Area di servizio 4 2017

Numero 4 - anno 19 - Poste Italiane SpA – Spedizione in Abbonamento Postale – D.L. 353/2003 (conv.27/02/2004 n°46) art. 1 comma 1, DCB Milano - € 1,55

4/2017

SPECIALE

CECCATO COME PRIMA PIÙ DI PRIMA

IPER-AMMORTAMENTO COME COGLIERE L’OCCASIONE

CONVEGNO GNL DA NAPOLI NUOVO IMPULSO

KÄRCHER PRESENTI E DECISI A RESTARLO

ALLA RICERCA DEL TEMPO PERDUTO...

ORGANO UFFICIALE DEI GESTORI

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SPECIALE AUTOPROMOTEC

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Come cogliere l’occasione dell’Iper-Ammortamento

Alla ricerca del tempo perduto...

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Dursol/Autosol: tutta la forza di 80 anni di esperienza

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Kärcher: sempre più presenti e ben decisi a restarlo

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Ceccato: come prima più di prima

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GNL per trasporti e reti da Napoli un nuovo impulso

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Editoriale

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News

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Notiziario Figisc-Anisa Confcommercio

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Il Mercatino di Area di Servizio

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Indirizzi utili

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Direttore Responsabile Massimo Cicalini – Caporedattrice Paola Sala Comitato di Redazione Stefano Cantarelli, Massimo Cicalini, Maurizio Micheli, Alberto Mondinelli, Luca Squeri.

Collaboratori Attilia Formigoni, Elda Frigerio, Elio Giabba, Nicoletta Lega, Andrea Pietrarota, Nicola Polidoro, The Editor (Editing), Arlina Rabbiacci, Mario Rota, dagli USA Brian Campbell.

Editore: ADV Spazio Srl, via G. B. Piranesi, 26 - 20137 Milano - Tel. 02-7000.4031- Fax 02-450.72.949 e-mail: areadiservizio@advspazio.it. – web: www.areadiservizio.net Pubblicità: ADV Spazio Srl - via G. B. Piranesi, 26 - 20137 Milano - Tel. 02-7000.4031 - Fax 02-450.72.949 e-mail: advspazio@advspazio.it.

Impaginazione: Daniele Rizzi – e-mail: waikikidesign@gmail.com – Fotolito e stampa: Pinelli Printing Srl L’Editore garantisce la massima riservatezza dei dati degli abbonati e la possibilità di richiedere gratuitamente la rettifica o la cancellazione scrivendo a: ADV Spazio, via G. B. Piranesi, 26 - 20137 MIlano.

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Anche Autopromotec è alle spalle. Un’edizione molto attesa e, possiamo affermarlo con certezza, che non ha smentito le aspettative. Come al solito le dedichiamo un ampio resoconto, così anche chi non è potuto venire a Bologna avrà una rassegna completa di tutto quanto c’era da vedere. Anche sotto questo aspetto non temiamo di essere smentiti: “tutto quanto c’era da vedere” perché il resoconto di Area di Servizio non ha trascurato proprio nulla di tutto quello che poteva interessare un gestore di un’area di servizio o un autolavaggio.

Leggere le pagine seguenti per credere.

Ma il “dopo Autopromotec” impone anche qualche riflessione sul momento del nostro settore.

Se delle risposte erano attese, la kermesse bolognese non ha fatto altro che confermare molto chiaramente che ormai la crisi è alle spalle e, pur tra luci e ombre, tutto il settore sta riprendendo quello slancio che si era perso ormai da quasi un decennio. Un segnale importante che non deve trarre però in inganno, molti problemi restano, uno su tutti l’abusivismo o meglio, la concorrenza sleale come è stato affrontato nel convegno che Federlavaggi ha organizzato proprio in fiera con Area di Servizio.

Del resto non sarebbe immaginabile il contrario: un settore ancora remunerativo e in rapida evoluzione non può che comportare qualche criticità nella sua crescita, l’importante è affrontarle con la volontà di risolverle.

Da parte sua l’industria e i produttori, sia di autolavaggi sia di attrezzature per la distribuzione carburanti, sono impegnati a rendere sempre più efficiente e redditizio il lavoro sul piazzale. Un impegno che passa attraverso l’automazione e lo sviluppo di sistemi di pagamento e di erogazione dei servizi sempre più “friendly” e sicuri. Innovazioni puntualmente illustrate nel nostro servizio, non senza un approfondimento su come usufruire dell’opportunità offerta dall’Iper-Ammortamento, sarebbe un vero peccato non approfittarne.

Ma questo è anche l’ultimo numero prima della pausa estiva e quindi, al tradizionale “buona lettura”, non può non seguire, a nome di tutta la redazione, un altrettanto sentito augurio di buone e rigeneranti vacanze.

Massimo Cicalini

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ECONOMIA & LAVORO

ALLA RICERCA DEL TEMPO PERDUTO...

Il seguente contributo, “ospitato” in questo numero, riflette esclusivamente l’opinione del suo estensore e non necessariamente quella di Figisc e di Area di Servizio.

Chi scrive non partecipa in prima persona ormai da parecchi anni alle attività sindacali delle organizzazioni di categoria dei gestori e non ha diretta e immediata percezione delle dinamiche del fare di ogni giorno; può dunque sembrare del tutto pretenzioso, ammettiamolo pure, che si arroghi un diritto di opinione su questi fatti. Forse però guardare sempre le “cose da dentro”, negli stessi ambienti, con le stesse controparti e gli stessi interlocutori, con linguaggi e schemi ripetitivi, finisce per chiudere in un “cerchio magico” paralizzante sia i ragionamenti che i metodi di lavoro.

Può essere che talvolta guardare le “cose da fuori” serva a stimolare qualcosa di diverso. Non è certo, ma è teoricamente plausibile.

Per andare direttamente al sodo, dieci anni fa (non siamo qui certo per celebrarne il decennale, ma solo a storicizzare retrospettivamente gli ultimi dieci anni del settore) nasceva l’Iperself, che costituiva la risposta ad alcuni obiettivi aziendali, che si possono così schematicamente riassumere: a) togliersi dalle peste dell’indagine Antitrust I681/2007, riguardante tutte le compagnie, per supposta “collusione nella determinazione del prezzo consigliato dei carburanti”; b) movimentare la concorrenza dopo qualche anno di performances calanti delle proprie quote di mercato; c) cominciare a portarsi direttamente a trattare condizioni economiche con i singoli gestori, ottenendo come sottoprodotto dell’operazione una erosione della funzione della rappresentanza sindacale.

Con gli impegni (resi noti solo dopo qualche mese dall’avvio dell’iniziativa commerciale di Iperself) assunti nei confronti dell’Autorità garante del mercato e della concorrenza, ENI decideva: 1) di stabilire un prezzo consigliato diverso a seconda delle caratteristiche dei singoli impianti; 2) di “modificare la struttura dei rapporti con la propria rete di distribuzione, in modo tale da introdurre in modo permanente un maggiore grado di competitività sia intrabrand sia interbrand”.

Nell’apparentemente solido edificio, costruito per durare mille anni, dell’assetto dei rapporti tra gestori e aziende, basato sul comodato gratuito, la determinazione del prezzo all’operatore finale e un margine concordato “certo”, venivano così inserite le prime potenti mine che l’avrebbero fatto crollare come un castello di carte, consistenti nel rendere “incerto” il margine (ossia legato alla concorrenza e alle misure di difesa mercato, in parte a carico del margine del gestore, al mix delle modalità delle vendite) e l’erogato, e nella “individualizzazione” del rapporto con l’azienda e le sue politiche commerciali.

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Ciò che si è poi sviluppato nel corso del decennio, sotto ulteriori forme e sviluppi, è sotto gli occhi di tutti, ed è plausibile che ancora una parte non marginale dei gestori che c’erano allora siano, ancora oggi, anche se sempre più disastrati, testimoni della memoria sulla propria pelle di tali processi. Vi sono state fasi in cui quella prima impostazione sembrava prevalente e destinata a essere l’unica praticata e a incattivirsi progressivamente, vi sono state fasi successive dominate dalla fascinazione per l’”automazione integrale” della rete e la razionalizzazione dei prezzi ottenuta per mezzo dell’espulsione del gestore dalla fase distributiva, seguite da fasi, più recenti, di recupero del gestore in quanto (pur sempre sotto minaccia di espulsione) esclusivamente funzionale a complesse politiche commerciali miranti a creare marginalità (assolutamente non ripartite in equa misura tra quest’ultimo e l’azienda) e faticosi riequilibri arzigogolati di una concorrenza dovuta sostanzialmente a una asimmetria nell’accesso a prezzi e prodotti.

Infine, e da ultimo, il periodo è contraddistinto dalla “fuga” di importanti marchi o, nel caso più graduale, dallo “spacchettamento” di importanti reti (ma è una cosa cominciata, sia pure “in punta di piedi”, sin dal 2010), con l’amara scoperta che il gestore “venduto” a terzi dalla compagnia può o non può (la risposta certa non è stata ancora sviscerata) considerarsi tutelato da eventuali accordi intercorsi prima della cessione del ramo d’azienda con la compagnia cedente.

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Anche in questo caso, a far franare anche gli ultimi baluardi del solido castello di mille anni, basta una semplice variabile: che la compagnia (che avrebbe presumibilmente anch’essa dovuto durare mille anni) decida di vendere un pezzo della propria rete...

Per contrastare questa oggettiva iattura, che aprirebbe il mercato a nuovi e vecchi soggetti non omogenei con il vecchio sistema, si invoca che i governi attuino misure (o anche solo della semplice moral suasion) per far restare nel Paese chi ha già deciso che se ne vuole andare, così che viene da chiedersi, “da fuori”, cosa si possa fare per far recedere da questa decisione Esso o TotalErg o chi altri. Cosa dovrebbero politica e governi offrire (perché qualcosa si dovrà pur offrire per ottenere che costoro ritornino sulle proprie decisioni e non se ne vadano, non spacchettino, non svendano) di nominabile o innominabile? L’assegnazione di quote di mercato sufficienti (è il problema di TotalErg che giudica la propria non adeguata a rimanere sulla rete nazionale)?

La chiusura dei punti vendita che non si approvvigionano presso il sistema petrolifero tradizionale? La fissazione di un margine al gestore da 12 euro/klt? Varie ed eventuali?

In sostanza, si vuol dire che tutto il complesso delle “regole” (che pure erano state pensate come stabili e permanenti) è venuto meno rispetto all’evoluzione del sistema, della rete e del mercato.

Può essere magari consolatorio e autoassolutorio pensare che la situazione reale è radicalmente diversa da come ce la immaginavamo all’interno delle famose “regole” semplicemente perché le controparti sicuramente per interesse, la politica probabilmente per indifferenza, hanno o violato consapevolmente le “regole”, o per incuria non le hanno fatte rispettare (a seconda del ruolo e delle motivazioni).

Può essere ancora consolatorio ribadire che queste “regole” sono pur tuttavia esistenti (tant’è che vengono liturgicamente ribadite, 32/1998, 57/2001, 27/2012, in tutta la notevole mole di lettere, diffide, richieste di vertenze collettive ecc. che viene prodotta di consueto, lasciando peraltro il tempo che trovano verso controparti che intendono ignorarle). Che tali “regole” siano efficaci nella realtà del mercato è altra cosa.

E c’è da chiedersi effettivamente se le “regole” esistenti siano una specie di mantra, da ripetere per la loro carica “magica” che evoca un mitico mercato perduto senza avere il minimo effetto nel mercato quotidiano, o se sia il caso di lavorare perché si riscrivano “regole” che abbiano almeno una minima attinenza alla realtà dei fatti.

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La situazione attuale, infatti, presenta non pochi aspetti che sono decisamente paradossali.

Esistono “regole”, ad esempio, che “costringono a sedersi” (quelle che stabiliscono che ci debbano essere accordi tra proprietari della rete e gestori), ma non che “costringano ad accordarsi” e la stessa costrizione a trattare è assolutamente teorica (non c’è alcuna penalizzazione a non farlo, prova ne sia che alcune aziende non si sono mai “sedute” con le rappresentanze dei gestori).

Esistono “regole” che dicono che si possono introdurre nuove tipologie contrattuali, ma nessuno ha mai avuto da ridire se esse non sono state introdotte. A tutt’oggi la tipologia prevalente è quella del comodato con esclusiva, esistono varie situazioni off limits (guardianie, associazioni, appalti di servizi) del tutto non tutelate in quanto fuori schema, una sola alternativa (contratto di commissione) con un livello di applicazione vicino allo zero, ma non, ad esempio, un solo contratto di affitto di ramo d’azienda (forse l’unico che potrebbe consentire una relativa riequilibratura delle asimmetrie di accesso a prezzi e prodotti, ottenendo anche un livellamento generale dei prezzi tra i vari segmenti di rete, una liberalizzazione “vera”).

Il prezzo al pubblico “è” del proprietario della merce-gestore, ma non è affatto il proprietario della merce-gestore che decide su quale mercato comprarla e a che prezzo di cessione, né quale sia il prezzo finale che è, invece, consigliato, definito nel suo massimo e codificato fino all’ultimo decimale nello sforamento consentito dal fornitore, un equivoco che dura da anni e anni.

Esistono le “eque condizioni”, ma non esistono, neppure a cercarli, nemmeno due impianti eguali per poter applicare una clausola tanto generica quanto ingannevole, e la “regola” sul cosiddetto “abuso di dipendenza economica” se dovesse essere applicata comporterebbe una causa legale per ogni distributore presidiato da gestore dalle Alpi al Lilibeo.

Esiste una sorta di, chiamiamola così, “previdenza integrativa” futura per il gestore, la cui realtà quotidiana è però quella di non arrivare a quadrare i conti oggi e adesso, non un domani e, chiamiamolo così per capirci, l’”avviamento improprio” di uscita dal settore oggi è stato destinato in gran parte a regalare i soldi per le bonifiche di chiusura degli impianti, in un incredibile loop nella grande incompiuta della razionalizzazione della rete tra risorse per smantellare cisterne e mezzi per indennizzare gestori.

La distanza sempre meno colmabile tra regole e fatti ha anche una sua variabile specifica: la logica comportamentale per cui talvolta i “sindacalisti” presumono, consapevolmente o meno, di vestire anche i panni dell’avvocato ha spesso determinato “regole” così generiche, per quanto ricchissime di principi pregnanti, che poi costringono l’avvocato a vestire i panni del sindacalista (con il danno collaterale dei tempi legali che non coincidono affatto con quelli entro i quali si decide la sorte del gestore, che non si sa con quali strumenti misurare un danno patito o le condizioni non rispettate ecc.).

Una serie di paradossi, insomma, che testimoniano della lontananza delle “regole” dalla realtà, secondo un punto di vista magari non condivisibile, o del contrario (realtà contro le “regole”, ossia “regole” non osservate, per chi voglia consolarsi così).

Comunque la si veda, i castelli disegnati sulla carta sono diventati effettivamente di carta. Ed il tempo che passa non ha fatto che amplificare fino all’inverosimile i paradossi.

Alla “ricerca del tempo perduto”, retrospettivamente gli ultimi dieci anni sono stati anni più spesi a creare conflittuali-

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tà, talvolta anche artificiose, a giocare su attendismi tattici confidando negli errori di altri o nell’intervento solutore di terze parti, che a cercare soluzioni, e, in particolare, gli ultimi cinque (ossia grosso modo dall’entrata in vigore della legge Monti del 2012) sono stati anni improduttivi.

Non si possono consumare, ad esempio, due anni solo per stabilire se esistono due distinti livelli di articolazione di una nuova tipologia contrattuale (interprofessionale ed aziendale), mentre ciò che è veramente mancato è un tentativo, con tutte le incognite del caso e delle controparti, di cercare una specie (per dirla in modo forse altisonante, ma solo per comodità e ampiezza di concetto) di autonomo “progetto industriale” per ricollocare ruolo, strumenti di relazione, accessi al mercato, inquadramento, per una figura professionale, comunque la si definisca o la si voglia chiamare, quale quella del gestore, di cui il sistema distributivo ha sempre comunque avuto bisogno.

Nel frattempo la scelta è stata quella di attaccarsi alle “regole”, così come esse stanno, cioè con tutti i loro limiti e dubbie (o persino nulle agli effetti pratici, con il risultato di lasciar languire le situazioni fino ad approdare agli scenari, imprevisti o non previsti prima o non ritenuti plausibili), della fuga di parti importanti del sistema e della frammentazione e mutazione degli interlocutori, solo di tanto in tanto potendo chiudendo specifici accordi che han risposto alla volontà/necessità delle singole aziende di avviare, senza eccessivi ostacoli, le proprie singole politiche commerciali del momento, e in cui solo con molta immaginazione si potevano scorgere valenze “sindacali” quali, ad esempio, una rinnovata “centralità del gestore” piuttosto che le “eque condizioni” o altri elementi tali da introdurre qualcosa di utile e di innovativo (meglio sarebbe dire di “necessario”) ai fini dello sviluppo della contrattualistica e, in generale, a quella specie di “progetto industriale” che non è stato neppure pensato né da una parte del tavolo (plausibilmente quella della controparte), ma neppure dall’altro.

Ne consegue che si è allargata la forbice tra la “realtà vera” e il mondo delle “regole teoriche” che si vuol continuare a rappresentare, una frattura che fa decadere proporzionalmente la credibilità e l’utilità delle rappresentanze e che fa disperare di una qualunque evoluzione dello stato di fatto.

Ne consegue che, non avendo altro rifugio che quello delle “regole teoriche”, ci si fossilizzi su una comunicazione verso il nostro mondo, e verso quello esterno, sempre più obsoleta e condensata in un “linguaggio di legno” che purtroppo non dice più nulla ai gestori (perché non sufficientemente in grado di rappresentare soluzioni per il presente, ma solo appelli a un passato che non è più rintracciabile), che è fin troppo scontato per gli interlocutori tradizionali (che conoscono, per una frequentazione pluridecennale, perfettamente i modi di ragionare, i riti, le mosse tattiche – spesso, anzi sempre, ripetitive – della rappresentanza dei gestori e sanno

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come infiltrarsi nei nostri neuroni), che è del tutto avulso dal modo di ragionare dei nuovi soggetti che prendono il posto dei vecchi, che alla politica non propone nulla di nuovo o sostanziale per cui valga la pena di investirci tempo (e tre interrogazioni sul “modello grossista” non faran primavera), circostanze tutte che non servono a favorire né consenso, né a creare un clima di franco scontro o confronto.

E, a proposito di nuovi soggetti, viene da chiedersi in che cosa sia diversa la “arroganza dei nuovi padroni” rispetto a quella dei “vecchi padroni” o se quest’ultima fosse preferibile alla prima. Come si è visto (ritornando sulla vicenda Iperself con cui si è aperto questo contributo), i cosiddetti “vecchi padroni” non hanno avuto esitazioni dieci anni fa a fare strame delle certezze contrattuali su cui le rappresentanze avevano pensato di fondare la tutela della categoria, così come, in tempi più recenti, non hanno avuto scrupolo a sottoscrivere accordi solo per poter vendere i pezzi della propria rete senza conflittualità interne al marchio, senza parlare poi di tutte le variabili contrattuali spurie proposte in questi anni alle gestioni sotto l’egida di questo o quel marchio.

Se la ragione per cui l’arroganza dei vecchi padroni era, o è ancora, preferibile a quella dei nuovi fosse da identificarsi solo nel fatto che i primi fan finta di “sedersi a un tavolo” di, diciamo così, “omaggiare formalmente” le tre organizzazioni di categoria e magari anche di “non negare a priori” l’esistenza del 32/1998, 57/2001, 27/2012 ecc., mentre i secondi non fanno neppure questo perché si concentrano a fare il proprio business, beh, la differenza non è poi tanto significativa, specie se si considerano i precedenti degli ultimi dieci anni.

Qualcosa di diverso? Forse si potrebbe fare qualcosa di diverso, cambiare registro, stile e paradigmi mentali per rendere il tutto maggiormente attinente alla realtà della situazione, evitare di rendersi prigionieri del percorso rituale della controparte, cercare di ragionare di economia e mercato, avere un progetto industriale e una visione di strumenti concreti, più che di diritti inefficaci. Sia il vecchio modo di essere che il nuovo sono qualcosa che sta nella testa, le teste stanno sulle spalle degli uomini anzi, diciamo così e con tutto il rispetto, della leadership.

Comunque sia, non c’è ancora moltissimo tempo a disposizione: primo perché il tempo vola e non è detto si possa attendere vent’anni, quali, ad esempio, sono serviti al contenzioso legale per decidere che i cali carburanti vanno pagati, secondo perché il petrolio non se lo fila quasi più nessuno, se è vero che persino le Organizzazioni Cattoliche, tra cui i Gesuiti “annunciano l’intenzione di ritirare i loro investimenti dalle fonti fossili in modo progressivo entro i prossimi cinque anni”.

E ciò detto, forse è opportuno che lo scrivente, come si dice nei matrimoni, “taccia per sempre”.

Giorgio Moretti

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Gamma completa di erogatori multifunzione

ECONOMIA & LAVORO

COME COGLIERE L’OCCASIONE DELL’IPER-AMMORTAMENTO Dopo il Super-Ammortamento ecco l’Iper-Ammortamento con importanti benefici fiscali per gli investimenti in beni strumentali 4.0. È proprio il momento di ammodernare gli impianti!

Semplificando, il nuovo Iper-Ammortamento varato dal Governo premia gli investimenti in chiave 4.0, in pratica una maxi maggiorazione del 150% (sul 250% del Super-Ammortamento) che consentirà di incrementare il costo deducibile di tutti i beni strumentali acquistati per trasformare l’impresa in chiave tecnologica e digitale. La misura riguarda gli investimenti in beni materiali strumentali nuovi elencati nell’allegato A della Legge di Stabilità 2017 effettuati entro il 31 dicembre di quest’anno, in realtà entro il 30 giugno 2018 a condizione che entro la fine dell’anno l’ordine risulti accettato dal costruttore e sia avvenuto il pagamento di un acconto pari ad almeno il 20% del costo di acquisto. A quel punto il costo di acquisto del bene oggetto del Super-Ammortamento al 250% verrebbe maggiorato del 150% del suo valore d’acquisto, garantendo quindi un rilevante aumento della quota di ammortamento deducibile all’anno e un significativo risparmio in termini fiscali.

Con la Circolare 4/E, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che per fruire dei benefici fiscali e alla maggiorazione relativa, è necessario dimostrare i requisiti mediante una perizia tecnica o un’attestazione di conformità, entrambe corredate da un’analisi tecnica. Tale attestazione è però sostituibile da una dichiarazione del legale rappresentante nel caso in cui i beni oggetto dell’investimento abbiano ciascuno un costo di acquisizione inferiore a 500 mila euro.

Come ottenere l’Iper-Ammortamento?

Perché l’acquisto (solo se superiore a 500 mila euro) risponda ai requisiti richiesti deve essere attestato da una perizia tecnica giurata rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale che deve anche dichiarare la sua 4/2017

“indipendenza” dai fornitori dei beni strumentali, servizi e beni immateriali oggetto della perizia. I tecnici devono essere iscritti nei rispettivi albi professionali con un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato presso Accredia (l’Ente Italiano di Accreditamento, l’unico organismo nazionale autorizzato dallo Stato a svolgere attività di accreditamento).

L’analisi tecnica dovrà essere prodotta entro il periodo di imposta in cui il bene entra in funzione e dovrà poi essere custodita presso la sede del beneficiario.

La relazione dovrà contenere una descrizione tecnica del bene che dimostri la sua rispondenza alle categorie definite negli allegati A o B; il suo costo e quello dei suoi componenti e accessori; le sue caratteristiche che soddisfino i requisiti obbligatori e facoltativi.

I requisiti obbligatori devono essere tutti rispettati e sono: • controllo per mezzo CNC e/o PLC; • interconnessione ai sistemi informatici con caricamento da remoto di istruzioni e/o part program; • integrazione automatizzata con il sistema logistico o con la rete di forni-

tura e/o con altre macchine del ciclo produttivo; • interfaccia tra uomo e macchina semplici e intuitive; • rispondenza ai più recenti parametri di sicurezza, salute e igiene sul lavoro.

Bastano invece solo due requisiti facoltativi tra questi: • sistemi di manutenzione e/o telediagnosi e/o controllo remoto; • monitoraggio continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo mediante opportuni set di sensori; • caratteristiche di integrazione tra macchina fisica e/o impianto con la modellizzazione e/o la simulazione del proprio comportamento nello svolgimento del processo (sistema cyberfisico).

Un’ultima annotazione: se la macchina entrerà in funzione ma non sarà interconnessa, si perde il diritto all’IperAmmortamento e l’impresa godrà della maggiorazione relativa al solo Super-Ammortamento, almeno fino all’esercizio precedente a quello in cui si realizzerà l’interconnessione.

Elda Frigerio

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SPECIALE

AUTOpromotec 2017 L’EDIZIONE DEI RECORD Si è conclusa la 27esima edizione di Autopromotec con numeri di assoluto rilievo che confermano il successo della manifestazione.

Nel nostro servizio tutto quello che c’era di interessante da vedere per le aree di servizio.

Servizi a cura di Massimo Cicalini e Paola Sala

113.616 presenze totali di operatori professionali, ben 9.627 in più rispetto alla scorsa edizione (+9,26%). Di questi, 90.061 provenivano dall’Italia e 23.555 dall’estero, con un aumento dell’8,06% di presenze di operatori professionali italiani e del 14,09% di

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quelli internazionali. Autopromotec 2017 ha registrato inoltre la presenza di 422 giornalisti specializzati, il 33,4% dei quali provenienti dall’estero. Per completare l’elenco dei numeri si possono ricordare i 1.651 espositori in rappresentanza di 53 paesi con ben 689

espositori esteri, tutti a occupare i 158 mila mq di area espositiva divisa in 14 padiglioni e 5 aree esterne.

A tutto questo si aggiungono i numerosi momenti di formazione e informazione grazie all’ampio calendario di convegni e approfondimenti organizzati nell’am-

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bito di AutopromotecEDU, l’arena di confronto e dibattito sulle tematiche più attuali del post-vendita automotive, oltre a quelli organizzati da Area di Servizio sulle tematiche del settore di cui diamo notizia nelle pagine seguenti.

In termini di convegni, sono stati 93 gli eventi durante i cinque giorni di rassegna fieristica che hanno coinvolto 2.900 professionisti del settore, registrando nella maggior parte dei casi il tutto esaurito. Grazie alla collaborazione con ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane) e Unioncamere Emilia Romagna, inoltre, ad Autopromotec 2017 hanno partecipato più di 120 buyer istituzionali provenienti da oltre 30 Paesi, i quali hanno preso parte a 720 incontri B2B con gli espositori italiani.

Gli incontri, organizzati in fiera tramite la piattaforma di business matching B2Match, si sono svolti all’interno del “Circuito delle Idee”, lo spazio allestito presso il Quadriportico del quartiere fieristico di Bologna. Senza dimenticare l’area dimostrativa Officina 4.0 che ottenuto un eccellente riscontro.

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Ma il successo di Autopromotec si evince anche dai contatti del sito ufficiale che ha fatto registrare 182.609 visitatori unici e 1.950.542 pagine visualizzate, a cui si aggiunge la vivace l’attività sui profili social della manifestazione.

“I numeri di assoluto rilievo di questa edizione di Autopromotec ci spronano

a continuare in questa direzione – ha dichiarato Renzo Servadei, Amministratore Delegato di Autopromotec –, mantenendo alta la qualità dell’esposizione e delle sessioni convegnistiche.

A contribuire al successo di Autopromotec 2017 è senz’altro la leadership mondiale delle aziende coinvolte nel

business automotive aftermarket e i dati dimostrano ancora una volta come il settore si stia rafforzando”.

Se l’edizione 2017 è stata un successo, l’attesa per l’evento 2019 è già ancora più grande: il prossimo appuntamento è fissato dal 22 al 26 maggio 2019, sempre presso il quartiere fieristico di Bologna.

AREA DI SERVIZIO, UNO STAND DA PROTAGONISTA Una cosa è allestire uno stand, una cosa è trasformarlo in una fiera nella fiera, così nei 120 mq dello stand di Area di Servizio erano ospitati alcuni protagonisti del nostro mondo: Arboh con il robot oil e un’edicola automatica, Maser con un accetta-

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tore per self benzina, Fortech con la colonnina Smart Pay per il pagamento con il cellulare, Gilbarco con una pompa dal grosso display per i messaggi pubblicitari e Aspro Italy con la pompa Graf per l’erogazione del metano. Tantissime le copie distribuite in fiera, piÚ di 1800 con i tanti complimenti per la rivista anche dai molti visitatori esteri.

Anche per Area di Servizio è stato un successo.

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AD PRODUZIONE Le macchine AD Produzione che hanno suscitato più interesse durante la fiera Autopromotec sono molteplici. Tra le più ammirate vi è, senza dubbio, la macchina combinata che, come suggerisce il nome, è un modello che si può comporre con una vasta gamma di prodotti a scelta del cliente secondo le proprie richieste e necessità. Tra i programmi possibili troviamo l’aspirapolvere, la lavainterni, il distributore di carta, il profumo antibatterico, il lucidacruscotti e molte altre soluzioni. Quella presentata in fiera era molto articolata ed era composta da aspirapolvere con sollevatubo a molla come optional, aria compressa, profumo antibatterico, nero gomme (in versione doppia) e il distributore di carta e il rubinetto posizionati sulle parti laterali (in versione singola). Le altre novità presentate erano il soffiatore, una colonnina completa che lavora in autonomia perché non necessita l’arrivo dell’aria da un compressore esterno. La sanificante caschi (realizzata in collaborazione con Allegrini Spa) che permette di igienizzare e sanificare in self-service e in modo facile e sicuro qualsiasi tipo di casco (oltre a quelli motociclistici anche i modelli per biciclette e sci). Igienizza in soli tre minuti e mezzo utilizzando un prodotto sanitizzante studiato apposta per questa macchina che non lascia il casco bagnato e consente all’utente di indossarlo immediatamente. Infine, l’intramontabile Pannomatic, la più recente versione del distributore di panni umidificati è realizzata interamente in acciaio inox (sia la struttura sia il cappello) ed è stata disegnata con forme più armoniose ed eleganti, di dimensioni maggiori e con la possibilità di aggiungere l’illuminazione a led.

ALBERICI Cinque le vedette dello stand dell’azienda bolognese specializzata in sistemi di pagamento. Due i cambiamonete: Big Change è una centrale polifunzionale di cambio self-service progettata per ambienti esterni, dalla robusta struttura di acciaio inox 304 e 430 resistente all’ossidazione e alla corrosione, come Dry Change che è un cambiamonete o cassa gettoni con una robusta struttura in lamiera rinforzata e con

comodi carrelli estraibili ad apertura frontale per facilitare la manutenzione. Entrambe vantano un grado di protezione IP54 con componenti isolati e tropicalizzati e possono essere installate su piedistallo, oppure fissate a muro o ancora incassate in parete; tra le loro funzioni l’erogazione del cambio in modalità manuale o automatica, impostazioni totalmente personalizzabili, visualizzazione dello stato di servizio delle

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periferiche, controllo riservato della contabilità su display e menù accessibile tramite ACS. Tre invece i sistemi di attivazione: Multiservice è una versatile stazione di comando espressamente progettata per ambienti esterni, che permette di gestire in modalità self-service fino a otto programmi di lavaggio ed è caratterizzata dalla presenza di un display grafico e un lettore di banconote; su richiesta è disponibile la programmazione in numerose valute e accetta pagamenti in banconote, monete, gettoni e tramite dispositivi cashless. Big Start è installabile su piedistallo oppure a incasso a parete ed è capace di gestire fino a otto programmi (più altri otto aggiungibili); accetta pagamenti in banconote, monete e tramite dispositivi cashless, ricarica le chiavette elettroniche RFID ed eroga tessere o chiavette RFID. Entrambe queste macchine sono di acciaio inox e quindi particolarmente adatte per resistere all’acqua e alla polvere. Infine, il sistema Start Track è una stazione di comando da esterni che permette di gestire il pagamento e l’attivazione di sei programmi su portali self-service; dotata di una robusta struttura in lamiera rinforzata resistente all’ossidazione e alla corrosione, presenta un comodo carrello estraibile con apertura frontale per facilitare la manutenzione e accetta pagamenti in banconote, monete e tramite dispositivi cashless e ricarica le chiavette elettroniche RFID. Per tutte il grado di protezione è IP 54 con componenti isolati e tropicalizzati; tra le loro funzioni segnaliamo: programmi di lavaggio con prezzi e tempi differenziabili e modificabili secondo le necessità, gestione e visualizzazione riservata di numerosi parametri della contabilità, impostazioni totalmente personalizzabili e visualizzazione dello stato di servizio delle periferiche.

