Area di servizio 5 2017

Numero 5 - anno 19 - Poste Italiane SpA – Spedizione in Abbonamento Postale – D.L. 353/2003 (conv.27/02/2004 n°46) art. 1 comma 1, DCB Milano - € 1,55

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AD PRODUZIONE L’AUTOLAVAGGIO IO LO VEDO COSÌ

CHRIST L’AUTOLAVAGGIO DI FAMIGLIA

DEGAMA TUTTA LA FORZA DELL’ESPERIENZA

ISTOBAL PROGREDIRE SEMPRE E CONTINUAMENTE

KIEHL L’AUTOLAVAGGIO SI CHIAMA BRUNO

KIMICAR SELF-SERVICE SÌ MA CON L’AIUTINO...

MA-FRA SEMPRE PIÙ “TAILOR MADE”

MARES PREVENZIONE DEI RISCHI AMBIENTALI

MARK SEMPLIFICARE LA VITA DEI GESTORI

MIX IMPIANTO PILOTA O IMPIANTO MODELLO?

ANISA: SE L’ACCORDO È UN TOTEM...

ORGANO UFFICIALE DEI GESTORI

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Anisa-Confcommercio: se l’accordo è un totem...

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Degama: tutta la forza dell’esperienza

Favagrossa: “nessun modo migliore per lavare”

Ma-Fra: sempre più “tailor made” per la piena soddisfazione

7 Editoriale

66 News

Istobal: voler progredire sempre e continuamente

73 Notiziario Figisc-Anisa Confcommercio

Christ: l’autolavaggio di famiglia

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Kiehl: l’autolavaggio a Siena si chiama Bruno

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AD Produzione: l’autolavaggio io lo vedo così

MIX: impianto pilota o impianto modello?

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Mares: prevenzione e riduzione dei rischi ambientali

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Fortech: sistemi più semplici, business più grande

L’Anagrafe degli impianti di distribuzione di benzina, gasolio, gpl e metano

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Kimicar: autolavaggio sì ma con l’aiutino...

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Oil&nonoil Roma: i convegni

Mark: soluzioni innovative per semplificare la vita ai gestori

84 Il Mercatino di Area di Servizio

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90 Indirizzi utili

Direttore Responsabile Massimo Cicalini – Caporedattrice Paola Sala Comitato di Redazione Stefano Cantarelli, Massimo Cicalini, Maurizio Micheli, Alberto Mondinelli, Luca Squeri.

Collaboratori Attilia Formigoni, Elda Frigerio, Elio Giabba, Nicoletta Lega, Andrea Pietrarota, Nicola Polidoro, The Editor (Editing), Arlina Rabbiacci, Mario Rota, dagli USA Brian Campbell.

Editore: ADV Spazio Srl, via G. B. Piranesi, 26 - 20137 Milano - Tel. 02-7000.4031- Fax 02-450.72.949 e-mail: areadiservizio@advspazio.it. – web: www.areadiservizio.net Pubblicità: ADV Spazio Srl - via G. B. Piranesi, 26 - 20137 Milano - Tel. 02-7000.4031 - Fax 02-450.72.949 e-mail: advspazio@advspazio.it.

Impaginazione: Daniele Rizzi – e-mail: waikikidesign@gmail.com – Fotolito e stampa: Pinelli Printing Srl L’Editore garantisce la massima riservatezza dei dati degli abbonati e la possibilità di richiedere gratuitamente la rettifica o la cancellazione scrivendo a: ADV Spazio, via G. B. Piranesi, 26 - 20137 MIlano.

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93 Caleidoscopio

Ci avviciniamo all’appuntamento del Car Wash Show Europe di Amsterdam e alla 12a edizione di Oil&nonoil-S&TC con due certezze. Da un lato la ripresa economica suffragata anche dai recenti dati statistici che dà nuovo slancio a tutto il settore, dall’altro dal prorompente avanzare dei carburanti alternativi (al punto che chiamarli carburanti non è proprio corretto) che gettano nuovi scenari su tutto il settore.

Ai giorni nostri le rivoluzioni tecnologiche crescono e si affermano con una rapidità sconosciuta anche solo nel secolo scorso. Faccio questa considerazione pensando a quanta sufficienza e prevenzione solo fino a pochi anni fa si guardava al gas (gpl o metano) e all’elettrico come sistemi di trazione alternativi al petrolio.

Oggi siamo di fronte a una loro consacrazione, che promette di rivoluzionare il mondo delle stazioni di distribuzione carburanti con una sempre più massiccia nascita di piazzole dedicate anche a queste vetture e ai veicoli commerciali. Al contempo anche la tradizionale distribuzione petrolifera affila le armi per difendere una leadership che appare dura a morire e quindi le attrezzature per la gestione e distribuzione di benzina e gasolio conoscono nuove evoluzioni altrettanto innovative ed è di questi giorni la notizia che la tedesca Bosch sta studiando un carburante sintetico a zero emissioni di CO2.

E se il settore “oil” vive una stagione di grandi cambiamenti non è da meno il “nonoil”, a cominciare dal carwash che dopo la grande kermesse dell’Autopromotec non sembra aver esaurito la sua vena innovativa, ma anzi è in grado di proporre ancora altre novità.

Area di Servizio è come al solito un testimone attento e fedele di tutto quanto si muove attorno alle stazioni di servizio per l’automotive. Anche questo numero è ricco di anticipazioni e approfondimenti che vogliono contribuire a informare i nostri lettori su tutto quanto si “muove” nel nostro mondo e gli argomenti sono tanti e tutti molto interessanti. Sei autolavaggi da noi visitati per sei realtà diverse e sei diversi modi di lavare auto dimostrano quanto sia ricco di sfaccettature questo nostro mondo.

Buona lettura Massimo Cicalini

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ECONOMIA & LAVORO

ANISA: SE L’ACCORDO È UN TOTEM...

Il presidente Anisa-Confcommercio Stefano Cantarelli, con Giorgio Moretti, analizza i più recenti fatti e sviluppi del comparto autostradale.

Alcuni fatti sono accaduti e alcuni sviluppi si sono determinati nelle ultime settimane nel comparto autostradale sul fronte dei rapporti tra gestori e compagnie e nell’ambiente delle organizzazioni di categoria. Li riassumiamo in estrema sintesi: 1) la sottoscrizione di un accordo per le aree di servizio a marchio TotalErg; 2) il perdurare di una lunga situazione di assenza di trattative su nuovi accordi con Eni (dopo che l’azienda ha disdetto il precedente con effetto sin dal 1° settembre 2015); 3) il diffondersi dell’idea che esista una parte delle organizzazioni, segnatamente l’Anisa, ancor più precisamente il suo presidente, che sta assumendo l’indirizzo di “non sottoscrivere più accordi”.

Le tre questioni sono tutte tra esse connesse, ed è proprio per la loro stretta interdipendenza che meritano una riflessione che inevitabilmente porta il ragionamento sul piano generale degli accordi; dentro o anche fuori dallo stretto ambito autostradale ha poca importanza.

1. L’accordo sottoscritto con TotalErg, va detto in premessa, è stato sottoscritto da Anisa assai più per una concessione all’unità sindacale che per intimo convincimento e nessuno, sia pure con tutta la più buona volontà e con tutto il realismo necessario rispetto alla situazione del comparto, neppure i suoi più entusiasti sostenitori, si sente di scommettere su eventuali benefici dei suoi effetti reali.

Se ne è valorizzato molto, invece, il suo aspetto “politico”, in quanto sarebbe il primo “segnale per una inversione di una tendenza, avviata con le gare del 2002 e conclamata almeno da oltre un quinquennio nell’intero segmento autostradale, che ha visto le compagnie petrolifere per un verso abbandonare al loro destino la propria “forza vendite” (i gestori) e dall’altro il loro progressivo defilarsi”, un segnale che “sarebbe auspicabile che... non fosse ignorato e venisse rapidamente seguito da altri soggetti con i quali il negoziato è pure avviato” (il riferimento, neanche troppo coperto, è a Eni), per concludere addirittura che con la sottoscrizione di tale accordo “TotalErg viene depennata dalla lunga lista dei “fuorilegge” dell’autostrada”.

Può darsi che sia bene, o almeno consolatorio, guardare il bicchiere mezzo pieno. Tuttavia... TotalErg è un’azienda con le valige in mano (tra gli acquirenti possibili si citano quelli stessi che hanno rilevato il “maxipacchetto” finale di Esso, gli inglesi di Intervias Group, ma la situazione è molto fluida).

Né l’analogia con Esso finisce qui: Esso fu la prima azienda nel 2014 a sottoscrivere un accordo sulla rete ordinaria, salutato con un altrettanto analogo concetto: “Infranto il

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Stefano Cantarelli, Presidente Anisa-Confcommercio

muro finora granitico del rifiuto a negoziare opposto da anni dai petrolieri”. Di quel che ne seguì si sta oggi discutendo parecchio, in sede sindacale, legale e, perfino (ed è tutto dire), politica.

Sul valore, reale o simbolico, o entrambe le cose, di questo accordo, quindi, ognuno faccia tutte le riflessioni che meglio gli aggradano, senza scartare a priori un ragionevole dubbio.

2. Dopo la disdetta “ad nutum” (cioè, con uno schiocco di dita) di Eni, intervenuta con effetto dal 01/09/2015, degli accordi antecedenti, che è stata motivata dalla controparte, giusto per ricordarlo, dal “mancato rispetto delle previsioni relative al prezzo massimo di vendita al pubblico”, ma che è stata “la risposta minima e necessaria alla situazione generata dai comportamenti assunti dalle compagnie petrolifere per negarsi all’adeguamento degli accordi nonché alle condotte in tema di politiche commerciali che hanno introdotto politiche di prezzo discriminatorie e non competitive con ampio pregiudizio dell’economia delle gestioni e dell’andamento delle vendite”, le trattative per un accordo sostitutivo sono andate avanti con determinazione dell’azienda a proporre/imporre soluzioni che non sono state ritenute soddisfacenti, anzi “insufficienti ed inadeguate”, da ben due assemblee dei gestori del marchio (7/10/2015 5/2017

e 21/7/2016). Ne è seguito, sempre da parte aziendale, un inasprimento del delta prezzi tra “servito” e “self” e un ulteriore aumento della “forbice” discriminatoria dei prezzi tra le diverse aree di servizio del marchio, anche a seguito degli impegni assunti per aggiudicazione dei nuovi bandi.

Infine, Eni ha deciso di non corrispondere l’extrapremio (il c.d. “4+4”), componente economica, prevista sia dall’accordo del 27/07/2005 che da quello del 7/4/2011, finalizzata ai traguardi quantitativi e comportamentali.

Su questa vicenda, e soprattutto sul “se” e sul “come”, sia opportuno o necessario “porre rimedio”, si possono avere diverse opinioni, ma sostanzialmente le alternative sono due: o si tenta, (malgrado l’azienda non abbia fatto alcun passo indietro ma anzi il contrario, di attenuare gli effetti della conflittualità e dei provvedimenti via via assunti: delta prezzi, mancata corresponsione di elementi economici dovuti), di rabberciare comunque un nuovo accordo, oppure si prende atto che, in assenza di fatti nuovi, la situazione vada affrontata per quella che è, da un lato continuando a gestire il prezzo di vendita (di prodotti, ci si ricordi, che sono di proprietà del gestore) e dall’altro utilizzando tutte le tutele legali necessarie sia a ottenere quanto dovuto e negato dall’azienda, sia a contrastare la discriminazione dei prezzi consigliati.

E, detto per inciso, a maggioranza, nei giorni scorsi una assemblea (la terza) dei gestori del marchio ha scelto questa seconda ipotesi.

3. L’idea che Anisa abbia privilegiato l’indirizzo di “non sottoscrivere più accordi” è più che altro una schematica semplificazione, il cui sottoprodotto può anche essere quello di introdurre una artificiosa e strumentale distinzione tra i “buoni” interlocutori, ossia disposti a ricercare possibili accordi, da quelli “cattivi”, dai “falchi” insomma, che non fa certo giustizia della posizione assai più articolata e condizionata che è stata espressa nell’articolo “Anisa: o cambia qual-

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cosa, o ognun per sé” pubblicato su Area di Servizio 4/17.

Nel quale, giusto per ripeterci, era testualmente scritto: “Senza troppi inutili giri di parole, su questo fronte è ormai arrivato il momento in cui o ci sono ancora precisi impegni delle controparti di concordare un minimo di regole condivise (politiche commerciali e di prezzo, giustificazione economica delle gestioni ecc.) in un progetto di svolta del comparto su cui vi può essere un interesse condiviso (ristrutturazione, royalty), oppure non resta che lasciare che le gestioni aggiustino le proprie diseconomie direttamente sul prezzo finale (giovandosi peraltro di tutti i mezzi legali e giuridici per contrastare gli abusi delle controparti rispetto a regole generali che comunque sono vigenti), sapendo tuttavia che un ulteriore acutizzarsi della conflittualità non aiuterà il comparto a fermare la spirale negativa in cui si è avvitato. In altre parole: o cambia qualcosa, o ognun per sé!”.

Se non fosse ancora del tutto chiaro, si ripete. Il degrado senza fine del comparto autostradale non si arresta né si inverte se non con un progetto industriale di rilancio che preveda: 1) l’implementazione di servizi innovativi oggi non allocati nella rete autostradale; 2) la razionalizzazione dei servizi “maturi” (ossia la chiusura di un buon 30% degli impianti carburanti); 3) la “normalizzazione”, ossia l’allineamento dei prezzi dei beni e servizi con i circuiti ordinari (ossia l’eliminazione delle royalty che discriminano nell’accesso ai medesimi beni e servizi i consumatori); quindi, nel suo insieme, un progetto che crea attrazione e business, sostitutivo della logica di mera rendita parassitaria.

Se a questo progetto, con tutte le trasformazioni che comporta, non trova interesse in chi vi opera, o “non si può” perseguire perché andava fatto prima ed ormai “i buoi sono scappati dalla stalla”, non v’è alcun dubbio che il degrado non potrà che procedere fino al punto di collasso e che, al “di sotto” di questo macroquadro, nell’ambito delle relazioni tra operatori del comparto, non potranno che degradarsi ulteriormente tutte le situazioni che abbiamo tante volte

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denunciato, e che non serve neppure ripetere (le politiche dei prezzi, la sostenibilità delle gestioni ecc., tutte “litanie” che si conoscono a memoria).

Se fosse così, è illusorio pensare che al “di sotto” del quadro generale di riferimento basti qualche opzione di maquillage per aggiustare al meno peggio e per qualche breve momento le cose, serrare qualche bullone quando l’intero meccanismo è ormai allo stremo: per quanto ciò sia inquietante, ogni parte in gioco si deve giocoforza difendere da sé, e con i mezzi di cui già dispone (o che riesce, con qualche sforzo innovativo a trovare) in una fase in cui sembra impossibile “fare sistema” (e per “fare sistema” bisogna, appunto, condividere regole che sono “appena” un po’ diverse dall’abuso di dipendenza economica).

Tutto quanto sopra detto, e per amor di franchezza, tanto vale svolgere qualche breve riflessione sugli “accordi”.

Finita da tempo immemorabile la stagione in cui gli accordi costituivano, al più, una occasione per un adeguamento o indicizzazione, soddisfacente o meno, della loro parte economica, con i radicali cambiamenti di mercato, di consumi, di sistema di relazione gestori-compagnie, che sono da anni intervenuti nel settore, gli accordi sono diventati di fatto il momento in cui le aziende codificano per propria sostanziale esigenza lo startup di nuove politiche commerciali, di nuove soluzioni per la rete, o si propongono addirittura (lo abbiamo detto per Esso, ad esempio) di costituire delle effimere condizioni di “pace sociale” prima (o durante) di terziarizzare (o cedere) la propria rete.

Non stupisce, con queste premesse, che gli accordi stessi siano oggetto (e lo erano, in verità, anche “prima”, ma ora senza più remore residuali) di un continuo “scarciofamento” dei loro contenuti economici e normativi e che, per estremizzare, siano fatti per essere successivamente “rettificati” unilateralmente, o disattesi, o anche direttamente disdetti, fino a intervenute nuove esigenze aziendali che necessitino altre soluzioni (il che vale anche per le “nuove” forme contrattuali, anzi per l’”unica nuova”).

Per questo, e in ciò si può forse ravvisare una nostra “sensibilità” diversa da altre, altrettanto legittime, non soffriamo di eccessiva ansia di chiudere “accordi” a qualunque costo (mentre riteniamo che sarebbe necessaria ben altra ansia a porre l’accento su forme contrattuali che normalizzino, ad esempio, i prezzi, che ridiano ruolo nel mercato e giustificazione economica alle gestioni), e meno che mai con un occhio rivolto alla preoccupazione di “far rappresentanza” al di là della sua efficacia reale, e con l’altro rivolto alla necessità di far intervenire la politica nel consueto circuito (la controparte rifiuta di trattare, diffida, richiesta di vertenza collettiva, minaccia di sciopero e via discorrendo).

Il valore degli accordi è dato dai loro precisi contenuti, se vi sono le condizioni per sottoscriverli, ed essi non hanno una “valenza politica a prescindere” da questi, e tali accordi devono essere a tutela reale di coloro che vi sono impegnati.

E vi sono impegnati, in prima persona, è bene ricordarlo, i gestori.

Infatti, se è vero che “la legislazione speciale affida alle Organizzazioni sindacali di categoria la competenza esclusiva nella determinazione delle condizioni economiche e della struttura normativa dei contratti individuali” e che esiste un “regime di autonomia negoziale “assistita” dei gestori”, rimane pur sempre il fatto che è il gestore a lavorare, pagare (e spesso fallire) in piena responsabilità soggettiva (dunque non “assistita”), così come grande è la responsabilità (e non solo “politica”) di chi si è visto affidare la competenza a determinare le condizioni economiche del gestore medesimo.

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Gli accordi, una volta sottoscritti, non si disdicono “ad nutum” e la loro efficacia perdura fino a che non siano sostituiti da un nuovo accordo. Eppure, ad esempio, Eni ne ha disdetto uno e proprio in autostrada, e gli acquirenti di consistenti “pacchetti” di rete Esso ne hanno considerato scaduto uno senza sostituirlo (loro o la parte cedente) con un altro.

Se questa tesi è corretta, si pone qui un semplice paradosso, ovvero, se si vuole, una linea d’azione diversa da quella di pervenire a tutti i costi a un accordo. Se quanto appena detto è vero, perché ci si è sentiti costretti a sottoscrivere nuovi accordi “di solidarietà” (ossia peggiorativi dei precedenti, quanto meno sotto il profilo economico), quando sarebbe bastato non aderirvi, facendo continuare l’efficacia di quelli antecedenti?

E se la tesi non è corretta, quale il valore da attribuire ad accordi che la controparte sa in partenza di non rispettare integralmente o parzialmente e che la parte contraente (che potremmo anche dire soccombente) teme in partenza che verranno poco o tanto disattesi?

Evidentemente, è ora di andare oltre la “totemizzazione” degli accordi: in questo crudele gioco di Monòpoli, il problema impellente è non andare in prigione, e niente affatto quello di andarci accontentandosi che sia osservata la regoletta di “passare dal via”.

Stefano Cantarelli Giorgio Moretti 5/2017

ECONOMIA & LAVORO

L’ANAGRAFE DEGLI IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE DI BENZINA, GASOLIO, GPL E METANO È stata istituita un’anagrafe per gli impianti di distribuzione di benzina, gasolio, gpl e metano con l’obbligo di iscrizione di tutte le attività entro sei mesi dal 29 agosto 2017.

Nell’ambito delle informazioni contenute nell’anagrafe che l’esercente dovrà fornire ci sono quelle della compatibilità dell’installazione e della sua localizzazione in relazione alle norme di sicurezza, con particolare riguardo ai distributori che si trovano in città e in aree urbane. Sono previste sanzioni pesanti e periodiche per chi ritarda l’iscrizione e dovranno cessare le attività “non compatibili” con le norme di sicurezza nei centri abitati e per la circolazione stradale. Riportiamo di seguito l’estratto della Legge 04.08.2017 n. 124, G.U. n. 189 del 14.08.2017.

100. Al fine di incrementare la concorrenzialità del mercato dei carburanti e la diffusione al consumatore delle relative informazioni, la banca dati istituita presso il Ministero dello sviluppo economico in attuazione dell’articolo 51 della legge 23 luglio 2009, n. 98, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, è ampliata con l’introduzione di un’anagrafe degli impianti di distribuzione di benzina, gasolio, GPL e metano della rete stradale e autostradale. A tal fine, in vista dell’interoperabilità tra le banche dati esistenti presso il Ministero dello sviluppo economico e presso l’Agenzia delle dogane e dei monopoli relativamente al settore della distribuzione dei carburanti, da realizzare, in attuazione dei principi del capo V del codice dell’amministrazione digitale, di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, e successive modificazioni, entro il 31 dicembre 2017, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli trasmette, entro il 30 giugno di ciascun anno, e in prima applicazione entro il 1° settembre 2017, i dati in suo possesso relativi agli stessi impianti.

All’anagrafe possono accedere, per consultazione, le regioni, l’amministrazione competente al rilascio del titolo autorizzativo o concessorio, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli e la Cassa conguaglio GPL. Il Ministero dello sviluppo economico, con

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proprio decreto, provvede a riorganizzare il comitato tecnico per la ristrutturazione della rete dei carburanti di cui alla delibera del Comitato interministeriale dei prezzi n. 18 del 12 settembre 1989, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 218 del 18 settembre 1989, riducendone il numero dei componenti e prevedendo la partecipazione di un rappresentante delle regioni e di un rappresentante dell’Associazione nazionale dei comuni italiani.

101. I titolari dell’autorizzazione di cui all’articolo 1 del decreto legislativo 11 febbraio 1998, n. 32, e successive modificazioni, o di concessione, laddove prevista, degli impianti di distribuzione dei carburanti hanno l’obbligo di iscrizione nell’anagrafe di cui al comma 100 del presente articolo entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge.

L’obbligo di iscrizione riguarda anche gli impianti che sono in regolare sospensione dell’attività sulla base della disciplina regionale, con l’evidenza della data di cessazione della sospensione medesima.

102.

Contestualmente all’iscrizione nell’anagrafe di cui al comma 100 del presente articolo i titolari degli impianti di distribuzione dei carburanti devono presentare una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, resa ai sensi e per gli effetti di cui all’articolo 47 del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, indirizzata al

Ministero dello sviluppo economico, alla regione competente, all’amministrazione competente al rilascio del titolo autorizzativo o concessorio e all’ufficio dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, attestante che l’impianto di distribuzione dei carburanti ricade ovvero non ricade, in relazione ai soli aspetti attinenti alla sicurezza della circolazione stradale, in una delle fattispecie di incompatibilità previste dalle vigenti disposizioni regionali e meglio precisate, ai soli fini della presentazione della dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, ai commi 112 e 113 del presente articolo, ovvero che, pur ricadendo nelle fattispecie di incompatibilità, si impegnano al loro adeguamento, da completare entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge. Entro quindici giorni dalla conclusione dei lavori di adeguamento il titolare dell’autorizzazione presenta una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà relativa alla compatibilità dell’impianto di cui al presente comma. La dichiarazione di cui al precedente periodo può essere corredata da deroga formale, disposta antecedentemente alla data di entrata in vigore della presente legge dall’amministrazione competente sulla base della specifica disciplina regionale. In alternativa alla predetta dichiarazione può essere resa perizia giurata di tecnico abilitato.

103. Qualora l’impianto di distribuzione dei carburanti ricada nelle fattispecie di incompatibilità di cui al comma 102 e il titolare non si impegni a procedere al relativo completo adeguamento, lo stesso titolare cessa l’attività di vendita di carburanti entro nove mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge e provvede allo smantellamento dell’impianto. Contestualmente, l’amministrazione competente dichiara la decadenza del titolo autorizzativo o concessorio relativo allo stesso impianto, dandone comunicazione al Ministero dello sviluppo economico, ai fini dell’aggiornamento dell’anagrafe di 5/2017

cui al comma 100, alla regione e all’Agenzia delle dogane e dei monopoli. L’ufficio dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli competente per territorio dichiara la contestuale decadenza della licenza di esercizio. Conseguentemente sono risolti di diritto i relativi contratti per l’affidamento e l’approvvigionamento degli stessi impianti di distribuzione dei carburanti.

