Play Machine Europe Giugno 2025

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Facto Edizioni & Togo Media

I MODELLI AI NON CAPISCONO DI COSA PARLANO

Negli ultimi anni, se non negli ultimi mesi, l’Intelligenza Artificiale ha fatto e continua a fare passi da gigante. Da assistenti virtuali che scrivono email perfette a chatbot capaci di sostenere conversazioni complesse, le macchine alimentate da questa tecnologia sembrano sempre più “intelligenti”. Colossi del calibro di OpenAI e Google sostengono che l’obiettivo di un’Intelligenza Artificiale Generale – cioè una “mente” artificiale capace di comprendere, apprendere e applicare conoscenze come noi umani, in modo autonomo e flessibile - è ormai a portata di mano. E considerando con quanta velocità evolve questa tecnologia, il futuro prossimo potrebbe essere già dietro l’angolo. Recentissimi studi scientifici mettono però in guardia dai facili entusiasmi e sollevano dubbi sulla reale capacità di comprensione dell’AI, che sarebbe invece un’impressionante illusione.

Un gruppo di ricercatori provenienti dal MIT, da Harvard e dall’Università di Chicago hanno eseguito uno studio su modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) – per capirci, parliamo di ChatGPT 4o sviluppato da OpenAI, Llama 3.3 di Meta, Gemini 2.0 di Google, Claude 3.5 di Anthropic e alcuni altri – che dimostra come dietro i loro brillanti risultati nel superare test di valutazione complessi (i cosiddetti “benchmark”) si nasconde un problema che mina l’affidabilità di questi sistemi: la capacità di dare risposte corrette, senza però comprendere realmente i concetti sottostanti.

Per descrivere questa criticità gli studiosi parlano di “Potemkin understanding” (“comprensione Potemkin”) rifacendosi ai villaggi Potemkin, villaggi fittizi in cartapesta che il leader militare russo Grigory Potemkin pare avesse fatto costruire lungo il fiume Dnepr per impressionare l’imperatrice Caterina II durante il suo viaggio in Crimea nel 1787. Proprio come quei villaggi erano scenografie senza sostanza, i modelli AI mostrano una comprensione apparente, che poi risulta vuota quando messa alla prova.

Un esempio emblematico di questo fenomeno

riguarda il comportamento di ChatGPT quando interrogato sulla rima alternata in poesia: spiega correttamente che consiste nello schema ritmico ABAB, per cui il primo verso rima con il terzo, e il secondo con il quarto, ma quando poi gli viene chiesto di applicare questo schema completando una poesia a quattro versi, fallisce e non fornisce una parola che rimi appropriatamente. In altre parole, il modello AI ha predetto correttamente i token per spiegare il concetto, senza però la comprensione necessaria per riprodurlo.

Le implicazioni di questa scoperta sono importanti perché vengono a invalidare i benchmark, i test che i modelli AI devono sostenere per presentarsi sul mercato e che spesso sono usati come testimonianza della superiorità di un modello rispetto alla concorrenza. Infatti, se i sistemi possono ottenere risultati eccellenti nei test senza una reale comprensione, allora il successo nei benchmark risulta fuorviante. “L’esistenza dei potemkin significa che un comportamento che indicherebbe comprensione negli esseri umani non implica comprensione negli modelli linguistici di grandi dimensioni” ha affermato Keyon Vafa, ricercatore all’Università di Harvard e uno degli autori dello studio. “Ciò significa che o abbiamo bisogno di nuovi approcci per testare gli LLM oltre a fargli rispondere alle stesse domande usate per testare gli umani, oppure dobbiamo trovare dei modi per eliminare questo comportamento dagli LLM”.

La ricerca, che verrà presentata ufficialmente alla conferenza internazionale sul machine learning ICML a fine luglio, rappresenta un passo importante verso una comprensione più profonda dei limiti dell’intelligenza artificiale attuale. Superare queste limitazioni potrebbe costituire una tappa fondamentale nel percorso verso l’intelligenza artificiale generale, anche se, come concludono i ricercatori, potrebbe volerci ancora del tempo. Per ora, meglio quindi prendere con le pinze i roboanti annunci di nuovi, straordinari LLM; potrebbero nascondere dei villaggi Potemkin.

L’EDITORIALE

Un'evoluzione strategica

PARCHI ACQUATICI

16. Vacanze tropicali... senza lasciare la città

18. Un tornado che ti fa quasi volare

L'evoluzione della specie

NUMERO GIUGNO 2025

ATTREZZATURE

Estate "sempre connessi"

RETAILTAINMENT

Retail esperienziale: così lo interpreta Puma

Questo magazine è uno strumento professionale che permette di tenersi informati e in contatto con il mondo dell’intrattenimento, del gioco lecito, del bowling e del turismo. Si rivolge a operatori di sale giochi, centri bowling e di intrattenimento per famiglie, noleggiatori di apparecchi automatici da intrattenimento, operatori di parchi acquatici, operatori dell’hospitality (proprietari e gestori di hotel, campeggi, villaggi, resort, ecc.), spettacolisti viaggianti e operatori del retail (centri commerciali e singoli negozi). La rivista è disponibile in versione cartacea su abbonamento, oppure in versione digitale gratuitamente.

Play Machine Europe racconta l’amusement in molte delle sue sfaccettature, e le sue sinergie con il settore turistico, con particolare riguardo per quello dell’hospitality;

Play Machine Europe informa sulle novità prodotto e sui trend del momento;

Play Machine Europe segue gli eventi e le fiere nazionali e internazionali, intervistando i protagonisti del settore.

