il cittadino quintana giugno 2011

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DIRETTORE RESPONSABILE: Alberto Mesca CAPO REDATTORE: Gilberto Scalabrini IN REDAZIONE: Mariano Angioni, Guglielmo Castellano, Claudio Bianchini, Massimiliano Castellani, Mariolina Savino, Marco Degli Innocenti, Simone Mesca, Emanuele Guerrini. HANNO COLLABORATO: Ufficio Stampa Ente Giostra Quintana, Mauro Silvestri. Casa Editrice: Nuova PromoEdit s.r.l. Via M. Acuto, 49, Foligno (PG) Tel. 0742/321011 - Fax 0742/321012 www.nuovapromoedit.it - info@nuovapromoedit.it www.ilcittadinoumbria.it - info@ilcittadinoumbria.it P.IVA 02987340540 Autorizzazione: Reg. Tribunale di Perugia n. 35/1989 Reg. Tribunale di Terni n.07/ dall’82 all’1989 . Sped. in abb. post 45% legge 662/96 art 2 comma 20/b filiale di Perugia GRAFICA E IMPAGINAZIONE: Nuova PromoEdit - Marco Properzi Segretaria di Redazione: Cinzia Mancia Foto: Archivio Nuova PromoEdit, Foto Futura di Valeriana Sisti, Andrea Pomponi, Fabio Lupparelli. PUBBLICITÀ: Nuova PromoEdit s.r.l. Tutto quello che viene pubblicato su “Il Cittadino” riflette unicamente il pensiero degli autori. Foto e testi, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Stampa: Grafiche CMF Foligno(Pg) Finito di stampare Maggio 2011 Foto di copertina: Andrea Pomponi - Cavallo in corsa.

SOMMARIO 4

Editoriale di Daniele Mantucci

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Da 10 anni s’infilzano grandi successi di Guglielmo Castellano

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La Quintana? Una passionaccia di Gilberto Scalabrini

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Miss Italia, una di noi! di Gilberto Scalabrini

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Il centro ippico? Un sogno! dalla Redazione

I Magistrati della Quintana

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Seicento, unico e irripetibile

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di Marco Vinicio Guasticchi

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Il Gareggiare dei Convivi di Emanuele Guerrini

Il programma e il palio della Sfida Le dieci contrade di Claudio Bianchini

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da 21 a 60

Cena Grande all’insegna del tricolore di Emanuele Guerrini

L’intelligenza del cavallo Unione Europea

Regione Umbria

Provincia di Perugia

Comune di Foligno

di Mariano Angioni

Si organizzano: Colazioni, Pranzi di lavoro, Feste di Compleanno, Rinfreschi

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Editoriale

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ornano trombe e tamburi, bandiere e cavalli al galoppo. Le sedi rionali si riempiono di contradaioli indaffarati. Si animano le strade e le piazze. Come ogni giugno, come ogni settembre, si rinnova l’incantesimo: torna la Quintana. La Quintana è innegabilmente una magnifica gara equestre: la precisione dell’organizzazione, il livello tecnico dei cavalieri, il rispetto per gli animali consentono di considerarla, senza indugi, la migliore giostra italiana. La Quintana è certamente una grande festa, che assicura a tutti, cittadini e forestieri, serate piacevoli e sensazioni indimenticabili. La Quintana ha anche un ruolo importante nella valorizzazione dei prodotti del territorio, nel recupero urbanistico di aree degradate, nella promozione turistica, nella conoscenza della storia locale, nella formazione culturale dei più giovani. Ma la Quintana è, soprattutto, un insostituibile fattore di aggregazione: travolge differenze anagrafiche e culturali, supera pregiudizi e contrapposizioni ideologiche, fa incontrare persone diverse, le induce a confrontarsi e a collaborare per la realizzazione di obbiettivi comuni. La Quintana ha un significato sportivo, economico, culturale. Ma, soprattutto, ha un grande valore sociale. La Quintana ha aiutato tanti folignati ad amare la propria città, a comprendere il senso della partecipazione e della responsabilità. Questo è stato ed è il “segreto” della Quintana, la ragione della sua crescita e del suo successo. La forza della Quintana sta soprattutto nell’entusiasmo e nella coesione dei Quintanari, che lavorano nelle taverne, si prodigano nelle scuderie, allestiscono spettacoli, creano iniziative, senza vantaggi personali, senza remunerazioni, solo per la soddisfazione di partecipare a questo grande evento collettivo, solo per il piacere di condividere emozioni e progetti. La passione, a volte, motiva più del denaro, più dell’ambizione, più di qualsiasi altra cosa. Sta di fatto che l’organizzazione quintanara ha raggiunto livelli incredibili. Al Gareggiare dei Convivi, per esempio, i Rioni presentano ricette e scenografie che lasciano sbalorditi pure gli ospiti più qualificati. La preparazione dei cavalli è oggi effettuata con criteri tecnici avanzatissimi, senz’altro all’altezza dei migliori centri ippici europei. Per non parlare della or-

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ganizzazione Giostra, ormai semplicemente perfetta, in ogni aspetto, in ogni dettaglio. Mentre le taverne rionali sono in grado di mettere a tavola anche 4000 persone contemporaneamente, servendo i piatti della più antica tradizione umbra. I risultati dei Quintanari appaiono ancor più apprezzabili se confrontati con le generali difficoltà della città. Particolarmente evidenti quelle del centro storico: lo spopolamento, la crisi di molte attività commerciali, il lento procedere di una ripavimentazione di cui si parla da 13 anni, l’incompletezza del doppio anello circolatorio ed il conseguente disordine del traffico automobilistico, l’insufficienza delle aree di sosta gratuita, la scarsa pulizia, le carenze del trasporto pubblico, la mancanza di una strategia complessiva. Dalla soluzione di tali problemi trarrebbero vantaggio tutti i cittadini, ma pure la Quintana, che nella “città vecchia” ha il suo naturale e indispensabile palcoscenico. Anche quest’anno, purtroppo, le manifestazioni dovranno svolgersi tra i cantieri, a cominciare da quello ancora aperto, in Piazza della Repubblica, per la riparazione del Palazzo Comunale, danneggiato dal terremoto del 1997. La felice intuizione di quei “ragazzi” del 1946 e l’impegno di tre generazioni hanno consegnato alla città una grande risorsa, una straordinaria opportunità economica, culturale e sociale. Non dobbiamo sprecarla. Daniele Mantucci



DOMENICO METELLI

Per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, la Giostra della Quintana sarà ospite, insieme alle Istituzioni, del Presidente Giorgio Napolitano al Palazzo del Quirinale. Doneremo al Presidente una riproduzione del dio Marte

Da 10 anni s’infilzano

GRANDI SUCCESSI DI

GUGLIELMO CASTELLANO

ieci anni. Tanti ne sono passati, dall’insediamento di Domenico Metelli nello scranno più importante di Palazzo Candiotti. In quel momento storico, l’elezione di un “non politico” (dopo anni di equa lottizzazione) ai vertici della Giostra della Quintana, rappresentò una vera e propria novità. Un imprenditore, un esponente della cosiddetta “società civile”, prendeva il timone della nostra massima manifestazione cittadina con l’obiettivo, così almeno si leggeva nelle primissime interviste rilasciate dal neo presidente, di rianimare un evento che aveva smarrito per strada la sua forza propulsiva, ed incapace di proporsi come appuntamento centrale del calendario ludico, e non solo, di Foligno. Ora, passato un decennio, Domenico Metelli, si ritrova ad affrontare, di fatto, un “nuovo inizio”, visto che sia la compagine governativa (Comitato centrale n.d.r.) che la pletora dei priori è cambiata sostanzialmente, con molti volti nuovi ed altri decisamente “noti”.

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L’UNESCO QUINTANA PATRIMONIO DEL

ente L’Ente Giostra ha avviato ufficialm a l’iter per l’iscrizione della Quintan rimo Pat nella lista rappresentativa del esco. nio Culturale dell’umanità dell’Un odim Questo, grazie alla disponibilità iostrata dal Ministro Galan e dai funz e dell ro nari responsabili del ministe tuattività culturali e a padre Enzo For del pa nato, direttore della sala stam si è Sacro Convento di Assisi, il quale sta que associato all’Ente nel perorare proiniziativa. La Quintana è ormai il ato, lizz dotto di energie comuni, fina ed esclusivamente, al bene della città e. agin alla promozione della sua imm


L’intervista

Nuova squadra, nuovi obiettivi, nuovi stimoli: quale Quintana dobbiamo aspettarci? «Senza nulla togliere alle precedenti squadre di governo che mi sono onorato di coordinare, quella uscita dalle ultime elezioni, ritengo sia la migliore in assoluto che il mondo quintanaro abbia mai saputo esprimere. Siamo in presenza, infatti, di personaggi e personalità di indubbio spessore e capacità, sicuramente in grado di farci fare il definitivo salto di qualità. Penso, in tal senso, ad Alfredo Doni, che ha messo a disposizione dell’Ente tutte le grandi doti organizzative palesate negli anni di priorato al Giotti. Penso al ritorno di Mauro Silvestri e del suo notevole bagaglio di vero e proprio “storico” della Giostra e, arrivando al punto focale evidenziato dalla sua domanda, penso soprattutto a Maria Rita Lorenzetti. E’ lei la vera, grande “novità”, che abbiamo messo in campo per condividere obiettivi di vasta portata per il futuro della Giostra. Abbiamo bisogno di personalità come lei, proprio in un momento in cui la Quintana, che non è avulsa dal contesto cittadino e globale contraddistinto da una crisi economica non ancora riassorbita, ha assoluto bisogno di forze in grado di fornirle, in un clima di estrema collegialità e condivisione di scelte, margini di sicurezza e sviluppo». Molti, in città pensano, che la “discesa” in campo di Maria Rita Lorenzetti sia preludio di un rinnovato impegno. E’ cosi? «Preso atto che il vice presidente uscente Marco Mariani, che ringrazio profondamente per quanto ha contribuito, sia in termini umani che professionali, alla crescita della Giostra, non era intenzionato a riproporre la sua candidatura, abbiamo cominciato, insieme allo stesso Mariani ed al decano dei priori Marco Bosano, a vagliare nomi e profili adatti al ruolo e, del tutto spontaneamente, la nostra attenzione si è coagulata intorno al nome di Maria Rita Lorenzetti….Detto, fatto. Nessuna dietrologia, ne esercizio di prospettive irreali». Tornando al tema d’apertura, ossia di questo “nuovo inizio” del suo personale divenire quintanaro, cosa rappresenta per Domenico Metelli il quarto? «Sara, ovviamente, come tutti i “primi” 365 giorni di un nuovo mandato, un anno di transizione. Come accennato, il quasi totale rinnovo del gruppo dirigente, entrato in “esercizio” da appena tre mesi, ci costringerà a pianificare il futuro con più circospezione. Il “diesel” si è messo in moto da poco, ma la piena velocità di

crociera non tarderà comunque ad essere raggiunta nel più breve tempo possibile. E quella del 2011, anche in casa nostra, sarà la Giostra della Quintana del 150° anniversario dell’unità d’Italia. Proprio in tal senso, posso annunciare che in estate, una delegazione della Giostra, insieme a tutte le realtà che ne garantiscono il presente e l’avvenire, ossia le istituzioni locali, provinciali e regionali, sarà ospite del presidente Giorgio Napolitano al palazzo del Quirinale. Per noi, tutto ciò, rappresenta motivo di grande orgoglio e soddisfazione. Una volta sul “colle”, doneremo al presidente una riproduzione in scala, ovviamente dorata, del “Belli Simulacro”, che rappresenta la massima onorificenza dell’Ente Giostra Quintana. Ma non è tutto. Abbiamo avviato ufficialmente l’iter per l’iscrizione della Giostra della Quintana di Foligno nella lista rappresentativa del Patrimonio Culturale dell’umanità dell’Unesco. Questo, grazie sia alla disponibilità dimostrata dal Ministro Galan e dei funzionari responsabili del ministero delle attività culturali, che di padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa del Sacro Convento, il quale si è associato a noi nel perorare questa iniziativa. In più, grazie all’intervento della nostra Vice Presidente, l’immagine della Quintana sarà presente in tutte le “Frecce Rosse” di Trenitalia». Insomma, La Giostra della Quintana, sta imponendo e diffondendo il suo “imprinting” in ogni dove? «Si, è proprio così. E se è stato possibile impostare una politica promozionale di tale rilevanza, lo dobbiamo, come già ho accennato, ad una struttura di governo dell’Ente Giostra Quintana, che si avvale della presenza di grandi professionalità. Ricordo che il nostro sindaco Nando Mismetti, non avendo voluto delegare alcuno a rappresentarlo in seno all’Ente, è direttamente coinvolto in prima persona nella nostra macchina organizzativa. Abbiamo meritato la giusta attenzione e rilevanza sia dalla regione dell’Umbria che dalla Provincia di Perugia, i cui massimi vertici istituzionali, Katiuscia Marini e Marco Vinicio Guasticchi, faranno nuovamente parte del nostro corteo storico. Per non parlare poi, sia del Generale Valotto, capo di stato maggiore dell’Esercito, folignate e quintanaro d’adozione, che stiamo cercando ancor di più di coinvolgere nell’evento che del nostro Vescovo Gualtiero Sigismondi, ormai entrato in piena sintonia di intenti con il mondo quintanaro. Ovviamente, mi preme sottolinearlo in questa sede, questo attivismo così dinamico ed incisivo dell’Ente Quintana verso l’esterno, è frutto di un rapporto decisamente più coeso con i folignati, ormai sempre più quintanari». 7


A IST V ER T N I TTI E L’ Z REN O L RITA A I MAR

LA QUINTANA? UNA PASSIONACCIA Il mondo quintanaro? Aperto, sincero e dai buoni rapporti umani DI

GILBERTO SCALABRINI

i viene incontro con un sorriso ammiccante. Negli occhi una luce tagliente. Per i giornalisti ha sempre avuto una riserva illimitata, ma non è mai stata arcigna, astiosa o impaziente. Quando s’incazza, però, è capace di mandarti al diavolo su due piedi, ma è una sfuriata che dura pochi minuti. Poi passa tutto e torna a sorriderti. Per tutti gli umbri è il volto più conosciuto della vita politica regionale. Per molti anche la donna più potente. Stiamo parlando di Maria Rita Lorenzetti, il numero due della Quintana, una personalità brillante ed estroversa. Ci concede questa intervista a cuore aperto, rispondendo alle nostre domande in modo franco, concreto e deciso. Argomenta con voce piana e calma, modulando con garbo anche i respiri. Nella sua carriera politica ci sono stati più rettilinei o curve? «Ci sono stati molti rettilinei e un bel gioco di squadra. Una visione, un disegno e un bisogno d’Umbria che alla fine ci ha fatto raggiungere risultati importanti. Penso ad esempio alla sanità: siamo una delle tre regioni benchmark per il rapporto costo-qualità che ha fatto registrare bilanci in equilibrio economico. E’ davvero un orgoglio smisurato. Negli ultimi due anni del mio mandato, però, anche qualche curva». Rita si riferisce all’inchiesta della procura della Repubblica di Perugia, nota -per la bulimia mediatica- come “Sanitopoli” e dove c’è anche il suo nome. Agli organi inquirenti, ha ribadito la propria estraneità a tutti i fatti che le sono stati contestati. Qual è stato il suo primo pensiero quando Anna Finocchiaro l’ha elencata tra le possibili donne candidate premier? «Con Anna ci conosciamo bene, siamo

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amiche da quando ero in Parlamento. Il mio primo pensiero è stato: sarei davvero capace a ricoprire questo ruolo? Quando ho chiesto ad Anna come le fosse venuta in mente la mia designazione, lei mi ha risposto che conosce tutti gli uomini del partito e sa valutare i limiti e le capacità delle persone in grado di governare una regione, un comune o l’Italia. Tu sei –mi ha detto- una che può tranquillamente fare il presidente del consiglio dei Ministri. La cosa mi ha fatto piacere, pur essendo consapevole che non ci sono le condizioni perché possa accadere». E se ci fossero? Allarga le braccia:«Mi sono misurata con tante cose, quindi anche con questa!». Parliamo di Quintana.Come vive questa carica da vice presidente? «Molto bene, con la febbre di ogni quintanaro doc, perché ti regala adrenalina e passione. Si lavora, si discute ma ci si diverte pure. Pertanto, ringrazio Metelli e il priore Bosano. Quest’ultimo, in nome dei suoi dieci colleghi, mi ha avanzato la proposta. Sono stata all’inizio titubante, perché temevo che ci fossero state altre candidature e in questo caso


avrei fatto un passo indietro, per non creare problemi». Come è il mondo quintanaro? «E’ un mondo aperto, sincero e dai buoni rapporti umani.Un mondo che non è lo stesso della politica, dove c’è stato chi mi ha criticato per aver accettato questa carica da vice presidente. Non sarebbe stata consona al ruolo che ho svolto in Regione. Sinceramente, a me non è mai balenata in testa una simile considerazione. Chi ha ancora queste idee malsane, dovrebbe provare cosa significa vivere con i quinta nari che lavorano con passione per la passione. E poi, quando la città chiede la tua disponibilità, bisogna essere pronti a darla. La Quintana è davvero una passionaccia». Come governare ora l’Ente giostra? «Negli ultimi dieci anni la Quintana ha fatto passi da gigante. Il presidente Domenico Metelli e la squadra che ha governato l’Ente hanno portato la rievocazione a livelli importanti. Adesso, dobbiamo scrollare di dosso gli ultimi residui dell’immaginario di molti umbri, che la considerano una manifestazione folcloristica, quando invece è una spettacolare festa del 1613.La Quintana, come dimostrano gli approfondimenti scientifici degli storici è un connubio di storia e tradizione. La giostra cavalleresca rasenta la perfezione e c’è un grande amore e rispetto per i cavalli. E’ ripreso anche l’iter per la candidatura a patrimonio immateriale dell’Unesco. Un riconoscimento importante per la Quintana, a testimonianza del valore che ha assunto la manifestazione, se si pensa che è stato escluso il Palio di Siena. Insomma, è ormai un pezzo d’identità della nostra città, la più grande rievocazione dove c'è un crescendo di partecipazione di giovani e meno giovani. Il suo bilancio la fa assimilare a una grande azienda». La Quintana compie 65 anni. Quali sono i settori su cui occorre lavorare di più? «Bisogna lavorare per far radicare ancora di più e meglio la Quintana fra i nostri giovani, perché saranno loro la classe dirigente del futuro di palazzo Candiotti e dei dieci rioni. Per fare questo credo che occorra ampliare di più e meglio le iniziative sociali. D’altronde la Quintana non è solo un gruppo di persone che indossa gli abiti barocchi e fa festa nelle due edizioni della giostra. La Quintana è anche solidarietà e tante altre cose che ruotano intorno al sociale. Un altro importante fattore, che può far cadere l’ultimo puzzle di kermesse folcloristica, è sicuramente la potentissima e incisiva azione di immagine per Foligno e l’Umbria. Quando sono stata presidente della Giunta regionale, ho spesso uti-

lizzato l’icona della Quintana per la promozione dell’Umbria in Italia e all’estero. Ci stiamo già organizzando con giornalisti e Tv per sviluppare programmi educational di diffusione e progetti per promuovere cultura e turismo. Stiamo anche lavorando intorno agli eventi culturali: ripensare Segni barocchi, rivedere il corteo storico, programmare un festival degli artisti di strada, fare gemellaggi con le città barocche italiane ed europee. Il cantiere è aperto e presto presenteremo una proposta ben articolata. Anche gli sponsor si stanno avvicinando». Lei è stata sempre molto legata al rione Spada. Se Le avessero proposto di diventare priore della contrada, avrebbe rinunciato alla carica di vice presidente dell’Ente? Ride divertita: «Boh! Non so se sarei in grado di fare il priore di un rione, perchè bisogna essere molto operativi. Per il momento ho accettato questa carica, anche se ho saputo che qualche spataro mi avrebbe voluto al vertice della contrada». I costi delle scuderie rionali sono altissimi.Da tempo si parla di stalla comune o tratta. La Sua opinione? «Ci stiamo ragionando tutti, ma non è cosa semplice. Io non ho ancora un’opinione precisa, attendo il confronto che è in programma dopo la giostra di settembre». Qual è la sua proposta per rendere più dinamico e vivo il corteo storico, che dal 1946 assomiglia a una processione? «Io ho molto apprezzato l’intervento di Falasca al consiglio dei cento e sono d’accordo su quello che ha detto. Occorre riorganizzare il corteo com’era nel 1600, per farlo diventare uno spettacolo. Quindi rappresentanze rionali che escono dai palazzi storici per portarsi in piazza, ad assistere alla giostra. Il magistrato Stefano Trabalza sta lavorando al progetto e appena saranno terminati i cantieri della ripavimentazione vedremo come condurre in porto il nuovo disegno, che potrebbe richiamare tantissima gente da fuori città». Quando era sindaco di Foligno, lesse il bando. Lo rifarebbe? «Fu una prova di grande emozione, non solo perché ero la prima donna, ma anche per la voce che non è stentorea come quella di un uomo. Di questa indimenticabile esperienza ricordo il fischio di mio padre: mentre stavo declamando il bando, lui attraversava la piazza e sicuramente si chiese cosa stava facendo. Lo riconobbi, perché era un fischio inconfondibile e mi venne da ridere, ma mantenni il contegno». 9


FRANCESCA TESTASECCA

Gli abiti barocchi sono splendidi, ma preferisco i jeans, perchè ti fanno sentire più libera

a lussureggiante e prorompente bellezza di "Miss Italia", sfavillerà venerdì 17 tra le “leggiadre madonne” che sfileranno nel sontuoso corteo storico della Quintana. «E’ una di noi», dicono in coro i quintanari, orgogliosi di questa concittadina che ha riportato in Umbria, dopo 48 anni, il titolo di reginetta d’Italia. Nel 1962, infatti, fu Raffaella De Carolis di Norcia a conquistare la corona. Francesca Testasecca, più che un sex symbol, è la donna ideale nel cuore di tanti maschi. Curve morbide, sorriso ammiccante, occhi azzurri color del mare, capelli neri sciolti sulle spalle, vestitino leggero. E’ una sensuale Francesca Testasecca quella che ci viene incontro per questa intervista. Sorride ai suoi vent’anni. Ancora poche ore e sarà Quintana? «Oddio, sfilerò per le vie della mia città e non nego che mi sentirò molto imbarazzata». Meglio i jeans o gli abiti barocchi? «Meglio i jeans, perché ti fanno sentire più libera. Gli abiti barocchi, splendidi,

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Miss Italia,

UNA DI NOI! DI

GILBERTO SCALABRINI


Rosella

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sono rigidi per dare forma al vestito e negano alla vista e alla considerazione la parte inferiore del corpo femminile. Per non parlare poi del busto e del corsetto, che stringono con forti lacci in vita …» Che cosa è per te la Quintana? «Ho iniziato a sentirla molto tardi, nel senso che da bambina e adolescente ero una del pubblico, andavo a vedere la sfilata per applaudire amici o parenti. Poi, intorno ai 16 anni, ho cominciato a frequentare le contrade, a servire anche in taverna al rione Croce Bianca, e la Quintana mi ha rapito per la sua aggregazione, periodo storico e identità». Con il Croce Bianca hai fatto anche la dama? «No, per questa contrada non mi sono mai vestita. Quando ho lasciato la taverna di via Butaroni ho accettato l’invito a indossare gli abiti seicenteschi per i rioni Pugilli, Cassero e lo scorso anno anche per il Giotti». Qual è il rione che porti nel cuore? «Il Croce Bianca, ma da quando mi sono ritirata, non l’ho più frequentato. Amo la Quintana nel suo insieme». Ti piacciono i cavalli? «Si, moltissimo. La giostra, soprattutto, mi emoziona molto per la bravura e la destrezza dei binomi». Che cosa trovi di straordinario in te stessa? «Non lo so, è una domanda troppo difficile! Non c’è, comunque, niente che trovo straordinario in me stessa».

La mia paura? Non riuscire a percorrere la strada che vorrei. Per il momento non ho sogni nel cassetto

La fortuna quanto vale nella vita? «Credo che conta abbastanza essere al posto giusto nel momento giusto». Alle ragazze che sognano di diventare miss Italia, cosa ti senti di dire? «Di avere tanta determinazione». Quali porte ti ha aperto il titolo di reginetta d’Italia? «Sicuramente mi ha fatto conoscere e toccare con mano un mondo che non conoscevo e sono ancora all’inizio. Forse, quando giungerò al termine di questo percorso, saprò meglio che cosa vorrò fare nel futuro». Negli sguardi delle giovani donne, ti senti più ammirata o invidiata? «Dipende! Direi un 50 e 50. Non posso negare, però, che ho avuto tanti apprezzamenti da parte di moltissime donne». Ti piacerebbe lavorare nel mondo della moda? «Assolutamente no. Ho iniziato a calcare le passerelle come modella a 16 anni, ed ho proseguito fino allo scorso anno, ma non era quello che volevo». Segui una dieta? «Mangio malissimo. Mi è quasi impossibile seguire una dieta, perché sono sempre in giro per l’Italia tutti i giorni: una volta in un aeroporto, un’altra in una stazione… un vero disastro da questo punto di vista. 12

Comunque, amo la sana alimentazione e mi tengo in forma con l’attività fisica… quando posso». Il tuo mondo sarà quello dello spettacolo? «Per il momento non posso muovermi, perchè sono legata a dei contratti. Arrivano proposte, ma è inutile valutarle. Mi piacerebbe, comunque, fare un film dove si esaltano i sentimenti». Il ricordo più bello di Salsomaggiore? «Le amicizie e le lunghe chiacchierate con le mie compagne di stanza». E quello più brutto? «La grande stanchezza, perchè ho partecipato al concorso subito dopo gli esami di maturità, quindi venivo da un periodo di stress. Poi è iniziato il grande “viaggio” e, dopo la carica di adrenalina iniziale, adesso sono un po’ affaticata. E’ da settembre che non ho più tempo di riposarmi». La tua grande paura? «Quella di non riuscire a intraprendere la strada che vorrei». Un sogno nel cassetto? «Al momento nessuno!». Chissà se è davvero così. Dopo che ha chiuso la storia con il suo fidanzato, Francesca ha attraversato momenti tristi.



IL CENTRO IPPICO?

un sogno! DALLA

REDAZIONE

arco Cardinali Presidente della Commissione Tecnica e profondo conoscitore della Giostra della Quintana risponde ad alcune nostre domande. Come si presenterà il Campo de li Giochi per l’edizione della Quintana di giugno? “Le condizioni sono ottimali, come sempre. Il campo è stato preparato per affrontare le varie condizioni sia metereologiche che tecniche. E’ tutto sotto controllo. Curiamo lo stadio tutto l’anno con la presenza giornaliera di almeno 3-4 persone”. Dopo le previsite come sono le condizioni dei cavalli di giostra?

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Quest’anno non sono stati presentati molti cavalli, ma quelli portati, devo dire che sono in ottime condizioni. La commissione veterinaria è stata molto soddisfatta sulla qualità dei cavalli rispetto allo scorso anno”. Quindi il sistema della tutela dei cavalli funziona bene? Direi di si, il decreto Martini per la tutela degli animali, non ci ha trovati impreparati. Anzi, la Quintana è all’avanguardia rispetto a manifestazioni simili: le normative sulla salvaguardia dei cavalli erano già applicate da almeno dieci anni a Foligno. La commissione è molto attenta introducendo l’esame antidoping anche per le prove a maggior tutela dell’animale. I controlli, poi, si fanno sia prima che dopo la gara e ciò avviene solo alla Giostra della Quintana di Foligno. Non a caso il nostro regolamento è preso come spunto da molte altre manifestazioni”. Sei stato rieletto nuovamente, alla corte di palazzo Candiotti come presidente della commissione tecnica. Quali sono i tuoi obiettivi? “La miglioria già apportata lo scorso anno al Campo de li giochi riguardante

la staccionata di protezione, ha comportato ancora maggiore sicurezza, in quanto il cavallo si trova chiuso all’interno dell’otto e non è soggetto a sfondamenti. Per il futuro…non sono un politico, e non voglio fare promesse; cercherò solo di lavorare al meglio”. Cosa ci dice della prospettiva di utizzare lo spazio riguardante l’ex piscina comunale? “Il progetto c’è. Sulla carta il comune ci ha concesso lo spazio dell’ex piscina, ma a tutt’oggi ci sono altre novità da portare avanti come la tribuna del palco figuranti che non ha una tettoia ed una uscita di sicurezza”. Ci sono novità sul fronte del “centro ippico” visto che se ne parla da una decina di anni? “E’ un sogno. Lasciai la guida del rione e accettai la carica di presidente della commissione tecnica proprio in vista di questo famoso “centro ippico”. Ma si è rivelata solo una favola, non c’è volontà di realizzarlo perché, in fin dei conti, ogni rione vuole tenere la propria scuderia. Chiederei ai rioni di avere più responsabilità ed apertura verso la città e non essere troppo attaccati esclusivamente ai propri colori. In ultimo vorrei dire che anche se alcuni volti della Quintana sono cambiati, ma la manifestazione resta la stessa. Mi auguro, quindi, che in futuro si possa assistere al reclutamento di forze nuove e vitali”.



IL COMITATO CENTRALE DELL’ENTE

I Magistrati della

QUINTANA n queste pagine vi presentiamo i nuovi inquilini di palazzo Candiotti. La squadra dei magistrati, capitanata dal Presidente Domenico Metelli, ha visto l’ingresso di Maria Rita Lorenzetti come vice presidente. Ad eleggere i dieci membri del direttivo, che resteranno in carica per quattro anni, è stato il Consiglio dei Cento. Domenico Metelli ha ottenuto 118 voti, Maria Rita Lorenzetti 111, Mauro Silvestri 123, Alfredo Doni, Fernando Fucinese, Arnaldo Radi e Guido Tofi 104, Lucio Cacace 99, Marco Cardinali 97 e Stefano Trabalza 94 preferenze. Tutti si sono rimboccati le maniche per lavorare con grande passione e serietà alle edizioni 2011 e per dare una svolta alla manifestazione nel prossimo futuro.

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ALFREDO DONI Segretario Generale

FERNANDO FUCINESE Economo-Tesoriere

di Ariodante Picuti con l’incarico di vice presidente della Commissione. Il rione d’appartenenza è il Badia, per il quale ha iniziato ad impegnarsi a dieci anni e ricoprendo il ruolo di tamburino. A lui spetta di far funzionare tutto a dovere nella spettacolarità degli eventi connessi alla Quintana.

MARCO CARDINALI Presidente della Commissione Tecnica

Apprezzato giornalista del quotidiano il Corriere dell’Umbria (di cui è responsabile delle pagine di Foligno, Spoleto e Valnerina), è un attento conoscitore della realtà quintanara, tanto che è stato prima consigliere e poi priore del rione Giotti. Ha guidato la contrada per 11 anni, durante i quali ha avuto la soddisfazione di riportare nella sede di Piazza Faloci ben 4 palii. E’ stato eletto magistrato dell’Ente per la prima volta nelle elezioni che si sono svolte nel 2011. 16

E’ al terzo mandato come magistrato. Segue nel dettaglio tutto ciò che attiene alla redazione del Bilancio, alla stesura del budget e alla gestione finanziaria. Un incarico dunque di grande responsabilità e delicatezza. Il suo rione di provenienza è il Badia, insieme al quale simpatizza per La Mora.

STEFANO TRABALZA Presidente della Commissione Artistica E’ al suo quinto mandato con la stessa delega. Ha iniziato sotto la presidenza

E’ il presidente della Commissione Tecnica e, dall’anno Duemila, riveste lo stesso incarico. Per lui quello attuale è il terzo mandato. Dal 1983 al 2000 è stato priore del rione Morlupo, poi ha deciso di mettere la propria esperienza a disposizione dell’intera macchina quintanara, in un settore particolar-


mente impegnativo e decisivo per la spettacolarità dell’evento agonistico.

ARNALDO RADI Magistrato al Patrimonio

E’ al suo primo mandato e quale imprenditore nella vita, è stato individuato come magistrato addetto alle risorse straordinarie, alle attività promozionali, pubblicitarie e sponsorizzazioni; con una partecipazione diretta alla stesura dei budget. Come folignate appassionato segue da molti anni la Quintana pur non avendo avuto, prima della sua elezione, un ruolo diretto. È simpatizzante del rione Cassero.

MAURO SILVESTRI Magistrato per i rapporti con i Media e promozione dell’immagine

nari sono di tutto rilievo: da paggetto del Pugilli nel 1964, a tamburino per l’Aquila nera dal 1969 al 1978; e poi come priore dal 1979 al 2002. Come priore detiene finora il record delle vittorie, mentre come magistrato è al secondo mandato.

Al suo terzo mandato, in virtù della spiccata attitudine professionale è il magistrato che segue l’inventario dei beni mobili ed immobili, la manutenzione del patrimonio, gli investimenti, la partecipazione alla stesura del budget. Fondamentale la sua attività a seguito degli interventi che si sono resi necessari sugli immobili danneggiati dal sisma del 1997.

GUIDO TOFI Magistrato alle Risorse Straordinarie e Attività Promozionali

ALESSANDRO CASTELLANI Maestro di Palazzo

E’ lo speaker ufficiale del Campo de li Giochi. Dal 2005 dà voce alle emozioni senza tempo della competizione storico equestre. Giornalista pubblicista, torna dopo quattro anni a ricoprire l’incarico di Magistrato alla Comunicazione con deleghe ai rapporti con i media. Presentatore di eventi, spettacoli e trasmissioni tv, collabora con numerose riviste e con Radio Gente Umbra. Giottino doc, è stato consigliere biancoceleste dal 1984 al 1998 con gli ultimi due anni passati nei panni di Vice Priore. Altra sua passione è il Foligno Calcio.

