5 minute read

In principio era la fine - Il viaggio babelico, di Manuela Mazzi 31 Quella volta che il sole si arrabbiò, di Duilio Parietti

Quella volta che il sole si arrabbiò

di Duilio Parietti

Gippe_r, la vecchia leonessa, si stese appoggiandosi alla nuda roccia.

La pelliccia, tanto tempo prima folta e luminosa, era ora ispida e grigiastra. A chiazze si intravedeva la pelle dall'aspetto malaticcio. Sul muso, una volta fiero e superbo, spiccavano ora due occhi infossati e stanchi.

Pinta, il nipote, le si fece vicino.

«Dai nonna, raccontami una storia!» le disse.

«Lascia stare la nonna, non vedi che è stanca?» gli gridò Kasper, il padre, dall'altro capo della caverna.

«No, non preoccuparti», fece la vecchia leonessa, quindi si rivolse al nipote, «allora, vediamo un po', ti ho mai raccontato della prima volta che andai a caccia di gazzelle?»

«Noooo», urlò elettrizzato il leoncino.

«Era un'estate molto calda, e da poco avevo compiuto il mio primo anno di vita», cominciò Gipper con voce affaticata, «io ero ancora inesperta. Sino ad allora non mi era mai stato permesso partecipare a una battuta di caccia. A quei tempi il nostro branco era capitanato da Farfù, un leone robusto, vigoroso e bellissimo. Aveva una criniera così folta e lucente che sembrava intessuta di fili d'oro, quattro zampe forti come tronchi d'albero e un olfatto capace di fiutare una preda a chilometri di distanza. Non c'era leonessa in tutta la savana che non andasse pazza per lui.»

Il leoncino pendeva dalle labbra della nonna, ascoltandola attento, senza muovere un solo muscolo. <<Quel mattino Farfù mi venne vicino e disse: «Gipper ormai sei grande», la vecchia leonessa interruppe il racconto e si grattò il collo.

Un ciuffo di peli grigiastri si staccò, svolazzò in aria qualche istante e andò a posarsi per terra. Per un momento si rivide giovane, con la pelliccia folta e lucente. A quel ricordo una lacrima si formò all'angolo di un occhio. Lei la ricacciò indietro e riprese il racconto, «oggi andrai a caccia di gazzelle con le leonesse adulte».

«Nonna», lo interruppe Pinta, «che animale è la ... galella?»

La vecchia leonessa sorrise, mostrando una bocca ormai priva di denti. Quante volte si era sentita rivolgere quella domanda dai leoni più giovani? «Gazzella, si chiamava gazzella. Era un animale elegante e veloce, velocissimo. Un tempo la savana ne era piena, ma poi. .. sono scomparse anche loro. Era bellissimo vederle correre. Lo facevano in maniera così elegante e lesta che spesso riuscivano a sfuggire anche alle leonesse più forti e veloci.»

«Cos'è successo?», incalzò il giovane leone, «perché se ne sono andate?»

Ancora una volta alla vecchia Gipper si inumidirono gli occhi. La mente si perse in quei giorni ormai lontani. Ricordò le corse nella savana, le mille avventure vissute con le sue sorelle, i tanti animali che in perfetto equilibrio vivevano in quei posti un tempo ospitali, accoglienti e così ricchi di vita.

«Nonnaaaa, cos'è successo alle ... gazzelle? Perché sono andate via?»

La voce del nipote la riportò alla realtà, così diversa da quella di una volta. «Non credo se ne siano andate via», rispose, «penso piuttosto che ... semplicemente oggi non esistano più.

Anni fa erano talmente numerose che quando correvano alzavano una nuvola di polvere così fitta da nasconderle, poi nel giro di qualche tempo hanno iniziato a farsi sempre più rare, sino a sparire ... »

«Come le zebre e i licaoni?» la interruppe ancora una volta il giovane e curioso leoncino,

36 • I CAMBIAMENTI CLIMATICI

«E come le giraffe e i facoceri, le iene e gli impala, i bufali e gli elefanti, le aquile e gli ippopotami, e tutti gli animali che erano il nostro cibo ... »

«Ma perché ora non ci sono più nonna Gipper?»

«Vedi Pinta», rispose la vecchia leonessa, con un groppo che andava annodandole la gola, «quando io ero giovane esisteva anche un altro animale, veniva chiamato uomo. Camminava su due zampe, ma il più delle volte si muoveva su strani esseri di ferro, che lasciavano dietro del fumo nero e puzzolente. La savana ne era piena, li vedevi ovunque, e quel tanfo infernale ammorbava l'aria. Era una bestia strana l'uomo.»

«Nonna, l'uomo era cattivo?»

«Sì, Pinta, l'uomo era un animale cattivo.»

«Però», lo interruppe per l'ennesima volta il giovane leone, «non ho capito cosa c'entra questo animale che camminava su due zampe con la sparizione delle ... gazzelle e degli altri animali della savana.»

«Ora ci arrivo Pinta, solo un attimo di pazienza. Ti dicevo che l'uomo raramente si muoveva con le sue zampe, ma lo faceva con quegli animali che puzzavano, e ti dirò di più: era anche capace di volare ... »

«Come gli uccelli?»

«Sì, ma anche in cielo l'uomo volava su animali di ferro che sputavano dell'orribile fumo ... »

«Nonna, erano numerosi gli uomini?»

«Oh sì. Farfù raccontava che erano tanti, tantissimi. Più numerosi delle formiche di un formicaio, e tutti si muovevano con quegli strani esseri puzzolenti.»

«Ancora non capisco», sbottò Pinta irrequieto.

«Vedi», riprese la nonna paziente, «come siamo magri e malaticci? È tutta colpa del cibo che mangiamo. Oggi siamo costretti a cibarci di topi e di qualche insetto, perché gli animali che inseguivamo un

tempo, e che rappresentavano il nostro sostentamento, non ci sono più. È il caldo, il troppo caldo che li ha fatti scomparire. Oggi possiamo andare a caccia solo di notte, perché di giorno fa troppo caldo e rischiamo di morire. Il nostro re ci diceva che la colpa di tutto questo era dell'uomo, che ha fatto arrabbiare il sole con tutto il fumo e la puzza che ha mandato nel cielo. Così, un giorno il sole si è vendicato, e ha deciso di diventare più caldo ... »

Per un attimo nella caverna calò il silenzio.

Dagli occhi di Gipper qualche lacrima, ormai non più trattenuta, cadde sulla rada pelliccia smunta.

Pinta fissava il vuoto, quasi cercasse una risposta a un quesito che lo tormentava. Poi guardò la nonna negli occhi, «E gli uomini», disse al fine, «dove sono adesso?»

Gipper si asciugò le lacrime con una zampa e sorrise: «Credo se ne siano andati anche loro ... per sempre!»

38 • I CAMBIAMENTI CUMATICI

This article is from: