il Focolare - Settembre 2024

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il Focolare

Visita pastorale al Vicariato di Rebbio

Il Vescovo Oscar tra noi

Il quadro di Vittorio Mottin dedicato al beato Ambrosoli.

Trimestrale della comunità di Rebbio e Camerlata

Registrato presso il Tribunale di Como: autorizzazione n. 4/2017del 1/6/2017

Direttore responsabile: Lattanzi Enrica

La riflessione di don Giusto

Sale e lievito dell’umanità, nella relazione schietta e sincera

Nelle scelte locali e internazionali, i cristiani

sono chiamati al confronto e al dialogo, per costruire la pace.

La vita della Parrocchia di Rebbio è segnata anche da parecchie denunce ed esposti anonimi, si potrebbe dire in quasi tutti gli ambiti di azione. Mi chiedo perché questi “figli delle tenebre” che denunciano ed ancor più fanno degli esposti in modo anonimo non abbiano il coraggio di farsi vivi per un colloquio faccia a faccia schietto e sincero.

Si tratta di singole persone oppure c’è una regia generale dietro le quinte?

Il Vangelo insegna che se vuoi bene a una persona vai a casa sua a farle visita e gli dici quanto pensi, la correggi ed accetti la sua correzione.

Nel Vangelo Gesù dice anche beati quelli che ricevono insulti, menzogne e ogni sorta di male a causa Sua: speriamo che quella che cerchiamo sia la causa di Gesù e non la nostra.

Diciamo spesso che la Chiesa in Italia è una piccola minoranza e lo sarà ancora di più.

Si tratta di una minoranza omologata, paurosa oppure sale e lievito che fa crescere in umanità i quartieri?

Un anno orsono sul nostro Focolare ho fatto l’invito alla lotta per il diritto alla casa nella nostra città: nulla è cambiato. Certo tanti ne parlano ma i fatti non seguono. I ricchi e super-ricchi a Como trovano le porte spalancate, le famiglie ordinarie le trovano chiuse. Non c’è una visione sulla Como che vorremmo tra 10/20 anni e chi l’amministra lascia fare, complice, al mondo degli affari.

Quel che è ancora più grave è il fatto che la nostra città vive una grossa crisi di democrazia: pochi decidono e comandano e gli altri dovrebbero obbedire. I meccanismi di decisione nei quartieri non sono nemmeno considerati.

Un esempio è la collocazione di attrezzature sportive al Parco Negretti, senza consultare le Associazioni dei quartieri di Rebbio e Camerlata, associazioni vive e creative.

Ottime le attrezzature ma collocate nel posto sbagliato, luogo centrale di un anfiteatro per concerti. Fa paura condividere le scelte nei quartieri.

Don Ciotti, presidente nazionale di Libera, nel discorso all’Arena di Verona con presente il Papa ha usato più o meno questa affermazione: teniamo sotto assedio le Istituzioni, obblighiamole al confronto, non lasciamo fare per pigrizia o per ignavia.

Un ultimo pensiero: ho partecipato durante l’estate a un presidio all’esterno della base NATO di Solbiate Olona, vicino a Malpensa, un base strategica da cui potrebbero partire a breve i comandi NATO per azioni di guerra in Europa. Abbiamo chiesto la chiusura di questo presidio. La NATO ci sta trascinando verso un burrone, ci sta costringendo ad armarci. Diciamo no alla NATO. Chiediamo come popolo italiano di uscirne, ma diciamo si all’ONU e alla sua rinascita.

Le nostre “armi” sono il dialogo, l’incontro, la fraternità, il conflitto verbale da cui si esce migliori e trasformati. Non crediamo alle bugie di chi dice che senza la NATO siamo perduti, il nostro credo è altrove.

Buon tempo autunnale a tutti

Giusto Della Valle

Vicariato di Rebbio

Il Vescovo Oscar tra noi

Dal 20 al 22 settembre, il card. Cantoni incontra le parrocchie di Breccia e Prestino, Rebbio e Camerlata, Albate e Muggiò e S. Antonio.

Da alcune settimane è comparsa sulle bacheche delle nostre chiese la locandina del programma definitivo della visita vicariale che coinvolge tutti in momenti e tempi diversi.

Si inizia con venerdì 20 settembre presso il convento frati di Sant’Antonio dove al mattino alle 9.00 ci sarà l’incontro con tutti i sacerdoti del vicariato. In programma c’è la meditazione del Vescovo, un tempo di silenzio e preghiera, uno spazio di condivisione. La mattinata finirà con il pranzo insieme con la comunità dei frati di Sant’Antonio.

Nel pomeriggio alle 14.30 il Vescovo vivrà in forma riservata la visita e la Santa Messa al Centro Disabili di Como presente nel nostro territorio vicariale inVia del Doss. Un momento speciale di incontro con gli ospiti, i loro familiari e il personale e i responsabili del centro.

Nella seconda parte del pomeriggio il Vescovo desidera avere dei colloqui personali programmati con tutti i sacerdoti e religiosi che operano nel nostro vicariato. Alle ore 19.00 cena in oratorio a Rebbio con gli ospiti accolti.

Alle 20:45 ad Albate, per tutti, celebrazione di apertura della visita pastorale con il nostro Vescovo che si intratterrà con tutti in un tempo di preghiera e meditazione.

Il sabato 21 settembre, al mattino alle 9.30, a Breccia presso il Teatro Cristallo è convocata un’assemblea straordinaria con tutti gli operatori pastorali delle varie comunità parrocchiali: Consigli pastorali, catechisti, educatori, volontari di Caritas parrocchiali, consigli affari economici, volontari che a vario titolo e con servizi diversi sono presenti nelle diverse comunità. L’assemblea terminerà con un aperitivo offerto per tutti.

Alle 12.30 il vescovo è invitato a pranzo presso i Comboniani di Rebbio. Qui nel pomeriggio si vivranno due momenti importanti che il vescovo ha voluto con forza: alle 15.00 un incontro con la comunità dei Missionari Comboniani, come occasione di ascolto e dialogo sulla loro esperienza missionaria e su come si possa essere Chiesa missionaria oggi qui a Como.

Alle 16.30 sono attesi sempre dai Comboniani tutti i religiosi e religiose del vicariato per un confronto e conoscenza reciproca.

