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Intervista a VALENTINO MANCINELLI Candidato alla Presidenza del municipio 18 Intervista a ROBERTO BALDETTI, candidato alla presidenza del municipio 16

PRIMARIE:

in arrivo il cambio generazionale domenica 6 aprile si vota per sceGLIERE SINDACO E PRESIDENTI DI MUNICIPIO

FOCUS: SUPERFLUO ESTERI

chi era ugo chavez?

risparmio energetico:

cos’è il cappotto termico?


Marzo 2013, anno IV

SOMMARIO

Primo Piano

Domenica 7 aprile: Primarie del centro sinistra per scegliere i candidati alla Presidenza dei Municipi e il Sindaco di Roma. In arrivo il cambio generazionale. Intervista a Valentino Mancinelli, candidato a Presidente del Municipio XVIII Intervista Roberto Baldetti, candidato a Presidente del Muncipio XVI Intervista Andrea Casu, candidato a Presidente del Muncipio I Stazione Tiburtina: Dario Marcucci interviene a difesa commercianti di zona I punti di...Athos De Luca per il decoro di Roma

Focus: Superfluo

Roma nascosta: prossima visita il 6 aprile Dove è finito Robin Hood?

Stop agli sprechi di parole The real toy story

Efficienza energetica: il cappotto termico

San Lorenzo Multinetwork: molto più di una palestra Nel prossimo Focus di aprile

parleremo di...SANITA’, SALUTE E BENESSERE

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Salvo accordi scritti, la collaborazione con il mensile Nea Polis Roma è da considerarsi a titolo gratuito Foto ed Immagini sono tratte dal web. L’editore ha cercato di rintracciare gli aventi diritto ai crediti fotografici non specificati ed è a disposizione per chiarimenti. Tipografia: G. De Vecchi Pieralice, 20 00167 Roma Registrazione Tribunale di Roma: n. 360/2010 del 17 settembre 2010 N° iscrizione ROC: 20384 Sede Operativa: via G.Funaioli, 54


Editoriale

dopo il PAPA, in arrivo i PAPABILI a PRESIDENTE di municipio e sindaco «Fratelli e sorelle, buonasera. Voi sapete che il dovere del Conclave era di dare un vescovo a Roma, sembra che i miei fratelli cardinali sono andati a prenderlo fin alla fine del mondo (…). Vi ringrazio per l’accoglienza(…). Vi chiedo un favore, pregate il Signore perché mi benedica»

Queste le prime parole del nuovo Pontefice che

hanno sorpreso positivamente tutto il mondo. Tanta umiltà ben rappresentata dal nome “Francesco I” che Jorge Mario Bergoglio decide di darsi. Con questo nome, il Papa ha voluto lanciare un nuovo messaggio: semplicità, innovazione, povertà e riforma della Chiesa, temi che San Francesco d’Assisi aveva fatto propri rinnegando una vita basata su agio e ricchezze. E’ la prima volta che un Papa eleva la carica morale ed etica del Santo al rango di Pontefice. Dopo un decennio di buio e crisi culturale dove la corruzione morale ed economica non ha risparmiato neppure le gerarchie ecclesiastiche, il mondo sembra chiedere a tutti i rappresentanti istituzionali e religiosi di essere più vicini alla gente. Infatti, da subito il messaggio del Papa ha saputo rasserenare gli animi, riavvicinare giovani e persone che non si sentivano rappresentate, non da una persona ma piuttosto, da un “modo di essere e di fare lontano dalla gente di buona volontà”.

Ma le novità non sono finite. Anche sul piano politico, le attese degli elettori per un governo etico e stabile sembrano realizzarsi. Infatti, si registra con positività l’elezione dei Presidenti di Camera e Senato nelle figure di Laura Boldrini, ex portavoce all’ONU per i rifugiati e Pietro Grasso, ex procuratore capo della Direzione Nazionale Antimafia (DIA). Entrambe figure professionalmente di livello e di integrità morale. La sfida del Partito democratico è stata vinta superando l’atteggiamento non costruttivo tenuto in queste settimane dal M5S che ha deluso coloro che avrebbero preferito meno critiche e polemiche verso i partiti in quanto tali e più azioni responsabili. Il tempo passa ed i nodi vengono al pettine. Anche la presunta superiorità morale del Movimento 5 Stelle viene meno. Infatti, sono diversi i casi di parentele, falsi certificati universitari, scarsa democrazia che stanno

CLAUDIO NAPOLI economista

claudio.napoli@neapolisroma.it

emergendo dentro il Movimento 5 Stelle. E’ notizia di questi giorni le dimissioni della senatrice Giovanna Mangili (fonte www.odiolacasta.blogspot.it) sposata con Walter Mio, consigliere comunale del M5S a Cesano Maderno (Monza) ed inserita nelle liste del Senato per aver ottenuto online 231 voti.

In modo più concreto e silenzioso invece si avvicina la battaglia per il Campidoglio ed i suoi Municipi.

Il centro destra è allo sbando diviso tra correnti PDL, Fratelli d’Italia, La Destra, ecc mentre il Partito Democratico organizza le Primarie del Centro Sinistra per Domenica 7 Aprile favorendo finalmente il ricambio generazionale. I cittadini saranno chiamati a scegliere il candidato Sindaco di Roma ed i candidati Presidente al Municipio. Nel Municipio 18 (Aurelio, Gregorio VII, Fornaci, Boccea, Casalotti e Montespaccato) il candidato del PD è Valentino Mancinelli, mentre nel Municipio 16 (Monteverde, Pisana, Bravetta, Massimina) è Roberto Baldetti entrambi quarantenni competenti. Al centro storico e Prati (Municipio I) corre il giovane Andrea Casu.

Le primarie sono uno strumento di vera democrazia e partecipazione che crea un rapporto diretto e reale con i cittadini. Va dato atto che il Partito Democratico si è saputo distinguere dalla formula populista di Grillo che confonde la democrazia reale con quella virtuale di Internet (per altro con limitazioni alla sua libertà). Domenica 7 Aprile alle Primarie del centro sinistra a Roma parteciperanno centinaia di migliaia di cittadini che andranno a votare perché la rappresentanza democratica è un impegno duro che deve essere sostenuta da una base larga di persone e non da 231 voti presi online.


Municipio 18: Gregorio VII - Prati- Boccea - Valle Aurelia - Casalotti - Montespaccato

Elezioni Municipio 18. Il PD sceglie il rinnovamento per le primarie di Aprile

Intervista a Valentino Mancinelli, candidato per il Partito Democratico alla Presidenza del XVIII Municipio

Valentino Mancinelli, 39 anni, è il coordinatore dei Democratici in XVIII Municipio. Un impegno politico iniziato all'Università nel Consiglio di Corso di Laurea di Odontoiatria e Protesi Dentaria alla Sapienza di Roma e proseguito nell'amministrazione locale. In XVIII Municipio è stato eletto per la prima volta giovanissimo. Come Consigliere si è occupato di dimensionamento scolastico, di recupero di aree verdi abbandonate e di impiantistica sportiva. Poi come Assessore alle politiche Sociali, Sanitarie e dello Sport si è impegnato per la riduzione delle liste d'attesa per l'assistenza domiciliare, per progetti sociosanitari integrati e per progetti di sostegno alla non autosufficienza. Da Assessore ha inoltre partecipato come delegato alle riunioni della Conferenza Sanitaria Locale per la ASL RmE ed ha predisposto la revisione del Piano Regolatore dei Servizi sociali per il Municipio 18. Oggi è anche tra i promotori di una rivista di approfondimento sui temi dello sviluppo sociale ed urbanistico della città di Roma edita dall'Associazione Idee per Roma di cui è attualmente Presidente. Ed è ideatore del portale di informazione telematica noidiroma.it che negli anni ha dato voce a decine di realtà associative della città impegnate in maniera volontaria sui temi dell'ambiente, del sociale e della cultura.

Quali sono le ragioni che ti hanno indotto a presentare la tua candidatura alle primarie per il Presidente di Municipio?

L'elezione di Nicola Zingaretti alla Regione Lazio dimostra che i cittadini sentono il bisogno di un cambiamento profondo nel modo di amministrare la cosa pubblica. La mia candidatura matura nel solco dell'opposizione che il centrosinistra ha condotto in questi anni a Roma e nel nostro Municipio per tentare di chiudere cinque anni di promesse non mantenute e aprire una nuova fase fatta di cose concrete. La mia non è una candidatura in solitaria. Insieme a me c'è una squadra fatta di tanti protagonisti che con il loro entusiamo sapranno portare in Municipio una ventata di freschezza e tante proposte per migliorare

il decoro e la vivibilità dei nostri quartieri. In pochi giorni ho potuto raccogliere le oltre mille adesioni necessarie ad avanzare la candidatura alle Primarie ed è il frutto del crescente ed unitario sostegno che sto ricevendo, nel PD e nel popolo di centrosinistra, da Casalotti a Valle Aurelia, da Cavalleggeri a Montespaccato.

Da dove partire una volta diventato Presidente? Innanzitutto da un modo nuovo di gestire la cosa pubblica. Anche in Municipio 18 un taglio deciso ai finanziamenti riservati ai gruppi consiliari, una squadra di Assessori competenti e radicati nel territorio, meno finanziamenti diretti e più bandi pubblici, ma soprattutto un modo nuovo di coinvolgere i cittadini nelle decisioni. Referendum popolari, più consulte tematiche, consigli municipali aperti nei quartieri, pubblicità di tutti gli atti, aggiornamento costante sull'avanzamento dei vari progetti.

I primi problemi da risolvere?

Partiremo dalle opere avviate dal centrosinistra più di cinque anni fa e ancora incomplete. In sei mesi è possibile aprire alla cittadinanza, ed in particolare ai giovani, l'Auditorium di Pineta Sacchetti facendone un luogo per cultura a costo zero. Stesso discorso per la sala polifunzionale di Montespaccato, conclusa ma ancora chiusa, che può diventare un luogo di aggregazione per tutto il quartiere. Ma occorre anche dare un'accelerazione decisa ai lavori per l'allargamento della via Boccea fino a Selva Candida con la realizzazione della bretella per Casalotti. Cinque anni di ritardi e la mala gestione della gara d'appalto hanno portato all'esasperazione la cittadinanza della periferia. Oggi serve una postazione fissa della polizia municipale in grado di alleviare gli ulteriori disagi le-


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Domenica 7 aprile si vota per scegliere il candidato alla Presidenza del Municipio Aurelio

gati al cantiere. Ma occorre mettere subito mano anche sul parcheggio multipiano Cornelia, per il quale vanno trovate soluzioni in grado di riportarlo al funzionamento, e sul mega cantiere della Stazione di San Pietro da anni fermo e causa di degrado nel quartiere.

Rispetto al dramma del traffico in periferia.

A Casalotti c'è chi propone una funivia urbana per la soluzione del problema. Cosa ne pensi? Attorno a questa idea si sono mobilitati tantissimi cittadini che hanno saputo mettere in campo un modo nuovo e propositivo di fare associazionismo di quartiere. L'idea è nuova per Roma ma merita di essere approfondita e sperimentata. Chiederò a Roma Capitale di finanziare immediatamente uno studio di fattibilità dell'opera coinvolgendo quanti si sono impegnati in questo in un laboratorio di quartiere. Ma aggiungo che il problema del traffico nel nostro Municipio non riguarda solo la periferia. La doppia fila sugli assi viari principali, Boccea, Aurelia, Gregorio VII e Baldo degli Ubaldi, è di fatto la regola. Una regola possibile perchè manca, prima ancora della repressione, una forte azione di sensibilizzazione e prevenzione nei confronti della cittadinanza. Anche su questo c'è molto da lavorare.

