APEC RACCONTA n° 3 OTTOBRE 2018

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Questo numero di APEC RACCONTA propone un articolo che la collega Fiammetta Scimonelli scrisse nel 2008 per il NOTIZIARIO della nostra Associazione alla vigilia delle Olimpiadi di Pechino con un preciso obiettivo che poi è quello dell’APEC: ridare voce alla memoria di chi ha operato nel mondo dello sport italiano, ed in questo caso nelle varie edizioni dei Giochi Olimpici, fuori dal rumore delle cronache, senza fari puntati, poco conosciuti dal “grande pubblico”, ma che hanno tutto il diritto di essere considerati autentici protagonisti dei Giochi Olimpici degli ultimi decenni. Parliamo di impiegati e funzionari del CONI, che grazie al loro oscuro ma prezioso lavoro hanno anch’essi contribuito ai tanti successi sportivi del nostro Paese. Il racconto della nostra collega riguarda uno spazio temporale fra il 1968 ed il 2004, ed è per questa ragione che molti personaggi, prima e dopo quel lasso di tempo, non vengono nominati. Se qualcuno vorrà aiutarci a colmare questa “lacuna”, è ben accetto. D’altronde è proprio questa l’essenza del progetto speciale APEC RACCONTA. Buona lettura.

CINQUE CERCHI DI … NOSTALGIA di Fiammetta Scimonelli L’Olimpiade, per chi è cresciuto nello sport ed ha poi avuto la fortuna di lavorare al CONI, e magari di seguire le squadre con specifiche responsabilità, è una dolcissima inguaribile contagiosa malattia cronica. Che tocca il suo apice ogni quattro anni, ma che ti accompagna sorniona per il resto della propria vita. Dando una scorsa alla lista dei soci APEC, sono in tanti ad aver vissuto tali esperienze: chi più noto, perché “ha fatto carriera” nell’Ente, e chi meno, perché non ha occupato posizioni esposte. Come Umberto Silvestri, per esempio, che a Messico ’68 era addetto ai servizi di squadra: e chi più di lui, con la sua mole, la sua simpatia e la sua umanità poteva tenere a bada un settore tanto delicato, a disposizione giorno e notte, perché non si sa mai cosa possa capitare, dentro e fuori dal Villaggio olimpico. Nella missione ognuno ha il suo compito, ma di fronte agli imprevisti gli incarichi non valgono più: ciascuno affronta l’emergenza, con tutte le sue forze, senza lamentarsi o brontolare. Come accade in famiglia, né più né meno. Monaco ’72 rimarrà sempre uno degli esempi più classici di situazioni esplosive da dominare. Quando il 3 settembre, ad una settimana dall’inizio dei Giochi, i Fedayn entrarono nella palazzina israeliana, molto vicina a quella della missione italiana, prendendo in ostaggio alcuni componenti della squadra di Israele, la fiducia verso l’organizzazione tedesca sembrava subire qualche colpo e il panico poteva prendere piede. Ma alla guida della nostra missione c’era un uomo di equilibrio come Mario Saini che, se pur in non buone condizioni di salute (…sarebbe poi scomparso nei primi mesi del 1973) riuscì a gestire la grave situazione con particolare capacità, appoggiandosi in modo particolare al vice segretario della missione Mario Pescante, che l’anno successivo sarebbe stato eletto Segretario Generale dell’Ente. Con Mario Pescante a Monaco c’erano Luigi Cimnaghi, che si occupava della logistica, Lionello Cianca, Claudio Rainò, Ernesto Sciommeri, Lucia Vanicore in segreteria, Claudio Bruscoli all’amministrazione, Dolly Leoni come capo gruppo femminile. E i medici, con il carissimo ed indimenticabile Gustavo Tuccimei, Giorgio Santilli, Giovanni Caldarone, Carlo Fantini e i massofisioterapisti Angelo Cavalli, Giovanni Cimurri, Adolfo Crispi, Rodolfo Palombini e Cono Russo. E fuori dal Villaggio, ad occuparsi della stampa, Donato Martucci e la sottoscritta. Tutti uniti e coordinati, responsabili della gravità del momento, ma sicuri che il CIO avrebbe preso la decisione più giusta: proseguire i Giochi perché, come diceva Giulio Onesti “L’olimpismo non doveva e non dovrà mai arrendersi alla violenza”. Credo che anche per Bruscoli, come per me, Monaco ’72 sia stata la prima Olimpiade al seguito della squadra. Comunque, proprio allora è nato il nostro sodalizio lavorativo, di reciproco aiuto, che doveva durare fino alla scelta della pensione. Claudio era l’uomo più corteggiato ed inseguito di tutta missione. Occupandosi del settore amministrativo davanti alla sua porta c’era sempre una fila di segretari di Federazioni, di atleti, di componenti la missione che aspettavano di incontrarlo per chiedere soldi dovuti o anticipi. Fortuna che lui era un tipo calmo, poco incline alle arrabbiature, perché veramente in qualche occasione c’era da perdere la testa con le invasioni e le pretese frettolose. Questi i nomi dei suoi “clienti più pressanti” (come chiamava i suoi colleghi) costretti spesso a lunghe attese cui li costringeva Bruscoli, suo malgrado, per risolvere i problemi economici delle loro squadre: parlo di Aldo Stefanini (Capo Gruppo della Scherma), Vittorio Peconi (Capo Gruppo del Pugilato e a Seul ’88 del Canottaggio), Angelo Raffaele Giacomazza,( Capo Gruppo degli Sport Equestri), Enzo Vittorioso (prima come vice capo missione e poi come Capo gruppo del Nuoto), Antonio Orati (prima come Capo Gruppo e poi addirittura come Presidente del Tiro a segno), Luigi Cimnaghi (salito al rango di segretario e di Capo missione della Ginnastica), Giuseppe Brunetti (Capo gruppo del pentathlon moderno), Angelo Vergani (segretario della Federazione Sport Invernali), e tanti altri ancora. presenti in tante edizioni dei Giochi . E come loro, la precisa flemma di Bruscoli l’ha patita Gianfranco Cameli, per molti anni vice capo missione, così esperto e conosciuto in campo internazionale e così malato di Olimpiadi da volersene occupare in giro per il mondo anche dopo la pensione.