Dalle ore 19.00 a Muggiò, in Oratorio, inizia l’incontro tra il Vescovo e i giovani (dai 16 anni in su). Un momento semplice ma importante per conoscersi, dialogare, pregare insieme e riflettere sulla Parola. La conclusione con un buffet in oratorio per i giovani.

Domenica 22 la Messa conclusiva celebrata a Camerlata presso la chiesa di Santa Brigida, alle ore 16:00, sarà momento dove tutti siamo convocati. Per l’occasione saranno sospese tutte le messe della sera della domenica nel vicariato.

Fin da ora siamo chiamati tutti a pregare per prepararci a questo momento che vuole essere di confronto con il nostro Pastore e di slancio per la vita delle nostre comunità e del nostro vicariato.

In particolare è proposto per tutti, famiglie, adulti, ragazzi e giovani, un piccolo pellegrinaggio a Maccio, con ritrovo ore 15.00 al santuario della Santissima Trinità Misericordia, sabato 14 settembre con l’intento di stare insieme in preghiera, lasciarci toccare dalla Misericordia di Dio con la spiegazione del santuario, con una catechesi sulla misericordia, la possibilità di vivere insieme una celebrazione penitenziale, accostarsi alle confessioni e per chi vorrà di partecipare alla Messa delle 18.00.

Preghiera del nostro Vescovo, Cardinal Oscar Cantoni, per la visita pastorale ai vicariati

O Padre, ricco di misericordia, come Maria di Magdala, anche noi siamo inviati quali gioiosi testimoni della risurrezione di Cristo, tuo Figlio. Prepara il nostro cuore perché sappiamo accogliere e interpretare la prossima Visita Pastorale al nostro Vicariato come una occasione favorevole per convertirci al tuo amore. Accendi dapprima in noi il gusto e il fervore della vita cristiana.

O Cristo, volto della misericordia del Padre, divenendo uno di noi, ti sei fatto servo per amore.

Fa’ che i battezzati si sentano tutti coinvolti, con zelo apostolico, nell’annuncio del Vangelo verso gli abitanti del nostro territorio, soprattutto nei confronti di quanti non ti conoscono, di chi ha rinunciato a credere in te, o di chi vuol (ri)cominciare a credere.

O Spirito Santo, amore misericordioso, tu susciti nella Chiesa sempre nuove, continue chiamate al servizio dei fratelli.

Ravviva in noi lo slancio missionario perché la nostra Chiesa sia riconosciuta come una vera casa accogliente, ospitale e sollecita verso i poveri, verso quanti “cercano Dio” con cuore sincero, e insieme desiderano costruire un mondo più solidale e fraterno. Santissima Trinità, misericordia infinita, io confido e spero in Te. Amen.

Anniversari di matrimonio

Essere in due aiuta ad affrontare tutto al meglio

La testimonianza di Lisa e Filippo dopo 35 anni di matrimonio.

Quando ci sono gli anniversari di matrimonio e ci si ritrova per organizzare questa messa, il momento più ambito dai partecipanti è proprio questo. Si fa a gara per essere scelti a dare una testimonianza, Questa volta abbiamo vinto noi. Siamo Filippo e Lisa, festeggiamo 35 anni di matrimonio. Abbiamo due figli e a novembre diventeremo nonni per la prima volta. Ci siamo domandati che cosa avremmo dovuto dire come testimonianza. Possiamo dire che è bello essere sposati. Che è stato bello farsi una promessa, prendersi un impegno per una vita intera, aver dato vita ai nostri figli e vederli avviati sulla loro strada. Non è stato tutto facile fino ad ora, la vita ti riserva sorprese e cose che non scegli ma che devi affrontare. Pensiamo a quando i genitori invec-

chiano e tocca a noi accudirli, a volte con difficoltà e con tutti i problemi che ne conseguono. Pensiamo alle problematiche che nascono sul posto di lavoro, dove passi buona parte della giornata e che qualche volta ti porti a casa Ma essere in due aiuta ad affrontare il tutto al meglio. Ci si aiuta, ci si ascolta, ci si parla. È bello per noi essere riusciti a non chiudere la nostra famiglia su se stessa, tenendo sempre aperta la porta di casa agli amici, con i quali abbiamo condiviso pezzi di vita e che ci supportano senza riserve in un reciproco scambio di gioie e di fragilità. Se qualche volta si prega insieme e riusciamo a chiedere aiuto al Signore, allora anche le prove più difficili possono essere superate.

Lisa e Filippo

Un viavai di volti e di storie

Grandi e piccini hanno riflettuto, per quattro settimane, sull’esperienza quotidiana, per imparare a camminare insieme. Grest 2024

Di questi tempi le nostre vite sono caratterizzate da un costante viavai di volti, voci, storie e rumori: spesso, però, non ci fermiamo a osservarlo con attenzione, siamo troppo presi dalle nostre incombenze quotidiane. Quest’anno abbiamo, quindi, deciso di approfondire tale “viavai” come tema centrale dell’oratorio estivo: ci siamo così impegnati a condividere il caotico viaggio quotidiano della vita tra giochi, laboratori, risate e piogge improvvise. Per immergerci completamente nell’atmosfera del viaggio siamo ricorsi all’aiuto del grande Dante Alighieri che, con i racconti dei suoi personaggi della Divina Commedia, ha aiutato grandi e piccini a riflettere su tematiche del quotidiano come la gentilezza, l’umiltà, il dono…

Non sono potuti mancare, poi, i consueti giochi e laboratori mattutini, i quali hanno permesso a bambini e animatori di prendersi una pausa dal frenetico viavai quotidiano, assaporando momenti di divertimento e condivisione.

Abbiamo attraversato così quattro settimane mano nella mano affrontando il clima un po’ lunatico e le piccole difficoltà di ogni giorno senza mai scoraggiarci: è importante, infatti, ricordare che nel viaggio della vita non si sarà mai soli e bisognerà sempre imparare a camminare insieme al prossimo, conoscendolo e adattandosi al suo passo. E’ proprio questo il fulcro del Grest 2024: fare tesoro del viavai della vita senza lasciarsi intimorire dal viaggio che aspetta ciascuno di noi.

