Forward. Numero 21 - 2021 Cambiamenti

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forward #21 — CAMBIAMENTI — 1 / 2021

La forma per il cambiamento Anni ’30

Un anno fa alcuni di noi sono stati rapiti dai video lanciati su Twitter di Chiara Alessi, critica di design e curatrice di mostre, in cui raccontava gli anni d’oro del design industriale italiano. Da queste pillole è nato “Tante care cose” (Longanesi, 2021), una miniera di aneddoti, di retroscena, di scoperte che conferma l’importanza della forma nella costruzione del valore di qualsiasi prodotto.

Zip: nei fumetti si usa di solito per i proiettili. Indica velocità. Si usa anche quando qualcosa viene sottratto rapidamente a qualcuno. È un’onomatopea, va bene anche per i piccoli fulmini. I lampi, appunto. La chiusura lampo.

1948

La spillatrice Zenith 548 con quel suo tipico profilo che ricorda una balena è ancora oggi una delle più diffuse. Non tutti sanno che, nonostante il processo produttivo delle 39 parti metalliche che la compongono sia ormai automatizzato, il collaudo finale viene fatto a mano.

1932

Campari recluta Fortunato Depero inizialmente come illustratore e poi come designer di packaging ante litteram. L’azienda lancia sul mercato la prima bottiglia monodose. Accade che il prodotto di punta prende il sopravvento sull’azienda stessa, diventa la sua metonimia: la Campari è il Campari, e un Campari è questa bottiglietta.

1946

Alla Fiera di Milano viene presentata la prima lavabiancheria italiana, con riscaldamento dell’acqua e pompa di scarico, marchio Candy. Il nome, all’origine, era Officine Meccaniche Eden Fumagalli, ma i versi di Nat King Cole (“Candy”) ispirarono l’azienda verso un nome più esotico, familiare e femminile.

1933

Alfonso Bialetti è nel cortile di casa e osserva sua moglie che fa il bucato con la lessiveuse (un catino di acqua bollente sul quale viene posto un filtro contenente cenere, di cui l’acqua si impregna prima di ricadere sui panni). Gli viene in mente di trasferire quel processo su una nuova macchina, miniaturizzata e col caffè al posto della cenere. Sarà Renato, il figlio imprenditore, a dare vita alla moka, dissotterrando lo stampo che il padre aveva nascosto durante la guerra.

Piaggio nasce come produttrice di arredi navali e arriva, durante il secondo conflitto, a essere una delle principali aziende produttrici di aerei. Finita la guerra decide di convertirsi al nuovo desiderio di mobilità individuale, autonoma. Anche nella forma. Mentre la cugina Lambretta somiglia ancora troppo a un mezzo militare, Piaggio pensa che il suo scooter, la Vespa, debba avere i fianchi larghi, morbidi, comunicare stabilità, robustezza, ma anche sinuosità. Serve una motocicletta che permetta di stare seduti comodi e non sporcarsi.


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