INSIEME 68 - Agosto 2020

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Periodico della Parrocchia S. Maria Assunta in Brembate di Sopra Anno XII - N. 68 - AGOSTO 2020


ABBONAMENTO Poiché molte persone hanno chiesto chiarimenti su come ricevere a casa il giornalino parrocchiale "Insieme", ecco alcune precisazioni che speriamo possano essere utili. 1) Il nome e l'indirizzo vanno consegnati in sacrestia. 2) La quota chiamata "di abbonamento" o "quota annuale" (di euro 15,00) verrà inserita in un’apposita busta distribuita nel mese di Febbraio. I Copertina: Viale degli ulivi presso l’Abbazia di Piona (Lc).

IV Copertina: Madonna di Lourdes presso l’Abbazia di Piona (Lc).

Tale quota si raccoglie in chiesa nella cassetta con l'indicazione "INSIEME" oppure in sacrestia. La quota serve per sostenere le spese di stampa.

Foto: Luca Bonati.

Direttore: don Giacomo Ubbiali Direttore responsabile: Davide Agazzi Editore: Parrocchia S. Maria Assunta, Brembate di Sopra

Stampa: EQUA - Clusone Redazione: don Carlo, Chiara, Dario, Marco, Max, Luca, Luciano, Patrizia Impaginazione e coordinatore: Luciano Foto ed elaborazione foto: Max Distributore: Diego

Sommario 3 Editoriale 5 Vita parrocchiale 10 Anagrafe

Collaboratori: don Giacomo, don Carlo, una mamma, Teresa, Team Summerlife, Alice, Giorgia, Raide, Dario, Chiara, Luca

E-mail: insiemebrembatesopra@gmail.com Sito web: www.parrocchiabrembatedisopra.it AUTORIZZAZIONE DEL TRIBUNALE DI BERGAMO N. 28 DEL 20.10.2008

16 La voce dell’Oratorio 22 Vita della Chiesa 23 Attualità


Editoriale

Guardiamo a Maria nella prova…

C

arissimi, vi propongo come editoriale per questo numero dell’INSIEME parte di una preghiera che Papa Francesco ha proposto ai credenti alla fine di maggio, davanti alla

Grotta di Lourdes nei Giardini Vaticani, in comunione e sintonia con tutti i Santuari del mondo. Il virus ha alleggerito la presa nel nostro paese ma sta ancora flagellando diverse parti del mondo. In questi giorni di preparazione all’Assunta, ben sapendo che non potremo mettere in campo tutte le iniziative previste per la grande Festa della nostra Patrona, vi chiediamo di leggerla, di pregarla, intensamente. Noi lo faremo tutti i giorni della Novena, dopo le Sante Messe e le diverse iniziative (inizieremo il 6 agosto, festa della Trasfigurazione, per concludere il 15 agosto con la Messa della sera). Sarà questo il nostro modo di festeggiare l’Assunta e di porre noi e il mondo sotto la sua protezione: attraverso una preghiera fedele e costante. Per i più volenterosi, si può tentare di far diventare quotidiana questa invocazione ogni sera fintanto che dura questo disagio a livello mondiale. Una preghiera che si affida a Dio per Maria, non tralasciando di interpellare le

EDIT O RI ALE

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l’incapacità

de famiglia, nella consapevolezza del lega-

dell’uomo a fermare le sue nefandezze (la

me che tutti unisce, perché con spirito

corsa agli armamenti ne è il simbolo più

fraterno e solidale veniamo in aiuto alle

nefasto) anche davanti a una situazione

tante povertà e situazioni di miseria. In-

così grave! Ma si conclude con l’appello fi-

coraggia la fermezza nella fede, la perse-

ducioso a Maria che risplende sul nostro

veranza nel servire, la costanza nel prega-

cammino. Diciamo al Signore attraverso

re.

Maria che crediamo nella forza della pre-

Madre della Misericordia, conduci i passi

ghiera, fatta in comunione con i fratelli da

dei tuoi pellegrini che desiderano raggiun-

ogni parte del mondo; sappiamo che, ancor

gerti nei Santuari a te dedicati in tutto il

più attraverso di Lei, nulla è impossibile a

mondo sotto i titoli più svariati con il tuo

Dio.

sguardo dolce e materno, ascolta la loro

coscienze,

di

denunciare

preghiera e sii per ciascuno una guida sicura. O Maria, Consolatrice degli afflitti,

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abbraccia tutti i tuoi figli tribolati e ot"Vergine Santa, illumina le menti degli uo-

tieni che il Padre Misericordioso interven-

mini e delle donne di scienza, perché tro-

ga con la sua mano onnipotente per libe-

vino giuste soluzioni per vincere la malat-

rarci da questa terribile pandemia, in mo-

tia. Assisti i Responsabili delle Nazioni,

do che la vita possa riprendere in serenità

perché operino con saggezza, sollecitudi-

il suo corso quotidiano. Ci affidiamo a Te,

ne e generosità, soccorrendo quanti man-

che risplendi sul nostro cammino come se-

cano del necessario per vivere, program-

gno di salvezza e di speranza, o clemente,

mando soluzioni sociali ed economiche con

o pia, o dolce Vergine Maria. Amen".

lungimiranza e con spirito di solidarietà.

d. Giacomo

Maria Santissima, tocca le coscienze perché le ingenti somme usate per accrescere e perfezionare gli armamenti siano invece destinate a promuovere adeguati studi per prevenire simili catastrofi in futuro. Madre amatissima, fa’ crescere nel mondo il senso di appartenenza ad un'unica granEDIT O RI ALE

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CALENDARIO PARROCCHIALE Ore 11.00: Santa Messa con i sacerdoti e i religiosi nativi e operanti a Brembate di Sopra. Ore 20.30: Alla Scuola Materna lettura di testi, preghiere mariane e canti.

AGOSTO 1 Sabato. S. Alfonso Maria de’ Liguori, vescovo e dottore della Chiesa.

12 Mercoledì. S. Giovanna Francesca de Chantal, religiosa.

Dal mezzogiorno di oggi e fino alla mezzanotte di domani sarà possibile acquisire l’Indulgenza plenaria del Perdono d’Assisi, alle solite condizioni: visita alla chiesa e recita del Padre Nostro e del Credo, confessione sacramentale, comunione eucaristica, preghiera secondo le intenzioni del Papa (almeno un Padre Nostro e un’Ave Maria o altre preghiere a scelta), disposizione d’animo che escluda ogni affetto al peccato anche veniale.

13 Giovedì. Ss. Ponziano, papa e Ippolito, sacerdote, martiri. Ore 20.30: All’Effige della Madonna di Loreto (Monumento dell’Aeronautica), recita del Rosario. 14 Venerdì. S. Massimiliano Maria Kolbe, sacerdote e martire. Ore 20.00: Santa Messa in Piazza Giovanni Paolo II.

2 Domenica XVIII del Tempo ordinario (Is 55,1-3/ Sal 144/ Rm 8,35.37-39/ Mt 14,13-21)

15 Sabato. Assunzione della Beata Vergine Maria. (Ap 11,19a;12,1-6a.10ab/ Sal 44/ 1Cor 15,20-27a/ Lc 1,39-56) S. Messe a orario festivo.

3 Lunedì. Anniversario della Dedicazione della chiesa parrocchiale (3 agosto 1734). Ore 18.00: Santa Messa nell’anniversario della Dedicazione. 4 Martedì. S. Giovanni Maria Vianney, sacerdote.

16 Domenica XX del Tempo ordinario. (Is 56,1.6-7/ Sal 66/ Rm 11,13-15.29-32/ Mt 15,2128)

5 Mercoledì. Dedicazione della Basilica di S. Maria Maggiore.

In questa settimana adolescenti e giovani partono per i campi scuola.

6 Giovedì. Trasfigurazione del Signore. Ore 21.00: In Oratorio film “Piena di grazia” (2015) di Andrew Hyatt.

19 Mercoledì. S. Giovanni Eudes, sacerdote.

7 Venerdì. Ss. Sisto II, papa e Compagni, martiri. S. Gaetano, sacerdote.

20 Giovedì. S. Bernardo, abate e dottore della Chiesa.

8 Sabato. S. Domenico, sacerdote.

21 Venerdì. S. Pio X, papa.

9 Domenica XIX del Tempo ordinario. (1Re 19,9a.11-13a/Sal 84/ Rm 9,1-5/ Mt 14,22-33)

22 Sabato. Beata Vergine Maria Regina.

10 Lunedì. S. Lorenzo, diacono e martire.

23 Domenica XXI del Tempo ordinario. (Is 22,19-23/ Sal 137/ Rm 11,33-36/ Mt 16,13-20)

11 Martedì. S. Chiara, vergine.

24 Lunedì. S. Bartolomeo, apostolo.

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25 Martedì. B. Alessandro Dordi, sacerdote e martire. S. Ludovico. S. Giuseppe Calasanzio, sacerdote.

16 Mercoledì. Ss. Cornelio, papa e Cipriano, vescovo, martiri. 17 Giovedì. S. Roberto Bellarmino, vescovo e dottore della Chiesa.

26 Mercoledì. S. Alessandro, martire, Patrono principale della Città e della Diocesi.

19 Sabato. S. Gennaro, vescovo e martire. 27 Giovedì. S. Monica. 20 Domenica XXV del Tempo ordinario. (Is 55,6-9/ Sal 144/ Fil 1,20c-24.27a/ Mt 20,1-16)

28 Venerdì. S. Agostino vescovo e dottore della Chiesa. Ore 11.15: Matrimonio Viganò – Belotti.

21 Lunedì. S. Matteo, apostolo ed evangelista.

29 Sabato. Martirio di S. Giovanni Battista.

23 Mercoledì. S. Pio da Pietrelcina, sacerdote.

30 Domenica XXII del Tempo ordinario. (Ger 20,7-9/ Sal 62/ Rm 12,1-2/ Mt 16,21-27)

26 Sabato. Ss. Cosma e Damiano, martiri. 27 Domenica XXVI del Tempo ordinario. Ez 18,25-28/ Sal 24/ Fil 2,1-11/ Mt 21,28-32) 106a Giornata mondiale del migrante e del rifugiato.

SETTEMBRE

28 Lunedì. B. Innocenzo da Berzo, sacerdote. S. Venceslao, martire. Ss. Lorenzo Ruiz e Compagni, martiri.

1 Martedì. 15a Giornata nazionale per la custodia del creato. 2 Mercoledì. Ss. Alberto e Vito, monaci.

29 Martedì. Ss. Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele.

3 Giovedì. S. Gregorio Magno, papa e dottore della Chiesa.

30 Mercoledì. S. Girolamo, sacerdote e dottore della Chiesa.

4 Venerdì. B. Guala, vescovo. 6 Domenica XXIII del Tempo ordinario. (Ez 33,1.7-9/ Sal 94/ Rm 13,8-10/ Mt 18,15-20)

OTTOBRE

8 Martedì. Natività della Beata Vergine Maria.

1 Giovedì. S. Teresa di Gesù Bambino, vergine e dottore della Chiesa.

9 Mercoledì. S. Pietro Claver, sacerdote. 2 Venerdì. Ss. Angeli Custodi. 12 Sabato. Ss. Nome di Maria. 3 Sabato. Ore 11.00: Matrimonio Caccia – Borella. 13 Domenica XXIV del Tempo ordinario. (Sir 27,33-28,9/ Sal 102/ Rm 14,7-9/ Mt 18,21-35)

4 Domenica XXVII del Tempo ordinario. Is 5,1-7/ Sal 79/ Fil 4,6-9/ Mt 21,33-43) Celebrazione Sante Cresime.

14 Lunedì. Esaltazione della Santa Croce. Ore 11.00: Matrimonio Bonzi – Pellegrinelli. 15 Martedì. Beata Vergine Maria Addolorata. VIT A P AR RO CCHI AL E

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Il Covid 19 … visto dall’altra parte

comunità decedute per il virus o per situazioni di malattia già esistenti che il virus ha complicato. Sono volti familiari e conosciuti. Sono le persone che hanno accompagnato la nostra vita con affetto e amore. In poco più di quattro mesi sono scomparse le persone che normalmente a Brembate muoiono in un anno! Altri, invece, come me, hanno superato l’ostacolo e si trovano nella mia condizione. Si vorrebbe recuperare in fretta lo stato di salute e di efficienza che si avevano prima, ma ci si scontra con un’evidente difficoltà: la ripresa è faticosa e molto lenta. Tu vorresti agire, ma devi continuamente fare i conti con un corpo che non risponde più come vorresti. E allora sei costretto a fermarti per recuperare un po’ le forze. Seconda riflessione. Ho avuto la piena percezione della mia fragilità. Nei lunghi giorni di ospedale, più volte mi sono trovato a pensare che la mia malattia avrebbe potuto avere un’evoluzione diversa, negativa. E non me ne sarei nemmeno accorto! In due o tre giorni mi sono ammalato, pur avendo cercato di prendere tutte le precauzioni che la situazione richiedeva. Ricordo vagamente il mio trasporto in ospedale con l’ambulanza, il mio arrivo al pronto soccorso e lì si perdono le tracce della mia coscienza. Ricordo un faticosissimo risveglio e giorni passati in una situazione che a me sembrava pienamente reale, ma che invece si è rivelata frutto della mia fantasia. Mai come stavolta ho percepito la mia vita come attaccata a un filo che può spezzarsi da un momento all’altro. Si pensa sempre che la vita davanti a noi sia infinita (o quasi), ma basta un microscopico virus per cambiar radicalmente le cose! Questo mi ha insegnato (spero) che troppe volte ho dato importanza a cose o situazioni che forse così importanti non sono! Tante persone hanno pregato per me e per la mia salute. Forse la consapevolezza della presenza e della vicinanza del Signore è proprio l’unica cosa che veramente mi e ci serve. Terza e ultima riflessione (per ora), che, in parte si ricollega alla precedente. Il tempo passato in ospedale mi ha messo di fronte a una condizione per me inedita, che non avevo mai provato neanche nei precedenti ricoveri: il dover dipendere in tutto e per tutto dal personale medico e infermieristico. Una delle conseguenze del virus è il quasi totale “svuotamento” di ogni forza fisica. Ci si sente completamente a terra, per cui, almeno nei primi giorni, si fa molta fatica a compiere qualsiasi gesto, anche quelli apparentemente insignificanti, come il portarsi il cucchiaio alla bocca per mangiare! Ero perennemente attaccato all’ossigeno (e questo per più di un mese). E anche le necessità corporali più normali, richiedono l’intervento del personale. Ho dovuto chiamare per muovermi nel letto, per le necessità fisiologiche, per farmi spostare un cuscino o per avere una coperta in più! Più volte ai medici e agli infermieri ho detto il mio grazie per il loro prezioso servizio, non sempre riconosciuto (e non parlo solo dell’aspetto economico). Spesse volte si pensa che tutto ciò sia dovuto! Qui ho imparato che il servizio, anche se svolto per professione, più diventare un’autentica missione. Quante parole di incoraggiamento ho sentito da loro, quanti sorrisi per sottolineare anche solo una piccola conquista, quante parole di conforto. Raramente ho incontrato persone scorbutiche (forse un infermiere), ma anche in questo caso non è mai mancata l’assistenza. Il personale era, ovviamente, attrezzato per non contaminarsi: due camici, due mascherine, almeno due paia di guanti. Il loro nome era scritto con il pennarello sul camice. Di loro si vedevano solo gli occhi. Se si presentassero oggi davanti a me, non saprei riconoscerli! Forse è questo l’aspetto più bello: una cosa fatta con il cuore, non ha bisogno di mostrarsi. Veramente basta il cuore. E di questo sarò loro perennemente riconoscente. d. Carlo

