Dicembre 2014

Page 1

n° 201 Dicembre 2014

V ita Parrocchiale Parrocchia San Giuseppe in Bovolone

www.parrocchiabovolone.it

Editoriale:

“E LO POSE IN UNA MANGIATOIA”

C

arissimi Cristiani di Bovolone, l’aria frizzante di questi giorni ci invita a gustare meglio il clima di caloroso affetto che avvolge le nostre famiglie raccolte dall’amore attorno alla medesima mensa. Ma scrutando l’orizzonte del recente Sinodo straordinario sulla famiglia, che ci ha aperto i vasti orizzonti del mondo, ricchi di speranze e promesse. Mondo segnato anche dalle lacrime di tanti fratelli e sorelle che vivono giornate intessute di solitudine, di fallimenti e di violenza. Mondo che non si può chiudere ai soli lontani che non conosco o che vivono in terre di missione, ma che deve diventare mondo che si apre ai nostri vicini, a coloro che ci abitano accanto, a chi incontriamo per strada, al negozio o al lavoro, questo è il Mondo a cui dobbiamo per primo aprirci. L’Avvento come luce sempre nuova e che mai si affievolisce ci raccoglie col sorriso di un bambino. Sorriso disarmante poiché l’amore gratuito ci mette in imbarazzo, ma nel contempo ci fa sentire veramente apprezzati per quello che siamo. Il sorriso di quel bambino nella mangiatoia è il sorriso di Dio che mi guarda con cuore grande per amarmi e non per giudicarmi. Ed allora il tempo del natale diviene l’occasione per raccoglierci in preghiera in famiglia. Accendiamo una candela, usiamo il Vangelo della Domenica, spegniamo la Tv e mettiamoci vicino al presepe

per guardare il Mistero dell’Amore Incarnato, come molti secoli fa fece San Francesco a Greccio. Le nostre case diventino piccole chiese, vitalmente e profondamente unite alla grande famiglia della Chiesa che in concreto si vede e si vive nella propria comunità parrocchiale. In essa, attorno all’unica mensa, si ripete il miracolo della fede che, celebrando realizza, realizzando manifesta e manifestando comunica il paziente, tenero e insopprimibile amore di Dio, amico e salvatore dell’ uomo. Diventino casa del silenzio e dell’attesa che ha caratterizzato la storia natalizia di Maria e Giuseppe perché attendere con cuore rinnovato da Cristo risulta una voce verbale strana. Attendere: voce del verbo Amare. Diventino casa di Perdono e conversione, poiché il vero balsamo che sana i cuori feriti è solo la comprensione amorevole di chi ho di fronte generando così uno scambio divino che si chiama perdono. Diventino casa della gioia, che rinfranca l’animo che da speranza, la gioia di Cristo che viene, come la gioia di chi attende una nuova nascita piena di trepidazione e fervente attesa. Diventino Casa del Pane, il pane della mensa che spezzato e condiviso ricorda il pane Eucaristico che sfama il vero desiderio di cibo. Perché solo l‘Eucarestia è luogo quanto mai efficace di coltivazione e trasmissione della fede: ad essa converge come a suo culmine tutta la

vita della chiesa e da essa se ne parte come da sua fonte per far sorridere un po’ di più la nostra vita rinnovando continuamente la speranza e a dare più calore alla carità.

“ Gesù nascendo nelle nostre case, nei nostri cuori, nelle nostre famiglie, viene volentieri a trasformare la nostra esistenza. Viene con la debolezza di un bambino, ma portando in sè la potenza di Dio che salva.

Apriamo le porte delle nostre case, apriamo le nostre famiglie senza riserve o paure, il Signore non viene a toglierci nulla, ma a portare il senso vero della vita a dare gusto a tutto ciò che facciamo e che viviamo.

Santo Natale del Signore GIOVEDÌ 25 DICEMBRE


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.