C'era una Svolta n. 24 (n. 1 del 2017)

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anno IV numero 01/2017

spazio riservato all’indirizzo

Spedizione in abbonamento postale per l’interno. Stampe periodiche - Aut. N. 1346 del 07.06.2013 - Poste San Marino


EVENTI

EVENTI E INCONTRI Tre minuti con RETE

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l 2017 ha portato una bella novità tra le mura del movimento RETE. È nata infatti la video-rubrica “TRE minuti con RETE”: un programma quotidiano in cui commentiamo le notizie riportate dai giornali locali. In soli tre minuti cerchiamo di fare una panoramica dei fatti più salienti offrendo spunti di approfondimento partendo dagli articoli pubblicati dai quotidiani locali.

e sociale I video vengono pubblicati ogni giorno sul nostro sito internet www.movimentorete.org e sulla nostra pagina Facebook.

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osservatore, un appassionato militante e dissidente rispetto alla svolta neoliberista. Persona disponibile e umile che abbiamo avuto la fortuna di avere come ospite nel 2013 per una conferenza sull’Europa.

per questa guerra non voluta e da sempre contestata è lo slogan not in my name».

L’intento è quello di offrire un punto di vista diverso e cercare di incentivare la popolazione ad interessarsi della vita politica

In ricordo di

Bruno Amoroso

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l 20 gennaio si è spento Bruno Amoroso, economista e saggista italiano, allievo di Federico Caffè. Una voce autorevole e insieme misurata, risoluta nel suo campo d’indagine e orizzonte di ricerca – le scienze sociali, le teorie keynesiane e l’economia del benessere. Insieme a Caffè, Bruno Amoroso è stato una figura dalla fondamentale lucentezza scientifica ma anche un brillante

«Le rivoluzioni sono state sostituite dalle controrivoluzioni, e dopo tanto parlare di pacifismo e non violenza, la guerra è diventata la forma normale della politica. […] Per noi, pensare di cavarcela con gli appelli e le “buone pratiche” non è più possibile. Quello che ci resta da dire

IL CALENDARIO DI RETE

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uest’anno abbiamo voluto stupirvi con effetti speciali! Per ricordare la fine di questa legislatura abbiamo pensato a un calendario particolare che racconta, a modo nostro, i fatti salienti di questi ultimi 4 anni. Il calendario viene distribuito gratuitamente agli aderenti, ma se ti piace e vuoi darci il tuo sostegno, puoi venirlo a ritirare presso la nostra sede.

grafica Roberto Giardi

Aderisci a RETE! Per iscriverti puoi comunicarcelo via e-mail a rete@movimentorete.org oppure telefonando allo 0549.907777 oppure on line compilando il modulo sul sito numero 01 2017

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EDITORIALE

EDITORIALE DEL MESE di Marianna Bucci

al Territorio e agli Esteri Antonella Mularoni: le modifiche al codice ambientale, le antenne da 40 metri per la telefonia mobile, nnanzitutto il perenne cogeneratore della Cartiera ma tengo a scusarmi anche i rapporti con il corpo diplomatico che con i lettori per è sempre più legato al Segretario agli Esteri. il ritardo con cui Anche non entrando nel contenuto di queste questo numero di tematiche, è evidente come il metodo con “C’era una Svolta” cui sono portate avanti è perfettamente arriva nelle vostre in sintonia con il governo passato: case. Il risultato provvedimenti imposti dall’alto e nessuna elettorale ottenuto voglia di valutare o anche solo ascoltare le da RETE ha richiesto considerazioni provenienti dall’opposizione. non solo una E soprattutto è evidente come, al netto degli riorganizzazione interna, ma anche delle vite slogan elettorali, vi sia una precisa volontà di private e lavorative che ci ha preso un po’ aumentare la discrezionalità del Congresso più di tempo del previsto. Ora però siamo di Stato, cioè dei singoli Segretari. Il potere di pronti per ripartire ancora più carichi e per nominare diplomatici, di arrivare ad accordi tornare alla consueta periodicità della nostra speciali con investitori privati, gli interventi pubblicazione. molto impattanti sul territorio fatti a colpi di delibera e di regolamenti interni che, Tante cose sono cambiate dal nostro ultimo quando va bene, vengono resi noti per una numero. Le elezioni hanno attestato che semplice presa d’atto: modalità che fino a RETE, in soli quattro anni, è diventata la seconda forza politica del paese, triplicando la poco tempo fa venivano stigmatizzate perché figlie di una politica autoritaria e perseguita propria presenza in Consiglio. Nonostante la al di fuori della legge o in deroga, vengono legge elettorale vigente ci abbia consegnato ora inserite all’interno degli strumenti nuovamente al ruolo di opposizione e legislativi per far sì che non possano essere abbia regalato alla Maggioranza ben 6 dei considerate improprie o illegali. Uno stile 15 seggi consiliari ottenuti alle elezioni, quasi Berlusconiano si potrebbe definire, la consapevolezza di aver acceso nei sammarinesi la speranza di un cambiamento in cui ogni azione, per inopportuna o potenzialmente pericolosa, viene inquadrata concreto, ci fa affrontare questa nuova sfida all’interno della legge per diventare lecita di con ancora più grinta e coraggio. fronte all’opinione pubblica. Il belletto sul Sono passati poco più di tre mesi muso della scrofa. dall’insediamento del governo di Adesso.sm Non è pensabile – specialmente in un (per la composizione si veda pag. 6) ma già momento storico come questo in cui il possiamo fare una serie di considerazioni. paese soffre di una sfiducia che attraversa Ad esempio riguardo al peso delle singole trasversalmente popolazione, istituzioni, forze politiche all’interno della coalizione imprese – che la politica si ritagli e, peggio, governativa. In molti abbiamo condiviso la rivendichi altri spazi di discrezionalità speranza che le forze meno conservatrici ammantandoli in un’aura di legalità. (Sinistra Unita e Civico 10) fossero quelle in grado di assicurare il rinnovamento che di Facciamo un esempio: il Congresso di Stato certo non poteva essere rappresentato da AP, può, secondo la legge (anzi in base a diversi UPR, PSD ed ex socialisti di Celli. In poche decreti) rilasciare alcuni tipi di licenza alle settimane invece si è già potuto notare come imprese. Questo potere è stato, negli anni, l’impronta su cui tutte le forze di governo una immensa fonte di corruzione: non sono appiattite sia inequivocabilmente quella esiste un solo motivo che possa giustificare di Alleanza Popolare. Nel giro di qualche il rilascio di licenze da parte dell’organo che mese infatti, AP ha abbandonato la sua esercita il potere esecutivo. Eppure è previsto decennale esperienza di satellite e stampella per legge. Questo non significa che quella di governi a guida DC e PSD per diventare il legge sia opportuna. Anzi, secondo noi, andrebbe eliminata. fulcro, l’eminenza grigia di una coalizione che, se non fosse stato per l’apporto di Stessa modalità autoritaria è quella che sta Civico 10, non sarebbe neppure arrivata al caratterizzando le sciabolate del governo ballottaggio. sul sistema bancario e finanziario, a cui dedicheremo il prossimo numero del Non a caso i primi provvedimenti portati giornale. avanti sono quelli avviati dall’ex Segretario

