Quintana settembre 2012

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io rsar e v i Ann -2012 1982

Quintana - settembre 2012

Il fascino della rivincita


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IL CITTADINO N. 3/2012 ­­Direttore Responsabile: Alberto Mesca 30° Capo Redattore: Anna Nucciarone In Redazione: Simone Mesca, Mariano Angioni, Guglielmo Castellano, Claudio Bianchini, Massimiliano Castellani, Mariolina Savino­, Marco Degli Innocenti, Emanuele Guerrini, Silvia Nappini e Layla Crisanti, Luciano Cicioni e Alessandra Lombardi. Hanno Collaborato: Ufficio Stampa Ente Giostra Quintana, Mauro Silvestri. Casa Editrice: Nuova PromoEdit s.r.l. Via M. Acuto, 49, Foligno (PG) Tel. 0742/321011 - Fax 0742/321012 www.nuovapromoedit.it - info@nuovapromoedit.it www.ilcittadinoumbria.it - info@ilcittadinoumbria.it P.IVA 02987340540 Autorizzazione: Reg. Tribunale di Perugia n. 35/1989 Reg. Tribunale di Terni n.07/ dall’82 all’1989 . Sped. in abb. post 45% legge 662/96 art 2 comma 20/b filiale di ­Perugia Grafica e Impaginazione: Nuova PromoEdit s.r.l. Segretaria di Redazione: Cinzia Mancia Foto: Archivio Nuova PromoEdit, Foto Futura di Valeriana Sisti, Andrea Pomponi, Marco Ferretti e Federica Sclippa. Pubblicità: Nuova PromoEdit s.r.l. Tutto quello che viene pubblicato su “Il Cittadino” riflette unicamente il pensiero ­degli autori. Foto e testi, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Stampa: Grafiche CMF Foligno (Pg) Finito di stampare a agosto 2012 Foto di copertina: Federica Sclippa - Marco Ferretti Quintana - settembre 2012

ario ivers Ann -2012 1982

Il fascino della rivincita

Sommario Editoriale Alberto Mesca

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30° Anniversario della rivista

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Mauro Silvestri, Anna Maria Rodante e Fotino Erebinzio

La crisi tocca anche la Quintana

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Saluto del Cardinale Betori

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Nuovo cerimoniale? Si può migliorare Emanuele Guerrini

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Programma - Palio I Cavalieri di giostra

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La fiera dei Soprastanti

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I dieci Rioni

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Immagini di vittoria Palio di San Rocco Quintana ed etica

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Immagini di Quintana

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Guglielmo Castellano

Enrico Viviano, portavoce del Cardinale

Mauro Silvestri

Emanuele Guerrini - Alessandra Lombardi Layla Crisanti, Silvia Nappini, Claudio Bianchini, Simone Mesca

Mariano Angioni

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Editoriale

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l 2012 rappresenta per noi il trentesimo anno consecutivo di pubblicazioni, con ben 53 numeri dedicati alla Giostra della Quintana! Ne è passato di tempo da quel lontano 1982 quando Maurizio Hanke, insieme a Gilberto Scalabrini, (al quale vanno i più sentiti ringraziamenti per i 30 anni di puntuale collaborazione) muoveva i primi passi tra le righe di quel foglio in bianco e nero formato tabloid sul quale spiccava il logo IL CITTADINO, per parlare di rievocazione secentesca, di cavalli, di taverne ecc. Dal 1986 sono diventato proprietario e direttore del giornale; la rivista ha cambiato volto, da giornale formato tabloid a rivista, ma in testa avevamo un unico grande obiettivo: quello di divulgare ed infondere nella città e nei suoi abitanti l’amore e la passione per quella manifestazione che era già entrata nei nostri cuori e che era destinata a rappresentare Foligno in tutta Italia e nel mondo. Siamo passati attraverso annate difficili e altre più soddisfacenti, abbiamo fotografato le fasi di crescita della manifestazione con i suoi protagonisti e ascoltato sia i pro che i contro delle piccole e grandi decisioni dell’Ente e dei presidenti che si sono susseguiti prima a palazzo Deli e poi a palazzo Candiotti. La Giostra della Quintana ha subito profondi mutamenti in questo ultimo trentennio, ma noi abbiamo saputo “rispettare” le sue esigenze affiancandola anno dopo anno, nella sfida e nella rivincita. Nell’era in cui tutto è virtuale, dove bastano pochi clic per avere il mondo a portata di mano, permetteteci di dire che IL CITTADINO e LA QUINTANA hanno saputo rafforzare, rimanendo al passo con i tempi, la loro unione senza timori nè dubbi sulla reciproca “fedeltà”. Oggi mi sento in dovere di fare una carrellata di ringraziamenti a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione del nostro giornale a cominciare dagli sponsors che hanno creduto in noi, per arrivare a tutti i giornalisti, i fotografi, i grafici, gli addetti commerciali e i tipografi che negli anni si sono avvicendati. Vogliamo continuare su questa strada e, (perché no!) poter scrivere un giorno “IL CITTADINO Anno 40, Anno 50”, ecc. Alberto Mesca

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Il Cittadino formato tabloid del 1982

Il Cittadino da formato tabloid a rivista nel 1986



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ario s r e iv Ann -2012 1982

Trenta anni della rivista

Tre grandi presidenti u di Mauro Silvestri

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re pilastri. Tre personaggi simbolo della Quintana. Tre uomini così diversi, ma nello stesso tempo così uguali e fieri, accomunati dall’amore per la grande Festa di Foligno e impegnati sempre e comunque ad innovare, custodire e tramandare l’essenza di questo splendido Gioco di Antico Regime. Ariodante Picuti, Pierluigi Mingarelli, Domenico Metelli. Sono i tre presidenti dell’Ente Giostra che si sono alternati al vertice di Palazzo Deli, prima, e poi di Palazzo Candiotti in più di un quarto di secolo. Sono i protagonisti indiscussi del trentennio che Il Cittadino di Alberto Mesca ha raccontato e fotografato. Il giornale della Quintana nato con la voglia di narrare e consegnare ai posteri l’anima

Ariodante Picuti

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della manifestazione. Un idillio di 30 anni che, proprio come un matrimonio, ha visto susseguirsi accesi litigi, grandi riappacificazioni, polemiche e, perché no, anche gossip. In quella calda e ormai lontana estate del 1982 in tanti si accalcavano nell’edicole durante i primi giorni di settembre per acquistare quel giornale, un po’ quotidiano ed un po’ rivista, che riportava solo notizie di Quintana. E proprio i quintanari decretarono l’immediato successo di quella pubblicazione con tante pagine che noi, giovani di quei primi anni Ottanta, sfogliavamo avidamente. E dalle pagine de Il Cittadino escono queste tre splendide figure, questi Padri della Patria Quintana che meritano di essere celebrati. Ariodante Picuti, avvocato e uomo di spicco della Democrazia Cristiana, arriva alla Quintana e viene eletto Presidente nel 1978 dopo aver lasciato la poltrona, uno dei pochi se non l’unico, quando la sua carriera politica era ancora in ascesa. Eredita la manifestazione dall’indimenticabile Armando Raffaeli ed inizia l’avventura. E’ una gestione difficile soprattutto perché mancano le risorse necessarie e l’Ente non ha neanche una sede. Le Istituzioni sono alla finestra e proprio Picuti sollecita e ottiene il loro ingresso in seno all’Ente, ponendo le fondamenta per la crescita della manifestazione. Nasce il Centro Studi dell’Ente che produce cultura con i “Quaderni” grazie al contributo di Fabio Bettoni, Mario Sensi, Piero Lai, Bruno Marinelli. Inizia anche la serie di acquisti di immobili da adibire a sedi e taverne dei Rioni, un patrimonio rilevante che deve essere affiancato a quello dell’intero parco costumi corretti e rivisitati con rigore storico da Anna Maria Rodante. Dopo l’assestamento e la creazione di un apparato burocratico-amministrativo dell’Ente, Picuti lavora sulla promozione della manifestazione che approda in diretta sulle reti della Rai e che tiene compagnia ai passeggeri dei voli intercontinentali di Alitalia oltre a campeggiare in ogni stazione ferroviaria della rete italiana. In questo periodo si procede alla ristrutturazione del campo prove, nasce, grazie ai suggerimenti di Lino Procacci, la gara gastronomica impreziosita dalla presenza a Foligno dei big della televisione e del cinema, e Picuti inventa la Giostra della Rivincita. La sua figura si completa con l’autorità del capo che Ariodante si conquista con la fiducia e la credibilità che il Popolo della Quintana ripone in lui. “Così si governa la Quintana” è una delle sue frasi


storiche. Il periodo di grazia della manifestazione è a cavallo degli anni Novanta quando anche la pista di gara assume la fisionomia attuale con l’otto in sabbia sempre più sicuro. La gara è sempre più avvincente e il Presidente esalta il binomio cavallo-cavaliere per sottolineare la difficoltà della Tenzone rispetto, addirittura, al Palio di Siena, la Quintana è l’Olimpiade delle Giostre. Picuti si batte come un leone in quel periodo chiamando a raccolta i folignati ancora troppo poco partecipi e intanto conquista il traguardo storico della prima Lotteria Nazionale a cui ne seguiranno altre due con l’ultima, quella del 1996, anno del Cinquantennale, insieme al Festival dei Due Mondi: il Principe della Quintana incontra il Duca del Festival. Sono questi gli anni in cui le massime istituzioni dello Stato arrivano a Foligno per assistere alla Quintana. Per primo arriva il Presidente della Repubblica, Sandro Pertini nel 1984 e poi toccherà al Presidente della Camera, Irene Pivetti. Picuti è anche il Presidente della prorogatio: le elezioni del Comitato Centrale slittano di un anno per centrare nuovi obiettivi. Qualcuno fa polemica, ma ad ogni fine mandato i Priori corrono a richiamare Ariodante costringendolo a riunioni lunghissime nel suo studio di via Oberdan. La Quintana sembra non poter fare a meno del Presidentissimo così come lui non vuole rinunciare al grande amore. Un amore lungo 18 anni segnati dalla incrollabile passione e dal qualificato impegno e dalla sua fierezza “La Quintana - ripete spesso - avanzerà negli anni con sicura supremazia rispetto a tutte le altre Giostre”. Il “Sommo Padre Dante” si ritira nel 1996 dopo i festeggiamenti del Cinquantennale e cede lo scettro al suo delfino, Pierluigi Mingarelli. “Gigio”, come affettuosamente ci permettiamo di chiamarlo,

Pierluigi Mingarelli

fece il suo ingresso all’Ente per “controllare” il democristiano Picuti poi, affascinato e rapito dalla magia e dalle emozioni della Quintana è diventato un quintanaro integralista. Un perfetto esempio di “compromesso storico” che ha gettato alle ortiche la politica per lasciar spazio solo alla manifestazione. “Io e Picuti – diceva Mingarelli – veniamo da esperienze posizioni politiche molto diverse ma, una volta dentro Palazzo Candiotti, quello che conta è solo la Giostra”. Più tardi dirà ancora “dobbiamo essere tutti più folignati e meno socialisti, comunisti e democristiani”. Il suo regno dura solo un triennio dal 1997 al 1999, ma per 10 anni il professore è stato il numero due di Palazzo Candiotti, all’ombra di Picuti, sempre attivo e propositivo su tutti i fronti della manifestazione. La partecipazione della città, di cui denuncia il non interesse attivo, e, soprattutto, quella delle categorie produttive sono stati i cavalli di battaglia del suo mandato. Pierluigi Mingarelli, professore di Matematica ed ex assessore regionale alla Cultura, affabile e consumato attore della scena politica è determinato ed attivo anche se non ama essere protagonista. La sua attività in seno all’Ente ha contribuito alla serietà, alla programmazione e alla qualificazione della Quintana. Anche a lui si deve il riconoscimento da parte della Regione e degli altri enti. Così come la tessitura di un ordito di rapporti tra l’Ente ed il mondo culturale cittadino che Mingarelli ha cercato sempre di tenere vivo. Con lui nasce anche l’associazione Amici della Quintana per convogliare verso la manifestazione le idee e le capacità di personaggi preparati. Non solo finanziamenti, dunque, ma idee e progetti per rilanciare il rapporto tra Quintana e città. “Manca soprattutto un’iniezione di freschezza e di novità – diceva Pierluigi Mingarelli poco prima di iniziare il suo mandato presidenziale – una capacità decisionale più rapida e più pregnante, dei finanziamenti adeguati, idee e momenti più stringenti del dibattito. Abbiamo bisogno di un nuovo statuto e di un nuovo regolamento per delineare ogni figura dell’Ente”. Nel suo triennio, Mingarelli ha dovuto lottare con il più grave dei problemi: il terremoto del 1997. Il sisma mette a dura prova le strutture della Quintana e il Presidente Mingarelli è abilissimo a muoversi nei meandri della burocrazia e trova fondi abbondanti anche per la “ricostruzione quintanara”. Ma questo non basta a garantirgli un altro mandato. Mingarelli, infatti, viene messo in discussione da alcuni Priori influenti decisi a cambiare l’Ente quasi dalle fondamenta per tenere la Quintana al passo con i tempi. E così nel corso delle “consultazioni” tra i Priori Mingarelli viene sostenuto da 4 Rioni, mentre gli altri 6, quelli che hanno voluto il cambiamento, sostengono lo sfidante Domenico Metelli. L’occasione da cogliere al volo per il cambiamento arriva con il rinnovo dei Consigli rionali del novembre 1999. La Quintana, dopo i fasti degli anni ottanta, è in parabola discendente e i Priori corrono ai ripari per rilanciarla. Sulla scena compare l’uomo nuovo, quel Domenico Metelli, quintanaro di Croce Bianca e giovane imprenditore di successo innamorato della città e delle sue tradizioni, disposto a fare il vice presidente ma che la maggioranza dei quintanari decide di far accomodare sulla sedia di Presidente dell’Ente. Sulle prime la città si mette alla finestra e anche qualche quin-