Da qualche giorno sono rientrato in parrocchia dopo una lunga assenza, durata più di quattro mesi, dovuta al famigerato covid -19. Molte persone, com’è normale, mi chiedono come sto. E la mia risposta, è sempre più o meno la stessa: “Abbastanza bene”! Sto scrivendo queste righe perché sento il bisogno più che di informare, di dare un senso a quanto mi è successo. So che sono uno dei tantissimi … Ma purtroppo anch’io mi sono accorto che finché non si prova sulla propria pelle, ogni discorso, per quanto grave e diffuso, rimane qualcosa di estraneo e di lontano. Qui mi voglio limitare ad alcune brevi riflessioni. Mi voglio ripromettere di riprendere il discorso in modo più ampio in uno dei prossimi numeri del notiziario. Prima riflessione. Mentre parlo della mia esperienza, so di farmi portavoce di tantissime altre persone che hanno condiviso la mia difficile situazione. Quanti, anche fra i medici che frequento per i vari controlli, mi dicono: “Si consideri fortunato! Lei può raccontare della sua malattia e lo può fare in uno stato di salute che si può considerare buono”. Sono consapevole che tanti, anche nella nostra comunità, non hanno avuto la mia stessa fortuna. Su questo numero del notiziario ci sono parecchie pagine con i volti e i nomi delle persone della nostra

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Esperienze di una mamma Buongiorno a tutti, sono una mamma che attraverso le pagine di questo giornalino vuole provare a raccontare di sé, delle sue esperienze, dei suoi desideri e pensieri. Vorrei riuscire a scrivere tutto quello che a volte mi tengo dentro, dare voce al profondo del mio cuore e magari trovare anche il significato del mio essere cristiana. Ma andiamo con ordine … Sono mamma di un ragazzo affetto dalla sindrome di Jacobs, una malattia abbastanza rara che si sviluppa già dal concepimento. La difficoltà principale è dovuta al fatto che non è una disabilità fisica che chiunque può vedere, essa porta invece ad una condizione comportamentale che troppo spesso viene interpretata come maleducazione.

avanti con la speranza che anche mio figlio possa sentirsi parte di una comunità e non essere solo, perché diverso. Questa è la paura più grande che devo affrontare, soprattutto quando ricordo le volte in cui è stato escluso, lasciato solo, preso in giro, non capito dai coetanei. Sono ragazzi e si può capire che gli atteggiamenti di mio figlio possano creare in loro qualche disagio, ma anche lui è un ragazzo e desidera solo tanta compagnia. Ma la cosa che ferisce di più è quando sono gli adulti stessi che lo escludono e preferiscono che non giochi con i loro figli perché irruento e diverso da loro. Io cerco di impegnarmi tutti i giorni a portare avanti il mio ruolo di mamma, ma non siamo nati per essere soli. Vorrei sentirmi parte di una comunità che, giorno dopo giorno, impara ad essere paziente, accogliente, attenta agli altri e alle loro potenzialità, anche se diverse da quelle che ci attendiamo. Tutte le croci e le difficoltà della vita si portano con meno fatica in compagnia! Credo che, alla fine di quanto scritto, ho ritrovato anche il significato che voglio dare alla mia vita di cristiana … Voglio in tutte le circostanze in cui mi è possibile andare oltre quello che i miei occhi vedono e ascoltare di più il prossimo e il cuore, voglio imparare ad amare sempre di più gli ultimi, coloro che sono meno fortunati di me e donare gratuitamente come io ho ricevuto gratuitamente da Dio. Infine voglio sempre avere fiducia in lui e nel suo disegno. So che mai mi abbandonerà perché ogni volta che ho avuto bisogno lui c’era e mi ha sempre dato motivo di essere felice della mia vita. Desidero terminare questa mia piccola testimonianza con le parole di una canzone che a me piace molto: “Per descrivere la fede non servono parole … la fede è l’impressione di averti sempre accanto quando ho camminato tanto … ma cosa rende umani se non un limite”.

Mio figlio non possiede la capacità di autoregolarsi in quasi nessuna occasione, tutto quello che gli viene in mente di fare e dire lui lo fa e lo dice; nel caos e nella confusione fatica a trattenersi e sviluppa una forte rabbia in alcune circostanze, non ha pazienza e fatica a stare per troppo tempo seduto e concentrato. Molte volte sul mio cammino ho incontrato persone capaci di capirlo. Con loro io mi sento libera, serena di parlare e magari anche di sfogarmi, perché è vero che non vivono la mia situazione e non passano del tempo con la mia famiglia ma hanno il dono di quella sensibilità che va oltre le parole e si mette in osservazione e ascolto.

Grazie a tutti voi. Una mamma lettera firmata

Sono proprio questi momenti che mi fanno andare VIT A P AR RO CCHI AL E

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Il nemico invisibile Stiamo vivendo un periodo molto critico, siamo a terra e per noi rialzarsi sarà difficile. La causa di questa inquietudine e paura è l’arrivo nei nostri paesi, ma non solo, di un VIRUS che si sta diffondendo e provoca una pandemia, non solo in Italia ma in tutto il mondo e causa broncopolmoniti gravi, così gravi da portare alla morte tantissime persone. E’ una malattia infettiva contagiosa che si è diffusa a partire dai paesi asiatici. Portatori di questo VIRUS si pensa siano animali che lo hanno trasmesso all’uomo. Se parecchi anni fa si parlava della “peste”, oggi la stiamo vivendo noi con tanti morti! Medici, infermieri, operatori in prima linea sul campo stanno curando con farmaci e medicine sperimentali gli ammalati nell’attesa che venga studiato e individuato in laboratorio un vaccino che possa portare il contagio a zero. Nel frattempo i medici consigliano di stare in casa, lavarsi sempre le mani, avere riguardo con il vicino e portare sempre le dovute mascherine che ci proteggono. Piano piano ce la faremo, però sempre attenti e abbatteremo questo morbo! Il nostro territorio bergamasco per il troppo contagio è stato dura-