Io stessa, che vivevo fuori dal Villaggio, spesso perdevo gli appuntamenti che Bruscoli mi dava perché veniva trasportato in Banca o chissà dove per risolvere problemi urgenti. Ma rimediava subito, magari uscendo lui stesso per incontrarmi ed aiutarmi. Per questo suo carattere tranquillo Claudio era spesso oggetto di scherzi da parte di colleghi buontemponi che provavano a fargli perdere la pazienza. E qualche volta ci riuscivano. Come quel giorno a Montreal ’76 (ndr: il suo ufficio era separato dalla segreteria da un tramezzo aperto in alto) quando non potendone più di ricevere palline di carta mentre era impegnato a far conti, prese una sgabello e lo lanciò dall’altra parte, quasi colpendo il Presidente Onesti, che stava entrando in quel momento. Sentendo l’inconfondibile voce del Presidente, che con la consueta ironia si complimentava per la goliardia della Missione, Bruscoli si sentì mancare e solo l’intervento di Ernesto Sciommeri scongiurò una “crisi fisica” di ampia portata.. Che dire di Sciommeri? Segretario della Missione per tante Olimpiadi, estive ed invernali, non conosceva soste nel lavoro, battendosi sempre come un leone per risolvere situazioni spesso impossibili. Al servizio totale degli atleti, confidente di tanti, li trattava con l’affetto di un fratello maggiore all’inizio della sua esperienza olimpica e quasi di un padre a Sydney 2000 quando, vittima di un grave malore, certamente dovuto allo stress dell’impegno infernale che il coordinamento della Missione comporta, doveva terminare l’Olimpiade all’ospedale, mettendo in croce tutti i medici australiani per il suo carattere irruente e insofferente e ritrovando la calma solo quando il dott. Giovanni Caselli, uno dei tanti amici scomparso troppo presto, andava a trovarlo ed ascoltava con infinita pazienza le sue proteste. Non basterebbe un solo articolo per descrivere le sfaccettature del carattere di Sciommeri: certamente non privo di difetti, ma con il pregio di pochi di battersi sempre con assoluta fedeltà verso il CONI e di portare a termine, raramente senza successo, tutti gli incarichi, anche i più delicati e difficili, che gli venivano affidati a Roma nella sua veste di responsabile dellUfficio Relazioni esterne e all’estero, prima e durante i Giochi Olimpici. Di qualche medico ho già parlato. Ma come non citare Antonio Dal Monte, scienziato dello sport o Giovanni Caldarone, inflessibile dietologo? O il compianto Silvano Silvj? Le Federazioni sportive sono l’anima del CONI, anche se oggi il sistema è cambiato. I rapporti con il Comitato Olimpico sono sempre costanti, ma mai così stretti come durante i Giochi Olimpici. I componenti della Missione (ne cito uno ad esempio, Lello Pagnozzi, che divenne capo Missione da Atlanta 1996, fino a quando è stato segretario generale Lello Pagnozzi) si avvicendano ad assistere alle gare, affiancando i presidenti e i segretari, soffrendo ed esultando con loro per le prestazioni degli atleti, che sono e rimangono i veri protagonisti delle Olimpiadi. Poiché gli uffici non possono rimanere sguarniti perché non tutte le discipline sono in gara, campioni e dirigenti si riuniscono davanti alla televisione, creando un cordone di solidarietà verso gli amici degli altri sport. Ma c’è qualcuno, molto vivo nei miei ricordi, che non sopportava l’ansia della competizione. Si chiama Giorgio Santilli, medico della squadra olimpica per tanti anni, poi responsabile dell’Istituto di Medicina dello Sport e quindi presidente della FMSI. Durante i Giochi Olimpici Invernali di Calgary ’88, ero con Roberto Fabbricini, Claudio Bruscoli, Mariuccia Besesti (infaticabile vestale della FISI) Giorgio Santilli e Angelo Cavalli davanti al televisore per assistere alla prima manche dello slalom gigante. Poco prima della discesa di Alberto Tomba, Santilli usci dalla stanza. Finita la prova, con il nostro campione in testa alla classifica provvisoria, Fabbricini lo chiamò per dirgli: “Giorgio, puoi riemergere, è primo!” Pallido come un lenzuolo, il dottore rientrò nella stanza, ma sparì di nuovo