AMPLA Ampla conferma la sua vocazione a rendere più facile e produttiva l’attività sul piazzale. I visitatori hanno molto apprezzato la pompa manuale a pistone Carbuset AP50 ideale per travasi da fusto e da serbatoi, con l’azionamento a leva che rende l’operazione facile e veloce anche grazie ai numerosi accorgimenti: tubo telescopico, che consente di arrivare sul fondo di qualunque fusto, raccordo speciale per l’attacco rapido al tubo di mandata, beccuccio per travasi e leva ergonomica. La pompa possiede un alloggiamento per riporre il tubo di mandata e una maniglia per il trasporto, utile anche come gancio per appenderla.

Carbuset AP50 è ottima pure per gli autolavaggi per il travaso dei detergenti, infatti è in grado di trasferire, declinata in quattro versioni, qualunque liquido eccetto la benzina. Un “evergreen” sono invece le pistole per aria compressa Tucano, ideali per il lavaggio, sia self ma anche e soprattutto servito considerando la qualità e l’ergonomia: la leva è morbida al tatto e consente una regolazione precisissima dell’aria erogata, mentre sul becco della pistola c’è una punta morbida antigraffio, per non rovinare le superfici. Apprezzati anche Airset Professional Kit Tucano che, nell’apposita valigetta include, oltre alla pistola, schermo protettivo, ugello silenziato con punta morbida antigraffio, ugello Venturi e uno con il puntale di gomma antigraffio; mentre Airset Kit4Truck è stato pensato per i camionisti che lo utilizzano per la pulizia della cabina.

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New Stargate S6.

La nuova tecnologia si mette in mostra!

Stargate S6 si rinnova!

Nuovo design a LED, nuova tecnologia, stessa qualità Dalla ricerca e dallo sviluppo Aquarama, azienda sempre all’avanguardia nella realizzazione dei sistemi di lavaggio ad alta pressione, è nato il nuovo Stargate S6 con tecnologia LED. L’alta tecnologia e l’affidabilità qualitativa fanno di Stargate S6 un prodotto unico, ancora più performante, per un investimento mirato, sicuro e garantito.

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ANNOVI REVERBERI A Bologna è stata presentata l’ultima nata di casa Annovi Reverberi, la pompa volumetrica alternativa a tre pistoni JR. La più piccola in dimensioni con carter in alluminio pressofuso, bielle di alluminio con proprietà antifrizione e pistoni flammati. Il movimento dei pistoni è realizzato tramite il sistema biella-manovella con albero pompa di ac-

ciaio ad alta resistenza. Il sistema di tenuta è a doppia guarnizione e la valvola di regolazione è integrata nella testa della pompa con un iniettore per il detergente. Non è previsto il controllo dell’olio, ma c’è la possibilità di modificare il coperchio aggiungendo lo spioncino per i livelli. La testa è di ottone stampato e la pompa JR si flangia direttamente con i motori elettrici (versione albero cavo), mentre per le versioni a motore a scoppio dispone di easy start e c’è il TSS per quelli elettrici. Il suo impiego principale è per i settori del cleaning e misting grazie a una portata minima di 8 l/m con una pressione di 150 bar, ma che può arrivare a 14 l/m con la medesima pressione di 150 bar.

AQUARAMA Volti sorridenti presso lo stand Aquarama. Ci accoglie l’Amministratore delegato Davide Bosio che non nasconde la soddisfazione: “La fiera sta andando bene, con numerosi contatti esteri che hanno apprezzato la qualità dell’offerta italiana e di Aquarama in particolare. Finalmente è stata una fiera abbastanza positiva, il “rimbalzo tecnico” ha portato un po’ di ottimismo sul mercato e anche i lavaggisti, vedendo un incremento dei fatturati, sono a loro volta fiduciosi e vogliono cambiare le macchine, e noi ci siamo fatti trovare pronti con un’offerta ancora più performante, con tutto quello che ne consegue”. L’attenzione si sposta sulle novità esposte: “Abbiamo presentato una nuova tecnologia per le piste: l’Aquacube, da una a quattro piste, con possibilità di opzionare fino a un massimo di sei programmi. Il cuore della macchina, il rack, è posizionato in un armadio compatto e tecnologico, studiato anche per trovare posto all’interno delle sale tecniche preesistenti, in muratura o in vecchi armadi, così da favorire il refitting e la sostituzione di macchine ormai obsolete o usurate, eventualità sempre più frequente negli ultimi tempi. Il rack è completo, collaudato e già pronto per essere allacciato alle utenze ed è molto versatile così da poterlo adattare facilmente. L’altra novità è il nuovo portale Stargate S6 che in fiera ha riscosso un buon successo: merito del restyling, anche se il modello precedente aveva solo un paio d’anni, che segue l’attuale tendenza estetica con l’appariscente illuminazione a led che informa la clientela rispetto alle varie fasi di lavaggio in corso; rivisto anche il plc che adesso è più performante.

Esposto inoltre il portale Stargate SH11, una macchina molto versatile, con gli 4/2015

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ugelli rotanti e oscillanti che garantiscono un effetto meccanico di lavaggio ottimale pur usufruendo di una bassa quantità di acqua poiché gli ugelli sono molto efficaci ed efficienti; se richiesto, è possibile anche fare un lavaggio solo ad alta pressione, quindi shampoo, emolliente, cera e asciugatura e niente spazzole. C’è infatti ancora chi teme che le spazzole righino la vernice e questa potrebbe essere una motivazione di vendita in più. Stargate SH11 ha una filosofia diversa dall’S111: come alta pressione l’SH11 è più completo, però come tempi, essendo un doppio portale e non triplo come l’S111 che ha il braccio estensibile a caduta, impiega un po’ di più e ha un’altra produttività. l’S111 con i tre archi riesce invece ad essere più veloce pur garantendo una qualità del lavaggio notevole”.

ARBOH L’azienda italiana, tra le più attive nella distribuzione automatica nelle aree di servizio, ha presentato una pratica soluzione per risolvere brillantemente e senza troppo stress l’invio dei corrispettivi all’Agenzia delle Entrate. Infatti, entro il 2017 si dovranno comunicare i distributori automatici e macchine self-service che accettano banconote e monete esistenti sul piazzale e, dal 2108, tutti gli esercizi commerciali provvisti di queste macchine dovranno comunicare gli incassi effettuati. Tutto questo viene notevolmente semplificato dal sistema APP8816 sviluppato da Arboh in collaborazione con una importante società di software, i numerosi apparecchi venduti primo e durante la fiera confermano la bontà della soluzione. Il business del cambio olio è un altro aspetto dell’offerta Arboh che sta incontrando molti riscontri, soprattutto nelle stazioni ghost grazie anche all’offerta Robot Oil, l’aspiratore di olio esausto in self service, ideale per realizzare uno spazio idoneo al cambio dell’olio e alla vendita dello stesso con costi ridotti di almeno il 50% per l’automobilista, tramite la macchina vending “Iorabbocco”. Robot Oil aspira

l’olio direttamente dal motore dell’auto in pochi minuti e ha un avviso di riempimento, del contenitore interno di 200 litri, che garantisce anche la corretta raccolta degli oli esausti. L’olio usato viene infatti smaltito gratuitamente, tramite il Consorzio per gli oli esausti, nel massimo rispetto dell’ambiente e della legge. Proprio Robot Oil era esposto anche allo stand di Area di Servizio al fianco di un distributore automatico di riviste autoalimentato a batteria con un’autonomia di 30 giorni.

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ASPRO Aspro era presente in fiera con un compressore e due erogatori, uno dei quali era esposto presso lo stand di Area di Servizio. Grande l’interesse dei visitatori per questi prodotti, anche perché il metano sta conoscendo sempre più riscontro come carburante alternativo e rappresenta un significativo richiamo per le stazioni di servizio che possono essere scelte proprio perché dotate di questa opportunità, potendo poi suscitare interesse anche per gli altri servizi presenti sull’area. Gli erogatori DNG22 e DNG42 sono prodotti dalla Graf e sono gestiti da un calcolatore elettronico di ultima generazione e abbinati a display lcd retroilluminati o a display a led rossi ad alta luminosità. Gli erogatori sono costruiti e testati secondo gli attuali standard europei e conformi alle direttive ATEX e CE. I dispenser DNG sono la massima espressione del know-how Graf nel settore CNG e in quello dell’elettronica: il calcolatore elettronico e il software sono realizzati internamente e vengono costantemente aggiornati, grazie a questo gli erogatori DNG possono essere utilizzati con ogni tipo di protocollo di comunicazione, a seconda delle esigenze del cliente. I compressori Aspro HRC70 sono progettati per funzionare 24 ore e si presentano come macchine solide, robuste, di facile accesso e manutenzione: questa serie è ideale per stazioni di medie dimensioni con uno o due erogatori doppi. Questi compressori, disponibili nella versione oillube (lubrificati) e oil-free (non lubrificati), sono realizzati con materiali di ultima generazione e una tecnologia evoluta che assicura affidabilità, una manutenzione programmata e bassi costi di gestione, come dimostrato dalla gestione diretta di 60 stazioni di servizio. Altra caratteristica saliente è l’efficienza dei compressori che assicurano alte portate con consumi elettrici contenuti: disponibili motorizzazioni da 37 a 110 kW e da 2 a 4 stadi di compressione, con accoppiamento diretto e raffreddamento ad acqua o aria.

ATAS Atas ha presentato un nuovo ravvivante per gomme Tre-P per uso professionale, ma vendibile anche al pubblico: proposto per ora solo in bombolette spray, ravviva il colore del pneumatico proteggendolo e, al contempo, si differenzia dagli altri prodotti simili perché si aggrappa anche sugli pneumatici bagnati, dura più a lungo dando un grado di lucentezza superiore alla media. L’altra novità riguarda uno dei cavalli di battaglia dell’azienda reggiana: il Plack ora disponibile anche sotto forma di salviette umide confezionate in pratiche buste ermetiche richiudibili che contengono 24 salviette per ogni confezione imbevute di un prodotto a scelta fra i cinque proposti: infatti l’offerta prevede due referenze per cruscotti, una lucida con aroma vaniglia e una opaca con aroma agrumi,

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un detergente per sedili e interni in pelle con profumo floreale, salviette detergenti per la perfetta pulizia dei cristalli dell’auto al profumo di limone e lime e salviette rinfrescanti e detergenti per le mani all’aloe e al profumo di fiori di loto. Le nuove salviette umide Plack sono proposte con un espositore da banco, soluzione ideale considerando che si tratta di un prodotto destinato principalmente all’automobilista, quindi ben si presta ad un acquisto di impulso, da posizionare alle casse della stazione di servizio o dell’autolavaggio. Naturalmente sono ottime anche per essere inserite nei dispenser delle macchine vending.

BIEFFE FARINELLI Esposto il generatore di vapore alimentato a gasolio BF4000 Vapor che eroga 35 kW di vapore (42 kg/h), in grado di eseguire un rapido lavaggio a vapore con soli 3/5 litri di acqua, non ha bisogno di permessi e non necessita di impianti di scarico o depurazione. Grazie alla micro molecola del vapore che pulisce a fondo la superficie, la carrozzeria diventerà brillante e facile da asciugare. Il vapore è regolabile in pressione da 0 a 11 bar ed è possibile regolare anche l’umidità del vapore, ottenendo dunque un getto saturo oppure un misto di vapore e acqua calda. La macchina ha due uscite di vapore indipendenti e ad entrambe è possibile applicare una pistola vapore o lancia doppia CVK57 con tubi ad alta pressione fino 20-30 metri. Questi tubi sono studiati per non disperdere pressione e temperatura e non contengono fili elettrici, sono dunque robusti, leggeri, maneggevoli e affidabili.

Non poteva poi mancare Carwash con ozono, probabilmente una delle macchine per la pulizia e il ricondizionamento degli interni più completa del mercato.

Pulisce e sanifica con il vapore, asciuga rapidamente con aria calda ed è completa di aspirapolvere professionale: la potenza del vapore, il getto di aria calda e una ricca gamma di accessori permettono un trattamento completo delle superfici. Il vapore è efficace per pulire e ravvivare sedili, rivestimenti in pelle e trattare i punti più difficili da raggiungere.

Carwash Plus 380V ha una caldaia molto potente e garantisce una maggiore autonomia di vapore, così il getto di acqua calda/ detergente scioglie anche lo sporco più difficile. Fondamentale è il concetto di nebulizzazione tramite aria calda del detergente per un risparmio di almeno il 50%, perché il prodotto penetra meglio nelle fibre del tessuto e non bagna la spugna all’interno del sedile. Un potente motore di aspirazione a tre stadi permette di raccogliere polveri e liquidi e depositarli nel fusto inox integrato alla macchina. Grazie all’azione di un getto d’aria calda immesso in un sacco che avvolge i sedili, Carwash Plus 380V garantisce una perfetta e veloce asciugatura dei sedili e dei pavimenti dell’automobile. Altra particolarità di questa macchina, unica a montarla, è la caldaia di rame con resistenze esterne: il rame è un materiale antideflagrante e inoltre, essendo un materiale duttile che si dilata con il calore, le formazioni di calcare scivolano naturalmente verso il basso venendo poi rimosse con un rubinetto di scarico; invece le resistenze esterne, non essendo a contatto con l’acqua, non possono essere corrose o incrostate dal calcare.

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BKF Moderna azienda polacca per la prima volta presente in una fiera italiana: è tra i leader di mercato nel suo Paese come in molti altri mercati dell’Est Europa. A Bologna ha presentato una moderna produzione di piste self-service con stand di lavaggio modulari progettati per siti con intensità di lavaggio media e la possibilità di realizzare una cabina autonoma per completare l’offerta di servizi; l’allestimento comprende la tecnologia di lavaggio BKF Carwash nel modulo e una struttura di acciaio completamente attrezzata, oltre a un controllo da remoto in Cloud per le reti di impianti. Esposta anche la gamma di cambia gettoni e avviatori impianti con tutti i più moderni sistemi di pagamento e fidelizzazione: la versione base prevede display a quattro sezioni, lettore di banconote e due hopper.

Completano l’offerta una gamma di aspirapolvere self-service proposti in tre versioni principali: base, con compressore e doppio; tutte sono disponibili con rivestimento di acciaio inox o verniciati a polvere di qualsiasi colore, quindi con possibilità di personalizzazione.

CECCATO Nello stand dell’azienda italiana si respira un’aria soddisfatta: la scelta di ripuntare sulle fiere dopo qualche anno d’assenza ha pagato per numero e qualità dei visitatori, suscitando un notevole interesse anche da parte dei tanti visitatori esteri. Tanto l’interesse quindi per le novità e anche curiosità di rivedere Ceccato in fiera. Per quella che viene definita la linea 2.0 è stato presentato lo Shape Fit, il nuovo sistema di inclinazione delle spazzole verticali in senso laterale e longitudinale, utile soprattutto per pulire meglio le parti posteriori dei veicoli; ottima l’accoglienza di questo sistema che sarà presto esteso agli altri impianti della gamma.

Attenzione anche all’estetica con la presentazione della cascata di schiuma con la colorazione a led e i guidaruote sempre a led colorati però con la luce al centro per un effetto “pista di atterraggio”. Il Pegasus Tech esposto, oltre alla colorazione Black Edition (con un inserto verde acido che è piaciuto molto), presentava anche il sistema ibrido che permette di lavare l’auto anche senza spazzole (comunque presenti), con la sola alta pressione per un programma touchless dai risultati più che soddisfacenti. Ricordiamo che gli impianti Ceccato sono tutti in lamiera zincata e verniciata nel proprio forno, caratteristica che da a Ceccato la possibilità di fornire colorazioni particolari e personalizzate, per un prodotto finale al top sia dal punto di vista meccanico sia dell’usura. Un altro aspetto della linea 2.0 è l’evoluzione dell’elettronica che consente di gestire in sincrono la velocità delle spazzole con la velocità di avanzamento dell’impianto e una serie di altre migliorie che consentono di migliorare qualità del lavaggio e produttività. Questo in particolare sui modelli Hydrus Tech e Phoenix Tech, perché Pegasus Tech e Hyperion Tech sono già performanti ai massimi livelli anche nella conformazione attuale. Per le piste sono stati presentati il programma Foam e la spazzola che si flette alla fine del tempo gettone e non può più essere utilizzata oltre.

Come componentistica è confermata la scelta delle pompe CAT, al top della categoria.

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“Come posso ispirare i clienti e ottenere un fatturato maggiore?�

Scopri le nuove dimensioni del carwash.

Vogliamo ringraziare i nostri clienti e partners per la visita ad Autopromotec.

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CHRIST La star dello stand dell’azienda tedesca era la pistola XXL Bubble Gun con la quale, a detta del costruttore, si può risparmiare fino al 25% di acqua e di energia elettrica e fino al 50% di prodotto chimico. Tutto questo perché mischia aria al prodotto e quindi ha bisogno dell’aria compressa all’interno della pista di lavaggio, è sufficiente un normale compressore.

Grazie a questa pistola si amplia la gamma di programmi aggiungendo un programma efficace e scenografico al contempo. Sulle piste è presente una tabella che riporta chiaramente le istruzioni di utilizzo dei programmi, si indica come fare un lavaggio veloce (alta pressione, spazzola, risciacquo e cera) o un lavaggio intenso (prelavaggio con schiuma, alta pressione, spazzola e risciacquo e cera), specificando quale combinazione di programmi sono da utilizzare per lavare al meglio, così da garantire all’automobilista il miglior risultato finale. Esposto inoltre un nuovo display multicolore per le piste self, mentre il portale Genius era quello già visto a Stoccarda dove è possibile avere l’alta pressione laterale oscillante fino a un’altezza di due metri. Sempre già visti nelle fiere tedesche, ma per la prima vol-

ta in un’esposizione italiana: il lavaruote Wheel Master.

Molto ammirata anche l’asciugatura Turbo Dry che regola la sua prestazione in funzione della superficie: sfrutta infatti la massima potenza (2x 4 kW) sulle forme complesse del veicolo, come la parte anteriore e posteriore, mentre sulle superfici di facile asciugatura, la potenza viene ridotta al minimo necessario, creando la combinazione ottimale tra risparmio e potenza di asciugatura, con il vantaggio di un significativo risparmio energetico e una diminuzione del rumore. Esposto anche Centus, il portale per chi vuole restare sul tradizionale con un impianto più semplice di Genius che è il top seller. Sempre novità in fiera, la nuova porta d’ingresso per i tunnel con display reversibile secondo la stagionalità per reclamizzare, per esempio, il prodotto moscerini d’estate la porta d’ingresso ospita anche il Foam Wall la cascata di schiuma per tunnel mentre per i portali, stesso concetto e funzionalità diverso il nome: Foam Splash, sempre un prelavaggio con schiuma attiva ma per portali, appunto e in fiera presentato a bordo di un Genius, visivamente spettacolare, cambia colore grazie all’illuminazione e agisce chimicamente in modo ottimale sul veicolo offrendo una doppia opportunità: aumentare i vantaggi per il cliente e quindi motivare i prezzi del lavaggio. L’applicazione della schiuma sull’intera larghezza del veicolo è rapida e viene illuminata con led, una lamiera impedisce il gocciolamento durante l’asciugatura del veicolo, mentre l’illuminazione della parete di schiuma magnetizza l’attenzione dei clienti.

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CO.RA. Forte dei 40 anni in Italia come distributore esclusivo di marchi e prodotti di partner mondiali, CO.RA. ha cercato di rappresentarli tutti in fiera, forte anche del suo catalogo “Il Cilindro n°21 maggio 2017/maggio 2018”, con oltre mille pagine e più di 12 mila articoli. L’azienda conferma il suo interesse per le aree di servizio che l’ha portata nell’ultimo anno a integrare l’offerta dedicata al canale con brand come Yara AdBlue, Papernet (marchio di Sofidel per i prodotti a base di carta per autoconsumo) e P&G Professional (linea di prodotti dedicati alla pulizia professionale degli esercizi pubblici), oltre alla solida collaborazione con il leader tedesco Sonax Professional Carwash per quanto concerne i prodotti professionali per l’autolavaggio.

Grazie all’esperienza di oltre 60 anni nei prodotti per la detergenza, Sonax ha sviluppato formulazioni innovative con una serie di plus: prodotti formulati NTA Free (non cancerogeni), non corrosivi (le formulazioni contengono inibitori di corrosività) e concentrati per una maggiore resa, sia in termini di risultato sia economica, oltre a cere protettive che durano nel tempo perché di origine naturale. L’offerta si sviluppa sulle due tipologie di utilizzo principali, quella dei portali self-service automatici e senza assistenza di personale e quella dei tunnel con prodotti sviluppati per tutte le fasi di lavaggio: prelavaggio, pulizia cerchi, shampoo, cera protettiva, schiumatura e polish (prodotto di cui è stata pioniera). Per la promozione di Sonax Professional Carwash, CO.RA. dispone dei prodotti costantemente a magazzino e i suoi agenti, congiuntamente ai responsabili specializzati Sonax, seguiranno l’avviamento del lavaggio con le nuove specifiche e tarature, fornendo al gestore tutta l’assistenza iniziale necessaria. Una particolare attenzione è stata riservata al costo reale del lavaggio perché il prodotto chimico può essere “economizzato al meglio” con l’utilizzo delle nuove tecnologie produttive chimiche che, non solo sono in grado di ridurre i costi e tutelare l’ambiente, ma addirittura migliorano le performance di lavaggio. Dai test realizzati da CO.RA. e Sonax, rispetto a una media del costo del lavaggio per auto (senza entrare nel merito del risultato qualitativo che ovviamente deve essere ineccepibile), grazie al fatto di avere prodotti che si integrano perfettamente fra di loro, Sonax permette di utilizzare dosaggi estremamente contenuti, riducendo sensibilmente i costi per autovettura.

DE WITTE L’azienda belga ha puntato sull’affinamento dei suoi prodotti e allo sviluppo di accessori che possano migliorare e rendere più agevole gli interventi di pulizia sulle auto, in particolare negli angoli di solito difficilmente raggiungibili. È questo il caso del “becco” piatto a lama da montare sulla pistola ad aria compressa per sbattere i tappeti e per asciugare l’auto negli interstizi o di AirGun, una bocchetta di aspirazione coassiale con all’interno un tubo di aria compressa e una piastrina rotante che girando smuove lo sporco e crea 4/2015

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un “effetto turbine”, così la polvere sollevata viene immediatamente aspirata dalla bocchetta. Interessante anche lo spruzzatore di schiuma in bidoncino di plastica: per fare una buona schiuma ci vuole sempre molta aria come si faceva una volta con una pompa a mano, qui invece c’è un piccolo compressore a batteria che provvede a tenere alta la pressione dell’aria che serve da propellente. Sempre con le batterie, in virtù del miglioramento delle loro prestazioni, si sta pensando di utilizzarle anche per gli spruzzatori di prodotto e per altre applicazioni.

DEGAMA L’azienda che commercializza le macchine Autoequip ha presentato in fiera con una notevole serie di novità. A fianco dell’essenziale portale One, è stato proposto un altro portale, il Fly Silverled, una macchina di gamma medioalta che riunisce una serie di plus: semplicità, affidabilità, modularità, razionalità ed economicità. Partendo dal solo lavaggio si possono aggiungere un’ampia gamma di optional per adattarlo alle diverse esigenze: previste tre versioni Fly 23 e 25 da luglio e Fly 28 da settembre 2017; una delle caratteristiche principali di questa macchina è la velocità di montaggio, infatti l’impianto ha tutto a bordo e serve solo il collegamento alla rete idrica e alla corrente. Fly Silverled si distingue inoltre per l’avanzata tecnologia e un design accattivante anche grazie agli allestimenti dedicati, all’uso dei led e all’acciaio inox che ne impreziosisce il valore nel tempo e ne esalta le performance.

Tra le sue caratteristiche principali il lavacerchi ad alta pressione Discover, l’alta pressione Contour Power HP e Tower HP e la tecnologia Ethernet con una nuova gamma di plc e schede elettroniche; tra gli optional: inclinazione trave SPV e la cascata di acqua e shampoo Niagara Foam. Net 5 è invece il doppio portale Autoequip che unisce alta qualità di lavaggio, grazie alle cinque spazzole di cui è dotato, a un’eccellente velocità di esecuzione: la gestione individuale dei due portali è unita a un’ampia disponibilità di gruppi di alta pressione che completano la sua dotazione; due i modelli Net 5.23 e Net 5.25. Dedicato ai veicoli industriali è invece Cambus che si rinnova mantenendo fermi i suoi punti di forza e migliorando la parte elettronica: anche qui l’innovazione principale è nelle comunicazioni Ethernet con l’utilizzo di un touchpanel in sostituzione della precedente pulsantiera per realizzare programmi sempre più specifici. La riduzione dei cavi tra pannello e macchinario e la maggiore semplicità grazie all’utilizzo di una tecnologia avanzata riducono notevolmente i tempi e i costi di montaggio. Il pannello touch permette una maggiore fruibilità per il cliente senza dipendere dal tecnico della casa nella composizione dei programmi e delle sue personalizzazioni. L’aggiunta di inverter e schede elettroniche Ethernet di controllo e gestione delle spazzole garantisce una migliore efficacia del lavaggio a una velocità variabile elevata.

La nuova generazione Cambus prevede inoltre una versione XL più larga di 300 mm oltre a molteplici personalizzazioni come, per esempio, portali molto larghi (fino a 1.250 mm in più dello standard per una larghezza totale di 4.250 mm) per lavare i veicoli militari o i bus degli aeroporti.

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PARIS, FRANCIA

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Dal 17 al 21 Ottobre 2017

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DEPUR PADANA Per il riciclo quasi totale dell’acqua dell’autolavaggio Depur Padana ha presentato Ecoemmebierre, un modulo a membrane da inserire nella parte finale del trattamento a valle del classico bio-ossidatore che permette di abbattere i costi della bolletta idrica in modo sensibile. Il modulo sottopone il refluo precedentemente trattato a una fase di ultrafiltrazione, tanto che lo stesso può essere riutilizzato al 100%. Il reintegro con acqua di rete è davvero minimo ed è riferito solo alla quota parte persa negli spandimenti iniziali, inevitabili quando si esegue un prelavaggio con idropulitrice ma, per tutte le rimanenti operazioni, l’acqua può essere recuperata dal sistema a membrane. Come sempre è indispensabile una buona conduzione dell’impianto di autolavaggio, selezionando con cura i detergenti utilizzati e facendo attenzione a non incorrere nel sovradosaggio degli stessi. Un ulteriore vantaggio dell’ultrafiltrazione è che il modulo può essere ugualmente installato anche se a monte ci sono impianti di altri produttori, in quanto si tratta di un potenziamento dell’eventuale impianto esistente e non ha vincoli specifici di tipologia. L’obiettivo di Depur Padana è far rientrare questo apparato nel piano di Iperammortamento Industria 4.0, perché con il sistema a membrana si possono collegare altri sistemi tecnologici che interagiscono con il lavaggio e così si è in grado di controllare la qualità dell’acqua in uscita con dei parametri fondamentali. Se ci sono problemi sull’impianto, Ecoemmebierre può essere dotato di un sistema di segnalazione tramite un messaggio di allerta, avvisando il lavaggista.

DR.STÖCKER Presente in fiera anche Dr.Stöcker, azienda tedesca rappresentata da Nexus, importatore unico per l’Italia con sede a Verona. Dr.Stöcker è una storica azienda del settore lavaggio auto professionale in cui opera dal 1959 e per il quale ha sviluppato una gamma completa di elevata qualità, diversamente non potrebbe essere visto il successo che raccoglie su un mercato esigente come quello tedesco. Una garanzia è anche costituita da Nexus, da anni nel settore della chimica industriale e in special modo nella fornitura di detergenti, cere e prodotti professionali per il lavaggio e la cura delle auto, oltre che per il trattamento delle acque di processo e di scarico. Il suo ampio know-how aziendale, che si accresce ogni giorno attraverso la professionalità dei propri operatori, costituisce un valore aggiunto di grande importanza, che completa e integra la proposta commerciale. Inoltre, un’ampia disponibilità di magazzino e un efficiente sistema di distribuzione garantiscono sempre rapidità, precisione e costante rispetto dei tempi di consegna.

EURODET “Qualità e innovazione nel mondo automotive”, così Eurodet si è presentata a Bologna. L’azienda veneta, nota per la produzione di detergenti per il lavaggio e la cura di auto e veicoli industriali, ma anche per l’industria e le comunità, ha presentato due nuovi prodotti, progettati per migliorare sensibilmente le performance di pulizia: Torck e Crystal. Torck è il nuovo detergente schiumogeno profumato ideale per impianti automatici e box service: grazie alla sua speciale formula genera una schiuma densa e compatta che, rimanendo maggiormente ancorata alla vettura, agisce in profondità. Crystal si posiziona invece nel top di gamma dei detergenti per la pulizia dei vetri, grazie alla tecnologia esclusiva che utilizza in modo innovativo un tensioattivo fluorurato disperdente di altissima bagnabilità, in modo che gli altri ingredienti si disperdano meglio e riescano a essere più efficaci senza lasciare aloni. Risultato: maggior lucentezza e scorrevolezza uniti a un effetto antipolvere. “Abbiamo avuto un ottimo inizio anno, ci siamo aperti a nuovi mercati e consolidato quelli esistenti – spiega Claudio Fornaro, general manager di Eurodet –. È da poco stato pubblicato il catalogo prodotti aggiornato e a breve saremo online con il nuovo sito www.eurodet.it che ospiterà una sezione news, dove periodicamente pubblicheremo, non solo le novità prodotto, ma anche informazioni utili per gli addetti ai lavori. Siamo anche presenti sui maggiori canali social: Facebook, Youtube e Linkedin per essere sempre più vicini ai nostri clienti. Abbiamo inoltre deciso di ampliare la sede operativa e di espanderci raddoppiando l’area magazzino e produzione, con l’obiettivo di aumentare l’innovazione, la ricerca della qualità e l’attenzione al cliente che, uniti alla passione per questo settore, sono il segreto dei nostri risultati”.

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EUROTESSUTI Alta affluenza allo stand e tanto entusiasmo tra i visitatori sia italiani che esteri; una partecipazione che in Eurotessuti definiscono “più che positiva”. Molto apprezzata la sempre più ampia collezione di Profumotti, i profumatori per auto e ambiente, unici nel loro genere, nati dal lavoro e dalla passione di designer e artigiani italiani. Si riconferma un prodotto d’eccellenza poiché versatile, creativo e studiato nei minimi dettagli.