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tanaro attende le prime mosse del giovane presidente. Ma il pragmatismo e la poderosa azione di Metelli o rsari e v i non si fanno attendere. All’indomaAnn -2012 2 ni dell’insediamento del 17 gennaio 8 9 1 2000, Domenico incontra il presidente della F.I.S.E., Cesare Croce e ottiene l’affiliazione della Giostra. Da qui inizia una serie di successi che ancora oggi proseguono senza sosta. Il Presidente Metelli, al suo secondo mandato e in carica fino al 2006, vuole dare nuove regole alla Quintana e per questo affida al suo vice Marco Mariani l’onere e l’onore di scrivere il nuovo Statuto dell’Ente. Uno statuto, approvato il 2 giugno 2000, che non solo apre la Quintana alla città, ma la proietta verso il terzo millennio. Di concerto con il presidente della Commissione Tecnica, Marco Cardinali, favorisce l’introduzione del regolamento per la tutela del cavallo. Le norme a salvaguardia del principe della tenzone sono estremamente rigorose e vengono prese a modello da tante manifestazioni similari. Ma l’azione del Presidente per una manifestazione al passo con i tempi non si ferma. L’obiettivo è quello di consacrare la Quintana non solo come festa di popolo, ma come grande movimento culturale. Per questo vengono istituiti il Comitato Scientifico dell’Ente, organo ausiliario che indirizza l’attività culturale e artistica della Quintana, e il Centro Studi sulla Cultura e l’Immagine del Barocco, presieduto dallo studioso emerito professor Marcello Fagiolo. L’attività culturale spicca il volo con il “Carnevale Ritrovato”, lanciato nel 2001, unico esempio di Carnevale barocco che ha trovato la sua compiuta realizzazione proprio nel febbraio del 2004 con la rievocazione de “Lo stimolo Gene-

Domenico Metelli

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roso di Virtute”, la giostra del 1613, il vero e proprio atto di nascita della Quintana. Strumenti essenziali sulla via della qualificazione culturale della manifestazione sono la copiosa produzione di brochure, il nuovo sito internet, la scelta di grandi artisti per i Palii di Giostra, le cinque borse di studio sul Barocco e le due tesi di laurea assegnate dalla Facoltà di Economia e Commercio dell’Università degli Studi di Perugia e, infine, la nascita del Museo Multimediale delle Giostre, dei Tornei e dei Giochi, idea rimasta nel cassetto per 15 anni e voluta a tutti i costi dal presidente Metelli. Domenico acquisisce sempre maggiore sicurezza, capisce e interpreta a fondo il pensiero del Popolo della Quintana e ripete spesso ai folignati che “la Quintana ha bisogno di attenzioni”. Con lui, oltre alle attenzioni delle istituzioni locali e nazionali, arrivano anche le risorse di tanti sponsor che vogliono legare il proprio nome alla rinnovata immagine della Quintana. Sul fronte della manifestazione, proprio la sua intuizione di separare le due giostre, una a giugno e l’altra a settembre, permette alla Quintana di abbracciare l’intero periodo estivo caratterizzandosi come una delle offerte di punta del sistema culturale cittadino. L’impronta manageriale della sua gestione porta i primi frutti come il bilancio finalmente in utile e l’ingresso di grandi sponsor nazionali. Nel 2001, Metelli viene scelto come nuovo Presidente della Federazione Europea delle Feste e delle Manifestazioni Storiche. Il presidente ha investito molto nella comunicazione riportando la Quintana sulle grandi reti televisive italiane e straniere e imponendola all’attenzione del grande pubblico anche grazie alla puntuale presenza di ospiti prestigiosi. Inventa la Madrina Ufficiale della Giostra e dopo l’indimenticabile Melba Ruffo di Calabria, arrivano Barbara D’Urso e l’insostituibile Federica Moro. Propone le dame testimonial, o dame Vip, e l’intuizione lancia in orbita anche la neonata Giostra di giugno. Le stelle del cinema e della Tv accendono in città il dibattito sulla bellezza delle donne di Foligno. Tutto questo proprio a vantaggio del Corteo che si arricchisce così, di nuovo, del glamour di tante bellezze nostrane. La sua azione è così intensa e proficua che qualcuno in città pensa di candidarlo a sindaco di Foligno. Queste sono solo alcune perle della gestione Metelli che si avvia a compiere il dodicesimo anno di presidenza. Una presidenza illuminata, dunque, che ha garantito prosperità e spessore alla Quintana che di recente ha ottenuto forse il riconoscimento più prestigioso: la grande Festa di Foligno è stata inserita dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali nel patrimonio culturale italiano ed è in corsa per entrare in quello dell’Unesco. Il resto è storia di questi giorni con le ultime novità introdotte nel Corteo e nel Cerimoniale, la pista di gara sempre più veloce e sicura e la partecipazione della città e la solidarietà che è diventato il fiore all’occhiello della manifestazione. Abbiamo cercato di raccontare tre grandi storie di Quintana, tre vite segnate dalla Giostra che alla Quintana hanno dato tantissimo. Ognuno ci insegna qualcosa, ma di sicuro Ariodante, Pierluigi e Domenico ci dimostrano ogni giorno che la Quintana è la vita e che come questa è una cosa meravigliosa.


Sette Strofette per un Trentennale IV

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Rileggo i dotti articoli di tanti autori noti, guardo le belle immagini di tempi ormai remoti: dame, cavalli, armigeri e paggi e cavalieri! Mi sembra solo ieri che il tutto incomincio!

Il giorno che in edicola apparve “Il Cittadino” già nel suo primo numero leggevi il suo destino, perché fu chiaro subito ch’era una gran pensata e a bocca spalancata ogni lettor lasciò.

II

V

Le foto, i bei caratteri ben bene impaginati mandarono in sollucchero turisti e folignati che in quelle belle pagine trovarono diletto e questo fu un biglietto per tutta la città.

Ma via! bando ai nostalgici pensier, guardiamo avanti! Oggi, con tanti giovani dinamici e brillanti, la Giostra è sempre in crescita, esempio da imitare, è festa popolare! è orgoglio di città!

VI

III Maestri della cronaca: Tardocchi, Scalabrini, Bettoni, Cenci, Cesari, Picuti, Lai, Mancini, e infine (ma non ultimo) Giuseppe Galligari che in tempi assai più amari la Giostra rifondò.

u di Fotino Erebinzio

VII

Altre città si vantano di cose che in passato qualche straniero celebre per loro s’è inventato; Ma questa festa nobile questa virile giostra no! questa è solo nostra nessun ce là donò.

Chiudo con una piccola sommessa osservazione che espongo qui al proposito non senza una ragione: la dico senza acredine senza un intento ostile non già per ... campanile ma ... per la verità.


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rio ersa v i n 2 An -201 1982

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Riflessioni sulla Quintana u di Anna Maria Rodante

rrivata in cima all’altura, mi fermo a contemplare il panorama che si estende davanti ai miei occhi: più di sessant’anni di vita per “costruire” questo formidabile insieme di cose, di eventi, di persone e di nobili animali. Qualche particolare emerge subito con nitidezza, qualche altro è sbiadito e qualche altro ancora è sepolto in remote lontananze nelle terre dell’oblio … e chissà se è questa l’occasione per dare un attimo di vita e per nominare persone o ricordare piccole vicende che nessuno forse conosce. Si. Mi si offre l’occasione di parlare di Quintana, ma non voglio percorrere gli schemi consueti che sono divenuti luoghi comuni: la Quintana è cresciuta (!), la Quintana è il fiore all’occhiello (di chi?) la Quintana … la Quintana … la Quintana … Lascio tessere ad altri l’elogio dei bellissimi costumi (e molto costosi), o delle altrettanto bellezze delle Bellissime che “sfilano” nel cosiddetto Corteo Storico, Bellezze imbarocchite (mi si perdoni il neologismo), tanto decantate dagli speaker appostati in luoghi deputati … Lascio ad altri competenti giudicare se quella che si effettua in Campo (ottimamente preparato ed un bravo di cuore al responsabile!) è una corsa equestre da F1 di velocità o è una Giostra, si moderna, ma pur sempre una nobile Giostra di antichi ascendenti … lascio ad altri … Voglio, invece vedere “altro” da questa altura e ricordare, per esempio, un uomo, che forse i giovani neanche conoscono per nome, ed invece è stato lui che ha sciolto l’Evento dalle reti del Passato, con la complicità di una città, lontana da Foligno, ma intrecciata a lei per questo aspetto: Andria. Fu Emilio de Pasquale che propose la ripresa dell’antico Giuoco e la nostra splendida Creatura nacque dalle rovine della guerra con la forza vitale donatale dallo Stimolo generoso di virtute … Voglio scorgere nel panorama la vecchia sede dell’Ente Giostra, situata nel salone di Palazzo Deli, dove il vecchio Direttivo si radunava per discutere, litigare (ed anche deliberare!) mentre Amedeo Ciancaleone, priore del Giotti, faceva da paciere; oppure ricordare le guerriglie di parole, con termini giuridici, tra il grande Presidente Picuti ed altri riottosi costretti in fine ad accettare scomode decisioni … A volte, in tempo di Quintana, un profumo di salsicce e di carne arrosto saliva su dalle finestre aperte. Il Pugilli, che non aveva la ridondante Taverna che ora possiede, aveva accomodato i fornelli nel vicolo del Quattrocento ed usava la cantina del Deli per Taverna … Cantina dove il Cavalier Alberto Moretti, precedentemente,

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aveva “allestito” tavoli con panche (scomode!) e si mangiava solo bruschette, prosciutto e divini fagioli con le cotiche (modesto antesignano dell’attuale e divino – lo dico senza ironia – Gareggiar dei Convivi) … Alberto Moretti, veramente Cavaliere di Giostra, militava per l’Ammanniti e vinse per due volte una gara che è ben lontana dall’attuale, ma ben meritevole di ricordo … E voglio rivedere quel fantastico “piccolo grande uomo” (ti dispiace, Renzo, se ti chiamo così ?), tenace difensore degli abiti, dei cappelli, delle parrucche (era l’epoca delle parrucche, delle barbe e dei baffetti finti) e di ogni altra suppellettile distribuita per le sale buie di Palazzo Deli, tutto chiuso a chiave … un enorme mazzo di chiavi con le quali Renzo apriva, senza esitazioni, le porte … E la minuscola saletta dove con un antiquato macchinario Giovanni Picuti e altri giovani volenterosi stampavano “Quintana Notizie”, antesignano dell’attuale illustre Rivista “IL CITTADINO” (trenta anni di attività! auguri!) che ospita queste mie “riflessioni” … E la sede del Rione Cassero ospitata in un locale situato nel Rione Ammanniti, e il Rione Ammanniti che occupava una stanza che tuttora si affaccia nella corte di Palazzo Candiotti … E la battaglia a colpi di machete fatta alle piante infestanti per ridare in soli tre giorni (i soliti miracoli quintaneschi!) visibilità ad un giardino, al fine di crearne la taverna all’aperto, come puntualmente avvenne … Il panorama che ho voluto far intravvedere non è l’attuale, così “splendido splendente”, ricco di protagonismi, di richiami all’esteriore, panorama con i suoi lati positivi e frutto di lavoro intriso del volontariato che tutti sappiamo e conosciamo, anche per averlo praticato. No, e so di meritarmi il titolo di laudator temporis acti. In questa occasione, e ringrazio per il cortese invito fattomi dall’Editore, ho voluto ricordare i tempi in cui eravamo più poveri, ma forse anche più modesti e forse anche più sereni.

