Mediaterraneo News 1-14 febbraio 2022

Page 1

Premio Giornalisti del Mediterraneo 2016 Anno 12 - N. 93 1-14 febbraio 2022 Distribuzione gratuita

MEDI@TERRANEO news - Periodico del Master di Giornalismo di Bari Ordine Giornalisti di Puglia - Università degli Studi ‘Aldo Moro’ di Bari Editore: Apfg - Bari Direttore Responsabile: Lino Patruno Registrazione Tribunale di Bari numero 20/07 del 12/04/2007

Donne & canzoni Sanremo record Di Palma a pagg. 4-5

Putignano lungo Carnevale

Redazione: Palazzo Chiaia-Napolitano via Crisanzio, 42 - Bari email: master@apfg.it

Monopattini caos nella città Che onore sia alle partigiane Detoma a pagg. 12-13

Zampa a pagg. 8-9

Due inventori è tutta musica Palumbo a pagg. 10-11

Nuzzaco a pagg. 6-7

Metaverso il futuro Scattarella a pagg. 2-3 1

1-14 febbraio 2022


Metaverso metà fantascienza metà futuro Mark Zuckerberg, il genio dei social, ha rinominato la sua azienda “META”. Sarà una vera rivoluzione per i social, per le aziende e per i videogiochi 2 NFT E AVATAR Saranno presenti nel Metaverso e ci identificheranno. Potranno essere acquistati dagli utenti

Se pensate che ci sia un’unica dimensione nella quale vivere sul nostro pianeta è evidente che non avete mai sentito parlare di Metaverso. Ne tanto meno vi siete imbattuti nel distopico film di Spielberg “Ready player one” del 2018 o in qualche futuristico episodio della serie tv “Black Mirror”. Indubbiamente però, non possiamo ancora considerare il Metaverso come una realtà già definita e fortemente integrata nella nostra quotidianità. Siamo ancora in una fase di sviluppo, nella quale le più grandi menti tecno-

I nuovi avatar

Ma cosa sono gli NTF? Se siete degli assidui navigatori dei social e della rete vi sarà capitato di imbattervi in qualche bizzarro ritratto di scimmie con strani abiti e gadget. Queste peculiari creazioni artistiche vengono chiamate NFT (non-fungible tokens) e saranno assolute protagoniste del nuovo mondo virtuale in cui ci accingiamo a immergerci con il Metaverso. Gli NFT infatti saranno creazioni uniche e acquistabili dagli utenti che ne potranno disporre in maniera esclusiva. Queste creazioni nel Metaverso saranno animate tramite le creazioni di ologrammi 3D e saranno gli avatar tramite i quali gli utenti si interfacceranno con altre persone nel nuovo mondo virtuale. Negli ultimi mesi il mercato degli NFT ha fatto parlare molto, soprattutto per le cifre spese da tanti personaggi famosi che hanno investito su queste creazioni. Ad esempio, l'attaccante brasiliano Neymar ha speso oltre $ 1.000.000 per acquistare due NFT dalla collezione Bored Ape Yacht Club. (L.S) 1-14 febbraio 2022

logiche del pianeta stanno cercando di capire come farci compiere questo piccologrande passo verso un’altra dimensione. Uno dei primi a credere in questo progetto è stato certamente Mark Zuckerberg. Il genio dei social network come Facebook e Instagram (e proprietario anche di altri colossi della rete come Whatsapp e Messanger) ha infatti annunciato un’operazione di rebranding della sua miliardaria azienda. Il suo nuovo nome sarà infatti “Meta”. Una mossa strategica e comunicativa molto chiara che fa intendere quanto, nei prossimi anni, la multinazionale del tech abbia deciso di investire sulla creazione e sulla colonizzazione del Metaverso. L’obiettivo a cui si punta è di quelli ambiziosi: creare un nuovo universo senza confini dove le persone provenienti da tutto il mondo possano incontrarsi e interagire pur non condividendo lo stesso spazio fisico. Roba da film di fantascienza insomma. O forse semplicemente da futuro prossimo. Il Metaverso si candida ad essere una vera e propria rivoluzione del mondo come lo conosciamo oggi. Una realtà dove ognuno di noi avrà un avatar o un NFT che ci identificherà e con una moneta unica (criptovaluta), diversa dall’euro, con la quale potremo compiere acquisti per personalizzare il nostro personaggio. Una vera svolta dunque per il lavoro e la formazione. Immaginate un meeting tra persone distanti tra loro in una


o im Pr o an pi

stanza virtuale nella quale coesistere, stando comodamente seduti sul proprio divano; oppure pensate alle possibilità che si aprirebbero per uno studente, impossibilitato a frequentare un’università perchè troppo lontana da casa. Anche il mondo Videoludico potrà avere nuovi orizzonti grazie alla nuova realtà. Immaginate di uscire di casa giocando a “Pokemon Go” indossando un casco virtuale che vi proietti un Charizard nella strada sotto casa. Insomma il Metaverso si prepara a irrompere nelle nostre vite rivoluzionando il mondo dei

social, superando il limite dello schermo della nostra tv o del nostro smartphone e proiettandoci verso nuovi orizzonti. Ciò che si dovrà ancora valutare però sono gli effetti negativi che questa ondata di tecnologia potrebbe portare specie nei più giovani. Già oggi i casi di ragazzi dipendenti da social e videogiochi sono tanti e la possibilità di immergersi totalmente in un altro mondo potrebbe diventare altamente pericoloso. Insomma forse il Metaverso è alle porte ma bisognerà capire se il mondo è pronto per lui. Luca Scattarella

3 VISORI E OLOGRAMMI Per accedere al nuovo Metaverso saranno necessari accessori tech come i visori per riprodurre ologrammi