In occasione di Autopromotec sono state presentate importanti novità: nuovi e accattivanti soggetti, fragranze più performanti, packaging sofisticato. Oltre alla nuova gamma, si è riscontrato un forte interesse anche per le personalizzazioni ad hoc che l’azienda è in grado di realizzare per i suoi clienti. Per quanto riguarda i prodotti per l’autolavaggio, ancora giudizi positivi sul sistema Flexifill, la spazzola componibile antigraffio molto apprezzata sia sul mercato italiano che estero: un prodotto all’avanguardia, adattabile a tutti gli impianti e di facile installazione. Il personale Eurotessuti offre un servizio di assistenza all’acquisto a 360°, rimanendo a completa disposizione del cliente, dallo studio della composizione più idonea alla scelta dei vari materiali e colori a disposizione. Per le piste self-service è stata introdotta una nuova Spazzola ad Alta Pressione a lunga durata, in grado di garantire un lavaggio efficace e al tempo stesso delicato. La setola è ad effetto naturale, interamente realizzata a mano in Italia con materiali selezionati e di altissima qualità. Un prodotto di nuova generazione con un “effetto memoria” minore, ovvero la setola resta intatta anche dopo essere stata posizionata nel portalancia; sta riscuotendo un notevole successo tra la clientela poiché garantisce ottimi standard qualitativi, come tutti i prodotti Eurotessuti. Autopromotec ha quindi confermato la presenza di questa forte realtà produttiva che guarda al futuro con grande professionalità e spirito di innovazione.

FAVAGROSSA L’azienda italiana si conferma un punto di riferimento nel panorama carwash: l’esperienza di oltre 50 anni e il suo spirito innovativo l’hanno reso il partner ideale per i più importanti costruttori di impianti di autolavaggio e per tutti i professionisti alla ricerca di qualità, varietà, flessibilità e competenza tecnica. Sullo stand, i numerosi visitatori hanno potuto apprezzare le famosissime spazzole Carlite che lavano ormai quotidianamente milioni di automobili in ogni parte del mondo, grazie agli oltre 80 mila impianti in cui sono installate. Accanto a loro, il resto della gamma dei prodotti Favagrossa, che comprendeva anche il filo tradizionale e la sua nuova variante Filok, senza dimenticare le spazzole in feltro per lavare e asciugare Drytex, i Lavafiancate e i Dischi Lavaruote. Ma al centro dell’attenzione era soprattutto F-ACE, il rivoluzionario materiale che rappresenta il top di gamma del catalogo Favagrossa. Questa spazzola assicura un’elevata forza pulente unita a una notevole delicatezza: nata come evoluzione della spazzola in feltro, F-ACE è apprezzata per l’affidabilità, l’efficacia e la durata. Lo speciale rivestimento in microfibra non si impregna d’acqua e di sporco, mantenendo così invariato il peso della spazzola, mentre la caratteristica forma rastremata garantisce silenziosità e morbidezza del tocco sulle vernici. Tutto questo assicura migliore forza pulente, riduzione del consumo di acqua, rumorosità e del numero di giri motore degli impianti di lavaggio, oltre a una maggiore attrattività estetica.

Carlite, Filok, Drytex e F-ACE sono marchi registrati 4/2015

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FLOWEY Flowey conferma la grande attenzione alla qualità dei prodotti e al rispetto per l’ambiente presentando anche a Bologna la nuova linea detailing lanciata ad Automechanika 2016 con il nome CDS “Car Detailing Solutions”, che si aggiunge all’ampia offerta per il lavaggio veicoli declinata in varie gamme: Experience, Evopur, Carwash, Truck Cleaning, Technic e Auto Clean System Pro. CDS è dedicata al detailing professionale di qualità elevata, in linea con la sua storica e sempre innovativa produzione che garantisce risultati eccellenti, ottimizzando la lucidatura di tutti i tipi di carrozzeria, evitando micrograffi e aloni. CDS utilizza micro-cristalli che a secondo della dimensione, possono essere ottenuti diversi livelli di lucidatura: quando si applica il prodotto, i micro-cristalli si dividono in particelle più piccole per una buona applicazione e per garantire brillantezza e protezione di lunga durata, una caratteristica particolarmente utile con le carrozzerie delicate. Nello specifico, Experience propone una serie di prodotti a base vegetale, concentrati e specifici per acque dure e acque dolci: con l’impiego della tecnologia Coatinium garantiscono una protezione che dura nel tempo ravvivando la vernice. Evopur è invece una linea più tradizionale, frutto di oltre vent’anni di impegno e sviluppo, con un’offerta completa per rispondere a tutte le esigenze di un moderno centro di lavaggio. Neppure i camion sono trascurati e per loro, ma soprattutto per i loro sporchi difficili, è stata sviluppata Truck Cleaning per tutte le diverse superfici e materiali. Una menzione a parte merita la polvere per le piste self-service, ormai un’icona del settore, che coniuga la massima efficacia di pulizia e la massima affidabilità delle macchine che la utilizzano. Ben sapendo quanto sia fondamentale anche l’aspetto dell’impianto, in Flowey hanno lavorato per sviluppare una linea di prodotti per la manutenzione dello stesso, poco importa che sia portale, tunnel o pista; ecco quindi la linea Technic, composta da quattro prodotti: T52 Deox Premium, T43 Netral Strong, T53 Deox Safe, e T5 Protect Station tutti volti alla massima efficacia con il minimo sforzo dell’operatore.

GILBARCO Doppia presenza per Gilbarco all’Autopromotec: una con Microhard, suo partner per l’automazione del settore degli autolavaggi, e poi nello stand di Area di Servizio per l’esposizione di altri prodotti. Con Microhard si è puntato soprattutto a valorizzare l’integrazione del mondo “oil” con quello “carwash”: si poteva così apprezzare la versatilità e completezza delle funzioni di raccolta dei dati di vendita integrata tra benzine e lavaggi, con la possibilità di analizzare i trend delle vendite e poter fare una gestione completa delle “economics” del punto vendita e della rete carburanti. Presentate anche varie tipologie di crossmarketing attuabili: per esempio, l’acquisto di carburante oltre una determinata soglia minima dà diritto a lavaggi a condizioni vantaggiose, l’utilizzo degli scontrini di resto emessi dal terminale “oil” per pagare i lavaggi e viceversa, la possibilità di utilizzare le carte private emesse per i carburanti (multipay online) anche per il lavaggio. Nello stand di Area di Servizio era invece esposto il nuovo display multimedia per gli erogatori SK700 Fasell da 19” che affianca l’esistente da 15’’ e presenta una migliorata risoluzione che raggiunge i 1280x1024 pixel. Così l’erogatore multimedia permette di veicolare con ancora maggior risalto filmati (mpeg, avi, mp4, flv, wmv, mov), immagini (bmp, gif, jpeg) e audio; entrambe le tipologie di display permettono di creare campagne di marketing, veicolare pubblicità e rendere l’esperienza dell’utente durante il rifornimento più piacevole e accattivante.

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GOLDEN CHIMIGAL L’azienda italiana, forte di una produzione esportata per l’85%, ha presentato un gran numero di novità. Al centro dello stand i tre nuovi prodotti ecologici Eco dove sono state impiegate materie prime innovative che aiutano la depurazione delle acque; inedita anche una linea di cere profumate, prodotti idrofughi per gli impianti di lavaggio automatici e quattro prelavaggi con diverse profumazioni, pensati soprattutto per gli impianti self-service e per conquistare gli automobilisti più esigenti. Eco-Starcar è un prelavaggio antistatico lucidante monocomponente appositamente formulato per il prelavaggio di impianti automatici per auto. Grazie alla sua particolare efficacia è facile rimuovere lo sporco più tenace dalle superfici senza dover spugnare o spazzolare. I suoi innovativi componenti permettono di lavorare in sicurezza e di lasciare le carrozzerie protette e brillanti. Eco-Shampos è uno shampoo protettivo autolucidante, profumato e super concentrato, ad alto potere detergente e schiumogeno, ideale per il lavaggio manuale e automatico delle auto; è a ph neutro, non intacca le superfici trattate e rilascia un film protettivo e lucidante su qualsiasi tipo di carrozzeria, mantenendola ravvivata e brillante nel tempo. Eco-Foamy Strawberry è uno shampoo neve profumato di nuova formulazione che permette la creazione di un notevole strato di schiuma a effetto neve; grazie alle sue eccellenti qualità è di facile risciacquo e neutralizza con facilità il ph alcalino del prelavaggio, favorendo così l’azione della cera. Particolarmente indicato per l’uso in aspirazione degli impianti automatici, migliora la scorrevolezza degli spazzoloni sull’auto, difende le tubazioni dal calcare e aiuta a mantenere pulite le spazzole.

IDROPAVESE Presentata in fiera un’idropulitrice fissa murale, nata inizialmente per il settore alimentare dove queste macchine funzionano ad acqua calda: il sistema è basato su un trasduttore che trasmette un segnale a un plc, mentre nel modello per gli autolavaggi sono stati eliminati valvola e pressostati: così è stata semplificata la macchina rendendola più moderna e affidabile. È possibile utilizzarla come prelavaggio fisso all’ingesso dei tunnel e nel servito può essere installata fissa di fianco alla pista d’ingresso, oppure in self con attivatore.

Il lavaggista ha il vantaggio di un’affidabilità maggiore e non ha bisogno di spostarla dopo la chiusura dell’impianto.

Questa idropulitrice è proposta con motori fino a 15 cv con

pompe da 215 atmosfere per poi arrivare fino a 17 cv con pompe da 350/400 atmosfere per casi particolari; la portata varia da 15/30/40 litri/minuto a seconda delle necessità.

Sempre per gli autolavaggi, Idropavese propone modelli carrellati realizzati con cofanature in acciaio che, rispetto a quelle di plastica, non soffrono il sole e sono più robusti, oltre a essere più d’immagine sul piazzale, come conferma anche il loro successo commerciale: all’inizio i clienti erano spaventati dal loro possibile prezzo, ma quando scoprivano che costano solo 30/40 euro in più dei modelli di plastica non hanno più avuto dubbi.

INTEC Tra i tanti accessori, ottimi per gli shop, e attrezzature per officine, nello stand Intec si facevano notare una nuova gamma di lampade professionali Led Scangrip, con particolare attenzione alle innovative gamme Detailing per carrozzieri e chi ama curare maniacalmente la propria auto, ed EX, la linea “a prova di esplosione”, versatile e adatta a numerosi impieghi.

Scangrip Detailing, grazie all’innovativo indice di resa cromatica CRI+, si caratterizzano per eccellenti proprietà di resa cromatica, così da consentire un perfetto controllo del colore. All’interno della gamma si trovano le luci da lavoro Sunmatch e Sunmatch 2, oltre a Multimatch 2, la soluzione ideale per l’ispezione di ampie superfici. Scangrip EX è composta dalle luci da lavoro Uni-EX e Nova, sviluppate con la tecnologia Led EX Proof, 4/2015

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e da una completa serie di accessori, quali ganci o treppiedi, che possono essere abbinati alle lampade a seconda delle esigenze di utilizzo. Per quanto riguarda l’officina e la piccola manutenzione sono stati presentati dei nuovi caricabatteria professionali PRO60 e PRO120, in grado di raggiungere rispettivamente una potenza massima di 60A e 120A e di mantenerla per tutto il tempo richiesto dalle moderne procedure di analisi e programmazione agli elevati voltaggi necessari. Questi caricabatterie sono capaci di ripristinare, caricare e ricondizionare tutti i tipi di batterie 12V, anche AGM, EFB e LiFePO4 (Litio Ferro Fosfato), attraverso un processo di ricarica multistep. PRO60 e PRO120 sono dotati dell’esclusiva e brevettata modalità di ricarica autoadattiva, grazie alla quale entrambi i dispositivi rilevano automaticamente la capacità dell’accumulatore permettendo di scegliere le impostazioni ottimali per eseguire la ricarica della batteria nel modo più rapido; sono inoltre semplici da utilizzare grazie al display LCD chiaro e di facile lettura e per la presenza di soli quattro pulsanti per navigare nel menù e selezionare le impostazioni.

INTERPUMP Protagoniste le novità presentate alle ultime fiere.

Le gamme C2W e C3W, a qualche mese dal lancio, stanno ottenendo sempre maggior successo.

Le nuove serie sono destinate primariamente all’autolavaggio, ma anche ad applicazioni industriali gravose, con acqua fino a 60°C/140°F. Progettate dal Centro Ricerca Interpump, queste pompe sono ricche di soluzioni innovative, molte delle quali coperte da brevetto, e sono interamente prodotte in Italia, con sofisticati processi di automazione, che garantiscono i più alti livelli di affidabilità anche in condizioni particolarmente severe. La testata, solitamente realizzata in ottone, è di acciaio inox stampato, mentre il carter, di nuovo design, è nichelato e non più ossidato, per offrire maggiore resistenza alla corrosione. Da segnalare anche il nuovo sistema di guida brevettato, che consente uno scorrimento ottimale dell’insieme guida-pistone e riduce notevolmente gli attriti tra il pistone e le tenute, per una maggiore durata delle tenute stesse. Nuovo anche il design del pistone in ceramica integrale, realizzato sempre da Interpump adottando una soluzione di fissaggio con una vite speciale senza uso di Loctite per rimuovere i rischi di inneschi pressione all’interno del pistone e facilitarne la manutenzione. Nuovo infine anche il pacco pompante, con anelli di tenuta speciali per applicazioni nel carwash dove, oltre all’acqua, possono essere utilizzati prodotti chimici aggressivi. Grande interesse anche per la Evolution 1 con “Stop and Go” magnetico, una pompa compatta e innovativa, che utilizza una testata in EN GJS 600 rivestita al nichel diffuso ad alto spessore ed è equipaggiata con valvola integrata e un rivoluzionario sistema “totalstop”. Questa pompa, opportunamente collegata a un motore elettrico, alla chiusura e riapertura della pistola, ferma e riavvia il motore attraverso questo meccanismo “stop and go”. La soluzione si basa su un sistema magnetico che isola completamente la parte elettrica della pompa da quella idraulica, creando di fatto due compartimenti stagni ed escludendo il rischio di passaggio d’acqua fra le due zone. Evolution 1 con “Stop and Go” ha la sua destinazione per eccellenza nell’equipaggiare le idropulitrici professionali che fanno tante partenze e fermate (tipico utilizzo da lavaggista). Inoltre, nel suo allestimento, diversi componenti sono collocati in posizione frontale e non laterale, in modo da consentire di compattare al massimo l’assieme pompa/ motore, facilitandone la manutenzione.

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ISTOBAL I manager del colosso spagnolo si sono dichiarati molto soddisfatti della partecipazione alla fiera italiana: tanti clienti “determinati a fare affari” e la conferma del consolidamento e della coesione ormai raggiunta dalla rete distributiva in Italia. Le novità principali erano tre, a cominciare dal portale Istobal M’Nex32 all’avanguardia in tecnologia e design: tra le sue innovazioni, spicca la nuova spazzola lavaruote che raggiunge tutti gli angoli dei cerchioni, la cascata di schiuma, le nuove guide di centraggio e gli schermi a led che rendono più attraente e intuitiva l’esperienza di lavaggio. Questo nuovo portale d’alta gamma prevede anche una particolare inclinazione delle spazzole sulla parte posteriore del veicolo per una pulizia in profondità anche sotto gli spoiler e il nuovo sistema di dosaggio del prodotto chimico Istobal esens, che inietta direttamente nel circuito il prodotto superconcentrato in quantità basse e precise. Istobal esens è un sistema di prodotti molto concentrati per il lavaggio di veicoli che riduce fino all’80% le emissioni di CO2 nell’atmosfera e genera pochissimi residui nell’ambiente.

Altra novità era il generatore d’acqua calda aerotermico che Istobal propone per le piste di lavaggio e che permette un risparmio energetico del 75% rispetto alla caldaia elettrica e del 60% rispetto alla caldaia a gas o a gasolio. Questo sistema riduce inoltre la manutenzione dell’impianto e ha un minore impatto ambientale perché utilizza energia rinnovabile ed efficiente, senza combustione ed emissione di fumi. Presentata anche la nuova gamma di accessori per un’esperienza di lavaggio che stimola i cinque sensi grazie all’adozione nella baia di musica, uso di differenti fragranze e un’illuminazione speciale e poi i complementi per il lavaggio di moto e biciclette. Infine due le novità per il lavaggio industriale: Istobal Hw’Monoroll è un sistema di lavaggio mobile monospazzola per la cura giornaliera di piccole flotte che realizza un lavaggio completo in meno di 10 minuti senza spostare il veicolo; Istobal Hw’Rotators è invece un impianto di lavaggio ad alta pressione a passaggio, indicato per veicoli speciali che non possono essere lavati con un portale a spazzole convenzionale come, per esempio, i camion della spazzatura, le betoniere, alcune cisterne e i veicoli militari.

Esens è marchio registrato ITALIA SERVICE TMB La novità di Italia Service per la fiera di Bologna è stata Idro Self Point, una monopista carwash che è in pratica una idropulitrice con un funzionamento a schiuma attiva. Nasce come monopista, ma la stessa macchina può essere montata su due e quattro piste. La sua peculiarità è la schiuma attiva che è erogata con una lancia specifica anche sulla parte verticale della vettura e rimane ancorata per circa 30 secondi alla carrozzeria, quindi ha tutto il tempo per staccare lo sporco e non dover più utilizzare la spazzola. Il lavacerchi viene prima e ha una lancetta a parte, mentre tutte le fasi (schiuma attiva, acqua, cera e risciacquo finale con l’osmosi) sono già incorporate in Idro Self Point. Una macchina completamente indipendente, ottima per dare un servizio di qualità in poco spazio e con un basso investimento iniziale: potrebbe essere il classico “piede nella porta” per vedere se il lavaggio sulla stazione funziona, per poi ampliarlo con altre piste o strutture più articolate. Anche se il mercato sembra premiare in questo periodo i portali self, questo è un investimento completamente diverso, non solo nel costo di acquisto ma anche per gli spazi e, ovviamente, gli incassi. Idro Self Point può essere anche utilizzato da un operatore per il servito o come prelavaggio manuale in self davanti a un portale. Richiede il depuratore, ma oggi sono disponibili eccellenti soluzioni fuori terra di polietilene molto pratiche e Italia Service propone la monopista e relativo impianto di depurazione a noleggio: quindi, senza fare investimenti, il gestore paga per la macchina un affitto mensile con i proventi derivanti dal lavoro della stessa.

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JOY FRAGRANCE Joy Fragrance ha presentato il suo brand Mr&Mrs Fragrance che rappresenta un cocktail di interessi e di valori che i suoi responsabili Massimo Esposito e Simona Guerini, hanno scoperto e sviluppato in 25 anni di collaborazione: la passione per il viaggio, la fotografia, le arti figurative e i profumi usati in ogni cultura del mondo. Dal 2010, hanno raccolto attorno a sé un gruppo di appassionati imprenditori, con i quali condividono una visione comune: creare un brand che parli il linguaggio delle fragranze e del design, espresso attraverso la tecnologia. In particolare, per il mondo automotive questo ha portato allo sviluppo di tre pro-

dotti: Niki, Cesare e CesareGT, tutti affidati al design di Luca Trazzi che spiega così il suo lavoro: “Abbiamo voluto un design italiano di grande successo ed esperienza per esprimere i valori del made in Italy, che mescolano da sempre funzionalità e ironia, valorizzando le forme ed i materiali. È un design piacevole, pieno di emotività che trasmette una forte carica umana e affettiva. Questo è design emozionale”. Cesare è un profumatore in Eva, un particolare polimero termoplastico atossico, mentre CesareGT è prodotto sempre in morbido Eva, ma con la texture a strisce che rievocano sensazioni di grip e controllo per gli automobilisti più sportivi.

KÄRCHER La novità più importante del colosso tedesco era la nuova linea di aspiratori self-service SB VC pensata in maniera specifica per gli autolavaggi proposta in versione a una o due postazioni. Le caratteristiche principali sono il design innovativo e un display per visualizzare il tempo residuo con la possibilità di essere collegato al Kärcher Fleet Manager, il sistema che permette di controllare da remoto lo stato della macchina; inoltre, l’interno delle pareti può essere insonorizzato e le colorazioni personalizzate.

Il funzionamento è affidato a un sistema a turbina con motore brushless, quindi senza spazzole per una maggior durata e una minore manutenzione. Le altre caratteristiche principali sono una superficie filtrante maggiorata che consente un minor intervento di pulizia, infatti lo scuoti filtro è automatico e, proprio grazie a questo, la superficie filtrante rimarrà sempre pulita per non perdere potenza di aspirazione.

Poi, il tubo di aspirazione è in materiale plastico con all’interno un’anima in fibra di carbonio che lo ripone

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automaticamente e senza particolari meccanismi nella posizione di riposo: questo riduce drasticamente l’usura del tubo perché non resta a contatto con il terreno e fa anche sì che non si sporchi. Infine, sono nuove anche le bocchette di aspirazione, molto ergonomiche e ideali per raggiungere i punti più angusti dell’abitacolo. Ammirati sullo stand anche il portale CB3 dotato del lavaruote Ra.Wa. 2.0, il sistema per il lavaggio dei cerchioni abbinato alla pre-spruzzatura del prodotto chimico in schiuma che sta avendo molto successo.

Oltre al Polish RM837 grazie al quale, con l’ausilio delle nostre nuove spazzole in materiale antigraffio Care Touch, anche queste brevettate da Kärcher, si può rigenerare la vernice, o comunque ottenere un risultato di lucidatura molto vicino a quello del carrozziere. Una citazione anche per le piste self-service SB MB, prodotti di alta gamma basati sulla tecnologica can-bus. Mentre per gli interessanti programmi di locazione finanziaria rinviamo all’intervista a Riccardo Ponza a pagina 70 di questo numero.

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KENOTEK L’azienda belga produce chimica professionale per vari settori: automotive, officine e carrozzieri oltre, ovviamente, agli autolavaggi ed è rappresentata in Italia dalla ZPeter di Bolzano, azienda fondata nel 1987 da Zöschg Peter proprio per l’importazione di prodotti di fabbricanti europei leader nei rispettivi settori. Grazie alla lunga esperienza e al continuo aggiornamento professionale, l’azienda è in grado di fornire una consulenza specializzata per tutti i lavaggisti che vogliono approfondire la conoscenza dei prodotti Kenotek. Nello specifico il produttore belga propone prodotti per la pulizia e la manutenzione di veicoli commerciali e industriali. Le diverse linee Nano, Globo, Carco e Pro comprendono detergenti per veicoli pesanti fino alle cere speciali con nanotecnologia per il lavaggio auto. I prodotti Kenotek sono distribuiti in oltre 30 Paesi dove sono apprezzati per la loro alta qualità e infatti in molte aree sono i leader del mercato. L’offerta spazia in tutte le specializzazioni dell’autolavaggio: prelavaggio, cerchi, shampoo e polish, cere, prodotti per la cura dell’auto declinati tra confezioni Pro e Retail. In Belgio, moderni laboratori, ingegneri in ricerca e sviluppo, insieme a un team competente, garantiscono l’alta qualità di tutte le referenze secondo le severe norme di qualità ISO 9001 e quelle di buona fabbricazione GMP. KIEHL Il colosso tedesco ha riproposto in fiera il sistema BiFuTec che permette di usare prodotti schiumogeni, detergente e cera polish, nato inizialmente come retrofit da proporre sulle piste di lavaggio per aggiungere un programma. Un sistema consolidato, proposto a numerosi clienti anche in Italia che lo hanno apprezzato perché permette di incrementare il fatturato sulle piste che ultimamente chiedono innovazione per mantenere i fatturati: infatti, lo slogan è “lo installi e già guadagni”. Si registra infatti un sensibile incremento dei guadagni da subito perché si lavora anche sulle percezioni: la schiuma, i profumi molto intensi e, naturalmente, i risultati. La schiuma attecchisce di più sulle superfici e consente di lavorare, grazie a dei tempi di contatto superiori, con prodotti meno aggressivi pur garantendo ottimi risultati. In Kiehl hanno sviluppato questa applicazione anche con il nuovo modulo di lavaggio BiFuTec che offre l’opportunità di utilizzare il sistema schiumogeno per il servizio prima dei tunnel o dei portali o per con il lavaggio a mano in sostituzione del classico “maialino” e dell’idropulitrice.

Si tratta di modulo “plug and play”, servono corrente (380 o 220 V) e acqua (attacco 3/4 di pollice) e poi è pronto a generare un effetto schiumogeno molto intenso. Sono disponibili diverse versioni: da un prodotto, ossia lo schiumogeno, a due prodotti, detergente schiumogeno e cera se si fa servizio di lavaggio a mano, oppure detergente in alta pressione come secondo prodotto; infine, nel caso di tre prodotti, i due detergenti e la cera schiumogena. Ci sono due

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lance, una per il prodotto schiumogeno, detergente e cera polish e l’altra in alta pressione tradizionale per il risciacquo e per il detergente in alta pressione. Altre novità: K102 AllForim è un detergente per cerchi schiumogeno che però può essere utilizzato con una diversa concentrazione anche nelle cascate di schiuma quando si vuole un effetto lavante, quindi una schiuma attiva; lavora con degli ugelli particolari con iniezione dell’aria a monte che poi generano l’effetto schiumogeno sul cerchione. K124 InsoFoam è l’evoluzione di un prodotto storico, il K123, ed è sempre un detergente schiumogeno con un’azione lavante molto intensa, profumato e ottimo anche per eliminare i moscerini. La linea BiFuTec K109 JetFoam è un detergente molto attivo con una formulazione ideata per ottenere un’alta alcalinità, cioè un PH molto elevato e una bassissima, quasi nulla, presenza di soda caustica; tutto questo è ottenuto con una miscelazione di tensioattivi particolari per una maggiore sicurezza 4/2015

del prodotto. BiFuTec K229 JetFoam Wax è la cera polish schiumogena anch’essa finalizzata alla lancia con la possibilità di generare la cera in modo schiumato, una peculiarità Kiehl per un effetto migliore sull’asciugatura e una percezione per l’utilizzatore unica. Polish K225, per tunnel e portali, è un prodotto ormai consolidato, come la cera Micro Speed Drive K209 molto innovativa e proposta da un paio di anni. Per finire, le spazzole in microfibra ProMicro sono un brevetto Kiehl sviluppate in ben sei anni di studi e numerosi test con aziende produttrici che ora le stanno montando e le propongono come optional. Hanno un costo leggermente superiore rispetto ai modelli tradizionali, ma permettono di coprire tutte le curve delle auto, anche le più strane come interstizi, spazi attorno alla targa e specchietti, con una “ruvidezza dolce” che pulisce senza danneggiare. Un riuscito connubio tra il tradizionale polietilene e il potere lucidante dei materiali innovativi: in Italia ne sono già state installate alcune decine (per esempio sul tunnel di Magenta, in provincia di Milano, oggetto di un articolo di Area di Servizio nel 2016).

KIMICAR Nello stand Kimicar erano in bella evidenza due autentici “cavalli di battaglia” nella nuova confezione spray da 200 ml: Silco Motor Black, la pasta sigillante pressurizzata per le coppe dell’olio e Silco Motor Red che è invece per le testate dei motori. Si tratta di prodotti presenti da anni, in tubo, nell’ampissima gamma Kimicar. Silco Motor è infatti una guarnizione in pasta per motori con elevate prestazioni e temperature severe: da -70°C a +260°C. Questa confezione, che sostituirà progressivamente la versione nel tubetto classico con chiavetta, è disponibile in bombola spray grazie a una cartuccia di aria compressa al suo interno che garantisce un’erogazione costante ed uniforme di un prodotto così particolare e, tramite un regolatore di flusso, è possibile regolare anche la portata, mettendo sul pezzo la quantità giusta senza sprechi, senza fatica e senza colature, in modo pratico e pulito e senza rischiare che si secchi il prodotto avanzato. Nuova anche la confezione della Manigel Pasta lavamani da un litro che si aggiunge al secchio da 4 litri.

La notizia più importante e che è online il nuovo catalogo Kimicar Car & Truck online che raccoglie tutta la produzione per l’automotive, rinnovato nella grafica e facilmente scaricabile dal sito in formato pdf in due file distinti. Oltre alla versione cartacea Car & Truck, naturalmente, comprende anche tutti i prodotti inseriti dalla precedente versione del 2011 che passa da 80 a 88 pagine.

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LAMPA Lampa ha presentato in fiera il suo catalogo dedicato al mondo dell’auto. Ben 15 mila articoli in pronta consegna, ordinatamente racchiusi all’interno di 1.072 pagine, tutte a colori, nelle quali ogni referenza viene illustrata e valorizzata da una esaustiva scheda tecnica, da foto ambientate, didascalie e tutte le informazioni necessarie per il suo utilizzo.

200 pagine in più rispetto alla precedente edizione, a testimonianza del grande lavoro svolto da Lampa in questi anni per offrire prodotti sempre innovativi e funzionali, in grado di esaudire al meglio le richieste di rivenditori e clienti.

Rinnovato nella sua veste grafica, il nuovo catalogo è stato pensato per semplificare il lavoro dei clienti grazie al doppio indice, alfabetico e per codice prodotto e alla suddivisione in famiglie e sottofamiglie di prodotti. Tra le 16 famiglie che formano la costellazione dell’offerta Lampa, brilla sicuramente la novità della telefonia: prodotti come caricabatterie, auricolari e supporti per cellulari ma soprattutto cover, pellicole protettive e power-pack. Molto importanti sono anche le novità sul fronte delle collaborazioni, a conferma dell’impegno di Lampa per la commercializzazione in Italia dei migliori marchi mondiali di accessori e prodotti per la cura dell’auto: Synpol, marchio italiano leader del car care; Distinguo, gli occhiali da lettura certificati in Italia come “Dispositivi medici di classe 1”; Duracell, il leader mondiale nella produzione di batterie alcaline per dispositivi portatili, specialistiche e ricaricabili ad alte prestazioni.

L’operazione di aggiornamento dei cataloghi si inserisce in un quadro di investimenti strutturali molto più ampio, che ha interessato l’azienda negli ultimi anni. I primi frutti di

questo processo sono arrivati nello scorso inverno, con l’adozione del nuovo sito internet, radicalmente rinnovato, con una grafica moderna e curata che anticipa e riprende quella del catalogo in uscita. Ma l’intervento qualitativamente più rilevante è stato sicuramente quello che ha interessato il centro logistico nella seconda parte dello scorso anno. Operazione resasi necessaria proprio per far fronte al repentino aumento delle referenze trattate, in modo tale da poter continuare ad offrire quel servizio efficiente, con spedizioni veloci, puntuali e precise che da sempre contraddistingue Lampa.

LOGIQUA Tante idee per lo shop da questo produttore che si propone con una serie di prodotti che brillano anche per l’originalità dell’offerta. A cominciare dai profumini per auto a forma di cuffia stereo con il logo ufficiale di MTV, la tv seguitissima dai giovani, che sono proposti in quattro fragranze; un mix di tre fragranze in un’unica confezione contraddistingue invece Beat Doctor così come It’s Pugs Life. Poter offrire dei tappetini per l’auto che rispondano alle esigenze dei clienti è possibile con SuMisura, che hanno l’apprezzabile caratteristica di un costo abbordabile, di essere sviluppati in base alle dimensioni interne delle vetture e di essere prodotti in Italia con materiali di alta qualità e un efficace sistema per garantirne il fissaggio; sono proposti con un espositore da pavimento da 24 pezzi e possono essere riordinati anche singolarmente. Completano l’offerta di Logiqua I-Key, per la protezione della chiave dell’auto, compatibile con i modelli di ben 22 case automobilistiche e poi Car Care, i panni per la pulizia degli interni.