Foto del 1986



LA CRISI TOCCA... u di Guglielmo Castellano

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artiamo subito da questo inciso, che, a nostro avviso, non può essere proprio del solo universo quintanaro: la Giostra della Quintana rappresenta, senza “se” e senza “ma”, la manifestazione più importante di Foligno. La proposta culturale più significativa, che questa città ha prodotto dal secondo dopoguerra a questa parte. Probabilmente, senza la Quintana, iniziative come Segni Barocchi o I Primi d’Italia (tra le altre), non avrebbero trovato degna cornice e rilevanza nella terza città dell’Umbria. Poi, possiamo disquisire su tutto, sia in chiave positiva che critica, ma se si perde di vista “l’inciso” di cui sopra, allora non andiamo da nessuna parte…Anche in periodi di “vacche magre” (forse “scheletriche”), come quelli che stiamo attualmente attraversando. Un incipit, o meglio, una piattaforma di confronto che abbiamo proposto al presidente dell’Ente Giostra Quintana Domenico Metelli nel tradizionale incontro settembrino con il “Cittadino”. “Che dire: indubbiamente siamo in presenza di una tematica di assoluto interesse – apre Domenico Metelli – che vale la pena approfondire in tutti i suoi molteplici aspetti. Inutile sottolineare come la crisi economica che sta attraversando il nostro Paese, investe e preoccupa tutti; compresi coloro, come noi, che si adoperano per organizzare ed allestire eventi di carattere ludico-culturale. E chi opera in questi contesti, è perfettamente consapevole che i sacrifici generalizzati che vengono richiesti alla popolazione, vanno ad interessare in prima battuta, inevitabilmente, le espressioni della cultura e dello spettacolo. Ed anche la Giostra della Quintana non può sottrarsi a questa logica. Mi preme precisare ciò – evidenzia Domenico Metelli - perché siamo in perfetta sintonia con l’Amministrazione comunale e con le scelte operate dalla stessa in sede di predisposizione del bilancio preventivo. Era inevitabile, infatti, che in presenza di grossi tagli in materia di trasferimenti dal centro alle amministrazione periferiche dello Stato, anche il Comune di Foligno procedesse a ridistribuire le sue risorse (ricordiamo che, seppur di poche migliaia di euro, è stato ridotto il finanziamento che annualmente il Comune destina alla quintana n.d.r.), cercando il più possibile di coprire le emergenze sociali. E’ giusto che sia così, ed il movimento quintanaro, che non è qui per fare politica, si è doverosamente allineato a queste scelte. E bene precisare, tuttavia, che l’aliquota più significativa del contributo comunale destinato alla Quintana, è da noi utilizzato per la manutenzione del Campo de li Giochi. Struttura, quest’ultima, che è nostro preciso intendimento sfruttare anche al di là degli appuntamenti con la tenzone barocca”. I concetti espressi dal presidente dell’Ente Giostra Quintana sono subito chiarissimi. Tuttavia, e

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... ANCHE LA QUINTANA quando dirigiamo la conversazione sul “come” la Quintana si è attrezzata ad affrontare la crisi, Domenico Metelli propone la sua ricetta. “Intanto voglio subito tranquillizzare i quintanari e la città: se questa crisi economica si protraesse ancora nel tempo, e se, per ipotesi, l’Amministrazione comunale dovesse decidere, per un anno, di sospendere in toto il finanziamento alla Quintana per coprire altri “fronti”, ebbene, la Giostra, avrebbe comunque in se tutta la dinamicità per proporsi ai folignati con le sole sue forze. Non è un manifesto di intenti, ma la pura verità. Del resto, già da oggi, tutta la nostra macchina organizzativa, dai Rioni alle magistrature dell’Ente, si sta orientando nell’ottica del contenimento dei costi e della razionalizzazione organizzativa. In giugno, abbiamo anticipato l’apertura delle taverne al venerdì, per consentire alle contrade di inaugurare il segmento di apertura delle locande con una prospettiva di incasso maggiore, in quanto associato ad un fine settimana. Insomma, grazie ad una squadra forte e coesa all’interno di palazzo Candiotti e di uno straordinario rapporto con i priori, sono assolutamente convinto che riusciremo a superare questo momento di criticità. Del resto – prosegue Domenico Metelli – la Giostra della Quintana non è una manifestazione qualsiasi; la sua centralità, all’interno del panorama delle proposte cittadine, è fuori discussione. Siamo, infatti, l’unica realtà che non vive di soli contributi comunali. Anzi, la Quintana riesce a creare ricchezza per se e per la città, movimentando all’incirca tre milioni di euro l’anno che ricadono per intero sul territorio. E bene sottolineare – chiosa il presidente in tal senso– che molte attività commerciali di Foligno, penso ai bar, ristoranti e pizzerie, costruiscono letteralmente i loro bilanci ed i loro “attivi” sulla buona riuscita del giugno e del settembre quintanaro. Ennesima dimostrazione, questa, che la Giostra non è una mera rievocazione storica, ma, in qualità di vera e propria festa di popolo, rappresenta e potrà continuare a rappresentare un sicuro e consolidato volano per lo sviluppo economico del comprensorio.” L’argomento “crisi economica” non poteva essere bypassato. La Giostra della Quintana non viene disputata su Marte, ne, com’è logico, l’evento può sentirsi al sicuro all’interno della sua posizione di nicchia. Comunque, a prescindere da questo, il filo della discussione con il presidente Domenico Metelli, torna all’interno del più tradizionale alveo quintanaro. Che cosa ha detto la Quintana di giugno? Quali prospettive possiamo attenderci per il futuro? “Quella di giugno – riprende il presidente - è stata una grande Quintana. In tutti i sensi, sia tecnico che culturale. Le novità proposte in ambito corteo storico hanno suscitato un serrato dibattito? E’ giusto che sia così, però, per coloro che forse non hanno apprezzato pienamente le novità proposte dal corteo, rispondo che le uniche sperimentazioni che possiamo permetterci sono quelle in “diretta”, necessariamente legate al calendario che abbiamo a disposizione. Non possiamo permetterci di porre in essere prove od anteprime di sfilata; magari facendo uscire il corteo,

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per vedere se la novità ideata funziona, che so, ad ottobre o gennaio. Le nostre sperimentazioni sono in “corso d’opera” – sottolinea Metelli – e gli eventuali correttivi, saranno poi messi in campo nella successiva edizione della manifestazione. Così sarà per la Quintana settembrina; la sfilata, mantenendo l’impostazione di giugno (prima il corteo, poi il bando, arruolamento e benedizione dei cavalieri n.d.r.), tornerà al percorso tradizionale, partendo da via XX Settembre. Poi, già da ottobre, saranno direttamente i rioni a dire l’ultima parola sull’impostazione che abbiamo dato al corteo storico. Comincerà in quel mese, infatti, il ciclo di incontri che il direttivo dell’Ente andrà ad effettuare con i Consigli di tutte le contrade, al termine dei quali sarà presa la decisione definitiva. Insomma, c’è tutta l’intenzione di aprire un dibattito serio e puntuale su questo argomento. Poi – prosegue Domenico Metelli – c’è tutta la partita legata all’evento 2013, quando festeggeremo i quattrocento anni della Giostra della Quintana. Tra le varie iniziative che stiamo già predisponendo per celebrare degnamente questa ricorrenza, mi preme evidenziarne una in particolare: trattasi di una pubblicazione, curata dal nostro comitato scientifico in collaborazione con l’associazione Orfini-Numaister, che si avvarrà della collaborazione di tutti i più importanti storici nostri concittadini. Corredata da una significativa raccolta fotografica, essa ci racconterà Foligno e la sua più importante manifestazione da un punto di vista esclusivo e nuovo. Non sarà la solita raccolta, più o meno didascalica, di racconti e storie varie sulla Giostra della Quintana ma, e lo potrete constatare ed apprezzare nel prossimo giugno, saremo al cospetto di un’opera di grande spessore culturale. Quindi, parlando della Giostra di settembre, colgo l’occa-

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sione per ringraziare sua eccellenza il Cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze e nostro grande concittadino, che ha assicurato la sua presenza al Campo de li Giochi per la tenzone della Rivincita. Tale presenza, è per noi motivo di grande orgoglio e gratitudine”. Siamo arrivati al termine della nostra conversazione con Domenico Metelli eppure, il presidente dell’Ente Giostra, torna sulle argomentazioni espresse in apertura per confermarle ulteriormente. “Voglio nuovamente ribadire un concetto fondamentale: quella della Giostra della Quintana – scandisce Metelli – è una nave solida e sicura. Tutto il suo equipaggio, che ringrazio a partire da Maria Rita Lorenzetti, rema all’unisono, mosso solo dalla passione quintanara, verso la stessa rotta. Una rotta che, grazie all’aiuto e la collaborazione dei vari soggetti istituzionali, Regione, Provincia, Comune, e, soprattutto, dei folignati, consentirà alla Giostra di approdare, malgrado la crisi, verso porti sicuri e degni di una grande manifestazione”.


Il Saluto del Cardinale Betori Sigismondi mi ha chiesto di presiedere nella cattedrale di San Feliciano – assume un particolare significato, portando per la prima volta nella mia città quella porpora con cui Benedetto XVI ha voluto associarmi ancora più strettamente al suo ministero. Sia quindi occasione per ribadire la devozione della nostra città al Papa e un riconoscimento della centralità della Chiesa nella storia antica e presente della nostra città. Buona Quintana a tutti.

Breve biografia

Giuseppe card. Betori Arcivescovo metropolita di Firenze

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a mia presenza alla prossima edizione della Giostra della Quintana, rispondendo con gratitudine all’invito dell’Ente Giostra nella persona del suo Presidente Domenico Metelli, è felice occasione per rinnovare i vincoli che mi legano alla mia città di nascita. È una testimonianza di fedeltà e di affetto che debbo alla città che mi ha dato i natali, alle sue istituzioni religiose e civili cui debbo un contributo decisivo per la mia formazione, per un cammino certamente personale ma legato a un contesto fatto di persone, eventi, caratteri e tradizioni, per l’opportunità offertami di esprimere aspetti qualificanti del mio ministero sacerdotale – tra i giovani, con la gente delle nostre campagne, nel servizio della predicazione in cattedrale – e fare esperienze decisive per i miei successivi compiti prima a livello nazionale e ora a Firenze. Proprio questi anni fiorentini mi hanno confermato quanto affetto tanti a Foligno nutrono ancora nei miei riguardi, mentre posso assicurare uguali sentimenti di affetto e gratitudine. Immagino, infine, che il tributo che la città mi riserva con questo invito – arricchito dal ricevimento che il Sindaco Nando Mismetti ha voluto propormi nel Palazzo Comunale e dalla celebrazione eucaristica che il Vescovo Gualtiero

Nato a Foligno nel 1947, Giuseppe Betori è stato ordinato sacerdote nel settembre del 1970. Ha compiuto la formazione sacerdotale prima presso il Pontificio Seminario Regionale Umbro e successivamente presso il Pontificio Istituto Biblico. In seguito è stato docente di sacra scrittura nell’Istituto Teologico di Assisi. Durante il suo ministero sacerdotale ha ricoperto vari altri incarichi tra i quali spicca il ruolo di direttore dell’Ufficio Catechistico Nazionale, sottosegretario della Conferenza Episcopale Italiana e organizzatore della Giornata Mondiale della Gioventù di Roma in occasione del grande Giubileo del 2000. Betori ha speso gran parte del suo mandato sacerdotale come assistente dell’Istituto San Carlo di Foligno aiutando i giovani della diocesi a diventare adulti nella fede e cittadini responsabili. È stato nominato da papa Giovanni Paolo II all’incarico di segretario generale della CEI il 5 aprile 2001. Fu consacrato vescovo il 6 maggio 2001 nella cattedrale di San Feliciano a Foligno dal cardinale vicario Camillo Ruini, allora presidente della CEI. Ha rivestito gli incarichi di presidente della Commissione Presbiterale Italiana, presidente del Centro Universitario Cattolico e presidente del consiglio di amministrazione della Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena. Il 6 aprile 2006 papa Benedetto XVI lo ha riconfermato nell’incarico di segretario generale della CEI, per un ulteriore quinquennio. L’8 settembre 2008, lo stesso papa lo ha nominato arcivescovo di Firenze. Ha fatto il suo ingresso nell’arcidiocesi fiorentina domenica 26 ottobre 2008, dopo aver ricevuto il pastorale dal cardinale Ennio Antonelli suo predecessore. Il 29 giugno 2009, giorno della solennità dei santi Pietro e Paolo, papa Benedetto XVI gli ha concesso il pallio, segno distintivo degli arcivescovi metropoliti. È presidente della Conferenza episcopale toscana dal 10 febbraio 2009. Papa Benedetto XVI lo proclama cardinale nel concistoro del 18 febbraio 2012, assegnandogli il titolo di San Marcello. È attualmente il più giovane cardinale italiano vivente.