ndurante la seconda e decisiva manche “ Fa sempre così- commentò Cavalli deve concentrarsi da solo mentre aspetta e poi non riesce a controllare l’emozione quando arriva il momento. Vedrete che riapparirà alla fine, per festeggiare se va bene o sfogarsi se va male”. E così è stato. E così era stato a Montreal ‘76, durante la finale dei tuffi dalla piattaforma, con Dibiasi sofferente ad un tallone ed affidato alle sue cure. Giorgio era rimasto negli spogliatoi, soffrendo come un pazzo da solo, sperando che il suo paziente ce la facesse a vincere la seconda medaglia d’oro olimpica e ritrovando il sorriso solo dopo la notizia dell’ultimo tuffo.. I fisioterapisti al seguito della squadra sono stati tanti: e fra loro, mi sono rimasti nel cuore soprattutto Angelo Cavalli e Franco Russo, sempre disponibili anche alle mie richieste di aiuto per qualche collega dolorante o anche per me, quando ai Giochi Invernali di Sarajevo 1984, vittima di un colpo di freddo, non riuscivo più ad inarcare la schiena e solo l’intervento prezioso di Russo mi riportò alla condizione normale. Ma altri soci APEC hanno avuto la fortuna di seguire le squadre ai Giochi Olimpici. Primo fra tutti il presidente del CONI Gianni Petrucci, che dopo l’elezione alla guida dell’Ente sportivo nel 1999 ha accompagnato le squadre olimpiche in estate e in inverno durante tutto il periodo del suo mandato. Ma mi vengono in mente altri amici: per esempio Franco Falcinelli, grande tecnico del pugilato e ora Presidente della FPI; poi Claudio Tomassini Barbarossa, factotum dei presidenti federali, e Guido Parrinello, che a Los Angeles 1984 ha coordinato il lavoro della Fondazione Onesti, portando in terra americana anche la splendida mostra di Renato Guttuso, già pochi mesi prima installata nel Salone d’onore del CONI. La Mostra che era stata voluta dall’allora presidente del CONI Franco Carraro, rimane, secondo me, nella storia del Comitato Olimpico come una delle iniziative culturali più indovinate ed apprezzate e nei miei ricordi come una delle esperienze più ricche e affascinanti. Ed Enzo Bernabini e Giuseppe Rosei, che a Barcellona 1992 coprivano i servizi al Villaggio Olimpico (Rosei anche in altre edizioni dei Giochi), ma che nella vita quotidiana, come autisti personali del Presidente e del Segretario generale, conoscevano o intuivano fatti che nessun altro sapeva. E poi Massimo Marcelli, sempre pronto a risolvere situazioni di emergenza anche al di fuori dell’incarico che lo vedeva impegnato nei trasporti. Magari utilizzando le sue capacità grafiche e pittoriche, dipingendo a penna i diplomi per atleti e giornalisti con immensa pazienza ed una rapidità invidiabile. Per non parlare di Sandro Schraider, che ci ha lasciato troppo presto, ma che nessuno dimenticherà mai per il lavoro silenzioso e costante alla segreteria della Missione, soprattutto in epoche in cui non c’erano gli aiuti tecnologici di oggi. E che io ricordo con rimpianto, pensando alla sua disponibilità nel rispondere alle informazioni urgenti che gli richiedevo, magari brontolando, ma comunque puntuale. Così, come con altrettanta nostalgia penso a Maurizio De Micheli, il mago dei viaggi, capace di trasformare in realtà le richieste più assurde di cambiamenti di voli, indispensabile presenza alla preparazione olimpica sia durante i Giochi sia in Italia nel suo ufficio. Felicetta Rossitto, la sua carissima moglie, e la sua figliola Maurizia non finiranno mai di piangerlo con noi. Se le persone che ho citato (e spero di non aver dimenticato nessuno) hanno avuto la possibilità di viaggiare, di vestire la divisa della squadra azzurra, di soffrire e di esaltarsi accanto agli atleti sconfitti o vincitori, c’è qualcuno invece che ha lavorato oscuramente dietro le quinte, contribuendo tuttavia in maniera determinante, nel corso degli anni, ai successi della spedizione. Da Tonino De Juliis, capo dell’Ufficio legislativo e storico dello sport; a Leonardo Mascia, direttore generale, genio dell’amministrazione. (il testo di questo articolo continua a pag. 4)


