La Mia Casa Monza Novembre 2025

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Accogliente, scenografica e funzionale. La casa oggi è il riflesso di uno stile di vita consapevole dove design, sostenibilità e comfort si incontrano. Un viaggio tra soluzioni smart, atmosfere di tendenza e... qualche idea in vista delle prossime feste!

Casa 2026: il design

racconta chi siamo

Arredare casa non è mai stata solo una questione estetica. È un atto intimo, quasi autobiografico, che riflette il nostro modo di vivere, di sentire, di immaginare il futuro. Con l’arrivo del 2026, le tendenze dell’interior design si fanno specchio di un’epoca in trasformazione, dove il bisogno di autenticità, comfort e consapevolezza guida ogni scelta progettuale.

Le forme fluide e organiche dominano la scena: divani arrotondati, poltrone avvolgenti e tavolini dalle superfici sinuose trasformano gli ambienti in rifugi sensoriali. In tempi incerti, il design risponde con linee rassicuranti e volumi generosi, evocando stabilità e accoglienza. È il trionfo della morbidezza, del movimento naturale, della bellezza che invita a rallentare.

Tra gli stili più in voga, il vintage continua a sedurre con il suo fascino narrativo. Non è solo nostalgia: è un gioco di equilibri tra passato e futuro, dove mobili di modernariato, lampade in ottone e specchi patinati si mescolano con tocchi contemporanei. Le texture vissute – cuoio invecchiato, legni consumati, metalli ossidati –raccontano storie e restituiscono profondità agli spazi, evitando l’effetto scenografico fine a sé stesso.

Il classico contemporaneo si afferma come sintesi tra eleganza storica e funzionalità moderna. Cornici, boiserie e lesene decorative vengono reinterpretate con geometrie leggere, mentre materiali come velluto, marmo e legno scuro si accostano a tonalità neutre e dettagli metallici. Il risultato? Interni ordinati, simmetrici, ma mai freddi.

Sorprende il ritorno del brutalismo, ma in una veste nuova: il “brutalismo romantico”. Il cemento grezzo diventa protagonista, non più come simbolo di austerità, ma come dichiarazione di forza e autenticità. Le forme squadrate si fanno più calde, accoglienti, capaci di abbracciare l’imperfezione con stile. Acciaio e superfici riflettenti si impongono come materiali di tendenza, portando con sé un lusso discreto e sofisticato. Dopo anni di eccessi dorati, l’eleganza si nasconde nella sobrietà, nella luminosità fredda e raffinata di metalli che non hanno bisogno di ostentare.

E poi c’è il grande dilemma: minimalismo o massimalismo? Il primo predica l’essenzialità zen, il secondo celebra l’eccesso creativo. Ma forse la vera risposta sta nel saperli dosare, creando ambienti che respirano ordine mentale e stimolano curiosità

IL COMFORT DIVENTA SCULTURA

Il divano contemporaneo non è più solo un arredo, ma un manifesto di stile e benessere. Le nuove tendenze mettono al centro il comfort sensoriale e la libertà compositiva, trasformando la zona giorno in uno spazio fluido, accogliente e personale. Le forme si fanno morbide e avvolgenti, le strutture si abbassano, i moduli si combinano in infinite configurazioni, adattandosi ai nuovi ritmi dell’abitare tra relax, lavoro e convivialità. Il design punta su proporzioni generose e dettagli sartoriali, dove ogni cuscino è pensato per accogliere e sostenere. Alcuni modelli integrano tecnologie intelligenti che adattano l’ergonomia della seduta ai movimenti del corpo, ridefinendo il concetto stesso di comfort. I materiali raccontano una nuova sensibilità: bouclé, lino e velluto si impongono per la loro tattilità naturale, mentre le palette cromatiche si ispirano alla terra e alla natura. Verde muschio, blu petrolio, beige, sabbia e argilla vestono i nuovi modelli con eleganza discreta, valorizzando la luce e la matericità degli spazi. Il divano diventa così protagonista silenzioso ma potente, capace di fondere arte e funzione. Un classico contemporaneo che non segue la moda, ma la anticipa, con linee pure, materiali sostenibili e una bellezza che nasce dall’essenzialità ben progettata.

Un luogo dove ogni dettaglio ha un’anima: la libreria che organizza, il tavolino che accompagna, il divano che accoglie. Selecta, Orion e Ares raccontano l’arte di abitare secondo LEMA — discreta, armoniosa, essenziale

visiva.

Il quiet luxury lascia il posto a un’estetica più audace, personalizzata, che non ha paura di osare. Arredi su misura, finiture sartoriali e colori intensi come verde giada e blu ottanio parlano di chi abita la casa, non di mode passeggere.

Infine, l’artigianalità e la sostenibilità diventano pilastri imprescindibili. Oggetti fatti a mano, materiali naturali e design durevole raccontano una nuova etica dell’abitare: meno consumo, più valore. Perché la casa del futuro non è solo bella. È consapevole.

Soft color drenching: il colore “inonda” la casa

I nuovi colori di tendenza sono una combinazione di sfumature che celebrano i diversi ritmi della vita quotidiana, tra calma, energia e leggerezza. Il colore, infatti, non è più soltanto decorazione, ma un vero strumento di benessere. I neutri caldi come sabbia, greige e cachi morbido offrono una base rassicurante, perfetta per accenti emozionali. Nei contesti minimalisti evitano la freddezza, mentre negli ambienti più classici alleggeriscono boiserie e arredi importanti. Funzionano bene anche negli stili contemporanei come il japandi e nell’ambito del cosiddetto slow living, dove la materia naturale e le palette soft sono centrali. Il verde bosco, profondo e sofisticato, porta la natura tra le mura domestiche mentre le tonalità con sottotoni grigi o neutri a metà strada tra l'eucalipto e la pietra, trasmettono serenità e sono particolarmente adatti per realizzare spazi stratificati, calmi e silenziosamente complessi. Il blu minerale, vellutato e contemplativo, favorisce introspezione e relax.

I pastelli inediti e i viola attenuati, come lavanda e glicine, aggiungono freschezza e sorpresa. Il burgundy, colore intenso e audace, si impone come il rosso più cool della stagione. Se accostato a pietra, travertino e finiture metalliche, dona profondità e lusso agli ambienti. Accanto a lui, l’arancione si declina in sfumature vibranti e desaturate, portando vitalità e calore. Una menzione speciale va all’argilla invecchiata, terracotta tenue e rassicurante.

Tortora e mocha mousse, infine, definiscono atmosfere eleganti e bilanciate, ideali per cerca armonia e autenticità. Il tocco finale? Dettagli preziosi in oro, rame e bronzo ossidato, per un lusso sottile e mai ostentato. Tra le novità più interessanti, il soft color drenching: un’immersione totale in una singola tonalità. Pareti, soffitti, porte, battiscopa, termosifoni, perfino mobili, tutto viene dipinto dello stesso colore, o in varianti tonali molto simili. Il risultato è un ambiente avvolgente, sofisticato e sorprendentemente armonico, dove il colore diventa protagonista assoluto.

LEMA - CITY PENTHOUSE - LIVING

In questo scenario, arredare con mobili trasformabili non è solo una scelta pratica: è un modo nuovo di vivere lo spazio, dove ogni centimetro è pensato, ogni funzione è moltiplicata, e ogni gesto è un invito a reinventare il quotidiano. Mobili

Soluzioni intelligenti per la casa: comfort, atmosfera e controllo a portata di voce

L’abitare contemporaneo si fa sempre più intelligente. Non si tratta solo di tecnologia, ma di benessere, comfort e personalizzazione. Le soluzioni smart per la casa, dai sistemi audio ai dispositivi di illuminazione, fino alle tende motorizzate, trasformano gli ambienti in spazi dinamici, capaci di adattarsi alle esigenze quotidiane e di migliorare la qualità della vita.

Nel mondo dell’interior design, la multifunzionalità è ormai la nuova normalità. In un’epoca segnata da ritmi fluidi e spazi sempre più dinamici, i mobili trasformabili e salvaspazio si impongono come protagonisti di un abitare intelligente, capace di adattarsi alle esigenze quotidiane senza rinunciare a stile e comfort.

La trasformabilità integrata è oggi il cuore pulsante di una progettualità evoluta, che interpreta lo spazio come risorsa da moltiplicare. Letti a scomparsa, divani che diventano contenitori, consolle che si trasformano in tavoli da pranzo: ogni elemento è pensato per offrire più funzioni in un unico gesto fluido. Abbiamo soluzioni su misura per ogni ambiente: dai letti trasformabili per il soggiorno, che regalano una stanza in più senza ingombri, alle camerette per bambini, dove ogni centimetro è ottimizzato per gioco, studio e riposo. I mobili multifunzione diventano così veri alleati della quotidianità, capaci di accompagnare la crescita e semplificare la vita.

Nei monolocali, dove ogni metro conta, il design salvaspazio si fa essenziale. Librerie divisorie che integrano televisori, mobili giorno-notte con scrittoi ribaltabili, armadi su ruote che nascondono passaggi segreti: ogni soluzione è pensata per offrire versatilità, leggerezza e mobilità. Il concetto di “nomadismo domestico” prende forma in arredi compatti, spesso su ruote, ideali per studenti, giovani coppie, single metropolitani e anziani che scelgono di vivere con meno, ma meglio.

La sostenibilità è un altro pilastro di questa nuova visione. I mobili trasformabili allungano la vita degli ambienti e dei prodotti, riducendo l’impatto ambientale grazie a materiali durevoli e a una logica di riutilizzo. Il design non è più solo estetica, ma anche responsabilità. Che si tratti di una cucina, di una zona pranzo o di una camera da letto, oggi è possibile concentrare tutto in una sola parete, con vani nascosti che celano tavoli, sedie o letti pronti all’uso. Il risultato è una casa che si trasforma con noi, che accoglie le nostre esigenze e le nostre abitudini, offrendo bellezza, funzionalità e libertà.

Atmosfera sonora su misura La musica è parte integrante del comfort domestico. I diffusori smart e i sistemi audio multi-room permettono di creare scenari sonori personalizzati in ogni stanza. Basta un’app o un comando vocale per riprodurre playlist, podcast o audiolibri, sincronizzando l’ascolto tra cucina, salotto e giardino. Soundbar e amplificatori si integrano con giradischi e lettori CD, offrendo un’esperienza immersiva e versatile. Il risultato? Un suono potente e fluido, che accompagna ogni momento della giornata.

Illuminazione intelligente: luce che pensa

La luce non serve solo a vedere, ma anche a vivere meglio. I sistemi di illuminazione smart reagiscono alle condizioni ambientali, si adattano alla luce naturale e alle preferenze dell’utente, migliorando comfort visivo umore e produttività. Tramite app o comandi vocali, è possibile regolare intensità, colore e scenari luminosi.

L’integrazione con la domotica consente di programmare accensioni, monitorare consumi e creare atmosfere su misura. Il risparmio energetico è tangibile, così come la riduzione dell’impatto ambientale grazie all’uso di LED e sensori di movimento.

Tende motorizzate: luce naturale sotto controllo Le tende motorizzate rappresentano una soluzione elegante e funzionale per gestire la luce naturale e il calore. Dotate di motori silenziosi e discreti, si aprono e chiudono con un semplice gesto, tramite telecomando, pulsante o smartphone. I tessuti oscuranti e termoisolanti proteggono gli interni e migliorano l’efficienza energetica. Integrabili nei

Smart working e wellness in office

sistemi domotici, le tende possono essere programmate in base all’orario o alla luminosità, contribuendo al comfort e alla sostenibilità dell’abitazione.

Sicurezza smart: protezione sempre attiva A completare il quadro, i sistemi di sicurezza smart offrono monitoraggio continuo e avvisi in tempo reale. Telecamere sensori e rilevatori di gas o fumo garantiscono tranquillità e controllo, anche da remoto. La casa diventa così un ambiente protetto, dove tecnologia e serenità convivono. Il vero vantaggio delle soluzioni smart è la loro integrazione. Tutti i dispositivi – audio, luce, tende, sicurezza – possono essere gestiti da un’unica piattaforma, creando un ecosistema domestico fluido e personalizzabile. L’arredamento smart non è più un lusso, ma una scelta consapevole per vivere meglio, ogni giorno.

In sintesi, la casa intelligente è quella che ascolta, illumina, protegge e si adatta. Un luogo dove la tecnologia è al servizio delle persone, e non il contrario.

Lavorare da casa è ormai una realtà consolidata, ma per farlo in modo sano e produttivo serve una postazione ben progettata. Sedie e scrivanie ergonomiche sono il cuore di un home office funzionale, capace di migliorare postura, concentrazione e benessere. La scrivania ideale è regolabile in altezza, come le smart desk che si adattano alle esigenze di chi alterna lavoro seduto e in piedi. Realizzate con materiali di qualità come il multistrato di betulla o l’abete massello, offrono comfort e solidità, spesso integrate con sensori anticollisione e optional personalizzabili. La sedia, invece, deve garantire supporto lombare, seduta regolabile e, se necessario, poggiatesta. I modelli più evoluti uniscono funzionalità ed estetica, con rivestimenti in tessuto o pelle, strutture fisse o su ruote, e design che si armonizzano con l’ambiente domestico. Esistono anche proposte che scompaginano il tradizionale concetto di seduta con sedile e schienale. Si tratta di oggetti sperimentali, a metà strada tra l’arredo e l’attrezzo per il fitness. Ricordiamo che una postazione ergonomica non è solo una scelta pratica, ma un investimento nel proprio benessere quotidiano, perché lavorare “comodi” significa vivere meglio.

FASCINO ETERNO DEL LEGNO NELL’ARREDO NATURALE

Nell’arredamento contemporaneo, il legno non è solo un materiale: è un racconto di natura, calore e autenticità.

Protagonista indiscusso dello stile naturale, il legno grezzo o trattato in modo artigianale dona agli ambienti un’eleganza semplice e una bellezza che risiede nelle sue imperfezioni.

Tavoli, sedie e scaffali in legno massello o riciclato evocano un senso di rusticità raffinata, mentre le venature e i nodi parlano di vita vissuta. Tra le essenze più pregiate spiccano il cedro, aromatico e antitarme, oppure il kauri, antico e dorato, e il teak, tropicale e resistente agli agenti atmosferici.

Il noce, nobile e robusto, incanta con la sua eleganza atemporale, mentre il ciliegio è apprezzato per la sua elegante tonalità rosata e la grana distintiva. E per concludere, il rovere, conosciuto per la sua eccezionale resistenza e la sua versatilità, è perfetto per realizzare una vasta gamma di complementi d'arredo. Optare poi, per legni provenienti da fonti sostenibili e valorizzare le lavorazioni artigianali significa abbracciare un’estetica responsabile: ogni arredo così non sarà solo funzionale, ma espressione autentica di bellezza consapevole. IL

I nuovi materiali per un futuro sostenibile

Nel 2025, l’arredamento sostenibile non è più una tendenza, ma una necessità. Architetti, designer e aziende del settore stanno riscrivendo le regole del mondo dell’arredamento, puntando su materiali naturali, innovativi, riciclati e a basso impatto ambientale. E il Salone del Mobile quest’anno, ha confermato questa svolta, con il tema “Thought for Humans” che ha posto l’accento su un design empatico, artigianale e responsabile. Estetica e sostenibilità quindi si fondono in un binomio vincente. Tra le novità più significative, testimonianza di una maggiore connessione con il “Pianeta”, è il ritorno ai materiali naturali: legno grezzo, pietra, sughero, canapa e terracotta, che non solo arricchiscono l’estetica degli spazi, ma offrono esperienze tattili autentiche. Le superfici irregolari e le texture organiche rafforzano poi il legame tra

casa e natura, trasformando l’ambiente domestico in un rifugio sensoriale. Ma il cuore del design sostenibile è l’adozione di materiali eco-compatibili e cicli di vita dei prodotti pensati per ridurre l'uso di risorse e l'emissione di rifiuti. Ciò prevede l'utilizzo di materiali biodegradabili e a basso impatto ambientale, così come il disassemblaggio e il riciclo al termine del loro ciclo di vita. Un esempio concreto è l’utilizzo di materiali rigenerati come il legno riciclato o le fibre vegetali derivate dagli scarti industriali, che non solo evita lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali, ma consente anche di ridurre significativamente la quantità di rifiuti destinati alle discariche. Inoltre, tecnologie avanzate come il design parametrico e la stampa 3D stanno rivoluzionando il modo in cui vengono progettati gli arredi, permettendo di creare prodotti

con meno scarti e maggiore efficienza produttiva. Anche materiali innovativi come micelio e tessuti rigenerati stanno emergendo come soluzioni più sostenibili; a questi si affiancano le bioplastiche, derivate da amido di mais o canna da zucchero, che invece stanno sostituendo le plastiche tradizionali. La sostenibilità non si limita però solo all’ambiente: coinvolge anche aspetti sociali ed etici. Le aziende più virtuose promuovono, infatti, equità e sicurezza lungo tutta la filiera, riducendo le emissioni e ottimizzando i consumi energetici. In questo scenario in continua evoluzione, il design sostenibile si afferma come linguaggio universale, capace di coniugare bellezza, responsabilità e innovazione. Non si tratta più di una scelta stilistica, ma di un impegno concreto verso un futuro più equo e responsabile.

