La sanità nel Lazio vista dai giornali
Venerdì, 19 settembre 2025 a cura dell'Osservatorio delle politiche sanitarie del Lazio dell'Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Frosinone

Roma
Roma, la “medicina del futuro” restituisce un volto a Ravi
Dalla tragedia alla rinascita È la storia di Ravi (nome di fantasia), un bambino di 10 anni arrivato in Italia dall'India con il volto sfigurato dal morso di un animale che gli aveva portato via il naso e parte del labbro superiore Oggi, grazie a un intervento di ricostruzione totale condotto con tecniche microchirurgiche d'avanguardia e l'ausilio di modelli e stampe 3D, Ravi ha un nuovo volto e una nuova speranza L'eccezionale intervento è stato eseguito all'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Il caso, definito “una pietra miliare nella chirurgia plastica pediatrica” da Mario Zama, responsabile dell'Unità operativa complessa di Chirurgia Plastica e Maxillofacciale del Bambino Gesù, ha richiesto mesi di studio, pianificazione e un lavoro d'équipe multidisciplinare di altissimo livello. “Non solo abbiamo ripristinato una parte fondamentale dell'aspetto fisico di Ravi ma gli abbiamo restituito la possibilità di vivere una vita più serena e dignitosa”, spiega Zama. La difficoltà maggiore? L'assenza totale del naso In questi casi la ricostruzione è complessa perché manca un punto di riferimento anatomico Per af-
frontare la sfida, l'équipe chirurgica si è affidata all'Unità di Imaging avanzato cardiotoracovascolare e fetale diretta da Aurelio Secinaro E' stato l'ingegnere Luca Borro del laboratorio 3D dell'ospedale a creare modelli virtuali e fisici della testa di Ravi e di altri bambini simili per età e conformazione cranica. Questo ha permesso di selezionare un modello nasale adatto a Ravi. “I modelli 3D ci hanno permesso di ricostruire con precisione l'anatomia nasale e di supportare i chirurghi nella pianificazione dell'interventospiega Secinaro - un esempio concreto di come la tecnologia possa migliorare l'efficacia e la sicurezza delle cure nei casi pediatrici più complessi”. Il puzzle chirurgico si è sviluppato in tre fasi: il rivestimento interno del naso (la mucosa), il rivestimento esterno e la struttura scheletrica Per la mucosa è stato utilizzato un lembo radiale prelevato dall'avambraccio Una tecnica microchirurgica sofisticata che ha permesso di collegare il tessuto prelevato ai vasi facciali del bambino garantendo vitalità e funzionalità al nuovo rivestimento. “Abbiamo scelto un lembo vicino al polso perché lì la pelle è
Tra zanzare e il contagio da West Nile, malattie infettive e sessualmente trasmesse, visite a laboratori e simulazione di esperimenti scientifici, il tutto spiegato ad adulti e bambini anche con dibattiti, incontri e documentari, prende il via questa sera la settimana della “Festa della Scienza”. Primo appuntamento in un
particolarmente sottile e adatta allo scopo - dice Francesca Grussu, chirurga plastica specializzata in microchirurgia - inoltre, presenta un peduncolo vascolare sufficientemente lungo per il collegamento microchirurgico” La fase successiva ha riguardato il rivestimento esterno, realizzato con un lembo di pelle e muscolo della fronte, sagomato secondo il modello nasale in 3D e ribaltato verso il basso Anche in questo caso, la vascolarizzazione ha giocato un ruolo chiave per la vitalità del tessuto. Infine, la struttura portante del naso è stata ricostruita utilizzando innesti di cartilagine prelevati dalla costola Dopo aver sollevato temporaneamente il lembo cutaneo già impiantato, i chirurghi hanno modellato il dorso e la columella (parte centrale che separa le narici) completando così l'intero organo “Siamo riusciti a ricostruire da zero il naso di Ravi. Un risultato eccezionale reso possibile grazie alla stretta collaborazione tra chirurghi plastici, ingegneri, radiologi, anestesisti, rianimatori e altri specialisti dell'ospedale”, conclude Zama. (Fonte: Il Messaggero, Cronaca di Roma, Pag. 43)
luogo simbolo della ricerca e della salute della Capitale, ovvero l’istituto Spallanzani, con la “Fisica che ci piace” di Vincenzo Schettini Protagoniste anche le esibizioni musicali di medici e infermieri dell’Umberto I e del Pertini (Fonte: Corriere della Sera, Cronaca di Roma, Pag. 9)