Parola all’esperto

Polignano: “Tutti insieme ma lontani” Il ricercatore del dipartimento di Informatica dell’Università Aldo Moro di Bari, Marco Polignano, ci parla del Metaverso: “Possiamo descriverlo - dice - come un’area virtuale che ha come obiettivo far incontrare le persone. Nel Metaverso ci saranno diversi servizi accessori per gli utenti come corsi online per accrescere le competenze”. Zuckemberg ha rinominato la sua azienda Meta... “Non è il primo ad avvicinarsi al Metaverso. In passato ci sono stati esperimenti come Second Life o videogiochi come The Sims. Nessuno però fino ad ora è riuscito a coinvolgere la massa. Zuckenberg ha fatto una mossa visionaria ma, per ora, siamo ancora in una fase embrionale. Mancano le tecnologie necessarie per creare un mondo fatto di ologrammi o sistemi di visione aumentata”.

Il Metaverso può diventare pericoloso per gli utenti? “Il rischio è sempre dietro l’angolo, soprattutto per i giovani che si rinchiudono in casa disconnettendosi del mondo reale e isolandosi. Queste nuove tecnologie nascono per dare nuove opportunità alle aziende e agli utenti. Tutto dipenderà da come le si utilizzerà”. I Bitcoin saranno la moneta usata nel Metaverso? “E’ già così. Ogni piattaforma avrà un proprio token utilizzabile per gli acquisti. Il token si acquisterà tramite l’utilizzo di soldi reali”. Da cosa dipenderà il successo del Metaverso? “Tutto dipenderà da quanto hype riuscirà a creare sulla massa. Storicamente lo sviluppo della tecnologia è legato a due fattori: guerra e pornografia. Vedremo...”. (L. S.) 1-14 febbraio 2022


Top e flop di Sanremo Il festival della ripresa La 72° edizione della kermesse ha segnato un record dopo l’altro. Un podio intergenerazionale con Mahmood & Blanco, Elisa e Gianni Morandi

4

LE CO-CONDUTTRICI Sabrina Ferilli (con Amadeus in alto), Maria Chiara Giannetta, Drusilla Foer, Lorena Cesarini e Ornella Muti

1-14 febbraio 2022

Non c’è bisogno di sforzarsi nel trovare aggettivi che descrivano la 72° edizione di Sanremo, la kermesse canora che, sotto la guida di Amadeus, ha segnato record di ascolti uno dopo l’altro. Basta guardare il podio finale: il terzo e secondo posto di Gianni Morandi ed Elisa, la vittoria di Mahmood e Blanco con “Brividi”, cementificano l’aspirazione massima di nazional popolare del festival che accontenta tutti, over 50, millennial e generazione Z. Amadeus lo aveva annunciato fin da subito: questo sarebbe stato il festival della gioia, della leggerezza, della ripresa. Lo testimoniano anche i brani scelti, pochissimi pezzi impegnati, tante ballate d’amore, molte canzoni che c’accompagneranno quest’estate. Gli sceneggiatori di Boris, tra le più illuminanti serie tv italiane, avrebbero commentato questo Sanremo con “un paese di musichette, mentre fuori c’è la morte”. In effetti, le ultime due edizioni di Sanremo più che mai hanno rappresentato la valvola di sfogo degli italiani, una settimana di pausa dai bollettini Covid, dai virologi, dalle terribili notizie che si ascoltano in tv ogni giorno. Quest’anno ci ha persino distratto dalla morte del piccolo Rayan, il bambino di cinque anni caduto nel pozzo di 32 metri, in Marocco, dopo quattro giorni di fiato sospeso. Una vicenda che ricorda la tragedia di Alfredo Rampi. Mentre le agenzie stampa davano la notizia della morte di Rayan, il

pubblico italiano ha sospirato per qualche secondo, per poi sintonizzarsi su Rai 1 per la finale di Sanremo. La vita va avanti. Amadeus vuole intrattenere, eppure sente quel prurito fastidioso che no, proprio non riesce ad ignorare. Sul palco della leggerezza vuole portarci anche argomenti attuali, che fanno discutere, che il giorno dopo scatenano gli utenti sui social. Nel linguaggio del web, questo atteggiamento lo chiamano “tokenismo”: una sera si è giocato il gettone femminismo, un’altra il gettone razzismo, poi quello della disabilità. Il risultato è qualcosa di grottesco, che soltanto la musica, i retroscena, il chiacchiericcio sui social possono rendere tollerabile. Sabrina Ferilli, co-conduttrice dell’ultima serata, ha forse lanciato la frecciatina più eloquente al festival: “Potrei parlare di femminismo, di schwa, di body shaming, che sono tutti argomenti importantissimi, di cui dovrebbero parlare le persone competenti, che hanno studiato e ne capiscono. E poi, perché il mio problema deve essere associata a un problema?” Sorvoliamo, per un momento, sul fatto che in 72 anni di storia i conduttori e direttori artistici di Sanremo sono stati per il 99% uomini. Ferilli, col suo “non-monologo”, ha colto un punto fondamentale: la Rai ha sostituito la figura della valletta con quella della co-conduttrice il cui unico ruolo è portare un’istanza sul palco, un tema che va di


ta et Sp

Brano da record

lo co

Mahmood-Blanco duo da “Brividi” La vittoria di Mahmood e Blanco con “Brividi”, scritta dal duo assieme al producer Michelangelo (con loro sul palco a ritirare il premio), era forse una delle più preannunciate. Questo primo posto, inoltre, ha segnato un record: a soli 19 anni, Blanco è l’artista maschile più giovane ad aver vinto il Festival di Sanremo. Mahmood, invece, è alla sua seconda vittoria, la prima nel 2019 con “Soldi”. L’ultimo artista a bissare il premio in così poco tempo fu Peppino Di Capri, nel 1973 e nel 1976. Negli ultimi 50 anni, solo 5 artisti sono riusciti a vincere il festival per due volte: oltre al già citato Di Capri, anche Enrico Ruggeri, Anna Oxa e i Matia Bazar. Adesso, un’altra tappa importante aspetta i vincitori: l’Eurovision Song Contest, che quest’anno si terrà a Torino, condotto da Laura Pausini, Alessandro Cattelan e il cantante Mika. C. P.