A questa avventura hanno partecipato centodieci bambini e ragazzi dalla prima elementare alla seconda media, accompagnati da un bel gruppo di animatori composto da una trentina di adolescenti e giovani. Un prezioso aiuto ci è stato offerto anche da volontari, genitori e nonni, per il lavoro di segreteria, la preparazione e il trasporto dei pasti, l’assistenza durante il pranzo, il lavaggio di pentole e piatti… Grazie a tutti e arrivederci all’anno prossimo!

Festa della Madonna della Consolazione

Domenica 15 settembre 2024

Santo Rosario nei cortili - ore 20.30

Lunedi 9 settembre - via Grilloni 16

Martedi 10 settembre - via Cuzzi 7

Mercoledi 11 settembre - via Collina 9

Giovedi 12 settembre - via Scalabrini 46

Venerdi 13 settembre - via Palma (edificatrice)

Sabato 14 settembre

In preparazione Visita Pastorale Vicariato di Rebbio

Ore 15.00 – pellegrinaggio a Maccio

Preghiera e celebrazione penitenziale

A Rebbio ore 17.30 S. Messa prefestiva

Domenica 15 settembre

Ore 7.30 – 18.00 SS. Messe d’orario

Ore 9.30 - ritrovo presso il cortile di via Bernardoni (famiglia Bettoldi) ed inizio processione con il simulacro della Madonna della Consolazione, fino alla chiesa.

Ore 10.00 S. Messa concelebrata

Dopo la Santa Messa, sul piazzale della chiesa, incanto canestri e banco vendita torte a favore delle opere parrocchiali. Segue pranzo comunitario.

Ore 21.00 in chiesa: concerto d’organo - Finale corsisti “La costellazione di Bossi “

Lunedì 16 settembre

Ore 8.30 S. Messa

Ore 20.30 S. Messa per i defunti della parrocchia, segue processione al cimitero.

Sull’altare della Madonna

Padre Ambrosoli a Kalongo, servo per amore

Il pittore Vittorio Mottin illustra il suo ultimo quadro, dedicato al medico comboniano di Ronago e ai tanti che lo hanno aiutato.

Un percorso dei giusti, quasi una galleria di contemporanei e di persone vissute vicino a noi, è documentato nella parrocchia di Rebbio, partendo dalle sale alte dell’oratorio, passando dalla Scuola Materna e arrivando all’interno della chiesa.

L’ultima opera su padre Ambrosoli, medico missionario comboniano nato a Ronago (Co), è posta a lato dell’altare della Madonna, di fronte a quella che ricorda don Roberto Malgesini e Roberto Bernasconi tra i migranti. Lo spunto per partire è stata una frase dello stesso p. Ambrosoli, scritta sulla tomba a Kalongo, in Uganda, dove il missionario comasco, riconosciuto beato da poco, è seppellito: “Dio è amore. C’è un prossimo che soffre. Io sono il Suo servitore.”

La parte superiore del quadro mostra l’Oret, la montagna che sovrasta il villaggio di Kalongo, sede dell’ospedale e della scuola di ostetricia creata al servizio degli africani. La ‘montagna del vento’ è resa ancora più piegata come se spinta dallo Spirito. E poi, appena sotto, la chiesa, luogo di preghiera e di ispirazione per il medico comasco. Come derivazione da questa Fede, quasi come una linea che sottolinea, è dipinta in prospettiva la struttura ospedaliera costruita al servizio della

gente.

Verso il basso è dipinto padre Egidio Tocalli, medico comboniano di Morbegno (Sondrio), ora in pensione a Rebbio, che ha continuato l’opera di padre Ambrosoli dopo la sua morte. E’ chinato verso le donne e i bambini che lo circondano sicuri.

E poi, Serafino Cavalleri, di Prestino, Como. Per tantissimi anni, con amici diversi, ha fatto la spola Como- Kalongo come falegname al servizio dell’ospedale. Ma il gesto e la mano rivolti al bambino indicano molto di più. È’ lo stesso gesto di servizio che volevo documentare per tutte quelle persone che hanno aiutato padre Ambrosoli. Non potendo metterli tutti, poiché non ci stavano, ho accennato ai lati figure, simboli di laici e religiosi, uomini e donne che hanno reso celebre l’ospedale e il centro di formazione.

E in basso, centrale, il missionario medico Ambrosoli, che con le sue mani forti accoglie la vita, Una madre africana a sinistra indica la salute data e una professionista, formatasi alla scuola di ostetricia, dipinta a destra, simboleggia l’autonomia data agli africani.

Il cuore dell’Africa con i suoi colori batte col ritmo di Kalongo. Vittorio Mottin

Per Carla Butti Tettamanti Grazie per quello che ci hai donato

Uno scritto di don Federico Pedrana: i ricordi e le preghiere.

Carissima mamma Carla, mi spiace tantissimo oggi non essere a Rebbio per salutarti.

Ci siamo conosciuti quando ero un giovane seminarista e tu mi lavavi la biancheria. Da subito mi hai voluto bene e ti sei affezionata a me. Ricordo che quando venivamo a Rebbio a ritirare le borse dei vestiti lavati e stirati, tu mettevi sempre la mia, sopra tutte le altre perché i miei vestiti non si potevano stropicciare.

Mi hai accompagnato passo dopo passo nel cammino verso il sacerdozio fino a quando sono diventato il tuo vicario a Rebbio, dove il nostro cammino si è unito ancor di più.

Oggi ti riconsegnano a Dio Padre, è un giorno triste, ma anche un giorno significativo perché ti riunisci al tuo carissimo Franco.

Ringrazio il Signore per averti conosciu-

ta; non sei stata una persona arrivata a caso nella mia vita, ma certamente mandata a me nel momento giusto. Mentre scrivo queste righe sono in pellegrinaggio verso Medjugorie e sappiamo benissimo quello che è stato il tuo attaccamento a Maria.

Ricordo quella volta che ti ho telefonato e mi hai liquidato in 5 secondi: “Chiama dopo che adesso sto ascoltando il rosario di Lourdes”. Grande mamma Carla!!!

Ti porto nelle mie preghiere e ti affido alla Mamma.

Mi unisco al tuo dolore Cristina, per la perdita della mamma, con la certezza che ti ha voluto tanto bene e per te avrebbe dato anche la vita. Sempre mi parlava di te e mi diceva di ricordarmi di te nelle preghiere.

