Notiziario della GUARD i A COST i ERA
Notiziario della GUARD i A COST i ERA
Notiziario della Guardia Costiera
Anno XXii numero 2 – 2022 iscrizione n.246/99 al Registro della Stampa del Tribu nale di Roma – Sezione per la Stampa e l’informazione Editore
Comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera del ministero delle infra strutture e della Mobilità Sostenibili Direttore responsabile Cosimo Nicastro Vicedirettrice
Anna Lucia Visca
Responsabile Trattamento dati privacy Anna Lucia Visca Redattrice capo Marina Viola Inviato
Giampiero Cazzato Coordinamento editoriale Marco Di Milla Collaboratori e collaboratrici di redazione Valentina Venturi, irene Lombardi, Valentina Calzavara, Massimiliano Gentili Progetto grafico e ricerca iconografica Claudia Giorgini
In copertina: personale femminile del Corpo Segreteria di Redazione Ufficio comunicazione del Comando generale Viale dall’Arte 16 – 00144 Roma
Telefoni (+39) 06 59084187 – 0659084129 Foto
Archivio fotografico del Comando generale Stampa
Istituto Poligrafico della Zecca dello Stato SpA Via Salaria 691 - 00138 Roma
Chiuso in redazione il 31 Agosto 2022 Finito di stampare nel mese di Settembre 2022
IntrodUZIone PAg. 7 COSIMO NICaStrO UNA pASSiONE ChE hA 157 ANNi. GUARDiAMO SEMpRE AL FUTURO
EDiTORiALE pAG 11 EdOardO BalEStra FISSAte le lInee dI IndIrIZZo. Il noStro ImPegno In qUAttro P lINEa StratEgICa pEr Il futurO. la CrESCIta INfraStrutturalE dEl COrpO pAG. 14 dI gIaMpIErO CazzatO
pROFESSiONALiTà pAG. 21 NOi DONNE CON LE STELLETTE. LA ViTA TRA DiViSA E FAMiGLiA dI MarINa VIOla Il 12 pErCENtO dEl pErSONalE è dONNa. CapItaNO dI frEgata Il gradO pIù altO pAG 26 al VErtICE dElla guardIa COStIEra uSa pAG 32 lINda fagaN è la prIMa dONNa NEl ruOlO dI luCIa VISCa
PreSenZA e SICUreZZA pAG. 35 le CerteZZe Che CI PIACCIono “MARE SiCURO” DA OLTRE 30 ANNi PAeSAggI trA terrA e ACqUA. I PreSIdI SUI lAghI mAggIorI pAG 39 dI ValENtINa VENturI iNTERViSTA CON MARiASTELLA GELMiNi, COMUNiTà DEL GARDA pAG. 45 UnA CollAborAZIone ProFICUA. Il CorPo è PreSente dAl 1999 dI ValENtINa VENturI pATENTi NAUTiChE E BOLLiNO BLU pAG. 49 tUtto qUello Che C’è dA SAPere dI IrENE lOMBardI
iN iTALiA E NEL MONDO pAG. 57 DA LONDRA L’iNViTO ALL’iTALiA. CONDiViDERE LE BEST pRACTiCE dI COSIMO NICaStrO
Il rAPPorto AnnUAle 2021. lA FormAZIone PrImA dI tUtto pAG. 63 dI gIaMpIErO CazzatO mISSIonI All’eStero 2022. In CAmPo meZZI nAvAlI e AereI pAG. 69 rEdazIONE
iL COMpLEANNO DEL CORpO. FESTA AL TEATRO LA FENiCE pAG. 73 dI ValENtINa CalzaVara
LiBRi Di MARE LiBRi DA AMARE pAG. 77 a Cura dI MarCO dI MIlla E MarCO fIrraO
Una passione che ha 157 anni Guardiamo sempre al futuro
Oltre un secolo e mezzo di storia. Sempre al servizio dei cittadini e del mare. Con passione e abnegazione. Lo scorso luglio è stato celebrato il 157° anniversario della nasci ta delle Capitanerie di porto. Da quel lontano 20 luglio 1865, come ha sottolineato il Comandante Generale del Corpo, Ammiraglio i spettore Capo Nicola Carlone, “le Capitanerie di porto hanno compiuto dei progressi incredibili ma non hanno mai tolto lo sguar do dai riferimenti del loro agire quotidiano: i porti, il trasporto marittimo, la sicurezza della navi gazione marittima e portuale, l’e cosistema marino. Oggi le Capita nerie di porto sono una presenza diffusa e costante, rappresentano un’istituzione pronta, dinamica e professionalmente capace, sia da un punto di vista operativo che amministrativo e un solido punto
di riferimento per il cluster marit timo e portuale e per tutta l’utenza del mare”.
Nel numero che state sfogliando troverete scritto ciò che siamo e quel che vogliamo essere. i l chi siamo è ben esposto nel Rappor to annuale 2021 allegato al Noti ziario. Un anno di attività, tanti i dati analizzati. Si è trattato di un lavoro complesso, frutto di una sinergia che è riuscita a far con fluire dal territorio una mole im ponente di informazioni. Numeri che intendono comunicare all’esterno la nostra identità e i nostri valori. Sì, valori e identità. perché dietro ai numeri del Rapporto ci sono 11mila donne e uomini della Guardia Costiera, ci sono profes sionalità grandi e un altrettanto grande spirito di corpo, vero e proprio valore aggiunto per la marittimità del nostro paese.
A spiegare quel che vogliamo
essere è l’assistente del Coman dante Generale, il capitano di va scello Edoardo Balestra. Ci parla delle linee strategiche del Cor po per il triennio 2022-2025, di quelle che abbiamo voluto chiamare le “quattro p ”: professionalità al servizio degli altri; pron tezza operativa per le sfide del futuro; presenza e sicurezza in mare; proiezione internazionale e partnership (su quest’ultimo punto segnalo un ritratto della neo Comandante della Guardia costiera americana e una prezio sa testimonianza del Segretario Generale dell’ i MO).
è il personale, il fattore umano, il segreto della nostra storia. Basti pensare alla presenza femminile, sempre più significativa. Sono tante e preparate le colleghe nei posti di responsabilità. Lo rac contiamo in un interessante articolo del Notiziario. Senza dimenticare che in que sta caldissima estate 2022 i no stri mezzi e i nostri uomini non si sono fermati un attimo. p er gar antire non solo la sicurezza di diportisti e bagnanti ma an che per affrontare i drammatici scenari operativi del Mediter raneo Centrale legati ai flussi migratori.
Notiziario della GUARDIA COSTIERA * Direttore ResponsabileFissate le Linee di indirizzo Il nostro impegno in quattro P
“perconquistare il futuro bisogna prima sognarlo” scriveva il filosofo fran cese Blaise pascal. La Guardia Costiera questo futuro vuole non solo sognarlo ma anche prepararlo con cura, elaborarlo e metterlo su carta. è con questo spirito che nascono le “Linee di indirizzo del Comandante Generale 2022/2025”. Una busso la che servirà a indicare la rotta dei prossimi quattro anni di una orga nizzazione che ha solide basi nel presente e salde radici nella storia marittima del nostro paese. quattro anni rappresentano un arco temporale “sostenibile”, né troppo lungo né troppo breve. Un orizzonte adeguato per progettare e programmare le future attività organizzando le risorse strumen tali disponibili, per interpretare le sfide future secondo model li realistici, con l’obiettivo finale
di dare elementi di conoscenza adeguati al nostro personale, prospettive di sviluppo e migliora
Notiziario della Capitano di Vascello Edoardo Balestramento alla nostra organizzazione. La Guardia Costiera che immagi niamo, quindi, sempre più profes sionale, pronta, presente e pro iettata in ambito internazionale. quattro aggettivi con un unico denominatore comune, il personale, donne e uomini con un’anima tec nica ma anche con passione, senso di appartenenza e identità.
Sono loro l’elemento chiave e il primo destinatario delle Linee di indirizzo.
E il 2022, da questo punto di vista, rappresenta un anno importante e di snodo. Assieme alle Linee di indi rizzo ha visto la luce anche il Rap porto annuale delle Capitanerie di porto-Guardia Costiera, un documento con cui abbiamo presentato
all’esterno i risultati raggiunti nel 2021.
è la prima volta che viene elabora to un report così completo e detta gliato di tutto quello che facciamo e di come lo facciamo.
Due documenti in cui diciamo, senza veli, chi siamo oggi e quello che vorremmo e potremmo essere do mani. partendo dall’analisi del pre sente, arrivare a traguardare con buona approssimazione gli sce nari futuri, compito non facile se si considera che l’elemento domi nante della nostra realtà odierna è l’instabilità, nelle sue numerose declinazioni: sociale, economica, geopolitica e oggi anche climatica. Una realtà in cui la pandemia prima, la guerra in Ucraina poi e, oggi,
l’emergenza climatica, rappresen tano fattori di instabilità globale, a cui le Capitanerie, lungi dal poter incidere direttamente, guardano con grande attenzione per con tribuire a governare le numerose conseguenze che le crisi in atto portano, questo sì, nel campo del trasporto marittimo, in cui le Capi tanerie di porto-Guardia Costiera ambiscono a essere uno dei punti stabili di riferimento.
E non è impresa da poco, se è vero come è vero che il settore marit timo è stato riscoperto, nella co scienza del nostro paese, quale fattore decisivo e trainante del nostro benessere, strumento in dispensabile della catena logistica degli approvvigionamenti, tanto di materie prime quanto di prodotti di consumo.
Da qui è nata l’esigenza di mettere ordine, di dotarsi di un documento - le Linee di indirizzo appunto - che, partendo dall’analisi dei fabbisogni della nostra organizzazione, metta nero su bianco soluzioni e obiettivi sostenibili e attuabili con le risorse a disposizione, coerenti con le indi cazioni del decisore politico di rife rimento e con orizzonti temporali adeguati.
Le Linee di indirizzo non sono un documento di per sé formalmente necessario, ma rappresentano una prima risposta al bisogno di mag giore coinvolgimento pervenuto in modo chiaro dal personale del Cor po, segnale del quale occorre tener conto se si è convinti che il miglio ramento della qualità dei processi
interni alle nostre strutture passi necessariamente anche da un per corso bottomup . Non è solo importante fare le cose ma anche come le si fanno: la qua lità delle risposte e dei processi è, quindi, indispensabile per avere anche migliori risultati all’esterno e per essere efficace non può che passare attraverso il reale coinvol gimento del personale, a ogni livello.
Uno strUmento per comUnicare a tUtto il personale la visione del proprio vertice
Le Linee di in dirizzo sono, quindi, un do cumento per comunicare a tutti, dai dirigenti del Corpo fino al più giovane marinaio, quella che è la visione del loro vertice, affinché maturino consapevolezza e voglia di partecipare a questo percorso e in qualche modo ne siano protago nisti e veicolo di promozione. Lo strumento principale dell’attua zione delle Linee di indirizzo passa, quindi, da e per il personale che diventa il soggetto di una “profes sionalità” al servizio degli altri; di una “prontezza operativa” per le sfide del futuro; della “Presenza e sicurezza in mare”; della “proiezio ne internazionale e partnership”, quattro obiettivi che non sono slo gan, ma la sintesi di concetti densi, generali e pieni di contenuti. Che vuol dire professionalità al servizio degli altri? Vuol dire ri cerca di una professionalizzazione
linea strategica per il fUtUro la crescita infrastrUttUrale del corpo
Lacrescita professionale non può che passare da un potenzia mento infrastrutturale del Corpo: un impegno scritto, nero su bianco, sia nel rapporto annuale sia nelle Linee di indirizzo strategico 2022-2025 che, non a caso, non si limitano a una sempli ce enunciazione di buoni propositi ma si declinano in piani d’azione e programmi di sviluppo concreti. “infrastrutture moderne e adeguate – è scritto nelle Linee strategiche – sono la premessa della prontezza operativa e la condizione per esercitare al meglio i nostri compiti”. L’ammodernamento delle strutture della Guardia Costiera si pone pertanto “quale necessità imprescindibile per la sicurezza e il benessere del personale. La questione logistica, infatti, non riguarda solo la funzionalità e il decoro degli uffici ma anche le infrastruttu re alloggiative destinate al personale, alle quali dovrà essere data la massima priorità in termini di potenziamento e di manutenzione”. Tra le priorità che il Comando generale si è dato ci sono: dare l’avvio a un programma nazionale, pluriennale e centralizzato di ammoderna mento delle infrastrutture al fine di aumentare le disponibilità logi stiche e ristrutturare secondo criteri di sostenibilità con un impatto positivo sulla prontezza e sul benessere del personale; promuovere la collaborazione con le altre Amministrazioni delle Stato e con le Amministrazioni locali per individuare aree idonee per la realizzazio ne di nuove infrastrutture e, infine, accompagnare il programma di riorganizzazione territoriale in funzione della effettiva disponibilità di strutture logistiche utile a garantire supporto alloggiativo al per sonale. Va in questa direzione anche il nuovo Regolamento di ammi nistrazione del Corpo delle Capitanerie di porto-Guardia Costiera, in attuazione della legge 221/2012. il provvedimento, come ha sottolineato il ministro delle infrastruttu re e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, si inquadra in una visione più ampia di rafforzamento del ruolo del Corpo, al quale du rante gli ultimi 18 mesi sono stati riconosciuti 530 milioni di euro per interventi di ammodernamento. in particolare, la realizzazione di interventi di adeguamento infrastrutturale delle sedi dislocate su tutto il territorio nazionale (65 milioni). di Giampiero Cazzato
del personale del Corpo non solo più avanzata ma che sia anche al servizio delle esigenze della ma rittimità e non rischi di tradursi in “postura” autoreferenziale e burocratica nell’esercizio delle varie attribuzioni. Una professionalizzazione, insomma, aperta all’esterno, che guarda anche al cluster marittimo, agli stakehol der, agli utenti.
Prontezza operativa per le sfide del futuro significa sapersi ade guare rapidamente ed efficace mente ai cambiamenti che ca ratterizzano il nostro presente.
Significa flessibilità ed efficacia nelle modalità di risposta ai pro blemi, siano essi di natura opera tiva (un soccorso piuttosto che un inquinamento), oppure ammini strativa, sviluppando modalità di interfaccia e comunicazione con il cittadino sempre più digitali. p resenza e sicurezza in mare, si gnifica continuare a esserci sem pre nel momento del bisogno, ma al tempo stesso garantire la pre senza quale strumento di sicu rezza “percepita” e di deterren za rispetto a condotte sbagliate quando non proprio illegali.
Notiziario della GUARDIA COSTIERASe riportiamo la nostra identità e i nostri valori sul territorio, la di mensione più autenticamente vici na ai bisogni della collettività sem bra coincidere proprio con quella dell’Autorità marittima, dei 275 Uffici che testimonia no capillarità e prossimità ai bisogni dei cittadini.
a settembre 2022 il forUm delle gUardie costiere del mediterraneo a napoli
Infine, la pro iezione in ternazionale, oggi frutto di una necessità più che di un’opportuni tà, fortemente voluta dall’attuale Comandante Generale in virtù di dirette esperienze positive maturate sul campo.