Nicchie a muro, preziose soluzioni salvaspazio

Ottimizzare gli spazi, specialmente nelle case di piccole dimensioni, è uno degli scopi principali di ogni intervento progettuale. A tale proposito, una soluzione efficiente per sfruttare al massimo le superfici a disposizione, sono le nicchie, ovvero vani ricavati nello spessore dei muri che, se a tutta parete e con profondità minima di 30/40 cm, possono ospitare guardaroba, librerie o scrivanie, oppure ripiani o pensili se di piccole dimensioni. Spesso nelle case esistenti sono già presenti e quindi basta attrezzarle con mensole, ante o piani d’appoggio.

Se invece la casa ne è sprovvista, si possono realizzare ex-novo mediante un intervento edilizio di demolizione in breccia. Prima di procedere con l’intervento è di fondamentale importanza analizzare lo spessore e la consistenza del setto murario oggetto di intervento. Un vano nel muro, a seconda della sua funzione, in media ha bisogno di almeno 15/20 cm di profondità; pertanto, solo un muro con spessore superiore 40 cm può offrire la possibilità di costruirvi una nicchia al suo interno. Qualora non si volesse o non si potesse intervenire sui muri esistenti, è possibile realizzare nicchie a parete mediante la creazione di contropareti in cartongesso o in legno. Ne esistono anche di tipo prefabbricate in alluminio, metallo verniciato, alluminio satinato o in materiali innovativi compatti ed ecologici dalla facile

installazione a parete. Le nicchie possono decorare ogni ambiente della casa: in bagno sono utili per appoggiare prodotti di uso quotidiano senza bisogno di mensole. Sono infatti un’idea originale per evitare di ricorrere ai più tradizionali mobiletti. Inoltre, è molto semplice mimetizzarle con il resto dell’ambiente: basta rivestirle con le stesse piastrelle presenti nel bagno. In soggiorno possono fare da espositore per oggetti di design, cornici con foto, oppure per realizzare una libreria incassata.

Una nicchia a giorno in camera da letto, invece, se posizionata accanto o sopra al letto, può servire come comodino o testiera con ripiani. In alternativa, se ha uno spessore importante, può essere utilizzata come libreria o come porta accessori e se, all’interno vengono inseriti dei ganci è perfetta per appendere abiti, cappelli e gioielli. In cucina sono sempre utili spazi storage extra, quindi, un vano a giorno, può servire per riporre attrezzi, barattoli delle spezie, oppure piccoli elettrodomestici di uso quotidiano. Per quanto riguarda la resa estetica, le pareti delle nicchie possono essere tinteggiate dello stesso colore della parete che le ospita oppure dipinte con tonalità diverse, o ancora rivestite con carta da parati per creare un contrasto estetico.

Possono, inoltre, essere valorizzate con l’illuminazione: faretti o barre led al loro interno sono perfetti per creare scenografici giochi di luci e ombre.

Un’altra soluzione salva-spazio, particolarmente indicata per chi desidera un design minimale e un ambiente ordinato senza rinunciare alla praticità, sono i muri contenitori, un concetto rivoluzionario del design d’interni. I classici arredi scompaiono e vengono sostituiti da grandi setti prevalentemente in legno o in cartongesso, magari a tutta altezza, che non solo suddividono gli spazi, ma integrano al loro interno impianti tecnologici, spazi di stoccaggio, vani a giorno e guardaroba. I muri contenitori uniscono funzionalità e bellezza in modo innovativo, permettendo, allo stesso tempo di creare ambienti più aperti e fluidi, eliminando arredi ingombranti e conferendo alla casa un aspetto decisamente più ordinato e armonioso.  È importante sottolineare che la loro realizzazione necessita di una progettazione attenta e un'installazione altamente professionale per ottenere il risultato desiderato.

Muri contenitori: basta con gli arredi classici

Confort visivo: equilibrio tra estetica e funzionalità

Non è solo un mezzo per vedere il mondo che ci circonda, la luce modula aspetti fondamentali del nostro benessere psicofisico influenzando i ritmi circadiani che regolano il sonno, l’umore e i livelli energetici.

In un’epoca in cui il tempo trascorso al chiuso è sempre maggiore, vivere in un ambiente luminoso e bilanciato — frutto di scelte attente all’abbagliamento, associate a una corretta distribuzione e direzione delle luci e a una buona resa cromatica delle sorgenti luminose — può garantire comfort visivo e migliorare il benessere.

Quando si desidera realizzare un nuovo impianto di illuminazione, per regalare la luce giusta a ogni ambiente, è pertanto sempre consigliato rivolgersi a professionisti come architetti e light designer: figure capaci di proporre soluzioni che coniughino estetica e funzionalità, riducendo al minimo gli errori luminosi.

Ma quali sono i fattori da considerare per realizzare un’illuminazione che garantisca comfort visivo e benessere?

Principalmente, bisogna tener presente:

• la destinazione d’uso dell’ambiente: soggiorno, camera da letto, studio sono spazi che non richiedono la stessa intensità luminosa, né identiche illuminazioni particolari; •la dimensione e la forma

della stanza: ogni centimetro di qualsiasi ambiente della casa deve essere valutato in base alla luce necessaria;

• la quantità di luce naturale disponibile;

• la natura dei rivestimenti e, soprattutto, i loro colori;

• l’arredamento: lo stile dei mobili, così come gli oggetti cui si vuol dare particolare risalto, devono essere considerati con attenzione.

Per quanto riguarda poi la tipologia delle fonti luminose, i professionisti dell’interior design sono concordi nell'affermare che per illuminare correttamente un ambiente, garantendo una buona visibilità e creando al tempo stesso affascinanti effetti

scenografici, è indispensabile realizzare un progetto di illuminazione stratificata È necessario, pertanto, prevedere tre principali livelli di illuminazione: ambient lighting, task lighting e accent lighting (generale o ambientale, funzionale e di accento).

L’illuminazione generale definisce l’ambiente e lo spazio, consentendo di cogliere meglio le dimensioni, oltre che di vedere e muoversi in sicurezza all’interno della stanza. La luce risulta morbida, uniforme e non crea ombre o contrasti netti. Con l’illuminazione funzionale si illuminano le superfici utili. Questo tipo di illuminazione è localizzato e può essere fornito da una varietà di sorgenti diverse, che permettono di regolare la luce per uno spazio di lavoro o un’area prescelta, schiarendola o scurendola in base alle proprie esigenze.

Gli accenti luminosi mettono invece in evidenza oggetti e dettagli architettonici. Possono essere utilizzati per attirare l’attenzione su un’opera d’arte o una pianta, oppure per evidenziare un elemento di design unico, come la struttura della parete o una cornice decorativa.

Diretta, indiretta, mista… tante le tipologie di luce

Per riuscire a orientarsi tra le varie tipologie di illuminazione e valutare quale corpo illuminante acquistare per soddisfare al meglio le proprie esigenze, ecco di seguito un breve vademecum.

Luce diretta - Il fascio luminoso colpisce direttamente gli oggetti senza riflettersi, creando un'illuminazione nitida e con contrasti di luce e ombra. È un tipo di illuminazione piuttosto abbagliante che dà quindi risultati migliori se attenuata o contaminata da un’altra sorgente luminosa.

Luce indiretta - È un fascio luminoso che viene riflesso da pareti o soffitti prima di raggiungere l'area da illuminare. L’illuminazione pertanto risulta più soffusa, uniforme e priva di abbagliamento. Questo sistema crea un’atmosfera dolce e confortevole ma, oltre a richiedere un soffitto chiaro, comporta uno spreco di luce che si aggira sul 20%. Inoltre, le sorgenti di luce indiretta sono solitamente unidirezionali e vanno pertanto studiate in modo opportuno.

Luce mista o semidiretta - È un tipo di illuminazione che bilancia luce diretta e indiretta, proiettando prevalentemente la luce verso il basso ma con una componente di riflessione o emissione verso l'alto. Questo tipo di illuminazione crea un ambiente equilibrato e funzionale.

Luce semindiretta - Questa soluzione combina caratteristiche della luce diretta e indiretta per creare un ambiente armonioso. Più del 60% della luce viene proiettata verso il soffitto e il restante 40% verso il piano di lavoro. Questo crea un effetto bilanciato che illumina le aree necessarie senza appiattire lo spazio o renderlo troppo duro.

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A ogni ambiente la sua lampada

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he magia fanno le lampade… illuminano, arredano e donano calore in ogni stanza. Ma non tutti i corpi illuminati sono uguali, per scegliere quello giusto, oltre alla forma e al colore, si deve tener presente a quale stanza è destinato, quale funzione dovrà svolgere, quanta luce si vuole ottenere e, anche, quale tipo di predisposizione elettrica esiste.

I lampadari

La società opera in Lombardia, tra Milano, Bergamo e Monza Brianza. Acquista direttamente immobili di ogni tipo (appartamenti, ville, box, negozi, uffici), e lo fa velocemente, senza passaggi intermedi, dunque, senza perdite di tempo. Il processo è gestito interamente da un team tecnico, che si occupa di analisi urbanistiche, catastali ed edilizie per valutare la sanabilità di eventuali problematiche. Il venditore non deve fare nulla: è

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I lampadari, o sospensioni, sono quegli apparecchi illuminanti che scendendo dal soffitto e pendono verso il centro della stanza diffondendo la propria luce. Per installarli è sufficiente predisporre un solo attacco elettrico al centro del soffitto. Questo consente la massima resa con il minimo sforzo. I più luminosi sono quelli dotati di un buon numero di lampadine e sono privi di paralumi. Va sottolineato che questa tipologia di lampada illumina poco e male le zone periferiche della stanza richiedendo, dunque, quasi sempre sorgenti di luce supplementari in prossimità delle zone in cui si ha bisogno di una luce più intensa e concentrata.

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Si tratta di corpi illuminanti poco ingombranti e compatti, sono perfetti per illuminarestanze con soffitti bassi o spazi ridotti. Sono ideali come illuminazione generale perché creano una luce diffusa e potente.

Le appliques

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Le appliques o corpi luce a parete, sono pratiche, non occupano spazio e pertanto sono adatte anche per illuminare ambienti con soffitti bassi e spazi stretti comecorridoi, ingressi e scale. La loro istallazione prevede un attacco a parete che deve essere predisposto a priori. Queste lampade hanno quasi sempre un carattere prettamente ornamentale, per questa caratteristica, sono le più indicate quando si desidera illuminare una stanza e allo stesso tempo, decorare una parete con un oggetto che propaga un seducente fascio di luce.

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Le lampade da appoggio

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Anche dette “da Tavolo”, sono tutte quelle lampade che come dice la parala stessa, hanno dimensioni e forme adatte a essere posizionate su di un tavolo, uno scrittoio e su qualsiasi altro “piano utile” che si voglia illuminare. Se utilizzate come luce funzionale “da lavoro”, le migliori sono quelle cosiddette “a braccio”, magari snodabile che permettono di portare il fascio luminoso proprio in prossimità dello spazio operativo.

Possono sembrare a volte “sgraziate” e poco eleganti, ma in realtà, quelle più belle e di design, possono trasformarsi in piccole “sculture” capaci da sole di risolvere l’arredo di una intera stanza.

Belli, resistenti e intelligenti: tutto passa dai nuovi top

In cucina, il piano di lavoro non è solo una superficie: è il cuore pulsante delle attività quotidiane. Da una semplice colazione a una cena elaborata, tutto passa da lì. Ecco perché la sua scelta non può essere lasciata al caso. Oggi il mercato offre soluzioni che coniugano estetica, funzionalità e innovazione. I materiali si sono evoluti, e accanto ai classici legno e pietra naturale, troviamo il quarzo, l’acciaio inox e persino superfici sintetiche che si autoriparano con un ferro da stiro. Il laminato resta una delle opzioni più diffuse, soprattutto per chi cerca un buon compromesso tra prezzo e prestazioni. Il laminato stratificato HPL, in particolare, è ideale per chi usa intensamente la cucina: resiste a graffi, calore e infiltrazioni. Ma il vero protagonista della nuova generazione è il Fenix NTM®, frutto della nanotecnologia. Opaco, vellutato al tatto, antisettico e impermeabile, ha una caratteristica sorprendente: si rigenera termicamente. Basta un panno umido e un ferro da stiro per far sparire piccoli graffi. Il quarzo, invece, è l’alleato perfetto per chi cerca robustezza e igiene.

Composto per il 94% da quarzo naturale e sabbie silicee, è resistente alle macchie e all’abrasione. La sua superficie non porosa impedisce l’assorbimento dei liquidi, rendendolo ideale per chi ama cucinare. Attenzione però al calore diretto: una pentola appena tolta dal fuoco può provocare antiestetiche macchie. E poi c’è l’inossidabile acciaio. Per anni riservato alle cucine professionali, oggi è protagonista anche nelle case, complice il fascino dell’industrial chic. Igienico, resistente agli urti e riciclabile, l’acciaio si abbina con eleganza a legno e pietra. Il suo unico tallone d’Achille? I graffi, che richiedono una manutenzione attenta. Tra le novità più interessanti spicca il grès porcellanato. Elegante e tecnico, è il materiale ceramico che sta conquistando il mondo delle cucine. Le lastre di grande formato permettono di creare superfici monolitiche, senza fughe, facili da pulire e praticamente indistruttibili. Infine, i grandi classici: marmo e granito. Il primo è sinonimo di raffinatezza, ma richiede cura: è poroso, delicato e sensibile agli acidi. Il secondo, invece, è duro, impermeabile e poco vulnerabile agli agenti chimici, è perfetto per chi vive la cucina come un laboratorio creativo.

Il cuoco tecnologico: la rivoluzione smart in cucina

La cucina non è più solo il regno dei fornelli e delle ricette tramandate. È diventata un laboratorio digitale, dove l’innovazione si mescola al gusto e la tecnologia trasforma ogni gesto quotidiano in un’esperienza intelligente. Il tempo in cui si passavano ore ai fornelli per preparare una cena è ormai superato: oggi bastano pochi minuti e un tocco sullo smartphone per servire piatti da chef. In un’epoca in cui cresce il desiderio di mangiare sano, con ingredienti genuini e a chilometro zero, le aziende del settore hanno risposto con una gamma di elettrodomestici smart, capaci di semplificare la vita e valorizzare la qualità. Forni, frigoriferi, piani cottura e lavastoviglie non sono più semplici strumenti, ma veri e propri assistenti digitali, connessi e dotati di intelligenza artificiale I forni intelligenti, per esempio, regolano da soli tempi e temperature, suggeriscono programmi di cottura e si auto puliscono grazie al sistema pirolitico che sfrutta la temperatura di circa 500 °C che sprigiona. Lo sporco e il grasso sulle pareti interne e sulla porta vengono totalmente bruciati e basta passare un panno umido per rimuovere i residui inceneriti, senza dover utilizzare altri detergenti. Alcuni modelli, dotati di telecamere e controllo vocale, permettono di monitorare la cottura a distanza e dialogare con l’utente. E poi il forno a cottura volumetrica: grazie alle onde elettromagnetiche, calcola in tempo reale l’energia assorbita dagli alimenti e regola il calore in modo

preciso. Anche i frigoriferi si sono evoluti: non solo conservano, ma educano. Monitorano la temperatura, segnalano sportelli aperti e, grazie a display e fotocamere interne, permettono di controllare il contenuto da remoto. Alcuni modelli si preparano al congelamento rapido con un semplice sms, altri mostrano l’interno senza aprire la porta grazie a pannelli in vetro. I piani cottura, invece, abbandonano la fiamma per luci LED che cambiano intensità in base al calore. Riconoscono le padelle e attivano cappe integrate, che si regolano autonomamente grazie a sensori. Il controllo da remoto è ormai la norma: spegnere un fornello dimenticato è questione di un click. Anche le lavastoviglie ormai sono hi-tech: analizzano il carico con sensori ottici e selezionano il programma ideale, riducendo consumi e sprechi. Le macchine del caffè, connesse allo smartphone, gestiscono capsule, acqua e manutenzione, memorizzando profili e preferenze per offrire fino a 18 bevande personalizzate.