Grazie, mamma Carla, per tutto quello che mi hai e ci hai donato. Sicuramente il bene che mi hai voluto è infinitamente più grande di quello che ti ho mostrato io.

Preparaci un posto, per quando ti raggiungeremo nell’abbraccio eterno del Padre.

Tuo Federico

Una mamma e una nonna speciale

Gli scritti dei familiari tratteggiano una donna umile, ma ricca di amore, sempre pronta ad aiutare gli altri.

Cara nonna, la prima domanda che mi facevi sempre era “come va la scuola?” Ed io ti rispondevo sempre “benissimo, mi piace tanto”. Tu hai sempre saputo quanto amassi la letteratura senza mai comprenderne il perché. Oggi ti svelo il motivo: io amo la letteratura perché rende gli uomini immortali. Delle volte però, l’immortalità si estende anche alle persone più comuni, come te. Tu per sempre, infatti, rivivrai nei sorrisi delle persone a cui hai fatto del bene, tu rivivrai nelle nostre risate, tu rivivrai nei nostri ricordi sempre. Sarai sempre con noi quando faremo uso dei tuoi insegnamenti. Rivivrai per sempre addirittura nelle credenze che diffondevi come il tenere le castagne nel comodino per non ammalarsi. Per questo, non ti abbiamo detto addio, ma piuttosto un per sempre. Lei vivrà con noi per sempre. Perché non importa quanto due persone si vedano, ma quanto i cuori siano vicini. A più tardi, nonna, ci sei sempre.

Tua nipote Carolina

Cara mamma,   sono infiniti i grazie che ti devo dedicare. Grazie per la donna che sono oggi, grazie per i tuoi consigli sempre corretti, grazie per avermi ascoltato è

supportato nei momenti molto delicati. Grazie per l’aiuto che mi hai dato nel crescere i miei tre figli: Christian, Stefano e Carolina. Tu amavi tanto i tuoi nipoti, che per te rappresentavano la gioia, la vita, un amore immenso. Non dimenticherò mai qualche giorno prima che tu partissi l’incontro con loro. Ti sei rianimata, ed il tuo sorriso che si stava spegnendo improvvisamente ti è tornato, dedicando a loro parole d’amore. Questo amore lo conserveremo come un tesoro. Sei stata una nonna straordinaria e loro hanno provato un grande dolore quando ci hai lasciati.

Tu riuscivi a effondere amore, coraggio e positività a chiunque ti circondasse, sempre. Chi ti ha conosciuta non ti dimenticherà.

Sappi che sono fiera ed orgogliosa di essere tua figlia. Proteggi la mia famiglia e tienici stretti nelle tue braccia. Grazie mamma!

La tua Giannetta

Cara nonna, ti voglio ricordare con poche, semplici ma efficaci parole: quelle che tu usavi nel consigliarci come agire o comportarci nelle varie situazioni.

Adesso che avrai modo, da lassù, di stare insieme a noi in ogni momento della giornata, cercherò di non deluderti e cercherò di mettere in pratica i tuoi insegnamenti che ci hai dato, non con discorsoni o parolone, bensì con i fatti.

Non dimenticherò mai la tua umiltà ed il tuo modo semplice di vivere, non dimenticherò mai la tua capacità di accontentarti sempre e di non lamentarti mai, non dimenticherò mai quella aurea di calma e serenità che ti contraddistingueva, non dimenticherò mai la tua predisposizione ad aiutare sempre gli altri anche con quel poco che avevi.

È vero, materialmente mi hai dato poco, ma spiritualmente e moralmente non sei seconda a nessuno.

Cercherò, con molto impegno, di applicare tutti i tuoi insegnamenti consapevole che ciò che tu facevi sembrare semplice grazie alla tua grandezza interiore, per me, molto più limitato rispetto a te, non lo sarà. Sei stata senza ombra di dubbio e lo sarai sempre una nonna SPECIALE. Il tuo nipote Christian

News

In questi ultimi mesi sono tornati alla Casa del Padre Carla, Clara, Pia e Graziano, quattro rebbiesi doc, che per lungo tempo hanno distribuito il bollettino parrocchiale.

Carla Tettamanti risiedeva in Via Giussani alle Edificatrici, Clara Roncoroni in Via Bastiglia e Pia Porta in Via Strabone.

Graziano Ostinelli abitava in Via Giussani: di lui ricordiamo l’assidua partecipazione al Concorso Presepi, con manufatti sempre originali.

Il grazie della comunità per il loro prezioso servizio si accompagna alla preghiera per loro e i loro familiari.

Quest’anno ricorre il sessantesimo anniversario di sacerdozio di don Vittorio Bianchi (vicario a Rebbio dal 1964 al 1966), il quarantacinquesimo di don Saverio Xeres (da qualche anno collaboratore a Camerlata), il trentesimo di don Renzo Denti (vicario a Rebbio dal 1994 al 1996) e il ventesimo di don Federico Pedrana (vicario a Rebbio dal 2009al 2013).

Il Signore, Dio fedele, continui ad accompagnarli sulle strade del loro ministero.

La Scuola Materna di Rebbio

110 anni di gioia e di crescita

Interessanti iniziative per ricordare storia e obiettivi dell’asilo di Via Lissi.

Un secolo e dieci anni di amore per i bambini, di senso di appartenenza alla comunità e di impegno per il futuro. La Scuola Materna di Rebbio, nata nel 1914, celebra un traguardo straordinario: 110 anni di dedizione all’educazione di impronta cristiana e alla crescita dei piccoli cittadini di domani.