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Nuovo cerimoniale? Si può migliorare

u di Emanuele Guerrini

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a Giostra della sfida, svoltasi lo scorso giugno, ha lasciato qualche perplessità tra il popolo quintanaro e tra gli spettatori, in ordine allo svolgimento del corteggio, nonché riguardo al cerimoniale di chiusura svoltosi in piazza della Repubblica. Ne parliamo con l’architetto Stefano Trabalza, presidente della commissione artistica dell’Ente Giostra della Quintana, che, raggiunto telefonicamente, ha accettato di buon grado e con la cortesia che lo contraddistingue, di essere intervistato dalla redazione del nostro magazine. Lo stesso presidente, in una precedente intervista rilasciata al nostro giornale in occasione dell’edizione di giugno, accennava a quelli che erano stati i motivi alla base del cambiamento di cerimoniale rispetto alle edizioni passate: si tratta di un vero e proprio mutamento concettuale che ispira il corteo e che impone un’inversione nelle ritualità che lo aveva caratterizzato in questi anni, al fine di renderlo più aderente alla realtà storica; all’uopo, l’arruolamento dei cavalieri e la lettura del bando sono state previste quale ultimo atto del corteggio, dove le rappresentanze rionali vanno a raccogliere il bando di sfida nella pubblica piazza. Il cambiamento, in realtà una rivoluzione rispetto alla prassi cui ci eravamo abituati negli anni, all’atto pratico, ha destato però più di una perplessità. L’architetto Trabalza tiene a ribadire, anche in questa sede, che la scorsa edizione di giugno e, per certi versi, ancor di più questa settembrina sono comunque da considerare null’altro che una prova generale in vista della “storica” edizione del “quattrocentenario” della Giostra della Quintana del 2013. Diciamolo subito. Se di prova generale si è trattato, non è riuscita alla perfezione. Da varie parti si sono levate polemiche sia riguardo all’andamento del corteo, che è parso un po’ “sfilacciato”, sia nel giudizio sulla coreografia del cerimoniale svoltosi in piazza, spingendosi la critica addirittura a ritenere, per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, che si sia trattato di uno spettacolo d’elite, rivolto ai pochi soliti noti; critica questa quanto mai dolorosa, una “summa iniuria”, perché va ad incrinare un dogma della nostra massima manifestazione cittadina, quello dell’essere una rievocazione “di popolo” e “per il popolo”. Entrando nell’aspetto tecnico, i ritardi del corteo, se ce ne sono stati, in quanto dovremmo parlare eventualmente di lunghe soste,

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sono stati dovuti principalmente ad una sequela di imprevisti, che il normale spettatore non ha avuto modo di cogliere al momento, ma che hanno influito sul regolare andamento del corteo: uno su tutti la rottura del carro tirato dai buoi che trasportava la statua dell’Inquintana per una errata manovra del cocchiere. Mentre, per rendere il corteo ancora più interessante e soprattutto più scenografico, in un trionfo di meraviglia e stupore, bisogna auspicare l’inserimento di allegorie nei corteggi rionali, ad esempio con l’inserimento di carri, animali esotici, gruppi musicali… Per ciò che concerne il momento dell’arruolamento dei cavalieri e la lettura del bando, considerate le polemiche e il poco afflusso in Piazza da Parte della cittadinanza, le Magistrature dell’Ente Giostra, tra cui lo stesso presidente Trabalza, stanno valutando un riposizionamento dei palchi e delle scenografie, con l’unico fine di garantire uno spettacolo più suggestivo e soprattutto più idoneo a rendere partecipe il maggior numero di spettatori possibile. Infatti, si sta ripensando ad una nuova coreografia della Piazza che garantisca una maggiore visibilità ed un maggior accesso tanto al pubblico quanto ai contradaioli. L’obbiettivo precipuo dell’Ente Giostra è far coincidere il momento clou del Corteo del sabato sera con l’appuntamento in Piazza, dove l’arruolamento dei cavalieri, la benedizione e la lettura del bando dovranno rappresentare l’essenza della serata. Ritengo, comunque, che le polemiche siano, al fine, sempre positive perché aprono il confronto con l’opinione pubblica e, se ne esce un dibattito costruttivo, ciò non può che rappresentare una spinta al miglioramento della manifestazione e all’ampliamento della partecipazione della cittadinanza, cosicché la QUINTANA possa rimanere, ed anzi divenire, sempre di più, una manifestazione di tutto il popolo folignate.


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PROGRAMMA SETTEMBRE 2012 giovedì 30 agosto ore 22,30 per le vie del centro Notte di Bandiere Dal 31 al 16 settembre Apertura delle taverne sabato 1 settembre ore 15,00 Campo de li Giochi “Marcello Formica e Paolo Giusti” Prove Ufficiali ore 22.00 Piazza San Domenico Palio di San Rocco ore 21.00 Piazza della Repubblica La Staffetta del Popolano giovedì 6 settembre ore 22.00 Piazza della Repubblica Gara dei tamburini venerdi 7 settembre ore 18.00 Palazzo Candiotti Olfatto e profumo tra storia, scienza e arte, il ‘600 il secolo profumatissimo presentazione del libro a cura di Manuela Marchi e Giancarlo Di Renzo Visite guidate ai Palazzi Storici di Foligno: Palazzo Candiotti, Palazzo Podestà, Palazzo Comunale. Per prenotazioni 06.39.96.74.44 ore 22.00 Corso Cavour e Largo Carducci Notte dei Stelle, Mistero e Magia sabato 8 settembre Dalle ore 21.30 Centro storico La Bianca Notte Barocca In collaborazione con Segni Barocchi Festival domenica 9 settembre Ore 17.00 Piazza Matteotti “Pony…amo la Quintana a cavallo” Pomeriggio dedicato ai bambini ore 21.00 Piazza della Repubblica Quintanella di Scafali 10, 11, 12, 13 e14 settembre ore 22.00 Largo Carducci Talk show mercoledì 12 settembre ore 22.00 Piazza della Repubblica “Giochi di Bandiere” giovedì 13 settembre ore 22.00 Piazza della Repubblica Spettacolo di Falconeria venerdì 14 settembre ore 22.00 Piazza della Repubblica “Chanson de Gest” Compagnia Atmo –Piccolo Nuovo teatro Visite guidate ai Palazzi Storici di Foligno: Palazzo Trinci, Palazzo Giusti Orfini, Palazzo Pierantoni. Per prenotazioni 06.39.96.74.44 sabato 15 settembre ore 21.00 Vie del centro storico Corteo delle rappresentanze rionali ore 23.00 Piazza della Repubblica Lettura del Bando e Benedizione dei Cavalieri domenica 16 settembre Annullo speciale Poste Italiane Ore 8.00 – 14.00 Info Point Quintana Via Garibaldi, 8 - Foligno Ore 15.00 Campo de li Giochi “Marcello Formica e Paolo Giusti” Giostra della Quintana “La Rivincita”

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Il palio della rivincita

La grande potenza figurativa di Stefania Fabrizi per il palio della giostra della rivincita

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tefania Fabrizi, giovane artista romana, è l’autrice del Palio di Giostra della Rivincita del 16 settembre 2012. L’artista è stata scelta dalla speciale commissione dell’Ente composta da Pierluigi Metelli, Pio Monti e Italo Tomassoni. Stefania Fabrizi fa parte di quel gruppo di artisti italiani che hanno saputo ripartire dalla matrice classica dell’arte italiana del Novecento, rivisitandola con una sensibilità contemporanea. “Con una pittura di grande potenza figurativa, l’artista descrive i frammenti di un mondo sospeso tra mediaticità e misticismo scrive Lorenzo Canova - in cui l’energia della stesura si fonde ad una folgorante qualità iconica, in un’opera che sembra rappresentare la natura sospesa e il respiro possente di una fisicità ibrida e sublimata. Atleti e androidi, mistici e supereroi, guerrieri e penitenti si rivelano così nella loro vera sostanza mutante di creature scaturite da un codice genetico ancora ignoto, esseri nuovi emersi da una pittura che, nella sua classicità futuribile, riesce ancora a porre l’uomo al centro di un universo negativo e di uno spazio al limite della dissoluzione entropica”. Dal 1992 Stefania Fabrizi ha esposto in mostre personali e collettive, sia private che pubbliche.



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a Giostra della Sfida di giugno lo ha anticipato. Le prove di agosto lo hanno confermato. Daniele Scarponi, il Fedele del Rione Croce Bianca, è l’uomo da battere nella Rivincita del 16 settembre 2012. Daniele, 6 vittorie in Giostra, può disporre di un parco cavalli sontuoso. Agresti ha vinto al debutto recuperando addirittura due secondi in appena due tornate a Baccani, il rivale del Giotti. Durante le prove di agosto, Agresti ha viaggiato appena sopra ai 54 secondi confermando di essere il cavallo più veloce. Anzi, quasi il più veloce perché il “nemico” che lo ha messo sotto con il tempo è proprio il suo compagno di scuderia Big More che in prova ha polverizzato il record di Scala Minore con un incredibile 53.43. Non si tratta, dunque, di pronostici ma semplicemente ci limitiamo a constatare i fatti. E gli altri? Gli altri sono subito lì dietro, con Massimo Gubbini su Detto Foglietto per il Giotti, Luca Innocenzi su Torta di Mele o Astral Mago per il Cas-

u Servizi di Mauro Silvestri

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uest’anno abbiamo preferito tagliare corto sui nostri tentativi di pronostico per lasciar spazio alle parole dei cavalieri dei 10 Rioni. Saranno loro, i protagonisti, a presentare il proprio cavallo, o due cavalli nel caso la scelta sia ancora da effettuare. Questi splendidi animali sono raccontati con amore e passione da chi ha deciso di legare la propria vita con i cavalli. Dalle parole dei cavalieri riusciremo a capire qualcosa in più di questo straordinario rapporto che ha trasformato la Quintana nell’Olimpiade delle Giostre.

sero, Lorenzo Paci su Miss Tobugg per il Pugilli, Diego Cipiccia su Tirisondola per l’Ammanniti, Gianluca Chicchini su Paradise Hours per lo Spada, Luca Veneri su Review Blanc per il Morlupo, Pierluigi Chicchini su Nitro Horse per il Badia e Andrea Leonardi su Sissy Mix o Mary Mary per La Mora. Mai come quest’anno è difficile individuare lo sfidante perché gli altri 9 tra loro sono molto vicini e, come vuole la legge della Giostra, sono tutti in grado di piazzare la zampata vincente. Non siamo in grado di dire chi vincerà, ma siamo sicuri di non sbagliare dicendo che il 16 settembre i 10 binomi ci regaleranno le spettacolari emozioni della Giostra.


DIEGO CIPICCIA

PIERLUIGI CHICCHINI PIERLUIGI CHICCHINI (Badia): “Nitro Horse è un purosangue inglese baio di 5 anni. E’ un cavallo ancora con poca esperienza, ma è molto potente quando si lancia al galoppo in pista. Con il lavoro di questi mesi è migliorato notevolmente anche se ha mantenuto il sua carattere nevrile. Un carattere deciso che non gli impedisce però di essere estremamente serio quando si sottopone al lavoro. Il problema con lui è quello della gestione durante le tornate proprio perché ha una potenza straordinaria”.

DIEGO CIPICCIA (Ammanniti): “Tirisondola è una purosangue inglese baia di 7 anni. E’ una cavalla piccola, ma velocissima. Quando sono entrato con lei al Campo de li Giochi in molti hanno sentenziato che era troppo piccola, davvero minuta per la Giostra, ma in pista si è fatta subito valere dimostrando di essere velocissima. Tirisondola è irruenta, non è molto fluida, ma sono riuscito a raggiungere con lei un ottimo affiatamento. Tirisondola è la mia straordinaria “formica atomica” per dimensioni e per prestazioni”.

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LUCA INNOCENZI

Matteo Martelli MATTEO MARTELLI (Contrastanga): “Donna Doo è una purosangue inglese di 4 anni. E’ una cavalla che ho a disposizione da poco tempo. Fino ad ora ha dimostrato di essere grintosa, molto accesa e deve ancora dimostrare tutto. In questo periodo sto cercando di trovare con lei il giusto feeling anche se il tempo a disposizione non è molto. Ha dimostrato di possedere un’ottima predisposizione per la Giostra, ma si tratta di una debuttante e quindi è ancora presto per dare un giudizio completo, c’è ancora molto da scoprire”.

LUCA INNOCENZI (Cassero): “Torta di Mele è una purosangue inglese baia di 6 anni. E’ una cavalla molto forte, competitiva che mi ha già permesso di vincere una Giostra. Torta è sicuramente uno dei cavalli più veloci che ho montato nella mia carriere. E’ bella come il sole. E’ difficile da interpretare perché è anche un po’ lunatica, come si dice è genio e sregolatezza. Astral Mago è un purosangue baio di 7 anni. E’ un cavallo molto regolare che ha grandi potenzialità. Ha meno talento di Torta, ma con il lavoro diventa efficacie in Giostra dove ha dimostrato di poter sfoderare la prestazione”.

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DANIELE SCARPONI

MASSIMO GUBBINI MASSIMO GUBBINI (Giotti): “Detto Foglietto è un purosangue inglese baio di 6 anni. E’ molto veloce ed in prova lo ha ampiamente dimostrato. Si impegna volentieri nel lavoro e questo favorisce il completo addestramento. Alla velocità abbina anche la precisione e con lui ho già raggiunto un buon livello di affiatamento. Una sua ottima caratteristica è la tranquillità e lo dimostra tutti i giorni durante tutte le fasi del lavoro e la sua serenità lo aiuta a non sentire la gara e così a dare il meglio di sé”.

DANIELE SCARPONI (Croce Bianca). “Agresti è un purosangue inglese baio di 7 anni. A giugno ha dimostrato di essere velocissimo e affidabile. Ha un buon carattere, a volte è un po’ timoroso in alcuni momenti del lavoro, ma quando lo impegni e, soprattutto, in gara diventa serissimo. Big More è un purosangue inglese baio di 8 anni. E’ ancora più veloce di Agresti come ha dimostrato in prova ma è più facile da gestire. Nonostante l’età ha ancora atteggiamenti da puledro, è un soggetto tardivo che deve ancora maturare completamente e a volte... calcia quando meno te lo aspetti”.