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Una guerra fredda tra governo e Banca Centrale da un lato e Associazione Bancaria Sammarinese dall’altro. Una guerra per la gestione di quasi due miliardi di crediti deteriorati (una piccola percentuale di guadagno su una cifra così alta fa gola a tanti!) e per sostituire un potere malato, sedimentatosi negli anni, con un altro potere altrettanto malato. Il problemi legati agli Npl, alla presenza di personaggi ambigui in banche e consigli di amministrazione, agli interessi personali celati dietro alle ricapitalizzazioni, a crediti d’imposta alle banche (cioè mancati introiti per lo Stato) come se non ci fosse un domani, alla cronica mancanza di liquidità dello Stato vanno certamente affrontati, e noi li abbiamo sempre denunciati negli anni. E siamo ben consci che a creare terreno fertile all’odierna situazione siano stati i governi a guida DC, PSD e tutte le varie stampelle che negli anni li hanno favoriti, incluse quelle attualmente alle redini del paese. Ma affrontare tutte queste problematiche non significa far saltare in aria un sistema – con le conseguenti ripercussioni su lavoratori e risparmiatori - per costruirne un altro su presupposti sbagliati e dannosi per la comunità. Invece di prendere in considerazione proposte diverse, che consentono di colpire le responsabilità, cercare di non impiccarsi con il debito estero (che coincide con una assoluta perdita di sovranità) e tutelare i risparmiatori, il governo si muove come un elefante in una cristalleria. A parole dice di operare per il bene del paese, ma il bene del paese coincide sempre con l’interesse di qualcuno. Esattamente come è sempre accaduto. Ogni idea, ogni proposta viene percepita come un attacco personale, non come la volontà di portare un contributo costruttivo. Ogni volta che apriamo bocca, viene tutto preso come un affronto al governo di Adesso. sm quando invece le stesse considerazioni le facciamo da anni, le abbiamo fatte anche nella passata legislatura di Bene Comune...e anch’esso ci trattava come fossimo i nemici del paese! Si rafforza sempre più l’idea che a guidare l’operato del governo non vi siano i Segretari, ma una regia esterna che muove le fila, apre il sipario e mette in scena la commedia più acclamata di sempre: quella del cambiamento. numero 01 2017

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SEGRETARIO

CITTADINANZA CONSAPEVOLE La politica sammarinese e il renzismo

di Andrea Giani

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a mesi ormai sentiamo ripetere come un mantra la parola “cambiamento”, una parola che di per se può significare tutto e niente. Questo “mantra” i nostri vicini italiani lo hanno sperimentato pochissimo tempo fa per mezzo di quel fenomeno che giornalisti, politici, opinionisti o semplici cittadini indicano come “renzismo”, ovvero quel particolare fenomeno fatto di continui annunci, di spot, di piccolissimi interventi che se da un lato trovano un cambio, apparente, di forma, dall’altro non trovano nulla sul piano della sostanza. Sullo sfondo, si intravvedono gli stessi opachi rapporti con poteri forti e gruppi di potere, le stesse ambigue contiguità con un sistema spesso corrotto e malato, l’allineamento dell’editoria e dell’informazione in generale. Ma la parola “cambiamento”, quella stessa parola su cui la coalizione Adesso.sm ha costruito legittimamente la vittoria alle elezioni, non può essere solamente un mero cambio di forma e di “volti”, ma deve essere sostanziale e lo deve essere soprattutto nel metodo: alzi la mano chi ne vede traccia, soprattutto vedendo chi oggi siede in Consiglio e vedendo le prime nomine all’interno delle segreterie. Sembra quasi di assistere appunto ad un “renzismo” in salsa sammarinese, quel “renzismo” che i nostri vicini sembrano aver messo alle spalle. Perché “renzismo”? Semplicemente perché, come ho scritto poco sopra, sembra di assistere a quel che la politica italiana ci ha mostrato in questi ultimi anni: una fittizia rottamazione del vecchio, mettendo apparentemente da parte alcuni personaggi ma mantenendone inalterati i vecchi metodi e le vecchie pratiche; i continui annunci, e quei piccoli miglioramenti che se da un lato possono sembrare tanto (specialmente dopo 20 anni abbondanti di immobilismo), dall’altro non sono quel vero cambiamento di cui il paese ha un estremo bisogno, ma si limitano a