Parliamo del Forte Boccea, cosa farne?

Il Forte Boccea e le aree circostanti rappresentano una grande opportunità. Una grande mobilitazione di cittadini e delle forze di opposizione ha impedito progetti fortemente speculativi. Va avviato un percorso che porti alla destinazione stabile dell’area per servizi per il territorio come lo spostamento del mercato di via Urbano II, la creazione di spazi per la collettività, l'assegnazione degli impianti sportivi a società dilettantistiche del territorio.

Riguardo ai Parchi del XVIII Municipio, cosa pensi sia necessario fare già nell’immediato?

Innanzitutto bloccare tutte le delibere urbanistiche che Alemanno sta tentanto di imporre al Consiglio Comunale. Altrimenti nuovo cemento arriverà e nuovo suolo verrà consumato. Sul verde, la sua manutenzione e il suo utilizzo, può es-

sere costruita un'economia di scala locale. I nostri quartieri sono immersi nel verde ma i cittadini non possono sfruttarlo. Pineto, Monte Ciocci, Acquafredda, Parco della Cellulosa e azienda agricola di Castel di Guido vanno collegati tra loro con piste ciclabili e resi pienamente fruibili con progetti che rendano i cittadini realmente protagonisti.

Il 7 aprile si terranno le Primarie.

Quali modalità di partecipazione sono previste? Le Primarie sono aperte a tutti proprio con l'obiettivo di coinvolgere più cittadini possibili nelle scelte. Ci saranno due schede, una per la scelta del candidato sindaco, l'altra per la scelta del candidato alla Presidenza del Municipio. Nei prossimi giorni verranno decisi i seggi di voto e questi saranno opportunamente pubblicizzati. Su internet tutte le informazionisaranno disponibili su www.pdroma18.it. So già di poter contare anche sulla puntuale informazione di neaPOLIS che anzi voglio ringraziare per lo sforzo che settimanalmente fa per avvicinare cittadini e Istituzioni.

Un appello al voto?

Più che un appello al voto un appello a partecipare. Dedicherò queste tre settimane e le successive di campagna elettorale ad incontrare i cittadini perchè il programma lo si fa sopratutto con il confronto e la presenza sul territorio. Chiunque volesse incontrarmi o sottopormi delle problematiche può comunque contattarmi ai seguenti recapiti: 320 90 45 453 valentino.m@libero.it Alessandro Ranieri


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Municipio 18: Gregorio VII - Prati- Boccea - Valle Aurelia - Casalotti - Montespaccato

Notizie da Roma Capitale

Marzo 2013

IDI: FUMATA NERA ALL’INCONTRO TRA SINDACATI E VERTICI OSPALIERI L’ipotesi degli esuberi rimane ancora in piedi Mentre il Conclave per l’elezione del Papa produce l’atteso fumo bianca, nuova fumata nera all’incontro fra i vertici aziendali dell’IDI e le organizzazioni sindacali dell’11 marzo.

Dall’incontro con il dr. Spina e il dr. Braga, in pratica, è emerso che gli esuberi, per ora, non possono essere esclusi, anche se si apre uno spiraglio per l’ingresso di possibili nuovi partner, sia di maggioranza che di minoranza, questo perché l’azienda è dotata di forze sane e la triste situazione deriva da episodi che devono essere chiariti dalla magistratura penale. La situazione debitoria è così poco chiara, che nemmeno l’entità del debito si conosce, si possono formulare ipotesi circa la sua copertura con il patrimonio, che non supererebbe il 10%, ma nemmeno la stessa entità è chiara, dato che alla massa potrebbero aggiungersi ulteriori poste debitorie.

Intanto l’azienda è nuovamente indietro con il pagamento degli stipendi e le famiglie dei lavoratori sono in perenne difficoltà con mutui e affitti, si pensa di pagare una parte di queste spettanze con i soldi reperiti sui conto della congregazione, ma quanto? Fino a quanto si potrà andare avanti in questo modo, con questa specie di elemosina? Irrealistica appare la possibilità, che è stata ventilata, di fare assorbire parte degli esuberi da parte di altri ospedali religiosi, come il Gemelli, dato che anche in quest’ultimo lavorano già infermieri in cassa integrazione.

Accordi conciliativi con la Siemens potrebbero fare ripartire il reparto di radiologia, ma anche questa ipotesi appare difficile, e si parla anche di fare ripartire il reparto di emodinamica del S. Carlo, il tutto per incrementare la produttività delle aziende ospedaliere, così da portare un piano decente al tribunale, sia industriale, che economico e di rientro del debito, e scongiurare il “fallimento” di questo importante ospedale.

La responsabilità della difficile situazione economica è imputabile alla gestione economica della congregazione religiosa e non certo della politica. Infatti, numerose sono le iniziative concrete per aiutare i dipendenti ospedalieri soprattutto da parte del Partito Democrativo che ha anche preso una posizione chiara in base alla quale chi è responsabile deve pagare. Alessandro Ranieri


Municipio I:

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Centro Storico - Prati - Trionfale

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ELEZIONI MUNICIPIO I (centro storico-prati)

In corsa per la presidenza

il giovane ma con esperienza andrea casu Andrea Casu, 31 anni, dal Gennaio 2011 Coordinatore del Partito Democratico del Primo Municipio è il più giovane candidato alle Primarie del 7 Aprile per la scelta del candidato Presidente di centrosinistra per il nuovo Primo Municipio di Roma, che nasce dall'accorpamento degli odierni I e XVII Municipio. Andrea è già stato giovanissimo Consigliere e Capogruppo del Partito Democratico in primo municipio e attualmente collabora con l'ANCI al programma nazionale di azioni anticontraffazione, per la promozione della cultura della legalità e il contrasto della contraffazione sul territorio

Buongiorno Andrea, per quale ragione hai deciso di candidarti?

Sono cresciuto nel primo municipio. Qui vivo e lavoro e ho maturato le mie prime esperienze politiche e amministrative. Mi piacerebbe mettere al servizio del Municipio la mia esperienza e l'entusiasmo dei miei 30 anni. Negli anni passati nel primo municipio sono spesso stati candidati Presidenti provenienti da altri municipi o da altre esperienze politiche. I precedenti Presidenti hanno quindi giustamente impiegato mesi, forse anni, a calarsi e conoscere un territorio dalle caratteristiche come il primo municipio, o come preferisco chiamarlo io il centro di Roma. Queste primarie ci offrono un'occasione inedita, possiamo scegliere finalmente direttamente il Candidato Presidente del Primo Municipio.

Qual'è l'elemento di forza della tua candidatura?

In questi due anni sono stato in prima linea in battaglie importanti: da quella contro l'invasione quotidiana dei bus turistici a quelle per il rispetto della legalità e il decoro nel centro storico. Da quelle per una mobilità sempre più sostenibile a quella per il contrasto di ogni forma di abusivismo. Per governare il centro di Roma, che è il cuore culturale, economico e turistico della città, serve una squadra di persone capaci e competenti, penso che la forza della mia candidatura sia proprio questa. Non è un'avventura individuale ma una sfida collettiva di persone che con età e competenze diverse condividono una comune passione per

l'impegno civico e politico. Spero che la campagna elettorale possa essere l'occasione di coinvolgere e scoprire nuove energie, nel primo municipio vivono e lavorano persone straordinarie che possono dare tantissimo a questa città. Cercherò di convincerle ad impegnarsi direttamente per rendere Roma migliore.

Quali sono i tuoi primi impegni da Presidente?

Mettere mano alla macchina amministrativa l'accorpamento può offrirci una grande possibilità di rendere più semplice, efficiente e trasparente il funzionamento del nostro municipio. Restituire spazi pubblici ai cittadini coinvolgendoli direttamente nelle scelte che riguardano il futuro dei nostri giardini, delle nostre piazze o delle 3 caserme in dismissione sul territorio. Offrire finalmente concrete opportunità alternative al mezzo privato per muoversi nella città. Valorizzare l'immenso patrimonio turistico del centro di Roma riscoprendo anche grazie alle nuove tecnologie i mille tesori che si nascondono in tutte le nostre vie. Per fare questo serve un prerequisito: una vera assunzione di responsabilità collettiva. I Municipi hanno poche risorse e pochi poteri ma hanno un ruolo, devono essere l'istituzione più vicina ai cittadini. Per questa ragione metterò un cartello nella Presidenza del Primo Municipio con scritto:

"Qualunque cosa stai per dire sarà comunque di nostra competenza,"

Claudio Napoli


Municipio III: San Lorenzo -Nomentano- P.zza Bologna- Università

Notizie da Roma Capitale

Marzo 2013

stazione tiburtina: Dario Marcucci

interviene a difesa dei commercianti di zona

Dario Marcucci, Presidente del III Municipio

Sembra aprirsi un nuovo capitolo della "querelle Stazione Tiburtina". Già da un anno e mezzo doveva essere in piena attività il nuovo gioiello delle infrastrutture della mobilità romana, invece è ancora non sembra decollare nulla. Il Presidente del Municipio Roma III, Dario Marcucci, in merito, dichiara: "Sono molto preoccupato perchè nel silenzio si sarebbe progettato di raddoppiare la superficie commerciale all'interno della Stazione Tiburtina. Questo spiegherebbe perchè, da oltre un anno, nessun negozio è stato ancora aperto." I dettagli del progetto sono gestiti da Grandi Stazioni; controllata al 60% da Ferrovie dello Stato e al 40% da Eurostazioni SPA, di cui fanno parte Benetton, Gruppo Caltagirone, Pirelli e la Société des Chemins de Fer, che ha vinto l'appalto insieme a RFI. "Grandi Stazioni" -continua Marcucci- "avrebbe presentato un progetto alle RFI. Mi domando quali siano gli interlocutori se, nè l' Assessorato all'urbanistica, nè il Municipio III, ne sanno nulla. E' un'ipotesi spaventosa che finirebbe per arrecare ulteriore danno ai negozi intorno alla Stazione.

La superficie commerciale, potrebbe essere raddoppiata con nuove volumetrie: ogni piano ha della altezze che consentirebbero di creare dei piani superiori. Sono tanti gli spazi vuoti che potrebbero essere riempiti. Così facendo,si creerebbe una maggiore superficie di vendita e si riuscirebbero ad ottenere più entrate. Un'idea speculativa che è una follia. Non è mai stata data neanche la possibilità di favorire i commercianti della zona,concedendo una valutazione preventiva. Nulla si sa dei mille metri quadrati da destinare al Comune, metà dei quali sarebbero dovuti andare al Municipio Roma III e metà al V per i servizi. La Stazione Tiburtina doveva diventare un centro di servizi per la città oltre che per i pendolari. Si sta trasformando, invece, in un concentrato di esercizi commerciali a danno dell'equilibrio del quartiere. Tutto questo, ovviamente, l'accordo di programma non lo prevede. Sarebbe una grande disfatta per Tiburtina e per tutta la città." Speriamo che l'intervento del Presidente Dario Marcucci, faccia riflettere.


