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Arte Milano

LUGLIO - AGOSTO 2009

Il nuovo percorso di Mario Ciufo La ricerca pittorica nella tecnica dell’affresco

Giovanni Cerri

uando vuoi lavorare il Q muro (che è il più dolce e vago che ci sia) prima abbi calcina e sabbione, tamigiata (stacciata) bene l’una e l’altra; e se la calcina è ben grassa e fresca, richiede le due parti sabbione, la terza parte calcina. Poi considera in te medesimo quanto il dì puoi lavorare, chè quello che smalti ti conviene finire il quel dì...”

e storia. I soggetti e i temi, sono rimasti invariati; Mario Ciufo, in questo senso, ripercorre un suo tracciato, non abbandonando

menti è già visibile ed apprezzabile soprattutto nei paesaggi, nei quali il pittore - pur mantenendo lo schema compositivo preceden-

quella figurazione di volti e paesaggi che ha caratterizzato il suo lavoro nelle altre tecniche pittoriche. Perciò questa ricerca ha il valore di un inizio di percorso; peraltro qualche accenno a dei sostanziali cambia-

te - sembra aver raggiunto quella immediatezza esecutiva che gli permette di restituirci l’immagine liberata da intenti descrittivi. Ciufo dimostra qui la sua attenzione verso l’essenza stessa del colore, an-

zi dei suoi colori, quel blu, quegli azzurri e quei verdi divenuti così radicalmente importanti per lui da riassumere quasi un significato simbolico, assoluto. Questa essenzialità cromatica, accompagnata alla concreta matericità dei pigmenti e delle sabbie ed al recupe-

ro di una tecnica “fuori dal tempo”, rende il lavoro di Ciufo austero, teso alla riconquista di una semplicità oggettiva di linguaggio; un linguaggio formulato e definito con pochi e veloci tratti, con un disegno che intende delineare solamente l’indispensabile, lascian-

Cap LXVII Libro dell’arte di Cennino Cennini, 1398

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n contrapposizione alla sempre più dilagante proposta di video, di patinate immagini fotografiche, di elaborazioni digitali computerizzate, Mario Ciufo ha incentrato la ricerca pittorica affrontando la tecnica dell’affresco, antico procedimento che richiama illustri nomi e rimanda a memorie medioevali e rinascimentali. L’autore, infatti, come testimonia la sua attività più recente, si è dimostrato attento e stimolato dalla materia greve e pastosa che necessita di rapidità e sicurezza esecutiva, applicandosi dedizione ad un modus operandi ricco già di per sè di tradizione

do quindi ampio spazio di lettura anche all’osservatore. La terra, il cielo, l’orizzonte, così come i volti, fermati nelle pose istantanee, cercando gli sguardi frontali e diretti, costituiscono per Ciufo gli ideali paradigmi da declinare, i pilastri e le fondamenta su cui costruire l’edifico espressivo. Una figurazione, la sua, che, proprio per questa progressiva rinuncia all’aspetto narrativo, è ormai pronta a trasformarsi, ad evolversi seguendo ispirazioni evocative tendenti a comunicare suggestioni ed atmosfere. Un processo visivo in formazione che probabilmente avrà come conseguenza un’avvenire o divenire verso l’astrazione intesa come ricerca di spiritualità e serrata sintesi di stati emozionali. Note biografiche: Mario Ciufo, nato a Minturno (LT) il 7 gennaio 1955, vive e lavora a Milano. Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Brera. Dal 1983 è impegnato nella sua ricerca artistica, spaziando con abilità in tutte le tecniche figurative. Contatti: tel. 333. 3240589 ma rio@ma riociu fo.it w w w.ma r io c iu fo.it

La dolcezza dei sogni La corte di Peschiera di Flora Brescianini in un cortile di Milano Fulgide immersioni in un microcosmo liquido