La consapevolezza che il mare è elemento transnazionale che, di per sé, poco si presta a essere confinato o ristretto entro ambiti geografici limitati, che un inquina mento in acque francesi o tunisine possa tradursi, come dato di espe rienza, in un problema anche per le coste italiane.
per questo, il nostro teatro ope rativo delle attività di tutela del mare e delle sue risorse, al netto di ogni precisazione e distinguo giuridico, non può che essere il Mediterraneo: è questo lo spirito che a settembre 2022, a Napo li, animerà il forum delle guardie costiere del Mediterraneo, orga nizzato proprio dalla Guardia Co stiera italiana. proiezione internazionale che non
significa solo partnership bilate rale o multilaterale ma anche par tecipazione diretta e concreta ai processi di evoluzione delle guar die costiere, in primis quelle euro pee, che guardano a noi come a un possibile modello organizzativo in virtù del connubio tecnico, ammi nistrativo e operativo che caratte rizza le nostre funzioni. Ma proiezione internazionale vuol dire anche partecipare al processo ascendente di creazione dei con tenuti delle future norme interna zionali, nella consapevolezza che queste, almeno nel settore marit timo, si formano ormai prevalen temente nei consessi internazio nali: all’iMO di Londra, Agenzia dell’ONU che si occupa di trasporto marittimo, all’EMSA di Lisbona, Agenzia europea per la sicurezza marittima, all’EFCA di Vigo per la corretta applicazione della politica comune dei controlli in materia di pesca dell’UE; a Frontex, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, per la protezione delle frontiere esterne e le questioni mi gratorie dell’UE. Ebbene, in tutti questi consessi la Guardia Costiera italiana è, con grande sforzo, presente e attiva con suoi rappresentanti per se guire e contribuire ai processi di formazione delle norme, dei rego lamenti e delle risoluzioni che inte resseranno il trasporto marittimo negli anni a venire.
Ecco che, per far fronte a questo ambizioso ventaglio di attività, occorre puntare su risorse umane
e materiali adeguate per i prossi mi anni e, con esse, l’esigenza di vedere delineati, in modo forma le e strutturale, i futuri principali ambiti di sviluppo e innovazione delle Capitanerie di porto, nel quadro armonico dello sviluppo che interesserà il paese nel suo complesso: lo strumento è quel lo dell’Allegato infrastrutture al Documento di Economia e Finan za, nel quale, per la prima volta, è disegnato un riferimento preci so e puntuale al nostro prossimo
futuro: mezzi navali adeguati agli scenari operativi ma al contempo ambientalmente sostenibili, in frastrutture quantitativamente e qualitativamente idonee alle funzioni da svolgere sia a livello periferico che centrale, sviluppo del monitoraggio del traffico ma rittimo e singlewindowseuropea e, infine, dotazioni di personale in numero adeguato, a prosecu zione degli interventi di incre mento degli organici di legge già varati, che consentiranno, questi
Notiziario della GUARDIAultimi, di avere entro il 2027 ul teriori 750 volontari in servizio permanente.
E qui ritorna l’importanza del “ca pitale umano” che nel documento viene messo al centro delle policy di sviluppo delle Capitanerie di porto e il cui valore può e deve essere accresciuto, se necessa rio, anche ricorrendo ad azioni mirate di re-skilling, ovvero di acquisizione di nuove competen ze lavorative, per meglio rispon dere alle esigenze evolutive di una amministrazione che cambia,
come già avviene da tempo nel settore privato.
Come riportato nelle Linee di in dirizzo “per una migliore capacità di risposta alla crescente com plessità delle sfide attuali e future risulta fondamentale valorizzare a pieno ogni singola professionalità, bilanciando esperienze, aspirazio ni personali, esigenze di impiego e conformandosi ai principi di flessi bilità, sostenibilità e qualità”.
Sarà possibile riuscire nell’inten to quanto più saremo in grado di attivare una costante attività di
dialogo e di scambio di esperienze da mettere a fattor comune tra il Comando generale e gli Uffici ma rittimi territoriali.
Senza dimenticare che la nostra è un’organizzazione con una matrice militare, anche se svolge attività e competenze in ambito civile, e ha, dunque, la necessità di sviluppare al suo interno forme di coesione e identità di valori, proprio nell’otti ca di dare il migliore servizio alla collettività.
Oggi la Guardia Costiera è un’or ganizzazione in grado di fornire una visione complessiva e a 360° della risorsa mare: la funzione marittima civile dello Stato trova nelle Capitanerie di porto un interprete competente, qualificato e anche appassionato.
Una passione che – si tratti del soccorso a migranti su barconi alla deriva o del monitoraggio del traf fico marittimo in una sala operati va, del controllo della filiera ittica o della tutela delle aree marine protette – ha fatto raggiungere alla nostra organizzazione elevati standard di efficienza e un gradi mento nella collettività - misurato oggettivamente da Eurispes - dai quali non si può tornare indietro. Una passione per il mare e il suo mondo che nasce ormai 157 anni fa, con una storia fatta di salva taggi, imprese eroiche ma anche di buona amministrazione e impe gno quotidiano nella soluzione dei problemi marittimi, storia che in questi ultimi anni abbiamo cerca to di recuperare tramite iniziative
editoriali mirate e convegni, storia che è bene ricordare a noi stessi e anche a chi entrerà nel Corpo delle Capitanerie di porto nei prossimi anni.
Una identità che, come abbiamo visto, le Linee di indirizzo vogliono incrementare e alimentare guar dando certamente con ottimismo al futuro ma mantenendo in modo ben saldo le proprie basi nel pre sente, con la consapevolezza dei nostri limiti e delle nostre grandi potenzialità. Le Linee di indirizzo non voglio no essere, per tornare all’incipit di questo articolo, un libro dei sogni, ma ci dicono che la Guardia Costiera, le Capitane rie di porto, sono e saranno questo e non van no confuse con altro: sono una or ganizzazione che cura gli interessi marittimi civili del paese, titolare di compiti e responsabilità preci se, composta di personale militare orgoglioso dell’appartenenza alla Marina militare e alle Forze Arma te, ma geloso delle proprie nume rose particolarità e specificità, di una identità e reputazione fatico samente guadagnata sul campo, alla quale ovviamente teniamo molto.
siamo in grado di fornire Una visione a 360° della risorsa mare
*Capitano di Vascello, Assistente del Co mandante Generale
Noi donne con le stellette La vita tra divisa e famiglia
di Marina ViolaMentre
negli Stati Uniti la signora Linda Fagan, am miraglio a quattro stelle, assume il comando della Guardia Costiera, in italia mancano ancora
diversi anni prima di poter vede re comparire la greca sulla manica di una divisa femminile. il motivo è semplice: non ci sono ancora i tempi tecnici perché ciò accada.
Al centro Maria Pina Ferrantino presso l’Ufficio Locale Marittimo di Acciaroli. Nella foto a sinistra Laura VinciNel nostro paese, infatti, le donne hanno avuto accesso alle Forze Ar mate solo a partire dall’anno 2000 grazie alla legge 380 del 1999: “Delega al governo per l’istituzione del servizio militare volontario femminile”. in ritardo rispetto agli altri paesi europei e Nato, che già da tempo avevano impegnato per sonale femminile, l’italia ha tutta via presto recuperato il gap e oggi migliaia di donne, nella Guardia Costiera come in ogni settore del le Forze Armate, hanno intrapreso una carriera ricca di opportunità e soddisfazioni. Certo, non sono sempre rose e fio
ri: conciliare lavoro e vita familiare è un gioco a incastro che accomuna le professioniste del Corpo a tutte le donne lavoratrici in ogni campo; ma la consapevolezza di operare per il bene comune, al servizio del cittadino, e anche un semplice gra zie da parte dell’utenza, bastano a ripagare dei sacrifici fatti. Ce lo confermano due donne che oggi ri coprono ruoli di comando all’inter no del Corpo e che ci raccontano a 360° la loro vita di donne con le stellette. Laura Vinci e Maria pina Ferrantino sono state, e sono anco ra nell’incarico mentre scriviamo, tra le prime sottufficiali al coman do di un Ufficio marittimo. Conosciutesi sui banchi di Mari scuola, sono rimaste legate negli anni scambiandosi pareri, consigli e sane risate, anche quando le loro carriere hanno preso coordinate geografiche diverse. Anticipando di una manciata di giorni le colleghe Regina Cesarino (Ufficio locale marittimo gabicce a Mare) e Maria pina Ferrantino (Ufficio locale marittimo Accia roli), Laura Vinci, maresciallo del la Guardia Costiera, ha assunto il comando dell’Ufficio locale ma rittimo di Numana a giugno 2017, guadagnando così questo primato nella componente femminile del Corpo. Originaria di Vasto, cre sciuta sulla costa abruzzese, Vinci inizia a frequentare nel 2003 la scuola sottufficiali di taranto, con il terzo corso in assoluto riservato alle donne, dopo aver superato un concorso pubblico per allievi ma
Ferrantino (in primo Piano) con la collega Vincirescialli. All’epoca ventiseienne, accoglie con entusiasmo la possi bilità offerta alle donne solo da po chi anni di abbracciare la carriera militare: «Sin da piccola - racconta - coltivavo la passione per la divisa, in particolare quella della Marina essendo cresciuta in una città di mare. Solo che, mentre in polizia le donne erano già presenti da tem po, la carriera militare a noi donne è stata preclusa fino al 2000. Io sono entrata, infatti, che ero deci samente adulta rispetto all’età in cui si accede normalmente, 18/19 anni».
All’epoca era riservato alle donne
il 20 percento dei posti disponibi li nella scuola, tetto poi eliminato man mano che si sono adeguati anche spazi e strutture per acco glierle. «i primi mesi sono molto duri - ammette Vinci - anche per la lontananza da casa. Ti cambia no le abitudini e l’impatto iniziale è spiazzante».
Al termine del primo anno si imbar ca su Nave palinuro per la campa gna addestrativa di tre mesi che la porterà in giro nel Mediterraneo, esperienza che ancora oggi raccon ta con entusiasmo. Nonostante il lavoro sul veliero sia stato piutto sto impegnativo, dice con convin
Notiziario della GUARDIA COSTIERAzione di non aver mai pensato un solo istante di aver fatto una scelta sbagliata. Dopo la campagna addestrativa, un anno alla Maddalena e poi di nuovo a Taranto per l’ultimo anno prima di ottenere la laurea pres so l’Università della Tuscia. Anche questo è un primato di cui si pos sono fregiare le due comandanti. il loro fu infatti il primo corso allievi marescialli a concludersi con la laurea mentre in precedenza l’iter si esauriva con i due anni presso le scuole marescialli di Taranto e della Maddalena. inevitabile chiederle se immagi nasse di diventare un giorno comandante. «io mi riconoscevo mol to nella Guardia Costiera e nei suoi ruoli che a Vasto avevo imparato a conoscere - dice - ma certamente non avevo in mente il comando al quale sono arrivata tutto sommato abbastanza giovane per i miei anni di servizio. Dopo 11 anni a Civita nova Marche come comandante di motovedetta, ho seguito un corso di aggiornamento a Livorno e poi si è presentata l’opportunità di Nu mana. Allora mi sono detta: perché non provare? Anche se ero ben consapevole che il comando è im pegnativo, di grande responsabilità e ti impone di gestire diversamente anche la vita privata. Ne ho parlato con mio marito e abbiamo deciso di provare a fare richiesta. E non me ne sono pentita». A proposito di famiglia, Vinci è spo sata con un collega e ha una figlia di otto anni. «io non avrei mai po
tuto scegliere tra famiglia e lavoro perché per me sono complemen tari. Sono essenziali nella mia vita. I figli sono un valore aggiunto ma ci sono sacrifici da fare. qui a numana d’inverno la famiglia si gestisce meglio ma quando arriva l’estate salta ogni regola perché l’impegno è costante. per fortuna, ho un ma rito che mi sostiene in tutto. Nei miei cinque anni di permanenza all’Ufficio locale marittimo di nu mana abbiamo sempre fatto ferie separate per poterci dedicare al meglio a nostra figlia. Per noi l’im portante è che lei non soffra per le scelte professionali dei genitori. Fondamentali sono stati anche il supporto e la solidarietà di amici e colleghi. Ci sosteniamo molto gli uni con gli altri. Devo dire, comun que, che io e mia figlia abbiamo un dialogo molto sincero e tutto sommato la vedo serena. per ora ci segue con piacere anche nei nostri trasferimenti, quando crescerà ci regoleremo in base anche alle esi genze che verranno». L’arrivo a Numana, nella splendida riviera del Conero, è avvenuto per Laura Vinci a giugno quando la stagione, da quelle parti, è nel pieno. «l’ufficio - spiega - comprende due comuni, Numana e Sirolo. D’inver no sono pressoché spopolati men tre d’estate arriviamo a contare anche 100mila presenze al giorno. qui ci confrontiamo con tutti gli utenti del mare, assicurando quei servizi necessari, di supporto alle esigenze dei cittadini e dei lavora tori del mare, che contraddistin
guono la presenza capillare del Corpo sul territorio. in modo da rappresentare per loro un vero e proprio sportello unico del mare: ad esempio istituendo i procedi menti amministrativi per iscrizioni di barche e licenze di pesca. procedure alla quali, naturalmente, si aggiungono le attività ispettive e di controllo sul litorale e sul demanio marittimo, sulle attività da dipor to, soprattutto se pensiamo che il porto dispone di oltre 800 posti barca».
in realtà così piccole, il comandan
te del porto finisce inevitabilmente per diventare anche una figura di riferimento. «Assolutamente - con ferma -. Da quando sono arrivata mi sono resa conto che soprat tutto i pescatori, magari quelli più anziani, venivano in ufficio anche per confidarsi, per un confronto. e la nostra porta deve essere aper ta anche per quello, per ascoltare le loro preoccupazioni. Noi lavo riamo anche per aiutarli a trovare soluzioni, quando c’è un problema. Del resto, il nostro obiettivo pri mario non è sanzionare ma risol
Notiziario della GUARDIA COSTIERAquello che in passato era stato soltanto un sogno per moltis sime donne: indossare una divisa, servire la patria, sceglie re la via della propria realizzazione professionale in questo ambito, adesso è realtà. Secondo i più recenti dati, pubblicati nel “Rapporto annuale delle Capitanerie di porto e Guardia Costiera 2021”, con una presenza femminile pari al 12 percento dell’organi co complessivo, la Guardia Costiera si pone molto al di sopra del la media generale nelle Forze Armate, che si attesta al 6 percento, stando ai numeri sul sito internet della Camera dei deputati e rife riti al 2020.