LUCIO CACACE Magistrato alle Attività Promozionali e Collaterali E’ il magistrato addetto alle attività promozionali e collaterali, un incarico che lo porta ad avere rapporti privilegiati con il mondo della scuola, dal quale l’Ente Giostra intende attingere linfa vitale per i rioni. I suoi trascorsi quinta-

E’ al suo primo incarico ma ha maturato una forte esperienza con l’ex Maestro Renzo Trombettoni dal 1993 al 2000. Alessandro, nella Quintana ha svolto i ruoli di: Porta nome del Cavaliere del Rione Spada (Settembre 1989); dal 1990 figurante all'Ente Giostra con vari ruoli; dal 2000 al 2003 membro della Commissione Artistica dell'Ente e dal 2003 Vice Presidente della stessa. E’ socio del Rione Spada. 17


di MARCO VINICIO GUASTICCHI Presidente della Provincia di Perugia

La festa tocca le corde profonde del nostro animo di umbri moderni. La gara fa gustare fino in fondo la bellezza dei gesti e delle azioni

IL SEICENTO, unico e irripetibile e grandi feste in costume che arricchiscono l’offerta culturale e turistica della Provincia di Perugia svolgono un compito di promozione che non si può affidare a nessun altro evento al quale pure va il riconoscimento convinto della comunità umbra. Se i Ceri di Gubbio sono l’emblema della identità del popolo umbro, se il Calendimaggio di Assisi è lo specchio fedele dell’anima medievale di questa terra, è, infine, la Quintana di Foligno la rievocazione che incarna le fasi cruciali del passaggio dalla cultura post rinascimentale alla modernità che l’Umbria ha vissuto muovendosi con equilibrio e gusto fra tradizione e innovazione. La festa di Foligno è unica e irripetibile perché solo in essa, nel suo svolgimento, si realizza quella compostezza fra “irruenza” e “cerimonia” che anche la nostra epoca cerca in mille maniere di realizzare e perseguire. La “Sfida”, infatti, affidata al binomio cavaliere-destriero, è una gara in cui la bravura dell’uomo e la naturale predisposizione dell’animale a portare il cavaliere oltre ogni limite di pericolo formano l’immagine dell’ “ir-

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ruenza”. Antichissima memoria di combattimenti senza risparmio di sacrificio, la “tenzone” è quella carica di forza originaria della quale il costume barocco storicizza e fa gustare fino in fondo la bellezza dei gesti e delle azioni. Il “Corteo” e ogni altra ricostruzione d’ambiente, invece, mettono in scena l’altra parte dell’animo umbro uscito dallo splendore del Barocco e incamminatosi, fra molti momenti di crisi, verso la modernità: la “cerimonia”, cioè il desiderio di trovare dei codici di comportamento eleganti e pieni di riflessione, la necessità di stabilire dei rapporti con “l’altro” creando una scena nella quale tutti, nello stesso tempo, io e “l’altro”, per quanto differenti e inconciliabili, siamo presenti, riconosciuti e riconoscibili. Anche qui, la forma barocca dei costumi e degli ambienti, da motivo storico di base è diventata, anno dopo anno, la sola e più adeguata trasfigurazione in grado di far apprezzare fino in fondo le infinite sfumature di cui si veste, anche per noi moderni, la “cerimonia”. Vi sono, in definitiva, molti aspetti

della Quintana che ci fanno amare la Festa non solo per la grande ripresa storica che è alle sue radici, ma anche per le componenti di modernità e di tradizione che toccano le corde profonde del nostro animo di umbri moderni. Con ogni probabilità, il percorso storico avviatosi in pieno Seicento, pur essendo passato attraverso rivolgimenti e sconvolgimenti di enorme peso, è ancora lontano dalla sua conclusione e noi apprezziamo la Festa proprio perché ci sentiamo sulla scia di una trasfigurazione barocca dei gusti e delle mentalità che, anche in piena era postmoderna, ha grandi mezzi per farsi ascoltare e guardare, per chiederci di partecipare e di testimoniare da protagonisti la natura del legame che ci unisce alla “Sfida” e a tutto quanto compone il quadro della “cerimonia” della Quintana.

Nella foto il presidente della Giunta Regionale Katiuscia Marini e il Presidente della Provincia Guasticchi


Il Programma Giugno Martedì 7 Mercoledì 8 Lunedì 13 Martedì 14

Rione Croce Bianca Rione La Mora Rione Ammanniti Rione Contrastanga

Settembre Lunedì 5 Martedì 6 Mercoledì 7 Lunedì 12 Martedì 13

Rione Cassero Rione Pugilli Rione Giotti Rione Morlupo Rione Badia

GAREGGIARE DEI CONVIVI: protagoniste le zuppe DI

EMANUELE GUERRINI

l via il trentaseiesimo concorso enogastronomico denominato “Gareggiare dei Convivi”. Si svolgerà nella nuova formula che vede opposti cinque rioni a giugno e cinque a settembre. Tema del gareggiare saranno i “potaggi”, le zuppe ci spiega l’Arch. Trabalza, presidente della Commissione Artistica, che in seguito ad un accurata ricerca ci informa: “Secondo il glossario in appendice al libro del Messisbugo, alla voce “potaccio, poto” si intende anche l’accezione di intingolo e brodo. Nel libro VI dello Scappi, la voce è oltremodo ampliata in vari tipi di minestre, ma anche brodetti e spezzatini, oltre che le sole zuppe. Tant’è vero che nella terminologia della cucina internazionale, potaggio (potage) è inteso anche come “brodet”. Infatti, la preparazione della zuppa di pesce adriatica, detta appunto brodetto, a ben vedere, rientra pienamente nella categoria dei potaggi (Naturalmente è da escludere per l’epoca ogni versione che preveda l’uso del po-

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modoro). Numerose sono, infatti, le ricette trattate dal grande cuoco cinquecentesco, in cui gli ingredienti e le tecniche appaiono talvolta assai differenti tra di loro. Ad una attenta analisi si potrebbero indicare varie sottocategorie: brodi, zuppe, minestre, spezzatini, creme e alcune salse di accompagnamento, per esempio, alla selvaggina, quali il “brodo lardiero” e il “brodo nero sopra salvaticina”, illustrate anche nel testo di Messisbugo nello stesso capitolo dei potaggi. Se ne deduce che potevano essere sia pietanze compiute, che complementi ad altre preparazioni, di carne, di pesce, di verdure, ovviamente con le distinzioni dei periodi di grasso e di magro che si succedevano nell’anno”. Inoltre, l’architetto annuncia che quest’anno verrà modificato il regolamento, ad essere giudicato non sarà il

secondo servito di cucina, ma sarà il rione a scegliere se concorrere con un primo o un secondo servito di cucina poiché lo stesso tema del gareggiare lo permette, considerato che nel seicento i potaggi, le zuppe potevano essere elaborate utilizzando sia le verdure che la carne. Si lasci spazio quindi alla creatività ed alla fantasia e poco importa se a cucinare sono cuochi, grandi chef, o semplici massaie perchè qui tutto è sapore, tradizione, cultura del cibo.


Guida al programma quintanaro di Giugno Venerdì 3 “Gioco dell’Oca Barocca” Ore 21.30 Piazza della Repubblica Sabato 4 Prove Ufficiali Ore 21.00 Campo de li Giochi “Marcello Formica e Paolo Giusti” Da lunedì 6 a venerdì 17 Apertura delle taverne Martedi 8 Palio di San Rocco Ore 22.00 Piazza San Domenico Sabato 11 “La Piazzata” Ore 21.00 Piazza Garibaldi “La Volta Celeste” Compagnia dei Folli Ore 22.00 Piazza della Repubblica Domenica 12 Esibizione Gruppi Sbandieratori Ore 21.30 Parata per le vie del

centro. Ore 22.00 Piazza della Repubblica - Giochi di Bandiera Città: Amelia, Calvi dell’Umbria, Montefalco, San Sepolcro, Rione Pugilli di Foligno Giovedì 16 “Virtus et Luxuria” Teatro del Ramino Ore 22.00 Piazza della Repubblica Venerdì 17 Lettura del Bando e Benedizione dei Cavalieri ore 21.00 Piazza della Repubblica Corteo delle rappresentanze rionali ore 22.00 Vie del centro storico Sabato 18 Annullo speciale Poste Italiane Ore 11.00 – 17.00 Porta Romana – Servizio Turistico Giostra della Quintana “La Sfida” Ore 21.00 Campo de li Giochi “Marcello Formica e Paolo Giusti”

Il palio della Sfida Opera realizzata dai ragazzi del CAD di Sterpete ’opera rappresenta mirabilmente la sfida ed è stata realizzata dai 25 ospiti del Centro di Accoglienza Diurno (CAD) di Foligno. E’ una struttura del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl n. 3 dell’Umbria. La scelta dell’autore parte da lontano. Precisamente dallo scorso anno quando il Presidente della Commissione Artistica dell’Ente, Stefano Trabalza ha visto il lavoro che i ragazzi stavano facendo nel laboratorio di pittura. Il Palio è di grandi dimensioni e raffigura un cavaliere in sella ad un cavallo bianco proprio sopra l’otto di gara delimitato da un grande anello. “La Quintana è anche questo – dice il Presidente dell’Ente, Domenico Metelli – la scelta di questo Palio spero rappresenti una grande opportunità per questi ragazzi. Hanno lavorato sul progetto dimostrando una passione infinita per la Quintana e l’Ente”. Indescrivibile la gioia dei ragazzi quando il dottor Ivano Cenci, responsabile del Centro Salute Mentale di Foligno, e gli operatori hanno comunicato loro che erano stati scelti come autori del Palio della Sfida. Il Centro Accoglienza Diurno di Sterpete è attivo dal 1991 e, dal 1997, accoglie i giovani che hanno così la possibilità di esprimere le proprie capacità e diventa luogo di integrazione sociale.

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Le dieci contrade Odori, colori, sapori e profumo di festa. Inizia la Quintana e le dieci contrade si presentano con i loro nuovi Priori, eletti a dicembre scorso. Il loro mandato durerĂ 4 anni e tutti sono entusiasti di condurre in porto programmi straordinari per elevare a piĂš alti livelli la manifestazione. DI

CLAUDIO BIANCHINI


Rione Ammaniti

l rione Ammanniti ha scelto Marco Guidoni, 29 anni, per guidare la contrada. Il nuovo priore è attivo dal 2003 come responsabile della taverna. E’ stato consigliere poi consigliere. Si ritiene molto motivato nello svolgere questo ruolo che ama definire nel “segno della continuità”. Nella gestione del rione si punta tutto sul nuovo spazio della taverna all’aperto, allestita nel piazzale di palazzo Candiotti. In queste serate di Quintana sono in programma menù a tema curati dal nuovo chef Stefano Marconi. Obiettivo importante del nuovo priore Guidoni è anche migliorare la campagna relativa al tesseramento. “Fino ad oggi – esordisce il priore - siamo riusciti a creare un consiglio misto tra esperienza di chi milita nel rione da una vita, e giovani che si sono messi in gioco per dedicare il loro tempo e le loro nuove idee per il proprio rione.grazie a loro e a tutti i popolani possiamo fare Quintana e vivere settimane indimenticabili. Grazie a loro possiamo vivere emozioni che porteremo con noi per sempre nel cuore. Grazie a loro che il rione ammanniti ha la sua identità. Quindi posso solo dirgli grazie per tutto quello che fanno. Sono consapevole che si fanno e si richiedono molti sacrifici. Auguro loro di avere tutte le soddisfazioni che fino ad ora ho avuto io”. La sua ‘ricetta’ per la quintana del futuro sta nel difficile compito di far avvicinare i giovani al volontariato e a vivere la quintana.

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NEL SEGNO DELLA CONTINUITÀ

Marco Guidoni è al suo primo mandato ed ha ottenuto nella consultazione di dicembre scorso 46 voti su 75 votanti

IL NUOVO CONSIGLIO RIONALE Guidoni Marco (priore), Bizzarri Gianni (segretario), De Santis Marco (economo), Altamore Marco, Cesarini Sauro, D’Ilario Daniela, Epifani Leonardo, Fiordiponti Fabio, Fiordiponti Federico, Fiordiponti Massimo, Mazzarella Lorenzo, Mellone Sabrina, Polli Andrea, Reali Luca, Tardioli Beatrice. Locanda della Rosa - Via Gramsci Per prenotazioni: 349 8224123 - 339 7229994


... Grida, gioia et PALII DI GIOSTRA 1947 1950 1981 1992 1992 1998 2000 2001 2002 2003 2003 2007

urla di vittoria Alberto Moretti Alberto Moretti (I ed.)Mario Giacomoni (ed. lott.) Alfiero Capiani (II ed.) Alfiero Capiani (II ed.) Riccardo Conti (II ed.) Riccardo Conti (I ed.) Riccardo Conti (II ed.) Riccardo Conti (I ed.) Riccardo Conti (II ed.) Riccardo Conti (II ed.) Emanuele Capriotti

GAREGGIARE DEI CONVIVI - 1999 - 2003 E’ iniziato nel 1994 ed è la nobilitazione del banchetto inteso come degustazione di cibi e apparato di arte culinaria, addobbi e spettacoli.