moda, un argomento facile con cui intrattenere gli intellettuali da bar. Hanno sostituito la donna oggetto con la donna gettone. E sarebbe anche accettabile, pur nella banalità di contenuti, se non fosse che tutto ciò che va in onda dopo entra in palese contraddizione. Un giorno Amadeus porta una donna nera sul palco a trattare del razzismo, il giorno seguente invita Checco Zalone che prende in giro le persone straniere e transessuali, reiterando dei cliché vecchi quanto il mondo. Lo sketch di Zalone, in particolare, cercava di prendere in giro l’ipocrisia dell’italiano medio, che è omofobo ma, per dirla in termini non offensivi, sceglie di pagare delle prostitute. Peccato che lo sketch utilizzasse immagini denigranti e stereotipi ben consolidati, purtroppo, nell’immaginario collettivo, tanto che fa il suo pezzo fa il triplo salto carpiato e diventa qualcosa di già visto, che fa ancora tanto ridere quell’italiano medio, comodamente seduto sulla sua poltrona, ignaro dei problemi nel mondo. E se la persona che dovrebbe essere colpita ride beatamente, siamo sicuri che si tratti di satira? La satira dovrebbe prendere in giro il potere, mettere in discussione lo status quo. E invece la sua canzone prendeva di mira le solite categorie marginalizzate (un termine con una propria dimensione politica, rivendicato dalle comunità in questione, citando la studiosa bell hooks.) E se la satira non

prende in giro il potere, non è satira, è bullismo, diceva lo scrittore Terry Pratchett. Del resto, a Sanremo non si vede da anni un pezzo comico che prende di mira la classe politica, la dirigenza Rai, la chiesa. Anzi, l’Osservatorio Romano, all’indomani dell’esibizione di Achille Lauro, mostrava tutto il suo disappunto per come il cantante avrebbe “ridicolizzato” il rito del battesimo. Forse c’è un aggettivo che descrive ancora bene la kermesse: democristiano. Quello spirito per cui va bene prendere di mira comunità reali, ma non toccate i papi e i santi (e guarda caso, a fine festival, la Rai ci ha regalato l’intervista a papa Francesco, anzi, più che intervista quella di Fazio sarebbe giusta definirla endorsement.) Ancora, si fa l’occhiolino agli ambientalisti e ai giovani, più sensibili al tema dei loro genitori, ma l’intero evento è stato sponsorizzato da Eni. In tal senso, l’unica voce fuori dal coro è stata quella del cantante Cosmo, il quale, durante l’esibizione con La Rappresentante Di Lista, nella serata delle cover, ha lasciato il palco al grido di “stop greenwashing!” Una cosa è certa: sono lontani i tempi in cui i Placebo rompevano chitarre sul palco di Sanremo, facendo arrabbiare il pubblico. Amadeus ha un solo imperativo categorico: coccolare il pubblico, non metterlo a disagio, non spostare i suoi confini. Non sia mai che il festival fallisca. Viva la musica italiana! Carmen Palma

5 I VINCITORI In alto, Blanco e Mahmood nella foto di rito post vittoria. La loro “Brividi” è al 7° posto della Billboard globale

1-14 febbraio 2022


Il Carnevale in Puglia: a Putignano ha 628 anni Dolci tradizionali e maschere. Il folclore italiano che attira migliaia tra turisti e curiosi. Quali sono le origini di una tra le celebrazioni più apprezzate?

6

CHIACCHIERE Dolce fritto (talvolta al forno) della tradizione carnevalesca. Il nome può variare in base alla regione di provenienza

1-14 febbraio 2022

Il Carnevale è tra le feste più amate, dai più piccoli così come dagli adulti. Sarà per i colori, per l’atmosfera, l’allegria che si respira nell’aria quando per le strade ci si imbatte in bambini vestiti in maschera che ridono e scherzano tra di loro mentre lanciano coriandoli. In Italia è sempre un periodo di convivialità, si organizzano feste, parate e si preparano dolci tipici. Ma qual è l’origine del Carnevale? Qual è il suo significato? È una ricorrenza cattolica strettamente collegata alla Pasqua e non ha una data fissa.

Generalmente i festeggiamenti iniziano dal giorno successivo all’Epifania fino al martedì che anticipa il Mercoledì delle Ceneri (da cui ha inizio il periodo di Quaresima). Il Carnevale è una festa popolare e, in quanto tale, è portatore di usi e tradizioni che variano a seconda del territorio. Il termine deriva dal latino Carnem levare, ossia “Togliere la carne”, infatti, durante la Quaresima i credenti si astengono dall’assunzione di carne. I primi festeggiamenti risalgono circa al VIII secolo, periodo in cui si organizzavano