Alla data del 30 giugno 2022, su un totale di 826 ufficiali in servizio permanente, si contano 25 donne con il grado di Capitano di fregata, 22 Capitano di corvetta, 53 Tenente di vascello, 32 Sottotenente di vascello e 13 Guardiamarina. Ci sono poi anche i ruoli speciali con 15 donne nel grado di Capitano di corvetta, 24 Tenente di vascello, 9 Sottotenente di vascello. dei 118 ufficiali in ferma prefissata 36 sono donne. nei sottoufficiali graduati la presenza femminile si attesta a 347 unità. Il grado più alto finora raggiunto dalle donne nel ruolo è quel lo di primo maresciallo, mentre per gli ufficiali il grado apicale, al momento, è quello di Capitano di Fregata. nel ruolo di truppa, infine, troviamo 598 donne su un totale di 1528 unità. Al momento nelle componenti specialistiche troviamo 45 donne destinate alla componente aerea e 45 alla componente na vale. Anche se la loro presenza è ancora numericamente più bassa rispetto a quella maschile, l’arruolamento non prevede per le don ne limitazioni di accesso né di competenze. Ciò vuol dire che non ci sono limiti alle aspirazioni. Con15direzionimarittime,55Capitaneriediporto,51UfficiCir condariali marittimi, 128 Uffici locali marittimi e 61 delegazioni diSpiaggia,laGuardiaCostiera può contare su una struttura ca pillaremediantelaqualecontinuaadesercitarelepropriemolte pliciattribuzioni,sulmareelungolecostedelpaese
il 12 percento del personale è donna capitano di fregata il grado più alto
vere i problemi prima che si debba arrivare a questo. La prima cosa è il dialogo, noi nasciamo per l’uten za. A volte aiutiamo anche persone che non hanno dimestichezza con internet a presentare le istanze e questo ci ripaga tantissimo. è bello quando le persone capiscono che il nostro intento è collaborativo, di prossimità e non di distanza. E alla fine è un metodo che risulta vin cente perché poi gli utenti tornano e dimostrano che hanno compreso come fare per essere in regola». quello del militare è un lavoro pieno di sfaccettature, senza di menticare che queste donne e uomini hanno fatto giuramento di adempiere con disciplina e onore al proprio dovere. Chiediamo al maresciallo Vinci se questo cam bia l’approccio al lavoro quotidia no. «questo pensiero - risponde - ci deve accompagnare non solo nel momento del giuramento ma per tutta la carriera. Deve essere il nostro punto di riferimento, noi dobbiamo lavorare per il cittadino. ho scelto questo lavoro e ne sono orgogliosa. Rimpianti? Forse il tipo di vita qualcosa ti toglie, penso a quando ho perso mio padre senza aver avuto molto tempo da trascorrere insieme a lui, in parte per la lontananza ma soprattutto per le responsabilità che questo incarico comporta. Comunque, rifarei que sta scelta altre mille volte. Grandi soddisfazioni arrivano anche dalle cose piccole. Un semplice grazie mi riempie di orgoglio, quando un utente va via soddisfatto di quello
che gli hai dato, per me è il cuore del mio lavoro. poi certo, l’unione fa la forza, devi avere un bel team affiatato. qui ho dei collaboratori che mi dispiacerà tanto lasciare; spero saranno dispiaciuti anche loro!».
Le chiediamo come la fa sentire sapere di essere la prima donna al comando di un Ufficio locale ma rittimo. «Mi dà tanta soddisfazione ma allo stesso tempo - ammette - è anche una grande responsabilità. Dall’altra parte, in questi cinque anni non ho mai riscontrato diffe renze sul lavoro legate all’essere donna e penso che neppure per l’utenza ce ne siano. è normale che all’inizio ci si studi a vicenda, poi la conoscenza fa crollare tutte le barriere. C’è forse un’idea che una comandante donna sia più severa, per fortuna conoscendomi si sono tranquillizzati tutti! Anzi, per tanta parte della nostra utenza noi siamo diventati un punto di riferimento e di questo sono contenta». Al termine della stagione estiva fi nirà anche il comando a Numana e mentre parliamo Vinci è in attesa di conoscere la sua nuova destina zione. Dove andrà non lo immagina ma sa che ci andrà con una maturità diversa e con maggiore sicurez za perché, dice: «l’ufficio territo riale ti forma tanto, permettendoti di toccare tutte le materie, e ti fa sentire più pronta ad affrontare qualunque destinazione ti verrà assegnata. Del resto, questo è un aspetto che quando si sceglie la vita militare si mette in conto».
l’Ufficio territoriale
forma tanto permettendo di toccare tUtte le materie
Nata in puglia, anche lei sposata con un collega e con due figli, maria pina Ferranti no è arrivata nel Cilento, al comando dell’Ufficio Locale Marit timo Accia roli, dopo un iter formativo speculare a quello della collega Vinci e 12 anni di incarico presso Chioggia.
Anche a lei domandiamo come è nata la scelta di arruolarsi: «io ero sul punto di laurearmi in econo mia e commercio, mi mancava solo la tesi, e già lavoravo presso uno studio commercialista. Ma in me si mescolavano l’amore, sempre coltivato, per la divisa e per il ruolo della Forza Armata, con il desiderio di cercare una mia indipendenza lontano da casa. Anche se Man fredonia è una grande città, in quel periodo mi andava un po’ stretta e l’idea di un cambiamento mi affa scinava. Forse proprio per questo
motivo - dice - tutti i cambiamenti che ho fatto nella mia vita non mi sono pesati particolarmente. in fatti, per me vale ancora quello che risposi agli psicologi durante la se lezione per l’arruolamento. “Come gestirai la lontananza dalla tua famiglia?” mi chiesero. E io dissi: “La mia famiglia ce l’ho nel cuore, ovunque io vada”». Lo spirito giovanile di allora, oggi è mitigato da sentimenti che all’epo ca non erano forse immaginabili. «quello che più comincia a pesarmi è dovermi separare dalle persone con le quali costruisco relazioni nei posti in cui vado a lavorare. ho il ti more che nella distanza i rapporti si facciano sempre più rarefatti. Nei 12 anni vissuti a Chioggia avevamo creato una vera e propria famiglia allargata con i colleghi. Anche per ché si finisce per passare insieme la vita, dai Natali ai compleanni dei bimbi. I nostri figli ci chiamavano rispettivamente zii e zie, per dare l’idea di quanto eravamo diventati affiatati».
Le domandiamo come è stato l’im patto con la realtà di Acciaroli. «partiamo dal presupposto che Acciaroli è molto in periferia - dice - gerarchicamente dipendente da Salerno, e qui c’è una forma di timo re reverenziale nei confronti delle divise, che conoscono poco e vedo no con una punta di diffidenza. Poi, io sono sì socievole, ma sul lavoro sono molto seria e credo, sulle pri me, di aver dato una impressione di severità. All’inizio erano molto ti morosi nei miei confronti. Allora ho
usato una strategia: mi sono rivolta alla parte femminile della popola zione. non è stato difficile perché, avendo i bambini ancora piccoli, sono presto entrata in contatto con le altre mamme. E così, vedendo le mogli e compagne instaurare con me un rapporto di confidenza, anche gli uomini si sono aperti e ab biamo cominciato a comunicare».
L’importante è trovare la strada. «io ora conosco tutti, so persino di chi sono le auto parcheggiate». Del resto, Acciaroli è una frazione del comune di pollica che sulla carta fa un miglia io di abitanti.
sempre a disposizione di chiUnqUe necessiti di consUlenza o sUpporto pratico
D’estate in vece diventa una metropoli. il lavoro dell’Ufficio si rivolge soprattutto all’attività di pesca e da di porto e molte attività si effettuano in collaborazione con le ammini strazioni locali e con le altre isti tuzioni presenti sul territorio. «C’è una bella sinergia» sottolinea con soddisfazione la comandante che in questi cinque anni ha instaurato rapporti solidi di fiducia reciproca con tutti gli esponenti della co munità, per collaborare al miglior raggiungimento degli obiettivi co muni.
Le chiediamo se le dispiacerà an dare via. «Tanto - ammette -. Con i miei familiari ci diciamo: “Tanto poi qui ci torniamo!” Il mio figlio
maggiore, che ha 13 anni, non vorrebbe andar via da Acciaroli. qui, del resto, si è integrato benissimo e ha trovato tutta la libertà che un bambino può desiderare: uscire per strada e giocare a pallone, il mare a due passi… il cambiamento per me non è negativo ma uno stimolo per conoscere posti nuovi e nuove persone ed è quello che io deside ravo, di non rimanere sempre chiu so nella stessa realtà, dalla nascita a quando diventi vecchio». Certo, da ragazza non aveva messo in conto di affezionarsi così tanto ai luoghi e alle persone. «Comunque - sottoli nea Ferrantino - i cambiamenti che pesano non sono solo quelli di sede,
anche quando se ne va un collega è un momento difficile». Alla domanda se ricorda un epi sodio che l’abbia resa particolar mente orgogliosa del suo lavoro risponde secca: «io sono orgoglio sa ogni giorno. Sono orientata al servizio alla cittadinanza. Vengo da un percorso amministrativo e sento di dare un servizio molto importante anche in un ruolo che non è operativo. Il nostro ufficio è sempre a disposizione di chiunque necessiti di una consulenza o di un supporto pratico: dal pescatore al pensionato che vuole rinnovare la patente nautica, dal diportista alle società che fanno trasporto merci
o passeggeri. questi anni per me sono passati in un soffio perché mi piace il lavoro che faccio». quando le chiediamo se essere tra le prime donne assegnate al comando di un Ufficio marittimo le ha dato orgoglio risponde: «Sì, orgoglio e preoccupazione. io a Chioggia ero incaricata di una se zione logistico-amministrativa e tanti aspetti legati al comando di un Ufficio territoriale non li avevo mai affrontati nella mia carriera. in tutta sincerità, non ho avuto nep pure il tempo di soffermarmi sul fatto di essere tra le prime donne al comando di fronte alle tante sfi de che ho dovuto affrontare appe
na insediata. Competenze nuove, territorio nuovo e nuovi anche i colleghi. Solo adesso che sono alla fine dell’incarico, e grazie anche a questa intervista, comincio davve ro a realizzare la cosa. io e la mia collega Laura Vinci - che conosco bene e so di poter parlare anche per lei - facciamo questo lavoro per vocazione. Non ci crogioliamo nel ruolo di comandante e non per ché non sia un piacere ma perché fa parte del nostro lavoro. Certo non lo nascondiamo ma non ne facciamo motivo di vanto. io mi vedo semplicemente come una persona che collabora con i suoi uomini per fare al meglio il proprio lavoro».
Notiziario della GUARDIA COSTIERAal vertice della gUardia costiera Usa linda fagan è la prima donna nel rUolo
Colpisce, nelle foto ufficiali, quel velo di tristezza negli occhi, mitigato dal sorriso ampio da mamma irlandese. per ché la signora Linda Lee Fagan, ammiraglio, nata Keene, affonda le origini dei suoi due cognomi nell’i sola di smeraldo. Linda Lee Keene è diventata Fagan dopo aver sposato John Fagan, veterano del Vietnam, ristoratore di Chicago, perso due anni fa.
AmmiraglioLindaL.FaganFonte:uscg.mil
Come tutte le americane, la signora ammiraglio ha preso il cognome del marito. il suo è scomparso dai documenti: ADM Linda L. Fagan, così recitano. questo non le ha impedito di diventare, il 5 aprile 2022, per decreto del presidente degli Stati Uniti d’America Joe Biden, il venti settesimo comandante generale della Guardia Costiera americana, la prima donna al mondo a ricoprire il ruolo. E che ruolo, soprattutto ol treoceano. il comandante generale è considerato un CEO, ChiefExe cutiveofficer , un amministratore delegato con pieni poteri diremmo noi da questa parte dell’Atlantico. Per il resto, le foto ufficiali restituiscono l’immagine di una americana bianca come tante, profondamente radicata nel Midwest. Nata a Co lumbus, ohio, l’ammiraglio Fagan ha 58 anni ed è madre di due figlie, Moira 29, e Aileen 24, quest’ultima avviata alla carriera navale come la mamma. Dopo la Coast Guard Academy, conclusa nel 1985, Linda L. Fagan ha conseguito un master presso l’Università di Washington e frequentato la National Defense University. L’ammiraglio Fagan sostituisce l’ammiraglio Karl L. Schultz, giunto all’età della pensione. è stato proprio Schultz a pronunciare le prime parole di plauso alla scelta di Biden. “Linda L. Fagan - ha detto in una dichiarazione ufficiale alla stampa - è un eccezionale ufficiale, in pos sesso di acuto intelletto, della profondità dell’esperienza operativa RiTRATTO
e della leadership ben affinata, non ultimo, dell’acume manageriale indispensabile per servire come comandante”. Perfino i repubblicani non hanno avuto niente da ridire sulla scelta di Biden twittando che “ha finalmente nominato un leader eccezionale per l’USCg”.
il primato della signora Linda è duplice. La prima donna a comandare un piccolo esercito addetto alla sicurezza del mare e della navigazio ne e la prima donna posta al vertice massimo di un ramo delle forze armate stelle e strisce. Ne ha fatta di strada Linda Lee Keene da quan do, prima ancora di diventare Fagan, prestava il suo primo servizio su un rompighiaccio di 399 piedi, il Polar, come ufficiale di coperta. la biografia ufficiale della signora ammiraglio è tutta un crescendo. Al suo comando Linda L. Fagan, entrata effettivamente nel ruolo a giugno, ha ora 44.590 donne e uomini in servizio attivo e 7.000 riser visti. Dipendono da lei anche 31.000 ausiliari. Ragguardevole anche la flotta in dotazione alla guardia Costiera: 250 cutter costieri e d’alto mare, navi pattuglia, boe, rimorchiatori e rompighiaccio e quasi 2.000 piccole imbarcazioni. invidiabile la forza aerea: più di 200 fra elicotte ri e velivoli ad ala fissa. Pur essendo il secondo più piccolo dei servizi militari statunitensi in termini di personale, la Guardia Costiera sta tunitense è la dodicesima forza navale più grande del mondo. Desti nata a crescere: il presidente Biden ha chiesto al Congresso nel suo budget, per l’esercizio 2023, 13,82 miliardi di dollari per la Guardia Costiera. L’ultimo incarico prima di sedersi sulla poltrona di comandante generale, l’ammiraglio Linda L. Fagan lo ha svolto come vicecomandante, dal giugno 2021, dopo aver lasciato il comando dell’area del Pacifico, uno dei settori più importanti sotto il controllo della Guardia Costie ra Usa. In pratica, significa avere il controllo delle acque dall’Alaska alla costa orientale africana. Con una caratteristica in più. il coman dante dell’area del Pacifico è anche comandante del servizio defense Force West, sommando ai compiti istituzionali della Guardia Costiera la missione di supporto al Dipartimento della difesa e ai comandanti combattenti. Nel suo curriculum è possibile trovare ancora primati: laureata pres so l’Accademia della Guardia Costiera nel 1985, ha prestato servizio in tutti e sette i continenti. ha servito, inoltre, per più di 15 anni come ispettore marittimo, diventando l’ufficiale per la sicurezza marittima più longevo di sempre.