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MAFRA Per Mafra uno stand completamente rinnovato per poter presentare al meglio le tante novità. #Labocosmetica, la nuova divisione dedicata completamente al mondo del detailing, con i suoi esclusivi prodotti tra i quali spicca #ForeverYoung (sempre giovane, ndr), un prodotto nano ceramico frutto della ricerca Mafra che garantisce una protezione fino a due anni sulla carrozzeria contro raggi UV, graffi, smog e piogge acide preservandone la lucentezza; sempre della stessa linea anche #Aquavelox un prodotto per rendere il parabrezza della proMarco Mattioli pria auto idrorepellente per diverse settimane: già a 50 km/h vedrete l’acqua scivolare via anche senza l’utilizzo dei tergicristalli. Tutte referenze sviluppate grazie al centro di ricerca e sviluppo Mafra, che opera a stretto contatto con laboratori universitari e fornitori internazionali, una scelta di qualità che ha portato l’azienda italiana tra le eccellenze mondiali del car-care. In questa direzione è anche la nuova linea di prodotti Unika Line che, proprio attraverso la loro raffinata tecnologia, permettono di raggiungere nuovi traguardi di lucentezza e protezione anche sugli impianti di lavaggio automatici, con un risultato finale che era finora appannaggio solo di quelli manuali. Molti lavaggisti hanno capito che un’auto più pulita e protetta è un vantaggio per il cliente ma anche per il loro business e hanno aderito entusiasti alle proposte di Mafra. Altra iniziativa importante presentata quest’anno ad Autopromotec è la nuova app Autobenessere, grazie alla quale chiunque può finalmente trovare l’autolavaggio Mafra più vicino e scegliere tra diverse tipologie tra i quali autolavaggi automatici, a mano, aperti 24h, centri detailing, ecc. con la garanzia di un lavaggio garantito dalla qualità dei prodotti Mafra: ad oggi ormai più di 600 impianti in tutta Italia, hanno aderito a questa app. Altra novità è la linea Pet Line, sia per l’auto che per la casa, pensata per i cani e i gatti, l’ennesima dimostrazione della capacità di Mafra di interpretare e precedere le domande del mercato. Anche per questo sono anni che il fatturato è in continua crescita costante.

MAGGI CONTROLS Maggi Controls produce in proprio un’offerta di oltre 1400 gettoni coniati o pressofusi, realizzati con leghe e finiture diverse, lisci o con canali comuni ed esclusivi, con logotipo comuni, personalizzati o tematici. Quest’anno la novità è la possibilità di avere un campione, una “preview” in 3D del gettone, in pratica un maxigettone in plastica che riproduce esattamente quel che sarà il conio da realizzare e ne mostra i dettagli (vedi foto). La tendenza attuale è un ritorno al gettone per meglio ottemperare alle future normative fiscali sull’invio dei corrispettivi e Maggi Controls è sempre pronta, come dal 1927 anno di fondazione, a rispondere ancora una volta alle tendenze del mercato. Esposte anche le tre macchine già conosciute e apprezzate: Supercoin è stata appositamente studiata per la gestione delle aree self-service: è costituita da un cabinet di acciaio inox dello spessore di 1,5 mm con protezioni in policarbonato per le aree d’inserimento del denaro, il pannello dell’utente è incassato di 12 cm e il tastierino di comando è all’interno per la programmazione e il rilevamento dei dati d’incasso, completano la dotazione i pulsanti luminosi

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antivandalo e il display alfanumerico di facile lettura. Automatic Wash Pro un cabinet con otto punti di chiusura, serratura di sicurezza a doppia mappa e cornice di incasso di acciaio inox con barra di protezione antiscasso. Start è una cassa automatica self-service per portali e tunnel, costituito da un cabinet con otto punti di chiusura, serratura di

sicurezza doppia, barra antiscasso, tastierino di comando esterno per scelta programmi e dati di incasso e gestione fino a 16 programmi. Su tutte le macchine, la fidelizzazione della clientela è garantita dal sistema cashless con card a trasponder Nayax, ideale per la gestione delle vendite di qualsiasi postazione non custodita.

MARK Molto apprezzato lo stand di Mark, con un arredo in linea con la nuova immagine e i prodotti sempre più all’avanguardia, che infatti hanno avuto un grande riscontro. In particolare, apprezzate le linee futuristiche di Phoenix, uno starter dall’estetica che sottolinea la spiccata volontà di rinnovamento dell’azienda veronese: la colonnina, solida e proporzionata, è coibentata per proteggere i componenti interni dagli sbalzi di temperatura e dall’umidità; particolari anche le chiusure a serratura rotante per un’elevata sicurezza, la nuova grafica, il frontale e il vano di recupero monete entrambi illuminati. L’innovazione più evidente di Phoenix è, però, il nuovo sistema cashless MF3 con tecnologia Mifare in grado di leggere indifferentemente chiave e card, conservando la possibilità di gestire prezzi differenziati per fascia oraria, per giorno della settimana e per tipologia di veicolo, nonché bonus e tanto altro. A livello di componentistica, Phoenix offre al lavaggista una grande varietà di opzioni che gli permettono di configurare lo starter a seconda le proprie esigenze: è presente anche la predisposizione per un erogatore monete/gettoni particolarmente performante e per un comodo erogatore combinato che distribuisce sia chiavi sia card; poi c’è la stampante per lo scontrino e la contabilità, il modem gsm e la rete Ethernet per l’invio di allarmi e dati contabili, il lettore di carte di credito e molto altro. Da sottolineare che Phoenix è già disponibile anche in versione cambiamonete/gettoni con il nome Polaris.

Da segnalare anche Sherlock, una soluzione innovativa, non solo per Phoenix ma per tutte le apparecchiature Mark della serie Top, comprese quelle già operative. Non si tratta del solito collegamento informatico che consente di recuperare i dati contabili, ma di una vera e propria gestione intelligente degli impianti di autolavaggio automatici: con la partnership tecnologica di Microsoft tramite Azure e ThingWorx, la rivoluzionaria piattaforma cloud IoT di Mark connette tutte le apparecchiature in un ecosistema tecnologico intelligente che, tra l’altro, consente l’accesso all’iperammortamento per la tecnologia 4.0.

MDS ELECTRONICS Presentata in fiera la conosciuta gamma di cambia gettoni e start di lavaggio a cui si sono aggiunti anche dei sistemi di gestione innovativi. In particolare la App SelfBlue permette di pagare tramite telefono tutti i servizi: si possono avere fino a due borsellini, si sceglie la vettura e si accede al credito visualizzato sullo schermo che, volendo, può essere incrementato attraverso il lettore di banconote, monete, carta di credito o Paypal. Quindi si fanno tutte le operazioni come al solito e lo stesso si può fare sull’attivatore di lance (altro prodotto nuovo), sugli aspiratori con il display, su tutti i servizi a gettoni. Il tutto a un prezzo molto competitivo. In pratica, con SelfBlue non ci sarà più bisogno di alcun sistema di pagamento basta uno smartphone: l’App utente è gratuita e user-friendly, mentre il dispositivo si installa velocemente tramite il connettore MDB all’interno della vending machine o dello start e non richiede

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alcun tipo di collegamento telematico: non occorre quindi acquistare nessuna Sim e non verrà applicato alcun canone fisso. Con il portale web dedicato si è sempre in contatto con i clienti e connessi con tutti le macchine installate: tramite la piattaforma si possono gestire e localizzarle da remoto, ricevere in tempo reale segnalazioni e allarmi, controllare le transazioni, inviare coupon e visualizzare le statistiche di vendita. Inoltre, si possono realizzare delle vere e proprie campagne marketing personalizzate. L’App SelfBlue per l’utente è scaricabile gratuitamente da App Store o Google Store su smartphone o tablet. Per creare l’account bastano due passaggi oppure si accede tramite profilo social network.

L’utente può ricaricare il credito scegliendo tra diverse soluzioni: contanti, carta di credito, carte prepagate, Paypal, Qrcode.

MICROEL Tante le novità portate in fiera da Microel. Basic Start è un nuovo start e cassa “entry level” a sei programmi, display grafico da 5” con la possibilità di predisporre una stampante interna; accetta banconote, monete e card, una macchina con un ottimo rapporto prezzo/prestazioni. Basic Start è la versione con avviatore, presentata a Bologna per la prima volta anche se è commercializzato da qualche mese, un modello d’accesso dal prezzo contenuto, ma senza compromessi come prestazioni perché monta la stessa elettronica del modello superiore. Basic Change è invece una cassa cambiamonete semplice e adattabile a qualsiasi installazione grazie alle dimensioni ridotte: permette l’acquisto di gettoni in contanti pure con card trasponder, ricarica delle card con la possibilità di impostare bonus e ha un display grafico da 5” e la possibilità della stampante interna. SL-CW Touch è una cassa top di gamma per portali o tunnel che può essere utilizzata senza scendere dalla vettura: le avvertenze per chi vuole restare a bordo durante il lavaggio sono richiamate da una voce registrata che invita a leggere le istruzioni. È installato prima del portale: lo scopo di questo “drive-in” è di accorciare i tempi morti del portale, dove un minuto moltiplicato per tutte le auto della giornata porta a 30/40 minuti di tempo lavaggio utile perso, soprattutto se c’è ressa. Se non si vuole restare a bordo, si posizione l’auto, si torna alla macchina per pagare e il programma non parte fino allo start manuale. SL-CW Touch ha un monitor da 12” e gestisce fino a 12 programmi. Esposta anche una nuova cassa per tunnel, evoluzione dell’apprezzata ACM-14 proposta però a un prezzo minore ma con le stesse funzionalità, tra le quali un cassetto cassa classico, tipo negozio, standard; la nuova struttura non è più di acciaio inox, versione che resta comunque in produzione. Infine, Tower nasce dall’esigenza di far funzionare il piazzale solo con carte anche per l’utente occasionale, quindi le card sono generate dalla cassa: l’utente abituale avrà la normale carta senza contatti con il suo credito, l’utente occasionale carica un menù composto da quanto scelto e, quando la inserisce nell’ultima macchina, questa autorizza il programma, ma non rende la tessera che non va così persa: il cliente paga prima di posizionare l’auto, quindi non deve farlo e poi tornare indietro per pagare, ma fa tutto subito quando è davanti alla macchina, anche per questo si guadagna tempo per il cliente successivo.

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MICROHARD Anche a Bologna è stata presentata la collaborazione commerciale tra Microhard, produttrice di sistemi di pagamento carwash, e la multinazionale Gilbarco. Una partnership che sta crescendo sotto i migliori auspici grazie ai contenuti tecnici innovativi che entrambe le aziende stanno esprimendo negli ultimi anni; il tutto accompagnato da costanti successi commerciali. Sul piano tecnico, è stata sviluppata una perfetta interazione tra i sistemi già esistenti, dando così la possibilità al gestore di controllare “oil” e “nonoil” tramite un unico portale e la possibilità di pagare l’autolavaggio direttamente dalla stazione self-petrol (tramite barcode). Due i prodotti principali su cui ci si è concentrati: l’unità di pagamento top di gamma Paypoint per portali (con SW interattivo con prodotti Gilbarco) e il cambiamonete dal design personalizzato Change Mini. Paypoint ha contenuti all’avanguardia con tutti i sistemi di pagamento già a bordo e il controllo da remoto in modo dettagliato e analitico; Change Mini ha un forte impatto visivo, una tecnologia evoluta e un appeal commerciale in grado di soddisfare anche i più esigenti. Per il resto, l’offerta Microhard è rimasta invariata con design e soluzioni meccaniche ed elettroniche all’avanguardia e va precisato che l’azienda è già allineata alla normativa dei corrispettivi elettronici dell’Agenzia delle Entrate e naturalmente sono già disponibili le soluzioni per adempiere agli obblighi di legge. Interesse anche per PayMonitoring un servizio che rende disponibili report dettagliati di contabilità, vendita e stato di funzionamento di un’intera rete di impianti tramite accesso web in tempo reale. Da ricordare anche che le macchine Microhard, se richiesto, ora hanno la possibilità di accettare Bancomat, carte di credito e carte “contactless”, oltre che gestire coupon con barcode e quindi con la possibilità di fare promozioni e, importante, riciclano le monete riportandole negli hopper.

MIX Carlo Gavotto, patron di Mix, è proprio fiero del proprio stand che definisce: “il più completo e con la maggiore affluenza, con il personale con le massime aspettative, oltre al migliore catering e servizio ai visitatori”. A tutto questo si aggiungono una ricca serie di novità. Idroself Pro consente di allestire in modo semplice e vantaggioso una pista di lavaggio self-service a freddo sul piazzale: telaio e carrozzeria sono realizzati interamente in acciaio inox con componenti elettromeccanici di alta qualità. Mself Pro, il long seller di Mix, si è presentato con un’estetica completamente rinnovata, un monopista in armadio molto ben ingegnerizzato, con i canestri del prodotto chimico incorporati, dotato di collegamento GSM e la possibilità quindi di avere un allarme a distanza sia se la macchina è in emergenza sia se mancano i prodotti chimici. Smart 2 Pro è piaciuta per il sistema di trattamento dell’acqua in entrata con l’uso di antiscalanti, formulati per prevenire la formazione di incrostazioni e fouling organico ed inorganico nelle membrane dell’osmosi inversa e poi innovative soluzioni termiche con sistemi a gas o elettrici per il riscaldamento dell’acqua di lavaggio, nuove pompe progettate con la testata in acciaio inox nichelato che garantisce maggiore resistenza alla corrosione, pistoni in ceramica a doppio spessore con guide a doppio diametro per ridurre l’usura del paraolio, un innovativo e brevettato sistema di guida del pistone e un quadro elettrico con plc per ogni pista. Skid è adatto al refitting in locali tecnici esistenti e progettato per la massima versatilità: le pompe, studiate per il funzionamento ad alte temperature e resistenti agli shock termici, sono accoppiate a un motore elettrico tramite giunto elastico e campana di accoppiamento; i motori sono da 3 cv. Pulse HP è un sistema automatico di lavaggio ad alta pressione che simula le azioni svolte manualmente con la lancia: il sistema idrocinetico Mix con tecnica a ugello mobile è efficace grazie all’impatto del getto d’acqua, ogni ugello è alimentato da una propria pompa a pistoni che eroga 18 l/min a 120 bar.

L’impianto è composto da due dispositivi laterali e uno orizzontale: quelli laterali sono dotati ognuno da un ugello che si muove alternativamente dall’alto in basso coprendo il veicolo dall’altezza ruota ai finestrini. Il dispositivo orizzontale (a copiare) è composto da due ugelli che si muovono 4/2015

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alternativamente in direzione opposta tra loro. Pulse 2S presenta un design moderno, larghezza di lavaggio estesa, struttura zincata a caldo e viti inox, lavaruote con inclinazione regolabile, distribuzione ottimizzata del prodotto per i cerchioni, programma specifico per gli insetti, alta pressione laterale rotante e oscillante, dispositivo controllo pressione e sicurezza spazzole per ganci traino e “bullbar”, asciugatura orizzontale in acciaio inox con deflettore a tre posizioni e quella verticale ottimizzata per direzionare con maggiore precisione l’aria, binari a profilo speciale, interfaccia di comando con pannello di programmazione tattile, nuove spazzole Mix-Foam.

Pulse 1W è in grado di lavare fino ad un’altezza di 3,1 m con una larghezza di passaggio di 2,7 m ed è stato pensato in particolare per i furgoni e i veicoli di maggiori dimensioni con tutte le caratteristiche dei prodotti Mix: struttura compatta, robusta, completamente ispezionabile e dall’aspetto moderno. Infine, Twister and Dry+ è un aspiratore, soffiatore ed erogatore di profumo e nerogomme, interamente di acciaio inox e con gettoniera elettronica, contenitore per monete/gettoni con lucchetto, sistema di controllo della depressione dell’aria, scheda di modifica tempi per singolo programma e pulizia automatica del filtro a ogni cambio programma.

MONTEFUSCO Montefusco opera nel settore automotive dal 1936 con la lavorazione artigianale delle pelli per la pulizia dell’auto. Da allora l’azienda si è evoluta e ha sviluppato la produzione di articoli per la pulizia e la cura di qualsiasi veicolo: auto, moto, barca, furgoni e caravan e anche per tutto il mondo del campeggio. Oggi la produzione spazia su un’ampia gamma di prodotti che comprende un campionario di articoli realizzati con materiali moderni, come le più complesse microfibre, accessori in materiali leggeri e resistenti, prodotti detergenti e deodoranti, fino a diverse spugne e guanti in svariate forme per ogni tipo d’uso. Senza dimenticare le pregiate pelli ovine di altissima qualità: la linea Pure Chamois e la linea di prodotti “ecofriendly” Pure Bamboo, realizzata utilizzando la fibra di questa pianta che riesce a sopportare grandi cicli produttivi grazie alla capacità di rigenerarsi velocemente. Molta curiosità ha suscitato Dog Collection, il nuovo marchio della Montefusco dedicato alla cura e alla sicurezza degli animali durante gli spostamenti in auto: una serie di prodotti che garantiscono sicurezza in auto per i passeggeri e per gli animali e aiutano a mantenere più puliti gli interni. La nuova linea comprende ganci, pettorine e guinzagli da agganciare alle cinture di sicurezza, coprisedili protettivi anteriori e posteriori, cucce con fissaggi alle cinture di sicurezza e agganci interni per collari e pettorine, barriera divisoria per isolare la parte posteriore dell’auto da quella anteriore e grata per i finestrini così da areare l’auto pur non consentendo al cane di uscire dall’auto.

MORELITE Morelite, la dinamica e innovativa azienda propone sempre delle novità alle fiere a cui partecipa e a Bologna non si è smentita. Accanto ai prodotti già conosciuti, ha fatto il suo debutto e45°, presentata come la “prima spazzola a geometria variabile”: in effetti, si tratta di una soluzione innovativa con stringhe in materiale espanso che rivoluzionano l’uso di questo materiale nel lavaggio, migliorandone l’efficacia pulente e la rumorosità. “Geometria variabile” perché è la parte angolare della stringa la prima ad atterrare sul veicolo, per cui l’impatto risulta meno rumoroso.

In un attimo l’impatto ne provoca poi la rotazione e il contatto stringa/vernice diventa totale. Ed ecco che le pareti rugose asportano in modo impeccabile tutto lo sporco appena rimosso e il taglio diagonale permette alla stringa di lavorare su due assi, così la superficie a contatto col veicolo aumenta del 40%. Oltre a questo brevetto, sempre al centro dell’attenzione anche gli altri prodotti: “Viva” a punte arrotondate sul moderno sistema di spazzole a cintura brevettato, “Shape” che permette di conformare le spazzole al veicolo; Moretex con la sua struttura rinforzata che rende questa spazzola uno modello unico e Morefil, l’ideale per i veicoli industriali.

Shape e Moretex sono marchi registrati

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MOSMATIC L’azienda svizzera ha presentato gli ugelli rotanti Wheelblaster interamente di acciaio inox lucidato, con ugelli ad alte prestazioni, facilmente regolabili in altezza e in angolazione a garanzia di un’alta efficacia già alla massima distanza; questa attrezzatura è da posizionare all’ingresso dei tunnel per lavare ruote e sotto portiere in modo efficace e, in base alla scelta degli ugelli, si può privilegiare la portata o la pressione. Esposta anche una lancia schiuma ergonomica ad alta pressione per aumentare i programmi sulle piste self: la lancia è dedicata, quindi specifica per la schiuma e lavora a 80/60 bar secondo il volere del lavaggista, aumentando l’efficacia del prodotto chimico e la sua permanenza sulla vettura.

Infine, non è proprio una novità ma è stata riproposta perché sta ottenendo sempre più successo, la lancia spazzola con un terminale dotato di un dispositivo che, quando finisce il tempo gettone, la parte terminale di circa 30 cm si affloscia rendendo inutilizzabile la spazzola.

NUOVA SIPOM Presentata la nuova linea, ultima nata in casa Nuova Sipom, HF Hiper Film Protection pensata per livellare le superficie e colmare le porosità delle vernici, in modo che l’acqua dell’asciugatura scivoli molto più facilmente e non lasci residui sulla superficie. La linea è completa: dal prelavaggio allo shampoo neve, dal precera al polish e alla cera, con l’obiettivo di accontentare quei clienti che già usano la nanotecnologia ma che cercavano qualcosa di ancora migliore, almeno questo è quello che dichiarano i gestori degli autolavaggi che lo stanno testando con una buona riuscita: “Già solo con il precera Start HF abbiamo un miglioramento della brillantezza”. Tra le varie referenze ricordiamo Bi Wash e Bi Wash II, detergenti bicomponente ad alta concentrazione, Luxor a due fasi concentrate specifico per i teli degli autocarri e poi il prelavaggio Wash HF, il detergente schiumogeno Foam HF, il detergente profumato Start HF, la cera Ultra Wax HF e il polish Ultra Polish HF. Da segnalare anche un’operazione di restyling del logo e dell’immagine di tutti i prodotti esistenti che è seguito a una completa revisione dell’organizzazione aziendale. Rinnovata anche la linea delle bombolette spray, con delle aggiunte specifiche per gli amanti del fai-da-te e una nuova macchina per la sanificazione degli abitacoli di qualunque veicolo, coperta da 40 brevetti: il suo costo non è modico, ma Nuova Sipom la propone in comodato d’uso con una certificazione Sipom/Bureau Veritas.

PIUSI Piusi, azienda specializzata nelle apparecchiature per il travaso, il rifornimento e la misurazione di carburanti, lubrificanti e liquidi, ha presentato in fiera il nuovo AdBlue Pulse Meter MID, approvato per transazioni commerciali secondo la Measuring Instruments Directive 2014/32/EU che, grazie alla specifica omologazione, può essere installato in tutte le apparecchiature omologate per la vendita carburanti. Il nuovo contalitri, con corpo di acciaio inossidabile AISI 304 e ingranaggi in peek per garantire la massima robustezza, si caratterizza per un grado di protezione IP56 contro polvere e acqua e garantisce una classe di accuratezza dello 0,5. AdBlue Pulse Meter MID lavora in un range di portata di 5-35 litri/minuto; con un peso di 2,2 kg è estremamente maneggevole e installabile sia all’interno di postazioni fisse o mobili ed è adatto a qualsiasi sistema di erogazione.

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PRAGMA BLUE GROUP L’azienda di Altavilla Vicentina ha portato in fiera una linea di impianti che comprende sia colonne di filtrazione che impianti biologici, uniti ad alcune rivisitazioni sviluppate negli ultimi anni, sia per facilitare l’attività di assistenza sia per curare maggiormente il design. Alcune linee sono interamente di acciaio inox e possono essere installate anche in ambienti chiusi grazie alla miniaturizzazione di alcuni componenti che possono essere disposti fuori terra con le vasche di polipropilene per filtrazione e disoleazione. Questo permette di evitare i lavori sottoterra e quindi se non c’è il permesso di scavare si può realizzare l’impianto fuori terra con una pedana, la giusta pendenza, acqua, rilancio e pompa. Una soluzione che permette di essere spostata facilmente quando c’è un trasferimento dell’attività e che è proposta con forme di pagamento personalizzate, anche con noleggi a lungo termine. Esposto un impianto di depurazione progettato e realizzato da NWG per depurare acque reflue in spazi ridotti: per esempio, la versione da 1 mc misura solo 2,5x1,0x2,0 metri ed è quindi ideale per essere installata anche all’interno di un capannone con l’impiantistica ridotta al minimo. Esposti anche gli impianti interrati dotati di doppia colonna a funzionamento automatico (QC5A), controllo elettronico di tutte le funzioni e interfaccia progettata per un facile utilizzo.

PRO WASH SYSTEM Tante sono le novità esposte da Pro Wash System sotto i riflettori di questa importante fiera di settore. La nuova macchina bipista B.TEK, completamente in acciaio inox studiata per l’installazione all’aperto. B.Tek è composta da un armadio equipaggiato con trattamenti dell’acqua (addolcitore, osmosi e serbatoio interno per il recupero dell’osmosi), doppia pompa, doppia caldaia e non necessita di opere edili: la macchina viene installata, allacciata ed è già funzionante. Sulla porta del quadro elettrico è posizionato uno schermo touch per la gestione degli incassi ed il controllo di tutte le funzionalità della macchina. Le due pulsantiere sono poste sulle porte ai lati opposti. Easy Wash è un’altra macchina inedita.

Nella sua versione basica, questo monopista è dotato di soli due programmi (lavaggio e shampoo) a cui si possono aggiungere altri optionals come un piccolo addolcitore, caldaia oppure tra le fasi di lavaggio aggiuntive la fase cera, spazzola e schiuma. Questo monopista è molto versatile e funzionale anche come postazione fissa di prelavaggio per portali self o tunnel. Per gli impianti multipista a più postazioni, sono stati proposti nuovi sistemi per rendere la tecnologia sempre più performante. È stato esposto un sistema per l’erogazione del prodotto

lavacerchi integrato nella pistola. In questo modo la specifica lancetta ed il tubo a spirale vengono eliminati, e il prodotto è erogato direttamente dalla lancia e ugello dell’alta pressione, ma con circuiti diversi, cosicché il liquido non passa nelle pompe, ma all’esterno e attraverso una serie di valvole, rientra nelle tubazioni. Debutto per il sistema di erogazione schiuma con una particolare lancia ed elettrovalvole pneumatiche per l’effetto “schiumone” sempre più richiesto dai clienti e particolarmente gradito nell’Est Europa. La telegestione poi è costituita da un nuovo sistema opzionale che consente al cliente di interfacciarsi con il tastierino della macchina e poter quindi ge-

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stire funzioni come contabilità, statistiche, od interagire con l’impianto, e quindi spegnere una pista, accendere le luci, far partire una pompa ecc. Tra i vari componenti, mirati a migliorare le già elevate prestazione delle nostre macchine, abbiamo presentato anche una nuova caldaia che permette un risparmio di gas del 50% circa. Questa caldaia è dotata di un bollitore completamente in acciaio inox, separato dal gruppo di riscaldamento. Questo sistema ha la possibilità di integrarsi sia con i pannelli solari sia con il riscaldamento a pavimento per i luoghi più freddi. Al centro dell’attenzione anche l’innovativa lavaruote Aquablast150 con diversi cicli di lavaggio completamente programmabili: da quello a breve a 120 secondi, a quello medio circa 180, fino all’intensivo con due prodotti chimici a 220 secondi. La macchina può supportare anche due prodotti chimici, di cui uno alcalino, ognuno con un proprio ugello rotativo ed oscillante. All’interno del vano di lavaggio, lo pneumatico viene fatto ruotare in senso orario e antiorario da un trascinatore. In questo modo anche lo sporco che si deposita all’interno dei cerchioni viene rimosso.

PSD CODAX Codax, del produttore inglese PSD, è un sistema di controllo accessi particolarmente pratico per il lavaggio auto e le altre attrezzature del piazzale. L’uso dei codici riduce le perdite di tempo garantendo ai clienti un accesso rapido, facile e affidabile ai servizi della stazione di lavaggio: quindi standardizzando i sistemi di PSD Codax, i lavaggisti possono proporre ai propri clienti un nuovo modo di pagare e accedere a tutte le loro attrezzature. Con questo sistema si riducono anche i costi per la perdita di carte e gettoni con un accesso più semplice alle offerte e alle promozioni. L’adeguamento delle attrezzature del piazzale al sistema Codax è rapido ed economico, sia con le apparecchiature esistenti sia con quelle nuove. Il terminale PSD Codax è facile da usare perché genera un codice univoco per ogni cliente: i codici sono sicuri, limitati al singolo sito e consentono tanti lavaggi quanti ne sono stati acquistati. Il sistema fornisce report di gestione quindi possono essere facilmente controllate tutte le operazioni e un’ulteriore sicurezza può essere fornita collegando Codax al POS, in modo che il codice di accesso sia generato solo in risposta a una transazione completata. PSD Codax si propone come il futuro della gestione e del controllo della liquidità sui self-service, perché può attivare qualsiasi baia libera dall’unità di controllo generando l’apposito codice anche dalle applicazioni mobile; inoltre accetta diverse forme di pagamento: banconote, monete, carte di debito e credito, carte regalo, Apple e Android Pay. R+M DE WIT Oltre alle novità già viste a Francoforte, l’azienda tedesca ha esposto un reggitubo di acciaio inox con molla a spire diversificate (strette e larghe) per reggere il tubo e la bocchetta degli aspirapolvere che troppo spesso vengono lasciati in terra, facendo disordine, sporcandosi e portando sporco sull’auto, oltre a danneggiarsi quando le auto ci passano sopra; così invece è facile da usare perché la bocchetta non oppone resistenza e, quando si smette di aspirare, torna al suo posto sollevata da terra. Già visto a Francoforte il braccio girevole a muro o a soffitto, con la possibilità di ruotare di 360 gradi (ovviamente 180° se a muro) per una lunghezza totale di 2,5 metri, il tutto è realizzato in acciaio inox, facile da montare e difficile da rubare grazie a uno specifico accorgimento che lo protegge; è garantito fino a 275 bar di pressione e 120°C di temperatura. Sempre utile l’accessorio per i motociclisti Helmet Holder, il portacasco per le piste di lavaggio a forma di testa per appoggiare il casco ed evitare che si rovini o si bagni.

Esposto anche il pulitore sottoscocca Turbofoam 365 Brush Lance, costituito da una lancia spazzola per piste self- dotata di un iniettore schiuma che, seguendo la tecnologia dell’iniezione d’aria turbo della già nota pistola

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Turbofoam 365, produce una schiuma compatta emettendola direttamente tra le setole e creando così un cuscino che evita allo sporco sulla carrozzeria di fare danni con il movimento della spazzola. Questa lancia si rivela pratica e comoda in particolare per lavare efficacemente senza chinarsi il sottoscocca, anche perché è lunga e ricurva nel terminale dove ci sono due ruote di nylon e tre ugelli ad alta pressione. Interessante l’ugello che fa passare 10 volte più aria rispetto agli ugelli normali e risparmia il 50% di acqua e il 30% di prodotto chimico: la schiuma è più densa, lavora meglio, è più compatta e rimane sull’auto di più.

RESNOVA Lasciamo a Claudio Mascialino, Presidente di Resnova il compito di presentare la sua azienda e le novità esposte: “Resnova distribuisce l’AdBlue by Basf e abbiamo come clienti tutti i principali autotrasportatori, come già in precedenza fornivamo per il primo impianto Scania e Volvo e tutta la loro rete di concessionarie e officine autorizzate, mentre per le aree di servizio abbiamo accordi con le principali compagnie petrolifere. Il problema dell’area di servizio per vendere l’AdBlue è disporre di un distributore metrico certificato MID, oppure si deve ricorrere alla tanica chiusa sigillata con garanzia del contenuto. Le stazioni principali si sono già dotate da qualche anno dei “bulk”, quindi degli erogatori equiparati e ne abbiamo forniti molti anche a Eni. La maggior parte di questi erogatori attualmente sono predisposti per i camion e non per le auto, il prodotto è lo stesso perché l’AdBlue by Basf è di qualità elevata.

Capita di trovare in commercio anche prodotti al limite con le specifiche: il camion è più tollerante, ma l’auto è più critica perché ha dei catalizzatori più sofisticati e non raggiunge delle temperature molto elevate per permettere la dissociazione del prodotto. Solo alcuni AdBlue, soprattutto quelli di sintesi da impianto dedicato, decomponendosi già a basse temperature riescono a reagire con l’ossido di azoto e quindi non vanno a intasare il catalizzatore. La nostra offerta prevede i bulk con erogatore e le taniche da 10 litri che sono di emergenza per i camion, ma che a un’auto bastano per qualche migliaio di chilometri: con un serbatoio mediamente da 17 a 25 litri di capienza, garantisce un’autonomia da 7 a 10 mila km. Poi c’è la bottiglia nel formato particolare di 1,89 galloni, nata per il mercato americano prima dell’introduzione in Europa dell’AdBlue sulle auto: ha un attacco “speel free” che durante il riempimento non permette lo sversamento del prodotto. È lo stesso attacco di cui sono provviste le poche pompe stradali per auto e anche sulle taniche noi vendiamo degli adattatori “speel free” per un rifornimento sicuro. Infatti, l’AdBlue è corrosivo perché a base di ammoniaca che se finisse sulla carrozzeria senza essere sciacquata subito potrebbe provocare un’opacizzazione; peggio sui cavi elettrici perché “mangia” la plastica un po’ alla volta. Con le reti bianche possiamo lavorare direttamente franco nostro magazzino di Brescia o consegnando presso il cliente e, per le taniche, prevediamo un ordine minimo di un bancale da 90 taniche da 10 litri, questo per garantire un trasporto che non incida troppo sul prezzo”.

