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MISSIONFLEET INTERVISTE
AUTOMOTIVE EUROPEO, ELETTRIFICAZIONE E CINESI
DOVE STIAMO ANDANDO Intervista a Dario Duse di AlixPartners, sul presente e il futuro del seore automotive in transizione
di O.M. Fumagalli
P Per fare un punto della situazione sul settore automotive, soprattutto europeo, parliamo con uno dei referenti più “sul pezzo” in tema di tendenze e previsioni: Dario Duse, EMEA Automotive and Industrial Practice Co-leader & Italy Country Head di AlixPartners. La società ha pubblicato il 2023 Global Automotive Outlook, che traccia il percorso di un mondo caro alle flotte aziendali e perturbato da molti fattori. Dal vostro ultimo studio si è compreso il passo già compiuto più dalla Cina, che dall’elettrico: cosa possiamo attenderci sugli equilibri europei? «Si esce da un triennio di limitata capacità produttiva, soprattutto per via dei semiconduttori, riequilibrando progressivamente domanda e offerta, verrà meno la possibilità di continuare ad utilizzare la leva che ha dato ai costruttori forza sul pricing. C’è poi un rimbalzo
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dei volumi, soprattutto negli USA ma anche in Europa, dove siamo a +6% ma non ci aspettiamo di tornare ai 20,8 milioni di veicoli del 2019. La ripresa proseguirà in Nord America, mentre solo la Cina dovrebbe continuare a crescere ma con ritmi più bassi, perché non aveva subito il tracollo nel 2020, e perché ha una dinamica diversa anche se le incertezze sull’andamento economico complessivo ci sono anche lì. Europa e Italia restano sotto i livelli pre-Covid e noi siamo fanalino di coda, con 1,5 milioni di veicoli nuovi nel 2022 (contando auto e LCV). Attendiamo un +12/15%, nel 2023, in futuro però, complice l’incertezza su target 2035 ed operatività della transizione, ci
sono domande sospese: sviluppo delle infrastrutture, valore residuo a fine vita di un’elettrica e economicità oltre che sostenibilità, di una Bev. Lo scenario è di fine della fase con offerta limitata, ma con crescita abbastanza bassa: da qui al 2027 è attesa al 2%, senza tornare a livello pre-crisi. Nel frattempo, i costruttori cinesi hanno completato il ciclo tecnologico e anche attinto dal settore occidentale, specie per il design, arrivando a un’offerta pienamente competitiva sull’elettrico. È normale attendersi che crescano, non appena avranno costruito un posizionamento di Brand ed una rete distributiva e di assistenza. Nel 2022 i cinesi puri erano al 4% di mercato, in Europa. Ci