Un’idea iniziale mai tramontata, sempre al passo con i tempi. Fin dalle sue origini, la Scuola Materna di Rebbio ha perseguito un obiettivo fondamentale: offrire un ambiente sicuro, stimolante e accogliente dove ogni bambino potesse fiorire e sviluppare il proprio potenziale. Nel corso degli anni, questa idea iniziale non è mai venuta meno, anzi, si è arricchita e rinnovata, adattandosi alle esigenze sempre più complesse dei nostri tempi. Una scuola al servizio del quartiere, con il quartiere. La Scuola Materna di Rebbio è sempre stata un punto di riferimento per la comunità locale. Un luogo di incontro, di scambio e di crescita condivisa, dove famiglie, bambini e insegnanti hanno collaborato fianco a fianco per costruire un futuro migliore. Insieme, hanno superato tante difficoltà e raccolto tante soddisfazioni, creando un legame indissolubile con il territorio. Generazioni di bambini cresciuti con

amore e dedizione. La Scuola Materna di Rebbio ha avuto il privilegio di accompagnare nella crescita migliaia di bambini, che oggi sono adulti affermati e membri attivi della comunità. Ogni bambino è stato un pezzo unico di questo mosaico, un piccolo tesoro da custodire e valorizzare. La scuola ha sempre creduto nell’unicità di ogni individuo, offrendo a tutti gli strumenti e il sostegno necessari per esprimere al meglio il proprio talento.

La scuola della gentilezza. La Scuola Materna di Rebbio non è solo un luogo di apprendimento, ma anche un’officina di valori. Qui i bambini imparano l’importanza del rispetto reciproco, della collaborazione, dell’empatia e della gentilezza. Valori che li accompagneranno per tutta la vita e che contribuiranno a costruire un mondo migliore.

Per festeggiare questo traguardo straordinario, la Scuola Materna di Rebbio ha organizzato un ricco calendario di eventi. Un’occasione per condividere la gioia di questo compleanno con tutta la comunità e per rivivere i momenti più belli di questi 110 anni. Vi aspettiamo!

Ecco il calendario degli eventi:

- sabato 28 settembre, ore 21 presso il Teatro Nuovo: Concerto della Celtic Harp Orchestra

- domenica 29 settembre: Festa a scuola del 110° compleanno con pranzo, giochi, musica e tante sorprese per tutti i bambini! …ed estrazione della lotteria

- sabato 26 ottobre, ore 19: Apericena al buio a scuola, in collaborazione con l’Unione Ciechi ed Ipovedenti di Como

- sabato 23 novembre, ore 20: Cena di gala a scuola, con conclusione dei festeggiamenti dei 110 anni con mostra fotografica che ripercorre la storia della scuola attraverso immagini e ricordi

La scuola materna di Rebbio: 110 anni di amore per i bambini, di senso di appartenenza e di impegno per il futuro.

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Per maggiori informazioni, contattare:

- Sito web: www.scuolamaternadirebbio.it/

- Email: info@scuolamaternadirebbio.it

- Telefono: 031520630

Ordinazione sacerdotale a Roma

Andrea e il violino di Riccardo

Le storie di due ragazzi, uno nato a Rebbio e l’altro a Camerlata: due destini intrecciati.

Andrea Bonavita è stato ordinato sacerdote il 13 aprile scorso a Roma. E’ entrato a far parte della Compagnia di Gesù ed eserciterà il suo ministero nella capitale, nella parrocchia di San Saba sull’Aventino. Andrea è stato battezzato a Rebbio, negli anni in cui la famiglia (il papà Antonio, docente al Caio Plinio, e la mamma Serena Cella, per anni insegnante alla Scuola Media Fogazzaro) abitava in Via Campagna.

Andrea Bonavita è stato ordinato prete all’età di 48 anni. Dice di essersi sentito chiamato già da adolescente, per poi lasciar cadere l’invito. «Però quell’incontro – ha dichiarato – è rimasto impigliato nel mio cuore e ha attraversato gli anni, facendosi “inquietudine” ad ogni passaggio importante della vita: la maturità scientifica, gli studi di musica, la laurea in architettura, il lavoro, le ricerche di storia dell’architettura…». A smuoverlo, dopo diversi

anni, un fatto traumatico: la morte improvvisa di un caro amico, in un incidente stradale. Quel grande dolore è stato, per Andrea, motivo di una crisi profonda a rinnovatrice: «Sentivo che avrei potuto anche avere le mie soddisfazioni, ma non sarebbe mai stata la felicità vera, quella che non si può “fabbricare”, ma si può solo ricevere. Ed era chiaro che la felicità aveva a che fare con quell’invito del Signore, mai dimenticato». Iniziava così per lui la

lunga trafila di ricerca e di preparazione, durata suppergiù…15 anni!

Quell’amico si chiamava Riccardo e abitava, con i genitori, a Camerlata dove – tra l’altro - metteva a disposizione la sua passione e competenza musicale per il coro parrocchiale. Suonava il violino, come Andrea. Ed ecco, in occasione dell’ordinazione a prete di Andrea, riapparire quello strumento, suonato da un terzo amico. Possiamo solo immaginare quanto il vibrare di quelle corde abbia toccato nel pro -

fondo del cuore le persone presenti, in particolare i genitori di Riccardo. Come l’eco, a un tempo, della presenza di una persona cara e della voce delicata e consolatrice di Dio. L’uno e l’altro, al momento, non li possiamo vedere, ma entrambi sanno come farsi sentire. Con la delicatezza di un violino il cui suono struggente preludia a quella sinfonia di gioia che tutti ci attende. Quando anche gli strappi più dolorosi saranno ricuciti.

Sabato 18 maggio

Arena di Pace 2024

A Verona l’incontro con Papa Francesco per discutere di pace, migrazioni, ecologia, democrazia e finanza.

Dopo dieci anni dall’ultima edizione, la città di Verona ha ripreso l’esperienza delle ‘Arene’, come momento assembleare sul tema della pace, organizzato per la prima volta il 4 ottobre 1986.

L’evento 2024, promosso dalla Diocesi veronese e da alcune riviste cattoliche italiane, ha avuto come protagonista Papa Francesco, in visita pastorale alla città, che ha incontrato e dialogato con numerose realtà della società civile, dell’associazionismo e dei movimenti popolari. Dal palcoscenico dell’Arena, la cui scenografia è stata preparata dai detenuti del carcere cittadino, in presenza di 12.500 “costruttori di pace” provenienti da tutto il mondo, il Pontefice ha risposto alle

domande emerse dai tavoli di lavoro, riunitisi nei mesi precedenti, per approfondire cinque temi: migrazioni, ecologia, diritti e democrazia, lavoro-economia-finanza, disarmo. Sulle migrazioni, ci si è chiesti: “Chi può aiutarci a fare il difficile passo di mettersi dalla parte del migrante?” Il Pontefice ha risposto, richiamando il Vangelo, l’esempio di Gesù nella lavanda dei piedi. Mettersi al servizio dei più piccoli e dei più fragili. Sull’ecologia, è stato posto il seguente quesito: “Come fare un dialogo con la politica?” Il Papa ha sottolineato la necessità di rallentare i ritmi di vita, di avere pazienza. La pace va promossa, preparata, curata, sperimentata e organizzata. La pace è di

tutti o non è di nessuno.