REV MILANO Rev Milano è ormai conosciuta da tutti per i suoi profumatori per auto e in fiera ha presentato tutta la sua produzione che si caratterizza anche per il fatto che tutti i prodotti non hanno gel o liquidi e quindi non comportano nessun rischio di rovesciarli in auto, sporcandola o rovinandola. Amo-Rev, il profumatore a forma di cuore, in morbida plastica, è disponibile con un laccetto per essere appeso ovunque o con una molletta per essere fissato sulla bocchetta dell’aerazione. Rev ICF, l’originale profumatore invisibile, una volta inserito nella bocchetta, mette in mostra soltanto un piccolo quadratino senza rovinare né graffiare le superfici dell’auto. Infine, Rev-Ó è l’elegante profumatore ovale in grado di dare all’auto un tocco di classe. Presentata anche la novità Rev-Sport che rende l’attività fisica e la pratica sportiva ancora più piacevoli, minimizzando uno dei peggiori problemi: il cattivo odore delle scarpe, ma anche di borse, borsoni e armadietti. Rev-Sport può essere usato in qualsiasi ambiente: palestra, casa o lavoro perché si tratta di dischetti profumati in morbida plastica, con oli essenziali naturali: basta inserire i dischetti Rev-Sport nelle scarpe o negli attrezzi sportivi quando non sono utilizzati. Tutti i prodotti di Rev Milano sono realizzati secondo le norme di sicurezza europee utilizzando profumazioni certificate IFRA (International Fragrance Association); inoltre, sono fabbricati negli stabilimenti di Aicurzio, vicino a Milano e questo consente all’azienda di controllare il prodotto in ogni sua parte.

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RICCI Grandi novità nello stand Ricci. Dopo anni di forte e apprezzata presenza sul mercato delle aree di servizio e degli autolavaggi con la sua offerta di profumini e profumatori, si è deciso di sfruttare la capillarità della distribuzione per proporre anche una gamma di prodotti chimici. Quindi ecco la nuova linea di referenze professionali composta da tutta la scelta completa per gli autolavaggi: prelavaggi, cere, nero gomme e pre cere. A questi si aggiunge una linea di prodotti per il car-care professionali: lucida cruscotti, vetri, gonfia e ripara, sbloccanti, shampoo; questi ultimi sono pensati sia per l’operatore sia per l’automobilista, nascono dalla linea professionale ma sono rivolti anche all’utente finale per offrirgli la medesima qualità. Una nuova gamma che nasce con un’importante garanzia: Ricci opera da 30 anni nel mondo dei profumi per auto e del car-care: la specializzazione che l’ha fatta conoscere a livello nazionale e internazionale sono stati i profumi per auto, dai primi Bonbon nella boccetta proposto in un originale espositore da banco “bolla di plastica” poi copiatissimo. Di due anni fa il profumatore a forma di t-shirt con gli “aforismi” che hanno pubblicizzato Ricci a livello ancora più capillare, anche nella GDO, fino alla più recente linea con Solange, l’astrologo della TV, che propone un profumatore con i segni zodiacali e il relativo oroscopo sul retro della confezione. A questo si aggiunge una linea di profumatori spray proposti sia in alcool che a base acqua. Quindi la linea chimica professionale non vuol certo dire per Ricci una minore attenzione al settore della profumazione e tante altre novità sono quasi pronte e saranno presentate a breve.

SIALTECH Prodotti per la cura dei veicoli per ottimizzare carburanti, consumi ed emissioni. Gli additivi proposti da Sialtech promettono di migliorare il funzionamento dei motori e quindi si propongono come ideali per uno shop che voglia proporre sempre prodotti innovativi e di qualità ai suoi clienti: meno inquinamento, meno consumi, minori costi di riparazione con gli additivi per olio, raffreddamento e alimentazione. Pensati per il gestore sono invece i biocidi e battericidi ad azione rapida che prevengono la contaminazione dei serbatoi e delle cisterne provocata dalla proliferazione microbiologica e dall’ossidazione del

biodiesel, dall’acqua, dal trasporto e dallo stoccaggio.

Sialtech Fuel Quality è un programma che garantisce significativi risparmi sui costi di gestione per migliorare la qualità del carburante e per aumentare l’affidabilità e le prestazioni dei motori. Esposte anche le attrezzature di diagnosi e manutenzione utilizzabili in tutta autonomia: Diesel Fuel Analyzer è un incubatore per coltura batteri, muffe, lieviti in campioni di gasolio; i sensori di qualità carburanti misurano la concentrazione di biodiesel, la densità e la qualità del carburante; Depur Fuel depura e filtra il gasolio contenuto nei serbatoi (150 lt/minuto) e FSC Fuel System Cleaner pulisce il sistema d’iniezione dei motori benzina, diesel e a gas.

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SUZOHAPP COMESTERO Sullo stand di SuzoHapp incontriamo il Direttore Vendite Car Wash Europa, François Profit e raccogliamo la sua opinione sulla kermesse: “Siamo molto soddisfatti dell’andamento della fiera e di ritrovare i nostri clienti dopo quest’anno di transizione. È molto importante per noi essere qui per poter spiegare di persona i numerosi cambiamenti che abbiamo vissuto e le novità introdotte in termini di organizzazione, presenza e gamma prodotti. Siamo anche molto contenti del fatto che quest’anno i visitatori sul nostro stand abbiano una provenienza internazionale. Per fare un esempio, già durante la prima giornata di fiera abbiamo avuto diverse visite dalla Francia e oggi stiamo ricevendo visitatori dai Paesi dell’Est. Ovviamente la maggioranza delle presenze è ancora di nazionalità italiana, ma stiamo assistendo a una crescente internazionalizzazione della rassegna.

In questa edizione è per noi fondamentale spiegare concretamente da dove siamo partiti e dove siamo arrivati oggi, grazie ad una struttura aziendale più forte ed efficiente: c’è voluto del tempo, ma abbiamo raggiunto ambiziosi obiettivi”. Inevitabile poi parlare delle novità: “La nuova gamma PRO, presentata alla fiera di Francoforte, ora è pronta. Manca un solo modello all’appello che è in fase di ultimazione meccanica: la produzione sarà avviata entro la fine dell’estate. Abbiamo una gamma completa, la più completa del mercato, un’intera linea di soluzioni “entry level”, oltre che di fascia media e alta, con elevati livelli di funzionalità e capacità. Le macchine “entry level” hanno un prezzo economico ma presentano alti livelli qualitativi. Tutte le nostre macchine, dalla più semplice alla più complessa, sono multimediali: integrano infatti uno schermo touchscreen per un’interazione immediata con l’utente e offrono la possibilità di un collegamento a Internet per la gestione da remoto. Siamo riusciti a mantenere i prezzi della vecchia gamma pur utilizzando una nuova tecnologia, in modo da essere competitivi anche sotto quest’aspetto. È proprio questa la nostra sfida: riuscire a includere la nuova tecnologia e mantenere invariato il costo.

Non dimentichiamoci che realizzare una macchina fantastica che costa 10 volte di più non è poi così difficile. La nuova gamma PRO deriva da una base di alta qualità, il punto di partenza è stato il Touch PRO, che abbiamo presentato cinque anni fa: una macchina completa, con funzionalità avanzate. Touch PRO rappresenta il top di gamma, fin da subito ha ottenuto un ottimo riscontro in tutta Europa e tutt’oggi sta ancora riscuotendo un notevole successo. Da qui abbiamo deciso di realizzare una macchina più piccola ma all’avanguardia dal punto di vista tecnologico, il Pit PRO. Questo modello si posiziona come entry level: siamo partiti da una macchina completa e abbiamo ridotto le funzionalità, senza andare a modificarne la tecnologia.

La nuova gamma PRO è compatibile meccanicamente al 100% con la precedente linea; ciò significa che un cliente che ha una vecchia macchina e intende sostituirla con la nuova, deve solo installare il nuovo modello poiché la struttura hardware e il materiale (acciaio) sono intercambiabili. Crediamo sia un vantaggio non da poco. In merito al tema dei corrispettivi e l’invio dei dati delle macchine all’Agenzia delle Entrate, siamo lieti che per i dispositivi negli autolavaggi, come nelle lavanderie automatiche, il rilevamento dei dati avverrà in modalità manuale ancora per i prossimi cinque anni (fino al 2022). Le nostre macchine saranno comunque pronte per quella data, in quanto sono già in grado di comunicare questi dati. Inoltre abbiamo degli accordi con alcune software house del settore vending (dove la nuova normativa è entrata in vigore dal mese di aprile) per sviluppare una App per smartphone per l’invio indipendente dei dati delle macchine”.

TAVOLA Ottimi riscontri a Bologna per Tavola Spa, la società che commercializza in Italia il famoso alberello Arbre Magique, gli antifurti Bullock e i prodotti MyCar e STP. Proprio STP ha presentato un nuovo pulitore iniettori specifico per automobili ad alto chilometraggio: un innovativo prodotto progettato per veicoli con oltre 120 mila km percorsi e motori stressati dalle grandi percorrenze. Arbre Magique ha promosso il concorso “Vinci e parti per le vacanze”: tutti coloro che acquisteranno almeno uno dei tre alberelli della nuova Linea Mediterraneo potranno vincere una Polaroid Snap a settimana e partecipare all’estrazione finale di un “long weekend” da sogno per due persone in una meta a scelta tra Capri, Ibiza o Mykonos. Bullock “Excellence” Blocca Pedali è l’antifurto meccanico, in quattro 4/2015

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modelli, per auto realizzato in acciaio carbonitrurato ultra resistente, antitrapano e antitaglio, con serratura made in Italy e tecnologia “Seeger Lock” contro gli attacchi per estrazione; Bullock “Defender” Blocca Volante punta invece sulla massima visibilità per un effetto deterrente grazie al nuovo braccetto giallo e allo scudo di sicurezza in lega rinforzata; infine, Bullock “Absolute” garantisce la protezione integrata per volante e pedali con nuove impugnature “grip” per un’installazione ancora più semplice. All’interno dello stand automotive di Tavola Spa, era presente anche MyCar con il nuovo pulitore rapido senza risciacquo, ideale per la pulizia fai-da-te quando l’acqua non è a portata di mano, oltre a una ricchissima gamma con oltre 30 referenze suddivise in sei famiglie di prodotti.

TECNOVAP “Squadra che vince non si cambia” devono aver pensato in Tecnovap, così hanno presentato ancora i loro modelli di punta. Car Hygiene Plus è la colonnina self-service composta da un generatore di vapore trifase e da un aspirapolvere/ aspiraliquidi a turbina che può funzionare con un unico operatore con una doppia applicazione a seconda delle necessità: solo vapore o vapore/aspirazione.

Sempre apprezzato il Kit a vapore da inserire all’interno delle lavatappeti, frutto di trent’anni di esperienza nella tecnologia del vapore saturo secco: si può installare all’interno di qualunque macchina, occupa poco spazio e garantisce un valore aggiunto al servizio di pulizia dei tappeti, il vapore infatti ne ravviva i colori, sanifica senza dover ricorrere all’uso di prodotti chimici, elimina odori e batteri. Presentati anche alcuni modelli di generatori di vapore idonei alla sanificazione degli interni auto: Junior Star Max, generatore di vapore monofase da 3,65 kW è offerto in versione da 6 e 8 bar con sistema di ricarica automatica, iniezione di detergente, in abbinamento a un aspirapolvere/aspiraliquidi dotato di galleggiante o al Kit Car Wash per la sanificazione degli interni e all’impugnatura July con lancia per la pulizia degli esterni. Per un uso più continuativo è proposto invece il modello Steam Tech in quattro potenze da 3,65 kW a 15,6 kW e una pressione operativa di 6 o 10 bar: un generatore di vapore trifase con sistema di ricarica automatica ideale per essere usato sull’intero arco della giornata, il serbatoio dell’acqua di 15 litri ne garantisce la completa autonomia.

VAPORTECNIC Anche a Bologna è stata la schiuma Foam Net a calamitare l’attenzione nello stand Vaportecnic, affiancata anche da Foam Net Magic Box. Partendo dal concetto che normalmente negli autolavaggi si spreca anche il 30% di prodotto perché scivola a terra ancor prima di aver agito sulla vettura, Vaportecnic ha sviluppato il sistema a schiuma adesiva Foam Net, dove l’azione di scioglimento dello sporco è svolta da una serie di microbolle che cominciano a disgregarsi solo dopo 30/45 secondi, rimuovendo moscerini, escrementi degli uccelli, resine, sporco vecchio da guarnizioni, cornici e sotto le parti di plastica, mantenendo la carrozzeria lucida con effetto polish. L’azione delle microbolle potenzia l’azione pulente del detergente che risulta estremamen-

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te efficace anche su cerchi e gomme (effetto lavacerchi). Foam Net rilascia all’interno dell’auto una piacevole fragranza profumata e nelle piste sporca molto meno pareti e pavimenti evitando l’adesione dello sporco e favorendo la pulizia con risciacqui molto veloci. Vaportecnic fornisce un kit di installazione e una dotazione di cartellonistica e di grafica dedicata, al lavaggista si chiede solo l’impegno di usare il prodotto chimico da impiegare solo sul programma prelavaggio con di solito due litri d’acqua: se quindi si calcola una concentrazione fino al 4%, si consumano 40 g di detergente contro i 190 g di un sistema di lavaggio classico. Invece, Foam Net Magic Box è una macchina totalmente indipendente che, per esempio, si può portare a mano davanti al portale per fare il prelavaggio quando si è in modalità servito, oppure per lavare a mano più velocemente ed efficacemente: basta collegare acqua, aria compressa e corrente elettrica.

WASHTEC WashTec ha chiuso Autopromotec con il massimo della soddisfazione: molti visitatori sullo stand, tanti stranieri e tutti professionisti del settore e businessman concretamente interessati alle tecnologie del gruppo tedesco. Record assoluto nel numero di impianti venduti in fiera (ben 12 ordini siglati) e molti contatti concreti raccolti (oltre 400). “Abbiamo riscontrato un sempre maggiore interesse dei clienti verso le tecnologie più avanzate, in particolare con un aumento delle vendite di impianti top di gamma e altamente performanti – ha commentato Gian Luca Meschi, CEO della filiale italiana –.

C’è una maggiore consapevolezza nei clienti del fatto che per vincere la concorrenza serve differenziarsi, meglio ancora con tecnologie che gli altri non possiedono”. Successo per la nuova copertura delle piste self, studiata in sinergia con un fornitore italiano che la produrrà in esclusiva per WashTec: l’estetica caratteristica è stata scelta proprio per soddisfare gli esigenti clienti italiani che apprezzano sempre molto il bel design. Poi riflettori erano puntati su FoamSensation che, grazie alla ricca cascata di schiuma illuminata con led di diversi colori, trasforma il prelavaggio in uno spettacolo multicolore: la schiuma scorre sul veicolo sotto forma di cortina impenetrabile provenendo, nei portali, dall’asciugatore orizzontale FlexStream, mentre nei tunnel l’unità d’erogazione è fissata al portale di ingresso oppure è allestita su un arco separato. Per entrare e uscire in sicurezza e più agevolmente, WashTec ha ideato i guidaruote illuminati StarTrack: le guide illuminate e colorate fungono da attraenti indicatori di percorso e i diversi schemi di illuminazione e i colori variabili accompagnano con sicurezza gli automobilisti per tutto il processo di lavaggio e attirano lo sguardo della clientela quando la baia è vuota. Senza dimenticare il nuovo sistema di spazzole MultiFlex che garantisce il miglior lavaggio della parte posteriore, mentre iWash consente di selezionare il programma definito dall’utente per esaltare la flessibilità e un uso semplice e intuitivo del portale. Da citare ancora i nuovi programmi come SelfTecs, che impostano il lavaggio self-service all’insegna della semplicità e, sul fronte dei prodotti chimici Auwa, da ricordare il nuovo FoamClean Berry dalla piacevole profumazione, mentre sono stati ulteriormente perfezionati due prodotti della linea Best Performance Line, ovvero il già citato SelfTecs e ShineTecs che rende liscia e rafforza la superficie della vernice grazie alla sua formula con Acrylionic.

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SPECIALE

I CONVEGNI E GLI INCONTRI DI FEDERLAVAGGI Nonostante il grande afflusso sui rispettivi stand, i vertici di Federlavaggi e i relatori ospiti non sono venuti meno al loro impegno di incontrare i lavaggisti sui temi tra più sentiti da tutto il settore.

Durante le giornate di Autopromotec tutti i giorni allo stand Federlavaggi, e poi il venerdì presso la sala convegni “Armonia”, si è sviluppato il denso programma di incontri tra i lavaggisti, i vertici dell’Associazione e dei relatori esperti del settore, per meglio spiegare e rispondere alle domande degli operatori del comparto.

Il tema più trattato è stata la “Trasmissione elettronica dei corrispettivi dei distributori automatici all’Agenzia delle Entrate”, un argomento affrontato con dovizia di particolari su Area di Servizio 3/17 (scaricabile in pdf dal sito www.areadiservizio.it e consultabile dalla pagina Facebook della rivista) e che ha visto presso lo stand di Federlavaggi alternarsi vari relatori, gli stessi che hanno poi dato vita, moderati da Massimo Cicalini, Di-

rettore responsabile di Area di Servizio, al convegno sullo stesso tema: Gian Luca Meschi e Marco Mattioli, rispettivamente Presidente e Vicepresidente di Federlavaggi, Roberto Lamesta, Industrial regional sales director di SuzoHapp, e Marco Mion, CEO di Mark.

La piaga della concorrenza sleale Il tema trattato nell’altro convegno è stato invece “Abusivismo o concorrenza sleale? Inadempienza di legge e servizi all’utente inadeguati”.

In pratica ci si è riferiti alla concorrenza sleale perpetuata da alcuni autolavaggi, in special modo nel Lazio e nel Sud Italia, piccole realtà che lavano i veicoli rispettando poche o nessuna regola, rendendo così difficile o impossibile la coesistenza di strutture in regola con fisco, tasse, scarichi, personale, contri-

Da sinistra: Roberto Lamesta, Massimo Cicalini, Gian Luca Meschi e Marco Mion

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buti ecc. L’incontro è stato costruttivo e sono stati decisi alcuni interventi presso gli enti locali e altre decisioni di cui daremo notizie, dettagli e risultati nei prossimi numeri della rivista.

Lo si chiama abusivismo per comodità, ma non è il termine corretto, perché per aprire questi impianti “sleali” viene fatta una SCIA, ovvero una Segnalazione Certificata di Inizio Attività, che è la dichiarazione che consente alle imprese di iniziare, modificare o cessare un’attività produttiva (artigianale, commerciale o industriale), senza dover attendere i tempi e l’esecuzione di verifiche e controlli preliminari da parte degli enti competenti. In questo modo gli impianti di autolavaggio “sleali”, spesso gestiti da cittadini egiziani, aprono, chiudono, cambiano gestione (ogni tre anni godendo delle agevolazioni riservate unicamente alle attività gestite da extracomunitari), indirizzo e titolare, senza che nessuno verifichi nulla e in sfregio alle normative vigenti in materia di sicurezza, ambiente, fiscale e previdenziale.

Gli autolavaggi “sleali” sono quelli che non rispettano nessuna regola: inquinano le falde acquifere o scaricano direttamente in fogna rifiuti pericolosi e altamente inquinanti costituiti da olii, grassi, metalli pesanti, polveri sottili, detergenti e acidi. Questo perché nella maggior parte dei casi non utilizzano i depuratori o usano dei depuratori non adeguati alla quantità d’acqua da trattare e lo smaltimento degli eventuali fanghi di risulta non segue le metodologie corrette, (tramite aziende specializzate che si fanno ben pagare...), ma sono spesso sversati in corsi d’acqua o campi incustoditi con tutto ciò che ne consegue. Frequentemente è utilizzata acqua potabile per tutti i processi di lavaggio, senza fare mai uso, in nessuna fase, di acqua riciclata, cosa espressa-

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mente vietata dalla maggior parte delle disposizioni comunali. Infine, spesso (ma sarebbe più giusto dire sempre) impiegano lavoratori non in regola con i contributi e il permesso di soggiorno, addirittura anche minorenni e le disposizioni in materia di sicurezza sono totalmente ignorate. Quanto poi al fisco, in pratica queste “imprese” non esistono. Le attività spesso avvengono all’interno di box condominiali, monopolizzando le area comuni di accesso, o in negozi con affaccio sulla strada, con disagi per i pedoni e per le auto parcheggiate nei pressi. Sempre e comunque si tratta di locali non adatti a questo tipo di attività.

Le regioni in cui si sta maggiormente diffondendo questo fenomeno sono quelle del Centro-Sud: Lazio, Campania e Sicilia in testa, ma ci sono notizie relative ai primi “contagi” con impianti irregolari anche in Toscana a sottolineare come il fenomeno stia risalendo verso il Nord. Sta succedendo in pratica quello che è già successo nel Regno Unito, dove l’abusivismo ha stroncato quello che era uno dei mercati car

wash più floridi d’Europa, ora praticamente inesistente. Un’attività del genere è definita “sleale” perché danneggia fortemente i lavaggisti che rispettano le leggi (che non sono poche), attirando i clienti con prezzi bassissimi, spesso meno della metà della media locale, prezzi che possono praticare in virtù dei risparmi che ottengono non rispettando regole e non essendo in linea con il fisco. Molti impianti regolari, soprattutto nel Lazio, sono a rischio chiusura a causa di questo fenomeno.

Spesso le autorità locali sono a conoscenza del problema, ma non intervengono perché temono una ricaduta “sociale”, dimenticando che lasciar correre significherebbe avere comunque una ricaduta sociale negativa per altri soggetti, mandando sul lastrico i titolari di aziende di lavaggio regolari e i loro dipendenti. Sta diventando anche un problema di ordine pubblico, perché recentemente, in provincia di Roma, ci sono stati episodi di violenza: scontri tra fazioni di cittadini egiziani che si sono affrontati per il controllo di una zona ove operare.

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SPECIALE

STAZIONI DI SERVIZIO UN NUOVO FUTURO Argomento interessante per il convegno organizzato da Area di Servizio con due prim’attori di questa trasformazione: un leader nella fornitura di autoaccessori come CO.RA. e un’azienda all’avanguardia nei sistemi di pagamento come Fortech.

Cercare di interpretare gli scenari futuri, ma soprattutto, cercare di individuare le possibilità di evoluzione e incremento del business è sempre utile e, quasi, doveroso. Ma lo è ancora di più quando si ha a che fare con settori in rapida fase di evoluzione e che escono o, per meglio dire, stanno cercando di lasciarsi alle spalle un lungo periodo di crisi. Si dice spesso che dalle criticità nascono delle opportunità ma, perché questo accada, è necessario analizzare con attenzione gli scenari in essere e studiare soluzioni che possano incrementare l’offerta e migliorare l’interscambio economico tra i vari soggetti.

Proprio questo era l’obiettivo del convegno organizzato da Area di Servizio e moderato dal suo Direttore responsabile Massimo Cicalini, che ha visto nella veste di relatori due autentici leader nei rispettivi settori: CO.RA. e Fortech.

CO.RA.: le nuove prospettive commerciali per il gestore “Nuove prospettive commerciali per il gestore moderno in funzione dello strutturale cambiamento nella distribuzione e vendita del prodotto autoaccessorio e ricambio di consumo”. Questo il tema affrontato da Luigi Pini, Direttore commerciale di CO.RA. L’intervento ha preso le mosse da un’analisi del parco circolante per poi analizzare i tre principali canali di distribuzione dell’autoaccessorio e dei ricambi di consumo: gli ipermercati, che presentano principalmente una saturazione della domanda; gli autoaccessori e ricambisti, che devono affrontare un’inderogabile evoluzione rispetto alle forme attuali di gestione e le aree di servizio di gran lunga la rete più numerosa (21.660 contro i 380 ipermercati sopra i 4.500 mq di superficie e i 5.500 ricambisti). È proprio nelle aree di servizio che Pini individua le maggiori opportunità di evoluzione per la frequentazione

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“coercitiva” e quindi l’altro traffico sul punto vendita del target di riferimento.

In particolare si è fatto notare che all’estero le stazioni di servizio che realizzano fatturato con attività diverse dalla vendita di prodotti petroliferi sono circa il 75%, mentre in Italia solo il 15%. Da un rapido calcolo tra la media del rifornimento e i chilometri percorsi, si evince che un automobilista effettua mediamente 55 soste all’anno in un’area di servizio, che corrispondono ad altrettante occasioni di sviluppo commerciale per l’area stessa.

Da un confronto tra i ricavi medi di un rifornimento di carburante e quello, per esempio, dei tergicristalli, questi ultimi garantiscono un guadagno corrispondente a 15 rifornimenti, che diventano addirittura 22 per il cambio della batteria e corrispondono comunque a 2,2 rifornimenti per la semplice vendita di un deodorante.

Per sfruttare tutte le opportunità di evoluzione, il comparto degli accessori auto e ricambi di consumo di una moderna stazione di servizio deve tenere conto di alcuni aspetti fondamentali:

la risorsa disponibile come spazio che è generalmente scarsa; poter offrire comunque il maggior numero di categorie di prodotti “alto vendenti” e d’impulso; la mancanza in molti casi di una “vera vendita assistita” consiglia di offrire prodotti che non necessitino informazioni tecniche e montaggi particolarmente complessi; un assortimento che sia in linea con le strategie di immagine e qualità proposta ai propri clienti; un fornitore globale che sia un vero specialista del settore e possa garantire affidabilità, collaborazione costante,

Luigi Pini e Giuseppe Vanin

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cliente acquista ciò che gli viene proposto perché nella lista delle sue priorità di acquisto ciò che vede passa al primo posto per soddisfare un bisogno che in realtà non sapeva di avere.

Tra le categorie merceologiche “alto vendenti” a più alto tasso di scelta ci sono i tergi e i profumatori. Il “cluster base” proposto da CO.RA. (un espositore per uno sviluppo complessivo di 4,5 m) prevede proprio questi prodotti a cui si aggiungono particolari additivi per il motore e i carburanti, prodotti chimici per la cura dell’auto, panni, AdBlue e poi lampadine, batterie, coprisedili... ma ci sono anche espositori modulari di misure più contenute.

Uno specifico e recente progetto CO.RA. è stato poi sviluppato per i prodotti chimici per gli autolavaggi con la partnership con un altro leader mondiale come la tedesca Sonax. Un settore dove in Italia si assiste a una polverizzazione dell’offerta con pochi produttori “storici” e, spesso, prodotti non evoluti e superati dalle nuove tecnologie chimiche. All’opposto, in Germania ci sono pochi produttori, tutti all’avanguardia, con un sistema di distribuzione centralizzato e una maggiore attenzione all’ambiente. Sonax occupa un posto di primo piano in questo mercato grazie a prodotti formulati NTA Free (non cancerogeni), non corrosivi, concentrati per una maggiore resa di lavaggio ed economica, con cere protettive che durano nel tempo perché naturali. Tutto questo porta a una riduzione dei costi di esercizio, per esempio con i prodotti Sonax i filtri di riciclo delle acque lavorano al 30% rispetto ai prodotti a base di soda caustica, principali responsabili delle ossidazioni a macchia delle cromature, deterioramento delle plastiche, impoverimento delle vernici.

presenza, condizioni commerciali adeguate e sappia consigliare come far rendere al meglio lo spazio a disposizione.

Su queste premesse si inserisce la proposta di CO.RA. che ha l’obiettivo di cercare il miglior compromesso possibile e di proporlo come modello base di assortimento adattandolo il più possibile alle esigenze che si dovessero di volta in volta manifestare. CO.RA. può con4/2017

tare sulla sua quarantennale esperienza nel settore e sul feedback che giornalmente gli arriva da migliaia di operatori del settore sia tradizionale sia del canale specifico. Tutto questo per offrire prodotti per la cura dell’auto, la sicurezza, l’emergenza e la manutenzione ordinaria e, con l’utilizzo di comuni ricambi di consumo, incentivare l’acquisto cosiddetto di impulso: in pratica, il

Fortech presenta smartPAY L’intervento di Giovanni Santomasi, Marketing Manager di Fortech, si è invece concentrato sul più recente sistema di pagamento da device come faceva chiaramente intendere il tema dell’intervento: “SmartPAY il mobile payment per il rifornimento di carburante. Opportunità e vantaggi per la stazione di servizio e i clienti”.

Con lo sviluppo degli smartphone appare ormai chiara la tendenza che si sta man mano delineando ad utilizzare i dispositivi mobili per effettuare i pagamenti ormai in ogni ambito della vita quotidiana. Da oggi, grazie a smartPAY ciò è possibile anche per quanto riguarda il pagamento dei rifornimenti di carburante. L’applicazione non potrebbe

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avere nome più azzeccato considerando la semplicità e la velocità per effettuare i pagamenti sul piazzale attraverso l’utilizzo del proprio smartphone.

L’intervento ha preso spunto da semplici domande: cos’è smartPAY e come funziona? SmartPAY è l’applicazione che permette di pagare i rifornimenti direttamente dallo smartphone. Con smartPAY

Cosa è smartPAY? smartPAY è l’applicazione che permette di pagare i rifornimenti direttamente da smartphone.

Come funziona?

Con smartPAY è possibile ricercare l'impianto più vicino sulla mappa, selezionare l'erogatore e l'importo del rifornimento, consultare il riepilogo degli scontrini e utilizzare buoni carburante. Tutto in un'unica applicazione disponibile per dispositivi iOS, Android e Windows phone.

Come si attiva?

Il servizio permette ai clienti di registrare una propria carta di credito e di pagare sull’impianto convenzionato. Dal punto di vista economico la convenzione avviene tra il punto vendita e Iccrea Banca, dal punto di vista tecnico tra il punto vendita e Fortech.

Vantaggi per tutti…

Vantaggi per la stazione di servizio Aggiunta di un nuovo metodo di pagamento veloce, innovativo e sicuro con smartphone.

Nuovi clienti possono raggiungere l’impianto grazie alla geolocalizzazione.

Meno contanti nella cassaforte.

Vantaggi per tutti i clienti Facilità di ricerca dell’impianto più vicino.

Velocità di rifornimento.

Finalmente mai più carte di credito dimenticate alla stazione di servizio.

Praticità: il cliente ha tutto sul suo cellulare, non deve avere contanti o carte.

Utilissima in caso di pioggia o brutto tempo.

Report delle spese per il carburante direttamente su smartphone.

Vantaggi per i genitori I genitori non dovranno più allontanarsi dalla vettura per effettuare il pagamento, lasciando così i bambini in auto da soli.

Vantaggi per gli scooteristi Gli scooteristi solitamente fanno rifornimenti con bassi importi e non sempre dispongono di banconote di piccolo taglio.

Vantaggi per i motociclisti Possono far rifornimento senza scendere dalla moto.

App Flow Cerca l’impianto più vicino, fai rifornimento, salva lo scontrino digitale.

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Giovanni Santomasi

è possibile cercare l’impianto più vicino sulla mappa, selezionare l’erogatore e l’importo del rifornimento, consultare il riepilogo degli scontrini e utilizzare buoni carburante. Tutto in un’unica applicazione disponibile per dispositivi iOS, Android e Windows phone.