La maschera

Viva. viva a Putignano Farinella, l’eroe cittadino

A ttu al ità

Farinella è la maschera tradizionale del Carnevale di Putignano. Prende il nome da un piatto tipico della cucina locale: una farina molto fine di ceci e orzo abbrustoliti. Il primo Farinella era un ubriacone malandato. La nuova versione, nata negli anni ’50, è una fusione tra Arlecchino e il Jolly delle carte da gioco. Indossa un abito a toppe colorato, un gonnellino rosso e blu (colori della città) e un cappello a tre punte con campanelli, simbolo dei tre colli su cui sorge Putignano. La maschera impersona il carattere dei cittadini: provocatori, ironici, innamorati della vita, del buon bere e del godere a tavola. Si narra che, nel XIV secolo, i saraceni attaccavano speso la zona. Un giorno, un fornaio chiamato Farinella ebbe un’idea. Avvertiti gli abitanti dell’arrivo dei saraceni, spiegò il suo piano. Si finsero malati di un morbo sconosciuto, mentre altri indossarono le divise delle guardie cittadine e con campanelli sul cappello o sui piedi avrebbero fatto rumore al passaggio. Le guardie dissero ai saraceni che la città era appestata. Questi fuggirono e Putignano fu salva. Farinella venne festeggiato come eroe cittadino.

grandi banchetti in vista del digiuno e, durante quei giorni, da tradizione ci si mascherava per celare la propria identità. Lo scopo era quello di prendersi una pausa dalla quotidianità e poter essere, per un po’, qualcun altro. Il Carnevale, però, è anche considerato una festa pagana in quanto si celebrava già prima del Cristianesimo. Sebbene il Carnevale di Rio sia il più noto nel mondo, in Italia vengono organizzate parate spettacolari ed eventi che attraggono ogni anno centinaia di migliaia di visitatori. Famoso è il Carnevale di Venezia, quando le strade si riempiono di turisti arrivati da ogni dove per assistere alle spettacolari parate; non meno importanti sono quello di Viareggio, quello di Ivrea, famoso per il lancio delle arance, o il Carnevale di Cento. Anche la Puglia si è distinta negli anni per i suoi eventi, feste in cui tradizione e modernità si fondono con la bizzarria dei carri che sfilano accompagnati da maschere colorate e l’odore dei dolci riempie l’aria. Il Carnevale nella nostra Regione si è sempre distinto per tradizione, bellezza e affluenza dei visitatori. Le città pugliesi in cui hanno luogo le celebrazioni più note sono Gallipoli, Manfredonia, così come Massafra e Aradeo. Ma una delle più antiche e rinomate al mondo, è il Carnevale di Putignano, che ritorna dopo due anni di stop a causa della pandemia: l’ultima edizione si è tenuta nel 2020. Le parate però, quest’anno avranno eccezional-

mente luogo durante la stagione estiva. Questa festa ha origine nel 1394 quando, secondo la leggenda, l’Ordine dei Cavalieri di Malta trasferì le reliquie di Santo Stefano a Putignano. I contadini abbandonarono il loro lavoro nei campi per festeggiare l’arrivo delle spoglie. Iniziarono a decantare versi popolari, organizzarono cortei, canti e balli dando origine al primo Carnevale del luogo. Questa celebrazione si distingue per la sua durata: ha inizio il 26 dicembre (giorno di S. Stefano) con l’accensione del cero in segno di perdono dei peccati, e la festa delle Propaggini, in cui viene realizzata la recita satirica in dialetto locale, messa in scena dai propagginanti. Nelle domeniche che anticipano il Mercoledì delle Ceneri, hanno luogo parate di maschere e carri allegorici mentre il 17 gennaio, giorno di Sant’Antonio Abate, tocca allo scherno, alla burla e ai ribaltamenti sociali, elementi centrali di questo periodo dell’anno. È il giorno dedicato alla beffa nei confronti dei monsignori, dei preti, delle monache, degli scapoli e dei cornuti. La Puglia, patria del buon cibo, non manca di dolci tipici della tradizione. “La Farrata”, ad esempio, appartiene alla città Manfredonia. É chiamata così perché composta perlopiù di grano o farro. Uno dei dolci di Carnevale più diffusi, però, sono le “Chiacchiere”. Chiamate anche frappe, bugie, crostoli o cenci a seconda della provenienza. Serena Nuzzaco

7 FARINELLA Rappresenta la maschera tradizionale, simbolo del Carnevale di Putignano (Foto: carnevalediputignano.it)

1-14 febbraio 2022


Lo “sharing” incivile: monopattini divelti nella giungla urbana A Bari poca cura per i mezzi a due ruote. A settembre un cittadino segnalò il problema al sindaco, ma niente è cambiato. Nel 2021 quasi mille sanzioni 8 REAZIONE A CATENA “Strike” di monopattini adagiati a un palo della pubblica illuminazione. La foto scattata di mattina, in pieno centro

A Bari l’inciviltà corre su due ruote. Tra mancata cura della “cosa pubblica” e violazioni al Codice della strada, persino i monopattini elettrici non sono esenti dalle infrazioni. Nel caso di quelli a noleggio, anche dal vandalismo o, nella migliore delle ipotesi, dalla superficialità dei fruitori del servizio di sharing. Non sono pochi, infatti, i mezzi che spesso giacciono per terra. Soprattutto nelle piazze o sui marciapiedi. Costituendo, tra l’altro, un pericolo per l’incolumità dei passanti, costretti a “saltare” l’ostacolo per evitarlo. Non è raro che si sia costretti a percorrere un

