Aprile_maggio_2013

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Intervista a CLAUDIO NAPOLI Candidato al CONSIGLIO del municipio ex18

Intervista a ATHOS DE LUCA

LA NUOVA PIAZZA PIO XI - Gregorio VII -

VOTA il progetto.it! speciale elezioni 6PD

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Aprile- Maggio 2013, anno IV

SOMMARIO

Speciale Elezioni Comunali e Municipali

Claudio Napoli: “consideralo già fatto”

Scopri la nuova Piazza Pio XI

Intervista a Valentino Mancinelli, candidato Presidente del centrosinistra nel Municipio ex 18I Intervista ad Athos De Luca: una garanzia per Roma Intervista ad Elio Tomassetti e Alessia Donitelli: “Ripartiamo da noi”

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Intervista a Michelangelo Chinni “Passo dopo Passo”

Focus: Sanità

Il business delle assicurazioni dei medici La sigaretta elettronica fa male?

Cos’è il trattamento sanitario obbligatorio?

L’Italia preferisce ancora la terapia “con dolore” Musicoterapia: la colonna sonora di una vita più sana

Quando low cost non significa low quality

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Salvo accordi scritti, la collaborazione con il mensile Nea Polis Roma è da considerarsi a titolo gratuito Foto ed Immagini sono tratte dal web. L’editore ha cercato di rintracciare gli aventi diritto ai crediti fotografici non specificati ed è a disposizione per chiarimenti. Tipografia: G. De Vecchi Pieralice, 20 00167 Roma Registrazione Tribunale di Roma: n. 360/2010 del 17 settembre 2010 N° iscrizione ROC: 20384 Sede Operativa: via G.Funaioli, 54


Incontro Pubblico

ti invita all’incontro pubblico:

“Ripensare “Piazza PIO XI” e via Gregorio VII che si terrà

MARTEDI 21 MAGGIO 2013 ORE 18 AL MC DONALDS DI PIAZZA PIO XI (al piano inferiore) 6PD

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Piazza Pio XI, a due passi da San Pietro, è uno spartitraffico anonimo caratterizzato da degradato e disordine relegato a servitù per il traffico di passaggio che passa e nulla lascia! Non si può più fare finta di nulla! E’ la zona più vicina al centro storico ed è tenuta così male!

Tutti i residenti sono pregati di partecipare perché la Piazza è di tutti! Sarà l’occasione per presentare alla Parteciperanno:

cittadinanza i risulati di un lungo lavoro finalizzato a migliorare il decoro pubblico e la qualità della vita dei residenti di Piazza Pio XI e via Gregorio VII

Informazioni: 320.2284368 06.94368579

Claudio Napoli, Presidente

dell’Associazione culturale neaPOLIS Athos De Luca, Vice Presidente della Commissione Ambiente Trasporti di ROMA CAPITALE Laura Pastore, vice Presidente del Municipio I (Centro Storico)

Arch. Serena Tersigni


Municipio ex 18: Gregorio VII - Prati- Boccea - Valle Aurelia - Casalotti - Montespaccato

Elezioni Municipali 26 e 27 maggio “CONSIDERALO GIà FATTO! di V. Vannucci

Intervista a Claudio Napoli, giovane e brillante candidato del Partito Democratico al Consiglio municipale

Puoi dirci qualcosa su di te?

Sono sempre entrato dalla porta e mai dalla finestra!

essere sostenuti alla prossime elezioni per p o t e r d a r e un’accellerata a tuttio e sopratutto portare una nuova mentalità e metodo di lavoro. Questo slogan mi rappresenta perché tutti coloro che mi conoscono conoscono la mia determinazione, competenza ed energia ma soprattutto onestà e senzo pratico. Intendo insomma, fare una rivoluzione costruttiva e non di slogan come certi movimenti che a parole sono capaci di tutto e nei fatti invece a poco o nulla!

Sono nato a Roma nel 1978, ho 35 anni e vivo nel quartiere Aurelio. Ho fatto i Boy Scout per 9 anni alla Chiesa dei S.S Protomartiri. Dai 19 anni fino ai 24 ho vissuto spesso all’estero per motivi di studio e lavoro. Laureato alla Sapienza in “Scienze Politiche”, ho partecipato al Progetto Erasmus recandomi in Spagna e svolto la Tesi di Laurea in Danimarca. Ho partecipato a progetti della Commissione europea che mi hanno portato in Vietnam, Croazia e Macedonia per formare dirigenti locali sulle opportunità di finanziamento europee. Ho lavorato come ricercatore e sono specializzato nei progetti e nella valutazione dei fondi regionali. Parlo fluentemente inglese e spagnolo. Nel 2003 ho lavorato come stagista al Parlamento europeo a Bruxelles, mentre nel 2004 al Senato della Repubblica. Ho pubblicato articoli di carattere economico giuridico su riviste importanti come la SVIMEZ (Rivista Giuridica del Mezzogiorno). A differenza del solito sito Nel 2010 ho creato la rivista neaPOLIS perché volevo web composto dal nome e dimostrare che in tempi di crisi è importante credere cognome del candidato, nella collaborazione e rimboccarsi le maniche, impegnandomi in un progetto complesso ma utile per la tu sei stato originale creando comunità. Il mio impegno civico per migliorare il quar“www.votailprogetto.it”. tiere è stato molto forte, collaborando con associaPuoi spiegare il perché? zioni in campo ambientale, artistico e di promozione Credo che prima dei Partiti e delle sociale. Attualmente sono uno dei coordinatori PD del persone ci siano i progetti perché questo è ciò che Municipio. chiedono gli elettori!

“Considero già fatto”, uno slogan carico Chiedono idee, utili per migliorare il quartiere e la qualità della vita e chiedono pragmaticità! di energia, puoi dirci qualcosa di più? Credo che sia lo slogan che meglio rappresenti il Nessuno aveva mai presentato in campacambio generazionale che sta avvenendo in politica gna elettorale un progetto cosi bello e e sopratutto nel PD. Molti possono criticare l’immobilismo dei politici che si vedono in TV ma noi non cen- dettagliato, cosa puoi dirci? triamo nulla! Noi siamo il futuro e per questo vogliamo “Sono determinato a rifare piazza Pio XI e per questo ho


Piazza Pio XI

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deciso di candidarmi. E’ un luogo anonimo, degradato e invaso dal traffico. Intendo risistemare i marciapiedi di tutta l’area e creare piste ciclabili protette. Non si può piĂš fare finta di nulla! Ho lavorato per mesi con associazioni, cittadini e architetti per elaborare una proposta e dimostrare la mia determinazione a realizzarla in tempi breviâ€?. Dove prenderai i solid? I soldi li prenderò dal Fondo di Roma Capitale con la collaborazione di Athos De Luca al Comune che ha sposato il progetto e chiedo a tutti di sostenermi mettendo una X sul

simbolo del PD e scrivere nella scheda Rosa: NAPOLI

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Municipio ex 18: Gregorio VII - Boccea - Valle Aurelia - Casalotti - Montespaccato

PROGETTIAMO IL MUNICIPIO! sistemare marciapiedi, strade e piazze Continua l’intervista a Claudio Napoli che ci presenta altri progetti per valorizzare il Municipio

Oltre il progetto di rifare Piazza Pio XI, quali sono le altre proposte che intendi realizzare?

PARCHEGGIO CORNELIA:

FORTE BOCCEA: situato sulla via Boccea è un’area

che Ministero della Difesa ha ceduto al Comune. E’ in atto una speculazione (l’ennesima!) alla quale intendo oppormi perché la qualità del quartiere viene prima di tutto e quindi il Forte deve essere aperto a cittadini, come un parco, mantenendo la sua vocazione pubblica. Per quanto riguarda gli edifici presenti nel forte vorrei valorizzarli creando una Piscina comunale e spazi per i giovani. Il Mercato di via urbano II potrebbe anche trovare li la sua sistemazione ideale.

VIA BOCCEA: l’area commerciale di Boccea è

sporca e caotica: intendo riqualificare i marciapiedi e creare una corsia autobus preferenziale e protetta per favorire i collegamenti tra Piazza Irnerio e Casalotti/Montespaccato. CICLABILI: Se aspettiamo che realizzino le Metropolitcano passeranno 100 anni, quindi intendo creare una rete di CICLABILI nel Municipio e non solo con l’aiuto di Athos De Luca al Comune!

Il Parcheggio Cornelia è il simbolo dell’incapacità e dello spreco. Il mio obiettivo è riportalo in funzione come parcheggio multipiano o con altra funzione, purché diventi un’infrastruttura utile per i cittadini ed i commercianti! PARCO DELLA CELLULOSA: completare l’iter di acquisizione del Parco e riqualificare P.zza Ormea PICCOLOMINI: Aprire ai cittadini il Verde annesso a Villa Piccolomini. NO AL CAMPO DA GOLF! CARTELLONI ABUSIVI: fare una mappa di quelli l egali ed abattere TUTTI quelli abusivi che deturpano le nostre strade!

AUDITORIUM CORNELIA: completare i lavori e

destinare la struttura a luogo di cultura e d'incontro sia per una programmazione di alto livello e sia come laboratorio per giovani compagnie teatrali ed associazioni che per crescere potranno, negli orari prestabiliti, utilizzarla a costo zero e portare in scena i loro lavori. L’obiettivo è far crescere la sensibilità e l’interesse dei cittadini verso la culturali. PARCO DEL PINETO: acquisire il parco migliorando la fruibilità e il decoro -recuperare i casali minori adiacenti alla Biblioteca e avviarvi nuove attività gestite


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Municipio ex 18 (neo 13)

“Prima dei partiti, ci sono i progetti, questo è ciò che chiedono gli elettoriâ€?

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Puoi votarmi se risiedi nelle seguenti zone:

FORNACI, CAVALLEGGERI, GREGORIO VII,PIAZZA PIO XI, P.zza CARPEGNA, P.zza IRNERIO, VIA AURELIA, VIA BOCCEA, VIA PINETA SACCHETTI, VIA BALDO DEGLI UBALDI, VALLE AURELIA, P.zza ORMEA, CASALOTTI, MONTE SPACCATO, FORTE BRASCHI, TORRE VECCHIA, CASTEL DI GUIDO

DARE LA PREFERENZA E’ COME VOTARE DUE VOLTE!

da giovani imprenditori

VALLE AURELIA:

Bonificare le aree verdi e ristrutturare la ex fornace Veschi destinandola a centro polivalente per il quartiere; riqualificare strade e quartierie.