mente colpito, i morti sono stati tanti e ancora sono troppi. Chi l’avrebbe pensato che nel 2020 si sarebbe dovuto combattere un nemico invisibile così pericoloso? I medici, la TV, i giornali continuano a fare raccomandazioni agli anziani dai settanta anni in su di stare in casa (ma io lo dico anche ai giovani). Questo è un periodo così, portiamo pazienza e nel cuore tanta speranza; passerà anche questo brutto momento, anche se non sarà più come prima! La paura sarà sempre compagna finché non si vedranno risultati incoraggianti e una diminuzione di mortalità. Le giornate sono lunghe da trascorrere in casa in queste condizioni, però, con faccende domestiche, letture, scritti e un po’ di ginnastica si arriva a sera. Non potendo uscire, i ragazzi della “protezione civile” ci portano il cibo che noi abbiamo ordinato. Sono ragazzi “in gamba” che non finirò mai di ringraziare. Le notti sono diventate un po’ “sonnambule”, si dorme poco, ci si alza, si sogna e, sognando, si vedono le cose che di giorno o leggi sui giornali o vedi in TV. Così ti trovi a combattere questo devastante VIRUS anche di notte. Nella dolorosa, ma asciugherà! Ma una cosa è certa: “ Il valore della vita non ha eguali”! Sono una mamma e una nonna di settantanove anni. Questo è un forte pensiero che ho scritto durante i giorni terribili della pandemia con la paura sempre addosso. nonna Teresa (testimonianza scritta nel momento duro della pandemia)

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Anagrafe BATTESIMI ROTA BEATRICE di Matteo e di Rota Marta, nata a Bergamo il 15.10.2019 battezzata il 09.02.2020

TIRONI GIORGIA di William e di Colleoni Sara nata a Bergamo il 02.03.2020 battezzata il 05.07.2020

CALVI STELLA di Manuel e di Locatelli Marzia nata a Bergamo il 06.08.2019 battezzata il 23.02.2020

ALGERI ALICE di Giuliano e di Gavazzeni Jenny nata a Bergamo il 28.01.2020 battezzata il 12.07.2020

CAMPANA BEATRICE di Ivan Giacomo e di Rota Barbara nata a Bergamo il 17.12.2019 battezzata il 12.07.2020

MUSINO HANNAH MARY di Matteo e di Belotti Michela nata a Ponte San Pietro il 05.03.2020 battezzata il 07.06.2020

RAVASIO IRENE di Stefano e di Bolis Martina nata a Bergamo il 14.01.2020 battezzata il 14.06.2020

ROTA RICCARDO di Roberto e di Villa Marianna nato a Bergamo il 26.08.2019 battezzato il 19.07.2020

ROCCHI ALISEA di Matteo e di Chiappa Emanuela nata a Bergamo il 22.10.2019 battezzata il 14.06.2020

LOCATELLI MATILDE MICHELA di Simon e di Rota Romina nata a Bergamo il 28.11.2019 battezzata il 26.07.2020

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FUNERALI

L’eterno riposo dona loro … Fede e speranza dona a noi …, o Signore! Di seguito riportiamo fotografie, nomi, date dei cari defunti, deceduti da febbraio a luglio 2020 compresi. Sono tanti, tantissimi, e lo sappiamo. Riempiranno più pagine di questo numero ma è un tributo che dobbiamo a tutti loro. Non divideremo più l’elenco per periodo Covid … Non siamo a inseguire statistiche di quanti morti ci sono stati. Abbiamo persone care da ricordare, nonni, amici, genitori, fratelli e sorelle. A quanti di loro il virus abbia complicato la vita fino a portarceli via, è un conteggio che lasciamo fare ad altri. Ringrazio chi ha segnalato mancanze o errori negli elenchi precedenti. Non abbiamo nemmeno riportato tutti i defunti di questi mesi. Abbiamo persone decedute di cui non è stato comunicato nulla in Parrocchia, fedeli di altre religioni e confessioni, persone legate a Brembate tumulate altrove o altre tumulate qui senza grandi legami con il paese se non la residenza sulla carta d’identità … vorremmo che per tutti loro si innalzasse a Dio un pensiero riconoscente e una preghiera di suffragio (anche per chi non è qui in elenco). Eventuali aggiustamenti che dovessero essere segnalati (non è escluso ce ne sia bisogno proprio in virtù di quel che si diceva poco sopra quanto al riportare tutti i nomi dei Brembatesi) troveranno spazio sul giornalino di ottobre. Per molti di loro abbiamo celebrato il funerale con i parenti e gli amici e la comunità presente. Non tutti certamente: qualcuno non ha più nemmeno un parente … ricorderemo tutti quelli che non sono stati funerati nella Messa in piazza alla Vigilia della Solennità della nostra Patrona, Maria Assunta in cielo (qualcuno ha chiesto di posticipare il funerale a settembre per la mancanza dei parenti in questo periodo, ma saranno poche eccezioni). Con la metà di settembre chiuderemo anche queste celebrazioni … il cammino riprende spedito e il tempo della memoria deve diventare vero con una ripresa attenta e generosa in tutti quegli ambiti di vita che anche i nostri cari defunti hanno sempre condiviso con noi. Non perderemo di vista i nostri morti, né faremo la pazzia di dimenticarli: nella fede li incontreremo ogni volta che vorremo, in attesa della pienezza di gioia che ci attende nell’incontro finale. Intanto però camminiamo con un cuore rinnovato, consapevoli del dono che ci è stato fatto di essere ancora qui e mostrando di non voler sprecare in inutili sciocchezze questa occasione di nuova vita che abbiamo.

MOLGORI CAROLINA ved. Ravasio di anni 89 morta il 2 febbraio.

TINTORI LUCIA ved. Arioli di anni 88 morta il 3 febbraio.

ROTA LUIGIA ved. Sana di anni 86 morta il 17 febbraio.

CAGLIONI VIRGILIO di anni 90 morto il 23 febbraio.

BELOTTI CAROLINA in Sala di anni 79 morta il 24 febbraio.

LOCATELLI ELENA ved. Capelli di anni 90 morta il 1 marzo.

BARBIERI FRANCESCO di anni 87 morto il 09 marzo.

D Giacomo

AN AG R AF E

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BENAGLIA ALBERTO di anni 88 morto il 10 marzo.

MACONI PIETRO FLAMINIO di anni 87 morto il 14 marzo.

MANGILI SILVANA ved. Panzeri di anni 79 morta il 15 marzo.

MORANDO CARMEN di anni 91 morta il 10 marzo.

VALSECCHI GIANCARLO di anni 80 morto il 14 marzo.

CACCIA LUIGI di anni 91 morto il 16 marzo.

PARIETTI SILVANO di anni 88 morto il 11 marzo.

TORRI DONATINA ved. Fumagalli di anni 77 morta il 14 marzo.

BERGONZI GIAMPAOLO di anni 84 morto il 12 marzo.

BREMBILLA G. BATTISTA di anni 73 morto io 14 marzo.

TIRONI NORMA ved. Besana di anni 79 morta il 13 marzo.

MANGILI VITTORIO di anni 78 morto il 14 marzo.

