero di fascia media. Il brand conta attualmente 25 hotel. Negli Usa, oltre a Treasure Island, c’è anche, dall’anno scorso, l'Hotel Stratford a San Francisco.

IN ARABIA SAUDITA PRESTO UNA NUOVA COMPAGNIA AEREA

LOW-COST

I viaggiatori diretti in Arabia Saudita e Medio Oriente avranno prossimamente una nuova possibilità di scelta per voli a prezzi accessibili. Un consorzio formato da 3 società - Air Arabia, con sede negli Emirati Arabi Uniti, Kun Investment Holding e Nesma Holding - si è recentemente aggiudicato la gara d'appalto indetta dall'Autorità Generale per l'Aviazione Civile dell'Arabia Saudita per la creazione e gestione di una nuova compagnia aerea lowcost nazionale.

Ancora senza nome, avrà sede presso l'aeroporto internazionale di Damman e nasce per potenziare i collegamenti nazionali e internazionali della provincia orientale dell'Arabia Saudita, contribuendo così all'economia locale e alle infrastrutture turistiche dell'Arabia Saudita. Entro il 2030, la nuova compagnia aerea prevede di operare 45 aeromobili, coprendo 24 destinazioni nazionali e 57 internazionali, servendo circa 10 milioni di passeggeri l'anno.

ACCOR ARRIVA SULLA STRIP CON TREASURE ISLAND

PONY AI TERMINAL DELL’AEROPORTO DI VANCOUVER PER RIDURRE

LO STRESS DEI

VIAGGIATORI

Gli aeroporti possono essere stressanti: tanta gente, ritardi dei voli e controlli di sicurezza possono contribuire a far crescere l'ansia in chi viaggia. Perché allora non ridurre lo stress passando un po’ di tempo con un cane o magari un pony?

Visto il forte impatto positivo che gli animali possono avere nel creare un ambiente accogliente, nel 2017 l'Aeroporto Internazionale di Vancouver (YVR) in Canada ha introdotto il programma Less Airport Stress Initiative (LASI), progettato per combattere l'ansia dei viaggiatori e migliorare il loro benessere. L'iniziativa è cominciata nel 2023 portando nei terminal dei cani ed ora si sta espandendo con un progetto pilota unico nel suo genere: 2 pony addestrati da un'organizzazione che si occupa di ippoterapia e altre attività con cavalli gireranno quest’estate in aeroporto, in date stabilite. YVR è il primo aeroporto in Canada a sperimentare questo particolare approccio all'assistenza ai passeggeri, ma non l'unico in Nord America. L'aeroporto internazionale di San Francisco, ad esempio, già dal 2013 ha ‘assunto’ un’allegra ‘brigata scodinzolante’ addestrata per calmare i passeggeri, e oggi questa squadra conta 27 cani e anche un maialino. All'aeroporto internazionale di Portland, invece, gli antistress sono due animali gentili dal collo lungo e con orecchie soffici soffici: un alpaca e un lama.

Il Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC) si sta preparando a introdurre il GCC Grand Tours Visa (detto anche GCC Unified Visa), un visto turistico d’ingresso singolo che consentirà ai viaggiatori di visitare uno o tutti e 6 gli stati del Golfo - Bahrein, Kuwait, Oman, Qatar, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti - con un unico visto. L'iniziativa è ora nelle fasi finali. Il lancio del GCC Grand Tours Visa è previsto tra fine 2025-inizio 2026. La procedura di richiesta sarà completamente online e il visto avrà una validità compresa tra 30 e 90 giorni. Questa novità rappresenta uno sforzo collettivo per rafforzare la cooperazione tra le nazioni della regione del Golfo, modernizzare i sistemi di viaggio e incentivare la crescita economica attraverso il turismo. Il nuovo visto unificato promette infatti di incrementare il turismo nella regione, rendendo i viaggi multi-paese estremamente più accessibili, il che determinerà, a favore delle economie locali, un aumento della spesa da parte dei turisti, la creazione di posti di lavoro e importanti sviluppi nei settori dell'ospitalità e dei servizi. Secondo i dati pubblicati a dicembre dal Centro Statistico del GCC, nel 2023 sono stati 68,1 milioni i turisti internazionali che hanno visitato i Paesi del GCC (+42,8% rispetto al 2019), portando 110,4 miliardi di dollari di entrate turistiche. Il turismo della regione ha contribuito per il 10,8% al PIL dell’area e ha dato lavoro a circa 1,5 milioni di persone.

IN ARRIVO UN VISTO UNICO PER I 6 PAESI DEL GCC

IN COSTRUZIONE IL PRIMO SURF PARK DI WAVEGARDEN IN PORTOGALLO

In Europa il Portogallo è un paradiso del surf e dal prossimo anno lo sarà ancora di più con l’apertura di Surfers Cove, un surf park di Wavegarden, la cui costruzione a Óbidos è cominciata a luglio.

La laguna avrà un “Wavegarden Cove” da 46 moduli, il sistema generatore di onde già ben collaudato da Wavegarden nelle sue 12 installazioni nel mondo, e capace di produrre fino a 1.000 onde l’ora di oltre 25 tipi, tutte generate con consumi energetici e idrici che sono i più bassi sul mercato. Surfers Cove offrirà onde perfette tutto l’anno, controllate e sicure, ideali anche per principianti e bambini, oltre a servire a surfisti professionisti portoghesi ed europei come ‘terreno’ di allenamento di livello mondiale.

Il surf park farà parte di un resort a 4 stelle esteso su 5ha che comprenderà anche 56 unità abitative, un ristorante, un surf shop, un’area benessere, uno skate park, campi da paddle e beach tennis, una scuola di surf, una palestra, oltre a piste ciclabili, aree verdi e spazi per eventi aziendali.

“Surfers Cove sarà un luogo magico”, ha affermato Fernando Odriozola, direttore commerciale di Wavegarden. “Óbidos è già molto apprezzata a livello mondiale per il surf e l’aggiunta di Wavegarden Cove accrescerà ulteriormente la reputazione della regione Oeste”.

Gli investitori sono Menlo Capital, Manuel Maria Vasconcelos, Despomar, Admar e Marcelo Martins (Onda Pura Surf Center), oltre a Kanoa Igarashi, surfista professionista attualmente al terzo posto nella World Surf League. “Wavegarden sta innovando questo sport e io voglio contribuire a questa crescita” dice Igarashi. “Questo è il futuro del surf”.