n° 2, ottobre 2018

Come consuetudine, in questo spazio dedicato esclusivamente alle iniziative dell’Associazione si riportano le comunicazioni riguardanti le iniziative già definite e schedulate in programma nei prossimi mesi (aggiornamento 4 ottobre 2018). Ricordiamo comunque che sul sito ufficiale www.pensionaticoni.it potete trovare in modo puntuale ogni aggiornamento o eventuale variazione. Consigliamo vivamente di visitarlo costantemente. Nella speranza che quanti più Soci possibile possano essere coinvolti, almeno una volta, alle iniziative proposte (finalizzate oltre al divertimento ed alla cultura anche alla possibilità di continuare le loro relazioni con gli altri colleghi), ci permettiamo di sollecitare nuovamente gli Associati a collaborare con noi in questo sforzo, utile sotto tanti aspetti, di “raccogliere la memoria” sul meraviglioso mondo dello sport, di cui ognuno di noi ha avuto “la fortuna” di operare per gran parte della loro vita lavorativa. Contattateci: troveremo modi e tempi per darvi la possibilità ...di darci una mano. Ci contiamo vivamente!

NORME STATUTARIE E DISPOSIZIONI AMMINISTRATIVE Ricordiamo che il Consiglio Direttivo APEC nella riunione del giugno scorso ha stabilito che la quota sociale annuale versata dai nuovi iscritti alla nostra Associazione nel periodo compreso tra settembre e dicembre del corrente anno avrà valore fino a tutto il 31 dicembre 2019. Ricordiamo altresì che tale quota è rimasta invariata, nonostante l’aumento dei costi dell’Associazione: € 24,00 per i Soci Effettivi; € 30,00 per i Soci Aggregati. Il Socio Aggregato (cioè un familiare o un amico presentato da un Socio Effettivo) è la nuova figura prevista dallo Statuto APEC (approvata nell’Assemblea 2018) che partecipa attivamente a tutta l’attività dell’Associazione, con unica eccezione di non avere diritto al voto nell’Assemblea annuale, né di ricoprire cariche elettive.