Il glamping prospera e l’industria alberghiera comincia ad abbracciare questo modello di ospitalità outdoor senza pregiudizi

UN’EVOLUZIONE STRATEGICA

Fino a 10-15 anni fa chi sceglieva di fare una vacanza in campeggio, sapeva che qualche giorno di vita felice a stretto contatto con la natura, in assoluta libertà, lontano da obblighi di etichetta e orari, comportava però necessariamente anche parecchie rinunce in termini di confort: sacchi a pelo invece di comodi letti, spazi più ristretti, bagni da condividere, pranzi e cene più spartane e via di questo passo.

Con la diffusione di quella nuova forma di campeggio a 5 stelle che è il “glamping” – un neologismo che nasce dalla contrazione dei termini ‘glamorous’ (affascinante, ricco di stile) e camping – il tempo delle rinunce oggi è finito: la vacanza outdoor è anche di gran lusso e garantisce i servizi di un hotel prestigioso. Basta canadesi e promiscuità, e spazio invece ad alloggi che sono delle raffinate tende in stile yurta mongola, tepee indiani, capanni di fogliame, maxibolle di vetro o case sugli alberi in contesti naturalistici stupendi. Dentro, letti a baldacchino, materiali ricercati, pavimenti in legno con tanto di

tappeti pregiati, bagni privati con vasca relax, fornelli a induzione, aria condizionata, Tv a schermo piatto, eccetera. E fuori dagli alloggi, una miriade di esperienze uniche e memorabili sono lì che aspettano solo di essere vissute: dal trekking in natura ad attività culturali per scoprire le bellezze dei dintorni, da lezioni di yoga a laboratori di cucina locale, e molto altro ancora.

Glamping, un mercato che cresce a passo veloce

A favorire l’avanzare del glamping come nuovo modello di accomodation c’è sicuramente quel bisogno di natura che è proprio dell’uomo di città, stressato dai ritmi del quotidiano, così come una maggior sensibilità verso un turismo responsabile e sostenibile che il glamping incarna a pieno. Ancora il desiderio di vivere ‘esperienze’ esclusive ed immersive fatte di partecipazione diretta, emozioni e coinvolgimento, distanti anni luce dalla vacanza standard pre-confezionata. Infine, dal momento che il glamping non è un tipo di vacanza a buon mercato, non

va sottovalutata neanche una maggior disponibilità economica media nelle persone, o quanto meno la propensione a darsi un budget più alto rispetto al passato per le vacanze, quando queste sono uniche e indimenticabili.

Sia quel che sia, indiscutibilmente il glamping ha preso rapidamente piede negli ultimi anni e con altrettanta velocità cresce: si stima che a livello globale questo mercato abbia raggiunto 3,45 miliardi di dollari nel 2024 per arrivare entro il 2031 a un valore più che raddoppiato, ovvero 7,11 miliardi.

Le grandi catene alberghiere di lusso si lanciano nel glamping

Con questi numeri, non c’è da stupirsi se i colossi dell’hotellerie di lusso hanno cominciato anche loro a fare dei passi concreti nel glamping. Il fenomeno si osserva soprattutto negli Usa e coinvolge brand di grandissima fama. Hilton e Hyatt hanno stretto degli accordi con grossi operatori del glamping – rispettivamente AutoCamp e Under Canvas – grazie ai quali i loro clienti possono spendere e guadagnare punti dei programmi fedeltà anche prenotando, direttamente dai canali delle 2 catene alberghiere, soggiorni glamping outdoor in tutti gli States. Le location, solitamente dentro parchi nazionali (come lo Yellowstone National Park nel Montana, lo Yosemite National Park in California, o il Great Smoky Mountains nel Tennessee) o nelle loro immediate vicinanze, sono una decina nel caso di AutoCamp e una quindicina invece per Under Canvas, e offrono esperienze outdoor in scenari naturalistici

Le principali catene alberghiere di lusso stanno puntando sul glamping. Hilton, ad esempio, ha stretto una partnership con AutoCamp per offrire esperienze di soggiorno outdoor di lusso negli Stati Uniti. Si alloggia in roulotte Airstream immerse in spettacolari scenari naturali.

Hyatt offre ai suoi ospiti la possibilità di prenotare soggiorni ed esperienze outdoor nei glamping resort di Under Canvas.

meravigliosi con tutti gli agi e il lusso a cui è abituato chi soggiorna abitualmente in alberghi Hilton o Hyatt. Le sistemazioni di AutoCamp sono prevalentemente degli Airstream (le iconiche roulotte americane riconoscibili per la loro carrozzeria in alluminio lucido e arrotondato) con tutti i confort di suite d’hotel, mentre nel caso di Under Canvas gli alloggi sono megatende in stile safari, ma sempre altrettanto lussuose. Sia nell’uno che nell’altro caso, grande peso viene dato anche a servizi e amenities varie: ad esempio, ristoranti outdoor con menu gourmet, attività come giochi, musica live, cinema all’aperto, escursioni con guida, laboratori di pittura, sedute di meditazione ecc.

Marriott International compra Postcard Cabins e apre safari camp in Africa

Marriott si è spinta molto più in là rispetto a Hilton e Hyatt. Per cominciare a dicembre ha acquisito Postcard Cabins, uno dei pionieri nel settore delle outdoor accomodation: fondato nel 2015 con il nome Getaway, questo brand ha oggi oltre 1.200 chalet di lusso in 29 location sparse in tutti gli Usa, sempre in suggestive aree boschive e raggiungibili dalle grandi città in meno di 2 ore d’auto. Location quindi molto appetibili, ideali per chi vuole staccare la spina per qualche giorno e godersi la natura senza spostarsi troppo e senza scendere a compromessi con i confort.

Per chi invece cerca outdoor, natura, grande lusso,

Nel dicembre 2024 Marriott ha acquisito Postcard Cabins, un brand che comprende 29 complessi glamping sparsi negli Usa, con più di 1.200 chalet.