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DA DOVE INTENDO PARTIRE? DALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE!

L’amministrazione municipale/comunale è lenta, costosa ed incerta. Il mio obiettivo è renderla moderna trasforandola in un “servizio efficienteâ€? a disposizione del cittadino e degli imprenditori rendendo le loro richieste certe negli esiti e nei tempi. Voglio trasformare l’ammi-

nistrazione municinale nella migliore di Roma! Come? Ad esempio, modificando e semplificando i regolamenti che sono alla base delle procedure, motivando il personale amministrativo e chiedendo preventivi alle societĂ piĂš capaci!!!

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Valentino Mancinelli

candidato del centro sinistra alla Presidenza del Municipio ex 18 Una nuova generazione di idee, finalmente In che situazione è oggi Roma? Roma in questi anni ha vissuto un declino economico e morale. E' diminuito il benessere e sono cresciute la corruzione e l'illegalità. Nel nostro Municipio la giunta di centrodestra ha prodotto malgoverno e scandali, ha dimenticato i problemi dei cittadini e abbandonato al degrado i quartieri. Per questo è urgente aprire una nuova stagione di governo che abbia al centro dei propri programmi la valorizzazione del nostro Municipio. Protagonista di questa sfida deve essere una nuova generazione di amministratori. Da dove partire una volta diventato Presidente? Innanzitutto da un modo nuovo di gestire la cosa pubblica. Anche in Municipio 18 un taglio deciso ai finanziamenti riservati ai gruppi consiliari, una squadra di Assessori competenti e radicati nel territorio, meno finanziamenti diretti e più bandi pubblici, ma soprattutto un modo nuovo di coinvolgere i cittadini nelle decisioni. Referendum popolari, più consulte tematiche, consigli municipali aperti nei quartieri, pubblicità di tutti gli atti, aggiornamento costante sull'avanzamento dei vari progetti. I primi problemi da risolvere? Partiremo dalle opere avviate dal centrosinistra più di cinque anni fa e ancora incomplete. In sei mesi è possibile aprire alla cittadinanza, ed in particolare ai giovani, l'Auditorium di Pineta Sacchetti facendone un luogo per cultura a costo zero. Stesso discorso per la sala polifunzionale di Montespaccato, conclusa ma ancora chiusa, che può diventare un luogo di aggregazione per tutto il quartiere. Ma occorre anche dare un'accelerazione decisa ai lavori per l'allargamento della via Boccea fino a Selva Candida con la realizzazione della bretella per Casalotti. Cinque anni di ritardi e la mala gestione della gara d'appalto hanno portato all'esasperazione la cittadinanza della periferia. Inoltre, occorre mettere subito mano anche sul parcheggio multipiano Cornelia, per il quale vanno trovate soluzioni in grado di riportarlo al funzionamento, e sul mega cantiere della Stazione di San Pietro da anni fermo e causa di degrado nel quartiere.

Facevi riferimento al dramma del traffico in periferia. A Casalotti c'è chi propone una funivia urbana per la soluzione del problema. Cosa ne pensi? L'idea è nuova per Roma ma merita di essere approfondita e sperimentata. Chiederò a Roma Capitale di finanziare immediatamente uno studio di fattibilità dell'opera coinvolgendo quanti si sono impegnati in questo in un laboratorio di quartiere. Ma aggiungo che il problema del traffico nel nostro Municipio non riguarda solo la periferia ma anche la doppia fila sugli assi viari principali, Boccea, Aurelia, Gregorio VII e Baldo degli Ubaldi. Anche su questo c'è molto da lavorare. Parliamo del Forte Boccea, oramai inutilizzato da anni, cosa farne? Una grande mobilitazione di cittadini e delle forze di centro sinistra hanno impedito progetti fortemente speculativi. Va avviato un percorso che porti alla destinazione stabile dell’area per servizi per il territorio. Lo spostamento del mercato di via Urbano II, la creazione di spazi per la collettività, l'assegnazione degli impianti sportivi a società dilettantistiche del territorio. Riguardo alla parchi del XVIII Municipio, cosa pensi sia necessario fare già nell’immediato? Innanzitutto bloccare tutte le delibere urbanistiche che Alemanno sta tentanto di imporre al Consiglio Comunale per evitare che arriivi nuovo cementoi . Pineto, Monte Ciocci, Acquafredda, Parco della Cellulosa e azienda agricola di Castel di Guido vanno collegati tra loro con piste ciclabili e resi pienamente fruibili con progetti che rendano i cittadini realmente protagonisti.

Per maggiori informazioni: www.valentinomancinelli.it



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Notizie da Roma Capitale

Aprile- Maggio 2013

ATHOS DE LUCA una garanzia per roma

Intervista al candidato al Consiglio Comunale: Athos De Luca, famoso per le sue battaglie ambientaliste, civiche ed etiche

Cosa hai fatto per Roma?

Oggi le parole dei politici non valgono per riconquistare la fiducia dei cittadini, ci vogliono i fatti e l’esempio personale. Per 5 anni mi sono battuto in Campidoglio a viso aperto contro il malgoverno perché non avevo nulla da nascondere e nessuno poteva mettermi a tacere. Dai banchi dell’ opposizione in Campidoglio, ho condotto una dura battaglia per impedire la svendita del 21% di ACEA ai privati, per impedire l’aumento delle tariffe idriche come è accaduto dove la gestione dell’acqua è stata privatizzata e come voleva fare l’amministrazione di centro destra. Ho denunciato tutti i tentativi. Mi sono impegnato per abbattere i cartelloni abusivi che degradano le strade ed opposte alle delibere di Alemanno che danneggiavano la città.

La preferenza è molto importante e lei è una persona credibile, potrebbe dirci cosa intende fare? Trasparenza: nel sito del Comune devono essere pub-

blicate tutte le spese, le gare, gli stipendi, le consulenze, i progetti urbanistici e ogni altra attività dell’amministrazione Case popolari: ho denunciato lo scandalo dei residence e propongo con quei soldi (30 milioni all’anno) siano realizzate case popolari. E’ necessaria una organizzazione dell’ufficio casa in modo da riassegnare tempestivamente gli alloggi popolari prima che siano occupati, il che favorirebbe una disponibilità di 1000 alloggi all’anno per gli sfrattati e i bisognosi. Turismo: istituzione dell’ufficio Tevere per il risanamento e valorizzazione del fiume e del litorale; Amministrazione: decentramento di competenze e risorse ai municipi per migliorare i servizi; Aziende ACEA, AMA e ATAC: mantenere la gestione pubblica eliminando sprechi, previlegi utilizzando il personale amministrativo in esubero di “Parentopoli” in altri settori dove è carente; Rifiuti: portare la raccolta differenziata porta a porta al 60%; gli impianti di trattamento devono essere potenziati per aumentare il rendimento e rendere inutili nuove discariche.

Green Economy: Bisogna impegnare ACEA ad invesrtire sull’efficienza energetica, energie rinnovabili e sul risanamento del Tevere e del litorale attraverso una seria gestione dei depuratori. Urbanistica: nessuna edificazione indiscriminata, nessun consumo ulteriore di territorio specialmente laddove mancano i trasporti pubblici; Un nuovo regolamento sul verde pubblico e privato a tutela del paesaggio e delle alberature;

una revisione del piano parcheggi basato sulla sosta a rotazione ad esclusione delle aree verdi verificato che vi sia un vero interesse pubblico e non una speculazione per la vendita dei box. Creazione di un Polo Tecnologico finalizzato a sviluppare la bioedilizia, il clclo dei rifiuti, l’energia. L’obiettivo è avere a Roma aziende che trasformino la plastica, il vetro ed i materiali derivati dal ciclo della raccolta differenziata, per la produzione di nuovi beni di consumo. Mobilità: Roma deve essere una città interamente ciclabile e bisogna investire nei trasporti pubblici (tram) Cultura: creare la Casa dell’Arte per consentire agli artisti di lavorare insieme e avere luoghi dove esporre; Creare un Festival Internazionale di Arte che serva a far emergere i talenti che non sono inseriti nel circuito delle importanti gallerie d’arte a Roma; promuovere il turismo concressuale all’Eur Associazioni: valorizzare i progetti meritevoli per far emergere soluzioni innovative e lottare contro l’emarginazione sociale

Lotta al degrado pubblico e all’abusivismo commerciale abbattendo i Cartelloni stradali ille-

gali ed investendo nel decoro delle strade e delle piazze di quartiere.

Il mio impegno servità a creare una città più bella e vivibile e a creare nuovi posti di lavoro!

Cosa chiede ai lettori?

Di sostenere la coerenza, mettendo una X sul PD nella scheda AZZURRA e scrivere: DE LUCA PASTORE.



Notizie da Roma Capitale

Aprile-Maggio 2013

Conosciamo laura pastore, “La coppia più bella”

Alle prossime elezioni del Comune di Roma si potrà votare un Partito e dare due preferenze: una ad un uomo e l’altra ad una donna Laura PASTORE, nasce a Roma il 4 /8/1973, giornalista e avvocato, matura la sua esperienza politica fin dall’età di diciannove anni. Eletta al Consiglio Comunale di Cerveteri nel 1998 diviene poi Vice Sindaco e Assessore alle Attività Produttive e ai Progetti Speciali per l’urbanistica, nel 2006 eletta al municipio Roma Centro storico riconfermata nel 2008 e attualmente Vice Presidente e Assessore al Bilancio e Decentramento. Oggi in vista delle prossime Elezioni Comunali di Roma si candida come Consigliera per il Campidoglio. Con la riforma di Roma Capitale, da oggi è possibile votare 2 preferenze, per un uomo e una donna e l’uomo a cui viene abbinata è il Consigliere uscente Athos De Luca.