cambiare qualcosina solo sul piano formale. E con il termine “renzismo” possiamo indicare anche chi si contenta di piccole modifiche dell’esistente a fronte di qualche posto al sole, spacciandoli poi come grandi conquiste ma che nella sostanza nulla dicono, un po’ come la pantomima dei badge per i Segretari di Stato. Certo, saranno da mettere alla prova dei fatti, ma ad oggi, a pochi mesi dallo svolgimento delle elezioni, cambiamenti di metodo non se ne vedono. Già perché non può essere cambio di metodo e ricerca di condivisione, ritrovarsi una convocazione dalla sera alla mattina per confrontarsi su una nomina così importante come il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio, tenendo ben presente il fatto che la nuova maggioranza aveva tutto il diritto di nominare da sola chiunque ritenesse in grado di ricoprire tale carica, e questo giusto per fare un piccolo esempio. Ed ecco che allora si notano epiche arrampicate sugli specchi per giustificare cose che fino a poco, pochissimo tempo fa, erano lontane anni luce da taluni gruppi politici, sia che essi sedessero in maggioranza come in opposizione nella scorsa legislatura.

D’altronde già dalle prime settimane di legislatura si è potuto notare come chi era all’opposizione non si ricorda più di esserci stato, così come chi era al governo o in maggioranza a sua volta non ricorda più il posto che ha occupato in questi ultimi anni. Ma questo paese non può accontentarsi di piccoli correttivi, di pezze e pezzuole messe a tamponare emergenze e storture. Occorre un cambio totale, una virata a 180 gradi cambiando totalmente questo sistema parassitario, senza limitarsi a portare qualche correttivo e qualche miglioramento di facciata. Occorre riportare la cittadinanza al centro di ogni cosa, è necessario ridistribuire le risorse e mettere da parte l’interesse dei pochi, riportando l’interesse della collettività e del paese all’attenzione dell’agenda politica e delle istituzioni. Ecco perché in assenza di un reale cambiamento, la nostra sarà un’opposizione dura e senza sconti per nessuno, così come abbiamo sempre dimostrato di essere negli anni precedenti. D’altronde per eliminare questo sistema ormai marcio bisogna avere una VERA voglia di cambiamento, voglia che a RETE non difetta. numero 01 2017

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ECOSOSTENIBILITÀ

Auto elettriche ...e tanti se

di Raniero Forcellini

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cosa serve cambiare l’auto con una elettrica se la usiamo per andare a comprare il giornale a 500 metri da casa, se accompagniamo i figli a scuola nonostante ci siano i trasporti scolastici, se per andare al lavoro siamo soli nell’abitacolo e non usiamo i mezzi pubblici, se la cambiamo continuamente, se andiamo a tutta birra perché siamo sempre di fretta e acquistiamo auto e suv che consumano come una portaerei.

portano documenti di qua e di là, se ancora non possiamo avere a casa un certificato che poi dobbiamo portare in un altro luogo. Così come non serve a niente dare incentivi per chi installa pannelli fotovoltaici se poi il cittadino consuma come prima e la sua casa è un colabrodo energetico. Si è parlato di auto elettriche come se il problema più importante fosse quello di avere un motore meno inquinante senza parlare di quello che è successo, e sta succedendo, nel nostro paese dopo anni che l’auto ci è stata inculcata come un oggetto indispensabile della nostra vita cambiando i nostri paesaggi e i nostri paesi con strade, incroci, rotonde, parcheggi, rumori, salute a rischio dall’inquinamento e dagli incidenti. Abbiamo costruito un paese a misura di automobile piuttosto che a misura d’uomo e oggi ne paghiamo le conseguenze.

Ma è poi meno inquinante cambiare il Se non cambiamo i nostri motore: l’elettricità che serve come viene comportamenti, le nostre azioni e il nostro stile di vita non serviranno a niente le auto elettriche se poi continueremo a seguire una dieta a base di carne, se mangiamo hamburger che proviene da bovini che pascolano dove prima c’era una foresta, se spariamo il riscaldamento invernale oltre i 20 gradi e il raffrescamento in estate sotto zero, se continuiamo a comprare prodotti, il più delle volte inutili, che vengono dall’altra parte della terra, con molti imballaggi aumentando il peso del rifiuto tanto facciamo il “porta a porta”, se malgrado abbiamo un orto o giardino buttiamo tutto l’organico nell’indifferenziato. Non servirà a niente se ancora continuiamo a bere acqua dalle bottiglie di plastica, se laviamo l’auto tutte le settimane, se facciamo docce continue e prolungate e buttiamo nel water 10 litri di acqua potabile alla volta. Se teniamo accese le luci giorno e notte illuminando giardini con vecchie lampadine incandescenti e utilizziamo elettrodomestici energivori, se nonostante di fuori ci sia il sole usiamo l’asciugatrice, se continueremo ad illuminare come una sala operatoria strade non trafficate e parchi ed insegne pubblicitarie nelle ore notturne. Non servirà a nulla se la sera spegniamo le nostre spie del televisore se poi a natale illuminiamo la nostra casa con lucine colorate che sembra un luna park. A cosa servirà l’auto elettrica se non si informatizzano gli uffici dove ancora la carta la fa da padrona e ci sono fattorini che

