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ALTAROCCA CLAUDIO
by OdgMi
Si iscrive all’Albo Pubblicisti nel 1972 a 32 anni, mentre collabora al Resto del Carlino ed è assistente al Corso di laurea DAMS nell’Università di Bologna. Nel 1977 è assunto al Giorno da Gaetano Afeltra come critico televisivo e responsabile della terza pagina e delle pagine letterarie. Con la direzione di Guglielmo Zucconi e di Pierluigi Magnaschi è caposervizio agli Spettacoli e caporedattore. Nel 1987 Gaetano Scardocchia lo chiama a La Stampa, dove è responsabile della redazione milanese e poi inviato culturale.
Attin Giovanni
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Pi ccolo cronista dall’estrema periferia, come si definisce lui stesso quando racconta che la passione per il giornalismo è nata sui banchi della scuola superiore a Reggio Calabria. Arrivato al Nord, la passione è continuata e, appena ha avuto la possibilità, ha iniziato la collaborazione con L’Eco di Bergamo. Il primo pezzullo, una breve, è del 1969 e racconta di uno spettacolo musicale con Al Bano e suo fratello. Da fine ’69 sono iniziate le collaborazioni da Calolziocorte e Valle San Martino con il Corriere della Sera e poi via, con quelle con Il giornale di Lecco, La Notte, Il Giornale di Bergamo, Il Resegone, Radio Grignetta, Radio Alta, Radio Cristal, Tv Bergamo. Ancora oggi collabora con L’Eco di Bergamo tra cronaca nera, bianca con migliaia di sedute dei consigli comunali.
Medaglie alla carriera
Bassani Annabella
Vedova di Vieri Poggiali, ha cominciato con collaborazioni ad Amica con direttore Alberti, dove si occupò di rubriche di lettere delle lettrici, ma anche di lavoro e orientamento professionale. È poi a Repubblica (cronaca di Milano, quartieri, negozi, novità). Quando decide di cercare un lavoro fisso entra in Mondadori nel gruppo economia e tecnologie con Serra e svolge il ruolo di segreteria di redazione in occasione dell’uscita di Zerouno. Entra all’ufficio stampa e marketing della Honeywell ma dopo due anni torna in Mondadori a Segrate con il praticantato nel gruppo Cucina (3 testate: Guida Cucina, Cucina moderna e Sale e pepe, direttrice Bernasconi).
Besana Renato
Giornalista e scrittore, Besana si è occupato di editoria e, dal 1995 al 2015, di programmi culturali in Rai. A lungo caporedattore della rivista AD, ha collaborato, tra l’altro, al Giornale e al Tempo e attualmente scrive su Libero. Vicepresidente dei Pomeriggi Musicali di Milano dal 1998 al 2006, ha fatto parte del consiglio d’amministrazione della Triennale di Milano per due mandati, dal 2000 al 2005 e dal 2009 al 2013, e in seguito di quello del Teatro dell’Arte. Nel 2007 entra nel consiglio di amministrazione della Cineteca italiana fondata da Luigi Comencini. Tra i suoi libri, Lili Marleen (1981), Il Crociato (1983), entrambi con Marcello Staglieno, Frontiera di nebbia (1983, Premio Hemingway), Sconcerto italiano (2008), La grande T rossa, la Triennale di Miano 1923-2015 (2016).
Bernacchi Aldo


Il refuso è un virus endemico mai estirpato e quindi ormai tollerato nella vita di un giornalista. Ma quando nella parola setaiolo la “t” viene sostituita dalla ”g” il refuso è pesante tanto più se è nel lead di un’intervista a un importante industriale comasco, allora - siamo nel 1980 - ai vertici della Federtessile. È quanto gli è successo al Giorno dove era da poco tornato dal Corriere della Sera come capo servizio di economia-finanza. Con Sergio Crippa, autore dell’intervista, erano soliti rientrare in redazione poco prima di mezzanotte per visionare la prima edizione stampata. Quella volta però, sbiancarono di fronte a quel refuso. Come sfuggì? Uno scherzo insensato del linotipista? L’importante fu bloccare tutto e ristampare la pagina. Così si fece. Ma quella notte Bernacchi non dormì pensando al “day after”. Fortunatamente andò meglio del temuto. Cercarono di limitare al massimo il danno. « Dottore, siamo desolati, abbiamo bloccato subito il giornale. Ci creda, sono pochissime le copie con quell’imperdonabile refuso » « Sarà -gli rispose il setaiolo-, ma quelle con il “segaiolo comasco” sono purtroppo arrivate anche qui sul lago dove lavoro »

Bernardini De Pace Giorgio
Il suo percorso è iniziato in Condé Nast nel 1972, a 21 anni come assistente di Flavio Lucchini, direttore di Uomo Vogue e Vogue, cosa che gli ha permesso di lavorare con grandissimi fotografi e artisti conoscendo davvero il mondo e questo lavoro. Lì ha ricevuto la formazione professionale che lo ha accompagnato per i successivi 50 anni, quando il suo vero ruolo è stato quello di giornalista/editore. In questi 50 anni di lavoro ha diretto più di 100 diversi periodici nel settore del collezionabile, del tempo libero, dei lavori femminili e della salute. Attualmente dirige (da 7 anni circa) due riviste storiche ASTRA Speciale e OK Salute&Benessere.