La sanità nel Lazio vista dai giornali
Martedì, 15 aprile 2025
a cura dell'Osservatorio delle politiche sanitarie del Lazio dell'Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Frosinone
Ciociaria, donazione organi: la provincia di Frosinone tra le meno generose in Italia
La provincia di Frosinone è al 93esimo posto in Italia per quanto riguarda la donazione degli organi. A dirlo è il Centro nazionale trapianti che ha analizzato i numeri delle dichiarazioni di volontà alla donazione di organi e tessuti registrati nel 2024 al momento del rinnovo delle carte d’identità di oltre 7mila comuni italiani Il report periodico del Cnt è stato diffuso in vista della Giornata nazionale della donazione, che si celebra venerdì 11 aprile In questo momento nel Sistema informativo trapianti sono depositati 22,3 milioni di dichiarazioni: 15,5 milioni di consensi e 6,8 milioni di opposizioni Dal 1 gennaio al 31 marzo di quest’anno i “no” alla donazione sono saliti del +3,4% rispetto al 2024 mentre le astensioni sono diminuite dello 0,6% I più propensi davanti all'ipotesi di donare gli organi dopo la morte sono i 4050enni, tra i quali si registra il 68,6% di consensi e il 31,4% di opposizioni I più dubbiosi sono gli over 60 (48,4% di “no”, erano il 45,5% nel 2024), ma anche i 18-30enni, tra i quali le opposizioni sono passate dal 33,6% del 2024 al 37,9% del primo trimestre 2025. Tra i Comuni più generosi sul podio c’è Verceia, in Valchiavenna in
provincia di Sondrio, su 158 cittadini che hanno rinnovato la Cie si sono espressi in 139 (19 astenuti): 138 sì e un solo no Ma com'è la situazione dei comuni ciociari? Il più generoso è Picinisco con 136 carte d'identità emesse e ben 65 consensi alla donazione degli organi, mentre sono stati 3 i no e i 68 gli astenuti, ottavo nella classifica regionale. A seguire c'è Terelle che ha emesso 28 CIE nel 2024 con 8 sì e 20 astenuti Seguono Fumone con 108 sì, 35 no e 85 astenuti; e Arce con 189 sì, 22 no e 364 astenuti. Anagni è il comune ciociaro più generoso con più di 20mila abitanti: sono 819 i sì, 330 no e 897 gli astenuti. Poi c'è Frosinone con 1.760 sì, 1.246 no e 1.427 astenuti. Dei grandi comuni Cassino è l'unico della provincia che conta più no alla donazione rispetto ai sì: sono state 3.618 le carte d'identità emesse nel 2024, con 1.269 favorevoli alla donazione degli organi, 1 389 i contrari e 960 gli astenuti. Il comune invece meno generoso di tutta la provincia è Sant'Andrea del Garigliano con 130 CIE rilasciate, 20 favorevoli alla donazione degli organi, 53 i no e 57 gli astenuti. Nel Lazio solamente Marcellina (Roma) fa peggio

Cassino, sollecitato il potenziamento dell’ospedale
“Un ordine del giorno sottoscritto dai sindaci del territorio per potenziare la sanità e in particolare l'ospedale Santa Scolastica lo invieremo al nuovo direttore generale dell'Asl di Frosinone” Lo afferma il sindaco di Cassino Enzo Salera che ha convocato la Consulta del Comuni del Lazio meridionale per giovedì alle 16 30 “Intendiamo chiedere al direttore di essere ricevuti in delegazione a Frosinone o una visita al nostro nosocomio per rendersi conto delle carenze come medici e infermieri oltre alle apparecchiature sanitarie” dichiara Salera, che aggiunge: “I recenti fatti hanno dimostrato l'urgenza e la necessità di potenziare il personale. Problema essenziale da risolvere per garantire cura e assistenza adeguata ai pazienti Il numero degli accessi al Pronto soccorso di Cassino è molto elevato rispetto agli altri ospedali della provincia. Ma sono anni che solleviamo in Consiglio comunale e come Consulta questo problema”. Il Distretto sanitario del Cassinate, conta una popolazione assistita di 120mila abitanti. (Fonte: Il Messaggero, Cronaca di Frosinone, Pag. 33)
Frosinone
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Frosinone, un progetto per contrastare la diffusione di droghe e alcol tra i giovani