Di seguito il suo programma: che per intero troverete sul sito www.laurapastore.it

TRASPARENZA E SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA: Il Comune deve essere una

“casa di vetro” trasparente e i cittadini devono poter controllare ogni decisione presa.

MOBILITA’ E TRASPORTI

I cittadini devono essere liberi di spostarsi in modo sicuro e su mezzi più efficienti. Deve valere il diritto alla certezza del trasporto pubblico.

CULTURA

Lo straordinario patrimonio storico-artistico di Roma deve essere fruibile a tutti e diventare il centro delle politiche di investimento dell’amministrazione. Il cittadino deve essere, attraverso la produzione e la promozione di opere culturali , “provocato al pensiero”.

SERVIZI SOCIALI

Vogliamo una città a misura di cittadino, nella quale giovani, anziani e i più deboli siano protagonisti del cambiamento.

AMBIENTE

Creazione di uno Sportello per l’Efficienza Energetica allo scopo di fornire (attraverso personale qualificato, pubblicazioni, recepimento di domande ed elaborazione di documenti informativi) informazioni aggiornate e facilmente comprensibili al cittadino che intenda migliorare la propria “gestione energetica”, sia per l’abitazione che per la propria attività. Utilizzazione della rete internet per lo scambio intelligente e condiviso delle notizie sulle esperienze e sulle domande presentate. Lo Sportello, istituito presso Comune e Municipi riceverà richieste e fornirà indicazioni in linea con la normativa e con l’aggiornamento tecnico del settore del risparmio energetico e della produzione da fonti rinnovabili. Viviana Vannucci


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Municipio ex18:

Gregorio VII - Boccea - Valle Aurelia - Casalotti - Montespaccato

“insieme passo dopo passo” Riceviamo e pubblichiamo

Michelangelo Chinni, 29 anni, Coordinatore Città di Roma di Giovane Italia (movimento giovanile del Popolo della Libertà), Consigliere del Municipio XVIII (XIII secondo la nuova numerazione) e Presidente della Commissione Commercio e Bilancio.

Ho deciso di ricandidarmi e “correre” un’altra volta per essere eletto nello stesso Municipio. Per chi come me interpreta la politica nel suo significato più alto, come missione, servizio da rendere ai cittadini, è molto importante confrontarsi con il proprio elettorato. Ho deciso di ricandidarmi in Municipio forte del fatto che molto è stato fatto, ma conscio che ancora c’è molto altro da fare. Come amministrazione “portiamo a casa” importanti risultati. Mi viene in mente, ad esempio, il raddoppio della Boccea, nonostante veti e Tar, la sfida di garantire a tutti i cittadini del Municipio, anche e soprattutto a quelli che vivono in zone periferiche, la stessa mobilità degli abitanti del centro continua. Per parlare ancora di mobilità non dimentichiamo l’apertura di Gregorio XI sull’Aurelia. Nel trasferire la sede del Municipio abbiamo risparmiato settecentomila euro l’anno, esempio di buona politica e del fatto che è possibile effettuare tagli alla spesa improduttiva; per me che ho presieduto la Commissione Bilancio ciò è motivo di vanto. Sono state rifatte Piazza Irnerio, Piazza di Villa Carpegna ed è stata restaurata e sistemata, per poi essere riaperta in tempi brevissimi, Villa Carpegna stessa. Nel giro di pochi mesi saranno, poi, consegnati a cittadini il nuovo Auditorium e l’area ex Campari, sita al centro del quartiere Montespaccato , acquistata dal Municipio. Nel corso dei cinque anni appena trascorsi è stato intrapreso e definito l’iter di acquisizione del Parco della Cellulosa. Voglio, infine, ricordare le battaglie compiute insieme ai lavoratori dell’Idi e del San Carlo di Nancy, che in questi ultimi mesi sono stati e continuano ad essere al centro dei nostri pensieri, e le battaglie, portate avanti dalla nostra amministrazione e che personalmente ho seguito da presidente di commissione, contro il proliferare di cartelloni pubblicitari abusivi e contro eventuali costruzioni di mega centri commerciali in aree urbane con già notevole presenza di esercizi commerciali: su questo tema abbiamo preso posizioni chiare e ferme sia in commissione che in consiglio C’è molto altro da fare. Parlo ad esempio della Scuola: è impensabile che in periferia non vi siano Licei e bisogna lavorare molto sull’edilizia scolastica, la sicurezza delle aule e delle palestre dove quotidianamente si muovono gli studenti sono una priorità. Nel nostro piccolo e nell’ambito delle nostre competenze

vogliamo dare ai nostri Giovani la possibilità di diventare imprenditori di se stessi, magari sperimentando formule nuove di organizzazione del lavoro quali il COWORKING, che ha già preso piede in tutto il mondo ed è un fantastico modo per far nascere START UP a costi ridotti. La mia proposta è chiedere al Comune di Roma di poter utilizzare uno degli immobili di sua proprietà che insiste nel territorio del nostro Municipio. Molte altre sono le mie proposte per quanto riguarda l’ambiente e il potenziamento della raccolta differenziata; per quanto riguarda il Sociale ho in mente “la Casa del Nonno”: previsione di agevolazioni IMU e TARES per i proprietari di immobili che decidano di dare in locazione i propri appartamenti a più anziani (come accade per gli studenti) ancora autosufficienti. Così facendo questi oltre a dividersi le spese, questi potrebbero garantirsi assistenza reciproca. Accordi con gli istituti superiori per la concessione di crediti formativi per quei ragazzi che decideranno di mettersi al servizio della comunità assistendo gli anziani e delle famiglie del nostro territorio. Vorrei che nel territorio del Municipio fosse garantito sei giorni su sette, dalle 8.30 alle 19.00, il servizio bibliotecario e che nelle nostre biblioteche fosse fruibile gratuitamente il wi-fi. Mia personale battaglia è che gli spazi della Quadriennale, ubicata dentro Villa Carpegna, siano restituiti alla disponibilità dei cittadini. Con mio personale vanto, avendo io stesso seguito tutto l’iter, vorrei far sapere ai cittadini del Municipio XVIII (ora XIII) che Villa Carpegna è stata insignita del titolo di Meraviglia Italiana, avendo vinto un concorso indetto dal Forum nazionale dei Giovani in occasione della ricorrenza del 150 anniversario dell’Unità d’Italia. Il mio slogan è #INSIEME #PASSODOPOPASSO perché spero di poter continuare quanto abbiamo iniziato a fare insieme nei cinque anni appena trascorsi. Chiunque volesse contattarmi il mio indirizzo mail è michelangelochinni@gmail.com ed il mio cellulare 338 3205923.


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Municipio ex XVI: Portaportese-Monteverde-Bravetta-Pisana-Massimina

ripartiamo da noi!

Lettera di Elio Tomassetti ed Alessi Dominelli, giovani candidati alle prossime elezioni nel Municipio ex 16: scoprima le loro proposte!

(Zone del Municipio: Bravetta, Pisana, Monteverde, Colli Portuensi, Massimina, Portaportese) Salve! siamo Alessia Doninelli ed Elio Tomassetti, due ragazzi che sono nati e vivono nel quartiere Pisana Bravetta. Abbiamo rispettivamente 23 e 25 anni. Abbiamo deciso di affrontare la sfida per le prossime elezioni municipali (il nostro Municipio è il XII, ex XVI) per migliorare la zona in cui viviamo e che amiamo. Intorno a noi vediamo tante mancanze. Innanzitutto vi è un problema di mobilità. Serve quanto prima un collegamento diretto dei quartieri di Pisana e Largo Quaroni con il centro, nonché soluzioni maggiori per gli studenti dei nostri licei di Bravetta che vengono da Casaletto e per quei cittadini che vogliono spostarsi verso le strutture sanitarie e gli uffici di Monteverde. Vediamo poi tanto degrado, rappresentato da due simboli come il Residence Roma e la caserma di Villa Troili, ma anche dalle strade piene di buche, dai marciapiedi e dalle aiuole non curate minimamente. Ancora, c’è una grave carenza di luoghi di aggregazione e di cultura, soprattutto per giovani come noi. Crediamo fortemente che il Forte Bravetta, monumento che porta con sé la storia e gli orrori del nazifascismo, possa essere un’opportunità se rivalutato e riqualificato. Uno spazio unico, da usare per incontri culturali all’aperto e da adibire (con la riqualificazione dei manufatti) a museo, biblioteca, spazi per associazioni… Intorno a noi siamo quindi convinti che oltre a tanti problemi ci siano tante ricchezze, rappresentate dal verde, da spazi da riqualificare e da dare alla cittadinanza, da persone piene di risorse. Per questo pensiamo ci vogliano obiettivi semplici ma possibili, per cambiare dal basso la vita delle persone. Vogliamo ripartire dalle buche delle strade che percorriamo sempre, dal recupero del Residence e di Villa Troili per dare spazi ai cittadini di ogni età, dalla cultura, dai piccoli-grandi servizi negati ogni giorno ai

più sfortunati che non hanno neanche voce per protestare. Il nostro slogan, RIPARTIAMO DA NOI, vuol dire proprio ripartire da tutte queste risorse e dalla capacità di sfruttarle. Ricordando sempre, alle elezioni municipali si può dare una preferenza, barrando il simbolo del PD e scrivendo nella scheda ROSA: TOMASSETTI DONINELLI. Contattateci per ogni tipo di suggerimento ed idea… Grazie!