lucia Visca
Notiziario della GUARDIA COSTIERALe certezze che ci piacciono “Mare sicuro” da oltre 30 anni
Trale molte incertezze che caratterizzano il periodo che stiamo vivendo, abbiamo quanto meno la rassicurante real tà dell’estate e di un paese tra i più ricchi al mondo di bellezze naturali, immerso per due terzi in un mare strepitoso e accogliente verso ogni sorta di attività ludica, dal diporto velico agli sport acquatici, al relax più assoluto. E tra le sicurezze possiamo anno verare, come ogni anno all’arrivo dell’estate, il ritorno confortante di Mare Sicuro, l’operazione che da oltre trent’anni vede le donne e gli uomini della Guardia Costiera al fianco di quanti, italiani e stranieri, scelgono le coste e i mari italiani per il proprio svago. Fino al 18 settem bre, infatti, 3000 donne e uomini, ol tre 400 mezzi navali e 16 mezzi aerei della Guardia Costiera saranno dislocati lungo gli 8.000 chilometri di coste italiane, pronti a intervenire in caso di emergenze in mare. è que sta, infatti, la stagione in cui le nostre
spiagge e i nostri mari accolgono più persone e le attività diportistiche si fanno molto intense. Non dob biamo dimenticare che veniamo da due anni di restrizioni, a causa della pandemia da Covid 19, che hanno fortemente limitato anche le attivi tà del settore turistico balneare. è naturale che la fine dell’emergenza porti con sé la voglia di tornare a una normalità forzatamente accantona ta. per questo motivo una vigilanza serrata è fondamentale per scongiu rare qualsiasi pericolo. Nella scorsa stagione estiva sono state oltre 2700 le persone soccor se dalla Guardia Costiera. E anche questa estate è stata purtroppo funestata da incidenti in mare, di varia entità e gravità, che hanno profondamente toccato gli animi per le dolorose perdite che hanno causato. A fine luglio, la collisione tra un motoscafo e una barca a vela nelle acque antistanti porto Ercole, nell’Argentario, ha causato la mor te di un uomo mentre una donna
veniva inghiottita dai flutti. nono stante le ricerche coordinate dalla Guardia Costiera, con l’impiego di mezzi navali e aerei, a oggi la don na risulta ancora dispersa. Ai mili tari della Guardia Costiera di porto Santo Stefano anche il compito di condurre le indagini di polizia giudiziaria e assistere la procura competente al fine di ricostruire la dinamica dell’incidente e indivi duarne le cause.
Solo pochi giorni dopo, nella zona di porto Cervo, in Sardegna, uno yacht con a bordo sette persone impatta va sugli scogli causando il ferimento di tutti gli occupanti. Uno di questi, recuperato ancora in vita dagli uo mini della Capitaneria di Olbia e
porto Cervo, è tuttavia deceduto poco dopo essere stato soccorso. proprio per cercare di limitare quanto più possibile il ripetersi di eventi tanto tragici nei nostri mari, la guardia Costiera affianca all’attività operativa quelle d’informazione e prevenzione, che giocano un ruolo chiave nell’accrescere la sicurezza di tutti coloro che vanno per mare, evitando comportamenti potenzialmente pericolosi, per sé e per gli altri. “in mare è già trop po tardi” è lo slogan che la Guardia Costiera usa per ricordare a tutti l’importanza di fruire di questa pre ziosa risorsa comune in maniera in telligente e prudente, preparandosi a prevenire eventuali emergenze
‘prima’ di mettersi in mare. è poi fondamentale ricordare a tut ti gli utenti del mare che il numero per le emergenze 1530, attivo tutti i giorni 24h su 24h, consente di con tattare tempestivamente la Guardia Costiera che è in grado di fornire soccorso e assistenza in qualsiasi situazione di emergenza, grazie al suo personale altamente qualifica to e a un’organizzazione capillare che conta oltre 300 uffici sul ter ritorio, 5 nuclei subacquei e 4 basi aeree. Da ricordare anche il Nume ro unico delle emergenze - 112, già attivo in numerose Regioni. il Corpo delle Capitanerie di porto-Guardia Costiera è infatti parte integrante del servizio NUE112 dal momento
che il 1530 è stato inserito, con il dpcm 24 luglio 2020, tra i numeri di emergen za nazionale. Grazie a que sto sistema, le chiamate di soccorso confluiscono nelle Cen trali uniche di risposta (CUR) regionali che provvedono poi a trasferirle all’ente preposto alla gestione della specifica emer genza, nel caso specifico alla sala operativa dell’Autorità marittima del territorio. L’implementazione del Corpo nel servizio NUE112
prosegUe l ’ iniziativa “bollino blU” valido per l ’ intera stagione in corso
Notiziario della GUARDIA COSTIERA Il conduttore RAI Massimiliano Ossini, volto della campagna sulle aree marine protettedovrebbe essere completata entro l’estate 2023.
Come abbiamo visto, la salvaguar dia della vita umana in mare è il principale compito istituzionale af fidato al Corpo che però non esaurisce la complessità dell’impegno della Guardia Costiera a favore dei cittadini. Con l’operazione Mare Si curo vengono infatti incrementate anche le attività a tutela dell’am biente marino e, tra queste, quelle ispettive per la verifica del regolare utilizzo del pubblico demanio ma rittimo. per dare l’idea della sua im portanza, si pensi che solo nella sta gione estiva 2021 questa attività ha permesso di restituire alla pub blica fruizione porzioni di spiaggia libera, abusivamente occupate, per oltre 290.000 metri quadrati. “Nessuna vessazione sul cittadi no che vuole andare in spiaggia –precisa al riguardo il Comandante Cosimo nicastro, Capo Ufficio Co municazione della Guardia Costie ra - si tratta di una attività a tutela dituttiicittadiniaiqualivogliamo garantire il diritto di poter andare inspiaggialibera” .
Alle Capitanerie di porto compete anche la sicurezza della maggior parte delle attività che si legano all’estate e alle vacanze sul mare. qui giocano un ruolo rilevante le patenti nautiche, strumento fon damentale – come leggeremo in maniera approfondita in un artico lo dedicato – al fine di rafforzare il sistema della sicurezza del diporto e prevenire gli incidenti. E poi, pro segue anche quest’anno l’iniziati
va del “Bollino blu”, attività svolta dalle organizzazioni dello Stato operanti sul mare sotto il coordi namento della Guardia Costiera, su iniziativa del ministero delle infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, che è volta a consentire ai diportisti di vivere il mare più serenamente, evitando una dupli cazione dei controlli in materia di sicurezza delle unità da diporto. in fatti, una volta effettuati i controlli di routine: regolarità della docu mentazione, dotazioni di sicurezza, abilitazioni ecc., alle imbarcazioni in regola viene rilasciato un bollino adesivo da applicare, ben visibile, sulla barca. questo avrà validità per l’intera stagione in corso. E mentre con Mare Sicuro la Guardia Costiera realizza il suo impegno affinché le attività balneari si svol gano in completa sicurezza, non si arrestano le numerose altre attivi tà che le competono per 365 gior ni all’anno come quella ispettiva e di controllo nei porti, le missioni ambientali e la vigilanza sulle aree marine protette, la tutela della fi liera ittica e del consumatore e le campagne di comunicazione e di prevenzione come quella, realizzata in partnership con il ministero della Transizione Ecologica e la RAi, dedicata alle ventinove aree marine protette - cui si aggiungono due parchi sommersi e il Santuario dei Cetacei - presenti lungo tutta la nostra penisola. La campagna ha il volto e la voce di Massimiliano Os sini, conduttore RAi di trasmissioni dedicate all’ambiente.
paesaggi tra terra e acqua I presidi sui laghi maggiori
di Valentina Venturiil primo a raccontarlo è stato Virgilio. Nelle Georgiche cele bra il Benaco: «fluctibus et fre mitus adsurgens, Benace, marino» (tu, benaco che ti gonfi con flutti e impeto di mare). per il poeta latino il Benaco, che altro non è che l’an tico nome del lago di Garda, aveva l’anima e lo spirito del mare. Ani ma e spirito condivisi con il lago Maggiore, dove Arnoldo Mondadori comprò una casa nel 1925 con la chiara intenzione di attirare e sedurre i grandi della letteratu ra del 900. il tycoon di casa nostra portò nei cataloghi italiani Ernest hemingway, Thomas Mann, Geor ges Simenon e trattenne in scude ria Eugenio Montale e Giuseppe Ungaretti, poeti plurilaureati dal la critica mondiale. perché il lago è soprattutto un luogo dello spirito, dove rinfrancarsi e riconoscer si. Anche se oggi i problemi sono tanti e tali da richiedere complessi
modelli amministrativi e di gestio ne del territorio: siccità, cambia menti climatici, minacce di ogni tipo ad ambienti e paesaggi unici e fragili.
Fra i tanti presidi a sicurezza dei delicati territori del Garda e del Maggiore c’è la Guardia Costiera. presiede alla sicurezza della na vigazione, al diporto, alla tutela dell’ambiente. Come fossero un mare, laghi di grandi dimensioni non possono essere lasciati a sé stessi, fra diportisti esuberanti ed ecosistemi irripetibili. Ecco perché chi sceglie un turismo lento, tra valli e montagne del nord italia, fra piemonte e Lombardia in particolare, non può che scegliere fra Garda e Maggiore. Un lago in carnet ce lo deve mettere. Natura e cultura hanno le carte in regola per travolgere il viaggiatore: dalla luce unica che si alza dalle acque verso le vette ai gioielli architetto
Trentino-Alto Adige (provincia di Trento). Un mare neanche tanto in sedicesimo delimitato da 163 chilometri di coste lungo le quali spirano, a cadenza regolare nel la giornata, due venti che altrove non arrivano: il primo è il “peler”, la mattina spira da nord verso sud; il secondo è chiamato “l’Ora” e fa il suo ingresso nella vita dei lacustri nella tarda mattinata, spirando da sud verso nord. il nostro Virgilio, sul Garda, si chiama Antonello Ragadale. Co mincia a spiegare che qua le onde e il meteo sono del tutto unici e rappresentano gli elementi am bientali di differenza tra il mare e
un lago, questo lago. «qua abbia mo registrato onde di 3 o 4 metrispiega il Capitano di Corvetta An tonello Ragadale, comandante 1° Nucleo Mezzi Navali Guardia Co stiera Lago di Garda. A differenza del mare, le condizioni meteo del lago spesso cambiano in un attimo per il passaggio di perturbazioni improvvise che lo attraversano con venti a volte superiori ai 50 nodi». possono essere momenti di grande tensione per le donne e gli uomini della Guardia Costie ra, spesso impegnati in attività di ricerca e soccorso di diportisti temerari se non addirittura alle prime armi. Facile per loro cadere nella trappola di acque calme solo in apparenza. «il consiglio è quello di informarsi sempre sulle previ sioni metereologiche prima di ef fettuare un’escursione sul lago». Sulla banchina di Salò, sede del Nucleo, troviamo anche un rescue runner: «Si tratta di una particola re moto d’acqua – spiega Ragadale - che può operare sui bassi fondali, in presenza di scogli o di secche. Un mezzo molto veloce che riesce a intervenire con tempismo in si tuazioni di particolare emergenza. Le attività primarie che svolgiamo tutto l’anno - e in particolare l’e state nell’ambito dell’operazione nazionale “Mare Sicuro”, chiamata lago Sicuro per il Garda - riguarda no il coordinamento dei soccorsi e il controllo sulla sicurezza della navigazione e del diporto». Tanto per capire, il lago di Garda ha “un mare cristallino” (nei dizionari si
definiscono così acque degne di aggettivi come chiaro, limpido, lu minoso, nitido, puro, terso, traspa rente); con un battello si può vive re l’emozione di un’escursione a centrolago, tagliando idealmente lo specchio d’acqua e alternando le soste sulla sponda lombarda o su quella veneta. qui si trovano le caratteristiche cittadine del basso lago: da De senzano del Garda con Villa Romana ed Antiqua rium o da pe schiera con il Santuario della Madonna del Frassino. Ma anche Sirmione offre un agile attracco per una visita alle Grotte di Catul lo e della rocca Scaligera, fino a Gardone per scoprire il Vittoriale degli italiani, lascito di Gabriele D’Annunzio, e Salò per ammirar ne il Duomo, caratterizzate da costruzioni storiche e giardini dai mille colori. E non è da trascura re, attraversando tutto il lago, la riviera degli ulivi e dei limoni, fino a raggiungere la cittadina trentina di Riva del Garda, dove è possibile innamorarsi della Torre Apponale. Dall’inizio dell’anno sono sta te 122 le operazioni di soccorso coordinate dalla sala operativa e che, materialmente, hanno vi sto impiegati oltre ai mezzi della Guardia Costiera anche i mezzi delle altre forze di polizia disloca con Un battello si pUò vivere l ’ emozione di Un ’ escUrsione a centrolago
te sui vari comuni che affacciano sul lago di Garda.