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ANDREA LEONARDI

LUCA VENERI LUCA VENERI (Morlupo): “Review Blanch è una purosangue inglese baia di 4 anni. E’ la sorella, da parte di madre, di Ripa Nera, la cavalla che ha vinto la Giostra con Capriotti e questo spero sia di buon auspicio. Review fino a poco tempo fa correva con me i palii, ma quando l’ho portata in campo si è subito adattata a questo nuovo gioco. Ha ottime potenzialità, è una cavalla che ha carattere, a volte anche troppo, ma una volta montata, sia nel lavoro che in gara, riesce sempre a dare il massimo”.

ANDREA LEONARDI (La Mora): “Sissy Mix è una purosangue inglese grigia di 6 anni. E’ una cavalla molto precisa e affidabile anche se fino ad ora ha dimostrato di non essere velocissima. Queste sue caratteristiche mi hanno consentito di fare un ottimo debutto nella Sfida di giugno. Mary Mary è una purosangue inglese baia di 4 anni. Lei è un ottimo investimento per il futuro è una cavalla che lascia intravedere buone prospettive. E’ molto veloce ma, al contrario di Sissy la conosco ancora poco e sono alla ricerca di un definitivo affiatamento”.

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LORENZO PACI

Gianluca Chicchini GIANLUCA CHICCHINI: (Spada): “Paradise Hours è una purosangue inglese baia di 7 anni. Sicuramente è una cavalla molto nevrile, questa è la sua caratteristica principale. Ha messo in mostra grandi doti di velocità anche se è molto difficile da gestire durante la tornata. Non ti perdona neanche la più piccola distrazione, devi essere leggero con la mano. Non è certo più facile la sua gestione durante gli allenamenti, bisogna essere sempre svegli, ma Paradise è senz’altro una cavalla molto competitiva”.

LORENZO PACI (Pugilli): “Miss Tobugg è una purosangue inglese baia di 7 anni. E’ una cavalla abbastanza esperta che ha già dimostrato di saperci fare in pista fornendo prove sempre convincenti. La monto da un po’ di tempo è spero di riuscire in Giostra a mettere in mostra tutte le sue potenzialità. Sono estremamente soddisfatto di come lavora, è seria, si impegna ed è davvero generosa. Insieme abbiamo svolto davvero un’ottima preparazione. Speriamo a questo punto di iniziare a raccogliere i frutti”.

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LA FIERA DEI SOPRASTANTI u di Alessandra Lombardi e Emanuele Guerrini

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opo Minosse, Caligola, Nerone e, finalmente, Beatrice…è arrivata la Fiera dei Soprastanti, l’appuntamento che domenica 2 settembre ha dato il via all’edizione settembrina della 66° Giostra della Quintana. Teatro dell’evento, anche quest’anno, sono stati gli storici locali di Palazzo Candiotti e le vie circostanti; gli organizzatori hanno dovuto porre la location nella zona de “li Cipischi” a causa dei numerosi lavori che stanno interessando le vie del centro storico, intendiamoci, non un ripiego, vista la suggestività del luogo, ma pur sempre un tradimento alla “mission” dell’evento, nato per essere ogni anno itinerante, per i tanti, splendidi angoli di Foligno. Numerosi sono stati gli espositori che hanno portato le proprie mercanzie da ogni regione d’Italia: dalla Toscana gli antichi strumenti musicali, dalle Marche i pellami, dall’Emilia-Romagna la juta, una fibra tessile naturale ricavata dalle piante del genere Corchorus, e poi, da altre regioni, spezie, saponi fatti a mano, mastri corniciai, ceramisti, scultori…oltre ai banchi alimentari dove gli avventori hanno potuto degustare le tipiche eccellenze umbre. I popolani dei rioni hanno inscenato veri e propri “squarci” di vita barocca riproponendo la realtà seicentesca, perfino ricostruendo una vera galera, una locanda ed un bordello; ma la novità che ha caratterizzato la kermesse, balzata agli occhi dei più attenti visitatori, è stato sicuramente lo spazio dedicato alla recitazione, grazie all’allestimento di palchi scenici posizionati a Piazza San Nicolò e all’interno del chiostro di Palazzo Candiotti. Il presidente della Commissione Artistica della Giostra, l’ Architetto Stefano Trabalza, il “deus ex machina” della fiera, ha tenuto a

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precisare che la presenza di artisti di strada, di cantastorie e di giullari, oltre ad animare ed a “rallegrare” gli avventori, hanno avuto anche un ben preciso significato rievocativo, in considerazione del fatto che è proprio nel periodo storico barocco che nasce la commedia dell’arte. Se, comunque, la recitazione è stata una novità per la Fiera dei Soprastanti, di certo non lo era in assoluto nel contesto della Quintana… da anni, oramai, in occasione di un altro grande appuntamento della manifestazione, il “Gareggiare dei Convivi”, e non solo in quello, vengono inscenate delle vere e proprie rappresentazioni teatrali che vedono impegnati i popolani dei rioni quali veri e propri attori “in erba”. Gli ingredienti per una buona Quintana ci sono stati tutti; ora spetterà al più bravo tra i bravi dei cavalieri in campo sfidarsi a singolar tenzone “della virtute e de l’honore” che “in premio porge prezioso palio e sorriso di Madonna illustre”.

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Il Morlupo vince il Gareggiare dei Convivi di giugno per mezzo punto

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l Rione Morlupo ha vinto la fase di giugno del Gareggiare dei Convivi. Oggi, alle ore 19.30 nel Salone d’Onore di Palazzo Candiotti, sono state aperte le buste e, dopo i conteggi, l’ha spuntata solo di mezzo punto il Pasticcio di pasticci di piccione degli chef Alberto Alessi e Alessandro Zuccarelli. “Non credevo si potesse fare meglio dello scorso anno – ha detto il Presidente dell’Ente, Domenico Metelli – ma sono stato smentito ed i 5 rioni di questa prima fase hanno regalato alla manifestazione degli spettacoli straordinari e un’eccellente gastronomia”. Ecco la classifica finale: Morlupo (punti 41,5), Giotti (41), La Mora (40), Contrastanga (37) e Badia (30).

Il programma di settembre lunedì 3 settembre Ore 20.30 Rione Croce Bianca martedì 4 settembre Ore 20.30 Rione Spada mercoledì 5 settembre Ore 20.30 Rione Pugilli lunedì 10 settembre Ore 20.30 Rione Ammanniti martedì 11 settembre Ore 20.30 Rione Cassero

Morlupo

La giuria del Gareggiare dei Convivi di giugno Giotti

Contrastanga

La Mora

Badia

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I DIECI RIONI Siamo pronti!! Questa è la voce che si sente passeggiando tra i vicoli del centro storico. Le contrade si vestono a festa per la rivincita di settembre, pronte a sfoggiare il meglio del proprio rione con colori,gesta e sapori che fanno piombare tutta la città nel 1600 in una gara che si ripete anno dopo anno a colpi di meravigliose suggestioni visive e culinarie. Quindi iniziamo il viaggio nelle contrade partendo dal rione Ammanniti fino allo Spada in un turbine di emozioni e allegria che infiamma la città .



Dove innovazione

e tradizione si fondono

RIONE

AMMANNITI

u di Layla Crisanti

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Priore, Marco Guidoni

assione, dedizione, impegno e 365 giorni di lavoro e condivisione. Marco Guidoni priore dell’Ammanniti racconta un rione che vive tutto l’anno integrando giovani forze con la “vecchia guardia”. Tanto impegno che trova la sua massima espressione nei quindici giorni di festa a giugno e settembre. È tutto pronto per dare il via al divertimento settembrino in taverna? «Per quanto riguarda la taverna non ci sono grandi novità. Lo spazio all’aperto è una soluzione consolidata. L’interno è molto accogliente, abbiamo anche un’esposizione dei pali vinti, però la gente ama stare all’aria aperta. Per questo stiamo investendo molto nel piazzale esterno. Abbiamo fatto realizzare delle statue e ci sarà una nuova illuminazione». Ogni rione è fatto di persone e vive grazie al loro impegno, siete soddisfatti per la partecipazione dei vostri rionali? «Fin dal primo giorno ho sognato e sperato di riuscire a integrare la storia del rione con l’innovazione. Il consiglio rionale è formato da vecchie guardie e da giovani e rispecchia l’andamento della partecipazione in generale. Possiamo anche vantare il consigliere più giovane della Quintana: il ventenne Federico Fiordiponti». Marco Guidoni spiega che come priore vede nei rionali storici dei punti di riferimento molto importan-

“La Quintana è una scuola di vita per tutti, 36

giovani e non. ”



ti, ma i giovani sono il futuro. «In questi due anni c’è stato un forte incremento di ragazzi, non soltanto in termini numerici, ma anche come presenza e modo di vivere il rione». Il 10 settembre l’Ammanniti sarà impegnato con la gara gastronomica… qualche anticipazione? «Posso solo dire che dal punto di vista artistico è tutto nelle mani di Massimo Fiordiponti e stiamo lavorando moltissimo. Presenteremo qualcosa di mai visto a Foligno, un’idea che a mio avviso è vincente». Ci sarà qualche novità nel corteo storico? «Avremo dei nuovi tamburi. Abbiamo deciso di fare questo importante investimento, saranno tutti strumenti realizzati artigianalmente. Il nostro parco tamburi sarà innovativo: infatti saranno tutti di misure differenti, così da creare diverse armonie». Tutta l’attenzione ovviamente è concentrata sulla gara? «La scuderia sta lavorando tantissimo. Abbiamo un nuovo cavallo che sta imparando, ma crediamo che non sarà pronto a gareggiare a settembre. Sappiamo che difronte a noi avremo dei big, ma abbiamo un cavaliere e un gruppo scuderia che non demorde mai. Persone valide e appassionate». Quali sono i vostri obiettivi per il futuro? «Il nostro principale obiettivo è vincere un palio. È per questo che si lavora continuamente. Si va al Campo de li giochi per vincere, sempre. Per tutto il resto non abbiamo obiettivi specifici, ma cerchiamo di migliorare continuamente, viven-

do giorno per giorno la Quintana». Quest’anno Il Cittadino compie trent’anni, trent’anni di impegno per dare voce a questa importante manifestazione cittadina. Secondo lei qual è il ruolo degli organi d’informazione? «La Quintana ha un’importante ruolo sociale. All’interno delle contrade i giovani lavorano, si assumono un impegno e si responsabilizzano. È una scuola di vita e chi si occupa di comunicazione deve far capire a tutta la città qual è il ruolo cruciale di questa manifestazione».

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Siamo pronti

a stupire!

RIONE BADIA

u Simone Mesca

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Priore, Raul Baldaccini

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onostante l’agosto rovente di quest’anno la macchina della Quintana si è già attivata da tempo e con essa tutti i suoi protagonisti. Raoul Baldacchini è il priore del rione Badia da ben 18 anni e conosce bene il lavoro di preparazione del periodo pre-settembrino. “Vorrei innanzitutto ringraziare la rivista IL CITTADINO e il direttore Mesca – esordisce il priore - per questa intervista e soprattutto fare loro gli auguri per il loro 30esimo anno di pubblicazioni, che cade proprio in settembre 2012. Il Cittadino è una vera istituzione per la Quintana! Per quanto concerne il nostro rione devo dire, con orgoglio, che siamo pronti per ben figurare. Abbiamo raggiunto ottimi livelli in tutti i settori a partire dalla taverna che si presenta al top sia negli allestimenti che nella cucina e, cosa non da poco, sono finalmente tornati i giovani. Il cuoco è Emanuele Ascani e sta al rione Badia ormai da diversi anni; Emanuele e il suo staff rappresentano per noi un grande motivo di vanto. Sicuramente il menù settembrino sarà diverso da quello di giugno, ma garantiamo sempre prodotti freschissimi e tipicità del territorio. I lavori di pavimentazione in via Garibaldi e via Gentile da Foligno saranno certamente fermati in occasione della Quintana,(così mi hanno assicurato!), altrimenti la taverna del rione Badia sarebbe inaccessibile e questo sarebbe un

“Amate la Quintana con tutti i suoi pregi e difetti ”



grave danno per il rione e per l’intera manifestazione. In commissione artistica ci siamo impegnati al massimo in questi ultimi quattro anni realizzando moltissimi costumi nuovi. A settembre tornerà come prima dama Eleonora Pieroni che, per motivi lavorativi non aveva potuto partecipare a giugno; siamo contenti del suo rientro tra le fila del Badia! Dal punto di vista tecnico in scuderia abbiamo delle novità: oltre a Nitro, il cavallo col quale abbiamo corso a giugno, abbiamo a disposizione altri due cavalli. In questo modo abbiamo cercato di mettere il nostro cavaliere Pierluigi Chicchini nelle condizioni di fare il meglio. Il programma di settembre del rione Badia esordirà, come sempre, venerdì 31 agosto con lo spazio dedicato ai bambini sui pony a piazza Garibaldi, ci sarà poi il momento goliardico del palio della Filomè, mercoledì della seconda settimana e speriamo di arrivare alla sfilata e alla Gara nelle migliori condizioni. Approfitto di questo spazio per rinnovare il mio appello ai cittadini folignati: ‘Amate la Quintana con tutti i suoi pregi

e i suoi difetti’. E’ una manifestazione molto affascinante e mi auguro di vederla sempre più in alto soprattutto in questo particolare momento di crisi economica, quando il supporto del volontariato è quanto mai necessario. Molti folignati non si rendono conto del grande ‘patrimonio culturale’ che hanno tra le mani e snobbano la manifestazione relegandola a poco più di una festa paesana! Mi auguro, inoltre, che tutte le parole spese nelle riunioni, nelle conferenze stampa non rimangano solo parole ma diventino fatti concreti che facciamo crescere la manifestazione.”

