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Arte Milano

LUGLIO - AGOSTO 2009

A Brera successo della Mostra Personale dell’illustre Maestro Nando Chiappa Nelle sue opere la natura, il paesaggio, la figura sono espressi con un candore di rara poesia

Afm

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i è conclusa con successo la personale del Maestro Nando Chiappa, ospitata dal 30 aprile al 15 maggio, nella sala Olimpia Artecultura di via Ciovasso 19, a Milano. La mostra, nel-

ai lavori sia da semplici appassionati che hanno avuto modo di apprezzare lo stile del maestro, fatto di pennellate fluenti, per quadri luminosi, in cui la femminilità e la bellezza trionfano. Dei quadri esposti in Sala Olimpia scrive il cri-

sensibilità. Altro discorso riguarda, naturalmente, certi fenomeni di radicalizzazione, che hanno portato all’aperta contestazione della figura e della pittura in quanto tale. Per uno spirito concreto e realista come Chiappa ciò appa-

dipinti l’incontro con la natura, il paesaggio, la figura sono espressi con un candore di rara poesia. E’ un fatto innegabile. E quindi si avverte la sensibilità spirituale dell’artista, ancor prima che tecnica, ed anzi si intuisce con meraviglia come

Nella foto Erika Galbiati, la più piccola fan del maestro, spettatrice della mostra

Da sinistra Maria Teresa Rocca, Cristina Chiabotto, il maestro Nando Chiappa e Loredana Sileo

la quale sono stati esposti alcuni dei lavori più significativi del maestro, è stata visitata da un folto pubblico composto sia da addetti

tico Teodosio Martucci: “Osservata in quest’ottica l’arte del Maestro Nando Chiappa rivela con lucida evidenza la sua moderna

re assurdo e spinge l’arte a rinchiudersi in se stessa, a rinunciare ad un rapporto chiaro e privilegiato con il pubblico. Infatti nei suoi

la prima nutra la seconda. I suoi paesaggi ambientati in una campagna ridente ed incontaminata, con misteriose presenze femminili

o di suggestivi chierichetti, creano un’atmosfera lirica, tanto più stimolante in quanto nasce da un amore profondo per cose semplici, ma essenziali che il dominio astratto della tecnica, dell’anonima produzione industriale sembrano aver radicalmente soppiantato. Eppure l’uomo, e di questo Chiappa ne è consapevo-

le, non può vivere senza un rapporto confidenziale e di fiducia con lo spazio, la natura, il sole, l’aria. E compito dell’arte è proprio quello di restituire l’uomo ad una dimensione più autentica, più aperta allo stupore…”. Per informazioni sui quadri di Nando Chiappa: tel. 02 25747780 – cell. 347 2776119.

L’innocenza romantica di Nando Chiappa Le tavole xilografiche dell’artista lombardo per una bellissima collana di libri

Carlo Franza

L

a bellezza ha rotto gli argini e come un fiume in piena è entrata nelle tavole xilografiche che Nando Chiappa, illustre artista lombardo, ha campionato per la bellissima collana di libri d’artista che la Silvia Editrice ha varato da qualche tempo. Entro modelli e immagini che sono quelli su cui Nando Chiappa ha insistito in tutto il suo percorso artistico, ritroviamo l’artificio di questa innocenza romantica che vive di suggestioni, stati d’animo, sensazioni e mille altri segnali che adottano stesure cromatiche, raffinatezze segniche, trasparenze e velature, onde dare proprio a quel mondo arcadico e quasi fiabesco, la rievocazione spirituale e poetica dell’esperienza vissuta. Mente e cuore sono in un duello che sfibra e lascia spazio al puro pensiero, al sogno, alla fuga fantastica. Tant’è che le sei carte acquerellate del volume artistico, tre in orizzontale e tre in verticale, ci raccontano, anche inseguendo quella “recherche du temp perdu” di memoria proustiana, di fanciulle in fiore, di donne

colte nella nudità o distese tra i prati in relax, di ragazzi alle prese con animali come il cavallo e il cane, di cavalli e puledri rappresentati per possenza ed eleganza, e infine una scenografia di paesaggio per lo più primaverile, segno di vitalità e di rinnovamento, di amore e di certezze. Non mancano i tratti di tenerezza come nella rappresentazione dei fanciulli e degli adolescenti o di piccoli animali come il cavallino che allatta. E’ un naturalismo che non rinuncia al soggetto figurale, anzi lo affida alla memoria, all’emozione e alla fantasia, trasfigurandolo in un’architettura lirica di colori, di campiture, di linee e intrecci pittorici. Si vedrà che nell’arte recente nessun altro artista come Nando Chiappa è riuscito a darci un’idea totale del paesaggio lombardo, le cui tracce s’inscrivono in profondità in una materia che appare a volte solida e compatta, altre volte più dissolta, ma sempre sotto l’intensità della luce, l’effetto cangiante della massa cromatica, soprattutto quando è il bianco a predominare, e conducono nella profon-

dità del silenzio, per perdersi in simbologie segrete e richiami quasi mistici. Le opere nella loro matericità coloristica e segnica, non celano affatto la sensualità che cattura ogni spirito sensibile che le osserva, portandosi lontano da ogni grigiore e indeterminatezza, per potenziare oggetti, corpi, figure, paesaggi, co-

me una combustione interiore che amplifica ogni energia evocativa. Questo libro d’artista diventa un piatto colto per i collezionisti di tutto il mondo, che fuoriuscendo dal mercato di massa si trovano ad avere dell’illustre maestro italiano e lombardo, Nando Chiappa, una raccolta di opere su carta, se-

riali e ritoccate a mano, e dunque uniche e irripetibili, di intensivo valore per il fatto che esse lasciano leggere non solo il clima fortemente neoromantico, ma quel bisogno di vita e d’attesa che, da D’Annunzio in poi e fino a tutta quella generazione di artisti chiaristi, ha certificato l’insieme di un gioco denso di valori

e messaggi. Si vedrà come le forme e le figure, nette e taglienti nel segno, sfidano il tempo, in un sottofondo di sospesa e tenera malinconia che fa di questa pittura di Nando Chiappa una vicenda sempre moderna, senza spezzare il filo di una tradizione intellettualmente interpretata. Biancori, gialli, verdi, rossi, azzurri e marroni, tutti toni e colori che ricadono in una riduzione minima degli effetti, e restituiscono respiro alle immagini che sono certamente gloriosa eredità della figurazione; sicché il lavoro che si accompagna al segno xilografico è poi delicato, pensoso, frutto di una scelta strategica, unica, che non si accontenta solo di uno stilo pure alto, ma si conforma ai linguaggi intimi della storia dell’arte, che studiano l’anima delle cose, la certezza della pittura, la variante nazionale di un paesaggio intenso eppure espressivo. Il risultato è notevole, ancora una volta Nando Chiappa ha lavorato sulla natura, su figure e gesti umanissimi, con una luce e un colore che nelle carte trovano la qualità dell’intelligenza e dell’animo.


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