L'Asl di Frosinone, attraverso il Dipartimento di salute mentale e patologie da dipendenza, ha avviato un programma di informazione e formazione all'insegna della prevenzione che coinvolgerà circa 600 studenti. L'obiettivo è di sensibilizzare sui rischi legati al consumo di nicotina, sostanze psicotrope e di stupefacenti L'iniziativa è rivolta agli studenti delle classi II e III medie ed è finanziata dalla Regione Lazio Il progetto, denominato “Conquista le chiavi della tua Indipendenza”, si basa sul modello “Unplugged”, che si propone di favorire nei giovani scelte consapevoli. “Attraverso una piattaforma didattica multimediale - si legge in una nota - gli studenti avranno accesso a contenuti interattivi suddivisi in tre sezioni: studio, test e giochi”. In sostanza, ciascuno potrà “esplorare tematiche come l'assertività, la regolazione delle emozioni, il gioco d'azzardo e l'uso di sostanze psicotrope”. Gli studenti, “attraverso una grafica ac-

cattivante, saranno accompagnati da “Luminis”, una guida in grado di indirizzare verso la pietra della consapevolezza la cui conquista è lo scopo dell'itinerario formativo”. Il tutto prevede l'integrazione nel programma di Educazione civica: i ragazzi, infatti, saranno accompagnati in un percorso che coinvolge diverse discipline Sono sette gli Istituti comprensivi della Ciociaria che hanno aderito al progetto: quelli di San Giorgio a Liri, Alatri 2, Veroli 2, Evan Gorga Broccostella, Ripi, Cassino 1 e Ferentino1, per un totale di 569 alunni coinvolti. Gli studenti, inoltre, avranno l'opportunità di partecipare a un torneo finale che si svolgerà il 13 maggio nella facoltà di Ingegneria dell'Università di Cassino: un appuntamento, in programma tra un mese, pensato per stimolare la loro partecipazione attiva e per rendere l'apprendimento ancora più coinvolgente. (Fonte: Il Messaggero, Cronaca di Frosinone, Pag. 30)
Lazio, Battisti (Pd): “Depositata proposta di legge per istituzione servizio assistenza psicologica primaria”
È stata presentata in Consiglio Regionale del Lazio la proposta di legge di iniziativa legislativa popolare per l’ “Istituzione del servizio di assistenza psicologica primaria”, a firma della Consigliera regionale del Partito Democratico Sara Battisti. La proposta nasce con l’obiettivo di garantire un accesso capillare e gratuito al supporto psicologico, istituendo in ogni Asl del Lazio un Servizio di Assistenza Psicologica Primaria, con la presenza di uno psicologo ogni 15 000 abitanti Lo psicologo sarà inserito nel sistema delle cure primarie, lavorando in sinergia con i medici di base, i pediatri e i Centri di Salute Mentale. “La salute mentale - ha dichiarato Battisti - è parte integrante del diritto alla salute sancito dalla nostra Costituzione È un dovere delle istituzioni offrire strumenti concreti e accessibili per la prevenzione e il trattamento del disagio psicologico Con questa legge vogliamo
colmare un vuoto e dare una risposta strutturale e concreta a un bisogno sempre più urgente” Oltre 16 milioni di italiani soffrono di disturbi psicologici e, nel Lazio, 1,5 milioni tra cittadine e cittadini I disturbi più diffusi sono ansia, depressione, disturbi del comportamento alimentare mentre i soggetti più colpiti sono i giovani e le donne “Quello della salute mentale - prosegue Battisti - è un tema che caratterizza da sempre il mio impegno politico e già nella scorsa legislatura sono stati molteplici le iniziative in questo senso: penso al piano “Aiutamente”, iniziativa pioneristica in Italia, specie dopo l’impennata di questa tipologia di problematiche determinata dalla pandemia di Covid-19; al potenziamento sportelli di ascolto nelle scuole; ai Voucher per l’assistenza psicologica; al rafforzamento servizi territoriali per la salute mentale”. (Fonte: Corriere della Sera, Cronaca di Roma, Pag. 5)
Lazio, Rocca sulle liste d’attesa: “La nostra regione modello per l’Italia”
La programmazione, il risanamento dei conti, i primati della Regione Lazio come i 550 milioni di euro del piano industriale delle imprese, la riduzione delle liste di attesa con il 95% delle prestazioni sanitarie che rispettano i tempi previsti dalla legge. Sono alcuni dei punti messi a fuoco dal governatore del Lazio Francesco Rocca presente a Latina nell’ambito del convegno istituzionale “La provincia di Latina finalmente protagonista in Regione Lazio” promosso dal consigliere regionale Enrico Tiero e dal senatore Nicola Calandrini “Sono stati due anni di lavoro incredibile - ha detto Roccaci siamo messi a testa bassa producendo numeri e risultati” Inevitabile citare la sanità di cui Rocca ha tenuto la delega spiegando che “Il ministro Schillaci continua a citare il Lazio come esempio per i risultati straordinari sulle liste di attesa, quando ci siamo insediati centravamo il 60% delle prestazioni che rispettavano il tempo previsto dalla legge, dopo due anni sforiamo il 95%, manca quel 5%, ma abbiamo dato istruzioni e risorse per dare indicazioni per quel 5% alle strutture private perché sia preso in carico” Rocca ha parlato anche dei nuovi ospedali: “L’Inail ci ha dato 2 miliardi per fare i nuovi ospedali, su questo costruiremo il nuovo ospedale di Latina e quello del Golfo, sono contrario ai piccoli ospedali che faticano a dare risposte”. Citato anche il lavoro dell’assessore Maselli sul welfare e sulle misure adottate per i più fragili. Rocca conclude: “Questa regione merita di più e ne sentiamo il peso Ma quando si divide il peso in parti uguali, tutto è più semplice e noi abbiamo una squadra che distribuisce bene le responsabilità” All’incontro erano presenti i parlamentari europei Antonella Sberna e Nicola Procaccini, il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, il vicepresidente della Regione Lazio Roberta Angelilli, gli assessori regionali Giancarlo Righini e Fabrizio Ghera, il presidente del Consiglio regionale Antonio Aurigemma ed il sindaco di Latina Matilde Celentano.

Viterbo, risorse dalla Regione per abbattere le liste d'attesa
Abbattimento delle liste di attesa: la Regione Lazio non molla A ottobre la prima sforbiciata nei lunghi tempi per ottenere le prestazioni sanitarie la giunta Rocca l'ha data mettendo sul piatto uno stanziamento di 17 milioni di euro, di cui quasi un milione destinato alla Asl di Viterbo. Ora un nuovo intervento pari a 20,7 milioni di euro Le risorse saranno ripartite tra le Asl del Lazio in base al numero di visite ed esami ancora erogati fuori soglia E i numeri dimostrano che l'azienda sanitaria di Viterbo è tra quelle più virtuose della regione Nel Lazio, ci sono ancora quasi 459mila prestazioni erogate fuori soglia (per la precisione sono 458 954) Questo secondo intervento da oltre 20 milioni permetterà alle Asl di erogare oltre 400mila prestazioni fuori soglia Se si va a sbirciare il totale delle prestazioni ancora erogate oltre i termini stabiliti dal Piano nazionale di governo delle liste di attesa, ecco quanto emerge: nella Asl Roma 1 sono 89 061 gli esami erogati in ritardo; nella Asl Roma 2 84.339; nella Asl Roma 3 40 984; nella Roma 4 21.338; nella Roma 5 21.101; nella Roma 6 32 649 Spostandoci fuori Roma la situazione è questa: sono erogate fuori soglia 19.499 prestazioni a Viterbo; 15.160 a Rieti; 31 820 a Latina; 24 662 a Frosinone. L'azienda sanitaria locale di Viterbo, quindi, non è tra quelle messe
peggio e migliora rispetto a ottobre dello scorso anno quando le prestazioni fuori soglia erano sono 24.783, per un valore di 990mila euro In questo secondo intervento, la Asl guidata da Egisto Bianconi si vedrà accreditare 884 256,19 euro per ridurne ulteriormente il numero. A Rieti destinati 673.494,62 euro, a Frosinone 1 093 521,32 euro e a Latina 1.500.092,11. Entro 20 giorni le Asl dovranno predisporre e inviare alla Regione un piano attuativo delle misure per l'abbattimento delle liste di attesa secondo i seguenti principi: garantire il recupero delle prestazioni prenotate oltre i tempi previsti dalla normativa attraverso l'utilizzo delle prestazioni aggiuntive, l'attività libero-professionale intramuraria e il ricorso al sistema privato accreditato Ma anche: programmare la disponibilità delle agende per le prestazioni fuori soglia da recuperare a partire dal 45esimo giorno; prevedere un cronoprogramma con le modalità di attivazione e le disponibilità delle agende pubbliche e private per il recupero delle prestazioni fuori soglia, indicando, per ciascuna branca, il numero di agende messe a disposizione per il recupero delle stesse da parte di ciascun presidio o struttura privata accreditata, nonché il periodo di attivazione (Fonte: Il Messaggero, Cronaca di Viterbo, Pag. 30)

