
2 minute read
IL CHOCó ANDINO
Il Chocó Andino è un’area di importanza mondiale per la sua biodiversità. Dei 36 hotspot di biodiversità, ovvero zone di interesse di conservazione per l’alta ricchezza di vita animale e vegetale, se ne trovano addirittura due all’interno del Chocó Andino.
In questo territorio si scontrano due climi, quello costiero tropicale e piovoso e quello delle Ande, più secco e freddo ed è proprio da questo scontro (in spagnolo choque) che deriva il suo nome. Lo scontro tra questi due climi ha dato origine al bosque nublado, la foresta nebulosa. Si tratta di una foresta umida sempreverde, caratterizzata dall’essere coperta, in modo persistente, frequente o stagionale, da una cortina di nuvole a bassa quota.
Advertisement
In linea con gli obiettivi dell’UNESCO, la popolazione del Chocó Andino vive da sempre in armonia con la natura. L’allevamento e l’agricoltura sono certamente fondamentali per il sostentamento delle comunità, ma vengono sempre praticate con rispetto verso l’ambiente, cercando di intaccare il meno possibile l’ecosistema, curando i boschi ed evitando la deforestazione. Il terreno è molto fertile e il clima si presta bene alla coltivazione di canna da zucchero (Pacto, che si trova all’interno del Chocó Andino viene infatti chiamata la “capitale della panela”), ma anche di caffè e cioccolato, altri due fiori all’occhiello di questa zona per l’altissima qualità del prodotto. Altra fonte di introiti è il turismo, praticato in maniera sostenibile, nel rispetto della natura e rivolto principalmente proprio agli amanti della natura. È un luogo frequentato soprattutto per il birdwatching. Il Chocó Andino è un rifugio di biodiversità di flora e di fauna e conta:
•
•
•
• 640 specie di uccelli
• Più di 3 000 specie di piante, il 12% dell’intera varietà di flora dell’Ecuador.


La riserva è inoltre percorsa da innumerevoli fiumi e bacini idrici, i quali rappresentano la principale fonte d’acqua per gli abitanti della capitale Quito e i 140 000 ettari del suo bosco assorbono annualmente ben 302 400 tonnellate di carbonio, rendendolo uno dei principali “polmoni verdi” del paese.
Il Chocó Andino ospita però anche un importantissimo patrimonio culturale, con almeno 662 siti archeologici registrati, risalenti prevalentemente al popolo precolombiano degli Yumbo, ma anche agli Inca. È quindi un territorio ricchissimo per la sua biodiversità, per il patrimonio culturale e, purtroppo, anche per la presenza di importanti risorse minerarie, soprattutto oro.

Ci sono ben 12 concessioni minerarie (altre 6 concessioni sono ancora in fase di verifica) che mettono a rischio l’equilibrio e l’armonia esistente da secoli tra la popolazione del Chocó Andino e la sua natura.
The Yumbo civilisation
The Yumbo civilisation, going from 800 AD until the Spanish conquest around 1660, predated that of the Incas. It was a people of peace, they were autonomous, independent, mature and open to foreign affairs. Four fundamental characteristics stand out in this culture: culuncos, tolas, petroglifos, and piscinas
Culuncos : narrow paths that open up through the vegetation, many of them in the form of trenches several metres deep. They are an absolute demonstration of the commercialisation networks that the Yumbos maintained with other geographically distant cultures.
Tolas : artificial elevations of earth and other materials, built throughout the Yumbo territory. The constructions could measure almost twenty metres high, forty metres wide and sixty metres long, forming a half pyramid with a rectangular top, some of them with stairs or ramps. They may have been used as dwelling spaces, ritual (funerary) sites or could have served for territorial control.
Petroglifos : icons engraved on stones near rivers. The anthropomorphic, concentric circular and spiral figures stand out, which semiotically signify the god (five circles) and the man (four circles), representing both the male and female reproductive organs that symbolise eternity and infinity, life, earth, humanity, divinity and fertility.
Piscinas : the pools were the ceremonial centre of the Yumbo culture. They had an astronomical-religious function for rituals of worship to their gods (water, earth, moon) and as a stellar observatory (Sun, Moon, stars and as a ceremonial centre on the sacred days solstices and equinoxes). Water plays a fundamental role in Yumbo thought. A purifying and life-giving element, it was used in the pools to perform rituals of gratitude to nature and astronomical visualisation.