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Il Gagliardo Diego Cipiccia

LO “STRANIERO” di grande esperienza A NARNI CONQUISTÒ IL TITOLO DI MIGLIOR CAVALIERE ’ Diego Cipiccia il nuovo Gagliardo del Rione Ammanniti. Il narnese, classe 79, è al debutto in Giostra e continua la tradizione dei cavalieri stranieri per le due spade incrociate di via Brunetti. Diego ha sempre ben figurato al debutto. Proprio a Narni, infatti, conquistò il titolo di miglior cavaliere della Corsa all’Anello. Da quel giorno ha sempre giostrato raccogliendo 7 successi. Per tre volte si è imposto al Palio di Amelia, due le sue affermazioni nel palio di Castel Clementino di Servigliano e 5

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allori sono arrivati dalla Giostra dell’Arme di San Gemini. Cipiccia ha partecipato anche alla Giostra di Sulmona ed ha già saggiato l’otto di gara di Foligno piazzandosi al secondo posto nella Giostra degli Esordienti. Nelle prove ha dimostrato di saperci fare e può contare, inoltre, sulla grande esperienza di Nevio Ventangoli, direttore tecnico del Rione. Il Gagliardo deve scegliere il cavallo di Giostra tra Tirisondola e Merryl Morgan, due ottimi soggetti che possono garantirgli un buon debutto.



Rione Badia

aoul Baldaccini ha visto avverarsi il suo auspicio di continuare a dirigere il rione Badia. Lui ama profondamente la Giostra della Quintana e ne apprezza ogni aspetto sia tecnico che scenografico. E’ stato rieletto ed è uno dei priori più “longevi”, perché tiene il timone della contrada dal lontano 1994. All’interno della taverna in piazza Garibaldi si respira una clima sereno ed accogliente e negli ultimi anni il rione ha introdotto numerose innovazioni sia nel corteo storico, con tanti nuovi costumi, sia in taverna con menù tra i più ricercati. Al nuovo cavaliere Luca Pizzi è stata data la fiducia del priore e dei consiglieri che, naturalmente si augurano di ritornare presto, dopo tanto tempo, a festeggiare la vittoria. L’ultimo palio risale al 1983 con Fabio Cruciani su "Veronica".

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UN CLIMA SERENO E ACCOGLIENTE

Il Priore Raoul Baldaccini è al suo terzo mandato. Nell’utlima tornata ha ottenuto 89 voti su 120 votanti.

IL NUOVO CONSIGLIO RIONALE Baldaccini Raoul (priore), Carboni Mauro (vice priore), Mascolini Federico (econonomo), Metelli Alessandro (segretario), Bartoli Michele, Betori Enzo, Brauzzi Claudio, Cappuccio Fabio, Molendi Alfredo, Pacini Marco, Pepponi Filippo, Picone Giuseppe, Pizzoni Ivan, Sciavartini Alessia, Baldaccini Francesca. Taverna Hosteria del Centurione Via San Salvatore Piccolo (Piazza Garibaldi) Per prenotazioni: 349 3200237 - 328 2511015


... Grida, gioia et PALII DI GIOSTRA 1975 1983 1983

urla di vittoria Sergio Villa (I ed.) Fabio Cruciani (II ed.) Fabio Cruciani

GAREGGIARE DEI CONVIVI - 1997 - 2006 E’ iniziato nel 1994 ed è la nobilitazione del banchetto inteso come degustazione di cibi e apparato di arte culinaria, addobbi e spettacoli.

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L’Ardito Luca Pizzi

SPEZZERÀ il lungo digiuno É SEGUITO NEGLI ALLENAMENTI DA EMANUELE FILIPPUCCI rriva da Ascoli Piceno il 29enne Ardito del Rione Badia. Luca Pizzi, ha difeso per 3 volte i colori del Sestiere di Porta Maggiore della Quintana di Ascoli ed è pronto a cogliere la grande occasione del debutto nell’Olimpiade delle Giostre. Qualcuno degli esperti, dopo averlo visto nelle sessioni di prove libere al Campo de li Giochi, lo ha paragonato al giovane Riccardo Conti, il plurivittorioso cavaliere faentino che si è ritirato da poco dopo aver lasciato il segno con 6 vittorie. Il Badia ha voluto puntare ancora su un

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giovane, questa volta “straniero”, per cercare interrompere il lungo digiuno che dura dal 1983, anno della doppietta di Fabio Cruciani. Luca è un serio professionista e si è buttato con tanto entusiasmo in questa nuova avventura che può davvero segnare la sua carriera di cavaliere. Sabato 18 giugno dovrebbe essere in sella a Sensuality Plum, di proprietà della scuderia rionale, con cui ha già fatto vedere di aver raggiunto una buona intesa. Ad aiutarlo ci sarà Emanuele Filippucci che lo ha seguito durante tutta la preparazione.



Rione Cassero

onostante il suo scetticismo circa la riconferma a priore, i rionali di via Cortella hanno rinnovato la propria fiducia a Giorgio Recchioni, che guida del rione Cassero da ben 12 anni. La contrada ha raggiunto i massimi livelli ed è, certamente, una delle più attive anche sul fronte delle iniziative collaterali: il Palio di San Rocco, la rivista “Il Pertinace”, le etichette personalizzate di “In Vino Veritas”, le cene propiziatorie e ancora serate di gala o lotterie rionali. La manifestazione “Gusto e Gusti” si svolge ogni anno in occasione della Giostra di Giugno ed è una degustazione di prodotti e vini tipici”. All'entrata si riceve un portabicchiere con un bicchiere di cristallo, quindi si inizia il viaggio che porterà ad assaggiare cibi tipici con vini abbinati alle varie pietanze. Nel 2008 il cavaliere Luca Innocenzi su Naval War, ha regalato l’ultima vittoria al popolo del Cassero risultando, poi, sempre tra i favoriti di giostra.

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UNO DEI RIONI PIÙ ATTIVI

Giorgio Recchioni guida la contrada per la quarta volta consecutiva. E’ stato rieletto con 122 voti su 139 votanti

IL NUOVO CONSIGLIO RIONALE Recchioni Giorgio (priore), Zoppi Andrea e Brunelli Stefano (vice priore), Noli Giovanni (segretario), Marano Luciano (economo), Angelucci David, Arditi Luca, Bruschi Massimo, Bruschi Giordano, Chiacchiera Moreno, Cruciani Luigi, Cuccagna Carlo, Paccamiccio Leonardo, Sciabordi Valentina, Zoppi Paolo. Taverna del Leon D’Oro - Via Cortella Per prenotazioni: 349 6940589 - 349 8607942


... Grida, gioia et PALII DI GIOSTRA 1949 1960 1970 1972 1989 1994 2007 2008

urla di vittoria Agostino Ronci Gino Ricci Marcello Formica Marcello Formica (II ed.) Gianluca Chicchini (I ed.) Gianluca Chicchini (I ed.) Luca Innocenzi (I ed.) Luca Innocenzi

GARA TAMBURINI - 2006 La gara è inziata nel 2006 e premia il suono, la coreografia e l’esecuzione del brano.

GAREGGIARE DEI CONVIVI - 1997 E’ iniziato nel 1994 ed è la nobilitazione del banchetto inteso come degustazione di cibi e apparato di arte culinaria, addobbi e spettacoli.

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Il Pertinace Luca Innocenzi

PRONTO a salire sul podio UNA SCUDERIA ECCELLENTE CURATA DAL PAPÀ ROBERTO l Cassero c’è Luca Innocenzi, plurivittorioso cavaliere folignate. Il Pertinace è uno tosto, un cannibale che può vantare 2 allori al Campo e tanti piazzamenti d’onore ad un soffio dalla vittoria. Insieme a Naval War, la velocissima baia che lo ha consacrato campione, sono stati uno dei migliori binomi nella storia della Quintana. Dalla Giostra della Rivincita dello scorso anno, Luca è in sella a Torta di Mele, con cui al debutto, manco a dirlo, si è piazzato alle spalle del vincitore. Quest’anno le prove convin-

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centi con la nuova “compagna” autorizzano i casserini a sognare ancora puntando forte sul Pertinace. Luca può contare anche su Astral Mago che ha dimostrato, fin dai primi giri di pista, di avere tutte le carte in regola per diventare un’ottima alternativa a Torta di Mele. Una scuderia davvero eccellente, quella curata dal papà Roberto, che lo scorso anno ha permesso al 29enne portacolori della Torre Merlata di confezionare anche uno splendido cappotto ad Ascoli Piceno, vincendo entrambe le giostre per il Sestiere di Porta Solestà.


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Rione Contrastanga

l 31enne folignate Francesco Felicioni di professione “Dottorando” ha preso da quest’anno le redini del rione Contrastanga. “Sono nel rione dal 1996 - dice Felicioni - inizialmente sono stato impegnato nel settore costumi, poi ho ricoperto il ruolo di segretario e ancora, di collaboratore della scuderia, per poi passare nell’ultimo mandato a fare il responsabile delle manifestazioni collaterali. Cercherò di creare un rione unito, che lavori in armonia per fare della nostra contrada una casa accogliente per tutti. Voglio augurare a tutti i miei rionali, di vivere una bellissima Quintana, ringraziandoli per avermi dato fiducia e sperando di ottemperare al mio ruolo nel migliore dei modi”.

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UNA CONTRADA UNITA

E IN ARMONIA

Il neo priore Francesco Felicioni. E’ stato eletto con 76 voti su 105 votanti

IL NUOVO CONSIGLIO RIONALE Felicioni Francesco (priore), Raffaeli Francesca (vice priore), Epicoco Michelangelo (Segretario), Ferri Piergiorgio (economo), Belmonte Emiliano, Buoncristiani Luca, Coltorti Stefano, Luccioli Fabio, Martini Alessandro, Mattioli Carlo, Mattioli Marco, Pacini Francesca, Parisi Giuseppe, Pinchi Rossano, Sdei Elia Taverna delle Sette Selle - Via Piermarini Per prenotazioni: 339 5499779

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... Grida, gioia et PALII DI GIOSTRA 1959 1961 1962 1977 1979 1980 1981 1982 1987 1999 2001 2002 2005 2006

urla di vittoria Paolo Giusti Paolo Giusti Paolo Giusti Fabio Cruciani (II ed.) Fabio Cruciani (II ed.) Fabio Cruciani (II ed.) Fabio Cruciani (II ed.) Mauro Fondi (II ed.) Andrea Petterini (II ed.) Lorenzo Paci (II ed.) Lorenzo Paci (I ed.) Paolo Margasini (II ed.) Gianluca Chicchini (II ed.) Gianluca Chicchini

GAREGGIARE DEI CONVIVI - 2000 - 2005 - 2007 - 2009 E’ iniziato nel 1994 ed è la nobilitazione del banchetto inteso come degustazione di cibi e apparato di arte culinaria, addobbi e spettacoli.