104. Il Ministero dello sviluppo economico riscontra che tutti gli impianti di distribuzione dei carburanti siano iscritti nell’anagrafe di cui al comma 100, sulla base dei dati già in possesso della pubblica amministrazione, dei dati in possesso delle regioni e delle comunicazioni che, periodicamente, ai sensi dei commi 100, 103 e 107, sono inoltrate allo stesso Ministero dalle amministrazioni locali e dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli.

105. In caso di mancato invio della dichiarazione di cui al comma 102 da parte del titolare di un impianto di distribuzione dei carburanti nel termine di cui allo stesso comma, il Ministero dello sviluppo economico irroga al titolare la sanzione pecuniaria amministrativa del pagamento di una somma da euro 2.500 a euro 7.000 per ciascun mese di ritardo dal termine previsto per l’iscrizione all’anagrafe e per ciascuna mancata dichiarazione, ai sensi della legge 24 novembre 1981, n. 689, e diffida il titolare a provvedere entro il termine perentorio di trenta giorni, pena la decadenza dell’autorizzazione o concessione. I proventi della sanzione amministrativa di cui al presente comma spettano al Fondo per la razionalizzazione della rete di distribuzione dei carburanti, di cui all’articolo 6 del decreto legislativo 11 febbraio 1998, n. 32, fino al 31 dicembre 2017. A decorrere dalla scadenza del predetto termine, tali proventi sono acquisiti all’entrata del bilancio dello Stato.

106. A decorrere dal 1° gennaio 2018 la Cassa conguaglio GPL di cui al provvedimento del Comitato interministeriale dei prezzi n. 44 del 28 ottobre 1977 è soppressa e le relative funzioni e competenze nonché i relativi rapporti giuridici attivi e passivi rientrano nelle funzioni svolte da Acquirente unico Spa per il tramite dell’Organismo centrale di stoccaggio italiano (OCSIT), attribuite ai sensi dell’articolo 7, comma 1, del decreto legislativo 31 dicembre 2012, n. 249, in regime di separazione contabile. Il personale a tempo indeterminato in servizio presso la predetta Cassa alla data di entrata in vigore della presente legge è trasferito nella funzione OCSIT di Acquirente unico Spa con mantenimento del trattamento economico 5/2017

fondamentale e accessorio, limitatamente alle voci fisse e continuative, corrisposto al momento del trasferimento. A decorrere dal 1° gennaio 2018 è trasferita all’OCSIT la titolarità del Fondo per la razionalizzazione della rete di distribuzione dei carburanti di cui all’articolo 6 del decreto legislativo 11 febbraio 1998, n. 32, sul quale gravano gli oneri per lo svolgimento delle attività trasferite, in modo da assicurare l’autonomia economica, patrimoniale e finanziaria di tali attività rispetto alle altre attività e funzioni svolte dall’OCSIT. Le attività trasferite ai sensi del presente comma sono svolte in base a indirizzi operativi del Ministero dello sviluppo economico e cessano con l’esaurimento delle risorse finanziarie del Fondo sopra citato.

A decorrere dal 1° gennaio 2018 è trasferita all’OCSIT anche la titolarità del Fondo GPL e del fondo scorte di riserva. A decorrere dal 1° gennaio 2018 le funzioni della Cassa conguaglio GPL relative al fondo bombole per metano di cui all’articolo 27, comma 6, della legge 23 luglio 2009, n.

99, e all’articolo 27, comma 5, del decreto legislativo 1° giugno 2011, n. 93, sono direttamente esercitate dal comitato per la gestione del fondo bombole per metano di cui all’articolo 12 della legge 8 luglio 1950, n. 640, operante presso il Ministero dello sviluppo economico, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

107. Decorso inutilmente il nuovo termine di cui al comma 105 il Ministero dello sviluppo economico ne da’ prontamente comunicazione all’ufficio dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli competente per territorio, alla regione ed all’amministrazione competente per territorio al rilascio del titolo autorizzativo o concessorio, che procedono entro trenta giorni alla dichiarazione di decadenza del titolo autorizzativo o concessorio e alla decadenza della licenza di esercizio, dandone comunicazione al Ministero stesso. L’iscri-

zione all’anagrafe di cui al comma 100 è requisito fondamentale per la validità del titolo autorizzativo o concessorio.

108. Il rilascio al gestore dell’impianto del registro annuale di carico e scarico da parte dell’ufficio dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli competente per territorio è subordinato alla verifica, eseguita accedendo all’anagrafe di cui al comma 100, che l’impianto sia iscritto all’anagrafe stessa e che sia stato dichiarato compatibile ai sensi del comma 102.

109. Nel caso in cui il titolare dell’autorizzazione o della concessione abbia dichiarato che l’impianto oggetto della dichiarazione ricade nelle fattispecie di incompatibilità di cui al comma 102 e non abbia provveduto alla cessazione dell’attività di vendita dei carburanti entro nove mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Ministero dello sviluppo economico irroga al titolare la sanzione pecuniaria amministrativa del pagamento di una somma da euro 5.000 a euro 15.000 per ciascun mese di ritardo rispetto alla data ultima prevista per la cessazione dell’attività di vendita, ai sensi della legge 24 novembre 1981, n. 689, e dispone la chiusura immediata dell’esercizio dell’impianto stesso. I proventi della sanzione amministrativa di cui al presente comma spettano al comune competente per territorio per la quota del 70 per cento e per la quota restante al Fondo per la razionalizzazione della rete di distribuzione dei carburanti, di cui all’articolo 6 del decreto legislativo 11 febbraio 1998, n. 32, fino al 31 dicembre 2017. A decorrere dalla scadenza del predetto termine, quest’ultima quota è acquisita all’entrata del bilancio dello Stato. Il Corpo della guardia di finanza, ovvero altri organi di polizia giudiziaria, su richiesta del Ministero dello sviluppo economico, verificano l’effettiva chiusura degli impianti per i quali è stata

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giata, come definita all’articolo 3, comma 1, numero 7), del codice di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285; b) impianti situati all’interno di aree pedonali, ai sensi dell’articolo 3, comma 1, numero 2), del codice di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285.

disposta la cessazione immediata, anche a seguito della conseguente revoca della licenza di esercizio rilasciata dall’ufficio dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, al fine di evitare abusi o frodi fiscali.

110. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 76 del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, nel caso in cui sia accertata la non compatibilità di un impianto, dichiarato dal titolare compatibile ai sensi del comma 102 del presente articolo, ovvero sia inutilmente decorso il termine per la conclusione dei lavori di adeguamento di cui al comma 103 del presente articolo, l’amministrazione competente per territorio dichiara la decadenza del titolo autorizzativo o concessorio comunicandola alla regione, al Ministero dello sviluppo economico e all’ufficio dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli. Contestualmente l’ufficio dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli dichiara la decadenza della licenza di esercizio afferente allo stesso impianto e sono risolti di diritto i relativi contratti per l’affidamento dell’impianto e l’approvvigionamento di carburante. Nelle fattispecie di cui al presente comma si applica altresì la sanzione di cui al comma 109 del presente articolo.

111. Eventuali segnalazioni relative a impianti incompatibili operanti successivamente alla data di cui al comma 103 sono inviate all’amministrazione territorialmente competente per il rilascio del titolo autorizzativo o concessorio, alla regione competente e al Ministero dello sviluppo economico.

112. Con riferimento alla dichiarazione di cui al comma 102 del presente articolo, gli impianti ubicati all’interno dei centri abitati, delimitati dai comuni ai sensi dell’articolo 4 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, sono considerati incompatibili, in relazione agli aspetti di sicurezza della circolazione stradale, nei seguenti casi: a) impianti privi di sede propria per i quali il rifornimento, tanto all’utenza quanto all’impianto stesso, avviene sulla carreg-

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113. Con riferimento alla dichiarazione di cui al comma 102 del presente articolo, gli impianti ubicati all’esterno dei centri abitati, delimitati dai comuni ai sensi dell’articolo 4 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, sono considerati incompatibili, in relazione agli aspetti di sicurezza della circolazione stradale, nei seguenti casi: a) impianti ricadenti in corrispondenza di biforcazioni di strade di uso pubblico (incroci ad Y) e ubicati sulla cuspide degli stessi, con accessi su più strade pubbliche; b) impianti ricadenti all’interno di curve aventi raggio minore o uguale a metri cento, salvo si tratti di unico impianto in comuni montani; c) impianti privi di sede propria per i quali il rifornimento, tanto all’utenza quanto all’impianto stesso, avviene sulla carreggiata, come definita all’articolo 3, comma 1, numero 7), del codice di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285.

114. Le regioni e i comuni, anche attraverso l’anagrafe degli impianti di cui al comma 100, verificano che gli impianti di distribuzione dei carburanti la cui attività è sospesa rispettino le tempistiche e le modalità previste per il regime della sospensiva nelle relative norme regionali o provinciali.

115. Agli impianti di distribuzione dei carburanti che cessano definitivamente l’attività di vendita entro tre anni dalla data di entrata in vigore della presente legge si applicano le procedure semplificate di dismissione di cui al comma 117, salvi i casi in cui per le stesse aree esistano o vengano sottoscritti specifici accordi o atti della pubblica amministrazione in merito al loro ripristino.

116. Entro trenta giorni dalla data di cessazione definitiva dell’attività di vendita, i titolari di impianti di distribuzione dei carburanti comunicano al comune competente l’avvio delle procedure di dismissione delle strutture di distribuzione, da realizzare con le modalità di cui al comma 117, eseguendole nei successivi centoventi giorni e comunque non oltre il termine di cui al comma 115. La conclusione dei lavori è attestata con una relazione, firmata da un tecnico abilitato, da presentare all’amministrazione comunale competente tramite

autocertificazione ai sensi del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445.

117. Le attività di dismissione di cui al comma 115, finalizzate a prevenire l’insorgenza di pericoli nei riguardi della sicurezza, dell’ambiente e delle condizioni igienico-sanitarie, consistono nello smantellamento delle attrezzature fuori terra, nella rimozione dei fondami e degli eventuali prodotti residui presenti nei serbatoi, nella messa in sicurezza delle strutture interrate e, ove si renda necessario a seguito dell’individuazione di una contaminazione, nell’esecuzione di indagini ambientali di cui al regolamento di cui al decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare 12 febbraio 2015, n.

31. In caso di riutilizzo dell’area, i titolari di impianti di distribuzione dei carburanti procedono alla rimozione delle strutture interrate e, in ogni caso, alla bonifica del sito in caso di accertata contaminazione.

118. Nell’ambito delle procedure semplificate previste dal regolamento di cui al decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare 12 febbraio 2015, n. 31, i titolari degli impianti di distribuzione dei carburanti di cui al comma 115 del presente articolo, qualora individuino delle contaminazioni, si avvalgono degli accordi di programma disciplinati dall’articolo 246 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.

119. Le amministrazioni competenti provvedono all’attuazione delle disposizioni di cui ai commi da 100 a 118 con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

IL MISE PRECISA Visti i nuovi adempimenti introdotti dai commi 101 e 102 della legge 124/2017 (iscrizione all’anagrafe carburanti e presentazione della dichiarazione sostitutiva atto di notorietà) e la tempistica prevista (entro fine febbraio 2018) abbiamo contattato il ministero dello Sviluppo Economico per avere delucidazioni circa le modalità d’iscrizione e di invio della dichiarazione stessa. Il MISE predisporrà a tale scopo un software e modulistica ad hoc e ne darà informazione in tempo utile alle associazioni di categoria e tramite gli organi di stampa. Il Ministero raccomanda in attesa delle nuove disposizioni di astenersi dall’invio di raccomandate altre o comunicazioni.

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New Stargate S6.

La nuova tecnologia si mette in mostra!

Stargate S6 si rinnova!

Nuovo design a LED, nuova tecnologia, stessa qualità Dalla ricerca e dallo sviluppo Aquarama, azienda sempre all’avanguardia nella realizzazione dei sistemi di lavaggio ad alta pressione, è nato il nuovo Stargate S6 con tecnologia LED. L’alta tecnologia e l’affidabilità qualitativa fanno di Stargate S6 un prodotto unico, ancora più performante, per un investimento mirato, sicuro e garantito.

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AUTOLAVAGGI

L’AUTOLAVAGGIO DI FAMIGLIA Tutta la famiglia Malfatti lavora su questo impianto sito a Carmignano di Brenta che è stato recentemente dotato di un nuovo portale Genius della Christ. Ecco perché l’hanno scelto e come l’hanno accessoriato.

Mamma, papà e due figli, questa è la famiglia Malfatti e questa di Carmignano di Brenta, in provincia di Padova, è la loro area di servizio che gestiscono da 12 anni, ma i genitori fanno questo lavoro da 28 anni e prima avevano un distributore carburanti più piccolo e senza lavaggio a Grantorto, sempre in provincia di Padova. Quando si sono trasferiti qui rilevando una stazione esistente, già dotata di un tunnel di circa 15 metri, sostituendolo poi con

un portale con la possibilità di lavorare in self, da allora i Malfatti hanno deciso di adeguarsi alla nuova macchina che, una volta arrivata a fine vita, è stato sostituita dal nuovo Christ Genius.

“Quando abbiamo deciso di cambiarlo volevamo sempre un portale – racconta Sandro Malfatti, il figlio –, una macchina di alta qualità ed è per questo che abbiamo scelto Christ. Questo portale c’è da marzo, funziona bene e siamo contenti: è abbastanza velo-

ce, in linea con un tre spazzole, non si può pretendere il minuto di lavaggio, ci vuole il suo tempo. I clienti lo usano volentieri, ma erano già abituati da prima; il lavaggio del sottoscocca c’era già perché è quello del portale precedente, così come l’accettatore start lavaggio. L’impianto è in self 24 ore su 24, ma quando serve a noi per il servito lo usiamo, basta fare un codice e parte il programma; chi vuole il self aspetta un attimo, ma può sce-

Da sinistra: Elena Malfatti, Silvana Donadello, Luciano Malfatti e Sandro Malfatti

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glierlo sempre, anche durante l’orario di apertura della stazione.

Abbiamo scelto Christ perché ne ho sempre sentito parlare bene ed è riconosciuto come uno dei migliori sul mercato. Il nostro portale Genius è in pratica un full optional, abbiamo montato i guidaruote a led, le famosissime spazzole snodate con in più il Maxi-Flex+, il nuovo lavaruote Wheel Master, l’alta pressione oscillante Vitesse e l’asciugatura Turbo Drive.

Poi il nostro portale è dotato di alta pressione superiore sia a seguire, che volendo è anche oscillante, mentre il prodotto moscerini è erogato da un circuito dedicato. In pratica abbiamo montato tutti gli optional tranne il

Foam Splash che non era ancora disponibile al momento dell’ordine. Ci troviamo molto bene e anche la clientela è molto contenta”.

Servito o in self è sempre un successo “Quando lavoriamo in servito – prosegue Sandro Malfatti –, diamo una passata con l’idropulitrice, poi facciamo un programma base molto veloce perché il “grosso” lo togliamo con l’idropulitrice. Abbiamo messo la lancia in alta pressione con emolliente all’ingresso, attivabile anche in self con la chiavetta precaricata, così il cliente può pretrattare l’auto nei punti più sporchi e critici. Ritengo che per quanto bene lavi un impianto, per avere un risultato perfetto, senza la minima imperfezione ci vuole un piccolo aiuto, l’occhio della persona.

Di questo impianto apprezzo in par5/2017

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TUTTI GLI OPTIONAL DEL GENIUS DEI MALFATTI Genius Vitesse è un sistema di lavaggio del segmento Premium adatto per tutte le operazioni di lavaggio con volumi mensili che vanno da 400 a 1.500 lavaggi. La larghezza massima di passaggio nella zona dello specchi è di 2.400 mm, quindi adatto per suv e furgoni; le altezze di lavaggio possono essere di 2.300, 2.400, 2.500, 2.600, 2.700, 2.800, 2.900 e 3.150 mm garantendo un’ottima copertura di scelta. Il robusto telaio di 6 mm di acciaio è zincato con vernice a polvere a doppio strato, gli altri componenti sono realizzati con materiali di alta qualità come acciaio inox e lega di alluminio per preservare il valore dell’investimento per molti anni. Le classiche spazzole verticali snodate non potevano mancare su questo impianto, che permettono un lavaggio più approfondito sulle fiancate seguendo il profilo della carrozzeria in maniera perfetta sia in andata che in ritorno.

La risposta di Christ alle problematiche e alla crescente richiesta di lavare ruote anche di grandi dimensioni si chiama Wheel Master, il sistema lavaruote intelligente che rileva tramite un sensore la posizione e il diametro della ruota e seleziona automaticamente il programma più indicato. Mentre quelle di normali grandezze vengono lavate in maniera tradizionale, con le più grandi il dispositivo si muove su quattro dimensioni ed è quindi

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in grado di lavare tranquillamente in maniera impeccabile anche ruote di grandi dimensioni ideale quindi per i lavaggisti che tra la propria clientela annoverano veicoli con dimensioni delle ruote anche molto grandi. Il dispositivo può essere attivato anche dalla fascia di programma selezionato.

I portali di lavaggio dotati di Maxi Flex+ fissano nuovi standard nel lavaggio della parte posteriore del veicolo: il sistema permette di ottenere inclinazioni delle due spazzole verticali fino a 25° coprendo l’intera superficie posteriore anche in presenza di spoiler, profili dinamici e lunotti inclinati. Maxi Flex+ viene combinato con gli alberi delle spazzole snodate; Maxi Flex+ è disponibile fino a un’altezza di passaggio massima di 2.400 mm.

Turbo Dry offre un’asciugatura premium aumentando la potenza massima delle ventole sul tetto a 2x4,0 kW ed è un’asciugatura intelligente che regola la potenza in funzione della superficie del veicolo. Sulle forme complesse, come la parte anteriore e quella posteriore, viene sfruttata la massima potenza; sulle superfici di facile asciugatura, la potenza viene ridotta al minimo creando così la combinazione ottimale tra risparmio energetico e potenza di asciugatura.

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ticolare le spazzole snodate e il Maxi Flex, poi l’alta pressione oscillante laterale Vitesse montata su due estensioni che precedono le spazzole e il lavaruote. Senza dimenticare l’erogazione della cera: la maggior parte dei lavaggi hanno la spazzola orizzontale sull’anteriore in ingresso e così la spruzzano via e va sulla spazzola, invece qui la cera è distribuita senza essere disturbata dalla spazzola, una soluzione molto interessante secondo me. Piacciono molto anche i led nei guidaruote e all’interno dell’arco del portale, fanno tanta scena: cambiano colore secondo il programma che si sta eseguendo, con tutti i colori dell’arcobaleno quando è in stand-by. Ho già chiesto a Christ di poter mettere il Foam Splash, la cascata di schiuma a velo retroilluminata dai led, soprattutto per i programmi più 5/2017

costosi da 12-14 euro dove è previsto anche il lavaggio sottoscocca.

L’impianto è programmabile e ho scelto una soluzione personalizzata, non quella standard della macchina. Ho l’esigenza di pulire gli insetti a parte e quando ho interpellato Christ l’ho messo come condizione indispensabile: se non posso fare il programma insetti a parte non lo prendo. Secondo il mio punto di vista, per eseguire un lavaggio perfetto si deve eseguire un trattamento per insetti a parte: solo il programma per i moscerini e dopo un altro emolliente.

Il mio portale parte con una erogazione di prodotto moscerini sull’anteriore, compreso il parabrezza e gli specchietti, e poi retrocede, così mentre il prodotto chimico agisce, si spruzza l’emolliente per tutta la lunghezza dell’auto.

Nel “programma 3” dà un emolliente

al 2-3% e poi torna indietro dando la schiuma iniziando a lavare. Invece, nel “programma 4”, con la lama viene dato l’emolliente insetti fino al vetro, poi sale e scarica i circuiti, quindi torna indietro con l’emolliente generale su tutta la vettura, dando tempo all’emolliente moscerini di agire. Con il “programma 7”, il più completo, usiamo la cera a schiuma sia come cera sia come polish: dopo un colpo di asciugatura dà la cera a schiuma con due passate e poi con le spazzole massaggia e dà la cera e asciuga; in pratica il “programma 7” esegue tre asciugature, una intermedia e chiude con due passate. Nel nostro impianto abbiamo dato spazio alla qualità rispetto alla velocità, non abbiamo la coda che arriva in strada: siamo tre impianti in un paese di 7 mila abitanti, lavoro bene ma non ho sempre la fila e quindi prediligo curare di più la qualità del risultato finale.

Il lava ruote precedente lavorava a 120 bar per 100 l/min, ora sono 80 bar per 60 l/min ottenendo un ottimo risultato con un significativo risparmio di acqua, ho riscontrato anche un risparmio sul prodotto chimico che è dello stesso tipo che usavo in precedenza: quindi non sono cambiate le qualità del prodotto ma semplicemente le tarature che possono essere abbassate (e sugli sporchissimi cerchi della mia auto il risultato è stato davvero notevole, ndr).

Infine, un altro aspetto per me basilare è l’assistenza: è fondamentale avere una persona presente, anche se si spera di non doverla mai chiamare e sono soddisfatto di Christ anche da questo punto di vista”.

Massimo Cicalini

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AUTOLAVAGGI

TUTTA LA FORZA DELL’ESPERIENZA Siamo a Perugia con Giosuè Paoletti, amministratore delegato della rete Automigliorgas, storico cliente Autoequip, ma anche un imprenditore di grande esperienza e competenza.

Non succede spesso di incontrare un imprenditore che possa raccontare la propria esperienza a cavallo tra distribuzione carburanti, gas in particolare, e carwash come Giosuè Paoletti, amministratore delegato della rete Automigliorgas. Ma lasciamo che sia lui stesso a presentarsi.

“Automigliorgas è stata fondata nel 1960 da mio padre, Adriano che negli anni cinquanta è stato il primo a portare il GPL in Umbria – racconta Paoletti –. La sede storica è proprio quella dove ci troviamo ora, a Perugia in via Piccolpasso, dove è operativo un distributore con gas auto, gasolio e benzina, oltre naturalmente all’autolavaggio.

All’inizio il commercio del GPL era solo per uso domestico con il nostro marchio registrato Migliorgas: qui c’era la stazione di caricamento delle bombole ma, all’inizio degli anni Ottanta, era cresciuta intorno la città e i Vigili

del Fuoco, anche se non avevamo mai avuto incidenti, ci hanno costretto a cambiare sede. Non vedendo un grande futuro per quella attività, abbiamo ceduto a un’altra azienda tutto il parco bombole e serbatoi, oltre mille serbatoi e 30 mila bombole. Con il ricavato abbiamo aperto quattro stazioni di servizio e poi più avanti altre tre, tutte con un elevato erogato e cinque su sette con il lavaggio. Quest’anno abbiamo inaugurato una nuova stazione, tecnologicamente molto avanzata, ma

non abbiamo ancora deciso se dotarla del lavaggio, anche se ci starebbe bene perché è in una zona industriale e ha già il bar.

Fino al 1983 non avevamo lavaggi, c’erano altri servizi come l’officina e l’installazione di impianti GPL per auto.

Il nostro primo autolavaggio era di un’altra marca ma, poco dopo, lo abbiamo cambiato ed è stato allora che abbiamo conosciuto Fabrizio Mortolini della Urania Chimica e Tecnica (dealer Degama Autoequip con 8 centri di as-

Giosuè Paoletti

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sistenza tra Umbria, Toscana, Lazio e Marche) e con lui si è creato un feeling che dura da 35 anni. Con la sua consulenza abbiamo ottimizzato l’impianto su tutta la filiera: per esempio, il primo depuratore era chimico-fisico e l’abbiamo eliminato per sostituirlo con quelli biologici che vanno benissimo e li usiamo tutt’ora. La Urania di Mortolini ci fornisce anche i prodotti chimici per tutti i nostri cinque impianti, tre doppi portali e due singoli”.