PREDA LUCIA ved. Peruta di anni 78, morta il 13 marzo.

VIGANÒ CARLO di anni 86 morto il 15 marzo.

COLOMBO ANGELA in Belli di anni 82 morta il 15 marzo.

ROMANO ANDREA di anni 81, morto il 13 marzo.

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MAGNO GIOVANNI di anni 54 morto il 16 marzo.

MASCHERETTI BRUNO di anni 78 morto il 16 marzo.

BELLI GIOVANNI di anni 86 morto il 17 marzo.

BOSCHINI MARIO di anni 64 morto il 17 marzo.

MANGIALARDO MARILENA in Maggioni di anni 75 morta il 17 marzo.

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BORSATTI ROBERTO di anni 62 morto il 18 marzo.

MAZZOLENI SILVANO di anni 76 morto il 22 marzo.

BRIGNOLI GIOVANNI (Franco) di anni 81 morto il 24 marzo.

VAVASSORI GIUSEPPE di anni 89 morto il 18 marzo.

TASSO PAOLO di anni 87 morto il 22 marzo.

CASSOTTI MARIA in Scalvenzi di anni 76 morta il 24 marzo.

CROTTI GIUSEPPE di anni 80 morto il 20 marzo.

TIRONI IRENE di anni 95 morta il 22 marzo.

RAVASIO GIAN EUGENIO di anni 78 morto il 25 marzo.

ISACCHI EVARILDO di anni 87 morto il 21 marzo.

RIVA GIOVANNI di anni 78 morto il 23 marzo.

CROTTI GIUSEPPINA ved. Erba di anni 94 morta il 26 marzo.

RUSCA ANNALISA in Tironi di anni 74 morta il 21 marzo.

SCHIRRU GIOVANNI di anni 85 morto il 23 marzo.

ZONCA GIOVANNI BATTISTA di anni 82 morto il 21 marzo.

LOCATELLI BICE di anni 96 morta il 24 marzo.

ROTA GIOVANNI di anni 76 morto il 24 marzo.

PERSONENI MARGHERITA di anni 97 morta il 22 marzo.

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SPINELLI ALBINO di anni 80 morto il 26 marzo.

MAGGIONI FRANCO di anni 81 morto il 26 marzo.

LOCATELLI ERMINIA ved. Mazzoleni di anni 99 morta il 27 marzo.

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NOVAKOVIC SINISA di anni 59 morto il 27 marzo.

PREVITALI VIRGINIA in Biffi di anni 83 morta il 02 aprile.

CATTANEO ADRIANA ved. Gherardi di anni 80 morta il 09 aprile.

VALSECCHI TIMOTEO di anni 86 morto il 27 marzo.

MAZZOLENI BEATRICE in Donghi di anni 77 morta il 2 aprile.

POLENI TARCISIA ved. Nardelli di anni 85 morta il 10 aprile.

CROTTI CELESTINA ved. Testa di anni 87 morta il 30 marzo.

SERIGHELLI NAZZARENO di anni 81 morto il 2 aprile.

TURANI FEDERICO di anni 69 morto il 14 aprile..

MICHELETTI ENRICHETTA ved. Burini di anni 85 morta il 30 marzo.

MASPER ANNUNCIATA in Rota di anni 74 morta il 03 aprile..

AVERARA MARIA ALESSANDRA di anni 37 morta il 17 aprile.

VISCONTI MARIA in Gandolfi di anni 80 morta il 29 marzo.

GIAGNUOLO CARMELA in Beretta di anni 85 morta il 03 aprile.

ARRIGONI GIACOMO di anni 95 morto il 03 maggio.

MESSI ALESSANDRO di anni 77 morto il 30 marzo.

BATTAGLIA FEDERICA ved. Gamba di anni 83 morta il 05 aprile.

RIGAMONTI TERESINA in Rota di anni 79 morta il 12 maggio.

TORRI ELISA in Vismara di anni 71 morta il 06 aprile.

TAMBORINI DANNY di anni 21 morto il 21 maggio.

LUCCHI ELIDE ved. Campanini di anni 93 morta il 01 aprile.

AN AG R AF E

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CARRERA ROBERTO di anni 66 morto il 30 maggio.

BOSONI LUIGIA di anni 82 morta il 03 luglio.

PAVLOVICH ELISABETTA ved. Lorè di anni 87 morta il 03 giugno.

GAYOSO DELIA (Cristina) in D’Amelia di anni 69 morta il 11 luglio.

FACOETTI LUCIA in Quarti di anni 85 morta il 15 luglio.

ARRIGONI SERGIO di anni 78 morto il 01 giugno.

MAZZUCOTELLI ANTONIO di anni 96 morto il 06 giugno.

BRIOSCHI ERMANNO di anni 81 morto il 17 luglio.

CORDONI BATTISTA di anni 89 morto il 09 giugno.

ROTA EUGENIO di anni 79 morto il 22 luglio.

CAPELLI LINO di anni 93 morto il 19 giugno.

MARTINELLI VITTORIAMARIA in Gritti di anni 75 morta il 23 luglio.

VASSALLI MIRIAM di anni 54 morta il 28 luglio.

TODESCHINI ANGELO di anni 91 morto il 02 luglio.

AN AG R AF E

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CISANA ALFREDO di anni 85 morto il 30 luglio.

De Profundis Dal profondo a te grido, o Signore; Signore, ascolta la mia voce. Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia preghiera. Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi potrà sussistere? Ma presso di te è il perdono, perciò avremo il tuo timore. Io spero nel Signore, l'anima mia spera nella sua parola. L'anima mia attende il Signore * più che le sentinelle l'aurora. Israele attenda il Signore, perché presso il Signore è la misericordia, grande è presso di lui la redenzione; egli redimerà Israele da tutte le sue colpe.

Preghiera per tutti i defunti O Dio, onnipotente ed eterno, Signore dei vivi e dei morti, pieno di misericordia verso tutte le tue creature, concedi il perdono e la pace a tutti i nostri fratelli defunti, perché immersi nella tua beatitudine ti lodino senza fine. Per Cristo nostro Signore. Amen.