Per i diritti e la democrazia, la giornalista/ attivista afghana Mahbouba Seraj (candidata al Premio Nobel per la pace) ha chiesto come far funzionare l’opera di pace in un paese come l’Afghanistan, in guerra da 44 anni. Il Santo Padre ha parlato di una cultura incentrata sull’individualismo, che fa scomparire la dimensione comunitaria. Ha ricordato un proverbio bantu: Io sono perché noi siamo.

E’ necessario favorire la partecipazione di tutte e tutti, soprattutto dei giovani, investendo sulla loro formazione. Inoltre, il Papa ha ribadito l’importanza del ruolo delle donne, tessitrici di pace. Donne che combattono per la loro vita e per quella dei loro figli. Lo slogan è: INSIEME. Sul tema dell’economia e del lavoro, commovente la testimonianza di due imprenditori, Maoz Inon, israeliano, e Aziz Abu Sarah, palestinese. I genitori di Inon sono stati uccisi da Hamas, il fratello di Aziz dall’esercito israeliano. “Abbiamo perso i nostri

cari, ma non la nostra umanità”. Davanti a tanta sofferenza, Sua Santità ha chiesto il silenzio ed ha abbracciato i due testimoni. Lo slogan per il futuro: ABBRACCIARSI. Sul disarmo si è riflettuto sulla questione: “Come essere, in un momento così complesso, artigiani di pace?” Il conflitto è una sfida alla creatività. Da un conflitto si deve uscire migliori. I conflitti servono a condividere la pluralità.

Anche gli artisti internazionali che si sono esibiti hanno intonato e danzato per la pace di un mondo senza pace.

Nel pomeriggio, Papa Francesco ha presieduto la celebrazione eucaristica della solennità di Pentecoste, nello stadio Bentegodi, davanti a trentaduemila fedeli. In un clima di festa fraterna, tra canti, balli e coreografie, il pubblico ha manifestato tutto il suo affetto per il Papa, apostolo di pace.

Rispondiamo con fede e gioia al suo invito: IN PIEDI COSTRUTTORI DI PACE. Sara Bonanno

La Corale di Camerlata

Una giornata a Fontanellato

Il sette luglio coristi e simpatizzanti hanno visitato il suggestivo borgo nel Parmense.

Nello scorso anno pastorale, come Coro di Camerlata, siamo stati impegnati in diversi momenti di animazione liturgica, anche in collaborazione con gli amici della Corale di Rebbio. Siamo stati coinvolti nell’animazione delle celebrazioni domenicali e dei diversi momenti dell’anno liturgico, ma, con nostra grande sorpresa, anche in momenti che hanno richiesto una dose di impegno in più da parte di tutti, ad esempio per la celebrazione domenicale delle ore 10 dello scorso mese di aprile, trasmessa da Espansione TV. A conclusione di questo anno impegnativo, domenica 7 luglio coristi e simpatizzanti hanno partecipato alla ormai tradizionale gita. Quest’anno la meta proposta è stato il borgo di Fontanellato in provincia di Parma. Il nome di questo piccolo borgo ha origini me -

dievali e deriva dall’espressione latina “Fontana lata” che rimanda alla presenza, ancor oggi, di diversi fontanili in questa zona del Parmense. Fra tutti va ricordato quello del fossato che circonda la Rocca Sanvitale, che ha origini sorgive.

La prima parte della giornata ci ha visti impegnati nell’animazione della Santa Messa presso il Santuario della Beata Vergine del Rosario, sorto nel 1641 ad opera dei frati domenicani che ancora oggi lo guidano. La chiesa è in stile barocco, con una pianta a croce latina, un’unica navata e quattro cappelle per lato; in un altare è conservata la statua lignea della Vergine Maria.

Nel pomeriggio, con l’aiuto di una guida, abbiamo visitato la Rocca Sanvitale che prende il nome dalla famiglia nobile che la ricevette in dono da

Giangaleazzo Visconti di Milano, come ricompensa per la fedeltà dimostrata. La rocca ha una pianta quadrata che si sviluppa attorno a un cortile centrale. Entrare all’interno delle stanze della rocca vuol dire respirare un’atmosfera dal sapore medievale. E’ possibile visitare numerose sale, alcune di notevole pregio artistico come la sala di Diana e Atteone con quattordici lunette sul soffitto a rappresentare quell’antico mito. Altra sala che merita di essere vista è

la “Camera ottica”: di origine ottocentesca, e ancora oggi funzionante, è situata nella torre posta a sud: essa permette la visione a 180° della piazza su cui si affaccia la rocca.

Queste giornate, che ci vedono partecipare sempre numerosi, sono l’occasione per un approfondimento culturale, ma anche per unire ulteriormente il gruppo, scoprire insieme nuovi luoghi e trascorrere una giornata in allegria.

In festa

con i Missionari Comboniani

I Missionari Comboniani sono una presenza pluridecennale nella parrocchia di Rebbio. La loro casa, fondata nel 1941, è stata comunità di formazione per i seminaristi delle scuole medie superiori. Ora, in Via Salvadonica, vivono i missionari rientrati in Italia, dopo lunghi anni in diverse parti del mondo. Ringraziandoli per il loro servizio nella nostra comunità, ci uniamo alla loro gioia per il lungo cammino sacerdotale di p. Luigi Consonni, p. Antonio Radice (entrambi 50 anni di sacerdozio) e di p. Flavio Mazzata (40 anni di sacerdozio). Per loro un ricordo nella preghiera!

P. Flavio

P. Antonio

P. Luigi

Vicino all’oratorio

Un albero di trenta metri

Nei mesi scorsi è stata posizionata una Stazione Radio Base: da monitorare gli effetti sulla salute.