“Il gas per autotrazione resta però importante nel nostro business – prosegue Paoletti –. Qui ci sono compressori da 130 kW a bassa pressione e poi abbiamo altri impianti: due a Ellera e due a Ponte Felcino; più recentemente ne abbiamo installati due a Balanzano con metano a 35 atmosfere. Anche per i compressori abbiamo scelto chi ci potesse garantire anche un buon ser5/2017

vizio di assistenza, un aspetto sempre fondamentale. Tutto si può guastare, l’importante è come e quando il guasto si risolve; ci sono distributori che per un’avaria sono rimasti chiusi una settimana ed è inaccettabile. Anche sotto questo aspetto Urania è una garanzia: otto centri di assistenza, ognuno con il proprio magazzino. Quando compri qualunque prodotto per la stazione non devi guardare il preventivo e basta, devi verificare il servizio di manutenzione perché per esempio se il compressore comincia a non funzionare sono guai e lo stesso vale per un lavaggio”.

Cosa chiedere a un impianto di autolavaggio “Mi chiedono spesso cosa pretendo da un autolavaggio – racconta Paoletti –. Non è una domanda semplice.

Innanzitutto deve essere semplice nel funzionamento e di facile manutenzione. In passato ho fatto anche qualche piccola critica ad Autoequip, ma hanno analizzato il problema e hanno cambiato in maniera reattiva. A volte anche i produttori hanno bisogno dei nostri riscontri: è un bel rapporto, ci ascoltano e risolvono. Ci sentiamo parte della produzione e coinvolti nel miglioramento del prodotto.

In questa stazione operano due inservienti per il prelavaggio con una lancia prima del portale per un prezzo di 7 euro, mentre per l’auto completa chiediamo 20 euro. Però sto pensando di cambiare sistema perché molti dicono che è troppo caro, anche se bisogna vedere come restituiamo la vettura! Ad alcune aziende buone clienti riserviamo qualche lavaggio omaggio per alleviare un po’ i costi, ma per fare bene un’auto all’interno ci vuole almeno mezz’ora, quindi meno di 10 euro per il solo interno è davvero poco”.

“Non c’è solo da conteggiare il fatturato, ci sono anche gli investimenti da ammortizzare e gli impianti da manutenere, oltre all’energia elettrica – ricorda Fabrizio Mortolini di Urania Lavaggi –. Tutta una serie di costi a carico del gestore che nei conti economici che redigiamo per i nostri clienti teniamo ben in evidenza quando cerchiamo di aiutarli nelle proiezioni che precedono l’acquisto di una macchina.

Si deve procedere alla scelta del modello e all’ordine anche sulla base delle caratteristiche generali del territorio: viabilità, contesto sociale, popolazione. Sulla manutenzione voglio sottolineare come Urania gestisca anche molti impianti di altri produttori per-

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ché serviamo tanti retisti privati. Noi assistiamo tutte le case presenti in Italia e nel nostro magazzino disponiamo di molti ricambi anche di case estere.

Macchine diverse delle quali abbiamo la presunzione di conoscere i lati positivi e negativi e posso dire che, più o meno, le macchine si rompono tutte, la differenza la fa, come già detto, la reattività del servizio di assistenza”.

“Le macchine Autoequip vanno bene e l’assistenza c’è – riprende Paoletti –. Noi le cambiamo circa ogni cinque anni per obsolescenza e per fortuna, per usura. Recentemente abbiamo sfruttato il Super-Ammortamento del 250% per la tecnologia 4.0, credo sia

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uno dei pochi provvedimenti che veramente ha inciso sugli investimenti.

Naturalmente non abbiamo mai avuto lavoratori in nero, abbiamo sempre pagato i contributi regolarmente e abbiamo 44 dipendenti. Due impianti sono in gestione, ma gli altri li gestiamo direttamente con i tre turni 24 ore su 24, quindi sui tre piazzali sono presenti sempre tre o quattro addetti, tranne la notte che ne rimane uno solo da mezzanotte alle sei del mattino, lavoriamo quindi rispettando rigorosamente le regole e per questo subiamo una fortissima concorrenza da soggetti non sempre propriamente regolari, sia per gli aspetti ecologici sia di contribuzio-

ne fiscale. È un fenomeno dilagante di cui si parla spesso, in particolare per i lavaggi a mano che non aderiscono a tutti gli obblighi di legge e che spesso godono anche degli sgravi fiscali per le imprese gestite da extracomunitari, sgravi che diventano perenni con gli opportuni cambi di ragione sociale ogni tre anni... Danneggiano noi e anche chi deve vendere i lavaggi perché, prima di fare un investimento da centinaia di migliaia di euro, a un imprenditore serio possono venire dei dubbi, se il rischio è trovarsi quattro o cinque di queste attività vicine! Per fortuna ultimamente, soprattutto nel Lazio, qualcosa si sta facendo per arginare questo increscioso fenomeno”.

“In riferimento al Super-Ammortamento – interviene Mortolini –, c’è da ricordare che le nostre macchine possono rientrare nell’Iper-Ammortamento con importanti benefici fiscali per gli investimenti in beni strumentali 4.0, in pratica una maxi maggiorazione che porta al 250 % il 150% del Super-Ammortamento. Un’opportunità davvero importante perché a breve andremo a chiudere delle trattative per due doppi portali e entro settembre altri sei o sette. Non succede spesso che in così poco tempo si vendano una decina di impianti”.

Tutto il bello del Net 5 Ci spostiamo sul piazzale per ammirare il doppio portale Net 5 di Degama Autoequip dal caratteristico design firmato Giugiaro, l’ultimo installato da Automigliorgas. “Questo è un impianto di sette mesi di ultima generazione – spiega Mortolini –, l’evoluzione del TK5. Quindi, con un design di grande effetto, ritroviamo la movimentazione fluida e silenziosa grazie alle cinque spazzole che non hanno più la cinghia 5/2017

ma corrono in trazione sulla trave, il Discover è presente anche su questa macchina; è un lavaruote ad alta pressione senza alcun tipo di sfregamento sul cerchio, un accorgimento che ritengo importante per i cerchi verniciati con il trasparente che, se si toglie la pellicola, si sporcano e non brillano più. Le spazzole verticali si possono inclinare dalla parte sotto alla parte sopra dell’auto grazie ai pistoni con un angolo di 20° maggiore rispetto alle altre marche. La spazzola, oltre a essere “mista” è anche “Shape”: cioè, oltre ad avere il feltro nelle parti basse e una grammatura al metro cubo più alta nei verticali, ha anche la modellatura che abbraccia e segue tutta la vettura in maniera uniforme. Poi, la pressio-

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ne laterale è motorizzata così come la bocchetta di asciugatura che si inclina a 180° per un’azione migliore.

Oltre a questo, la macchina è predisposta per la teleassistenza e la la diagnostica a distanza grazie a un evoluto sistema in CANopen, una trasmissione dati che è utilizzata addirittura in F1 perché viaggia a 80 millihertz al secondo, una trasmissione ad alta tecnologia. Anche l’interno è tecnologicamente avanzato, con gli ultimi sistemi di Schneider, dagli inverter alla diagnostica, il massimo dell’elettronica Schneider che è da sempre in dotazione alle macchine Autoequip.

Il lavaggio più breve per il “servito” è di 2’50”, fino ad arrivare a 9 minuti con il programma self più completo e

la lucidatura; il programma più completo senza lucidatura dura invece 3’50”. C’è la possibilità di sveltire il traino, ma con un leggero calo della qualità del lavaggio anche se si lavora con cinque spazzole. È possibile addirittura lavorare su un set di programma veloce con passata emolliente, alta pressione, spazzole, spazzole e asciugatura, asciugatura: con sei corse l’auto è lavata, ma volendo sono possibili anche solo quattro passaggi.

La programmazione è tramite touch screen a colori ed è totalmente personalizzabile. Il gestore dal pannello può determinare la pressione delle spazzole, corse e le loro velocità, il carro in partenza, andata e arrivo. Ha la possibilità di “giocarsi” tutte le sue carte

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come meglio crede: decide il gestore come lavare. Naturalmente l’impianto ha delle programmazioni predefinite che si adottano in fase di installazione anche sulla base dell’acqua, del prodotto chimico ecc.”

“Oltre a questo Net5 – conclude Mortolini –, gli altri impianti Degama Autoequip della Automigliorgas sono dei TK5 e poi un Tucano e un TK normale, man mano che invecchiano vengono sostituiti così come è stato per i Ciclo-

ne precedenti. Di solito, si parte con una macchina pilota e, se soddisfa le aspettative, poi arrivano le altre. La gestione di Automigliorgas è molto attenta e oculata, tutto viene riportato fedelmente nel bilancio economico e i conti li sanno fare più che bene, al punto che, se c’è un erogato leggermente inferiore, allora si sceglie un portale singolo, perché la macchina è sempre decisa per il numero di auto che deve lavare, altrimenti diventa

antieconomica. Si fanno delle scelte molto oculate sulla base delle statistiche redatte anno dopo anno dal 1983. Tutto quello che viene fatto viene deciso in base al conto economico, quindi anche le gestioni e i costi delle manutenzioni sono monitorate. Così come le sostituzioni e la scelta delle marche, anche se poi si è sempre puntato su Autoequip”.

Massimo Cicalini

DEGAMA AUTOEQUIP NET5 IN SINTESI • Doppio portale indipendente a 5 spazzole (4 verticali – 1 orizzontale).

• Linea doppio portale e concetto stilistico by Giugiaro Design.

• Allestimento pannelli laterali e frontali con serigrafie modello Fly. • Struttura portale di acciaio inox.

• Porte frontali e laterali per la massima accessibilità, ispezionabilità e minimi tempi di manutenzione.

• Inverter, traslazione motorizzata della spazzola orizzontale, spazzole verticali, bocchetta asciugatura e traslazione portale, con singolo inverter dedicato.

• Preasciugatura superiore Mistral.

• Asciugatura laterale.

• Spazzole polietilene espanso (antigraffio).

• Movimentazione spazzole orizzontale/verticali motorizzate.

• Asciugatura orizzontale a seguire il profilo di acciaio inox fissa o inclinabile o asciugatura Mistral.

• Insegna luminosa 3D. • Pannello operatore touchscreen full color.

• Controllo elettronico tramite PLC. • Fotocellule pedana di posizionamento con semafori multicolore con regolazione automatica della luminosità, gruppo semaforico a led.

• Sicurezza gancio traino.

• Sistema Discover (brevetto Autoequip), in alternativa sistema tradizionale lavaruote telescopico.

• Dispositivo inclinazione spazzole verticali di 20°.

• Sistema alte pressioni laterali (fisse o oscillanti) applicate sul primo e secondo portale a seconda della configurazione richiesta.

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• Sistema alta pressione orizzontale fissa Zero Jet, ugello a getto zero.

• Sistemi pompe ad alte pressioni a seconda della configurazione scelta.

• Sistemi lavaggi sottoscocca fissi o oscillanti.

• Rivoluzionario arco “Rain free”.

• Arco lucidatura Autolux.

• Spazzola orizzontale vettoriale.

• Antigelo automatico.

• Altezze di lavaggio 2300 – 2500 mm.

• Catenaria con pali • Semafori Led dinamici.

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Dal 17 al 21 Ottobre 2017

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AUTOLAVAGGI

“NESSUN MODO MIGLIORE PER LAVARE” “No better way to wash”, Favagrossa ci crede e anche per i tunnel offre soluzioni personalizzate per ottenere le più elevate performance di lavaggio, lucidatura e asciugatura.

Spazzole Carlite per accarezzare le vernici, spazzole in microfibra F-Ace per garantire risultati di lavaggio ottimali, spazzole Drytex per asciugatura, cortine Mitter e sistemi integrati per il lavaggio (Kamm) e la lucidatura (Tire Shiner) di cerchi e pneumatici: una vasta gamma di prodotti per soddisfare tutte le esigenze del lavaggista e dei suoi clienti. Conosciamole singolarmente e vediamole in azione nell’immagine.

Carlite è molto apprezzata dall’industria automobilistica, questa spazzola ha subito conquistato il mercato internazionale grazie all’elevata forza lavante associata a una delicatezza straordinaria con cui “accarezza” le vernici.

F-Ace è dotata di uno speciale rivestimento in microfibra, una vera e propria

rivoluzione nel campo del carwash. Silenziosa, affidabile, delicata e dotata di una elevata forza lavante anche sullo sporco più ostinato, garantisce performance costanti anche dopo numerosi cicli di lavaggio.

Drytex è nato dopo attenti studi mirati all’eliminazione delle gocce residue nella post-asciugatura e quindi consente di consegnare al cliente una vettura perfettamente asciutta. Inoltre, l’esclusiva performance consente di “tirare” la cera dell’asciugatura al punto da rendere l’auto brillante, come se appena lucidata, evitando laboriose rifiniture manuali.

Cortine Mitter, morbide e delicate, sono studiate per trattenere meglio la schiuma senza però impregnarsi d’acqua, in modo da non appesantirsi e di

mantenere sempre elevate le performance di lavaggio. La speciale microfibra anti-pilling si distingue per l’elevata durata e la robustezza e garantisce una distribuzione uniforme dello shampoo sulla carrozzeria.

I sistemi lavafiancate Kamm sono prodotti in diverse dimensioni e con disegni esclusivi per permettere un lavaggio ottimale delle ruote e della parte inferiore di auto e sottoscocca, difficilmente raggiungibili con gli spazzoloni verticali.

I sistemi lucidagomme Tire Shiner sono utilizzati per la finitura dei pneumatici a fine lavaggio. Resistenti e performanti, trattengono il chimico e garantiscono una distribuzione omogenea del prodotto sulle ruote.

Mario Rota

Drytex e Carlite sono marchi registrati

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AUTOLAVAGGI

VOLER PROGREDIRE SEMPRE E CONTINUAMENTE Un minitunnel Istobal T’Wash10 e un doppio portale Istobal M’Nex25 in un’area di servizio di Rimini che è gestita da un vulcanico Lazzaro Righetti e dal suo socio Andrea Muratori.

Da loro una testimonianza competente e appassionata.

Lazzaro Righetti è il titolare con il socio Andrea Muratori del lavaggio Flaminia di Rimini. Righetti è un classico romagnolo, iperattivo e gran lavoratore, con il guizzo e la praticità innata della gente di queste zone. Nell’intervista, o meglio, nel lungo monologo, non c’è neppure bisogno di fare domande, Lazzaro Righetti sa cosa vuol dire e la sua esposizione entra nei minimi dettagli senza dimenticare proprio nulla.

“Dal 1968 questa stazione di servizio ha lo stesso gestore per la distribuzione dei carburanti: la famiglia Muratori, quella del mio socio, e anche per l’autolavaggio abbiamo lasciato lo stesso nome (Flaminia di Muratori & C, ndr) perché è storico, anche per la compagnia petrolifera che la colora.

Io e Andrea Muratori abbiamo aperto l’autolavaggio nel 1996 cioè 21 anni fa, perché non c’era nulla dietro la stazione, solo un gran piazzale destinato al trasporto del gasolio pesante e così abbiamo deciso di installare un lavaggio.

In quegli anni di lavaggi ce n’erano pochi e quindi abbiamo avuto subito un gran successo. Del resto la posizione è strategica, la stazione carburanti è importante e noi proponiamo un lavaggio di qualità superiore. Dobbiamo ringraziare IP che ci ha consentito di aprire l’autolavaggio sul loro piazzale, ma poi noi ci abbiamo investito molto: sulla struttura che curiamo con grande attenzione e anche il bar che abbiamo fatto noi, perché ci teniamo a dare un’immagine accogliente nel suo insieme. Vogliamo curare tutti gli aspetti, come chiedono i nostri clienti: la cura dell’auto è molto sentita in queste zone, ci sono persone che forse tengono più all’auto che alla moglie, è una battuta ma certo sono molto affezionati e gelosi di entrambe...

Per questo noi ci mettiamo tanta attenzione: per esempio, quando spostiamo un sedile cerchiamo di ri-

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Da sinistra: Andrea Muratori e Lazzaro Righetti

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metterlo nella stessa posizione, sono quelle piccole cose che fanno la differenza. Anche perché rispetto ai nostri colleghi abbiamo dei prezzi più alti, ci facciamo pagare, ma abbiamo visto che nonostante questo forse lavoriamo più degli altri. Non accettiamo la battaglia del prezzo che c’è oggi nell’autolavaggio, noi diamo il servizio, lavoriamo per il 70% con aziende e officine, quindi in grande maggioranza auto recenti, e poi prepariamo tutte le nuove immatricolazioni delle concessionarie Mercedes e BMW di questa zona. Abbiamo dimostrato in questi anni di essere efficienti e affidabili e così i dealer ci hanno affidato anche la preparazione del nuovo: le auto arrivano che sono da scartare e togliere la cera, poi eseguiamo il lavaggio esterno e quindi sono pronte per la consegna. È un lavoro di fiducia, perché ci vengono affidate auto che hanno un alto valore e i concessionari hanno scelto non il prezzo ma la qualità che sappiamo garantire, altrimenti il lavoro se lo farebbero loro”.

Tunnel, portale e pure le piste “Abbiamo cercato di attrezzare la stazione anche con un ventaglio di servizi completo – prosegue Righetti –, non solo il servito ma anche il self-service.

Il minitunnel Istobal T’Wash10 ha tre mesi di vita, il doppio portale Istobal M’Nex25 due anni e mezzo. All’inizio la stazione è nata con un tunnel e poi è arrivato il portale: quando erano a fine vita abbiamo fatto un’indagine di mercato in base alle nostre necessità di lavoro, perché curiamo molto la preparazione della vettura, con un prelavaggio importante che quando l’auto raggiunge le spazzole è già molto dello sporco non c’è più, a volte basterebbe dare la cera e un’asciugata.

Così, quando è stato il momento di cambiare impianto, siamo andati a Valencia in casa Istobal, abbiamo visitato la fabbrica, abbiamo visto come lavorano e ci siamo documentati: siamo andati a vedere di persona perché ormai, dopo 20 anni, “qualcosina” di lavaggi la mastichiamo... Tornati da Valencia abbiamo capito che era la macchina che faceva al caso nostro soprattutto per l’affidabilità e velocità. Noi abbiamo assoluto bisogno di affidabilità, lavoriamo tutti i giorni e abbiamo necessità di rispondere alle esigenze dei nostri clienti e alle continue urgenze delle officine e delle concessionarie, quindi dobbiamo avere un macchinario sempre pronto e assistito da un manutentore efficiente e tempestivo 5/2017

come TVR, non possiamo permetterci fermi macchina in nessun modo.

Questo spiega anche perché teniamo il portale: lavora 24 ore su 24 perché qui si lava anche di notte. Abbiamo i nostri clienti affezionati, ai quali nel corso degli anni abbiamo insegnato come si usa un impianto automatico, con un piccolo prelavaggio magari usando le piste self per i cerchi e i passaruota. L’attività principale è affidata però al tunnel, ma semmai un giorno dovesse avere un problema il lavoro lo faremmo con il portale. Non ci fermiamo mai, neppure a suoi tempo, nel periodo di montaggio del nuovo tunnel piuttosto ci mettevamo nelle piste a lavare a mano. Per 15 giorni abbiamo lavato le auto a mano perché avevamo la necessità di non perdere la fiducia che ci ha fatto fidelizzare le concessionarie. Aggiungo che soli 15 giorni per spostare un doppio portale e montare un nuovo tunnel sono stati un tempo record di cui non possiamo che ringraziare i tecnici della TVR. Siamo aperti tutti i giorni tranne il sabato pomeriggio, mentre la domenica c’è solo un operatore che controlla e aiuta gli automobilisti con il self, in pratica le auto si lavano solo esternamente. Molti, nei primi anni, erano sorpresi della chiusura il sabato pomeriggio, all’inizio è stata una scelta sofferta, ma avevamo capito che per lavorare bene negli altri cinque giorni bisognava anche riposare, perché dopo otto o nove ore di piazzale tutti i giorni sei veramente “cotto”. Così il sabato siamo aperti fino all’una e mezza per accontentare quei clienti che ormai hanno capito che da noi si deve venire al mattino.

La Flaminia Lavaggi offre qualunque tipo di servizio, anche quello a domicilio: con un supplemento, andiamo a prendere l’auto dal cliente e la riportiamo. Per questo siamo uno dei pochi autolavaggi che ha la targa prova, proprio per dare un servizio in più e una sicurezza quando andiamo a ritirare le auto nuove. Sono costi, perché una targa prova costa 2 mila euro all’anno, ma se si vuole progredire e crescere sempre e continuamente si deve investire: credo che questo sia alla base del successo del nostro autolavaggio, non siamo rimasti fermi a voler fare sempre il solito lavoro. Dal 2006 abbiamo installato anche le piste una volta superati i problemi con la compagnia per i volumi e le distanze, però è un ampliamento che abbiamo voluto fortemente e i fatti ci hanno dato ragione: lavorano bene, anche grazie alla cartellonistica tutta personalizzata e curata da noi”.

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Perché Istobal “A mio giudizio Istobal è una grandissima macchina – ribadisce Righetti –, questo è un piccolo tunnel di 15 metri, essenziale: ha quattro spazzole verti-

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cali e una orizzontale e un lavaruote.

Come già detto, prima dell’acquisto del tunnel sono stato invitato a Valencia a vedere di persona come lavorano alla Istobal e una volta di più mi sono convinto che fosse la scelta giusta; questo minitunnel riesce a lavare anche 30 auto l’ora e la doppia asciugatura è efficiente, anche se questa fase è rifinita a mano: quando esce dal tunnel l’auto è portata sotto il gazebo e se ha un qualche goccia, come è normale che accada, non ci interessa perché la togliamo a mano, poi viene dato il nero gomme e la vettura è pronta. I vetri interni li facciamo solo alle auto nuove o a richiesta perché abbiamo diverse tipologie di lavaggio, anche solo un’aspirata, il cliente può chiedere tutto quello che vuole. I prezzi sono impostati e diciamo prima quanto costa guardando la vettura, non abbiamo uno standard e non siamo legati alla grandezza dell’auto, abbiamo scoperto nell’arco degli anni che la cosa migliore è “andare a tempo”. Cerchiamo di capire quanto tempo ci possiamo mettere, tenendo conto che oggi

un ragazzo in regola costa 14 euro/ ora e quelli che fanno ancora pagare 17 euro il lavaggio completo e servito forse non hanno fatto bene i conti... o manca qualcosa... mi capisci? Ci sono poi colleghi con personale in regola che hanno le casse del distributore, del lavaggio e del bar tutto assieme, incassano tanto ma non sanno da dove e quindi non gli si evidenzia quanto costa oggi lavare un’auto, non riescono ad avere una verifica specifica. Per esempio, nel nostro settore negli ultimi otto mesi hanno aumentato l’acqua tre volte: qui non usiamo i pozzi e una parte dell’acqua è riciclata, ma il grosso è dell’acquedotto.

Per i prodotti chimici ho scelto di non sposare un fornitore, ma posso dirmi “fidanzato” da 21 anni con un’azienda e il suo agente di zona che è storico, anche se sono sempre disposto a provare le novità, diciamo che su questo autolavaggio passano tutti a fare le loro prove. Ogni tanto prendo qualcosa, se c’è una cera o un prelavaggio da cambiare, o un prodotto dei vetri più efficace, abbiamo una miriade di

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prodotti e li proviamo tutti. All’ingresso, per il prelavaggio, usiamo un emolliente e un prodotto per i cerchi, poi parte la macchina che dà uno shampoo spazzole, una schiuma attiva ma leggera, perché il grosso dello sporco l’abbiamo già tolto nel prelavaggio e quindi proseguiamo con cera e asciugatura, questo per quanto riguarda il tunnel. E poi, per quello che rimane, usiamo un altro prodotto chimico che si chiama “olio di gomito”.