prodotta? Che impatto ambientale e consumo energetico hanno le materie prime che servono per la produzione di un’auto? Le batterie non dureranno per sempre, avranno problemi di smaltimento e problemi di inquinamento. Siamo sicuramente il paese al mondo che ha il maggior numero di auto procapite e quindi l’obbiettivo da raggiungere è quello di ridurre il numero dei veicoli in circolazione per migliorare l’aria che respiriamo e la qualità di vita non quello di sostituirla con un’altra. Disincentiviamo l’uso dell’auto, aumentiamo l’uso dei mezzi pubblici e di soluzioni condivise, cominciamo a pensare a modi diversi per spostarci, pretendiamo di avere un paese a misura di uomo e di bambino con più spazi verdi, sevizi decentrati, luoghi di incontro, piste pedonali e ciclabili. Riscopriamo il nostro rapporto con la natura e con la terra che abbiamo perso, camminiamo, pedaliamo per le strade di campagna, coltiviamo orti e giardini e ogni tanto saliamo su un albero.

numero 01 2017

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LAVORI CONSILIARI

LAVORI CONSILIARI Codice ambientale 2 su 40 ce la fanno

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n una delle prime sedute, il Consiglio ha approvato il decreto di modifica al codice ambientale. Che cos’è il codice ambientale? È un documento di 190 articoli che rappresenta un po’ la bibbia normativa delle politiche ambientali e della salute. Il decreto approvato dal Consiglio va appunto a modificare il codice ambientale. RETE ha presentato 40 emendamenti, quindi 40 proposte per migliorare il decreto. Nonostante i giornali ne abbiano parlato come se il governo avesse accettato chissà quanti emendamenti, in realtà solo 5 sono stati votati a favore, di cui due molto importanti. Con uno infatti siamo andati a vietare l’importazione di rifiuti in repubblica. Con l’altro invece siamo andati a togliere la possibilità di bruciare rifiuti, quindi di fatto il divieto di installare inceneritori in Repubblica. Emendamenti che, seppur accolti, hanno causato frizioni all’interno della maggioranza con interventi critici da parte di esponenti di (AP) Repubblica Futura e Civico 10. Naturalmente siamo felici di aver portato un contributo così importante per queste due tematiche ma rammaricati dal dover constatare come invece il governo non abbia voluto accogliere numerosi emendamenti altrettanto fondamentali.

Ad esempio abbiamo proposto sanzioni più pesanti e sospensione della licenza per le aziende che captano l’acqua senza autorizzazione. Questo emendamento, che è stato respinto, sarebbe andato ad incidere su realtà come quella della cartiera Ciacci che da anni si approvvigiona direttamente dal fiume Marecchia preferendo pagare le bassissime sanzioni previste per legge piuttosto che rispettarla. Ci sono poi numerosi articoli peggiorativi: ad esempio il nuovo decreto toglie all’AASS il compito di occuparsi dello smaltimento dell’amianto per le superfici inferiori a 25mq e, implicitamente, lascia campo libero ai privati. Nel nuovo decreto si è andati addirittura a eliminare il divieto di localizzazione delle antenne in zone sensibili come aree parco, scuole, strutture sanitarie. Questo perché il piano delle telecomunicazioni partito con l’ex segretario Mularoni, prevede l’installazione di nuove antenne che, quindi grazie alle modifiche apportate al codice ambientale, potranno essere installate ovunque. Il codice ambientale ci pare sia stato ritagliato su misura per soddisfare i piani dell ex Segretario al territorio Mularoni. Peccato che a prestare il fianco alla realizzazione di questi piani sia il nuovo segretario al territorio, Michelotti, che alla tutela ambientale ha dedicato gran parte della sua vita.

Drizzate

le antenne!

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a avanti il piano telecomunicazioni che prevede l’installazione di pali da 35/40 metri in vari Castelli della Repubblica che dovranno i risolvere i problemi legati alla telefonia mobile. Adesso.sm infatti ha continuato l’opera iniziata da Bene Comune, in particolare dalla solita Segretaria di Stato al Territorio Antonella Mularoni (AP) che, nel 2014, ha stanziato 60.000,00 euro per l’incarico di collaborazione alla Polab srl (delibera n. 19 del 18.11.2014). Collaborazione poi proseguita con l’attuale governo che, in prima battuta, è intervenuto sul codice ambientale attraverso il Segretario al Territorio Michelotti (Sinistra Unita), cancellando il vincolo che impediva di localizzare antenne in zone sensibili. Proseguendo poi con il Segretario all’Industria Zafferani (Civico 10), che ha portato in aula il progetto Polab/Telecom incaricato dalla Mularoni presentandolo come unica opzione possibile. Il progetto è stato presentato, non condiviso, né votato. Una semplice presa d’atto di decisioni prese altrove, nella più squisita tradizione sammarinese. Nonostante abbiamo chiesto più volte di poter avere accesso alla documentazione inerente altre possibilità di sviluppo, per avere l’opportunità di valutare

la coalizione ADESSO.SM REPUBBLICA FUTURA

SSD

CIVICO 10

parte del parte del SU AP UPR PS PSD numero 01 2017

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LAVORI CONSILIARI

Democrazia In Movimento in Consiglio

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e elezioni di novembre 2016 hanno attribuito 12 seggi a RETE e 3 a Movimento Democratico San Marino Insieme (MDSI). In base alla legge elettorale però, molti di questi se li è accaparrati la coalizione vincitrice alle elezioni per effetto del premio di maggioranza. Quindi oggi RETE ha 8 Consiglieri e MDSI ne ha 1. Ecco chi sono:

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un ventaglio opzioni, questa richiesta non è mai stata accolta.

approfondimenti Telecom e Polab

4) Murata - area Pubblica Via del Serrone: soluzione validata; Fatto sta che alla fine di febbraio 2017, il governo ha approvato ufficialmente la 5) Faetano - Cimitero Strada Sorco: in realizzazione delle prime 4 stazioni radio base attesa di verifica da parte di Telecom (pali da 35-40 metri) che verranno installate (eventuale preferenza per rotatoria strada nei seguenti siti, che hanno anche ottenuto Seralli) parere favorevole dalle rispettive Giunte di 6) Torraccia - Strada Monte Olivo 2: Castello: posizione condivisa, ma in attesa di - Gualdicciolo: parcheggio via Fabrizio di ulteriore verifica rispetto all’alternativa Montebello presso l’Aeroclub - Fiorina: area pubblica strada Andrea di Riccio (vicino al centro Fiorina) - Montegiardino: area pubblica strada Bandirola - Falciano: parcheggio strada Rovereta Di seguito pubblichiamo gli altri siti in cui si prevedono le prossime installazioni: 1) Borgo Maggiore - Impianti sportivi Via Ventotto Luglio (soluzione validata) 2) Fiorina - Cimitero Via Ottava Gualdaria (soluzione validata) 3) Fiorentino - Area capannone AASLP: non validato. In attesa di

Gian Matteo Zeppa Elena Tonnini Roberto Ciavatta Davide Forcellini Sandra Giardi Marianna Bucci Grazia Zafferani Marco Nicolini Federico Pedini Amati (Movimento Democratico San Marino Insieme)

7) Serravalle - Stadio Baseball: decisione sospesa in attesa di approfondimenti Telecom e Polab 8) Serravalle - Area pubblica Serravalle: decisione sospesa in attesa di approfondimenti Telecom e Polab 9) San Marino - Kursaal: soluzione validata 10) San Marino - Parcheggio Via Maccioni Francesco: non validato. Attesa di approfondimenti Telecom e Polab per ulteriore sito lato Funivia 11) Borgo Maggiore - Area pubblica Borgo Maggiore: in attesa di ulteriori approfondimenti Telecom e Polab.

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ISTRUZIONE

SPAZIO SCUOLA Educazione e cattività

Intervista al Prof. Paolo Mottana di Elena Guidi

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a serata del 18 novembre scorso, “Cambiare scuola si può”, fortemente voluta dal gruppo scuola del Movimento R.E.T.E., ha visto protagonisti alla sala Montelupo due relatori d’eccezione, il Prof. Paolo Mottana, docente di Filosofia dell’Educazione e il Dott. Stefano Laffi, sociologo e ricercatore, i quali hanno condiviso con i presenti le loro esperienze e visioni profondamente attuali sul tema dell’educazione, entusiasmandoci con la loro passione e lasciando sul tavolo numerosi spunti e motivi di riflessione che di certo non vogliamo lasciar cadere nel vuoto. Per questo desideriamo approfondire con una serie di articoli alcune tematiche che sono emerse e che riteniamo degne di grande considerazione. Un primo stimolante concetto su cui la scuola e tutti noi dovremmo riflettere è fuor di dubbio quello della “cattività”, sul quale il Prof. Mottana ha incentrato il proprio intervento ed ha poi gentilmente acconsentito a farsi intervistare. Che cosa intende per “cattività”? “Viviamo tempi in cui siamo sottoposti ad un ingabbiamento progressivo, che incasella, categorizza, riempie le agende di impegni. Una grande griglia ipernormativa che ormai abbiamo interiorizzato e di cui facciamo persino fatica ad essere consapevoli, e che comincia proprio con la scuola. Bambini e ragazzi nel nostro tempo e da molto tempo sono tenuti in “cattività”, sono cioè tenuti separati dalla vita sociale reale in luoghi chiusi e ansiogeni, poiché sotto continua minaccia di sanzione “in apprendimento”. Ora apparirà abbastanza chiaro che la cattività non giova a chi voglia davvero imparare. Non si può imparare con la paura,

al massimo si può riprodurre quello che viene richiesto. E come gli animali, che una volta tenuti rinchiusi in cattività, non riescono più ad abituarsi ad una vita libera e piena ma ne restano dipendenti, la stessa sorte toccherà ai cosiddetti “minori”. Certo nessuno dei soggetti del sistema di potere ha intenzione di renderli liberi e pieni di possibilità, una volta usciti dalla prigionia scolastica, e quindi tutto questo va bene al nostro sistema, che li vuole invece dipendenti, sottomessi e impauriti quanto basta per accettare ogni genere di sfruttamento, e con un’idea del sapere frantumata e incasellata in discipline. L’insegnante in tutto ciò ha la sua responsabilità, ma primariamente è proprio la struttura che non è pensata per creare esperienze di vero apprendimento. Esperienze che presuppongano il coinvolgimento plenario della persona.”

guide o mèntori, possono accordarsi per creare sempre più occasioni di partecipazione e di intervento di bambini e ragazzi nella realtà, a partire dai luoghi pubblici, di varia indole (dalle ludoteche alle biblioteche ai teatri ai musei ecc.) per continuare nei luoghi intermedi (strade, piazze, verde pubblico e privato, ) e per ampliarsi progressivamente al privato disponibile (negozi, officine, cantieri, studi, imprese e così via). Si tratterebbe di costruire percorsi in cui apprendere abilità e conoscenze diverse, sviluppando contemporaneamente capacità di relazione, di negoziazione, di decisione e così via. Strada facendo i percorsi dovrebbero essere sempre più scelti e organizzati dai ragazzi stessi dall’inizio alla fine in modo da coltivare i talenti e le passioni che progressivamente si affacciano nelle loro vite ben più ricche e intense che al chiuso di un internamento scolastico.” Ma in un modello di questo tipo che fine fa la cultura generale classicamente intesa?

