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La mia esperienza alla selezione del Giffoni Film Festival
Sin dall’inizio dell’anno potuto partecipare ad un progetto “cinema”. Questa fu una cosa inaspettata, ma molto gradita, perché ci permetteva di imparare in modo più divertente. Il Cineteatro Nicola Andrisani di Montescaglioso avrebbe organizzato le nostre partecipazioni. Dopo esser stati informati, i giorni passarono velocemente e quel giorno tutte le terze e le seconde del nostro Istituto si recarono al cinema tramite degli autobus per assistere alla prima visione di un film sul famoso poeta italiano: Dante Alighieri. Ci accomodammo secondo i posti assegnati e, prima di iniziare a vedere la pellicola, la direzione ci informò che il nostro istituto aveva aderito al progetto “Vivere il cinema tra sogno e realtà”. In pratica avremmo dovuto recensire tutti i film che avremmo visto e mostrare le nostre impressioni ad un gruppo di giudici, i quali le avrebbero valutate e poi, chi sarebbe stato scelto, avrebbe partecipato ad una selezione per il famoso “Giffoni Film Festival”. Dopo quel giorno, tornammo al Cineteatro N. Andrisani per altre tre volte per visionare rispettivamente i film: “Penguin Bloom”, “The Specials: Fuori dal comune” e “Stormboy: Il ragazzo che sapeva volare”. Verso la fine di marzo era arrivato il momento di realizzare le recensioni. Dopo averle finite ed esser tornati in classe successivamente alle vacanze di Pasqua, la scuola le inviò digitalmente alla direzione del cinema. Qualche giorno più in là fui informato della data della selezione per andare a Giffoni, il 20 maggio. Il giorno fatidico arrivò. Alle 8:30 di mattina mi ero recato al cinema e lì c’erano anche altri ragazzi provenienti da tutta la Basilicata. Eravamo in 10, ma nessuno osava aprire bocca, eravamo tutti molto tesi. Poco dopo ci hanno fatto accomodare in sala e lì i giudici prima ci restituirono le recensioni e poi ci spiegarono come si sarebbe svolta la mattinata. Avremmo visto un cortometraggio, saremmo usciti per riflettervi sopra e per rileggere le recensioni. Il tutto durò quasi 2 ore, entravamo uno alla volta e l’ordine era deciso da un sorteggio. Il mio turno si fece aspettare e questo fu un grande vantaggio in quanto mi permetteva di prepararmi psicologicamente. Sono stato il quartultimo. Entrai in sala e salii le scale del palco convinto delle mie capacità, mi sono seduto e ho ascoltato gli esaminatori che erano specializzati in tre argomenti diversi: uno sui tre film, uno sul cortometraggio e uno sull’inglese. Appena poggiai la schiena sulla sedia l’ansia scomparve e lasciai spazio al mio spirito critico. Durante il primo step fui molto spedito e dissi tutto quello che sapevo. Al contrario, il secondo fu quello che più mi mise in difficoltà, ma riuscii a

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