La Germania ha portato a 55 i suoi siti patrimonio Unesco, grazie al riconoscimento, avvenuto in questi giorni, di 4 castelli di re Ludwig II in Baviera. Tra questi, sicuramente il più famoso è quello di Neuschwanstein, il castello fiabesco citato spesso anche come modello a cui Walt Disney si sarebbe ispirato per il Castello di

Cenerentola al Magic Kingdom. La costruzione del maniero, che doveva diventare la dimora personale del re, iniziò nel 1868, ma non venne mai finita, interrompendosi con la morte del sovrano nel 1886.

Anche se incompiuto, il castello è comunque una meraviglia, tanto da essere uno dei monumenti più visitati della nazione (circa 1,4 milioni di persone l’anno).

La più grande stazione ferroviaria d’Italia che è anche la più importante della capitale, Roma Termini, si fa sempre più a misura di bambino. Dopo l’apertura ad aprile di uno store di giocattoli di 200mq del famoso brand newyorkese FAO Schwarz – il terzo nell’Europa continentale – da questo luglio, su iniziativa di Grandi Stazioni Rail (Gruppo FS Italiane), la stazione si arricchisce anche di un’area giochi, la prima del network ferroviario italiano.

Questo spazio di 140mq, pensato per migliorare l’esperienza delle famiglie, propone più attrazioni a tema ferroviario per intrattenere i piccoli dai 2 ai 12 anni in modo sicuro e stimolante. Ci sono, per esempio, un trenino realizzato in EcoCore, un materiale resistente e a basso impatto ambientale, dei giochi manuali, un tavolo interattivo con schermo HD e un calciobalilla con piano di gioco coperto a garanzia della sicurezza. Chi ben comincia…

IL

PIÙ VECCHIO D'AUSTRALIA HA UN NUOVO PROPRIETARIO

Moorabbin Bowl, il centro bowling più vecchio d'Australia, è stato recentemente acquistato per 10,2 milioni di dollari australiani (circa 5,7 milioni di euro) da General Public, gruppo di Melbourne che opera nel settore dell’intrattenimento.

Il bowling a 28 piste, che sorge a circa 15km da Melbourne, risale ai primi anni '60 e negli anni è stato di proprietà di giganti come AMF e Zone. "Siamo assolutamente lieti di esserci assicurati una location di

così alto profilo. Il fatto poi che il bowling sia in attività dal 1964 non fa che aumentare le opportunità di dare nuova vita all'offerta già esistente" ha dichiarato Harry Kourbeis, direttore generale di General Public.

Il centro riaprirà entro fine anno dopo una ristrutturazione. Continuerà a essere un bowling, preservando così il suo status di patrimonio storico.

LA STAZIONE ROMA TERMINI APRE UN’AREA BIMBI

Dalla Germania al Medio Oriente e Cina, è boom di surf park

SURF STRAORDINARIO

Il surf è arrivato anche in Germania. Dopo sei anni a immaginarlo e sette mesi a sviluppare il progetto, la scorsa estate c’è stata l’apertura ufficiale dell’O2 SURFTOWN MUC, il primo surf park della Germania e il più grande in Europa.

All’inizio sembrava un sogno irrealizzabile. “Fare surf in Germania – senza il mare? A molti sembrava fantascienza”, racconta Chris Boehm-Tettelbach, fondatore e amministratore delegato di O2 SURFTOWN MUC. “Avevamo dalla nostra solo la convinzione che il surf non è solo uno sport, ma uno stile di vita che unisce e che tutti dovrebbero sperimentare”. Sette anni dopo, quel sogno è diventato realtà, ed è oggi una meta straordinaria per gli appassionati di surf.

Situato a Hallbergmoos, nei pressi dell’aeroporto di Monaco, O2 SURFTOWN MUC si estende su 20.000mq e comprende il ristorante Lookout, aree per prendere il sole, una terrazza sul tetto, uno skate park, una passerella panoramica e, naturalmente, il pezzo forte: la piscina a onde vera e propria. Costruita da Myrtha Pools in collaborazione con Endless Surf, la piscina è lunga ben 180m e vanta una superficie che è più grande del 50% rispetto a quella di un normale campo da calcio, il che la rende la piscina a onde più grande d’Europa. Comprende quattro zone distinte per il surf, ognuna delle quali può accogliere

fino a 16 surfisti contemporaneamente e può essere programmata con diversi tipi di onde: infatti la tecnologia Endless Surf è in grado di produrre onde alte da 0,5 a 2,1m, con forme diverse, che vanno dalle onde dolci per i principianti ai barrel potenti e picchi A-frame per i più esperti. Grazie alla configurazione a quattro zone, tutti i surfisti possono scegliere la zona adatta al loro livello, qualunque esso sia, e in base al tipo di onda che desiderano.

Fedele all’eredità del surf, da sempre attento alle tematiche ambientali, O2 SURFTOWN MUC è stato costruito con grande focus sulla sostenibilità: presenta impianti di generazione di energia solare ed eolica che lo rendono autosufficiente per l’80% del suo consumo energetico, un sistema idrico a circuito chiuso per ridurre al minimo lo spreco di acqua e un impianto di energia geotermica per il raffreddamento e il riscaldamento. Ma l’aspetto più notevole di questo surf park è la sua capacità di coltivare e riunire la comunità dei surfisti in Germania: “La nostra onda più grande non è quella della piscina”, afferma Boehm-Tettelbach. “È la comunità che abbiamo creato. Qui si riuniscono persone con background diversi, tutte unite dalla passione per il surf”.

Surf e surf park in ascesa

E la passione per il surf è in crescita in tutto il mon-

do. Da quando è stato confermato sport olimpico a Parigi 2024, il surf si sta affermando come uno degli sport acquatici in più rapida crescita a livello globale. Il che a sua volta sta dando nuova linfa ai surf park, come risposta perfetta per i principianti e per chi vive lontano dall’oceano, ma anche come campo di allenamento per gli atleti, che così possono sempre scegliere la forma e le dimensioni delle onde su cui si allenano. Grazie a una tecnologia sempre migliore, i surf park permettono di avvicinarsi al surf a un numero sempre maggiore di persone, rendendo questo sport più accessibile, sia economicamente che logisticamente, e perfetto per una spensierata giornata all’aperto. Lontano dalla costa, possono diventare un’ancora perfetta attorno a cui pensare altre proposte, come ristoranti o intrattenimento, diventando così un’ottima alternativa a parchi acquatici o termali più tradizionali. Il loro successo è evidente nei dati di mercato. Secondo la società di consulenza Hotel & Leisure Advisors, il mercato globale dei surf park dovrebbe raggiungere i 3,8 miliardi di dollari entro il 2028 e il numero totale di surf park aperti nel mondo passerà da 36 a 76 in pochi anni.