Le novità

Regole più severe per gli indisciplinati Circolare più piano, niente sosta sui marciapiedi, obbligo di segnalatori luminosi e confisca dei mezzi truccati. Sono le nuove regole introdotte dal Decreto legge 121/2021 sull’uso dei monopattini elettrici. Il limite di velocità passa da 25 a 20 chilometri orari, tranne nelle aree pedonali dove resta di 6. Addio al parcheggio sui marciapiedi, a eccezione delle aree adibite dai Comuni; inoltre, non si dovrà più intralciare il traffico veicolare né l’accesso alle aree private. Da luglio saranno obbligatori gli indicatori per la svolta, il doppio freno e i segnalatori anteriori e posteriori per la fermata; i mezzi in circolazione dovranno essere adeguati entro il 1 gennaio 2024. Infine, regole più severe per chi trucca i motori dei veicoli: in tal caso è prevista non solo la confisca del mezzo, ma anche una sanzione dai 100 ai 400 euro. Invariato il limite minimo di età pari a 14 anni per guidare i monopattini, con casco obbligatorio fino alla maggiore età. (C.Z.) 1-14 febbraio 2022

breve tratto di strada lungo la carreggiata. La scorsa estate, era stato un cittadino barese a sollevare la questione, segnalando il problema sui social network, in un post rilanciato da alcune testate giornalistiche locali. E lo aveva fatto sulla pagina Facebook del sindaco Antonio Decaro, descrivendo lo scempio che aveva visto nelle vicinanze del parcheggio di scambio del lungomare Vittorio Veneto. «Se scopriste che vostro figlio o figlia la sera andasse in giro a buttare i monopattini elettrici per terra, voi la mattina gli prepareste la colazione con tanto amore o uno scappellotto glielo dareste?», si legge nel post risalente a settembre dello scorso anno. Poi, l’utente in questione ha continuato: «Li ho rialzati per non far vedere ai turisti di quanta stupidaggine sta in giro». Insomma, un’amara ironia condita con uno sfogo dettato da un senso civico, purtroppo non molto diffuso. A distanza di mesi da quella segnalazione, nulla è cambiato. Ma davvero qualcuno si divertirebbe a danneggiare dei mezzi alla portata di tutti, facendoli cadere? Oppure chi vi sale a bordo, una volta terminata la corsa, li abbandona posteggiandoli in maniera scorretta, senza neanche preoccuparsi del fruitore successivo? In un caso o nell’altro, data la presenza massiccia dei mezzi a due ruote per terra, parrebbe opportuno un inasprimento dei


p Il a em bl ro

controlli da parte degli enti preposti. Sembrano opportuni maggiori controlli, magari anche su sollecitazione dalle stesse società convenzionate con il Comune, che gestiscono il servizio di sharing. La noncuranza delle regole da parte dei tanti fruitori del mezzo elettrico è inoltre testimoniata dall’elevato numero di contravvenzioni elevate, in tal senso, dalla Polizia locale del capoluogo pugliese. Secondo i dati forniti a Mediaterraneo News, nel corso del 2021 sono stati 968 i verbali staccati dagli agenti. Quasi la totalità delle violazioni - ben 884 -

ha riguardato le disposizioni sul comportamento. A seguire, in 53 casi, a essere violate sono state le norme relative alla circolazione. Sono 17 le multe comminate ai conducenti sprovvisti del casco protettivo (imposto ai minorenni) e una dozzina quelle inflitte a chi è stato fermato mentre era sprovvisto del giubbotto ad alta visibilità (norma obbligatoria nelle ore serali e sin dalla mezz’ora antecedente il tramonto). Negli ultimi due casi sono state sanzionate altrettante irregolarità tecniche relative al motore elettrico. Cesare Zampa

9 MONOPATTINI CADUTI In giro per Bari se ne trovano diversi. In basso, Salvatore Palella con due Helbiz (theinnovationgroup.it)

La curiosità

Helbiz, pioniere siciliano ha “elettrizzato” la mobilità Salvatore Palella, 34 anni, originario di Arcireale. È lui, un siciliano, il fondatore della società globale di micromobilità elettrica Helbiz. Un’intuizione che nel 2016 ha impresso una svolta negli affari dell’imprenditore italo-americano. La sua è stata la prima società a introdurre, nell’ottobre 2018, lo sharing di monopattini elettrici in Italia, favorendo la diffusione della micromobilità condivisa. La Helbiz ha sede a New York, ma i suoi mezzi sono già diffusi in una decina di Paesi al mondo. Il più noto è proprio il monopattino, il mezzo protagonista del servizio “HelbizGo”, basato su un’app gratuita. Scaricabile da smartphone, questa consente di localizzare i mezzi a due ruote, sbloccandoli con la lettura di un QR code. Palella è l’amministratore delegato della Helbiz, che è presente anche a Milano, Belgrado e Singapore. Conta circa trecento dipendenti e i suoi mezzi elettrici servono 40 città a livello globale. Nel 2021, ha acquisito MiMoto, società pioniera dello sharing di motorini elettrici, facendo di Helbiz l’unico gruppo costituito da tre mezzi elettrici: monopattini, biciclette e scooter. (C.Z.) 1-14 febbraio 2022


DaVinci Solutions: nuova start up che aiuta la musica Nata durante la prima pandemia, la tecnologia di Canosa di Puglia supporta i tecnici del settore attraverso nuove applicazioni 10 LA START UP Il logo di DaVinci Solutions riprende l’Uomo vitruviano di Leonardo, mentre il nome deriva da quelli dei creatori

