n° 203 Febbraio 2015
V ita Parrocchiale Parrocchia San Giuseppe in Bovolone
www.parrocchiabovolone.it
Editoriale:
“È più forte di me!”
C
ari parrocchiani, quante volte, con questa espressione, abbiamo cercato di motivare una reazione non appropriata o sproporzionata alla situazione! Qualche volta per esprimere una sproporzione nel fare il bene, per cui abbiamo detto: “Me ne hai fatte tante. Mi hai dato tanti dispiaceri....ma non posso non volerti bene! È più forte di me!” Il più delle volte, però, l’abbiamo utilizzata in situazioni nelle quali non siamo riusciti a controllare un’emozione che ci ha fatto reagire in maniera violenta o in maniera offensiva verso che ci stava davanti, o di fronte ad un compito, che in quel momento, era per noi difficile o doloroso o imbarazzante da svolgere. Ma soprattutto, abbiamo detto: “È più forte di me!”, quando siamo stati chiamati a decidere sulla fedeltà ai nostri valori più buoni, ai valori della fede, su come dare una direzione decisiva alla nostra vita. Potremmo dire, quando abbiamo avvertito che una proposta, sia che venisse da qualche gusto, emozione o passione interiore, sia che venisse da persone, ambienti, situazioni nelle quali ci trovavamo a vivere, aveva il sapore della tentazione: la mia identità di persona, coniuge, genitore, cristiano, veniva messa alla prova. Veniva tentata. Quale era il giovamento che veniva dalla scelta? La tentazione abita la vita di
ognuno. Si presenta nei tempi più strani, in forme molto variegate e con intensità variabile. Tutti ne facciamo esperienza, tanto che a volte ci sfianca e ci porta a dire: “Non ce la faccio! È più forte di me!” Ci sembra di non poterla sfuggire. Quasi ci induce alla rassegnazione: “Non posso più cambiare. Sono fatto così!” Non crediamo possibile nemmeno in un piccolo cambiamento. Queste sono le nostre parole, ma le parole di Dio sono più consolanti. Il libro del Siracide Cap. 2,1 dice: “Figlio, se ti presenti per servire il Signore, preparati alla tentazione.”. Come a dirci: “Vuoi essere un buon cristiano? Non potrai non avere tentazioni!” Essere tentati fa parte della vita. Anche Gesù è stato tentato, per cui, nella tentazione, non siamo mai soli: lui è con noi! Lui è con noi per farci vincere. Se Lui ha vinto anche noi, in Lui e con Lui, possiamo vincere. Come si fa? Gesù ha vinto perché pregava ogni giorno e perché si nutriva di parola di Dio, come a dire: “Dio, mio Padre, mi ama e mi parla, così io conosco il suo amore, e divento forte contro chi me lo vuole rubare.” S. Paolo aveva capito questo, pur vivendo anche lui la lotta estenuante con il tentatore, e scrive che: “Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze”. 1 Cor 10,13 Iniziando la Quaresima, tempo di conversione, quando siamo tentati di dire: “È più forte di me!”, guardiamo
A cura di Don Paolo a Gesù; preghiamo Gesù; imitiamo Gesù, così potremo sperimentare la potenza della sua risurrezione. Vivremo l’esperienza del Salmo 124:
“ Noi siamo stati liberati
come un uccello dal laccio dei cacciatori: il laccio si è spezzato e noi siamo scampati.
La brezza dello Spirito Santo sosterrà, rendendolo agile, il nostro volare nel cielo della vita, dove gusteremo la libertà dal laccio del peccato e la gioia di poter cantare il canto dell’amore riconoscente, riscaldati dai caldi raggi dell’amore del Padre. Buona Quaresima, cammino per vincere in Cristo Risorto.
Mercoledì delle Ceneri MERCOLEDÌ 17 FEBBRAIO