Medio Oriente

Persino aree più tradizionaliste come il Medio Oriente si stanno avvicinando all’idea. Un esempio: Surf Abu Dhabi, che ha aperto negli Emirati Arabi Uniti alla fine di ottobre.

Frutto della collaborazione tra Modon Properties

(l’investitore e gestore) e gli specialisti in tecnologie per onde artificiali Kelly Slater Wave Company, Surf Abu Dhabi sorge nell'isola di Hudayriyat, ed è la seconda laguna da surf degli Emirati Arabi Uniti e del Medio Oriente (la prima è stata Wadi Adventure, in seguito diventata Al Ain Adventure, costruita nel 2011). Si presenta come il parco di onde artificiali più avanzato mai realizzato, con la cresta più lunga, il barrel più grande e l’onda artificiale più alta di sempre. L’intera struttura, che comprende due ristoranti, si estende su 75.000mq, mentre la piscina vera e propria è lunga 560m, profonda 3m e larga 85m nel punto più ampio, con un fondale a forma di W che aiuta a dare forma a 4 tipi di onde. Può ospitare fino a 30 surfisti alla volta e generare onde alte fino a 3 metri.

Chi è alla ricerca di una giornata divertente nel caldo torrido degli Emirati apprezzerà anche l’enorme schermo per l’intrattenimento e l’impianto di illuminazione che consente di utilizzare il parco fino a notte fonda. Ma uno dei punti di forza di Surf Abu Dhabi è il team di istruttori a disposizione dei principianti, ai quali insegnano le basi prima sulla terraferma e poi nella piscina a onde.

“È molto più facile imparare qui, perché non c’è l’incertezza di non sapere quale sarà la prossima onda, ma si può prevedere esattamente quando arriverà” ha detto Gabriella Lailvaux, una surfista sudafricana che fa parte degli istruttori. “Inoltre l’onda è perfetta ogni volta. Puoi davvero migliorare in appena un’ora, cosa che non è possibile nell’oceano perché lì di-

O2 SURFTOWN MUC è il primo surf park della Germania e il più grande d’Europa. Ha aperto nell’agosto ’24 vicino all’aeroporto di Monaco. Occupa 20.000mq.

C L’impianto Surf Abu Dhabi negli Emirati si estende su 75.000mq e le sue onde usano la tecnologia di Kelly Slater Wave Company. Si pubblicizza come il surf park più avanzato di sempre, con la cresta più lunga, il barrel più grande e l’onda artificiale più alta al mondo.

D In Arabia Saudita apriranno 3 FlowHouse. Sono strutture dalla tematizzazione tropicale in cui il surf si sposa con retail e ristorazione. Attrazione focale è il simulatore di surf “FlowRider”.

pende sempre dalle condizioni generali”.

La surf mania cresce anche in Arabia Saudita. Nel promuovere la sua visione per diventare una delle principali destinazioni mondiali per l'intrattenimento, la nazione sta investendo in attrazioni uniche, tra cui anche i surf park. Un bell’esempio di questo trend è l'accordo di licenza esclusivo siglato nel 2024 da FlowRider Inc. e Saudi Entertainment Ventures (SEVEN) per portare in Arabia Saudita il brand Flow House con il suo concetto di location di intrattenimento che combina il surf con cibo e bevande. Tre Flow House sono attualmente in costruzione a Riyadh, Khabar e Jeddah. In tutte, il fulcro sarà un simulatore di surf "Flow Rider", che offre esperienze di surf sicuro e divertente a persone di ogni età. "La Flow House è un tipo di struttura nuova per il mercato saudita, ma già molto amata a livello internazionale" ha affermato Damien Latham, responsabile

delle attrazioni in SEVEN. "Non vedo l'ora di vedere sauditi e turisti sviluppare nuove abilità sulle onde e condividere l'esperienza con famiglie e amici". Sempre in Arabia Saudita, Aquarabia, il primo parco acquatico a tema del paese e il più grande della regione, avrà al suo interno anche "Surftopia", la prima piscina per surf del paese. Si baserà sulla tecnologia di Endless Surf e avrà 4 tipi di onde personalizzabili per tutti i gradi di abilità, compreso principiante e pro, consentendo così agli utenti di imparare, esercitarsi e divertirsi con il surf. "Il surf è uno sport in rapida espansione nel mondo con oltre 25 milioni di praticanti in tutto il mondo. Siamo entusiasti di presentarlo al popolo saudita" ha commentato Jamie Charlesworth, che è a capo della filiale Middle East di Whitewater. "La nostra tecnologia ha ciò che serve per dare ai surfisti gli strumenti per superarsi, offrendo al contempo una vetrina per gli spettatori

che potranno godersi lo spettacolo del surf osservando la pool da vari punti del parco".

Un progetto importante è in corso anche in Bahrein. La società statale di investimenti immobiliari Edamah e GFH Financial Group hanno annunciato un surf park che aprirà il prossimo anno sulla costa sud-occidentale del paese all’interno del complesso multiuso Bilaj Al Jazayer, un progetto da 1,3 milioni di metriquadri comprendente hotels, residenze, aree commerciali e di ristorazione.

Il parco, che si chiamerà Bahrain Surf Park-Club Hawaii Experience, utilizzerà la tecnologia Wavegarden Cove per generare fino a mille onde artificiali l’ora all’interno della laguna. Ci saranno anche una scuola di surf, un beach bar, ristoranti, uno skate park, negozi, spazi per eventi e una terrazza panoramica.

Sarà un'importante attrazione turistica, che richiamerà circa 300.000 visitatori l'anno, diventando una straordinaria destinazione balneare per l'intera area, rivolta sia a surfisti che turisti.

Cina

Parlando di nuovi mercati per l’industria del surf e dei surf park non possiamo non occuparci anche della Cina. Questa nazione non ha tradizionalmente la cultura del surf, ma ha sicuramente delle buone onde – soprattutto nell’isola tropicale Hainan, nell’estremo sud del Paese – e molti posti che aspettano solo di essere scoperti lungo i suoi 14.500km di coste. Lo stesso governo sta supportando, finanziariamente e in termini di visibilità, lo sviluppo del surf come sport tra i giovani e giovanissimi. E le nuove generazioni, con la loro mentalità più aperta, sono molto propense a far propria la cultura del surf come qualcosa di bello, emozionante e sano.

B Rendering di Bahrain

Surf Park-Club Hawaii Experience che aprirà nel 2026, parte di un complesso a uso misto. Sfrutterà la tecnologia europea Wavegarden Cove.