Frosinone, il Direttore della Asl in Commissione Sanità per il disagio giovanile: “Una sfida che dobbiamo affrontare insieme per non lasciare indietro nessun giovane”
Il Direttore Generale dell’ASL Frosinone, Arturo Cavaliere, è intervenuto insieme ad altri DG in audizione nella VII Commissione Sanità e Politiche Sociali della Regione Lazio, dedicata al tema del disagio giovanile. Presente, oltre alla Presidente della Commissione Alessia Savo, anche il Direttore della Direzione Salute Andrea Urbani. Nel corso dell’incontro, Cavaliere ha illustrato le attività messe in campo dalla Azienda Sanitaria per far fronte a una situazione che nel 2024 registrava il 49,4% degli italiani tra i 18 e i 25 anni alle prese con ansia e depressione. Secondo l’OMS, oltre 1 miliardo di persone soffre di disturbi mentali e più del 14% di questi sono adolescenti. Cavaliere ha descritto il lavoro svolto dalla UOSD DCA (Disturbi del Comportamento Alimentare), unica struttura di riferimento provinciale in Viale Mazzini a Frosinone, dove un’équipe multidisciplinare - composta da assistente sociale, dietista, psicoterapeuta, psichiatra, terapista della riabilitazione psichiatrica e medico nutrizionista - opera per garantire diagnosi, valutazione e presa in carico dei pazienti, offrendo un percorso terapeutico integrato La struttura è da poco aperta anche ai minori, attiva tutti i giorni e offre anche attività e percorsi terapeutici non tradizionali, come il laboratorio creativo-artistico dedicato agli utenti del servizio Accanto a questa attività, il servizio di psicotera-
pia di gruppo per giovani tra i 16 e i 23 anni nella Casa della Salute di Pontecorvo: un laboratorio, che ha già preso in carico 14 giovani, che mira ridurre la medicalizzazione dei pazienti con stati di ansia, rabbia, disturbi della personalità di tipo border, dipendenze, isolamento sociale, difficoltà relazionali e conflittualità. La tecnica si basa su sul costante confronto e sulla condivisione esperienziale. “Il disagio giovanile è un fenomeno diffuso che non possiamo ignorare - ha detto Cavaliere - non vorremo però, come Direttori Generali, solo intercettare i segnali di sofferenza ma anche investire sulla salute mentale dei ragazzi. Per questo credo che abbiamo una opportunità importante oggi rappresentata dalle nuove Case della Comunità dove potremmo pensare di aumentare i servizi dedicati al disagio giovanile in un contesto che vede un progressivo aumento di richieste e necessità da parte dei cittadini Luoghi in cui sarà fondamentale trasmettere una informazione consapevole mettendo a sistema un lavoro di squadra, con scuole e comuni, per offrire risposte sempre più concrete alle esigenze e ai bisogni di salute Potenziare l’offerta di servizi significherà però anche prevedere un inevitabile aumento dei fabbisogni in termini di risorse umane Una sfida che dobbiamo affrontare insieme, per non lasciare indietro nessun giovane”

Viterbo
Magliano, una nuova Tac a servizio dell'intera Sabina
Alla casa della salute di Magliano Sabina, sul cui futuro è scritta la parola “ospedale”, è in arrivo una nuova Tac di ultimissima generazione, che andrà a sostituire l’attuale, collaudata nel 2019. L’operazione comporterà la ristrutturazione edile e impiantistica del reparto I lavori riguarderanno il consolidamento strutturale del solaio dove andrà installata la Tac, il rifacimento dell’impianto elettrico e una riorganizzazione degli spazi necessari al funzionamento dell’apparecchiatura. Costo dell’operazione, 630mila euro La strumentazione sarà in grado di acquisire immagini a sezioni trasversali del corpo con elevata definizione e velocità, offrendo una visione dettagliata di organi interni, vasi sanguigni e tessuti. Attraverso moderni software, sarà possibile elaborare le immagini acquisite per migliorare la qualità, visualizzare il flusso sanguigno e ricostruire il corpo in modo tridimensionale. La Asl di Rieti ha ritenuto di procedere all’installazione, consapevole dell’importanza che riveste l’ex ospedale Marini “La casa della salute di Magliano Sabina - riconoscono dalla Asl di Rieti - vista la complessità orografica della provincia di Rieti, si identifica come un centro di primaria importanza per i Comuni che ricadono nel distretto 2 Salario-Mirtense. Quest’area risulta distante dall’unico polo ospedaliero in dotazione alla Asl di Rieti, che accoglie al suo interno un insieme di servizi fondamentali”. È evidente che l’installazione della Tac rientra nel progetto di trasformazione della struttura maglianese che tornerà a essere un ospedale con un’offerta sanitaria e socioassistenziale di tutto rispetto, a cominciare dai 59 posti letto totali di degenza: 14 di lungodegenza-medicina, 35 di geriatria, 10 di chirurgia. Tra le novità c’è la realizzazione di un laboratorio analisi, che potrebbe essere realizzato al piano terra o, cosa più probabile, al piano secondo interrato, la ristrutturazione del day surgery, un’area di 180 metri quadrati al terzo piano dell’edifico, l’installazione di una risonanza magnetica di ultima generazione (al piano seminterrato), l’estensione dell’impianto di climatizzazione con un nuovo gruppo frigorifero (Fonte: Il Messaggero, Cronaca di Rieti, Pag. 35)