è il momento di spostarsi verso ovest, seguendo sempre le tracce dei Romani che incontrarono un altro lago e lo chiamarono Verba nus. il lago Maggiore, o Verbano, appunto, confine ma anche ele mento di unione fra italia e Sviz zera, è un bacino prealpino di ori gine fluvioglaciale, le cui rive sono condivise tra il Canton Ticino e le province di Verbano-Cusio-Osso la e Novara in piemonte e quella di Varese, in Lombardia. La deno minazione di “Maggiore” la deve all’essere il più grande in zona battuto, nell’arco alpino, dal lago di g arda per superfice e da quello di Como per profon dità. Ben al tra possanza doveva avere prima della formazione, nei secoli, della piana alluvionale di Fondotoce, oasi naturale dagli anni 90 del se colo scorso, responsabile del restringimento del Maggiore e della formazione del lago di Mergozzo. Le dimensioni del Maggiore re stano, comunque, ragguardevoli: un perimetro di 170 km e una lun ghezza di 64,37 km (in testa nell’i deale classifica dei laghi italiani); la larghezza massima è di 10 km e quella media di 3,9 km. Se inve ce si considera il volume d’acqua
sUl maggiore la gUardia costiera è presente con Un presidio da maggio a ottobre
contenuto, si contano 37,5 mi liardi di metri cubi con un tempo teorico di ricambio pari a circa 4 anni. Una curiosità: navigandolo e perdendosi nei paesaggi da mi niatura è difficile rendersi conto di trovarsi a un’altitudine di circa 193 metri sul livello del mare, cir condati da una superficie di 212 chilometri quadrati la maggior parte dei quali, circa l’80%, in ter ritorio italiano. q ui la g uardia Costiera è pre sente da maggio a ottobre con un proprio presidio, nella stagio ne in cui si concentra il maggior numero di presenze turistiche, sia italiane che straniere. Fra gli impieghi più importanti, le attività di ricerca e soccorso (SAR, in acronimo) h24 e quelle relative alla sicurezza della navigazione, fondamentali per la prevenzione di eventuali comportamenti pe ricolosi. «Si tratta principalmente – spiega il Capitano di Corvetta Nicola Stasi, della Direzione Ma rittima di Genova (dalla quale il Maggiore dipende) - di soccorsi a unità da diporto e ai loro occu panti in situazioni di difficoltà, dalla semplice avaria al motore a situazioni critiche per il cambio repentino delle condizioni me teorologiche. Non sono poi rari i soccorsi a bagnanti in difficoltà. Il lago, per le caratteristiche fisiche intrinseche dell’acqua dolce di maggiore densità rispetto all’ac qua salata del mare, offre ai ba gnanti una minore galleggiabilità. Le situazioni più critiche, e spes
so fatali, riguardano bagnanti che sanno nuotare a malapena e han no poca familiarità con le acque e le rive del lago».
stipUlato nel 2020 Un protocollo operativo per gli interventi di soccorso sUl maggiore
A giugno del 2020 qualcosa è cambiato: è stato stipulato un protocollo d’intesa promosso dal p refetto di Verbania, “ p rotocol lo operativo per gli interventi di soccorso sul Lago Maggiore”, di collaborazione e assistenza reci proca, siglato poi nel 2021 tra le tre prefetture delle province af facciate sul lago, tra il Corpo del le Capitanerie di porto-Guardia Costiera, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, che assicura il servizio fuori dalla stagione esti va, con il concorso delle q uestu re e dei Comandi p rovinciali della Guardia di Finanza. Un docu mento fon damentale per rendere sereno il viaggio di chi sceglie questi luoghi per perdersi nell’incanto di natura, storia e architettura of ferto dal lago Maggiore. Da Aro na fino alla Svizzera, in un breve tour, si possono apprezzare vere meraviglie: la rocca d’Angera,
Notiziario della GUARDIA COSTIERA
il Santuario di Santa Caterina del Sasso, le ville e giardini delle isole Borromee (note come isole Bella e Madre) ricche di palazzi in stile barocco e i tipici giardini all’italiana dove crescono piante rare e fiori esotici portati negli anni da naturalisti appassionati. E anche Stresa, con i 20 ettari del parco di Villa pallavicino e i suoi alberi secolari, un impareggiabile giardino botanico e diverse spe cie di animali tra mammiferi e uc celli esotici. A Verbania- pallanza si può passeggiare nell’immenso giardino di Villa Taranto, incon trando anche qui specie botani che rare. E ancora, fare una so sta sulle i sole di Brissago dove si trova un altro parco botanico. Ci si può spingere fino a Locarno, in Svizzera, e approfittare delle cro
ciere giornaliere che combinano treno e battello, offrendo al turi sta punti di osservazione sempre diversi ma mai trascurabili. Sen za dimenticare, che il godimen to delle bellezze naturali, degli sport e delle attività nautiche, lo sviluppo del turismo e dell’eco nomia, anche per i laghi, come al trove, necessitano di una garan zia di sicurezza: le motovedette e i battelli della Guardia Costie ra che solcano il lago di Garda e il lago Maggiore, sullo sfondo le montagne, sono la prova di una presenza capillare e rassicuran te che rappresenta non solo una valida deterrenza dagli illeciti ma punta a sensibilizzare i turisti ad avere maggiore consapevolezza delle buone pratiche da seguire nelle acque lacuali.
Lago MaggioreUna collaborazione proficua Il Corpo è presente dal 1999
Il lago di garda, incastonato fra le alpi e la pianura padana e arricchito da borghi pittoreschi, lidi e porticcioli, centri pieni di vita, parchi e riserve natura li, è una destinazione turistica molto amata. un’area da gestire con cura della manutenzione, favorendone la bellezza del connubio tra terra e acqua. per questo «il rapporto di collaborazione tra la Comunità del garda e il 1° Nucleo Mezzi Navali guardia Costiera lago di garda è ottimo e si esplica mediante una condivisione giornaliera di problemati che e possibili soluzioni». le parole di Mariastella gelmini, presi dente della Comunità del garda – nonché ministra uscente per gli affari regionali e le Autonomie – definiscono la fondamen tale relazione di cooperazione esistente tra la guardia Costiera e l’ente che da solo rappresenta i Comuni e le realtà territoria li della regione gardesana. la Comunità svolge infatti un ruolo di rappresentanza e di coordinamento nel rispetto delle auto nomie decisionali dei Comuni e delle altre autorità istituzionali, occupandosi delle questioni del garda e del suo entroterra, curando uno sviluppo ordinato e coordina to nella sua immagine unitaria. La Comuni tà del Garda si occupa quindi di territorio e ambiente, di qualità delle acque e di sicu rezza, di viabilità e di trasporti, di cultura, di agricoltura, sicurezza e navigazione.
Mariastella Gelmini al Meeting di RiminiIn concreto, che cosa significa co ordinare più regioni e 55 comuni nelle Province di Brescia, Manto va, Trento, Verona e nelle Regioni della Lombardia, Veneto e nella Provincia Autonoma di Trento e in particolare armonizzare i diritti regionali alla navigazione?
la competenza in tema di diritto del la navigazione nelle acque interne è delle regioni. Ecco perché, da quasi 40 anni, è vigente sul lago di garda una legge interregionale d’intesa, strumento previsto dal dpr 616 del 1977. Con non poca difficoltà, quindi, fin dalla metà degli anni ’80 la Comunità del garda ha cercato di uniformare e coordinare la regione lombardia, la regione del Veneto e la provincia autonoma di trento. at tualmente, tale legge interregionale è in fase di revisione e aggiornamen to ad opera di un tavolo paritetico coordinato dalla Comunità del gar da, la quale rappresenta i 25 comuni rivieraschi e un’altra quindicina di comuni dell’entroterra.
Da quando è iniziata la collabora zione con Guardia Costiera? dal 1999 la guardia Costiera è pre sente sul lago di garda, in un primo tempo in forma temporanea e dal 2007 in forma permanente garan tendo il Sar h24 con una centrale operativa di stanza a Salò.
Il rapporto di collaborazione tra la Comunità del garda e il 1° Nucleo Mezzi Navali guardia Costiera lago di garda è ottimo e si esplica me diante una condivisione giornaliera di problematiche e possibili soluzio
ni. Il servizio che quotidianamente svolge la guardia Costiera è molto apprezzato dalle amministrazioni comunali, dagli operatori e dai cit tadini in quanto, oltre a garantire la sicurezza della navigazione e a pre venire malaugurati incidenti, assicu ra il coordinamento necessario fra tutte le forze dell’Ordine operanti sul lago.
In che cosa consiste il protocollo sicurezza 2021? Qual è stata la genesi?
Il protocollo d’Intesa che dal 2000 viene sottoscritto dalle regioni, dalla guardia Costiera e dalla Co munità del garda ha lo scopo di pro grammare le varie attività nel corso dell’anno e rappresenta un virtuoso esempio di permanente collabora zione tra i tre livelli istituzionali del nostro ordinamento giuridico: il go verno, le regioni e i Comuni (rappre sentati dalla Comunità del garda).
La stringente attualità è domi nata dai problemi legati all’am biente: dai cambiamenti climati ci alla siccità, senza omettere il fondamentale superamento delle conseguenze economiche dei lockdown. Come la sta affrontando la Comunità?
Il garda sta vivendo attualmente, così come il fiume po e gli altri laghi alpini, un periodo di grave crisi idri ca, un segno tangibile del cambia mento climatico che è in atto e con il quale dovremo fare i conti adot tando idonee misure di prevenzione. proprio per questo, a iniziativa della
Comunità del garda, è stato sotto scritto da tutti i Comuni il “Contrat to di lago – per il futuro del bacino benacense”.
Crede manchi qualcosa nella comunicazione legata ai laghi italiani?
Non credo che ci sia una mancanza di comunicazione in merito ai laghi italiani che anche già in passato, ad iniziativa del garda e di questo Ente, hanno cercato di fare rete e di affrontare insieme le problematiche delle acque interne. Stiamo riscon trando negli ultimi anni un partico lare e rinnovato interesse anche da
parte degli italiani nei confronti del prodotto “laghi”.
La bellezza del Lago di Garda è rinomata. Consiglierebbe un angolo poco sperimentato ma da conoscere?
tutto il lago merita di essere visto, conosciuto e vissuto, e non solo le grandi icone. Il garda riserva piace voli sorprese e interessanti scoperte su tutto il suo territorio, sia costiero che entroterra.
Sul sito www.comunitadelgarda.it è visibile un’ampia panoramica delle peculiarità e dei luoghi da scoprire del garda.
Notiziario della GUARDIA COSTIERA Salò, sede del 1° nucleo mezzi navali della Guardia Costiera lago di Gardapatenti nautiche e Bollino blu Tutto quello che c’è da sapere
di Irene Lombardi“Alcentro di tutto il no stro lavoro, dunque anche quando parliamo di diporto nautico, ci sono la tutela della sicurezza della navigazione e la salvaguardia della vita umana in mare. Sono questi, infatti, i compiti primari del Corpo delle Capitane rie di porto-Guardia Costiera. La sicurezza è elemento portante di qualsiasi attività; in assenza, non può realizzarsi né l’armonico e so stenibile sviluppo delle attività umane né, tantomeno, una corretta fruizione delle zone e delle risorse marine. E questo è ancor più vero in un mare piccolo come il Medi terraneo, oggetto di una sempre crescente e diversificata domanda di utilizzazione che richiede, per tanto, di essere razionalmente go vernata nel rispetto dei principi di tutela ambientale».
Esordisce così l’Ammiraglio Massi mo Seno, Capo del ii Reparto - Af
fari giuridici e servizi d’istituto - del Comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto-Guardia Co stiera.
Notiziario della GUARDIA L’ammiraglio Massimo Senoè il Corpo, infatti, l’organizzazione statale che, per le sue competenze distintive e grazie alle caratteristi che di flessibilità, capillarità e tra sversalità della propria struttura organizzativa, contribuisce a ren dere affidabile e sicura la fruizione del nostro mare, delle coste e dei laghi maggiori, costituendo, di fatto, un elemento di garanzia per l’ordinato e sereno svolgimento di tutte le attività - sportive, turi stiche, ricreative ed economicheche interessano l’universo marino, in particolare durante il periodo estivo.
Sicurezza non fine a sé stessa, ma intesa, spiega l’Ammiraglio Seno, come vero e proprio elemento qualificante dei territori costieri e con un ruolo persino attrattivo. «Un turista in vacanza apprezzerà maggiormente una zona di balneazione più sicura e un ambiente più protetto e tutelato». per la sicurezza in mare, quando parliamo di diportismo nautico, concorrono molteplici fattori e quello umano, con riferimento al grado di preparazione di ciascun cittadino e di consapevolezza dei rischi correlati all’andar per mare,
assume certamente una spiccata rilevanza. L’Ammiraglio Seno lo ri badisce sottolineando, in quest’ot tica l’importanza della prevenzio ne utile a favorire la percezione dei potenziali rischi; «parliamo di quella cultura della responsabilità che ogni cittadino, e ancor più il diportista, deve avere nel vivere il rapporto col mare». Senza dimen ticare il valore di una cultura ma rittima, quella del paese, forte di un patrimonio di conoscenze che è indispensabile anche per apprez zare tutte le potenzialità del bene mare. E in questo senso l’Ammi
raglio ricorda le iniziative svolte ogni anno l’11 aprile, in occasione delle celebrazioni della Giornata del mare e della cultura marina ra. «L’auspicio – afferma – è che si dia sempre maggiore impulso al coinvolgimento dei giovani nella promozione della cultura del mare. Sarebbe importante che un paese marittimo come il nostro favorisse, per gli studenti di ogni scuola e gra do, stabili momenti dedicati all’e ducazione del mare, con lo scopo di promuovere una maggiore con sapevolezza dell’importanza di tale risorsa, così da sviluppare una vera
Notiziario della GUARDIA COSTIERA 11 aprile 2022: Giornata del Mare e della Cultura marinara celebrata a Civitavecchiae propria cittadinanza del mare». il diporto nautico è certamente uno degli asset primari su cui si fonda l’economia blu, nell’ambito della quale si sviluppa anche la vo cazione turistica del nostro paese. E per una fruizione responsabile degli spazi marittimi è imprescin dibile la conoscenza delle regole che presiedono al corretto e sicuro utilizzo del bene mare. in questo contesto assume indubbio rilievo l’attività che le Capitanerie di por to svolgono durante tutto l’anno in materia di patenti nautiche. Come è noto, l’abilitazione alla condotta di unità da diporto si ottiene previo superamento di un apposito esame teorico-pratico. «Tale momento di verifica costituisce passaggio es senziale per misurare il livello di conoscenza e di preparazione dei candidati, i quali sono chiamati a svolgere, in coerenza con i vigenti programmi ministeriali, specifiche prove teoriche e pratiche». Si tratta di un impegno considerevole che, nel solo 2021, ha visto le capitane rie italiane rilasciare ben 15.427 patenti nautiche, in oltre 3.568 ses sioni d’esame, a cui vanno aggiunte 19.981 pratiche per il rinnovo, la convalida e l’aggiornamento del le patenti, per un totale di 35.408 procedimenti amministrativi. Tut to ciò con l’emergenza pandemica ancora in corso, a sottolineare quanto quello delle patenti nauti che sia un segmento talmente rile vante da non essersi mai fermato. E l’andamento del primo semestre 2022 mostra un ulteriore aumen to del trend, con 8.491 patenti già rilasciate in 1.903 sessioni d’esame svolte e con ben 14.844 patenti rinnovate o convalidate. La riforma degli esami introdotta da un recente decreto ministeriale ha reso esecutiva, dal 1° giugno di quest’anno, una nuova banca dati quiz patenti, adesso totalmente di gitalizzata, in grado di garantire, in maniera trasparente, una selezio ne equilibrata ed eterogenea dei quesiti sui quali i candidati devono dimostrare il proprio livello di co noscenza.
«il Comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto-Guardia
Costiera ha svolto un ruolo deter minante anche nella fase di costru zione della nuova regolamentazione della materia degli esami, al fianco del Dicastero delle infrastrutture e della Mobilità Sostenibili; tutto questo evidenzia l’importanza che il Corpo attribuisce al fattore prepa razione e prevenzione».
Ma il lavoro delle Capitanerie nel settore del diporto nautico è ca ratterizzato anche da un altro im portantissimo momento di vero e proprio servizio di sportello al cit tadino. Ci riferiamo al ruolo attivo degli Uffici marittimi nell’ambito del funzionamento del nuovo “Si
stema Telematico Centrale” della nautica da diporto del Ministero delle infrastrutture e della Mobili tà Sostenibile.
«Attraverso il SiSTE si è dato im pulso alla semplificazione e digitalizzazione dei procedimenti, dematerializzando i vecchi registri cartacei e informatizzando, nell’ap posito archivio telematico, tutte le pratiche relative alle unità da di porto, ciò in perfetta aderenza con la normativa comunitaria.
