L'OPinione di Viterbo e Lazio nord - 15 marzo 2011

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cronaca

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Viterbo & Lazio Nord

Martedì 15 Marzo 2011

Anche i rappresentanti del Governo criticano duramente la manifestazione di Ronciglione

Corse a Vuoto, arriva la “botta” finale di LUCA APPIA

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radici, non signi�ca che esse debbano essere portate avanti per sempre: i tempi sono cambiati e si è affermata una nuova coscienza di amore e rispetto per gli animali ed i loro diritti. Occorre - continua la Brambilla - un’attenta ricognizione dei vari palii e delle feste popolari che si svolgono nel nostro Paese e coinvolgono gli animali, per veri�care quali comportino maltrattamenti e arrechino danno all’immagine nazionale all’estero, con conseguenze negative anche per il nostro turismo e l’appeal del Made in Italy. Un danno di cui purtroppo non possiamo che prendere atto. Nel caso di Ronciglione, per esempio, il �lmato con l’incidente e l’agonia della cavalla, messo in rete, sta facendo il giro del mondo e, in tutto il suo orrore, ha l’effetto di una vera e propria requisitoria contro la barbarie di certi costumi”. Non si sono risparmiati di certo i due rappresentanti del Governo, le cui parole vanno ad unirsi alle tante lettere già pubblicate negli scorsi giorni. Apprezzamento per le parole della Brambilla e del sottosegretario Martini, è stato espresso anche dall’Ente nazionale protezione animali (Enpa), che ha aggiunto “auspi-

ul palio di Ronciglione le polemiche continuano senza sosta, mentre la città ha smesso di rispondere e controbattere. Dopo le associazioni e i privati cittadini, ora a dare la botta �nale alle Corse a Vuoto sono due rappresentanti del Governo: il sottosegretario alla Salute, On. Francesca Martini, e il Ministro del Turismo, Michela Brambilla. A questo punto il destino del palio di Ronciglione sembra essere de�nitivamente segnato. “Il palio di Ronciglione - ha sottolineato il sottosegretario Martini - è stato svolto contravvenendo a quelli che sono i requisiti minimi di sicurezza e a quanto disposto nell’ordinanza che ho emanato nel luglio 2009 allo scopo di tutelare l’incolumità pubblica e la salute e il benessere degli equidi. Il provvedimento non mira a cancellare i palii - precisa l’onorevole - e le tradizioni popolari, ma al contrario ne riconosce il valore culturale e storico rendendole compatibili con i parametri di rispetto degli animali e le leggi vigenti, in grado di quindi di garantire la sicurezza e l’incolumità degli animali e delle persone

coinvolte in queste manifestazioni. E’ mia ferma intenzione andare a fondo sulla vicenda Ronciglione, individuando le responsabilità al �ne di evitare che simili illegalità siano perpetrate ancora in futuro. A tale scopo domani si terrà un incontro presso il Ministero della Salute con l’Avvocatura dello Stato”. Parole dure da parte del sottosegretario, che già fanno presagire il destino che aspetta il Palio di Ronciglione: la chiusura. Siamo già convinti che al sentire certe parole, gli abitanti di Ronciglione salteranno sulle sedie gridando allo scandalo...ma è anche ora di capire che, tolti i residenti del paese e neanche tutti, la

L’ usurato non si arrende

La superficialità dell’Assessorato alla Cultura è allarmante

La Caponnetto si interessa di Gaetano Cici

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on si arrende Gaetano Cici, l’imprenditore viterbese che ha denunciato più volte e a tutti i livelli - fino alla Presidenza della Repubblica - di essere una vittima dell’usura. L’ex mobiliere di Tuscania, prima al servizio di Romano Petretti e poi messosi in proprio, continua la sua battaglia per quella che chiama “la verità”. Cici è arrivato fino al centro del sistema di usura da lui denunciato: San Marino. Ha annunciato che ci tornerà a giovani per raccontare al capo della gendarmeria la propria versione dei fatti. Intanto dichiara grande soddisfazione per la pubblicazione sul sito dell’associazione contro le mafie Caponnetto di un articolo sul suo caso. “E’ importante questo gesto, perché significa che anche loro hanno dei segnali che confermano quanto da me denunciato e purtroppo poco ascoltato dalla Procura di Viterbo”. “Un caso complesso che riguarda un imprenditore di Viterbo e sul quale chiediamo alle Magistrature italiana e di San Marino di fare piena luce”, rimarcano dalla nota associazione, riproponendo parti di un articolo pubblicato su un giornale della piccola Repubblica: ‘San Marino World’. Per Gaetano Cici sono iarrivate anche buone notizie relative al suo accesso a speciali fondi per le vittime dell’usura. (rp)