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Il Furente Gianluca Chicchini

SI PREPARA al capolavoro PASSIONE INCREDIBILE E VOLONTÀ DI FERRO l Furente di Contrastanga è uno dei cavalieri che hanno scritto la storia della Giostra. Sono 5 le vittorie al Campo per il 46enne cavaliere gialloblù Gianluca Chicchini. Gianluca, nato per fare la Giostra, sarà ancora lì a difendere i colori del Rione del Priore Francesco Felicioni. Una passione incredibile ed una volontà di ferro fanno di lui un autentico combattente sempre pronto a piazzare la zampata vincente. Il suo coraggio è quello di un ragazzino e la sua professionalità è passata alla storia. E’ sempre a cavallo, in-

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fatti, e il suo impegno senza sosta gli permette di regalare ancora emozioni forti e carriere velocissime. Quest’anno ritorna al Campo de li Giochi in sella a Delphine Debree, cavalla che lui stesso ha addestrato dopo averne indicato anche l’acquisto, e che lo mette in condizioni di poter recitare il suo solito ruolo di primo piano. Il Furente, dunque, non vuole certo arrendersi e in via Piermarini sono pronti a scommettere che la sera del 18 sarà lì, come sempre, a giocarsela con tutti.


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Rione Croce Bianca

ndrea Ponti ha ottenuto la riconferma per il prossimo mandato come priore del Croce Bianca con votazione all’unanimità. Del resto la sua direzione ha portato molte soddisfazioni ai rionali di via Butaroni. Il rione è tornato a rinverdire antichi splendori: binomi plurivittoriosi e superfavoriti, taverna sempre piena e cucina curata nei minimi particolari, corteo storico sempre ricco di sorprese con splendidi e preziosi costumi e, soprattutto, una squadra compatta che ha tutte le carte in regola per continuare a crescere. Daniele Scarponi, cavaliere di giostra sul purosangue Scala Minore, hanno vinto l’ultimo palio a giugno del 2010. Messer Ponti può ritenersi più che soddisfatto del lavoro fin qui svolto e siamo sicuri che non “abbasserà mai la guardia” sia nelle edizioni 2011 che nelle giostre future.

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SEMPRE SUPERFAVORITI

Un vero plebiscito per Andrea Ponti, priore al suo secondo mandato: 107 voti su 109

IL NUOVO CONSIGLIO RIONALE Ponti Andrea (priore), Nacca Gabriele (vice priore), Bizzaglia Bianca (segretaria), Ponti Amulio (economo), Mancinelli Gianluca, Raponi Giampaolo, Sabbati Monia, Arena Alessandra, Bizzaglia Roberta, Caprai Arianna, Carini Carlo, Ceccarelli Francesco, Mattei Flavio, Metelli Eleonora, Simonetti Patrizia Taverna del Fedele - Via Butaroni Per prenotazioni: 349 2887931 - 338 4135237


... Grida, gioia et PALII DI GIOSTRA 1613 1946 1948 1951 1954 1955 1956 1957 1958 1986 1986 1981 1988 1989 1991 1991 1996 2009 2010

urla di vittoria Bartolomeo Gregori Gianlivio Sorbi Mario Gregori Marcello Formica Marcello Formica Marcello Formica Marcello Formica Marcello Formica Marcello Formica (I ed.) Mauro Mazzocchi (II ed.) Mauro Mazzocchi (I ed.) Paolo Margasini (II ed.) Paolo Margasini (I ed.) Paolo Margasini (I ed.) Simone Bocci (II ed.) Simone Bocci (II ed.) Gianluca Chicchini (II ed.) Daniele Scarponi (I ed.) Daniele Scarponi

GARA TAMBURINI - 2008 La gara è inziata nel 2006 e premia il suono, la coreografia e l’esecuzione del brano.

GAREGGIARE DEI CONVIVI - 1994 - 2001 (ex aequo con il rione La Mora) E’ iniziato nel 1994 ed è la nobilitazione del banchetto inteso come degustazione di cibi e apparato di arte culinaria, addobbi e spettacoli.

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Il Fedele Daniele Scarponi

IL CAVALLO dai tempi da record SCALA MINORE DECISA AD IMPORRE DI NUOVO LA SUA LEGGE ella Rivincita dello scorso anno il Fedele Daniele Scarponi non ha potuto difendere la vittoria con la supersonica Scala Minore. Ma quest’anno, già dalla prima sessione di prove libere, ha impressionato tutti deciso ad imporre di nuovo la sua legge. Daniele, plurivittorioso con 5 allori, può contare di nuovo sulla baia imprendibile che detiene ancora il record della pista con 54.36. Estremamente preciso sugli anelli, il Fedele ha raggiunto una maturità e, soprattutto, un affiatamento perfetto con Scala

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che gli permette di presentarsi da protagonista anche nella prossima Sfida del 18 giugno. Daniele privilegia i fatti alle parole e le sue prestazioni stanno lì a testimoniarlo con una serie di performance senza sbavature. Il campione di via Butaroni può fare affidamento su una scuderia di prim’ordine con i velocissimi Big More ed Agresti e l’ultima arrivata Golden Season. Daniele può contare inoltre su uno staff in scuderia che sta facendo rivivere al Rione i tempi del mitico Bolero IV.



Rione Giotti

eonardo Dolci, 46 anni, imprenditore folignate è stato eletto come nuovo priore del rione Giotti per i prossimi quattro anni. Sono oltre 30 anni che Dolci milita nel rione con ruoli diversi: taverna, scuderia ed economato. “La prima cosa che voglio fare – dice il priore - è migliorare il rapporto fra città e quintana ed allargare il più possibile la partecipazione alla vita rionale e, chiaramente, vincere…sempre! E’ necessario reperire gli ingredienti giusti per coinvolgere il maggior numero di persone ad una partecipazione attiva all’interno dei rioni, facendo vivere ai nostri concittadini quelle meravigliose emozioni che ogni quintanaro ben conosce. Arricchire culturalmente la Quintana per poterla promuovere in nuovi ulteriori ambiti ed oltre gli attuali confini. Mi piacerebbe anche che in futuro il Giareggiare dei Convivi diventasse una manifestazione fruibile a più spettatori possibili. Mi raccomando, però, divertitevi il più che potete! Io… grazie a voi non me lo posso più permettere!”

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ALLARGHIAMO I CONFINI

DELLA QUINTANA

Leonardo Dolci è al suo primo mandato. Nell’ultima tornata elettorale ha ottenuto 69 preferenze su 95 votanti

IL NUOVO CONSIGLIO RIONALE Dolci Leonardo (priore), Angeli Sergio e Doni Lidia (vice priori), Mazzoni Pierpaolo (economo), Venturi Michele e Cedroni Alessio (segretari), Balzarini Andrea, Bini Gabriele, Ciancaleoni Piero, Giacinti Luca, Luzi Tomas, Mariani Alessia, Mazzocchi Simone, Paracucchi Danilo, Rossetti Azzurra Taverna del Prete di Rostoviglio - Piazza Faloci Per prenotazioni: 340 5977340


... Grida, gioia et PALII DI GIOSTRA 1963 1987 1993 1996 2000 2004 2005 2006 2010

urla di vittoria Marcello Formica (I ed.) Luigi Felici (I ed.) Lorenzo Paci (ed. lott.) Lorenzo Paci (I ed.) Lucio Antici (II ed.) Daniele Scarponi (I ed.) Daniele Scarponi (I ed.) Daniele Scarponi (II ed.) Massimo Gubbini

GAREGGIARE DEI CONVIVI - 2002 E’ iniziato nel 1994 ed è la nobilitazione del banchetto inteso come degustazione di cibi e apparato di arte culinaria, addobbi e spettacoli.

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L’Animoso Massimo Gubbini

Il CAMPIONE con pochi rivali PRECISO, RIFLESSIVO, COSTANTE E DETERMINATO ’incantesimo è stato spezzato con tre carriere veloci e perfette. La vittoria, la prima, nella Giostra della Rivincita del 2010 hanno consegnato alla Quintana un nuovo Massimo Gubbini, il 27enne Animoso del Rione Giotti. Non c’è più, infatti, il ragazzo talentuoso che ha buttato alle ortiche più di una vittoria, ma un cavaliere maturo e determinato che è riuscito a centrare l’obiettivo. I segnali erano arrivati già dalle ultime giostre ascolane che lo hanno visto primeggiare 3

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volte per il rosso e il nero di Porta Tufilla. Preciso, riflessivo, costante, così si definisce lui stesso, Massimo ha lavorato sodo per trovare proprio la continuità che unita alle sue qualità tecniche gli hanno permesso di scrivere il suo nome sull’albo d’oro dell’Olimpiade delle Giostre. La vittoria è arrivata in sella a Baccani, purosangue di proprietà della scuderia rionale, un cavallo su cui Gubbini punta tantissimo convinto che possa dare ancora di più in gara e le prove libere, intanto, gli stanno dando ragione.



Rione La Mora

assimo Ballanti, di 43 anni è il nuovo priore del rione La Mora di professione Direttore Commerciale di una concessionaria automobilistica. “Sono entrato al rione La Mora nel 1996 - esordice Massimo Ballanti - e devo dire che la mia carriera è stata abbastanza veloce. Dalla lavastoviglie del primo anno alla responsabilità delle bancarelle nell'era post terremoto di Piazza Matteotti. Una volta diventato consigliere la mia passione per i cavalli mi ha fatto avvicinare alla scuderia, di cui sono diventato presto responsabile e nell'ultimo mandato anche vice priore. Il mio obiettivo è quello di far crescere sempre di più questo rione e primeggiare in tutte le manifestazioni che la Quintana propone portando al rione più vittorie possibili. Voglio fare un ringraziamento speciale a tutto il popolo del rione La Mora che mi ha regalato una gioia immensa nel scegliere proprio me come loro guida, ai quali auguro un cammino pieno di felicità e di successi da condividere insieme per arrivare sempre più in alto. Un grazie di cuore va al vecchio consiglio e al priore Decio Barili che mi ha consegnato un rione forte, sano e che è diventato sotto la sua guida un fiore all'occhiello di tutta la manifestazione della quintana. Per il futuro mi aspetto una piccola rivisitazione del corteo e credo che siamo arrivati ad un momento dove un centro ippico è di vitale importanza, per far crescere una scuola di cavalieri che ci consenta nel futuro più immediato un ampliamento delle scelte da parte di tutti i rioni”.

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CRESCERE SEMPRE DI PIÙ

Il priore Massimo Ballanti è al suo primo mandato. Ha ottenuto dal popolo del Gelso 68 voti su 110 votanti

IL NUOVO CONSIGLIO RIONALE Ballanti Massimo (priore), Falasca Stefano (vice priore), Galli Eleonora (economo), Ottaviani Pietro (segretario), Bartolomei Chiara, Bosi Patrizia, D’Aurizio Daniela, Felicioni Stefano, Innocenzi Stefano, Lupparelli Nicola, Montanari Massimo, Moretti Mirko, Raveggi Giovanni, Tiburzi Massimiliano, Vitali Riccardo Taverna Le Cantine del Gelso Via Colomba Antonietti Per prenotazioni: 328 8145270


... Grida, gioia et PALII DI GIOSTRA 1979 1984 1990 2009

urla di vittoria (I ed.) Emilio Mordente (I ed.) Mauro Fondi (II ed.) Gianni Vignoli (I ed.) Matteo Martelli

GAREGGIARE DEI CONVIVI - 2001 (ex aequo con il rione Croce Bianca) - 2004 - 2008 E’ iniziato nel 1994 ed è la nobilitazione del banchetto inteso come degustazione di cibi e apparato di arte culinaria, addobbi e spettacoli.