«Tutti i cittadini che hanno neces sità di svolgere pratiche ammini strative relativamente alle proprie unità da diporto possono contare
Notiziario della GUARDIA COSTIERAsulla presenza, lungo gli 8.000 km di costa, di 106 Uffici marittimi ove sono attivati altrettanti sportelli telematici del diportista (STED)». il processo di digitalizzazione, che ha visto un determinante impegno di tutte le Autorità marittime già detentrici dei pubblici registri cartacei, ha consentito a oggi di popolare l’Archivio telematico nazionale di ben 43.273 unità, a cui si aggiungono le nuove unità nel frattempo iscritte: un numero che, sommato alle ulteriori restan ti unità non soggette per legge all’obbligo di iscrizione, risulta de cisamente indicativo dell’impor tanza del ruolo dell’industria nau tica e della congiunta necessità di adottare processi amministrativi sempre più moderni ed efficienti. decisamente significativa, riferen dosi alla sicurezza della naviga zione da diporto, è la competenza esclusiva riconosciuta dal Codice della nautica alle Capitanerie di porto in materia di pianificazione, direzione e coordinamento dei controlli dove spicca l’azione pro pulsiva derivante dalla campagna “Bollino blu”, attuata da tutte le forze di polizia operanti in mare, che, sulla scorta delle direttive ricevute dal ministro delle infra strutture e della Mobilità Soste nibili, permette di razionalizzare i controlli di routine sulle unità da diporto per evitare duplicazioni o sovrapposizioni durante la sta gione balneare. L’iniziativa si so stanzia nel rilascio di un bollino all’esito del primo controllo a cui
viene sottoposta l’unità da diporto e solo nel caso in cui la stessa risul ti in regola sotto il profilo tecnico/ documentale e in possesso di tutte le prescritte dotazioni di sicurezza. «Lo scopo della direttiva del Ministro – spiega l’Ammiraglio Seno – è anche quello di assicurare la più proficua collaborazione tra Organi dello Stato attraverso un coordinamento delle rispettive attività istituzionali che permetta da una parte il contenimento dei costi e dall’altra il mantenimento di un elevato standard qualitativo dell’intero sistema di verifiche in mare.» Nel corso della stagione estiva vengono rilasciati in media più di 8.000 bollini a beneficio dell’utenza diportistica. «Navigare in sicu rezza in mare e sui laghi maggiori è fondamentale e costituisce un pre supposto imprescindibile a cui non può sottrarsi neanche il diportista, nella consapevolezza che pruden za, buon senso e preparazione de vono rappresentare vere regole per navigare bene in acque sicure». in questo senso, in armonia con quanto espressamente disposto dalla direttiva del MiMS, non mancano neppure i controlli rivolti alle unità adibite agli usi commerciali consentiti dal Codice della nauti ca, affinché il loro impiego avven ga nel rispetto di tutte le peculiari norme di settore. Lo scorso anno sono stati complessivamente ef fettuati circa 16.000 controlli, ele vando circa 800 sanzioni per viola zioni delle disposizioni in materia
di uso commerciale delle unità da diporto. «questo per sottolineare quanto questo settore, sempre più in crescita, sia attenzionato per prevenire forme di possibile sle ale concorrenza nei confronti di chi svolge il trasporto passeggeri per finalità non ludico-sportive e con unità soggette alle severe nor me del Codice della navigazione». «il nostro impegno durante la stagione estiva – continua l’Am miraglio Seno – si traduce anche nell’emanazione di ordinanze di polizia marittima finalizzate a di sciplinare tutte le attività ludiche e sportive tipiche della stagione estiva, in modo da assicurarne sempre la sicura convivenza». l’Ammiraglio Seno ci ricorda, infi ne, che la sicurezza inizia in ban china con il controllo preventivo del corretto funzionamento degli apparati di bordo e dell’adeguata consistenza delle proprie dotazioni di sicurezza. «Solo attraverso comportamenti prudenti, giudizio si e rispettosi delle regole è possi bile assicurarsi una serena vacan za al mare o in barca». E da ultimo – chiosa l’Ammiraglio – «il buon senso e una buona dose di pru denza resta sempre un prioritario criterio a cui riferirsi, ricordandoci sempre che il mare è rispettoso in nanzitutto di chi lo rispetta».
Notiziario della GUARDIA COSTIERAL’IMO è un’Agenzia specializzata delle Nazioni Unite incaricata di sviluppare la cooperazione ma rittima tra i Paesi membri, al fine di promuovere la progettazione e lo sviluppo del trasporto marittimo internazionale rendendolo più sicuro e ordinato.
Da Londra l’invito all’italia Condividere le best practice
Esame superato brillantemente, per l’a mministrazione marittima ita liana, alla recente verifica condotta per attestare la qualità del siste ma di implementazione degli strumenti IMO (International Maritime Organization) attraverso gli impegni assunti dall’Italia in ambito in ternazionale. Si chiama IMS a S (IMO Member State a udit Scheme) il sistema di audit, riguardante le procedure interne, cui vengono sotto posti gli Stati Membri dell’organizzazione. Quella superata a maggio 2022 dall’Italia è stata la prima di un ciclo di verifiche a cadenza settennale che si è svolta attraverso interviste e raccolta di documenti da parte di un team di a uditor dell’IMO.
Questo risultato si aggiunge alla rielezione dell’Italia nella Categoria a del Consiglio Esecutivo dell’Organizzazione Marittima internazio nale per il biennio 2022-2023, conferma del prestigio di cui il paese gode i n ambito marittimo e testimonianza del particolare contributo che l’Italia, grazie all’attività della sua g uardia Costiera, fornisce ai settori dello sviluppo e della sicurezza marittima e della navigazione e della tutela dell’ambiente marino.
Nell’intervista che segue, il Segretario g enerale dell’IMO, Kitack l im, ha espresso grande apprezzamento per il risultato ottenuto dall’Italia e ha tracciato un interessante scenario per il futuro dell’organizzazio ne e dei suoi Stati membri.
Dall’introduzione del mec canismo di revisione obbligatoria nel quadro dell’IMO Member State Audit Scheme (IMSAS) a febbraio 2016, sono state portate a termine 85 revisioni. A maggio scorso la revisione dell’Italia ha prodotto risultati ragguardevoli. Che contributo può offrire questo risultato positivo a livello globale? Fino a che punto la condivisione delle best practices utilizzate dall’Ita lia può aiutare gli stati membri dell’IMO a raggiungere gli stan dard richiesti?
Vorrei ringraziare l’Italia per aver condotto l’audit da remoto, contri buendo allo sforzo dell’IMO volto a condurre audit anche durante la pandemia. Mi vorrei congratulare con l’Italia per il risultato positivo. Sono certo che i ragguardevoli risul tati dell’Italia potrebbero avere un impatto positivo a livello globale, attraverso la condivisione delle best practices con gli altri Stati membri. a questo proposito, vorrei incorag giare l’Italia a rendere pubblici i ri sultati della sua audit, inserendoli nel database dell’IMO, in modo da consentire agli altri Stati membri di apprendere dalla sua esperienza. Sono estremamente soddisfatto che sia stato possibile continuare le audit anche durante la pande mia da Covid-19.
l’IMO Member State audit Scheme (IMSaS) è uno strumento chiave per valutare la performance degli Stati membri e per identificare le aree in cui possono avere necessità di assi
stenza o di apportare miglioramenti. la condivisione delle best practices è sempre apprezzata. I singoli Stati possono scegliere di rendere i propri report pubblici mediante il database IMO’s global Integrated Shipping In formation system (gISIS). l’IMO sup porta le partnership volte all’utilizzo dei propri strumenti e può facilitare la condivisione delle best practices tra gli Stati membri. l’analisi dei risultati e i feedback degli audit consentono all’IMO di sviluppare ulteriormente l’assisten za tecnica agli Stati membri che ne abbiano bisogno, oltre a consentire di identificare i candidati più adatti a condividere le proprie esperienze.
In un mondo globalizzato, la velocità con cui le sfide si presentano ha subito un’accelerazione notevole e inattesa. Nel corso degli anni l’IMO ha saputo intercetta re tali sfide e adattare il proprio “ritmo” e le proprie tempistiche in virtù di queste sfide. Dalla sua prospettiva, che riflette una vi sione marittima globale, in che modo uno Stato mediterraneo come l’Italia può migliorare la propria performance per quel che concerne il tentativo di controllare le sfide del settore marittimo? tutti gli Stati membri dell’IMO svol gono un ruolo chiave nel contribuire al lavoro dell’IMO e l’Italia ha sempre svolto un ruolo attivo e importante nei suoi forum di discussione, inclusi i meeting regolari delle Commissioni e Sottocommissioni per le questioni tecniche.
Un esempio specifico ed estrema mente importante della coopera zione offerta dall’Italia che mi viene in mente è la rapida risposta offer ta dalla guardia Costiera italiana nell’investigazione e nella trasmis sione di informazioni legate al nau fragio della Costa Concordia, dieci anni fa. In quella situazione, l’Italia ha rapidamente messo a conoscen za l’IMO dell’incidente e, in seguito, dell’analisi completa. Questo ha con sentito agli Stati membri di introdur re le modifiche regolamentarie ne cessarie in risposta a quell’incidente. Vorrei complimentarmi con l’Italia per l’ottimo esempio offerto. è vero che il settore marittimo deve confrontarsi con numerose sfide di portata globale. Sono convinto che
possiamo offrire una risposta sod disfacente a queste sfide grazie alla reciproca collaborazione e con l’u tilizzo delle risorse a nostra dispo sizione. In particolare, dovremmo incoraggiare una partecipazione più ampia e diversa nel settore, portan do avanti nel mentre un uso ottimale della tecnologia, della digitalizzazio ne, della ricerca e dello sviluppo. gli investimenti in addestramento e nel la formazione di competenze specia lizzate saranno importantissimi per garantire lo sviluppo sostenibile. tut ti gli Stati devono svolgere un ruolo nella risposta a queste sfide, presen tando proposte e studi all’IMO, in modo che sia possibile prendere le decisioni tecniche più appropriate, tenendo in considerazione allo stes
Notiziario della GUARDIA COSTIERA Kitack Lim (a sinistra) è Segretario Generale IMO dal 2016. Nella foto è con il Capitano di Vascello Andrea Conte, Rappresentante Permanente Vicario per l’Italia all’IMOso tempo le necessità degli Stati in via di sviluppo, in particolare quelle degli Stati meno sviluppati e delle piccole isole in via di sviluppo.
Sempre per quel che concerne il bacino del Mediterraneo, quali sono i rischi e le vulnerabilità del nostro mare che gli Stati costieri non possono sottovalutare? Quali sono le priorità e le basi per la collaborazione su cui do vrebbero focalizzarsi le guardie costiere?
In aggiunta alle sfide di portata glo bale che ci riguardano tutti, come il cambiamento climatico, il Mar Mediterraneo ha le sue vulnerabi lità specifiche. Per questa ragione è riconosciuto come area speciale nel quadro della Convenzione in ternazionale per la prevenzione dell’inquinamento causato da navi (MarpOl), annesso 1 (Norme per l’inquinamento da idrocarburi) dal 1983, e Annesso 2 (Norme per la prevenzione dell’inquinamento da sostanze liquide nocive trasportate alla rinfusa), dal 2009. lo Stretto di Bonifacio, tra francia e Italia, è stato riconosciuto come area Mari na particolarmente Sensibile (pSSa) nel 2011. a giugno di quest’anno l’emenda mento volto a designare il Mar Me diterraneo, nel suo complesso, come un area di controllo delle emissio ni di ossidi di zolfo (SOx-ECa) e di particolato, è stato approvato dalle parti contraenti della MarpOl. l’e mendamento potrebbe entrare in vigore a metà 2024 e i nuovi limiti
potrebbero venire imposti a partire dal 2025.
tutti questi accorgimenti, insieme alle routeing measures, riconoscono le vulnerabilità del bacino del Medi terraneo e conferiscono alle autori tà la responsabilità di assicurare la protezione dell’ambiente marittimo. Inoltre, il Centro regionale per le risposte di emergenza all’inquina mento marittimo per il Mar Mediter raneo (rEMpEC) è stato creato oltre 45 anni fa sotto l’egida dell’IMO come uno dei primi centri regionali di questo tipo per rispondere all’in quinamento generato dalle navi e, al momento, il suo scopo è rispondere all’inquinamento da petrolio e so stanze inquinanti, la sorveglianza su scarichi operativi illegali, scarichi di acque di zavorra, emissioni delle navi e dei sistemi antivegetativi. Il Centro lavora inoltre per assicu rare la disposizione di strutture di ricezione portuale adeguate nei principali porti del Mediterraneo. rEMpEC, inoltre, supporta la colla borazione sub-regionale per la pia nificazione d’emergenza.
Durante l’ultima assemblea dell’IMO, l’Italia è stata rieletta nella categoria A del Consiglio per il biennio 2022-23. Questa è un’ulteriore conferma del prestigio di cui gode l’Italia nella comunità marittima, in quanto membro del Consiglio ininter rottamente dalla sua ammissio ne nell’Organizzazione. Dal suo punto di vista, in che modo l’atti vità internazionale portata avan
ti dalla Guardia Costiera italiana (anche all’interno dell’Organiz zazione) ha contribuito al rag giungimento di questo risultato significativo?
l’Italia è membro di categoria a dell’IMO in maniera quasi ininter rotta dal 1960, in quanto Stato con interessi significativi nel trasporto marittimo internazionale. I membri del Consiglio sono eletti dall’assem blea, che è composta da tutti gli Sta ti membri dell’IMO, e questa è senza dubbio una prova dell’alta conside razione di cui l’Italia gode in quanto Stato marittimo.
l’Italia ha un ruolo importante all’in terno dell’IMO e la guardia Costie ra italiana gioca un ruolo chiave nell’attuazione degli impegni dell’I talia. tra queste responsabilità ci sono i 17 centri di coordinamento per il soccorso, che coprono l’aerea di Search and rescue dell’Italia, as sicurando la sicurezza marittima.
La sicurezza della navigazione e la protezione ambientale sono linee che sempre di più tendono a interagire e coincidere. Quali sono le principali misure prese per raggiungere gli obbiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile?
Il trasporto marittimo è uno dei principali fruitori dei mari. le navi attraversano i mari, consegnando merci e prodotti vitali. Il trasporto marittimo è la modalità di trasporto più economica ed ecologicamente sostenibile. Il settore deve tutta via impegnarsi a fare la sua parte
per proteggere il nostro pianeta e gli oceani, in linea con gli obiettivi dell’agenda 2030.
gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e l’agenda 2030 per lo Sviluppo So stenibile rappresentano l’impegno della comunità globale per un fu turo migliore per tutti, per un pianeta e i suoi oceani in salute. rima ne della stra da da fare per raggiungere tutti gli obiet tivi fissati. abbiamo bisogno di soluzioni glo bali per affrontare le sfide globali. l’IMO ha un ruolo chiave in quanto forum globale per lo sviluppo di re golamenti che hanno un impatto sul trasporto marittimo internazionale. Il lavoro dell’IMO ha un impatto su tutti gli obiettivi globali, con un ruo lo particolare nel raggiungimento degli obiettivi specifici, tra cui l’SDG 14 sugli oceani, l’Sdg 13 sull’azione per il clima e l’Sdg 5 sull’uguaglian za di genere. l’IMO è impegnata a sostenere gli Stati membri nello svi luppo di economie blu sostenibili, promuovendo la governance degli oceani e rafforzando la cooperazio ne e la collaborazione di tutti gli at tori marittimi.
abbiamo bisogno di solUzioni globali per affrontare le sfide globali
dobbiamo guardare al futuro del settore marittimo, tenendo presente l’agenda 2030. dobbiamo cogliere l’opportunità di guidare la transizio ne verde e garantire un futuro ma rittimo sostenibile, sfruttando tutto
ciò che la tecnologia ha da offrire, continuando a mantenere i maritti mi al centro del futuro della naviga zione.