maggior parte del mondo non vede di buon occhio una manifestazione dove, per godersi una giornata di festa, a rimetterci siano dei poveri animali. A rincarare la dose, poi, è il Ministro Brambilla, che nella trasmissione Domenica 5 ha sferzato un attacco diretto al sindaco Sangiorgi. “Cancellare per sempre i palii e le tradizioni popolari che comportano il maltrattamento di animali. L’episodio - ha spiegato il ministro - è l’ennesima dimostrazione della necessità di cancellare per sempre iniziative che comportino il maltrattamento degli animali. Il fatto che certe anacronistiche tradizioni abbiano antiche

“Crocefisso” il dipinto di Le Witt di ROBERTO POMI

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ontinuano a con�ccare chiodi sul dipinto dell’artista internazione Sol Le Witt custodito sotto l’intonaco della chiesa degli Almadiani. Un’opera d’arte dal valore stimato intorno ai 200mila euro lasciata nella più totale incuria. Nello scorso ottobre l’esistenza di un così importante lavoro artistico è stata riportata all’attenzione dell’opinione pubblica dal festival Quartieri dell’Arte. Fu Giammaria Cervo a sottolineare l’emergenza culturale che Viterbo sta vivendo puntando il dito sotto l’intonaco degli Almadiani. In effetti il Comune di Viterbo prese la sciagurata decisione, negli anni Novanta, di ritinteggiare la chiesa, luogo di un’importante esposizione d’arte contemporanea di livello interna-

zionale. Molti artisti realizzarono opere di rilievo, donandole alla città, ma l’assessorato alla Cultura non capì minimamente la portata della cosa e preferì coprire tutto sotto una bella mano di bianco. Una bestemmia contro la cultura e un’azione grave contro l’interesse collettivo. Dalla denuncia di Cervo ha iniziato a muoversi qualcosa, �no all’interessamento della Soprintendenza per i Beni Culturali del Lazio. In questi mesi è stato effettuato uno studio, curato dal restauratore Emanuele Ioppolo, per valutare la recuperabilità del dipinto. Ioppolo ha espresso il suo parere positivo ma è ancora tutto bloccato. Durante l’ultimo �ne settimana all’interno degli Almadiani si è svolta una mostra sull’artigianato e proprio sull’intonaco che copre il dipinto, e quindi sull’affresco stes-

so, sono stati con�ccati dei chiodi per sorreggere un telo. Molti cittadini ci hanno fatto presente il fatto, mettendo in evidenza il proprio sdegno. Sarebbe il caso che l’assessorato alla Cultura si svegli dal letargo e intervenga con una copertura protettiva sull’opera. Si può fare con una spesa di cento euro.

ne del diritto di difesa con conseguente frustrazione della tutela giudiziaria del cittadino, che tale disegno favorisce i poteri forti e calpesta i diritti dei deboli e dei cittadini comuni, che la media-conciliazione obbligatoria limita il diritto del cittadino all’accesso alla giustizia con scelte inadeguate che impongono costi non giustificati anche per chi vuole accedere direttamente al giudizio”. L’organismo unitario dell’avvocatura punta il dito, soprattutto, contro il decreto Milleproroghe che impegna il Governo a far slittare la media conciliazione per tutte le materie in attesa di modifiche. Il consiglio del-

l’ordine degli avvocati di Viterbo rimane d’accordo sui contenuti dell’agitazione, e in un comunicato inviato ai legali del territorio, firmato dal presidente Luigi Sini, fa proprie le ragioni della protesta e invita a partecipare alla manifestazione organizzata per domani a Roma, dove l’ordine viterbese sarà rappresentato dall’avvocato Antonio Manganiello. Non hanno aderito alla protesta, invece, gli avvocati della Camera Penale. Il presidente Roberto Massatani ha dichiarato che loro non sono stati neanche coinvolti e avvertiti per tempo, ma che lascia comunque ai singoli iscritti la libertà di aderire o meno allo sciopero.

cando che, una volta per tutte, venga posta �ne a questa sequela inutile, rischiosa e completamente anti-culturale. Contro il drammatico esito del Palio di Ronciglione l’Enpa ha presentato denuncia per maltrattamento e uccisione di animali”. Oltre le parole, però, ci sono anche le denunce. Prima quelle delle associazioni animaliste e ora sta per arrivare anche quella del Codacons. L’associazione

dei consumatori ha scritto alla procura, chiedendo di individuare i responsabili della morte di Tiffany, per capire se ci siano i presupposti per agire legalmente contro di loro. Intanto sembra che la magistratura abbia già iniziato a muoversi, inviando i carabinieri dei Nas sul posto per i controlli. A quanto pare i militari avrebbero già rilevato alcune inadempienze nel percorso delle Corse a Vuoto.