Municipio III: San Lorenzo - Nomentano - P.zza Bologna - Università

SAN LORENZO MULTINETWORK: MOLTO PIÙ DI UNA PALESTRA “San Lorenzo Multinetwork” è una realtà innovativa, creata dalla Cooperativa Sociale Pegaso sul territorio del Municipio Roma III, per promuovere e favorire lo sviluppo di un “Network per il Sociale”, ossia una rete intersistemica di servizi (sociali, socializzanti, di sicurezza, ludico-ricreativi) che realizzi una sinergia di risorse e metodologie di lavoro tra i servizi sociali pubblici ed il Privato sociale. Le attività del Multinetwork si svolgono presso gli spazi di via dei Campani 77, nel quartiere di San Lorenzo, dove sono in corso di realizzazione progetti quali “Bottega delle Idee” e “SARS Roma 3” e “Teseo”, attivati dall’Amministrazione Municipale, su iniziativa del Presidente del Municipio Roma III, Dario Marcucci (PD), che dichiara: "Il progetto San Lorenzo Multinetwork mi ha da subito entusiasmato. Realizza un'opportunità, soprattutto per i ragazzi, di socializzare attraverso delle attività che producono gli stimoli giusti alla crescita corretta della loro personalità."

Il progetto “Bottega delle Idee", appunto, è realizzato nell’ambito della Legge 285/97, per offrire ai giovani possibilità concrete di crescita e socializzazione, in un contesto adatto alla condivisione e allo sviluppo personale. Tutte le attività sono rivolte ai ragazzi dai 12 ai 18 anni. Sono completamente gratuite e si svolgono il martedì e giovedì in orario pomeridiano. Per partecipare, i ragazzi devono essere accompagnati da un genitore al primo appuntamento. Le attività previste includono: Laboratorio motorio (sala fitness con istruttore): allenamento in sala pesi e cardiofitness con la presenza di un istruttore, che realizza una scheda personalizzata per ogni ragazzo/a. Laboratorio di functional training: lezione collettiva per ragazzi/e. L’obiettivo è quello della presa di coscienza della propria corporeità, corretta respirazione, controllo del movimento, disciplina delle emozioni. Laboratorio teatrale: l’espressione teatrale attraverso i giochi di ruolo, le improvvisazioni e le simulazioni, tramite l’uso creativo del corpo e della voce è il filo conduttore del percorso proposto. Laboratorio musicale: la musica come strumento espressivo, conoscitivo, aggregativo e comunicativo. Spazio multifunzionale: lo spazio multifunzionale è una

saletta strutturata per accogliere più attività e mette a disposizione postazioni con pc ed internet. Web radio: con il programma “Speaker” i giovani del quartiere potranno dare voce alle loro idee, raccontando le loro emozioni ed esperienze. Trasmetteranno i contenuti elaborati di settimana in settimana, invitando gli amici a seguire lo show, fornendo l’indirizzo web di riferimento. In collegamento con il San Lorenzo Multinetwork sono inoltre realizzati anche i servizi di assistenza remota di Roma Capitale “ChiamaFamiglia”, “Pronto Nonno” e “A Casa Sicuri”, accessibili mediante numero verde dedicato. "ChiamaFamiglia", è un punto di contatto dedicato alle famiglie romane, attivato dal Dipartimento Servizi Educativi e Scolastici di Roma Capitale nell’ambito del progetto “RomaFamiglia” raggiungibile con il numero verde gratuito (800.358.999), attivo tutti i giorni, festivi compresi, dalle ore 11 alle 21. Realizza un accesso facilitato verso servizi quali: asili nido, scuola dell’infanzia, ludoteche, biblioteche, laboratori, iniziative per il tempo libero ed eventi per la socializzazione dedicati alla Famiglia, sostegno alla genitorialità, adozione e affido, servizi di assistenza socio-sanitari, contributi e agevolazioni per i nuclei familiari. "Pronto Nonno" è stato attivato nel 2009 dal Dipartimento Promozione dei Servizi Sociali e della Salute di Roma Capitale per supportare gli anziani in difficoltà e fornire orientamento sui servizi dedicati alla Terza Età. E’ accessibile ai cittadini mediante il numero verde 800.147.741, attivo tutti i giorni, 24 ore su 24. In particolare contattando "Pronto Nonno", gli anziani (over 65) potranno accedere a contributi economici che variano dai 90,00 ai 900,00 euro, in base al reddito, per provvedere alla sostituzione della macchina da cucina e della caldaia autonoma a gas, oppure alla manutenzione della stesse. Roberta Pedrelli


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Marzo 2013

UN SORRISO PER REGALO di Roberta Pedrelli

Esiste un posto a Roma che è molto più di un Ente Pubblico. Si tratta dell' Istituto Statale Sordi di Roma. Fondato nel 1784, e' stata la prima scuola pubblica per sordi in Italia. Nel 2012, una sala della Mediateca multimediale al suo interno è stata dedicata a Fabrizio Bellocchio (1973-2000). È qui che si è svolta - martedì 12 febbraio - l'iniziativa della Onlus " Le Ali di Fabrizio" . In presenza del Presidente del Municipio III , Dario Marcucci , gli alunni della struttura sono stati omaggiati con un goloso orsetto di cioccolato LINDT per festeggiare il Carnevale. Un breve discorso di presentazione di fronte ad una folla di occhi sognanti e divertiti. Quello che da subito colpisce è la perfetta integrazione dei bambini sordi con il resto del gruppo. Merito anche della presenza in ogni classe di un'insegnante che utilizza la lingua dei segni per tradurre le parole dette. L’incontro è servito a proporre il Concorso di Fumetti a cui dovrebbero partecipare tutte le classi dell'Istituto, presentando in gara storie e disegni da loro realizzati. Una mostra dei disegni vincitori sarà allestita nella Sala Fabrizio Bellocchio, in seguito ad una valutazione effettuata da giornalisti del settore e autori di fumetti. Un grazie speciale va a Wanda e Giovanni, genitori di Fabrizio Bellocchio. Si percepisce quanto vadano fieri di quello è stato loro figlio. Grazie a Dario Marcucci, naturalmente, che ha preso dav-

vero a cuore la storia di Fabrizio ed i progetti ad essa legati. Grazie al bambino di cui non conosco il nome che, non potendo parlare, solo guardandomi, mi ha fatto capire che voleva lo aiutassi ad indossare, a mo' di braccialetto, il nastrino con il cuore attaccato al collo del suo orsetto di cioccolato che stringeva tra le mani. Ha creato subito un legame di una forza speciale. Grazie a tutti i piccoli studenti dell'ISSR. Sono loro, alla fine, ad averci donato il regalo più bello: un sorriso.

ELEZIONI DEI PRESIDENTI DI CAMERA E SENATO: è l’inizio di una nuova epoca?

Grasso e Boldrini sono i nuovi presidenti di Senato e Camera. Cambiamento di rotta in politica e nuovo stile, nuove facce. Due personalità, sicuramente dal curriculum straordinario. Pietro Grasso, ex pm palermitano doveva essere la terza vittima dopo Falcone e Borsellino in seguito all’attentato organizzato da l’allora capo di Cosa nostra Totò Rina nel 1992 che per una coincidenza ha evitato, muore all’improvviso la suocera che lui andava a trovare e davanti alla cui casa di Monreale era stato piazzato l’esplosivo. Laura Boldrini, classe 61’ ex portavoce Onu per i rifugiati, una laurea in giurisprudenza, ha lavorato alla FAO e dal 1998 al 2012 è stata Portavoce dell'Alto Commissariato per i Rifugiati dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, per il quale ha coordinato anche le attività di informazione in Sud-Europa. In questi anni si è in particolare occupata dei flussi di migranti e rifugiati nel Mediterraneo. Ha svolto numerose missioni in luoghi di crisi, tra cui ex Jugoslavia, Afghanistan, Pakistan, Iraq, Iran, Sudan, Caucaso, Angola e Ruanda. Non sappiamo come andranno le consultazioni per la formazione del Governo certo è che queste due personalità sono piaciute anche ai grillini.

Grasso sceglie di restare nel palazzo in cui vive ormai da ventanni e di non trasferirsi a Palazzo Giustiniani. Parla di giustizia, serve una riforma organica. È urgente una nuova legge anti-corruzione che intervenga sull’auto riciclaggio e sul falso in bilancio. La Boldrini parla dei diritti delle donne e dice che la Camera dei Deputati dovrà essere la Casa di tutti. Lascia la sua auto blu in garage e si reca a piedi all’incontro con Napolitano. Sarà finita la fiera della vanità e arrivato il francescanesimo anche nei palazzi della politica? Laura Napoli


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" VOGLIO VIVERE A MODO MIO... "

10 dicembre 1973. Lunedì. Nasce Fabrizio Bellocchio. A Napoli nevica, a Roma piove. Una giornata unica sotto il profilo meteorologico, dà il benvenuto ad un bambino che lascerà il segno. Nonostante il poco tempo che la vita metterà a sua disposizione. "Se devo vivere due o tre anni...Voglio vivere a modo mio." Dirà.

Un bambino furbo e vivace. Capace di scalare un mobile per recuperare i giocattoli nascosti dai genitori o di svuotare sulle teste dei poveri ignari passanti sul marciapiede sottostante, ceste di arance dal terrazzo di casa! Lo stesso bambino che, a soli 5 anni, sdraiato nel letto d'ospedale , avrà il coraggio di dire al professore che diagnostica la malattia: "Mamma e papà arrivano subito, però quello che ho, me lo deve dire prima a me". Sarà proprio il coraggio la chiave di volta della sua esistenza. Quando la distrofia comincia a manifestarsi, si difenderà dai compagni di medie che inizieranno a deriderlo, stringendo un accordo con il più forte della scuola, che provvederà ad agire per lui, usando le maniere forti quando necessario! La sua intelligenza fuori dalla norma lo porterà lontano, dove il suo corpo ormai non può più accompagnarlo. Fa di internet il suo legame con il mondo , divora libri per assetare la sua voglia di conoscenza, inventa poesie, si innamora dei fumetti tanto da lanciare una petizione "Contro le censure ". Per non essere solo, a soli diciassette anni, nel 1991,

crea, con l'aiuto e l'amore della madre Wanda," Il Caleidoscopio", giornale che gli darà la forza per lasciarsi "dietro le spalle quello che dovrà essere per quello che è perché nessuno può perdere quello che è adesso per quello che dovrà essere." Come lui stesso, scriveva. Il sogno di Fabrizio di un mondo speciale e la sua determinazione hanno dato vita all'Associazione Fabrizio Bellocchio Onlus "Le Ali di Fabrizio" che ha per scopo l'elaborazione, la promozione, la realizzazione di progetti di solidarietà sociale, iniziative educative e culturali e di sensibilizzazione. Nel 2000, anno in cui muore Fabrizio,viene istituito da Luca Raffaelli, direttore artistico del "Festival Internazionale del Cinema di Animazione Castelli Animati", il "Premio Fabrizio Bellocchio" per i corti animati con maggiore contenuto sociale. Nel 2001 il Comune di Roma e l'azienda di trasporti pubblici Trambus, gli dedicano la Centrale Operativa Disabili e, successivamente, in collaborazione con il Dipartimento V Servizio Handicap del Comune di Roma, va in ristampa il libro di poesie "Cassetti Chiusi" con inserite poesie inedite di Fabrizio. Lo scorso anno, all’interno dell'Istituto Statale Sordi di Roma, gli è stata dedicata una sala, che poco a poco si sta riempiendo di libri e fumetti. Basta soffermarsi davanti la targa firmata dal Presidente del Municipio Roma III Dario Marcucci, che ha presieduto e reso possibile l'evento, per capire chi era Fabrizio e l'importanza di quello che ha fatto : "Non esiste separazione definitiva dove c'è memoria, non esistono barriere invalicabili dove c'è la fantasia e la volontà di superarle". Roberta Pedrelli


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Notizie da Roma Capitale

Marzo 2013

I PUNTI DI... ATHOS DE LUCA PER IL DECORO E LE BELLEZZE DI ROMA CAPITALE Intervista al Consigliere di Roma Capitale, famoso per le sue battaglie ambientaliste e per il rispetto del decoro pubblico Secondo lei, quale dovrebbe essere la missione del prossimo governo di Roma?