D Il cantiere del Riyue Bay Surf Resort sull'isola di Hainan, che sarà il primo surf resort della Cina. È frutto di una collaborazione tra China Tourism Group di proprietà statale e American Wave Machines.

Con queste premesse, il potenziale cinese è quindi alto anche per lo sviluppo di surf park. E a quanto pare presto la Cina avrà il suo primo surf resort. Rrecentemente è stato infatti annunciato Riyue Bay Surf Resort, frutto di una collaborazione tra American Wave Machines e la società di proprietà statale China Tourism Group Corp. Il complesso sorgerà a Wanning, nell’isola di Hainan (dove ha la sua base anche la nazionale cinese di surf) e utilizzerà la tecnolgia PerfectSwell dell’azienda californiana, la cui prima, celebre installazione è stata al BSR Surf Resort di Taco, Texas.

Lo sviluppo avverrà in 2 fasi: nella prima ci saranno, oltre alla surf pool, un hotel a tema con 132 camere, un’area shopping, uno skate park, bar, ristoranti e un surf shop. La fase 2 porterà invece a un ampliamento dell’hotel e all’aggiunta di altre soluzioni di alloggio. Il target? Esperti di surf da tutto il mondo, ma anche i cinesi che si stanno invece appassionando ora a quest’attività ludico-sportiva.

Alla IAAPA Expo Europe di quest’anno novità, contenuti stimolanti, occasioni di networking ed esperienze uniche

UNA FIERA DA NON PERDERE

IAAPA Expo Europe, l’evento numero uno in Europa per il settore del leisure, si terrà dal 22 al 26 settembre a Barcellona, presso Fira Barcelona Gran Via, uno dei più grandi e moderni centri espositivi del continente. L’evento, secondo le previsioni, accoglierà oltre 17.000 operatori del comparto provenienti da parchi a tema, parchi acquatici, centri di intrattenimento indoor, musei, resort, zoo e altre realtà. Più di 700 gli espositori a mostrare le ultime tendenze, gli sviluppi tecnologici e le soluzioni più innovative che definiscono il futuro delle attrazioni.

IAAPA Expo Europe non è però solo una vetrina commerciale. Ad ogni edizione presenta anche un nutrito programma di convegni ed eventi collaterali mirati alla formazione e al networking degli operatori. A Barcellona, ad esempio, torneranno il ‘Leadership Breakfast’, l’appuntamento di punta per dirigenti, con

la partecipazione di Pascal Ferracci, Ceo di Parques Reunidos, e Daniel Truran, co-fondatore di B Lab Europe, e i cosiddetti ‘Industry-Focused Days’, programmi convegnistici di un’intera giornata su temi chiave come sicurezza, sostenibilità, intrattenimenti indoor e acquapark. A Barcellona ci saranno anche, come in ogni fiera IAAPA, tante reception, ovvero party informali che rappresentano preziose opportunità per incontrare nuovi colleghi, scambiare idee e allargare il proprio giro di conoscenze.

Una novità per Expo Europe sarà invece il ‘Women in the Industry Networking Lunch’, un evento guidato da Katja Mack di Europa-Park e Maya Mattar di Lasting Impressions, mentre gli amati EDUTours a Barcellona comprenderanno per la prima volta un’escursione a bordo di una nave da crociera, MSC World Europa, che diventerà così l’occasione per scoprire in prima persona come sta cambiando il settore crocieristico abbracciando l’intrattenimento immersivo.

Sempre in tema di eventi formativi, le EDUSessions di IAAPA Expo Europe 2025 tratteranno una vasta gamma di argomenti, tra cui per esempio, la gestione giorno per giorno delle strutture, la fidelizzazione degli ospiti e l’intelligenza artificiale.

IAAPA continua anche il suo impegno a sostegno dei futuri talenti nel settore delle attrazioni a livello globale. Per la terza volta, durante IAAPA Expo Europe ci sarà una speciale raccolta fondi a favore della IAAPA Foundation. Chi lo vorrà, potrà comprare una tavoletta di cioccolato spagnolo tradizionale prodotto da Xócala, un’impresa sociale impegnata a promuovere l’inclusione sociale e a offrire opportunità di lavoro a persone con disabilità intellettive.

Mondogiochi torna ad esporre alla IAAPA Expo Europe. Ecco cosa ci sarà al loro stand

BARCELLONA CHIAMA

Da Caserta a Barcellona con un bel carico di novità e di aspettative: dal 23 al 25 settembre Mondogiochi esporrà alla fiera IAAPA Expo Europe (stand 235 presso il padiglione 1 del centro espositivo Fira Barcelona Gran Via), portando al salone del leisure numero uno in Europa, il meglio della sua offerta per FEC, sale giochi e altre strutture per il divertimento.

Ampio spazio sarà dato alle gru a pesca verticale, una tipologia di apparecchio per la quale Mondogiochi è da tempo uno dei leader in Italia grazie alla qualità delle macchine e all’assistenza impeccabile. Ce ne saranno di ogni tipo e misura e per ogni genere di location. Su tutte, la grande protagonista si annuncia essere la nuova gru a pesca verticale “Multifun” presentata ufficialmente in primavera alla FEE Expo 2025. Forte dei tanti feedback positivi ricevuti dai clienti italiani in questi primi mesi, questa nuova tipologia di gru promette molto bene grazie ad un programma che nel dettaglio la differenzia dalle sue competitor.

“Multifun” ha tre sezioni premio, ognuna con la sua relativa pinza. Il gioco consiste nel far scendere tutte e

Gru a pesca verticale, ruspe e palloni da calcio: ecco i prodotti in evidenza da Mondogiochi alla prossima

tre le pinze simultaneamente usando un solo joystick e il giocatore potrà vincere fino a tre premi diversi. La particolarità di questa macchina è che le pinze possono muoversi in tutte le direzioni rendendo la partita ancora più realistica. Inoltre la macchina è dotata di display LCM e registrazione uscita premi per ciascuna sezione di gioco. Per quanto riguarda le ticket redemption, allo stand Mondogiochi sarà presente la ruspa “Dragon Treasure”, campionessa di incassi e fiore all'occhiello dell'azienda casertana. Una ruspa che attrae tutte le fasce d'età, contraddistinta da un design importante e una modalità di gioco veloce e avvincente. Non mancheranno poi i palloni “Tempo Soccer”, brand ufficiale dei palloni da calcio misura 5 realizzati dall'azienda: un prodotto “giovane” che coniuga alta qualità e prezzi modici. “Ricordiamo - dicono in Mondogiochi - che è anche possibile acquistare i nostri palloni singolarmente sul sito www.temposoccer.it o chiamando direttamente in azienda accedendo all'offerta Box Premium”.

