Moldova in progres n°18

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Il corriere diplomatico Le potenzialità di uno stato dipendono dallo sviluppo interno e dall’immagine che uno stato ha all’estero, sul piano internazionale. In questo caso un ruolo speciale è assegnato alla diplomazia. A partire da questo numero, Moldova in progres esce con una nuova rubrica chiamata “Corriere diplomatico”, che sarà gestito dalla giornalista Ludmila Barba, Master in Relazioni Internazionali. Appunti sulla storia della diplomazia internazionale e sugli aspetti nazionali del protocollo, ma anche interviste ad ambasciatori moldavi accreditati all’estero e ad ambasciatori stranieri accreditati in Moldova - tutto questo troverete nella rubrica Corriere diplomatico. La diplomazia è l’arte della negoziazione Spesso, un po’ per scherzo e un po’ sul serio, si dice che “il diplomatico è un uomo onesto che mente al servizio del proprio Paese”. Ovviamente ci sono stati casi come questo, ma con lo sviluppo delle tecniche di comunicazione è difficile presentare le cose in modo diverso da quello che realmente sono. Anche se a qualcuno riesce, non sarà per molto tempo. Il percorso della diplomazia è lungo e profondamente radicato nella storia. Inizialmente gli stati negoziavano principalmente su questioni relative alla guerra e la pace e, più tardi,

sulle questioni che si riferivano alla cooperazione in vari campi, soprattutto in quello commerciale. Nel XV secolo gli stati iniziarono a tenere missioni permanenti nelle capitali estere. Attraverso i propri emissari, gli stati sovrani si tenevano in contatto e dialogavano. I prototipi dei diplomatici di oggi apparvero nel Medioevo, in città-stato come Genova, Venezia, Firenze, ecc. dove era vigente una forma repubblicana di governo. Una pietra miliare nella storia della diplomazia è costituita dal Congresso di Vienna del 1815, quando i nemici vittoriosi di Napoleone cercarono di imporre alla Francia una pace devastante. Charles Maurice deTalleyrandPérigord, soprannominato più tardi „Il principe diplomatico”, mostrò capacità straordinarie e riuscì ad imporre molte regole del cerimoniale e del protocollo mediante l’adozione, per la prima volta, delle nozioni di grande e piccola potenza. Egli salvò in tal modo la Francia da una pace vergognosa e la incluse tra le grandi potenze. In tal modo Vienna entrò nella storia per l’adozione, nei due Congressi del 1815, di alcune delle regole di protocollo e di cerimoniale valide ancora oggi. Da allora la conduzione dei negoziati è ufficialmente considerata come il compito primario dei diplomatici, mentre la negoziazione propriamente detta non è che “l’arte del possibile”.

Luigi SAVOIA

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