Roma raccoglie un patrimonio storico di bellezza culturale e ambientale che costituisce il suo fascino e la sua ricchezza, il cui mantenimento e valorizzazione dovrebbe essere la preoccupazione di ogni amministrazione. Purtroppo e sempre più di recente questo patrimonio viene sfruttato senza rispetto e generando degrado. Chi avrà la responsabilità del governo di Roma dovrebbe approvare un Piano Organico per il decoro e le bellezze della città, sapendo di difendere non solo la storia e l’identità della Capitale che richiama migliaia di persone da tutto il mondo, ma anche le opportunità di lavoro per migliaia di cittadini romani.

Un Piano Organico per il decoro e le bellezze della città: può spiegare di cosa si tratta?

Alla luce della mia esperienza , nel Piano dovrebbero essere inclusi i seguenti punti. - bonificare la città dallo spettacolo incivile degli impianti pubblicitari che oscurano e degradano l’ambiente urbano, con una gara pubblica dividendo il territorio in quattro quadranti per assegnare ai vincitori un numero limitato di impianti con tipologia artistica e l’obbligo di rimuovere tutti gli impianti abusivi nell’area assegnatagli; - capitolati d’appalto finalizzati a impegnare le aziende nell’utilizzo di materiali di qualità e nelle migliori tecniche per la realizzazione di opere pubbliche di riqualificazione urbana (piazze, strade, rotonde, recinzioni, giardini etc); - attuazione di un piano di forestazione urbana per raddoppiare e rinnovare ,dove necessario, il patrimonio arboreo della città conferendo vita, ombreggiatura, piccoli volatili e ossigeno ai cittadini;

- istituire un ufficio ad hoc per il Tevere per promuovere e coordinare tutti gli interventi necessari alla pulizia, risanamento, rivitalizzazione e sicurezza delle sponde e delle banchine per renderlo vivibile e animato tutto l’anno da parte dei cittadini; - concedere ad associazioni di cittadini e condomini la gestione, il mantenimento e l’uso pubblico di piccoli spazi verdi abbandonati al degrado che l’amministrazione non riesce a custodire; - concedere a soggetti privati piccoli chioschi di ristoro in materiale di legno, tipologie di qualità e dimensioni indicate dall’amministrazione in cambio della guardiania e manutenzione di parchi urbani e ville; - costituire in ogni municipio un nucleo antidegrado per una vigilanza diffusa che responsabilizzi ogni Presidente di Municipio al rispetto del decoro pubblico - realizzare attraverso un concorso di idee una nuova tipologia consona al centro storico per i banchi di Natale di Piazza Navona con una rigida disciplina merceologica legata ai prodotti artigianali italiani.


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Notizie da Roma Capitale

Francesco:

Un papa dalla Fine del Mondo Di nazionalità argentina e appartenente ai chierici regolari della Compagnia di Gesù, è il primo pontefice di questo ordine religioso eletto al soglio di Pietro, nonché il primo proveniente dal continente americano. I Il 13/03/2013 Roma ha avuto il suo nuovo Papa. Di nazionalità Argentina ma con origini piemontesi il vescovo Jeorge Maria Bergoglio è stato accolto con entusiamo e commozione dai fedeli cristiani di tutto il mondo. Sarà stata la scelta del suo nome Papa Francesco, che richiama alla semplicità e alla povertà di S. Francesco D’Assisi patrono d’Italia e la sua figura di uomo semplice che si rivolge al mondo intero con un “Bonasera” così familiare a renderlo così vicino a tutti noi. Il vescovo Bergoglio che ha le sue radici nella periferia Argentina, in quella che lui stesso definisce la fine del mondo ha fatto breccia nei nostri cuori fin da subito perché per la prima volta sembra uno come tutti noi. Così come in Argentina, nel 2001 la crisi economica toccò il fondo, oggi in Italia c’è una crisi che rischia di provocare il collasso. Da una parte, una chiesa che dopo vari scandali inizia una nuova epoca, dall’altra una popolazione strangolato dalla crisi che nelle parole di Papa Francesco

trova la speranza del domani: “Quanto vorrei una Chiesa povera per i poveri”- ha detto il pontefice hai giornalisti, perché oggi nessuno può permettersi sprechi di denaro e lussi eccessivi. Ci vuole un capo spirituale che sia vicino al popolo e vicino a tutti quei genitori che ha fine mese piangono di notte, quando i bambini dormono e nessuno li vede, perché strangolati dal caro vita e in questo Papa Francesco sembra essere la speranza del domani e il desiderio del popolo, credente o non, di non sentirsi più solo. Laura Napoli

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Municipio XVI: Portaportese-Monteverde-Bravetta-Pisana-Massimina

Notizie da Roma Capitale

Marzo 2013

Porta Portese

Un quartiere centrale ma con tante problematiche da risolvere Un’occasione di riqualificazione sono i 1000 mq messi a disposizione del pubblico al termine dei lavori del palazzo tra via Ettore Rolli e Largo Toja Sono praticamente ultimati i lavori di ricostruzione del palazzo bianco (otto piani di altezza) che si trova alla fine di via Ettore Rolli (precisamente all’incrocio con Largo Toja, zona Porta Portese). Mentre il costruttore sta già provvedendo a vendere gli appartamenti, forse non tutti gli abitanti del quartiere sanno che da quell’edificio usciranno degli spazi a disposizione dei cittadini. Infatti il privato, a seguito di un accordo con le istituzioni locali, si è impegnato a mettere a servizio del Comune circa 1000 mq come onere concessorio. Una parte di questo spazio sarà destinata ad un asilo nido. Quest’ultimo sta per essere ultimato e a breve aprirà, andando a mitigare il grave problema delle liste di attesa dei bambini che attendono un posto negli asili pubblici (solo nel Municipio XVI sono oltre 300 in lista). E la restante parte dei 1.000 mq? Si è parlato più volte di destinarli ad associazioni culturali. Non sarebbe male fare un piccolo sondaggio tra gli abitanti della zona, anche per riavvicinare le istituzioni ai cittadini e tastare il polso delle esigenze (procedure simili, in paesi come la Danimarca, vengono usate sempre quando si deve fare un’opera in un quartiere). Abbiamo provato a fare una chiacchierata con gli abitanti, ed è risultata una forte esigenza di spazi culturali per i giovani e non solo: un piccolo teatro, una sala prove, una biblioteca. Programmare un’opera simile adesso potrebbe essere positivo, specie perché a Roma i ragazzi sono sempre più privi di punti di riferimento. Quartieri senza biblioteche, piazze inospitali senza panchine per

potersi fermare e parlare, totale mancanza nella città di teatri pubblici (i prezzi attuali dei teatri privati sono di fatto inaccessibili per uno studente)… Questi sono temi molto sentiti ai quali la futura amministrazione comunale e municipale deve rispondere con una programmazione seria. Partire dallo sfruttamento degli spazi a disposizione nel palazzo di via Ettore Rolli potrebbe essere un primo importante tassello. Anche perché il quartiere di Porta Portese vive in pieno tutte le problematiche esposte: è centrale e abitato per lo più da persone “benestanti”, eppure non si può far finta di non notare il degrado: strade piene di buche, sosta selvaggia, barriere architettoniche per i disabili, mancanza di luoghi di aggregazione… Continueremo quindi ad occuparci di questo come di altri spazi della nostra città che meritano maggiore attenzione. Elio Tomassetti


Municipio XVI: Portaportese-Monteverde-Bravetta-Pisana-Massimina

Marzo 2013

Baldetti:

"Ci vuole impegno e passione. i problemi ora vanno risolti con i cittadini" Intervista a Roberto Baldetti, candidato alle primarie del centrosinistra del Municipio XVI. Si vota domenica 7 aprile per la scelta del candidato

Sindaco e dei Presidenti dei Municipi Il centrosinistra ha scelto la via delle primarie anche per la scelta del candidato Sindaco e dei candidati alla presidenza dei Municipi. Riguardo la presidenza del Municipio XVI (che ora, a seguito della riforma dello Statuto di Roma Capitale cambierà numerazione e diventerà XII), è in corsa Roberto Baldetti, attuale Assessore ai Lavori Pubblici. Giovane ma con un’esperienza amministrativa importante alle sue spalle, rappresenta sicuramente uno dei volti nuovi di cui il Partito Democratico dispone per il rinnovamento della città di Roma. Abbiamo deciso di rivolgergli alcune domande. Governare un Municipio di Roma richiede impegno, considerando i problemi di Bilancio del Comune e la burocrazia, come vorrebbe impostare la sua azione politica? Sicuramente la macchina amministrativa del Comune e dei Municipi di Roma è tra le più complesse. Per questo farò tesoro degli anni che ho passato in Consiglio e poi di quest’ultima esperienza come Assessore ai Lavori Pubblici. Conoscere già gli uffici, i tecnici e i procedimenti è sicuramente di grande utilità. Dopodiché con il futuro Sindaco, chiunque esso sia, va impostato un piano per il reale trasferimento delle competenze ai Municipi. Ce lo impone infatti la legge di Roma Capitale e lo Statuto recentemente votato in Campidoglio. Ma ce lo impongono soprattutto i cittadini. Questi ultimi, per le loro problematiche si rivologno chiaramente ai Municipi, e molto spesso si sentono dire frasi come “questo non è di mia competenza”, “per questo c’è il Comune” ecc… Siamo al paradosso che strade tra di loro confinanti sono l’una di compentenza municipale e l’altra comunale. Ecco, vorrei un Municipio dove la frase “questo non è di mia competenza” non esistesse più. Ci può fare una sintesi dei problemi più evidenti del Municipio XVI che lei intende affrontare? La nostra zona ha delle perle rare come il mercato di Porta Portese, che ora ha perso completamente la sua naturale vocazione. Va riordinato e rilanciato nel rispetto delle norme e del numero dei banchi ammessi. Ancora dobbiamo superare il degrado della Stazione Trastevere trattando con FS e con la Regione Lazio af-

finchè rispettino il contratto di servizio; va finalmente risolta la questione del mercato d Piazza San Giovanni di Dio, riprendendo il progetto veltroniano. Ancora, dobbiamo chiedere più fondi per la manutenzione delle aree verdi, impostare una nuova politica di mobilità soprattutto nei quartieri BravettaPisana e Massimina (basti pensare che via della Pisana e largo Quaroni non hanno mezzi di collegamento con Monteverde, e questo implica che il nostro Municipio è come spaccato in due). E poi superare situazioni di degrado indegne per la nostra zona come il Residence Roma: secondo la delibera 47/2007, che deve essere ancora attuata, quegli scheletri vanno abbattuti e si devono creare spazi per il pubblico (asili nido, biblioteche…). Pensiamo poi al Forte Bravetta e al peso storico che si porta dietro: un monumento e un gioiello del nostro quartiere che va finalmente restituito a tutti e aperto alla cultura e alle associazioni del territorio. Infine, ma non per ultimo, la delicata questione dei rifiuti e della chiusura di Malagrotta, che deve andare di pari passo con una seria pianificazione del porta a porta.