Carabinieri

Tribunale

A Vignanello Aveva cocaina presi due minori Ma il fatto aspiranti ladri non è reato

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resi i responsabili del tentato furto all’’istituto scolastico di Vignanello. A mettere la mani sui due malviventi sono stati i carabinieri della stazione locale, sotto la guida del maresciallo Bruscino. I militari dopo il tentato furto alla scuola, infatti, hanno iniziato una serie di indagini mirate a risalire ai responsabili. Entrambi gli apprendisti ladri sarebbero minori e di origine romena, residenti nella zona. Uno, inoltre, ha meno di 14 anni e non è quindi imputabile. I militari sono risaliti ai due ragazzi attraverso i rilievi eseguiti la sera del 24 febbraio sul luogo del misfatto, dove i responsabili avevano cercato senza riuscirci di accedere all’aula dove erano custoditi i computer, con l’intenzione verosimilmente di trafugarli, le dichiarazioni di alcuni testimoni e gli accertamenti tecnici richiesti a seguito dei riscontri ottenuti. Il fatto poi è stato anche ammesso dal più piccolo dei due, una volta convocato, accompagnato dai genitori, in caserma per confutare la versione dei fatti. Per loro l’accusa è di tentato furto aggravato in concorso. (la)

di EMANUELE FARAGLIA

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’ andata bene ad M.C. un amministratore condominiale che il 18 febbraio scorso fu trovato in possesso di cinque grammi di cocaina nel proprio appartamento. La perquisizione era scattata in base alla denuncia fatta da una ragazza che disse di aver ricevuto proprio da lui dieci grammi di cocaina a Farnese. Subito dopo la donna si liberò dello stupefacente, ma i carabinieri decisero di vederci chiaro ed intrapresero delle indagini che portarono al ritrovamento del quantitativo di droga, oltre a 1900 euro ritrovati in una scatoletta. Ieri in tribunale gli avvocati difensori Marco Valerio Mazzatosta e Marco Russo sono riusciti a dimostrare che i soldi non erano frutto di attività illecita bensì relativi all’attività di amministratore e che i cinque grammi di sostanza stupefacente ritrovati servivano per uso personale. Dunque il giudice Centaro ha assolto l’imputato perché non c’era prova della cessione dei dieci grammi alla ragazza e perché il possesso di cinque grammi in casa non costituisce reato.

Dalle porsche al boss della ‘ndrangheta

Lele Mora finisce nei guai dopo la visita alla Città dei Papi Sei giorni di sciopero per gli avvocati viterbesi

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al 16 al 22 marzo l’organismo unitario della giustizia (Oua) ha indetto un’astensione dalla udienze civili, penali, amministrative e tributarie e da ogni attività giudiziaria. Tutto questo per protestare contro “la obbligatorietà della media-conciliazione e la rottamazione della giustizia”. Alla protesta nazionale ha aderito anche l’ordine degli avvocati di Viterbo, fatta esclusione per la Camera Penale. Da domani fino al martedì successivo, quindi, rimane incerto lo svolgimento dei processi in sede penale. “E’ in atto un progetto legislativo - si legge in una nota dell’Oua - di sostanziale soppressio-

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embra essere �nito nei guai Lele Mora dopo la sua visita a Viterbo. Il noto personaggio, infatti, la scorsa settimana si trovava nella Città dei Papi per accompagnare una sua amica, la prosperosa soubrette Francesca Cipriani, a scegliere una porsche in un concessionario di Viterbo. A pochi giorni dalla visita a Viterbo, però, arrivano i guai per lui e per Costantino Vitigliano, ex tronista e suo protetto. I due, infatti, sono stati accusati di aver avuto vari contatti con un boss della ‘ndrangheta Paolo Martino, arrestato ieri durante un blitz. Nei prossimi giorni, con tutta probabilità, i due saranno chiamati dai magistrati per spiegare il perchè di quelle chiamate.


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