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PESENTI GIOVANNA MARIA

Anna Pesenti è stata per circa vent’anni, fino al 1995, direttore dell’Istituto Spumante Italiano Metodo Classico e proprio in quel periodo, i grandi Spumanti Italiani hanno progressivamente conquistato posizioni di alto rilievo e prestigio non solo nel nostro Paese ma anche all’estero. Ha poi lasciato l’Istituto ed è tornata alle sue attività iniziali: il giornalismo e le Relazioni Pubbliche nei settori dell’alimentazione, della moda, della cosmetica, dello spettacolo e delle manifestazioni in genere dei quali si era già occupata nei primi anni della sua attività. Bergamasca di origine, Pesenti ha fatto le sue prime esperienze nel Giornale di Bergamo e ha collaborato con importanti periodici come Gioia, Civiltà del Bere, Vini e Liquori, Mixer, Cucina Bella e Buona, Menu, Cambusa, Il Corriere Vinicolo ed altri.

Piacentini Silvano

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La sua carriera giornalistica inizia nel 1969 come praticante nella redazione della rivista Motociclismo dopo aver corretto bozze alla Gazzetta dello Sport. Ha seguito per numerosi anni il campionato del mondo di motociclismo, dove spadroneggiava Giacomo Agostini, i mondiali di motocross e di trial. Dal 1988 ha diretto gli speciali Motociclismo d’Epoca, Tutto le moto del mondo, Vacanze in moto, Motociclismo Fuoristrada sino al 1992 quando entra, sino al 2005, nella redazione di Automobilismo, sempre del gruppo Edisport, dedicandosi in particolare alla sicurezza stradale, un argomento che gli consente di vincere nel 1995 e nel 1996 un primo e un secondo premio in un concorso indetto dal Ministero dei Trasporti. Dal 2005 al 2010 su chiamata dal Direttore Ferruccio De Bortoli collabora alle pagine motori del Sole 24 Ore.

Pisu Renata

Non voleva fare la giornalista da piccola, voleva fare la sinologa, occuparsi e scrivere della Cina dove nel 1957 era andata a studiare lingua e storia per tre anni all’Università di Pechino. Da poco tornata In Italia ricevette una telefonata del direttore di ABC, Gaetano Baldacci, il quale le propose di curare la prima storia fotografica della rivoluzione cinese, a dispense. Accettò e da lì cominciò la sua lunga avventura nel giornalismo, con un occhio alla Cina ma anche al costume, al sesso, alla cronaca, alla cultura, fino a che approdò al Radiocorriere TV, per passare poi alla Stampa che la inviò in Estremo Oriente come corrispondente da Tokyo per quattro anni. Credeva di aver chiuso il cerchio, invece arrivò un’altra telefonata a sorpresa, questa volta di Eugenio Scalfari, che aveva molto apprezzato una sua inchiesta sulle suore di clausura e le chiedeva se voleva passare a la Repubblica. E così fu, altri dieci anni come inviata di esteri sul fronte di tutte le disgrazie del mondo, dal Ruanda a Sarajevo, non dimenticando mai Cina ed Estremo Oriente «ma -come scrive lei- non occupandomi più, purtroppo, di suore».

Medaglie alla carriera

Porta Carla Camilla

Milanese, Carla Camilla Porta una volta terminati gli studi inizia subito a lavorare come psicologa e solo poi si avvicina alla carta stampata, iniziando a collaborare al Corriere della sera, Pagina della donna, con “Le nostre professioni” e articoli vari, anche su L’illustrato del Corsera e poi su Amica, il Mondo e Corriere d’Informazione. A queste prime esperienze se ne affiancano molte altre nel giornalismo, nell’editoria. Nel 1975 pubblica infatti presso Sonzogno editore “Senza distinzione di sesso. Guida al nuovo diritto di famiglia” e due anni dopo, “La donna e il diritto al lavoro”. Ricorda ancora quando si presentò al Presidente De Martino per l’iscrizione all’albo dei pubblicisti con una busta di ritagli di quanto pubblicato. «De Martino la prese in mano soppesandola mormorando “Un po’ leggerina” poi l’aprì e si affrettò a correggersi: “No, no, va bene, va bene». Passò ai professionisti nel 1979 alle Pagine della Salute di Annabella, dove venne assunta nello stesso anno e dove è rimasta fino a quando, dopo essere finita in cassa integrazione, nel ‘97 ha raggiunto la pensione. Non è mancato il suo apporto al sindacato: ha partecipato più volte al comitato di redazione sia della testata sia aziendale.