Anche l’attivazione è molto semplice: il servizio permette ai clienti di registrare una propria carta di credito e di pagare sull’impianto convenzionato. Dal punto di vista economico la convenzione avviene tra il punto vendita e Iccrea Banca, dal punto di vista tecnico tra il punto vendita e Fortech.

La grande potenzialità di smartPAY è quella di creare vantaggi per tutti. Per la stazione di servizio con l’aggiunta di un nuovo metodo di pagamento veloce, innovativo e sicuro grazie allo smartphone e di poter conquistare nuovi clienti che possono trovare l’impianto grazie alla geolocalizzazione; senza dimenticare il vantaggio di dover gestire un minor numero di contanti. Gli automobilisti e camionisti apprezzeranno la facilità di ricerca dell’impianto più vicino, la velocità del rifornimento senza dover mettere mano al contante o a carte di credito con il rischio (frequentissimo) di dimenticarle alla stazione di servizio. Con smartPAY invece il cliente ha tutto sul suo cellulare, compreso il report delle spese per il carburante che riceverà direttamente sullo smartphone, in pratica uno scontrino digitale.

La semplificazione delle operazioni sarà ancora più apprezzata in caso di pioggia o brutto tempo. Scooteristi e motociclisti, che spesso fanno rifornimenti con bassi importi e non sempre dispongono di banconote di piccolo taglio, lo apprezzeranno anche perché potranno fare rifornimento senza scendere dalla moto.

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TUTTA LA FORZA DI 80 ANNI DI ESPERIENZA Dursol è uno dei maggiori fornitori di prodotti per la cura dell’auto e Autosol è una gamma di prodotti molto apprezzati sui mercati tedesco ed europeo.

Dursol è un’azienda tedesca che produce e commercializza una gamma completa di prodotti per la pulizia e la cura di tutti i veicoli, per l’industria e i privati. Con oltre 80 anni di esperienza, Autosol è una riuscita combinazione di tradizione e innovazione, che ha saputo sviluppare un brand molto apprezzato sul mercato tedesco ed europeo: infatti, secondo molti clienti, è il marchio con i migliori prodotti per la cura del metallo in tutto il mondo.

Tra questi, Dursol è uno dei maggiori fornitori di prodotti per la cura dell’auto e gode della fiducia di molti fabbricanti che si fidano dei suoi prodotti e

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della sua esperienza. A tutti Autosol fornisce un programma di assistenza completa per soddisfare ogni giorno le loro esigenze, perché i suoi clienti hanno elevate aspettative e richiedono una costante professionalità del servizio.

A tutto questo si aggiunge l’alta qualità degli ingredienti che, unita ai molti anni di esperienza e ai processi di produzione moderni, costituisce la forza e la base di tutti i suoi prodotti, garantiti anche da minuziosi controlli di qualità che assicurano una qualità costante al massimo livello. Il laboratorio indipendente di controllo e certificazione “Monde Selection” di Bruxelles ha valutato molti dei prodotti Autosol come “Outstanding” (eccezionali, ndr) e gli ha assegnato diverse medaglie d’oro. Molti dei prodotti Autosol sono anche certificati NSF, l’organizzazione non governativa senza fini di lucro, conosciuta in tutto il mondo per le sue certificazioni nel settore della salute e della sicurezza. Questi prodotti si riconoscono dal marchio NSF, raro da trovare in questo settore, caratteristica che li rende particolarmente adatti per l’uso domestico, comunità, trasformazione alimentare e ovviamente aree di servizio e autolavaggi. Autosol, oltre alla qualità, attribuisce grande importanza anche alla compatibilità ambientale: tutti i suoi prodotti sono biologicamente degradabili e, non solo soddisfano, ma addirittura superano le rigide disposizione tedesche in materia. In particolare, i prodotti Nature Line sono costituiti da ingredienti naturali: infatti i

detergenti ecologici realizzati con ingredienti vegetali puliscono efficacemente, ma con delicatezza, e gli additivi come l’avena, la camomilla o la pasta di mandorle sono molto efficaci nella protezione della pelle e dell’ambiente. I prodotti Eco Line sono stati premiati con il marchio Ecolabel europeo, il più alto riconoscimento per i prodotti ecologici, quindi la massima efficienza con il minimo impatto ambientale. Ecolabel è il riconoscimento ambientale europeo ed è emesso dalla Commissione europea per i prodotti ecologici. L’utilizzo di materie prime rinnovabili consente di operare in maniera sostenibile e responsabile anche per la cura dell’auto e Autosol ha avuto un ruolo pionieristico in questo, in particolare nell’ambito del car-care. Un’ultima annotazione: per sviluppare ulteriormente la propria rete commerciale sul territorio italiano, l’azienda cerca dei partner B2B, concessionari o agenti plurimandatari con esperienza nel settore, per informazioni si può fare riferimento ai contatti riportati nella rubrica “Indirizzi Utili” (parlano italiano).

Nicola Polidoro Autosol è un marchio registrato 4/2017

AUTOLAVAGGI

COME PRIMA PIÙ DI PRIM A Ceccato era presente all’Autopromotec con una serie di novità, ma soprattutto per confermare il nuovo spirito che anima la società e la nuova proprietà. Ne parliamo con il Direttore commerciale Italia Marco Pittoni.

Uno stand affollato è sempre un buon segno, ma è soprattutto l’aria che si respira a dare il “polso” della situazione, e quello che si percepisce passeggiando tra gli impianti Ceccato esposti è un’atmosfera positiva, se non addirittura entusiastica. La conferma l’abbiamo subito, come inizia la nostra chiacchierata con Marco Pittoni che di Ceccato Spa è il Direttore commerciale Italia.

“In fiera abbiamo portato tutte le novità che abbiamo sviluppato in questo ultimo periodo – spiega Pittoni –, proprio per avere nuovi argomenti da sottoporre ai nostri visitatori che si aggiungessero a quelli già conosciuti perché presentati nei mesi scorsi. La novità principale, o perlomeno quella ha suscitato in fiera il maggior interesse, tra quelle proposte dalla linea 2.0, è lo sviluppo dello Shape Fit, il nuovo sistema di inclinazione delle spazzole verticali, non solo in senso laterale, ma anche in senso longitudinale, una soluzione che garantisce di pulire con più accuratezza le parti posteriori dei veicoli. A brevissimo sarà esteso anche agli altri impianti della gamma, abbiamo scelto di iniziare proprio dalla linea 2.0 perché è quella su cui, nell’ultimo periodo, abbiamo voluto concentrare il maggio numero di sviluppi. Ci tengo a precisare che un sistema di inclinazione longitudinale delle spazzole verticali era già montato sul nostro modello storico Advant, ma con una soluzione tutta meccanica e, ovviamente, un po’ meno evoluta di quella dello Shape Fit attuale; allora non era stata brevettata ed è poi ricomparsa sul mercato dopo tanti anni. Questo per sottolineare che è stata Ceccato a suo tempo a concepirlo”.

Occhio anche all’estetica “Una grande attenzione è stata riservata al look dei nostri impianti – prosegue Pittoni –, abbiamo sviluppato la

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Marco Pittoni

cascata di schiuma con la colorazione a led e i guidaruote, sempre con led colorati, ma con la luce al centro e non ai lati per avere un effetto “pista di atterraggio”. Abbiamo come sempre curato molto anche l’aspetto estetico e sulla colorazione. Le macchine nuove le abbiamo realizzate avvalendoci anche di società specializzate che ci aiutano a rendere più accattivanti le nostre macchine: vogliamo puntare sull’estetica perché l’impianto deve essere attrattivo per il suo titolare, ma soprattutto per la clientela finale, cioè gli automobilisti. Anche come struttura per le piste abbiamo presentato un

modello che sta riscuotendo un ottimo successo, il Black Edition con Led tricolore, mentre sul Pegasus Tech che abbiamo portato in fiera, oltre alla colorazione Black Edition, abbiamo installato un sistema ibrido che, grazie ad un’alta pressione potenziata unita ad ugelli rotanti, permette di lavare l’auto anche senza usare le spazzole.

Questa soluzione prevede le spazzole, ma da anche la possibilità di lavare con la sola alta pressione, così da permettere di scegliere un programma “solo touchless” con risultati più che soddisfacenti. Da notare che la versione Black Edition esposta in fiera è stata un po’ 4/2017

in sincrono la velocità delle spazzole con la velocità di avanzamento dell’impianto e tutta una serie di altre migliorie che consentono di lavare veramente meglio l’auto, con tempi sempre più ristretti e una produttività maggiore.

Tutto questo per il momento è stato implementato sui modelli della linea 2.0, quindi Hydrus e Phoenix, in quanto Pegasus e Hyperion sono già al top e al momento non hanno bisogno di ulteriori migliorie”.

Attenzione anche alle piste “Per le piste abbiamo presentato il programma foam e la spazzola che si flette alla fine del tempo gettone e quindi non può più essere utilizzata oltre questo termine. È stata una soluzione molto apprezzata perché è una problematica molto sentita dai lavaggisti: spesso nelle piste quando si usa la spazzola si continua a impiegarla anche oltre il tempo gettone, quindi non lubrificata dal detergente, riducendo la redditività dell’impianto, consumando la spazzola e rischiando anche di rigare la carrozzeria con possibili lamentele da parte del cliente. Così invece dotiamo gli impianti di una spazzola che ovvia a questo problema, senza però interferire con la privacy del cliente. Inizialmente avevamo pensato a “sirene” o “lampeggianti” che avvisano del tempo scaduto, quindi il cliente o metteva un nuovo gettone o lasciava la spazzola.

rivisitata con un inserto verde acido che ha colpito e infatti è piaciuto molto. È poi sempre il caso di ricordare che gli impianti Ceccato sono tutti in lamiera zincata e verniciata all’interno dell’azienda e questo permette di poter controllare un passaggio molto importante della filiera, e di scegliere colorazioni particolari e personalizzate per ogni impianto. Ci sono delle tinte a listino, ma per le colorazioni “a richiesta” c’è solo un lieve sovrapprezzo e nulla è impossibile. Il tutto, ovvia4/2017

mente, senza trascurare la qualità del manufatto: il fatto che siano completamente in lamiera comporta che tutta la carpenteria venga trattata con zincatura a caldo e poi verniciata nel nostro forno con polveri epossidiche. Come resistenza delle parti di carpenteria siamo ai massimi livelli sia dal punto di vista meccanico sia dell’usura.

Abbiamo puntato molto sulla linea 2.0 che è in questo momento il nostro fronte più avanzato di evoluzione, con un’elettronica che permette di gestire

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Ma questo poteva essere troppo “invasivo” e mal tollerato dai clienti, così invece è tutto più “soft” ma il risultato è garantito.

Dal punto di vista della componentistica, abbiamo confermato la scelta delle pompe CAT come abbiamo sempre fatto: abbiamo sempre puntato su quella marca e i suoi modelli a seconda delle esigenze perché riteniamo che ci dia ottime garanzie di robustezza e durata nel tempo.

Non siamo invece riusciti a portare in fiera, anche se sono in una fase avanzata di sviluppo, una serie di soluzioni per gli impianti, tutte realizzate in acciaio inox. Come la trave di sostegno degli spazzoloni e i collettori interni, quindi particolari che avranno una resistenza all’usura ineguagliabile; poi offriremo la possibilità di montare la pompa ad alta pressione a bordo impianto quando non c’è lo spazio in sala tecnica. Tra le novità future ci sarà un’alta pressione orizzontale particolare per la linea d’entrata del Phoenix che finora aveva solo l’alta pressione laterale; così invece, grazie a degli ugelli rotanti, potremo copiare anche il tetto della vettura con l’alta pressione.

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Tutte innovazioni che sottolineano quanto stiamo puntando su una qualità elevata fin dai modelli entry-level.

Vogliamo puntare su un alto livello qualitativo e non meramente sul prezzo, perché puntiamo a “chi vuole comprare Ceccato”, una fascia medioalta di clientela”.

In chiusura una battuta sull’Autopromotec, come è andata? “È stata un’esperienza positiva – conclude Pittoni –, con la nuova proprietà, in passato, non avevamo investito molto nelle fiere ed essere presenti a Bologna è stata una spinta alla visibilità che abbiamo chiesto noi “commerciali”.

Come ci aspettavamo, il mercato ci ha ripagati sia in termini di presenze generali con una buona affluenza, sia in termini di visite al nostro stand: direi che siamo stati soddisfatti sia dal numero che dalla qualità dei visitatori.

Ci piace pensare che sia anche merito della qualità e del look accattivante di quanto esposto e un po’ della curiosità di rivedere Ceccato in fiera, resta il fatto che l’affluenza è stata ottima, oltre che dall’Italia anche dall’estero”.

Massimo Cicalini 4/2017

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SEMPRE PIÙ PRESENTI E BEN DECISI A RESTARLO Abbiamo incontrato all’Autopromotec Riccardo Ponza, Direttore commerciale Carwash Italia di Kärcher, che ci ha presentato le novità esposte in fiera ma soprattutto le strategie dell’azienda tedesca in Italia.

“Come sempre presenti ad Autopromotec per dare un segnala forte, quindi una presenza sempre più capillare nel mondo dell’autolavaggio e dell’automotive in generale”. Non poteva essere più esplicito Riccardo Ponza, Direttore commerciale Carwash Italia di Kärcher, nel sottolineare la determinazione che il colosso tedesco ha riservato negli ultimi anni sia al mercato del carwash sia a quello italiano.

in caso di problemi. Inoltre, l’interno delle pareti può essere insonorizzato e le colorazioni personalizzate. Il funzionamento è affidato a un sistema a turbina con motore brushless, quindi senza spazzole, e può essere a una o

due postazioni. Nello specifico, il vantaggio della tecnologia brushless è una maggior durata dell’intero sistema, quindi della turbina, e una minore manutenzione. Le altre caratteristiche principali sono una superficie filtrante

La nuova linea di aspirapolveri “Quest’anno la novità che presentiamo in fiera – prosegue Riccardo Ponza –, è la nuova linea di aspiratori self-service SB VC specifici per gli autolavaggi. Le caratteristiche principali sono il design innovativo rispetto al classico parallelepipedo squadrato che Kärcher ha proposto in passato e il display per visualizzare il tempo residuo con la possibilità di essere collegato al Kärcher Fleet Manager, il sistema che permette di controllare da remoto lo stato della macchina e quindi di far intervenire l’assistenza tecnica

Riccardo Ponza

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maggiorata che consente un minor intervento di pulizia: lo scuoti filtro è automatico e, proprio grazie a questo, la superficie filtrante rimarrà sempre pulita per non perdere potenza di aspirazione. Ma, soprattutto, il tubo di aspirazione che prima era ancorato a delle aste con dei verricelli e delle carrucole di acciaio inox, oggi è in materiale plastico con all’interno un’anima in fibra di carbonio che lo ripone automaticamente e senza particolari meccanismi nella posizione di riposo.

Questo riduce drasticamente l’usura del tubo perché non resta a contatto con il terreno, quindi dura di più e non si sporca. Infine, sono nuove anche le

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bocchette di aspirazione, molto ergonomiche e ideali per raggiungere i punti più angusti dell’abitacolo”.

Portale CB3 e lavaruote Ra.Wa. 2.0 Se la nuova linea di aspirapolvere selfservice è la novità dell’anno di Kärcher per il mondo dell’autolavaggio, in fiera era in bella mostra anche il portale CB3 a sottolineare quando si creda sempre nelle sue potenzialità. “È una macchina estremamente affidabile – ribadisce Ponza –, con basso livello di manutenzione e, nella configurazione vista in fiera, montava il lavaruote Ra.Wa. 2.0, un sistema per il lavaggio dei cerchioni che, abbinato alla

pre-spruzzatura del prodotto chimico in schiuma, sta dando grandi soddisfazioni, a Kärcher e ai nostri clienti.

Grazie all’abbinamento di alta pressione, prodotto chimico in schiuma e nuovo lavaruote a tre spazzole su piani inclinati con movimenti oscillanti (che si ispira agli spazzolini da denti elettrici), oggi il prelavaggio del cerchione e del passaruota, che prima veniva fatto a mano dall’operatore con l’idropulitrice, è solo un brutto ricordo. Quindi, un notevole risparmio di tempo da parte dei nostri clienti e la possibilità di utilizzare quel tempo per altre attività sull’area di servizio. Per la massima resa, noi consigliamo il nostro pro-

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dotto chimico che viene spruzzato in schiuma ed emulsionato con aria: è più performante rispetto ai tradizionali e il fatto che sia schiumato con aria sul cerchione fa sì che rimanga più aderente e lasci al prodotto chimico più tempo per poter ammorbidire lo sporco”.

E poi chimici, piste self e programmi finanziari “Un prodotto chimico da citare – ricorda Ponza –, è il Polish RM837 grazie al quale, con l’ausilio delle nostre nuove spazzole in materiale antigraffio Care Touch, anche queste brevettate da Kärcher, si può rigenerare la vernice, o comunque ottenere un risultato di lucidatura della carrozzeria molto

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vicino a quello che si ha portando la macchina dal carrozziere, però con tempi e costi decisamente più bassi.

Tutto merito della nanotecnologia che migliora la carrozzeria perché va a riempire le micro fessure e i micro graffi e la rende più liscia e scivolosa. Ecco perché un’auto lucidata con il polish si sporca molto meno: grazie alla pellicola lo sporco tende a scivolare.

Un altro prodotto che Kärcher sta proponendo in Italia sono le piste self-service SB MB, prodotti di alta gamma basati sulla tecnologica canbus. Sono dotate di pompe dosatrici per prodotti non diluiti, quindi concentrati, con la possibilità di avere la pre-spruzzatura in schiuma senza l’uti-

lizzo della spazzola, cioè una sorta di lavaggio touchless per chi non vuole il contatto con la vettura, che è un po’ all’origine della pista self. Sono un prodotto affidabile che stiamo spingendo sempre di più, anche se l’Italia è un mercato già parecchio presidiato”.

“Per favorire la “scelta Kärcher” – spiega Ponza –, abbiamo sviluppato dei programmi di locazione finanziaria, in particolare per i portali di lavaggio, dove proponiamo un’offerta globale, cioè la macchina, costruita su richiesta del cliente con gli accessori e gli optional che desidera, e un pacchetto di assistenza per cinque anni omnicomprensivo di pezzi di ricambio, trasferte e manodopera.

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Il cliente sottoscrive il noleggio della macchina e Kärcher, per cinque anni, la gestisce in tutto e per tutto. Questa offerta ha un duplice vantaggio: per Kärcher che con la gestione dell’assistenza tecnica ha meno problemi perché con gli interventi programmati si evita la quasi totalità degli eventuali guasti, per il cliente che ha la garanzia di non avere, in pratica, fermi macchina. Si tratta di un’offerta molto apprezzata in questo momento soprattutto dalle concessionarie auto, perché sono aziende già abituate a operare con contratti di manutenzione programmata e con il noleggio operativo; è invece un po’ più complesso far passare questo messaggio nel mondo del carwash.

Kärcher propone questa offerta in partnership con la finanziaria Grenke, una società tedesca leader nel settore: la loro gestione è più elastica rispetto a quella delle banche che, come è noto, devono attenersi ai parametri di Basilea2 per la concessione dei leasing.

Grenke fa un’analisi finanziaria dell’affittuario, ma con molta discrezione, e poi si avvia la pratica: è vero che si paga un po’ di più, ma si ha la garanzia di non avere fermi macchina, poter scaricare i costi per intero con la fattura del noleggio e, soprattutto, non esporsi alla “centrale rischi”. Si tratta di un noleggio a tutti gli effetti, come quello di un’auto a lungo termine, quindi se in un secondo tempo c’è bisogno di un leasing per, ad esempio, ampliare il capannone o altro non c’è questo problema. Addirittura, come optional, possono essere inseriti anche i prodotti chimici nella gestione “full rent”.

Con il noleggio è obbligatoria l’assicurazione, ma normalmente chi ha un impianto di lavaggio ha anche l’assi-

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curazione, altrimenti è la stessa società che apre il contratto di locazione a proporla. Il principale vantaggio per il cliente è avere dei costi certi, una sorta di “plug-in-wash”, il cliente pensa all’acqua e all’energia, Kärcher e Grenke a tutto il resto, un vantaggio considerevole. La risposta è abbastanza buona, solo abbastanza perché il mercato italiano è ancora un po’ restio ad accettare questa formula, come dicevo meglio con le concessionarie auto e ultimamente stiamo lavorando bene anche sul fronte dei veicoli industriali, puntando su azioni mirate e, a breve, installeremo dei portali di lavaggio per veicoli industriali TB con delle compagnie di trasporto sia private sia pubbliche. L’obiettivo è aggredire in maniera più significativa anche il mondo dell’autotrasporto, abbiamo in corso delle trattative serrate e alcune sono già arrivate a buon fine. Il nostro impianto TB propone quattro altezze diverse ed è ispirato alla CB Line per le auto: la tecnologia è la stessa, gli azio-

namenti, i motoriduttori, l’elettronica sono identici, con le ovvie differenze sul controllo a seguire della sagoma, trattandosi di un veicolo industriale e non di un’auto. Questo però sottolinea come oggi l’industrializzazione di Kärcher ha portato ad avere una tecnologia e delle componentistiche che vengono usate, in particolare per l’elettronica, nei portali di lavaggio auto e camion e nelle piste self-service.

Un ulteriore vantaggio per il cliente perché i nostri centri di assistenza con una scheda elettronica madre configurata ad hoc riescono a intervenire su tre tipologie di macchine diverse.

Tutto questo fa parte di un processo di industrializzazione in cui Kärcher ha creduto molto dal 2010 a oggi e questo ciclo si chiuderà nel 2020 per poi proseguire, presumo, con un altro ciclo 2020-2030 proprio per industrializzare al meglio tutto il processo legato al vehicle wash in senso più ampio”.

Mario Rota

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PIAZZALE

GNL PER TRASPORTI E RETI DA NAPOLI UN NUOVO IMPULSO Due giorni di lavoro, tre sessioni plenarie, quattro sessioni tematiche, sei seminari tecnici, 24 aziende presenti, 80 relatori coinvolti e 604 partecipanti sono la misura del successo della ConferenzaGNL e della ExpoGNL di Napoli.

Il Palazzo dei Congressi della Mostra d’Oltremare di Napoli ha accolto i 350 delegati che hanno preso parte alla ConferenzaGNL, l’evento internazionale dedicato agli usi diretti del metano liquido come combustibile per tutti gli impieghi possibili giunto alla quarta edizione. Gli operatori, che hanno visitato la seconda ExpoGNL e hanno assistito ai seminari tecnici a loro dedicati, hanno avuto modo di entrare in contatto con le più attive e importanti aziende del settore e ampliare la conoscenza del metano liquido e delle sue applicazioni. Ne è nato un momento di informazione e di formazione per coloro che, desiderosi di cogliere le opportunità offerte dall’impiego di questa nuovo combustibile, hanno avuto modo di “toccare con mano” progetti, prodotti e automezzi.

La ConferenzaGNL, organizzata da Mirumir con la collaborazione di WEC Italia, ha avuto il merito di portare a Napoli, punto di riferimento commerciale dell’area mediterranea, il tema e le tecnologie del GNL. La risposta degli imprenditori e delle istituzioni locali è stata superiore alle attese: il presidente dell’Autorità portuale di Napoli ha partecipato a due degli incontri e il vicesindaco di Napoli è intervenuto al seminario MARE, un progetto di sviluppo del GNL e del biometano-bio GNL, proposto dalla Facoltà di Ingegneria Chimica dell’Università Federi-

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co II di Napoli. L’annuncio ribadito dal Presidente dell’Autorità, Pietro Spirito, di voler richiedere a breve manifestazioni di interesse per la costruzione di un deposito di GNL nel porto di Napoli, indicando anche l’area a esso destinata, ha accelerato le prospettive di investimento perché sposta di centinaia di chilometri a sud la possibilità di poter utilizzare il GNL nel Mezzogiorno. Confermata la previsione di REF-E per investimenti nel settore di circa 1,3 miliardi nei prossimi 2 anni e mezzo.

Ma la sete di novità e il desiderio di cogliere le opportunità di investimento e occupazionali offerte dal GNL e dallo sviluppo del suo utilizzo non hanno riguardato solo Napoli e dintorni, i delegati sono infatti intervenuti da tutte le regioni del Sud (Sicilia in particolare) e del Centro-Nord, a conferma che ConferenzaGNL e ExpoGNL sono ormai manifestazioni consolidate e riconosciute tra le più importanti nell’area euro-mediterranea.

La partecipazione di venti relatori internazionali (spagnoli, francesi, cinesi, statunitensi e norvegesi), rappresentanti della Commissione Europea e dell’IMO (International Maritime Organization, agenzia dell’ONU), conferma il carattere internazionale dell’evento. Valore aggiunto il coinvolgimento dei rappresentanti dei Paesi della Sponda Sud del Mediterraneo come Malta, Marocco, Giordania, Israele, e degli esponenti di

Medreg (associazione mediterranea dei gestori delle reti del gas) e dell’Associazione Parlamentare del Mediterraneo (anch’essa struttura ONU), nella prospettiva della diffusione anche presso di loro delle tecnologie per l’utilizzo diretto del GNL. Significative le partecipazioni di alcuni esponenti di punta del settore marittimo, come Ennio Cascetta, stretto collaboratore del Ministro delle infrastrutture e trasporti e il presidente dell’Autorità portuale di Civitavecchia, principale porto crocieristico del Mediterraneo, che ha annunciato il prossimo rifornimento di GNL di una nave da crociera della serie Aida.

I due giorni di lavori, in cui sono stati affrontati tutti gli aspetti di mercato e di regolazione economica e tecnica per lo sviluppo del settore, sono stati chiusi dalla tavola rotonda internazionale caratterizzata dal messaggio del Ministro dei trasporti della Federazione russa, Maksim Sokolov, e dall’intervento del direttore generale approvvigionamento energetico del MISE, Gilberto Dialuce. Quest’ultimo, ha confermato come la prossima Strategia Energetica Nazionale, per la prima volta in Italia, contemplerà lo small scale GNL per il suo ruolo nello scenario energetico e nella mobilità a basse emissioni, per il rispetto dei parametri ambientali stabiliti dagli accordi internazionali.

Nicola Polidoro

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news novità news novità DA PANASONIC SOLAR I MODULI HIT Panasonic Eco Solutions Europe ha fatto un grande passo avanti per garantire la durata dei moduli fotovoltaici ad alta efficienza HIT, con l’introduzione di una delle garanzie più lunghe nel comparto dell’industria solare residenziale, che adesso è estesa a un periodo di 25 anni. La conferma di come i pannelli solari ad alta efficienza rappresentino un progetto a lungo termine su cui vale la pena investire. Infatti, il tasso di degradazione molto basso e un bassissimo livello di reclami, pari allo 0,0035% (dati di gennaio 2017), consente a Panasonic di offrire agli installatori del programma Solar Premium, la copertura del costo relativo alla disinstallazione e al trasporto nel caso di verificassero guasti ai pannelli per le installazioni residenziali nel periodo di garanzia. Anche sul fronte dell’efficienza i moduli fotovoltaici HIT sono il riferimento del mercato grazie al miglioramento del coefficiente di temperatura di -0,258%/C, valori emersi da test

indipendenti realizzati in diverse condizioni climatiche. Tutto questo grazie a rigorosi standard di qualità messi a punto da Panasonic in oltre 20 anni di produzione dei moduli HIT e in quarant’anni di esperienza nel settore. Infatti, Panasonic è entrata nell’industria solare nel 1975 e da allora ha rivoluzionato la tecnologia dell’energia rinnovabile: un esempio è rappresentato dall’innovativa tecnologia di eterogiunzione, che riduce la perdita di elettroni sulla superficie del pannello, introdotta nel 1990.

SHELL RACCONTA L’INNOVAZIONE DEI LUBRIFICANTI In occasione di Autopromotec, Shell ha raccontato le proprie attività di Ricerca e Sviluppo illustrando le caratteristiche e i benefici di Shell Helix Ultra con PurePlus Technology, il primo olio sintetico ottenuto a partire dal gas naturale anziché dal greggio, sviluppato per il massimo delle performance.

Shell Lubricants, con settant’anni di esperienza nell’innovazione, è quotidianamente impegnata ad offrire oli

motore per autotrazione leggera capaci di rispondere alle nuove sfide del mercato e a soddisfare le più recenti e rigorose richieste dal mondo automotive. Il processo alla base dell’esclusiva tecnologia Shell PurePlus permette di ottenere, a partire dal gas naturale, un olio base sintetico cristallino essenzialmente privo di impurità che, rispetto alle formulazioni sintetiche tradizionali, conferisce al lubrificante finito prestazioni migliori in termini di viscosità, riduzione dell’attrito e della volatilità. Tali caratteristiche si traducono in benefici concreti per gli automobilisti: protezione del motore dalle sollecitazioni e dall’usura anche in condizioni operative impegnative; performance in condizioni estreme perché Shell Helix Ultra è sviluppato per offrire una protezione del motore più duratura a temperature molto elevate; risparmio di carburante fino al 3% grazie alla formulazione che consente una riduzione dell’attrito e una minore resistenza al pompaggio derivata dall’ottimale viscosità alle basse temperature.

CON DKV DKV CARD CLIMATE VIAGGIARE A IMPATTO ZERO SI PUÒ Gli allarmi come siccità, ondate di calore, inondazioni, sono ormai quotidiani e investono aree sempre più grandi del pianeta. Secondo un rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), il gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico, il riscaldamento del clima è attribuibile all’aumento della concentrazione dei gas a effetto serra immessi nell’atmosfera dalle attività umane. È quindi sempre più importante per il singolo (come individuo e come azienda) ridurre l’impatto ambientale legato alla propria attività attraverso un uso corretto e responsabile delle risorse disponibili. Per questo motivo DKV Euro Service, uno dei principali fornitori di servizi nel settore della logistica e dei trasporti, ha creato una soluzione in grado di compensare le emissioni di CO2 nell’ambito del trasporto commerciale. DKV Card Climate è una carta carburante ecosostenibile che permette al parco veicolare delle aziende di viaggiare completamente a impatto zero. Per dare dimostrazione dell’impegno nei confronti dell’ambiente delle aziende che la

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scelgono viene consegnata una certificazione che attesta la compensazione totale delle emissioni di CO2: ogni litro di carburante acquistato include un contributo aggiuntivo in progetti certificati di protezione ambientale. Per questo progetto DKV si è affidata a Myclimate, tra i principali fornitori a livello mondiale di misure di compensazione in grado di soddisfare gli standard più rigorosi (CDM, Gold Standard, Plan Vivo). Da quanto è stata immessa sul mercato (fine 2014), la DKV Card Climate ha già compensato circa 8.700 tonnellate di anidride carbonica: la Germania, da sempre molto attenta alla tutela ambientale, è in testa alla classifica con quasi 3 mila tonnellate compensate, staccando l’Italia che si trova comunque al secondo posto.