Il centrosinistra ha scelto ancora una volta le primarie. Cosa ne pensa? Sono convinto che è la scelta migliore. Parlando tutti i giorni con i cittadini, mi rendo conto che c’è una grande voglia di discutere e confrontarsi. La stagione politica è cambiata e le primarie rappresentano una prima fase di ascolto. Non ci possiamo fermare lì però: chi sarà Presidente di Municipio, dovrà dialogare moltissimo con le associazioni e i comitati che fanno un lavoro generosissimo sui territori, con le realtà commerciali e professionali, le scuole e le cooperative, superando la linea immaginaria che divide le istituzioni e i cittadini. Ci vuole un grande impegno, e soprattutto ora ci vuole grande passione. La nostra squadra è pronta a mettercela tutta. Elio Tomassetti



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Pisana-Bravetta

Subito interventi contro traffico e smog

La mancanza di una politica seria sulla mobilità sta penalizzando il quartiere. Vediamo su quali soluzioni potrebbe lavorare il prossimo Sindaco

Per gli abitanti di Bravetta e Pisana il vero problema è quello della mobilità: i cittadini, specie nelle ore di punta, sono costretti a file lunghissime per fare poche centinaia di metri. Le ragioni sono molteplici: siamo in un quartiere di passaggio dal GRA al centro e viceversa; c’è una grande concentrazione di poli scolastici (oltre 4000 studenti in una zona che complessivamente conta 30000 abitanti); manca totalmente il trasporto su rotaia e non c’è un adeguato sistema di mezzi pubblici. Come intervenire? Il primo problema è rappresentato dalla mancanza di un mezzo pubblico che colleghi via della Pisana e Largo Quaroni con Monteverde e Trastevere. Tutti i cittadini, anche per andare agli uffici municipali, sono costretti a prendere un mezzo privato. Il Comitato Pisana ha raccolto centinaia di firme per lo spostamento del bus H da Capasso a via San Giovanni Eudes (dietro la Scuola Villoresi). Il 12 marzo è arrivato il parere tecnico favorevole da parte del Dipartimento Mobilità del Comune di Roma per lo spostamento del capolinea dell’H: una prima grande vittoria del Comitato e dei cittadini che ora però attendono lo stanziamento dei fondi definitivo per il prolungamento. Un’idea potrebbe poi essere deviare di poche centinaia di metri il bus 088 e farlo passare per la zona di Largo Quaroni. Questo nuovo quartiere, abitato da giovani coppie, è del tutto sprovvisto di autobus. La precedente Giunta Veltroni aveva, nel 2008, programmato un mezzo pubblico che portasse a via del Casaletto, ma di questo progetto si sono perse le tracce dopo le elezioni.

Si sono perse le tracce anche della “navetta degli ospedali”, la quale doveva andare da Corviale fino al San Camillo dando un ottimo servizio sia ai pazienti che agli studenti delle scuole di Bravetta. Per far partire questo servizio e compensare i costi, addirittura ATAC ridusse il tragitto del 98 durante i festivi. Risultato? Il tragitto del 98 è stato ridotto, la navetta non è ancora partita... Il quartiere Pisana Bravetta non può più attendere: si cercano risposte alle lunghissime file che ogni giorno i cittadini sono costretti ad affrontare (con tutto il problema di smog che ne consegue), considerando anche che sono previste nuove costruzioni nei prossimi anni. La nuova amministrazione comunale ha l’obbligo di mettere in campo gli interventi citati, iniziando magari a programmare un sogno: il prolungamento del tram 8 che significherebbe finalmente l’arrivo del ferro in periferia con un ripensamento della mobilità di questa zona di Roma. Elio Tomassetti

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Marzo 2013

Roma nascosta PROSSIMA VISI TA SABATO 6 APRILE

Un progetto per scoprire i gioielli più preziosi di Roma che a volte sono nasconsti...

Successo per la prima iniziativa del progetto “Roma Nascosta”, che comprendeva Santa Bibiana, il Ninfeo degli Orti Liciniani e Santa Croce in Gerusalemme

"Da Santa Bibiana a Santa Croce in Gerusalemme passando per Minerva Medica: alla scoperta degli albori del Cristianesimo nell’Esquilino". Questo il titolo del primo appuntamento di visite del ciclo “Roma Nascosta”, proposto dall’ ass. neaPOLIS ed ideato da Cristian Compagnoni. La prossima visita di ”Roma Nascosta” sarà sabato 6 aprile e prevede la scoperta di uno straordinario complesso, sito in Via dei Pellegrini in Campo Marzio, che per molto tempo apparteneva agli agostiniani.

splendida facciata ispirata a quella di Santa Maria Novella a Firenze. L’itinerario si concluderà con la visione di uno dei dipinti più enigmatici e controversi del Caravaggio, conservato in questo luogo: “La Madonna di Loreto”. Viviana Vannucci Per prenotarsi al 3478689624.

L’itinerario ha inizio con la visita nella misteriosa “Torre della Scimmia”, detta anche “dei Frangipane”, una struttura d’età medievale avvolta da strane leggende legate alla famiglia Scapucci, antica proprietaria del luogo, che inseguito la cedette ai frati insieme all’attiguo Palazzo. Il percorso seguirà proprio in questo ambiente, oggi sede dell’Avvocatura di Stato, che un tempo ospitava lo scomparso Convento Agostiniano. In questo edificio, eccezionalmente aperto al pubblico per il nostro PERCORSI DI sopraluogo, potremo ammirare ARTE & CULTURA la meravigliosa sistemazione set...molte volte i gioielli più preziosi tecentesca realizzata da Luigi sono nascosti... Vanvitelli, già architetto della celebre Reggia di Caserta, in SABATO 6 APRILE ORE 11.00 collaborazione con Carlo Rivia dei portoghesi, 12 (Avv. di Stato) naldi. Visiteremo: il Palazzo dell’Avvocatura di Stato La visita continuerà nella Biblioil Caravaggio a Sant’Agostino teca Angelica, un tempo anla Biblioteca Angelica nessa al Convento, e alla la Misteriosa Torre della scimmia Chiesa di Sant’Agostino coattraverso le sue leggende struita per volere di Bonifacio VIII INFO E PRENOTAZIONI: 3478487371 3280593784 nel 1296, poi risistemata da Leon romanascosta@neapolisroma.it Battista Alberti nel 1483 con una

ROMA NASCOSTA

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IL MISTERIOSO REGNO DI AGHARTI La leggenda del prete gianni di Carlo Famiglietti Agharti, secondo la leggenda, è un misterioso mondo sotterraneo collegato ai più remoti angoli della Terra da una rete di gallerie. Notizie in tal senso sono riportate in manoscritti di antiche civiltà che raccontano dell'esistenza di un popolo che ivi si stabilì prima ancora degli albori della storia. Le testimonianze circa questo misterioso regno sono numerose. Platone, ad esempio, parla di gallerie sotterranee che attraversano i continenti, menzionando anche un potente sovrano che regna al centro della Terra. Similmente, Plinio il Vecchio accenna ad abitatori del sottosuolo fuggiti dopo la distruzione di Atlantide. Un altro sovrano leggendario associato ad Agharti è il Prete Gianni, conosciuto dal XII secolo e descritto come un potente imperatore cristiano, famoso per il suo potere e le sue ricchezze. In effetti il Prete Gianni è un personaggio misterioso la cui vera identità è sconosciuta, ma nel Medioevo, i viaggiatori occidentali che tornavano dall’Asia centrale (di solito monaci francescani), cominciarono a riportare l’esistenza d’un regno misterioso, chiamato Shangri-Là, dalle immense ricchezze il cui re, il Prete Gianni, era un cristiano che aveva convertito tutti i suoi sudditi al cristianesimo. In ogni caso esistono testimonianze circa l'esistenza di gallerie sotterranee in Nord-America e in Sudamerica. Ma le ricerche più approfondite di questo mondo nascosto hanno riguardato il subcontinente indiano. L'orientalista tedesco Friedrich Max Muller, citando anche il “Codice di Manu”, che parla di ben sei razze primitive antecedenti la nostra, affermò che al centro dell'India sarebbe esistita un isola, nel mezzo di un mare interno, abitata da superstiti di una razza precedente la nostra che disponeva di potenti elementi di controllo della natura. Questa razza, nonostante tali avanzati poteri, non riuscì a salvare la propria isola - Shangri-Là – dalla distruzione, scomparendo con essa. Naturalmente Shangri-Là era collegata alla terraferma attraverso gallerie note solamente ai suoi abitanti. La leggenda di mondi nascosti sotto la terraferma attirò anche le attenzioni di un diplomatico francese, Louis Jacolliot, accanito ricercatore dell'ignoto, che in un suo libro, “Le Spiritisme dans le Monde”, divulgò informazioni su un vasto ed antico luogo sotterraneo asserendo di averle tratte da un antico manoscritto. Secondo questo documento il mondo sotterraneo era governato da Brahm-atma, la guida degli Iniziati, discendenti di una

civiltà assolutamente sconosciuta. Questa guida spirituale possedeva conoscenze ultraterrene, tra cui quelle riferibili ad una formula mistica, l' AUM, capace di sintetizzare i segreti iniziatici di tutte le scienze. La formula misteriosa era custodita nel tempio di Agharti, sito al centro dell'Asia, e collocato sul principale incrocio delle correnti della terra. Un luogo capace di generare fiumi di energia che si diffondono su tutto il pianeta raggiungendo la superficie attraverso i megaliti. Agarthi rappresenterebbe il mozzo, immobile ed immutabile, della Ruota della vita e delle tradizioni basate sulla rotazione (Kharma) su cui è basato il destino umano. Solo pochissimi illuminati hanno la possibilità di accedere ad Agarthi che esiste simultaneamente sia sul piano fisico che spirituale ed è isolata dal mondo da vibrazioni che offuscano la mente e rendono invisibili gli accessi. Secondo la leggenda esiste un solo popolo, gli Zingari, nato nelle profondità di Agarthi che, fuoruscito da tale mondo, ne sarebbe alla continua ricerca, per memoria genetica, vivendo un vagabondaggio senza fine per ritrovare la patria perduta. Gli studi e le divulgazioni di Jacolliot attirarono le attenzioni sia dell'occultista francese Alexandre Saint-Yves che di Helena Blavatsky, fondatrice della Società Teosofica. Entrambi sostennero tesi rilevanti finalizzate a consolidare il mito di Agarthi e della sua capitale, Shamballah, i cui abitanti sarebbero in possesso di una potentissima forma di energia fluida, il VRIL, con poteri curativi, capace di agire sulla materia e che consentirebbe di volare.


FOCUS: S u p e r f l u o

Marzo 2013

DOVE’ FINITO ROBIN HOOD? COME NEGLI USA, ANCHE IN ITALIA E’ IN AUMENTO IL DIVARIO SOCIALE di Vanessa Pinato

Oggi più che mai, ci si chiede se sia davvero esistito, nel passato, un eroe popolare capace di rubare ai ricchi per dare ai poveri, ma ancora di più si cerca disperatamente un Robin Hood moderno capace di risolvere una situazione in continuo peggioramento nel Presente. Negli anni '50, la torta del reddito nazionale si divideva per il 60% a salari, stipendi e pensioni e per il 40% ai profitti e alle rendite; nel 2009 la situazione è quasi ribaltata e ora diciamo pure che su dieci italiani, uno si mangia da solo la metà della torta, lasciando l'altra metà agli altri nove. La Banca d'Italia nel suo rapporto annuale sulle ricchezza delle famiglie italiane fa emergere una preoccupante situazione economica. Le elaborazioni su cui si basa la recente relazione, inoltre, si riferiscono ai dati raccolti nel 2010, e la situazione finanziaria potrebbe ancora essersi aggravata a causa della crisi in corso. Tra i risultati di maggior rilievo vi sono le indicazioni sui livelli di ricchezza; nel 2011 la quota di ricchezza per ogni famiglia a prezzi costanti si è attestata su livelli analoghi a quelli della fine del 1993.