1 - 14 febbraio 2022

“Creiamo prodotti innovativi per risolvere problemi o semplificare operazioni prive di soluzioni”. Con questa frase due ragazzi di Canosa di Puglia descrivono la loro start up, DaVinci Solutions, un progetto nato durante la prima ondata della pandemia. Sono Vincenzo Addati e Daniele Ricatti, entrambi 23enni, amici dai banchi di scuola del liceo. Vincenzo è studente all’Università di Tor Vergata, a Roma, di un master in tecnologie per la produzione musicale e dj per passione dal 2012. Daniele è un laureando in Informatica all’Università di Bari, da sempre appassionato di tecnologia e sviluppo software. L’unione delle loro passioni ha dato vita a un progetto che, in poco tempo, ha ricevuto molti riconoscimenti. Come è nata DaVinci Solutions? “È nata – spiega Vincenzo – da un’esigenza non solo mia, ma da tutto il settore dei dj. L’ho sfruttata, per così dire, per un mio esame universitario. Dovevo preparare un progetto commerciale e ho avuto l’idea di creare un sistema di compilazione automatica dei borderò, un elenco in cui i dj devono inserire i brani che suonano e gli autori. Parlandone con Daniele, abbiamo capito che era un’idea praticabile e ci siamo pian piano avviati. Durante il periodo del primo lockdown, abbiamo scoperto l’esistenza del bando Pin (Pugliesi Innovativi) promosso dalla Regione. Ci siamo candidati a maggio 2020 e, a luglio di quell’anno, siamo risultati

vincitori. Una volta vinto, abbiamo aperto la start up DaVinci Solutions. In seguito abbiamo anche visionato altri bandi, vincendo quello nazionale di Invitalia, Smart Money, e vinto i concorsi di Amazon Aws Activate e Aruba Start”. Di cosa si occupa la start up? “L’obiettivo è lo sviluppo sia di materiale software, programmi e applicazioni, che hardware, per facilitare il lavoro dei professionisti. Il programma Compilerò riguarda i professionisti nell’ambito musicale, come i dj. I prodotti che abbiamo in mente per il futuro puntano a un altro tipo di clientela, ce n’è uno in cantiere per gli agricoltori, per esempio. Ci focalizziamo per sviluppare soluzioni che facilitino il lavoro e il 15% del nostro budget è destinato alla ricerca e lo sviluppo di nuovi programmi”. L’avete già presentata a potenziali investitori? “Non ancora in realtà, ci vuole tempo. Però uno degli scopi del bando Smart Money è trovare alcuni investitori. Siamo, in questo momento, all’interno di Impact Hub, una comunità di imprenditori sensibile alle tematiche sociali. È una sorta di acceleratore d’impresa, una pista per il decollo della start up, indirizzandola attraverso fondi o contatti. Questo bando, quindi, servirà a proporci a possibili investitori per farci crescere”. Quali programmi avete sviluppato e come


La tà vi no

funzionano? “Il primo è Compilerò, pensato per i dj. Riconosce i brani suonati, come fa per esempio Shazam, e compone la lista in tempo reale. Può essere utilizzato in due momenti, in base all’esigenza del dj. Si può usare durante la serata, durante la scelta e la riproduzione dei brani: Compilerò li ascolta e riconosce. Oppure a fine serata, il giorno dopo, con calma a casa, l’artista importa la registrazione della serata o la lista delle canzoni suonate e il programma, allo stesso modo, riconosce i brani e compone la lista”. Il secondo? “Il secondo è Compilerò x radio, che funziona in maniera simile a suo “fratello”. Le radio devono compilare, ogni due mesi, un resoconto di tutti i brani messi in onda. Inoltre, a fine anno, devono prepararne uno complessivo dei dodici mesi trascorsi. Questa web app, inserendo l’url, l’indirizzo internet della messa in onda, si mette in ascolto, elencando man mano tutti i brani, 24 ore su 24. Permette, infine, di inviare il report alla Siae oppure di scaricarlo; in quest’ambito noi non siamo però degli innovatori. Diamo soluzioni un po’ diverse, ma soprattutto più economiche, favorendo le emittenti più piccole o le web radio con un prodotto più accessibile”. Dopo questi primi passi, quali sono i vostri progetti futuri? “La nostra intenzione è entrare nel mondo

del machine learning, l’intelligenza artificiale. Vogliamo fare in modo che Compilerò x radio diventi in grado di capire, in totale autonomia, se nelle emittenti radiofoniche stanno trasmettendo musica o sta parlando lo speaker. Se quest’ultimo parla e non c’è musica in sottofondo, non viene riconosciuto dai server, che ferma il riconoscimento fin quando non ascolta nuova musica. In questo modo sarebbe possibile risparmiare risorse informatiche, al fine di rendere Compilerò x radio più efficiente”. Emanuele Palumbo

11 I CREATORI Daniele Ricatti (sulla sinistra) e Vincenzo Addati sono i due giovani canosini che hanno dato vita alla start up

Il problema

La Siae: come funziona e i rischi La Società Italiana degli Autori e Editori è l’ente che gestisce e tutela il diritto d’autore. Se si pensa alla Siae nell’ambito delle feste private, si fa riferimento alla sua divisione musicale, che riscuote i diritti della riproduzione, diffusione dei brani iscritti nei suoi registri. Per eventi privati, che si svolgono in ristoranti o sale, l’organizzatore si deve preoccupare in anticipo di chiedere il permesso all’ente per la riproduzione dal vivo, che si tratti di eventi gratuiti o a pagamento. Al termine dell’evento, il dj deve compilare un borderò, ossia una lista dei brani che ha suonato, da consegnare alla Siae dopo l’evento. Anche l’omissione di una singola canzone è sanzionabile, con multe che possono superare anche i 2000 euro. Le liste delle canzoni, a volte, non vengono compilate dal dj stesso, ma da un’altra persona, che può non essere a conoscenza della precisione con cui devono essere stilate. (E.P.)

