Parrocchia di Bovolone www.parrocchiabovolone.it
ita V n°251
APRILE2021 2021 ////APRILE
PARROCCHIALE
// Editoriale
a cura di Don Cristiano
SOGNO UNA NUOVA UMANITÀ È lecito sognare in questi tempi? Qualcuno mi dirà di no. Come si fa a sognare in tempo di Covid? Come si fa a sognare davanti a tante morti? Come si fa a sognare quando i nostri ragazzi sono stati un po’ “spenti” da tutte queste restrizioni? Come si fa a sognare quando la solitudine di molti fratelli e sorelle ha aumentato a dismisura le depressioni?
È
tutto vero. Ma ho una convinzione: non voglio essere un cristiano del venerdì santo, non voglio essere un cristiano fermo al monte Calvario davanti alla Croce di Gesù. Perché se sono cristiano è perché Cristo è risorto dai morti e ha vinto la morte decretando la vittoria definitiva della Vita. Sono nato dalla Risurrezione di Gesù e il battesimo mi ha reso nuova creatura donandomi per grazia la vita di figlio di Dio. E con me sono rinati a vita nuova tutti coloro che sono stati battezzati. Siamo figli della Risurrezione e portiamo dentro di noi una speranza che è anche una convinzione: la morte è stata vinta, la luce della Vita illumina tutto il mondo. Ecco perché posso sognare. Perché per me cristiano la parola “fine” è stata vinta; quel sepolcro è definitivamente vuoto; “non è qui, è Risorto” (Mt 28,6). Papa Francesco più volte in questi mesi ce lo ha ripetuto: da questa pandemia non si ritornerà più come prima. O ne usciremo migliori, o ne usciremo peggiori. E pur con la consapevolezza che ciò che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo sia male, la nostra fede ci chiede di credere alla potenza dell’amore di Dio che tutto sa trasfigurare. Certo, i nostri cari non ritorneranno in vita, ma con
qualche fatica dovuta alla lontananza li abbiamo accompagnati nell’abbraccio di Dio dove tutto vive e anche loro vivono nel per sempre dell’eternità. Forse non avremo più un livello di vita elevato garantito da stipendi fissi, ma questo tempo trascorso in famiglia ci ha riportati all’essenziale e ci ha fatto cogliere che le relazioni affettive sono alla base di tutto. E’ anche vero che la povertà sta aumentando e che l’orizzonte non si presenta sereno, ma questo ci ha fatto sentire parte di una comunità e ha generato un desiderio di condivisione con coloro che hanno meno. Si, il Risorto ci ha aiutati ad accendere qualche piccola fiammella di speranza. E per questo voglio sognare una nuova umanità che nasca proprio dal sepolcro di questa pandemia e che sappia riconoscere gli altri come fratelli e sorelle, che sappia prendersi cura di chi è in fatica, che sappia credere nella forza del mettersi a servizio come Gesù ce lo ha insegnato donando la propria vita anche per coloro che non lo meritano. Sogno un'umanità che riconosca nella famiglia la cellula vitale della comunità, e per questo la difenda sempre e non accetti mai come normale un matrimonio che termina il suo corso
con la separazione. Sogno un’umanità che rispetti la vita in ogni istante e che consideri l’anziano come una risorsa di memoria e di insegnamento per tutti. Sogno un’umanità nella quale la scuola non è solo informazione, ma educazione. Sogno un’umanità dove le differenze di genere sono fonte di ricchezza. Sogno un’umanità in pace, dove la forza del perdono rigenera relazioni, soprattutto familiari. Sogno un’umanità come Dio l’ha pensata, riflesso della sua bellezza, concreatrice di vita. E quanto vorrei che altre persone, cristiani o meno, sognassero con me. Sognare non è forse il primo passo per provare a cambiare il mondo? Se crediamo che Cristo è Risorto allora veramente qualsiasi morte non ci fa più paura, perché tutto può essere trasfigurato dall’amore di Dio. Questo è la verità del Vangelo: non piace anche a te?