E anche se non stanno in cucina, le lavatrici meritano una menzione: intelligenti, rapide e interattive, suggeriscono programmi, pianificano lavaggi e dialogano con l’utente. Un alleato prezioso per chi vuole una casa efficiente e sostenibile. La cucina del futuro è già qui. E non serve essere chef stellati per viverla: basta un’app, un comando vocale e la voglia di sperimentare. Il cuoco tecnologico è chiunque sappia accendere il forno… con lo smartphone.

Lavelli: funzionalità, stile e innovazione

Spesso sottovalutato, il lavello è uno degli elementi più importanti della cucina. Da qui passano preparazioni, lavaggi e gesti quotidiani che meritano comfort e praticità. Oggi il mercato offre soluzioni capaci di coniugare estetica, resistenza e igiene, adattandosi a ogni stile di vita. Si può scegliere tra i classici modelli in acciaio inossidabile ai moderni lavelli in granito, in ceramica o in materiali compositi, le possibilità sono pressoché infinite. In particolare, quelli in composito, realizzati con miscele di resine, minerali e pigmenti, offrono superfici antimacchia, sono resistenti al calore e ai graffi e garantiscono qualità e durata, con colori che non scoloriscono nel tempo. Alcuni modelli integrano ioni d’argento per una protezione antibatterica fino al 99%. Per quanto riguarda le dimensioni, per chi ama cucinare, è consigliato un lavello profondo o a doppia vasca, perfetto per gestire pentole e teglie. In spazi ridotti, invece, meglio optare per soluzioni compatte e funzionali. Anche l’installazione fa la differenza: dai classici lavelli a incasso che poggiano sul piano della cucina, ai modelli “integrati”, che invece si fondono con il piano di lavoro per un effetto minimal ed elegante. Accessori come sgocciolatoi, taglieri e griglie completano l’esperienza, rendendo ogni gesto più efficiente.

Tavolo contemporaneo: sintesi di forma, materia e artigianalità

LEMA - CITY PENTHOUSE - LIVING

L’incontro

Nel panorama dell’arredamento contemporaneo, il tavolo da pranzo si conferma protagonista assoluto dello spazio living. Non è solo una semplice superficie d’appoggio ma un punto focale dell'arredamento che contribuisce a definire l'atmosfera e lo stile complessivo dello spazio. Dal punto di vista formale e materico, i tavoli più di tendenza sono capaci di coniugare estetica, funzionalità e sostenibilità. Raccontano una progettualità aperta alla sperimentazione, dove materiali naturali e innovativi si fondono con forme espressive e dettagli ricercati.

Le geometrie dominano la scena. Abbiamo così piani ovali o a botte che invitano alla convivialità, rettangolari che seguono le linee dell’ambiente e, ancora, rotondi che favoriscono la conversazione. Le gambe sono vere e proprie sculture che dominano lo spazio domestico: colonne circolari, basamenti a doppio cono, e in molti casi, veri e propri elementi scultorei, con superfici lavorate che catturano la luce e ne amplificano la tridimensionalità. L’effetto è quello di un pezzo d’arte funzionale, capace di connotare lo spazio con personalità. La versatilità poi è un valore centrale. I tavoli allungabili, con sistemi di apertura intuitivi e sofisticati, rispondono alle esigenze di spazi dinamici. Ogni centimetro è studiato: l’altezza ideale tra i 70 e i 75 cm, le sedute a 45 cm e lo spazio di 60 cm per ogni commensale,

garantiscono comfort e funzionalità. Il legno massello, con le sue venature autentiche, rimane il materiale privilegiato per chi cerca calore e personalità. Lavorato con incastri a vista e giunti strutturali, viene valorizzato per la sua capacità di raccontare storie. Accanto al legno, si affermano ceramica, vetro smaltato e metalli verniciati, che ampliano il vocabolario materico con superfici opache, riflettenti o trasparenti. Anche le lacche cinesi sono d’attualità e vengono declinate in moltissime sfumature, anche a campione per uniformarsi alle tinte delle credenze o dei contenitori a cassetti. Per quanto riguarda le gambe, spesso sono in metallo con traverse di irrigidimento in ottone e finiture luminose per portare virtualmente luce in una zona spesso in ombra. In alternativa troviamo basi di appoggio scolpite in forme fluide o drappeggiate, che, se in acciaio o in alluminio, esaltano la leggerezza visiva senza sacrificare la solidità. Passando ai colori, le cromie neutre, beige, grigi caldi e tortora, confermano la loro eleganza discreta, mentre tocchi di colore vibrante animano la composizione. In questo scenario, il tavolo da pranzo è molto più di un arredo: è un manifesto di stile, un punto d’incontro tra tradizione artigianale e innovazione tecnologica, tra bellezza e responsabilità. Un oggetto che evolve con l’abitare, interpretando i bisogni di oggi e anticipando quelli di domani.

Sedie, panche e sgabelli: le sedute protagoniste

Le nuove sedute si affermano come elementi d’arredo capaci di coniugare funzionalità e bellezza, comfort e ricerca stilistica.

Oggetti quotidiani che diventano veri e propri statement di design, grazie a materiali innovativi, lavorazioni sartoriali e una versatilità progettuale che li rende adatti a ogni ambiente della casa. Le sedie, sempre più curate nei dettagli, si declinano in versioni imbottite, con strutture in legno o metallo, rivestimenti in tessuto, pelle o materiali tecnici.

Le forme spaziano dal classico al contemporaneo, con un’attenzione particolare all’ergonomia e alla coerenza con lo stile dell’ambiente circostante. In cucina vincono i materiali funzionali, come legno, pelle o tessuto antimacchia oppure con scocca in plastica.

Per il living invece è privilegiato l’uso di materiali nobili, essenze, paglia, pelle non trattata, velluto e finiture raffinate. Abbiamo poi le poltroncine da pranzo, la soluzione ideale per un'esperienza di pranzo raffinata. Esistono anche le varianti da cucina, comode e pratiche da pulire, ideali per un ambiente spazioso.

Gli sgabelli si presentano in varianti minimaliste o scultoree, con o senza schienale, spesso regolabili in altezza. Le palette cromatiche vivaci e le combinazioni materiche – legno, metallo, tessuti tecnici – li rendono dinamici e decorativi. Le panche, infine, tornano in auge come soluzioni versatili e salvaspazio, ideali per l’ingresso, la camera da letto o il soggiorno. Alcune integrano contenitori o superfici d’appoggio, ampliando così la loro funzionalità.

tra forma e sensazione: la leggerezza avvolgente della poltroncina Blanca, la raffinata essenzialità del tavolo August, l’eleganza silenziosa dell’armadio Eureka. Tre espressioni del linguaggio LEMA, dove ogni dettaglio racconta un’idea di armonia senza tempo.

Soluzioni tessili che trasformano la casa

Le tende da interni non sono solo un accessorio, ma un vero e proprio elemento d’arredo che esalta lo stile dell'arredamento, filtra la luce del sole, garantisce la privacy e separa gli ambienti in maniera elegante. Hanno un enorme potenziale: in un colpo solo possono cambiare il carattere della casa, rinnovare l’atmosfera di un’ambiente e ovviamente modificare la luce che filtra dall’esterno. Non per niente, in questi ultimi anni, tende e drappeggi sono sempre più protagonisti degli spazi domestici con design innovativi, materiali eco-friendly e colori che ispirano armonia. Sempre più in auge l’uso di tessuti pregiati, come il velluto e il lino che creano ambienti sofisticati e accoglienti. Questi, non solo offrono privacy e controllo della luce, ma arricchiscono lo spazio, aggiungendo una dimensione artistica e sartoriale all’ambiente. Abbiamo poi i tessuti ecologici come il lino biologico, il cotone organico e materiali riciclati, che uniscono bellezza e rispetto per la natura. Questi materiali non solo garantiscono un aspetto elegante e naturale, ma sono anche traspiranti, resistenti e privi di sostanze nocive. Accanto alle soluzioni green, si stanno diffondendo i tessuti oscuranti e termici che offrono ottime prestazioni in termini di isolamento acustico e termico. Per quanto riguarda le palette cromatiche, se da un lato vince il minimalismo, dall’altro abbiamo pattern geometrici, botanici o astratti perfetti per chi desidera dare all’ambiente un tocco decorativo più marcato. Una tendenza in forte ascesa è l’uso di contrasti audaci, come l’abbinamento di colori freddi e caldi, o tonalità neutre con accenti vivaci. Giocare con i contrasti permette di personalizzare al massimo ogni stanza e ottenere un indiscusso effetto “wow”.

Tra i colori più di tendenza troviamo:

• tonalità terrose e naturali: le sfumature ispirate alla natura continuano a dominare la scena dell’interior design. Sabbia, cachi, marrone

cioccolato e verde salvia sono colori che evocano calma e connessione con l’ambiente, sono perfetti per tende in lino o cotone leggero e ideali per creare ambienti rilassanti e sofisticati; •

blu profondo e verde petrolio: sono colori che aggiungono profondità e carattere agli interni conferendo un tocco di raffinatezza. Sono particolarmente adatti per le camere da letto e per gli ambienti studio, dove favoriscono la concentrazione e il relax. Se realizzate in velluto, possono diventare il punto focale della stanza, soprattutto se abbinate a mobili chiari o lucenti; • giallo zafferano e terracotta: queste tonalità vivaci portano allegria e calore negli ambienti, sono perfette per la zona giorno. Se si teme che possano risultare troppo intense, si può optare per tende con motivi geometrici o pattern floreali che le includano in modo discreto; • albicocca: tonalità delicata e calda, è una valida alternativa alle classiche nuance terrose. Questa combinazione di arancione tenue e sfumature rosate è ideale per aggiungere energia a una stanza senza appesantirla.

TENDE: TIPOLOGIE E TESSUTI, GUIDA ALLA SCELTA

Scegliere la tipologia di tenda più adatta alle nostre esigenze non è facile perché le varianti possibili sono tantissime. Le tende a rullo, per esempio sono perfette per chi desidera un look sobrio ma altamente funzionale. Il loro meccanismo permette di regolare facilmente la luce e la privacy, adattandosi a ogni momento della giornata. I teli possono essere di tessuti diversi a seconda della funzione che si vuole avere all’interno della stanza: blackout totale oppure screen che permette di filtrare la luce. Le tende a pacchetto, invece, combinano eleganza e praticità in un design unico che crea pieghe regolari e raffinate, quando sollevate. Possono essere: a “finestra” quindi attaccate all’infisso senza forarlo, a soffitto, a parete e avere diverse soluzioni di confezione come dritta, steccata o arricciata. I tessuti maggiormente usati per questa tipologia sono lino e misto lino, per la soluzione dritta, mentre gli arricciati possono richiedere tessuti con minor consistenza di trama. Abbiamo infine le tende morbide a onda, spesso montate mediante binari a soffitto, sono sicuramente tra le scelte più gettonate di questi ultimi tempi. Questa tipologia crea una caduta uniforme e fluida del tessuto, con pieghe regolari e ordinate, che dona agli ambienti un’atmosfera elegante e romantica.

Il bagno “per tutti”: bello e accessibile

’evoluzione della legislazione e della sensibilità nei confronti dei diritti dei disabili e degli anziani ha spinto, per fortuna, anche il mercato dei sanitari a evolversi nella direzione del “design for all” proponendo prodotti specifici che integrano i sanitari standard. I nuovi elementi sono stati ripensanti nelle forme e nelle dimensioni e, in alcuni casi, anche realizzati con materiali diversi che ben soddisfano le esigenze di coloro che hanno ridotta mobilità. Sono stati introdotti, inoltre, tutta una serie di supporti aggiuntivi come leve, maniglioni e appoggi dall’aspetto più gradevole che coniugano funzionalità ed estetica. Ma come deve essere progettato un bagno per essere comodo e funzionale anche per chi ha difficoltà motorie? Innanzitutto, deve garantire, con opportuni accorgimenti spaziali, le manovre di una sedia a ruote per l’utilizzo in autonomia e in sicurezza degli apparecchi sanitari. Si deve pertanto prevedere lo spazio necessario per l’accostamento laterale della carrozzina al wc e, ove presenti, al bidet e alla vasca da bagno e l’accostamento frontale al lavabo. La porta d’ingresso deve avere una larghezza minima di 80 cm con apertura a scorrere o verso l’esterno e i sanitari devono avere caratteristiche specifiche.

Nel dettaglio: il WC deve essere preferibilmente sospeso con seduta a 45 a 50 cm dal pavimento, essere posizionato a 40 cm dalla parete e avere uno spazio di manovra (minimo di 100 cm calcolato dall’asse del wc) per permettere l'accostamento laterale della carrozzina. Devono poi essere presenti maniglioni

e una barra ribaltabile oltre al pulsante di scarico e al portarotolo collocati in posizioni comode e facilitate. Inoltre, è fondamentale che ci sia un campanello a cordone per ogni eventuale emergenza; il lavabo deve essere a mensola e installato col piano superiore a 80 cm dal pavimento per poter inserire comodamente al di sotto, le gambe e la carrozzina. Si devono preferire rubinetti con manovra a leva e l’erogazione dell’acqua calda regolabile mediante miscelatori termostatici. Lo specchio deve essere installato vicino al bordo superiore e reclinabile; la vasca deve avere lo sportello laterale, largo da 70 a 85 cm, con un’apertura esterna a 180°, un sedile a 53 cm e il flessibile con doccino estraibile.

Può essere anche dotata di sistemi meccanizzati di ausilio all’ingresso e all’uscita;

• la doccia deve avere il piatto a filo pavimento con rivestimento antiscivolo, essere dotata di seggiolino ribaltabile e maniglioni a parete, avere un termostato con limitazione della temperatura con protezione dalle scottature integrato. Le sedute e gli sgabelli, da installare internamente, devono essere realizzati in materiale anticorrosivo e possono essere con braccioli, con fessura per lo scorrimento dell’acqua ed eventualmente con apertura igienica.

Infine, in un bagno accessibile deve essere presente una luce di orientamento notturna integrata negli arredi per poter muoversi agevolmente al suo interno senza rischi.

Mini-ascensori domestici : l’accessibilità su ogni piano

Quando un edificio è di pochi piani, per esempio un piccolo condominio, una casa monofamiliare su più livelli o una villetta a schiera, per superare le barriere architettoniche rappresentate dalle scale, la soluzione più indicata sono i mini-ascensore domestici. A differenza di quelli tradizionali, non richiedono spazi extra-corsa, si appoggiano direttamente sul pavimento (o con una fossa minima di 15 cm) e spesso non richiedono lavori strutturali invasivi per l’installazione. Inoltre, nonostante le dimensioni davvero contenute, garantiscono, allo stesso tempo, comfort e libertà di movimento.

La velocità contenuta (0,15 m/s) e una corsa fluida, garantisce anche la massima stabilità al passeggero sia alla partenza sia all’arrivo. La tecnologia di movimento dei mini-ascensori può essere sia oleodinamica sia elettrica e il dispositivo può essere dotato di batterie per consumare ancora meno. Inoltre, poiché sono strumenti che aiutano la mobilità verticale, anche il loro acquisto e installazione, beneficia, fino al 31 dicembre 2025, delle agevolazioni fiscali per l’abbattimento delle barriere architettoniche.