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Il Generoso Matteo Martelli

LA FREDDEZZA splendida dote LA CRESCITA FAVORITA DALL’ESPERIENZA DI MAURO MAZZOCCHI atteo Martelli, folignate di 28 anni, è il Generoso del Rione La Mora. Arrivato finalmente al debutto, corona il suo sogno quintanaro vincendo la Sfida del 2009. In sella a Catalifi, Matteo non dimenticherà di certo quel 13 giugno. Serietà, impegno, passione e grande freddezza sono le sue doti migliori. Proprio il suo carattere e quella voglia di non mollare mai lo hanno consegnato alla storia: lui e Paci sono gli unici ad aver vinto al debutto. Dopo la vittoria inattesa, Matteo si è confermato grazie a

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splendide prestazioni sempre in sella a Catalifi. Anche quest’anno, stando almeno ai riscontri cronometrici delle prove, possiamo dire che il binomio c’è ed è pronto per dare battaglia ai favoriti della Giostra. Il lavoro di avvicinamento alla gara procede sotto l’egida di Mauro Mazzocchi che con la sua esperienza ha favorito la crescita del ragazzo. In scuderia quest’anno c’è anche la nuova arrivata Sissy Mix che ha effettuato i primi giri al Campo, ma Matteo punta sempre forte su Catalifi.



Rione Morlupo

LA TAVERNA?

UN VERO GIOIELLO

arco Bosano ha ceduto alla volontà della sua contrada ed è stato riletto priore del rione Morlupo, nonostante la sua volontà di uscire di scena. Non a caso, Bosano è profondamente legato al gruppo dei suoi rionali, tanto da introdurre una vera e propria svolta nel corteo storico: ogni figurante deve necessariamente essere “morlupiano”, cioè scelto tra coloro che tutto l’anno lavorano nel rione. Con il precedente mandato molti dei costumi sono stati rinnovati, soprattutto quelli del gruppo tamburini. La nuova taverna di via del Campanile è stata completamente arredata e addobbata dai rionali che l’hanno trasformata in un vero e proprio gioiello. L’ultima vittoria del Morlupo risale al giugno 2004 con Willer Giacomoni su Qeen Ascot.

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Marco Bosano alla guida della contrada dal 2000 è stato nominato il rappresentante dei priori. Riconfermato priore con 126 voti su 141 votanti

IL NUOVO CONSIGLIO RIONALE Bosano Marco (priore), Broccolo Andrea (vice priore), Ercolani Paolo (segretario), Trionetti Luca (economo), Bazzucchi Gabriele, Cardinali Aurora, Cesarini Eugenio, Di Cicco Pucci Andrea, Duranti Patrizia, Maggi Leoncilli Massi Elisabetta, Marinangeli Mattia, Santarelli Claudio, Santocchi Simone, Sebastiani Massimo, Sebastiani Roberto Taverna La Tana del Lupo Nero via del Campanile Per prenotazioni: 338 6779443 - 347 5317886


... Grida, gioia et PALII DI GIOSTRA 1964 1965 1966 1968 1971 1973 1974 1993 1994 1995 2004

urla di vittoria Paolo Giusti Paolo Giusti Paolo Giusti Paolo Giusti Paolo Giusti Paolo Giusti Paolo Giusti (II ed.) Gabriele Baldinotti (II ed.) Davide Mercanti (I ed.) Davide Mercanti (I ed.) Willer Giacomoni

GAREGGIARE DEI CONVIVI - 2010 E’ iniziato nel 1994 ed è la nobilitazione del banchetto inteso come degustazione di cibi e apparato di arte culinaria, addobbi e spettacoli.

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Il Baldo Lucio Antici

VANTA TECNICA velocità e precisione CON GENEROSITÀ REGALA SCAMPOLI DI SPETTACOLO l Baldo del Rione Morlupo è Lucio Antici, 40 anni di San Gemini, con una vittoria al Campo nella Sfida del 2000. Lucio è un cavaliere esperto, in possesso di un’ottima tecnica, estremamente veloce e preciso. Può vantare anche un record, ormai consegnato agli annali, Lucio infatti è l’unico cavaliere della Giostra della Quintana a non aver mai sbagliato l’anello da 10 centimetri. Il Baldo con le sue carriere riesce a regalare scampoli di spettacolo e la sua generosità lo spinge molto spesso al limite.

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Oltre alla vittoria di Foligno, nel suo palmares ci sono affermazioni in tante giostre similari come i 7 trionfi alla Corsa all’Anello di Narni. Quest’anno, dopo il ritiro di Burika, Lucio ha a disposizione due ottimi cavalli come Cadillac ed Estrada con i quali ha già effettuato diverse prove convincenti nelle sessioni di prove al Campo. Ma Cadillac, sempre con il beneficio d’inventario, dovrebbe essere in vantaggio e quindi pronto a staccare il biglietto per la Giostra della Sfida di giugno.



Rione Pugilli

PUNTIAMO SUI

GIOVANI QUINTANARI

’ Stefano Mattioli, 43 anni, il neo-eletto priore del rione Pugilli. E’ dipendente di una nota Azienda di Credito, ma la sua militanza nel rione risale al lontano 1984. E’ stato consigliere del Rione Pugilli dal 1989 al 2002 ed ha ricoperto la carica di segretario dal 1996 al 1999 fino ad assumere il ruolo di Vice Priore dal 1999 al 2002. Nel corso del mandato lavorerà per garantire continuità al lavoro dei precedenti consigli e Priori cercando di far crescere il Rione ed investendo in particolare sui giovani che rappresentano il futuro sia del rione sia della manifestazione. Attualmente non c’è altro da offrire a chi intende partecipare alla vita del rione se non dure serate di lavoro in taverna, perchè i bilanci dipendono troppo dagli incassi delle stesse. E’ per questo che ci tiene in modo particolare a ringraziare tutti per la passione e il tempo che viene sottratto alla propria vita e alle proprie famiglie per dedicarlo al rione e l'augurio è di poter ripagare i tanti sacrifici con l'unica cosa che conta: la vittoria del Palio.

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Il neo priore Stefano Mattioli, amorevolmente chiamato “Pinguino”. Alle ultime elezioni ha ottentuo 90 preferenze 185 votanti

IL NUOVO CONSIGLIO RIONALE Mattioli Stafano (priore), Bruschi Ivano (vice priore), Raiola Agostino (economo), Spinarelli Gianluca (segretario), Bartocci Marco, Belmonte Valentino, Coletti Roberto, Coletti Paolo, Federici Riccardo, Gentili Claudio, Mattioli Francesco, Molari Luca, Properzi Marco, Raiola Vincenzo, Rutili Mirco Taverna dell’Aquila Nera - Via Mentana Per prenotazioni: 338 1039676 - 393 4288404


... Grida, gioia et PALII DI GIOSTRA 1953 1967 1976 1980 1990 1992 1995 1996 1997 1997 1998 1999 2008

urla di vittoria Aurelio Ravagli Piero Cruciani Marcello Formica (I ed.) Marcello Formica (I ed.) Emanuele Filippucci (I ed.) Paolo Margasini (II ed.) Paolo Margasini (I ed.) Paolo Margasini (ed. lott.) Paolo Margasini (I ed.) Paolo Margasini (I ed.) Paolo Margasini (I ed.) Paolo Margasini (II ed.) Lorenzo Paci

GARA TAMBURINI - 2007 - 2009 La gara è inziata nel 2006 e premia il suono, la coreografia e l’esecuzione del brano.

GAREGGIARE DEI CONVIVI - 1998 E’ iniziato nel 1994 ed è la nobilitazione del banchetto inteso come degustazione di cibi e apparato di arte culinaria, addobbi e spettacoli.

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Il Moro Lorenzo Paci

IL BINOMIO che tutti temono COMPLETO E DOTATO DI UNA TECNICA ECCELLENTE rmai l’immagine del giovane fenomeno ha lasciato spazio al campione esperto e plurivittorioso con 5 affermazioni in Giostra. Il campione in questione è Lorenzo Paci, il Moro del Rione Pugilli. L’ultimo trionfo è arrivato nel 2008 in sella a Go Betty Go. Proprio quella vittoria ha il sapore dell’impresa. Infatti Lorenzo e la Piccola Betty hanno stabilito il record della Giostra più veloce. Lorenzo è un cavaliere completo, dotato di una tecnica eccellente, può vantare una particolare predisposizione per la

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Quintana. Una caratteristica che gli ha permesso di entrare stabilmente nel novero dei cavalieri più forti. Oltre a Go Betty Go, Lorenzo in scuderia può disporre di altri due cavalli come Miss Tobug e la nuovissima Reve D’Ete con cui ha effettuato i primi giri di pista proprio in occasione delle prove. Miss Tobug potrebbe contendere il posto a Go Betty Go, ma possiamo sbilanciarci e dire che il Moro, almeno in questa Sfida di Giugno, non dovrebbe abbandonare la velocissima cavalla che gli ha regalato l’ultimo trionfo.


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Rione Spada

RIPORTIAMO IL

PALIO ALLE CONCE

lessio Castellano, è il nuovo priore del rione Spada, ha 37 anni ed è un avvocato. Ha avuto la fortuna, “per tradizione familiare” di nascere e crescere all'interno del proprio rione imparando, fin da bambino, ad amare lo Spada e la Quintana. Prima di essere eletto Priore ha ricoperto le cariche di Segretario e Vice Priore. Un altro ruolo di cui è, particolarmente, orgoglioso è quello di tamburino che ha ricoperto dal 1987 al 1992. L'obiettivo principale di Castellano è quello di riportare un palio alle Conce e di spezzare, così, un digiuno ormai troppo lungo. Inoltre, in questi quattro anni di mandato, vorrebbe recuperare un rapporto più stretto tra il Rione, inteso come ente, e il proprio territorio. Al suo gruppo augura di mantenere sempre l’armonia e l'unità, anche nei momenti difficili, perché sono i beni più preziosi per un Rione, senza i quali difficilmente possono arrivare le vittorie o altri successi. I suoi ringraziamenti vanno a tutti i componenti del Consiglio Rionale per il grande impegno che hanno profuso in questi primi mesi del nuovo mandato, e poi a tutti quei rionali che, pur non ricoprendo cariche all'interno degli organi statutari, lo hanno supportato e sono stati sempre attivi e presenti nella vita del Rione. Per il futuro Alessio Castellano scommette nell'impegno e nella progettualità. E’ convinto che la Quintana, pur rispettando le proprie tradizioni e il proprio passato, non debba avere paura delle innovazioni. Quindi, pur senza fare salti nel buio, crede che si debba iniziare a parlare, discutere senza troppi pregiudizi o steccati di come immaginare la “nostra” Quintana nei prossimi decenni.

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Alessio Castellano ha ottenuto al suo primo mandato 77 voti su circa 100 votanti

IL NUOVO CONSIGLIO RIONALE Castellano Alessio (priore), Santarelli Riccardo (vice priore), Bizzarri Marco (vice priore), Ricci Riccardo (Economo), Spaziani Jonathan (segretario), Ballanti Elisa, Benedetti Nazzareno, Capaldini Simone, Cavanna Alessio, Crescimbeni Giacomo, Onali Graziano, Paolucci Carlo, Sdei Lorenzo, Sposini Cinzia, Tufo Michele Taverna de Le Conce - Via delle Conce Per prenotazioni: 333 7365603 - 347 5047762


... Grida, gioia et PALII DI GIOSTRA 1952 1978 1982 1984 1985 1985

urla di vittoria Remigio Cinti Piero Cruciani (I ed.) Gianfranco Ricci (II ed.) Gianfranco Ricci (I ed.) Gianfranco Ricci (II ed.) Gianfranco Ricci

GARA TAMBURINI - 2010 La gara è inziata nel 2006 e premia il suono, la coreografia e l’esecuzione del brano.

GAREGGIARE DEI CONVIVI - 1995 - 1996 E’ iniziato nel 1994 ed è la nobilitazione del banchetto inteso come degustazione di cibi e apparato di arte culinaria, addobbi e spettacoli.