Rendering del Ritz Carlton Masai Mara Safari Camp che Marriott aprirà ad agosto in Kenya.

ma anche esotismo, Marriott ha in serbo 2 safari camp in Kenya, il primo dei quali aprirà già il prossimo agosto. The Ritz-Carlton Masai Mara Safari Camp, situato poco lontano dal confine con la Tanzania, nel cuore della Riserva Naturale del Masai Mara, è un esclusivo resort con 20 tende-suite (misure minime: 163mq) che garantiscono un legame intimo con la spettacolare natura circostante e al tempo stesso il massimo del lusso: piscina a sfioro, ampi spazi abitativi interni ed esterni e persino un maggiordomo al proprio servizio per tutto il soggiorno. La cucina proposta è un viaggio di alta gastronomia nei sapori africani e nelle tradizioni Masai, e lo stesso rispettoso legame con il luogo e la sua cultura lo si ritrova, assicura Marriott, anche nelle esperienze proposte: passeggiate naturalistiche, visite ai villaggi, percorsi olistici ispirati alle tradizioni curative indigene, voli in mongolfiera sopra la riserva, feste serali in stile Masai trascorse tra balli e racconti sorseggiando del tè kenyano.

Dopo questo primo safari camp, un altro simile – JW Marriott Mount Kenya Rhino Reserve Safari Camp - aprirà a inizio 2026 nel cuore della Solio Game Reserve, conosciuta per il programma di riproduzione dei rinoceronti bianchi e neri, oltre che per l’abbondanza di specie locali come leopardi, antilopi, ghepardi e gazzelle.

Sempre in Africa, ma in Tanzania, vicinissimo al Serengeti National Park, Marriott aprirà inoltre nei prossimi mesi l’Autograph Collection Mapito Safari Camp che prevede 16 suite in tenda. Tra le loro caratteristiche uniche, anche l’avere un soffitto retrattile per potersi addormentare sul comodissimo letto del proprio alloggio ammirando il cielo stellato africano.

C’è un’oasi di divertimento, relax e benessere a pochi minuti d’auto da Monza, Milano e Bergamo

VACANZE TROPICALI… SENZA LASCIARE LA CITTÀ

Aquaworld, l’unico parco acquatico indoor & outdoor d’Italia, si trova alle porte di Milano. È una frequentata destinazione leisure in Lombardia e Nord Italia. Piscina a onde, river, acquascivoli, area benessere e playground acquatici sono le principali attrazioni indoor.

AConcorezzo, in provincia di Monza e Brianza, c’è un parco acquatico fruibile tutto l’anno. È Aquaworld, acquapark che vanta una superficie di oltre 20.000mq, per almeno la metà coperti da avveniristiche cupole che mantengono anche nella stagione fredda una temperatura estiva.

Indoor ci sono ad esempio, una piscina a onde, un river, scivoli adrenalinici e altri progettati invece per i bambini, e un’area benessere con una grotta cascata con temporale monsonico, spa e idromassaggio, la quale si estende anche all’esterno dove l’acqua delle vasche viene mantenuta a 30°.

Esternamente, oltre a playground, spray park, altre vasche e scivoli, c’è Tiki Bay, una sezione a tema polinesiano che da quando è stata aperta nel 2023 è diventata amatissima per la sua atmosfera esotica, tipo isola da sogno.

Dal prossimo mese Tiki Bay sarà ancora più grande e ricca visto che il 10 luglio vi verrà inaugurata la lagu-

na di 800mq Blue Paradise. Si amplierà così l’estensione della spiaggia di sabbia bianca finissima e aumenteranno anche gli ombrelloni in paglia in perfetto stile tropicale.

Oltre a tutto quanto già presente in Tiki Bay - gli iconici acquascivoli, i playground acquatici, i punti ristoro tematizzati e le aree picnic - gli ospiti potranno vivere momenti di relax rinfrescandosi nelle acque cristalline della nuova laguna oppure godersi cabanas di paglia private con idromassaggio, o eleganti letti balinesi di coppia, pensati per chi desidera un’esperienza esclusiva e raffinata.

"Con Blue Paradise vogliamo offrire ai nostri ospiti un angolo di paradiso tropicale, senza bisogno di salire su un aereo" dichiara Guido Zucchi, AD di Acquaworld. "È una risposta concreta alla crescente domanda di spazi accoglienti, ampi e di qualità, dove vivere l’estate all’insegna del relax, del divertimento e della bellezza, a pochi minuti da casa."

L’area esterna polinesiana Tiki Bay è stata aperta nel 2023 con un investimento di 6 milioni di euro. Copre 10.000mq. C Con l’apertura di Blue Paradise a luglio, si farà ancora più completa. La vasca avrà una profondità max di 130cm. Si amplierà anche la zona spiaggia con sabbia bianca.

Per i suoi 40 anni, il parco acquatico spagnolo Water World ha aperto uno scivolo di ProSlide mai visto prima in Europa

UN TORNADO CHE TI FA QUASI VOLARE

La Costa Brava, ovvero la regione costiera della Catalogna affacciata sul Mar Mediterraneo (Spagna del Nord, dal confine con la Francia giù fino alla cittadina di Blanes, a circa 60km da Barcellona), è una delle regioni turistiche per eccellenza della nazione iberica. Le sue spiagge, la sua natura e la sua movida attirano ogni anno milioni di turisti (nel 2024 sono stati quasi 8,5 milioni), circa la metà dei quali stranieri (in primis, francesi, e poi belgi, tedeschi, britannici e statunitensi).

Il picco della stagione turistica in Costa Brava è l’estate e fra le attrazioni molto gettonate quando il sole picchia e l’ideale è starsene in acqua tutto il giorno c’è Water World di Lloret de Mar. Parliamo di un parco acquatico storico: aperto nel luglio 1985 da Josep Tarré e Josep María Cama, è stato il primo acquapark della regione e secondo certe fonti anche dell’intera Spagna. Viste le sue dimensioni (150 mila metriquadri) è sicuramente uno dei più grandi d’Europa, e tutt’oggi uno dei più conosciuti della nazione, con una media di 225 mila ospiti a stagione e un giro d’affari annuo di 12 milioni di euro.