Ascensori,

piattaforme e servoscala: caratteristiche da rispettare

Il D.M. 236 - 14 giugno 1989, ovvero il decreto di attuazione della legge quadro per l’abbattimento delle barriere architettoniche (L.13/89) prevede l’obbligo di installazione di ascensori negli edifici residenziali con più di tre livelli fuori terra, ivi compresi eventuali interrati e/o porticati. Gli ascensori per essere accessibili da persone con disabilità devono però possedere alcune caratteristiche specifiche, ovvero:

•avere cabine spaziose per permettere l’accesso e la rotazione di una sedia a ruote;

•il sistema di apertura delle porte deve includere meccanismi come cellule fotoelettriche per fermare e invertire la chiusura in caso di ostruzione. Inoltre, i tempi di apertura e chiusura delle porte devono permettere un accesso agevole;

•la pulsantiera interna ed esterna deve essere posizionata ad un'altezza adeguata e facilmente utilizzabile da non vedenti;

•la cabina deve essere equipaggiata con un citofono, un campanello d'allarme, un segnale luminoso e vocale, oltre a una luce di emergenza che garantisca almeno 3 ore di autonomia e un corrimano.

In alternativa agli ascensori si possono installare le piattaforme elevatrici o steplift: dispositivi meccanici che assicurano la mobilità verticale permettendo di superare dislivelli contenuti, di norma da alcune decine di centimetri fino a tre metri. Anche le piattaforme, che possono installate sia all’interno, sia all’esterno degli edifici e devono soddisfare alcune caratteristiche, in particolare: il vano corsa deve essere dotato di opportuna protezione e i due accessi muniti di cancelletto. Devono esserci un sistema d’allarme acustico, visivo di soccorso e automatico in caso di arresto fuori livello e, in caso di mal funzionamento o di arresto fuori piano, deve anche essere presente un dispositivo di discesa automatica al primo livello raggiungibile. Quando tecnicamente non è possibile installare elevatori o ascensori è consentito, in deroga, utilizzare i servoscala. Ne esistono di varie tipologie. Il più diffuso è il montascale a poltroncina, dotato di una seduta su cui l'utente può accomodarsi. È ideale per persone che hanno bisogno di assistenza per salire e scendere le scale, ma che possono sedersi autonomamente. C’è poi il montascale a pedana, perfetto per chi si sposta esclusivamente su sedia a ruote. La pedana può essere inclinata o piatta, a seconda del tipo di scala e delle esigenze dell'utente.

Arredare con le finestre: quando la luce naturale arriva dall’alto

TUNNEL SOLARI: COSÌ L'ASTRO AMICO

ILLUMINA GLI AMBIENTI CIECHI

Portare la luce naturale in ambienti ciechi o poco illuminati è una sfida che l’architettura contemporanea affronta con soluzioni sempre più ingegnose. Tra queste, i tunnel solari, noti anche come tubi luminosi, rappresentano una risposta efficace e sorprendente. Si tratta di sistemi capaci di incanalare la luce del sole dal tetto fino agli spazi interni più remoti, trasformando stanze buie in ambienti luminosi e accoglienti.

Il principio è semplice quanto geniale: un cupolino trasparente installato sul tetto cattura la luce solare e la convoglia lungo un tubo altamente riflettente, che la trasporta fino al soffitto della stanza da illuminare. Lì, un diffusore la distribuisce in modo uniforme, simulando l’effetto di una finestra aperta sul cielo. È una soluzione ideale per bagni ciechi, corridoi, ripostigli o qualsiasi ambiente privo di aperture verso l’esterno.

Oggi più che mai il comfort abitativo si intreccia sempre più con la sostenibilità, progettare la luce negli spazi domestici diventa una questione centrale. E tra le soluzioni più efficaci, la luce zenitale, quella che arriva dall’alto, si impone come protagonista silenziosa ma potente. Non è solo una questione estetica: è una scelta che migliora la qualità della vita, riduce i consumi energetici e valorizza l’architettura. La luce naturale, per sua natura, è dinamica. Cambia intensità, colore e direzione in base all’ora, alla stagione, alle condizioni atmosferiche. Ed è proprio questa variabilità a renderla così preziosa: gli ambienti che la accolgono diventano vivi, mutevoli, più vicini al ritmo naturale del nostro corpo. Ma non tutta la luce naturale è uguale. Quella zenitale, che penetra dall’alto attraverso lucernari, finestre da tetto o tunnel solari, ha una marcia in più: non dipende dall’orientamento delle facciate e arriva diretta dal cielo, senza riflessi né ostacoli. Il risultato? Un’illuminazione più intensa, uniforme e diffusa.

Dal punto di vista progettuale, la luce zenitale è una risorsa strategica. Permette di illuminare anche gli spazi ciechi, quelli dove le finestre tradizionali non trovano posto. L’ingresso di luce tramite finestre da tetto può avvenire anche in strutture intermedie come patii e terrazze. In questi casi si utilizzano lucernari che possono essere a scomparsa o meno, a seconda che sia necessario combinare illuminazione e

Oltre al comfort visivo, i tunnel solari offrono vantaggi energetici: riducono la necessità di illuminazione artificiale durante il giorno, contribuendo al risparmio in bolletta e alla sostenibilità dell’edificio. Non richiedono interventi invasivi e si adattano a diverse tipologie di copertura, sia piana che inclinata. In un’epoca in cui la luce è sinonimo di benessere, i tunnel solari sono una piccola rivoluzione che porta il sole dove non si pensava potesse arrivare. Via Largo Cantieri 5 - Concorezzo (MB) be.ristrutturazioni@gmail.com µ b.e._ristrutturazioni be-ristrutturazioni.it

ventilazione. I serramenti da tetto, disponibili per superfici piane o inclinate, possono essere fissi o apribili, a bilico o a vasistas. E nel caso che si debbano posizionare in punti scomodi per una gestione manuale, possono essere apribili automaticamente con comandi a distanza. Grazie all’innovazione tecnologica, oggi si possono comandare anche da remoto, con sensori che rilevano pioggia o qualità dell’aria, attivando aperture e chiusure automatiche.

Ma la luce zenitale non si limita a illuminare. Favorisce anche la ventilazione naturale, attivando il cosiddetto “effetto camino”: l’aria calda sale e fuoriesce dalle aperture superiori, mentre quella fresca entra dalle finestre basse, creando un ricircolo virtuoso. Questo meccanismo, tanto più efficace quanto maggiore è la distanza tra le aperture, migliora il comfort termico e accelera il ricambio d’aria.

Un altro vantaggio? La privacy. A differenza delle finestre verticali, quelle da tetto garantiscono luce e vista sul cielo senza esporre gli interni agli sguardi esterni. E possono essere dotate di sistemi oscuranti per modulare l’apporto luminoso secondo le esigenze.

In sintesi, la luce zenitale è molto più di una semplice fonte luminosa. È un elemento progettuale che incide sull’efficienza energetica, sul benessere psicofisico e sulla qualità architettonica degli spazi. Un alleato prezioso per chi vuole abitare in armonia con la luce del giorno.

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La porta: arredo in movimento

Il potere del colore: non solo una scelta estetica

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Le porte interne sono protagoniste dell’arredo, non solo per la loro funzione ma anche per il ruolo decorativo che rivestono.

E il colore è sicuramente un elemento chiave per definire l’atmosfera degli ambienti e valorizzare lo stile dell’arredamento. In una casa classica, tonalità calde e naturali come il noce, il rovere o il bianco crema trasmettono accoglienza e tradizione. In contesti moderni e minimalisti, invece, sono particolarmente indicate le tonalità del bianco puro, del grigio chiaro e dell’antracite, ideali per esaltare linee pulite e ambienti essenziali.

Chi ama lo stile industriale o eclettico può osare con il nero opaco, il blu petrolio o il verde oliva, per un tocco deciso e originale.

Nel mondo dell’interior design, la porta interna non è solo un elemento funzionale: è il primo vero mobile della casa. Definisce lo stile, modella gli spazi e incide profondamente sulla percezione dell’ambiente. In una residenza privata o in uno spazio professionale la porta può diventare protagonista, coniugando estetica, tecnologia e praticità. Le porte presenti sul mercato si declinano in una varietà di modelli e configurazioni, pensate per rispondere a

MANIGLIE PER PORTE INTERNE: IL DETTAGLIO CHE ARREDA

In ogni progetto d’arredo, sono i dettagli a fare la differenza. E tra questi, le maniglie delle porte interne rivestono un ruolo sorprendentemente centrale. Non si tratta solo

o filo muro, per esempio, si integrano completamente nella parete, eliminando stipiti e cornici per un effetto minimalista e sofisticato. Sono microarchitetture passe-partout che dividono o uniscono gli spazi con eleganza e discrezione. Questo sistema consente di armonizzare materiali e finiture, creando una sintesi estetica tra tutti gli elementi d’arredo. Le porte a bilico, invece, si aprono con un movimento fluido grazie a cerniere pivot invisibili, offrendo un impatto scenografico e una grande libertà compositiva.  A seconda dell'ubicazione, della funzione che sono chiamate a svolgere e della presenza o meno di un telaio, possono essere in grado di ruotare in una sola direzione, in ambo le direzioni o persino a 360 producendo un movimento dall’effetto altamente emozionante. Questa soluzione rappresenta una scelta ottimale per chi desidera suddividere gli ambienti in modo meno netto oppure se desidera una porta dalle dimensioni oversize con altezza al soffitto e larghezza extra large. Abbiamo poi le che con il loro meccanismo a perno, riducono l’ingombro fino al 50% o ancora le porte a libro che si impacchettano lateralmente, risultando ideali per spazi ridotti. Per concludere si può affermare che le porte interne non sono più semplici elementi di passaggio, ma vere e proprie protagoniste del progetto abitativo. Sceglierle con cura significa dare voce allo stile della casa, migliorare la funzionalità degli ambienti e creare un dialogo armonico tra

Chi ama osare, invece, può scegliere porte in colori vivaci: veri accenti di stile, capaci di esprimere personalità e gusto. La scelta cromatica influisce anche sulla percezione dello spazio: i colori chiari amplificano la luminosità e fanno sembrare le stanze più ampie, mentre quelli scuri aggiungono profondità. Inoltre, coordinare il colore delle porte con pareti e pavimenti crea armonia, mentre il contrasto cromatico può trasformare la porta in un elemento decorativo. Ricordiamo, infine, che per la scelta è fondamentale valutare la luminosità, le dimensioni della stanza e l’atmosfera che si desidera ottenere perché ogni colore evoca emozioni diverse e contribuisce a rendere la casa davvero unica.

L’unico Team al Femminile

di elementi funzionali: le maniglie sono veri e propri accessori di design capaci di valorizzare una porta ma anche di dialogare con l’ambiente circostante. Che si tratti di modelli classici, minimalisti o contemporanei, ogni variante racconta qualcosa dello stile della casa. Le maniglie da incasso, ideali per porte scorrevoli, e quelle di tiro, pensate per sistemi push and pull, rispondono a esigenze diverse, ma tutte contribuiscono all’armonia visiva e alla praticità d’uso. Oggi il mercato offre soluzioni che vanno ben oltre la maniglia standard fornita con la porta. Materiali innovativi, impugnature ergonomiche, finiture sofisticate e colori personalizzabili rendono questi accessori protagonisti dell’arredo. L’ottone, per esempio, è molto apprezzato per la sua resistenza e versatilità, mentre le finiture, dal cromo lucido al nero opaco, permettono di giocare con contrasti e accenti decorativi. Il colore è un

altro elemento chiave. Si può optare per un tono su tono, scegliendo lo stesso colore della porta, oppure per un contrasto deciso, con maniglie colorate che diventano punti focali. Le versioni con LED integrato, molto utili per orientarsi di notte o quando salta la corrente elettrica, aggiungono un tocco tecnologico e funzionale. L’ergonomia è al centro della progettazione, con modelli pensati per essere comodi, sicuri e piacevoli da usare. Ecco allora maniglie dalle linee smussate e impugnature concave all’interno per essere estremamente prensili e soft al tatto. Infine, l’uniformità: mantenere coerenza tra le maniglie delle porte e quelle delle finestre contribuisce all’equilibrio visivo degli spazi. E se la porta d’ingresso può fare eccezione per ragioni di sicurezza, all’interno è preferibile seguire un filo conduttore. Perché anche una semplice maniglia, se scelta con cura, può raccontare molto di chi abita la casa.

o a scomparsa, che scorrono lungo binari o si

Ecosistemi autonomi?

I

giardini sottovetro

Chi ha il pollice verde, ma non ha un giardino o un balcone, può soddisfare la propria passione con un terrario, un vero e proprio giardino in miniatura: bello da vedere, facilissimo da mantenere e curare, di sicuro foriero di parecchie soddisfazioni. Inventato per caso nel XIX° secolo, il terrarium chiuso è, oggi, una delle ultime tendenze in grado di unire passione per le piante e home decor. Questi piccoli giardini in miniatura, infatti, sono perfetti per decorare la casa in modo originale e creare angoli verdi in ogni stanza, adattandosi anche agli spazi più piccoli. Ma cosa sono esattamente i terrari, e come funzionano? Sostanzialmente sono ambienti chiusi, solitamente vasi di vetro dalla buona trasparenza, che ospitano una varietà selezionata di piante, muschio, ghiaia e terriccio. I vari componenti lavorano insieme per creare un ecosistema autosufficiente non influenzato dal clima esterno. Grazie al processo della fotosintesi, all'interno del terrario, la pianta continua a produrre ossigeno e anidride carbonica. Il vapore acqueo prodotto dalla respirazione della pianta, si condensa sul vetro e ricade poi al suolo, tornando alle radici e ricreando così il ciclo vitale dell'acqua, così come avviene normalmente in natura. Allo stesso modo, le foglie che invecchiando, cadono, contribuiscono a concimare il terreno. Le piante, quindi, non soffocano all’interno del vetro in quanto hanno tutto ciò che gli serve per vivere e prosperare.

Per quanto riguarda la cura è bene sapere che il “nano-garden”:

•va annaffiato con una periodicità molto gestibile, se di medie dimensioni, circa ogni 40/50 giorni; •non deve essere esposto alla luce diretta del sole e non deve essere collocato in una stanza troppo buia. È opportuno scegliere una posizione luminosa vicino a una finestra esposta a nord, est o ovest (non a sud), in modo che le piante possano effettuare la fotosintesi e condensare il vapore acqueo che serve al loro ciclo vitale; •la temperatura della stanza ove è collocato deve essere compresa tra i 20 e i 25 gradi di giorno e i 15/20 gradi la notte.

Passando alle piante, le specie adatte a un terrario devono amare l'umidità, richiedere una bassa manutenzione e avere una crescita lenta e contenuta perché, una volta posizionate all'interno del contenitore, non è facile raggiungerle per togliere foglie o rami in eccesso. Inoltre, devono amare l'ombra. Vanno benissimo quindi edere, muschi e felci, ma anche piante tropicali di piccole dimensioni, come la Fittonia, una pianta estremamente decorativa che con le sue venature dal bianco al rosso, è capace di aggiungere un tocco di colore irresistibile, oppure la Pilea peperomioides: specie anche chiamata “pianta delle monete” per la forma circolare delle foglie che assomigliano a monetine, o ancora, piccole orchidee gioiello come la Macodes Petola, che, a differenza di altri tipi di orchidea, è più apprezzata per la bellezza delle sue foglie, anziché per il bianco candido dei suoi fiori.

Il living è lo spazio più rappresentativo della casa ed è proprio qui che non può mancare uno spazio green. Se l’ambiente è ampio e arioso, meglio preferire piante di grandi dimensioni, alte e slanciate, da collocare ai lati di divani e poltrone oppure, simmetricamente, ai lati di librerie e consolle. La Monstera è particolarmente adatta perché conferisce a qualsiasi spazio un’atmosfera super jungle. Se invece si desidera un banano in salotto, allora perfetta è la Sterlizia Nicolai, meglio conosciuta come Uccello del Paradiso. È una pianta che regala un’atmosfera esotica e lussureggiante, può essere coltivata in

Il verde a parete: soluzione green funzionale e decorativa

Negli ultimi anni si è moltiplicato l’interesse per i giardini verticali, una soluzione green decorativa e funzionale che permette di arredare gli spazi interni con grande eleganza. Grazie all'elevato impatto scenografico, sono la scelta vincente per decorare con le piante angoli e pareti inutilizzate, per creare piccoli spazi green quando si ha poco spazio a disposizione o ancora per separare in modo naturale due ambienti della casa. I benefici di allestire un giardino verticale, però, non si limitano all’estetica.  Le pareti verdi indoor presentano anche proprietà funzionali molto rilevati:

•sono fono-assorbenti, offrono quindi protezione e contribuiscono a ridurre l’inquinamento acustico proveniente dall’esterno;

•mantengono il livello di umidità interna stabile, intorno al 50-60%, livello eccellente per il benessere delle persone e per ostacolare la proliferazione di acari, funghi, muffe, virus e batteri;

•purificano l’aria assorbendo l’anidride carbonica e rilasciando ossigeno, così contribuendo ad abbattere la concentrazione di polveri sottili;

•proteggono da benzene, formaldeide e altri solventi presenti negli spazi domestici;

•riducono gli effetti dei campi magnetici generati dai dispositivi elettronici;

•grazie al potere della natura, creano uno spazio altamente rilassante e rigenerante che contribuisce a ridurre lo stress e aumentare il senso di benessere e concentrazione, con effetti positivi sugli abitanti della casa. Secondo alcuni studi sembra, infatti, che prendersi cura di un quadro verde in casa, equivale a fare una passeggiata nel bosco.