Il portale Istobal M’Nex25 l’ho classificato un carro armato, ne ho visti diversi ma questo, anche modificando i programmi, riesce ad avere una velocità maggiore, che per noi è importante. Abbiamo anche utilizzato un programma da quattro minuti, tenendo conto che bisogna posizionare l’auto e poi spostarla, quindi con dei tempi morti. Funziona, non ha problemi e lavora veramente bene; in automatico

è un mezzo efficace e anche adesso, dopo due anni e mezzo di intenso lavoro, sembra nuovo, anche perché noi lo curiamo, lo ungiamo con la vaselina e la passiamo con un panno, come si faceva una volta con le biciclette, l’unico modo per non far attaccare il calcare e tenerlo pulito. Quando il cliente arriva deve vedere l’impianto ben pulito, io ho visto impianti di solo un anno sporchi e quando sono così non trasmettono una sensazione di affidabilità. Per come sono fatto io non è possibile andare a lavare l’auto in un impianto sporco e lo stesso vale per il piazzale, che teniamo ordinato fino ai minimi particolari. Anche la cartellonistica delle piste non è quella che ci ha fornito il costruttore, l’abbiamo personalizzata per dare un senso di maggiore pulizia con un’immagine fresca e, usando il verde, pure ecologica, perché siamo attenti ai prodotti che

usiamo e a come li smaltiamo. Quindi depuratori sempre in perfetta efficienza, ognuno deve fare la sua parte per tenere tutto pulito”.

IL MINITUNNEL ISTOBAL T’WASH Il nuovo tunnel di lavaggio e asciugatura Istobal T’Wash riunisce in uno stesso modello la versatilità dei portali di lavaggio con la produttività che caratterizza i tunnel: una soluzione che permette di ottenere la massima redditività in installazioni in cui ogni metro conta. Partendo da installazioni di soltanto 9,3 metri di lunghezza, si possono incorporare ampliamenti e moduli addizionali di lavaggio e inceratura fino a un massimo di 15,8 metri: • 9,3 metri: modulo di lavaggio a 3 spazzole con lavaruote + risciacquo posteriore + arco di inceratura + asciugatura; • 10,9 metri: permette di aggiungere la tendina di separazione inceratura/asciugatura;

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• 12,5 metri: permette di aggiungere le spazzole verticali autonome; • 14,1 metri: ammette tutte le possibilità; • 15,8 metri: dispone di più spazio per una migliore applicazione della cera.

Il dipartimento di ricerca e sviluppo di Istobal ha poi sviluppato un potente software che permette di coordinare il funzionamento del portale di lavaggio su rotaie con il movimento dell’installazione di traino, ottenendo così un lavaggio e un’asciugatura perfetti con una grande capacità di produzione: la velocità di Istobal T’Wash10 può così arrivare fino a 30 veicoli/ora.

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La parola all’agente Istobal Gianluca Pistocchi e la TVR sono agenti Istobal per la Romagna fino alla zona Est di Bologna. “Seguiamo la parte commerciale e anche l’assistenza per preciso volere di Istobal, perché così possiamo conoscere meglio quello che andiamo a vendere. Lavoriamo nei lavaggi dal 1978 e io personalmente dal 1995, abbiamo un fornito magazzino ricambi presso la nostra sede a Fornace Zarattini, vicino a Ravenna. A suo tempo abbiamo venduto il doppio portale Istobal M’Nex25 all’autolavaggio Flaminia e recentemente il tunnel Istobal T’Wash10 che si è reso necessario per smaltire il lavoro del servito negli orari di apertura. Il doppio portale non era più sufficiente per i clienti del self e i lavaggi del servito, così abbiamo spostato il portale al posto di una pista self e abbiamo montato il minitunnel che lavora solo servito. Istobal T’Wash10 ha una potenziale di 30 auto/ora, ha tre spazzole e due mezze spazzole verticali, (niente alta pressione perché il prelavaggio lo fa l’inserviente), cera e asciuga mentre il traino è un Istobal da

DOPPIO PORTALE ISTOBAL M’NEX25 Due portali di lavaggio (asciugatura e lavaggio) che lavorano in maniera sincronizzata sulla stessa pista da 11 m. L’asciugatura è a grande portata e basso numero di giri (1500 giri/min) e potenza da 14 kW; l’allacciamento della catenaria è doppio, mentre la verniciatura in polvere ha uno spessore minimo da 60 micron (30 micron imprimitura, 30 micron colore).

Massima la flessibilità nella scelta dei differenti optional, tanto nel modulo di asciugatura come in quello di lavaggio, permettendo così di ottimizzare il numero di passate di ciascun portale.

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due pollici. L’arco a tre spazzole è traslante e fa lo stesso lavoro che farebbe un cinque spazzole tradizionale perché segue l’andamento della catena e fa il balletto davanti e dietro. Su richiesta si può aggiungere l’alta pressione: infatti, la macchina è ad archi componibili e quindi, fermo restando la lunghezza, è implementabile in qualunque momento con più funzioni. L’asciugatura è molto potente, come sempre negli impianti Istobal. Lazzaro Righetti è il cliente ideale: non ci chiama mai per fare assistenza, ma solo per comprare o per le tarature. Siamo ovviamente contenti del rapporto instaurato grazie anche all’affidabilità di questa macchina che è assoluta: da quando è stato installato non c’è stato bisogno di alcun intervento, se non controlli routinari e il cliente è molto felice. In un anno e mezzo con il doppio portale ha fatto molto lavoro, al punto che ha dovuto prendere il tunnel: per noi e Istobal è stata una pubblicità notevole. Se vogliamo possiamo definirlo un impianto minimalista: la dimostrazione che si può fare un’installazione su misura anche puntando sull’essenziale e non solo sul full optional. Come detto è tutto componibile e in qualunque momento si possono aggiungere gli

optional, il fatto però che possa essere ordinato anche “basico” dimostra la flessibilità dell’azienda che riesce ad accontentare tutte le richieste dei clienti. Può far sorridere il fatto che si dica di poter “dare meno” al cliente, ma invece è importante anche non imporre servizi non richiesti e poter dare esattamente quello che vuole il committente, con la massima efficienza, affidabilità e qualità”.

Massimo Cicalini

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Gamma completa di erogatori multifunzione

AUTOLAVAGGI

L’AUTOLAVAGGIO A SIENA SI CHIAMA BRUNO La famiglia Bruno gestisce sei lavaggi auto dei quali quattro a Siena.

Non manca certo esperienza e competenza e così ci spiegano perché hanno scelto Kiehl BiFuTec.

Siamo a Siena, in via di Pescaia, è qui che incontriamo Giovanni Bruno che, con il padre e la sorella, gestisce complessivamente sei autolavaggi, che si chiamano tutti “Fo da Mè” (faccio da solo) dei quali quattro a Siena, città dove ce ne sono solo altri due non di loro proprietà.

“Abbiamo iniziato a lavare auto a mano nel distributore carburanti che gestivamo negli anni Sessanta a Vercelli – racconta Giovanni Bruno –. In seguito siamo venuti in Toscana prendendo in gestione dei distributori carburanti che avevano il lavaggio: la prima esperienza di autolavaggio vero e proprio l’abbiamo avuta con il distributore Esso di Oste, in provincia di Prato, nel 1978, mentre qui a Siena siamo venuti nel 2003. Già a Prato ci siamo subito distinti tra i più intraprendenti: siamo stati i primi ad aprire un lavaggio selfservice a due piste. Poi ci hanno copiato convertendo i capannoni industriali in centri di lavaggio, così siamo rimasti al palo perché, mentre noi cercavamo il terreno con la destinazione d’uso corretta, gli altri lavavano nei capannoni.

Fu allora che venni a Siena per ragioni personali e scoprii questa città benestante e senza lavaggi! Così feci subito un’indagine e trovai solo lavaggi all’interno dei distributori: quando gli telefonavo per chiedere se potevano lavarmi l’auto, tutti mi rispondevano che “per questa settimana non se ne parla”. Allora capii che c’era mercato.

Così abbiamo aperto il primo lavaggio in un capannone in affitto, quello dove ora ho installato la lancia a schiuma BiFuTec di Kiehl. Magari ci sono state delle coincidenze fortunate, però ora siamo arrivati a sei impianti e non pensavamo nemmeno noi di arrivare a questo punto: due gestiti e di proprietà di mia sorella a Prato e quattro qui a Siena. Uno è dietro al distributore storico che abbiamo gestito per una

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Da sinistra: Elisa Nellesi, Giovanni Bruno, Alfonso Bruno col nipote Andrea e Franco Razzolini

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ventina d’anni, anche se adesso abbiamo solo lavaggi perché è cambiata la politica delle compagnie petrolifere e abbiamo preferito privilegiare questo business: una volta il gestore carburanti era un piccolo imprenditore tenuto in considerazione, ma ora è messo alla fame. Si sta perdendo la professionalità, chi ha potuto se ne è andato e praticamente, nel 2012, siamo stati costretti a rendere le chiavi dell’impianto perché ci sentivamo degli schiavi.

Senza dimenticare la burocrazia che comporta gestire un distributore di carburante: documentazione, raccolte premi, cambio prezzo quattro volte al giorno, note di credito, comunicare tutto... per cosa? Siamo stati costretti a chiudere e adesso siamo liberi”.

Fedeli a Kiehl “Siamo un’azienda ben strutturata con una gestione complessa che richiede molta attenzione per quanto riguarda l’ottimizzazione dei costi – prosegue Giovanni Bruno –. Lavaggi automatici ne abbiamo dal 2000 e oggi i nostri sei impianti “di famiglia” sono tutti allestiti con due portali e piste self, solo in uno c’è solo un portale e piste.

Non facciamo però acquisti unici perché mia sorella gestisce la sua azienda autonomamente, però abbiamo come riferimento quasi sempre gli stessi fornitori. All’inizio ci rifornivamo da un’altra azienda di prodotti chimici e, fino a quando siamo stati loro clienti, una volta al mese arrivavano i rappresentanti di altre marche a proporre i loro prodotti sostenendo che erano migliori. Noi li ascoltavamo e facevamo tutte le prove del caso. Poi abbiamo prova5/2017

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to Kiehl, abbiamo subito capito che i suoi prodotti facevano la differenza e ci siamo legati a loro”. “La qualità è indiscussa e chi ci visita per proporci altri prodotti non può nemmeno insistere sul prezzo perché, quando sei fidelizzato con Kiehl, alla fine non è neppure così caro, considerando che il prodotto è molto concentrato e quindi il costo per utilizzo è veramente contenuto; inoltre, se si fanno grandi volumi, si può beneficiare degli sconti quantità su ogni singolo ordine. Senza dimenticare che la professionalità che abbiamo trovato in Kiehl non l’avevamo mai incontrata: si sono resi disponibili a fare la taratura delle pompe e poi basta chiedere e loro vengono a tarare l’impianto. Un’altra cosa da rimarcare di questa azienda è che le novità te le sottopongono subito, non lesinano il campione omaggio da provare per vedere come funziona e questo è molto positivo. Con un rappresentante di un’altra marca eravamo arrivati con le pompe dosatrici a 50-60 impulsi (solitamente lavoriamo a 15-20 impulsi) e poi abbiamo scoperto che aggiungevano acqua... ma son casi rari per fortuna.

Kiehl ci invia il bancale sigillato direttamente dalla Germania, senza intermediari, anche questa una questione di fiducia. Sulle singole taniche c’è ben chiara la data di confezionamento, ci hanno spiegato come interpretare il codice del lotto di produzione.

Con altri produttori questo non succedeva. Per esempio, con i detergenti aggressivi si consumavano le guarnizioni delle pompe, con Kiehl questo fenomeno è decisamente contenuto,

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ma se accidentalmente capita, ci regalano le guarnizioni, una politica apprezzabile.

Parlando con Gianluca Bartolini, (il Responsabile linea prodotti Carwash di Kiehl Italia, ndr) mi diceva che quando ha iniziato con Kiehl erano quasi sconosciuti e noi abbiamo avuto la fortuna di conoscerli proprio allora, quando non erano ancora così affermati. Oggi, nel settore dei lavaggi, se parli di Kiehl tutti si levano il cappello e noi abbiamo creduto in loro quando in Italia erano ancora poco conosciuti. Nei prodotti Kiehl riscontriamo una concentrazione che fino a ora non si era mai trovata. Con la linea Kimax, che è quella ecologica compatibile con gli scarichi, abbiamo risolto un problema e ora tutte le volte che sono venuti a fare i controlli a campione sui nostri scarichi ci hanno sempre trovato in regola, probabilmente perché stiamo utilizzando solo questi prodotti. Senza dimenticare come vengono pulite le auto: i risultati sono eccezionali e gli automobilisti sono contenti. Quando giro per Siena e piove, riconosco addirittura le auto dei miei clienti perché vedo l’acqua che scivola via. Poi siamo molto attenti anche alla pulizia dell’impianto: soprattutto negli impianti più recenti che hanno una notevole nebulizzazione, quando l’acqua è dura ti “cementano” i vetri, quasi ci vuole lo scalpello per pulirli. Ai miei concorrenti interessa risparmiare, ma non si rendono conto che risparmio più io con questi prodotti concentrati e i risultati che fanno tornare i clienti. Il costo del prodotto è una piccolissima percentuale del costo totale, ma se perdi un

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cliente che lava anche solo una volta al mese per cinque anni, quella sì che è una perdita!”

All’avanguardia con BiFuTec Giovanni Bruno ci mostra il primo impianto “Fo da Mè” che ha aperto a Siena e che prevede quattro piste più una per le moto. “Quando abbiamo aperto questo impianto – racconta Giovanni Bruno –, a Siena era il primo a piste self e fu un boom clamoroso, veniva tutta Siena, con la coda che arrivava fino al piazzale laggiù. Poi abbiamo aperto gli altri impianti e nel frattempo hanno aperto anche altri due concorrenti. In seguito è stata la volta del portale self ed è stato un altro successo: siamo in una posizione

non molto visibile, anzi per nulla visibile eppure lavoriamo ancora tanto dopo 17 anni, qualcosa vorrà dire?

In questo impianto “primogenito” di Siena, che ha anche un valore sentimentale ed è più piccolo degli altri tre, ho pensato di installare la prima lancia schiuma BiFuTec. Il suo sistema schiumogeno mi ha convinto: costituito da tre componenti garantisce una pulizia e una lucidatura eccellenti nelle piste self ad alta pressione. I tre componenti che costituiscono il sistema sono il K109 BiFuTec JetFoam, detergente schiumogeno che davvero non lascia nessun segno di sporco; K229 BiFuTec JetFoamWax, cera schiumogena lucidante per una lucidatura eccellente e la Lancia Schiu-

mogena BiFuTec ad alta pressione, unica per detergente e cera lucidante, modificata dai tecnici Kiehl per adattarla al meglio alle caratteristiche del prodotto. L’utilizzo di questi tre elementi produce uno scenografico effetto schiumogeno, riduce il consumo di acqua e prodotto ed è stata una scelta che mi sta dando tante soddisfazioni anche economiche: i clienti sono contenti, la usano volentieri, anche se è stata necessaria un po’ di “scuola” iniziale per spiegare la novità e il funzionamento. Ma adesso la apprezzano molto e ancora una volta sono l’unico ad avere questo prodotto chimico e questa novità di Kiehl, chi si ferma è perduto e l’innovazione e la qualità sono sicuramente il segreto del nostro successo”.

Massimo Cicalini 5/2017

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AUTOLAVAGGI

SELF-SERVICE SÌ MA CON L’AIUTINO...

Un self-service presidiato l’Autolavaggio Ghiddi, perché quando si punta alla qualità ci vuole attenzione e prodotti di livello, come quelli di Kimicar.

Sono ancora in festa all’Autolavaggio Ghiddi di Formigine, in provincia di Modena, perché a luglio è stata inaugurata la nuova macchina, un portale Istobal M’Nex 32. “Abbiamo da poco installato il nuovo impianto, un portale singolo, la prima macchina di questo tipo arrivata in Italia e, nell’ambito

dell’evento, abbiamo presentato anche tutti i prodotti Kimicar che usiamo – racconta Claudio Ghiddi, il titolare –.

In realtà il lavaggio esiste dal 2006, è nato come secondo lavoro, ma ora è quasi il primo per impegno e passione, mia e di tutta la mia famiglia che lo segue con me. Infatti, l’impianto

Da sinistra: Alessandro Ghiddi, Marina Astrologi e Claudio Ghiddi

è al coperto e così va tenuto più che bene altrimenti è subito sporco. Noi lavoriamo solo in self ma siamo spesso presenti per essere certi che i clienti utilizzino le attrezzature al meglio.

Cerchiamo di consigliarli per avere un risultato finale ottimo, perché se il lavaggio viene eseguito in modo errato il risultato non è lo stesso, soprattutto per le piste self, ma anche per il portale. Li aiutiamo a scegliere il programma giusto e, se la macchina è davvero molto sporca, consigliamo di investire un paio di gettoni in una passata nella pista nei punti critici, la pista all’ingresso è quella che serve per la pulizia di camper e furgoni, anche se per la festa è stata allestita per il rinfresco...

Come dicevo, sono aiutato da mia moglie e da mio figlio e ci alterniamo per essere il più presenti possibile anche se, essendo un self-service, non è necessario esserci dal mattino alla sera, l’importante è aiutare i clienti ad utilizzare al meglio le attrezzature.

Apriamo alle 6 e chiudiamo alle 24, 7 giorni su 7. Per l’inizio e la fine delle attività giornaliere non serve la nostra presenza perché è tutto automatizzato: si apre e si chiude da solo, si accendono le luci, si inserisce e disinserisce l’antifurto. Ci sono i cartelli e sono ben visibili i funghi per l’apertura di emergenza se qualcuno restasse chiuso dentro; inoltre, è tutto videosorvegliato e controllato anche da remoto”.

Perché ho scelto Kimicar “Io scelgo Kimicar perché mi è stata presentata da Stefano Zucchi della Ecochimica, concessionario di zona per le province di Reggio Emilia e Modena, e soprattutto perché mi trovo bene e i miei clienti sono molto soddisfatti del risultato finale – prosegue Ghiddi –. Non ho grossi problemi di inquinamento sugli scarichi, le auto vengono belle brillanti e quindi sono

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molto contento. Ecochimica e Stefano Zucchi mi assistono con molta attenzione e professionalità: Zucchi è competente nella taratura delle macchine, viene a fare i test e mi propone pun-

tualmente le novità. Con i prodotti Kimicar abbiamo risolto molti problemi e ci troviamo bene, avevo iniziato con altre marche, così come nel corso degli anni ne ho provate varie, ma come

Marina Astrologi e Claudio Ghiddi

Da sinistra: Antonio Cirillo della Kimicar, Claudio Ghiddi, Marina Astrologi, Andrea Serafini della Bianchi & Maestri e Vincent Plat della Istobal

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qualità e, soprattutto, come assistenza mi sono trovato bene con Kimicar e quindi, da tanti anni, non ho più cambiato. Naturalmente anche per le piste uso Kimicar. Sul portale c’è un programma nuovo che si chiama “Infinite” che fa un velo di schiuma che viene retroilluminato con dei led colorati, l’auto esce brillante ed è piaciuto tantissimo ai clienti: pure questo è un prodotto Kimicar.

Quando abbiamo iniziato l’attività avevo un portale Istobal M9 Plus, poi siamo passati al M’Nex 22 e ora al M’Nex 32, siamo fedeli a Istobal perché le macchine sono buone e l’assistenza è impeccabile e professionale oltre che tempestiva, ci segue la Bianchi e Maestri; il nuovo portale è full optional con alta pressione orizzontale, laterale e oscillante, cascata di schiuma Infinite, lavora con nove inverter e inclina le spazzole verticali per il lavaggio sul retro della vettura”.

I prodotti Kimicar La parola a Stefano Zucchi di Ecochimica, distributore di zona di Kimicar: “L’Autolavaggio Ghiddi si compone di cinque piste più il portale Istobal. Nelle piste utilizza uno dei prodotti Kimicar di punta: Evolux che è usato per il prelavaggio, un detergente monocomponente, sospensivante e autolucidante. Per i cerchi utilizza PoliLega B Extra e poi la cera per piste profumata Magic Autocera Super.

Nel nuovo portale, oltre alle cinque normali fasi di lavaggio, c’è la cascata di schiuma denominata Infinite che creiamo con lo Shampoo Neve Profumato, la cascata poi viene risciacquata in alta pressione, quindi viene fatto un primo passaggio con il prodotto per i moscerini Activ, la seconda fase prevede una passata di detergente AutoFlash e poi per la ceratura viene usata la cera con nanotecnologia Chrome, risciacquata con acqua osmotizzata. Per i più esigenti, abbiamo anche un programma di lucidatura con il polish Reflex P. Per lavare i cerchi si usa sempre il PoliLega B Extra. L’impianto non ha nessun problema, usa acqua di pozzo molto buona che tratta direttamente con varie fasi per avere acqua addolcita: una parte la usa per le fasi di lavaggio, mentre l’acqua osmotizzata è impiegata sia per le piste sia per il portale.

L’Autolavaggio Ghiddi è nostro cliente da sempre e, sempre con prodotti Kimicar, con loro gestiamo i distributori automatici dove vende spray e trigger in bombolette da 500 ml:

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Nerogomme, Kilav vetri, togli resina For Resin e poi profumi, sgrassanti, lucida cruscotto, insomma tutto quello che propone l’offerta Kimicar per la finitura delle auto.

Questo impianto ha una clientela di alto livello perché è in un bacino ricco e ha la fortuna di esserci da solo coprendo un ampio territorio. Oggi è uno degli impianti top sulla provincia di Modena, si trova a tre chilometri da Maranello e quindi vanta anche una discreta clientela con macchine sportive. I titolari sono molto presenti e hanno piacere che i clienti capiscano tutte le fasi di lavaggio che spiegano ogni volta che se ne presenta sul piazzale uno nuovo. Dedicano a questa attività moltissimo tempo e insieme siamo riusciti a trovare una buona “ricetta” per avere questi risultati: ci sono voluti due o tre anni di lavoro e di studio per capire cosa va bene nei periodi estivi e cosa in quelli invernali.

Io li seguo tutte le settimane per verificare le tarature, consigliare i prodotti, anche se Claudio Ghiddi negli anni si è molto specializzato ed è davvero molto bravo a gestire l’impianto, ne conosce perfettamente ogni centimetro e forse non avrebbe bisogno di me. È un cliente esigente, ma per avere la qualità non puoi non esserlo e lui ha puntato fin dal primo giorno a dare il massimo del servizio, la quantità viene dopo con la qualità. Noi abbiamo sviluppato questa partnership e andiamo d’accordo, c’è un bellissimo rapporto personale perché siamo cresciuti insieme, magari facendo degli errori ma da quelli abbiamo imparato.

Un errore classico è quello di dare tutto per scontato, qui di scontato non c’è niente. Se si vogliono avere dei risultati bisogna utilizzare prodotti di alta gamma e di qualità, perché negli anni i materiali sono cambiati e un aspetto molto importante è la depurazione, noi dobbiamo sempre mettere i nostri clienti in condizione di usare prodotti che non inquinino, che creino sempre meno problemi e Kimicar con i suoi prodotti è riuscita ad avere un ottimo risultato anche a livello ambientale. Per fare questo adattiamo le tarature a secondo della stagione, in inverno ci sono delle tarature e in estate altre, a seconda dello sporco che dobbiamo trattare.

In tutto questo l’Autolavaggio Ghiddi è un partner perfetto, esigente e collaborativo, per Kimicar e per Ecochimica un cliente davvero importante”.

Mario Rota

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La soluzione semplice di MARK per l’invio telematico dei corrispettivi Link App è l’applicazione sviluppata per l’invio telematico dei corrispettivi, in ottemperanza al decreto legislativo nr. 127/2015 e successivo provvedimento n. 61936.

Permette il censimento delle apparecchiature direttamente dall’applicazione.

MARK mette inoltre a disposizione degli utenti Link App, un accesso su Cloud con statistiche e dati delle rilevazioni inviate.