Acquapendente, Terrosi: “La nuova risonanza è un potenziamento essenziale per l’ospedale”
“L'entrata in funzione della nuova risonanza magnetica articolare e del sistema polifunzionale digitale di ultima generazione all'ospedale di Acquapendente rappresenta un potenziamento essenziale per la diagnostica per immagini e in generale un importante miglioramento dei servizi sanitari offerti ai cittadini del territorio” Così Alessandra Terrosi, sindaca di Acquapendente, commenta l'intervento di ammodernamento nel presidio ospedaliero aquesiano “Ringrazio ASL Viterbo e Regione Lazio - prosegue - sottolineando quanto la piena collaborazione con il Comune stia producendo risultati di rilievo, frutto di un impegno iniziato
dalle precedenti amministrazioni comunali di Acquapendente e dalla giunta Zingaretti, grazie alla quale il nostro presidio è stato riconosciuto come ospedale di zona disagiata, tra l'altro confermata nella recente approvazione dell'atto aziendale ASL” Il potenziamento dell'ospedale di Acquapendente è quindi un ulteriore passo avanti, anche in vista della futura costruzione del nuovo complesso “L'obiettivo resta il mantenimento della piena operatività della struttura ospedaliera e il suo progressivo miglioramento - conclude la sindaca - in quanto punto di riferimento per un'ampia porzione della provincia e non solo”.
Acquapendente, nuova risonanza magnetica e sistema digitale in ospedale
Una nuova risonanza magnetica articolare e un sistema polifunzionale digitale di ultima generazione all'interno della terza sala dedicata al supporto della rete dell'emergenza del Pronto Soccorso, appena completata, per un investimento di circa 470mila euro, sostenuto con fondi per il Giubileo 2025 Implementazioni tecnologiche che vanno ad aggiungersi a quelle già portate a termine negli ultimi 4 mesi, periodo nel quale il nosocomio aquesiano è stato interessato da un intervento globale di ammodernamento delle due sale radiografiche, con l'installazione di due sistemi telecomandati digitali, grazie all'utilizzo di fondi Pnrr, per un importo di oltre 620mila euro. Il rinnovo della diagnostica a ultrasuoni era stato ulteriormente sostenuto in precedenza con l'acquisto di un nuovo ecografo del valore di oltre 35mila euro Facendo i conti, la Asl di Viterbo ha investito sulla Diagnostica per immagini di Acquapendente circa 1milione e 125mila euro “La nuova risonanza magnetica articolare - commenta il direttore dell'unità operativa di Diagnostica, Mariano Ortenzi - completa l'assetto strumentale diagnostico della radiologia dell'ospedale di Acquapendente La nuova risonanza è dedicata allo studio delle patologie dell'apparato muscolo scheletrico che rappresentano oltre il 50% delle richieste ambulatoriali di risonanza magnetica” Tutte le indagini realizzate nella radiologia dell'ospedale di Acquapendente possono essere trasmesse in rete all'ospedale Santa Rosa di Viterbo per telegestione, telerefertazione e teleconsulto, ai fini di una eventuale valutazione multidisciplinare e polispecialistica di patologie e di pazienti. Soddisfazione anche dal direttore generale della Asl: “Con queste ulteriori dotazioni - commenta Egisto Bianconi abbiamo portato a compimento, in poco più di 4 mesi, l'intero processo di ammodernamento della Diagnostica per immagini di Acquapendente” (Fonte: Il Messaggero, Cronaca di Viterbo, pag. 32)
Frosinone
Frosinone, l’Ugl accusa: “Corsa contro il tempo per realizzare le opere PNRR, tutto all’ultimo momento!”