“...Vedo solo che, qualcosa sta nascendo, forse è un albero, sì è un albero, di trenta piani….”, così cantava nel 1972 un Adriano Celentano anticipatore dei temi dell’ecologia e dell’ambiente, in quei prorompenti anni del boom, nei quali il progresso e la modernità si misuravano nelle città, tra l’espansione della motorizzazione, le fabbriche ed il cemento, però nel consenso generalizzato. E così quella metafora dell’ex “ragazzo della via Gluck”, noi oggi la possiamo utilizzare per “l’albero di circa trenta metri” che è recentemente sorto proprio a dirimpetto del campetto di

calcio dell’oratorio: una pianta però senza foglie e frutti, che fa poca ombra e forse anche un po’ di malinconia. Si tratta di una Stazione Radio Base (SRB), una infrastruttura per la telefonia cellulare; di questi tralicci è disseminato tutto il territorio italiano, in modo da coprire con il segnale praticamente l’intera penisola e garantire quindi un’efficiente distribuzione del servizio. Le infrastrutture di comunicazione elettronica sono considerate dalla normativa opere di “pubblica utilità”, assimilabili alle “urbanizzazioni primarie”, pertanto compatibili in generale (tuttavia con qualche eccezione) con qualsiasi destinazione urbanistica. Comunque in Regione Lombardia i gestori della rete di infrastrutture per la telefonia sono tenuti a presentare ai comuni ed all’ARPA (Azienda Regionale per la Protezione dell’Ambiente) entro il 30 novembre di ogni anno, i “Piani di Localizzazione” (PL), che descrivono lo sviluppo o la modificazione dei sistemi da loro gestiti; i comuni poi promuovono iniziative di coordinamento e di razionalizzazione della distribuzione delle SRB al fine di conseguire l’obiettivo di minimizzare l’esposizione della popolazione; in aggiunta gli stessi enti locali rendono pubblici i contenuti dei PL, fissando un termine per la presen-

tazione delle osservazioni da parte dei cittadini, associazioni o comitati da cui possa derivare un pregiudizio con l’installazione dell’impianto. Inoltre è sostanzialmente vietata l’installazione di antenne in corrispondenza di edifici come asili, strutture scolastiche oppure ospedali, carceri, oratori, spazi per l’accoglienza socio-assistenziali ed altro ancora; mentre nelle immediate vicinanze, nelle cosiddette “aree di particolare tutela” gli eventuali impianti debbono stare al di sotto di una certa potenza. I residenti si sono alquanto preoccupati per l’installazione di un nuovo ripetitore di telefonia mobile posto proprio in prossimità delle loro abitazioni, lamentando i possibili rischi per la salute ed anche quelli economici relativi al deprezzamento delle loro case; ne è nata l’iniziativa di una raccolta di firme a cura di un comitato costituito ad hoc, l’esposto contenen-

Contatti utili

Don Giusto Della Valle (parroco) tel. 031 520622 - cell. 366 7090468

e-mail: giustodellavalle@gmail. com

Don Saverio Xeres (collaboratore parrocchiale) tel. 331 7387818

e-mail: saverio.xeres@gmail.com

Scuola Materna V. Lissi, tel. 03152063

Missionari Comboniani: tel. 031 524155

te 220 firme è stato poi consegnato al comune di Como. Inoltre la Parrocchia ha provveduto ad una richiesta formale di accesso agli atti. La SRB è situata peraltro nelle immediate vicinanze di un campetto di calcio dove si svolge con regolarità l’attività sportiva di bambini e ragazzi. Va detto che nel caso in questione tale SRB è stata regolarmente autorizzata e la stessa era ricompresa nel “Piano di Localizzazione”. D’altronde però intorno a questi impianti, in ogni luogo gli stessi vengano posizionati, sono sempre sorti dubbi circa i loro effetti sulla salute, e l’attenzione dei cittadini è sempre stata molto alta. Gli stessi abitanti, tramite l’ente locale, possono comunque richiedere il monitoraggio da parte dell’ARPA del valore del campo elettromagnetico dei siti indicati, in modo da verificarne la rispondenza alla normativa vigente.

Andrea Rinaldo

Orari SS. Messe

Chiesa di S. Martino

Feriali: ore 8.30

Prefestivi: ore 17.30

Domeniche e festivi: ore 7.30 – 10.00 – 18.00

Chiesa di S. Brigida

Feriali: ore 8.30

Sabato e prefestivi: ore 18.00

Domeniche e festivi: ore 10.00

Nel rione ‘Campagne’

A tu per tu con Rosa, una vita lunga quasi un secolo

I ricordi di un passato lontano e una vita al servizio della famiglia.

Nata il 26 giugno del secolo scorso, nel 1927, nella casa dove abita ancora oggi con i suoi familiari, nel rione delle “Campagne”.

Una casa, allora, solitaria, in mezzo ai campi coltivati a patate, verze e granoturco e a prati verdi dove giocavano i bambini. “Non c’era niente”, ricorda Rosa.

Mentre nasce, nel 1927, in Italia si sta consolidando il Partito Fascista e Mussolini governerà dal 1922 al 1943; si abolisce il diritto di sciopero e si riduce il salario dei lavoratori statali e degli operai. Dall’altra parte del Mondo, avviene la prima trasvolata con un aereo monomotore sull’Oceano Atlantico, da New York a Parigi, ad opera di Lindbergh e la prima partenza di un transatlantico francese verso l’America. È l’anno di “ ‘A cartulina ‘e Napule” , un testo scritto da un migrante a New York che dopo aver ricevuto una cartolina con la veduta del golfo di Napoli, emozionato dai ricordi in lui suscitati, scrisse i celebri versi poi musicati e cantati; “Ol’ Man river” , la canzone che contrappone le fatiche del lavoro degli schiavi afroamericani allo scorrere tranquillo del fiume Mississipì… Nacquero Il cardinale di Milano Carlo Maria Martini; Enzo Bearzot, vincitore del Mondiale di calcio nel 1982; Tina Anselmi, il primo

ministro donna, partigiana attiva nella Resistenza con il nome di Gabriella; Cino Tortorella, il famoso Mago Zurlì dello Zecchino d’oro … “la televisione era più bella, una volta, era rilassante, ci si divertiva… “.