ROSSI PAOLO (PABLO)

Pablo Rossi è nato a Buenos Aires, si è laureato in giurisprudenza a Milano ed è stato direttore della comunicazione e segretario generale in importanti imprese ed organizzazioni industriali private e pubbliche. Si è occupato di Terzo Settore come segretario generale di una Onlus. Dal 10 luglio 1972 è pubblicista. Ha scritto per volumi collettivi, per quotidiani e per periodici numerosi saggi e articoli su temi di comunicazione ed economici, nonché su argomenti culturali e artistici. È anche curatore degli Archivi storici Giuseppe Eugenio Luraghi (con Marina Luraghi) e Attilio Rossi. Ha pubblicato per Mursia i romanzi noir “L’ombra del poeta” e “Il sangue e l’oro” ambientati durante la Guerra civile spagnola. Scrive ed edita da un quarto di secolo una collana di libretti annuali non venali con i quali ripercorre vicende artistiche e culturali del secolo scorso, che hanno come protagonista il pittore e grafico Attilio Rossi.

Rusmini Silvano

Silvano Rusmini, milanese, da oltre 30 anni è residente a Carate Brianza. La sua attività giornalistica inizia, come freelance, negli anni ‘60 con collaborazioni con una rivista di motori Il Pilota e una musicale Tuttamusica (entrambe scomparse). L’ iscrizione all’albo, come pubblicista, avviene nel 1972 grazie a delle collaborazioni con riviste della Palazzi Editore: Tempo, Qui Giovani e Mare2000 (oggi scomparse). Nel 1983 ha fondato il mensile -tuttora esistente - Il mondo della birra (la prima pubblicazione al mondo sul tema) della quale è stato direttore responsabile fino al maggio 2020. Nel corso degli anni, si sono aggiunte altre pubblicazioni: Locali top (mensile recentemente chiuso) e Grossisti Bevande Italia (bimestrale, organo dei grossisti di food and beverage tuttora in essere).

Schioppa Salvadego Manuela

Ha iniziato negli ultimi anni del Liceo, curando una rubrica di moda, “Per noi giovani” (e poi anche “Per voi Signore”), sul quotidiano milanese La Notte. Nel 1972 il direttore, Nino Nutrizio, la incoraggiò ad iscriversi all’Ordine dei Giornalisti (e fu una grande emozione e un grande onore). Durante l’Università (Facoltà di Architettura) collaborò con varie testate occupandosi sempre di Moda e introducendo poco alla volta il Design. Appena laureata, spostò la sua attività completamente su Architettura d’Interni e Design, sia come giornalista (per testate come Abitare o La mia casa), sia, sempre di più, come architetto libero professionista (aprendo il suo studio professionale) continuando però a collaborare con le testate di settore, curando i testi e le immagini dei progetti da lei realizzati come, recentemente, su Giardino Italiano nel 2019 ( Paysage Editore), per la pubblicazione del parco di un Resort nel Siracusano da lei curato, sulla rivista La casa di una volta nel 2016 (Lotus Publishing), per un servizio su una dimora storica o ancora sulla rivista Casa chic nel 2014 ( Lotus Publishing), per un’abitazione che aveva realizzato a Parigi. E continua ancora, con l’entusiasmo di sempre, a coltivare un lavoro che non smette mai di appassionarla.

Signati Edgardo

Una vita passata alla Gazzetta dello Sport dove entra come giovane giornalista ed esce come caporedattore e responsabile degli speciali della rosea passando dal “tavolo” del calcio come caposervizio e segretario di redazione (nel 2006). Un immenso archivio di ricordi che spaziano dalla “figurina” in rosa che lo immortalò per l’uscita del Direttore Candido Cannavò, alle foto con Pelé e Maradona, dalle Champions ai Mondiali del 2006, dal Pallone d’oro di Andrij Sevcenko alla visita a casa di Adriano Celentano (un evento rarissimo). Ma l’aneddoto che più ricorda risale al 2007. «In quell’anno il mio Milan -racconta Vignati- vinse la Champions ad Atene contro il Liverpool e Galliani portò in Gazzetta la Coppa dalle grandi orecchie. Ebbene si pose il problema di dove conservarla per la notte visto che in redazione non avevamo un luogo sicuro. La soluzione? Semplice, la portai a casa mia e ci dormii accanto»

Simoncelli Luciano

Dopo la Laurea in Scienze Politiche, ha scritto sulle pagine de Il Mulino, dell’Avvenire, del Corriere della Sera e della Domenica del Corriere, del Reader’s Digest per Selezione, di Millelibri e della Stampa. Non soltanto cronaca e reportage ma anche una predilezione per il mondo dei libri che lo ha portato a scoprire e pubblicare testi inediti di Buzzati, Piovene, Emanuelli, Pasolini, Valeri, Guareschi. È così passato alla direzione editoriale di Rusconi Libri, Idealibri e poi ha creato - con Simonelli Editore - simonel.com, casa editrice fra le prime, nel 1997, ad introdurre gli eBook in Italia e ad avere una propria testata online, L’ISTRICE.

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