Come ha rivelato l’attuale comproprietario del parco Joan Cama, figlio di uno dei 2 fondatori, parlando degli ingredienti che hanno permesso a questa struttura di mantenersi sulla cresta dell’onda per così tanti anni “l’innovazione e la capacità di differenziarsi è un elemento fondamentale, perché consente di essere unici”. Altrettanto importante poi è anche coprire un target ampio con le proprie attrazioni (dai bambini o chi vuole solo relax a bordo piscina a chi invece cerca adrenalina ed emozioni forti) ed essere consapevoli di quanto i visitatori di oggi (locali e stranieri, non fa differenza) siano diversi rispetto a quelli del passato. “Oggi hanno una maggior conoscenza del settore, e quindi sono più esigenti” spiega Joan. “Anni fa sia i turisti nazionali che esteri andavano in vacanza pensando maggiormente all’hotel, mentre oggi il loro primo pensiero è cosa possono fare in una località, quali attività offre”.

Spinto anche da queste considerazioni, per il suo 40esimo anniversario, Water World ha deciso di regalarsi un acquascivolo che è una novità assoluta per l’Europa: “Tornado King”, cioè un “Double Torna-

“Tornado King”, l’acquascivolo “Double TornadoWAVE 60” prodotto da ProSlide che ha fatto il suo debutto al Water World in Costa Brava (Spagna) alla fine del mese scorso. Questo modello non era ancora mai stato installato in Europa.

D Tornado Land, area con 8 scivoli rivolti a bambini e adulti aperta nel 2024, sempre fornita da ProSlide.

Water World festeggia quest’anno 40 anni. È stato il primo acquapark della Catalogna ed ha circa 25 attrazioni acquatiche su un’area di 150.000mq.

doWAVE 60” della canadese ProSlide Technology, un’attrazione che riflette un investimento significativo da parte del parco in esperienze molto emozionanti ma family-friendly e con un’alta capacità oraria.

L’acquascivolo, già installato per esempio al Volcano Bay dell’Universal Orlando Resort negli Usa o all’OCT Nanchang, il più grande parco acquatico della Cina in riva a un lago, viene percorso a bordo di gommoni che possono ospitare fino a 5 persone e presenta due tratti con delle alte pareti curve, dove i rider raggiungono una posizione totalmente verticale e a gravità zero. Dice la direttrice di Water World, Julià López-Arenas: “Tornado King garantisce ai più coraggiosi curve e torsioni vertiginose e 2 cadute libere con una pendenza del 100%, offrendo un'esperienza di pura adrenalina e velocità. Potranno letteralmente volare”.

Va detto che grazie alla collaborazione con ProSlide, già l’anno scorso il parco spagnolo aveva introdotto delle attrazioni ‘speciali’, ovvero un “Kids Double TornadoWAVE” (novità mondiale) e il primo “FlyingSAUCER 8” della regione Emea. I 2 scivoli assieme ad altri 6, sempre nuovi, hanno formato Tornado Land, un’area acquatica rivolta a bambini di varie età ed anche ai loro accompagnatori adulti.

L'ARABIA SAUDITA SUPERA I 100 MILIONI DI TURISTI PER IL SECONDO ANNO CONSECUTIVO

L'Arabia Saudita ha accolto 116 milioni di turisti nel 2024, superando per il secondo anno di seguito l’obiettivo dei 100 milioni che si era data, secondo quanto attesta il Rapporto Statistico Annuale del Ministero del Turismo saudita uscito il 22 giugno. Il dato comprende 29,7 milioni di turisti stranieri in entrata, con un aumento dell'8% su base annua, e 86,2 milioni di viaggiatori nazionali, in aumento del 5% rispetto al 2023. La spesa turistica totale nel 2024 ha raggiunto i 283,8 miliardi di ryal sauditi (75,6 miliardi di dollari), con gli stranieri che hanno contribuito per 168,5 miliardi di ryal, in aumento del 19% rispetto al 2023, mentre la spesa turistica nazionale ha raggiunto i 115,3 miliardi, in crescita dell'1%.

Dopo aver superato nel 2023 l'obiettivo iniziale dei 100 milioni di visitatori con 6 anni di anticipo, l'Arabia Saudita ha rivisto al rialzo le sue ambizioni: ora punta ad avere, entro il 2030, 150 milioni di turisti l'anno di cui 70 milioni internazionali e 80 milioni nazionali.

In un post su X, il Ministro del Turismo Ahmed AlKhateeb ha dichiarato: "Il settore turistico ha continuato a registrare una crescita record, riaffermando la sua trasformazione in un motore chiave dello sviluppo economico saudita e un pilastro per il progresso e la diversificazione dell'economia nazionale".

Da sottolineare anche che nel 2024 c’è stato un aumento del turismo non religioso, che ora rappresenta il 59% degli

arrivi dall’estero contro il 44% del 2019. Gli stranieri arrivati in Arabia Saudita lo hanno fatto principalmente per vacanze e viaggi di piacere, con una spesa correlata arrivata a 36,4 miliardi di riyal.

La Mecca si è confermata la meta principale, con 17,4 milioni di visitatori pernottanti, e l'Egitto come prima nazione di provenienza con 3,2 milioni di arrivi.

L'analisi per regioni ha inoltre rivelato che l'AsiaPacifico ha rappresentato la quota maggiore di turisti in entrata (33%), seguita dal Medio Oriente e Nord Africa con il 28% e dai Paesi GCC con il 27%. L'Europa ha contribuito per l'8%, mentre sia le Americhe che l'Africa hanno rappresentato ciascuna il 2% dei visitatori totali.