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Tre libri per l’estate

LUIGINO BRUNI, Il capitalismo e il sacro, 2019 “Il capitalismo è molto più di un sistema di produzione e distribuzione, è una nuova religione”. L’autore è professore di Economia politica a Roma. Il libro prende lo spunto da una serie di articoli su temi economici scritti su Avvenire. L’idea chiave è che nel secolo scorso il cristianesimo si è preoccupato di combattere l’ateismo senza accorgersi che il rischio più grande (e silenzioso) veniva da un sistema capitalistico che si presenta oggi sempre di più come un sistema religioso perché vuole coinvolgere ogni ambito della vita, con i suoi culti e le sue liturgie, i suoi simboli e i suoi luoghi di culto, le sue benedizioni e le sue devozioni. Proprio come una religione. Certo, tutti abbiamo bisogno di soldi e sappiamo che l’economia è importante per vive- re; ma se diventa lo scopo della vita? Qual è dunque il dio di questa nuova religione? Non è il profitto del capitalista o dell’imprenditore che avendo più soldi avrebbe più “potere”; non è questo perché sarebbe una cosa solo per pochi; il dio economico è quello del consumo e noi siamo tutti i “fedeli consumatori”: “a essere benedetto da dio non è più l’imprenditore ma il consumatore, che è lodato e invidiato perché ha i mezzi per consumare. Più consumo, più benedizione” (p. 23). Lo spostamento è proprio questo: un sistema totalizzante che ha coinvolto sempre di più ogni persona dando un altro scopo, un’altra “narrazione” del senso della vita. Questo avviene a livello di linguaggio (si parla di “fidelizzare” il cliente, di “mission” dell’azienda …) e di abitudini (le cene aziendali quasi liturgiche, incentivi e saldi come “benedizioni”…). Il libro richiede un po’ di pazienza, purtroppo non dà soluzioni ma offre molti spunti di riflessione. Solita predica ipocrita contro il denaro che in fondo in fondo tutti vogliamo? Provate a confrontare i discorsi di Giovanni Paolo II nei suoi viaggi in Polonia: sono molto diversi dal primo del 1979 all’ultimo del 2002. Concludo con una storiella ebraica: quando finalmente gli ebrei dopo l’esodo nel deserto giungono nella terra promessa, felici e riconoscenti dicono: “Quanto è buono Dio, che ci ha dato la terra”. La generazione successiva lavora e gode dei frutti abbondanti della terra e dice: “Quanto è buona la terra, che Dio ci ha dato”. Nella terza generazione semplicemente si dice: “Quanto è buona la terra”.

In questi giorni sento una pubblicità alla radio che mi dice “fidati dei nostri algoritmi”. La cosa un po’ mi fa ridere e un po’ mi preoccupa. Ma è così: cosa faremmo senza algoritmi? In questo articolo estivo vi propongo tre libri che mescolano tecnologia, mondo dell’informazione ed economia. YUVAL NOAH HARARI, 21 lezioni per il XXI secolo, 2018 “In un mondo alluvionato da informazioni irrilevanti, la lucidità è potere”. L’autore è un importante storico israeliano, ebreo di nascita ma perfettamente ateo. Non parla affatto bene della religione ma le sue riflessioni su questi 21 argomenti sono molto interessanti. Harari parte dalla disillusione odierna dovuta al crollo dell’ideologia liberaleoccidentale che aveva vinto nel secolo scorso, e passa in rassegna in modo spietato vari argomenti come lavoro, libertà, civiltà, istruzione, senso... con una prospettiva molto originale e controcorrente. Qualcuno sa dove stiamo andando? Harari la butta lì: “Siamo in mano agli algoritmi”? In un mondo alluvionato da informazioni irrilevanti, storditi da una valanga di immagini, come si fa a essere lucidi? LAMBERTO MAFFEI, Elogio della lentezza, 2018 "Senza la parola, l'uomo è una grande scimmia". L’autore è un neurobiologo che ha insegnato a Pisa e all’estero. Il libro parte dalla constatazione che la tecnologia sta prendendo sempre di più il sopravvento in tutti i campi della vita umana; vediamo molto bene come questo ci influenza a livello sociale; quello che non pensiamo è che questo può incidere anche sul funzionamento del nostro cervello. Perché? Troppa rapidità potrebbe non fare bene al nostro cervello: l'evoluzione ha spinto l'uomo a sviluppare nel tempo le aree cerebrali dell'emisfero sinistro determinando lo sviluppo del linguaggio e della parola che sono alla base della socialità. Il continuo trionfo delle immagini nel nostro mondo non esclude che possa accadere il contrario: un uso sempre minore del pensiero e una imprevista involuzione. Perché le immagini sono immediate, colpiscono gli istinti e provocano reazioni. Ragionare sulle cose è più complicato, e richiede tempo. Abbiamo ancora tempo? VIT A D ELL A CHI ES A

Dario

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Yemen: la “tempesta perfetta”

aggravare la situazione è lo scarso accesso all'acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari che sta favorendo, tra l'altro, la diffusione del Covid-19. Infatti, a causa della guerra iniziata nel marzo del 2015 sono andate distrutte molte infrastrutture idriche, rendendo le fonti di accesso insalubri. La sanità era già al collasso prima dell’emergenza Covid-19 e riconoscere i malati di coronavirus è quasi impossibile in una nazione dove si muore ancora di colera, malaria e febbre gialla, con sintomi anche simili al Covid19, senza strumentazioni diagnostiche adeguate. A sua volta il crollo dei servizi idrici e quello dei sistemi igienico-sanitari, ha indotto il Paese a dipendere proprio dai diritti umanitari. Oggi quattro milioni di persone, infatti, fanno riferimento all'approvvigionamento idrico delle autocisterne ma non sempre è possibile portare loro l'acqua, perché nel paese c’è anche una grave crisi legata al carburante. Lo Yemen che conosciamo oggi è quello tristemente noto come la più grave crisi umanitaria al mondo. Le fazioni in conflitto, la coalizione guidata dai sauditi a sostegno del presidente Abd Rabu Mansur Hadi (deposto da un colpo di Stato nel 2015 ma riconosciuto dalla comunità internazionale) e il gruppo armato Houti combattono a colpi di continue violazioni dei diritti umani, le cui vittime sono spesso bambini e donne. Avere un quadro aggiornato e affidabile sulla situazione nel Paese non è facile, considerando che lo Yemen è pressoché impenetrabile per i giornalisti stranieri e quelli interni sono spesso sottoposti a detenzione arbitraria e violenze, con accuse di spionaggio e terrorismo. Tra questi, c’è la giornalista Laura Silvia Battaglia, massima esperta italiana di Yemen e nota ai media internazionali per i suoi lavori di approfondimento su zone segnate da lunghi conflitti come ex Jugoslavia, Iraq e Afghanistan. La prima cosa da fare per Laura è riuscire a spiegare con accuratezza le varie sfaccettature del conflitto,

È una «tempesta perfetta» quella che si sta abbattendo sullo Yemen, tribolata repubblica mediorientale messa in ginocchio da crisi economiche, scontri armati, inondazioni, locuste del deserto e, ora, dal nuovo coronavirus. A lanciare l’allarme sono: l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (Fao), il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (Unicef) e il Programma alimentare mondiale (Pam), autori del rapporto. Finora l’indagine è stata condotta in alcuni distretti yemeniti meridionali, con risultati disarmanti: il numero di persone esposte a livelli di insicurezza alimentare acuta rappresenta il 40% del totale. In pratica, tutti i progressi fatti in campo alimentare in Yemen negli ultimi anni, finalizzati a contrastare gli effetti del conflitto civile, della carestia, dell’epidemia di colera, della penetrazione di diverse organizzazioni terroristiche, rischiano di essere vanificati. E questo nonostante il protrarsi di interventi umanitari. Il declino economico si conferma il primo fattore chiave: la valuta yemenita continua a perdere valore, mentre la crisi economica non accenna ad attenuarsi. E non potrebbe essere altrimenti, visto che la guerra civile imperversa dalla primavera del 2015. Ora poi la pandemia da Covid-19 mette a rischio la disponibilità di derrate alimentari, l’accesso ai viveri nei mercati, l’opportunità di guadagnarsi da vivere e mantenere la propria famiglia. Lo Yemen è sempre più isolato, fra ritardi nelle importazioni, barriere logistiche, perturbazioni dei mercati. Quanto alle rimesse dei cittadini residenti all’estero, sono calate del 20 per cento. Intanto, le zone di riproduzione delle locuste, a causa di condizioni climatiche a loro favorevoli, si estendono su tutto il territorio yemenita e oltre: piogge abbondanti e inondazioni hanno già colpito ampie aree, ma secondo l’Onu nei prossimi mesi non mancheranno pure cicloni di tipo tropicale sulle coste della penisola Arabica. Nel Paese, secondo l'ultimo rapporto dell'Unicef, il numero complessivo di bambini malnutriti al di sotto dei cinque anni potrebbe aumentare fino a quasi la metà del totale. Il sistema sanitario dopo anni di conflitto, è al collasso: mancano medicinali, attrezzature e personale e soprattutto ad AT T U ALIT À