Informazioni, FAQ, dubbi; ora c'è un indirizzo e-mail dedicato. corrispettivi@markitaly.com

MARK srl - 37047 San Bonifacio (VR) Italy - Via Ritonda, 78/L Tel. +39 045 610 3288 - www.markitaly.com - info@markitaly.com

I PRODOTTI KIMICAR DELL’AUTOLAVAGGIO GHIDDI Activ. Detergente autolucidante concentrato per il lavaggio rapido di auto, camion, cisterne, teloni, autobus, motori, macchine operatrici, mezzi navali; è indicato per aree self, nebulizzatori, idropulitrici a caldo o a freddo. Dopo la nebulizzazione, sprigiona una forza penetrante attiva che stacca e porta in sospensione lo sporco che può essere poi facilmente risciacquato. La miscela bilanciata dei tensioattivi, combinata con speciali brillantanti, rendono sicuro il lavoro di pulizia, garantendo la brillantezza della superficie lavata, anche lavorando a temperature diverse. È un detergente ad alta biodegradabilità; sopporta diluizioni eccezionali anche in presenza di acque dure, rompe il legame elettrostatico tra sporco atmosferico e carrozzeria con una velocità sorprendente, permettendo così una perfetta pulizia anche con sistemi di lavaggio ultrarapidi. Non serve spugnare né spazzolare, pulisce perfettamente i cerchioni e toglie i moscerini.

AutoFlash. Detergente autolucidante concentrato schiumogeno per il prelavaggio a spruzzo e il lavaggio dove è necessaria una detergenza rapida e una brillantezza a specchio della vernice. Prepara l’auto alla successiva fase di ceratura senza danneggiarne la resa; è usato anche per il prelavaggio di auto, autocarri, cisterne e telonati. Indicato negli autolavaggi a spazzola o manuali, è una miscela concentrata di materie prime di alta qualità, con tensioattivi di origine vegetale che rispettano l’ambiente. Non serve spazzolare e non contiene fosfati.

Chrome. Cera nano-tech autoasciugante per autolavaggio. Conferisce brillantezza e permette la scorrevolezza delle gocce d’acqua ed una solida protezione di tipo molecolare. E’ una speciale composizione idrofobante in grado di filmare tutta l’autovettura con un sottilissimo strato non untuoso Evolux. Detergente concentrato ad altissima resa e biodegradabilità; è dotato di un forte potere sospensivante dello sporco, quindi facilmente risciacquabile e inoltre evita l’asciugatura nella stagione estiva. Indicato per il lavaggio rapido di auto, autocarri, cisterne, teloni, motori, cerchioni, cabine ferroviarie, mezzi navali e cassonetti dell’immondizia; ideale per autolavaggi self, nebulizzatori, impianti automatici e manuali.

Dopo la nebulizzazione, sprigiona una

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forza penetrante superattiva, staccando e portando in sospensione lo sporco, che può quindi essere facilmente risciacquato. Il prodotto anche se lasciato per molto tempo diluito con acqua, non perde la sua forza lavante come i normali detergenti, ma separa il calcio e tutti i componenti presenti nell’acqua usata per la diluizione.

Non serve spugnare né spazzolare.

Magic Autocera Super. Cera lucidante autoasciugante per autolavaggio con protezione molecolare. Prodotto indicato per la brillantezza e la rapida asciugatura delle auto nei lavaggi automatici: si tratta di una speciale composizione idrofobante in grado di filmare tutta l’auto con un sottilissimo strato non untuoso. Conferisce brillantezza e permette la scorrevolezza delle gocce d’acqua con una protezione di tipo molecolare.

Polilega B Extra. Pulitore per cerchioni, pulisce perfettamente incrostazioni e impurità senza l’intervento manuale, è consigliato nei lavaggi automatici perché si può spruzzare anche con nebulizzatori in materiale ferroso. Non contiene acidi né fosfati e non corrode le pavimentazioni in cemento.

Reflex P. Lucidante per autolavaggio. Con Reflex P polish e cera si può lucidare l’auto con impianti automatici di nuova concezione con spazzole in tessuto. È possibile utilizzare il prodotto anche manualmente, nebulizzandolo ed asportandolo con un panno o pelle umida, risciacquando poi leggermente. Grazie ad alcuni particolari componenti crea un effetto riflettente e scivolante e lascia una protezione duratura che resistente ai successivi lavaggi, isolando la vernice dallo sporco Shampoo Neve. Detergente schiumogeno ideato per impianti automatici di lavaggio dotati di arco a neve: è un buon detergente per le spazzole, le mantiene sempre morbide e aumenta la loro durata. Preserva la formazione di calcare nelle tubazioni, migliora il lavaggio e facilita lo scorrimento delle spazzole sull’auto, importante per evitare la rigatura della vernice.

Inoltre, carica negativamente di elettricità statica l’auto migliorando così l’adesione della cera nella successiva asciugatura.

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AUTOLAVAGGI

SEMPRE PIÙ “TAILOR MADE” PER LA PIENA SODDISFAZIONE Ma-Fra, protagonista del car care, investe ingenti risorse in Ricerca e Sviluppo per offrire ai professionisti del carwash innovative soluzioni che contribuiscono a fidelizzare la clientela.

Lo sa il professionista del carwash come l’automobilista meno esperto: utilizzare i prodotti Ma-Fra si traduce in amore e cultura per l’auto. L’azienda milanese offre a entrambi soluzioni e servizi “tailor made” in modo da rendere profondamente soddisfatto sia il proprietario del veicolo opportunamente “trattato”, sia il titolare della stazione di autolavaggio presso il quale si è rivolto, dove senza dubbi ritornerà.

sfare ogni esigenza di lavaggio. L’idea è senz’altro rivoluzionaria e assicura, con un’unica proposta, di ottenere rilevanti risultati per quanto riguarda prestazioni, lucentezza, compatibilità,

sicurezza, ecologia e profumazione.

La gamma è composta da 12 prodotti che includono soluzioni per il prelavaggio, schiumogeni, shampoo spazzole, cere e polish auto altamente

L’occhio vuole la sua parte...

Presentata per la prima volta in occasione della scorsa edizione di Autopromotec, Linea Unika è pensata per i lavaggisti il cui preciso obiettivo consiste nell’offrire alla propria clientela prestazioni di alto livello. I prodotti professionali che compongono la linea Unika sono compatibili tra loro e si possono combinare per formulare svariate soluzioni in modo da soddi-

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“AUTOBENESSERE”, L’APP PER TROVARE L’AUTOLAVAGGIO GIUSTO A ulteriore supporto dell’attività dei gestori degli autolavaggi, Ma-Fra ha presentato la sua App AutoBenessere, all’interno della quale sono inseriti automaticamente tutti gli impianti di carwash e i centri detailing Mafra Point che utilizzano i prodotti dell’azienda, oltre ai relativi distributori: un importante vantaggio in termini di visibilità.

Tramite l’App AutoBenessere, scaricabile gratuitamente da App Store e Google Play, l’automobilista può individuare in modo semplice e veloce l’impianto di autolavaggio o il rivenditore di prodotti Ma-Fra più vicino. Sfiorando lo schermo dello smartphone, si trovano gli esercizi

commerciali ordinati in base alla distanza e all’orario di apertura, preselezionati rispetto alla qualità del servizio. Tramite icone pratiche e facilmente intuibili, AutoBenessere informa l’automobilista se si tratta di uno shop, di un impianto automatico, di un self-service o di un lavaggio professionale a mano. Per trovare l’autolavaggio più in linea con le proprie esigenze, è possibile filtrare i centri anche in base ai servizi disponibili, oppure cliccare direttamente sulla mappa e, grazie al sistema di geolocalizzazione, individuare il centro più vicino. Una volta selezionato l’autolavaggio o il rivenditore, l’App AutoBenessere condurrà l’automobilista a destinazione.

performanti. Tutti i prodotti possono essere utilizzati con dosaggi inferiori a 10 mg per vettura, quindi massimo risultato con minimo investimento.

Si tratta di una collezione di prodotti dagli alti contenuti tecnologici, proposta sul mercato con un ottimo rapporto prezzo/prestazioni. La linea Unika rappresenta tutto il meglio di Ma-Fra, perché con essa si coprono tutte le necessità della stazione di autolavaggio, sia essa dotata di impianto a portale, tunnel o self service.

Nell’ambito dei prodotti polish della gamma Unika, meritano particolare attenzione Mafralux e il nuovo Lotus, due prodotti a elevato valore aggiunto che soddisfano anche il cliente più esigente. Il primo è ideale per autolavaggi con spazzole in tessuto dotati dell’apposito programma lucidante polish. Grazie all’elevato contenuto di Polarlite, esclusiva sostanza sviluppata dai laboratori Ma-Fra, crea sulla carrozzeria uno strato lucidante che esalta le prestazioni delle spazzole di nuova generazione: questo trattamento garantisce una protezione a lunga durata contro gli agenti atmosferici e chimici. Lotus è un polish sigillante che crea una barriera super protettiva, offrendo una lucentezza impareggiabile, un duraturo effetto idrorepellente ed elevate caratteristiche autoasciuganti.

Con la linea Unika di Ma-Fra, non solo prodotti per il professionista, ma anche servizi su misura: dimostrazioni gratuite come anche preventivi dei costi personalizzati, consegna e taratura in loco e cartellonistica, per rendere immediatamente riconoscibile la stazione di autolavaggio che utilizza i prodotti Ma-Fra. L’automobilista, dal canto suo, di “uniko” vedrà il risultato sulla propria vettura in termini di lucentezza, prestazioni e pulizia.

Ma anche l’olfatto conta La vista non è l’unica sfera sensoriale curata da Ma-Fra; c’è anche l’olfatto. Con Ma-Fra Fantasie d’Elisir, l’azienda propone una linea superconcentrata di essenze eleganti e raffinate a lunga persistenza, in grado di rilasciare una “tavolozza” di fragranze davvero impareggiabile. Questi nuovi prodotti, ideali non solo per gli autoveicoli, una volta nebulizzati neutralizzano qualsiasi odore anche sui tessuti della casa e degli ambienti del vivere quotidiano. Grazie all’innovativa formula, l’azione è efficace fino a 72 ore. Tra le sei fragranze della palette olfattiva di “Fantasie d’Elisir”, si tro-

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vano Muschiata-Muschio Bianco con note di bergamotto e gelsomino e fondo di muschio bianco e cedro; Speziata-Oriental Spa a base di rosa e Ylang Ylang e fondo di vaniglia e Patchouli; Floreale-Iris Bloom con iris e Ylang Ylang e fondo di lampone e vaniglia; Fresca e FrizzanteFresh Lime a base di pompelmo e lime, arricchita da note di cuore di gelsomino e gardenia, con fondo di muschio e vaniglia; BalsamicaGreen Forest con note di testa di pino marittimo ed eucalipto, cuore di biancospino e fondo di bergamotto e menta; Marina-Blu Ocean con note marine e ozoniche arricchite da vetiver, bergamotto e ambra.

Elda Frigerio

#LABOCOSMETICA: CONCENTRATO DI TECNOLOGIA, INNOVAZIONE E TRADIZIONE Sempre grazie al frutto dell’intensa attività di Ricerca & Sviluppo, Ma-Fra ha sviluppato #Labocosmetica, una linea di prodotti specifici per il detailing, l’ultima frontiera in termini di cura e passione per l’auto, in grado di ridare vitalità alla carrozzeria, conservandola nel tempo. Si tratta di una gamma completa di prodotti, che racchiude in sé tutto il concentrato della tecnologia e del know-how di oltre 50 anni di Ma-Fra nella “cosmesi per auto”. #Labocosmetica sposa perfettamente la filosofia dell’azienda volta a fornire al mercato prodotti dalla massima semplicità di utilizzo che, allo stesso tempo, facilitino il lavoro dei professionisti. La linea è composta da 16 referenze: dai prodotti speciali per il prelavaggio e lo shampoo ai decontaminanti, dalle cere protettive e sigillanti di nuova

generazione ai prodotti per la cura delle plastiche, fino agli evidenziatori di swirl.

Per offrire ai detailer un servizio ancora più completo, inoltre, Ma-Fra ha introdotto all’interno della gamma attrezzature, strumenti e accessori specifici, quali lucidatrici, polish, panni in microfibra, lampade di ispezione e molto altro ancora.

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www.kaercher.it

PROSSIMA FERMATA: ASPIRAZIONE �� ����� ������������� �� �� ������ ����������� � ������� Design innovativo e accattivante. Nuove caratteristiche tecniche come il sistema Tact per la pulizia automatica del filtro, che consente un‘aspirazione potente. Un nuovo tubo d‘aspirazione con anima in fibra di carbonio, che permette di minimizzare il contatto col terreno. Si garantisce così minore usura e si evita il trasporto di sporcizia nell‘abitacolo. Una bocchetta con ugello ergonomico per aspirare anche negli spazi più difficili da raggiungere.

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AUTOLAVAGGI

IMPIANTo PILOTA o IMPIANTo MODELLO? La stazione di lavaggio allestita da Mix a Casale Monferrato vuole essere una “vetrina” delle eccellenze dell’azienda, ma anche un valido banco di prova per possibili evoluzioni.

Mai fermarsi, ma continuare a evolvere. Vecchia regola valida in tutti gli ambiti e gli autolavaggi non fanno certo eccezione. Così ci spiega questo impianto della società Micase Giancarlo Manzan, Responsabile del servizio tecnico Mix: “È un po’ la nostra sala prove, dove testeremo le nostre novità e tutti gli sviluppi, in pratica diventerà il quarto dei nostri showroom. Anche perché è un impianto di ultima generazione e dispone di tutti gli aggiornamenti, e successivamente tutti gli upgrade saranno installati qui per vedere prima come funzionano sul campo”. A questo aggiungiamo

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che si trova a Casale Monferrato, città nelle vicinanze della sede Mix. “La principale peculiarità di questo impianto – prosegue Manzan – è quella di essere già predisposto per il collegamento con l’Agenzia delle Entrate, quindi quando entrerà in vigore la legge saremo già pronti. Ogni apparecchiatura, sia la pulsantiera sia gli aspiratori e la lavatappeti e così come l’accettatore del portale sono già collegati in rete per trasmettere i dati all’Agenzia: in sala tecnica c’è un computer dove sono raccolti e raggruppati e poi da lì smistati all’Agenzia delle Entrate, perché ciascuno ha un suo

indirizzo dedicato. Per cui si comunica che l’aspiratore n.5 ha incassato tot, la lavatappeti n.3 tot e via così per tutte le macchine. La frequenza di trasmissione sarà impostata esattamente sulla base di quello che richiederà l’Agenzia, attualmente non sono in grado di dire se si sceglierà la cadenza settimanale o mensile, in ogni caso la stazione è già pronta e va solo programmata; va da se che questa soluzione consente al gestore di inviare i dati in automatico, senza essere obbligato a demandare a terzi questa incombenza e senza il rischio di dimenticarsi di farlo incorrendo in sanzioni”.

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Piste per auto, moto e bici “Le piste sono a sei programmi classichi – spiega Manzan –, con la particolarità della “modalità moto”, cioè abbiamo inserito un programma specifico a salvaguardia delle moto.

I bikers potranno scegliere solo tre programmi: il pulsante superiore si illumina di verde quando il motociclista posiziona la moto, inserisce il suo credito e schiaccia la mappatura moto. Così facendo viene attivato il “pulsante due” che è il prelavaggio acqua calda, dove viene utilizzato uno shampoo meno aggressivo rispetto a quello per le auto, poi c’è il risciacquo e il risciacquo senza aloni; il lavaggio con spazzola è escluso. Questi tre pro-

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grammi funzionano in media pressione, cioè se normalmente vengono utilizzati 100 bar, qui siamo a 70 bar perché la moto è più delicata e, soprattutto le sempre più diffuse moto d’epoca, possono soffrire di infiltrazioni d’acqua nei carter e non riuscire più a ripartire, lo stesso può accadere con la strumentazione o i comandi sul manubrio di tutte quante. Il risultato di lavaggio è comunque garantito, perché basta avvicinare un po’ di più la lancia, senza ovviamente insistere sulle parti sensibili: con meno pressione ci sono minori probabilità che l’acqua raggiunga le parti elettriche.

Per i motociclisti è previsto anche un gancio per appendere uno zainetto, il giubbotto e il casco.

Altra novità è un accessorio che serve

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per reggere in piedi le bici: se la moto ha il cavalletto ed è stabile, la bicicletta se anche ne fosse dotata con il getto potrebbe cadere, mentre è sconsigliabile lavarla sdraiata a terra dove c’è sporco, con questo accessorio che la tiene in equilibrio, non si schizza di nuovo lo sporco sulla bici e si lavora meglio e più comodamente”.

C’è anche il portale Pulse 2S “L’ormai immancabile portale è un Pulse 2S full optional – prosegue Manzan –. In questo momento lo stiamo testando per la fluidità di lavaggio, in pratica questo portale ha molti meno fermi macchina in funzione della pressione della spazzola e dell’asciugatura quando segue la vettura. Quindi durante la passata subisce un rallenta-

mento ma non uno stop, la sua azione è più fluida e questo migliora anche il tempo di lavaggio che è minore. Molte parti sono di acciaio inox e sicuramente aumentano la durata del portale, mentre il potere lavante è quello che conosciamo, cioè ottimo, come si può notare da questa auto dove i moscerini sono spariti”.

Il portale Pulse 2S è stato progettato e costruito da Mix con l’obiettivo di fronteggiare un mercato in continua evoluzione sul piano della competitività qualitativa ed economica. La struttura è compatta, robusta, completamente ispezionabile, dall’aspetto moderno, progettata ben sapendo qual è l’ambiente in cui si troverà a operare. Queste le principali caratteristiche di Pulse 2S: design moderno, larghezza di la5/2017

vaggio estesa, struttura zincata a caldo e viti in acciaio inox, lavaruote con inclinazione regolabile, distribuzione ottimizzata del prodotto speciale per il lavaggio dei cerchioni, programma specifico per gli insetti, alta pressione laterale rotante e oscillante, dispositivo di controllo della pressione e sicurezza delle spazzole per i gancio traino e i “bullbar”, asciugatura orizzontale di acciaio inox con deflettore a tre posizioni, asciugatura verticale ottimizzata per direzionare con maggiore precisione l’aria, binari a profilo speciale per un’installazione facilitata, interfaccia di comando con pannello di programmazione tattile, nuove Spazzole MixFoam appositamente progettate per i veicoli nuovi.

Massimo Cicalini

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PIAZZALE

L’AUTOLAVAGGIO IO LO VEDO COSÌ Alfredo Deluca, titolare di AD Produzione, parla delle macchine che “sono andate” meglio in fiera, ma anche di alcuni accorgimenti per migliorarne la resa sul piazzale.

AD Produzione non ha certo bisogno di presentazioni, tra i leader nell’ambito degli accessori per il piazzale, dagli aspirapolvere alle lavainterni, le sue colonnine sono una dotazione indispensabile per ogni area di servizio dedicata alla pulizia dell’auto.

Proprio per questo una chiacchierata con Alfredo Deluca, titolare di AD Produzione, è molto interessante per capire dalla sua testimonianza quali sono le macchine che sono state maggiormente al centro dell’attenzione all’Autopromotec e carpire alcuni segreti per sfruttarne tutte le potenzialità.

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L’importante è la posizione “Una delle macchine che sta riscuotendo sempre più successo è la Pannomatic”. – racconta Deluca – “Abbiamo avuto tante richieste, è una macchina molto gettonata perché dà un servizio, non fa vendere la bomboletta, ma fa comunque guadagnare bene, anzi a parità di prodotto chimico è molto remunerativa per il gestore. Noi dobbiamo continuare a pensare che i piazzali degli autolavaggi sono un po’ come i supermercati e al supermercato devi trovare di tutto: la pizza pronta, ma anche la pasta per fare la pizza. Oggi la Pannomatic è la pizza pronta per la gente che ha fretta. Certo, l’automobilista può arrivare con le sue bombolette o comprarle sull’impianto, ma c’è anche chi ha fretta e magari ha bisogno di dare una pulita ai vetri e una passata all’esterno. Io li chiamo “gente veloce”: non gli importa di spendere un euro, se devono pulire il vetro mettono un gettone, due gettoni, puliscono e se ne vanno, li vedi da come agiscono.

Tornando al “supermercato”, è fondamentale che ci siano questi prodotti perché portano i clienti ad acquistare e utilizzare anche altro: l’importante è che siano messi al posto giusto. Questo è fondamentale anche per le macchine nel piazzale dell’autolavaggio: non possiamo metterle come capita perché altrimenti non vengono utilizzate. Se sbagli il posizionamento su dieci possibili clienti forse uno ci va, mentre se la metti al posto giusto su dieci magari sette o otto la usano, perché sono tutti accessori che servono per la pulizia dell’auto. Facciamo l’esempio della colonnina profumo: ha avuto un grande successo perché abbiamo chiesto a tutti i gestori di installarla a fianco dell’aspirapolvere, avevamo infatti verificato per

esperienze passate che nessuno sposta l’auto per andare a mettere il profumo e infatti poi abbiamo realizzato l’aspirapolvere con l’aggiunta dell’erogatore profumo.

La Pannomatic può anche stare a 15 o più metri dall’auto, perché serve più clienti contemporaneamente, ma se la macchina deve essere utilizzata direttamente sull’auto, come l’erogatore di profumo, deve essere collocata dove si posiziona l’auto, vicino all’aspirapolvere perché altrimenti la gente non si sposta.

Altre macchine possono invece avere volutamente una collocazione diversa, come la lavasedili che, secondo me, ha la necessità di avere un piazzale dedicato, perché ha un ciclo di utilizzo più lungo e l’automobilista può lavorare comodamente senza subire la pressione di coloro che devono utilizzare le altre macchine. Del resto per lavare i sedili ci vuole tempo e... gettoni.

Per il gonfiagomme si può fare la postazione che noi chiamiamo pitstop: hai lavato l’auto e stai uscendo dal piazzale,

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non tanto per l’autonomia della macchina ma per lo spazio da percorrere per raggiungerla. Quindi, se l’impianto è grande, una è poca. Di solito si inizia con una e poi si mette la seconda, che è anche quello che noi consigliamo. Pannomatic garantisce un ottimo margine di guadagno distribuendo un panno imbevuto di prodotto per cruscotti, fascioni, detergente vetri/multiuso, questi sono i quattro programmi e il panno è sempre in “tessuto non tessuto” Sontara della Dupont, una garanzia in più. A proposito delle Pannomatic vendute all’Autopromotec, voglio chiedere scusa ad alcuni clienti perché abbiamo avuto dei ritardi con le consegne.

Un altro prodotto che è piaciuto molto, in Italia e all’estero, è la Sanificante Caschi, abbiamo avuto parecchie richieste. È una proposta nuova ed è quindi comprensibile che i clienti siano stati un po’ titubanti all’inizio, ma credo che da qui all’anno prossimo entrerà nella mentalità della gente e ha

in un angolo vedi un bel cartello “Gonfia Gomme” e fai anche questo ulteriore controllo. Sarebbe utile anche ricordare all’automobilista che le gomme con la pressione corretta durano di più, si risparmia e si viaggia più sicuri. Meglio quindi investire un euro per avere sempre la pressione corretta; sì corretta, perché con AD Produzione le gomme sono gonfiate alla giusta pressione: utilizziamo manometri certificati come prevede la Legge europea; siamo quasi gli unici ad averli, è bene ricordarlo”.