IAAPA EXPO Europe di Barcellona.

Gli organizzatori della fiera londinese EAG 2026 di gennaio sono all’opera per un’edizione memorabile

PROMETTENTI NOVITÀ

Con 100 stand su un’area di circa 5.000mq, oltre 1.000 prodotti al loro lancio durante la manifestazione e soprattutto più di 4.300 visitatori (+23% rispetto all’anno precedente) la fiera londinese di gennaio scorso EAG 2025, con le complementari London Casino & Gaming (LCG) Show e Social Immersive Entertainment (SIE) Expo ha fatto centro, con soddisfazione da parte di tutti: pubblico, espositori e organizzatori.

L’obiettivo per l’edizione 2026 che si terrà dal 13 al 15 gennaio prossimo, sempre al centro espositivo ExCeL di Londra, è ora quello di crescere ancora di più. Per riuscirci, Nick Harding, presidente di EAG, Nicola Lazenby, direttrice della manifestazione e tutta la loro squadra si stanno impegnando a migliorare tanto l’esperienza del visitatore quanto il ritorno per gli espositori rispetto a investimenti e obiettivi sulla partecipazione alla fiera.

E sono così state già introdotte delle novità. La prima è un’app realizzata da Sitka che sarà disponibile da settembre. Facilissima da utilizzare, sarà uno strumento a disposizione dei visitatori prima e durante

la fiera, grazie a cui potranno avere sottomano una pianta interattiva del salone, l’elenco degli espositori e dei prodotti, così come ad esempio crearsi un proprio programma personalizzato. Dal punto di vista degli espositori l’app consentirà di organizzare appuntamenti con i potenziali clienti, aumentare la propria visibilità e l’affluenza al proprio stand. Altra importante novità dell’edizione 2026 riguarda il layout della manifestazione che è stato rivisto posizionando SIE Expo al centro dell’area espositiva, con EAG e LCG ai lati. Questo per agevolare il flusso del pubblico tra i padiglioni e risolvere alcune piccole criticità evidenziate nel 2025 dalle aziende espositrici, riguardanti soprattutto i livelli acustici delle tre aree espositive. “Diversamente da quanto accade per una fiera che tratta, per esempio, di informatica, dove la planimetria può essere descritta come standard, noi dobbiamo soddisfare esigenze molto diverse” spiega Lazenby. “Gli espositori del settore casinò e gaming hanno bisogno di ambienti non molto rumorosi, e l’anno scorso hanno patito la vicinanza con l’EAG in cui invece, per la tipologia stessa

dei prodotti esposti, l’atmosfera è molto vivace. Per andar incontro a queste esigenze, abbiamo allora posizionato SIE, che è leggermente meno rumorosa di EAG, tra le due sezioni”.

Diversamente dal 2025, il prossimo gennaio ci saranno inoltre un unico ingresso e un’unica uscita. “Dopo lunghe discussioni – racconta Harding – abbiamo deciso che avere una sola entrata ci permetterà di controllare il flusso di visitatori, di creare qualcosa che ben rappresenta una fiera incentrata su amusement, gaming e competitive socializing e meglio indirizzare i visitatori verso queste 3 componenti del salone. Inoltre, ci garantirà che il messaggio chiave della fiera 2025 Action Packed and Under One Roof sia la prima cosa che i visitatori vedono, e le date del 2027 l’ultima cosa all’uscita”.

C Come a gennaio scorso, EAG 2026 includerà anche le sezioni London Casino & Gaming (LCG) Show e Social Immersive Entertainment (SIE) Expo diventando così un salone che abbraccia i settori amusement, gaming&gambling e competitive socializing. Diversamente dal 2025, il prossimo gennaio però ci sarà un’entrata unica.

B Novità della prossima fiera anche un’app dedicata, attiva già da settembre.

Starbucks sceglie per i suoi bicchieri monouso in Europa un innovativo rivestimento a base minerale che è un’alternativa sostenibile ai coating plastici tradizionali La nuova tecnologia è stata sviluppata dall’italiana Qwarzo

UNA SOLUZIONE CHE RISPETTA MATERIALI E AMBIENTE

Chi quest’estate sorseggia caffè negli Starbucks d’Europa non se ne accorge, ma in quei locali è già arrivata o sta per arrivare una grande rivoluzione che riguarda il packaging e la sua sostenibilità: a maggio il brand ha lan-

ciato in Europa un nuovo bicchiere da asporto con relativo coperchio che è attualmente in distribuzione negli store di vari mercati del Vecchio continente (per esempio, in Germania, Italia, Svezia, Svizzera, Spagna e Ungheria), e da fine 2025 lo sarà anche in Regno Unito e Irlanda, per poi espandersi ancor più nella regione EMEA nel 2026.

All’apparenza, il nuovo bicchiere non ha nulla di diverso dal precedente: il design, le dimensioni e il classico color bianco col logo verde del brand sono gli stessi, così come l’esperienza per chi beve. La grande differenza però è che questo nuovo bicchiere è certificato compostabile a livello domestico, e riciclabile con la carta. E questo lo rende compatibile con tutte le normali strutture di smaltimento esistenti dato che non richiede più la separazione dei materiali durante il riciclo, uno degli ostacoli principali nel processo di smaltimento dei bicchieri tradizionali della catena, fatti di carta con rivestimento in plastica.

Se consideriamo quanti possono essere i caffè venduti dalla catena in un anno (si stima più di 4 miliardi nel mondo), l’innovazione segna un passo avanti di

B Starbucks ha riprogettato la sua iconica cup da asporto per l’Europa. Identica alla precedente come forma e colori, è però compostabile a livello domestico e riciclabile con la carta, quindi molto più sostenibile della precedente.

A Le qualità della nuova cup derivano dal suo rivestimento minerale a base di silice che sostituisce il rivestimento plastico. La tecnologia è stata sviluppata da un’azienda della provincia di Brescia, Qwarzo.

grande valore nel ridurre i rifiuti plastici migliorando al tempo stesso il recupero dei materiali. Il nuovo bicchiere Starbucks viene prodotto nel Galles da Trascend Packaging, e utilizza fibre di cellulosa tracciabili provenienti dalle foreste del Nord Europa che vengono fornite dalla finlandese Metsä Board. Cruciale per le sue qualità è il materiale che riveste il cartone del bicchiere e del coperchio e che ha sostituito la plastica: si tratta del coating Qwarzo prodotto dall’omonima azienda di Brescia, un innovativo rivestimento minerale a base di silice, completamente inodore, insapore e invisibile, progettato per migliorare in modo significativo le performance dei materiali su cui viene applicato (carta, ma anche metalli, tessuti ecc.), creando una barriera protettiva contro calore, liquidi, grassi e ossigeno, senza uso di plastica o PFAS aggiunti e senza comprometterne la riciclabilità. “Qwarzo protegge la bevanda dal bicchiere e il bicchiere dalla bevanda” ha spiegato Luca Panzeri, founder & chief technology officer di Qwarzo, sottolineando la natura invisibile ma efficace dell’innovazione. Il settore alimentare è quello in cui sinora Qwarzo ha trovato maggiore applicazione: lo ha scelto per esempio anche Lavazza, integrando il rivestimento nei bicchieri dei suoi distributori automatici in Spagna grazie alla collaborazione con Flo, gruppo specializzato in packaging per alimenti che ne sta promuovendo l’uso anche in Germania.