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L’Audace Luca Veneri

GIOCHERÀ tutte le sue carte VUOLE LA CONSACRAZIONE FINALE NELLA NOSTRA GIOSTRA uca Veneri, aretino di 40 anni, è anche quest’anno l’Audace del Rione Spada. Luca è uno dei cavalieri che ha partecipato, vincendo, a molte giostre italiane. Per 9 volte ha primeggiato nella sua Arezzo al Saracino, mentre 6 allori sono arrivati dagli assalti al Moro nella Quintana di Ascoli. Un cavaliere esperto, dunque, che sta cercando disperatamente la consacrazione finale nella Giostra più bella e più difficile: quella di Foligno. Luca è dotato di indubbie qualità tecniche accompagnate ad una

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grande esperienza. E’ alla sua quinta partecipazione ed è pronto, come ha già dimostrato, per giocarsi tutte le sue carte. L’Audace può contare su due ottimi cavalli come Derviscio e Paradise Hours, con quest’ultimo ha giostrato lo scorso anno. La scelta è ancora tutta da decifrare, e potrebbe anche essere una sorpresa, ma l’esperto Luca sabato 18 giugno, sotto i riflettori, si presenterà certamente in ordine ed in perfetta forma per offrire la sua prestazione di elevata qualità e di grande coraggio.



ue giugno 1946: nasce la Repubblica Italiana. Nello stesso anno a Foligno, da un idea del Conte Emilio De Pasquale, con la collaborazione di alcuni concittadini folignati, viene rievocata la Giostra della Quintana che si è svolta ogni anno ininterrottamente fino ad oggi. Una serie di coincidenze, di date ed eventi storici hanno fatto si che la Quintana 2011, edizione di giugno, si aprisse con il tradizionale appuntamento della Cena Grande proprio il 2 giugno, giorno della festa della Repubblica. A far da palcoscenico all’incontro conviviale è stata la splendida corte di Palazzo Trinci che si affaccia su piazza della Repubblica già piazza Vittorio Emanuele proclamato Re d’Italia il 17 marzo 1861; per l’importanza dell’occasione, il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, l’Ente Giostra Quintana, non rimasta immune, e in qualche modo ha voluto celebrare tale ricorrenza addobbando i tavoli e non solo con composizioni floreali richiamanti il tricolore e, in particolar modo anche lo Chef Stefano Marconi ha voluto dire la sua con il Timballo di melanzane con mozzarella, pomodorini pachino e basilico, crema di pomodoro evocanti i colori della bandiera italiana. Questo è quello che si è potuto vedere ictu oculi, ma a fine cena l’Arch. Stefano Trabalza giustifica cosi tale tipo di scelta: "Sicuramente è stato un modo per onorare il 150° dell’Unità di Italia, cui i quintanari non si potevano sottrarre avendo concorso anche loro o meglio anche noi con la nostra manifestazione, a promuovere Foligno e il nostro “Bel Paese” nel mondo; non a caso qundici giorni fa ci è stato comunicato, con una lettera da parte di Gianni Bonazzi, direttore dell'Ufficio patrimonio mondiale Unesco del ministero dei Beni culturali, che è stato avviato ufficialmente l'iter per l'iscrizione della Giostra della Quintana di Foligno nella lista rappresentativa Unesco del Patrimonio culturale dell'umanità". Anche il vulcanico magistrato Lucio Cacace ha apportato il suo contributo alla serata montando uno dei soliti video che ai più strappa sempre una lacrima e che solo un vero quintanaro può capire cosa significa. Il titolo del video “Da a ad a” spiega Cacace: “E’ un insieme di immagini prese nel corso degli anni che rappresentano l’evolversi della nostra manifestazione mostrandoci come eravamo e dove siamo arrivati: le fotografie sembrano sospese nel tempo lasciando spazio all’immaginazione, danno volume ai personaggi e fanno riaffiorare i ricordi, mentre due parole non sono sufficienti per descrivere 65 anni di Quintana”. Poi, vedendo il video, ho notato anche un aspetto comico, se così si può definire ed ho chiesto al magistrato: “Si, - afferma Cacace - il mio subconscio ha voluto in qualche modo rappresentare in maniera spiritosa personaggi e situazioni”. La splendida serata è stata vivacizzata dalla partecipazione di Antonio Mezzancella: cantante e cabarettista.

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Cena Grande all’insegna del tricolore DI

Lo chef della serata Stefano Marconi

EMANUELE GUERRINI


L’intelligenza del

CAVALLO DI

MARIANO ANGIONI

ederico TESIO (17.01.1869 22.05.1954), uno dei più importanti allevatori di cavalli purosangue inglese nella storia dell’ippica, non proprio tenero nel giudicare i cavalli, ci avvertiva che il cavallo nel suo rapporto con l’uomo prova la stessa sensazione dei barbari sconfitti dai romani, fatti schiavi e costretti a lavorare. Il domatore, con metodi gentili o bruschi, gli impone un ferro (morso) in bocca che può diventare strumento di tortura. Per far fermare il cavallo tira il morso sulle barre fra labbra e denti, per girare a destra tira a destra, per girare a sinistra tira a sinistra, e l’animale risponde perché fa i movimenti necessari a sottrarsi al dolore. Questo è il vocabolario che l’uomo ha inventato per mettersi in comunicazione col cavallo che, invece, di sua iniziativa, interpreta i vari suoni della voce umana associandoli a proprie sensazioni. Tuttavia l’equitazione erudita

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non ha fatto progredire il rapporto di conoscenza tra cavallo e uomo, anzi è servito a rendere il cavallo sempre più schiavo. Bisogna attendere la rivoluzione caprilliana che oltre a restituire il cavallo al suo naturale equilibrio, riuscì a comprenderlo nelle sue esigenze di atleta e di compagno di gara. Si parla sovente di istinto, di memoria, di intelligenza e di sensibilità negli animali. L’istinto è la capacità di fare determinate azioni senza doverle imparare, azioni geneticamente innate o dovute a necessità che l’animale deve soddisfare. L’istinto si traduce quindi in azioni aventi uno scopo. Alcune di queste azioni possono essere scambiate per furbizia, come il fingersi ferito di certi uccelli che abbandonano il nido minacciato, o sembrare persino premeditate ma, in effetti, tutti gli animali della stessa specie in condizioni analoghe si comportano nello stesso

modo. Un altro curioso aspetto dell’istinto è l’imitazione, quando un animale fa un gesto, gli altri lo imitano. Il cavallo, ad esempio, si avvicina al compagno e comincia a muovere la testa vicino ai fianchi di quello perché l’altro faccia lo stesso liberandolo dai tafani, anche il resto del branco in breve li imita. Un caso di imitazione sino all’estremo sacrificio è, ad esempio, quello delle pecore che si seguono l’una dietro l’altra anche nel pericolo. Questa imitazione istintiva di azioni a loro volta istintive viene chiamata mimesi. Più si sale nella scala del regno animale più la vita si fa meno rigida, cioè meno istintiva, e ogni individuo modifica il suo comportamento in funzione di esperienze personali acquisendo quella che gli psicologi definiscono personalità . Solo in seguito, con l’esercizio costante di alcuni istinti avviene l’apprendimento. L’intelligenza non sempre coincide con la prontezza a imparare, per imparare occorre attenzione; alcune razze canine, ad esempio, pur non più intelligenti di altre imparano prima perché capaci di maggiore attenzione. L’insegnamento al salto per un cavallo non è il maturare di un istinto ma un autentico apprendimento, infatti il cavallo per sua natura è restio e diffida 63


del salto. Il cavallo apprende molto rapidamente se assecondato con delicatezza, cioè facendo in modo di evitare che perda la testa. A volte noi crediamo di fare cose giuste per il suo addestramento invece diamo segnali confusi e ambigui. Il cavallo non capisce, sbaglia, noi lo puniamo e lui, offeso, si ribella. L’indole del cavallo di solito è buona e talmente generosa da giungere a dare tutto se stesso per soddisfare l’uomo, come quei cavalli da corsa che muoiono subito dopo il traguardo. Purtroppo lo stato di cattività e gli errori di addestramento influiscono negativamente sulla psiche dell’animale evidenziando falsità, diffidenza, rusticità, intrattabilità. Con la calma e la persuasione si riesce spesso a convincere il cavallo ad abbandonare i comportamenti strani, le ritrosie o i vizi ereditari. L’esperienza insegna che un’atmosfera benevola e tranquilla, dare all’animale la possibilità di conoscere il mondo e le cose che lo circondano, evitare gesti inconsulti e strilli, aiuta a renderselo amico. Cavalli con grande personalità vanno bene per grandi cavalieri perché sono più difficili da comandare e interpretare. Il continuo isolamento, la malinconia, il reagire sempre ai rumori, a ombre o movimenti sconosciuti rendono il cavallo diffidente, ombroso, capriccioso; la gestione da parte di persone violente, incapaci, intolleranti, lo porterà a diventare cattivo, vendicativo e subdolo. Non bisogna tuttavia confondere esuberanza con cattiva indole, spesso egli ci arreca danni 64

senza volerlo, per eccesso di energie, per bisogno di scatenarsi dopo una lunga permanenza in box, oppure perché affetto da qualche patologia non rilevata. A questo punto la domanda finale è: “È intelligente il cavallo?” È molto intelligente ma solo nella misura delle cose che gli interessano e lo preoccupano. Il caso più clamoroso per stabilire il grado di intelligenza del cavallo è stato quello dei cavalli pensanti di Elberfeld . Il bravo Hans riusciva a risolvere problemi di aritmetica abbastanza complessi, fino alla estrazione di radici quadrate e con notevole rapidità (batteva le decine con la zampa sinistra e le unità con quella destra), il suo collega Mohamed arrivò a dire al suo padrone che lo zucchero gli piaceva perché aveva un buon sapore e persino che non voleva far lezione perché era stanco. L’istruttore allora gli chiese perché non parlava e lui rispose che non aveva voce. Hans dava risposte esatte non solo quando il problema gli veniva proposto a voce, ma anche quando gli veniva presentato scritto su biglietti da persone estranee, col padrone assente e quindi impossibilitato ad influenzarlo. Il caso suscitò tale clamore che venne nominata una commissione per investigare sulle sorprendenti facoltà dei cavalli che giunse a determinare che: il proprietario era una persona onesta, che non barava, che il cavallo pensava e contava. Successivamente un ulteriore studio sancì che se nessuno dei presenti sapeva dare la risposta o la soluzione richiesta il cavallo non

dava la risposta corretta neppure alla domanda più semplice. Evidentemente captava il ragionamento di chi era al corrente del problema e in grado di risolverlo, forse la tensione di costui determinava l’esattezza dei colpi che il cavallo batteva su una tavola di legno, l’agitazione dell’uomo e il suo rilassarsi al raggiungimento della cifra esatta, in pratica, potevano influire sul comportamento dell’animale. Il risultato esatto, probabilmente, è da attribuire a telepatia o alla ricerca, da parte dell’animale, del premio finale, lo zucchero e l’avena. Lo stesso esperimento tentato con elefanti e asini non sortì alcun risultato. Infine è necessario ricordare che i cavalli hanno ottima memoria visiva e uditiva, si affezionano facilmente, sono molto sensibili alle punizioni e ai complimenti. In particolare bisogna tenere presente che la grande memoria del cavallo causa spesso malintesi con l’uomo; noi, infatti, dimentichiamo facilmente a causa dei troppi ricordi immagazzinati, mentre il cavallo ha solo quei pochi riferiti della sua carriera sportiva o di lavoro. La punizione data al cavallo deve essere immediata e breve, comunque è difficile che l’animale riesca a mettere in relazione la punizione con la causa per la quale viene punito. Solitamente la riferisce al luogo o all’uomo stesso che lo ha punito, verso il quale prende a nutrire diffidenza. Uno degli errori più gravi è infliggere punizioni ai cavalli nel box. Il box è, per il cavallo, la casa, il luogo dove riposa e dove deve trovare sicurezza. E non credete al comune detto americano: «I cavalli che pensano troppo sono cattivi attori».




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