TAVERNA HOSTERIA DEL CENTURIONE | Prenotazioni:

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393 8544238



Il rione al fianco del suo cavaliere

RIONE

u Layla Crisanti

CASSERO

L

a vigilia della Quintana settembrina sembra essere molto agitata per il Cassero. Per il rione del priore Giorgio Recchioni la sfida non è soltanto al Campo de li Giochi, ma si gioca prima a suon di vicende legali e ricorsi. Ad agitare le acque l’ordinanza ministeriale Martini in esecuzione alla condanna nell’operazione “Zodiaco” per maltrattamento di animali e frode sportiva che ha coinvolto il cavaliere Luca Innocenzi. Il Cassero però non si demoralizza, con grinta e grande spirito di squadra si stringe attorno al suo cavaliere e si affida all’avvocato Picuti. Il desiderio del priore è quello di vedere Luca Innocenzi scendere sull’otto di gara portando i colori GialloMarroni. A raccontare questa edizione settembrina è il priore Recchioni. Il vostro cavaliere, Luca Innocenzi, è coinvolto in una spiacevole vicenda giudiziaria, qual è la vostra posizione? «Luca gode della massima fiducia da parte di tutto il Cassero. Noi abbiamo deciso di fare ricorso contro l’Ente che ci avrebbe impedito di far correre il nostro cavaliere sia alla Giostra che alle prove generali. Il ricorso è stato accettato e il 10 settembre ci sarà l’udienza definitiva che ci dirà se potremo correre. Siamo fiduciosi». Siete delusi dalla decisione dell’Ente Giostra, vi siete sentiti abbandonati? «Siamo molto amareggiati da tutta la vicenda. Spero che

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“Spero che l’udienza del 10 settembre metterà fine a questo incubo” “Entusiasmo ed esperienza, il Cassero integra con successo giovani e veterani”


Priore, Giorgio Recchioni


l’udienza del 10 settembre metterà fine a questo incubo. Però non ci sentiamo abbandonati dall’Ente, probabilmente in questa situazione non poteva fare diversamente». Quanto è importante per voi la salute e la cura del cavallo? «Noi abbiamo sempre approvato e messo in atto i regolamenti dell’Ente Giostra. Questo dimostra il nostro impegno e quello del cavaliere e della scuderia. I cavalli sono stati trovati negativi a tutti gli esami. Luca è un professionista che passa tutta la sua giornata con i cavalli, li ama e li rispetta. È un ragazzo eccezionale tutto il rione gli è stato molto vicino in questo periodo di difficoltà. Ha passato momenti complicati, ma con il suo carattere ha tenuto duro e ha saputo superare tutto ottenendo anche risultati in gara». Non solo vicende giudiziarie perché a Foligno è tempo di festa e di taverne aperte … «La vera novità sarà l’utilizzo di via Cortella e piazzetta Savonara, riaperte dopo le pavimentazioni». Siete pronti per il gareggiare dei convivi e il corteo storico? «Gareggeremo l’11 settembre. La nostra cena sarà allestita all’interno del palazzo Gentili Spinola. L’obiettivo di ottenere il massimo. Per il corteo storico abbiamo puntato soprattutto sulla scelta dei personaggi. Ci sarà anche un nuovo abito che

verrà indossato da Marina Bonamici che ha realizzato l’abito a sue spese». Siete soddisfatti dell’integrazione tra le diverse generazioni al rione? «Siamo stati tra i primi a istituire un consiglio giovani che collabora con il consiglio eletto. Così abbiamo conciliato l’entusiasmo delle nuove leve con l’esperienza dei veterani. È importante guardare al futuro e formare le nuove generazioni e i nuovi dirigenti della Giostra. Vorrei ringraziare tutti i casserini per quanto hanno fatto e quanto faranno per far centrare al rione sempre i massimi obiettivi». Giorgio Recchioni vuole fare i suoi auguri e complimenti alla redazione e alla proprietà de Il Cittadino in occasione del trentennale del giornale. «Negli anni Il Cittadino ha contribuito a far conoscere il Cassero e tutta la Quintana».

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Come una grande famiglia:

amicizia, cordialità e condivisione

RIONE

CONTRASTANGA

Priore, Francesco Felicioni

A

u Layla Crisanti

micizia, solidarietà e lavoro. Per il priore del Contrastanga la Quintana è una passione viscerale che occupa gran parte del suo tempo. Per Francesco Felicioni la contrada è una seconda famiglia. Regole, condivisione, appoggio, divertimento, nessun padrone, ma tante persone legate da sentimenti forti, persone che possono contare l’una sull’altra proprio come una grande famiglia. Quest’anno il Cittadino compie trent’anni, anni d’impegno nel raccontare la Quintana. Perché è importante non stancarsi di parlare di questa manifestazione? «Il Cittadino è sempre stato un organo d’informazione importante per la Quintana. È fondamentale che i giornali sottolineino il valore di questa manifestazione, non sempre compresa. Nei quindici giorni di Quintana la città rinasce: è sotto gli occhi di tutti. Non sempre il rapporto tra la Giostra e i cittadini è semplice, però Foligno dovrebbe essere più vicina alla sua manifestazione. Ci dovrebbe essere più tolleranza anche nei confronti di certi eccessi, normali quando si radunano tante persone. La Quintana è una macchina importante che muove l’economia, questo va riconosciuto». È tempo di Quintana, quali novità dobbiamo aspettarci nella taverna del Contrastanga? «Ci sarà qualche piccola novità, abbiamo rinnovato alcuni primi, senza stravolgere il menù visto che ha riscosso molto successo a giugno. Non mancheranno gli eventi. Il primo lunedì di Quintana ci sarà la cena del maiale: antipasto, birra e stinco di maiale a 15 euro. Un appuntamento da non perdere anche il lunedì della seconda settimana: cena con

“La città dovrebbe essere 48

più tollerante con la Quintana”



delitto seicentesco». Per il dopocena? «Abbiamo fatto dei lavori all’interno del cortile e rinnovato l’osteria del tempo perso. Uno spazio per il dopocena che aprirà intorno alle 22». A giugno il vostro rione è stato impegnato con il Gareggiare dei Convivi e avete “conquistato” il terzo posto, siete soddisfatti? «La cosa che ci ha davvero fatto piacere è che il nostro piatto di gara ha preso il voto più alto. Il cuoco che ha realizzato la portata è Filippo Artioli è una collaborazione che viene da lontano e ci dà grandi soddisfazioni. Posso dire che il rione non è stato all’altezza dello chef». Quella del priore non è una critica al suo rione, tutt’altro è uno stimolo per continuare a crescere: «Abbiamo rinnovato lo staff che si occupa della gara gastronomica e per loro è stata la prima esperienza, dobbiamo continuare a migliorare con passione». Siete pronti per il corteo storico? «Tutto pronto. Non ci saranno grandi novità, ci siamo concentrati sulla sistemazione di alcuni costumi per rendere il corteo più omogeneo e organico». Tra poco si correrà per la conquista del palio …

«A giugno abbiamo fatto una buona performance, Bionda Vera ha dimostrando a tutti che abbiamo un cavallo di prima classe. Purtroppo però ci sono stati problemi di salute per la cavalla che sicuramente si ripercuoteranno sulla Giostra. Bionda Vera non potrà correre». I cavalli sono parte del rione, quanto è importante la loro salute? «Curare il cavallo è una priorità. L’amore per l’animale per noi è fondamentale. Abbiamo una scuderia quarantennale che lavora con grande impegno. Comunque andrà sappiamo di aver fatto un ottimo lavoro e Bionda Vera sarà protagonista a giugno 2013».

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L’ Orgoglio dei

vincitori!

RIONE

CROCE BIANCA

u di Layla Crisanti

L

Priore, Andrea Ponti

a continua ricerca dell’eccellenza. La taverna sempre piena. Tanti rionali attivi, presenti, entusiasti. Il desiderio di sperimentare, innovare e mettersi in gioco nella ricerca artistica, come nelle attività collaterali. E poi, ovviamente, la voglia e la capacità di vincere al Campo de li Giochi. Un grande rione di ieri e di oggi, pronto a proiettarsi nel futuro. È così che il priore Andrea Ponti descrive il Croce Bianca. La contrada che si appresta a vivere l’edizione settembrina della Quintana sbandierando con orgoglio il titolo di più bravo tra i bravi. Come vi state preparando alla Quintana? La prima domanda è volutamente generica e il primo pensiero del priore crocebianchino è diretto al più concreto degli “affari” rionali: la gara. «Al Campo daremo il massimo. Il vincitore sarà il Fedele Daniele Scarponi. Poi stiamo valutando le prove, abbiamo un ampio parco cavalli che ci permette di decidere serenamente chi far scendere sull’otto di gara”. Se pur ogni sforzo è vissuto pensando all’istante in cui il cavallo calpesterà la pista, la vita di ogni rione non è fatta sol-

“Voglia di crescere, ma senza guardare agli 52

altri, siamo i migliori. Al campo la più temuta è la dea Bendata”



tanto di cavalli e Andrea Ponti lo sa bene. Per questa edizione sfilerete da vincitori. Cosa state preparando per il corteo storico? «Avremo l’onore di far sfilare il palio. Stiamo realizzando un’allegoria della vittoria. Un momento molto suggestivo che vedrà come grande protagonista proprio lo “straccio” conquistato a giugno». È tutto pronto per l’apertura in via dei Butaroni? «Non mancheranno i nostri piatti storici e poi come al solito inseriremo delle novità stagionali, qualcosa di settembrino». In ogni rione convivono diverse generazioni, riuscite a far collaborare la vecchia guardia con i giovanissimi? Questo è un argomento che inorgoglisce il priore bianco rosso: «Siamo tra le contrade più fornite per quanto riguarda la generazione under 14 grazie al grande impegno che abbiamo messo nel progetto scuola – Quintana. Certo con tanti ragazzi da gestire il servizio è complesso, ma queste presenze sono il segno della continuità. La nota dolente è che la generazione dei 25/30 anni è venuta un po’ a mancare. Però è molto bello vedere settantenni e tredicenni che collaborano». C’è un rione che invidi o ammiri per la gestione di uno o più ambiti della vita rionale? «Il Croce Bianca è stato quasi sempre ai vertici in tutti i settori. Per me è il migliore. Sicuramente possiamo crescere e la voglia di migliorare non deve mai mancare, ma non credo

che possiamo farlo prendendo esempio da altri». E al Campo, chi temi? «Noi entreremo da favoriti, ma ci sono anche altri binomi tra cui purtroppo il Giotti. Comunque quella che temo di più è la Dea Bendata che nella Giostra può sempre ribaltare tutto». La Giostra non è l’unica occasione di sfida con le altre contrade … «Il 3 settembre saremo impegnati con il Gareggiare dei Convivi, ma è tutto top secret». Il Cittadino, che quest’anno festeggia i suoi trent’anni di vita, sa bene che la Quintana è una manifestazione che vive tutto l’anno. State preparando qualche attività? «Stiamo cercando di creare momenti d’incontro per tutto l’anno. I rioni, tutti, sono dei luoghi fondamentali per la crescita e la socializzazione dove vivere il senso d’appartenenza e il rispetto».

