N. 1 / 2021
Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Pavia
Violenze e aggressioni ai sanitari Anelli (FNOMCeO): «Il nemico è la malattia, non il medico»
GABRIELE CONTA
L’ultimo (almeno quando abbiamo mandato in stampa questo numero del Bollettino, perché nel frattempo potrebbero essercene stati altri, N.d.R.) è stato un giovane medico di guardia al Policlinico di Modena: prima aggredito verbalmente, poi bersagliato con oggetti vari e infine minacciato di morte da un uomo che pretendeva un certificato di malattia di cinque giorni. I sanitari, dopo una breve pausa durante la pandemia, sono tornati ad essere vittime di aggressioni e violenze. Abbiamo chiesto a Filippo Anelli, Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici (FNOMCeO), di fare il punto sulla situazione.
la pandemia i medici venivano considerati eroi. Ma ora, purtroppo, sono riprese a pieno ritmo. E sembra anche essersi attenuata sia la differenza tra Nord e Sud sia tra strutture isolate e centri di eccellenza: quando la rabbia dei pazienti esplode è incontenibile, e il medico diventa un bersaglio. Né basta a fare da deterrente il fatto che ci sia una Legge – la 113 del 14 agosto 2020 – che prevede, tra le altre cose, pene più aspre e la procedibilità d’ufficio per chi aggredisce un operatore sanitario in servizio».
Dottor Anelli, quante sono ogni anno le aggressioni ai medici? «Gli ultimi dati in nostro possesso risalgono al 2020, e sono frutto di un’elaborazione su dati Inail disaggregati relativi al 2019. Abbiamo registrato 1388 aggressioni l’anno, quasi quattro al giorno. E questo solo considerando quelle denunciate all’Inail e compiute nei confronti del personale dipendente del Servizio Sanitario Nazionale, e cioè senza contare quelle contro le Guardie mediche, i Medici di medicina generale e i Pediatri di libera scelta, che esercitano in regime di convenzione con il Servizio sanitario e non sono assicurati Inail». La situazione è cambiata con la pandemia di Covid-19? «Le aggressioni sembravano essersi fermate nel 2020, quando nel pieno del4 |
Cosa comporta la legge contro le aggressioni ai medici approvata un anno fa? «L’approvazione della legge, il 5 agosto dello scorso anno, è avvenuta in Senato all’unanimità: un segnale importante, sintomo dell’inizio di quella rivoluzione culturale da noi auspicata che ha portato a prendere coscienza del problema. È il segno anche di quell’unità di intenti che la politica sa e deve saper trovare di fronte a questioni di interesse comune, come ha dimostrato di