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news novità news novità LA STORIA DELLE STAZIONI DI SERVIZIO NEL LIBRO DEL MUSEO FISOGNI Oltre 200 pagine di storia delle stazioni di servizio dal 1892 al 1990: questo lo straordinario racconto racchiuso nelle pagine del libro “Museo Fisogni”, edito dall’omonimo museo. Un viaggio nella storia attraverso le parole di Guido Fisogni, proprietario del museo, e le straordinarie immagini della sua collezione privata: 5 mila pezzi che nel 2000 gli hanno valso il Guinness World Record per la collezione più estesa sul tema. Fondato nel 1966 da Guido Fisogni, e riaperto dopo 15 anni di chiusura nell’aprile del 2015, il museo propone ai visitatori pompe di benzina, targhe, compressori, oliatori, grafiche pubblicitarie, gadget, giochi e progetti, tutti oggetti unici raccolti e restaurati fedelmente. Una raccolta che la famiglia Fisogni nel tempo ha messo a disposizione di studenti per ricerche sull’evoluzione tecnologica e del design dei distributori, ma anche di produzioni cinematografiche, televisive e pubblicitarie che hanno utilizzato gli oggetti sui set. Alcuni pezzi sono ben visibili nella fiction RAI “Il Grande Fausto” e nello spot di TIM con Naomi Campbell, solo per citarne alcuni. Grazie all’importanza della collezione, il Museo Fisogni è parte del network “Triennale di Milano – Triennale Design Museum”.

Il libro è in vendita a 20 euro presso il Museo oppure sul sito del museo stesso.

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news novità news novità SANIFICARE E PROFUMARE GLI ABITACOLI? CI PENSA FRA-BER Per viaggiare bene è assolutamente necessario essere immersi in un ambiente “sano”, capace di proteggere dal caldo ma non solo. Per essere certi che l’impianto di condizionamento regali solo aria climatizzata e non rilasci germi, batteri e funghi si deve procedere alla sua sanitizzazione attraverso un trattamento di pulizia e di igiene profonda. Per farlo i laboratori Fra-Ber hanno messo a punto Deotex Plus, un prodotto efficace che sanitizza e deodora gli abitacoli di auto, camper, roulotte e, naturalmente, anche di furgoni, camion, autobus, pullman, ambienti pubblici o domestici e condizionatori in generale. Dotato di una grande forza antibatterica e antiacaro, Deotex Plus elimina alla fonte i cattivi odori che si formano all’interno del sistema, è profumato e non macchia i tessuti o qualsiasi altra parte con la quale possa venire in contatto. Modo d’uso: mettere in moto il veicolo e accendere l’impianto di condizionamento con funzione riciclo aria “on”; regolare al massimo la ventilazione e aprire tutte le bocchette d’areazione; appoggiare la bomboletta di Deotex Plus sul pavimento lato passeggero facendo attenzione a non rivolgere il getto verso il cruscotto; premere il tasto di erogazione fino al blocco della valvola; uscire dall’abitacolo lasciando naturalmente il motore acceso e avendo cura che le portiere e i finestrini siano chiusi. Quando la bomboletta sarà completamente svuotata, lasciare il motore, e l’impianto, in funzione per altri 10 minuti e quindi aerare l’abitacolo per almeno cinque minuti prima di accedervi. Deotex Plus è in vendita in una confezione spray monouso da 250 ml al prezzo indicativo di 5,68 euro (Iva esclusa).

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Una volta sanificato l’abitacolo va anche profumato ed ecco allora i profumatori Bean dal design pulito e essenziale, disponibili anche nella versione Texture e Air. Un profumatore per auto che si sceglie anche in base al proprio umore: dietro a ogni fragranza e a ogni colore si nasconde infatti una differente personalità. Cinque le fragranze di Bean: Bean Casual, marrone per chi ama uno stile di vita rilassato; Bean Sporty, azzurro per chi si sente dinamico e sportivo; Bean Glamour, rosa dal profumo inebriante; Bean Balance, verde pensato per le personalità “zen”; Bean Classic, nero dalla fragranza elegante. Bean Texture è disponibile in tre nuove fragranze: Bean Summerlover, una profumazione calda ai frutti esotici; Bean British, un classico che non stanca mai e Bean Rockabilly il profumo coinvolgente adatto agli eclettici.

Bean Air è invece disponibile nella bottiglietta a rilascio graduale dotata di una piccola cordicella per appenderla, sei le fragranze: Bean Air Apple alla mela; Bean Air Citrus agli agrumi; Bean Air Coconut al cocco; Bean Air Ocean, fresco come il mare; Bean Air Strawberry alla fragola e Bean Air Vanilla alla vaniglia.

Tutti sono disponibili su Amazon in confezione da tre pezzi da 8,50 euro a 20,99 euro (Iva compresa).

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news novità news novità NUOVA STAZIONE ASPRO ITALY IN EMILIA ROMAGNA Un altro impianto inaugurato recentemente da Aspro Italy, l’azienda che nasce dalla volontà di un gruppo di professionisti e esperti del settore CNG (compressed natural gas) con oltre 25 anni di esperienza diretta. Questa volta la nuova stazione di trova a Monte San Pietro, comune di circa 11 mila abitanti nella città metropolitana di Bologna, ed è di proprietà della Bertelli Carburanti Spa. La stazione è equipaggiata con un compressore Aspro modello IODM 115-4R e un erogatore modello DNG22 della Graf. L’impianto, alimentato dal metanodotto cittadino, ha una pressione d’ingresso di circa 4 bar,

una portata di 775 Sm³/h, una potenza elettrica di 132 kW e una portata dell’erogatore di 25 Kg/min.

OLI LUBRIFICANTI USATI: COOU DIVENTA CONOU Il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati (COOU) cambia denominazione e diventa CONOU, Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati. Tutti gli attori della filiera, dal Consorzio alle imprese di raccolta e della rigenerazione che hanno dato vita a questa eccellenza dell’economia circolare, saranno ora maggiormente rappresentati non solo all’interno del Consiglio d’amministrazione, ma anche nella nuova denominazione del primo ente ambientale nazionale dedicato alla raccolta differenziata di un rifiuto pericoloso quale gli oli lubrificanti usati. Ricordiamo infatti che se versati in acqua,

quattro chili di olio usato possono inquinare una superficie grande come un campo di calcio. Ma l’olio usato è anche un’importante risorsa economica per il nostro Paese, infatti può essere rigenerato con caratteristiche simili a quelle del lubrificante da cui deriva. In 33 anni di attività, oltre il 90% dell’olio raccolto dal Consorzio è stato classificato come idoneo alla rigenerazione per la produzione di nuove basi lubrificanti, mentre il 10% è stato avviato a combustione in appositi impianti quali, per esempio, i cementifici. Solo una frazione molto piccola, in quanto irrimediabilmente inquinata, è stata termodistrutta.

PRONTI I QUATTRO NUOVI CATALOGHI DI UFI FILTERS UFI Filters, azienda leader a livello mondiale nelle tecnologie legate alla filtrazione dei fluidi, ha introdotto recentemente i nuovi cataloghi 2017/2018 Light Vehicles e Truck and Bus, per entrambi i marchi UFI e Sofima. Caratteristica distintiva e punto di forza del Gruppo UFI Filters è la presenza, a livello globale, di 250 filtri in primo impianto realizzati in cobranding con le case costruttrici, 190 dei quali per applicazioni su “Light Vehicle” e 60 in applicazioni

su veicoli industriali, per un totale di oltre 26 mila mezzi. I quattro cataloghi, nei colori distintivi blu e rosso dei due marchi, oltre alle tradizionali sezioni di ricerca per marca, modello e versione, per tutte le tipologie di prodotto presentano una pratica sezione “dimensionario” dove si possono consultare le misure di ogni prodotto a catalogo. Il “dimensionario” è abbinato a una selezione di immagini che, per questa edizione, è stata completamente aggiornata e arricchita.

TOTALERG E HYUNDAI ITALIA, MOTORI SEMPRE PIÙ PERFORMANTI TotalErg e Hyundai Motor Company Italy hanno annunciato il rinnovo per due anni della partnership sulla fornitura dei lubrificanti a marchio Total, formulati appositamente per Hyundai per il primo riempimento. Si tratta della linea Total Quartz HKS, nello specifico i modelli Quartz 9000 Energy HKS 5W-40 e Quartz INEO HKS D 5W-30, all’avanguardia per fornire ottime performance e un’eccellente protezione nel tempo del

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motore. Infatti la particolare formulazione dei lubrificanti esclusivi per Hyundai garantisce maggiore longevità del motore grazie a un prodotto più resistente all’invecchiamento. I lubrificanti provengono dal centro di Ricerca Total di Solaize (Lione), polo d’eccellenza e innovazione per i prodotti petroliferi e il settore energetico in generale, dove vengono effettuate le prove sui motori e studiate e sviluppate nuove soluzioni.

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figisc anisa confcomMercio Area di Servizio è l’organo ufficiale della Figisc-Anisa-Confcommercio, l’associazione che da sempre rappresenta i gestori degli impianti di distribuzione carburante, i veri imprenditori delle stazioni di servizio.

Area di Servizio vuole e deve essere sempre più vicino alle istanze che stanno segnando questa importante fase di cambiamento della categoria e della distribuzione di prodotti e servizi sugli impianti.

Area di Servizio è uno strumento per favorire questa crescita e, per fare ciò, è necessaria la collaborazione di tutti i gestori: è compito di tutti diffondere e promuovere il nostro giornale, segnalare informazioni e fornitori affidabili, seguire i consigli che si trovano su queste pagine. La categoria è oggi al centro di un’attenzione interessata e speculativa che, spesso, non ha legami con la nostra realtà: Area di Servizio deve quindi diventare il punto di riferimento per tutti i gestori carburante.

Per iscrizioni e informazioni: Figisc - Anisa - Confcommercio P.zza G.G. Belli 2, 00153 Roma - tel. 06-58.66.351-417, fax 06-58.33.1724

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IL PRESIDENTE MICHELI INCONTRA IL TERRITORIO Prosegue sul territorio a livello delle strutture FIGISC e nelle singole realtà regionali il giro del Presidente Nazionale Maurizio Micheli, che ha fortemente voluto affiancare anche questo ai numerosi impegni che lo vedono presente ai vari livelli istituzionali, alle riunioni unitarie con le altre sigle delle Organizzazioni dei gestori, con le aziende e le loro rappresentanze (si citano, a titolo di esempio, e solo da ultimi, gli incontri con Unione Petrolifera in relazione alla concertazione sulla definizione di un contratto di commissione, quelli con Retitalia nel contesto della complessa vicenda delle cessioni Esso ai retisti ecc.).

“Ritengo fondamentale – ha affermato il Presidente – che la presenza della presidenza e della segreteria nazionali, ed in complesso dell’intera dirigenza della FIGISC, debba più fortemente rapportarsi alle realtà del territorio, delle nostre strutture e in ultima analisi ai gestori, nostri associati o meno che siano, in uno dei momenti in assoluto più difficili della vita della categoria, ed invito caldamente le nostre strutture a riprendere senza remore ed esitazioni questo rapporto diretto, attivandosi ad andare verso i gestori, a rimetterli insieme sia pure nella difficoltà e complessità di questo compito nei tempi che corrono”.

Maurizio Micheli Presidente Figisc-Confcommercio

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“Il nostro lavoro e il nostro impegno – questo uno degli assunti principali di Micheli – non si limita, e non può essere altrimenti, alle pur numerose scadenze sui fronti aziendali o istituzionali: verso i nostri gestori abbiamo il dovere non solo di informare su quanto si sta facendo (con grandi difficoltà e con risultati che è spesso difficile raggiungere e talvolta ancor meno giustificare), ma in tutta umiltà raccogliere anche suggerimenti e accettare quelle critiche che derivano dall’ampiezza del disagio e delle difficoltà che la nostra gente attraversa. La nostra funzione di rappresentanza non è un mandato senza limite di tempo e senza necessità di continue verifiche: la legittimazione di un tale mandato va ricercata ogni giorno nel rapporto costruttivo, e spesso anche di reale e serrato confronto, con coloro che riteniamo di rappresentare e che da noi si sentono rappresentati non solo perché la rappresentanza tradizionalmente c’è e un tanto basta, bensì se la nostra funzione è riconosciuta come reale e utile e sa rinnovarsi, senza nessuna supponenza, anche dai suoi limiti e dai suoi errori”.

Anche in preparazione del Consiglio Nazionale, previsto orientativamente entro la prima decade di luglio, in ordine di tempo, il Presidente Micheli ha incontrato a Campobasso, nella sede di Confcommercio, una numerosa rappresentanza dei gestori del Molise unitamente agli organismi dirigenti regionali e provinciali della FIGISC e, successivamente, a Verona, sempre presso la sede Confcommercio, ha accolto una delegazione dei gestori e dei dirigenti di categoria dell’Alto Adige e partecipato all’assemblea dei gestori FIGISC delle province venete di Verona, Vicenza e Padova, cui ha presenziato anche Moreno Parin in rappresentanza di GISC Treviso.

Riunioni in cui i gestori da un lato e dirigenti locali e nazionali hanno ragionato, con chiarezza ed a tutto tondo, di tutte le questioni aperte sul tavolo, dai rapporti con le aziende alle criticità sulla gestione degli accordi, alle vicende aperte sulla dismissione di parti della rete di primarie aziende multinazionali con l’assunzione di problematici rapporti contrattuali tra nuovi retisti e gestioni cedute, in cui è emersa non solo tutta la gravità

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figisc anisa confcomMercio della situazione, ma anche la necessità di nuovi obiettivi e metodi di lavoro che prendano atto dei limiti finora incontrati nelle strategie percorse dalle organizzazioni di categoria.

Pochi giorni orsono, infine, in data 5 giugno il Presidente Maurizio Micheli ha partecipato alla riunione di tutte le FIGISC Provinciali operanti sul territorio ligure, svoltasi presso la sede della Confcommercio di Genova, assieme al Segretario Generale Nazionale, Paolo Uniti e al Vicesegretario Gianfranco Di Bellonia, unitamente alla rappresentanza della FIGISC Piemonte, con il Presidente Regionale Pierluigi Barbano e il Segretario Antonio Barioni, che da sempre collaborano con la dirigenza ligure.

All’ordine del giorno della riunione anche la scadenza del rinnovo statutario delle cariche sociali dell’Organizzazione Regionale, dopo l’elezione avvenuta recentemente (a seguito della scomparsa dello storico e compianto Presidente Gian Paolo Olia) del nuovo Presidente Provinciale della FIGISC, Alberto La Rocca e dei componenti del Consiglio Direttivo.

“Un segnale inequivocabile – ha sottolineato Micheli – della volontà di tutta la nostra struttura, ad ogni livello, di dar continuità e forza all’impegno da sempre profuso nei confronti delle gestioni in un momento di grande fibrillazione caratterizzato da pesanti incertezze sul futuro del comparto distributivo dei carburanti nella sua complessità. Come FIGISC stiamo attivando iniziative a 360 gradi per far fronte ad una situazione governata da un lato dalla disaffezione e dal disinteresse del Governo e del mondo della Po-

litica verso questo settore, e dall’altro dalla palese intenzione di alcune delle principali major petrolifere di abbandonare il mercato italiano, con tutto ciò che ne consegue in termini di rapporti referenziali e di disgregazione della rete distributiva”.

Le rappresentanze di categoria hanno pertanto provveduto al rinnovo delle cariche sociali con l’elezione a Presidente Regionale di Walter Vicentini che ricopre altresì la carica di Vice Presidente della FIGISC genovese, e a Vice Presidente di Enrico Rebagliati, Presidente della Federazione Provinciale di Savona.

“La FIGISC Piemontese – ha detto Antonio Barioni – che da decenni interagisce con la confinante Organizzazione genovese, nell’esprimere l’augurio sincero di buon lavoro al neo Comitato di Coordinamento Ligure, ribadisce l’importanza di sfruttare ed implementare, nel miglior modo possibile, le risorse umane ed organizzative che appartengono alle rispettive realtà territoriali e, proprio in quest’ottica, coglie l’occasione per ribadire la più completa disponibilità a continuare le sinergie sino ad ora realizzate nell’interesse primario della categoria”.

I lavori si sono conclusi con l’intervento del Segretario Nazionale Paolo Uniti che ha aggiornato sugli ultimi sviluppi inerenti la contrattazione di colore e le richieste di intervento inoltrate al Governo finalizzate a garantire la continuità e il rispetto delle norme che vincolano aziende petrolifere e retisti privati al confronto con le organizzazioni di categoria per la definizione degli aspetti contrattuali ed economici nei riguardi dei gestori.

MODELLO GROSSISTA: INTERROGAZIONE M5S ALLA CAMERA Interrogazione a risposta in commissione 5-11323 presentato da Davide Crippa (X^ Commissione Attività Produttive di cui è stato anche Vicepresidente). Testo di mercoledì 10 maggio 2017, seduta n. 793 – Crippa e D’Uva. Al Ministro dello sviluppo economico.

– Per sapere – premesso che: le associazioni di sindacali di categoria stanno denunciando il programma della compagnia petrolifera Esso di cedere a terzi acquirenti gli impianti di distribuzione carburanti di sua proprietà modello cosiddetto “grossista a marchio Esso”; la compagnia Esso, in alcune regioni come Sicilia e Calabria, ha già portato a termine tale operazione; dalla documentazione in possesso degli interroganti risulta come i gestori calabresi e siciliani hanno manifestato la volontà di avvalersi, ai sensi dell’articolo 17, comma 13, del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito dalla legge n. 27 del 2012, della facoltà di riscatto degli impianti di distribuzione; Esso non avrebbe però dato riscontro a tale richiesta, perché riterrebbe di poter realizzare il modello cosiddetto “grossista”, avvalendosi di alcune clausole presenti nei contratti di “cessione gratuita dell’uso impianti di distribuzione”; tali clausole conferirebbero a Esso il potere di cedere il contratto a terzi in qualsiasi momento e senza preavviso, imponendo al gestore di prestare preventivamente il proprio consenso al “trasferimento” sia la facoltà di recedere dal contratto con un preavviso di 30 giorni o di rimuovere in via definitiva il punto vendita in qualsiasi momento e senza

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preavviso con la conseguente risoluzione del contratto; in realtà, dette clausole, qualificate da Esso come vessatorie al senso dell’articolo 1341 del codice civile, integrerebbero, secondo gli interroganti, la fattispecie di abuso di dipendenza economica di cui all’articolo 9 della legge n. 192 del 1998, perché trattasi di prescrizioni che impongono al gestore “condizioni contrattuali ingiustificatamente gravose o discriminatorie”, ovvero prevederebbero “l’interruzione arbitraria delle relazioni commerciali in atto”; tali clausole si configurerebbero quindi come nulle ai sensi dell’articolo comma 3 dell’articolo 9, della legge n. 192 del 1998 e ulteriori clausole presenti negli altri contratti stipulati dalla Esso con i singoli gestori determinerebbero obiettivamente, tra le parti contraenti, “un eccessivo squilibrio di diritti e obblighi”, ossia la dipendenza economica di cui al comma 1 dell’articolo 9 della legge n. 192 del 1998 e sarebbero quindi affette a loro volta da nullità; inoltre, tale condotta, omissiva si porrebbe in contrasto con il comma 3 dell’articolo 17 del decreto legge n. 1 del 2012 convertito dalla legge n. 27 del 2012 che impone ai titolari degli impianti ovvero ai fornitori di non “ostacolare, impedire o limitare, in via di fatto o tramite previsioni contrattuali, le facoltà attribuite dal presente articolo al gestore” e fra esse quella di richiedere il riscatto prevista al precedente comma 2; da tale previsione consegue il correlato obbligo del titolare dell’impianto di prendere in considerazione la richiesta di riscatto: un vero e proprio obbligo di negoziazione; 4/2017

figisc anisa confcomMercio tale inadempimento, ad avviso degli interroganti, integrerebbe quindi un’ipotesi di “abuso di dipendenza economica”; la mancata valutazione da parte di Esso della domanda di riscatto, così come le clausole che consentono a quest’ultima l’interruzione arbitraria dei rapporti contrattuali tuttora intercorrenti con i gestori, costituirebbero, ad avviso degli interroganti, una possibile violazione dell’articolo 9 della legge n. 192 del 1998 e dall’articolo 17 commi 2 e 3 del decreto-legge n. 1 del 2012 – quali siano gli intendimenti sui fatti esposti in premessa – se il Ministro interrogato intenda valutare se sussistano i presupposti per

richiedere all’Autorità garante della concorrenza e del mercato lo svolgimento di una indagine conoscitiva nel settore ai sensi dell’articolo 12, comma 2, della legge n. 287 del 1990; – se intenda convocare presso il Ministero dello sviluppo economico le associazioni sindacali di categoria e le compagnie petrolifere interessate al fine di affrontare, per quanto di competenza, le problematiche connesse al “modello grossista” di trasferimento delle reti che ad avviso degli interroganti, potrebbe generare un regime di oligopolio, se non di monopolio e mettere a serio rischio la sana concorrenza.

CESSIONI SPEZZATINO: L’OPINIONE DELLO STUDIO SORRENTINO In margine alle complesse vicende degli “spezzatini” Esso e delle connesse questioni di ordine legale, discendenti dalla mancata applicazione da parte dei cessionari della continuità delle condizioni previste dagli accordi economici e normativo sottoscritti tra cedenti e gestori, riportiamo (per gentile concessione) un parere dell’Avvocato Bonaventura Sorrentino, pubblicato alcuni giorni fa da Staffetta Quotidiana, sotto il titolo “Carburanti, il nodo dei gestori nella cessione degli impianti “a pacchetti””. “È ritenuto da più parti che i trasferimenti “a pacchetto” degli impianti da parte delle compagnie petrolifere ad aziende locali potrebbero, col tempo, dar vita a un radicale cambiamento nella geografia commerciale del più ampio mercato dei carburanti, realizzando uno scenario diverso dall’attuale panorama della rete; se ciò accadrà, se e quanto proficuo sarà e per chi potrà esserlo, non è dato saperlo nell’immediatezza. Andranno infatti verificate l’influenza dei criteri di economicità della nuova gestione, le politiche di pricing verso il consumatore, così come le politiche commerciali del cessionario e così via.

La questione che invece lascia spazio a brevi considerazioni di diritto riguarda l’incidenza, sulla operazione di trasferimento, della tipologia contrattuale utilizzata a monte, che lega originariamente la compagnia petrolifera con il gestore ceduto, condizionando, a valle, la tipologia di accordo posto in essere con gli acquirenti; tutto ciò considerando che i trasferimenti degli impianti con i relativi gestori vengono definiti cessioni di aziende, fermi restando gli obblighi più o meno temporali, in capo al cessionario, di rifornirsi dalla compagnia e di usare i loghi della stessa.

Tali considerazioni di premessa, se sostenute da condizioni di tipicità previste dal codice civile, possono focalizzare con sufficiente chiarezza i rispettivi diritti ed obblighi contrattuali connessi al passaggio degli impianti, così come la piena linearità delle cessioni.

In sostanza è del tutto evidente che le tutele che ne derivano nonché i relativi diritti per entrambe le parti non possono non tener conto della corretta individuazione della tipologia e delle caratteristiche del rapporto originariamente stipulato con il gestore e soprattutto da una corretta regolamentazione contrattuale della cessione.

Così come non sembra possano esserci dubbi sulla legittimità della operazione societaria, che realizza palesemente una legittima riorganizzazione con un nuovo assetto operativo per il cedente ed una nuova pianificazione commerciale per il cessionario.

In sintesi e con specifico riferimento alla posizione dei gestori ceduti 4/2017

in quanto parte integrante della azienda, la questione di fondo inerisce dunque la regolamentazione contrattuale originaria tra questi ultimi e la compagnia, regolamentazione che, notoriamente, lascia zone grigie interpretative sulla tipologia e sui criteri di interpretazione dell’accordo, qualsiasi sia il tipo di contratto nominale applicato nei rapporti.

Sostanzialmente una indubbia importanza ricade sulla tipologia di contratto reale col gestore consentito, a prescindere dalla denominazione più o meno tipica.

D’altro canto se, come sembra, la cessione dei pacchetti di impianti si pone come cessione di singole aziende o di rami di azienda, si presumono almeno due condizioni: che ogni singolo impianto ceduto realizzi una azienda e dunque una soggettività “autonoma” nella piena capacità operativa, che si compone come parte essenziale di beni strumentali e personale; che la compagnia petrolifera cedente trasferisca i propri rami di azienda (impianti) ricevendone un corrispettivo, essendo garantiti diritti ed obblighi per i contraenti.

Se dovesse trattasi di una cessione di azienda “pura”, ci sono condizioni necessarie affinchè possa configurarsi la piena validità ed efficacia delle operazioni di cessione.

Il principio di diritto enunciato da una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 17366/2016) sul controverso tema della individuazione degli elementi necessari affinché possa configurarsi una valida operazione di cessione di ramo d’azienda e dunque ogni

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figisc anisa confcomMercio diritto ed onere connesso, ben si attaglia alle cessioni in questione ed è il seguente: “Costituisce elemento costitutivo della cessione di ramo d’azienda prevista dall’art. 2112 c.c., anche nel testo modificato dal D.Lgs. n. 276 del 2003, art. 32, l’autonomia funzionale del ramo ceduto, ovvero la capacità di questo, già al momento dello scorporo dal complesso cedente, di provvedere a uno scopo produttivo con i propri mezzi, funzionali ed organizzativi e quindi di svolgere (autonomamente dal cedente e senza integrazioni di rilievo da parte del cessionario) il servizio o la funzione cui risultava finalizzato nell’ambito dell’impresa cedente al momento della cessione, indipendentemente dal coevo contratto di fornitura di servizi che venga contestualmente stipulato tra le parti. Incombe su chi intende avvalersi degli effetti previsti dall’art. 2112 c.c. che costituiscono eccezione al principio del necessario consenso del contraente ceduto stabilito dall’art.

1406 c.c., fornire la prova dell’esistenza di tutti i requisiti che ne condizionano l’operatività”.

Nel caso riportato nella sentenza, con la suddetta operazione venivano ceduti i dipendenti pertinenti al ramo d’azienda, i contratti ad esso inerenti, tutti i beni mobili non registrati di alcune sedi, inclusi arredi e sistemi operativi.

Rimaneva però escluso il trasferimento dei programmi e dei sistemi informatici della società cedente. Contestualmente le parti stipulavano un contratto per la fornitura, dal cessionario al cedente, dei servizi ceduti.

La Suprema Corte, confermando la pronuncia impugnata, ha ritenuto non valida l’operazione posta in essere tra le parti, in quanto priva di taluno degli elementi necessari caratterizzanti una valida operazione di cessione di ramo d’azienda, ai sensi e per gli effetti dell’art. 2112 c.c.

Per giungere a tale conclusione, la Suprema Corte ha tenuto conto delle fonti comunitarie in materia (Direttiva Europea 12 marzo 2001, 2001/23/CE) e di alcune pronunce della Corte di Giustizia, rilevando come il criterio decisivo (per stabilire se sussista o meno un trasferimento nel senso indicato dalla richiamata Direttiva) è la conservazione dell’identità dell’entità produttiva, che si desume dal proseguimento effettivo della gestione o dalla sua ripresa e dunque dalle potenzialità di una autonoma operatività delle componenti essenziali dell’azienda, tra cui rientrano sicuramente i dipendenti.

Tale verifica, secondo i criteri comunitari, deve effettuarsi sul “complesso delle circostanze fattuali che caratterizzano l’operazione”.

La Cassazione conclude che, anche sulla scorta del nuovo testo dell’art. 2112 c.c. come novellato dal D.Lgs. n. 276 del 2003, art.

32 (che ha mantenuto immutata la definizione di “trasferimento di parte dell’azienda” nella parte in cui essa è “intesa come articolazione funzionalmente autonoma di un’attività economica organizzata”, con la soppressione dell’inciso “preesistente come tale al trasferimento e che conserva nel trasferimento la propria identità” e l’aggiunta testuale “identificata come tale dal cedente e dal cessionario al momento del suo trasferimento”), l’autonomia funzionale del ramo d’azienda ceduto costituisce elemento costitutivo della fattispecie della cessione d’azienda, intesa come capacità di questo, già al momento dello scorporo dal complesso cedente, di provvedere ad uno scopo produttivo con i propri mezzi, funzionali ed organizzativi.

La questione, riportata nella fattispecie in trattazione, riguarda dunque i componenti degli impianti ceduti e più specificamente se il gestore, componente necessario per la composizione delle aziende cedute, possa farvi parte come dipendente e dunque “asset” 4/2017

integrante e di disponibilità esclusiva delle compagnie cedenti, oppure se tale inclusione, per una diversa tipologia di rapporto con la compagnia cedente, possa ravvisare una forzatura negoziale.

Un elemento di analisi che potrebbe richiedere un approfondimento riguarda la sussistenza della necessità del consenso al trasferimento del gestore, nel caso in cui si dovesse ravvisare un rapporto diverso da quello di dipendente ed in ogni caso, in carenza di una regolamentazione espressa nel contratto originario con il gestore, si potrebbero forse rendere necessari accordi propedeutici alla cessione.

La Cassazione richiamata, nel rimettere al cedente e al cessionario di identificare il ramo d’azienda “al momento del trasferimento”, non può interpretarsi nel senso di demandare ai contraenti la qualificazione della porzione dell’azienda ceduta così come le tipologie di contratto coinvolte, così affidando all’autonomia privata l’applicazione della speciale disciplina dettata dall’art. 2112 c.c.

Secondo la Suprema Corte, il ramo ceduto deve avere la capacità di svolgere autonomamente la funzione cui esso risultava finalizzato già prima della cessione, senza integrazioni di rilievo da parte del cessionario ed ovviamente senza forzature di alcun genere.

L’analisi circa la validità dell’operazione, quindi, non deve basarsi sull’organizzazione assunta dal cessionario successivamente alla cessione, eventualmente grazie alle integrazioni determinate da coevi o successivi accordi, ma all’organizzazione consentita già dalla frazione del preesistente complesso produttivo costituita dal ramo ceduto.

La natura del rapporto originario tra la compagnia petrolifera e il gestore e in particolare se quest’ultimo possa realmente configurarsi comunque un mero “asset”, quale potrebbe essere quello dei dipendenti, oggetto della cessione oppure, avendo una propria autonomia di operatività, debba esserne invece escluso oppure farvi parte su base negoziale propedeutica con lo stesso, è il punto da chiarire; potendo forse, contrariamente, causare una carenza di rilievo per la cessione di azienda, ancor più se associato alla permanenza del logo la cui titolarità resta della compagnia e all’obbligo di fornitura.

Tutto ciò ovviamente alla luce di considerazioni di principio che prescindono da norme e specifiche regolamentazioni, che comunque difficilmente possono derogarvi.

Una diversa chiave di lettura, con divergenti conclusioni, dovrebbe tener conto di una “unitarietà oggettiva” dei componenti i singoli rami di azienda ceduti, laddove la parte gestionale, legata imprescindibilmente a quella strumentale, hanno entrambe un identico indissolubile riferimento, facendo capo alla compagnia petrolifera cedente. Una questione sicuramente ancora aperta”.

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figisc anisa confcomMercio CALI CARBURANTI: SENTENZA DELLA CASSAZIONE Sulla antica questione dei cali carburanti (una vicenda che vede le compagnie restie a riconoscere quanto dovuto ai gestori, accordi o meno, e a inventarsi complesse burocrazie solo per avanzare la richiesta di vedersi riconosciuto un calo che poi viene pagato in via forfettaria, ossia decurtato, o addirittura viene disconosciuto) la Corte di Cassazione, Civile, Sezione Seconda, con sentenza n. 14004 del 17 febbraio 2017, pubblicata solo il 06.06.2017, si pronuncia, mettendo infine la parola definitiva, su un ricorso presentato la prima volta da un retista ben diciannove (sì 19) anni fa nei confronti della compagnia petrolifera Tamoil.

La storia è abbastanza semplice: Tamoil ingiunge giudizialmente al retista di pagargli circa 90 milioni di lire (siamo ancora nel 1998) per forniture di carburanti insolute; il retista si oppone (ma nel 2003 e nel 2012 il duplice ricorso viene rigettato in sede giudiziale) perché Tamoil gli deve una equivalente somma a vario titolo, tra cui anche per il riconoscimento dei cali e, pertanto, considera gli importi in compensazione equivalente tra il dare e l’avere di propria spettanza.