Aprile-Maggio 2013

Dietro una vetrina colorata... c’è tutto un mondo! Il Laboratorio solidale Da tutti i Paesi

A due passi dal Gemelli, a nord-ovest di Roma, si trova una vetrina colorata e accogliente, che invita ad entrare in uno spazio così pieno di cose che si fatica quasi a definirlo... Un atelier di sartoria, con le macchine da cucire a vista, dove si realizzano riparazioni e ordinazioni su misura? Una Bottega del Mondo, dove si possono trovare i classici prodotti del commercio equo e solidale provenienti dal Sud del Mondo come tè, caffè, spezie e cioccolate? Un negozio di bomboniere di tutti i tipi e tutte le occasioni, interamente realizzate e confezionate a mano con mille materiali? Una boutique di collane, borse e accessori per signore e altre idee regalo per grandi e piccini, per il bagno, la cucina, il mare? Una piccola libreria per bambini curiosi? Una bottega artigiana, che produce pezzi d’artigianato sempre nuovi, con le arti del cucito, della pittura, della ceramica, del découpage, della cesteria? E’ tutto questo, ma anche qualcosa di più: è il Laboratorio solidale Da tutti i Paesi. La sua particolarità, oltre al grande assortimento di prodotti esposti, sta nelle persone che ci lavorano: sono le “mamme di Casa Betania”, giovani donne immigrate, un tempo ospiti dell’omonima casa famiglia romana, ora avviate verso l’autonomia, la stabilità, l’integrazione sociale. Sono arrivate in

Italia dall’Africa, dall’Europa dell’Est, dal Sudest asiatico, o dal Sud America, e giorno dopo giorno si danno da fare per poter offrire un futuro più sereno ai loro figli. Ogni oggetto proveniente dal Laboratorio racchiude in sé un po’ del loro mondo, fatto di creatività e professionalità, di impegno e passione, con dietro, nascoste, storie personali cariche di fatiche, di coraggio, di speranze, e desideri di riscatto. Vale la pena affacciarsi almeno una volta in quel mondo, per essere accolti con la stessa gentilezza e lo stesso calore con cui sono state accolte queste donne, arrivando a Casa Betania, e poter apprezzare le creazioni delle loro pazienti mani. Per info: Laboratorio solidale Da tutti i Paesi Via V. Montiglio 25/27 – Tel: 06.3071144 Orari: dal lun. al ven. dalle 9.00 alle 19.00 (orario continuato) e il sab. dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.30 www.datuttiipaesi.it – datuttiipaesi@gmail.com www.facebook.com/datuttiipaesi

Scopriamo alcuni punti del Programma del Fronte Giustizialista La vera democrazia è quella in cui il governo compie la volontà del popolo e difende un solo interesse: quello del popolo. 2 – Il Fronte Giustizialista è essenzialmente popolare. Ogni fazione politica è antipopolare e pertanto non è Giustizialista. 3 – Il "giustizialista" lavora per il Movimento. Colui che in nome del Movimento serve una fazione è giustizialista solo di nome. 4 – Per il giustizialismo c’è soltanto una classe di uomini: quella degli uomini appartenenti alla stessa nazione e che costituiscono un popolo. 5 – Nella nuova Italia il lavoro è un diritto che dà dignità all’uomo, ed è un dovere sociale garantirlo per ognuno. 6 – Il giustizialismo vuole attuare un programma di giustizia sociale e smascherare il vero volto del potere retto dall'oli-

garchia attuale antipopolare. 7 – Per noi la politica non è un fine ma soltanto un mezzo per il bene del Paese che è costituito dalla prosperità dei suoi figli e dalla sua grandezza nazionale. 8 – Le due braccia del giustizialismo sono la giustizia sociale e l’assistenza sociale. Con esse diamo al popolo un abbraccio di giustizia e di amore.


nea Cultura

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Misteri dell'Antartide Strane anomalie spaziotemporali di Carlo Famiglietti Nel 2002 una troupe di giornalisti e videoreporter scomparve improvvisamente in Antartide. Si trattava di un gruppo di dipendenti di AtlantisTV che, dopo aver fatto delle riprese straordinarie, si dissolse nel nulla, senza lasciare traccia. Le riprese, assolutamente sorprendenti, vennero ritrovate su un video e mostravano una scoperta archeologica da assegnare addirittura all'epoca antidiluviana: l'esistenza di un' intera città sepolta nel ghiaccio, assolutamente conservata, sia pure gravemente danneggiata. Il video mostrava anche numerose tracce di macchinari e tecnologie particolarmente complesse, dall'apparenza estremamente avanzata. Dopo l'intervento delle autorità militari, il video venne ritrovato in una discarica delle stazioni scientifiche di servizio antartiche, probabilmente dopo essere stato manipolato per creare manovre d'insabbiamento. Intanto i servizi segreti e le forze speciali USA avevano già preso possesso della località avviando indagini approfondite. Dalle testimonianze dei pochi testimoni che hanno potuto visionare il video, inclusi due militari di marina, poi allontanati dal servizio, sembra che da allora sia in atto in antartide uno scavo archeologico, con una estensione di parecchie miglia, a circa 3200 metri sotto il ghiaccio. Si tratta di un enorme struttura, individuata grazie ai sempre più sofisticati satelliti spia americani, capaci di effettuare scansioni termiche in profondità e scoprire anche la più piccola anomalia del suolo. Altre informazioni, trapelate nel 2011, parlano dell'esistenza di un ecosistema marino unico con forme di vita strane, evolutesi in modo differente rispetto al resto del pianeta, con veri e propri giganti sottomarini. Ma la notizia più affascinante riguarderebbe l'esistenza di un vortice spaziotemporale che, secondo alcune fonti scientifiche, sarebbe originato da un macchinario di potenza incredibile, dotato di una tecnologia sconosciuta e collocato in ambiente sotterraneo. In pratica è avvenuto che un equipe di scienziati inglesi ed americani mentre effettuava rilievi sul sito archeologico avrebbe notato uno strano vortice che, nonostante l'intensità del forte vento antar-

tico, conservava un'anomala staticità. L'equipe, insospettita da tale strana circostanza, aveva deciso di far risucchiare una sonda meteorologica dal vortice, in modo da effettuare ogni possibile rilevamento. Dopo alcuni minuti gli scienziati, allibiti dai dati che gli strumenti registravano, avevano deciso di ripetere l'esperimento. Non contenti della duplice sperimentazione provarono più volte a far risucchiare la sonda. In sintesi riuscirono ad appurare che il vortice era sempre fisso in un punto, privo di qualsiasi oscillazione, e che la datazione della sonda segnava sempre la medesima data, vale a dire il 27 gennaio 1965. In conclusione non si trattava, quindi, di un normale vertice, ed in più la sonda indicava una data precisa del passato. Gli scienziati, sbigottiti, ritennero opportuno informare la marina USA ed i servizi segreti militari che immediatamente intervennero per bloccare ogni accesso al sito e ogni diffusione dell'informazione. Questa scoperta non solo confermava l'esistenza di un vortice spaziotemporale in una zona dell'antartico ma faceva anche crollare la diatriba circa una delle più discusse teorie di Einstein quella che spiegava, insieme a Rosen, l'esistenza di ponti spaziotemporali. In effetti i risultati della sonda antartica hanno dato conferma dell'esistenza di tunnel che portano da una parte all'altra dello spazio. Una grande svolta per la fisica, anche se c'è ancora molto da approfondire.


Aprile-Maggio 2013

Focus: sanita’

Il business delle assicurazioni sui medici di Federico Monti

Una volta essere medico era garanzia di sicurezza economica, di un certo tenore di vita, ma in questi ultimi anni stiamo assistendo ad un vero e proprio insulto ai danni di questa professione.

In primis le assicurazioni private che dovrebbero tutelare la categoria da eventuali denunce da parte dei pazienti che si ritengono lesi dall’operato dei loro medici, hanno alzato il premio assicurativo a prezzi proibitivi; in seconda istanza una percentuale sempre più in crescita di avvocati senza scrupoli, con la connivenza di alcuni pazienti che operano sempre più spesso scelte poco etiche, stanno sviluppando una vera e propria congiura ai danni della categoria medica.

La specializzazione più a rischio da tale situazione è quella di ginecologia e ostetricia, le cui assicurazioni arrivano a proporre premi che vanno dai 15.000 ai 20.000€ l’anno, senza considerare che alla prima denuncia, anche in caso di assoluzione, la polizza viene disdetta e poi per passare ad un’altra compagnia il premio sale in modo esorbitante, tanto che non è da escludere che la mole crescente dei parti cesarei praticati in Italia, sia in parte spiegabile con il timore dei medici di evitare le ricadute legali che le complicazioni del parto naturale potrebbero comportare, dando così origine alla pratica della “medicina difensiva” che spesso agisce più per tutelarsi dagli incombenti contenziosi legali che non nell’interesse prettamente medico dei pazienti. Insomma metà del loro stipendio se ne va per sostenere le spese assicurative spingendo molti medici a cambiare lavoro o a proporsi solo in ambito ambulatoriale dove i rischi sono minori.

Ad aggravare la situazione nelle corsie degli ospedali dei reparti più a rischio è sempre più frequente la presenza di avvocati arrivisti che reclutano pazienti istigandoli a fare causa, spingendo le assicurazioni ad un patteggiamento evitando così di andare in giudi-

zio e a risarcire il paziente direttamente, che poi con il cosiddetto “patto di quota lite” va a spartire gli introiti con il proprio avvocato, mentre per i medici i costi lievitano sempre di più. Per tutelare i professionisti della sanità da cause e denunce, opera da tempo la A.M.A.M.I. (Associazione per i Medici Accusati di Malpractice Ingiustamente), che conta oltre 25 mila iscritti, che si è battuta per ottenere l’obbligatorietà dell’assicurazione per i medici al fine di calmierare i prezzi. E infatti con l'art 3 comma 5, lettera del Decreto legge 13 agosto 2011, n. 138 ora l’assicurazione è resa obbligatoria. Una misura che in sede applicativa avrebbe creato conseguenze negative per i giovani medici i quali non sarebbero riusciti a coprire i costi della polizza con lo stipendio percepito, ed anche per gli 8000 medici precari che in gran parte lavorano nel sistema emergenza-urgenza senza garanzie e con redditi più bassi.

L’A.M.A.M.I. chiede inoltre un “osservatorio del contenzioso dell’errore medico”, gestito dal ministero, per monitorare oculatamente il fenomeno, onde evitare superficialità e giudizi di parte a scapito dei medici.


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Il business della sigaretta elettronica di Ambra Di Chio

In Italia sono oltre 1.500 i negozi adibiti al commercio delle sigarette elettroniche ed i dati diffusi dall’ANaFe (Associazione Nazionale Fumo elettronico) confermano che si tratta di un business in continua crescita, con un volume d’affari che toccherà nel 2013 i 350 milioni di euro.