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L’ASSOCIAZIONE PARCHI PERMANENTI

ITALIANI DIVENTA ASSOPARCHI

Da questo mese l’Associazione Parchi Permanenti Italiani cambia nome e pelle, mantenendo i suoi principi fondanti e allargando lo sguardo all’industria dello spettacolo e del turismo. Si trasforma infatti in Assoparchi, nuova realtà associativa che ne amplia il perimetro d’azione, affermandosi come il nuovo punto di riferimento per oltre 400 realtà italiane tra parchi tematici, acquatici, faunistici, avventura e attrazioni esperienziali. Un’industria che ospita ogni anno più di 22 milioni di visitatori.

Parchi Permanenti Italiani è stato confermato in questo ruolo anche in Assoparchi, mentre Maurizio Crisanti, già segretario nazionale dell’associazione precedente, assume il ruolo di direttore, garantendo continuità gestionale e strategica.

“Con Assoparchi raccogliamo un’eredità importante e la proiettiamo nel futuro. I parchi italiani sono oggi realtà imprenditoriali dinamiche, capaci di creare valore economico, sociale e culturale per il Paese. La nascita di questa nuova associazione risponde alla necessità di rappresentare in modo più efficace un settore in trasformazione, che richiede visione, competenze e alleanze strategiche” ha dichiarato Luciano Pareschi.

Assoparchi è una risposta concreta al forte processo di sviluppo del comparto, tra i più dinamici dell’economia italiana. I dati parlano chiaro: +47% di investimenti nel 2025 rispetto all’anno precedente, per un totale di 220 milioni di euro, con la previsione di superare i 500 milioni investiti entro il 2027.

Assoparchi aderisce ad AGIS (Associazione Generale Italiana dello Spettacolo) e Federturismo-Confindustria, rafforzando così il dialogo sia con il mondo dello spettacolo dal vivo – ambito in cui i parchi italiani investono ogni anno oltre 15 milioni di euro nella produzione di show – sia con l’industria turistica, di cui rappresentano un volano importante, grazie alla formula “parco + hotel”, che genera milioni di pernottamenti. Luciano Pareschi, presidente dell’Associazione

“Con Assoparchi intendiamo rafforzare le relazioni istituzionali e offrire alle imprese del comparto un supporto consulenziale integrato – legale, amministrativo, sindacale e tecnico – con particolare attenzione all’innovazione e alla sicurezza. La collaborazione con AGIS e Federturismo ci consente di operare in modo più incisivo nel definire politiche culturali e turistiche, valorizzando il ruolo dei parchi e delle attrazioni turistiche come luoghi che offrono esperienze d’eccellenza e costituiscono un volano per lo sviluppo dei territori, in un’ottica di sempre maggiore interconnessione tra divertimento, spettacolo, turismo e wellness per lo sviluppo del Paese” conclude Maurizio Crisanti.

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Da quasi 50 anni, negli Usa i locali Chuck E. Cheese sono sinonimo di ristorazione e divertimenti per la famiglia. Per non perdere mercato, negli ultimissimi tempi sono però cambiati parecchio. E in questi giorni il brand anche ha aperto un nuovo format per adulti: i Chuck’s Arcade

L’EVOLUZIONE DELLA SPECIE

Non sono in molti a saperlo, ma Nolan Bushnell, il famoso fondatore di Atari e papà di “Pong” a cui tanto deve l’industria dei videogiochi, è stato anche l’imprenditore che nel 1977 creò in California il primo family restaurant Chuck E. Cheese. Con lungimiranza, lanciò così sul mercato questo brand all’epoca innovativo, dalla formula azzeccata per un target familiare: ristoranti-pizzeria con menù per grandi e piccoli, e una parte importante dell’offerta costituita da giochi arcade e intrattenimenti mirati alle famiglie. Quasi mezzo secolo dopo, Chuck E. Cheese è una catena internazionale con più o meno 600 locali, prevalentemente negli Usa, scelta ogni anno da circa mezzo milione di famiglie per i compleanni dei loro bambini. Il brand ha però attraversato anche momenti difficili, l’ultimo con la pandemia, e lo ha affrontato facendo una profonda riflessione su di sé. Come intrattenere bambini e genitori, ci si è chiesti, nell’era degli smartphone e dei social? Ne sono scaturiti investimenti di svariate centinaia di milioni di dollari con cui, tanto per cominciare, è stato rifatto il look dei locali: sono

Chuck E. Cheese

è una storica catena di locali tipicamente per famiglie con ristorazione, giochi e intrattenimenti per bambini. Ce ne sono circa 600 nel mondo, per lo più negli Usa.

D Negli ultimissimi tempi, questi family restaurant si sono rifatti il look, aggiornando anche l’offerta ricreativa con giochi che promuovono l’attività fisica dei bambini, tipo tappeti elastici e percorsi ninja.

stati eliminati i tradizionali animatronici e sono stati introdotti giochi che stimolano l’attività fisica del bambino come tappeti elastici, pareti d’arrampicata, zip line, percorsi ninja, e poi nuovi menù, videowall, totem per le ordinazioni, wi-fi gratuito e un’app. Molto si è fatto, e ancora si sta facendo, anche per internazionalizzare ancor di più il brand (aprendosi quindi verso nuovi mercati, tipo gli europei) e poi per portarlo fuori dai suoi tipici locali. Sotto questo aspetto, sono già stati siglati una trentina gli accordi di licensing che coinvolgono le categorie merceologiche più varie – dall’abbigliamento alla pizza surgelata – e altri (anche di altro genere, come collaborazioni a livello di marketing) stanno per essere firmati. Va sempre nella direzione del portare Chuck E. Cheese fuori dalle sue 4 mura, richiamando al contempo quella generazione di adulti di oggi che da bambini avevano frequentato i Chuck E. Cheese, anche il lancio, in questi giorni, di un nuovo format di locale – il Chuck’s Arcade – con 10 aperture in mall di 8 stati da costa a costa, a cui ne seguiranno altre. Il nuovo concept non prevede ristorazione, ed è incentrato invece su una sala giochi che mette insieme giochi classici che hanno plasmato generazioni (come “Ms. Pac-Man”, “Galaga”, “Mortal Kombat”, “Donkey Kong” e “Centipede”) e titoli invece nuovi (simulatori di guida, giochi di realtà virtuale, sparatutto, baskettini ecc.). "Chuck E. Cheese ha dedicato decenni a perfezionare l'esperienza arcade: è nel nostro Dna" ha dichiarato David McKillips, CEO di Chuck E.