Il programma di cooperazione tec nica dell’IMO è fondamentale. dagli anni Sessanta sosteniamo i paesi attraverso lo sviluppo di competen ze, in modo che tutti i paesi possano attuare i trattati dell’IMO per una navigazione più sicura e sostenibile. da oltre 30 anni il programma di genere dell’IMO è attivo nell’inco raggiare e facilitare l’ingresso delle donne nel settore marittimo, attra verso visibilità, riconoscimento e opportunità di formazione.
Il dipartimento per i partenariati e i progetti dell’IMO, istituito nel 2021, coordina la mobilitazione delle risorse e una serie di progetti globali, compresi quelli relativi all’a zione sul cambiamento climatico. Inoltre, i nostri sviluppi normativi sono inseriti in un quadro progetta to per tenere conto degli impatti sui paesi, in particolare quando si tratta di decarbonizzazione del trasporto marittimo.
l’azione a sostegno dell’Sdg 13 sul cambiamento climatico è un buon esempio di come gli Stati membri dell’IMO stiano intraprendendo azioni di regolamentazione e di svi luppo delle capacità per sostenere gli Stati nella realizzazione dell’a genda 2030.
tutti gli Stati membri sono incorag giati a presentare all’IMO proposte relative alla decarbonizzazione del trasporto marittimo internaziona le. tutti i settori, pubblici e privati,
hanno un ruolo da svolgere nel rag giungimento degli obiettivi di decar bonizzazione. un elemento cruciale per questo sforzo è la ricerca e svi luppo, in quanto gli obiettivi concor dati nella strategia iniziale dell’IMO non potranno essere raggiunti senza combustibili alternativi. è necessa rio rendere più attraenti le navi a zero emissioni di carbonio e indiriz zare gli investimenti verso tecnolo gie sostenibili innovative e combu stibili alternativi. la transizione verso carburanti a basso o nullo contenuto di carbonio è impegnativa, ma possiamo già ve dere progressi promettenti. la tran sizione presenta delle opportunità, in particolare per i paesi in via di svi luppo come futuri fornitori di carbu ranti alternativi. dobbiamo fare in modo che nessuno rimanga indietro in questo processo. dobbiamo riconoscere che la tran sizione verso un settore marittimo decarbonizzato riguarda tutti gli aspetti del trasporto marittimo, dalla fornitura e l’uso dei combusti bili alle questioni di sicurezza, alle operazioni portuali e alla formazio ne dei marittimi. Occorre quindi garantire una transizione giusta ed equa, riconoscendo la necessità di sviluppare competenze e tecnologie nei paesi in via di sviluppo. Per questo è importante intensificare gli sforzi, la collaborazione in materia di ricerca e sviluppo, la condivisione delle informazioni e la creazione di capacità, mentre il trasporto maritti mo percorre il suo cammino verso la decarbonizzazione.
il Rapporto annuale 2021 La formazione prima di tutto di Giampiero Cazzato
Non poteva esserci chiusu ra migliore per la presen tazione del Rapporto an nuale delle Capitanerie di porto – g uardia Costiera. q uando, il 27 giugno, al termine dell’incontro con la stampa nell’Aula del par lamentino del Consiglio superio re dei Lavori p ubblici, in via No mentana, a Roma, il ministro delle
Notiziario della GUARDIA Il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini e il Comandante Generale Ammiraglio Nicola Carlone alla presentazione del primo Rapporto annuale della Guardia Costierai nfrastrutture e della Mobilità sostenibili Enrico Giovannini fa alzare lo schermo del proiettore elettrico, pian piano alla vista si offre un’opera d’arte di incredibi le bellezza. Si tratta di un olio su tela di Alessandro papetti, “Non luogo”, che con la sua imponenza occupa quasi tutta una parete della sala (ma di pitture, installa zioni e sculture abbonda tutto il ministero di porta p ia: opere, da sottolineare, offerte in comoda to gratuito dai numerosi artisti che hanno aderito all’iniziativa di Giovannini volta a far entrare l’arte contemporanea al M i MS). è una pittura, quella di Papetti, che ritrae, in un abbraccio visivo grandangolare, un porto immagi nario, non individuabile ma pro prio per questo universale. Un porto che può essere tutti i porti. Strade, bacini di carenag gio, magazzini, scafi in lontanan za, popolano l’opera. Ed è singo lare, dà quasi la vertigine, che nel quadro non vi sia figura umana. Eppure, quello che ritrae restituisce con forza la pazienza, la tenacia, la fatica dell’uomo che vive tra terra e mare.
Come tra terra e mare vive il Cor po delle Capitanerie di porto che Giovannini ha voluto omaggiare pubblicamente. «Un ringrazia mento alle donne e agli uomini delle Capitanerie di porto - Guar dia Costiera, uno dei pilastri del funzionamento del sistema mare, un’eccellenza straordinaria sul la quale i cittadini ripongono
una grande fiducia» ha detto il Ministro presentando il primo Rapporto annuale del Corpo. Un documento - frutto di un intenso lavoro collettivo - ricco di infor mazioni che certificano le diverse attività d’istituto che le donne e gli uomini del Corpo svolgono quotidianamente: salvaguardia della vita umana, sicurezza della navigazione, tutela dell’ambiente e delle risorse ittiche. i l rapporto, ha aggiunto il Mini stro, «offre un utile strumento in formativo e di analisi dell’attività istituzionale del raggiungimento degli obiettivi strategici che an nualmente il Ministero affida alle Capitanerie di porto, della complessità dei compiti che il Corpo svolge in rapporto di dipendenza funzionale da tanti ministeri”. Nel suo intervento, il Comandan te generale, Ammiraglio Nicola Carlone, ha parlato di un docu mento “ambizioso per traguar dare il futuro” e ha dichiarato che «in un periodo ancora con dizionato dalla crisi pandemica, il bilancio che presentiamo oggi è quello di un anno di attività in tense dietro il quale è possibile cogliere lo spirito e l’abnegazione di chi non si è mai fermato. Un rapporto significativo e com plesso - ha sottolineato - che, valorizzando il capitale uma no del Corpo, ne vuole atte stare anche all’esterno il livel lo di crescita professionale». Carlone ha ringraziato pubblica mente il ministro Giovannini “che
ci ha garantito le risorse” per il rinnovamento della componente aeronavale nel segno del green e per “l’efficientamento energe tico delle nostre infrastrutture”.
i l Rapporto è un’occasione per approfondire numeri e dati che raccontano il settore maritti mo attraverso il punto di vi sta delle Capitanerie di porto.
A illustrare i risultati conseguiti è stato Cosimo Nicastro, Capo Ufficio Comunicazione del Co mando Generale. E i numeri che ha fornito restituiscono l’attivi tà a 360° che la Guardia Costie ra esercita, forte di un capitale
umano - 10.870 donne e uomi ni che vigilano sugli oltre 8mila chilometri di coste italiane oltre che sui laghi maggiori del pae se - e di 562 unità navali di dif ferenti dimensioni e tipologie.
i l 2021 è stato un anno nel segno della formazione: il sistema di gestione della qualità della for mazione del Corpo, è scritto nel documento, ha permesso di of frire “progressivamente risposte concrete, mediante una graduale reingegnerizzazione dei processi di base e specialistici”: nel 2021 sono state 3355 le persone for mate. Dei quasi 11mila dipen
Notiziario della GUARDIA COSTIERA Presentazione nell’Aula del Parlamentino del Consiglio superiore dei Lavori Pubblicidenti, un terzo è stato destina tario di attività di formazione specialistica.
Sul fronte della salvaguardia del la vita umana sono state 6.000 le persone soccorse in mare lo scorso anno, diportisti, bagnanti, subacquei e marittimi; 22.300 i migranti salvati.
q uella del soccorso è soltanto una delle molteplici attività af fidate al Corpo. Sono state 800 le immagini satellitari ricevute e gestite dal Corpo nel 2021, un dato che bene spiega il rinnova mento tecnologico della Guardia Costiera. E poi 145 ore di volo per monitoraggio mediante tele rilevamento e 45 inquinamenti ambientali individuati e 416.465 documenti processati dal sistema
p M i S ( port Management i nfor mation System), ovvero l’inter faccia unica nazionale per l’invio delle formalità di dichiarazione delle navi in arrivo e in partenza dai porti italiani (National Maritime Single Window). E ancora, l’attività ispettiva e di controllo sulle navi straniere approdate nei porti italiani ( port State Con trol).
L’anno scorso le Capitanerie di porto hanno ispezionato 1500 navi straniere, 1/5 di quelle in arrivo: 140 in totale le unità de tenute, fino alla eliminazione delle irregolarità riscontrate in materia di sicurezza e di tutela dell’ambiente. Le missioni ambientali e la vigilanza sulle aree marine protette hanno accertato
Il Ministro Giovannini con l’Ammiraglio Carlone alla presentazione del Rapporto2.211 illeciti e 800 soggetti sono stati segnalati all’autorità giudi ziaria. Sul fronte della tutela del la filiera ittica e del consumatore le ispezioni sono state 107mila: 2,5 le tonnellate di datteri sequestrati, 481 tonnellate di prodotto ittico sequestrato, 4.448 gli ille citi riscontrati. Risultati, questi, raggiunti allo scopo di tutelare da un lato gli interessi economici del settore, in particolare i tan ti operatori virtuosi, dall’altra il consumatore finale, prevenendo rischi sulla salute e frodi. Notevole e significativa, poi, la mole dei servizi offerti al cittadi no: basti pensare (ne parliamo in un altro articolo della rivista) che sono stati rilasciati 6.393 “bollini blu”, e 50.835 sono stati i proce
dimenti amministrativi istruiti per patenti nautiche. Dal risultato analitico dei dati, come ha sottolineato Giovanni ni, emerge il ruolo di “un’ammi nistrazione pronta, efficiente, matura, capace di rappresentare un riferimento nazionale ricono sciuto dai cittadini, di efficacia, efficienza e legalità per un paese a forte connotazione marittima”. Nel corso dell’evento, Nicastro ha sottolineato l’importanza del le campagne di comunicazione finalizzate a obiettivi di preven zione e sicurezza in mare che il Corpo promuove in sinergia con la p residenza del Consiglio – Di partimento per l’informazione e l’editoria – e in collaborazione con la Rai.
Notiziario della GUARDIA COSTIERA Il Comandante Generale con lo staff dell’Ufficio ComunicazioneMissioni all’estero 2022 In campo mezzi navali e aerei
Redazione
Loaveva affermato il Comandan te Generale, l’Ammiraglio Nicola Carlone, nel numero scorso: la Guardia Costiera italiana oggi rap presenta un modello nel mondo. Le sue dotazioni navali e aeree, le sue capacità di monitoraggio del traffico, la sua organizzazione e i suoi com piti istituzionali, sono studiati con interesse da molti paesi, essendo il Corpo “un organo operativo, am ministrativo tecnico, di polizia, che guarda al mare in tutte le sue sfac cettature”. qualità e competenze che partono da lontano, che hanno profonde radici nella storia e che, ancora oggi, si amalgamano perfet tamente in quella eredità di valori, di scambi e di conoscenze che è il Me diterraneo. La proiezione internazio nale del Corpo è confermata nei dati, dalle numerose missioni che hanno impegnato gli equipaggi all’estero dall’inizio dell’anno. in Grecia, dal 6 marzo al 15 giugno, 4 assetti navali della Guardia Costiera hanno parte cipato alla joint operation poseidon,
operazione congiunta promossa da Frontex: le motovedette Cp 289 e Cp 285, provenienti rispettivamen te da Reggio Calabria e da Ancona, insieme a nave De Grazia, dislocate a Chios; Nave Fiorillo, di stanza a Rodi. L’operazione ha fatto registrare 6456 miglia percorse in attività di pattu gliamento. in occasione di questo impiego, durante una sosta tecnica a Rodi, Nave Fiorillo e Nave De Grazia hanno ricevuto la visita dell’amba sciatrice italiana in Atene, patrizia Falcinelli, accompagnata dal Coman dante Generale delle Capitanerie di porto - Guardia Costiera, Ammira glio ispettore Capo Nicola Carlone e dal Capo del Terzo Reparto – piani e Operazioni, Contrammiraglio Giu seppe Aulicino. Dall’inizio del 2022, quella in Grecia non è stata l’unica attività internazionale effettuata dai mezzi navali, e aerei, della Guardia Costiera, sotto il coordinamento del Terzo Reparto del Comando Gene rale. Merita una menzione anche il viaggio di Nave Fiorillo a izmir, dove
ha fatto scalo dal 22 al 26 aprile per una serie di attività e di scambi di vi site con le omologhe autorità turche. Nell’occasione si è svolto anche un incontro a bordo con le autorità lo cali alla presenza del console italiano Valerio Giorgio.
La maggior parte delle missioni svol te all’estero dai mezzi della nostra Guardia Costiera, rientra nell’atti vità di joint operation svolta sotto l’egida di Frontex, l’Agenzia Europea della Guardia di frontiera e costiera, nata nel 2004 per assistere gli Stati membri e i paesi associati Schen gen nella protezione delle frontiere esterne dello spazio di libera circola zione dell’UE.
Nella joint operation indalo, in Spagna, dal 22 febbraio al 21 aprile, è stato impiegato anche l’elicottero AW139 della Guardia Costiera. Nel corso delle oltre 140 ore di attività
effettuate, il Nemo 18 è intervenuto per salvare la vita di quattro ragazzi spagnoli, finiti alla deriva a bordo di un piccolo natante.