La Corte decide che il diritto al rimborso per i cali carburanti non può essere negato anche se il destinatario non ha sottoscritto accordi collettivi attraverso le associazioni di categoria, perché non si tratta di una regola negoziale ma di un meccanismo di adeguamento che consente di non rendere aleatorio il prezzo da corrispondere o del quantitativo degli idrocarburi da pagare.

In particolare il dispositivo della Corte – Sezione Civile Seconda – riporta i seguenti significativi passaggi: “...se il calo carburanti costituisce fenomeno fisico attraverso il quale viene a variare, a parità di quantitativo di sostanza somministrata, condizionata dalle situazioni atmosferiche, l’ammontare del liquido, perciò stesso non si tratta di una regola negoziale inserita nei contratti collettivi stipulati tra le rappresentanze di categoria, ma di un meccanismo di adeguamento che consente di non rendere aleatorio il prezzo da corrispondere, o, se si vuole, non mutando la sostanza dell’argomento, il quantitativo degli idrocarburi da pagare” e ancora “...la circostanza che la Morzenti non sia vincolata ai contratti collettivi di settore, in

quanto non aderente ad alcuna delle associazioni firmatarie, non implica che alla stessa non si applichi il sistema di calcolo attraverso il quale si elidono le oscillazioni del peso specifico, in modo da escludere le interferenze aleatorie dipendenti dal clima meteorologico”.

E, ancora, specifica la Corte: “...invero, par evidente che non trattasi di una clausola posta al soddisfacimento di interessi convenzionalmente eletti, bensì, assai diversamente, di un correttivo, fondato su basi scientifiche, che consente di “sterilizzare” la misura degli idrocarburi consegnati, scongiurando l’incidenza di fattori esterni interferenti”, concludendo che “Stando così le cose, ove sussistano i dati e le misure pertinenti, se del caso, attraverso l’opera di un CTU, il diritto all’eventuale rimborso a titolo di calo carburanti non può essere negato, senza che rilevi la mancata adesione del ricorrente ad alcuna delle associazioni di categoria firmatarie di accordi collettivi di settore”.

VENDITE I° TRIMESTRE 2017: RETE -1,34%, EXTRA +2,56%, RA -8,14% Rispetto al primo trimestre del 2016, le vendite del primo trimestre 2017 di benzina, gasolio e gpl sommate guadagnano 0,22 punti percentuali, ma con un diverso esito tra il circuito della rete, che perde 1,34 punti percentuali, e quello dell’extrarete, che guadagna 2,56 punti percentuali.

E nella rete, se la rete ordinaria ci rimette solo un -0,80%, la rete autostradale perde ancora 8,14 punti percentuali.

Il dato della rete è più severo rispetto a quanto riscontrato nel primo trimestre 2016 sul primo trimestre 2015, quando le perdite in rete ordinaria erano pari a un -0,23% e quelle in rete autostradale a un -2,67%.

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L’elaborazione contiene i dati delle vendite progressive per il periodo gennaio-marzo 2017, tratti dal Bollettino Petrolifero dal Ministero per lo sviluppo economico, che riguardano i prodotti benzina e gasolio, distinti in rete ed extrarete, e per la rete suddivisi tra rete ordinaria ed autostradale, mentre per il gpl la distinzione è tra rete ed extrarete. I dati sono stati confrontati per le variazioni percentuali con il medesimo periodo progressivo a marzo dell’anno precedente 2016.

I dati, pubblicati in unità di misura tonnellata o multiplo, sono stati convertiti in equivalenti milioni di litri da FIGISC/ANISA secondo le densità correnti, e confrontati sia con i dati dei consu4/2017

figisc anisa confcomMercio mi provvisori (relativi alle consegne di prodotto) pubblicati per il progressivo gennaio-marzo 2017 dal Ministero dello sviluppo economico, sia con i volumi delle immissioni al mercato interno – rete per il progressivo gennaio-marzo 2017.

I dati significativi sono di seguito evidenziati: – i consumi complessivi di benzina, gasolio e gpl nel periodo gennaio-marzo 2017 sono pari a 9,599 miliardi di litri contro i 9,577 dello stesso periodo 2016, con una variazione positiva assoluta di +21,5 milioni di litri ed una variazione di +0,22 punti percentuali; – i consumi complessivi di benzina, gasolio e gpl nel periodo gennaio-marzo 2017 nel circuito della rete sono pari a 5,661 miliardi di litri contro i 5,736 dello stesso periodo 2016, con una variazione negativa assoluta di -76,8 milioni di litri e una variazione di -1,34 punti percentuali; – i consumi complessivi di benzina, gasolio e gpl nel periodo gennaio-marzo 2017 nel circuito extrarete sono pari a 3,938 miliardi di litri contro i 3,840 dello stesso periodo 2016, con una variazione positiva assoluta di +98,2 milioni di litri e una variazione di +2,56 punti percentuali; – i consumi complessivi di benzina e gasolio nel periodo gennaio-marzo 2017 nel circuito della rete, segmento rete ordinaria, sono pari a 5,011 miliardi di litri contro i 5,051 dello stesso periodo 2016, con una variazione negativa assoluta di -40,4 milioni di litri e una variazione di -0,80 punti percentuali; – i consumi complessivi di benzina e gasolio nel periodo gennaiomarzo 2017 nel circuito della rete, segmento rete autostradale, sono pari a 0,304 miliardi di litri contro i 0,330 dello stesso periodo 2016, con una variazione negativa assoluta di -26,9 milioni di litri ed una variazione di -8,14 punti percentuali; – i consumi complessivi di benzina, gasolio e gpl nel periodo gennaio-marzo 2017 sono ripartiti secondo le seguenti quote: benzina 23,48% (nello stesso periodo 2016 pari al 24,47%), gasolio 68,77% (nello stesso periodo 2016 pari al 67,94%), gpl 7,75%(nello stesso periodo 2016 pari al 7,58%);

– i consumi complessivi di benzina nel periodo gennaio-marzo 2017 sono ripartiti secondo le seguenti quote: rete 74,23% (nello stesso periodo 2016 pari al 74,82%), extrarete 25,77% (nello stesso periodo 2016 pari al 25,18%); – i consumi complessivi di gasolio nel periodo gennaio-marzo 2017 sono ripartiti secondo le seguenti quote: rete 55,17% (nello stesso periodo 2016 pari al 55,76%), extrarete 44,83% (nello stesso periodo 2016 pari al 44,24%); – i consumi complessivi di gpl nel periodo gennaio-marzo 2017 sono ripartiti secondo le seguenti quote: rete 46,53% (nello stesso periodo 2015 pari al 48,95%), extrarete 53,47%(nello stesso periodo 2015 pari al 51,05%); – i consumi complessivi di benzina, gasolio e gpl nel periodo gennaio-marzo 2017 sono ripartiti secondo le seguenti quote: rete 58,97% (nello stesso periodo 2016 pari al 59,91%), extrarete 41,03%(nello stesso periodo 2016 pari al 40,09%); – i consumi complessivi sommati di benzina e gasolio nel circuito della rete nel periodo gennaio-marzo 2017 sono ripartiti tra i segmenti secondo le seguenti quote: rete ordinaria 94,29% (nello stesso periodo 2016 pari al 93,86%), rete autostradale 5,71% (nello stesso periodo 2016 pari al 6,14%).

DELTA PREZZI SERVITO VS SELF SEMPRE IN AUMENTO

Non accenna certo a diminuire il gap del prezzo tra modalità in servito e modalità in self che, sulla media mensile di maggio sulla rete dei marchi petroliferi, si apprezza ancora di poco meno di mezzo centesimo al litro rispetto alla media mensile 4/2017

di aprile (14,1 cent/litro contro 13,7). E si tratta del ventesimo aumento su venticinque mesi monitorati (a partire dall’aprile 2015 sul marzo 2015 e via proseguendo), interrotto solo da tre medie mensili in lievissima diminuzione e da due senza variazioni nè in più nè in meno.

La media del delta prezzo di maggio è superiore, sempre nella rete dei marchi petroliferi, di 0,4 cent rispetto alla media dei primi cinque mesi del 2017, tra un minimo a scostamento zero (Agip Eni) e un massimo di scostamento di 1,1 cent (Kupit e TotalErg)), un dato che sale a 2,2 cent nel confronto con la media annua del 2016, tra un minimo a scostamento di 1,2 (ancora Agip Eni) e un massimo di scostamento di 3,9 cent (TotalErg)) e a 4,5 cent nel confronto sulla media da marzo a dicembre del 2015, tra un minimo a scostamento di 2,4 (Tamoil) e un massimo di scostamento di 6,8 cent (ancora TotalErg).

E sempre a maggio, nella rete autostradale, la media del gap

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figisc anisa confcomMercio tra le due modalità si posiziona in una forchetta tra 18,2 e 18,6 cent/litro, con casistiche superiori a 25,0 cent in un range tra il 16,1 e 21,8% sul totale degli impianti, a seconda dei prodotti, e con valori superiori addirittura ai 30,0 cent tra il 4,9 e l’8,2% dei casi rispetto al totale degli impianti.

La tabella di seguito riporta i dati in cent/litro del delta prezzo nelle medie del 2015 (da marzo a dicembre), del 2016 (anno intero), del 2017 (da gennaio a maggio) e del mese di maggio 2017: DELTA PREZZO SERVITO VS/ SELF

* da marzo a dicembre ** da gennaio a maggio L’ulteriore tabella pubblicata di seguito, invece, riporta lo scostamento del valore del delta prezzo medio di maggio 2017 sulla media del 2015 (da marzo a dicembre), su quella del 2016 (anno intero), su quella del 2017 (da gennaio a maggio) e sulla media mensile di aprile 2017:

annua 2016 di 9,5, media annua 2017 di 10,4); KUPIT Q8 segnala un differenziale di 20,3 eurocent/litro su una media dell’intero periodo febbraio 2015-maggio 2017 di 17,3 eurocent/litro (media annua 2015 di 15,8, media annua 2016 di 17,8, media annua 2017 di 19,2); TAMOIL segnala un differenziale di 7,0 eurocent/litro su una media dell’intero periodo febbraio 2015-maggio 2017 di 5,1 eurocent/litro (media annua 2015 di 4,6, media annua 2016 di 5,0, media annua 2017 di 6,3); TOTALERG segnala un differenziale di 13,7 eurocent/litro su una media dell’intero periodo febbraio 2015-maggio 2017 di 9,2 eurocent/litro (media annua 2015 di 6,9, media annua 2016 di 9,8, media annua 2017 di 12,6); l’insieme della RETE COLORATA segnala un differenziale di 14,1 eurocent/litro su una media dell’intero periodo febbraio 2015-maggio 2017 di 11,3 eurocent/litro (media annua 2015 di 9,6, media annua 2016 di 11,9, media annua 2017 di 13,4); l’insieme dei NO-LOGO segnala un differenziale di 3,2 eurocent/litro su una media dell’intero periodo febbraio 2015-maggio 2017 di 2,9 eurocent/litro (media annua 2015 di 2,7, media annua 2016 di 3,0, media annua 2017 di 3,1); infine tutto il complesso della RETE COLORATA E NO-LOGO segnala un differenziale di 12,1 eurocent/ litro su una media dell’intero periodo febbraio 2015-maggio 2017 di 9,8 eurocent/litro (media annua 2015 di 8,4, media annua 2016 di 10,3, media annua 2017 di 11,5).

VARIAZIONI DEL DELTA PREZZO

Prendendo in esame i prezzi (medie nazionali) realmente praticati nella rete, anche distinguendo tra impianti della rete “colorata” ed impianti no-logo, si osserva che: 1) nella rete “colorata” nel mese di maggio 2017 su aprile 2017 è aumentato il differenziale di prezzo tra modalità “servito” e modalità “self” (da 0,137 a 0,141 euro/litro), ed è aumentato (da 0,031 a 0,032 euro/litro) anche in quella no-logo; 2) da febbraio 2015 a maggio 2017 l’aumento è stato nell’ordine di +7,2 centesimi di euro nella rete “colorata”, mentre in quella no-logo si sono avute variazioni di +0,8 centesimi di euro; 3) nel dettaglio dei marchi, a maggio 2017 Agip ENI segnala un differenziale di 15,4 eurocent/litro su una media dell’intero periodo febbraio 2015-maggio 2017 di 13,0 eurocent/ litro (media annua 2015 di 10,4, media annua 2016 di 14,2, media annua 2017 di 15,4); API IP segnala un differenziale di 16,8 eurocent/litro su una media dell’intero periodo febbraio 2015-maggio 2017 di 13,4 eurocent/litro (media annua 2015 di 11,5, media annua 2016 di 13,9, media annua 2017 di 16,0); ESSO segnala un differenziale di 11,3 eurocent/litro su una media dell’intero periodo febbraio 2015-maggio 2017 di 9,2 eurocent/litro (media annua 2015 di 8,4, media 4/2017

Nell’elaborazione del mese di maggio sono anche indicate, per l’intero periodo 17.02.2015-31.05.2017, le variazioni del delta prezzo in “self” dei diversi marchi (eccettuata ex SHELL) e del complesso della rete “colorata” rispetto al prezzo in “self” dei no-logo, indicando le correlazioni (con relativi grafici) tra incremento del delta prezzo tra le due modalità e variazione della performance di competitività verso i no-logo, con l’esposizione del rapporto tra le due grandezze (ossia di quante volte è aumentato il delta prezzo tra “self” e “servito” dei singoli marchi rispetto al recupero di competitività rispetto al “self” dei no-logo).

Tra l’inizio del periodo di studio (17.02.2015) e la fine (31.05.2017) il delta prezzo tra “self” e “servito” è mediamente aumentato nella rete “colorata” di 7,1 cent/litro, ossia 3,195 volte il valore della maggiore competitività del prezzo in “self” della rete “colorata” rispetto al prezzo in “self” dei no-logo, che infatti nel medesimo intervallo ha recuperato circa 2,6 cent/ litro (pur restando sempre più caro), e la correlazione tra le due grandezze è pari a -0,4552, ossia, in una casistica di meno del 50 %, maggiormente aumenta il delta prezzo tra “self” e “servito” della rete “colorata”, maggiormente diminuisce il gap della performance di competitività del prezzo in “self” della rete “colorata” rispetto al prezzo in “self” dei no-logo.

In sostanza, se la motivazione addotta dai maggiori marchi per

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figisc anisa confcomMercio spiegare l’aumento del delta prezzo sul “servito” è quella che così si recuperano margini per abbassare il prezzo in “self” ed essere più concorrenziali con il “self” dei no-logo, è il caso di puntualizzare, sia pure solo da un punto di vista quantitativo di erogati e prezzi, che: 1) comunque il prezzo in “self” della rete no-logo rimane ancora concorrenziale rispetto a quello della rete “colorata”, nonostante in questi ultimi due anni il gap sia stato ridotto da circa 5,6 cent/litro ai circa 2,8 attuali; 2) per ottenere tale risultato il delta prezzo tra le due modalità di servizio è cresciuto nella rete “colorata” da 7,1 a 14,4 cent/litro (cioè un po’ più che raddoppiato), con un tasso di incremento mensile del 3,88%dal febbraio 2015; 3) il rapporto tra l’aumento del prezzo del “servito” e la diminuzione del gap sul “self” della concorrenza no-logo è 2,51 volte (7,3 cent/litro di aumento sul primo, smaltito su circa un 28,5% delle vendite, contro un recupero di 2,8 sul secondo, smaltito su circa un 71,5% delle vendite); 4) secondo questa logica, e in via puramente teorica, per azzerare il gap sul “self” della concorrenza no-logo il delta prezzo sul “servito” della rete “colorata” dovrebbe aumentare ancora fino a circa 21,5 cent/litro, sempre potendo lasciare inalterato il rapporto di vendite tra le due modalità.

Tutta questa “contabilità”, sia reale che teorica, evidenzia quanto sia artificioso – e nello stesso tempo fragile e costoso – un sistema di determinazione del prezzo basato su una sistematica elusione del problema di fondo della concorrenza, del diverso accesso al mercato, ai prodotti ed ai loro prezzi di cessione tra le reti.

La complessa “invenzione” di un crescente divario tra i prezzi in dipendenza della variabile del servizio non ha risolto affatto il problema della competitività con la concorrenza, che tuttora permane in maniera ancora significativa, ma ha semplicemente riversato oneri sempre crescenti, senza sostenibile giustificazione economica, sul consumatore (taglieggiato da un sovrapprezzo occulto) sugli operatori finali della filiera (ricattati con la minaccia di espulsione da una rete interamente automatizzata) e rappresenta comunque una ibrida fase evolutiva, piuttosto mal riuscita, della lunga “sbornia ideologica” sulla selfizzazione ritenuta la soluzione, tanto “brillante” quanto assolutamente parziale, della questione dei prezzi, della rete e delle difficoltà complessive del sistema.

E, scendendo sul piano terra-terra dei risultati reali, non a caso, nonostante tutta questa complessa “invenzione”, lo zoccolo duro del gap del prezzo con il “self” dei no-logo non è stato ancora scalfito...

ESSO SBARACCA COL “PACCHETTONE”, TAMOIL COMPRA IES Dopo la collocazione di vari “pacchetti” – operazione sommessamente iniziata dal 2010 –, ESSO ha infine collocato l’ultimo “pacchettone” costituito da oltre mille impianti portando a termine la vendita della propria rete in base al famoso “modello grossista”.

Il ramo d’azienda ceduto conta, per l’esattezza, 1.176 punti vendita italiani, il compratore è la società inglese Intervias Group LTD, gruppo costituitosi appena l’anno scorso con una fusione tra Euro Garages ed European Forecourt Retail. Dei 1.176 impianti, 1.075 sono punti vendita in proprietà o in affitto con gestione di soggetti terzi, mentre altri 101 sono in proprietà a convenzionati, distribuiti in tra Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto.

L’acquirente ha sede sociale nel Regno Unito (per operare nel

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nostro Paese è in fase costitutiva una società di diritto italiano), dove ha in gestione, secondo le riviste specializzate di settore, qualcosa come 1.550 impianti, di cui circa un centinaio su rete autostradale. Intervias Group Ltd è già un “grossista con marchio” del Gruppo ExxonMobil sia in Inghilterra che in Francia.

Per portare a perfezionamento l’accordo saranno necessari cinque o sei mesi, salvo completamento del processo di informazione e consultazione con le rappresentanze sindacali dei dipendenti e dell’istruttoria ed approvazione da parte dell’Antitrust.

I manager di Intervias Group hanno fatto sapere (Staffetta) che il posizionamento di ESSO sulla rete italiana “rappresenta un’eccellente opportunità strategica per il proprio business, consentendo di espandere il network aziendale e di raggiungere ancora più clienti con una forte offerta carburante, convenience retailing e food-to-go”.

4/2017

figisc anisa confcomMercio ESSO, ovviamente, a commento dell’operazione suona la consueta musica: “in un mercato come quello della distribuzione carburanti altamente competitivo e in continua evoluzione, siamo convinti che la vendita dei nostri carburanti ai Branded Wholesers sia, per la Esso Italiana, la scelta più efficiente per servire il mercato e continuare a competere nel lungo periodo. Presso le stazioni di servizio a marchio Esso, di proprietà dei “Branded Wholesaler”, i consumatori continueranno a trovare carburanti e lubrificanti di alta qualità, potranno continuare a utilizzare le carte carburante Esso Card e a fruire di un’ampia gamma di offerte, incluso il programma fedeltà Payback”. Come al solito...

E se ESSO cede baracca e burattini, c’è anche chi invece compra e rileva: Tamoil infatti ha rilevato la rete IES (rilevata nel 2007 dagli ungheresi di MOL). Conferma la notizia Staffetta del 14 giugno, che scrive “Ies e Tamoil Italia annunciano di aver raggiunto oggi un accordo per la cessione della rete di proprietà di Ies a Tamoil Italia (46 punti vendita). L’accordo è in linea con la volontà di Tamoil Italia di accrescere la propria presenza e la propria competitività nel mercato rete, in particolare in un’area che consenta di sfruttare importanti sinergie legate al sistema logistico di proprietà. Ies, in linea con la strategia del Gruppo MOL in Italia, continuerà a sviluppare le proprie attività nel settore della logistica e dell’extra-rete, mantenendo il proprio posizionamento sul mercato di riferimento”.

E se il management di Tamoil Italia ovviamente dichiara la propria soddisfazione per un’acquisizione che rafforza la sua capacità di garantire “un’offerta completa di prodotti, servizi, programmi di fidelizzazione e prezzi, che si caratterizza come una delle più competitive del mercato”, quello di IES fa sapere che “negli ultimi due anni la divisione downstream di MOL Group Italy si è focalizzata sulla logistica e sulle attività extra-rete con l’obiettivo di consolidare e sviluppare il proprio business nel settore”. Contenti tutti, dunque, e festa in duomo...

ANISA: O CAMBIA QUALCOSA, O OGNUN PER SÉ Nel corso di una recentissima intervista a La Stampa, Stefano Cantarelli, Presidente Nazionale ANISA, l’associazione gestori autostradali associati a Confcommercio, torna sulla crisi del comparto, il crollo verticale delle vendite e il peso, sul rilevante delta prezzo rispetto alla rete ordinaria, gravante a causa delle royalty ai Concessionari.

Il testo dell’intervista è riportato nella seconda parte del presente articolo.

“Nel testo dell’articolo – precisa Cantarelli – non mancano alcune inesattezze e approssimazioni su concetti che non sempre sono chiari (come del resto molte altre cose in tutto il settore della distribuzione dei carburanti) per un osservatore esterno, tuttavia sono sufficientemente chiari i due punti centrali sui quali si gioca, 1) nel caso si lascino le cose come stanno, l’affossamento definitivo della rete autostradale, ovvero, 2) nel caso si pensi di avere un minimo di progettualità innovativa, una possibile inversione di tendenza: a) la razionalizzazione della rete; b) la politica dei prezzi.”

“Anche gli ultimi dati sulle vendite (quelli del primo trimestre 4/2017

2017) – spiega il Presidente ANISA – indicanti una ulteriore flessione di oltre 8 punti percentuali sulle vendite del primo trimestre 2016, confermano che il processo di progressiva disaffezione del consumatore dai servizi della rete autostradale, e quindi la sua marginalizzazione, è tanto specifica del comparto quanto ormai inarrestabile: se si fa, ad esempio, un paragone con un anno, quale il 1998 (che è stato in assoluto il migliore per la rete autostradale con 4,307 miliardi di litri tra benzina e gasolio) tra i dati del primo trimestre di quell’anno e quelli del primo trimestre 2017 si rileva che i consumi totali di questi due prodotti (extrarete incluso) hanno perso qualcosa come il 14,95%, un dato che per la rete ordinaria si raddoppia fino al -29,61% , ma che per la rete autostradale si moltiplica per 4,5 volte, ossia il crollo è pari al 67,09%. E, come controprova, se nel primo trimestre 1998 le vendite in autostrada costituivano l’8,9 % di tutte le vendite di benzina e gasolio, extrarete incluso, e l’11,5% delle vendite in rete (ordinaria+autostradale), nel primo trimestre del 2017 le quote diventano, rispettivamente, del 3,4% e del 5,7%. Nonostante dal

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figisc anisa confcomMercio 1998 al 2016 i volumi di traffico abbiano avuto un incremento del 24,9% delle percorrenze di veicoli leggeri e del 22,3% per quelli pesanti... E sia pure solo per inciso, sarebbe opportuno ricordare che dallo stesso 1998 al 2016 gli introiti da pedaggi sono aumentati “appena” del 122%, da circa 3,500 a 7,765 miliardi di euro”.

“Abbiamo già detto – rammenta Cantarelli – che se si vuole, se non rilanciare il comparto, almeno arrestarne la dissoluzione serve un progetto articolato che affronti sia il problema della riduzione significativa di questa rete (la razionalizzazione del decreto del 2015 era già due anni or sono come un frutto già marcio ancora casualmente appeso sul ramo), sia quello della “pulizia” da condurre quei fattori del divario del prezzo di beni e servizi che nulla c’entrano con i costi di esercizio, ossia quelle royalty costituenti una mera rendita che sta autoaffossando il proprio stesso mercato e discriminando gli operatori che vi esercitano iniziative economiche in un regime decisamente distorto, e che sono inoltre un palese affronto alle regole della concorrenza, che dovrebbero assicurare nel Paese condizioni minimali uniformi e omogenee di accesso a beni e servizi per i cittadini e i consumatori. In difetto di tali misure non si può ragionevolmente traguardare ad un futuro dei servizi della rete autostradale se non in termini di inarrestabile minimizzazione e degrado qualitativo e quantitativo”. E in riferimento alla crisi della categoria dei gestori, il Presidente ANISA è perentorio: “Se si deve giudicare da quanto accade da anni, si dovrebbe trarre la conclusione che chi avrebbe avuto il dovere (per peso economico, responsabilità sociale od istituzionale ecc.) di invertire il degrado del comparto ha dimostrato invece scarsa volontà o capacità di innestare un processo appena un po’ più virtuoso, e anzi (con esplicito riferimento alle compagnie petrolifere), invece di fare quanto in suo potere, e perfino interesse, per correggere le storture, le ha trasferite, aggravandole con l’esercizio dell’abuso di dipendenza economica, sui gestori. Ormai ha poco senso attardarsi su questioni che appaiono già vecchie, così come confidare che il quadro si possa rabberciare (ad esempio, parlando della contrattualistica tra gli assegnatari dei bandi ed i gestori) con una riproposta di vecchi schemi che hanno dimostrato assoluta inefficacia a garantire qualcosa in un contesto generale e relazionale così deteriorato e, così come pure a eventuali nuovi schemi che colgano esclusivamente interessi contingenti della controparte e non finalizzati ad una prospettiva di recupero complessivo del comparto. Senza troppi inutili giri di parole, su questo fronte è ormai arrivato il momento in cui o ci sono ancora precisi impegni delle controparti di concordare un minimo di regole condivise (politiche commerciali e di prezzo, giustificazione economica delle gestioni ecc.) in un progetto di svolta del comparto su cui vi può essere un interesse condiviso (ristrutturazione, royalty), oppure non resta che lasciare che le gestioni aggiustino le proprie diseconomie direttamente sul prezzo finale (giovandosi peraltro di tutti i mezzi legali e giuridici per contrastare gli abusi delle controparti rispetto a regole generali che comunque sono vigenti), sapendo tuttavia che un ulteriore acutizzarsi della conflittualità non aiuterà il comparto a fermare la spirale negativa in cui si è avvitato. In altre parole: o cambia qualcosa, o ognun per sé!”.

“Intanto il costo di esercizio è più alto. Anche se è stato ridotto all’osso deve essere garantito personale 24 ore al giorno e non solo un servizio automatico alla pompa”.

Basta per il salasso?

“Il dato che incide molto sono le royalties che chiedono le società autostradali per assegnare alle compagnie petrolifere o ai gestori la singola area di servizio. Negli anni si è arrivati ad un costo che si aggira tra i 12 e i 13 centesimi al litro. Soldi che finiscono direttamente ai gestori (delle tratte, ossia Concessionari, ndr)”.

In passato erano meno?

“Fino al 2002, quando si è privatizzata la rete autostradale, le royalties arrivavano al massimo a 1 centesimo e mezzo al litro.

Il problema che l’aggiudicazione è su base d’asta. Pur di accaparrarsi l’area di servizio anche le compagnie petrolifere offrono di più. Secondo un dato in nostro possesso le società autostradali incassano tra i 150 e i 160 milioni di euro l’anno”.

Che Iva e accise siano tra le più alte in Europa lo sappiamo...

“Sì, ma ricordiamo anche che al benzinaio, fatto un prezzo medio della benzina di 1,4 euro al litro, rimangono in tasca appena 5 centesimi.”

C’è qualche anomalia su cui si potrebbe intervenire?

“Bisognerebbe ristrutturare l’intera rete. Andrebbero chiusi il 30% degli impianti. Quelli che ci sono oramai sono decisamente troppi”.

Si vende meno benzina?

“La crisi ha picchiato duro anche in questo campo. Nel 2002 in autostrada si vendevano 4 miliardi di litri l’anno di carburante.

Nel 2016 siamo a meno di 1,8 miliardi. Contro i 26/27 miliardi dell’intera rete ordinaria. Siamo sotto addirittura al 1979 quando la rete autostradale era grande la metà e si vendevano 2,5 miliardi di litri”.

Il testo dell’intervista, a firma F.Pol. è il seguente: “Colpa delle royalties a noi restano i centesimi” “La crisi ha picchiato duro anche in questo campo. Vendiamo addirittura meno del 1979” Stefano Cantarelli, Presidente della rete autostradale (ANISA) della Federazione Italiana Gestori Impianti Stradali Carburanti, perché fate pagare di più la benzina dopo il casello?

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12a edizione

il mercatino di area di servizio Offerte di collaborazione Dirigente con grande esperienza nelle vendite e marketing di prodotti, servizi e software per il settore industriale ed il retailing petrolifero cerca nuove opportunità.

“So come identificare e sviluppare opportunità di business, dispongo di una robusta ed efficace metodologia nella gestione del forecast e del funnel delle opportunità.

Ho una lunga esperienza di vendita di prodotti, hardware e software e di servizi con trattative private e gare d’appalto nazionali ed internazionali con grosse compagnie petrolifere.

Ho maturato una profonda capacità negoziale che utilizzo sia nella vita quotidiana, sia per stipulare accordi di valore, che mi ha portato a creare solide partnership con i miei clienti. Questi mi riconoscono correttezza, affidabilità, e soprattutto un’accentuata capacità di anticipare i trend di mercato e di capire le loro esigenze. Li ho spesso aiutati a definire i loro bisogni in modo strutturato e a soddisfarli con soluzioni identificate nel portafoglio prodotti aziendale o nella sua evoluzione.

Lavoro con piacere in team, anche in presenza di obiettivi sfidanti e sotto pressione.

Uso il Problem Solving, il metodo Kaizen e l’approccio della Value Proposition per migliorare costantemente l’efficienza (riduzione dei costi e del time to market) e l’efficacia (maggior soddisfazione dei clienti e migliore risultato economico) dei processi aziendali.

Ho scritto molte pubblicazioni per le aziende per cui ho lavorato, per descrivere e valorizzare i prodotti, promuovendone il Brand.

I benefici di cui potrebbe godere un’organizzazione nel valutare un mio inserimento sono: efficienza ed efficacia dei risultati commerciali, rapidità di inserimento, incremento del know how di mercato, esperienza gestionale acquisita nei rapporti con le compagnie petrolifere ed esperienza pluriennale nella gestione di un team di venditori, agenti e distributori.” infocareer2000@icloud.com

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il mercatino di area di servizio

Cerchiamo in Italia e in Europa rivenditori altamente professionali al fine di sviluppare ulteriormente la nostra rete commerciale nel settore car wash.

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Per informazioni e contatti: Top Wash S.a.r.l. info@topwash.it

Maico, distributore esclusivo per l’Italia dell’azienda Finlandese Tammermatic leader nella costruzione di impianti di lavaggio per tutte le tipologie di veicoli stradali e ferroviari, mezzi speciali (municipalizzate, mezzi militari, veicoli da cantiere, ecc.), al fine di potenziare la propria rete tecnico commerciale ricerca per zone libere nel territorio nazionale concessionari e tecnici con esperienza nella vendita e assistenza di impianti di lavaggio.

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il mercatino di area di servizio

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LA RIVINCITA DEL VINILE Dopo quasi 30 anni di oblio il vecchio disco in vinile si prende la sua rivincita. E che rivincita: la Sony ha appena annunciato la riapertura della sua fabbrica di vinili di Tokyo. Non si tratta solo di nostalgia perché quello dei dischi in vinile è un mercato da circa un miliardo di dollari l’anno con tendenza alla crescita 4/2017

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