A livello funzionale, le pareti verdi possono essere applicate su qualsiasi tipo di parete e anche sul soffitto se, guardando in alto, piuttosto che le stelle si preferisce vedere un bel prato fiorito. Unica accortezza, qualora il punto della casa non fosse sufficientemente illuminato in modo naturale, è quella di installare dei faretti appositi capaci di riprodurre la luce naturale e consentire così alle piante di sopravvivere.

vaso e raggiungere dimensioni notevoli. L’effetto “giungla in appartamento” si può creare anche utilizzando specie diverse e giocando su forma, dimensioni e colore del fogliame. In genere, le composizioni più riuscite seguono il principio dei tre layer ovvero, le piante più alte collocate dietro, vicino a una parete, e le più piccole davanti. In alternativa, si possono utilizzare poche varietà, ma inserite in vasi colorati o decorati che richiamano lo stile dell’arredamento. Se invece il living è piccolo, meglio scegliere rampicanti, come il Filodendro e il Pothos, da appendere o posizionare in piccoli vasi su mensole e librerie.

TENDENZA “URBAN JUNGLE” PER IL LIVING

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L’armadio: accessorio contemporaneo dal taglio sartoriale

Il letto mai allineato con l’ingresso!

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arredo della camera da letto ha una componente emozionale che si identifica nel letto e una più razionale rappresentata dall'armadio: il complemento d’arredo dove riporre e mantenere in ordine tutto ciò che ci appartiene. Nonostante sia relegato nella zona notte, oggi più che mai, è importante quasi quanto la cucina perché esprime molto di noi attraverso gli abiti e gli accessori che mettiamo al suo interno.

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Spesso è una vera e propria architettura domestica altamente informatizzata in quanto dotata di attrezzature interne, cassetti, sensori e illuminazione gestite da app. E per gli amanti della tecnologia esistono versioni con TV, fino a 43 pollici, integrata nell’anta: una soluzione che unisce design e hitech. Le tipologie di armadio oggi sul mercato sono molteplici e sono progettate per venire incontro alle più svariate esigenze, per tutte però, il comun denominatore è “massima personalizzazione” e “su misura”. Per quanto riguarda le soluzioni compositive passiamo dalla "teca freestanding” trasparente a quella ad angolo, dal modulo separé con vano di passaggio alla composizione in nicchia. O ancora armadi che abbinano alle ante chiuse moduli a giorno completi di mensole, oppure che partono con un mobile contenitore e si sviluppano poi in una vera e propria libreria. Due arredi in uno o, meglio, un tutt’uno che svolge entrambe le funzioni. Per quanto riguarda l’organizzazione interna troviamo cassettiere, appenderie e mensole disposte in modo da sfruttare al meglio il volume dell’armadio. Molti sistemi dispongono di nuove attrezzature interne come scarpiere, porta camicie, portacravatte per soddisfare al meglio le diverse esigenze all’insegna della massima personalizzazione. Le chiusure possono essere a battente, a scorrere o complanari realizzate in legno dalle finiture più svariate o in tessuto dove le singole ante vengono sostituite da un’anta unica che si sviluppa lungo tutta la struttura. Sono però le ante in vetro extra chiaro le vere protagoniste degli armadi di tendenza. In questi mobili contenitori le strutture di sostegno sono ridotte all’essenziale e le ante trasparenti permettono di osservare il contenuto come nelle vetrine di un negozio o in uno showroom. Nella versione completamente in vetro, da posizionare a centro stanza, diventano dei veri e propri espositori che magnificano e valorizzano enormemente gli abiti e gli oggetti in esso riposti.

Subito per te un anno di polizza

a camera da letto è l’ambiente tra i più intimi della casa, è il punto di origine della storia dell’evoluzione delle nostre abitazioni. Quando iniziamo a progettarla dobbiamo innanzitutto valutare la sua posizione all’interno della casa: deve essere la più lontana dall'ingresso e la più riparata da fonti di rumore, possibilmente affacciata su cortili interni e mai su strada. Il Feng Shui a tale proposito ci suggerisce che, se dalla porta d’ingresso è necessario compiere un tragitto comprendente tre o più angoli retti per raggiungere il letto, la posizione è molto buona. Invece, se dalla porta d’ingresso l’accesso al letto è immediato (allineamento porta d’ingresso – porta della camera da letto – letto), la posizione non è favorevole. Dovrebbe poi avere una dimensione media, non troppo piccola per evitare sensi di angoscia e di oppressione, né troppo ampia, perché non comunicherebbe un senso di sicurezza e familiarità. Altro accorgimento è quello di eliminare televisori, computer, cellulari e qualsiasi altro dispositivo elettronico al suo interno perché responsabili, non solo di distrazioni acustiche, ma anche visive. Il letto, poi, protagonista indiscusso dell’ambiente, deve appoggiare la

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Proporzioni importanti, quasi monumentali, che richiamano elementi dell’architettura classica. L’uso del legno d’ebano per le colonne della testata e per gli angolari sottolinea il suo carattere scultoreo e autorevole.

Solo materiali naturali per il “tessile da letto”

Tappeti, cuscini, coperte e lenzuola sono complementi in grado di migliorare l’appeal della camera da letto, riuscendo anche a conferire un nuovo aspetto a un arredamento datato. Partendo dai colori, le tendenze autunno-inverno, propongono palette naturali e colori decisi, con nuove sfumature che consentono di rinnovare con stile anche gli ambienti più semplici.

Le tonalità naturali e pastello come il beige, l’avorio e il verde salvia sono protagoniste indiscusse e particolarmente indicate per creare atmosfere rilassanti e intime nella stanza del riposo.

testiera contro una parete priva di finestre per assicurare protezione e sicurezza e per evitare eventuali spiragli di luce e di aria fredda ed essere posizionato a una distanza minima di 60 cm da ogni altro ingombro e ad almeno 40 cm da prese elettriche. Una regola fondamentale è disporre il letto in modo da essere orientato in modo che la luce proveniente dalle finestre non sia così diretta da diventare un ostacolo al riposo. Per quanto riguarda la tipologia, di grande effetto e attualità, è il letto “sospeso” che definisce la stanza del riposo con tratti sicuramente speciali. Apparentemente sottili e slanciati, questi letti in realtà sono molto solidi poiché dotati di forti basamenti di sostegno. Possono essere ancorati direttamente alla parete e avere un basamento centrale o, in altri casi, presentare dei supporti realizzati in plexiglass o in vetro che creano quindi l’illusione della sospensione. Sempre in auge il letto “tessile”: dagli anni ‘70 a oggi non ha mai conosciuto il declino, anzi continua a essere sempre più attuale per la sua duttilità, per le dimensioni spesso monumentali e per l’aspetto caldo e morbido. Nella versione più moderna ha cuciture importanti e rivestimenti con effetto tridimensionale in tessuto o pelle e i piedini hanno nuove finiture, per esempio dorate o persino colorate. Spesso è disponibile anche nella versione con base contenitore sotto la rete del letto, senza dubbio un’ottima soluzione salvaspazio.

Non solo colori tenui però: il 2025 si distingue anche per nuance accese come: blu petrolio, terracotta, ocra e verde bosco che danno energia e sono perfetti per chi desidera una stanza più vitale. Passando ai tessuti, per lenzuola, federe e copripiumini il cotone è senza dubbio un evergreen. La sua morbidezza naturale e la capacità di far respirare la pelle lo rendono ideale per ogni stagione. Nel 2025, però, il focus si sposta su versioni ancora più sostenibili: i cotoni biologici e certificati, non solo rispettano l’ambiente ma offrono anche una qualità superiore per un comfort insuperabile. E per quanto riguarda piumoni e trapunte la scelta deve ricadere su imbottiture naturali. L’imbottitura in piuma rappresenta la scelta ideale per chi cerca un isolamento termico eccellente e una straordinaria morbidezza. In alternativa si può scegliere un’imbottitura in fibra naturale in cotone, lana o alpaca. I piumoni realizzati con questi materiali garantiscono un microclima ideale, adattandosi sia alle temperature invernali che a quelle estive.

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“Walk-in closet”: il guardaroba si isola

Il desiderio di ogni padrona di casa è avere una cabina armadio tutta per sé dove riporre scarpe, borse, vestiti e accessori di moda. Se l’appartamento ne è sprovvisto, si può realizzare la “stanza delle meraviglie”, o trasformando un ambiente accessorio come un ripostiglio, un sottoscala o la parte terminale di un corridoio oppure ritagliando un piccolo spazio all’interno della camera da letto, se le dimensioni dell’ambiente sono generose e superano i 14 metri quadri. Ne esistono di diverse tipologie: aperta, chiusa, con o senza ante, la scelta tipologica dipende dallo stile dell’arredamento e dagli spazi a disposizione. Se realizzata all’interno della stanza del riposo, le nuove tendenze la vogliono con pareti in vetro opaco o trasparente per ottenere un effetto vetrina così da poter esibire tutto il contenuto. Per quanto riguarda le dimensioni, se adibita esclusivamente a guardaroba può avere una larghezza minima di 120 cm (60 per l'attrezzatura e 60 per il passaggio) e una lunghezza di 180 cm. Se invece è un autentico “walk in closet” ovvero un ambiente a sé nel quale si può camminare, è necessario disporre di almeno 2 metri in profondità. La porta d’ingresso può essere a battente, pieghevole a libro o ancora con anta scorrevole, soluzione ottimale in caso di spazi ridotti. Per la tinteggiatura è opportuno scegliere colori preferibilmente chiari o in alternativa brillanti, meglio evitare le tonalità del grigio nelle varianti più scure e dei marroni. Passando all’arredo è necessario progettare un sistema di contenitori/espositori in modo che tutto il “nécessaire”

sia in ordine e bene in vista. Perfetti sono i sistemi a “boiserie”, ovvero pannelli attrezzati con mensole e cassettiere che ottimizzano al meglio lo spazio disponibile, oppure i sistemi a montanti metallici pavimento-soffitto (senza aggancio a muro) o pavimento-parete (con aggancio a muro) su cui è possibile applicare grandi mensole a sbalzo, contenitori a giorno o moduli attrezzati. Essendo una stanza a tutti gli effetti, è anche importante che sia ben illuminata. Nella scelta è meglio optare per un sistema di illuminazione a led con luce calda che migliora il comfort visivo, non altera il colore degli abiti e permette una migliore fruizione dello spazio. Si possono anche utilizzare lampade e lampadari, specialmente in ambienti ampi, per arredare l’armadio come se fosse una vera e propria stanza. E per completare l’arredo, soprattutto se la stanza è grande, è importante inserire anche uno o più specchi, preferibilmente a figura intera per dare il verdetto finale su cosa si è scelto di indossare!

Niente armadio in camera da letto

Una camera da letto senza guardaroba è senza dubbio il sogno di chiunque. L’armadio tradizionale con ante e spalle, infatti, risulta spesso ingombrante e tende ad appesantire l’aspetto della stanza. Una soluzione alternativa sono le pareti attrezzate dove tutto è a “vista” e i ripiani e i tubi appendiabiti sono fissati al muro oppure a pannelli boiserie. Si può giocare sul movimento inserendo mensole e tubi appendiabiti ad altezze differenti e posizionando le cassettiere a terra oppure sospese. Per chi ama cambiare con frequenza l’arredamento e la configurazione della camera da letto, si consiglia l’utilizzo di stender appendiabiti, moderni complementi d’arredo compatti e salvaspazio. Sono costituiti da una struttura semplice che sostiene una o più aste alle quali appendere le grucce. Possono essere provvisti anche di rotelle per essere facilmente spostati da una parte all’altra della stanza. Se si opta per questa soluzione, è opportuno dotare la camera da letto anche di un comò o una cassettiera dove riporre la biancheria intima e tutto ciò che non può essere appeso. Una scelta green ed ecologica, che può essere realizzata anche home made, è invece l’utilizzo di un legno di recupero come tubo appendiabiti pensile, un modo originale per far entrare la natura all’interno della stanza del riposo.

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Bonus casa 2026: tra conferme, tagli e incognite

Buone notizie per chi nel 2026 ha in programma lavori in casa: gli incentivi fiscali non spariranno. Cambieranno forma, sì, ma resteranno strumenti utili per chi vuole ristrutturare, migliorare l’efficienza energetica o semplicemente dare nuova vita agli ambienti.

Dopo gli anni degli incentivi straordinari, tuttavia, il Governo si prepara a una fase più selettiva e misurata, con una legge di Bilancio che punta a ridefinire le regole delle detrazioni edilizie. Meno clamore, più attenzione alle prime abitazioni e a chi investe con criterio. bIl documento programmatico approvato il 17/10/2025 dal Consiglio dei Ministri relativo alle linee generali della Legge di Bilancio 2026, dà il semaforo verde alle detrazioni fiscali sulla casa, confermando alle stesse condizioni del 2025 sia il Bonus Ristrutturazioni, sia l'Ecobonus, ovvero sconto fiscale del 50% sulla prima casa e del 36% per le seconde case. Molto probabilmente sarà confermato anche il Bonus Mobili con detrazione fiscale del 50% e tetto di spesa di 5.000 euro, mentre

nessuna conferma, al momento, è giunta per il Bonus Barriere Architettoniche la cui detrazione, pertanto, salvo blitz dell'ultimo momento, rientrerà nel Bonus Ristrutturazione al 50% per la prima casa e 36% per le seconde. Il quadro riflette un tentativo di normalizzazione dopo l’ondata espansiva degli ultimi anni. Il settore delle costruzioni resta comunque strategico e al centro del confronto pubblico: associazioni di categoria, imprese e tecnici continuano a dialogare con il Governo per mantenere misure il più possibile efficaci.

Attenzione, però. Finché la legge di Bilancio non sarà approvata in via definitiva – cosa che avverrà negli ultimi giorni dell'anno – ogni previsione resta nel campo delle scelte politiche. Solo dopo il via libera, dunque, si potrà conoscere con certezza il perimetro dei bonus effettivamente disponibili per chi intende investire sulla casa nel 2026 e la loro entità. Fino a quel momento, prudenza e aggiornamento costante restano indispensabili.

Bonus barriere architettoniche 75%, il tempo stringe

Il tempo stringe per chi sogna una casa senza ostacoli. Il bonus per l'eliminazione delle barriere architettoniche, che garantisce una maxi-detrazione del 75%, si avvia verso il capolinea. Rampe, ascensori, servoscala: interventi che migliorano la vita e che, grazie a questa agevolazione, sono diventati un obiettivo concreto per migliaia di famiglie e condomini.

Ma l'orologio corre: la misura scade il 31 dicembre 2025 e, al momento, non si intravedono proroghe all'orizzonte. Il 2025 è, di fatto, l’ultimo treno per approfittare di un’occasione unica.

Come funziona? Chi paga i lavori entro la fine del prossimo anno può recuperare il 75% della spesa, spalmando la detrazione in dieci comode rate annuali. Per non commettere errori, la strada è precisa: pagamenti solo con “bonifico parlante”, fatture in regola e, soprattutto, l’asseverazione di un tecnico che certifichi il rispetto delle norme.

Dal 1° gennaio 2026, lo scenario cambierà drasticamente. Salvo sorprese dell'ultima ora, l'agevolazione crollerà, rientrando nel bonus ristrutturazioni ordinario con un'aliquota del 50% per la prima casa e 36% per le seconde case, su una spesa massima di 48.000 euro.