NOMINA FIDUCIARI PERIFERICI Come stabilito dall’art. 11.10 dello Statuto APEC, il Consiglio Direttivo del 3 ottobre ha provveduto a nominare i tre Fiduciari Periferici dell’Associazione nelle persone di: Giuseppe Falco di Vicenza per l’area Nord, Fabio Canaccini di Livorno per l’area Centro e Gianni Russo di Brindisi per l’area Sud.

NUOVE CONVENZIONI POLO NATATORIO FORO ITALICO: Per la prossima stagione 2018-2019 i nostri Soci Over 60 potranno usufruire della piscina pensile del Foro Italico (Fin plus – Scuola Nuoto Federale) con dei corsi di nuoto a loro dedicati. I giorni riservati per gli over 60 sono LUNEDI’ e GIOVEDI’ e le lezioni sono di 50 minuti, secondo il seguente orario: dalle ore 9.10 alle ore 10.00; dalle ore 10.00 alle ore 10.50; dalle ore 10.50 alle ore 11.40. I soci APEC potranno fruire di un abbonamento a tariffa scontata di € 212,50 per ogni quadrimestre .

BURRACO TORNEO AUTUNNALE A COPPIE: Il tradizionale Torneo di Burraco Autunnale avrà luogo presso il Circolo Sottufficiali della Marina Militare viale Tor di Quinto 111 (a circa 2 km. da Ponte Milvio uscendo da Roma). Le giornate prescelte (tutti lunedì) sono il 29 ottobre, 12 e 26 novembre, 10 dicembre. Inizio ore 15.30. Alla fine di ogni giornata di gara seguirà la cena offerta dall’APEC a tutti i partecipanti nel Ristorante del Circolo. Costo onnicomprensivo € 40 per i Soci Effettivi, € 45 per i Soci Aggregati, € 50 per i Familiari. Iscrizioni in Segreteria, con contestuale pagamento della quota, entro il 22 ottobre 2018. I partecipanti usufruiranno di parcheggio gratuito all’interno del Circolo.

VISITE CULTURALI PANTHEON: Venerdì 9 novembre p.v. è stata organizzata una visita al Pantheon ed alla Chiesa S.Maria sopra Minerva insieme ad una Guida specializzata. Appuntamento alle ore 10 davanti al Pantheon. La visita è gratuita per i Soci. Iscrizioni presso la Segreteria APEC (anche telefonicamente) entro il 31 ottobre p.v. BASILICA DI S.IVO ALLA SAPIENZA ED ARCHIVIO DI STATO: Mercoledì 21 novembre alle ore 11.30 è fissata la visita privata all’Archivio di Stato (luogo aperto al pubblico solo su prenotazione) dove sono custoditi i più prestigiosi documenti della Repubblica Italiana . A seguire, visita alla Basilica di S.Ivo. Il costo della visita è di euro 10 a persona. Iscrizione in Segreteria, con contestuale pagamento della quota, entro il 14 novembre p.v. Il ritrovo è fissato davanti all’Archivio di Stato alle ore 11.15.


VIAGGI E GITE Sarà organizzata per Venerdì 7 dicembre p.v. una interessante gita a GRECCIO, in provincia di Rieti. Greccio è definito “il paese del Presepe”, un luogo mistico ove visse per molti anni San Francesco d’Assisi ed ove il Santo allestì il primo presepe della storia. Nel corso della giornata sarà visitato il Santuario di San Francesco ed il Museo Internazionale del presepe. Alle ore 13 pranzo nel più tipico ristorante di Greccio, “Il Nido del Corvo”. Viaggio in pullman GT con partenza alle ore 8.30 dalla sede CONI Foro Italico, rientro verso le ore 18. Il costo di partecipazione, comprensivo di viaggio, visita al Museo Internazionale del Presepe e Santuario Francescano, guida specializzata, pranzo ed assicurazione : € 35 per i Soci Effettivi, € 40 per i Soci Aggregati, € 45 Familiari. Iscrizioni in Segreteria, con contestuale pagamento della quota, entro il 28 novembre p.v.

