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il compleanno del Corpo Festa al Teatro La Fenice
di Valentina Calzavara
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il rosso del teatro La Fenice di Venezia, insieme al bianco delle uniformi. Tutto attorno aria di festosa attesa per il 157° anniversario delle Capitanerie di porto - Guardia Costiera. Gli invitati sfilano con le famiglie sul tappeto scarlatto, si affollano i palchetti, il tempo per un’ultima occhiata al programma e la foto di rito. Al segnale del curioso orologio incastonato sul soffitto dorato, le luci a favore di palco annunciano l’imminente ingresso dell’orchestra. Non è la prima volta che la Guardia Costiera sceglie un luogo che ema-
Una rappresentanza delle varie componenti specialistiche del Corpo
na bellezza per le sue ricorrenze più importanti. Era già accaduto, ad esempio, quattro anni fa per i trent’anni del Nucleo aereo al teatro Bellini di Catania e a Napoli, Castel dell’Ovo, per la presentazione del nuovo calendario. Ora il Mediterraneo abbraccia anche l’Adriatico, uno sposalizio tra mari, un ponte tra popoli, un altro tesoro del patrimonio culturale del nostro paese che si svela. Tappa alla Fenice dove, allo scoccare delle 18 del 14 luglio, prendono il via le celebrazioni. «l’approdo in questo magnifico teatro ci rende orgogliosi e rappresenta un contesto ideale per rendere omaggio a tutto il nostro personale, alla passione e all’abnegazione con cui opera» evidenzia il Comandante Cosimo nicastro, Capo Ufficio Comunicazione. Ancora una volta la voce del mare e di chi vi lavora per renderlo sicuro s’intreccia alle arti e diventa un momento che riunisce comunità marittima e civile. Lo spettacolo veneziano ha inizio. Al Comandante Generale, l’Ammiraglio ispettore Capo Nicola Carlone, l’onore di aprire le danze con il saluto agli undicimila donne e uomini del Corpo, presenti e collegati in diretta social. «Venezia è il mare, una città che è porto. La scelta di festeggiare in laguna questo importante anniversario vuole essere l’occasione per celebrare la nostra nascita e l’impegno del Corpo delle Capitanerie di porto che ha nel suo Dna il dovere della salvaguardia della vita in mare» sottolinea l’Ammiraglio Carlone

Sul palco con il Comandante Generale Ammiraglio Nicola Carlone anche il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro (al centro) e il Sovrintendente della fondazione teatro “La Fenice”, Fortunato Ortombina (a destra)
ricordando il senso più profondo delle due ancore indossate. Risuonano tra gli stucchi della Fenice – simbolo di rinascita dopo il rovinoso incendio - infiniti rimandi alla dimensione lagunare. Fa da “traghettatore” alla serata Roberto papetti, direttore del Gazzettino di Venezia, tenendo saldo il timone della conduzione. Con la veracità che gli è propria, il sindaco Luigi Brugnaro in fascia tricolore non nasconde la sua stima per il Corpo: «Siete l’orgoglio del nostro paese, il vostro operato si contraddistingue per umanità, attenzione e capacità di diffondere la cultura del rispetto dell’ambiente marittimo». Con la ricchezza del vocabolario e delle suggestioni, il Sovrintendente della fondazione teatro “La Fenice”, Fortunato Ortombina, dà «il benvenuto nel teatro più bello del mondo». quindi solca il repertorio della serata, scelto appositamente per intrecciare l’opera lirica al mare. L’orchestra diretta da Marco paladin guadagna il centro della scena. Calano il silenzio e le luci. Un brivido di commozione attraversa la platea durante l’inno Nazionale. quindi è la volta dei brani di verdi, Mascagni, puccini e Rossini che raccontano di porti e naviganti, di fari e stelle, di epopee e avventure. i violini si tendono, i tamburi rullano, i piatti scandiscono il ritmo, l’arpa segue la bacchetta del maestro in livrea. L’aria della Gazza Ladra, il Nabucco, la Cavalleria Rusticana