Grom, marchio premium del gelato, è invece stato tra i primi a

integrare il coating made in Brescia nei suoi cucchiaini monouso, mentre Venchi, icona italiana del cioccolato e del gelato, ha adottato posate rivestite in Qwarzo in molti dei suoi punti vendita in Europa. Considerando la crescente pressione normativa e sociale che pesa sempre più sulle aziende per la riduzione dell’impatto ambientale del packaging, con particolare riguardo alla plastica monouso, Qwarzo si presenta come una risposta concreta e innovativa. Offre un’alternativa efficace e sicura per ridurre l’uso di rivestimenti plastici nel packaging alimentare, senza rinunciare alle prestazioni richieste dal mercato moderno. E un’alternativa che è anche facilmente implementabile su larga scala.

Il rivestimento Qwarzo crea una barriera ad alte prestazioni contro acqua, calore, grassi, ossigeno, preservando l’integrità del contenitore e proteggendo il sapore della bevanda al suo interno.

Nuova vita a bicchieri e bottigliette della distribuzione automatica con il progetto di economia circolare RiVending, che sta dando eccellenti risultati

LE VENDING MACHINE ATTRICI DI UNA RIVOLUZIONE GREEN

Dai dati di giugno 2025, sono 89.697.259 i bicchieri raccolti e avviati a riciclo in un anno (+22% rispetto a giugno ‘24), per un totale di 613 tonnellate di anidride carbonica risparmiate, grazie a RiVending, il progetto di recupero e riciclo di bicchieri e palette in plastica e bottiglie in PET da distributori automatici voluto da CONFIDA, Associazione Italiana Distribuzione Automatica, COREPLA e UNIONPLAST. Un risultato straordinario che dimostra come la sostenibilità possa essere semplice e concreta grazie all’impegno dei consumatori ai distributori automatici di pubbliche amministrazioni, aziende, scuole e università. I numeri di RiVending sono in costante crescita: 16.051 i cestini di raccolta collocati ad oggi (+15% vs giugno ’24), e quasi 3.000 le realtà coinvolte nel progetto (+16,5% rispetto a giugno ‘24). Ad aziende ed enti virtuosi che effettuano la raccolta viene anche rilasciato un attestato ufficiale in termini di risparmio CO2, un importante strumento di riconoscimento che trova spazio anche all’interno dei bilanci di sostenibilità aziendale.

“Il nostro settore si impegna quotidianamente nel portare avanti progetti e iniziative sostenibili” com-

menta Massimo Trapletti, presidente di CONFIDA. “Dalla ricerca e sviluppo di tecnologie e innovazioni sostenibili per i distributori automatici, alle certificazioni di qualità, sino ai progetti sul territorio come RiVending che dimostra quanto possa essere facile fare la differenza per l’ambiente, anche durante una semplice pausa caffè al distributore automatico. Inoltre, i risultati sono potenzialmente ancora più positivi, poiché al momento siamo in grado di raccogliere i dati solo del 60% dei cestini installati in Italia”.

"Questo progetto dimostra come la collaborazione tra cittadini, imprese e istituzioni possa generare un valore ambientale reale e misurabile” dichiara Giovanni Cassuti, presidente di COREPLA. “Una filiera virtuosa e circolare, capace di trasformare un gesto quotidiano, come prendere un caffè al distributore, in un’azione sostenibile. I dati raccolti evidenziano l’efficacia del modello e rafforzano il ruolo centrale della responsabilità condivisa nelle politiche di economia circolare".

Le regioni più virtuose

Tra le regioni italiane, la Lombardia mantiene il

Plastiche - Federazione Gomma Plastica) che mira alla raccolta e riciclo dei principali imballaggi in plastica dei distributori automatici: bicchieri e bottiglie. RiVending è un processo “zero rifiuti”: la plastica del bicchiere o della bottiglia raccolta e riciclata viene reimmessa nella produzione di nuovi prodotti e imballaggi, dando nuova vita ai materiali.

CICLO DI RECUPERO BICCHIERI E BOTTIGLIE

primato di più virtuosa con ben 1.938.839 bicchieri raccolti nel mese di giugno (+20% vs giugno 2024): si stima che entro l’anno in regione saranno raccolti oltre 21 milioni di bicchieri, circa il 24% del totale nazionale. Al secondo posto si conferma, come nel giugno dell’anno scorso, l’Emilia-Romagna (1.567.452, +4,5%) e al terzo è di nuovo il Veneto (1.328.231, +19%).

L’Abruzzo, invece, ha quadruplicato il numero di bicchieri raccolti con un incremento del 405% posizionandosi al quarto posto (998.972) scalzando il Trentino-Alto Adige, che scivola al quinto (734.421, +2%), e il Friuli-Venezia Giulia (723.178, +7%). Infine, chiudono la top ten con risultati sostanzialmente invariati rispetto al 2024, le Marche (239.005), la Sardegna (176.116), la Campania (141.208) e il Lazio (93.541).

La seconda vita della plastica raccolta Ma cosa succede alla plastica che finisce nei cestini del progetto RiVending? Può essere riutilizzata in mille modi e in diversi ambiti: dall’edilizia ai mobili, dagli oggetti per la scuola o per i nostri pet fino addirittura all’abbigliamento. In particolare, il polistirolo compatto dei bicchierini del caffè, è un ottimo isolante che può essere trasformato

www.rivending.eu

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in cappotto termico per edifici o in nuovi prodotti per la casa come telai per cornici e tavoli da giardino.

RiVending ha anche trasformato il polistirolo dei bicchierini raccolti in una linea di ciotole per animali donandole ai canili dell’ENPA e in righelli, poi distribuiti a diverse scuole italiane. L’innovazione nel packaging, inoltre, ha permesso di utilizzare il polistirolo riciclato (R-Ps) per la produzione di nuovi bicchierini per il caffè e vasetti per lo yogurt.