SPETTACOLI Sono stati opzionati posti per consentire ai Soci di assistere ai sottoelencati eventi: AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA AL TEATRO BRANCACCIO: spettacolo pomeridiano sabato 1 dicembre: opzione APEC per 20 posti poltronissima, al costo di € 49.50 cad. (anziché € 55,00). La prenotazione ed il contestuale pagamento del biglietto vanno effettuati in Segreteria entro e non oltre il 18 ottobre p.v. CONCERTO DI NATALE IN VATICANO Sabato 15 dicembre: VATICANO-SALA NERVI, PAOLO VI:. opzione APEC per 20 posti nella zona blu al costo di € 80,00 cad. La prenotazione ed il contestuale pagamento del biglietto vanno effettuati in Segreteria entro e non oltre il 15 ottobre p.v. Il Vaticano devolverà l’incasso in beneficienza. RUGANTINO AL TEATRO SISTINA, spettacolo pomeridiano domenica 23 dicembre: opzione APEC per 20 posti Poltronissima al costo di € 69,00 cad. La prenotazione ed il contestuale pagamento del biglietto vanno effettuati in Segreteria entro e non oltre il 15 ottobre p.v. CONCERTO DI NICOLA PIOVANI AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA: spettacolo pomeridiano domenica 30 dicembre. Opzione APEC per 20 posti Galleria al costo di € 20,00 cad. La prenotazione ed il contestuale pagamento del biglietto vanno effettuati in Segreteria entro il 29 ottobre p.v..

INCONTRI E SEMINARI Nell’ambito delle iniziative culturali a carattere sociale, venerdì 18 gennaio alle ore 10 presso il nuovo Palazzo delle Federazioni Sportive viale Tiziano 74 è previsto un interessante incontro con il Dr. Bruno Rosati, specialista nel settore, avente come tema “Infortunistica in famiglia e sicurezza in casa”. La partecipazione è gratuita, ma è necessario prenotarsi in Segreteria (anche telefonicamente) entro e non oltre il 10 gennaio 2019. Continua da pag. 2 l’articolo CINQUE CERCHI... DI NOSTALGIA

Da Ena Cianci, capo servizio Affari generali a Renato Pietro Corsini, capo servizio Ragioneria e ad Angelo Menna, capo servizio del Personale, a Giuseppe Rinalduzzi, capo servizio Impianti sportivi. E ancora: da Leda Bizzarri, segretaria storica di Donato Martucci e poi con me, fino alla pensione, all’Ufficio stampa; ad Adriana Rocchi strappatami con gentilezza dal presidente Carraro poco dopo la sua elezione nel 1978 e dall’87 prima segretaria del presidente Arrigo Gattai. Da Anna Prosperelli, in segreteria generale dall’epoca di Bruno Zauli, a Sandra Vitellozzi, sua erede per anni, prima di concludere con me la carriera nella redazione di “Sport Italiano”. Da Rossana Bortolin, già in presidenza e in Segreteria Generale, quindi alla preparazione olimpica e successivamente eletta nelle commissioni sportive internazionali, a Marcella Caporuscio, da sempre, che io ricordi, alla preparazione olimpica, e a Liliana Bertini, colonna dell’Ufficio stampa. E come non sottolineare l’entusiasmo organizzativo di Ugo Ristori, e la sua lunga storia al CONI in tanti ruoli, non ultimo quello giornalistico con “Sport Italiano” e nel coordinamento dell’Accademia Olimpica. O la precisione di Sergio Gatti, nel condurre prima l’ufficio stampa dei Giochi della Gioventù e poi, al mio fianco nella redazione di “ lo Sport italiano” (ndr: è stato fondatore e direttore del Notiziario dell’APEC). O l’irrequietezza di Bruno Marchesi, anche lui nella curva nord dello stadio Olimpico con la nostra bella redazione, mai contento di quello che faceva e sempre alla ricerca di nuove imprese giornalistiche. Poi Renato Fratini e l’indimenticabile Rolando Giannetta, custodi fedeli delle porte più importanti del CONI. Se manca qualcuno in questa rassegna che ho tentato di fare, chiedo scusa a priori. Perché le persone che ho avuto modo di conoscere e che mi hanno sempre aiutato negli oltre trent’anni che ho passato al CONI, sono tante e tutte importanti. Uomini e donne che hanno lavorato, coprendo i rispettivi ruoli, con autentica passione, non controllando mai gli orari di entrata e di uscita, consapevoli che il mondo dello sport rispetta un’ etica speciale, che va oltre il contratto di assunzione. Ringraziamo vivamente Fiammetta Scimonelli per questo prezioso contributo di memoria La presente pubblicazione è realizzata dall’APEC esclusivamente per i suoi Soci ed è stampata presso BDprint di Roma


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