1 - 14 febbraio 2022


Donne antifasciste ricordiamo il sacrificio A Bari una mostra con immagini e soprattutto parole: memoria spesso dimenticata del ruolo importante di molte durante la guerra

12

RESISTENZA Alcune installazioni presenti nella mostra al Museo Civico di Bari (Foto di Antonietta Pasanisi)

1-14 febbraio 2022

Donne partigiane, combattenti, patriote. Donne che hanno lottato per la stessa causa degli uomini in guerra, rischiando la vita nello stesso modo. A loro la storia però ha riservato una memoria diversa, dimenticata dai più. Ci ha provato a darne spessore e ricordo la mostra “Donne resistenti. 19361945” fino al 6 febbraio al museo civico di Bari. Finanziata con il progetto “Europe for citizens” a organizzarla l’Associación para la recuperación de la memoria historica, una

Ong spagnola che si occupa di cercare e recuperare i resti delle oltre 114 mila persone scomparse durante la dittatura franchista. Ma non solo Spagna, nelle sale anche i racconti al femminile di Italia, Francia e Germania, tutti Paesi vittime di governi autoritari e della violenza al potere. A occuparsi della parte italiana e meridionale l’ANPI, l’associazione nazionale partigiani italiani. Un percorso pensato fatto di tante fotografie e molta scrittura. Come la poesia di Marianne Cohn, che all’inizio della


ia or St

mostra, su un grande cartellone, sembra prenderti a schiaffi. “Tradirò domani, non oggi/oggi strappatemi pure le unghie/io non tradirò” e ancora “Voi non conoscete i confini del mio coraggio/io sì”. Tra le figure emblematiche, quella di Alba de Céspedes, recentemente riscoperta dalla critica. Scrittrice impegnata e non solo, durante la mostra si ricorda in particolare la sua collaborazione con le radio antifasciste dell’allora Regno del Sud durante la Resistenza. L’8 settembre, all’indomani dell’armistizio, nasceva Radio Bari, la prima voce dell’Italia libera, il nuovo punto di riferimento per gli intellettuali resistenti. Alba diede un fondamentale contributo nella celebre trasmissione “Italia combatte”, oltre a informare con messaggi in codice i partigiani che combattevano ancora la guerra contro i repubblichini al Nord in attesa dell’intervento degli americani. Una storia che ricorda il ruolo delle tante donne antifasciste in Italia, scese in strada per liberare Napoli durante le famose “quattro giornate”. Una tra tutte Maddalena Cerasuolo, anima partigiana della città partenopea. Un ruolo importante il suo in quanto collaboratrice dei servizi segreti britannici. Toccante e sconosciuta invece la storia di Madeleine Riffaud, giornalista e poetessa francese, che si unì alla Resistenza per poi essere arrestata e torturata. Una donna che ha lasciato il segno partecipando ai combattimenti per liberare Parigi, ma anche con le sue parole. Nella poesia “Chanson” scrive: “Non uccidete, domani/ chi mi ucciderà./ Stanotte il mio cuore è solo amore/ Sarà come la canzone: occhi bendati/il fazzoletto blu/ Il pugno alzato/ Il grande addio”. E ancora il racconto delle guerrigliere spagnole durante la guerra civile. Un centinaio di donne tra quasi 6 mila uomini che combatterono le truppe franchiste. Donne contadine di umili origini senza nessun precedente nell’azione bellica. Un sacrificio non richiesto, ma necessario. Interessante la storia di Federica Montseny, la prima ministra eletta in un governo dell’Europa occidentale nel 1936. Una donna in una carica per uomini che portò a termine le misure di modernizzazione delle istituzioni dell’assistenza sociale, come le case di riposo, i centri di accoglienza e le mense per le donne in gravidanza. Nell’incontro del primo febbraio si sono ricordate le due partigiane pugliesi Maria Diaferia, di Corato, e Cordelia La Sorsa, di Molfetta. Donne entrate da poco nel patrimonio del centro di ricerche metodologiche dell’Università degli Studi di Bari. I due ricercatori Vincenzo Catalano e Antonio Filicaia che se ne stanno occupando hanno l’obiettivo di rivalutare il peso del Sud nella Resistenza, anche grazie a figure femminili provenienti dalla provincia. Il loro progetto di ricerca, promosso anche dall’Anpi, si chiamerà infatti “Vite partigiane di Bari e provin-

cia” e sarà presentato nei prossimi mesi. La mostra si inserisce in un tour che è partito da Tulle, in Francia e che è poi proseguito fino in Spagna, a Rivas-Vaciamadrid. La tappa barese è stata l’unica in Italia e farla nel centro storico di Bari ha un significato molto profondo. Nel capoluogo pugliese, nel Teatro Piccinni, c’è stata infatti il 28 e il 29 gennaio 1944 la riunione dei comitati di liberazione nazionale. Un congresso anch’esso dimenticato che mise le basi per il futuro della Repubblica. (Silvio Detoma)

13 PARTIGIANE Storie dimenticate sull’antifascismo europeo 1936-1945 (Foto di Antonietta Pasanisi)

1-14 febbraio 2022


In Puglia gli aerotaxi elettrici grazie a Leonardo La Puglia si prepara alla costruzione dei primi aerotaxi o taxi volanti elettrici. Il progetto avrà luce a Grottaglie, dove la principale azienda aeronautica italiana, la Leonardo, incontrerà uno dei maggiori produttori europei di velivoli commerciali, Vertical Aerospace, azienda inglese leader nell'high-tech e nell'aviazione a impatto zero. Le due grandi aziende lavoreranno ad un nuovo progetto mirato alla realizzazione del velivolo elettrico VX4. Un aereo in grado di trasportare fino a 4 persone e di decollare in verticale. Dotato di una batteria che garantisce fino a 150 km/h di autonomia, è spinto da motori estremamente più silenziosi. Una boccata d’aria per gli impianti pugliesi che stanno affrontando un periodo non facile a causa dei cali di ordini di airbus e aerei. (8 febbraio)