Un centro di servizi “L’autolavaggio non è più solo il posto dove si lava l’auto, ma è diventato un vero e proprio centro di servizi”. – prosegue Deluca – “Il lavaggista o il gestore dell’area di servizio mette a disposizione del cliente, tramite un noleggio che dura solo pochi minuti, dei servizi che a casa l’automobilista non può avere. Così è un po’ per tutte le nostre macchine e la Pannomatic rientra in un prodotto per una “clientela veloce”. Per un impianto ne può bastare una, ma dipende dalle dimensioni del piazzale, 5/2017

sicuramente le potenzialità per fare dei bei numeri. La macchina viene utilizzata dai motociclisti che la usano per igienizzare il casco: elimina muffe, funghi e batteri responsabili di cattivi odori, pruriti, forfora e irritazione alla cute. Il casco viene irrorato dal prodotto igienizzante sotto forma di una nebbiolina secca e lieve che non bagna l’imbottitura del casco, pertanto una volta effettuato il trattamento il motociclista può indossarlo immediatamente. Non è trascurato neppure l’aspetto scenografico, perché il trattamento è accompagnato da una serie di luci che cambiano a seconda della fase e il casco è appoggiato su un supporto morbido che evita che la superfice si danneggi, infatti è noto quanto i motociclisti tengano al loro casco, visti anche i costi di certi modelli. La macchina ci ha dato buone soddisfazioni. L’aspirapolvere con il filtro autopulente è la macchina che ci ha reso famosi ed è un’altra di quelle che continuano a fare da traino, anch’essa è stata molto richiesta in fiera e per AD Promozione come numeri di fatturato è sempre la leader in assoluto”.

“Abbiamo in previsione delle novità – conclude Deluca – e nel cassetto abbiamo già parecchi progetti da sviluppare, l’anno prossimo se ne comincerà a vedere qualcuno. Si tratta di nuove macchine con le stesse applicazioni ma con un overdrive, una marcia in più, perché altrimenti non avrebbero senso e poi ci saranno delle macchine totalmente nuove”.

Massimo Cicalini

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PIAZZALE

SISTEMI PIÙ SEMPLICI BUSINESS PIÙ GRANDE Fare carburante è più semplice con smartOPT e il cliente se ne accorge subito con importanti ricadute sul fatturato finale.

Questa la semplice ricetta di Fortech.

Negli ultimi anni l’espressione che ha accompagnato gran parte delle innovazioni tecnologiche è stata “user-experience”. L’esperienza che l’utente fa su un sito, una App o utilizzando un device elettronico deve essere piacevole, intuitiva, in altre parole “friendly”. Per Fortech la cura della “user-experience” nei suoi terminali è al centro della progettazione, perché sa che questo si traduce in maggior soddisfazione per chi fa carburante e quindi maggiori opportunità di business per la stazione di servizio. Tutta la linea smart (smartOPT, smartWASH, smartPOS) è stata ideata tenendo fortemente in considerazione questo livello. Scopriamo in questa intervista con Massimo Banci, Direttore commerciale di Fortech, quali sono i suoi pregi e vantaggi.

identico a quello che gli utenti sono abituati ad avere con gli strumenti che utilizzano tutti i giorni, come smartphone e tablet. Inoltre il rilevatore di presenza permette al terminale di attivare subito un “contatto” con l’utente, comunicando con lui attraverso una serie di messaggi audio (diffusi grazie alle casse e al monitor multimediale).

Provate a immaginare quanto può essere utile, anche per chi ha problemi di vista o di lettura, poter avere le indicazioni su come fare rifornimento anche attraverso l’audio!

AdS. Come funziona l’interfaccia?

Banci. Il team Ricerca e Sviluppo Fortech ha progettato un’interfaccia chiara, capace di guidare l’utente in modo veloce e immediato. Per essere certa della qualità e dell’efficacia dell’interfaccia l’azienda ha inoltre realizzato numerosi test di verifica dell’usabilità. L’obiettivo? Realizzare un percorso utente perfettamente ottimizzato e dare quindi ai propri clienti un prodotto in linea con il contesto tecnologico attuale e avanzato rispetto al settore.

Dalla forma dei pulsanti, al colore e alla

AdS. Con smartOPT l’esperienza è migliore?

Banci. Ci potete scommettere. Con il suo monitor Full touch di 12”, smartOPT consente a chi fa carburante di utilizzare tutto lo schermo invece che le sole aree laterali (come avviene invece nella maggior parte dei terminali).

L’area touch, estesa a tutta la superfice, rende il contatto con lo strumento

Interfaccia smartOPT

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grandezza delle scritte: tutto è stato studiato per far sì che l’utente di rifornisca nel modo più rapido ed efficiente.

AdS. Ci sono altre funzioni che migliorano la “user-experience”?

Banci. Per venire incontro alle esigenze di tutti gli utenti, lo smartOPT “parla” cinque lingue (italiano, inglese, tedesco, spagnolo e francese) sia nell’interfaccia video sia attraverso messaggi audio. Inoltre sono disponibili diverse funzioni che ne agevolano l’utilizzo come il pulsante “info” che permette di capire graficamente cosa

si deve fare e la funzione “Contatta Assistenza” che permette di avere assistenza vocale direttamente da un operatore Fortech.

AdS. Ci sono benefici anche per il gestore?

Banci. Lo smartOPT viene costantemente aggiornato per rispondere alle necessità di tutti coloro che lo utilizzano, dal gestore al cliente finale. Per il gestore è un vero valore aggiunto in quanto, direttamente dal terminale, può controllare i report, può verificare eventuali anomalie del piazzale,

smartOPT monofronte 5/2017

può cambiare i prezzi dei carburanti, bruciare eventuali codici e non ultima, pubblicare video o campagne di marketing per far accrescere la sua clientela. Il terminale, quando coperto dal servizio di helpdesk e teleaggiornamento si aggiorna autonomamente migliorando le sue funzionalità e introducendone sempre delle nuove. In definitiva lo smartOPT è uno strumento completo, unico nel suo genere, pensato e costruito per gestire il piazzale in completa autonomia.

Nicola Polidoro

smartOPT bifronte

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PIAZZALE

PREVENZIONE E RIDUZIONE DEI RISCHI AMBIENTALI Abbiamo intervistato Maurizio Mercurio, Amministratore delegato di Mares, per approfondire con lui l’offerta della sua azienda per il settore petrolifero, dalla formazione alla protezione dell’ambiente.

Esperienza, responsabilità e innovazione sono i valori della rinnovata Mares Srl. Azienda che, partendo dalla costruzione e manutenzione della rete di distribuzione di carburanti, si è evoluta negli anni focalizzandosi sui settori ambiente e formazione. Abbiamo intervistato Maurizio Mercurio, Amministratore de-

legato di Mares, proprio per approfondire le tappe di questa evoluzione.

“Il settore della formazione alle aziende, che abbiamo chiamato ForMares, è la nostra ultima sfida che nasce dalla capitalizzazione dell’esperienza di 20 anni di attività nel settore petrolifero – spiega Mercurio –. Piani di formazione in am-

bito Sicurezza, Salute e Ambiente a cura di professionisti Mares con consolidata esperienza ed esperti del settore. Una formazione pratica e dinamica, fatta da chi opera quotidianamente sul campo, studiata sulle esigenze delle aziende che affianchiamo con percorsi che mirano a sviluppare e consolidare le “competenze distintive” del proprio management.

Con il Settore Protezione Ambiente, invece ci occupiamo già dal 2009 di servizi di ingegneria ambientale e progetti gestionali in materia di caratterizzazione, monitoraggio di terreni e falde, bonifiche e ripristino di siti contaminati. Siamo iscritti all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali per la bonifica di siti contaminati e gestione dei rifiuti e operiamo sull’intero territorio nazionale con un servizio di Pronto Intervento attivo h24.

AdS. Quali sono i vostri punti di forza?

Mercurio. Innanzitutto siamo presenti su tutto il territorio nazionale, possiamo contare sulla competenza ed esperienza di un team di circa 90 tra ingegneri e geologi e operiamo nella piena conformità alle normative di settore. Inoltre, garantiamo una comprovata affidabilità sugli aspetti ambientali: la nostra attività è ottimizzata alle esigenze del cliente finale. Infine, puntiamo molto sulla ricerca dell’innovazione e sullo sviluppo di partnership strategiche. Tutte scelte che ci qualificano tra i leader del settore.

AdS. Cosa intende per partnership strategiche? Ci fa un esempio?

Mercurio. Recentemente abbiamo stipulato un accordo di partnership per il mercato italiano con il gruppo multinazionale Fugro Germany Land GMBH, azienda che opera a livello mondiale nel settore petrolchimico nell’analisi di terreni e superfici marine contaminate da elementi inquinanti.

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AdS. Che tipo di ritorno si aspetta da questa collaborazione?

Mercurio. Un’ulteriore crescita grazie all’utilizzo di tecnologie innovative e un potenziamento dei nostri servizi di consulenza e di ingegneria ambientale. Mi riferisco, in particolare, al MIP (Membrane Interface Probe), una tecnologia indicata per eseguire le analisi preliminari, come “due diligence” ambientali per il rifacimento o lo smantellamento di un impianto di distribuzione di carburante, di un sito industriale o di un immobile, che richieda una conoscenza della struttura del sottosuolo. Vogliamo, inoltre, offrire al cliente un supporto professionale ed efficace nella gestione dei procedimenti amministrativi e degli adempimenti normativi di settore, oltre che nella realizzazione del Piano della caratterizzazione, analisi di rischio sanitario e ambientale, progetto di bonifica e piano di collaudo della bonifica.

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AdS. Può spiegare come funziona la nuova tecnologia del MIP? Mercurio. Il MIP è una tecnologia d’indagine in grado di definire lo stato di contaminazione del sottosuolo di un sito con un’altissima definizione. I suoi punti di forza sono due: innanzitutto il fatto che non occorre fare dei carotaggi per esaminare il terreno e non ci sono campioni di terreno da smaltire. Il secondo vantaggio è la velocità di esecuzione dell’indagine, che consente di ottenere dei risultati analitici in tempo reale durante le operazioni sul campo.

La sonda MIP, infatti, è dotata di una punta da 1,5” con cui penetrare nel terreno e di una membrana che viene riscaldata favorendo il passaggio allo stato gassoso dei contaminanti. Attraverso la membrana i contaminanti vengono catturati e trasportati alla stazione mobile di analisi all’interno del vettore. Qui viene fornita, in tempo reale, una rappresentazione grafica della distribuzione dei contaminanti in 2D e 3D all’interno del volume investigato.

Questo garantisce una grande versatilità e limitato ingombro dei mezzi d’opera e, soprattutto, la mancata produzione di rifiuti da smaltire.

Oggi, la valorizzazione del territorio, la conoscenza dei rischi ambientali e naturali e, in definitiva, la sostenibilità ambientale sono argomenti di grande interesse. Il nostro futuro dipende dall’ambiente in cui viviamo e, per preservarlo, è fondamentale lavorare sulla prevenzione e la riduzione dei rischi ambientali.

Nicola Polidoro

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PIAZZALE

SOLUZIONI INNOVATIVE PER SEMPLIFICARE LA VITA DEI GESTORI Mark presenta Link App, un’applicazione sviluppata per l’invio telematico dei corrispettivi che permette il censimento delle apparecchiature direttamente dall’applicazione. E non è tutto...

Chi conosce Mark, e ha sperimentato i suoi prodotti, sa bene che l’azienda veronese si distingue per una qualità che non si limita a delle ottime prestazioni, ma si pone come obiettivo la semplicità d’uso e un’estrema affidabilità. Ad accompagnare ottimi prodotti non possono mancare, ovviamente, dei servizi tecnici e commerciali adeguati. Con questa filosofia progettuale e produttiva, Mark intende aiutare il gestore a ridurre i costi d’esercizio e i tempi d’intervento in modo che possa ottenere il massimo profitto dal proprio impianto. Una volontà che si è manifestata con chiarezza anche in occasione della recente Autopromotec di Rimini, in cui Mark ha presentato le sue ultime creazioni.

LinkApp, nessun problema con i corrispettivi Com’è noto, dal primo di Gennaio 2018 scatta l’obbligo dell’invio telematico dei corrispettivi “per tutti gli apparecchi che effettuano cessione di beni o servizi con contante o carta di credito” (decreto legislativo n. 127/2015 e successivo provvedimento n. 61936). I gestori di impianti in cui siano presenti cambiagettoni, ricariche dei cashless, starter dei portali, distributori automatici e qualsiasi altra macchina che incassi denaro (reale o virtuale che sia) devono dunque adeguarsi per tempo.

LinkApp è un’applicazione per smartphone con sistema operativo Android che aiuta il gestore in questo nuovo compito. Una volta registrati sul sito dell’Agenzia delle Entrate seguendo l’apposita procedura, con LinkApp, tutto diventa più semplice, rapido e sicuro: oltre a trasmettere i dati relativi agli incassi, LinkApp permette di censire in modo semplice l’apparecchio ed anche gestire gli eventi (guasti, ritiri, sostituzioni, messa fuori servizio degli apparecchi) direttamente dall’app, senza la

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necessità di accedere con un browser al sito dell’Agenzia delle Entrate.

LinkApp è intuitiva, affidabile e semplice. Una volta selezionata la macchina, selezionando la matricola o semplicemente rilevando il codice a barre, è sufficiente digitare il dettaglio dell’incasso, l’app controlla che i dati siano completi e li trasmette all’Agenzia delle Entrate, poi dà conferma che la trasmissione è andata a buon fine.

Non c’è campo? Niente paura: LinkApp mantiene tutti i dati in memoria e riprende la trasmissione non appena il segnale ritorna. LinkApp dispone anche di accesso a una piattaforma cloud, dove il gestore trova lo storico di tutte le operazioni effettuate, può compiere ricerche e analisi o consultare statistiche.

Per i meno esperti d’informatica, ma soprattutto per chi non ha tempo da perdere, LinkApp è un’ottima soluzione anche perché Mark ha corredato la sua applicazione con un servizio di consulenza che mette a disposizione la vasta mole d’informazioni raccolte in fase di progetto: un team di specialisti è pronto a rispondere alle numerose domande che si sentono in giro. Molti si chiedono, ad esempio, se la dichiarazione telematica dei corrispettivi sia obbligatoria per tutti gli apparecchi.

“Non è così – chiarisce Marco Mion, 5/2017

CEO di Mark che ha curato in prima persona i rapporti con l’Agenzia delle Entrate – l’obbligo riguarda solo le macchine che effettuano vendite di beni o servizi incassando denaro contante o eseguendo la transizione con carta di credito o bancomat; quelle che utilizzano gettoni, cashless e chiavi elettroniche sono esenti. Sono esclusi anche i cambiamonete perché eseguono solo un cambio di contante alla pari e quindi non una vendita”. Per una consulenza online è disponibile l’indirizzo e-mail “corrispettivi@Markitaly.com”.

Sherlock, iper-ammortamento ma non solo È un peccato che l’interesse dimostrato da molti lavaggisti per Sherlock, la nuova piattaforma IoT di Mark, si stia concentrando prevalentemente sulla possibilità che essa offre di accedere alle agevolazioni previste dalla legge denominata “Industria 4.0”. Non si può negare che un super-ammortamento al 250% sia un’opportunità allettante ma non è solo questo il vantaggio che Sherlock offre ai suoi utilizzatori. “Forse non siamo ancora riusciti a comunicare – afferma ancora Marco Mion – che Sherlock non è un banale collegamento informatico per scaricare i dati contabili dalle apparecchiature automatiche, bensì un

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sistema fortemente innovativo, pratico e conveniente per la gestione integrata degli impianti”.

In effetti, bisogna dire che Mark non ha lesinato energie e investimenti per realizzare questa soluzione, e ci crede molto. D’altra parte, l’Internet delle Cose (IoT) è il futuro con il quale, in parte, stiamo già convivendo. Basti pensare ai device interconnessi ormai consueti: elettrodomestici, automobili, cellulari... che, proprio grazie alla IoT, ci forniscono prestazioni e servizi di qualità sempre crescente e dai costi sempre più bassi.

Per quanto riguarda gli autolavaggi, le macchine Mark equipaggiate con Sherlock garantiscono al gestore una marcia in più rispetto ai concorrenti: costi di esercizio ridotti, servizi evoluti e personalizzati, nuove opportunità di Marketing. Sherlock è sicuro e affidabile (si avvale delle collaudatissime piattaforme ThingWorx e Azure di Microsoft) e connette tutte le apparecchiature dell’impianto in un ecosistema tecnologico intelligente. Le macchine dialogano con il gestore in tempo reale e in modo interattivo. Attraverso lo smartphone è possibile scaricare ed elaborare una miriade di dati, contabili e tecnici, in modo sicuro e riservato. Così il gestore dispone in tempo reale di tutta la gestione documentale e dei valori economici (globali e suddivisi per singola macchina). “Inoltre – ci tiene a sottolineare Marco Mion – Sherlock dà la possibilità di interagire con le macchine via smartphone. Riavviare le casse, erogare un resto, attivare un’apparecchiatura, erogare gettoni, chiavi o card? Si può fare all’istante senza muoversi dal luogo in cui ci si trova. Una bella comodità direi!” Senza dimenticare, ricordiamo noi, l’iper-ammortamento. Tutti i prodotti Mark della serie TOP sono già predisposti per l’implementazione di Sherlock.

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Phoenix e Polaris, gemelli diversi La leadership di Mark si evidenzia anche nei due nuovi prodotti presentati all’Autopromotec: uno starter e un cambiamonete. Macchine “gemelle” che non condividono solo il design avveniristico. Il mobile completamente coibentato assicura una barriera efficace contro il freddo, l’umidità e il calore. Interessanti anche le innovative chiusure a serratura rotante e l’illuminazione a led del frontale e del vano recupero monete. Numerose le opzioni disponibili per configurare le macchine secondo le proprie esigenze: erogatori di monete e banconote per il resto, erogatore di chiave o card, la stampante per lo scontrino e la contabilità, il lettore di carte di credito, il modem gsm e la rete Ethernet per l’in-

vio di allarmi e dati contabili. È perfino possibile installare lettori chiave o card di altri produttori.

Phoenix, lo starter, può essere equipaggiato con il nuovo sistema cashless MF3 con tecnologia Mifare, in grado di leggere indifferentemente chiave e card conservando la possibilità di gestire prezzi differenziati per fascia oraria, per giorno della settimana e per tipologia di veicolo, nonché bonus e tanto altro.

Polaris, il cambiamonete, può ospitare due erogatori gettone/moneta o il lettore di banconote e accettatore moneta; inoltre, può erogare chiavi o card, accettare e ricaricare qualsiasi tipo di chiave cashless, oltre alle chiavi Mark, integrandosi così con tutte le attrezzature presenti sul piazzale.

Paola Sala

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EVENTI

“FORMAZIONE E INFORMAZIONE” I CONVEGNI DI OIL&NONOIL Prosegue alacremente la definizione del programma di “Formazione e informazione” che affianca Oil&nonoil, in programma l’11 e 12 ottobre al Palazzo dei Congressi di Roma.

La trasformazione della rete e i suoi attori, vecchi e nuovi, della filiera distributiva saranno al centro di convegni, seminari e workshop che si terranno nell’ambito della 12a edizione di Oil&nonoil, nel Palazzo dei Congressi di Roma.

La “transizione” ha attraversato l’assemblea dell’Unione Petrolifera e quella di Assopetroli, a testimoniare come le compagnie petrolifere e i privati condividano l’idea che il settore della distribuzione dei carburanti sia nel pieno di un passaggio epocale, sotto la spinta dell’automazione e della compatibilità ambientale.

I convegni e gli eventi collaterali in programma, pur guardando ai futuri orizzonti, si porranno soprattutto l’obiettivo di fotografare il presente e di leggere gli eventi anche alla luce delle passate trasformazioni. Al convegno di apertura (mercoledì 11 ottobre alle ore 10.00) è assegnato proprio questo compito: analizzare i mutamenti degli ultimi dieci anni, descrivere i protagonisti della fase attuale e fornire agli imprenditori ipotesi e indicazioni su quali potranno essere le forme distributive del futuro.

Tra i partecipanti, le grandi associazioni del settore, i dirigenti del Ministero dello Sviluppo Economico e un rappresentante delle Regioni. La mobilità con carburanti alternativi sarà al centro di altri appuntamenti, in particolare di quello organizzato da Assogasliquidi centrato sul GNL. Al metano per autotrazione sarà dedicata anche una tavola rotonda in cui associazioni ed esperti analizzeranno il calo delle vendite di auto alimentate 5/2017

a metano e le ripercussioni negative sull’erogato, anche quello in discesa. Una crisi che giunge proprio quando, dopo anni di sforzi, la rete distributiva sta raggiungendo dimensioni accettabili, coprendo una buona parte del territorio nazionale.

L’Associazione nazionale dell’industria meccanica (Anima) dedicherà uno specifico convegno alla transizione generata dall’automazione e dalle nuove tecnologie. Restano poi da segnalare gli appuntamenti dedicati all’ ”Evoluzione della distribuzione dei carburanti” che si articoleranno in diversi incontri: la presentazione di uno studio dell’Università Luiss, un’analisi sui nuovi piccoli e grandi retisti e un incontro, promosso dalle associazioni dei gestori, sulla “nuova” contrattazione. Il programma di “Formazione e informazione” si completerà gradualmente con i vari workshop organizzati dalle aziende espositrici per presentare le novità tecnologiche e approfondire le questioni normative.

Nicola Polidoro

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news novità news novità CON ARBRE MAGIQUE E MY CAR, TAVOLA SPA PENSA AGLI AUTOMOBILISTI... E AGLI SHOP Le vacanze potrebbero non essere finite grazie al famoso profumino a forma di alberello distribuito da Tavola Spa, che presenta tre nuove profumazioni della linea Arbre Magique Mediterraneo abbinate al concorso “Vinci e parti per le vacanze”.

Si potrà così vincere un weekend in una meta turistica d’eccellenza, oltre a tantissime Polaroid Snap utili per salvare tutti i bei ricordi della vacanza. Le tre nuove profumazioni (prezzo consigliato 1,75 euro) sono: Agrumi di Capri, giallo brillante, dalla fragranza avvolgente capace di rievocare il profumo intenso degli agrumi maturati al sole; Brezza di Mykonos, color verde acqua marina, ricorda le sponde cristalline dell’affascinante arcipelago delle Cicladi; Ibiza Cocktail, arancione come il sole che illumina la magica isola spagnola, saprà regalare tutto il divertimento e la spensieratezza di un’estate in riva al mare. Per partecipare al concorso basterà caricare i propri dati e quelli dello scontrino o della fattura (per gli acquisti su japal.it) sul minisito dedicato www.arbremagique.it/concorso-mediterraneo per tentare la fortuna e aggiudicarsi subito una delle Polaroid Snap, la fotocamera in grado di stampare istantaneamente le foto scattate senza usare inchiostro, in palio ogni settimana. Invece, entro il 15 ottobre 2017 sarà estratto il fortunato vincitore dello splendido viaggio in un’isola a scelta tra Capri, Mykonos e Ibiza.

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Sempre utile in auto e quindi ottimo anche per incrementare il fatturato degli shop è pure il panno My Car Easy Clean (prezzo consigliato 3,50 euro), indispensabile per curare l’esterno della vettura, con uno dei due lati perfetto per poter stendere cere specifiche per la carrozzeria. Per mantenere il parabrezza pulito è invece ottimo l’utilizzo di My Car Lavavetro Concentrato (formato 50 + 50 ml, prezzo consigliato 1,57 euro), il detergente per vaschette in grado di eliminare facilmente tracce di insetti, unto e residui incombusti dei veicoli. Infine, per una pulizia più profonda, sarà utile My Car Pulitore Rapido Senza Risciacquo (formato 375 ml, prezzo consigliato 6,86 euro) che permette di rimuovere con facilità lo sporco più ostinato da tutte le superfici dell’auto, esterne e interne.

Arbre Magique e My Car sono marchi registrati

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news novità news novità LUBRIFICANTE OEM SPECIFIC 0W30 MS-BHDI BY CHAMPION Champion, brand di riferimento nel settore della lubrificazione, propone il lubrificante Champion OEM Specific 0W30 MSBHDI, un lubrificante 100% sintetico basato su oli base di alta qualità accuratamente selezionati. Grazie alla sua bassa viscosità e alla eccezionale fluidità, questo lubrificante riduce l’usura e assicura una totale protezione del motore, garantendo ridotte emissioni di CO2, risparmio di carburante e avviamenti eccellenti, anche in presenza di temperature estremamente basse. Inoltre, un pacchetto ottimizzato di additivi riduce la fuliggine e i depositi mantenendo pulito il motore, a tutto vantaggio della sua efficienza.