In questi giorni negli Usa hanno aperto i primi Chuck’s Arcade, un nuovo format evoluzione dei Chuck E. Cheese: sale giochi per adulti con giochi ed elementi nostalgici (tipo videogiochi classici e i topi-mascotte del passato) abbinati ad apparecchi invece di ultima generazione, come simulatori di guida e VR.

Cheese. “Chuck's Arcade è un'opportunità per estendere la nostra tradizione arcade a nuovi format che coinvolgono sia i fan di lunga data che una nuova generazione attraverso un mix curato di classici retrò ed esperienze all'avanguardia."

Per i nostalgici, in alcune delle nuove sale giochi si possono anche acquistare articoli a tema retrò (tipo

capi d’abbigliamento con il logo storico o giocattoli da collezione), mentre in tutte è possibile incrociare anche uno di quei personaggi animatronici che non mancavano mai nei Chuck E. Cheese di una volta, ossia il topo mascotte o uno dei ‘musicisti’ del complessino Munch's Make Believe Band. Non si esibiscono più, ma ci sono come omaggio al passato.

IN ARRIVO AD ATLANTA UN BAR ARCADE A TEMA FORMULA 1

Dopo il successo dei locali aperti nel Regno Unito (in particolare a Londra nel 2022 e successivamente a Birmingham) e, più recentemente, anche in alcune città degli Usa (Washington DC, Boston e Philadelphia), entro fine anno anche Atlanta avrà un F1 Arcade (rendering qui a lato).

Disposto su 1.400mq, proporrà simulatori di Formula 1 d’avanguardia, oltre a varie offerte di intrattenimento e ristorazione, come maxi schermi TV per guardare le gare del Gran Premio in diretta, piatti di ispirazione internazionale, vini pregiati, cocktail analcolici, birre artigianali e molto altro. Gli ospiti avranno anche la possibilità di vincere biglietti per le gare del Gran Premio negli Stati Uniti e in tutto il mondo.

"Siamo entusiasti di annunciare la nostra espansione nel Sud degli Usa", ha dichiarato Jon Gardner, presidente di F1 Arcade, in una nota. "Atlanta è ricca sul piano dello sport e della gastronomia, quindi è la città perfetta per la prossima fase di crescita di F1 Arcade."

NEWS FLASH

Trovarsi con il telefono scarico per molti è un vero disagio psicologico. Tanto più se accade per esempio in spiaggia, dove una presa elettrica è un miraggio. Dalla Riviera romagnola parte un progetto pilota che risponde concretamente al problema

ESTATE “SEMPRE CONNESSI”

SNomofobia, ovvero la paura di rimanere senza carica sullo smartphone oggi si può combattere con “Nomopower”, un innovativo servizio di noleggio smart di powerbank.

ei in spiaggia: ti stai godendo il sole sotto l’ombrellone, posti foto e video, messaggi con gli amici, ascolti musica… una giornata stupenda fin quando non ti accorgi che il tuo telefono ha solo l’1% di batteria e non c’è nessuna presa elettrica a disposizione. Improvvisamente cambi umore, diventi pallido e ti sale l’ansia: aiutooo!

È una scena ormai comune e quella che un tempo

era solo una seccatura, oggi che gli smartphone e altri device sono diventati un bisogno fondamentale dell’uomo, ha un nome preciso: nomofobia (da “No Mobile Phobia”). È la paura di restare disconnessisenza la possibilità di contattare i propri cari, usare app o chiedere aiuto in caso di emergenza – ed è un fenomeno reale, riconosciuto e in forte crescita non solo tra i giovani.

Per rispondere concretamente a questo bisogno è nato “Nomopower”, il primo servizio di noleggio smart di powerbank pensato anche per il mondo balneare. A fare da apripista è Rimini, capitale del turismo e dell’innovazione in spiaggia, dove lo stabilimento Bagno 27 ha scelto di attivare per primo il servizio.

“Ogni giorno vediamo persone entrare in panico perché il telefono è scarico” racconta Stefano Mazzotti, bagnino storico del Bagno 27. “Con Nomopower diamo un servizio utile, risolviamo il problema in pochi secondi e togliamo un pensiero a tutti.”

Come funziona? Il sistema, distribuito da Greenova Italia, azienda specializzata in tecnologie eco-ef-

B Lo stabilimento balneare

Bagno 59 di Rimini è il primo ad aver attivato “Nomopower”, dotandosi di 2 stazioni automatizzate da 6 slot ciascuna. Per prelevare una powerbank basta avvicinare la carta di credito. La si porta via con sé e la si sa come e dove si vuole, restituendola poi nella stessa stazione o in altre del network.

A Il sistema “Nomopower” è ottimo anche come servizio alla clientela in hotel, centri commerciali, bar, attrazioni, eventi, parchi ecc. In foto, lo vediamo al Palacongressi di Rimini, con una station da 32 slot.

ficienti, è semplice: chi ha bisogno di ricaricare uno smartphone (o altro device) preleva una powerbank da una stazione automatizzata pagando con carta di credito (3 euro per 4 ore). Dopo di che, ricarica il telefono comodamente sotto l’ombrellone, al bar o mentre passeggia e una volta finito può restituire il dispositivo nella stessa stazione oppure in un altro punto della rete nazionale Nomopower. Sempre a Rimini, ad esempio, hanno già aderito anche il Bagno 99 e il Lido di San Giuliano, dove le stazioni attive sono ben 4, inclusa una in un chiringuito.