14

Chiuse le indagini

Il regno dei Record

Open, chiesto giudizio per Renzi

La regina Elisabetta II, 96 anni e col trono non finisce affatto qui

La Procura di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio per 11 persone legate alla fondazione Open. Tra queste spiccano i nomi dell’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, dell’ex ministra per le Riforme costituzionali Maria Elena Boschi e dell’ex ministro per lo Sport, Luca Lotti. Le accuse a vario titolo sono di finanziamento illecito ai partiti, corruzione, riciclaggio e traffico di influenze. L’udienza preliminare si terrà il 4 aprile. “Finalmente inizia il processo nelle aule e non solo sui media - ha detto il leader di Italia Viva, Matteo Renzi - I cittadini potranno adesso rendersi conto di quanto siano scandalosi i metodi utilizzati dalla Procura di Firenze”. In passato l’ex premier aveva già attaccatto il modus operandi della Procura fiorentina. Nel 2019 il procuratore Turco, uno dei due che ha firmato il rinvio a giudizio nel caso Open, aveva chiesto l’arresto dei genitori di Renzi, poi annullati dal Tribunale delle Libertà. (9 febbraio)

La regina Elisabetta II d’Inghilterra è la prima fra i sovrani britannici a raggiungere i 70 anni sul trono di San Giacomo. Cominciato appunto il 6 febbraio 1952 quando morì suo padre, re Giorgio VI, a cui succedette allora 25enne. Entra in un gruppo ristrettissimo di monarchi, tra cui il re sole Luigi XIV di Francia, il re thailandese Bhumibal Adulyadej e Giovanni II del Liechtenstein. Durante il suo regno ha visto succedersi 14 primi ministri. Sua maestà, 96 anni ad aprile, ha festeggiato il suo Giubileo di Platino nella sua tenuta di Sandringham in privato. Le celebrazioni pubbliche si terranno a giugno. La monarca, per l’occasione, ha inviato una lettera al popolo e alla famiglia rinnovando la promessa fatta nel 1947 di dedicare la sua intera vita al servizio dei suoi sudditi e alla corona. (6 febbraio)

1-14 febbraio 2022


il primo a raccontare lo sbarco

15

Anche Tito Stagno, storico giornalista della Rai, il 1° febbraio, è riuscito a toccare il cielo e a “vedere”, non solo raccontare, la sua amata Luna. A 92 anni, Stagno lascia dietro di sé un vuoto televisivo. Appassionato di politica estera, conobbe e intervistò i volti noti dell’epoca, tra cui John Fitzgerald Kennedy, Papa Giovanni XXIII e Saddam Hussein, solo per citarne alcuni. È celebre per la telecronaca dell’allunaggio. “Ha toccato”, “Ha toccato il suolo lunare!” fu quella famosa frase, da lui pronunciata, che fece sognare gli italiani incollati allo schermo per più di 20 ore in attesa del racconto del primo uomo che riuscì a toccare la Luna. Il racconto del 20 luglio del 1969 rimasto nella storia e che porta la sua firma. Una telecronaca che tutt’ora rimane nel cuore degli italiani. Un uomo con i piedi per terra e pieno d’umiltà che è arrivato a toccare le stelle e per questo sarà ricordato per sempre. (1 febbraio)

ni or gi

Tito Stagno, il giornalista lunare di <<ha toccato, ha toccato>>

PAGINA A CURA DI: Rosanna Luise Giancarla Manzari Antonietta Pasanisi Fabio Pengo Emanuele Saponieri Francesco Ventrella

Fine della pesca

Reykjavik appende l’arpione al chiodo

15 In Islanda niente più caccia alle balene dal 2024. I grandi cetacei sono stati vitali nei secoli per la popolazione dell'isola, oggi questa attività non rende più e non vale la disapprovazione del mondo. "Ci sono ormai poche giustificazioni per autorizzare la caccia alle balene oltre il 2023”, ha dichiarato Svandís Svavarsdóttir, ministra islandese per la Pesca, ribadendo che

quando scadranno i regolamenti governativi alla fine del 2023, non saranno più rinnovate le licenze. Il consumo di carne di balena è in declino anche in Giappone e Norvegia, due dei più grandi consumatori. Oggi che l'Islanda ha un'economia altamente diversificata e redditizia non è più un’attività importante per l’isola. (11 febbraio 2022)

Cavalcata trionfale

Pechino 2022, storico oro olimpico per l’Italia nel curling Undici partite, undici vittorie. Cammino perfetto. Con Stefania Constantini e Amos Mosaner l’Italia vince per la prima volta uno storico oro olimpico nel curling. La cavalcata trionfale nel doppio misto della rassegna iridata invernale di Pechino 2022 si è conclusa con un trionfo per 8-5 sulla Norvegia. In semifinale, invece, la coppia azzurra si era sbarazzata per 8-1 del duo svedese. L’Italia irrompe così in un medagliere dominato dai Paesi nordamericani e nordeuropei (Canada in testa, seguito dalla Svezia). Se la disciplina al maschile e al femminile è stata introdotta ai Giochi Olimpici Invernali nel 1998, quella mista ha fatto il suo esordio soltanto nel 2018, nella scorsa competizione. Gli azzurri sono, quindi, solo la seconda nazione a trionfare, succedendo al Canada. Il successo è epocale, se si considera che i giocatori di curling in Italia, diversamente da altri Paesi, sono poco più di 300. (Foto Coni) (8 febbraio)

1-14 febbraio 2022


16

1-14 febbraio 2022


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.