Champion OEM Specific 0W30 MS-BHDI rispetta i requisiti della specifica ACEA C21, può quindi essere utilizzato su tutti i propulsori che richiedono questo standard e ha ottenuto l’approvazione da parte del Gruppo PSA (per le vetture a marchio Peugeot, Citroën e DS) e può essere impiegato con tutte le vetture su cui è installato tale motore, tra queste, anche i modelli del Gruppo FCA, quindi Alfa Romeo, Fiat, Lancia, Jeep e poi Honda, Hyundai, Kia, Mitsubishi, Subaru, Suzuki e Toyota. I lubrificanti a marchio Champion di Wolf Oil Corporation sono distribuiti in esclusiva per l’Italia dalle aziende CDR di Torino e Lubriservice di Roma.

ALL’ITALIA LA PRESIDENZA DI AEGPL, L’ASSOCIAZIONE EUROPEA DEL GPL Un italiano è stato eletto alla Presidenza di AEGPL, l’organizzazione europea che riunisce le associazioni nazionali di GPL, rappresentative delle imprese impegnate nella fornitura e distribuzione di GPL e di quelle che costruiscono attrezzature e impianti.

Si tratta di Francesco Franchi, numero uno di Assogasliquidi, l’Associazione di Federchimica che rappresenta le imprese italiane del comparto distribuzione gas liquefatti (GPL e GNL) per uso combustione e autotrazione. L’elezione è avvenuta nell’ambito del Congresso annuale AEGPL, a Lisbona in Portogallo ed è la prima volta che viene eletto un rappresentante di Assogasliquidi alla guida dell’Associazione europea. Fanno parte di AEGPL i 28 Paesi dell’Unione europea e altri sette Paesi (Bosnia Erzegovina, Montenegro, Norvegia, Serbia, Svizzera, Turchia e Ucraina) oltre

alle principali industrie di distribuzione e commercializzazione GPL operanti in Europa. Tra i Paesi dell’Unione europea, l’Italia è il terzo su 28 per consumo di GPL, dopo Francia e Olanda, con una quota che supera l’11% sul totale, pari a oltre 30 milioni di tonnellate. Il settore che consuma più GPL in Europa è quello chimico, con oltre 15 milioni di tonnellate, seguito da quello dei trasporti e da quello domestico, rispettivamente con 10 e 7 milioni di tonnellate. Per quanto riguarda il mercato del GPL uso combustione (impieghi domestici, agricoli e industriali), l’Italia è al secondo posto nell’area UE, dopo la Francia, con oltre 1,6 milioni di tonnellate e una quota di quasi il 20%. Anche con riferimento all’autotrazione, all’interno dell’Unione europea, il nostro Paese è al secondo posto, dietro la Polonia, sia per numero di veicoli alimentati a GPL, con oltre 2,1 milioni di auto e una quota del 27%, sia per consumo di GPL, con oltre 1,6 milioni di tonnellate, pari al 29%; infine, con più di 3.900 impianti, è terzo per numero di distributori, dopo Germania e Polonia.

DIESEL POWER BY MAGIGAS OTTIMO PER LO SHOP Alti margini e un servizio utile per gli automobilisti, un prodotto quindi ideale per tutti gli shop. Direttamente dalle competizioni ecco Diesel Power, nato per incrementare le prestazioni dei Diesel stradali (e non) nel rispetto dell’ambiente. La sua formulazione, ricca di componenti ossigenanti e capace di alzare il numero di cetano, permette di migliorare la combustione del gasolio riducendo i consumi, aumentando le prestazioni e abbassando le emissioni di particolato, monossido di carbonio e ossido di azoto. Inoltre, grazie alla sua base detergente,

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Diesel Power risulta ideale per la pulizia degli iniettori e come sbloccante di pompe con notevoli proprietà antischiuma e anticorrosione. Se impiegato regolarmente elimina in partenza la formazione delle parti carboniose incombuste. Utilizzarne in percentuale dal 2% al 5% in funzione delle prestazioni che si vogliono ottenere: per una corretta ed efficiente manutenzione si consiglia di ripetere il trattamento ogni 3/4 mila km. Diesel Power è in vendita in lattine da mezzo litro al prezzo indicativo di 16,71 euro (Iva compresa).

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news novità news novità SUZOHAPP FESTEGGIA 20 ANNI DI CAMBIAMONETE COMESTERO Quest’anno SuzoHapp celebra il ventesimo anniversario della nascita dei cambiamonete a marchio Comestero, un traguardo importante raggiunto dopo anni di ricerca e sviluppo, ascolto delle necessità del mercato e numerosi test sul campo. “Il brand Comestero è da sempre sinonimo di cambiamonete ed è una delle punte di diamante dell’offerta SuzoHapp, insieme ad altri brand di rilievo come Scan Coin, CashComplete, VisionPro e Bill-to-Bill – ricorda Wilbert Bieleman, Presidente della divisione Componenti di SuzoHapp EMA –.

Siamo stati i pionieri in questo campo e nel corso di questi 20 anni ci siamo sempre contraddistinti per l’impegno, la passione e il forte orientamento alle esigenze del mercato”. Una competenza che ha avuto ricadute molto positive anche nel mondo del carwash, dove le tecnologie sviluppate sono state applicate con successo: dalle rendiresto agli hopper, dalle gettoniere alle chiusure di sicurezza e agli accettatori di banconote.

Nel 1997 sono stati lanciati i primi modelli SimplyCoin e MultiCoin, l’anno successivo è nato Easy Change, il cambiamonete più imitato di sempre, apprezzato per la semplicità e la flessibilità nell’installazione. Per far fronte all’esigenza di cambio del denaro in ambienti outdoor, nel 1999 è stato presentato Simply Inox, caratterizzato da un elevato grado di protezione agli agenti atmosferici. Nel tempo sono stati introdotti altri modelli di successo, ma è solo nel 2009 che si è “accesa una nuova era” con il lancio dell’innovativa gamma PRO (Easy PRO, Jolly PRO, Dual Coin PRO e Twin Jolly PRO), sviluppata per soddisfare molteplici esigenze in termini di funzionalità e applicazioni. Nel 2012 viene presentato Swing, il primo cambiavincite Comestero che gestisce il cambio bidirezionale e misto, assicura una grande autonomia di ricarica per ridurre gli interventi di manutenzione ed è equipaggiato con la chiave di refill che consente l’accesso al menu della macchina per svolgere alcune importanti funzioni; robustezza e sicurezza sono garantite da un cabinet di nuova concezione, da meccanismi di chiusura potenziati e da una serratura ad alta sicurezza. Nel 2015 è la volta di Swing Next, disponibile in due diverse versioni, che integra un riciclatore di banconote che le valida ed eroga attraverso un singolo dispositivo che si autoalimenta di contante e un hopper a scelta (monomoneta o multimoneta).

“I cambiamonete Comestero rappresentano la perfetta sintesi tra tradizione e innovazione. Sono frutto di anni di esperienza sul campo e di una profonda conoscenza delle dinamiche del mercato. Da vent’anni puntiamo su qualità, flessibilità e sicurezza, i punti di forza che contraddistinguono ancora oggi la nostra offerta”, conclude Bieleman.

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news novità news novità DA R+M DUE UTILI ACCESSORI PER LA SALA TECNICA Dal produttore tedesco due accessori che si possono rivelare molto utili. Il portafusti, Stainless steel canister holders per usare la terminologia di R+M, assicura una sala tecnica ordinata, con le taniche sollevate da terra e ben assicurate alle pareti: così si evitano possibili incidenti con sostanze sversate e contenitori danneggiati. Grazie ai quattro fori di 8,5 mm i portafusti possono essere installati ovunque e sono disponibili per taniche con un peso complessivo di 5, 10, 20 o 25 kg; inoltre, è possibile combinare due contenitori da 5 kg in un supporto da 10 kg, oppure due contenitori da 10 kg su un supporto da 25 kg. La costruzione è di acciaio inox dello spessore di 1,5 mm e senza giunzioni saldate per evitare possibili punti di rottura.

Il miscelatore Easyfoam365+foam e l’unità disinfettante ST-164 si riveleranno molto utili a chi fa frequentemente la pulizia dei furgoni frigo, ma anche di quelli normali e, più in generale, di veicoli che devono essere spes-

so puliti e disinfettati.

Una soluzione innovativa che è anche in lizza per il premio all’innovazione istituito da Equipe Auto.

Easyfoam365+foam garantisce un elevato livello di igiene insieme alla massima flessibilità e redditività: l’unità di miscelazione combina l’acciaio inox a speciali plastiche ad alta resistenza e, con la leva, è semplice determinare la quantità di una delle due sostanze chimiche collegate. Grazie alle varie opzioni disponibili è utilizzabile in bassa pressione a partire da circa 4 bar, fino a una pressione massima di 350 bar e, nel risciacquo, fino a una portata di 60 l/min. L’iniettore ST-164 è dotato di un collegamento per l’aria compressa opzionale per poter aggiungere la quantità di aria necessaria per la schiuma già nell’unità iniettore.

SHELL E DUCATI RINNOVANO LA PARTNERSHIP TECNICA Shell e Ducati hanno annunciato l’estensione della partnership tecnica per altri tre anni, tagliando così il traguardo dei 20 anni di collaborazione. Con il nuovo accordo, Shell, fornitore esclusivo Ducati per gli oli motore, lancia per la prima volta Shell Advance Ducati, il nuovo lubrificante studiato appositamente per le moto della Casa di Borgo Panigale. La partnership tecnica tra questi brand si è rivelata un grande successo sia in pista sia su strada, consentendo uno sviluppo costante dei lubrificanti per moto Shell Advance, testati nelle condizioni più estreme a beneficio delle esigenze dei motociclisti di tutto il mondo. Shell e Ducati hanno iniziato la loro collaborazione nel 1999 con il Mondiale Superbike, per poi estenderla

quattro anni dopo al Mondiale MotoGP, per un totale di oltre 150 vittorie e sette titoli mondiali tra MotoGP (2007) e Superbike (1999, 2001, 2003, 2004, 2006, 2008). Tutte le moto utilizzate dal Ducati Team e dal team Pramac Racing in MotoGP e Aruba.it Racing-Ducati in Superbike, utilizzano formulazioni speciali di Shell Advance. Il nuovo Shell Advance Ducati è progettato per offrire una protezione completa garantendo massima pulizia dei pistoni, protezione del motore dall’usura e prestazioni ottimali alle alte temperature.

Il nuovo olio sarà disponibile da quest’anno esclusivamente presso la rete ufficiale Dealer e Service Ducati in Italia, Stati Uniti e Canada, con l’obiettivo di renderlo disponibile in futuro anche in altri mercati.

NUOVA STAZIONE ASPRO ITALY IN FRIULI VENEZIA GIULIA Un altro impianto inaugurato recentemente da Aspro Italy, l’azienda che nasce dalla volontà di un gruppo di professionisti e esperti del settore CNG (compressed natural gas) con oltre 25 anni di esperienza diretta: questa volta il nuovo insediamento di trova a Udine, il capoluogo del Friuli Venezia Giulia. La stazione è stata realizzata per la Commercio Petroli Srl ed è equipaggiata con un compressore Aspro modello HRC 70-40-2-551B e un erogatore modello DNG22 della Graf. L’impianto, alimentato dal metanodotto Snam Rete Gas, ha una pressione d’ingresso di circa 40 bar, una portata di 460 Sm³/h e una potenza elettrica di 55 kW.

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news novità news novità LA RETE GNL SI ESPANDE A MODENA Il nuovo impianto GNL della Gibertini Spa a Modena fa salire a cinque le stazioni GNL in Emilia Romagna: il Gruppo Ham lo ha messo in funzione in aggiunta a quelli attualmente operanti a Piacenza, Parma, Castel San Pietro e Rimini. L’impianto erogherà anche metano compresso ottenuto dalla vaporizzazione del GNL destinato principalmente ai veicoli leggeri. A tutto questo si deve aggiungere che Ham Italia sta

collaborando alle autorizzazioni o sta già costruendo altri 18 impianti GNL dal Nord Italia al Lazio, Campania e Abruzzo.

Il mercato dei veicoli industriali alimentati a GNL è in crescita grazie all’impegno del costruttore nazionale Iveco e di alcuni suoi competitor, spinto anche dalla possibilità di un incentivo economico derivante dal contributo finanziario per l’acquisto di veicoli nuovi a GNL che verrà aperto a settembre 2017.

CON IL METANO MENO SPESA E MENO EMISSIONI Nel 2016, grazie all’uso del metano nell’autotrazione, le famiglie e le imprese italiane hanno risparmiato quasi 2 miliardi di euro (per la precisione 1.882 milioni) nella spesa per il carburante. Sempre grazie all’uso di veicoli a metano è stato possibile evitare emissioni di CO2 per quasi un milione e mezzo di tonnellate. Questi dati emergono da uno studio realizzato dal Centro Studi Promotor diffuso nell’ambito del convegno “Gas naturale e biometano, eccellenze nazionali per la sostenibilità”, che si è svolto a Bologna organizzato da Econometrica in partnership con Anfia, Cib (Consorzio Italiano Biogas), Confagricoltura, FCA, Iveco e Snam. Lo studio ha determinato i risparmi e le minori emissioni ipotizzando che, se non si fosse utilizzato il metano, si sarebbe dovuto utilizzare gasolio o benzina. È stata quindi determinata la spesa per l’acquisto delle quantità di benzina e di gasolio necessarie per sostituire

il metano (ipotizzando che gli acquisti si sarebbero ripartiti in maniera proporzionale alla presenza nel parco circolante di autoveicoli a benzina e a gasolio). Da questa spesa è stato sottratto il costo sostenuto per l’acquisto di metano per autotrazione, ottenendo così il risparmio realizzato. Analogamente si è proceduto per determinare le minori emissioni di CO2. Lo studio è stato condotto a livello nazionale, regionale e provinciale: in base ai risultati ottenuti è stata determinata la graduatoria delle regioni in funzione dei risparmi di spesa e dei risparmi di emissioni. Al primo posto c’è l’Emilia Romagna, in cui vi è stato un risparmio di 416 milioni di euro e minori emissioni di CO2 di quasi 324 mila tonnellate. Al secondo le Marche con un risparmio di 260 milioni di euro e minori emissioni per 200 mila tonnellate e al terzo il Veneto, con un risparmio di 200 milioni di euro e minori emissioni per 160 mila tonnellate.

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figisc anisa confcomMercio Area di Servizio è l’organo ufficiale della Figisc-Anisa-Confcommercio, l’associazione che da sempre rappresenta i gestori degli impianti di distribuzione carburante, i veri imprenditori delle stazioni di servizio.

Area di Servizio vuole e deve essere sempre più vicino alle istanze che stanno segnando questa importante fase di cambiamento della categoria e della distribuzione di prodotti e servizi sugli impianti.

Area di Servizio è uno strumento per favorire questa crescita e, per fare ciò, è necessaria la collaborazione di tutti i gestori: è compito di tutti diffondere e promuovere il nostro giornale, segnalare informazioni e fornitori affidabili, seguire i consigli che si trovano su queste pagine. La categoria è oggi al centro di un’attenzione interessata e speculativa che, spesso, non ha legami con la nostra realtà: Area di Servizio deve quindi diventare il punto di riferimento per tutti i gestori carburante.

Per iscrizioni e informazioni: Figisc - Anisa - Confcommercio P.zza G.G. Belli 2, 00153 Roma - tel. 06-58.66.351-417, fax 06-58.33.1724

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I LAVORI DEL CONSIGLIO NAZIONALE FIGISC Il 6 luglio 2017 si è tenuto a Roma, presso la sede centrale di Confcommercio, il Consiglio Nazionale FIGISC. Il Presidente Nazionale Maurizio Micheli ha aperto i lavori anticipando gli argomenti posti all’ordine del giorno, ponendo come questione prioritaria la trasformazione della rete in atto e, di concerto, la vertenza apertasi con Esso e con tutti i soggetti che hanno acquistato, per porzioni fra loro diverse, sotto forma di cessione di rami di azienda, gran parte degli impianti che continueranno, comunque, ad essere colorati con il brand societario.

La vertenza Esso & Acquirenti è di per sé fondamentale per tutta una serie di motivazioni collegate al fatto che i soggetti subentranti (fa loro le società Petrolifera Adriatica e Retitalia) hanno apertamente dichiarato di non volersi ritenere vincolate dai contenuti degli accordi aziendali che le OO.SS. dei Gestori hanno sottoscritto con la società cedente, e rappresenta – ha affermato il Presidente – un precedente pericolosissimo che attesta la grande difficoltà per le Rappresentanze di Categoria di stabilizzare i rapporti sindacali con il mondo petrolifero e della distribuzione, un mondo che sta subendo modificazioni strutturali mai registrate in passato.

Quindi il Presidente ha aggiornato i Consiglieri sull’apertura della fase giudiziale, concretizzatasi con la presentazione di un ricorso, secondo il rito del lavoro ai sensi dell’art. 700 del cc, nei riguardi della Esso e delle sopra citate società acquirenti, contenzioso legale che vedrà un primo pronunciamento da parte del Giudice adito il prossimo 19 luglio.

Il Presidente ha sottolineato la raggiunta collegialità di intervento con le altre OO.SS. nella redazione dell’atto giudiziale: un’azione significativa che comporterà, in caso di esito positivo, un precedente di fondamentale rilevanza per il prosieguo dell’azione sindacale.

Nel corso del dibattito, è stato ampiamente sottolineato che, proprio per le ragioni su esposte, nel futuro sarà necessario delineare nuove strategie politico-sindacali in linea con i radicali mutamenti dello scenario in evoluzione che, sempre di 5/2017

più, comporta inedite modalità di confronto con le controparti contrattuali: la polverizzazione del comparto, così come tradizionalmente concepito e conosciuto, richiede da parte delle Federazioni di Categoria maggiore elasticità nell’elaborazione delle proposte di riordino e rivisitazione di quelli che sino ad ora sono stati gli obiettivi da raggiungere, e ciò anche in un’ottica di globalizzazione dell’intero mondo del commercio.

Assolti gli adempimenti relativi all’approvazione dei bilanci, il Presidente ha quindi illustrato le iniziative intraprese con le altre Rappresentanze di Categoria, partendo proprio dagli incontri tenutisi con Retitalia e Petrolifera Adriatica e con la stessa Esso Italiana.

Con Unione Petrolifera è in corso un non semplice confronto per sostanziare di contenuti il contratto di commissione e valutare anche altre tipologie contrattuali, il tutto al fine precipuo di arginare i propositi, da parte delle società, di dare impulso e sempre maggiore diffusione a forme negoziali di natura individuale con i singoli gestori e a figure contrattuali non negoziate.

La posizione espressa e perorata dalle OO.SS. dei Gestori, in ordine alla tempistica e, perciò alla durata, del contratto di commissione è stata di fissarne il termine di sei anni, mentre, dall’altra parte del tavolo, la posizione è stata di vincolarne la validità in tre anni. Le Federazioni hanno altresì posto la condizione di riprendere, nella stesura letterale dei contratti futuri alternativi a quelli attualmente in vigore, tutti i riferimenti normativi e legislativi oggi in essere, onde garantire un sistema di regole certe, anche se, purtroppo, ancora molte volte disattese.

Per quanto attiene agli ultimi incontri con Eni, si è registrata una fase di stallo, in parte determinata da una necessaria cautela delle stesse Federazioni in relazione alla paventata volontà della compagnia di rinegoziare le attuali condizioni in senso restrittivo.

Sul fronte TotalErg, per i motivi a tutti noti, sussistono grosse difficoltà a sviluppare la discussione sul nuovo accordo a causa del momento transitorio dovuto alla definizione dell’assetto

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figisc anisa confcomMercio proprietario e societario in quanto tale.

Per quanto attiene ai rapporti con Retitalia si è tenuto un incontro antecedente alla presentazione del ricorso in Tribunale, ed in quella sede era stato richiesto, da parte delle OO.SS., come condizione preliminare per affrontare la negoziazione di una intesa volta a stabilire le condizioni economiche e contrattuali per gli impianti acquisiti, il rispetto dell’accordo sottoscritto con la Esso: la risposta è stata di netta chiusura, determinando, di riflesso, la necessità di procedere all’azione legale.

Recentemente – ha notiziato il Presidente – si è registrato un incontro preliminare con il nuovo Direttore della Kuwait Petroleum, nel corso del quale l’azienda ha in qualche modo riconosciuto, sia pure in maniera non esplicita, che i risultati di mercato dell’operazione di ghostizzazione della stragrande maggioranza dei suoi impianti mediante la formula “Easy”, sono stati inferiori alle aspettative aziendali, mentre si è proceduto a calendarizzare ulteriori incontri per approfondire le tematiche aperte sugli accordi in essere o da rinnovare.

L’indicazione ai Referenti di colore, incaricati di condurre le trattative (nel ribadire il concetto che non sussiste un obbligo circostanziato a sottoscrivere nuovi impegni sindacali oggetto di accordi sostitutivi agli attuali) è stata quella di ricercare preventivamente, in unione con le altre Sigle di Categoria, un punto negoziale, gestendo la situazione con duttilità e non nella direzione di una chiusura totale al dialogo.

Micheli, ritenendo importante l’informazione dei Consiglieri sulle attività svolte dal gruppo dirigente nazionale dopo la precedente riunione del Consiglio, ha relazionato sulle missioni svoltesi a macchia di leopardo sul territorio nazionale, a partire dalle riunioni, alle quali ha personalmente partecipato, svoltesi con i gestori del Molise, a Verona, a Genova (occasione nella quale è stato eletto il nuovo Presidente Regionale per la Liguria), nel Trentino Alto Adige e con le delegazioni sindacali che operano in Germania per la valutazione di una possibile acquisizione e riformulazione, anche per la realtà italiana, dell’interessante iniziativa adottata dai colleghi che operano sui territori confinanti, consistente nella predisposizione di un vero e proprio codice etico che disciplini i rapporti fra operatori delle stazioni di servizio e società petrolifere.

Come ulteriore aspetto, sul versante dei rapporti con le istituzioni, il Presidente ha ricordato l’azione di pressing svolta nei confronti del Ministero dell’Economia, nella persona dell’On. Demicheli, per la questione dei costi per l’utilizzo della moneta elettronica sui punti vendita, e nei riguardi degli altri Dicasteri in relazione al progressivo smarcarsi dal mercato italiano di importanti major petrolifere, fattore di grande destabilizzazione al quale si aggiunge la pesantissima incidenza dei fenomeni e circuiti di illegalità, sotto diverse forme praticata, che sempre di più imperversa sulla rete a danno dell’erario, dei consumatori ed ovviamente degli stessi gestori. Ha altresì annunciato che prossimamente si terrà un incontro con il Sottosegretario al Ministero delle Attività Produttive On. Teresa Bellanova, per la disamina delle numerose questioni sul tappeto in attesa di interventi responsabili da parte del Governo.

Sulla vertenza in atto verso Esso e gli acquirenti, la parola è poi passata agli Avvocati dello Studio Auditorium, Ufficio Legale di fiducia della FIGISC Nazionale, che ha curato la redazione del ricorso presentato al Giudice del Lavoro contro la Esso, Retitalia e Petrolifera Adriatica. Nella sua accurata relazione, l’Avv. Savarese ha precisato che le finalità perseguite nella stesura dell’atto sono state quelle di ottenere il pieno rispetto degli impegni che

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la stessa società cedente i rami di azienda si è assunta verso le Federazioni di Categoria a favore dei gestori coinvolti dall’operazione “modello grossista”: un lavoro attento e preciso che, in assoluta armonia con gli Studi Professionali della altre Organizzazioni, è mirato a conseguire un pronunciamento che possa costituire un significativo precedente giurisprudenziale per l’intera categoria coinvolta ora e pro futuro nel processo di trasferimento delle titolarità delle autorizzazioni da parte delle aziende integrate verticalmente nel settore a favore di società retiste, che operano nella rete con propri marchi ed in regime di convenzionamento per le fornitura dei carburanti con le prime.