Anche il PET, proveniente dalle bottigliette raccolte, è estremamente versatile al punto che è stato utilizzato per la creazione di diversi capi d’abbigliamento, oltre a dar vita a nuove bottigliette realizzate in PET riciclato (R-PET).

Il progetto di economia circolare RiVending prevede la raccolta di bicchieri e palette di plastica, e bottigliette PET attraverso 2 tipologie distinte di cestini, collocati vicino ai distributori automatici.

La plastica viene poi reimmessa nel processo di produzione, diventando per esempio materiale isolante per l’edilizia, oggettistica per la scuola, nuovi bicchierini di plastica e nuove bottigliette PET.

Che opinione hanno i britannici delle sale giochi nelle loro località balneari?

Lo rivela una ricerca indipendente commissionata da Bacta

WE LOVE YOU!

Cresciuti con smartphone in mano e social network come compagni di giochi, i giovani della Generazione Z, ovvero i nati tra il 1995 e il 2010, sono i primi i veri “nativi digitali”, e questo ha plasmato il loro modo di pensare, di relazionarsi e di consumare.

Eppure, secondo quanto risulta da una ricerca indipendente condotta nel Regno Unito da Censuswide per conto di Bacta (l’associazione che rappresenta il settore dell’amusement in quella nazione), questa generazione iperconnessa si dimostra anche molto affezionata alle tradizionali sale giochi al mare. La ricerca, che ha coinvolto un campione di 2.000 britannici dai 16 anni in su, ha evidenziato come la popolazione tutta, indipendentemente dall’età, sostenga questa tipologia di esercizi commerciali: l’81% degli intervistati considera le sale giochi balneari parte integrante della cultura nazionale. E la percentuale cresce ancor di più toccando il 90% tra i giovani dai 25 ai 34 anni. Similmente, se il 72% degli interpellati ha dichiarato che entrerebbe in una sala giochi durante una vacanza al mare, il valore sale al

Joseph Cullis, presidente dell’associazione britannica Bacta.

91% fra i giovani adulti.

Il ruolo sociale delle sale giochi viene confermato dal fatto che l’84% degli intervistati ha dichiarato di esserci stato con persone della propria famiglia di diverse età, e il 55% le considera un intrattenimento con un buon rapporto qualità-prezzo rispetto ad altri.

Inoltre sette su dieci intervistati ritengono che questi locali contribuiscono fortemente alla rigenerazione delle località balneari, e quest’idea è condivisa dall’85% dei giovani tra i 18 e i 24 anni.

“Le sale giochi nei posti di mare sono un elemento vitale nell’industria turistica britannica, una moderna icona culturale e da oltre un secolo un passatempo per le famiglie” ha detto Joseph Cullis, presidente Bacta nel commentare la ricerca. “È una cosa splendida, ma non sorprende il vedere che i giovani le accolgono con lo stesso entusiasmo dei loro genitori e nonni”. “Noi di Bacta – ha poi aggiunto – combattiamo per proteggerle dalle minacce dell’aumento dei costi per energia e personale, e da coloro che vogliono tassarle fino a farle scomparire. Speriamo che amministratori locali, parlamentari e Ministero del Tesoro ascoltino i desideri e i bisogni dei britannici e proteggano quindi queste importantissime istituzioni”. Una situazione non molto diversa da quella italiana: sale giochi balneari molto amate dalle famiglie e giovani in vacanza, ma i cui gestori si sentono strozzati da costi che lievitano e normative stringenti, con il rischio di non farcela sempre in agguato.

Nel Regno Unito l’opinione pubblica si mostra molto legata alle sale giochi al mare: 8 britannici su 10 le giudicano parte della cultura nazionale. E il giudizio positivo ha percentuali ancora più alte tra i giovani.

Il franchising Cronos Escape Room conta oggi 19 locali in tutta Italia. Tra gli ultimissimi aperti, quello di Treviso che ha 5 stanze di fuga

ESCAPE ROOM 4.0

'Esperienza’ è la parola magica del leisure degli ultimi anni e le escape room sono un esempio perfetto di attrazione esperienziale. In una stanza di fuga si vivono emozioni uniche e memorabili che il soggetto non subisce, ma crea da sé facendo qualcosa di divertente e fuori dalla routine quotidiana, incuriosendosi e partecipando ad attività interattive che lo coinvolgono corpo e mente e che può condividere con il resto della propria squadra.

Se a tutto questo aggiungiamo il fatto che le escape room sono molto flessibili dal punto di vista dei contenuti e richiedono investimenti molto più limitati rispetto ad altri generi di attrazione, si capisce il perché della loro crescente popolarità nel mondo, tanto da far parlare di ‘fenomeno’.

Ad oggi globalmente si contano circa 8 mila escape room di cui oltre 400 solo in Italia. Si rivolgono non solo a ragazzi e adulti come nuovo e stimolante modo di divertirsi ingegnandosi, ma anche ad aziende che, sempre più, utilizzano le dinamiche che vi si creano per fare team-building.

Cronos Escape Room è un franchising tutto italiano lanciato con una room a Verona nel 2017, dalla quale sono nate sinora 19 ‘figlie’ in tutta Italia. L’ultima ad aprire in Veneto - regione di origine del fondatore di Cronos, Alberto D’Annibale - è a Treviso, inaugurata ad aprile negli spazi dove prima c’era una banca. Occupa oltre 250mq (con oltre 20 vetrine su strada) trasformati in 5 stanze di fuga. C’è Area 51 per gli amanti della scienza e dell’ufologia; Psycho Hospital 1969, ambientata in un ospedale psichiatrico abbandonato che nasconde inquietanti misteri; Scuola di Magia, dove si deve uscire dalla foresta proibita e Jungle Game, un regno perduto dove la scienza ha riportato in vita un essere vivente estinto milioni di anni fa da cui scappare.