Chi cerca la massima convenienza deve quindi muoversi ora. Non basta firmare un contratto: i lavori devono essere interamente pagati entro la fine del 2025. Per i condomini, serve anche una delibera approvata con maggioranza semplificata (un terzo dei millesimi). Il consiglio è uno solo: non rimandare.

SERRATURE E

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CILINDRI DI SICUREZZA DELLE MIGLIORI MARCHE

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A proposito di “Abitazione principale”

Quando si parla di agevolazioni fiscali legate alla casa, il concetto di abitazione principale è il perno attorno a cui ruotano le detrazioni più vantaggiose. Comprendere a fondo questa definizione è essenziale per non commettere errori e sfruttare al massimo i bonus edilizi. Per la normativa fiscale, l'abitazione principale è l'immobile in cui il contribuente (proprietario o titolare di altro diritto reale) ha stabilito la propria residenza anagrafica e dimora abitualmente. Non basta quindi il solo certificato di residenza: è necessario che l'immobile sia il centro effettivo della vita personale e familiare del soggetto. L'agevolazione con l'aliquota più elevata, come il bonus ristrutturazioni, si applica non solo a chi già vive nell'immobile, ma anche a chi acquista una casa da ristrutturare. In questo caso, il beneficio è riconosciuto a condizione che il contribuente vi trasferisca la propria residenza al termine dei lavori, secondo le tempistiche previste dalla normativa.

I Casi Particolari: Comproprietà e Familiari Conviventi

Un aspetto importante riguarda la comproprietà: se un immobile è intestato a più persone ma solo una vi risiede, la detrazione per le spese sostenute spetta esclusivamente al comproprietario residente, in proporzione al costo da lui effettivamente pagato. La regola lega il beneficio non alla quota di proprietà, ma

all’effettivo utilizzo come abitazione principale e al sostenimento della spesa. Un altro caso rilevante è quello del familiare convivente. La detrazione spetta non solo al proprietario, ma anche a un suo familiare convivente (coniuge, parente entro il terzo grado, ecc.) che sostiene le spese dei lavori. Affinché ciò sia valido, la condizione di convivenza deve sussistere già al momento dell'inizio degli interventi e i documenti di spesa (fatture e bonifici parlanti) devono essere intestati a chi usufruisce della detrazione.

Pertinenze e Altri Bonus Maggiori

La stessa disciplina si estende alle pertinenze dell'abitazione principale, come box, cantine o posti auto. Il bonus è riconosciuto anche a chi realizza un nuovo box pertinenziale o lo acquista direttamente dall'impresa costruttrice, così come a chi compra un appartamento all'interno di un edificio interamente ristrutturato.

Questa logica si applica anche ad altri strumenti fiscali importanti, come il Sismabonus e il Sismabonus Acquisti. Anche in questi casi, le percentuali di detrazione sono più vantaggiose quando l'intervento riguarda l'abitazione principale, con l'obiettivo chiaro di favorire la sicurezza e l'efficienza delle case in cui le famiglie vivono ogni giorno.

EFFICIENZA ENERGETICA, NESSUN TAGLIO ALL’ECOBONUS

Ancora un anno di continuità per chi punta a migliorare la propria casa dal punto di vista energetico. L’Ecobonus, infatti, non subirà modifiche nel 2026: secondo le ultime indiscrezioni legate alla Manovra, il Governo avrebbe scelto la strada della proroga, mantenendo inalterate le aliquote attuali. Una decisione che allontana lo spettro dei tagli già programmati e che offre a famiglie e imprese un orizzonte più stabile per pianificare gli interventi. Oggi la normativa prevede una detrazione al 50% per gli interventi di riqualificazione energetica sulla prima casa.

La detrazione viene ripartita in dieci quote annuali di pari importo e riguarda lavori come la sostituzione degli infissi, l’installazione di caldaie a condensazione, pompe di calore, pannelli solari o sistemi di domotica per il risparmio energetico. Per gli altri immobili, comprese le seconde case, l’aliquota è fissata al 36%, anch’essa con ripartizione decennale.

Il regime a scalare introdotto nel 2024 prevedeva un progressivo abbassamento delle percentuali: dal 2026 si sarebbe dovuti scendere al 36% per la prima casa e addirittura al 30% per le altre. La proroga, invece, congela la situazione attuale, garantendo un anno in più di agevolazioni più consistenti. Una scelta che risponde alle pressioni del settore edilizio e delle associazioni di categoria, preoccupate per l’impatto che un taglio avrebbe avuto su investimenti e occupazione.

Resta quindi confermata la doppia corsia: 50% per la prima casa, 36% per gli altri immobili. Nessuna novità, almeno per ora, sui limiti di spesa e sulle modalità di accesso, che resterebbero quelle già note: il contribuente deve essere proprietario o titolare di un diritto reale di godimento sull’immobile e sostenere direttamente le spese documentate. Se le indiscrezioni saranno confermate, il 2026 sarà un anno di transizione senza scossoni, con un Ecobonus che continua a rappresentare uno strumento concreto per chi vuole investire in efficienza energetica.

Impianti ibridi a gas+pompa di calore, scelta intelligente

Il generale inverno è ormai alle porte e l’impianto di riscaldamento necessita di una riqualificazione? Nonostante la progressiva uscita di scena degli impianti alimentati esclusivamente a combustibili fossili dal quadro degli incentivi fiscali, il 2025 non segna la fine di ogni beneficio statale legato al gas.

Alcune tecnologie restano infatti ammesse ai bonus edilizi, purché integrate con fonti rinnovabili o caratterizzate da un’elevata efficienza. È il caso dei sistemi ibridi, che combinano una pompa di calore elettrica con una caldaia a condensazione a gas, e che continuano a beneficiare delle detrazioni fiscali previste da Ecobonus, Bonus Ristrutturazione e, in alcuni casi, dal Conto Termico.

La logica dell’opzione non è quella di sostenere il gas in quanto tale, ma di accompagnare la transizione energetica con soluzioni intermedie. Un sistema ibrido utilizza la pompa di calore come fonte primaria di riscaldamento, attivando la caldaia solo nei momenti di picco o quando le condizioni climatiche rendono meno efficiente l’elettrico. In questo modo si ottiene un risparmio energetico

significativo e una riduzione delle emissioni di CO2 pur mantenendo la sicurezza e l’affidabilità di un generatore a gas.

Sul piano pratico, le agevolazioni restano interessanti: con l’Ecobonus e con il Bonus Ristrutturazione la detrazione è del 50% per l'abitaziopne principale e del 36% per gli altri immobili, da ripartire in dieci anni. A queste si aggiunge il Conto Termico, che prevede rimborsi diretti in tempi più rapidi, soprattutto per gli enti pubblici. Sono invece escluse dagli incentivi le caldaie a gas “pure”, anche se a condensazione, perché non rispondono più ai requisiti della Direttiva Case Green.

In questo scenario, gli impianti ibridi rappresentano un compromesso intelligente: non ancora il salto definitivo verso il tutto elettrico, ma un passo intermedio che consente di migliorare l’efficienza del parco edilizio senza costringere famiglie e condomìni a rivoluzioni immediate. È una scelta che guarda al futuro con gradualità, sostenuta da un quadro di incentivi che premia chi decide di investire in soluzioni più sostenibili.

IMPIANTI A BIOMASSA: CALORE SOSTENIBILE E INCENTIVI CHE PREMIANO L’EFFICIENZA

Gli impianti di riscaldamento alimentati da biomasse rappresentano oggi una delle soluzioni più efficaci per coniugare sostenibilità ambientale, risparmio energetico e accesso agli incentivi fiscali. Caldaie, stufe e sistemi centralizzati che utilizzano per combustibile materiali organici rinnovabili come legna, pellet, cippato e scarti agricoli, garantiscono – se provenienti da filiere certificate – un bilancio quasi neutro di CO₂. questo perché la quantità emessa durante la combustione equivale a quella assorbita dalle piante nel loro ciclo vitale.

A differenza dei combustibili fossili, la biomassa è una risorsa locale e rinnovabile, capace di ridurre la dipendenza energetica dall’estero e valorizzare il territorio. Un elemento caratteristico di queste soluzioni è rappresentato dalla possibilità di integrare alle caldaie sistemi di termoregolazione evoluti, classificati secondo la Comunicazione 2014/C 207/02 della Commissione Europea. Le classi V, VI e VIII indicano dispositivi sempre più sofisticati: dai regolatori climatici che adattano la temperatura in base alle condizioni esterne, ai sistemi multizona che ottimizzano i consumi in tempo reale. Il risultato? Maggiore comfort abitativo e un netto miglioramento dell’efficienza energetica. Sul piano economico, l’installazione di generatori a biomassa con termoregolazione avanzata può accedere a importanti agevolazioni. In Italia rientra tra gli interventi incentivati dall’Ecobonus se l’impianto rispetta i requisiti di efficienza. Alcune regioni prevedono inoltre contributi specifici per la sostituzione di vecchi apparecchi con caldaie moderne a pellet o cippato, in linea con gli obiettivi di riduzione delle emissioni. Anche il Conto Termico 2.0 offre rimborsi diretti in tempi rapidi, coprendo una parte significativa della spesa sostenuta. Scegliere un impianto a biomassa significa investire in una tecnologia che guarda al futuro, ma che affonda le radici in una risorsa antica e sempre attuale: il legno e i suoi derivati. Una scelta ecologica, intelligente e sostenibile.

Il riscaldamento del futuro? Elettrico ed efficiente

Dal momento che il destino del gas per alimentare gli impianti di riscaldamento sembra ormai segnato, è lecito chiedersi: quale sarà il sistema del futuro? La domanda non è solo tecnica, ma profondamente legata al nostro tempo. La crisi climatica, con tutte le sue conseguenze economiche e ambientali, ci impone di ripensare il modo in cui scaldiamo le nostre case. E non è più solo una questione ecologica: oggi, tutelare il pianeta significa anche proteggere il portafoglio. Il rincaro di gas ed elettricità ha fatto impennare le bollette, e il gas – ancora largamente usato – non solo inquina, ma ci espone a fluttuazioni di prezzo sempre più imprevedibili. Per capire quale direzione prendere, Altroconsumo, insieme alle associazioni dei consumatori di Spagna, Polonia, Repubblica Ceca e all’organizzazione europea BEUC, ha promosso uno studio nell’ambito del progetto DECARBONIZE HEATING. L’analisi, affidata alla società Element Energy, ha simulato il funzionamento di tre sistemi di riscaldamento nel 2040: pompe di calore elettriche, caldaie a idrogeno e sistemi ibridi. Le pompe di calore, che trasferiscono calore da aria, acqua o suolo, sono risultate le più efficienti e versatili, capaci anche di raffrescare. Le caldaie a idrogeno, invece, sono più costose e non offrono raffrescamento, obbligando all’acquisto di un climatizzatore aggiuntivo. Ma il vero punto di partenza è l’efficienza energetica degli edifici. Un buon isolamento può ridurre i costi della rete elettrica del 4%. Se poi si adottano sistemi “smart”, capaci di sfruttare i momenti in cui l’energia costa meno, il risparmio può arrivare al 31%.

Cinque le indicazioni chiave: l’idrogeno verde non sarà competitivo nel breve periodo; le pompe di calore, anche in versione centralizzata, sono la scelta più conveniente; l’efficientamento energetico è imprescindibile; servono incentivi stabili e duraturi; e infine, i cittadini devono essere messi nelle condizioni di scegliere tecnologie efficienti, con regole chiare e operatori qualificati. Oggi, purtroppo, il mercato è ancora instabile e poco trasparente. Ma il futuro del riscaldamento è già scritto: elettrico, efficiente e sostenibile.

Tra poco sarà il momento di pensare a come sistemare il giardino per le festività… l’albero di Natale, quello sì ovviamente, ma anche qualche pianta o arbusto colorato, fiorito o ricco di bacche, per abbellire e rendere più vivace lo spazio esterno della nostra casa. Uno dei protagonisti assoluti nel giardino d’inverno è l’agrifoglio. Questo alberello o grande arbusto che può raggiungere i dieci metri di altezza, da sempre simbolo di fertilità e porta fortuna, è molto apprezzato per il suo valore ornamentale. È caratterizzato da splendide foglie di colore verde brillante con i bordi a volte di color bianco, crema o giallo che creano un gradevole contrasto con le bacche rosse che maturano in inverno. Nei riti pagani veniva associato alle feste

I sempreverdi: piante simboliche e beneaugurali

rami o sulla corteccia di alberi come pioppi, querce, tigli, olmi e pini facendo penetrare le proprie radici nel legno dell’albero “ospite” per trarne nutrimento. I suoi frutti sono bacche che possono assumere colori dal bianco perlaceo al giallo dorato, le sue foglie sono carnose e i suoi fiori sono color giallo. Da sempre è considerato una pianta dal forte valore simbolico: è beneaugurale, portatore di benefici, fortuna e amore. Infine, il ginepro, pianta sempreverde con foglie aghiformi e appuntite, che secondo la tradizione avrebbe protetto Maria mentre era in fuga dal re Erode. In Italia centrale, fin dagli inizi del Novecento si usava

bruciare un ramo di ginepro la sera di Natale, di San Silvestro e dell’Epifania, e la cenere ricavata veniva poi usata durante l’anno per i riti magici. In altre zone, specialmente del Nord Europa era invece uso, sempre durante le feste natalizie, utilizzare il ginepro per decorare l’interno delle case con rametti al fine di purificare l’aria. Purificare sia in modo balsamico sia in senso scaramantico visto che diffusa era la credenza che vedeva il ginepro capace di allontanare le streghe e i loro malefici.

dedicate al solstizio d’inverno e utilizzato come simbolo della rinascita e della ripresa dopo l’oscurità invernale. Molti anni dopo, quando i riti pagani vennero sostituiti con quelli cristiani, alla pianta si associarono: le foglie, alla corona di spine di Gesù, e le bacche rosse, al suo sangue. Molto diffuso e utilizzato è anche il pungitopo, un bellissimo arbusto dalle bacche rosse e foglie verdissime. Fin dai tempi degli antichi romani era considerato un talismano e per questo motivo si portavano i suoi ramoscelli durante i saturnali, ovvero i giorni che precedevano il solstizio d'inverno. Era credenza che avere il pungitopo nelle vicinanze della propria casa tenesse lontano i malefici. Altro sempreverde natalizio è il vischio. Vive tra i

Anche in inverno il giardino va curato

Competenza e disponibilità al vostro servizio

Il riposo vegetativo, che coincide con la stagione invernale, è un periodo davvero importante affinché la natura possa prepararsi all’anno nuovo. Per questo durante la stagione fredda, non si può assolutamente trascurare il proprio spazio verde. Particolare attenzione va posta alla manutenzione del prato per preparare il rifiorire del manto erboso nella stagione primaverile. Va tagliato a un’altezza leggermente più alta del normale e mantenuto pulito e libero dalle foglie. Questo, per aumentare il passaggio della luce, permettere al terreno di asciugarsi limitando marciumi e malattie e aumentare l’areazione. Le aiuole, invece, vanno protette predisponendo una pacciamatura, dopo aver eseguito una concimazione minerale e organica. Se in giardino si hanno delle piante delicate (limoni, piante grasse, gerani, ecc.), queste vanno assolutamente protette con un apposito cappuccio o con un tessuto non tessuto. Se infine si amano gli animali, non c’è momento più indicato di questo per installare una mangiatoia (o un dispenser) per gli uccellini che visitano il giardino: se infatti esso offre ai nostri amici cibo in abbondanza durante la bella stagione, ciò non accade in presenza di neve, o semplicemente quando gela. Un miscuglio di semi vari (girasole, miglio, …), fiocchi d’avena, crusca ed uva passa, sarà sicuramente apprezzatissimo da passeri, fringuelli, pettirossi e merli.

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CACTUS, ARDISIA

ED ECHEVERIA:

DECORI “NATURALI” PER ABBELLIRE

LA CASA

Oltre alla classica Stella di Natale, che tutti conosciamo e con cui abbiamo l’abitudine di decorare gli ambienti durante le feste, esistono diverse altre specie magari meno note ma di sicuro effetto. Sono varietà portafortuna, perfette per creare atmosfere suggestive dentro casa. Iniziamo dal Cactus di Natale, una pianta di cui difficilmente ci si dimentica, sia per il nome con il quale viene identificata, sia per la sua bellezza.