Nave Fiorillo, congiuntamente a due osservatori inviati dal Comando Generale, ha preso parte, invece, all’esercitazione Argonaut, organizzata dalle autorità di Cipro, che si è svolta il 20 maggio – sotto il coordinamen to di JRCC Larnaca – con la parte cipazione di assetti di altri paesi. in occasione della sosta, l’ambasciato re italiano a Cipro si è recato a bordo della Fiorillo per salutare l’equipag gio.
il palcoscenico internazionale del Corpo, si è esteso fino alle coste settentrionali dell’Africa. in Tunisia, infatti, nave Dattilo ha preso parte all’esercitazione internazionalephoenix Express 2022 in program ma dal 24 maggio al 31 maggio 2022,
dove è stata accolta dall’ambasciato re d’italia a Tunisi, Lorenzo Fanara. Dal 26 al 30 aprile, Nave Dattilo e un elicottero AugustaWestland (AW139) velivolo della Guardia Costiera specializzato in missioni di ricerca e salvataggio, rilevamento degli inquinamenti marini, e svolgi mento di evacuazioni mediche d’ur genza - hanno preso parte al “S.A.R. workshop” di Malta. Durante l’even to, i militari della Guardia Costiera hanno ricevuto la visita dell’Ammira glio ispettore Capo Nicola Carlone, presente a Malta per alcuni incontri rientranti nel quadro delle attività di cooperazione e sviluppo volte a raf forzare le funzioni di guardia costie ra con i paesi del Mediterraneo. inoltre, a conferma degli ottimi rapporti instaurati dal Corpo in campo internazionale, Nave De Grazia, rischierata ad Almeria nell’ambito
della JO indalo 2022, lo scorso 24 agosto ha ricevuto la visita del con sole onorario di Malaga, Sig. Marcel lo Memoli. Capacità tecnico-operative, carat terizzate da strumentazioni e mezzi aeronavali all’avanguardia; prontezza operativa; componente digitale e informatica sempre più sviluppata; formazione professionale di livello per il personale. Sono alcune delle più importanti qualità che oggi certi ficano la crescita di una guardia Co stiera italiana moderna, ben inserita nel panorama internazionale e vicina agli interessi marittimi del paese. Un contesto, quello internazionale, che di recente ha visto l’impiego di un aereo ATR42 “Manta” della Guardia Costiera, nell’ambito delle operazioni di soccorso sanitario attivato dal Di partimento della protezione Civile, in aiuto alla popolazione ucraina.
Notiziario della GUARDIAil compleanno del Corpo Festa al Teatro La Fenice
di Valentina Calzavarailrosso del teatro La Fenice di Venezia, insieme al bianco del le uniformi. Tutto attorno aria di festosa attesa per il 157° anni versario delle Capitanerie di por to - Guardia Costiera. Gli invitati sfilano con le famiglie sul tappeto scarlatto, si affollano i palchetti,
il tempo per un’ultima occhiata al programma e la foto di rito. Al segnale del curioso orologio inca stonato sul soffitto dorato, le luci a favore di palco annunciano l’im minente ingresso dell’orchestra. Non è la prima volta che la Guardia Costiera sceglie un luogo che ema
Una rappresentanza delle varie componenti specialistiche del Corpona bellezza per le sue ricorrenze più importanti. Era già accaduto, ad esempio, quattro anni fa per i trent’anni del Nucleo aereo al te atro Bellini di Catania e a Napoli, Castel dell’Ovo, per la presentazione del nuovo calendario. Ora il Mediterraneo abbraccia anche l’Adriatico, uno sposalizio tra mari, un ponte tra popoli, un altro teso ro del patrimonio culturale del no stro paese che si svela. Tappa alla Fenice dove, allo scoccare delle 18 del 14 luglio, prendono il via le ce lebrazioni. «l’approdo in questo magnifico teatro ci rende orgogliosi e rap presenta un contesto ideale per rendere omaggio a tutto il nostro personale, alla passione e all’abnegazione con cui opera» evidenzia il Comandante Cosimo
nicastro, Capo Ufficio Comuni cazione. Ancora una volta la voce del mare e di chi vi lavora per ren derlo sicuro s’intreccia alle arti e diventa un momento che riunisce comunità marittima e civile. Lo spettacolo veneziano ha inizio. Al Comandante Generale, l’Ammira glio ispettore Capo Nicola Carlo ne, l’onore di aprire le danze con il saluto agli undicimila donne e uomini del Corpo, presenti e col legati in diretta social. «Venezia è il mare, una città che è porto. La scelta di festeggiare in laguna que sto importante anniversario vuole essere l’occasione per celebrare la nostra nascita e l’impegno del Corpo delle Capitanerie di porto che ha nel suo Dna il dovere della salvaguardia della vita in mare» sottolinea l’Ammiraglio Carlone
Sul palco con il Comandante Generale Ammiraglio Nicola Carlone anche il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro (al centro) e il Sovrintendente della fondazione teatro “La Fenice”, Fortunato Ortombina (a destra)ricordando il senso più profon do delle due ancore indossate. Risuonano tra gli stucchi della Fe nice – simbolo di rinascita dopo il rovinoso incendio - infiniti riman di alla dimensione lagunare. Fa da “traghettatore” alla serata Roberto papetti, direttore del Gazzet tino di Venezia, tenendo saldo il timone della conduzione. Con la veracità che gli è propria, il sinda co Luigi Brugnaro in fascia tricolo re non nasconde la sua stima per il Corpo: «Siete l’orgoglio del nostro paese, il vostro operato si contrad distingue per umanità, attenzione e capacità di diffondere la cultura del rispetto dell’ambiente maritti mo». Con la ricchezza del vocabolario e delle suggestioni, il Sovrintendente della fondazione teatro “La Fenice”, Fortunato Ortombina, dà «il benvenuto nel teatro più bel lo del mondo». quindi solca il re pertorio della serata, scelto appo sitamente per intrecciare l’opera lirica al mare.
L’orchestra diretta da Marco pala din guadagna il centro della scena. Calano il silenzio e le luci. Un bri vido di commozione attraversa la platea durante l’inno Nazionale. quindi è la volta dei brani di verdi, Mascagni, puccini e Rossini che raccontano di porti e naviganti, di fari e stelle, di epopee e avventu re. i violini si tendono, i tamburi rullano, i piatti scandiscono il rit mo, l’arpa segue la bacchetta del maestro in livrea. L’aria della Gaz za Ladra, il Nabucco, la Cavalleria Rusticana conquistano il pubblico.
quindi largo alle immagini con la proiezione di un video sulla genesi del Corpo. Scorrono fotogrammi in bianco e nero, poi le cronache fino ai giorni nostri, accompagnate dalla voce di Luca Ward. L’impegno quotidiano diventa testimonianza grazie ai racconti in presa diret ta di una biologa del Laboratorio Ambientale della Guardia Costie ra, un ispettore pesca, un ispet tore Sicurezza della Navigazione e un comandante di motovedetta SAR. Uno spaccato che dà il senso dell’operare per la salvaguardia del mare e della sua gente, una mano sempre tesa verso il prossimo. in chiusura, il videomessaggio del ministro delle infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, che ha voluto così essere presente in un giorno di turbolenza per la crisi di governo. «Le Capita nerie di porto sono una presenza diffusa e costante, rappresentano un’istituzione pronta, dinamica e professionalmente capace, sia da un punto di vista operativo che am ministrativo» dice il Ministro Gio vannini «è necessario continuare a “investire” sulle Capitanerie di por to, consolidandone il ruolo quale robusta ossatura di supporto allo sviluppo dell’economia del paese legata al mare, ai porti, all’ordinata fruizione dei litorali, di pari passo con l’incessante sforzo operativo legato alla salvaguardia della vita umana in mare». L’orologio della Fenice segna il tempo dei saluti e dell’augurio: «Buon vento per il fu turo della Guardia Costiera».
VELA istruzioni per l’uso, quello che so, su carta
di davide Besana Edizioni Nutrimenti, 2020 pag. 164 € 22,00
è stato il primo a raccontare a fu metti la vela da diporto, ha fatto sganasciare dalle risate due gene razioni di velisti e venduto decine di migliaia di libri. ha partecipato a regate di ogni genere e portato a casa diversi metri cubi di coppe. insomma, Davide Besana le barche le conosce. oggi ha finalmente ac cettato di scrivere, e soprattutto disegnare, un manuale di vela com pletamente illustrato e molto inno vativo per linguaggio e struttura. il lettore è immaginato non come uno studente ma come membro dell’equipaggio che, partendo da un semplice nodo, procede attra verso le manovre e l’attrezzatura di bordo, compiendo una esperienza unica nella letteratura del settore. Rinunciando magari a qualche nozione teorica di troppo, per privile giare invece come si fanno le cose per bene in barca. proprio quello che in genere manca nei corsi tra dizionali. il libro è tutto scritto e il lustrato a mano, con uno stile unico che affascina il lettore che non si accorge nemmeno delle decine di nozioni che assume e impara per sempre, quasi fosse a bordo a tirare cime e prendere secchiate d’acqua.
LA CASA DEI PESCI Storia di paolo il pescatore
di Ilaria de Bernardis Marco Santarelli Edizioni palombi, 2021 pag. 162 € 15,00
paolo Fanciulli, conosciuto come paolo il pescatore, da quando ha 20 anni conduce una guerra con tro i pirati della pesca e a difesa del territorio del mare di Talamo ne, dove è cresciuto. per combat tere la pesca a strascico illegale sotto costa, che distrugge pesci, fondali e praterie di posidonia, ha subìto minacce, soprusi e ha rischiato la vita. Nelle sue bat taglie ha attirato a sé un numero crescente di amici e sostenitori. è stato il pioniere del pescaturi smo e dell’ittiturismo in i talia e da anni apre la sua casa a viag giatori, turisti e residenti per mangiare quanto pescato poche ore prima e fare cultura del mare. Nel 2012 è nato il progetto La Casa dei pesci, per la salvezza dei fondali di Talamone: 39 scul ture di marmo calate sul fondo del mare per impedire la pesca a strascico sotto costa. Un museo sommerso che si arricchisce anno dopo anno, scultura dopo scul tura, ampliando la fascia di costa dove solo la pesca sostenibile ha cittadinanza. Un magico connu bio tra ambiente e arte, aperto a tutte le culture del mondo.
A CURA D i M ARCO Di Mi LLA E M ARCO Fi RRAOUn reportage tra lUoghi e persone
“primachequeltrattodicostadiventiunametaperqualcuno,unpunto diarrivoounpuntodipartenza,primacheleopereeitrafficidichi civiveabbianonecessitàdiunosfogoversoilmare,diunpassaggio chelilasciscorrereoltreconfinieorizzonti.Primaditutto,c’èilporto”.Unospazio,il porto,chemetteinconnessionealtrispazi:ilmareallacittà,ilviaggioallanatura,la curiositàallaconoscenza.Rinnovandocontinuamentelanostravisionedellecosee dellavita,modificandone,silenziosamente,ancheillinguaggio,anchelepersone.A esplorarepernoiquestospazioèRenataMambelli,pertrasportarciaiquattroan golidelpianetaallascopertadidieciporti.neisuoireportagel’autricerifletteconlo sguardodelviaggiatore,osserva,annota,conserva.E,conlosguardodelgiornalista, riordina testimonianze lontane per ricucirle al presente, offrendoci così uno scorcio reale dell’universochecicircondaquando,dalmare odallaterra,cistiamoaffacciandoinunporto. perché c’è una armonia antica nei porti fatta di storie, di mestieri, di gesti, di grande perizia. Di regole certe. Di uomini e donne che sanno quel che devono fare e lo fanno bene. Una storia che parte da lontano - dagli approdi battuti dagli eroi di Omero - che dopo tanto navigare, tan te insidie e battaglie tornano a casa - e arriva al presente e guarda al futuro, all’innovazione tecnologica, alle navi senza equipaggio. Sfogliando queste pagine – scrive nel suo capi tolo introduttivo il Direttore della collana, Co simo Nicastro - il lettore si accorgerà che c’è un nesso fortissimo tra le città e i porti. Tanto più in un paese come l’italia, dove i porti sono stati il volano dello sviluppo urbanistico. Ma tutti hanno alcune caratteristiche comuni: una bitta d’ormeg gio per unire mare e terra e un’amministrazione pubblica, le Capitanerie di porto nel caso italiano, che sovrintende alla sicurezza di questa macchina complessa.
PORTI Confine tra mare e terra di renata Mambelli Edizioni All Around, 2022 pag. 192 € 16,00
RENATA MAMBELLi, è anconetana ma ha vissuto a lungo a Roma. Giornalista, ha lavorato per il gruppo L’Espresso e per il quotidiano La Repubblica. ha pubblicato nove libri.
la gUardia Costiera al salone del libro di torino 2022
LaXXXiV edizione del Salone del libro di Torino, a soli sette mesi dall’appuntamento precedente, ha segnato numeri da record, punto di riferimento irrinunciabile per il mondo del la cultura e della comunicazione; ma soprattutto una guida pre ziosa per la comunità di lettrici e lettori, tra i quali si confermano sempre di più i giovani e gli studenti, i veri “Cuori selvaggi”, come recitava lo slogan, che hanno dato vita a questa edizione. in scena al lingotto fiere, dal 20 al 23 maggio, la manifestazione è stata im mortalata in 60.000 scatti realizzati dal team di fotografi, raccon tata in più di 4000 pagine di rassegna stampa e 450 passaggi tra radio e televisione, per un totale di quasi 4000 accreditati. Un appuntamento speciale, dunque, al quale non è mancata la Guardia Costiera, presente al Salone all’interno dello stand dello Stato Maggiore della Difesa per raccontare e condividere l’attivi tà editoriale promossa dal Comando Generale. A cominciare dalla collana di libri “Storie di mare”, curata in collaborazione con le edi zioni All Around, che racconta il mare in tutte le sue declinazioni e che in soli due anni ha già pubblicato sette libri. Tra questi “incan to nel blu”, presentato nel corso della manifestazione: “Si tratta di una vera e propria guida all’utilizzo consapevole delle Aree Mari ne protette – ha sottolineato il direttore della collana, il Capitano
di Vascello Cosimo Nicastro - patrimonio che vive tra regole - che la Guardia Costiera è chiamata a far rispettare - e possibilità di fruizio ne da parte di tutti, con importanti ricadute culturali ed economiche sul territorio”. presenti anche l’autrice, Marina Viola, e la dottoressa Stefania divertito, Capo Ufficio Stampa del ministero della transi zione Ecologica, che ha curato la prefazione al libro. La prestigiosa cornice del Salone di Torino è stata, inoltre, l’occa sione per far conoscere ai tanti visitatori anche il “Notiziario del la Guardia Costiera” che per il Corpo rappresenta uno strumento fondamentale per raccontare le donne e gli uomini che ogni giorno presidiano i nostri mari, garantendo la sicurezza in mare e la tutela dell’ambiente. A parlare del Notiziario , insieme al suo Direttore re sponsabile Cosimo Nicastro, e al coordinatore editoriale Marco Di Milla, c’erano le giornaliste Lucia Visca e Donatella Alfonso. il pubblico ha potuto così apprezzare i contenuti e gli obiettivi di una rivista che oggi risulta essenziale per dialogare con la società ci vile e il cluster marittimo; per fare informazione e cultura e per rag giungere soprattutto le giovani generazioni, “piccoli grandi custodi” del mare. L’appuntamento del Salone di Torino è stato il momento propizio per lanciare in modalità on line la pubblicazione n.100, raggiunta in poco più di vent’anni di vita, nella quale il Comandante generale, Ammiraglio nicola Carlone, definisce nel suo editoriale le linee di sviluppo del Corpo: costruire la Guardia Costiera 3.0 ma senza dimenticare il passato. Gli ultimi numeri del Notiziario della GuardiaCostierasipossonoleggeresuwww.guardiacostiera.gov.it
Notiziario della GUARDIA COSTIERA