Greenova ha deciso di lanciare questo progetto offrendo il servizio in comodato gratuito. “Crediamo che la connettività in spiaggia sia un diritto, non un lusso” spiega il fondatore di Greenova, Paolo Zanchetta. “E siamo partiti da Rimini perché rappresenta il cuore dell’ospitalità balneare italiana. Ma l’obiettivo è estenderlo a tutte le attività che ne sentono la necessità”. L’intento è quello di costruire una rete di oltre 5.000 stazioni "Nomopower" in tutta Italia, in spazi pubblici all’aperto e al chiuso, locali, snodi di trasporto e nel mondo eventi.

"Nomopower", in effetti, è perfetto non solo per gli stabilimenti balneari, ma anche per bar, ristoranti, hotel, centri commerciali, attrazioni turistiche, parchi di divertimenti, eventi, fiere e altri luoghi pubblici ancora. Agli utenti offre un servizio prezioso, veloce, pratico ed eco-friendly; ai locali garantisce un aumento dell’affluenza e dei ricavi, ed anche una maggior visibilità data dal differenziarsi dai competitor con un servizio innovativo di grande utilità.

Le stazioni “Nomopower” sono disponibili nella versione con 6, 12 o 24 slot a seconda della tipologia di location. Ogni stazione ha un terminale di pagamento che accetta tutte le carte di credito e debito e una schermata digitale che spiega brevemente i pochi facilissimi step da seguire per sbloccare una powerbank. Le powerbank sono compatte e di qualità. Facili da usare, presentano 3 tipi di cavi (micro USB, tipo C e Lightning 3) risultando così universali. La loro potenza è di 5000mAh.

Nei flagship store di Puma si “vendono” esperienze prima ancora che scarpe e abbigliamento sportivo

RETAIL ESPERIENZIALE: COSÌ LO INTERPRETA PUMA

Il marchio Puma è uno dei brand sportivi più popolari e apprezzati al mondo. Nato in Germania nel 1948 da una faida tra fratelli – Rudolf e Adolf (Adi) Dassler, che dopo anni insieme in un’azienda di scarpe si separarono dando vita l’uno a Puma e l’altro ad Adidas – il marchio è conosciuto per abbigliamento, accessori, ma soprattutto per le scarpe. Chi non ha presente ad esempio le iconiche “Suede”, quelle in pelle scamosciata e suola in gomma spessa, per capirci? Hanno attraversato la storia del Novecento da protagoniste: prima alle Olimpiadi di Città del Messico del 1968 indossate da Tommie Smith e John Carlos (i due velocisti statunitensi interpreti della famosa protesta sul podio col pugno alzato al cielo e il capo chino), poi sui campi da basket scelte dal 7 volte NBA All-Star Walter “Clyde” Frazier, e a seguire, diventate streetwear di uso quotidiano, come sneaker d’elezione dei più famosi breaker, skater e rapper degli Usa, per arrivare sempreverdi fino ad oggi, ai piedi di milioni di persone

in tutto il mondo. Le indossano Vip dello showbiz, influencer, giovani e uomini in giacca e cravatta. Oltre alla qualità sono almeno altri 2 gli elementi che stanno dietro al successo di questo brand che va avanti da quasi 80 anni. Uno è l’estrema attenzione per il design, testimoniata da continue collaborazioni con designer e artisti di fama mondiale da cui sono nate edizioni speciali e collezioni uniche. L’altro è l’audacia e la capacità di innovazione. Due esempi? È stata di Puma, nel 1952, la prima scarpa con tacchetti avvitabili per i giocatori di calcio, come anche la prima scarpa con cinturini in velcro per i campioni di atletica leggera. Oggi, anche al di là dei prodotti, Puma dimostra capacità di innovare e di innovarsi per stare al passo con i tempi e il sentire del consumatore moderno anche nei suoi flagship store nel mondo, che non sono semplici luoghi dove comprare cose e neanche degli showroom. Sono piuttosto dei moderni “negozi esperienziali”, nati dalla consapevolezza che oggi

Il flagship store di Puma a Las Vegas si trova sulla Strip ed è stato aperto a fine novembre. Le scelte di design e le attrazioni aiutano a trasformare lo shopping in un’esperienza indimenticabile.

C Negli Usa Puma ha un altro flagship store. Si trova sulla 5th Avenue di New York ed è anch’esso un bell’esempio di negozio esperienziale.

BD L’attrazione più tecnologica dello store di New York si chiama Skill Cube: un’esperienza immersiva digitale che coinvolge più sensi in cui si testano le proprie doti nel running e nel calcio, avendo come allenatori virtuali i brand ambassador Puma Lewis Hamilton, Antoine Griezmann e Romeru Lukaku.

A Sorgerà presto nella centralissima Oxford Street di Londra il primo flagship store PUMA in Europa.

il retail che non dà anche esperienze non ha fortuna e che lo shopping dovrebbe essere qualcosa di sociale, attivo e memorabile. Negozi dunque che offrono un’esperienza di shopping che riflette i valori del brand, fondendo sport, moda e tecnologia. Un’esperienza immersiva che coinvolge in modo significativo i visitatori e crea con loro una connessione emotiva profonda e duratura che va oltre la vendita e l’acquisto in senso stretto. Un esempio perfetto di questa visione è il flagship store di Puma a Las Vegas, il suo secondo in Nordamerica (l’altro è sulla Fifth Avenue di New York). Ha aperto lo scorso novembre all’interno del complesso BLVD Las Vegs sulla famosa Strip. Nei suoi oltre 2.300mq di superficie, reinterpreta la retail experience in chiave moderna grazie a tutta una serie di elementi immersivi e interattivi. Ci sono attrazioni come dei simulatori di F1 all’avanguardia al cui volante si diventa un pilota del Las Vegas Grand Prix, un’arcade con giochi interattivi (a tema sportivo, ovviamente), e ‘Puma x You’, un’area in cui i clienti possono progettare e personalizzare scarpe, capi d’abbigliamento e accessori Puma utilizzando patchwork, ricami, pittura diretta, stampa LED e molti altri strumenti creativi.