Un Paese, l'Italia, quindi, che sta indietreggiando e che soprattutto diviene sempre più iniquo perché produce disuguaglianze. Secondo Bankitalia, infatti, i poveri stanno aumentando e diventando sempre più poveri, mentre i ricchi continuano a essere sempre più ricchi. La distribuzione della ricchezza, è caratterizzata da un elevato grado di concentrazione. L'indice di Gini , il parametro statistico utilizzato per questa misurazione, oscilla tra due valori estremi, lo zero che indica che ogni soggetto detiene la medesima quota di ricchezza (redditi e patrimoni), e l'uno che indica, all'opposto, la massima disuguaglianza, cioè un soggetto possiede tutta la ricchezza a scapito

degli altri membri della popolazione. In Italia questo indice è 0,62, ma se si escludono i grandi patrimoni e si considera solo il reddito, la differenza scende a 0,33.

Il dato indica, inoltre, che la forbice tra ricchi e poveri è data soprattutto dai patrimoni più che dal reddito prodotto dal lavoro (ciò significa che la crisi economica accentua il problema ma non ne è la causa primaria).

In sintesi, la metà più povera delle famiglie italiane possiede il 9,4% della ricchezza totale, il 10% delle famiglie detiene invece il 46% della ricchezza. Come far fronte alla situazione?

Certo sarebbe bello che arrivasse un eroe a salvare le famiglie italiane più povere, ma se il prelievo fiscale è uno dei principali veicoli per distribuire la ricchezza, forse basterebbe un'imposta patrimoniale, magari progressiva in base all'entità del patrimonio, la quale oltre a creare un imponente gettito fiscale per le vacillanti casse dello Stato, attenuerebbe le disparità economiche in Italia più di un intervento sulle aliquote fiscali. Come sempre, basta volerlo.


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STOP AGLI SPRECHI DI PAROLE! di Manuel Saraca

In tempo di crisi si risparmia su ogni cosa, ma proprio non si riesce a fare a meno di sprecare parole. Ne avremmo un gran bisogno, eppure non siamo in grado di fare economia di linguaggio: la lingua, al contrario del denaro, pare non esaurirsi mai. La nostra è la società degli eccessi e questo lo si legge anche nel nostro modo di parlare: i discorsi sono ricchi di frasi superflue che non fanno altro che appesantire la comunicazione, dandoci però l’illusione di saper utilizzare un linguaggio colto che spesso non serve a nulla.

Se da una parte la velocità dei nuovi mezzi di comunicazione ha costretto il linguaggio comune a dimezzarsi, stringando gran parte dei suoi vocaboli di uso quotidiano, dall’altra una delle cose in cui la lingua ancora ama perdersi in chiacchiere è la burocrazia. Il burocratese è lo stile espositivo adottato dagli enti amministrativi che intendono comunicare con i cittadini, e sebbene il suo scopo sia quello di spiegare norme e regole alle persone, finisce per essere un calderone di termini obsoleti, espressi in forme linguistiche ricercate e di difficile comprensione.

Il linguaggio burocratico, come tutti i linguaggi di settore, utilizza un registro forbito anche quando non serve. Ci sono frasi troppo lunghe con troppe subordinate, ed è pieno di formule ridondanti. Si preferisce utilizzare termini arcaici (testè, altresì, all’uopo, codesto) o dotti (ottemperare, espletare, istanza) invece di vocaboli ad alta frequenza d’uso. Le numerose frasi in forma passiva (“la data è stabilita dalle autorità” invece di “le autorità stabiliscono la data”) sporcano inutilmente la fluidità del testo, così come tutte le dop-

pie negazioni (“non è inammissibile” invece di “è ammissibile”; “non si può non considerare” invece di “si deve considerare”). Queste forme espressive sono totalmente inutili e sostituibili con strutture più brevi e di immediata comprensione. Sembra che i burocrati abbiano così tante parole da non sapere più come sperperarle. Ci sono troppe frasi impersonali come “si fa presente la necessità di..” o “si fa obbligo di…” che non permettono sempre una chiara identificazione del soggetto e del destinatario del messaggio; e c’è un eccessivo abuso del participio presente con funzione di verbo, per esempio: “la circolare avente oggetto” al posto di “la circolare che ha per oggetto”. Ma anche i comuni parlanti possono cominciare a ridurre gli sprechi: aboliamo l’uso spropositato degli avverbi “assolutamente”, “sicuramente” e “ovviamente”, tutti sostituibili con un semplice “sì”; e via tutte le locuzioni congiunzionali tipo “nel caso in cui”, “nel momento in cui”, “sempre che”, rimpiazzabili da un banale “se”. Insomma, cominciamo a modernizzare la nostra lingua un po’ troppo barocca e diamole una linea più snella e alla portata di tutti.


FOCUS: Superfluo

Marzo 2013

DA “MONNEZZA” A RICCHEZZA CON THOR di Vanessa Pinato

Da molto tempo, ormai, i rifiuti sono al centro di tematiche politico-ambientali a livello nazionale e internazionale; negli ultimi trent’anni abbiamo assistito ad una crescente e smisurata produzione di rifiuti, indice di una società sempre più orientata verso i consumi e verso la modalità “usa e getta” degli articoli di uso quotidiano. La gestione dei rifiuti è diventata un problema dovunque e per diverse ragioni: in primo luogo, i nostri scarti, se mal gestiti, possono arrecare danno all’ambiente e all’uomo; in secondo luogo i costi che i cittadini sostengono per il loro smaltimento sono in continuo aumento. Tuttavia, i rifiuti solidi urbani possono rappresentare anche una risorsa, come dimostra Thor, un sistema sviluppato dal Consiglio Nazionale delle ricerche insieme alla società ASSING S.p.a. di Roma. Thor (Total House-waste Recycling, ovvero riciclaggio completo dei rifiuti domestici) è un sistema rivoluzionario che permette di recuperare e raffinare tutti i rifiuti, trasformandoli in materiali da riutilizzare e in combustibile dall’elevato potere calorico, senza passare per i cassonetti della raccolta differenziata. Si tratta di un passo che va oltre la raccolta differenziata e il semplice incenerimento e con cui i rifiuti diventano una risorsa a un costo decisamente inferiore a quello di un inceneritore. Questa tecnologia si basa su un processo di raffinazione meccanica dei materiali di scarto, che vengono trattati in modo da separare tutte le componenti utili dalle sostanze nocive o inservibili. L’impianto Thor riduce i rifiuti a dimensioni microscopiche e dà come risultato una materia purificata e omogenea, utilizzabile come combustibile; oltretutto “si tratta di un combustibile adatto a qualunque tipo di sistema termico- ha precisato Paolo Prescia, ricerca-

tore dell’ ISMN-Cnr e inventore di Thor- compresi i motori bio-diesel, le caldaie a vapore, i sistemi di riscaldamento centralizzati e gli impianti di termovalorizzazione delle biomasse.” E’ possibile utilizzare il prodotto anche per produrre bio-olio per motori diesel attraverso la pirolisi. L’impianto è completamente autonomo (consuma, infatti, parte dell’energia che produce e il resto viene ceduto all’esterno) ed è stato progettato anche come impianto mobile da montare su camion o navi per far fronte a qualunque emergenza che richieda un trattamento di rifiuti veloce, igienico, non invasivo e economico. In definitiva si tratta di un’invenzione che potrebbe risolvere il problema dei rifiuti solidi urbani dell’Italia una volta per tutte, eppure, nonostante, sia conosciuto sin dal 2008, nessuno ne parla, e d’altro canto l’argomento principale continua ad essere l’impossibilità di far fronte a tragedie come quella della discarica di Malagrotta a Roma. Mah…

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The Real Toy Story Una storia made in cina di Giorgio Zussini

The Real Toy Story è la storia che si nasconde dietro ogni gioco comprato, regalato e poi buttato; una storia che non può aver altro sfondo se non la Cina, dal momento che oltre il 75% dei giochi venduti nel mondo – o piuttosto consumati – porta con sé l’etichetta del Made in China.

Non è la prima volta che il pluripremiato fotografo Michael Wolf racconta al mondo la Cina: le città, le strutture architettoniche, le persone e il modo in cui queste interagiscono. Nato nel 1954 in Germania, a Monaco, e cresce tra l’Europa, gli States e il Canada; dal ’94 lavora a Hong Kong come fotografo per la rivista Stern.

Per realizzare The Real Toy Story Wolf è entrato in prima persona nelle industrie di giocattoli cinesi, realizzando al contempo due obiettivi: il primo, togliere al giocattolo quella parvenza di umanità e unicità che spesso noi compratori – almeno da piccoli – gli attribuiamo; il secondo, restituire quella stessa umanità ai lavoratori invisibili che si nascondono dietro ogni singolo pezzo di bambola o robot. Il portfolio alterna così fotografie di giocattoli smontati, assemblati, allineati a migliaia o disordinatamente ammassati, ad altre più umane: i ritratti degli operai. Sono scatti a volte ironici, a volte tristi, a volte entrambe le cose insieme. Le immagini scattate da Wolf sono state presentate al pubblico in un allestimento che è di per sé un’opera d’arte: oltre 20.000 giocattoli di ogni dimensione sono stati

raccolti dall’artista nei mercatini dell’usato della California e utilizzati per rivestire le pareti delle sale, che diventano così per lo spettatore una sterminata e soffocante cornice che non lascia spazio alcuno se non quello occupato dalle fotografie, volti intrappolati nelle meccaniche della produzione industriale. Sul sito dell’artista è possibile sfogliare l’intera galleria, suddivisa in quattro sezioni: l’installazione, la fase di raccolta dei 20.000 giocattoli, i ritratti degli operai e gli scatti nelle fabbriche.

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Scuola

Marzo 2013

Il governo approva l'autovalutazione per la scuola di Valerio Pelliccia

Il Governo dimissionario ha approvato ieri il nuovo regolamento amministrativo per l’istruzione pubblica. Questo atto introdurrà il sistema delle autovalutazioni scolastiche: ogni istituto, attraverso dei misuratori standard per tutte le scuole, dovrà stilare un documento in cui vengono messi in evidenza i punti deboli della scuola o dell’ Istituto in questione. Il passo successivo consiste nella predisposizione di un Piano di miglioramento per cercare di colmare il divario con le altre scuole. Per la predisposizione di quest'ultimo, le scuole potranno rivolgersi all'Indire (l'Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa), alle università o agli enti che riterranno più idonei. Poi inizierà un periodo di due/tre anni in cui le scuole dovranno mettere in pratica le azioni di miglioramento che verranno in seguito monitorate per verificarne l’efficacia. Le scuole non saranno lasciate da sole ma verranno seguite da gruppi esterni che, composti da un ispettore, un dirigente scolastico e un esperto in materia di valutazione, aiuteranno gli istituti nell’affrontare questo nuovo compito. I problemi dell’istruzione pubblica sono sotto gli occhi di tutti, forse questo nuovo strumento colmerà alcune lacune come la mancanza di strumenti didattici adeguati o la questioni dell’edilizia scolastica, permettendo di ristrutturare (e non sono poche) le scuole fatiscenti. Altra novità importante la possibilità di rendicontare l’autovalutazione che verrà diffusa e resa comparabile, permettendo cosi alle famiglie di scegliere la scuola migliore per i propri figli. Una strada che però non piace a Flc Cgil. "E la montagna partorì il topolino velenoso", commenta subito dopo l’approvazione Mimmo Pantaleo, leader della Flc Cgil. "E' davvero incredibile - continua Pantaleo - la protervia e l'arroganza di questo governo che in limine mortis licenzia la bozza di regolamento sul sistema nazionale di valutazione. Auspichiamo un sistema nazio-

nale di valutazione che risponda effettivamente all'esigenza di migliorare istruzione e formazione in questo Paese e non è il caso del regolamento appena approvato. L'unico vero motivo - conclude - è di rispondere agli impegni assunti nel 2011 dall'Italia con l'Unione europea".