conquistano il pubblico. quindi largo alle immagini con la proiezione di un video sulla genesi del Corpo. Scorrono fotogrammi in bianco e nero, poi le cronache fino ai giorni nostri, accompagnate dalla voce di Luca Ward. L’impegno quotidiano diventa testimonianza grazie ai racconti in presa diretta di una biologa del Laboratorio Ambientale della Guardia Costiera, un ispettore pesca, un ispettore Sicurezza della Navigazione e un comandante di motovedetta SAR. Uno spaccato che dà il senso dell’operare per la salvaguardia del mare e della sua gente, una mano sempre tesa verso il prossimo. in chiusura, il videomessaggio del ministro delle infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, che ha voluto così essere presente in un giorno di turbolenza per la crisi di governo. «Le Capitanerie di porto sono una presenza diffusa e costante, rappresentano un’istituzione pronta, dinamica e professionalmente capace, sia da un punto di vista operativo che amministrativo» dice il Ministro Giovannini «è necessario continuare a “investire” sulle Capitanerie di porto, consolidandone il ruolo quale robusta ossatura di supporto allo sviluppo dell’economia del paese legata al mare, ai porti, all’ordinata fruizione dei litorali, di pari passo con l’incessante sforzo operativo legato alla salvaguardia della vita umana in mare». L’orologio della Fenice segna il tempo dei saluti e dell’augurio: «Buon vento per il futuro della Guardia Costiera».
A CURA Di MARCO Di MiLLA E MARCO FiRRAO
VELA
istruzioni per l’uso, quello che so, su carta
di davide Besana Edizioni Nutrimenti, 2020 pag. 164 € 22,00
LA CASA DEI PESCI
Storia di paolo il pescatore
di Ilaria de Bernardis Marco Santarelli Edizioni palombi, 2021 pag. 162 € 15,00
è stato il primo a raccontare a fumetti la vela da diporto, ha fatto sganasciare dalle risate due generazioni di velisti e venduto decine di migliaia di libri. ha partecipato a regate di ogni genere e portato a casa diversi metri cubi di coppe. insomma, Davide Besana le barche le conosce. oggi ha finalmente accettato di scrivere, e soprattutto disegnare, un manuale di vela completamente illustrato e molto innovativo per linguaggio e struttura. il lettore è immaginato non come uno studente ma come membro dell’equipaggio che, partendo da un semplice nodo, procede attraverso le manovre e l’attrezzatura di bordo, compiendo una esperienza unica nella letteratura del settore. Rinunciando magari a qualche nozione teorica di troppo, per privilegiare invece come si fanno le cose per bene in barca. proprio quello che in genere manca nei corsi tradizionali. il libro è tutto scritto e illustrato a mano, con uno stile unico che affascina il lettore che non si accorge nemmeno delle decine di nozioni che assume e impara per sempre, quasi fosse a bordo a tirare cime e prendere secchiate d’acqua. paolo Fanciulli, conosciuto come paolo il pescatore, da quando ha 20 anni conduce una guerra contro i pirati della pesca e a difesa del territorio del mare di Talamone, dove è cresciuto. per combattere la pesca a strascico illegale sotto costa, che distrugge pesci, fondali e praterie di posidonia, ha subìto minacce, soprusi e ha rischiato la vita. Nelle sue battaglie ha attirato a sé un numero crescente di amici e sostenitori. è stato il pioniere del pescaturismo e dell’ittiturismo in italia e da anni apre la sua casa a viaggiatori, turisti e residenti per mangiare quanto pescato poche ore prima e fare cultura del mare. Nel 2012 è nato il progetto La Casa dei pesci, per la salvezza dei fondali di Talamone: 39 sculture di marmo calate sul fondo del mare per impedire la pesca a strascico sotto costa. Un museo sommerso che si arricchisce anno dopo anno, scultura dopo scultura, ampliando la fascia di costa dove solo la pesca sostenibile ha cittadinanza. Un magico connubio tra ambiente e arte, aperto a tutte le culture del mondo.