Sabrina Falzone

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’ riflettendosi nello specchio della quotidianità che l’intima poesia dell’oggetto inanimato si spiega a nuove relazioni spazio-temporali. La sperimentazione creativa di Flora Brescianini si avventura nei sottoboschi dell’immaginazione per approdare a straordinari frammenti di realtà, frutti di un’espressione psicologica maturata nell’ambiente bresciano. “La vita intorno a noi trasmette messaggi emozionali”: così l’autrice descrive il battito romantico delle sue fotografie, divenendo raffinata interprete del mondo esterno che riesce a tradurre in scatti onirici di particolare suggestione. Il suo microcosmo di attimi si tramuta in un diario di messaggi sospesi, rintracciabili nella tensione luministica di ogni fotografia. E’, infatti, la luce ad esercitare un notevole peso mnemonico nello Still Life di Flora Brescianini, che senza in-

dugi trasferisce sulla tela la propria visione surrealista in uno scenario sfocato, recondita sede dell’irreale. Il suo armonico pittorialismo pone gli oggetti ordinari in una verità assoluta, decontestualizzandoli dal-

le loro funzioni quotidiane, per assegnarvi inedite accezioni sensoriali e nuovi panorami interiori. Il processo di meditazione dell’artista e la sua rielaborazione psichica è ostentata dall’atmosfera esuberantemente vivace di queste immagini, intrise di un cromatismo metaforico e

in grado di suscitare intense emozioni nell’animo umano. L’effetto flou che ne deriva è sorprendente. La dolcezza dei sogni di Brescianini rammenta un emisfero femminile nascosto, sopito nel dettaglio e

suggellato dall’istante, dove l’osservatore s’immerge in fulgide visioni dell’inconscio, dissolte in un universo percettivo liquido e irrazionale. Le opere dell’artista sono in permanenza presso la Galleria Il Borgo di Milano, in corso San Gottardo 14, www.sabrinafalzone.info.

L’Associazione PeschierArte in mostra dal 5 al 25 settembre 2009 all’Atelier Chagall di Milano

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l 5 settembre alle ore 16.00 inaugura all’Atelier Chagall in uno dei più pittoreschi cortili della vecchia Milano (Alzaia Naviglio Grande 4, Milano), la mostra di PeschierArte, branca dell’Associazione Culturale La Corte fondata negli anni 90 dal poeta catartico di Zelig Flavio Oreglio, che operava sul territorio di Peschiera Borromeo con iniziative di arte, scacchistica, sport e spettacolo. I fondatori del gruppo sono stati, oltre a Flavio Oreglio, la pittrice Carla Bruschi e Alessandro Stringa, pittore, scrittore e primo presidente. PeschierArte, è nata quindi come sezione de La Corte dedicata alle arti figurative, riunendo un gruppo di artisti delle più varie correnti e tendenze artistiche. L’iniziativa era aperta non solo ai pittori, ma anche a semplici appassionati d’arte di Peschiera Borromeo e non, insomma a tutti coloro che desideravano fare qualcosa di positivo sul territorio. Col passare degli anni PeschierArte è rimasta di fatto, l’unica sezione de La

Corte fino a coincidere con essa. Scopo dell’associazione è sempre stato quello di offrire un punto di riferimento agli artisti del territorio favorendo i contatti tra loro e con altri gruppi, fondamentale è diffondere l’arte tra la gente con iniziative quali mostre collettive e personali, con momenti di contaminazione tra arti figurative, lettura e musica. Due anni fa gli artisti di PeschierArte hanno donato numerose opere al Comune per la decorazione del Palazzo Comunale. Graziella Troncon è il presidente del gruppo, che conta attualmente 25 iscritti ed ha la sua sede presso

la scuola di Monasterolo. La mostra organizzata da Bruno De Santi, durerà dal 5 al 25 settembre 2009 e presenterà le opere degli artisti: Giovanna Antoci, Luigi Baioni, Enrica Bargiggia, Erica Bertoni, Sergio Borsotti, Anna Maria Castagnetti, Bruno De Santi, Alga Ettini, Paolo Labbadini, Carla Lugato, Maria Elena Mejani, Ermanno Lughi, Nunzio Nappi, Lucia Peppoloni, Rossella Portoghese, Oscar Ricciardi, Maria Luisa Sassetti, Alessandro Stringa, Velia Tegas, Graziella Troncon, Jolanda Zanardi. Per informazioni: Atelier Chagall tel: 02.58.10.98.43


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