Anche la Gilda non lesina critiche. "La valutazione - dichiara Rino Di Meglio - rischia di trasformarsi in un impegno burocratico troppo gravoso per gli insegnanti che rischiano di sottrarre tempo all'insegnamento. E, inoltre, non sono previsti investimenti". Favorevole invece la Cisl scuola: "La valutazione che serve alla scuola spiega Francesco Scrima - è quella che le permette di lavorare in modo più consapevole, favorendo la qualità dei risultati e mettendola in condizione di migliorare il servizio reso all'utenza. Non interessa e non serve, invece, una valutazione che si limiti a stilare classifiche, o peggio ancora a erogare premi o infliggere punizioni. Il nuovo regolamento approvato oggi - conclude - ci sembra in linea con il primo modello, lontano dalla caricatura che per troppo tempo qualcuno ha fatto del merito e della valutazione".


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LA PARABOLA UMANA E POLITICA DI CHAVEZ Cresciuto in una casa di fango col tetto di paglia, era entrato nell’esercito a 17 anni, maturò presto idee marxiste e bolivariane. Divenuto colonnello aveva tentato un colpo di Stato nel 1992 che fallì. Finì in carcere ma nel 1994 godette di un’amnistia e divenne enormemente popolare presso l'opinione pubblica stufa della corruzione e dell'incompetenza politica. Nell'aprile del 2002 un colpo di Stato lo allontanò dal governo per qualche giorno. Successivamente vinse regolarmente le elezioni presidenziali per tre volte, l'ultima nell'ottobre 2012 contro il candidato dell'opposizione Henrique Capriles Radonski. Chávez è stato un Presidente con una forte impronta ideologica: si è ispirato al socialismo del XXI secolo, una dottrina filo-marxista elaborata dal filosofo tedesco Heinz Dieterich Steffan, indispensabile per spiegare la sua svolta ideologica dall’insurrezione armata alla progressiva e democratica trasformazione della società in senso socialista. L'altro suo riferimento è stato Simón Bolívar, il libertador eroe della stagione dell'indipendenza dell'America Latina dall'impero spagnolo. La sua politica economica è orientata verso le classi più umili, che hanno beneficiato della redistribuzione dei proventi derivanti dalla vendita del petrolio, principale risorsa venezuelana. Le nazionalizzazioni di imprese private sono state frequenti, specialmente nel settore dell'energia. Le condizioni degli strati più poveri della popolazione sono migliorate: sono state garantite loro, spesso per la prima volta, una casa, un'istruzione, delle cure mediche. L’economia diviene con Chavez lo strumento per assicurare un benessere diffuso tramite la creazione delle misiones bolivarianas; gli indigenti sono scesi dall’80% al 50% della popolazione in meno di tre lustri. In politica estera, Chávez aveva elaborato una strategia per sottrarre l'America Latina alla tradizionale egemonia degli Stati Uniti e fare del Venezuela una potenza regionale. Tale piano aveva il suo pilastro ideologico nell'alleanza con la Cuba dei fratelli Fidel e Raúl Castro. I due paesi hanno fondato la Alianza bolivariana para América Latina, o Alba (in concorrenza con l’Alca, Área de libre comercio de las Américas, promossa dagli USA), cui si erano aggiunti diversi Stati latinoamericani. I principali alleati del presidente venezuelano erano, oltre a Cuba, la Bolivia di Evo Morales, l'Ecuador di Rafael Correa e il Nicaragua di Daniel Ortega. Chavez ha creato una rete diplomatica, politica ed economica, con altri paesi come l’Iran di Ahmadinejad, la Russia, la Bielorussia, la Libia di Gheddafi alla Corea del Nord, la Cina, la Siria di Assad. Insomma, i nemici dei miei nemici sono miei amici, un sillogismo chiaro se si pensa che Cuba subisce un embargo da 54 anni e l’isolamento internazionale significa non avere partner per gli scambi commerciali; il Venezuela si sarebbe ridotto ad un oil-for-food come l’Iraq di Saddam Hussein. La retorica anti-imperialista non può distrarre da un dato incontrovertibile: gli Stati Uniti sono il principale partner commerciale di Caracas e il primo acquirente del petrolio venezuelano. Una reciproca con-

venienza che paradossalmente si configura come un’interdipendenza. Forse per non lasciare un quadro internazionale troppo ostile al successore Nicolás Maduro, Chávez aveva impresso una sterzata alla politica estera venezuelana, cercando il riavvicinamento con gli Stati Uniti. Quello con la Colombia c'era già stato da quando a Bogotá Álvaro Uribe (con cui si era sfiorata la guerra nel 2008) aveva lasciato la presidenza a Juan Manuel Santos. Il Venezuela è con il Cile mediatore nella trattativa di pace tra il governo colombiano e la guerriglia marxista-leninista delle Farc. Nel 2012 inoltre Caracas è stata ammessa nel Mercosur. Aldilàdi ogni giudizio, non si può negare che Chávez abbia conquistato e mantenuto il potere con delle regolari elezioni, non con un golpe militare. Ciò detto, gli si può contestare il mantenimento del consenso attravenso un sapiente uso della propaganda e una presenza preponderante nei mezzi d’informazione e comunicazione, ma questo non è un vizio esclusivo dei regimi autoritari, pertanto non qualifica il sistema di governo di Chavez come un regime. I 14 anni di governo, di cui molti appannati dalla lotta per la vita che Chavez suo malgrado si è trovato a combattere, non hanno risolto tutti i problemi del Venezuela, ma rappresentano per molti qualcosa da rimpiangere, un progresso che non ha precedenti e i cui sviluppi sono quantomai incerti. Grazie all’asse Caracas-LaHabana, Chavez ha potuto portare dei medici cubani per visitare pazienti sia in remoti villaggi rurali, sia nei sobborghi affollati e miseri; gli osservatori esteri livi presenti raccontano che i medici venezuelani al soldo della borghesia agiata erano furiosi per la presenza di quegli intrusi che lavoravano nei quartieri poveri. Questi medici, i migliori dell’america latina si dice, hanno formato la nuova generazione di dottori venezuelani. Prima di Chavez in Venezuela si stima ci fossero due milioni di bambini che non potevano andare a scuola perché sin papeles, poi arriva Chavez che dice: “I bambini devono essere ammessi a scuola con o senza documenti”. Daniele Palone


Viaggiare

Marzo 2013

MAURITIUS: MARE , VERDE, CORDIALITÀ E MULTICULTURA Mauritius è un isola situata tra il continente africano e quello asiatico. Per questo motivo risulta essere un’isola particolarmente viva dal punto di vista etnologico. I segni multiculturali partano dalle strade: la giuda è a sinistra, come in Inghilterra o in India, ma la lingua nazionale è il francese.

Molti gli europei che decidono di vivere o svernare su questa terra sempreverde, dal mare che va dallo smeraldo al blu intenso. La popolazione locale è un misto di culture e religioni. Girando si possono vedere moschee, chiese, tempi indù. Questo denota la grande varietà di popolazione e di religioni, che nel corso del tempo si sono mischiate ed hanno formato un ambiente in cui, seppur con le difficoltà date dal conflitto tra le varie religioni e culture, si convive. Vedere sulla spiaggia il bikini dell’occidentale e la donna che fa il bagno vestita è segno di gande apertura, di un popolo che ha accettato ed ha capito quanto possa essere importante e vitale il turismo per un’ isola: a partire dall’accettazione del “diverso” alla tutela del turista, visto come ricchezza per il Paese. Oltre ai grandi resort, si può optare per una vacanza

più dinamica e meno costosa. Sulla costa orientale numerose guest house permettono di soggiornare a due passi da magnifiche spiagge a prezzi molto concorrenziali. L’affitto di una macchina per il giro dell’isola, ad un costo assolutamente sostenibile, è una spesa che vale la pena affrontare se la si vuole conoscere in tutta la sua interezza. Dalle cascate e la terra dei sette colori di Chamarel, alla casa coloniale immersa nel fitto verde tropicale di Eureka, fino alle fabbriche di biscotti, di thè e di zucchero visitabili, Mauritius rimane un’ isola da scoprire, dotata di un fascino particolare, che vede il mare cristallino sormontato da grosse montagne rigogliose e verdi. Anche se la costruzione senza una vera e propria regolamentazione sta deturpando e rendendo meno selvaggia l’isola, essa rimane meta da osservare per la grande multiculturalità che la caratterizza. Affittando una macchina dall’aeroporto e cercando alberghi e chambre d’hotes economiche, girandola internamente o costeggiandola, pranzando ai piccoli chioschi che vendono frutta ai lati della strada a prezzi stracciati, Mauritius può divenire una meta turistica dai prezzi accessibili. Silvia Grillo


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Nuovi giacimenti di gas negli usa come cambiano gli equilibri mondiali? di Francesco Grasselli

È recente la notizia della scoperta dello shale gas negli USA. A dire il vero, la presenza di questi giacimenti di gas è già nota dall'inizio del secolo, tuttavia negli ultimi tempi si è profilata la possibilità di un loro sfruttamento economico che può aprire scenari interessanti nel panorama energetico mondiale, e forse anche qualche risvolto sulla vita dei consumatori. Dopo aver speso anni, e miliardi di dollari, i ricercatori hanno scoperto riserve di gas naturale per tutto il Nord America, sufficienti a coprire il fabbisogno di quel continente almeno per i prossimi quarantacinque anni!

La novità non è affatto irrilevante, anzitutto sul piano geopolitico: dopo decenni di predominio dei cartelli del petrolio (principalmente i Paesi arabi) e del gas (Russia in testa), l'immissione sul mercato di nuove e consistenti quantità di gas, fra l'altro provenienti da Paesi propensi al libero scambio, ha il giusto potenziale per portare ad un indebolimento dei prezzi ed anche dello stesso potere contrattuale dei cartelli dell'energia. La notizia sembra positiva anche per l'Unione europea, che pare interessata a rivedere almeno in parte le sue politiche di approvvigionamento energetico per rifornirsi più dagli USA o dal Qatar che dalla Russia. Questo avrebbe il vantaggio, da una parte, di diversificare la dipendenza energetica europea dando meno potere alla Russia; dall'altra, forse, di sganciare i contratti del gas dal prezzo del petrolio, che al momento è preso come riferimento e li rende più costosi del dovuto. Infine, di evitare almeno per adesso perforazioni in Europa, per la precisione in Polonia ed Ucraina. Sì, perché lo shale gas non è tutto rose e fiori. Per il momento presenta due ordini di problemi. Anzitutto è costoso: la sua estrazione dalle rocce scistose (in inglese shale) è complicata perché giunti ad una certa profondità bisogna "svoltare di lato" e procedere trivellando in orizzontale attraverso il giacimento per

chilometri. Il secondo problema è strettamente connesso al primo: l'estrazione è inquinante perché avviene con la tecnica del fracking, pompando cioè acqua ad alta pressione mista a sostanze chimiche per rompere le rocce, il che rischia di inquinare le falde idriche e forse anche di causare piccoli terremoti. In Europa, quindi, per il momento le estrazioni non saranno praticabili.