Il negozio offre anche i migliori prodotti Puma in ambito sportstyle, basket, motorsport, golf, running, training, calcio e kids, oltre a collezioni disegnate da atleti e brand ambassador selezionati, più eventi ed esperienze speciali che omaggiano Las Vegas. "Sono entusiasta dell'apertura di un flagship store a Las Vegas come parte della nostra strategia di valorizzazione del brand", aveva dichiarato Bob Philion, presidente di Puma North America, all’apertura dello store. "Las Vegas sta crescendo tantissimo come città sportiva che richiama milioni di visitatori ogni anno ed è una destinazione globale per l'intrattenimento e la moda. Avere un flagship store qui ci aiuterà a entrare in contatto con i nostri clienti di tutto il mondo in modi unici e significativi".

E in Europa? Nel nostro continente Puma ha molti negozi, ma per ora ancora nessun flagship store. Il suo primo aprirà il prossimo autunno e la città prescelta è Londra, nella centralissima Oxford Street, a due passi dai Selfridges e dalla stazione della metro Bond Street.

// LA VETRINA DEL MESE //

REDEMPTION / VIDEOGAME / CHIOSCHI / DISTRIBUTORI / GIOCHI SPORTIVI / FLIPPER / VIRTUAL REALITY

HIGH FIVE

Produttore: SEGA Amusements

International

Tipo di gioco: gru

Descrizione: il mondo delle gru viene rivoluzionato da questo apparecchio e dal suo innovativo meccanismo a 5 pinze controllate da un singolo joystick, qualcosa che non si era mai visto prima. Ciò consente al giocatore di puntare a conquistare fino a 5 premi in una sola partita, aumentando così le possibilità di vincita, e dando alla macchina una grossa marcia in più rispetto alla concorrenza.

Anche il design dell’apparecchio è studiato per spiccare: moderno, a tutto vetro, e con luci dinamiche lungo i bordi. Interessante per l’appeal della macchina anche il fatto che l’area premi è suddivisa in 5 zone separate (tante quante sono le pinze) che l’operatore potrà riempire con premi di vario tipo e misura, abbracciando così un target di utenza molto vasto. La capacità premi è importante e le operazioni di rifornimento vengono agevolate dal fatto che l’apertura dello sportello è sul davanti.

Dimensioni: 130x115x215(h)cm

Peso: 266kg

KNOCK ‘EM BLOCKS

Produttore: Smart Industries

Tipo di gioco: prize redemption

Descrizione: questa novità 2025 della statunitense Smart Industries si rifà, come tipologia, al simpatico gioco del martello, in cui sfruttando prontezza di riflessi e buona coordinazione tra occhi e braccia, si devono colpire quanti più bersagli nel tempo a disposizione usando come arma una mazza soft. La particolarità di questa macchina sta però innanzitutto nel fatto che ha 2 postazioni, le quali possono lavorare oltre che in maniera indipendente, anche in modalità di sfida. Ed è qui che il gioco si fa molto divertente per l’utente e interessante per l’operatore, dato che il bambino vorrà gareggiare con il papà, il teenager sfiderà l’amico, il giovane la fidanzata e così via. L’appeal dell’apparecchio risulta quindi alto e multigenerazionale e lo rende adatto a tante diverse collocazioni: sala giochi, ma anche bowling, centro commerciale, Fec e trampoline park.

Altra particolarità di questa macchina è il fatto che dà direttamente premi (che sono esposti centralmente) invece di redemption ticket, e questi sono di 3 livelli diversi. A seconda del punteggio finale raggiunto, il giocatore avrà cioè un premio piccolo (tipo palline sorpresa, gadget, gomme da masticare), medio (tipo un pallone) o invece top, che si presenterà in scatola. Il bello è che tanto o poco, chi gioca riceve sempre qualcosa a fine partita, e questo funge da stimolo per rigiocare puntando a far meglio e tornare a casa con un bottino più ricco. Dimensioni: 105x130x211(h)cm

HARRY POTTER PINBALL

Produttore: Jersey Jack Pinball

Tipo di gioco: flipper

Descrizione: a quasi 30 anni dall’uscita del primo libro, e a quasi 25 da quella del primo film della saga, Harry Potter continua a essere un fenomeno mondiale con un impatto fortissimo. Un fenomeno che dalla letteratura e dal cinema, è arrivato al mondo dei giocattoli, dell’abbigliamento, del merchandising, dei parchi di divertimento, degli eventi dal vivo, del retail, della TV, dei videogame per console e smartphone. Ed ora, grazie alla collaborazione tra Warner Bros Discovery Global Consumer Products e il produttore statunitense Jersey Jack Pinball, anche nell’universo dei flipper, con questo modello disponibile nelle versioni Collector, Wizard e Arcade.

Tutte presentano lo stesso piano di gioco che ha riferimenti a tutti 8 i film della saga. “Ciascun elemento è intriso dell'anima del mondo di Harry Potter” spiega Jack Guardineri, fondatore di jersey Jack Pinball. “Ricco di segreti nascosti, meccanismi e sorprese”.

Il giocatore vi ritroverà allora per esempio Le Scale di Hogwarts, una scultura che si muove in più direzioni con 3 ingressi e 13 uscite, un’altra che raffigura invece un cattivissimo Death Eater con gli occhi che brillano, e un Calderone che riproduce in miniatura quelli usati nella saga per preparare e contenere pozioni magiche.

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ANNO XXVIII, N. 6 GIUGNO 2025

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