TAVERNA DEL FEDELE | Prenotazioni:

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349 2887931 / 338 4135237



Il Giotti alla ricerca della perfezione al Campo

RIONE GIOTTI

u Layla Crisanti

I

Priore, Leonardo Dolci

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l rione è come un unico grande cuore che pulsa e vive d’impegni, lavoro e passione. Tutto l’anno freme nell’attesa di vivere le emozioni della Giostra. È con amore e impegno che Leonardo Dolci guida la sua contrada nella vita rionale sognando sempre la vittoria al Campo de li Giochi. C’è fermento alla Locanda del Prete di Rostoviglio in attesa dell’apertura? «Ci saranno delle novità nei piatti, proposte adatte alla stagione. In cucina c’è molto entusiasmo. La squadra guidata dal cuoco Francesco Sarti è stata rinnovata e non vede l’ora di mettersi al lavoro. Speriamo di ripetere il successo di giugno. Riproporremo lo spazio esterno: ci saranno i tavoli in piazza Faloci, ancora più suggestiva dopo i lavori di ripavimentazione. Questo magnifico spazio sarà aperto anche la sera del corteo storico. Chi volesse godersi lo spettacolo tranquillamente seduto e gustando un’ottima cena non deve far altro che prenotare». A proposito di corteo storico come sarà il corteo Bianco celeste? «La prima dama sarà Michela Verdenelli, una nostra rionale. Anche a giugno abbiamo avuto una dama giottina: Matilde Doni. Non è un caso. Abbiamo deciso di far sfilare le nostre bellezze. Prime dame che portano con orgoglio e passione i colori rionali

“La più grande soddisfazione? La vittoria alla prima Giostra da priore. Le bellezze rionali hanno l’onore di essere prime dame”.



perché vivono questo amore e dedicano tempo ed energie alla contrada». Gareggiare dei Convivi, a giugno avete ottenuto il secondo posto a un soffio dai primi … «Voglio dire soltanto che siamo orgogliosi della prova che abbiamo fatto perché secondo noi è stata davvero impeccabile». Sei un rionale storico, ma un priore giovane qual è il successo più importante da priore? «Devo rispondere?! È ovvio, la vittoria alla mia prima giostra da priore». La scuderia è al lavoro per settembre? «La nostra scuderia è davvero impeccabile, stanno lavorando moltissimo. Anche Massimo Gubbini si impegna sempre, un vero professionista. Lo ha dimostrato anche con i successi in altre manifestazioni. Ci sarà una novità: Baccani verrà lasciato a riposo e faremo esordire un nuovo cavallo sul quale puntiamo molto. Il fascino della Giostra è che per vincere bisogna essere più che perfetti, sempre». Chi temete al Campo de li giochi? «Tutti e nove i rioni, nessuno escluso». Sei soddisfatto della partecipazione e dell’impegno dei tuoi rionali? Su cosa si dovrebbe lavorare per migliorare? «Ci sono diversi giovani che manifestano il loro interesse verso il rione e che partecipano sempre di più alla vita rionale. Devo sottolineare il grande impegno di Stefano Cruciani nel realizzare molte iniziative. Durante le settimane di

apertura delle taverne ci sono sempre eventi che animano le serate e allietano le fatiche dei giottini. Certamente si dovrebbe cercare di aumentare i soci cercando di coinvolgere di più la città». Secondo te il rapporto tra la città e la Quintana è buono? «Sì, però potrebbe migliorare coinvolgendo più persone. Basta pensare che in una città come Foligno che conta 50mila abitanti i soci dei dieci rioni sono poco più di mille». Leonardo Dolci conclude facendo un augurio a Il Cittadino per i suoi 30 anni di lavoro. «Il Cittadino negli anni ha fatto una buona compagnia alla Quintana e alla sua crescita. Sarebbe bello se in occasione dei trent’anni uscisse una pubblicazione con tutti i numeri che raccontano la storia della Quintana».

TAVERNA DEL PRETE di ROSTOVIGLIO | Prenotazioni: 340 5977340

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Il nuovo cerimoniale

QUEL DESIDERIO REALIZZATO…

RIONE

la MORA

u Silvia Nappini

M

Priore, Massimo Ballanti

assimo Ballanti, Priore del Rione più popoloso di Foligno, hai visto realizzare la proposta di un Cerimoniale completamente diverso, cosa ne pensi? «E’ stato infatti un cambiamento fortemente voluto da parte mia e da parte di tutto il Rione La Mora. Grazie alla posizione “strategica”, centralissima, che occupa la nostra Taverna abbiamo avuto il privilegio di poter assistere anno dopo anno alla Lettura del Bando, esperienza che fino alla Giostra della Rivincita di settembre del 2011 non tutti i Rioni hanno potuto vivere. Ho sempre pensato che sarebbe stato spettacolare se tutti avessimo potuto assistere e partecipare a questo Cerimoniale così importante. La mia aspettativa è stata soddisfatta. Certo è che ci sono delle migliorie da apportare a livello organizzativo e generale, ma mi reputo fiducioso per l’avvenire». Ci sono novità relative alla Taverna? «La novità, se così si può definire, è che per l’apertura di settembre saremo sollevati dalla preoccupazione relativa agli interventi di pavimentazione del centro storico e più precisamente delle vie in cui si sviluppa la nostra sede. Non è stato semplice gestire al meglio la fruibilità di Via Colomba Antonietti senza creare disagi a coloro che sono venuti in Taverna. E’ importante poter essere tranquilli su questo aspetto, senza

“La mia aspettativa è stata soddisfatta, 60

sono fiducioso per l’avvenire ”



avere il timore che qualcuno si faccia male». Per quanto riguarda l’organizzazione interna ci sono stati dei cambiamenti? «Nessun cambiamento: abbiamo un Consiglio Rionale fortemente equilibrato, potendo così contare sull’entusiasmo dei più giovani e sull’esperienza di chi milita nelle file rionali già da qualche anno. Sono confermate per il mese di settembre le “postazioni golose”. Non mancheranno infatti all’appello l’Aperitivo del Popolano, organizzato dal Vice Priore Stefano Falasca, il Banchetto dei dolci, nati dalle sapienti mani delle signore del Rione ed il Chioschetto degli arrosticini di Stefano, Piero ed Enrico! Per quanto riguarda i costumi, che dire? Una Sartoria Rionale preparata ed organizzata ha realizzato per la Giostra della Sfida i costumi dei tamburini, sotto la supervisione di un attento ed esperto Daniele Gelsi, autore tra l’altro dell’abito della Prima Dama». Siete da sempre un gruppo carico di energie, con tanta voglia di stare insieme, di lavorare bene, anche di divertirvi assieme e questo si percepisce entrando in taverna... «Si, è proprio così! Ognuno di noi mette il meglio di sé per far si che il risultato sia sempre migliore. Ci viene naturale, siamo Moraioli! Uno dei tanti momenti che mi viene in mente è la mattina della gara, quando una delegazione del

Rione, capitanata dal Vice Priore Stefano Falasca, si incontra per la Sveglia del Priore: intorno alle sei, sei e mezza della mattina, con tanto di bandierale e rullante, il Priore attende di essere svegliato con questo particolare rito, che serve anche per farci ritrovare intorno alla tavola apparecchiata per una delle colazioni più caloriche dell’anno! E’ uno dei tanti momenti che ci vede insieme e che ci lega. Altra occasione carica di emozione è il Battesimo Rionale che si svolge nel mese di settembre ed è dedicato a tutti i nati sotto il segno del Gelso nel corso dell’anno.»

TAVERNA LE CANTINE DEL GELSO | Prenotazioni: 328 8145270

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Trevi


Il corteo:

una tradizione che si rinnova RIONE

MORLUPO

u Silvia Nappini

M

arco Bosano, in qualità di Priore del Rione Morlupo e data la tua veste di Rappresentante dei Priori, cosa ti senti di esprimere in merito al nuovo Cerimoniale? «Il motivo principale per cui è stata intrapresa una strada diversa rispetto a quella battuta finora è stato spiegato: è stato necessario questo tentativo proprio con l’intenzione di rinnovare il Corteo. Non è importante che sia stata fatta un’inversione di posizionamento tra il primo e l’ultimo Rione, quanto ha valore il fatto che l’elemento determinante diventa non lo sfilare all’interno della città, ma l’entrata in Piazza. Io penso che sia l’unica possibile soluzione ad un Corteo storico che, diciamoci la verità, aveva ormai un po’ stancato negli ultimi anni. Ritengo che il tentativo fatto quest’anno funzioni, così da poter essere proposto anche per l’anno venturo. Abbiamo individuato degli errori che si sono verificati, sia piccoli che grandi. Come piccolo errore, per esempio, il punto di riferimento centrale di Silvestri che commentava sia un lato che l’altro della Piazza con relativa perdita di importanza dell’entrata in Piazza che invece è l’oggetto principale. Un errore grande è stato il mal posizionamento dei po-

“L’entrata in piazza è l’elemento 64

determinante del corteo”


Priore, Marco Bosano


polani, che devono avere una tribuna idonea per poter essere al centro dell’attenzione e non isolati, altrimenti la loro presenza a queste condizioni non avrebbe senso. Verrà anche diminuita una parte dei personaggi in modo di lasciare più spazio alle persone venute per assistere allo spettacolo. Il nostro vero obiettivo è quello di disporre di una tribuna posizionata nella zona opposta al palco, lasciando lo spazio necessario per l’ingresso ai negozi, permettendo così a moltissime più persone di godere della manifestazione. Purtroppo, questi attuali, non sono i tempi per poter affrontare un investimento del genere. L’orario, poi, tornerà ad essere quello di sempre: abbiamo anticipato troppo, ma anche per motivi legati al percorso del Corteo più breve a causa dei lavori di pavimentazione. Questi sono tutti piccoli accorgimenti di cui abbiamo parlato tra Priori e con l’Ente Giostra e che verranno corretti per la Quintana di settembre». Qual è l’evento quintanaro che ti piace particolarmente? «Sicuramente è la Fiera dei Soprastanti, che riproduce l’ambiente dell’epoca facendo vivere tutti i personaggi, dai nobili ai popolani, nello stesso ambiente cittadino, non chiuso nelle taverne che sono una riproduzione storica. Ho notato che la manifestazione, forse proprio per questo mo-

tivo, piace molto alle persone che si riversano per le vie del centro storico. Purtroppo si presenta un problema fondamentale: noi dobbiamo ricostruire una situazione del Seicento attenendoci però alle normative attuali e, a quell’epoca, il concetto di igiene era completamente diverso dal nostro. Ci troviamo quindi di fronte ad una contrapposizione, tra l’esigenza della storicità e l’esigenza del rispettare le leggi a tutela del consumatore. Non siamo riusciti a raggiungere questo compromesso storico in modo da rispettare entrambe le esigenze, quindi non so se in futuro si potrà mettere nuovamente in scena questa suggestiva Fiera. Questa mi pare l’unica soluzione possibile».

TAVERNA DEL LUPO NERO | Prenotazioni:

338 6779443 / 347 5317886

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Un Settembre

da protagonisti

RIONE PUGILLI

Priore, Stefano Mattioli

L

u Di Claudio Bianchini

’Aquila Nera volerà col vento in pompa nel corruscar del vespro settembrino, pronta a ripartire con slancio verso nuovi ambiziosi traguardi. La scuderia bianconera ha in serbo tre punte di diamante pronte ad essere messe in campo (in questo caso, al Campo de li Giochi) per la Giostra della Rivincita del 15 settembre: si tratta di Miss Toboug purosangue inglese di 6 anni; Reve D’Ete altro purosangue inglese di 6 anni ed una novità assoluta, ovvero sia Gurubed, un validissimo purosangue americano di soli 4 anni. La scelta del cavallo sarà una sorpresa, a seconda della preparazione e delle condizioni tecniche, ma per ora Gurubed resterà una sorta di ‘asso nella manica’. “A giugno abbiamo disputato una buona gara, e comunque Lorenzo Paci si conferma sempre, indubbiamente, come uno dei cavalieri più preparati e valenti – rileva il priore Stefano Mattioli – con i tempi e le performance che abbiamo realizzato nelle prove, possiamo dire di scendere in pista con tutte le carte in regola per rientrare nel gruppo dei più accreditati. Vero che dovremo debuttare ancora con un cavallo nuovo, ma questo potrebbe essere un’ulteriore rivelazione. La pista che abbiamo avuto sino ad ora, favorisce tempi da record garantendo al massimo la sicurezza dei binomi”. I puellari non mirano ‘solo’ alla conquista del Palio. In via Mentana hanno

“Cavallo debuttante per Paci, e si punta al 68

Gareggiare dei Convivi”



tutte le intenzioni di voler bissare un altro impegnativo quanto gratificante traguardo, quello di primeggiare nella disfida culinaria del “Gareggiare dei Convivi”. “Vogliamo senz’altro fare un’ottima figura – precisa il numero uno del rione Pugilli – dopo la grande vittoria della scorsa edizione. Siamo i vincitori in carica, e dobbiamo essere all’altezza della situazione, sicuramente faremo il nostro meglio”. Massima attenzione è stata rivolta agli addobbi: a giugno sono state rifatte tutte le bandiere ed alcuni allestimenti nei locali della taverna. “Abbiamo rinsaldato il legame con il quartiere e con i residenti della zona – fa sapere Mattioli – grazie alla collaborazione con l’associazione socio culturale ‘Le Puellae’ e stiamo studiando con loro iniziative e sinergie, per la rinascita e la rivitalizzazione di questa area del centro storico tornata agli antichi splendori a seguito dei lavori di ricostruzione e ripavimentazione”. Sul fronte del Corteo Storico si è scelta la linea dell’austerity, ma senza rinunciare alla ‘maraviglia barocca’. “Per settembre non presenteremo nuovi costumi – anticipa il priore puellaro – ma abbiamo puntato sul restyling di alcuni vestiti e sull’allestimento di originali allegorie da

proporre in sfilata”. A questo punto chiediamo alcune valutazioni sui nuovi cerimoniali, che tanto dibattito hanno scatenato tra i quintanari e non solo. “L’idea ed il progetto di fondo restano validi e li abbiamo sostenuti con convinzione – commenta – ma effettivamente ci sono stati alcuni aspetti da rivedere e riorganizzare. I nostri rilievi ed i nostri suggerimenti sono stati già sottoposti sia al presidente Metelli che all’architetto Trabalza, e a settembre dovrebbe esserci un ulteriore salto di qualità”.