Il Presidente, a seguito delle dimissioni rassegnate da Alessandro Palmieri e dall’insediamento alla carica di Presidente Regionale per la Sicilia di Riccardo Di Belletto, in sostituzione di Maurizio Squillaci, ha proposto al Consiglio la cooptazione di Barbano Pierluigi, che ricopre l’incarico di Presidente Regionale della FIGISC Piemontese, e dello stesso Di Belletto.

Il Consiglio ha approvato per acclamazione la cooptazione delle due candidature, con un caloroso ringraziamento all’amico Palmieri per l’impegno e la dedizione profusi lungamente nel lavoro per la Federazione e la Categoria.

I lavori sono proseguiti con l’analisi della pressante questione connessa alla applicazione della normativa di cui al decreto legge 50/2017 (convertito con legge 21 giugno 2017, n. 96) che ha esteso, a decorrere dal 1° luglio 2017, il meccanismo dello “split payment” anche alla cessione di beni e prestazioni di servizi effettuate nei confronti delle società quotate in borsa.

La problematica si pone per i gestori Eni ed investe tutte le transazioni connesse ai rifornimenti di carburante mediante l’utilizzo delle Multicard in virtù del contratto di somministrazione in essere con la compagnia petrolifera. In sostanza, i gestori, che sino ad ora hanno annotato i proventi di tali vendite, effettuate ai titolari di carte aziendali, indifferentemente nei corrispettivi giornalieri, si troverebbero nelle condizioni di non vedersi più corrisposta l’IVA nelle fatture che a loro volta emettono verso Eni. Il Vice Presidente Luca Squeri ha informato sull’attività di sensibilizzazione condotta nei confronti dell’Agenzia delle Entrate e della stessa Eni, assicurando che, a breve, dovrebbe essere ema-

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figisc anisa confcomMercio nata apposita disposizione finanziaria volta all’esonero da tali prassi fiscale per i soggetti di specie direttamente interessati, e sottolineando come già al momento, nonostante la data indicata di decorrenza, l’azienda non abbia dato pratica attuazione allo “split payment”.

Micheli, a conclusione della riunione, ha infine, ribadito che aspetti quali i futuri assetti della rete distributiva, la crisi generale che attanaglia le imprese gestrici e che imperversa in tutto il comparto del terziario e non solo, l’importanza di ridare impulso all’attività sindacale investendo energie e risorse anche con nuovi strumenti, sono al centro dell’attenzione della dirigenza nazionale FIGISC. Un tanto mantenendo inalterata la piena autonomia operativa della Struttura, non incidendo in alcun modo sulla filosofia di pensiero che da sempre è stata contraddistinta dalla pluralità di pensiero e dalla più totale democrazia di espressione dei suoi Dirigenti, pur perseguendo l’intento di sostanziare una unitarietà di azione con le altre Organizzazioni, nell’interesse comune dei gestori, in un momento in cui ancora più che nel passato è necessario non disperdere le forze e, quindi, la capacità di interloquire con gli altri soggetti del comparto e con le Istituzioni.

Nota della Segreteria Nazionale FIGISC

VENDITA BLOCCO ESSO: COMUNICATO FAIB, FEGICA, FIGISC Comunicato stampa del 16/6/2017 Con la vendita dell’ultimo “maxipacchetto”, la Esso smentisce clamorosamente anche il viceministro Bellanova. Prosegue lo smantellamento del comparto industriale in assenza di qualunque politica di indirizzo. A rischio i livelli occupazionali, ma anche qualità dei prodotti e persino la garanzia degli approvvigionamenti. I gestori, lasciati soli a richiamare politica e settore alle proprie responsabilità, pronti allo sciopero.

Nonostante le pubbliche smentite aziendali e le risposte piccate date dal Viceministro Bellanova alle interrogazioni parlamentari che chiedevano chiarimenti circa la manifesta volontà di abbandono del mercato italiano da parte della Esso, con la cessione a un “retailers” senza alcuna integrazione industriale, e partecipato da un fondo speculativo, dell’ultimo “maxipacchetto” di impianti, il ciclo della multinazionale americana in Italia è mestamente alla fine.

Si compie, in questo modo, un altro passo in avanti nello smantellamento del comparto industriale del petrolio che, anche negli anni della crisi, ha continuato comunque a garantire al Paese e alla sua economica investimenti per circa 1 mld di euro all’anno e che ha saputo offrire la sistematica garanzia del fabbisogno, approvvigionamento e qualità dei prodotti.

Prima Shell, oggi Esso, in attesa che segua a breve Total.

La mancanza di regole e di prospettive, l’assenza di qualsivoglia 5/2017

politica industriale, la contraddittorietà delle normative che negli anni si sono affastellate, l’assoluta impermeabilità ai processi di ristrutturazione, la sordità della politica alla ricerca di soluzioni stabili che possano offrire uno spazio a visioni innovative, i colpi inferti dalle SEN che in pochi anni “tirano la volata” prima al metano e, poi, all’elettrico: sono gli elementi di un contesto che chiarisce i motivi per i quali appare ormai chiaro come il “vero affare” sia quello di scappare dal mercato italiano.

Il settore si sta sgretolando. E con esso anche un pezzo di autonomia energetica dell’Italia.

Mentre la Politica è attirata esclusivamente dalla ribalta comunicazionale e dai giochi di palazzo, piuttosto che dal Governo del Paese e dal futuro dei suoi cittadini.

FAIB, FEGICA e FIGISC, nel silenzio e nell’indifferenza generale, hanno provato, ripetutamente e senza successo, a scuotere sia il settore che la Politica in generale e il Ministero in particolare.

E per quanto le sconfitte, come è noto, rimangono sempre orfane, le responsabilità di quanto accade oggi e si prepara ad accadere, sono già oggi chiare ed indiscutibili.

Per non lasciare nulla di intentato, le Organizzazioni dei Gestori hanno deciso di proclamare, proprio su questi temi, e chiedendo di unirsi a loro anche ai Sindacati dei lavoratori dipendenti del settore, lo stato di mobilitazione che verrà attuato anche con una serie di iniziative di protesta, ivi compresa una manifestazione sotto il MISE e una prossima chiusura dei punti vendita.

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figisc anisa confcomMercio “MODELLO GROSSISTA”: ODG APPROVATO DALLA CAMERA Riproduciamo di seguito il testo di un importante ordine del giorno presentato all’aula della Camera per iniziativa di alcuni Deputati e approvato (con parere favorevole del rappresentante del Governo) inerente la vertenza sul modello grossista Esso.

Atto Camera, Ordine del Giorno 9/03012-C/017, presentato da D’Uva Francesco, testo di mercoledì 28 giugno 2017, seduta n. 822 La Camera, premesso che: – il disegno di legge in esame contiene misure che interessano la distribuzione del carburante. A riguardo si segnala che le associazioni sindacali di categoria stanno denunciando da tempo il programma della compagnia petrolifera Esso di cedere a terzi acquirenti gli impianti di distribuzione carburanti di sua proprietà modello cosiddetto “grossista a marchio Esso”; – la compagnia ha infatti raggiunto un accordo con Intervias Group Limited per la vendita di un ramo d’azienda costituito da 1.075 stazioni di servizio (di proprietà o in affitto, gestiti da terzi) e dai contratti relativi a 101 impianti di proprietà di terzi, che rappresentano l’ultimo “pacchetto” di punti vendita rimasto fuori dal branded wholesaler; – l’intesa è soggetta ora al completamento del processo di informazione e consultazione con le rappresentanze sindacali dei lavoratori dipendenti e all’approvazione dell’Antitrust, con il closing dell’operazione previsto non prima di 5 mesi; – i gestori avevano manifestato la volontà di avvalersi, ai sensi dell’articolo 17, comma 13, del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito dalla legge n. 27 del 2012, della facoltà di riscatto degli impianti di distribuzione; Esso non avrebbe però dato riscontro a tale richiesta, perché riterrebbe di poter realizzare il modello cosiddetto “grossista”, avvalendosi di alcune clausole presenti nei contratti di “cessione gratuita dell’uso impianti di distribuzione”; – tali clausole conferirebbero ad Esso il potere di cedere il contratto a terzi in qualsiasi momento e senza preavviso, imponendo al gestore di prestare preventivamente il proprio consenso al “trasferimento” sia la facoltà di recedere dal contratto con un preavviso di 30 giorni o di rimuovere in via definitiva il punto vendita in qualsiasi momento e senza preavviso con la conseguente risoluzione del contratto; – in realtà, dette clausole, qualificate da Esso come vessatorie ai sensi dell’articolo 1341 del codice civile, integrerebbero, secondo lo scrivente, la fattispecie di abuso di dipendenza economica di cui all’articolo 9 della legge n. 192 del 1998, perché trattasi di prescrizioni che impongono al gestore “condizioni contrattuali ingiustificatamente gravose o discriminatorie”, ovvero prevedrebbero “l’interruzione arbitraria delle relazioni commerciali in atto”; – tali clausole si configurerebbero quindi come nulle ai sensi del comma 3 dell’articolo 9, della legge n. 192 del 1998 e ulteriori clausole presenti negli altri contratti stipulati dalla Esso con i singoli gestori determinerebbero obiettivamente, tra le parti contraenti, “un eccessivo squilibrio di diritti e obblighi”, ossia la dipendenza economica di cui al comma 1 dell’articolo 9 della legge n. 192 del 1998 e sarebbero quindi affette a loro volta da nullità;

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– inoltre, tale condotta, omissiva si porrebbe in contrasto con il comma 3 dell’articolo 17 del decreto-legge n. 1 del 2012 convertito dalla legge n. 27 del 2012 che impone ai titolari degli impianti ovvero ai fornitori di non “ostacolare, impedire o limitare, in via di fatto o tramite previsioni contrattuali, le facoltà attribuite dal presente articolo al gestore” e fra esse quella di richiedere il riscatto prevista al precedente comma; – da tale previsione consegue il correlato obbligo del titolare dell’impianto di prendere in considerazione la richiesta di riscatto: un vero e proprio obbligo di negoziazione; – tale inadempimento, ad avviso dello scrivente, integrerebbe quindi un’ipotesi di “abuso di dipendenza economica”; – pertanto le Federazioni sono ricorse alle vie legali, a tutela dei gestori di impianti di distribuzione di carburante a marchio Esso ceduti; – prosegue lo smantellamento del comparto industriale in assenza di qualunque politica di indirizzo; a rischio i livelli occupazionali, ma anche qualità dei prodotti e persino la garanzia degli approvvigionamenti,

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figisc anisa confcomMercio impegna il Governo: – a valutare l’opportunità di adottare ogni possibile iniziativa utile al fine di garantire la continuità gestionale degli impianti ceduti e i relativi livelli occupazionali e il rispetto delle prescrizioni contenute nell’accordo aziendale siglato il 16 luglio 2014 relativamente alle reti a marchio cedute; – a monitorare tramite l’Osservatorio carburanti il livello dei prezzi praticati sulle reti di distribuzione carburanti cedute; – ad attivare un tavolo con le società subentranti nella proprietà della rete Esso e le associazioni di rappresentanza dei gestori al fine di ottenere quanto sopra.

Atto modificato in corso di seduta il 28/06/2017, accolto il 28/06/2017, parere Governo il 28/06/2017 A seguito dell’approvazione dell’ordine del giorno, FAIB, FEGICA e FIGISC hanno inviato una comunicazione al Ministero dello sviluppo economico, del seguente tenore: Gentilissima Viceministro, egregio Sottosegretario, egregio Direttore, facendo seguito alle numerose precedenti comunicazioni rela-

tive al medesimo oggetto inaspettatamente rimaste senza alcun tipo di riscontro, oltreché in considerazione dell’Ordine del Giorno meglio specificato in oggetto, approvato in sede Parlamentare con il parere favorevole dello stesso Ministero dello sviluppo economico, che impegna il Governo – “a valutare l’opportunità di adottare ogni possibile iniziativa utile al fine di garantire la continuità gestionale degli impianti ceduti e i relativi livelli occupazionali e il rispetto delle prescrizioni contenute nell’accordo aziendale siglato il 16 luglio 2014 relativamente alle reti a marchio cedute; – a monitorare tramite l’Osservatorio carburanti il livello dei prezzi praticati sulle reti di distribuzione carburanti cedute; – ad attivare un tavolo con le società subentranti nella proprietà della rete Esso e le associazioni di rappresentanza dei gestori al fine di ottenere quanto sopra”; le scriventi Federazioni sono a chiedere di conoscere le iniziative che codesto Ministero ha assunto e ritiene di assumere in attuazione dei suddetti impegni, nonché l’immediata attivazione del tavolo di cui all’ODG suddetto, con la convocazione di tutte le parti coinvolte.

DOCUMENTO SEN: LA VECCHIA LISTA DELLA SPESA Il documento di Strategia Energetica Nazionale (SEN) 2017 consta di ben 231 pagine, di cui alcune [pochine in verità] dedicate al settore petrolifero e, ovviamente, ancor molte meno sono quelle specificamente dedicate alla distribuzione carburanti.

In un contesto nettamente dominato dall’”anti-fossile”, dal mercato elettrico ecc., il documento, pur riconoscendo testualmente che “Il ruolo ancora prevalente dei prodotti petroliferi nel medio termine nel settore dei trasporti è riconosciuto dagli scenari elaborati dall’Agenzia Internazionale dell’Energia, ...rimanendo pertanto indispensabile per garantire oltre i tre quarti delle alimentazioni dei veicoli al 2030. I prodotti petroliferi, ...continueranno ancora per alcuni decenni a ricoprire un ruolo fondamentale nel Paese, in particolare nei settori trasporti e petrolchimico.”, dedica alle strategie per il 2030 interventi che richiamano, al netto delle novità DAFI (il GNC e il GNL in autostrada negli impianti portanti, le ricariche elettriche), una “lista della spesa già spesa”: ossia monitoraggio della rete, chiusura degli impianti incompatibili, sviluppo della moneta elettronica, sviluppo di nuove forme contrattuali.

In tutto sulla rete distributiva si spendono poche righe per richiamare ovvietà, alcune delle quali, come la quarantennale razionalizzazione della rete, stanno nelle misure sul disegno di legge concorrenza approvato già da un ramo del Parlamento ed altre (i nuovi modelli contrattuali) nelle potenzialità “teoriche” di una legge di sei anni fa, rinnovata da una legge di cinque anni fa.

Francamente un po’ poco e decisamente niente di nuovo, soprattutto per le organizzazioni di rappresentanza dei gestori che, dopo avere rivendicato di essere “audite formalmente, allo scopo di poter sottoporre analisi, scenari di prospettiva e progetti”, dopo avere presentato un corposo documento di oltre

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5.400 parole (giusto per fare un confronto quantitativo), vedono condensate “analisi” e “strategie” sulla distribuzione dei carburanti in poco più di 470 parole.

Pubblichiamo alcuni passaggi che riguardano strettamente estratti relativi alla competitività dei mercati energetici, parte carburanti, specificamente alla rete distributiva e ad una sintetica “riflessione” sulle accise: Competitività dei Mercati Energetici Per ciò che riguarda il settore carburanti, su cui non si registrano invece significativi gap di prezzo industriale, come noto, è la com-

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figisc anisa confcomMercio ponente fiscale ad avere un peso significativo sul prezzo finale dei carburanti. Tale caratteristica non è solo italiana, ma generalizzata a livello europeo. Il tendenziale contenimento dei prezzi industriali ha fatto sì che anche la componente fiscale diminuisse in modo generalizzato (in virtù dell’impatto che la contrazione del prezzo industriale ha sull’imposta sul valore aggiunto che è proporzionale) ad eccezione di quei pochi paesi nei quali si sia assistito ad incrementi del valore delle accise (nello specifico: Belgio solo per il diesel, Francia, Lettonia, Malta, Portogallo e Svezia, per benzina e diesel).

Per l’Italia si evidenzia una componente industriale media (per la benzina, ndr) nel 2016, non particolarmente superiore alla media della zona UME. Aggiungendo la componente fiscale, il prezzo al consumo è inferiore solo a quello olandese. Anche se diminuita sia nel 2014 che nel 2015, la componente fiscale in Italia rimane al di sopra di quella media europea e dell’UME. Caratteristiche simili si riscontrano per il gasolio, il cui prezzo in Italia comprensivo di una componente fiscale permane superiore alla media europea ed agli altri principali Paesi, ad eccezione del Regno Unito e della Svezia.

Rete di distribuzione Il settore della distribuzione dei carburanti in Italia continua a soffrire di problemi strutturali, particolarmente evidenti se confrontato con la struttura del settore nei principali Paesi europei. Il numero di punti vendita è sovradimensionato (circa 21.000 nel 2015) e l’erogato medio (circa 1.300 mc nel 2015) è inferiore al 50% della media principali Paesi UE. In particolare risultano sul territorio nazionale circa 4600 impianti di distribuzione carburanti con un erogato medio inferiore a 350 mila litri di cui circa 1100 sono localizzati nei Comuni Capoluoghi di provincia e quindi senza una evidente caratteristica di essenzialità.

Rispetto alla precedente SEN, è possibile tuttavia rilevare dei trend di miglioramento del settore: il numero dei punti vendita si è ridotto di circa 2.000 unità, e lo stacco industriale ponderato, dai circa 3 cent/litro del 2013 si è annullato nel corso del 2016. Tra i fattori che hanno determinato l’azzeramento dello stacco industriale vi sono: – sviluppo della modalità self-service; – miglioramento visibilità del prezzo alla pompa; – politiche relative agli obblighi di immissione di biocarburanti, più

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prudenti rispetto alla media UE. Permane tuttavia una netta differenza del prezzo finale alla pompa dovuta alla fiscalità: a febbraio 2017 il prezzo della benzina e del gasolio erano superiori rispettivamente del 18% e del 16% in confronto alla media UE. Gli obiettivi al 2030 Il ruolo ancora prevalente dei prodotti petroliferi nel medio termine nel settore dei trasporti è riconosciuto dagli scenari elaborati dall’Agenzia Internazionale dell’Energia, sia nel cosiddetto New Policies Scenario che per l’Unione europea stima un peso in ridimensionamento dal 95% attuale all’84%, sia nello scenario di de-carbonizzazione più spinto (450ppm Scenario) dove tale peso scende al 76%, rimanendo pertanto indispensabile per garantire oltre i tre quarti delle alimentazioni dei veicoli al 2030.

I prodotti petroliferi, seppur caratterizzati da una domanda in contrazione al 2030 (intorno a 12 Mtep di riduzione attesa dei consumi lordi tra il 2015 e 2030, a seconda dei vari scenari), continueranno ancora per alcuni decenni a ricoprire un ruolo fondamentale nel Paese, in particolare nei settori trasporti e petrolchimico.

Benché si ritiene di dover andare verso modelli economici di sviluppo sempre meno basati sulle fonti fossili, si è altrettanto consapevoli che il settore della raffinazione dovrà contribuire positivamente alla transizione verso un’economia a minor contenuto di carbonio potendo contare su un alto grado di specializzazione, su processi produttivi all’avanguardia e su un continuo forte impegno in termini di ricerca e sviluppo.

La transizione richiederà infatti tempi non brevi e il mantenimento di un’industria petrolifera downstream nazionale ambientalmente e tecnologicamente all’avanguardia, efficiente e competitiva potrà garantire l’affidabilità, la sostenibilità e la sicurezza degli approvvigionamenti necessari.

Appare quindi opportuno individuare iniziative volte sia a tutelare il downstream petrolifero che a far sì che il settore contribuisca agli obiettivi complessivi di competitività, ambiente e sicurezza. Sono stati quindi individuati due macroobiettivi specifici al 2030: – mantenimento in maniera sostenibile del tessuto industriale nel settore raffinazione; – sviluppo di nuovi carburanti sostenibili

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figisc anisa confcomMercio Gli Interventi proposti per l’evoluzione del settore – Monitoraggio, in collaborazione tra Stato e Regioni, della evoluzione della rete di distribuzione, progressivamente più orientata allo sviluppo di carburanti alternativi: il decreto di recepimento della direttiva europea DAFI prevede l’incremento del numero di punti vendita di Gas Naturale Compresso e Gas Naturale Liquefatto; è stata pianificata inoltre, contestualmente alla redazione del PNire, una significativa espansione dei punti di ricarica per veicoli elettrici nelle stazioni di servizio nuove e in quelle esistenti al di sopra di determinate soglie di erogato.

– Effettiva chiusura degli impianti di distribuzione non idonei (ovvero impianti privi di sede propria, impianti situati all’interno di aree pedonali, all’interno di biforcazioni e in generale in condizioni di poca sicurezza).) come previsto dal DDL Concorrenza. Si stima che tale disposizione implichi la chiusura di alcune migliaia di punti vendita (tra i 1.000 e i 3.000).

– Possibile introduzione di specifiche migliorative sugli impianti di distribuzione carburanti ai fini del miglioramento delle caratteristiche ambientali degli stessi.

– Promozione dello sviluppo di nuove forme contrattuali tra le parti interessate che siano maggiormente adatte alla attuale frammentazione del settore della distribuzione dei carburanti.

– Promozione dell’uso della moneta elettronica, oggi limitata al 16% delle transazioni, al fine ridurre i furti e le rapine a danno

dei gestori e contrastare i fenomeni di illegalità nel settore della distribuzione finale.

– Sviluppo di stazioni di ricarica almeno veloce di auto elettriche e di punti di rifornimento di GNL e GNC anche nelle aree di servizio autostradali, sia con interventi a carico dei sub-concessionari, sia mediante iniziative di cooperazione con soggetti privati interessati al settore.

Accise sui carburanti Le variazioni nella composizione della domanda di prodotti petroliferi avranno conseguenze anche sulle entrate fiscali derivanti dal settore, pari a circa 40 miliardi di euro all’anno, cioè l’86% del totale della tassazione sull’energia, pur con un peso del petrolio sul totale della domanda di energia del 35%.

A parità di gettito complessivo sarebbe tuttavia possibile una riduzione progressiva nel corso di alcuni anni, in modo da dare il tempo al sistema di adattarsi, delle accise su benzina nel settore trasporti e contestuale incremento di quelle sul gasolio per riflettere il reale impatto ambientale in termini di emissioni dei due carburanti.

Sarebbe altresì possibile una progressiva revisione delle agevolazioni fiscali esistenti, ambientalmente sfavorevoli, per alcuni prodotti petroliferi che non siano giustificate da particolari condizioni dei settori di utilizzo”.

VENDITE METANO AUTO: SECONDO SEGNO MENO IN DUE ANNI I consumi di metano contabilizzati per l’intero 2016 assommavano a 1.095,3 milioni di metri cubi, con un lieve decremento (il primo dal 2004) dell’ordine pari a -0,64% rispetto all’intero anno 2015 (1.102,4 milioni di metri cubi).

Sette regioni su diciannove (Sardegna esclusa) hanno segnalato un aumento compreso tra un minimo del +2,3% e un massimo del +8,6% e dodici hanno registrato decrementi in una media del -3,6%, con l’eccezione rilevante della Liguria, che marca un netto -32,4%.

I dati del primo trimestre 2017 sembrano marcare una ulteriore contrazione dei consumi di metano auto. I dati consuntivati dal Fondo bombole metano evidenziano consumi per 258,898 milioni di metri cubi, contro i 269,140 del primo trimestre 2016 ed i 269,798 del primo trimestre 2015, con una flessione, rispettivamente del -3,81% sul 2016 e del -4,04% sul 2015.

La decrescita delle immatricolazioni di auto a metano, che perdura anche nei primi mesi del 2017, ha ridotto i volumi venduti di circa 10,242 milioni di metri cubi. Flessioni oltre due cifre si registrano per Calabria, Puglia, Toscana e Lombardia.

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VENDITE ANNUALI 2013-2016 – MILIONI MC

VENDITE I° TRIMESTRE 2013-2017 – MILIONI MC

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