C'è da dire che i due problemi non sono insormontabili: i costi dell'estrazione di gas tendono a diminuire, mentre diverse compagnie minerarie stanno già adottando dei liquidi non tossici per il fracking. In ogni caso, la shale gas revolution ha già iniziato a produrre i suoi effetti: in positivo, sul bilancio energetico degli USA, che hanno il potenziale per eliminare la dipendenza dall'estero diventando esportatori netti; in negativo, sul bilancio di Gazprom, la compagnia di stato russa, che ha dovuto rivedere i prezzi dei suoi contratti per tenere conto dell'aumento di offerta di gas, al punto che in Russia si medita una liberalizzazione del settore.


neaTEATRO

Marzo 2013

INTERVISTA A GIORDANO DE PLANO: ATTORE DI TEATRO E POI DI FICTION Lo incontro in uno dei più antichi teatri romani, uno spazio che nasce come convento e poi diventa una celebre taverna trasteverina per trasformarsi infine nel teatro G. Belli, nel cuore di Roma, dove è in scena con lo spettacolo : “ Oscillazioni” scritto da Vitaliano Trevisan e con la regia di Giuseppe Marini.

Romano, classe ’73, attore di teatro, cinema e fiction. Si nasce attore o si diventa? Tutti e due! Si può nascere attore ma per diventare professionista bisogna lavorare sodo. I tuoi 15 anni di gavetta? Ho fatto la famosa scuola del Cine Tv, dove ho conseguito il diploma in tecniche di animazione : fumetti, cartoni animati. Qui un incontro fortunato con l’insegnante Enzo Civitareale, che mi ha trasmesso l’amore e la passione per il cinema, ha cambiato la mia vita. Un giorno ci fece vedere un film con Al Pacino e quando finì dissi : “voglio fare quello, emozionare come lui, come questo attore”. Capii che quella era la mia strada. Dopo il diploma mi arruolai come allievo ufficiale perché avevo bisogno di soldi, poi l’incontro e il percorso con Francesca De Sapio con il metodo Strasberg. Mi ha dato gli strumenti , mi ha insegnato a conoscermi , dopo ho cominciato con spettacoli anche in cantine romane. Il talento è il 30% poi bisogna lavorare ogni giorno su se stessi, è duro lavoro quotidiano! L’incontro con il maestro Ettore Scola nel film: “ Gente di Roma”? Mi vide in uno spettacolo prodotto dal Piccoletto di Roma e mi propose il ruolo del cameriere. Il divertente è che ho fatto il cameriere per 15 anni fino a Squadra Antimafia, perché prima non riuscivo a vivere con questo lavoro. Ricordo che Scola mi disse: “Avevo pensato a te per questo cameriere!” e io pensai , vabbè, che ci vuole, faccio il cameriere da 15 anni, semplice. Il primo giorno di set incominciai a muovermi tra i tavoli e lui mi disse : “ Fai come un cameriere vero!”, e io pensavo “ lo faccio da sempre!”. Scola mi ha insegnato a muovermi con disinvoltura, nel cinema l’attore è chiamato a ricreare una verosimiglianza, il fatto che uno faccia il cameriere non è detto che lo riesca a fare davanti alla macchina da presa. Ricrearlo è diverso da farlo! Questa è una bella lezione di vita che tutt’ora porto con me ! Dal 2004 al 2013 fiction e poi Sandro Pietrangeli, un personaggio molto amato dal pubblico nella serie tv Squadra Antimafia? Avevo paura, ero consapevole che un co-protagonista non lo fanno interpretare da un attore sconosciuto come

me. C’erano vari nomi, anche noti, comunque ho fatto il provino motivato . Il regista e il produttore mi hanno scelto! Io e questo personaggio ci siamo incontrati, gli ho dato un po’ di cose e me ne sono prese altre! Il successo, la fama, i fans? Sì, sono un attore sul palcoscenico, nella vita sono Giordano e basta, che adoro starmene da solo ed anche mangiare una pizza con gli amici. Sulla scena sono attore, un personaggio, ma nella vita no! Sono io! Non faccio parte di quegli attori che vogliono apparire sempre, essere presenti sempre! Se l’intervista c’è va bene, ma se non c’è va bene comunque! Io, l’attore, ho ragione di esistere quando c’è uno spettacolo, un personaggio, un lavoro! Se non si parla di me, non c’è nessun problema! Si pensa che tutto le persone che sono nel televisore, oggetto domestico come una lavatrice, siano oggetti e vengano usati come oggetti, l’attore oggetto televisivo: No! Vi sono personaggi più pubblici e meno attori! Io non sono così! A me non interessa, per me non esiste l’esposizione sempre e comunque, mi interessa il motivo! Mastroianni e Volonté dicevano che un attore meno si fa vedere in giro e meglio è! Quando è costretto ad uscire si metta un paio di occhiali scuri in modo che non si vedano gli occhi !Più la gente ti conosce e più perdi di credibilità come attore, è meglio mantenere un minimo di mistero e poi adoro starmene da solo! Tutto quello che per te è superfluo e tutto quello che è essenziale? Il superfluo è tutto quello che non ti porti nella tomba, essenziali sono solo i sentimenti! Margi Villa Del Priore.


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Qualche di Laura Napoli

Capelli ricci, veramente indomabili

I capelli ricci sono una vera e propria dannazione soprattutto per chi non conosce i rimedi per curarli e lavarli bene. Ribelli e selvaggi per natura il problema è soprattutto il crespo. I lavaggi scorretti li rendono ancora più secchi e aridi. Una corretta gestione dei prodotti lascia i capelli ricci corposi e lucenti. Per esempio, lo shampoo che dovrà essere utilizzato dovrà essere specifico per capelli delicati. Bisogna versarne una piccola quantità sul palmo della mano e allungarlo con l’acqua senza versare il prodotto direttamente sulla cute. Un altro piccolo segreto per ravvivare i ricci che hanno perso forma è quello di dividere i capelli in piccole ciocche, arrotolarle con un beccuccio e spruzzare uno spray per ricci, potete poi lasciare in posa per almeno un’ora e poi passare il phon con aria fredda per fissare e donare massima lucentezza.

Tocco primaverile - estivo

Abbiamo voglia di serate calde? ci chiediamo quali saranno i “must” di questa primavera - estate?

Ecco alcuni suggerimenti per essere sempre

Salute & Bellezza

curiosità glamour

al passo con la moda:

TOCCO TROPICALE Stampe di paesaggi e colori intensi finiranno per travolgerci durante l'estate 2013! Tinte che riprendo le nuances dei caldi mari estivi diverranno un must! GIACCA - Per la primavera 2013, per tutte quelle giornate in cui ancora ci sarà un filo di fresca brezze, la giacca sarà semplicemente un must per tutti i giorni. Sportiva ed elegante rende l’abbigliamento essenzialmente ricercato. MERLETTO – certo a non tutti piace ma è molto femminile e romantico. Il merletto stara bene dappertutto sulle gonne e sulle giacche ma anche sulle borse e sulle scarpe. Da vere principesse!!! TAGLIO ALLA GRECA - Se state cercando l'abito da sera perfetto per le folli notti estive, ecco cosa dovete puntare: taglio dritto a colonna, leggere plissettature e monospalla, sarete bellissime! LE RIGHE – orizzontali e verticali, bianche o rosse e soprattutto larghe le righe sono nella primavera estate 2013 un vero trendy e per questo non può mancare nel nostro guardaroba.

Alimentazione: Aglio, amore e odio

Forse non sarà buonissimo ma è ricco ma fa bene alla salute. Infatti l’aglio è ricco di oli essenziali e principi antibiotici, ma anche di vitamine e minerali ed è da sempre considerato dalla medicina naturale come rimedio per contrastare i disturbi spesso associati al sovrappeso, come ipertensione, colesterolo alto, aerofagia e fastidi intestinali. È ideale per purificare il sangue e per contrastare ritenzione idrica e gonfiore. L’aglio, infine, contribuisce a mantenere stabili i livelli di glucosio nel sangue limitando così il rilascio di insulina, l’ormone responsabile dell’accumulo di adipe. (fonte: viversani e belli).


Marzo 2013

RISPARMIO ENERGETICO

EFFICIENZA ENERGETICA: il cappotto terminco

Ma l’intervento che maggiormente può influire positivamente sulla riduzione delle dispersioni e sui costi è quello sulle pareti, particolarmente dall’esterno che, per tale motivo, è definito “cappotto”.

Ing. Franco Cozza

Come quando noi, d’inverno, per proteggerci dal freddo, avvolgiamo il nostro corpo con un indumento spesso ed isolante – il cappotto – anche i fabbricati possono essere protetti dal freddo avvolgendo le loro pareti con materiali edili altamente isolanti, realizzando così un “cappotto” termico che impedisce al calore di uscire dalla stanze verso l’esterno attraversando le pareti. Si tratta di costruire, addossati alle pareti esterne degli immobili esistenti, una successione di strati di materiali altamente isolanti, opportunamente ancorati e rifiniti, in modo da realizzare una protezione aggiuntiva contro le dispersioni di calore, le cui caratteristiche, spessore e dimensioni, devono essere opportunamente calcolate da un tecnico specializzato in materia.

Con tale intervento, se ben progettato e realizzato, le perdite di calore attraverso le pareti saranno minime e l’impianto di riscaldamento non sarà più necessario per la maggior parte dell’inverno e quando utilizzato lo sarà in misura minimale, con abbattimento dei costi di riscaldamento. Quando, per motivi particolari, non è possibile costruire il cappotto dall’esterno si può intervenire dall’interno realizzando delle paretine isolanti addossate ai muri perimetrali che, però, riducono le superfici delle stanze e vanno ben progettate per evitare la formazione di condensa in alcuni punti termicamente deboli – ponti termici -. Un ulteriore intervento possibile è quello del riempimento delle intercapedini esistenti tra parete interna e muro esterno con schiume e/o materiali sfusi isolanti, operazione comunemente nota come insufflaggio. In tal modo si migliora la coibenza della parete e si riducono le dispersioni termiche.

Tutti questi interventi, oltre a ridurre la spesa energetica, godono di incentivi a fondo perduto a carico dello Stato e, in alternativa, fino al 30 giugno 2013, della detrazione fiscale del 50% sulla spesa sostenuta che ne rendono l’esecuzione conveniente sul piano economico. Ing. Franco Cozza


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EFFICIENZA ENERGETICA: opportunità di investimento dei propri risparmi.

SOLARE TERMICO

Una ulteriore riduzione della spesa energetica può derivare dalla realizzazione di un impianto solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria e/o integrativo dell’impianto di riscaldamento. Trattasi di dispositivi che permettono di catturare l'energia solare, immagazzinarla e usarla nelle maniere più svariate, in particolare ai fini del riscaldamento dell'acqua corrente in sostituzione delle caldaie alimentate tramite gas naturale o degli scaldabagni elettrici. Anche tali impianti godono dei contributi statali e, in alternativa, delle detrazioni fiscali finalizzate a favorirne la diffusione. Per tutti gli interventi sopra richiamati degli incentivi e delle detrazioni fiscali possono beneficiare soggetti privati, intesi come persone fisiche, condomini e soggetti titolari di redditi di impresa, per alcuni particolari tipi.

Di tali interventi si parlerà più diffusamente e singolarmente, compresi i costi e ricavi, nei prossimi numeri della rivista.

Ing. Franco Cozza

CONSULENZA GRATUITA

- ENERGIA + RISPARMIO

Info via gino funaioli, 54 tel: 320.2284368 info@greenadvantage.it www.greenadvantage.it

PREVENTIVI PER IMPIANTI FOTOVOLTAICI INTERVENTI DI EFFICIENZA ENERGETICA (CAPPOTTO, SOLARE TERMICO)



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