A proposito di struttura … che cos’è la “scuola diffusa” che lei promuove? Educazione diffusa significa trasformare tutta la realtà in potenziale spazio di apprendimento, riducendo l’attuale scuola ad una “base” o tana da cui muoversi per vivere autentiche avventure di vita, da cui imparare e su cui discutere una volta rientrati nella base. Potenzialmente tutto ciò che accade nel mondo è interessante da un punto di vista educativo. Parteciparvi, a vario titolo ma non solo come passivi spettatori, significa mobilitare enormi risorse, di comprensione, di azione, manuale, fisica, mentale, emotiva da elaborare e fare propria. Il tessuto urbano e i diversi territori, con l’aiuto di figure di

“Non bisogna pensare che il sapere così come noi lo conosciamo dalla nostra esperienza scolastica venga meno in questo tipo di percorso. Al contrario, può beneficiare di una motivazione maggiore in luoghi dove esso risulti immediatamente comprendibile e fruibile. Letteratura, storia, materie umane possono essere apprese nel corso di un’attività di allestimento di uno spettacolo teatrale, o di letture pubbliche, si possono immaginare percorsi espositivi organizzati dai ragazzi su temi storici, ambientali, geografici. Nessun rischio che la cultura generale venga inficiata, solo il percorso di avvicinamento ad essa muterà, non sarà un obbligo scolastico scandito dalle diacronie dei manuali ma sarà richiesta da situazioni specifiche, naturalmente con la supervisione di guide esperte che aiutino a acquisire più tasselli possibili e a ricomporli anche in un disegno ordinato nel tempo e nello spazio. Così pure non scompariranno gli insegnanti ma dovranno adattarsi a una funzione di consulenza per gruppi e singoli bisognosi di conoscenza, accanto a figure che provengono dal mondo che i saperi li utilizza, li custodisce e li espone, e che ne potranno mostrare l’organicità profonda con l’esperienza della vita stessa.” numero 01 2017

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PARTECIPAZIONE

LARGO AI GIOVANI Tre proposte

dai ragazzi sammarinesi LORENZO Arte, turismo e istruzione

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- Regolamentare i permessi per gli artisti di strada a San Marino, rendere facile e accogliente per un artista di strada esibirsi in centro storico. Si parla tanto di migliorare il turismo e l’immagine del centro storico, e secondo me questa è un’idea semplice ed efficace in questo senso. 2 - Rendere legale l’autostop. Non c’è bisogno di spiegazioni. 3 - Creazione di un aula studio a libero accesso di almeno 50 posti (sui 100 posti sarebbe la cosa migliore) in posizione centrale e facilmente raggiungibile. È vero esiste la biblioteca in centro storico, ma non è ragionevole dover pagare 8€ di parcheggio per andare a studiare, e per molti non è affatto facilmente raggiungibile (penso a chi abita a Falciano o Montegiardino). Ma più che per problemi logistici secondo me l’esigenza più grande dei giovani è avere uno spazio di aggregazione e confronto che sia diverso dal bar o dal pub. L’occasione grande che si ha gestendo un’aula studio è poter far confrontare studenti dell’università e del liceo, e gli studenti di facoltà diverse... insomma uno spazio per far circolare le idee, per organizzare dibattiti, per far studiare i ragazzi in un ambiente tranquillo socievole e familiare.”

BEATRICE Accoglienza e diritti civili

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ttraverso l’Università ho avuto l’occasione di svolgere il tirocinio formativo presso l’Associazione Arcobaleno di Rimini. Tale ente da oltre venti anni si occupa di integrazione,accoglienza per immigrati stranieri e attività di sensibilizzazione riguardo temi come intercultura e diversità. Grazie a questa esperienza sono venuta a conoscenza del format europeo chiamato “Biblioteca vivente”, nato a Copenaghen nel 2000 e che l’Associazione Arcobaleno ha portato nelle scuole superiori del riminese. Il progetto si presenta come una vera biblioteca, con bibliotecari e un catalogo di titoli tra cui scegliere; con la differenza che per leggere non bisogna sfogliare le pagine ma “parlarci”, perché i libri... sono persone in carne e ossa! Infatti i “libri viventi” del catalogo sono persone consapevoli di appartenere a minoranze soggette a stereotipi e pregiudizi. Desiderosi di “scardinarli”, essi si rendono disponibili a raccontare le proprie storie di vita e i propri valori e a confrontarsi con gli altri.

i pregiudizi, rompere gli stereotipi e favorire la comprensione tra persone di diverse età, sesso, stile di vita e back-ground culturale. Come giovane spero che anche a San Marino si possa portare questa esperienza nelle scuole o all’interno di eventi. Penso infatti che per un Paese come il nostro sia importante “coltivare” l’apertura al dialogo e all’incontro con l’Altro per evitare di rimanere isolati e rinchiusi nel nostro “piccolo mondo”. MASSIMILIANO Voto estero

“V

oto dall’estero gestito come in tutti i paesi civili, ossia tramite posta, ma aggiungendo la possibilità di poter eleggere solo il 10% dei seggi in consiglio. In pratica 6, perché: ok che rappresentano più del 10% dell’elettorato, anzi, quasi il 30% tuttavia sono “distanti” dalla nostra politica per poter giudicare ed eleggere in modo consapevole l’operato del governo. Una critica a questo pensiero potrebbe essere che così è un accanimento contro altri concittadini, ma, a causa della nostra realtà, non credo sia discriminatorio in modo eccessivo.”

