L’incidenza dell’immunodeficienza da difetto di adenosina-deaminasi: fino a oggi si stimava fosse intorno a 1:500.000 nati. Ma dopo uno screening in Toscana organizzato dall’Ospedale Meyer, in un arco di tempo in cui sono nati 200.000 neonati sono stati diagnosticati mediante test precoce per difetto di ADA 4 casi, cioè 1:50.000.
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10 volte più elevata
International Clinical Trials’ Day Come ogni anno, il 20 maggio si è celebrato l’International Clinical Trials’ Day. La data è stata scelta per ricordare il giorno in cui James Lind iniziò nel 1747 il suo famoso trial (vedi “Pediatria” n° 6 del 2011). Le sfide della ricerca clinica non possono essere ristrette a livello di un singolo Paese e l’obiettivo della giornata è quello di favorire la comunicazione sulla ricerca clinica a livello transnazionale. ^^ European Clinical Research Infrastructures Network - www.ecrin.org
Emergenza farmaci in Grecia
te C e gli inibitori delle proteasi HIV potenziati da ritonavir atazanavir, darunavir e lopinavir. I dati di uno studio effettuato su volontari sani da Merck Sharp and Dome (MSD), la ditta titolare dell’autorizzazione al commercio di Victrelis, ha evidenziato che i livelli ematici di atazanavir, darunavir e lopinavir (inibitori delle proteasi del virus HIV) potenziati da ritonavir sono nettamente inferiori al previsto se somministrati insieme a Victrelis. Sebbene non ci siano ancora dati sull’efficacia clinica si raccomanda quindi cautela nell’uso contemporaneo di Victrelis con proteasi potenziate da ritonavir poiché l’efficacia potrebbe essere ridotta.
Azitromicina e rischio cardiovascolare L’effetto proaritmico dei macrolidi è noto, tuttavia tra tutti l’azitromicina è ritenuta la molecola a rischio cardiotossico minore. Un recentissimo studio pubblicato sul New England Journal of Medicine ha tuttavia evidenziato un potenziale rischio anche per l’azitromicina. Si tratta di un ampio studio di coorte disegnato al fine di individuare i rischi di morte correlati agli effetti cardiaci a breve termine dei farmaci. Per un trattamento di cinque giorni con azitromicina è stato evidenziato un piccolo ma significativo incremento di decessi per malattia cardiovascolare, ancora più evidente nei pazienti con un rischio car-
diovascolare di base più alto (hazard ratio 2,49; 95% CI 1,38 – 4,50; P=0,002). ^^ Ray WA, Murray KT, Hall K, Arbogast PG, Stein CM. Azithromycin and the Risk of Cardiovascular Death. N Engl J Med 2012; 366: 1881-1890.
Vaccinazione H1N1 in gravidanza Le donne in gravidanza sono a maggior rischio di morbilità da influenza stagionale e vari studi condotti durante ondate pandemiche da influenza hanno evidenziato anche un incremento di mortalità. Per tale motivo le donne in gravidanza sono state incluse nei programmi vaccinali per l’influenza. Per valutare ulteriormente la sicurezza della vaccinazione è stato condotto uno studio di coorte su base nazionale, condotto in Danimarca durante la stagione influenzale 2009. È stato analizzato il rischio di morte fetale nelle donne vaccinate con il vaccino adiuvato A/H1N1 della stagione 2009 (Pandemrix). Lo studio ha analizzato 54.585 gravidanze: 7062 donne sono state vaccinate durante la gravidanza. I dati non hanno evidenziato nessun aumento di rischio di morte fetale associata alla vaccinazione. ^^ Vaccination against pandemic A/H1N1 2009 influenza in pregnancy and risk of fetal death: cohort study in Denmark. BMJ 2012; 344:e279.
Secondo quanto riportato al BMJ da Dimitri Karageorgio, segretario generale della associazione Pan Ellenic Pharmacology, che rappresenta oltre 12.000 farmacie, la Grecia sta soffrendo la carenza di oltre 300 tipi di farmaci a causa delle problematiche economiche e delle misure di austerità. Mancano all’appello anche farmaci salvavita: insulina, farmaci per il diabete, farmaci oncologici e anticoagulanti. ^^ Greeks feel effects of drug shortages caused by austerity measures. BMJ 2012; 344:e3589.
Rischio di leucoencefalopatia multifocale progressiva e natalizumab Il natalizumab (Tysabri) è un farmaco utilizzato per il trattamento della sclerosi multipla recidivante dal 2004 e di alcune forme di morbo di Crohn di grado moderato e grave. Studi post marketing hanno evidenziato un’associazione tra l’uso di natalizumab e l’insorgenza di leucoencefalopatia multifocale progressiva (PML) causata da un particolare tipo di poliomavirus chiamato virus JC. In particolare però sono stati identificati tre fattori che aumentano significativamente il rischio associato al trattamento: 1. positività agli anticorpi anti JCV 2. durata del trattamento superiore a 2 anni 3. precedente uso di farmaci immunosoppressori (azatioprina metotrexate, ciclofosfamide, mitoxantrone o micofenolato). I pazienti con tutti e tre fattori hanno un rischio di sviluppare una PML di 11/su 1000 trattati. ^^ FDA Safety Announcement [01-20-2012]. Bloomgren G et al. Risk of Natalizumab-Associated Progressive Multifocal Leukoencephalopathy. N Engl J Med 2012; 366:1870-1880.
Pediatria numero 5 - maggio 2012
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