L’ultima stanza è senza dubbio la più angosciante: L’Esorcista. Qui, in una chiesa silenziosa dove l’atmosfera di terrore è palpabile, si dovrà scoprire come eseguire l’esorcismo di un bambino scelto dal Maligno come luogo di lotta tra il Bene e il Male, e porre fine all’incubo prima che l’entità oscura prenda il sopravvento. I giocatori si troveranno davanti

sviluppi inaspettati del gioco e saranno chiamati a mantenere lucidità davanti a sorprese inquietanti. Indipendentemente dalla stanza di fuga scelta, i giocatori vivono un’esperienza immersiva dove aspetti di informatica ed elettronica comunicano in modo automatico e intelligente con l’ambiente e gli oggetti, portandoli dentro scenografie estremamente realistiche e interconnesse realizzate dagli ideatori dei grandi parchi di divertimento. La sfida è quella di risolvere raffinati enigmi entro 60 minuti di tempo grazie a un lavoro di squadra, utilizzando logica e pensiero laterale, ma anche affidandosi alle capacità e intuizioni dei compagni, seguendo il vecchio adagio che recita: “L’unione fa la forza”. Escape Cronos Treviso ha un design ultramoderno ed essenziale, con strutture interne in vetro che accolgono gli ospiti prima che siano catapultati nei misteriosi luoghi di ogni stanza, ciascuna dotata di sistemi VMC (Ventilazione Meccanica Controllata). Il team del locale è formato per operare in regia e controllare i computer ai quali è affidata la gestione intelligente dell’evoluzione del gioco di ogni stanza: da effetti speciali, audio, video, luci, fino a macchine del fumo, aiuti e progressione del percorso.

La Cronos Escape Room di Treviso, la più grande in città, ha 5 stanze di fuga: Scuola di Magia, Area 51, Psycho Hospital 1969, Jungle e L’Esorcista. Molto curate le scenografie come si intuisce anche dalle immagini.

D Alberto D’Annibale, il giovane imprenditore fondatore nel 2017 del franchising Cronos Escape Room, che oggi conta 19 locali in Italia.

“Le scenografie, che riproducono le realtà dei temi di ogni stanza, sono curate in ogni dettaglio per offrire il massimo senso di realtà” spiega D’Annibale, alla guida del locale. “Dai materiali con cui sono realizzate le parti idrauliche delle stanze, fino a ogni oggetto ed effetto come ad esempio un’arpa laser che bisogna suonare seguendo una certa melodia per potere procedere, crediamo che qualità e tecnologia all’avanguardia siano la chiave per differenziarsi sul mercato, per offrire al pubblico un’esperienza realistica e immersiva che si ricorderà” conclude l’imprenditore.

// LA VETRINA DEL MESE //

REDEMPTION / VIDEOGAME / CHIOSCHI / DISTRIBUTORI / GIOCHI SPORTIVI / FLIPPER / VIRTUAL REALITY

NASCAR PIT STOP

Produttore: Wahlap e LAI Games

Tipo di gioco: redemption

Descrizione: lanciato con successo a giugno alla fiera Bowl Expo negli Usa, questo apparecchio su licenza Nascar e Goodyear porta nelle sale giochi tutta l’adrenalina che si vive nelle gare di automobilismo durante le soste ai box per i cambi gomme. Il cabinet a 2 postazioni si ispira a una cassa attrezzi che potrebbe stare in un pit stop ed è ricco di dettagli che rimandano al mondo delle corse, risultando così molto attrattivo per i giocatori. Perfetta la collocazione vicina ad altri apparecchi a tema automobilistico.

Come si gioca: usando un pulsantone, il giocatore rilascia dei minipneumatici (uno alla volta) che scendendo dall’alto devono riuscire a infilarsi nei 3 pit stop al centro del piano di gioco. Quanto più ciò avviene tanti più ticket si vincono a fine partita. E per chi è così bravo da riempire tutti 3 i pit stop nel tempo a disposizione (collocando quindi 9 pneumatici) il premio è il super bonus. Il gioco di per sé è semplice, ma richiede una grande dose di tempismo e precisione, le stesse doti che devono avere i meccanici addetti ai velocissimi cambi gomme. Anche perché incombe sempre il pericolo di finire sulla bandiera della penalità che manda all’aria tutto il lavoro fatto.

Dimensioni: 157,5x91x274(h)cm

Produttore: ICE Games

Tipo di gioco: redemption

Descrizione: sprizza allegria questo gioco per persone di tutte le età, bambini compresi, in cui si è chiamati a rifocillare il simpatico yeti Larry con il maggior numero possibile di palline multicolore così da vincere anche molti ticket. Molto colorato e carico di luci Led, questo apparecchio non passa inosservato nemmeno negli angoli più nascosti di una sala.

Come si gioca: infilando le mani nei 2 fori centrali del cabinet, il giocatore deve afferrare le palline che come in un vortice si muovono nell’aria e inserirne quante più possibile nei 3 fori illuminati di blu che valgono 50 punti. Se riesce, con prontezza di riflessi, a ‘centrare’ anche il target mobile multicolore, aggiunge un bonus di 100 punti. Il gameplay è veloce e molto entusiasmante.

Dimensioni: 93x93x220(h)cm

Come si gioca: pescatore in mare aperto, il giocatore deve far suoi quanti più pesci possibile prima dello scadere del tempo, catturando possibilmente i più grossi che sono quelli di valore più alto. Una volta preso all’amo un pesce, bisogna recuperarlo girando velocemente il mulinello del controller, il quale per dare realismo al gioco, richiede più o meno forza a seconda delle dimensioni della preda. Sono previsti anche dei powerup che aiutano il giocatore nella sua battuta di pesca, come l’amo rapido, l’amo doppio, lo schermo frizzato e altri. Il gameplay è semplice da capire e si presta bene a divertenti sfide tra genitori e figli.

Dimensioni: 211x220x255(h)cm

BIG SEA FISHING

SEGA : redemption

non serve conoscere i segreti della pesca di mare né di fiume per divertirsi con questo gioco che si presenta con un cabinet di forte impatto. È infatti imponente, dotato di ben 4 postazioni e 2 schermi da 65” dove scorrono immagini (risoluzione 2K) di profondità marine abitate da tantissimi colorati pesci di varia taglia in movimento che aspettano solo di essere pescati. Intense anche le luci Led blu che accentuano l’atmosfera.

EMOJI MINI HOOPS

Produttore: UNIS Technology

Tipo di gioco: redemption

Descrizione: il basket fa da ispirazione a questo gioco che sfruttando anche l’appeal universale delle faccine Emoji si propone come un apparecchio giusto sia per i bambini che i giocatori adulti. Il cabinato ha 2 postazioni ma un ingombro a terra limitato, colori vivaci e un’insegna decisamente appariscente: caratteristiche che permettono di collocarlo nei contesti più diversi, ma sempre con successo.

Come si gioca: i giocatori si sfidano nel lanciare delle palline che vengono ‘sparate’ da una sorta di cannoncino, e devono centrare un minicesto da basket in movimento. Ad ogni canestro, si accende una faccina emoji e quando sono 5 ad essere illuminate, per il giocatore scatta l’opportunità di vincere punti o palline extra con la ruota della fortuna Lucky Bonus Wheel.

Dimensioni: 128x102x253(h)cm

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