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n°210 // DICEMBRE 2015
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// Editoriale
a cura di Don Paolo
salverà il suo popolo dai suoi peccati. Il Natale, festa importante e bella, può essere fraintesa. Tante, infatti, sono le esperienze e iniziative che vengono proposte come la cosa più importante nei giorni durante le vacanze natalizie; forte è pure l’emozione per il ricordo della nascita del Bambino Gesù. Tutto ciò può ridurre in noi la valenza del Natale.
N
el racconto evangelico siamo aiutati a riconoscere chi sia il Bambino Gesù e quale sia il motivo della sua nascita. Gesù è il compimento di una promessa fatta al re Davide: dalla sua discendenza sarebbe nato colui che avrebbe salvato il popolo dalla schiavitù, che avrebbe strappato la schiavitù alla sua propria radice. Non si tratta di sconfiggere un dittatore o un nemico in carne e ossa, bensì colui che sta dietro ad ogni forma di male: il diavolo, che induce l'uomo al peccato. Il peccato che assume tante forme concrete per rendere schiavo l'uomo. La festa del Natale è perciò una festa che porta tanta luce nella vita di ogni persona, come a dire che anche quando il buio è fitto, una luce può sempre riaccendersi. Il Natale di quest'anno sarà proprio all'inizio del Giubileo straordinario, fortemente voluto da Papa Francesco: il Giubileo della Misericordia! Con questo giubileo, Papa Francesco vuole che si possano conoscere le tante sfaccettature della misericordia, ma soprattutto che si possa farne esperienza sia nel riceverla che nel donarla. Le attese sono tante perché tante, e talvolta anche grandi, sono le ferite sanguinanti nella vita
delle persone, delle famiglie, delle comunità parrocchiali e del mondo intero. Fin dall'inizio del suo pontificato, Papa Francesco ha ricordato con decisione quanto sia salutare fare esperienza di misericordia. Ci ha ricordato come, nel Sacramento della Confessione, noi possiamo fare esperienza di misericordia e della guarigione interiore, frutto proprio di questo sacramento. Accostandoci al confessionale, noi riconosciamo quanto siamo amati da Dio, quanto siamo preziosi ai suoi occhi. Ogni volta che andiamo a confessarci permettiamo a Dio di fare festa: Perciò, vi dico, c'è più gioia in “ cielo per uno solo giusto che si converte che per 99 che non hanno bisogno di conversione.“ Lc 15, 7. Capita però a volte che nel nostro orgoglio, che ci rende presuntuosi, e nella nostra superbia, che ci fa dire che non abbiamo nessuno, siamo ingrati nei confronti di Dio. Lui ci dice: “Ti amo tanto, figlio mio. Non voglio perderti. Vedo il tuo peccato, certo, ma soprattutto vedo il tuo cuore desideroso di fare il bene.
Lasciati amare da me!” Noi invece stiamo lontano da Lui. Ecco perché è nato: per farsi vicinissimo alla vita di ogni uomo! Per diventare strumento che libera dal peccato! • Solo il perdono dei peccati rende liberi, capaci di compiere maggiormente il bene. • Solo il perdono dei peccati purifica i cuori rendendoli pulsanti di amore. • Solo il perdono dei peccati ridona la vista di Gesù in noi per poter vedere come vede Lui. L’Augurio per questo Natale è che possiamo davvero incontrare Gesù, Colui che :“salverà il popolo dai suoi peccati” Mt. 1, 21. Nella tenerezza del Bambino Gesù riscoprire con quanta e quale tenerezza il Padre ci ama e diffondere la gioia del perdono. Chiediamo questa grazia alla Vergine Maria, madre di Gesù, che invochiamo anche come Madre di Misericordia.
> SANTO NATALE del Signore
Mercoledì 25 Dicembre 2015
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