Come si può spiegare un simile successo? Non dimentichiamo che la dipendenza dalle sigarette possiede una forte componente gestuale e le loro versioni elettroniche, riproducendo il medesimo “rituale”, permettono di soddisfare l’esigenza di fumare. In questo caso, viene però inalato vapore acqueo aromatizzato, a cui possono essere aggiunte quantità variabili di nicotina. Ed, infine, non si può trascurare l’indiscutibile vantaggio che ne ricava il portafoglio. Secondo un sondaggio realizzato dalla Commissione europea, il 92% degli intervistati (su un campione di 3.500 individui) cerca nella sigaretta elettronica un aiuto per liberarsi dal vizio delle sigarette e ben l’84% porta avanti la tesi che la nicotina vaporizzata sia meno nociva per la salute rispetto al tabacco tradizionale. La stessa Commissione ha varato una direttiva specifica in merito, ma l’iter legislativo probabilmente impiegherà mesi a concludersi.

Nel nostro Paese, il mercato del vapore elettronico non è ancora del tutto regolamentato sul piano legislativo e vengono venduti, soprattutto attraverso il web, molti kit non a norma che contengono una percentuale troppo elevata di nicotina. E’ necessario, quindi, affidarsi esclusivamente ai prodotti che possono vantare il marchio CE, disponibili in farmacia oppure presso i negozi autorizzati.


FOCUS: Sanità

Aprile-Maggio 2013

MUSICOTERAPIA, la colonna sonora di una vita più sana di Vanessa Pinato

È innegabile che la musica accompagni gran parte dei momenti della nostra vita, influenzando la nostra giornata, il nostro amore e… a quanto pare la nostra salute! E’ stato infatti accertato che, anche dal punto di vista medico, la musica rappresenta una sostanziale parte della cura di numerose patologie come la depressione o l’ipertensione, ed è capace di aiutare in molte situazioni cliniche.

In realtà, il connubio musica come terapia, ha origini antichissime; torniamo indietro fino all’antica Grecia dove era riconosciuto il potere della musica sull'animo e le emozioni umane. Già da allora però ci si riferiva a un qualcosa di più ampio, rispetto all'accezione comune del termine musica: il concetto inglobava la musica, la danza e la poesia ossia elementi quali il suono, il canto, il gesto e la parola. La nascita di una vera e propria disciplina scientifica è relativamente recente, all'inizio di questo secolo, con approcci teorici e tecniche di intervento diverse. Tra queste tecniche c'è quella che possiamo definire intervento partecipativo al percorso di cambiamento che si intende intraprendere attraverso la Musicoterapia. Da questo punto di vista la “musica” comprende i suoni, i rumori, il silenzio, il movimento del corpo, l'espressione individuale, la creatività e interviene sulla persona come strumento di comunicazione non-verbale, a livello educativo, riabilitativo o terapeutico, in una varietà di condizioni patologiche e para fisiologiche. Cochrane ha evidenziato che, ad esempio, ascoltare la musica riduce la pressione sanguigna, il ritmo cardiaco e i livelli di ansia nei pazienti con malattie cardiache; i ricercatori hanno considerato i risultati riportati da 23 studi, per un totale di 1461

pazienti: due degli studi inclusi coinvolgevano pazienti seguiti da terapisti musicali esperti, mentre in molti altri, i pazienti ascoltavano musica proposta da un operatore sanitario e hanno dimostrato che ascoltare musica procura loro un incredibile sollievo. Ci sono diversi modelli di riferimento in Musicoterapia; nel caso di lavoro con i bambini e/o adulti è però riconosciuto quasi universalmente valido il modello di riferimento proposto dal Prof. Rolando Benenzon, alla base del quale c’è il Principio ISO, un concetto totalmente dinamico che sintetizza la nozione dell’esistenza di un suono o di fenomeni acustici e di movimenti interni che caratterizzano e individualizzano ogni essere umano. Nel processo musicoterapico è indispensabile che il musicoterapista conosca il proprio ISO in tutte le sue forme e che arrivi a conoscere anche l’ISO dei pazienti con cui lavora; in base a questa conoscenza si formalizza un progetto di intervento relativo agli obiettivi da raggiungere e i mezzi da utilizzare per tali fini. In Italia, anche se più lentamente rispetto ad altri paesi, la Musicoterapia si sta facendo conoscere con interventi sempre più frequenti nelle scuole, nelle ASL e nei centri specializzati e l’augurio è che venga impiegata sempre più. Forse un “sol” o un “mi” non potranno salvarci la vita, ma possono sicuramente aiutarci e, nel frattempo renderla più melodica.


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Che cos'è il Trattamento Sanitario Obbligatorio? di Valerio Pelliccia

Il trattamento sanitario obbligatorio (T.S.O.) è una procedura regolata dalla legge n. 180/1978 (legge Basaglia) e viene attuato in casi di emergenza, ovvero nei casi in cui il paziente, affetto da gravi patologie mentali, potrebbe recare danno a se stesso o agli altri e si rifiuti di essere sottoposto a cure adeguate. Per avere effetto, il T.S.O. deve essere motivato e presentato dal medico di famiglia al Sindaco che è l’autorità sanitaria comunale più importante, e solo dopo la sua autorizzazione può entrare in vigore. Poi, il paziente viene trasferito in reparti specializzati presenti in alcuni ospedali, i cosiddetti Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura. Spesso sono le forze dell’ordine o la polizia municipale a portare il paziente in un SPDC: perchè non è raro che la persona non capendo cosa succeda o non avendo consapevolezza della proprio malattia si opponga con tutte le sue forze al trasferimento. La normativa infatti non prevede che il provvedimento debba essere prima notificato al destinatario. Ha una durata di sette giorni e può essere prorogato dal medico nel caso la persona abbia bisogno di ulteriori terapie.

Naturalmente il trattamento sanitario obbligatorio avviene nel rispetto della dignità e dei diritti del paziente, a cui è data la possibilità di scegliere il medico e il luogo di cura. In qualunque momento il paziente può decidere di ricoverarsi volontariamente. Nelle realtà però le libertà di scelta del malato sono molto limitate: le strutture autorizzate a gestire questi casi sono poche, i medici cambiano di giorno in giorno e non c’è informazione sulle terapie a cui potrebbe

venire sottoposto. Molte sono le associazioni che si battono per i diritti di chi viene sottoposto ad un T.S.O.. Un punto importante è infatti la tutela legale dell’individuo che in circostanze così delicate può venire meno. Ad esempio come fa un cittadino a sapere quando deve sottoporsi a determinate cure oppure ha il diritto di rifiutarle? E c’è la possibilità di fare ricorso? Ma le lacune non si fermano al livello normativo. Mancano del tutto i dati statistici. Non si conosce il numero dei casi che si registrano ogni anno in Italia né la loro collocazione geografica. Questo non solo impedisce una risposta adeguata al fenomeno da parte delle autorità sanitarie ma limita moltissimo la possibilità di prevenzione. Ad esempio, si sa che i disturbi psichici possono aggravarsi in quegli individui a rischio di esclusione sociale o che si trovano in difficoltà economiche. Anche l’uso di droghe può rappresentare, se non la causa scatenante, un rischio maggiore di malattie psichiche. Senza un’ adeguata mappatura di queste aree a rischio diventa impossibile agire preventivamente e a livello extra-ospedaliero

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Focus: Sanità

Aprile -Maggio 2013

L'Italia preferisce ancora la terapia "con" dolore Il dolore non è un prezzo da pagare sempre e comunque alla malattia, specie quando perde la sua funzione di “sentinella” della patologia e diventa esso stesso “malattia”, a causa di sofferenze inutili e umilianti.

di Vanessa Pinato

Oggi è possibile «curare» il dolore nelle patologie croniche che non rispondono più ai trattamenti e, ridurlo nelle forme acute della malattia attraverso la cosiddetta terapia del dolore. Quest’ultima mira a rimuovere il sintomo grazie all’impiego di farmaci in grado di annullarlo; i farmaci utilizzati sono comuni analgesici come i FANS (Farmaci Anti-infiammatori Non Steroidei), simili all’aspirina, o farmaci derivanti dall’oppio, come la morfina. Solo in rari casi si tratta il dolore con mezzi invasivi, cioè con infiltrazioni mediante iniezione di anestetici. Oltre a quella farmacologica, inoltre vi è anche una terapia che non comporta l’impiego di farmaci e comprende molti tipi d'intervento assai diversi fra loro: di supporto, cognitivi, comportamentali e fisici (agopuntura, massaggio, fisioterapia…).

In tutte queste Cure Palliative (dal latino “pallium” cioè mantello, protezione), il dolore è ovviamente uno degli aspetti che si mira a gestire nel miglior modo possibile, ma “ lo scopo ultimo è piuttosto- ha precisato l’Organizzazione mondiale della Sanità pubblica (OMS)- il raggiungimento della migliore qualità di vita possibile per il paziente, nel rispetto della sua volontà, e la sua famiglia” (ciò spiega anche perché, nei limiti del possibile, si prediliga un’assistenza domiciliare piuttosto che in ospedale). La Terapia del Dolore di per sé si occupa di tutti i tipi di dolore, dall'acuto al cronico, e si rivolge a persone non necessariamente identificate come malati terminali, ma, trattandosi di un sintomo che colpisce il paziente in modo soggettivo e individuale, è importante partire dal presupposto che una metodologia valida in assoluto non esiste e i diversi metodi vengono attualmente de-

clinati, in rapporto al tipo di dolore, alle condizioni cliniche del paziente, all’età ed alle possibilità di collaborazione.

I progressi della farmacologia, negli ultimi 20 anni hanno permesso di arrivare a controllare e ridurre il dolore nel 90% dei casi, eppure l’Italia è fanalino d’Europa nell’utilizzo di farmaci analgesici maggiori e, sempre agli ultimi posti, per l’attenzione e l’efficacia con cui si contrastano le sindromi dolorose di ogni tipo. Percorsi di cura di qualità in ogni regione per chi soffre di dolore cronico, investimenti in ricerca, semplificazione delle procedure di accesso ai farmaci e costi inferiori degli stessi: questo è quanto, attraverso la Fondazione Isal (Istituto di ricerca e formazione in scienze algologiche) è stato chiesto alle segreterie dei partiti e ai candidati alle ultime elezioni politiche . La stessa legge n°38, che regola l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore, approvata nel nostro Paese nel 2010 sarebbe un orgoglio per l'Italia, eppure, aspetta ancora di essere applicata e il rischio è che degeneri nell'indifferenza della burocrazia, lasciando soli gli oltre dodici milioni di italiani con dolore cronico.