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IL CENTRO IPPICO:

UN PROGETTO DA CONCRETIZZARE RIONE SPADA

u Silvia Nappini

A

Priore, Alessio Castellano

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lessio Castellano, si conclude il secondo anno del tuo primo mandato di Priore, come ti poni nei confronti del nuovo Cerimoniale che ha avuto la sua prima a Giugno? «E’ stato un momento emozionante! Io, in generale, sono un conservatore, ma in questo caso condivido la scelta del Presidente della Commissione Artistica, Stefano Trabalza. E’ stato fatto un cambiamento radicale, personalmente hoapprezzato la decisione di ridurre il numero dei figuranti per una maggiore qualità del Corteo. Certo, ci sono state delle criticità, essendo un debutto a tutti gli effetti, ma sono sicuro che verranno risolte per la Giostra della Rivincita ed in vista della ricorrenza dei quattrocento anni della Giostra della Quintana nel 2013. Ritengo che le prospettive siano ottime!» C’è qualche altro aspetto che ritieni vada tenuto in considerazione? «Si, credo molto nella proposta presentata lo scorso anno per la realizzazione del Centro Ippico della Quintana. E’ un progetto molto importante ed è fondamentale che venga concretizzato.» Per quanto riguarda il tuo Rione cosa ci racconti? «Innanzi tutto, quanti vorranno raggiungere la Taverna de Le Conce avranno la possibilità di sfruttare il parcheggio

“La Formella’s Cup, apre ai popolani di tutti i rioni”



situato oltre il canale della Formella fino a tarda ora. Relativamente alla cucina anche quest’anno lo Chef propone un menù diversificato tra giugno e settembre. Questa scelta, ormai collaudata, ci permette di osservare la stagionalità dei piatti al fine di garantire ai commensali una miglior qualità di cibi.» Da qualche anno mi trovo a visitarvi in occasione della Formella’s Cup. Vogliamo spiegare di che cosa si tratta? «Da tre anni presso il nostro Rione, più precisamente lungo le sponde del canale della Formella (da qui il nome), si tiene questo momento goliardico che consiste in una gara tra imbarcazioni di fabbricazione propria, prive di motore, delle dimensioni massime di 15x15 cm. Spinte dalla sola corrente dell’acqua queste barchette si sfidano in una vera e propria regata che inizia dal primo ponte, situato all’ingresso delle Conce, per finire al nuovo ponticello che collega la taverna al parcheggio. Lo scorso anno la gara veniva disputata tra rionali ed amici ed ha contato cinquantacinque imbarcazioni iscritte. Forti del successo dell’ultima edizione abbiamo deciso di aprire la partecipazione anche a tutti i popolani degli altri Rioni ponendo come limite massimo l’iscrizione di settanta imbarcazioni. Data l’affluenza di persone che hanno partecipato o

che solo per pura curiosità sono venute a trovarci, abbiamo pensato di creare uno spazio in cui inserire delle bancarelle come punti ristoro.» Proprio nelle pagine della rivista, a giugno, avevi raccontato della presenza del Presidente dell’Ente Giostra Domenico Metelli, del Vice Presidente Maria Rita Lorenzetti e di qualche Magistrato venuti presso il Rione per assistere all’edizione di settembre 2011. A proposito de Il Cittadino, sai che proprio a settembre cade l’Anniversario dei trenta anni dalla sua nascita? «Lo so bene! Il Cittadino è una tradizione per me: lo colleziono fin dal 1985! Ricordo che all’inizio era in formato tabloid e poi ha rinnovato la sua veste grafica. Anzi, se ci fosse la possibilità di avere i primi tre numeri...!! »

TAVERNA DE LE CONCE | Prenotazioni:

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IMMAGINI DI VITTORIA


Palio di San Rocco

Martedi 3 Settembre 2012 Ore 21.00 Piazza S. Domenico

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Quintana ed Etica u di Mariano Angioni

Q

uale uomo di cavalli, appassionato, e affetto da quella malattia che un amico (non medico ma anch’egli colpito dallo stesso morbo) ha diagnosticato con un eponimo assai qualificante: EQUINITE, vorrei, questa volta, dedicare il mio spazio editoriale alla contestazione di alcune affermazioni e di certe posizioni apparse su stampa e siti internet in occasione della Giostra della Quintana di giugno. Esternazioni fatte, e posizioni assunte, da persone che appartengono a quella pregevole schiera di coloro che amano e cercano in tutti i modi di proteggere gli animali, ma con loro non vivono quei momenti di emozionante condivisione di fatiche, allenamenti e infine di gare, che fanno dell’equitazione in generale uno sport unico e quindi del binomio cavallo-cavaliere un tutt’uno. È proprio questa unione, questo essere una cosa sola fra uomo e cavallo a garantire la cura dell’animale, il suo benessere, l’interesse assoluto alla sua integrità fisica e psichica. Non può essere l’alea del doping o il casuale, tragico e sfortunato incidente in cui l’animale purtroppo resta coinvolto fino a perdere la vita, a inficiare questo rapporto così speciale che lega dagli albori della civiltà i due esseri viventi. La modernità ha relegato il cavallo ad un ruolo di seconda-

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ria importanza, rendendolo ormai inutile, salvo casi eccezionali, come mezzo di trasporto, lavoro e per tutti gli altri scopi cui, sin dall’antichità, erano stato invece destinato; è stato lo sport a ridargli quell’importanza e quella visibilità che merita e che altrimenti non avrebbe più avuto. Il nobile animale, già compagno di viaggio, di lavoro, di avventure, di combattimenti, protagonista di epopee storiche come la conquista dell’West e celebrato in numerosi film, ultimo ma non ultimo quello di Steven Spielberg del 2011 “War Horse” (la straordinaria storia di amicizia tra un cavallo e un giovane ragazzo che lo alleva e lo addestra, i due vengono poi separati e l’eroico viaggio del cavallo Joey, questo il suo nome, attraverso i duri scenari della guerra, cambierà e ispirerà le vite di tutti coloro che incontrerà sul suo cammino), è diventato oggi il fedele amico, compagno di squadra per tante discipline sportive, olimpiche e non, comprese le rievocazioni storiche che grande spazio hanno guadagnato negli ultimi anni; pensate quindi se sia possibile che un uomo possa volere il male del proprio cavallo, magari allevato e poi personalmente addestrato per raggiungere i migliori risultati agonistici. Pensate solo allo sconforto e al grande dispiacere del cavaliere canadese Eric Lamaze, nel sentire accasciarsi sotto la sua sella, colpito forse da un aneurisma, lo scorso 6 novembre a Verona al termine del percorso di salto ostacoli della tappa italiana di Coppa del Mondo, il proprio cavallo Hickstead, già cavallo dell’anno 2010, con cui aveva vinto l’oro olimpico e l’argento a squadre nel 2008 a Pechino qualificandosi altresì campione del mondo; e che dire della morte per una tragica fatalità di Estrada, cavallo molto più noto ai quintanari, portacolori con il suo cavaliere Lucio Antici del Rione Morlupo, trafitto incomprensibilmente nelle prove ufficiali per la Quinta-


na della sfida a giugno dello scorso anno. Io ho visto molte volte Eric Lamaze con il suo Hickstead gareggiare ai massimi livelli, non ultima la vittoria nel Gran Premio Roma di Piazza di Siena del 2011, e ho avuto modo di apprezzare la generosità, la precisione e la serietà di Lucio Antici assistendo a numerosi dei suoi allenamenti e alle giostre disputate, ebbene non ritengo che cavalieri di questa portata, ognuno nella propria specialità, possano anche solo pensare di fare qualcosa per danneggiare i propri cavalli; due cavalieri, due cavalli, due binomi, questa è l’essenza che porta cavallo e cavaliere ad essere infine una sola anima. Certo, le voci che circondano il mondo dell’ippica, su cui peraltro pesa la problematica delle scommesse, e dell’equitazione non sono edificanti, si parla spesso di uso di sostanze dopanti, di metodi di allenamento poco ortodossi o violenti, ma questa non è la normalità! I regolamenti federali e quelli delle varie manifestazioni, anche non contemplate come disciplina dalle federazioni nazionali o internazionali come FISE (Federazione Italiana Sport Equestri) o FEI (Federazione Equestre Internazionale), sono molto rigidi in materia e prevedono pesanti sanzioni che debbono essere applicate sempre. Basterebbe di conseguenza adeguare i regolamenti più blandi a quelli federali per avere maggiore controllo e contezza delle attività svolte sia in allenamento che in gara. Per quanto riguarda la Giostra della Quintana i miglioramenti apportati in questi anni dalla Commissione Tecnica sono evidenti: la pista, oggi perfetta, la sicurezza di spettatori, cavalieri e cavalli, la nomina di una triade di veterinari, cui è possibile aggiungere altri tecnici su richieste delle parti interessate, deputata al controllo dei cavalli prima e dopo la giostra, hanno fatto raggiungere certamente un livello ragguardevole di sicurezza che pone al riparo da attività illecite anche a riguardo della problematica antidoping. Personalmente, quale presidente della giuria di gara e di concerto con il presidente dell’Ente Giostra Domenico Metelli ho da tempo deciso di non consentire il via della “tenzone” se non viene consegnata la certificazione, firmata appunto dai veterinari, che garantisca la condizione di

salute degli animali prima della gara; del resto sono stati proprio i prelievi effettuati al termine delle tre tornate ad evidenziare alcune violazioni delle norme che hanno poi portato a indagini e condanne per utilizzo di sostanze non consentite. Da quanto fin qui sostenuto possiamo quindi estrapolare due asserti: il primo, la Quintana è uno sport equestre oltre che una rievocazione storica di enorme valenza culturale per le sue origini e per gli studi e le ricerche che da sempre comporta, sia nell’adeguamento della parte storica che di quella sportiva; chi sbaglia paga, e non solo per il risultato agonistico ma anche per quello giudiziario, purtroppo non sempre è possibile infliggere altre sanzioni oltre quelle comminate dalla Magistratura. Dispiace infine leggere che una proposta, così esaltante e sposata ai massimi livelli nazionali ed internazionali, come quella di far inserire la Giostra Folignate nel novero del Patrimonio Immateriale dell’UNESCO debba trovare ostacoli nella valutazione di pochi, che esprimono solo propri e non sempre qualificati pareri che non tengono in alcun conto la sua complessa esistenza e l’esaltante bellezza di questa manifestazione unica al mondo. L’Olimpiade delle giostre non può fermarsi per un mal riposto senso di protezione del cavallo perché essa è nel suo insieme sport, cultura, storia, culto, credenza popolare e persino esaltazione del nobile animale. Prima di concludere, per dare un quadro chiaro di quanto questa iniziativa di inserimento della Quintana nel Patrimonio UNESCO sia da sposare e sostenere da parte di tutti, è bene, pur brevemente, fornire le notizie utili a comprendere cosa sia questo patrimonio dell’umanità di cui tanto spesso si sente parlare, e più che mai in Italia dove storia, bellezza e tradizioni sono di casa. L’UNESCO è l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, fondata sin dal 1945 per incoraggiare la collaborazione tra i paesi membri nei settori dell’istruzione, della scienza, della cultura e della comunicazione. I progetti sponsorizzati dall’UNESCO comprendono programmi scientifici internazionali; programmi di alfabetizzazione, tecnici e di formazione degli

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insegnanti; progetti regionali e di storia culturale; e cooperazioni internazionali per conservare il patrimonio culturale e naturale del pianeta e per preservare i diritti umani. Una delle missioni dell’UNESCO quindi è quella di mantenere una lista di patrimoni dell’umanità, cioè di siti importanti culturalmente o dal punto di vista naturalistico, la cui conservazione e sicurezza è ritenuta importante per la comunità mondiale (Parigi-1972, “Convenzione per la Protezione sul piano mondiale del Patrimonio Culturale e Naturale”). Successivamente rilevando, sempre più, altri obiettivi da conservare e proteggere la Conferenza Generale dell’UNESCO ha approvato il 17.10.2003 la Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale, ratificata dall’Italia con la Legge n.167/2007, il cui scopo è quello di tutelare gli elementi e le espressioni del Patrimonio Culturale Immateriale, promuovere la consapevolezza del loro valore in quanto componenti vitali delle culture tradizionali, assicurare che tale valore sia reciprocamente apprezzato dalle diverse comunità, gruppi e individui interessati e incoraggiare le relative attività di cooperazione e sostegno su scala internazionale (art. 1). Per patrimonio immateriale si intendono le prassi, le rappresentazioni, le espressioni,

le conoscenze, il know-how e gli strumenti, gli oggetti, i manufatti e gli spazi culturali associati agli stessi, che comunità, gruppi e, in alcuni casi, anche singoli individui riconoscono in quanto parte del loro patrimonio culturale (art. 2). Gli ambiti del patrimonio immateriale sono i seguenti (art. 2.2): a) tradizioni ed espressioni orali (compreso il linguaggio in quanto veicolo del patrimonio culturale immateriale); b) arti dello spettacolo; c) onsuetudini sociali, eventi rituali e festivi; d) cognizioni e prassi relative alla natura e all’universo; e) saperi e pratiche legati all’artigianato tradizionale. Queste sono proprio le caratteristiche che la Giostra della Quintana riunisce. Essa è tradizione, spettacolo, evento rituale e festa grande, cognizione naturale per l’importanza che in essa hanno i cavalli e i prodotti alimentari che trovano la loro più alta celebrazione nel gareggiare dei convivi, e, con i suoi costumi, artigianato tradizionale. La Quintana e coloro che vi si dedicano senza risparmio di energie, Foligno e i suoi cittadini, l’Umbria e le sue bellezze (alcune già patrimonio mondiale dell’umanità) meritano questo riconoscimento, a prescindere da qualunque polemica e da ogni mal celato egoismo.

IMMAGINI DI Quintana

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