Con una nota a firma della segretaria provinciale dell’Ugl Salute, Rosa Roccatani, la sigla sindacale fa presente che “dall’anno 2021 iniziano le procedure relative al PNRR il cui importo assegnato alla ASL di Frosinone è di euro 55 372 777,40, da investire, tra l’altro, nel miglioramento strutturale con interventi di adeguamenti sismico per garantire la sicurezza degli edifici ospedalieri, oltreché realizzazione di n.8 case di comunità e n 6 ospedali di comunità, secondo quanto riportato nella stragrande maggioranza degli atti aziendale. Dall’anno 2022, pur comprendendo le tematiche burocratiche del percorso, a tutt’oggi non si è dato corso alla realizzazione delle predette case e ospedali di comunità, tant’è che si preannuncia parallelamente solo in questi giorni l’inizio dei lavori delle tante realizzazioni, ponendo in forte criticità il mantenimento degli attuali servizi agli utenti e contestualmente disagio al personale dipendente” Roccatani spiega: “È di questi giorni, infatti, la notizia che la Asl
di Frosinone preannuncia l’inizio lavori in più presidi sanitari distrettuali: Frosinone viale Mazzini; Fiuggi servizi: centro vaccinazione, ambulatori, materno infantile, SRMEE, UCP, CUP; Pontecorvo e così nella stragrande maggioranza dei presidi, con forte ripercussioni sui servizi all’utente. Chiedo perché solo oggi alle soglie della scadenza dei termini (31/12/2025) si dà inizio ai lavori? Non era forse necessaria una corretta programmazione dei lavori nei tempi utili, magari graduali e frazionati, evitando così il blocco delle attività sanitarie? Peraltro, stante l’annosa carenza di dipendenti, con quale personale potrà l’azienda USL garantire i servizi territoriali? Non era forse più utile investire risorse per garantire l’emergenza/urgenza incrementando il numero di posti letto al disotto di quelli imposti dai LEA? Si continua a parlare di DEA di II° livello per la città di Frosinone quando, ad oggi, a malapena sono garantiti i requisiti previsti per un DEA di I° livello”.
Roma
Roma, al San Camillo
neonata salvata da tumore
È tornata tra le braccia della madre la neonata curata da un tumore al San Camillo di Roma Un intervento condotto con una tecnica mini-invasiva ha permesso di salvare una bimba di soli cinque mesi e 8 kg di peso, affetta da neuroblastoma Il tumore maligno del surrene era stato diagnosticato già prima che la piccola nascesse. L'equipe di Chirurgia pediatrica guidata dal dottor Vito Briganti ha eseguito l'operazione con una “tecnica laparoscopica e completata con un approccio mini-laparotomico”. I medici sono riusciti, in novanta minuti, ad asportare la massa tumorale Grazie a una chirurgia su misura, è stata praticata un'incisione di 4 centimetri L'intervento ha assicurato così non solo efficacia clinica, ma anche un impatto estetico minimo. Condotta in anestesia generale con monitoraggio avanzato, l'operazione ha garantito un perfetto equilibrio emodinamico e metabolico. La piccola paziente è stata dimessa poche ore dopo l'operazione A rendere possibile questo risultato sono stati il dottor Briganti, le dottoresse Lucia Oriolo e Giorgia Contini. Importante anche il contributo dell'équipe anestesiologica pediatrica, capitanata dalle dottoresse Roberta Toto, Giulia Lanini e Giulia De Fazio I medici hanno impiegato tecniche eco-guidate sia in fase preoperatoria sia il giorno dell'intervento. L'équipe ha garantito per tutto il percorso un ambiente sicuro e sereno sia alla neonata che alla sua famiglia “La possibilità di eseguire un'operazione così complessa con un approccio di tal genere è la dimostrazione dei significativi progressi nella chirurgia pediatrica”. Così ha commentato il chirurgo responsabile Briganti. Il dottore ha aggiunto: “Ridurre il trauma chirurgico nei pazienti più piccoli è essenziale per garantire una ripresa maggiormente rapida e meno dolorosa. Il successo di questo intervento è frutto di un lavoro di squadra straordinario, che ha coinvolto chirurghi, anestesisti e infermieri” (Fonte: Il Messaggero, Cronaca di Roma, Pag. 45)