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Sla, ora il calcio ha paura Ora il calcio ha paura. Di un’avversaria impossibile da fermare: marca a uomo, e quando ti prende non ti molla più. Molti calciatori in attività, qualcuno del giro della nazionale e qualcun altro con la coscienza un po’ sporca, si fanno visitare periodicamente da un neurologo di fiducia. Basta un piccolo falso allarme a scatenare la psicosi. I casi noti di Sla nel calcio italiano continuano a crescere: sono diventati 51, decessi inclusi. E la domanda allo specialista, ormai, è la stessa: «Dottore, ho la Sla?». Il calcio italiano, che fino a ieri negava qualsiasi relazione con la sclerosi laterale amiotrofica per paura di ricavarne un’immagine negativa, ha decisamente cambiato rotta. Tutti gli incassi dal 2008 al 2010 delle partite della nazionale Italiana sono stati dirottati verso un gruppo di lavoro coordinato dal dottor Paolo Zeppilli e destinato a finanziare la ricerca. Un passo importante per un ambiente che rifiutava di accettare un problema chiamato Sla. «Coinvolgerò esperti italiani e stranieri: lavoriamo per i nostri tesserati, ma anche per tutti coloro che hanno la Sla» dice Zeppilli. Il calcio riconosce di essere malato, quindi? «Un attimo. Per noi la malattia professionale dei calciatori è la pubalgia. È incontrovertibile che di sclerosi possa ammalarsi chiunque. Cercheremo di capire, però, perché nel nostro mondo ha questa incidenza». I giocatori sono preoccupati, vogliono sapere. A Coverciano, si parla molto di Sla. L’emozione scatenata dalla notte di lacrime e stelle organizzata per Stefano Borgonovo, il centravanti del Milan di Sacchi, lo specchio spietato nel quale a Firenze si è visto riflesso tutto il calcio italiano dagli anni Settanta in poi, è stata violenta. I senatori si sono fatti venire delle idee (Pirlo: «Tassiamo i nostri stipendi per la ricerca»), i giovani sono allarmati (Montolivo: «Tra noi c’è malessere: non possiamo più far finta di niente»; Giovinco: «Coinvolgiamo anche la Liga spagnola e la Premer League inglese»), certi ex dormono male la notte. Massimo Orlando, per esempio, 37 anni, che con Borgonovo condivide un passato nel Milan e nella Fiorentina: «Io in carriera ho avuto tanti infortuni e ho preso tante medicine. Molti miei colleghi hanno paura e non parlano. Io sì: vorrei chiedere a chi ci ha curati se ci ha veramente dato qualcosa di strano...». L’ambiente è in fermento e l’Associazione calciatori lancerà un’adesione volontaria al progetto Sla della Federcalcio.

«Oggi gli atleti sono molto spaventati - conferma il professor Adriano Chiò del dipartimento di neuroscienze di Torino —. La sclerosi rimane una patologia rarissima, giocare a calcio non comporta rischi. Purché sia calcio pulito». Lo scafandro e la farfalla. Prigionieri del proprio corpo e, forse, dello sport a cui si è dedicata una vita. Pochi sanno che Fulvio Bernardini, ex calciatore, allenatore di Fiorentina e Bologna, ct dell’Italia ha molto in comune con Segato, Rognoni, Vincenzi, Soldan, Gritti, Lombardi, l’arbitro Giovanni Nuvoli e Gianluca Signorini, la bandiera del Genoa ammainata a 42 anni. Il Professore morì il 13 gennaio 1984, a 79 anni. Di sclerosi laterale amiotrofica. La prima moglie della Sla a chiedere a un magistrato di aprire un’inchiesta sul pallone avvelenato fu la vedova di Bruno Beatrice, centrocampista della Fiorentina dei misteri, quattro morti (Saltutti, infarto; Ferrante, tumore; Longoni, vasculopatia cardiaca; Beatrice, leucemia) e troppi drammi sfiorati, perché il calcio non si ammala solo di sclerosi, ma di improvvise patologie mai del tutto chiarite. Nel 2006 la figlia di Beatrice, Claudia, ha fondato l’Associazione vittime del doping, una delle ipotesi alla base della Sla. 24 mila calciatori monitorati dalla fine degli Anni 60 al 2007. Su un sottocampione di 7325 pro-

fessionisti, l’incidenza attesa della Sla era 1,24. Quella osservata: 6,45. Cinquantuno i casi noti, decessi inclusi. Sei le società più colpite: Fiorentina, Torino, Genoa, Samp, Como e Pisa. «Pensavo di imbattermi in qualche tumore—racconta il pm di Torino Raffaele Guariniello —, ho trovato una patologia professionale». Muratori, agricoltori, contadini. E calciatori. Cortex (la corteccia surrenale molto evocata da medici e atleti), Micoren, Voltaren, antinfiammatori: i verbali degli interrogatori sono una spoon river di bugiardini. «Non è utile legare il calcio alla Sla in modo indifferenziato: ai fini della prevenzione sul lavoro, bisogna capire. Perché nessun ex è venuto a trovarmi? Perché all’estero nulla si muove? Perché Fifa e Uefa non prendono iniziative? ». Su un pilastro di partenza sono tutti d’accordo: «Per ammalarsi di Sla ci vuole una predisposizione genetica» spiega Mario Melazzini, presidente dell’Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica (Aisla), malato lui stesso. Sottolinea: «La Sla è una malattia per ricchi: un tetraplegico ha un costo per la famiglia che si aggira sui 60 mila euro all’anno». Anche la ricerca è cara. E avanza con fatica. «È un lavoro lento e complesso: gli atleti hanno contratto il fattore di rischio 15-20 anni fa, risalire non è facile—dice il professor Chiò —. La recente scoperta di una proteina collegata alla malattia, la Tdp43, potrebbe essere un’importante chiave di volta. Abbiamo mandato 800 campioni di Dna di pazienti italiani al National Institute of Health di Washington, un importante istituto di ricerca. Al momento, per la scienza, tutte le concause si equivalgono». Eccole: 1) Traumi agli arti e alla testa. C’è un’evidenza: i calciatori spesso sviluppano la forma bulbare di Sla, con danni al blocco facciale. I centrocampisti corrono molto, e prendono più colpi nei contrasti. Nessun caso di Sla registrato tra i portieri, infatti. 2) Il contatto con pesticidi e diserbanti dei campi. Guariniello ha mandato i suoi ispettori negli stadi e agli allenamenti dei club più colpiti, ha fatto interrogare i giardinieri e i manutentori dei prati, sta ricostruendo l’elenco dei prodotti più usati per curare il verde: ricorre la formaldeide, un potentissimo battericida. Nella cantina di una squadra sono stati trovati vecchi barattoli, subito mandati a esaminare. 3) Il doping. Tesi mai provata ma non esclusa da un lavoro del professor Angelo Poletti dell’Università di Milano: «La morte del neurone motorio potrebbe essere provocata da eccessivi livelli di androgeni nel sangue, come quelli ottenuti assumendo ormoni o anabolizzanti. 4) Abuso di farmaci non vietati, spesso fuori dalle esigenze terapeutiche. Anche gli integratori possono influire: Stefano Belli e Nicola Vanacore, dell’Istituto superiore di Sanità, ipotizzano il ruolo degli aminoacidi ramificati e della creatina come motore della Sla. Stefano Casini


Viaggiare

Aprile-Maggio 2013

Alla scoperta della Corea del Nord Un nostro lettorre a gennaio è stato in Corea del Nord e ci ha inviato una sua personale testimonianza del paese più isolato del mondo. Dall’inizio dell’anno solo 30 italiani lo hanno visitato.

Recentemente tamburi di guerra hanno cominciato a risuonare nell’estremo oriente coreano. La tensione tra le due Coree si taglia con il coltello in seguito a dichiarazioni e operazioni militari che si fanno sempre più vistose. Mentre della Corea del Sud niente c’è nascosto, quella del Nord, a parte le immagini di un goffo e adolescente dittatore, rimane avvolta nel mistero. Un nostro caro lettore, Riccardo Conte, ha recentemente intrapreso un viaggio proprio in Corea del Nord, e ci ha raccontato della sua indimenticabile esperienza in uno degli ultimi paesi a regime comunista del mondo. Di seguito il racconto:

"Visitare la RDPK, Repubblica Democratica Popolare di Korea in lingua del luogo Choson Minjujmi Inmin Konghwaguk, in Italia conosciuta semplicemente come Korea del Nord, è un’esperienza che lascia un segno indelebile. Un paese con una natura intatta ed un popolo orgoglioso della sua fierezza, guidato dalla dottrina Juche che ritiene l’uomo artefice di ogni impresa e capace di raggiungere ogni obiettivo; popolo che oltre ogni visione ideologica merita di essere conosciuto senza pregiudizi.

Nel caso del mio solitario viaggio, più che di turismo in senso stretto si può parlare di un invito da parte del governo nord coreano, con itinerario attentamente sorvegliato e mete da visitare prefissate. Meta storica e d’obbligo è la zona di confine tra nord e sud lungo il 38° parallelo decisa dall’armistizio nel 1953. Qui è visibile una muraglia di cemento lunga 240 km, costruita dalla Corea del Sud con l’intento di sancire il proprio distacco dal Nord.

