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L’orgoglio di essere Odontoiatri

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Le recensioni

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N. 1 / 2021 Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Pavia

MARCO GIONCADA

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Mai come in questo periodo abbiamo apprezzato la libertà. La libertà è un modo di essere, di esercitare una libera professione, è un modo di vivere.

L’odontoiatria è per la maggior parte professata in studi mono-professionali o in studi associati. Questo modello ha permesso fino ad oggi una costante e diffusa presenza dei dentisti su tutto il territorio nazionale.

Il rapporto fiduciario libero professionale ha consentito, con l’impegno degli odontoiatri nella prevenzione, la crescita di generazioni carie-free ed il miglioramento generale della salute orale della popolazione. Si può affermare che l’odontoiatria è una delle branche della medicina che si è maggiormente evoluta ed aggiornata negli ultimi 50 anni. Contemporaneamente all’evoluzione dell’odontoiatria sono aumentati esponenzialmente anche i mezzi e gli strumenti necessari per esercitarla in maniera adeguata. Questo ha comportato un problema di fondi necessari all’allestimento ed al mantenimento di uno studio dentistico. In questo contesto si sono inseriti i capitali di impresa, e sono sorte cliniche e catene di studi che fanno riferimento ad una logica esclusivamente imprenditoriale. È indubbio che oggi allestire uno studio dentistico all’avanguardia necessiti di notevoli capitali iniziali. A ciò si deve aggiungere un carico burocratico amministrativo che negli ultimi anni ha subito un aumento esponenziale. Gli studi in essere da molti anni si sono adeguati ed aggiornati poco per volta col passare degli anni, ma credo che il carico burocratico amministrativo abbia mostrato tutto il suo peso ed in molti aspetti la sua inutilità, specialmente durante questa pandemia. Molti giovani colleghi non ambiscono più ad aprire uno studio proprio per quanto esposto in precedenza, ma neanche a rilevare studi già in essere ed avviati. Questa tendenza pone diversi problemi: il mantenimento della capillarità degli studi sul territorio, il passaggio generazionale e da ultimo ma non meno importante anche una problematica di continuità previdenziale. La politica sembra che non si sia interessata di questi aspetti negli ultimi anni, anzi molte decisioni sono state prese quasi a voler penalizzare il libero professionista a favore delle imprese di capitale. Dobbiamo costantemente ricordare che l’esercizio della professione di odontoiatra deve sempre rispondere al codice di deontologia che sta alla base dell’operare del medico e dell’odontoiatra. Al centro del nostro operare, infatti, c’è il paziente in tutta la sua complessità di essere umano. La professione, in tutte le sue rappresentanze ordinistiche ed associative, deve farsi carico nel prossimo futuro di andare incontro alle esigenze della popolazione, per mantenere gli standard di salute orale raggiunti negli anni. È necessario che la politica e le istituzioni si rendano partecipi di questo processo favorendo lo sviluppo della libera professione nelle sue forme più varie, garantendo a tutta la popolazione la possibilità di accesso alle cure. L’esercizio dell’odontoiatria in forma libero professionale privata ha dimostrato di poter svolgere un ruolo di salute pubblica; compito della politica è garantire con gli strumenti più idonei che questo ruolo sia il più diffuso possibile. Rivendichiamo come medici e odontoiatri una posizione importante nell’ambito del sistema sanitario del nostro Paese, anche per la disponibilità che in questa pandemia tutta la categoria ha dimostrato offrendosi come vaccinatori. Crediamo che la libera professione basata sul rapporto fiduciario tra medico-odontoiatra e cittadino-paziente sia da salvaguardare e da implementare, considerando i risultati fin qui ottenuti.

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