Botanicamente è conosciuta col nome di "Schlumbergera Buckleyi", è originaria del Brasile, ha una

I balconi fioriscono a Natale

e durante il periodo delle festività natalizie si desidera avere un balcone pieno di fiori, si possono scegliere ciclamini eriche ed ellebori, tutte piante che resistono al freddo e che si adattano benissimo alla coltura in vaso. Il ciclamino è una pianta da esterno che resiste bene anche alle temperature rigide soprattutto se si scelgono le varietà più rustiche. Abbellisce i balconi con fioriture sgargianti in moltissime tonalità di rosso e rosa.

Anche le eriche, cespugli rustici di dimensioni ridotte, possono essere messe a dimora in vaso per avere un balcone fiorito a Natale. Producono piccoli fiorellini bianchi, rosa, viola o porpora. L’erica vagans, ad esempio, si distingue per la sua magnifica colorazione rosso intenso; è una pianta di piccole dimensioni che raggiunge al massimo i 60 cm di altezza ed è molto resistente. Ciclamini ed eriche hanno esigenze termiche simili: gradiscono temperature medie

intorno ai 10°C, non superiori ai 15°C e non inferiori a 0°C. Se si prevedono temperature particolarmente rigide, che probabilmente scenderanno sotto lo zero, è opportuno ritirarle durante la notte in un ambiente più protetto, ma comunque fresco e non riscaldato. Un’altra piantina fiorita da terrazzo è l’elleboro, che viene chiamata anche “rosa di Natale”. Come suggerisce il nome è la pianta da esterno per eccellenza del Natale. Quando si guarda il suo fiore è impossibile resistergli: non si può che immaginare subito dove si potrebbe sistemare a casa nel proprio giardino o sul balcone. Oltre a essere bello, è anche molto resistente, infatti fiorisce nel periodo più freddo dell’anno sia in vaso sia in aiuola, anche quando c’è la neve. I suoi fiori sono molto eleganti, composti da cinque petali di colore bianco-rosaceo o violaceo, con lievi sfumature verdi. Molto belle sono anche le viole del pensiero, piantine da balcone che in

lunga fioritura e i suoi fiori, dai grandi petali carnosi di colore rosso o rosato, sbocciano proprio nei giorni prossimi al Natale. Molto bella è anche la Echeveria agavoides: una caratteristica pianta grassa appartenente alla famiglia delle Crassulaceae. Abbellisce gli ambienti della casa con le sue note cromatiche.

Molto resistente e che dura negli anni è invece l'Ardisia crenata: una pianta molto caratteristica per la ricchezza di fogliame lucido di colore verde intenso e numerosi grappoli di bacche rosse che ne contornano la base. Per questo è capace come poche di evocare lo spirito natalizio. Richiede posizioni luminose ma non il sole diretto e, se di piccole dimensioni, è adatta anche per la preparazione di centrotavola natalizi.

inverno danno moltissime soddisfazioni senza tanti sforzi. Resistono al gelo e se si posizionano i vasi in pieno sole, fioriranno per tutto il periodo invernale. E per dare un tocco natalizio in più, basta inserire tra un fiore e l’altro una pianta di conifera a sviluppo ridotto da decorare con palline, luci e festoni. Si può scegliere tra pini mughi e ginepri o ancora tassi, pini e cipressi non c'è che l'imbarazzo della scelta. Se poi si desidera partecipare all’atmosfera festiva cittadina, si può decorare il balcone in modo che sia visibile dall’esterno appendendo alla ringhiera alcuni elementi ornamentali a tema, come un lungo festone di rami di conifera  decorato con palline, luci e pigne.

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La casa si “fa bella” per le feste

La tradizione vuole che sia il giorno dell'Immacolata, ovvero l'8 dicembre, il momento più adatto per decorare la casa a Natale, dall'albero alle finestre, dal camino alla tavola, ma anche terrazzi e giardini che diventano magici durante tutto il periodo dell'Avvento. Quest’anno si devono prediligere decorazioni che creano atmosfere accoglienti e autentiche, ispirate alla natura e alla tradizione. Quindi, al bando i decori troppo esuberanti con paillettes e brillantini, via libera invece a decorazioni realizzate con materiali naturali o riciclati. Fiori di stoffa, fiocchi di neve di carta, pacchettini regalo, sagome di animali o personaggi fantastici di legno o cartone o ancora cioccolatini, caramelle, biscotti, mele e agrumi. E per rendere l’allestimento ancora più "naturale", via libera a pigne, castagne e bacche appese al naturale o colorate a piacimento, magari abbinate a palle di vetro con all'interno ramoscelli di agrifoglio, vischio, bacche rosse o qualunque altra pianta che ricordi il Natale. Un’altra soluzione è la frutta secca, il marzapane o le catenelle di popcorn che, trascorso il Natale, si potranno mettere sul terrazzo per rifocillare gli uccelli infreddoliti. Anche le palette cromatiche riflettono questa tendenza. Si può scegliere quindi tra le tonalità della terra come il beige, il marrone e il grigio oppure

orientarsi verso i bordeaux, i verdi intensi, il bluviolaceo della bacca di ginepro e l'intramontabile oro. Questi colori si abbinano perfettamente a materiali naturali come il legno, la lana riccia, il lino e la ceramica, che aggiungono texture e profondità agli spazi. Un'idea natalizia semplice ma d'effetto sono i fiocchi di velluto. Il festone continua, infatti, a essere una valida soluzione per decorare la casa con personalità: si può mettere sopra a un caminetto o a una piattaia, a correre sul corrimano della scala, al centro di un tavolo o segnare l'ingresso della zona living. L'idea, però, non è quella di comprare dei fiocchi già fatti, bensì di procurarsi dei nastri di velluto per personalizzare ogni angolo della dimora. Il colore del velluto, è bene sceglierlo partendo dalla palette cromatica di casa, così da rendere tutto più uniforme e armonioso. Non bisogna poi dimenticare la porta d’ingresso. Portare un po' di allegria all'esterno dell’abitazione con ghirlande di fogliame fresco, alberi in vaso, figure luminose, come renne, stelle o Babbo Natale a luci LED, a cui si può aggiungere uno zerbino festoso, è un modo carino per dare ai visitatori un benvenuto gioioso.

Normalmente, per le festività natalizie, vengono abbelliti solo l’ingresso e il living in quanto sono gli spazi dove la famiglia riceve parenti e amici e trascorre più tempo. Ma chi vuole immergersi completamente nell’atmosfera natalizia, deve decorare assolutamente anche la propria camera da letto.

Addobbare la zona notte è infatti importante quanto abbellire il resto della casa perché l’atmosfera calda e accogliente del Natale deve diffondersi in tutto il nido d’amore.

La prima cosa da fare è sostituire la classica biancheria da letto con altra dai colori tipici natalizi. Quindi via libera a fantasie nelle tonalità del rosso o del verde oppure che hanno stampe allusive al Natale. Sul letto si può collocare un copripiumino in tinta da arricchire con un pile tartan ai piedi del letto e con cuscini natalizi di ogni forma e fantasia.

A seguire si deve illuminare a festa la testiera del letto o decorarla con festoni e ghirlande. Si possono poi posizionare i classici addobbi natalizi

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come abeti, ghirlande o anche presepi stilizzati su settimanali, comò e comodini però in versioni più piccole e meno elaborate. E per finire si possono mettere le palline in un cesto o in un vaso trasparente, oppure appenderle a lampade e lampadari per dare quel tocco di colore in più che non guasta mai.

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Decori preziosi in camera da letto

La detrazione associata all'Ecobonus spetta a tutti coloro che possiedono a qualsiasi titolo l’immobile e sono assoggettati all'imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) o all’Ires (imposta sul reddito delle società). Nel dettaglio abbiamo:

IRequisiti per accedere al beneficio

Ecobonus?

LA LEGGENDA DEGLI ANGELI DELL’AVVENTO

Gli Angeli dell'Avvento sono quattro, proprio come quattro sono le settimane d’Avvento. In questo periodo vengono in visita sulla Terra indossando mantelli di colore diverso, ciascuno dei quali rappresenta una particolare qualità. La prima settima discende dal cielo l’Angelo blu, simbolo del silenzio e del raccoglimento. La seconda settima discende l’Angelo rosso che rappresenta l'amore. Porta con la mano sinistra un cesto vuoto intrecciato con i raggi del sole e va in tutte le case per guardare nel cuore degli uomini e cercare un po' di amore. Se lo trova, lo mette nel cesto e lo porta in cielo per donarlo alle anime defunte e a tutti gli angeli che ne faranno luce per le stelle. La terza settimana discende l'Angelo bianco, tiene nella sua mano destra un raggio di sole che possiede un potere meraviglioso. Va verso tutti gli esseri umani nel cui cuore l'Angelo rosso aveva trovato dell'amore autentico e li tocca con il suo raggio di luce. Questa luce penetra nel loro cuore e li rischiara e riscalda dall'interno. L’ultima settimana discende sulla Terra l’Angelo viola. Questo Angelo meraviglioso suona, con una grande lira che ha nella sua mano, una musica dolce e soave e canta una canzone armoniosa e chiara. Moltissimi Angeli lo accompagnano e anch’essi cantano e giubilano nel cielo. Tutti i semi che dormono sulla terra si svegliano, perché hanno ascoltato questo canto e hanno tremato di gioia. Il suo mantello simboleggia l’amore vero e il suo canto è dedicato a Gesù Bambino.

Per poter usufruire delle detrazioni di riqualificazione energetica condizione indispensabile è che gli interventi siano eseguiti su unità immobiliari e su edifici (o su parti di edifici) esistenti, di qualunque categoria catastale, anche se rurali, compresi quelli strumentali per l’attività d’impresa o professionale. Inoltre, devono essere dotati di impianto di riscaldamento ed essere in regola con il pagamento di eventuali tributi. Nelle ristrutturazioni per le quali è previsto il frazionamento dell’unità immobiliare, con conseguente aumento del numero delle stesse, il beneficio è compatibile solo con la realizzazione di un impianto termico centralizzato a servizio delle suddette unità. In caso di ristrutturazione senza demolizione ma con ampliamento, la detrazione spetta solo per le spese riferibili alla parte esistente.

Documenti indispensabili

Per beneficiare dell’agevolazione fiscale Ecobonus è necessario essere in possesso dei seguenti documenti:

• Asseverazione redatta da un tecnico abilitato nella quale si dichiara che l’intervento realizzato è conforme ai requisiti tecnici richiesti;

l Natale è la festa dei colori. Rosso, verde, oro e bianco si trovano ovunque, dalle decorazioni per la casa alla figura di Babbo Natale, dall’Albero di Natale alla candida neve.

Rosso: colore della regalità È la tinta del fuoco, caldo e accogliente e per questo esprime vitalità ed energia inesauribile. Richiama da sempre l’idea di ricchezza, regalità e sacralità. Rossi erano i mantelli dei re, così come le stoffe preziose che rivestivano i loro troni. Rosse le vesti dei sacerdoti, dei papi. È anche il colore associato alle radici, quindi alle origini, alla famiglia, al cibo, alla casa, alla tradizione.

le persone fisiche, compresi gli esercenti arti e professioni. Tra le persone fisiche possono fruire dell’agevolazione anche i titolari di un diritto reale godimento sull’immobile (usufrutto, uso, abitazione o superficie), i condòmini per gli interventi sulle parti comuni condominiali, gli inquilini e coloro che hanno l’immobile in comodato; i contribuenti con redditi d’impresa, quindi persone fisiche, società di persone, società di capitali. I titolari di reddito d’impresa possono fruire della detrazione solo con riferimento ai fabbricati strumentali che utilizzano nell’esercizio della loro attività imprenditoriale. Non possono usufruire dell’agevolazione le imprese di costruzione, ristrutturazione edilizia e vendita, per le spese sostenute per interventi di riqualificazione energetica su immobili “merce”; •le associazioni tra professionisti;

di loro proprietà adibiti ad edilizia residenziale pubblica e dagli enti che hanno le stesse finalità sociali dei predetti istituti, costituiti e già operanti alla data del 31 dicembre 2013 nella forma di società che rispondono ai requisiti della legislazione europea in materia di “in house providing”; cooperative di abitazione a proprietà indivisa per interventi realizzati su immobili dalle stesse posseduti e assegnati in godimento ai propri soci.

Verde: simbolo di speranza Il verde racchiude in sé un significato di rinascita.

Anche il contribuente che finanzia la realizzazione dell’intervento mediante un contratto di leasing ha diritto all'agevolazione. In tale ipotesi, la detrazione spetta al contribuente stesso e si calcola sul costo sostenuto dalla società di leasing.

È infatti il colore della natura che si risveglia e si rinnova a primavera. È un colore che simboleggia la speranza e, per questa ragione, in origine San Nicola vestiva di verde, perché i suoi doni portavano pace e speranza a chi li riceveva. L’abete, nonché l’Albero di Natale per eccellenza, è sempreverde e porta con sé speranza nella bella stagione, amore, protezione e generosità.

•Attestato di Prestazione Energetica (A.P.E.) di ogni singola unità immobiliare per cui si richiedono le detrazioni fiscali. L’attestato deve essere redatto da un tecnico non coinvolto nei lavori; Scheda informativa relativa agli interventi realizzati, redatta secondo lo schema riportato nell’allegato E o F del decreto attuativo (D.M. 19 febbraio 2007). Questa documentazione è essenziale non solo per ottenere la detrazione fiscale, ma anche per garantire la tracciabilità e la correttezza dell’intervento ai fini della normativa sull’efficienza energetica.

Hanno diritto ad entrambe le detrazioni purché ne sostengano le spese e siano a loro intestati bonifici e fatture anche:

Oro e argento: simboli di luce e sovranità L’oro e l’argento sono simboli di ricchezza. Colori che rimandano alla luce che vince sulle tenebre, sull’oscurità e sulle nebbie dell’inverno. L’oro in particolare è l’esaltazione del giallo, il colore regale, legato alla nascita di Gesù, il “Re dei Re “portatore di luce e salvatore degli uomini. L’argento si colloca vicino all’oro in una sorta di binomio regale. Per gli Egizi se la carne degli Dei era d’oro, le ossa erano d’argento.

• enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale;

È il colore dell’amore e della passione, brillante e bello che comunica allegria e richiama frutti succosi e maturi. È stato associato fin dalle origini alla figura di Cristo, al suo sacrificio, ma anche al suo trionfo, alla sua regalità. Inoltre, di

• Istituti Autonomi Case Popolari (IACP) che sostengono le spese per interventi su immobili

«Dil familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado);

• il coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge;

Verdi sono inoltre molte delle piante caratteristiche del Natale come l’agrifoglio, il pungitopo e il vischio, pianta sotto la quale gli innamorati si scambiano promesse per il futuro.