Meta insolita è stata invece la visita ai reparti ospedalieri dell’Accademia di Medicina di Koryo, situati nella capitale Pyongyang. Qui i pazienti vengono curati con metodi della tradizionale medicina “alternativa”: ad esempio la manipolazione con pressione digitale o l’agopuntura praticata con aghi inseriti nella zona auricolare. Sempre nella capitale, che visitavo rigorosamente accompagnato da due guide, sono rimasto colpito dallo skyline degno di una metropoli statunitense con alti edifici e numerosi grattacieli. Le strade, larghissime e che arrivano fino a 12 corsie, sono poco trafficate e percorse da bus e filobus a trazione elettrica. Frequentatissime le due linee di metropolitana che scorrono a 60 metri di profondità e innumerevoli i ciclisti in circolazione. Le stazioni sono esageratamente sfarzose, abbellite con stucchi, marmi, statue, lampadari e mosaici inneggianti al partito comunista ed ai suoi leader passati e presenti. Ultima immagine impressa nella mia mente è la visione panoramica dal 47° piano (con ristorante girevole) in cui ho alloggiato: una vasta macchia verde intervallata da alti palazzi e grattacieli, circondati da immensi parchi e aiuole curate dai fiori sgargianti. Si, Pyongyang più che una città con parchi può essere considerata una città nel parco. Nel complesso un’atmosfera diversa dai nostri ritmi occidentali, irreale e percorsa da una moltitudine di persone “sigillate” dal resto del mondo, nell’ultima frontiera della guerra fredda." Valerio Pelliccia


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Vacanze: quando low cost non significa low quality di Giorgio Zussini

Abbiamo un po’ tutti ormai familiarizzato con il termine “low cost”, alla lettera “basso costo”. Eppure potrebbe ancora essere radicato in molti il pregiudizio secondo il quale alla riduzione dei costi corrisponderebbe una riduzione della qualità: non è così.

Il low cost è ormai una filosofia di pensiero: rinuncio a quel che in un viaggio c’è di superfluo, ma non a viaggiare. Spesso infatti a non essere previsti o inclusi nel prezzo sono servizi aggiuntivi dei quali il viaggiatore, se vuole, può fare benissimo a meno. Per quanto riguarda i trasporti aerei, ad esempio, la più nota compagnia aerea low cost, la Ryanair, riesce a vendere biglietti a meno di 10 euro a tratta riducendo al minimo i servizi inclusi in questo “prezzo base”; da pagare a parte andranno considerati infatti eventuali bagagli oltre a quello da tenere in cabina, bevande e pasti durante il volo, e così via. Ma potete star certi che se prenoterete il vostro viaggio con largo anticipo, se sarete disposti ad atterrare in aeroporti secondari (più o meno distanti dalla città), e se rinuncerete a comfort dei quali si può tranquillamente fare a meno, pagherete realmente meno di 20 euro per un volo andata e ritorno in una qualsiasi capitale europea. Che questi voli siano poco sicuri, poi, è un altro grande pregiudizio: in diciannove anni di servizio Ryanair non ha registrato neanche un incidente aereo rilevante.

Acquistato il volo, rimane da scegliere dove alloggiare. Sono sempre più diffusi e sempre più competitivi (non solo nei prezzi ma anche nella qualità) gli ostelli, strutture per il pernottamento che solitamente offrono sia le classiche sistemazioni in singola o doppia, sia posti letto in camere condivise – soluzione, quest’ultima, davvero low cost. I prezzi sono infatti solitamente bassi, variabili a secondo del tipo di struttura, del bagno (privato o al piano), e via dicendo. Uno dei vantaggi di internet, canale privilegiato in questi casi, è la possibilità

di accesso a un vasto numero di informazioni: ogni ostello dispone quasi sempre di un proprio spazio online contenente descrizioni dettagliate, foto, opinioni degli utenti su pulizia delle stanze, cordialità del personale, qualità della colazione etc. Gli ostelli, nati come strutture adatte ai giovani, sono oggi candidate ad allargare notevolmente la propria utenza: oltre ai prezzi contenuti, hanno il vantaggio di offrire l’occasione per una vacanza diversa, nella quale l’alloggio non è più solo una base per dormire, ma anche un luogo per conoscersi e incontrarsi, condividere il proprio viaggio a partire dagli spazi. Anche quella degli ostelli è una filosofia di pensiero. Certo, è vero che organizzare da sé una vacanza è un’impresa non semplice. Esistono però siti di grande aiuto per chi volesse mettersi alla prova in una vacanza “fai da te”, dei quali forse uno tra i migliori è zingarate.com: con le sue oltre 130 “zingaguide” spiega città per città come arrivare, cosa fare, come spostarsi, dove mangiare e via dicendo, sempre con un occhio di riguardo al risparmio. Eppure, quello economico non è l’unico vantaggio di una vacanza organizzata da sé: essa permette di calibrarne ogni aspetto in base ai propri interessi ed esigenze, di verificare le soluzioni scelte confrontando prezzi, opinioni e proposte alternative. Ed è infine più stimolante: viaggiare low cost significa essere veramente autori del proprio viaggio; rischiare l’errore, doversi adattare qualora ve ne fosse bisogno; ed essere pronti anche all’imprevisto, che magari dopo anni sarà proprio ciò di cui, sorridendo, ci ricorderemo.


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Aprile-Maggio 2013

PAMELA VILLORESI: attrice,

ambasciatrice della cultura italiana! di Margi Villa Del Priore

I suoi 41 anni di mestiere tra teatro e cinema?

Io ho avuto la fortuna di avere le idee molto chiare sin da piccola, ho avuto solo un attimo di confusione quando ho fatto la prima comunione perché non so se volevo fare la suora missionaria o il teatro, che ormai un po’ si assomigliano come mestieri. Ho scelto il teatro, per fortuna abitavo in una città attenta alla cultura , Prato, quindi ho potuto formarmi e, man mano che crescevo, ho capito che il teatro mi piaceva. Negli spettacoli di fine anno della scuola avevo sempre la parte della protagonista e poi, finite le medie, volevo iscrivermi all’accademia d’arte drammatica, ma ero troppo giovane avevo 13 anni e mezzo, ce ne volevano 16 .I miei genitori mi consigliarono di frequentare una scuola commerciale, perché il mio papà sperava che mi sarei occupata di tessuti come lui e così feci. Per fortuna appena cominciai la scuola vennero i registi dal teatro Metastasio per informarci che c’era l’apertura del teatro scuola. Mi sono tuffata in questa esperienza e dal mio istituto andammo in diversi, anche Roberto Benigni che frequentava la mia stessa scuola.

Inizia a lavorare giovanissima?

Ho capito che da lì cominciava la mia vita, infatti lasciai il liceo poco dopo e a 15 anni ebbi la mia prima proposta di lavoro e iniziò la mia carriera nel 1972 a 15 anni : è stata la mia fortuna, perché per interpretare le ragazzine nei vari testi eravamo poche con curriculum artistico, evidentemente ero stata benedetta dal talento e la carriera è andata.

A 17 anni stava girando alla Rai di Milano e uno degli aiuto regista di Giorgio Strehler, Battistoni, la vide girare e disse al maestro, che cercava attori giovanissimi per il Campiello, di farle un provino?

Fu un provino abbastanza memorabile, perché io lessi le parti di tutte le ragazze e Strehler mi disse che mi aveva scelta per tutte le parti, insomma andavo bene per tutte le tre parti, e, a secondo di come sceglieva le altre due attrici, mi avrebbe detto che parte avrei fatto. Giorgio era un artista assoluto, insuperabile. Strehler era il teatro, è insuperabile perché nessuno facendo il teatro può superare il teatro. Sono stata con lui dai 18 anni fino alla sua ultima regia di prosa nel 1997:” l’isola degli schiavi”, quindi dal 1975 fino al 1997.

Oggi si sente la mancanza di uno Strehler nel 2013?

Certamente sì! Abbiamo grandi registi, ma quel lavoro di scandaglio umano e sull’autore era una caratteristica di Giorgio.

Vittorio Gassman? Con Vittorio avevo 24 anni , il lavoro di Gassman era totalmente diverso da quello di Strehler, non c’erano i 3 mesi di prove, non c’era lo scavo psicologico, era tutto un altro genere di teatro che veniva dalla tradizione delle compagnie di giro italiane. Mi trovai un po’svantaggiata ma ricordo che vedere Vittorio entrare in scena, il suo straordinario carisma, l’amore e la padronanza del verso è stata una lezione infinita e importantissima. Che cosa non ha fatto ancora Pamela Villoresi? Forse mi manca qualche impegno cinematografico, più da protagonista, perché ho sempre scelto il teatro, mi è rimasta un po’ una sfida da vincere. Bisogna entrare negli ingranaggi, nella gestione del Paese perché non c’è una classe politica che ha messo al centro del proprio programma la cultura ma soprattutto parlo di occupazione, di Pil , è assurdo che teniamo chiusa l’unica miniera d’oro che abbiamo. Un settore che potrebbe arricchire il nostro pil almeno del 40% ma poiché ciò i nostri politici non lo vedono , c’è bisogno che qualcuno di noi, faccia un po’ il cavallo di Troia, ossia infilarsi dentro e occuparsi di tutto il settore per il paese.

Lei ha sempre detto ai giovani di cominciare a fare teatro vicino casa e poi frequentare le accademie, con costanza e passione. Il teatro può cambiare il mondo?

Il teatro sicuramente dà il suo apporto a cambiare il mondo, l’arte l’ha sempre fatto.Questo è il segno che rimarrà nei secoli di noi, di questa nostra epoca, sarà il nostro segno nel futuro ma soprattutto occupazione, occupazione, occupazione!


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Attualità

Siti “social shopping”, affare o fregatura? di Laura Napoli

In tempo di crisi si fa tutto per risparmiare. Più di ogni altra cosa si è intensificato l’e-commerce. Infatti, da un paio di anni sono molti i siti internet nati per farci risparmiare qualche soldino. Possiamo acquistare di tutto, da una tv o un paio di occhiali e offerte nei centri estetici e anche cure dal dentista. Dalla pulizia dei denti ai massaggi, dai pacchetti dimagranti alle analisi del sangue ma anche weekend benessere a cinque stelle e interi pacchetti vacanze. È necessario però fare un passo indietro e avvalersi del detto: “non è tutto oro quello che luccica”. Bisogna prestare molta attenzione perché spesso queste offerte si presentano come dei veri e propri trabocchetti di “marketing” per vendere senza nessuna professionalità e competenza. Acquistare un trattamento benessere presso un centro estetico che si propone come “percorso disintossicante e rilassante di sessanta minuti con peeling agli oli essenziali” può invece essere non privo di sorprese. Innanzitutto è necessario, prima di fare qualsiasi acquisto conoscere di persona la struttura o se questo non fosse possibile visionare almeno il sito internet, non sempre la struttura può essere adeguata al servizio offerto.