Rosa è la prima di tre fratelli e ha un nome leggero, pieno della grazia del fiore. Vestita con un abito color amaranto che mette in risalto i suoi occhi cerulei e vivaci e la testolina bianca e ordinata. Sorride spesso, Rosa e, nell’intercalare dei suoi ricordi, ci tiene a dire “Che tutto era più bello, una volta, ci si accontentava”: a 14 anni va a lavorare alla tessitura FISAC, ai telai, fino agli anni ‘50. Si andava al lavoro in bicicletta o a piedi. Ricorda la guerra, le sirene angoscianti degli allarmi, la fabbrica che si svuotava e tutti che correvano, cercando rifugio alle pendici del Baradello.

Nel 1953 si sposa a settembre con Giuseppe, di professione fuochista. Mi porta con orgoglio e devozione l’album delle nozze, celebrate dal sciur prevost de Rebi, il don Carlo Scacchi… un figurino leggero, con l’abito bianco a tubino corto, un soprabito, la messa in piega con le onde morbide e tanti fiori bianchi a illuminare la chiesa. Nasce il primo figlio, in casa, aiutata dalla sciura Carmela, la “levatrice”, una

donna competente ma sbrigativa, spesso abbigliata in pratici pantaloni, che aveva conquistato la fiducia delle donne in attesa di Rebbio e di Camerlata. Nasce anche una bimba, questa volta alla Maternità di via Pasquale Paoli, ora sede del Liceo scientifico “Paolo Giovio”.

Rosa, la zia Rosetta, è ancora oggi amata dai suoi tre nipoti ai quali, dal 1974 al 1991, ha fatto da mamma, dopo la grave malattia e la scomparsa di Annamaria, la moglie del fratello Reno. Senza indugio, ha chiuso la sua abitazione e si è trasferita, con la sua famiglia, nella casa dove c’era bisogno del suo amore e del suo aiuto.

Rosa ricorda anche il gusto amaro del caffè di cicoria e, ancora oggi, si adopera in cucina per preparare, al giovedì, gli gnocchi al cucchiaio con il pane raffermo (“una volta non si buttava via niente!”) e con il sugo di pomodoro fresco. Il suoi ricordi più belli, dopo i ricordi affettivi, sono le prime vacanze al mare, con il fratello e i nipoti, a Caorle e le tante avventure in canotto e sull’isoletta.

Rosa sorride e viene ad accompagnarmi alla porta. Il suo viso è chiaro, felice, illuminato da una polvere di stelle… perché i ricordi non sono coperti di polvere se abbiamo vissuto intensamente la nostra vita. “Smorza il ciar…” sono le sue ultime parole … l’attenzione all’ambiente e allo spreco sono nati nel secolo scorso, con le persone parsimoniose come Rosa.

Calendario liturgico

Comunità Pastorale Rebbio-Camerlata

venerdì 20 settembre

Visita Pastorale del Vescovo Oscar al Vicariato di Rebbio

- ad Albate, ore 20.45: celebrazione di apertura della visita pastorale con il nostro Vescovo: momento di preghiera e di meditazione

sabato 21 settembre

- a Breccia, presso il Teatro Cristallo, ore 9.30: assemblea straordinaria con tutti gli operatori pastorali delle varie comunità parrocchiali

- a Muggiò, ore 19.00: incontro tra il Vescovo e i giovani

domenica 22 settembre a Camerlata, h. 16.00: S. Messa a conclusione della Visita Pastorale. Per l’occasione saranno sospese tutte le messe della sera della domenica nel vicariato. Per tutti gli altri appuntamenti della Visita Pastorale si rimanda alle pagg. 6 - 7

domenica 29 settembre:

Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato

domenica 6 ottobre:

Festa della Madonna del S. Rosario, a Camerlata

domenica 20 ottobre:

Giornata Missionaria Mondiale

venerdì 1 novembre:

Solennità di Tutti I Santi - a Rebbio: ore 14.30 canto dei vespri; segue processione al cimitero e preghiera per tutti i defunti della Comunità; - al cimitero di Camerlata, ore 15.00: preghiera per tutti i defunti, con le parrocchie di Albate, Muggiò e S. Antonio.

domenica 10 novembre:

Festa Patronale di San Martino, a Rebbio

Anagrafe parrocchiale

Ci hanno preceduto nella casa del Signore

Rebbio

17 Cantoni Eugenia Marisa

18 Casonato Maurizio

19 Meot Lina

20 Sfriso Antonio

21 Castiglione Anita

22 Butti Carla

23 Ropele Edith

24 Infantolino Francesca Paola

25 Almini Maria

26 Serio Gaetano

27 Roncoroni Clara

28 Porta Maria Pia

29 Ostinelli Rita

30 Petrucci Enrica

31 Beretta Francesca

32 Pandolfo Maria

33 Parente Maria

34 De Toro Vincenzino

35 Sciessere Rina

36 Riva Rita

37 Di Maggio Carlo

38 Nardiello Maria

39 Ghiringhelli Carla

40 Russo Maria Rosaria

41 Gabatel Santina

42 Baschierato Olinda

43 Piras Gianuario

44 Merenda Giuseppa Camerlata

6 Rizzo Flora

7 Grifalconi Maria

8 Recent Kelly

9 Besozzi Piera

10 Beretta Alessandra

Battezzati nella Fede della Chiesa e dei Genitori

Rebbio

1 Kelvin Clinton

2 Nwaobasi Godswill

3 Guarino Josephine

4 Faverio Lidia

5 Ogbeniga Priscilla

6 Marogna Aurora

7 Bruzzese Adel

8 Emeka Abiamuwe

9 Mary Joseph 10 Maffei Tiano Rebecca

Uniti nel sacramento del matrimonio

Rebbio

1 Chifari Giuseppe e Cruz Lopez Carolina Beatriz

Camerlata

1 Barone Gabriella Maria

2 Mello Flores Xavier

2 Chiodo Alessandro e Guardamino Joaerz Andrea Virginia

3 Jayasooriya Arachchige Don Anton Suraj Randika e Mahamalimage Madhusa Harshanie Ruwanthka

4 Bruzzese Andrea e Velasques Aparicio Malgovi Rosibel

5 Meregalli Giacomo e Fabris Martina, celebrato a Vedano al Lambro (MB)

6 Emeka Abiamuwe e Mary Josepha

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