• il componente dell’unione civile; il convivente more uxorio, non proprietario dell’immobile oggetto degli interventi né titolare di un contratto di comodato.

iamo luce alle tue idee, trasformandole in realtà»: è questo lo slogan di KingLed, realtà nata nel 2015 e specializzata nel campo dell’illuminazione, in particolare nelle strisce a led, oltre che in sistemi di controllo e alimentatori. L’attività ha preso il via come ecommerce pensato per professionisti e consumer, impegnandosi nella vendita di oltre cento modelli di strip led, pro li in alluminio, faretti da incasso, lampade a sospensione, applique, plafoniere e tanto altro. A ne 2022, andando incontro alle crescenti richieste della clientela, è stato aperto un punto vendita a Lissone, in viale della Repubblica 54: si tratta di uno showroom dove è possibile vedere con i propri occhi le di erenti proposte e toccare con mano i prodotti. A fare la di erenza è il particolare tipo di approccio: KingLed fornisce infatti soluzioni a 360° per tutto ciò che riguarda l’illuminazione di un’abitazione, di un capannone, di un magazzino o di un’attività commerciale. Che cosa signi ca? L’azienda si occupa della consulenza, della progettazione, dell’esecuzione degli studi illuminotecnici e ovviamente della fornitura di tutto quanto è necessario. All’occorrenza dispone anche di quali cati partner pronti a fornire l’installazione dell’impianto. Durante il suo operato quotidiano KingLed si rivolge sia al privato che sta ristrutturando la propria dimora

Bianco: purezza, luce e neve Naturalmente il bianco ricorda innanzitutto la neve che cade nel periodo natalizio in molte parti del mondo. Allo stesso modo, il bianco rappresenta anche la purezza e l’innocenza che, nel contesto cristiano, possono essere associate al neonato Gesù Bambino. Oltre al colore oro, anche il bianco simboleggia la luce o l’illuminazione.

che all’azienda desiderosa di acquistare all’ingrosso, così come a installatori e ad architetti. Con una caratteristica chiave: il 90% del materiale presente online è disponibile in pronta consegna. Ciò rappresenta senza dubbio un importante punto di forza, per una realtà pronta ad a rontare qualsiasi urgenza. Menzione speciale per la realizzazione di barre e led su misura: KingLed, all’interno del negozio lissonese dispone di un laboratorio pronto a personalizzare questo tipo di prodotti. È possibile dunque assemblare la barra led in base alle di erenti esigenze: si può quindi scegliere il tipo di pro lo in alluminio (piatto, angolare o incasso), la lunghezza, il tipo di dimmer e come si vuole gestire la barretta led, tramite pulsante, smartphone o assistente vocale. Le barrette led sono realizzate dai tecnici con materiali di altissima qualità e professionalità, per ogni tipo di esigenza: dall’illuminazione sottopensile a quella per le vetrine, per arrivare alle barrette led da incasso. In ne non va scordato che KingLed si occupa anche di distribuzione, collaborando già con diverse aziende del territorio e risultando sempre disponibile per rivenditori interessati ad acquistare il materiale. KingLed Viale della Repubblica 54, Lissone Tel. 039.2271928 - www.king-led.it - info@kingled.it

I.P.
rosso era vestito anche San Nicola da Bari, da cui discende proprio la figura di Babbo Natale.

"Mise en place" di Natale: elegante, intima e fiabesca

uando si pensa al Natale, uno dei momenti più belli e significativi è il ritrovarsi a tavola con parenti e amici per cena della Vigilia o il pranzo del 25. Ecco perché la "mise en place" rappresenta un elemento fondamentale: è il biglietto da visita della tavola e contribuisce a creare quell’atmosfera magica che rende il momento conviviale ancora più speciale. Ma cosa rende una "mise en place" davvero bella? Una tavola è piacevole se è armonica, non servono pertanto molte decorazioni, basta scegliere con attenzione gli elementi e saperli abbinare. Prima dell’apparecchiatura è però indispensabile pianificare il

numero degli ospiti e valutare le dimensioni del tavolo a disposizione. Se è troppo piccolo meglio pensare a delle estensioni di fortuna come tavoli da giardino o da gioco per consentire a ogni ospite di sentirsi a proprio agio e di poter trascorrere del tempo a tavola piacevolmente. Se poi ci sono dei bambini meglio apparecchiare una tavola tutta per loro. Per l'allestimento si deve partire dalla tovaglia. Quella “giusta” dovrebbe ricadere oltre i bordi per almeno trenta centimetri su ogni lato, senza tuttavia toccare il pavimento. Per quanto riguarda il filato, meglio prediligere trame raffinate e preziose in lino, cotone o

addirittura in seta con piccoli dettagli ricamati a mano, oppure rispettare la tradizione scegliendo una tovaglia vintage tramandata dalla famiglia secondo un’ottica più green. Può essere bianca in tinta unita o nelle tonalità neutre dell'avorio, panna e beige. Perfette anche quelle in stile natalizio, rosse, verdi o con decorazioni in oro e argento che creano lucentezza e sontuosità all’allestimento. Al centro della tavola si può collocare un vaso con fiori tipicamente natalizi o invernali o ancora un centrotavola verde con oggetti che facciano ripensare alla natura, come pino e bacche oppure frutta e rami di abete. È opportuno non eccedere nelle dimensioni per consentire ai commensali di potersi vedere e conversare senza intralci. Se si opta per i fiori è meglio evitare quelli troppo profumati perché potrebbero interferire con i profumi del cibo o del vino. Ottime le candele, che devono essere già accese all'arrivo degli ospiti per creare un'atmosfera di intimità. Elementi fondamentali sono poi i segnaposto. Il bon ton vuole che si aggiungano accanto al piatto quando gli ospiti sono più di otto. Se si ama il fai da te, si possono realizzare con piccole candeline a tema natalizio o vasetti di agrifoglio, ma se non si ha molto tempo a disposizione, bastano delle semplici bacche colorate prese in giardino e la decorazione è pronta.

“Baiserringe”, una dolce

Creare decorazioni per il Natale con le proprie mani è sempre un'esperienza emozionante. Carine e facili da realizzare sono le ”baiserringe”, piccole ghirlande composte da ciuffi di meringa. Si tratta di dolcetti tipici della pasticceria tedesca realizzati con albumi montati a neve e zucchero. Possono essere al naturale oppure colorate (in questo caso si deve aggiungere all'impasto del colorante in polvere) o ancora decorate con zuccherini colorati, perline commestibili color argento o multicolor, cioccolato fuso o frutta secca. Dopo averle cotte (attenzione alla cottura, deve essere lenta e a bassa temperatura) e fatte raffreddare, si possono appendere all’Albero di Natale con del filo di raso rosso oppure utilizzarle come segnaposto da posizionare sulla tavola delle feste da consumare a fine pasto o regalare agli invitati una volta finito il pranzo. Se utilizzate come segnaposto, è importante unire alla ghirlanda un piccolo bigliettino con il nome scritto a mano del commensale e una frase di augurio personale. Ricordiamo che il galateo consiglia di posizionare il piccolo cade-

Il menù di Natale tra sapori antichi e ricette classiche

ANatale la consuetudine vuole che ci si riunisca attorno a una bella tavola imbandita dove gustare pietanze deliziose, legate alla tradizione della propria regione e della propria famiglia. La geografia della tavola natalizia è infatti complessa, ricca e variegata: ovunque si ritrovano sapori antichi e si ripetono ricette conservate con cura e riservate alle grandi occasioni. Un mix di sapori così vari che danno vita a una tavolozza di gusti coloratissima. Ci sono però alcuni piatti più "classici" che non possono mancare. Tra i primi abbiamo sicuramente lasagne e tortellini

Le lasagne, il piatto delle feste per eccellenza, oltre alla versione bolognese con carne macinata e besciamella e napoletana con ricotta, sugo, fior di latte e polpettine può essere realizzato in tanti modi differenti.

Ogni regione ha la sua variante tra gli ingredienti: in Liguria il ragù viene sostituito dal pesto e in Veneto dal radicchio rosso di Treviso. In Umbria e nelle Marche esiste una particolare versione, i vincisgrassi, dove il ragù è arricchito con rigaglie di pollo o carne di maiale. I tortellini, invece, sono un piatto tipico dell’Emilia-Romagna preparati con la classica sfoglia all’uovo, ripieni di carne (macinato di maiale e vitello), mortadella, prosciutto, uova, parmigiano, noce moscata e cotti in brodo di cappone. Con il nome di cappelletti, sono il piatto forte del 25 anche in Umbria, Marche, Toscana e Lazio.

I dolci tipici natalizi non possono proprio mancare sotto l’albero. Molte sono le ricette che provengono dalle tradizioni dei vari paesi del mondo, c’è solo l’imbarazzo della scelta. In Germania troviamo lo Stollen, un pane dolce dalla consistenza molto densa che ricorda il Soda Bread irlandese ed è solitamente farcito con uvette affogate nel brandy, ribes e ciliegie cucinate dentro l’impasto, guarnito poi con zucchero a velo. In Spagna invece abbiamo il Roscón de Reyes o ciambella dei Re Magi, si tratta di un dolce soffice, decorato con la frutta candita. L’impasto può essere arricchito con fichi, datteri e miele. L’Inghilterra invece è la patria del Christmas pudding. Si tratta di un gustosissimo budino al cioccolato realizzato

Tra i secondi di pesce citiamo il baccalà e il capitone. Il primo occupa un posto speciale sulle tavole durante il cenone del 24 dicembre. Viene cucinato in moltissimi modi: fritto in Lazio e Campania, in umido con pomodorini, olive nere, aglio e capperi in Puglia, lesso in Basilicata, con uvetta, origano, pinoli e noci in Molise, con la polenta in Veneto.

solitamente con farina, sugna, frutta secca e spezie. Nelle famiglie inglesi la ricetta spesso viene tramandata di generazione in generazione. È usanza, infine, inserire nel composto del dolce delle monetine, avvolte nella carta d’alluminio, che porteranno fortuna a chi le troverà il giorno di Natale. E per concludere la Pavlova: un dolce originario della Nuova Zelanda e dell’Australia che deve il suo nome all’omonima ballerina russa. Si tratta di un composto a base di meringa, panna e frutta e a Natale viene decorato con chicchi di melograno per augurare abbondanza e fertilità.

E poi abbiamo il capitone. Immancabile nel menù della Vigilia in Molise, cucinato in umido, con alloro e aglio, in Campania e nel Lazio, fritto e servito caldissimo.

Per il pranzo di Natale non possono mancare le carni: bolliti misti, brasati, diversi tipi di arrosto, compreso quello di faraona e di agnello, il tacchino ripieno e l’immancabile cappone, un piatto della tradizione soprattutto nell'Italia settentrionale e centrale. Può essere preparato in tantissimi modi: semplicemente arrosto, oppure ripieno o cotto al forno.

A Milano, in particolare, era tradizione che ogni famiglia allevasse in prossimità del Natale "quater capun" (quattro capponi): uno per Sant’Ambrogio, uno per Natale, uno per Capodanno e uno per l’Epifania.

Il frigorifero lo vorremmo capiente, siamo in 5 in in famiglia...

SOTTO L’ALBERO I DOLCI DELLA TRADIZIONE

Natale 2025: solo alberi “vivi”

n Natale amico della natura vuole l’albero in vaso. Negli ultimi anni il Corpo Forestale dello Stato consiglia proprio di acquistare abeti naturali per limitare l'utilizzo di materie plastiche e per sostenere l’attività vivaistica di montagna garantendo la presenza dell’uomo in zone ad alto rischio di spopolamento. Una valida alternativa all’albero con le radici sono i cosiddetti cimali: punte di piante adulte ottenute dal diradamento di boschi da legna. Il cimale, che in genere ha scarso valore di mercato, normalmente viene lasciato a terra nel bosco o triturato, usarlo per le feste, quindi, è una forma di riuso sostenibile. Durante il periodo natalizio un albero “vivo” deve però essere accudito. È consigliabile evitare addobbi pesanti e non

usare sostanze decorative che intacchino la superficie delle foglie, in più, durante il periodo di permanenza in casa, le radici della pianta devono essere mantenute costantemente umide. Nel caso degli alberi senza radici, è importante riporli in recipienti pieni di acqua tiepida, a una temperatura di circa 30°, che ne agevolerà l’assorbimento. È necessario, inoltre, sistemare le piante in un luogo luminoso, fresco, lontano da qualsiasi fonte di calore e al riparo da correnti d’aria. Poi, terminato il periodo delle feste, l’abete deve essere posizionato all’esterno, sul balcone o, meglio, in giardino, ricordando che si tratta di piante che possono crescere fino a 15-20 metri. Nel caso in cui non si abbia la possibilità di piantarlo, si consiglia di donarlo ai centri di raccolta indicati dai vivaisti o dai Comuni che provvederanno al recupero della pianta. Se invece non è in condizioni di sopravvivere, va smaltito tra i rifiuti organici: così il ciclo si potrà chiudere con la creazione di compost e fertilizzante per i terreni che magari serviranno alle colture dell’anno successivo.

In Italia le specie che vengono maggiormente utilizzate per gli alberi di Natale sono tre:

• l'Abete rosso (Picea abies) o peccio, molto resistente al freddo, è riconoscibile perché ha gli aghi abbastanza appuntiti disposti a manicotto lungo i rametti ed emana un profumo intenso. È caratterizzato da una chioma conica e da rami che hanno un diverso portamento a seconda dell’altezza, quelli bassi presentano

FIOCCHI EXTRA LARGE E MINI-PALLINE:

LE DECORAZIONI PIÙ DI TRENDY

Anche le decorazioni dell’Albero di Natale, come per ogni addobbo importante, seguono trend che si rinnovano di anno in anno. La tendenza 2025 è orientata verso l’utilizzo di minipalline da posizionare in gran numero, sono perfette per riempire gli spazi tra le decorazioni più grandi ma anche per decorare piccoli alberi, ghirlande o centrotavola. Disponibili in versione monocromatica o multicolore, si adattano perfettamente a qualsiasi stile. Altra tendenza è l’utilizzo di palline di Natale particolari, che raccontano una storia e aggiungono un tocco personale all’albero. Possono essere in vetro soffiato a bocca oppure dipinte a mano con dettagli ricercati, oggetti di alta artigianalità perfetti per chi desidera creare effetti originali e preziosi. Chi invece desidera una decorazione d’impatto, senza troppo sforzo, può utilizzare rami e grappoli di palline, questi set, già assemblati, creano un effetto voluminoso e dinamico. Si possono scegliere monocromatici per un look elegante, oppure giocare con colori contrastanti per un tocco più audace. Gli amanti del classico sono comunque accontentati, sempre in auge le decorazioni e gli oggetti nelle tonalità del rosso, abbinati però a elementi naturali dal fascino tradizionale. Chi invece vuole optare per un colore, allora la scelta deve ricadere sul rame abbinato all’oro e all’argento oppure sulle tonalità del cipria da abbinare al classico bianco, per un effetto romantico e chic. I fiocchi sono una delle tendenze più versatili della stagione e stanno rapidamente diventando uno dei simboli natalizi più amati. Con una scelta infinita di stili e colori aggiungono immediatamente fascino ed eleganza all'Albero, ma ricordiamo che, più sono grandi, meglio è. Infine, se si vuole aggiungere un tocco di fantasia e di divertimento all’allestimento, via libera alle decorazioni gourmet: mini-ciambelle, cupcake scintillanti, pan di zenzero, festoni di marshmallow renderanno l’albero, oltre che bello, anche molto goloso!

un aspetto prostrato mentre i rami superiori sono rivolti verso l’alto;

• l'Abete bianco (Abies alba), caratterizzato da aghi disposti a pettine sui due lati dei rametti, ha la chioma piramidale slanciata e di colore verde cupo;

• l'Abete del Caucaso (Abies nordmanniana), presenta un portamento eretto e una chioma piramidale. Alla base presenta una corteccia di colore bruno, ricca di resina, mentre gli aghi hanno la punta arrotondata e sono di color verde scuro sulla lamina superiore e quasi argentati su quella inferiore.

Per chi cerca, invece, una soluzione alternativa al tradizionale abete, la Forestale consiglia altre specie di piante sempreverdi che più facilmente si adattano al clima cittadino e a quello delle pianure, tra cui gli agrumi, i lecci, i corbezzoli, i ginepri e gli agrifogli.

Sfere di vetro, oggetti unici, delicati e magici

Gli addobbi che oggi appendiamo all’Albero di Natale hanno un'origine molto affascinante e antica, retaggio di una tradizione secolare e misteriosa. Nel Medioevo cristiano si iniziò, in occasione del Natale, a esporre sul sagrato delle chiese, oppure all’interno delle chiese stesse, o nella piazza del villaggio, alberi interi decorati con frutta soprattutto mele rosse. Si prediligevano le mele sia per ragioni estetiche, il rosso brillante della buccia risaltava piacevolmente sul verde dell’albero, sia perché ricordavano il "frutto proibito" dell'Eden, simbolo del peccato originale di Adamo ed Eva.

L'utilizzo delle mele continuò fino alla metà del 1800, quando nella Lorena francese nacquero i primi ornamenti di vetro. Si narra che nel 1858 il raccolto di mele in Francia non fu molto abbondante a causa del grande freddo.

Non c’erano abbastanza frutti né per il sostentamento della gente né tanto meno per addobbare l’albero di Natale. Fu allora che nel piccolo villaggio di Goetzenbruck a un maestro vetraio, specializzato nella realizzazione di vetri per orologi, venne un’idea davvero creativa. Siccome i vetri per gli orologi venivano realizzati con vetri tagliati a forma di palline, il vetraio pensò di soffiare le palline di vetro e ottenere così dei decori scintillanti. La sua idea riscosse un immediato successo, e fin da subito a Goezenbruck si iniziarono a produrre palline di vetro per l’Albero di Natale che ben presto vennero esportate in tutto il mondo.

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