In molti altri casi, l’appuntamento è dato dopo mesi e mesi perché la struttura non è assolutamente in grado di accogliere la numerosa quantità di clienti che hanno acquistato il buono. Da un centro estetico – ci si può aspettare un appuntamento anche dopo sei mesi.

A prova della scarsa professionalità risulta che se si chiama per un appuntamento standard improvvisamente il posto è libero. Inoltre è possibile imbattersi in personale del tutto poco qualificato, che non sa come comportarsi, che ti fa aspettare le ore e che fa di tutto per venderti altro o che ti offre un servizio scadente. Ad esempio se si acquista un trattamento di manicure, esso può essere troppo veloce e sbrigativo

e non come dovrebbe essere. Bisogna anche stare attenti ai modi di sconto calcolato che sono spesso non reali. In alcuni casi sono vere e propri coupon fasulli. Come nel caso di un weekend a Parigi in un albergo tre stelle in centro che poi non è in centro ma in periferia. È possibile anche trovare buone offerte fatte da personale serio, professionale e competente ma bisogna stare attenti ai furbi! E anche perché non c’è un’adeguata legislazione che regoli il rapporto tra il sito internet che vende e le strutture esercenti che offrono il servizio. Come a dire che le responsabilità ci sono ma non si sa di chi sono. Comunque sia, per qualsiasi reclamo potete rivolgervi all’Adiconsum, l’associazione difesa consumatori e ambiente, ha istituito una mail per la tutela di chi acquista i coupon: socialshopping@adiconsum.it


Aprile-Maggio 2013

Società

Fobie? Ce n'è per tutti i gusti di Giorgio Zussini Per definizione una fobia è un ti more irrazionale e invincibile per oggetti o speci fiche situazioni che, normalmente, non do vrebbero provocarlo. Al di là della discutibilità del confine tra normale e anormale, sappiamo tutti a cosa ci riferiamo. Una fobia generalmente viene diagnosticata quando il soggetto prova paura o ansia o sensazioni di panico che lui stesso percepisce come eccessivi, irrazionali e incontrollabili, e così cerca in tutti i modi di evitare il contatto con ciò che li causa.

Ma quanti tipi di fobia esistono? Tanti, forse uno per ogni situazione che si possa immaginare, anche se solo alcune sono sufficientemente diffuse da aver “meritato” un nome. Si parla di claustrofobia (paura degli spazio chiusi) e all’opposto di agorafobia (paura degli spazi aperti), di acluofobia (paura del buio), acrofobia (paura dell'altezza e dei luoghi alti), aviofobia (paura di volare in aereo), ecofobia (paura di rimanere in casa da soli), criofobia (paura del freddo e del ghiaccio, eritrofobia (paura di arrossire in pubblico), gerontofobia (paura di invecchiare), brontofobia (paura dei tuoni), o ancora di tanatofobia (paura ossessiva della morte); a quest’ultima se ne collegano poi molte altre: toxofobia (paura di essere avvelenati), patofobia (eccessiva paura delle malattie), anginofobia (paura di soffocare) e infine tafofobia (paura di essere sepolti vivi). In altri casi l’oggetto fobico viene dal mondo animale: sono zoofobie la paura dei ragni (aracnofobia), dei gatti (ailurofobia) o dei cani (cinofobia), dei cavalli (equinofobia), degli insetti (entomofobia), dei topi (musofobia) ed infine dei serpenti (ofidiofobia). Chi soffre di una fobia solitamente attua strategie per

evitare l’oggetto, anche se questo non è sempre possibile senza che ciò abbia ripercussioni negative sulla sua vita privata e sociale; inoltre chi soffre di una fobia specifica a volte considera la propria paura assurda e ne sente vergogna, prova sensazioni di impotenza o incapacità e in casi estremi arriva a veri e propri stati depressivi. In questi casi può essere d’aiuto un consulto psicologico, non tanto per scoprire cosa ha generato la fobia per la prima volta quanto per capire quali pensieri, comportamenti e azioni sono alla base della permanenza della fobia.

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LA REPUBBLICA ROMANA La primavera dei popoli

L’ondata patriottica, irredentista e nazionalista risorgimentale aveva riempito i cuori dei popoli italici che cominciavano a sentirsi una nazione ma vivevano divisi. I moti del ’48 avevano scatenato in molti popoli la voglia di deporre la monarchia in favore della repubblica, inn altri di chiedere uno Statuto, altri ancora l’unità e tutti la libertà dall’oppressione straniera. Papa Pio IX era fuggito da Roma non sentendosi sicuro e si era rifugiato nella fortezza di Gaeta, sotto l’egida del Regno di Napoli. Furono eletti membri della giunta provvisoria il 12 dicembre 1848 Tommaso Corsini, senatore di Roma, Filippo Camerata, gonfaloniere di Ancona e Giuseppe Galletti, quest'ultimo in sostituzione di Gaetano Zucchini, senatore di Bologna, il quale aveva rifiutato l'incarico.Vennero allora indette elezioni per l’Assemblea costituente, che si tennero nel gennaio del 1849. Tra gli eletti figuravano i nomi illustri, tra gli altri, di Giuseppe Mazzini e di Giuseppe Garibaldi. Il primo atto dell’Assemblea fu l’emanazione di un decreto nel quale si dichiarava decaduto il potere temporale dei pontefici, nonostante al papa venissero assicurate «tutte le guarentigie (garanzie) necessarie per l’indipendenza nell’esercizio della sua potestà spirituale». Roma, 9 febbraio 1849 all’una di notte: era nata la Repubblica romana. A Venezia si era insediata una Repubblica indipendente dall’Austria, che aveva come leader politico Daniele Manin e militare Guglielmo Pepe. La restaurazione però rimetteva sui troni i sovrani deposti, il Regno del Piemonte perdeva la Guerra d’indipendenza, Radetsky riconquistava Milano e le altre città protagoniste della Primavera Lombarda, Leopoldo II veniva rimesso in testa al Granducato di Toscana per volere degli Asburgo. Il papa aveva nel frattempo inviato un accorato appello alle potenze cattoliche affinché, per mezzo dei loro eserciti, lo reinsediassero nei suoi domini legittimi. All’appello risposero l’Austria, la Spagna, il Regno delle Due Sicilie e, soprattutto, la Francia repubblicana di Luigi Napoleone Bonaparte. In tempi diversi gli eserciti delle quattro potenze invasero i territori dello Stato romano. A difendere la Repubblica erano intanto accorsi migliaia di volontari, mentre il governo era stato affidato a un triumvirato composto da Aurelio Saffi, Carlo Armellini e Giuseppe Mazzini il 29 marzo. La resistenza che la Repubblica seppe opporre agli invasori fu molto più tenace di quanto questi si aspettassero. Il 30 aprile le truppe francesi del generale Oudinot vennero messe in rotta, a Porta San Pancrazio, da

un’azione guidata da Garibaldi. L’esercito repubblicano incontrò in battaglia i nemici in altre occasioni (battaglie di Palestrina, Terracina) e, mentre l’Austria si impossessava delle Legazioni emiliano-romagnole, gli spagnoli penetravano in Umbria e i napoletani erano costretti al ritiro, i francesi, dopo la sconfitta di aprile, decisero, infine, di dare il colpo di grazia alla Repubblica. Con un corpo di spedizione che poteva contare su circa 30.000 effettivi, in giugno Oudinot mosse contro Roma. L’assedio durò circa un mese. Infine, persa dalle truppe comandate da Garibaldi anche l’ultima battaglia combattuta sul Gianicolo, la Repubblica si arrese. Per una ferita riportata in questa battaglia morì Goffredo Mameli, l’autore del Canto degli Italiani, l’attuale inno nazionale. I capi della Repubblica si dispersero. Garibaldi, alla guida di uno sparuto gruppo di insorti, tentò, invano, di raggiungere la Repubblica veneziana che ancora resisteva. Nella affannosa marcia verso la laguna veneta la sua compagna, Anita, trovò la morte. L’eredità della Repubblica romana è la sua Costituzione, composta di 8 principii fondamentali e 69 articoli di cui alcuni rivoluzionari: la pena di morte era proscritta, era introdotto il principio della privacy, dell’inviolabilità della corrispondenza, della proprietà privata, della casa, che era definita sacra, della persona, si introduce la figura del Giudice di Pace, l’incarceramento e la confisca dei beni per indebitamento erano proscritte, erano introdotte la libertà di pensiero e di associazione. È introdotto il suffragio universale maschile: “art. 7 Il suffragio sarà diretto, e universale (...) art. 8 Sono elettori tutti i cittadini dello Stato di anni 21 compìti (...); art. 9 Sono eleggibili tutti i medesimi se giungono all'età di 25 anni compìti”. Daniele Palone


“Liberiamo il movimento...”

Serata Sociale Promossa dall'Associazione Nazionale Libertà e Progresso (ANLEP) ed organizzata con le Associazioni “neaPOLIS”, “Fare Europa” e “Amici di Totò...a prescindere – Onlus”, con focus sul tema del Convegno “RIARMO SOCIALE: riscoprire il senso dell'etica, del servizio sociale e dei circuiti di autosostegno per avviare un nuovo patto di stabilità tra generazioni”.

Interverranno personalità di rilievo del mondo letterario, artistico, medico e politico Presentazione della Mostra personale di pittura del Maestro Eugenio Sgaravatti: "Gia' ride la tenera primavera", a cura di Viviana Vannucci critico d'arte.

Sono previsti, inoltre, siparietti artistici, ricco buffet, assaggi di vini, sessione musicale e concerto jazz.

Luogo e data dell'evento:

Villa IRIS - Via Appia Antica, 107, ROMA

Sabato 18 maggio 2013, ore 16,30 fino a tarda sera Infoline:carlofamiglietti@inwind.it 3389003818

Ingresso libero


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