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Paese, puntando il dito contro l’invasione saudita, nonostante la sua tribù e il partito dei Fratelli musulmani yemeniti, l’Islah, di cui lei fa parte, sia alleato con il regno dei Saud. Oggi residente in Turchia, Karman ha anche fondato un canale televisivo on line, Belqis tv, che diffonde notizie e video dall’interno del Paese. Tra le donne ancora sul territorio, ce ne sono molte che con le loro scelte e i loro comportamenti stanno già influenzandone altre e potrebbero rappresentare un volano per la fase della ricostruzione. Dalia alMoqaddam è una laureata in ingegneria che oggi lavora a Sana’a in una officina auto del marchio Suzuki; Dhekra Annuzaili e Najiba al-Najjar sono due dottoresse che stanno facendo l’inimmaginabile per i pazienti affetti da Covid-19; senza contare il ruolo epocale avuto da Sumaya Ahmed al-Hussam, che è riuscita a sedare una faida lunga undici anni tra due tribù della provincia Hajja e per questo motivo ha anche ricevuto un riconoscimento ufficiale dalla corona saudita nel 2017. In sintesi, avvisa Laura, quello che dobbiamo fare tutti è parlare di più di Yemen: porre l'attenzione dell'opinione pubblica a queste problematiche. Ciò vale per questa realtà ma vale anche per tanti altri paesi in cui sono in corso conflitti, in Medio Oriente, in Africa e in America Latina. Il messaggio che si vuol trasmettere è che l'emergenza conflitto, l’emergenza fame, l'emergenza acqua, oggi sono totalmente aggravati dall'emergenza Covid, che per molti paesi rappresenta una emergenza nell'emergenza. Infine, alla domanda se ci sia speranza per lo Yemen, Laura risponde così: «La risposta è che generazioni cresciute in guerra, educate all’odio, alla guerra e all’uso delle armi, e che non vedono davanti a loro un futuro, se non in guerra, non potranno superare con facilità un trauma simile. Significa che per almeno un paio di generazioni avremo instabilità e potenziali violenze fratricide e, se non queste, almeno diffidenza e separatezza tra il Nord e il Sud del Paese. Prima si mette fine a questo conflitto, maggiori saranno le speranze di non condannare queste generazioni a proiettare nel futuro i danni compiuti oggi dai loro padri».

perché è importante la comprensione delle motivazioni e delle dinamiche della guerra: «il racconto giornalistico di testa e non di pancia è onesto e necessario». Secondo, è importante individuare se in Yemen esistono ancora dei rappresentanti della società civile che possono traghettare il Paese e la politica a una nuova fase di ricostruzione, perché il Paese ha bisogno di trovare una propria strada, lontana dagli appetiti delle altre potenze del Golfo. Quanto alla situazione delle donne, si sta assistendo a un incremento, nelle regioni rurali e tra le famiglie meno istruite, dei matrimoni combinati ma soprattutto dei matrimoni precoci. Bisogna tenere presente che, con il matrimonio di una figlia, la famiglia della ragazza mediamente ottiene mille e più dollari dalla famiglia dello sposo. In una economia di guerra, dove i costi sanitari sono elevatissimi, e aumenta vertiginosamente il prezzo del gasolio, questa cifra può garantire a un nucleo familiare almeno un anno di sostenibilità. In realtà, l’altra faccia della medaglia è un aumento di donne in ruoli di responsabilità soprattutto nel settore sanitario: lo Yemen è pieno di medici, ostetriche, capo-sala, infermiere, insegnanti e dirigenti donne. La guerra e l’assenza degli uomini, impegnati in battaglia, dà loro la possibilità di lavorare di più, e anche in ruoli di maggiore responsabilità. Allo stesso tempo, in un Paese infestato dalle milizie religiose, tutte le donne attiviste, politiche, artiste, musiciste, o che non rispondono al cliché tradizionale di moglie/madre di potenziali difensori della patria e che si pongono come attori di cambiamento sociale in settori più critici, sono particolarmente avversate e rischiano di diventare obiettivo dei predicatori e delle milizie stesse. Attualmente, e rispetto al 2015, le donne yemenite riescono a incidere nella politica e nella società soprattutto dall’esterno, basti pensare al ruolo del già premio Nobel per la pace Tawakkol Karman. La Karman in questi anni si è molto spesa per il suo AT T U ALIT À

Chiara

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La padella o la brace? La padella o la brace, questo è dilemma. Certo, meglio sarebbe stato misurarsi con un dubbio che porti nobiltà e supremo spaziare nei misteri dell’io più profondo, quale l’interrogarsi riguardo a “…essere, o non essere, questo è il dilemma: se sia più nobile nella mente soffrire colpi di fionda e dardi d'atroce fortuna o prender armi contro un mare d'affanni…”. Ma ormai ai polli, per lo più spennati ma ancora pronti a buttarsi per un pugno di becchime tra le braccia del macellaio, non resta che scegliere la sorte tra un insipido bollitino o un bruciacchiato spiedo. Proviamo a capirci. Di solito i cambiamenti radicali di sistema, ma anche comportamentali e sociali, avvengono in contesti di assoluta gravità che lasciano tracce indelebili o comunque molto difficili da cancellare. Perché troppo complicato, scomodo, arrivarci con ragionamento o logica, senza che guerre, eventi climatici devastanti o pandemie ci obblighino a capire. Stavolta doveva pensarci il Covid-19 ma a quanto pare non sembrerebbe essere stato abbastanza. Per un attimo, giusto un paio di mesi di lookdown, tutto si è fermato, quantomeno nel nostro Paese. Poi ci hanno fatto compagnia tutti gli altri, che sulle prime quasi si sbudellavano dal ridere sulle nostre sventure, senza farne tesoro e attrezzarsi preventivamente, per quanto fosse almeno possibile. Non parliamo poi di quelli che, siccome devono essere i primi in tutto, ancora adesso (metà luglio) continuano ad inanellare record su record (di contagi e di morti). Tant’è, dicono, prima o poi e di qualcosa si deve