La “biblioteca vivente” è quindi un metodo innovativo, semplice e concreto per promuovere il dialogo, ridurre numero 01 2017

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AMBIENTE

RISCHIO SISMICO Condomini a confronto

di Riccardo Balestrieri

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a mappa di pericolosità sismica curata dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, in cui è evidenziato l’epicentro del terremoto tra Ussita e Castelsantangelo sul Nera (26 ottobre), mi ha fatto pensare ad alcuni paralleli vissuti in sessant’anni di condominio in due grandi palazzi, che mostrano soluzioni costruttive così simili da ritrovare, ad esempio, le stesse piastrelle sui pavimenti. Sottolineo che l’esperienza sammarinese copre solo gli ultimi undici anni ed è meno definita.

SAN MARINO è in zona 2: pericolosità elevata, fascia mediobassa. Ho in affitto l’appartamento di un condominio realizzato nello stesso periodo da un costruttore locale. Privati cittadini sono diventati proprietari di uno o più appartamenti a costruzione avanzata o finita. Il palazzo è stato sopraelevato di un piano, non raggiunto dall’ascensore. Le canne fumarie sono state tagliate. Si è intervenuto recentemente su tutti i balconi, ricoprendo con un nuovo strato di piastrelle quello precedente e rifacendo gli intonaci. L’intervento, condotto dall’interno del palazzo, ha obbligato proprietari o locatari a rendere accessibili gli appartamenti per tutta la durata dei lavori. Il condominio ha un regolamento che prevede la partecipazione alle assemblee dei soli proprietari. Non sono a conoscenza di verifiche statiche sull’edificio.

GENOVA è in zona 3: pericolosità media, fascia bassa. Ho un appartamento di mia proprietà in un condominio realizzato negli anni Sessanta da una cooperativa, di cui faceva parte mio padre. Buona parte dei soci è stata coinvolta in tutte le fasi della progettazione e della realizzazione. Il palazzo, munito di ascensore, non è mai stato sopraelevato. Le canne fumarie dei singoli appartamenti sono sempre state attive. Si è intervenuto recentemente su tutti i balconi, portando a nudo il cemento armato, manutenendo la struttura portante, inserendo una guaina impermeabile e realizzando ex-novo intonaci e coperture in ceramica. L’intervento è stato condotto dall’esterno, con una impalcatura che ha fasciato l’edificio. Il Codice Civile prevede che proprietari e locatari partecipino alle assemblee di condominio. Le condizioni delle fondazioni e delle strutture portanti in cemento armato sono state esaminate da un perito e riscontrate in buone condizioni. Il perito è stato affiancato da un condomino, già direttore di un laboratorio tecnico dell’Ansaldo.

Quale appartamento vi sembra più sicuro? Nel caso questa esperienza abbia validità generale, aumentare la nostra sicurezza richiede ben più di nuove norme sull’adeguamento antisismico e di una protezione civile più efficiente. Richiede un rapporto del tutto diverso con il costruire, il costruito e l’abitare.

numero 01 2017

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COALIZIONE

MOVIMENTO DEMOCRATICO SAN MARINO INSIEME Governabilità

o rappresentatività

dove la governabilità è contrapposta alla rappresentatività c’è una falsa democrazia

Ed ancora per rimanere sul solco dell’espressione democratica, nel nostro di Tarcisio Corbelli paese c’è ancora chi tratteggia in modo negativo la costituzione di nuove formazioni na personale politiche, condanna la pluralità non riconosce e sintetica a questa espressione sociale il suo valore analisi politica democratico. di questo 2016, la esprimo attraverso Per definire l’importanza della pluralità in l’insoddisfazione per un contesto politico, come espressione l’agire istituzionale, democratica, prendo spunto dal concetto ed una speranzosa espresso da Mara Casale, del Laboratorio risposta della società di Storia “StoricaMente” dell’Università di civile. Un altro Bologna sul pensiero politico di Hannah governo non ha portato a termine il suo Arendt, cito “la pluralità è la condizione mandato, nonostante la legge elettorale sia preliminare di ogni vita politica ed è «il stata scritta per garantire governabilità, ma presupposto dell’azione umana perché noi la risposta della società civile, una parte della siamo tutti uguali, cioè umani, ma in modo società civile, è un profondo desiderio di tale che nessuno è mai identico ad alcun cambiamento. altro che visse, vive o vivrà».

