Molto Meyer Anno 2, N. 3 - 2014

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L A R I C E R C A S I FA D A G I O VA N I

Trasmissione verticale dell’infezione da HCV: dal Meyer risultati importanti

Giuseppe Indolfi

I

l virus dell’epatite C (HCV) è il principale responsabile di epatopatia cronica nei paesi occidentali. Nel mondo si stima che ci siano circa 170 milioni di persone infette. La prevalenza nella popolazione adulta italiana è di circa il 2%. Questo valore è sicuramente alto e ci colloca, almeno in Europa, tra i paesi dove l’infezione è più diffusa. HCV si trasmette attraverso il contatto con sangue infetto. L’infezione è tipica di gruppi di persone considerate ad alto rischio come chi ha fatto utilizzo di droghe per via endovenosa e pazienti politrasfusi prima dell’introduzione dello screening obbligatorio dei prodotti da trasfusione di derivazione umana. L’epatite C però non è solo una malattia dell’età adulta. Non sono disponibili dati precisi sulla prevalenza dell’infezione in età pediatrica, ma anche i bambini possono infettarsi. La modalità principale di trasmissione è quella

Giuseppe Indolfi Pediatra, Dirigente medico ospedaliero, svolge attività clinica presso l’Unità Operativa di Pediatria Medica ed Epatologia Pediatrica del DAI Pediatria Internistica

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comunemente definita “infezione verticale” cioè acquisita alla nascita dalla madre infetta. L’Unità Operativa di Pediatria Medica ed Epatologia Pediatrica negli ultimi venti anni ha dedicato gran parte della propria attività di ricerca allo studio dell’epatite C in età pediatrica e in particolar modo ai meccanismi e alla possibilità di prevenire la trasmissione verticale. In un recente articolo, pubblicato su Nature Reviews Gastroenterology and Hepatology1 abbiamo potuto ripercorrere i risultati delle nostre ricerche. Nel tempo, i nostri studi hanno permesso di chiarire come il principale fattore di rischio per la trasmissione verticale sia la presenza del virus nel sangue circolante materno. In particolar modo è stato possibile dimostrare che HCV è trasmesso dalla madre al bambino veicolato all’interno dei linfociti materni. I linfociti sono cellule del sangue circolante normalmente deputate alla protezione dell’organismo dagli agenti infettivi. I linfociti materni infettati da HCV, come un cavallo di Troia, lo nascondono al proprio interno rendendolo inaccessibile alle difese immunitarie del neonato. In un recente studio pubblicato su Nature Medicine2, un gruppo di ricercatori americani ha dimostrato che durante la gravidanza l’equilibrio tra sistema immunitario materno e la capacità replicativa del virus cambia. Alcuni ceppi virali presenti nella madre traggono da questa variazione un vantaggio che ne facilita la capacità replicativa e conseguentemente la trasmissione al bambino. Con il supporto e le capacità dell’équipe di biologi e biotecnologi del laboratorio di Immunologia del

nostro Ospedale è stato possibile dimostrare che i ceppi virali trasmessi dalla madre al bambino sono proprio quelli contenuti all’interno dei linfociti materni. Tali risultati hanno aggiunto un importante e ulteriore tassello nella comprensione dei meccanismi della trasmissione verticale del virus dell’epatite C. La possibile ma ancora lontana prevenzione della trasmissione verticale dell’infezione da HCV dovrà basarsi sulla conoscenza approfondita della complessa interazione tra sistema immunitario materno-fetale e virus e conseguentemente, sulla comprensione del meccanismo ultimo della trasmissione. Ma i nostri sforzi non si fermano qui. Il nostro obiettivo è studiare l’epatite C in età pediatrica a tutto tondo partendo dalla trasmissione verticale ma mantenendo alta l’attenzione verso i bambini con infezione cronica e il trattamento. Quest’ultimo settore è quanto mai attuale e stimolante vista la recente approvazione per l’adulto delle nuove terapie “all oral” e il crescente interesse anche in età pediatrica verso promettenti associazioni farmacologiche che, a tutti gli effetti, renderanno nel futuro questa infezione facilmente eradicabile. Il Premio Anna Meyer contribuirà a rinforzare e rinnovare il vigore e l’entusiasmo del nostro gruppo nel proseguire lo studio della trasmissione verticale del virus dell’epatite C. • 1. Indolfi G, Azzari C, Resti M. lmmunoregulation in pregnancy and perinatal transmission of HCV. Nat Rev Gastroenterol Hepatol 2014; 11: 6-7. 2. Honegger JR et al. Loss of immune escape mutations during persistent HCV infection in pregnancy enhances replication of vertically transmitted viruses. Nat Med 2013; 19: 152933.


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