il cittadino quintana giugno 2011

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A IST V ER T N I TTI E L’ Z REN O L RITA A I MAR

LA QUINTANA? UNA PASSIONACCIA Il mondo quintanaro? Aperto, sincero e dai buoni rapporti umani DI

GILBERTO SCALABRINI

i viene incontro con un sorriso ammiccante. Negli occhi una luce tagliente. Per i giornalisti ha sempre avuto una riserva illimitata, ma non è mai stata arcigna, astiosa o impaziente. Quando s’incazza, però, è capace di mandarti al diavolo su due piedi, ma è una sfuriata che dura pochi minuti. Poi passa tutto e torna a sorriderti. Per tutti gli umbri è il volto più conosciuto della vita politica regionale. Per molti anche la donna più potente. Stiamo parlando di Maria Rita Lorenzetti, il numero due della Quintana, una personalità brillante ed estroversa. Ci concede questa intervista a cuore aperto, rispondendo alle nostre domande in modo franco, concreto e deciso. Argomenta con voce piana e calma, modulando con garbo anche i respiri. Nella sua carriera politica ci sono stati più rettilinei o curve? «Ci sono stati molti rettilinei e un bel gioco di squadra. Una visione, un disegno e un bisogno d’Umbria che alla fine ci ha fatto raggiungere risultati importanti. Penso ad esempio alla sanità: siamo una delle tre regioni benchmark per il rapporto costo-qualità che ha fatto registrare bilanci in equilibrio economico. E’ davvero un orgoglio smisurato. Negli ultimi due anni del mio mandato, però, anche qualche curva». Rita si riferisce all’inchiesta della procura della Repubblica di Perugia, nota -per la bulimia mediatica- come “Sanitopoli” e dove c’è anche il suo nome. Agli organi inquirenti, ha ribadito la propria estraneità a tutti i fatti che le sono stati contestati. Qual è stato il suo primo pensiero quando Anna Finocchiaro l’ha elencata tra le possibili donne candidate premier? «Con Anna ci conosciamo bene, siamo

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amiche da quando ero in Parlamento. Il mio primo pensiero è stato: sarei davvero capace a ricoprire questo ruolo? Quando ho chiesto ad Anna come le fosse venuta in mente la mia designazione, lei mi ha risposto che conosce tutti gli uomini del partito e sa valutare i limiti e le capacità delle persone in grado di governare una regione, un comune o l’Italia. Tu sei –mi ha detto- una che può tranquillamente fare il presidente del consiglio dei Ministri. La cosa mi ha fatto piacere, pur essendo consapevole che non ci sono le condizioni perché possa accadere». E se ci fossero? Allarga le braccia:«Mi sono misurata con tante cose, quindi anche con questa!». Parliamo di Quintana.Come vive questa carica da vice presidente? «Molto bene, con la febbre di ogni quintanaro doc, perché ti regala adrenalina e passione. Si lavora, si discute ma ci si diverte pure. Pertanto, ringrazio Metelli e il priore Bosano. Quest’ultimo, in nome dei suoi dieci colleghi, mi ha avanzato la proposta. Sono stata all’inizio titubante, perché temevo che ci fossero state altre candidature e in questo caso


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