U

Sul termine governabilità apro una considerazione stimolata dalla lettura di alcuni scritti di Giovanni Levi, storico sociale, che afferma che in uno stato

Quindi possiamo dire che l’azione politica è l’attività specificamente umana, il luogo dell’esistenza autentica dove all’uomo è dato di realizzarsi come uomo e che scaturisce

dalla libertà come potere di intraprendere qualcosa di nuovo. Posso essere soddisfatto dell’espressione politica del mio paese in difesa dei principi democratici? Hanno saputo dare la giusta equità a due elementi necessari per una corretta azione istituzionale, come governabilità e rappresentatività? Le risposte, negative, a queste domande, sono tante Mi rifaccio all’ultima che è rappresentata dall’abnorme premio di maggioranza concesso da una legge elettorale sbagliata, che esprime una falsa democrazia, perché garantisce la governabilità ma nega la rappresentatività, ne falsa il contributo dato dal cittadino, attraverso il voto. Per quel che riguarda la pluralità dell’espressione politica, ed il giudizio negativo che ne viene espresso in alcuni ambiti politici, mi fa pensare che questo agire nasconda l’intenzione di mantenere i privilegi di una dittatura oligarchica che da troppo tempo osteggia il corretto vivere civile nel nostro paese. La libertà di espressione è la migliore azione contro i totalitarismi. Nel nostro paese si dovrebbe mettere lo stesso impegno, che in passato si è messo nel dare a questo paese una effimera matrice speculativa, alla costruzione di una società civile basata su solidi principi democratici. La società civile, nella nostra Repubblica, ha avuto in questi anni, solo apparenza, l’impegno istituzionale si è limitato a garantire questo, ad agio di una aristocrazia fatta di speculatori. Lo testimonia la crisi attuale che sta attraversando il nostro paese. Che non è solo una crisi finanziaria, espressa dalle difficoltà del sistema bancario oberato dai crediti deteriorati raccolti in anni di gestioni compiacenti, dal debito pubblico preoccupante. Ma è anche una crisi strutturale e culturale, prodotta da una dittatura di speculatori che muove i fili delle marionette all’interno degli apparati pubblici. L’evoluzione, lo sviluppo di un paese, in tutti i suoi aspetti ed a tutti i livelli, passa dalla sua condizione sociale. Dobbiamo riscrivere i principi democratici del nostro paese, eliminare tutti i rattoppi normativi ad personam, dobbiamo strutturare nuovi percorsi istituzionali, volti al conseguimento dell’efficienza e non alla concessione di privilegi. Sostenibilità, è il concetto su cui orientare le politiche di sviluppo del nostro paese, l’unico in grado di dare sostanza ed equità alla condizione sociale del nostro paese. numero 01 2017

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Le mafie sotto casa

“L

e mafie non sono invisibili. Si fanno sentire. Bisogna solo saper leggere i segnali che il territorio manda.” Questa è la frase che accoglie i visitatori del sito internet www.mafiesottocasa.com. Un portale che tiene monitorate le diverse modalità con cui le organizzazioni criminali si rendono visibili sul territorio emiliano romagnolo. Una mappa virtuale costruita dal basso, a partire dalla lettura delle carte giudiziarie, dalla rassegna stampa, dalle segnalazioni. Per unire i punti e vedere la faccia delle mafie. Semplicemente cliccando sulle varie icone presenti sulla mappa, è possibile seguire le tracce delle infiltrazioni mafiose in Emilia Romagna: beni confiscati, sorvegliati speciali, Comuni sciolti, processi in corso, operazioni e arresti, omicidi e fatti di sangue, roghi dolosi, minacce ai giornalisti e amministratori locali, aziende coinvolte in fatti di mafia, inchieste in corso e soggiornanti obbligati.

tutti, a partire dalle scuole. Non a caso troverete, in formato pdf liberamente scaricabile, la seconda edizione di “Mafie in Emilia raccontate per ragazzi”, il fumetto antimafia realizzato da Georgia Vecchione che racconta ai più giovani il radicamento delle mafie in regione. Il fumetto è a disposizione degli insegnanti e di chi lavora con i ragazzi. Perché, come diceva Gesualdo Bufalino, “la mafia sarà sconfitta da un esercito di maestre elementari”. La lotta alla mafia è una lotta per la democrazia e la democrazia è pienamente vissuta solo se partecipata da tutti. Spesso quando si parla di criminalità organizzata si pensa a luoghi lontani da noi. Ma non è così: noi, la mafia, ce l’abbiamo sotto casa.

GLI AUTORI Una “banda di amici” che da Piacenza a Rimini ha trovato nello stare insieme la forza, il coraggio e la passione di continuare a contrastare strada per strada e città per città la mentalità Il sito inoltre raccoglie quasi vent’anni di mafiosa. Da anni, come singoli o rassegna stampa e mette a disposizione come volontari all’interno di varie i dossier e gli approfondimenti utili alla associazioni, dedicano i loro tempo a comprensione del fenomeno mafioso in costruire percorsi di legalità e contrasto Emilia Romagna. alle mafie in Emilia Romagna: Una notizia di cronaca, se letta Gaetano Alessi, Claudia Casamenti, Sara singolarmente, può sembrare di Donatelli, Valentina Giunta, Gianlorenzo poca importanza. Ma se la stessa Ingrami, Enza Leggieri, Evelin Leva, informazione viene messa in rete e Massimo Manzoli, Sabrina Natali, inserita in un contesto più ampio, Daniele Pinazzi, Rebecca Righi, Andrea può assumere un significato diverso Ronchi, Chiara Tellarini. e diventare di grande aiuto per capire come si muove la criminalità organizzata sul territorio. E capire è necessario a contrastare. Da questa esigenza nasce Mafie Sotto Casa: un contenitore a cui singoli e associazioni possono dare il loro contributo per aiutare la comunità a comprendere meglio il fenomeno mafioso. Questo sito è uno dei tanti strumenti che gli autore mettono a disposizione di

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Anno IV - mensile Numero 01/2017 Direttrice

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