AT T U ALIT À

morire. Di solito certe cose ti fanno cambiare. E richiusi tutti a casina sembrava proprio mettersi così. Ma appena ci hanno lasciato mettere il naso fuori casa, come marmottine a tarda primavera che sbucano dalle loro tane e fischiettano gioiose, o come cerbiatti o camosci con i primi tepori e ribollimenti ormonali, non ci ha tenuti più nessuno. E vai, giorno dopo giorno, come prima. Alludo ovviamente alle abitudini della gente, poco avvezza al rigore di regole, magari corrette e utili, che appena la guardia si volta dall’altra parte è pronta a fare il contrario. Quelli senza capelli o con capelli grigi un poco più riottosi a buttarsi nel nuovo tram-tram, i giovani forti e speranzosi (com’è di natura) molto più vivaci e pronti a riprendere i ritmi interrotti. Ma la questione sta nel manico. In quelli lassù. Che per la stragrande maggioranza, come e meglio di prima, hanno ripreso a vivere nel loro mondo parallelo. Un discorso a parte per chi ha dovuto reggere il timone della barca in quei terribili tre mesi. A livello politico centrale e anche locale. Ti potranno piacere o no, avrebbero potuto fare di meglio, in alcuni ambiti territoriali abbiamo avuto dilettanti allo sbaraglio, ma comunque si sono “sbattuti”, hanno provato a fare. Magari male, magari peggio, ma a livello statale e/o regionale hanno provato a gestire. Il tempo, la magistratura, daranno magari qualche risposta. Che non resusciterà i morti, non sanerà il dolore. Resta il fatto che gli altri (sempre e comunque di tutti i colori, nessuno escluso) se ne sono stati zitti zitti, quatti quatti, manco fossero spariti (… magari …!). Ma appena si è placato lo straziante concerto di sirene di ambulanze e le bare non sono più state accatastate l’una sull’altra in attesa di una sepoltura, quando passo dopo passo l’emergenza ha lasciato spazio a tracce di normalità, sono saltati di nuovo sul palco. Come prima. E se loro per primi sono tornati come e peggio

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lamentiamo se quattro gatti di olandesi o qualche coro di Jodel per le valli tirolesi tengono sotto scacco l’Europa … Il Recovery Fund Europeo, con interminabili discussioni e rivalità … Questione che dovrebbe esulare dagli interessi di bottega dei nostri partiti, quantomeno quando si va batter cassa in casa Comune. Già ci guardano con aria schifata, se poi ci andiamo in ordine sparso, cosa speriamo di portare a casa? Eppure per un bel pugno di voti da mettere come fieno in cascina non manca il pretesto per qualche distinguo … E magari una bottiglietta al fresco per brindare, caso mai tornassimo indietro cornuti e mazziati. A proposito, per concludere … E papa Francesco? Che fine ha fatto? No …, perché … durante quei tre mesi, dirette in tv alle 7.00 da Santa Marta, messaggi, intensi momenti di riflessione e preghiera … La Chiesa mica è sparita … Pensiamo solo agli sforzi per garantire il culto in condizioni di sicurezza e i tanti centri estivi per ragazzi che con enorme difficoltà e spirito di sacrificio sono ripartiti … Impegnativi e testimonianza di una presenza … Mica una passeggiatina ai Navigli a bere spritz e ammassamento … E le iniziative a sostento degli indigenti? Adesso magari un trafiletto in quarta pagina, una notizia a mezzo tg … Pover Francesco … non lo fila più nessuno … Ma dai. Sei matto, pensare ancora a queste cose? Tutti a far festa ... Un brindisi e accendiamo lo spiedo … Accendiamolo, che arrivano i polli!!!!!!!!!!

di prima, perché stupirsi che tutto il popolo ritorni anch’esso sui suoi passi? L’importante è avere qualcosa da cavalcare … una protesta, un disagio, qualche pretesa di troppo. Poi, con la cassa di risonanza di carta stampata e media, spesso accondiscendenti con l’una o l’altra parte, il gioco è fatto. Vuoi qualche esempio? ... Caso autostrade - atlantia … dire che poteva essere gestito meglio è come scoprire l’uovo di colombo, l’acqua calda … che si straccino le vesti a mo’ di scandalo quelli che più di dieci anni fa hanno fatto del caso dell’italianità della compagnia di volo di bandiera il proprio cavallo elettorale, non merita commenti … Quotazioni che impennano e poi sprofondano, evocando denunce per danni per i risparmiatori e favori al gruppo di controllo … dimenticando un anno intero di titoli di stato emessi con un buon punto di interesse in più per effetto dei tanti tira e molla sull’Euro e sull’Europa… Ognuno con i suoi distinguo, con la sua fettina di voti che però se manca salta il banco. E poi ci

AT T U ALIT À

Luca

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Informazioni parrocchiali Gli orari e le indicazioni qui riportate sono state predisposte considerando le difficoltà del periodo che stiamo attraversando. Orari e disposizioni potranno cambiare con i prossimi mesi via via che la situazione si modifica e si normalizza, anche gli stessi orari delle Messe. Ma ne daremo opportuna e puntuale comunicazione, nel caso. ORARI SANTE MESSE DA LUNEDÌ A SABATO MATTINA: ore 8,00 - 18,00 in Parrocchia (in caso di funerale la messa delle 18 è sospesa). SABATO (prefestiva): ore 16.30 e ore 18.00 in Parrocchia. DOMENICA: ore 7.30 - 9.00 - 18.00 in Parrocchia - ore 10.30 in Oratorio. Disponibilità per le Confessioni Don Giacomo: venerdì 16.00 - 17.30 Don Ubaldo: ogni sabato 09.30 - 11.00 Don Carlo: ogni sabato 15.00 - 16.30 I posti in Chiesa sono limitati per via delle distanze che vanno assolutamente mantenute: potranno entrare in tutto 80 persone in Parrocchia e 150 in Oratorio. Per Oratorio si intende logicamente lo spazio aperto sul cortile. 

Un incaricato all’esterno accoglierà i fedeli, verificherà la presenza della mascherina (obbligatoria), i guani (in alternativa sarà necessario igienizzare le mani con il gel posto all’ingresso). Entrati in Chiesa andrete ad occupare i posti più vicini all’altare occupando le sedie disponibili o i posti indicati nei banchi.

E’ vietato l’ingresso a chi ha sintomi legati al virus, a chi ha febbre oltre i 37.5, a chi ha frequentato persone positive al Covid nei giorni precedenti.

Ricordiamo alle persone più anziane e fragili che si raccomanda di stare a casa con la garanzia che il precetto festivo è assolto comunque partecipando alla messa in TV. La domenica l’accesso per partecipare alla celebrazione sarà consentito a partire da 30 minuti prima della celebrazione. Evitiamo rincorse ai posti o affollamenti all’ingresso e tra i banchi.

Due regole assolute su tutte: mantenere la mascherina che copra naso e bocca e non avvicinarsi mai agli altri né muoversi senza motivo dal posto che vi sarà assegnato.

Si invita chi si trovasse a non poter entrare in Chiesa a non creare assembramenti sulla piazza della Chiesa, mantenendo in ogni caso la distanza dagli altri e indossando la mascherina.

La Chiesa di Casa Serena rimane chiusa agli accessi esterni. Rimanderemo a data da destinarsi la celebrazione dell’Eucaristia aperta ai fedeli.

Telefono Oratorio:

380.7522605

Tel. dei Sacerdoti:

Don Giacomo Ubbiali Tel. 380.6984169 e-mail: giacomoubbiali@virgilio.it Don Carlo Comi Tel. 035.332092 - cell. 340.6483352 e-mail: comicarlo@virgilio.it Don Ubaldo Nava Tel. 035.908406 - cell. 333.3229389 e-mail: d.ubaldonava@gmail.com



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